Ecco il Bioenergy Parks
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Ecco il Bioenergy Parks
4 ENERGIE ALTERNATIVE Costituito da 4 moduli di cogenerazione alimentati a biogas dopo Inaugurato a Bondeno in provincia di Ferrara, il parco bioenergetico a biomassa agricola, il più grande in Italia Ecco il Bioenergy Parks N ove ettari di superficie, quattro impianti da 1 MWe, per un totale di 4 MWe di potenza installata che genereranno, ad emissione totale zero, energia in grado di alimentare circa 1500 abitazioni ogni anno. Questi sono alcuni dei numeri che riguardano l’impianto Bioenergy Parks, il più grande parco bioenergetico a biomassa agricola italiano inaugurato lo scorso ottobre. Il parco è gestito da Bioenergy Parks Spa, la società, con sede a Bologna, costituita nel giugno 2009 e la cui proprietà è detenuta al 50% da Intermedia Finance e per il rimanente 50% da Holding Energia. Nata da un’iniziativa di alcuni imprenditori della provincia di Ferrara – raggruppati in Holding Energia e coordinati dall’amministratore delegato di Bioenergy Parks Antonio Gallini Pirani – e Intermedia Finance, società di partecipazioni strategiche facente capo a Giovanni EnviTec Biogas Italia Controllata al 100% dalla tedesca EnviTec Biogas AG, è stata fondata nel 2007. Con sede centrale a Sommacampagna (VR), la ditta impiega più di 30 dipendenti. L’azienda è operativa nella progettazione, realizzazione, messa in esercizio ed assistenza degli impianti per clienti e di proprietà in Italia. è l’azienda con la crescita più rapida nel settore di biogas nel nostro paese. Raddoppiando in solo un anno il numero degli impianti in funzione, in costruzione e in fase di autorizzazione, si contano attualmente 50 impianti per una potenza complessiva di circa 46,5 MW. Consorte - Bioenergy Parks Spa ha costruito il parco che è costituito da quattro centrali energetiche elettriche alimentate a biogas proveniente dalla digestione anaerobica di biomassa di origine agricola (mais, sorgo, triticale). La realizzazione del progetto ha comportato un investimento di 20 milioni di euro che oltre alla finalità di fornire energia pulita aggiunge la forte valenza economico sociale dell’operazione, permettendo di dare all’agricoltura della zona una forte spinta economica. Ogni anno infatti verranno utilizzate circa 72.000 tonnellate di materia prima, proveniente da zone agricole distanti non più di 20 km dagli impianti per un coinvolgimento di circa 1.500 ettari di terreno. Gli obiettivi principali alla base di questa iniziativa sono l’attenzione all’ambiente e l’incentivazione della produzione agricola. Ma a pochi mesi dall’inaugurazione si può già dire che l’emissione di anidride carbonica in atmosfera è pressoché nulla per merito del meccanismo virtuoso che si viene a creare tra il funzionamento dei quattro impianti e il ciclo di crescita delle piante. Infatti l’anidride carbonica emessa dai motori endotermici equivale a quella assorbita dalle piante di cereali durante il loro ciclo di crescita, con un bilancio, appunto, di zero emissioni aggiuntive. Il secondo obiettivo, incentivare e garantire la produzione agricola, è immediatamente evidenziato dall’ingresso in Bioenergy Parks degli stessi imprenditori agricoli. E infatti i circa 2000 soci aderenti a C.A.P.A. Ferrara Scarl partecipano attraverso Holding Energia a una quota di Bioenergy Parks. Un circolo virtuoso che garantirà non solo il coinvolgimento diretto dei coltivatori di zona ma garantirà loro il ritiro della merce per 15 anni ai prezzi fissati dal mercato dei cereali della Borsa di Bologna. CPL Concordia, che vanta un’esperienza trentennale nel settore della cogenerazione, ha fornito i quattro impianti per la produzione d’energia elettrica. Gli impianti sono composti da moduli di cogenerazione SINCRO 1000, di potenza elettrica 999 kWe e con una previsione di funzionamento di almeno 8.500 ore all’anno. L’energia prodotta, pari a poco meno di 8.5 milioni di kWh, rappresenta il consumo di 2.700 famiglie. L’impianto di biogas il vantaggio che il ricircolo non necessita di essere pompato nel pre-miscelatore, cosa che consente di ridurre notevolmente i tempi di pompaggio e di risparmiare sull’autoconsumo complessivo dell’impianto e sui costi di manutenzione. Un punto forte di questa tecnologia è la flessibilità del piano di alimentazione. Anche con questa tecnologia si confermano i vantaggi degli Il biogas è preventivamente depurato in uno skid di crio-trattamento, mentre l’energia elettrica prodotta è elevata in media tensione e immessa nella rete elettrica di ENEL. Va inoltre segnalato il contributo di CPL nella realizzazione diretta delle linee elettriche di media tensione (costruzione in alternativa all’ENEL) che ha permesso di anticipare di 6 mesi l’entrata in funzione dell’imColonna di miscelazione e ricircolo pianto. Come detto l’impianto da 4 MWe è costituito da 4 moduli da 1 MWe ciascuno, di cui due – Energy Uno e Due – sono realizzati da EnviTec Biogas Italia, mentre gli altri 2 da MT-Energie Italia. Della fornitura EnviTec fanno parte la realizzazione della tecnologia di alimentazione degli insilati (si utilizzano prevalentemente insilati di mais), la vasca di raccolta per le biomasse liquide, due fermentatori, due vasche di stoccaggio per il digestato, una sala tecnica e l’innovativa colonna di miscelazione e ricircolo. Quest’ultimo è un componente multifunzionale, di semplice installazione e con La realizzazione del progetto ha comportato un investimento di 20 milioni di euro che oltre alla finalità di fornire energia pulita aggiunge la forte valenza economico sociale dell’operazione 5 MT-Energie. Il sistema di copertura per impianti di biogas è composto da due membrane fissate con un tubo flessibile, assicurando una perfetta tenuta. La biologico. membrana superiore serve da protezioIl processo di digestione anaerobica ne contro gli agenti atmosferici, mentre avviene a una temperatura di 40-42°C. il telo interno, impermeabile al biogas, Per il riscaldamento dei digestori è stata ha la possibilità di espandersi e contrarinstallata una fascia di tubi posti sulle si in funzione della quantità di biogas pareti interne delle vasche, attraverso i prodotta. quali circola continuamente acqua calda Tramite una ventola viene prodotta tra recuperata dal raffreddamento dell’unità le due membrane una leggera sovradi cogenerazione. pressione di circa 1,5 millibar, che Per la desolforazione biologica del biopermette alla membrana di protezione gas viene installata una rete posta sulla dalle intemperie di mantenere inalterata parte superiore delle vasche che serve la propria forma conica e crea una prescome superficie di supporto per la sione sulla membrana interna, favorencolonizzazione dei batteri. Con questa do il passaggio del gas da un serbatoio semplice soluzione si evita l’installazio- all’altro. n ne di costose tecnologie di desolforazione esterna. Partners Il substrato viene mescolato in modo omogeneo tramite miscelatori elettrici • Realizzazione impianti: sommersi che funzionano in discontiMT-Energie & Envitec Biogas nuo, riducendo l’autoconsumo energetico e consentendo un effettivo risparmio • Cogeneratori: CPL Concordia di energia che viene tradotto in costi • Motori : Jenbacher di gestione minori. La tecnologia di miscelazione MT permette di comanda• Materia prima: C.A.P.A. Ferrara re l’altezza e l’inclinazione degli agitatori (a cui aderiscono oltre dall’esterno. I tempi e i cicli di miscelazione vengono • 2.000 soci/agricoltori) impostati tramite il software di controllo e monitoraggio MT ad accesso remoto a seconda del tipo di substrato impiegato e alla viscosità presente nei digestori. Oltre al biogas, dal processo di digestione anaerobica si ottiene un materiale inodore ad alto valore agronomico, denominato digestato. Dopo che la frazione organica del substrato è stata completamente biodegradata per essere convertita in energia, e considerando che la biomassa è composta principalmente di acqua, il materiale che rimane è prevalentemente liquido. Per lo stoccaggio del digestato per un periodo minimo di 6 mesi, sono stati realizzati due serbatoi residui di 28 metri di diametro per 6 metri di altezza per un volume complessivo di 7.390 m3. Tutte le vasche vengono coperte, permettendo di incrementare la resa di gas di un’ulteriore 20%. La copertura pressostatica MT a doppia membrana è stata inventata nel 1997 da Christoph Martens, titolare e fondatore della la raccolta da biomasse agricole MT-Energie Da 15 anni MT-Energie offre le soluzioni tecnologiche più efficienti nel settore del biogas volte ad ottenere il massimo ricavo energetico. Fondata nel 1995 da Christoph Martens in Germania, ad oggi ha realizzato in tutta Europa oltre 250 progetti di biogas, da 100 kWe fino a 2,4 MWe. La filiale italiana, con sede a Padova, ha sviluppato 15 impianti di biogas con una potenza installata di 12,1 MWe. Attualmente il gruppo impiega 350 persone e ha realizzato un fatturato di 80 milioni di Euro. impianti come la miscelazione all’esterno del fermentatore, la possibilità di separare i corpi estranei e la triturazione dei substrati. Un ulteriore vantaggio è l’impiego di “EnviTec Feedcontrol”. Si tratta di un sistema di comando che modifica automaticamente gli intervalli di alimentazione ai fermentatori in modo che la produzione di biogas rimanga elevata e costante, con un monitoraggio online dell’attività biologica e della pressione del biogas nei fermentatori. Fondamentale è anche il tetto flessibile, autoportante, impermeabile al gas che garantisce condizioni di processo stabili. La manutenzione degli agitatori è sempre possibile durante il funzionamento attraverso aperture d’ispezione. Le due centrali bioenergetiche realizzate da MT-Energie sono state realizzate su una superficie di 14.000 m2 e sono in grado di produrre energia rinnovabile interamente made in Italy in grado di coprire il fabbisogno elettrico annuale di oltre 6.000 famiglie. La linea di fermentazione è composta da vasche circolari in calcestruzzo gettato in opera: due fermentatori e un post-fermentatore, di 23 metri di diametro e 6 metri di altezza, per un volume di 2.493 m3 ciascuno che garantisce tempi di ritenzione adeguati per il massimo sfruttamento del substrato impiegato e incrementa la stabilità del processo Principali dati tecnici • Completati i 4 cantieri (centrali di produzione energia elettrica); • Avvio del primo impianto intorno la metà di settembre 2010 con l’introduzione del liquido starter; • A seguire avvio di tutti gli altri 3 impianti; • Stoccato nelle apposite trincee tutto il mais trinciato per avviare la produzione; • Riconosciuta da parte del GSE la qualifica di IAFR (Impianto Alimentato da Fonti Rinnovabili) e consegna dei “regolamenti d’esercizio” all’ENEL; • Successivo avvio della produzione di energia elettrica (con relativa immissione nella rete elettrica nazionale e fatturazione con riconoscimento della tariffa omnicomprensiva di 0,28 e/Kwh); • Allacciamento dei 4 impianti alla rete elettrica ENEL a 15.000 Volt nel settembre 2010.
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