Studio per la Valutazione di Incidenza
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Studio per la Valutazione di Incidenza
Piano di Governo del Territorio (L.R. 12/2005) Comune di Eupilio (Provincia di Como) Studio per la Valutazione di Incidenza (Art. 6 D.P.R. 120/2003) (D.G.R. n. VII/14106 8-8-2003) Ottobre 2011 Piano di Governo del Territorio (L.R. 12/2005) Comune di Eupilio (Provincia di Como) Studio per la Valutazione di Incidenza (Art. 6 D.P.R. 120/2003) (D.G.R. n. VII/14106 8-8-2003) A cura di: Eugenio Carlini, Barbara Chiarenzi, Silvia Macchi e Alessandra Gagliardi Supervisione scientifica di: Guido Tosi Istituto Oikos s.r.l. Sede legale e operativa via Crescenzago 1 - 20134 - MILANO tel. +39 02 21597581 - fax +39 02 21598963 P.IVA CF. 06146830960 - Numero REA: MI – 1873745 E-mail: [email protected] INDICE 1. PREMESSA ................................................................................................................... 1 2. RIFERIMENTI NORMATIVI ........................................................................................... 3 3. IMPOSTAZIONE GENERALE DELLO STUDIO .......................................................... 7 4. LIVELLO I: SCREENING .............................................................................................. 9 4.1. DENOMINAZIONE DEL PIANO ........................................................................................ 10 4.2. DESCRIZIONE DEL PIANO ............................................................................................. 10 4.3. DESCRIZIONE DEL SITO DI IMPORTANZA COMUNITARIA IT2020006 “LAGO DI PUSIANO” 15 4.3.1 IDENTIFICAZIONE DEL S ITO ........................................................................................ 15 4.3.2 HABITAT .................................................................................................................... 16 4.3.3 SPECIE ...................................................................................................................... 20 4.3.4 CARATTERISTICHE DEL SITO ...................................................................................... 32 4.4. DESCRIZIONE DEL SITO DI IMPORTANZA COMUNITARIA IT2020010 “LAGO DI SEGRINO”.. ................................................................................................................................... 35 4.4.1 IDENTIFICAZIONE DEL S ITO ........................................................................................ 35 4.4.2 HABITAT .................................................................................................................... 37 4.4.3 SPECIE ...................................................................................................................... 42 4.4.4 CARATTERISTICHE DEL SITO ...................................................................................... 46 4.5. VALUTAZIONE DELLA CONNESSIONE DIRETTA DEL PIANO E DELLA NECESSITÀ DELLO STESSO, PER LA GESTIONE DEI SITI ....................................................................................... 48 4.6. VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI CUMULATIVI DI ALTRI PIANI O PROGETTI CON LA GESTIONE DEI SITI ................................................................................................................................. 49 4.7. VALUTAZIONE DELLA SIGNIFICATIVITÀ DELL’INCIDENZA DEL PIANO SU I SITI ................. 56 4.7.1 INDIVIDUAZIONE DEI POSSIBILI IMPATTI ....................................................................... 57 4.7.2 ANALISI PUNTUALE DEL PIANO ................................................................................... 58 I PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO 4.8. CONCLUSIONI DELLO SCREENING .................................................................................90 5. LIVELLO II: VALUTAZIONE APPROPRIATA ............................................................91 5.1. PREMESSA ...................................................................................................................91 5.2. INTRODUZIONE .............................................................................................................91 5.3. OBIETTIVI DI CONSERVAZIONE DEL SITO .......................................................................92 5.3.1 CARATTERISTICHE DEI S ITI .........................................................................................93 5.4. VALUTAZIONE DELL’INCIDENZA DEL PIANO SULL’INTEGRITÀ DEI SITI ......................... 114 5.4.1 IL CONCETTO DI “INTEGRITÀ DEL SITO” .................................................................... 114 5.4.2 SINGOLI ELEMENTI DEL PIANO CHE POSSONO PRODURRE UN IMPATTO SUI SITI ........ 114 5.5. CONSIDERAZIONI SULLA VALUTAZIONE APPROPRIATA DEL PIANO ............................. 120 5.6. CONCLUSIONI IN MERITO AL LIVELLO II “VALUTAZIONE APPROPRIATA” ..................... 123 6. FONTI E RIFERIMENTI NORMATIVI ....................................................................... 125 6.1. FONTI DEI DATI .......................................................................................................... 125 6.2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO ..................................................................................... 128 6.2.1 RIFERIMENTI NORMATIVI COMUNITARI ...................................................................... 128 6.2.2 RIFERIMENTI NORMATIVI STATALI ............................................................................. 129 6.2.3 RIFERIMENTI NORMATIVI REGIONALI ......................................................................... 130 II 1. PREMESSA L’articolo 6 della Direttiva Habitat (92/43/CEE) ha una funzione cruciale per la gestione dei siti della rete Natura 2000; in particolare esso indica le azioni necessarie per tutelare gli interessi di conservazione dei siti stessi. Scopo specifico, quindi, della Valutazione di Incidenza è proprio quello di giudicare se un piano o un progetto che coinvolga un Sito di Importanza Comunitaria (SIC) o una Zona di Protezione Speciale (ZPS) non ne pregiudichi l’integrità. Va peraltro considerato che così come indicato nel documento di interpretazione dell’articolo 6 della Direttiva Habitat (Comunità Europea, 2000) la necessità di redigere uno studio di incidenza non è limitata a piani o progetti ricadenti esclusivamente all’interno di SIC o ZPS, ma anche a quegli interventi che, pur se compiuti all’esterno, possano avere impatti significativi sul Sito, (e/o sulle specie) della rete Natura 2000. Così non vengono definite distanze dal Sito oltre le quali la valutazione di incidenza non sia più considerata obbligatoria poiché, nello spirito della conservazione di specie e habitat, interventi eseguiti anche a diversi chilometri da un’area SIC o ZPS possono produrre effetti significativi. Poiché il Comune di Eupilio ha in corso di redazione il Piano di Governo del Territorio (L.R. 12/2005), visto che, nel territorio del Comune, sono presenti due Siti di Importanza Comunitaria, emerge la necessità di predisporre uno Studio per la Valutazione di Incidenza del PGT. 1 2. RIFERIMENTI NORMATIVI La creazione della rete Natura 2000 è prevista dalla Direttiva europea n. 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 relativa alla "Conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche", comunemente denominata Direttiva "Habitat". L'obiettivo della Direttiva è di contribuire a salvaguardare la biodiversità mediante attività di conservazione non solo all'interno delle aree che costituiscono la rete Natura 2000 ma anche con misure di tutela diretta delle specie la cui conservazione è considerata un interesse comune di tutta l'Unione. La Direttiva consta di due sezioni principali, la prima relativa a "Conservazione degli habitat naturali e degli habitat di specie" (artt. da 3 a 11), la seconda riguardante la "Tutela delle specie" (artt. da 12 a 16). In data 8 settembre 1997, con il D.P.R. n. 357 lo Stato italiano ha emanato il Regolamento di attuazione della Direttiva “Habitat” (G.U. n. 248 del 23 ottobre 1997 - Supplemento Ordinario n. 219). Il sopra citato Regolamento definisce (articolo 2, comma 3, lettera m) come Siti di Importanza Comunitaria (SIC) quelle aree che, nella o nelle regioni biogeografiche di appartenenza, contribuiscono in modo significativo a mantenere in uno stato di conservazione soddisfacente o a ripristinare gli habitat naturali di cui all’Allegato I o le specie di cui all’Allegato II del medesimo Regolamento e che, inoltre, possono contribuire in modo significativo alla coerenza della rete ecologica Natura 2000, al fine di una conservazione della diversità biologica nelle relative regioni biogeografiche. Per le specie animali caratterizzate da vasti areali, i SIC corrispondono ai luoghi, all’interno di tali aree di distribuzione naturale, che presentano gli elementi fisici o biologici essenziali alla loro vita e riproduzione. Il Regolamento prevede inoltre (articolo 5, comma 1 e 3) che nella pianificazione e programmazione territoriale si debba tenere conto della valenza naturalistico3 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO ambientale dei SIC. Il 12.03.2003 il D.P.R. 8.09.1997 n. 357 è stato integrato e modificato dal D.P.R. n. 120, che tiene conto, in anticipo di otto giorni, dei rilievi formulati nella sentenza della Corte di Giustizia Europea - Sentenza del 20.03.2003 - Causa C -143/02. In particolare l’articolo 6 del D.P.R. n. 120/2003 ha sostituito l’articolo 5 del D.P.R. n. 357/1997 per cui “… i proponenti di interventi non direttamente connessi e necessari al mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente delle specie e degli habitat presenti nel sito, ma che possono avere incidenze significative sul sito stesso, singolarmente o congiuntamente ad altri interventi, presentano, ai fini della valutazione di incidenza, uno studio volto ad individuare e valutare, secondo gli indirizzi espressi nell’allegato G, i principali effetti che detti interventi possono avere sul proposto sito di importanza comunitaria, sul sito di importanza comunitaria o sulla zona speciale di conservazione, tenuto conto degli obiettivi di conservazione dei medesimi. …”. L’Italia, dal 1995 al 1997, ha individuato sul territorio nazionale le aree da proporre come SIC grazie al programma “Bioitaly”, cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma LIFE Natura 1994, e stipulato tra il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Direzione per la Conservazione della Natura, le Regioni e le Province autonome. Queste ultime si sono avvalse della collaborazione scientifica della Società Botanica Italiana (SBI), dell’Unione Zoologica Italiana (UZI) e della Società Italiana di Ecologia (SItE) mediante propri referenti regionali che hanno coordinato l’attività dei numerosi rilevatori di campo. L’Italia ha trasmesso i propri dati alla Commissione Europea il 30.06.1997, nei termini previsti e con D.M. 3.04.2000 il Ministero dell’Ambiente ha inviato la documentazione alla Commissione Europea formalizzando l’elenco dei pSIC e delle ZPS, includendo tutti i siti indicati nella documentazione tecnica del Progetto “Bioitaly”. Con Delibera n. VII/14106 dell’8 agosto 2003, la Regione Lombardia ha elencato i Siti di Importanza Comunitaria della Regione, ha individuato gli enti gestori degli 4 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - RIFERIMENTI NORMATIVI stessi e stabilito le modalità procedurali per l’applicazione della Valutazione di Incidenza. Nell’Allegato A sono elencati i SIC presenti sul territorio regionale, tra cui il Sito IT2020006 “Lago di Pusiano” e individua l’ente gestore del Parco Regionale della Valle del Lambro quale ente gestore del Sito. Nell’Allegato B vengono definite le linee guida per la gestione dei SIC in Lombardia. Nell’Allegato C sono individuate le modalità procedurali per l’applicazione della Valutazione di Incidenza, in particolare la Sezione I individua i contenuti e la procedura di valutazione di incidenza per i piani/progetti. L’Allegato D definisce i contenuti minimi dello studio per la Valutazione di Incidenza sui siti della Rete Natura 2000. Poiché l’Allegato D fornisce esclusivamente delle indicazioni di massima dei contenuti per la realizzazione di uno studio di Valutazione di Incidenza, il presente studio, pur facendo riferimento e dando specifica attuazione a quanto previsto dal citato Allegato, prende spunto, per la sua strutturazione, anche dall’apposita “Guida all’interpretazione dell’articolo 6 della Direttiva ‘Habitat’ 92/43/CEE”, e dal documento “Valutazione di piani e progetti aventi un’incidenza significativa sui siti della Rete Natura 2000. Guida metodologica alle disposizioni dell’articolo 6, paragrafi 3 e 4 della Direttiva ‘Habitat’ 92/43/CEE”. La Commissione delle Comunità Europee ha approvato l’elenco dei Siti di Importanza Comunitaria per la regione biogeografica continentale con decisione del 7.12.2004, n. 4031 e l’Italia ha, con Decreto del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio del 25.03.2005, reso pubblico l’elenco dei SIC continentali, che verranno così designati come Zone Speciali di Conservazione (ZSC). In Italia è il Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, che dodesigna, con decreto adottato d'intesa con ciascuna regione interessata, i SIC elencati nella lista ufficiale come "Zone Speciali di Conservazione". Per quanto riguarda l’altro Sito di Importanza Comunitaria ricadente nel territorio del Comune di Eupilio, il SIC IT2020010 Lago di Segrino, è stato inserito negli elenchi dei proposti Siti della Regione Lombardia mediante provvedimento D.G.R. n 8/3798 del 13 dicembre 2006 "Rete Natura 2000: modifiche e integrazioni alle dd.gg.rr. n.14106/03, n.19018/04 e n.1791/06, aggiornamento della Banca Dati 5 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO Natura 2000 ed individuazione degli enti gestori dei nuovi SIC proposti" ed è stato affidato in gestione all’Ente gestore del Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS) Lago Segrino. Successivamente, il Decreto del Ministero dell’Ambiente del 26 marzo 2008, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 103 del 3 maggio 2008, ha aggiornato l’elenco dei SIC per la regione biogeografia alpina, inserendo il SIC IT2020010 Lago di Segrino. 6 3. IMPOSTAZIONE GENERALE DELLO STUDIO Dai contenuti del documento interpretativo della Commissione delle Comunità Europee “La gestione dei siti della Rete Natura 2000: Guida all’interpretazione dell’articolo 6 della Direttiva Habitat 92/43/CEE” e del documento “Valutazione di piani e progetti aventi un’incidenza significativa sui siti della Rete Natura 2000. Guida metodologica alle disposizioni dell’articolo 6, paragrafi 3 e 4 della "Direttiva Habitat" 92/43/CEE”, emerge una procedura di valutazione strutturata per livelli. In particolare la “Guida metodologica” sopra citata propone i seguenti livelli: Livello I: Screening - Processo d’individuazione delle implicazioni potenziali del piano sui Siti, singolarmente o congiuntamente ad altri piani o progetti, e determinazione del possibile grado di significatività di tali incidenze. Livello II: Valutazione appropriata - Considerazione dell’incidenza del piano sull’integrità dei Siti, singolarmente o congiuntamente ad altri piani o progetti, tenendo conto della struttura e funzione dei Siti, nonché dei suoi obiettivi di conservazione. In caso di incidenza negativa, si aggiunge anche la determinazione delle possibilità di mitigazione. Livello III: Valutazione delle soluzioni alternative - Valutazione delle modalità alternative per l’attuazione del piano in grado di prevenire gli effetti passibili di pregiudicare l’integrità dei Siti. Livello IV: Valutazione in caso di assenza di soluzioni alternative in cui permane l’incidenza negativa - Valutazione delle misure compensative laddove, in seguito alla conclusione positiva della valutazione sui motivi imperanti di rilevante interesse pubblico, sia ritenuto comunque necessario portare avanti il piano. Al termine delle valutazioni condotte nell’ambito di ciascun livello, si esamina la possibilità o meno di procedere al livello successivo. Nella Figura 3.1 è illustrato il 7 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO rapporto tra i quattro livelli della procedura di valutazione suggerita e la procedura generale sancita dall’articolo 6, paragrafi 3 e 4. Al seguente schema si è fatto riferimento nella realizzazione del presente Studio. Figura 3.1 - Rapporto tra i livelli e la procedura sancita dalla Direttiva. 8 4. LIVELLO I: SCREENING In questa fase viene analizzata la possibile incidenza del piano sui siti Natura 2000 ricadenti nel territorio del comune di Eupilio, sia isolatamente sia congiuntamente con altri progetti o piani, valutando se tali effetti possono oggettivamente essere considerati irrilevanti. Per l’attuazione del Livello I si è fatto riferimento allo “schema logico” di seguito riportato, desunto dalla citata “Guida metodologica all’interpretazione dell’articolo 6 della Direttiva Habitat”. Figura 4.1 - Le differenti fasi relative al Livello I Screening. 9 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO Con riferimento al sopraccitato schema, sono stati pertanto presi in esame gli aspetti di seguito indicati. • Descrizione del Piano, unitamente alla descrizione e alla caratterizzazione di altri piani/interventi che, congiuntamente, possano incidere in maniera significativa sul Sito. • Descrizione del Sito. • Valutazione della connessione diretta del Piano e della necessità dello stesso per la gestione del Sito. • Identificare la potenziale incidenza del Piano sul Sito. • Valutazione della significatività dell’incidenza del Piano sul Sito. 4.1. DENOMINAZIONE DEL PIANO Piano di Governo del Territorio del Comune di Eupilio (Provincia di Como). 4.2. DESCRIZIONE DEL PIANO Il PGT definisce l’assetto dell’intero territorio comunale ed è così articolato: • il documento di piano; • il piano dei servizi; • il piano delle regole. Il Documento di Piano, individua gli obiettivi quantitativi e qualitativi di sviluppo sostenibile del PGT ed esplicita le strategie e le azioni compatibili per il loro perseguimento a livello ambientale, geologico, infrastrutturale, urbanistico, socioeconomico. Stabilisce inoltre gli indirizzi per la definizione delle modalità di perequazione e compensazione dei valori anche in relazione alla necessità di migliorare i servizi pubblici, oltre che di incentivazione per l’attuazione degli interventi aventi rilevanza di pubblico interesse. 10 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING Figura 4.2 - Localizzazione geografica del Comune di Eupilio (in rosso). In azzurro la localizzazione del sito IT2020006 “Lago di Pusiano”; in verde il sito IT2020010 “Lago di Segrino”. 11 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO Il Documento di Piano ha validità quinquennale ed è sempre comunque modificabile, in quanto non produce effetti diretti sul regime giuridico dei suoli. Esso non ha valenza prescrittiva, ma appunto di indirizzo per le aree soggette a trasformazione urbanistica, il cui contenuto nel rapporto pubblico/privato si stabilisce in sede di approvazione del progetto di attuazione. Il Documento di Piano è costituito dagli elaborati di seguito elencati: • Rapporto • Norme Tecniche • Elaborati cartografici: 12 • DP 0.1 Morfologia del costruito - stato di fatto • DP 0.2 Ambienti del territorio • DP 0.3 Componenti del paesaggio agro-forestale • DP 0.4 Struttura insediativa • DP 0.5 Rete infrastrutturale stato attuale • DP 0.6 Il patrimonio edificato • DP 0.7 Aree e beni di interesse paesistico, culturale, storico • DP 0.8 Vincoli esistenti • DP 0.9 Aree per l’attività agricola - mappatura SIARL • DP 0.10 Classificazione servizi e infrastrutture • DP 0.11 Bacino di riferimento - Reti di connessione • DP 01 Obiettivi di piano • DP 02 Strategie di intervento • DP 03 Interventi sulla rete infrastrutturale • DP 04 Agricoltura e ambiente • DP 05 Localizzazione ambiti di trasformazione • DP 06 Indirizzi di progetto • DP 07 Modalità attuative • DP 08 Individuazione ambiti agricoli • DP 09 Individuazione aree generanti consumo di suolo STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING Costituiscono parte integrante del DP: • Studio della “componente geologica, idrogeologica e sismica”, ai sensi dell’Art. 57 della LR. 12/05. • Definizione del reticolo minore. • Piano di “azzonamento acustico del territorio comunale”. Il Piano delle Regole è costituito dagli elaborati di seguito elencati: • Relazione illustrativa e cartografia allegata • PR 0.1 Soglie storiche scala 1:10.000 • PR 0.2 Destinazioni d’uso scala 1:10.000 • PR 0.3 Densità edilizie scala 1:10.000 • PR 0.4 Numero piani fuori terra scala 1:10.000 • PR 0.5 Tipologie edilizie scala 1:10.000 • Elaborati grafici: • PR 01 Assetto di piano: scala 1:5.000 • PR 01 a Vincoli scala 1: 5.000 • PR 02.a Assetto di piano scala 1:2.000 • PR 02.b Assetto di piano scala 1:2.000 • PR 02.c Assetto di piano scala 1:2.000 • PR 02.d Assetto di piano scala 1:2.000 • PR 02.e Assetto di piano scala 1:2.000 • PR 03.1 Assetto di piano: nucleo storico di Carella - classi di intervento scala 1:1.000 • PR 03.2 Assetto di piano: nucleo storico di Corneno - classi di intervento scala 1:1.000 • PR 03.3 Assetto di piano: nucleo storico di Galliano - classi di intervento scala 1:1.000 • PR 03.4 Assetto di piano: nucleo storico di Penzano - classi di intervento scala 1:1.000 13 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO • PR 03.5 Assetto di piano: nucleo storico di Mariaga - classi di intervento scala 1:1.000 • AT 01.1 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Carella: Numero dei piani fuori terra, Tipologie edilizie e gradi di obsolescenza scala 1:1.000 • AT 01.2 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Corneno: Numero dei piani fuori terra, Tipologie edilizie e gradi di obsolescenza scala 1:1.000 • AT 01.3 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Galliano: Numero dei piani fuori terra, Tipologie edilizie e gradi di obsolescenza scala 1:1.000 • AT 01.4 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Penzano: Numero dei piani fuori terra, Tipologie edilizie e gradi di obsolescenza scala 1:1.000 • AT 01.5 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Mariaga: Numero dei piani fuori terra, Tipologie edilizie e gradi di obsolescenza scala 1:1.000 • AT 02.1 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Carella: Catalogazione valori storici-ambientali, documentari scala 1:1.000 • AT 02.2 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Corneno: Catalogazione valori storici-ambientali, documentari scala 1:1.000 • AT0 2.3 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Galliano: Catalogazione valori storici-ambientali, documentari scala 1:1.000 • AT0 2.4 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Penzano: Catalogazione valori storici-ambientali, documentari scala 1:1.000 • AT0 2.5 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Mariaga: Catalogazione valori storici-ambientali, documentari scala 1:1.000 • Norme Tecniche di Attuazione • NT 01 Assetto di piano: Sovrapposizione classi di fattibilità geologica scala 1:5.000 • NT 02 Assetto di piano: Sovrapposizione classi di azzonamento acustico scala 1:5.000 14 • NT 03 Classi di sensibilità paesistica scala 1:10.000 • NT 04 Carta del paesaggio scala 1:5.000 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING 4.3. DESCRIZIONE DEL SITO DI IMPORTANZA COMUNITARIA IT2020006 “LAGO DI PUSIANO” 4.3.1 IDENTIFICAZIONE DEL SITO Il Sito IT2020006 “Lago di Pusiano”, è parzialmente compreso nel territorio del comune di Eupilio per un’estensione pari a circa 167 ha. Il Sito risulta caratterizzato dagli elementi di riferimento di seguito riportati. Data proposta Sito come SIC Data conferma come SIC Data aggiornamento Formulario 06/1995 12/2004 07/2007 Tipo di Sito Codice del Sito Regione biogeografica B IT2020006 Continentale Localizzazione del centro del Sito Longitudine Latitudine E 9°16’13’’ 45°48’01’’ Altezza (m) MIN 259 MAX 270 Figura 4.3 - Localizzazione geografica del Sito IT2020006. 15 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO Il Sito (Figura 4.3) si estende su una superficie pari a 659 ha e ricade nei territori dei comuni di Pusiano, Cesana Brianza, Bosisio Parini, Eupilio, Rogeno, Merone ed Erba. La quasi totalità del Sito IT2020006 ricade Parco Naturale Regionale della Valle del Lambro, istituito con LR 9 dicembre 2005, n. 18 (Figura 4.3). Figura 4.4 – Rapporto tra il SIC IT2020006 (azzurro) e il Parco Naturale Regionale della Valle del Lambro (giallo scuro). 4.3.2 HABITAT Dal Formulario Standard Natura 2000 attualmente in vigore, il Sito risulta caratterizzato dalla presenza di quattro habitat di interesse comunitario, di cui uno prioritario, per il quale i valori di copertura, di conservazione e di valutazione sono riportati in Tabella 4.1. 16 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING Tabella 4.1 - Habitat, dell’Allegato I Direttiva 92/43/CEE, presenti nel Sito IT2020006. Codice Natura 2000 Percentuale copertura Rappresentatività (A/B/C/D) Superficie relativa (A/B/C) Grado di conservazione (A/B/C) Valutazione globale (A/B/C) 3150 0,01 B B B B 6510 4,1 C C B B 91E0* 1,63 C C C C 91F0 2,28 B C C B Note: ASTERISCO (*): contraddistingue gli habitat prioritari. RAPPRESENTATIVITÀ: grado di rappresentatività del tipo di habitat naturale sul Sito (A: rappresentatività eccellente, B: buona rappresentatività, C: rappresentatività significativa, D: presenza non significativa). SUPERFICIE RELATIVA: superficie del Sito coperta dal tipo di habitat naturale rispetto alla superficie totale coperta da questo tipo di habitat naturale sul territorio nazionale (A: 100 ≥ p > 15%, B: 15 ≥ p > 2%, C: 2 ≥ p > 0%). GRADO DI CONSERVAZIONE: conservazione della struttura e delle funzioni del tipo di habitat naturale in questione e possibilità di ripristino (A: conservazione eccellente, B: buona conservazione, C: conservazione media o ridotta). VALUTAZIONE GLOBALE: valutazione del valore del Sito per la conservazione del tipo di habitat naturale in questione (A: valore eccellente, B: valore buono, C: valore significativo). In occasione della redazione del Piano di Gestione del Sito IT2020006, sono stati effettuati dei rilievi ad hoc che hanno portato ad una revisione delle superfici e delle diverse tipologie di habitat presenti, riportate nell’immagine seguente, tratta dal documento di piano stesso. I risultati sono poi commentati nei paragrafi successivi. Figura 4.5 – Aggiornamento degli Habitat Natura 2000 presenti nel SIC Lago di Pusiano (da “Piano di Gestione del SIC IT2020006 Lago di Pusiano”, 2010). 17 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO Figura 4.6 –Habitat Natura 2000 presenti nel SIC Lago di Pusiano (da “Piano di Gestione del SIC IT2020006 Lago di Pusiano”, 2010). 18 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING 3150 - LAGHI EUTROFICI NATURALI CON VEGETAZIONE DEL MAGNOPOTAM ION O HYDROCHARITION L’habitat si estende su di una superficie di 0,01 ha ed è caratterizzato da laghi, stagni e canali con acque più o meno torbide, ricche in basi, con pH alcalino (generalmente >7). È rappresentato da associazioni vegetazionali solitamente paucispecifiche, formanti popolamenti flottanti sulla superficie o appena al di sotto di essa. Si può suddividere in due tipologie vegetazionali: comunità di piante liberamente flottanti sulla superficie (Hydrocharition) e comunità di piante flottanti ma radicate sul fondo (Magnopotamion). L’espressione dell’habitat si potrebbe applicare a gran parte delle sponde del lago, dipendentemente dalle gestioni applicate e sempre in relazione alle fioriture del lamineto, a loro volta legate alle fluttuazioni climatiche e del livello delle acque. 3260 - FIUMI DELLE PIANURE E MONTANI CON VEGETAZIONE DEL RANUNCULION FLUITANTIS E CALLITRICHO-BATRACHION L’habitat si estende su di una superficie di 0,5 ha ed è caratterizzato da fiumi con vegetazione flottante o sommersa, delle alleanze Ranunculion fluitantis e Callitricho-Batrachion, con basso livello dell’acqua in estate. L’habitat viene rilevato sulle rogge ed i fontanili della sinistra idrografica del Lambrone; è fortemente condizionato dalla qualità delle acque. 6510 - P RATERIE MAGRE DA FIENO A BASSA ALTITUDINE ALOPECURUS PRATENSIS, SANGUISORBA OFFICINALIS L’habitat si estende su di una superficie di 20 ha ed è caratterizzato da praterie a copertura totale di suoli alluvionali pianeggianti o piuttosto profondi di pendio, tendenzialmente a pH neutro (-subacido), con drenaggio variabile (freschi o anche umidi in zone pianeggianti), da scarsamente a moderatamente fertilizzati. Questo habitat non ha subito sostanziali modifiche, a parte alcune variazioni nell’utilizzo agricolo delle aree. Nei Piani d’Erba sono presenti diversi appezzamenti in cui l’espressione dell’habitat 6510 non è completa, mostrando un elenco floristico poco ricco in specie tipiche: sono stati segnalati come potenziali espansioni di questo habitat. 19 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO 91E0 - *FORESTE ALLUVIONALI DI ALNUS GLUTINOSA E FRAXINUS EXCELSIOR (ALNOPADION, ALNION- INCANAE, SALICION ALBAE) L’habitat si estende su di una superficie di 4,6 ha ed è caratterizzato da foreste igrofile su suoli asfittici tendenzialmente organici, presenti in località planiziarie, nelle depressioni costantemente umide. Nel Sito è presente nei Piani d’Erba, dove sono stati rilevati anche diversi boschetti in cui l’espressione dell’habitat 91E0* non è completa, boschi degradati, boscaglie rade o impianti a diversi stadi di naturalizzazione e ricolonizzazione da parte delle specie tipiche: sono stati segnalati come potenziali espansioni. 91F0 - FORESTE MISTE RIPARIE DI GRANDI FIUMI A QUERCUS ROBUR, ULMUS LAEVIS, ULMUS M INOR, FRAXINUS EXCELSIOR O FRAXINUS ANGUSTIFOLIA (ULM ENION M INORIS). L’habitat si estende su di una superficie di 8,3 ha ed è caratterizzato da boschi ad alto fusto o a ceduo composto, mesofili-mesoigrofili lungo gli alvei fluviali, soggetti a più o meno regolari esondazioni, con suoli ben drenati e freschi, oppure umidi e quindi dipendenti dal regime idrologico dei fiumi, a pH neutro-subacido, sabbiosi o sabbioso-limosi. L’habitat all’interno del Sito è rappresentato dal bosco sulla sponda destra del Lambrone. 4.3.3 SPECIE Nelle tabelle di seguito riportate sono elencate le specie di cui all’articolo 4 della Direttiva 79/409/CEE e le specie elencate nell’Allegato II della Direttiva 92/43/CEE presenti nel Formulario, integrate dalle specie rilevate durante i monitoraggi specifici effettuati in occasione della redazione del Piano di Gestione del Sito (in grassetto). 20 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING UCCELLI Tabella 4.2 - Uccelli elencati nell’Allegato I della Direttiva 79/409/CEE presenti nel Sito IT2020006 e loro valutazione. Popolazione Stanziale Globale Popolazione Migratoria Isolamento Nome Conservazione Codice Popolazione POPOLAZIONE Riprod. Svern. Stazionam. A002 Gavia arctica R R D A021 Botaurus stellaris P P D P D A023 Nycticorax nycticorax P D A026 Egretta garzetta P D P D P D A068 Mergus albellus R D A072 Pernis apivorus P D P D A022 Ixobrychus minutus P A029 Ardea purpurea P A060 Aythya nyroca R A073 Milvus migrans P A081 Circus aeruginosus P A082 Circus cyaneus R A084 Pandion haliaetus P A103 Falco peregrinus P D R D D P D A120 Porzana porzana P D A177 Larus minutus P D A193 Sterna hirundo P D A196 Chlidonias hybridus P D A197 Chlidonias niger P D A229 Alcedo atthis P D A272 Luscinia svecica A293 Acrocephalus melanopogon A338 Lanius collurio P P P P P D P D Note: POPOLAZIONE: per ciascuna specie sono indicati, se noti, i dati esatti relativi alla popolazione. Se il numero esatto non è noto, si indica la fascia di popolazione (1-5, 6-10, 11-50, 51-100, 101-250, 251-500, 501-1000, 1001-10.000, >10.000). Con un suffisso si indica se la popolazione è stata conteggiata in coppie (p) o per singoli esemplari (i). Viene indicata la 21 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO dimensione/densità della popolazione, specificando se la specie è comune (C), rara (R) o molto rara (V). In assenza di qualsiasi dato relativo alla popolazione, viene segnalata semplicemente la sua presenza sul Sito (P). POPOLAZIONE: considerando la percentuale risultante dal rapporto tra la popolazione presente sul Sito e quella sul territorio nazionale, si considerino le seguenti classi. A: 100% ≥ p > 15%; B: 15% ≥p > 2%; C: 2%≥ p > 0%; D: popolazione non significativa. CONSERVAZIONE: A: conservazione eccellente = elementi in condizioni eccellenti indipendentemente dalla notazione relativa alle possibilità di ripristino. B: buona conservazione = elementi ben conservati indipendentemente dalla notazione relativa alle possibilità di ripristino. C: conservazione media o limitata = tutte le altre combinazioni. = elementi in medio o parziale degrado e ripristino facile. ISOLAMENTO: A = popolazione (in gran parte) isolata; B = popolazione non isolata, ma ai margini dell'area di distribuzione; C = popolazione non isolata all'interno di una vasta fascia di distribuzione. VALUTAZIONE GLOBALE: A: valore eccellente; B: valore buono; C: valore significativo. Nella Tabella 4.3 vengono riportate le informazioni relative alle specie di uccelli migratori abituali non elencati nell'Allegato I della Direttiva 79/409/CEE. Tabella 4.3 - Uccelli migratori abituali non elencati nell'Allegato I della Direttiva 79/409/CEE, popolazioni presenti nel Sito IT2020006. Popolazione Migratoria Ripr. Sver. Staz. A004 Tachybaptus ruficollis 11-50 11-50 D A005 Podiceps cristatus 11-50 101200 D A005 Podiceps nigricollis 101250 D A017 Phalacrocorax carbo A028 Ardea cinerea A036 Cygnus olor A050 Anas penelope A051 P P D P D P P D Anas strepera P P D A052 Anas crecca P A053 Anas platyrhynchos A054 P P D Anas acuta P D A055 Anas querquedula P D A056 Anas clypeata P D 22 P P P D P Globale Popolazione Stanziale Isolamento Nome Conservazione Cod. Popolazione POPOLAZIONE STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING Popolazione Migratoria Ripr. Sver. Staz. P A058 Netta rufina P A059 Aythya ferina 11-50 D A061 Aythya fuligula 11-50 D A067 Bucephala clangula P P D A069 Mergus serrator R R D A087 Buteo buteo P P P D A096 Falco tinnunculus P A099 Falco subbuteo A115 Phasianus colchicus A118 Rallus aquaticus A123 Gallinula chloropus A125 Fulica atra A136 Charadrius dubius P D A153 Gallinago gallinago P D A168 Actitis hypoleucos P D A179 Larus ridibundus P D A182 Larus canus P D A604 Larus michahellis P P P D A208 Columba palumbus P P P D A209 Streptopelia decaocto A210 Streptopelia turtur P A212 Cuculus canorus P A218 Athene noctua C D A219 Strix aluco P D A226 Apus apus A228 A232 P Globale Popolazione Stanziale Isolamento Nome Conservazione Cod. Popolazione POPOLAZIONE D D P P P D D P D P D 251500 P D P P D P D P D P D Apus melba P D Upupa epops P D 23 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO Popolazione Migratoria Ripr. Sver. Staz. A233 Jynx torquilla A235 Picus viridis P D A237 Dendrocopos major P D A240 Dendrocopos minor P D A240 Picoides minor P D A247 Alauda arvensis P A249 Riparia riparia A250 Ptyonoprogne rupestris A251 Hirundo rustica A253 Delichon urbicum A256 Anthus trivialis A257 Anthus pratensis A259 Anthus spinoletta A260 Motacilla flava A261 Motacilla cinerea P A262 Motacilla alba P A265 Troglodytes troglodytes P A266 Prunella modularis A269 Erithacus rubecula A271 Luscinia megarhynchos P A273 Phoenicurus ochruros P A274 Phoenicurus phoenicurus R A275 Saxicola rubetra A276 Saxicola torquata A277 Oenanthe oenanthe A283 Turdus merula 24 P P P P D P D P D P D P D P D P P D P P D P D P P D P P D P P P P D P P C D P P D P P D P D D P P C C D P D P D P D P D Globale Popolazione Stanziale Isolamento Nome Conservazione Cod. Popolazione POPOLAZIONE STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING Popolazione Migratoria Ripr. Sver. Staz. A285 Turdus philomelos A288 Cettia cetti A290 Locustella naevia A292 Locustella luscinioides P A295 Acrocephalus schoenobaenus P A296 Acrocephalus palustris P D A297 Acrocephalus scirpaceus P D A298 Acrocephalus arundinaceus P D A299 Hippolais icterina A300 Hippolais polyglotta A308 Sylvia curruca A309 Sylvia communis A310 Sylvia borin A311 Sylvia atricapilla A315 Phylloscopus collybita A316 Phylloscopus trochilus A317 Regulus regulus A319 Muscicapa striata A322 Ficedula hypoleuca A324 Aegithalos caudatus C A325 Poecile palustris P P P D A329 Cyanistes caeruleus P P P D A330 Parus major C A332 Sitta europaea P P P D D P D D P P P D D D P P P Globale Popolazione Stanziale Isolamento Nome Conservazione Cod. Popolazione POPOLAZIONE D D P D P P P D P P P D P D P D P D P D P P D D P P D 25 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO Popolazione Migratoria Ripr. Sver. Staz. P P D P P D A335 Certhia brachidactyla A336 Remiz pendulinus A337 Oriolus oriolus A340 Lanius excubitor A342 Garrulus glandarius P D A343 Pica pica P D A349 Corvus cornix P D A351 Sturnus vulgaris P A354 Passer italiae P D A356 Passer montanus P D A359 Fringilla coelebs P A360 Fringilla montifringilla A361 Serinus serinus P A363 Carduelis chloris P A364 Carduelis carduelis P A365 Carduelis spinus A366 Carduelis cannabina A375 Plectrophenax nivalis A376 Emberiza citrinella A381 Emberiza schoeniclus corone P P Globale Popolazione Stanziale Isolamento Nome Conservazione Cod. Popolazione POPOLAZIONE D P P P D P P P P D D D P D P P D P P D P P D P D P P D P P D D Note: POPOLAZIONE PRESENTE: per ciascuna specie sono indicati, se noti, i dati esatti relativi alla popolazione. Se il numero esatto non è noto, si indica la fascia di popolazione (1-5, 6-10, 11-50, 51-100, 101-250, 251-500, 501-1000, 1001-10.000, >10.000). Con un suffisso si indica se la popolazione è stata conteggiata in coppie (p) o per singoli esemplari (i). Viene indicata la dimensione/densità della popolazione, specificando se la specie è comune (C), rara (R) o molto rara (V). In assenza di qualsiasi dato relativo alla popolazione, viene segnalata semplicemente la sua presenza sul Sito (P). POPOLAZIONE: considerando la percentuale risultante dal rapporto tra la popolazione presente sul Sito e quella sul territorio nazionale, si considerino le seguenti classi. A: 100% ≥ p > 15%; B: 15% ≥p > 2%; C: 2%≥ p > 0%; D: popolazione non significativa. CONSERVAZIONE: 26 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING A: conservazione eccellente = elementi in condizioni eccellenti indipendentemente dalla notazione relativa alle possibilità di ripristino. B: buona conservazione = elementi ben conservati indipendentemente dalla notazione relativa alle possibilità di ripristino. C: conservazione media o limitata = tutte le altre combinazioni. = elementi in medio o parziale degrado e ripristino facile. ISOLAMENTO: A = popolazione (in gran parte) isolata; B = popolazione non isolata, ma ai margini dell'area di distribuzione; C = popolazione non isolata all'interno di una vasta fascia di distribuzione. VALUTAZIONE GLOBALE: A: valore eccellente; B: valore buono; C: valore significativo. Nel Formulario sono riportate 10 specie elencate nell’Allegato I della Direttiva 79/409/CEE (2009/147/CEE), di cui sei considerate nidificanti nel Sito; Le altre specie sono indicate come svernanti, o presenti solo durante le soste migratorie. Nel complesso si tratta di specie legate agli ambienti umidi e acquatici (Ardeidi, voltolino, mignattino, martin pescatore e pettazzurro) e di rapaci diurni. Tra le specie riproduttive è riportata anche l’averla piccola (Lanius collurio). Sono 15 le specie non elencate nell’Allegato I della Direttiva Uccelli, di cui 9 indicate come nidificanti. La maggior parte delle specie comprese in questa parte del formulario standard sono costituite da Passeriformi che possono utilizzare soprattutto le aree a canneto, ma anche gli altri ambienti presenti nel SIC, per una sosta migratoria o per la nidificazione. Le altre specie sono sempre legate agli ambienti umidi (svasso maggiore e porciglione). M AMMIFERI Sul Formulario Standard Natura 2000 del Sito sono riportate due specie di Chirotteri di interesse comunitario. Tabella 4.4 – Mammiferi elencati nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE, presenti nel Sito IT2020006. Cod. Nome Pop. Stanziale Pop. (A/B/C/D) Cons. (A/B/C) Isol. (A/B/C) Glob. (A/B/C) 1316 Myotis capaccinii P D 1323 Myotis bechsteini P D Note: ASTERISCO (*): contraddistingue le specie prioritarie. POPOLAZIONE STANZIALE: Viene indicata la dimensione/densità della popolazione, specificando se la specie è comune (C), rara (R) o molto rara (V). In assenza di qualsiasi dato relativo alla popolazione, viene segnalata semplicemente la sua presenza sul Sito (P). 27 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO POPOLAZIONE: considerando la percentuale risultante dal rapporto tra la popolazione presente sul Sito e quella sul territorio nazionale, si considerino le seguenti classi. A: 100% ≥ p > 15%; B: 15% ≥p > 2%; C: 2%≥ p > 0%; D: popolazione non significativa. CONSERVAZIONE: A: conservazione eccellente = elementi in condizioni eccellenti indipendentemente dalla notazione relativa alle possibilità di ripristino. B: buona conservazione = elementi ben conservati indipendentemente dalla notazione relativa alle possibilità di ripristino. = elementi in medio o parziale degrado e ripristino facile. C: conservazione media o limitata = tutte le altre combinazioni. ISOLAMENTO: A = popolazione (in gran parte) isolata; B = popolazione non isolata, ma ai margini dell'area di distribuzione; C = popolazione non isolata all'interno di una vasta fascia di distribuzione. VALUTAZIONE GLOBALE: A: valore eccellente; B: valore buono; C: valore significativo. Oltre alle specie di interesse comunitario, la teriofauna del Sito comprende anche il riccio (Erinaceus europaeus), il toporagno comune (Sorex araneus), il toporagno d’acqua (Neomys fodiens), il toporagno nano (Sorex minutus) e la crocidura (Crocidura suaveolens) tra gli Insettivori; il coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus) e la lepre comune (Lepus europaeus) tra i Lagomorfi; lo scoiattolo (Sciurus vulgaris), il ghiro (Myoxus glis), il moscardino (Muscardinus avellanarius), l’arvicola rossastra (Myodes glareolus), l’arvicola terrestre (Arvicola terrestris), l’arvicola campestre (Microtus arvalis), l’arvicola di Savi (Microtus savii), il ratto nero (Rattus rattus), il ratto grigio (Rattus norvegicus), il topo selvatico (Apodemus sylvaticus) e il topolino domestico (Mus domesticus) tra i Roditori; la volpe (Vulpes vulpes),la donnola (Mustela nivalis),la faina (Martes foina) ed il tasso (Meles meles) tra i Carnivori. ANFIBI E RETTILI Sul Formulario Standard Natura 2000 del Sito è presente una sola specie di interesse comunitario, la Rana di Lataste, tuttavia, dai rilievi di campo effettuati in occasione della stesura del Piano di Gestione del Sito è risultata presente una seconda specie di interesse comunitario, il Tritone crestato italiano. Tabella 4.5 – Anfibi e Rettili elencati nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE, presenti nel Sito IT2020006. Cod. Nome Pop. Stanziale Pop. (A/B/C/D) Cons. (A/B/C) Isol. (A/B/C) Glob. (A/B/C) 1167 Triturus carnifex P D 1215 Rana latastei P D Note: ASTERISCO (*): contraddistingue le specie prioritarie. 28 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING POPOLAZIONE STANZIALE: Viene indicata la dimensione/densità della popolazione, specificando se la specie è comune (C), rara (R) o molto rara (V). In assenza di qualsiasi dato relativo alla popolazione, viene segnalata semplicemente la sua presenza sul Sito (P). POPOLAZIONE: considerando la percentuale risultante dal rapporto tra la popolazione presente sul Sito e quella sul territorio nazionale, si considerino le seguenti classi. A: 100% ≥ p > 15%; B: 15% ≥p > 2%; C: 2%≥ p > 0%; D: popolazione non significativa. CONSERVAZIONE: A: conservazione eccellente = elementi in condizioni eccellenti indipendentemente dalla notazione relativa alle possibilità di ripristino. B: buona conservazione = elementi ben conservati indipendentemente dalla notazione relativa alle possibilità di ripristino. = elementi in medio o parziale degrado e ripristino facile. C: conservazione media o limitata = tutte le altre combinazioni. ISOLAMENTO: A = popolazione (in gran parte) isolata; B = popolazione non isolata, ma ai margini dell'area di distribuzione; C = popolazione non isolata all'interno di una vasta fascia di distribuzione. VALUTAZIONE GLOBALE: A: valore eccellente; B: valore buono; C: valore significativo. Oltre alla Rana di Lataste e al Rospo smeraldino (Bufo viridis), riportati sul Formulario Standard attualmente in vigore, grazie ai rilievi effettuati per il Piano di Gestione Del Sito, è stato possibile confermare la presenza del Tritone crestato, di Salamandra pezzata (Salamandra salamandra), Rospo comune (Bufo bufo), Raganella italiana (Hyla intermedia), Rana verde (Rana synkl. esculenta) e Rana agile (Rana dalmatina). Per quanto riguarda i rettili, nel Sito non sono presenti specie di interesse comunitario, ma risultano presenti l’Orbettino (Anguis fragilis), il Ramarro occidentale (Lacerta bilineata), la Lucertola muraiola (Podarcis muralis), il Colubro liscio (Coronella austriaca), il Saettone comune (Zamenis longissimus), il Biacco (Hierophis viridiflavus), la Natrice dal collare (Natrix natrix), la Natrice tassellata (Natrix tessellata), la Vipera (Vipera aspis). PESCI Nel Formulario Standard del Sito è riportata solo una specie di interesse comunitario, tuttavia, i rilievi effettuati per la stesura del Piano di Gestione del Sito, hanno portato ad alcune interessanti integrazioni (in grassetto). Tabella 4.6 – Pesci elencati nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE, presenti nel Sito IT2020006. Cod. Nome Leuciscus 1131 souffia muticellus Pop. Stanziale Pop. (A/B/C/D) Cons. (A/B/C) Isol. (A/B/C) Glob. (A/B/C) P D 29 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO Cod. Nome Pop. Stanziale Pop. (A/B/C/D) Cons. (A/B/C) Isol. (A/B/C) Glob. (A/B/C) 1137 Barbus plebejus C D 1140 Chondrostoma soetta P D V C 1149 Cobitis taenia A B B Note: ASTERISCO (*): contraddistingue le specie prioritarie. POPOLAZIONE STANZIALE: Viene indicata la dimensione/densità della popolazione, specificando se la specie è comune (C), rara (R) o molto rara (V). In assenza di qualsiasi dato relativo alla popolazione, viene segnalata semplicemente la sua presenza sul Sito (P). POPOLAZIONE: considerando la percentuale risultante dal rapporto tra la popolazione presente sul Sito e quella sul territorio nazionale, si considerino le seguenti classi. A: 100% ≥ p > 15%; B: 15% ≥p > 2%; C: 2%≥ p > 0%; D: popolazione non significativa. CONSERVAZIONE: A: conservazione eccellente = elementi in condizioni eccellenti indipendentemente dalla notazione relativa alle possibilità di ripristino. B: buona conservazione = elementi ben conservati indipendentemente dalla notazione relativa alle possibilità di ripristino. C: conservazione media o limitata = tutte le altre combinazioni. = elementi in medio o parziale degrado e ripristino facile. ISOLAMENTO: A = popolazione (in gran parte) isolata; B = popolazione non isolata, ma ai margini dell'area di distribuzione; C = popolazione non isolata all'interno di una vasta fascia di distribuzione. VALUTAZIONE GLOBALE: A: valore eccellente; B: valore buono; C: valore significativo. La comunità ittica si compone inoltre delle seguenti specie autoctone: alborella (Alburnus alborella) anguilla (Anguilla anguilla), cavedano (Leuciscus cephalus), pesce persico (Perca fluviatilis), luccio (Esox lucius), scardola (Scardinius erythrophthalmus), gobione (Gobio gobio), tinca (Tinca tinca), trota fario (Salmo trutta), trotto (Rutilus erythrophthalmus) e ghiozzo padano (Padogobius martensii); le ultime due endemiche del distretto padano-veneto. All’interno della comunità sono presenti anche specie esotiche, quali: carassio (Carassius carassius), carpa (Cyprinus carpio), gardon (Rutilus rutilus), rodeo amaro (Rhodeus amarus), persico sole (Lepomis gibbosus), persico trota (Micropterus salmoides), lucioperca (Sander lucioperca), pesce gatto (Ictalurus melas), trota iridea (Oncorhynchus mykiss) e siluro (Silurus glanis). INVERTEBRATI Il Formulario Standard non indica specie di invertebrati di interesse comunitario presenti nel territorio del Sito., tuttavia, i rilievi effettuati per la stesura del Piano di Gestione del Sito, hanno portato ad alcune interessanti integrazioni (in grassetto). 30 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING Tabella 4.7 – Invertebrati elencati nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE, presenti nel Sito IT2020006. Cod. Nome 1083 Pop. Stanziale Pop. (A/B/C/D) Cons. (A/B/C) Isol. (A/B/C) Glob. (A/B/C) Lucanus cervus P D Note: ASTERISCO (*): contraddistingue le specie prioritarie. POPOLAZIONE STANZIALE: Viene indicata la dimensione/densità della popolazione, specificando se la specie è comune (C), rara (R) o molto rara (V). In assenza di qualsiasi dato relativo alla popolazione, viene segnalata semplicemente la sua presenza sul Sito (P). POPOLAZIONE: considerando la percentuale risultante dal rapporto tra la popolazione presente sul Sito e quella sul territorio nazionale, si considerino le seguenti classi. A: 100% ≥ p > 15%; B: 15% ≥p > 2%; C: 2%≥ p > 0%; D: popolazione non significativa. CONSERVAZIONE: A: conservazione eccellente = elementi in condizioni eccellenti indipendentemente dalla notazione relativa alle possibilità di ripristino. B: buona conservazione = elementi ben conservati indipendentemente dalla notazione relativa alle possibilità di ripristino. = elementi in medio o parziale degrado e ripristino facile. C: conservazione media o limitata = tutte le altre combinazioni. ISOLAMENTO: A = popolazione (in gran parte) isolata; B = popolazione non isolata, ma ai margini dell'area di distribuzione; C = popolazione non isolata all'interno di una vasta fascia di distribuzione. VALUTAZIONE GLOBALE: A: valore eccellente; B: valore buono; C: valore significativo. Le uniche specie di interesse conservazionistico presenti nel SIC, risultante dalle indagini dirette per il Piano di Gestione e dall’analisi bibliografica sono Lucanus cervus e.Sympetrum depressiusculum. Lucanus cervus è una specie di interesse comunitario inclusa nell’Allegato II della direttiva CEE 92/43 Habitat e nell’Allegato II della Convenzione di Berna. Sympetrum depressiusculum è una specie poco comune, presente in Europa centromeridionale ed in Asia e considerata vulnerabile nella Lista Rossa IUCN. In Italia è concentrata soprattutto nelle regioni settentrionali, anche se vi ha subito una forte diminuzione, ed è rara nelle altre regioni. Gli adulti volano da giugno a ottobre, non lasciano gli ambienti acquatici, dove volano posandosi spesso. Dopo l'accoppiamento la femmina depone le uova tra le piante acquatiche, dove si schiuderanno solo la primavera seguente. PIANTE Nel Sito non risultano presenti specie di interesse comunitario. 31 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO ALTRE SPECIE IMPORTANTI DI FLORA E FAUNA Nel Formulario Standard è inserito un elenco di altre specie rilevanti ai fini della conservazione e della gestione del Sito, già in parte trattate nei paragrafi precedenti relativi alle varie componenti faunistiche; si rimanda comunque direttamente al Formulario per l’elenco completo. 4.3.4 CARATTERISTICHE DEL SITO CARATTERISTICHE GENERALI DEL SITO La Tabella 4.8 fornisce un quadro generale delle tipologie fisionomiche del Sito. In grassetto le integrazioni apportate dal Piano di Gestione al Formulario Standard del Sito. Tabella 4.8 - Tipologie fisionomiche del Sito IT2020006. Tipi di habitat % coperta Corpi d'acqua interni (acque stagnanti e correnti) 79,3 Torbiere, Stagni, Paludi, Vegetazione di cinta 7,5 Praterie migliorate 4,6 Altri terreni agricoli 1,2 Foreste di caducifoglie 6,9 Altri (inclusi abitati, strade, discariche, miniere e aree industriali) 0,5 QUALITÀ E IMPORTANZA DEL SITO La diversità biologica del sito è elevata con la presenza dei caratteristici habitat di area umida. Tutta l’area costituisce sicuramente uno degli ambienti più importanti per l’avifauna della fascia prealpina, costituendo un'importante area di sosta durante la migrazione e di riproduzione delle specie. L'idrografia dei luoghi permette di poter mantenere diversi ambienti tipici come le praterie magre, i boschi igrofili, numerosi fontanili e rogge che creano un compresso mosaico ecosistemico. VULNERABILITÀ DEL SITO La maggiore vulnerabilità è determinata dalla continua presenza di scarichi nelle rogge e nei corsi d'acqua che arrivano a lago, questo non migliora le condizioni 32 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING eutrofiche delle acque e caratterizza negativamente le popolazioni ittiche presenti. La presenza di alcune specie esotiche può nel tempo, se non controllate, determinare la riduzione di habitat e la scomparsa di specie endemiche di grande pregio. Infine la gestione di alcuni ambienti seminaturali comporta la continua attenzione per evitarne usi impropri e il continuo supporto alle aziende agricole per il mantenimento. la fruizione dell'ambito lacustre deve essere accuratamente gestita evitando attività impattanti e favorendo quelle attività che possono essere conciliabili con l'area tutelata, queste ultime devo essere sempre gestite indicando le aree vietate nei periodi di massimo disturbo della fauna. ATTIVITÀ NEL SITO Le tabelle seguenti forniscono informazioni in merito alle tipologie di fruizione e di utilizzo da parte dell’uomo e ai fenomeni naturali relativi al Sito che possono avere un’influenza, sia positiva che negativa, sulla conservazione e la gestione del Sito. Sono tratte dalle modifiche proposte per il Formulario Standard in seguito alla redazione del Piano di Gestione del Sito stesso. Tabella 4.9 - Attività antropiche e fenomeni naturali del Sito IT2020006. Codice Attività e fenomeni Intensità Influenza 100 Coltivazione A - 102 Mietitura/sfalcio A + 120 Fertilizzazione A - 160 Gestione forestale C 0 165 Pulizia sottobosco C 0 220 Pesca sportiva A - 402 Urbanizzazione discontinua C 0 403 Abitazioni disperse C 0 409 Altri tipi di insediamenti C 0 410 Aree commerciali o industriali C - 419 Altri tipi di insediamenti C 0 430 Strutture agricole C - 501 Sentieri, piste e piste ciclabili C - 502 Strade e autostrade C - 510 Trasporto di energia C - 590 Altre forme di trasporto e comunicazione C - 33 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO Codice Attività e fenomeni Intensità Influenza 608 Camping A 0 621 Sport nautici A 0 625 Volo a vela, deltaplani, parapendii, mongolfiere A - 690 Altri divertimenti e attività turistiche non elencate C 0 701 Inquinamento dell'acqua A - 710 Disturbi sonori A - 811 Gestione della vegetazione acquatica e riparia per scopi di drenaggio A + 850 Modifiche del funzionamento idrografico in generale A +- 853 Gestione del livello idrometrico A +- 871 Opere difensive costiere A - 910 Interramento A - 930 Sommersione A - 952 Eutrofizzazione A - 966 Antagonismo dovuto all'introduzione di specie A - Note: INTENSITÀ: A: influenza forte; B: influenza media; C: influenza debole; INFLUENZA: influenza positiva (+), neutra (0) o negativa (-). Tabella 4.10 - Attività antropiche e fenomeni naturali nell’area circostante il Sito IT2020006. Codice Attività e fenomeni 100 Coltivazione C - 120 Fertilizzazione A - 160 Gestione forestale C 0 165 Pulizia sottobosco C 0 230 Caccia A - 401 Urbanizzazione continua A - 410 Aree commerciali o industriali A - 701 Inquinamento dell'acqua A - Note: INTENSITÀ: A: influenza forte; B: influenza media; C: influenza debole; INFLUENZA: influenza positiva (+), neutra (0) o negativa (-). 34 Intensità Influenza STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING 4.4. DESCRIZIONE DEL SITO DI IMPORTANZA COMUNITARIA IT2020010 “LAGO DI SEGRINO” 4.4.1 IDENTIFICAZIONE DEL SITO Il Sito IT2020010 “Lago di Segrino”, è parzialmente compreso nel territorio del comune di Eupilio per un’estensione pari a circa 134 ha. Il Sito risulta caratterizzato dagli elementi di riferimento di seguito riportati. Data proposta Sito come SIC Data conferma come SIC Data aggiornamento Formulario 12/2006 03/2008 02/2010 Tipo di Sito Codice del Sito Regione biogeografica B IT2020010 Alpina Localizzazione del centro del Sito Longitudine Latitudine E 13°40’52’’ 45°38’45’’ Altezza (m) MIN 377 MAX 1146 Il Sito (Figura 4.7) si estende su una superficie pari a 282 ha e ricade nei territori dei comuni di Eupilio, Canzo, Longone al Segrino e Proserpio. 35 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO Figura 4.7 - Localizzazione geografica del Sito IT2020010. I confini del Sito IT2020010 vanno in parte a sovrapporsi con quelli del Parco Locale di Interesse Sovracomunale Lago del Segrino, istituito con DGR 3/41167 (Figura 4.8), che è anche l’Ente Gestore del Sito stesso. 36 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING Figura 4.8 – Rapporto tra il SIC IT2020010 (verde) e il PLIS Lago di Segrino (blu). 4.4.2 HABITAT Dal Formulario Standard Natura 2000 attualmente in vigore, il Sito risulta caratterizzato dalla presenza di otto habitat di interesse comunitario, di cui tre prioritari, tuttavia, in occasione della redazione del Piano di Gestione del Sito sono stati effettuati rilievi ad hoc, che hanno portato ad una riperimetrazione degli habitat Natura 2000, i cui valori vengono riportati nella tabella seguente. Tabella 4.11 - Habitat, dell’Allegato I Direttiva 92/43/CEE, presenti nel Sito IT2020010. Codice Natura 2000 Percentuale copertura Rappresentatività (A/B/C/D) Superficie relativa (A/B/C) Grado di conservazione (A/B/C) Valutazione globale (A/B/C) 3150 6,89 B C B B 6210* 4,03 B C B B 37 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO Codice Natura 2000 Percentuale copertura Rappresentatività (A/B/C/D) Superficie relativa (A/B/C) Grado di conservazione (A/B/C) Valutazione globale (A/B/C) 6410 1,69 B C B B 6510 4,98 B C B B 7210* 0,26 B C B B 8210 2,11 B C B B 91E0* 0,32 B C B B 9260 2,13 C C C C Note: ASTERISCO (*): contraddistingue gli habitat prioritari. RAPPRESENTATIVITÀ: grado di rappresentatività del tipo di habitat naturale sul Sito (A: rappresentatività eccellente, B: buona rappresentatività, C: rappresentatività significativa, D: presenza non significativa). SUPERFICIE RELATIVA: superficie del Sito coperta dal tipo di habitat naturale rispetto alla superficie totale coperta da questo tipo di habitat naturale sul territorio nazionale (A: 100 ≥ p > 15%, B: 15 ≥ p > 2%, C: 2 ≥ p > 0%). GRADO DI CONSERVAZIONE: conservazione della struttura e delle funzioni del tipo di habitat naturale in questione e possibilità di ripristino (A: conservazione eccellente, B: buona conservazione, C: conservazione media o ridotta). VALUTAZIONE GLOBALE: valutazione del valore del Sito per la conservazione del tipo di habitat naturale in questione (A: valore eccellente, B: valore buono, C: valore significativo). 3150 - LAGHI EUTROFICI NATURALI CON VEGETAZIONE DEL MAGNOPOTAM ION O HYDROCHARITION Occupa il complesso del bacino lacustre interessato da vegetazione idrofiticasommersa (a Chara globularis, Najas marina, Naias minor) (codice Corine 22.422); radicata (a Potamogeton lucens, Potamogeton perfoliatus, Ceratophyllum demersum, Myriophyllum spicatum, Zannichellia palustris) (codice Corine 22.421); radicata con foglie galleggianti (a Nuphar luteum, Nymphaea alba) (codice Corine 22.4311), a Polygonum amphybium) (codice Corine 22.4315). La superficie complessiva occupata dall’Habitat è 19,41 ha. 6210* - FORMAZIONI ERBOSE SECCHE SEMINATURALI E FACIES COPERTE DA CESPUGLI SU SUBSTRATO CALCAREO (FESTUCO-BROMETALIA) L’habitat si estende su di una superficie di 11,37 ha. Comprende praterie talvolta radamente arbustate, da moderatamente a molto secche, un tempo sfalciate o solo pascolate, da tempo in abbandono. Si tratta di formazioni erbose con caratteristiche spiccatamente xerofile, caratterizzate dalla presenza di numerose specie di orchidee che comportano le “splendide fioriture” che fanno di queste patches siti importante per la conservazione delle orchidee ( e quindi costituiscono habitat prioritario). 38 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING È presente su una piccola fascia lungo il confine est del Sito, ad un’altitudine attorno ai 1100 m, dove un tempo si sviluppava una vegetazione a faggeta, testimoniata tuttora dalla presenza di un esemplare vetusto di Fagus sylvatica, completamente disboscata nel periodo bellico. Su questo versante il suolo è poco profondo, in alcuni punti le rocce carbonati che sono affioranti. E’ direttamente a contatto con l’habitat 6410. 6410 - P RATERIE CON M OLINIA SU TERRENI CALCAREI, TORBOSI O ARGILLOSO-LIMOSI (M OLINION) L’habitat si estende su di una superficie di 1,78 ha. Comprende praterie umide o con alternanza di suoli umidi e asciutti, con fisionomia che si presenta variabile durante il corso della stagione vegetativa. Tali praterie non vengono mai concimate, pertanto il suolo non è mai troppo ricco di nutrienti e presenta una reazione da acida a debolmente alcalina. Nel SIC si rinviene in una fascia lungo il confine est del sito ad un’altitudine di 1000-900 m, si sviluppa sul crinale del Monte Pesora dove il suolo è poco profondo e in alcuni punti le rocce carbonatiche sono affioranti. L’Habitat 6410 è comunque ben rappresentato nel SIC ma va riferito al molinieto in mosaico col magnocariceto (tratto SE del lago), cioè habitat 6410 Prati a Molinia coerulea + 53.22 Magnocaricion elatae esteso su una superficie di 2,98 ha. Nell’ambito del mosaico il molinieto è in posizione di gran lunga subalterna ed è aggredito più dalla canna di palude che dai grandi carici. 6510 - P RATERIE MAGRE DA FIENO A BASSA ALTITUDINE ALOPECURUS PRATENSIS, SANGUISORBA OFFICINALIS L’habitat si estende su di una superficie di 14,04 ha. Comprende praterie a copertura totale di suoli alluvionali pianeggianti o piuttosto profondi di pendio, tendenzialmente a pH neutro (- subacido), con drenaggio variabile (freschi o anche umidi in zone pianeggianti), da scarsamente a moderatamente fertilizzati. Nel SIC è distribuito su alcune aree prospicienti il lago sulla sponda sud; vi sono inoltre dei terrazzamenti a nord del sito, abbandonati dalle pratiche agricole, su cui si è sviluppato questo tipo di habitat. A sud del sito è a contatto con l’habitat 91E0*, mentre a nord con l’habitat 9260. 39 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO 7210* - P ALUDI CALCAREE CON CLADIUM MARISCUS E SPECIE DEL CARICION DAVALLIANAE L’habitat si estende su di una superficie di 0,74 ha. La denominazione comprende due tipi di vegetazione molto diverse: la vegetazione elofitica a Cladium mariscus e i prati umidi a Carex davalliana. In particolare le formazioni a Cladium mariscus sono cenosi erbacee igrofile, a copertura totale, per lo più allo stato puro, di paludi torbose alcaline e rive dei laghi con acque (profonde fino a 80 cm) che possono anche prosciugarsi in estate. Spesso formano strette fasce di transizione con il canneto di Phragmites australis eventualmente associato a magnocariceto. Nel SIC si riscontra la presenza di palude a Cladium mariscus in una patch puntiforme lungo il lago, sulla sponda sud. 8210 - P ARETI ROCCIOSE CALCAREE CON VEGETAZIONE CASMOFITICA La superficie è risultata essere di 5,94 ha. Nel SIC occupa un complesso di stazioni rupestri di differenti dimensioni ma sempre molto acclivi (fino alla costituzione di bastionate e vere e proprie pareti) localizzate sul versante ad esposizione NW del M.te Pesora e sulla cresta dell’anticima di quest’ultimo. Il contenuto foristico caratteristico (Primula auricula, Potentilla caulescens e, da verificare, Telekia speciosissima) è modesto a causa della bassa quota (mx 1.200 m s.l.m.) ma significativo; a queste si accompagnano Polypodium vulgare, Phyllitis scolopendrium, Lunaria rediviva, Mycelis muralis non obbligatoriamente rupicole ma abituali frequentatrici di questo ambiente. In contatto catenale con la vegetazione dei prati decorticati (cresta), del bosco di faggio e conostrieti alle quote più basse. 91E0* - FORESTE ALLUVIONALI DI ALNUS GLUTINOSA E FRAXINUS EXCELSIOR (ALNOPADION, ALNION- INCANAE, SALICION ALBAE) L’habitat si estende su di una superficie di 0,91 ha; si tratta di foreste igrofile del Salicion albae su suoli asfittici tendenzialmente organici o sabbiosi, con falda idrica più o meno superficiale, presenti in località planiziarie, nelle depressioni costantemente umide. L’alneto di ontano nero si insedia su suoli molto umidi o saturi d’acqua poco ossigenata ed affiorante. Nel SIC è presente soltanto in piccole macchie di aggruppamenti ad Alnus glutinosa, in prossimità dell’imbocco del piccolo estuario che dal Segrino sfocia nel 40 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING sottostante lago di Pusiano. Tale area appare essere la sola che abbia conservato, anche se in maniera ormai insufficiente, le caratteristiche di vegetazione riparia che dovrebbero essere potenzialmente espresse lungo tutto il perimetro del corpo d’acqua. Figura 4.9 –Habitat Natura 2000 presenti nel SIC Lago di Segrino (da “Piano di Gestione del SIC IT2020010 Lago di Segrino”, 2010). 41 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO 4.4.3 SPECIE Nelle tabelle di seguito riportate sono elencate le specie di cui all’articolo 4 della Direttiva 79/409/CEE e le specie elencate nell’Allegato II della Direttiva 92/43/CEE presenti nel Formulario, integrate dalle specie rilevate durante i monitoraggi specifici effettuati in occasione della redazione del Piano di Gestione del Sito. UCCELLI Tabella 4.12 - Uccelli elencati nell’Allegato I della Direttiva 79/409/CEE presenti nel Sito IT2020010 e loro valutazione. Isolamento Globale A072 Pernis apivorus P C B C C A073 Milvus migrans P C B C B B C C Codice Nome Popolazione Migratoria Popolazione Stanziale Popolazione Conservazione POPOLAZIONE Riprod. Svern. Stazionam. A022 Ixobrychus minutus P D A029 Ardea purpurea P D A103 Falco peregrinus A224 Caprimulgus europaeus P P D C A229 Alcedo atthis P D A321 Ficedula albicollis P D A338 Lanius collurio P D A379 Emberiza hortulana P D Note: POPOLAZIONE: per ciascuna specie sono indicati, se noti, i dati esatti relativi alla popolazione. Se il numero esatto non è noto, si indica la fascia di popolazione (1-5, 6-10, 11-50, 51-100, 101-250, 251-500, 501-1000, 1001-10.000, >10.000). Con un suffisso si indica se la popolazione è stata conteggiata in coppie (p) o per singoli esemplari (i). Viene indicata la dimensione/densità della popolazione, specificando se la specie è comune (C), rara (R) o molto rara (V). In assenza di qualsiasi dato relativo alla popolazione, viene segnalata semplicemente la sua presenza sul Sito (P). POPOLAZIONE: considerando la percentuale risultante dal rapporto tra la popolazione presente sul Sito e quella sul territorio nazionale, si considerino le seguenti classi. A: 100% ≥ p > 15%; B: 15% ≥p > 2%; C: 2%≥ p > 0%; D: popolazione non significativa. CONSERVAZIONE: A: conservazione eccellente = elementi in condizioni eccellenti indipendentemente dalla notazione relativa alle possibilità di ripristino. B: buona conservazione = elementi ben conservati indipendentemente dalla notazione relativa alle possibilità di ripristino. = elementi in medio o parziale degrado e ripristino facile. 42 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING C: conservazione media o limitata = tutte le altre combinazioni. ISOLAMENTO: A = popolazione (in gran parte) isolata; B = popolazione non isolata, ma ai margini dell'area di distribuzione; C = popolazione non isolata all'interno di una vasta fascia di distribuzione. VALUTAZIONE GLOBALE: A: valore eccellente; B: valore buono; C: valore significativo. Nella Tabella 4.3 vengono riportate le informazioni relative alle specie di uccelli migratori abituali non elencati nell'Allegato I della Direttiva 79/409/CEE, così come da aggiornamenti relativi ai rilievi per il Piano di Gestione del Sito. Tabella 4.13 - Uccelli migratori abituali non elencati nell'Allegato I della Direttiva 79/409/CEE, popolazioni presenti nel Sito IT2020010. Popolazione Migratoria Ripr. Sver. Staz. A118 Rallus aquaticus A155 Scolopax rusticola A179 Larus ridibundus A208 Columba palumbus A210 Streptopelia turtur A212 Cuculus canorus P C A226 Apus apus P D A228 Apus melba A233 Jynx torquilla A247 Alauda arvensis A250 Ptyonoprogne rupestris A251 Hirundo rustica P D A253 Delichon urbicum P D A256 Anthus trivialis A257 Anthus pratensis A259 P P P D P D P D P C P P P B C B B C B B C B B C C D D C P Globale Popolazione Stanziale Isolamento Nome Conservazione Cod. Popolazione POPOLAZIONE P D P D P D P P D Anthus spinoletta P P D A266 Prunella modularis P P D A271 Luscinia megarhynchos P C A273 Phoenicurus ochruros P D 43 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO Globale Popolazione Stanziale Isolamento Nome Conservazione Cod. Popolazione POPOLAZIONE C B C B B C B C B C C P C B C C P C B C B C B C B C B C B B C B B C B B C B B C B Popolazione Migratoria Ripr. Sver. Staz. A274 Phoenicurus phoenicurus A275 Saxicola rubetra P D A277 Oenanthe oenanthe P D A280 Monticola saxatilis P D A284 Turdus pilaris P D A285 Turdus philomelos A286 Turdus iliacus P D A287 Turdus viscivorus P D A296 Acrocephalus palustris P A297 Acrocephalus scirpaceus A298 Acrocephalus arundinaceus A300 Hippolais polyglotta P D A309 Sylvia communis P D A310 Sylvia borin P D A314 Phylloscopus sibilatrix P A315 Phylloscopus collybita P A316 Phylloscopus trochilus A319 Muscicapa striata A322 Ficedula hypoleuca A325 Poecile palustris P C A326 Parus cristatus P D A327 Parus ater P C A336 Remiz pendulinus A360 Fringilla montifringilla A365 P P P C P P D C P D P D P P C Carduelis spinus P P D A376 Emberiza citrinella P A459 Larus cachinnas 44 D P D STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING Note: POPOLAZIONE PRESENTE: per ciascuna specie sono indicati, se noti, i dati esatti relativi alla popolazione. Se il numero esatto non è noto, si indica la fascia di popolazione (1-5, 6-10, 11-50, 51-100, 101-250, 251-500, 501-1000, 1001-10.000, >10.000). Con un suffisso si indica se la popolazione è stata conteggiata in coppie (p) o per singoli esemplari (i). Viene indicata la dimensione/densità della popolazione, specificando se la specie è comune (C), rara (R) o molto rara (V). In assenza di qualsiasi dato relativo alla popolazione, viene segnalata semplicemente la sua presenza sul Sito (P). POPOLAZIONE: considerando la percentuale risultante dal rapporto tra la popolazione presente sul Sito e quella sul territorio nazionale, si considerino le seguenti classi. A: 100% ≥ p > 15%; B: 15% ≥p > 2%; C: 2%≥ p > 0%; D: popolazione non significativa. CONSERVAZIONE: A: conservazione eccellente = elementi in condizioni eccellenti indipendentemente dalla notazione relativa alle possibilità di ripristino. B: buona conservazione = elementi ben conservati indipendentemente dalla notazione relativa alle possibilità di ripristino. C: conservazione media o limitata = tutte le altre combinazioni. = elementi in medio o parziale degrado e ripristino facile. ISOLAMENTO: A = popolazione (in gran parte) isolata; B = popolazione non isolata, ma ai margini dell'area di distribuzione; C = popolazione non isolata all'interno di una vasta fascia di distribuzione. VALUTAZIONE GLOBALE: A: valore eccellente; B: valore buono; C: valore significativo. M AMMIFERI Sul Formulario Standard Natura 2000 del Sito non sono riportate specie di Mammiferi di interesse comunitario, tuttavia è da rilevare la presenza di una delle più grandi colonie italiane di Myotis daubentonii, specie inclusa nell’allegato IV della Direttiva Habitat. ANFIBI E RETTILI Sul Formulario Standard Natura 2000 del Sito non sono riportate specie di Anfibi o Rettili di interesse comunitario. PESCI Sul Formulario Standard Natura 2000 del Sito non sono riportate specie di Pesci di interesse comunitario. INVERTEBRATI Sul Formulario Standard Natura 2000 del Sito non sono riportate specie di Pesci di interesse comunitario. PIANTE Sul Formulario Standard Natura 2000 del Sito non sono riportate specie di Piante di interesse comunitario. 45 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO ALTRE SPECIE IMPORTANTI DI FLORA E FAUNA Nel Formulario Standard è inserito un elenco di altre specie rilevanti ai fini della conservazione e della gestione del Sito; tale elenco è stato recentemente aggiornato in occasione della redazione del Piano di Gestione del Sito, per cui sono stati svolti rilievi ad hoc sulle varie componenti vegetazionali e faunistiche. 4.4.4 CARATTERISTICHE DEL SITO CARATTERISTICHE GENERALI DEL SITO La Tabella 4.14 fornisce un quadro generale delle tipologie fisionomiche del Sito. In grassetto le integrazioni apportate dal Piano di Gestione al Formulario Standard del Sito. Tabella 4.14 - Tipologie fisionomiche del Sito IT2020010. Tipi di habitat % coperta Corpi d'acqua interni (acque stagnanti e correnti) 9,62 Torbiere, Stagni, Paludi, Vegetazione di cinta 1,82 Praterie aride, steppe 4,03 Praterie umide, praterie di mesofite 1,69 Praterie migliorate 4,98 Altri terreni agricoli 2,04 Foreste di caducifoglie 73,70 Habitat rocciosi, Detriti di falda, Aree sabbiose, Nevi e ghiacci perenni 2,11 QUALITÀ E IMPORTANZA DEL SITO Il Sito, pur nelle sue modeste dimensioni, offre un paesaggio vegetale articolato (dagli specchi d’acqua aperti, alla vegetazione sommersa e di lamineto, alle cinture perilacuali, ai prati falciati, ai prati secchi, ai boschi termofili e mesofili fino alla vegetazione rupicola) e si presenta come un ecomosaico interessante, soprattutto se si considera che è inserito in un contesto territoriale ad elevata conurbazione e contiguo ad aree soggette a pressione industriale. È inserito in un contesto biogeografico di transizione e di tensione. Il SIC è infatti interessato: dalla radiazione illirica (sia pure attenuata), che caratterizza il piede delle Prealpi calcaree e si esprime nella vegetazione forestale; da un contingente 46 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING sub-mediterraneo (sia pure marginale) che si esprime nei prati aridi e nei boschi termofili; da un contingente endemico insubrico, legato alla vegetazione rupicola; da un contingente di specie ad ampia distribuzione, ma divenute ormai rare, accantonate nella vegetazione perilacuale. VULNERABILITÀ DEL SITO La pressione turistica sul SIC è alquanto elevata (conseguenza dell’ubicazione territoriale) e pressoché costante per tutto l’anno: i flussi sono tuttavia sotto controllo e non invasivi grazie alla funzione del centro visite, all’inaccessibilità degli ambienti umidi, ed alla rete di sentieri. Gli utilizzi boschivi, che hanno avuto una storia altalenante (pesanti fino agli anni ’60, semiabbandono con conseguente invasione da parte di entità estranee, ripresa con prelievo disordinato nell’ultimo decennio), rischiano, se non ben regolamentati, di destrutturare ulteriormente la compagine boschiva (soprattutto quella termofila). Agricoltura ed allevamento limitrofi al SIC (all’interno sono limitati ad alcuni prati falciati) incidono sui prati aridi con un carico alquanto modesto ma distribuito in modo disordinato e concentrato su poche aree con conseguente degradazione dei suoli. E’ urgente una regolamentazione, con strumenti di incentivazione per una gestione ecocompatibile, al fine di evitare ulteriori fughe dall’agricoltura con conseguente perdita di biodiversità. ATTIVITÀ NEL SITO Le tabelle seguenti forniscono informazioni in merito alle tipologie di fruizione e di utilizzo da parte dell’uomo e ai fenomeni naturali relativi al Sito che possono avere un’influenza, sia positiva che negativa, sulla conservazione e la gestione del Sito. Tabella 4.15 - Attività antropiche e fenomeni naturali del Sito IT2020010. Codice Attività e fenomeni Intensità Influenza 100 Coltivazione C 0 160 Gestione forestale B 0 220 Pesca sportiva B 0 401 Urbanizzazione continua B 0 47 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO Codice Attività e fenomeni Intensità Influenza 501 Sentieri, piste e piste ciclabili B 0 502 Strade e autostrade C - Note: INTENSITÀ: A: influenza forte; B: influenza media; C: influenza debole; INFLUENZA: influenza positiva (+), neutra (0) o negativa (-). Tabella 4.16 - Attività antropiche e fenomeni naturali nell’area circostante il Sito IT2020010. Codice Attività e fenomeni Intensità Influenza 403 Abitazioni disperse C 0 411 Fabbriche C - Note: INTENSITÀ: A: influenza forte; B: influenza media; C: influenza debole; INFLUENZA: influenza positiva (+), neutra (0) o negativa (-). 4.5. VALUTAZIONE DELLA CONNESSIONE DIRETTA DEL PIANO E DELLA NECESSITÀ DELLO STESSO, PER LA GESTIONE DEI SITI La pianificazione territoriale è finalizzata alla razionalizzazione nell'uso delle risorse territoriali nell'ambito comunale, attraverso il consolidamento dell'impianto storico, la salvaguardia dell'ambiente, il sostegno allo sviluppo necessario allo svolgimento delle attività della popolazione insediata. All’interno del Piano vi sono, però, delle finalità che non possono essere considerate direttamente connesse e necessarie alla gestione dei Siti, quali quelle che hanno ricadute di tipo economico, ricreativo, “socioculturale”, scientifico ed etico. Per tale motivo vi sono aspetti di carattere generale per i quali si può ritenere il Piano sia direttamente connesso con la gestione dei Siti, benché non necessario alla stessa. Peraltro, il Piano si pone anche obiettivi e prevede azioni che non possono essere considerate direttamente connesse con la gestione dei Siti. 48 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING 4.6. VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI CUMULATIVI DI ALTRI PIANI O PROGETTI CON LA GESTIONE DEI SITI Nel territorio comunale e dei Siti sono in vigore una serie di Piani sovra ordinari e di settore. Per quanto riguarda la pianificazione sovracomunale, il quadro è costituito da tre strumenti di tale livello: il Piano Territoriale Regionale (PTR), il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) e il Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Valle del Lambro (PTC). Il Piano Territoriale Regionale (PTR), in applicazione dell’art. 19 della l.r. 12/2005, ha natura ed effetti di piano territoriale paesaggistico ai sensi della legislazione nazionale (D. Lgs. n. 42/2004). Il PTR in tal senso recepisce, consolida e aggiorna il Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) vigente in Lombardia dal 2001, integrandone e adeguandone contenuti descrittivi e normativi e confermandone impianto generale e finalità di tutela. Il territorio del Comune di Eupilio è ricompreso nel: Sistema Territoriale Pedemontano, Sistema Territoriale dei Laghi, Sistema Territoriale Metropolitano lombardo, Sistema Territoriale della montagna. Per ognuno di questi sistemi sono descritti punti di forza, punti di debolezza, opportunità, minacce e obiettivi. Il Piano Paesaggistico Regionale (PTPR) ha la finalità di introdurre nella pianificazione territoriale a tutti i livelli quei contenuti di carattere ambientale che in passato hanno rappresentato una vistosa carenza del processo di pianificazione, con l’obiettivo di individuare nella pianificazione un’attenzione del tutto nuova e indispensabile sui limiti di compatibilità tra sviluppo e ambiente, tra uso del territorio ed equilibrio ecologico. Il Piano è finalizzato dunque alla protezione delle bellezze naturali al fine di programmare la salvaguardia dei valori paesistico ambientali con strumenti idonei ad assicurare il superamento dell’episodicità connessa a semplici ed isolati interventi autorizzativi. Il territorio comunale ricade negli “Ambiti geografici dei paesaggi: Comasco”. Per il Piano Paesaggistico il territorio comunale rientra nella fascia collinare del comasco caratterizzato da ambiti di elevata naturalità assoggettati all’Art. 17 della normativa di piano. In questo contesto: 49 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO • i nuclei urbani hanno la tendenza alla saldatura; • si assiste a fenomeni di grandi contraddizioni ambientali. Al contrario: • buono è il livello di infrastrutturazione ferroviaria; • alta è la presenza di parchi e aree di valore naturalistico e paesaggistico ambientale; • alta è la propensione all’imprenditorialità e all’innovazione. Gli indirizzi di tutela della fascia collinare “Paesaggi delle colline e degli anfiteatri morenici” sono i seguenti: • Colline: si elevano sopra l'alta pianura e costituiscono i primi scenari che appaiono a chi percorre le importanti direttrici pedemontane. Il paesaggio dell'ambito raggiunge elevati livelli di suggestione estetica anche grazie alla plasticità di questi rilievi. Ogni intervento di tipo infrastrutturale che possa modificare la forma delle colline (crinali dei cordoni morenici, ripiani, trincee, depressioni intermoreniche lacustri o palustri, ecc.) va escluso o sottoposto a rigorose verifiche di ammissibilità. Deve anche essere contemplato il ripristino di situazioni deturpate da cave e manomissioni in genere. • Vegetazione: si assiste in questi ambiti ad una articolata ed equilibrata composizione degli spazi agrari e di quelli naturali, con aree coltivate nelle depressioni e sui versanti più fertili e aree boscate sulle groppe e i restanti declivi. Un significato particolare di identificazione topologica riveste poi l'uso di alberature ornamentali. Vanno salvaguardati i lembi boschivi sui versanti e sulle scarpate collinari, i luoghi umidi, i siti faunistici, la presenza, spesso caratteristica, di alberi o di gruppi di alberi di forte connotazione ornamentale (cipresso, olivo). • I laghi morenici: i piccoli bacini lacustri, che stanno alla base dei cordoni pedemontani, rappresentano segni evidenti della storia geologica nonché dell'immagine culturale della Lombardia. Non sono poi da dimenticare le numerose presenze archeologiche che spesso li caratterizzano. I piccoli bacini lacustri che stanno al piede dei cordoni pedemontani sono da salvaguardare integralmente, anche tramite la previsione, laddove la naturalità si manifesta 50 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING ancora in forme dominanti, di ampie fasce di rispetto dalle quali siano escluse l'edificazione e/o le attrezzature ricettive turistiche anche stagionali (campeggi, posti di ristoro etc.). • Paesaggio agrario: la struttura del paesaggio agrario collinare è spesso caratterizzata da lunghe schiere di terrazzi che risalgono e aggirano i colli, rette con muretti in pietra o ciglionature. Sulle balze e sui pendii si nota la tendenza ad una edificazione sparsa, spesso nelle forme del villino, del tutto avulso dai caratteri dell'edilizia rurale, ricavata sui fondi dagli stessi proprietari. Occorre, innanzitutto, frenare e contrastare processi di diffusa compromissione dei terrazzi e delle balze, tramite il controllo delle scelte di espansione degli strumenti urbanistici. Occorre, poi, promuovere studi specificamente finalizzati alla definizione di criteri e regole per la progettazione edilizia nelle aree rurali, anche recuperando tecniche e caratteri dell' edilizia tradizionale. Eguale cura va riposta nella progettazione di infra-strutture, impianti e servizi tecnologici, che risultano spesso estranei al contesto paesistico e talvolta, inoltre, richiedono rilevanti fasce di rispetto, intaccando porzioni sempre più vaste di territori agricoli integri. • Gli insediamenti esistenti: sono prevalentemente collocati in posizione di grande visibilità e spesso caratterizzati dalla presenza di edifici di notevole qualità architettonica. Gli interventi edilizi di restauro e manutenzione in tali contesti devono ispirarsi al più rigoroso rispetto dei caratteri e delle tipologie edilizie locali. Tutti gli interventi di adeguamento tecnologico (reti) e, in genere, tutte le opere di pubblica utilità, dall'illuminazione pubblica all'arredo degli spazi pubblici, alle pavimentazioni stradali, all'aspetto degli edifici collettivi devono ispirarsi a criteri di adeguato inserimento. • Le ville, i giardini, le architetture isolate: la vicinanza ai grandi centri di pianura ha reso queste colline fin dal passato luogo preferito per la villeggiatura, dando luogo ad insediamenti di grande valore iconico, spesso, purtroppo, alterati da edilizia recente collocata senza attenzione alla costruzione antica dei luoghi. La caratteristica peculiare di questi insediamenti è di costituire, singolarmente, una unità culturale villa e annesso parco o giardino e, nel loro insieme, un sistema di elevata rappresentatività e connotazione dell'ambito paesistico. La 51 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO grande rilevanza paesaggistica e culturale del sistema giardini - ville - parchi architetture isolate, impone una estesa ed approfondita ricognizione dei singoli elementi che lo costituiscono, considerando sia le permanenze che le tracce e i segni ancora rinvenibili di parti o di elementi andati perduti. La fase ricognitiva, che non può essere elusa, prelude alla promozione di programmi di intervento finalizzati alla conservazione e trasmissione del sistema insediativo e delle sue singole componenti, restituendo, ove persa, dignità culturale e paesistica ed edifici, manufatti, giardini ed architetture vegetali. • Gli elementi isolati caratterizzanti i sistemi simbolico culturali: si tratta di piccoli edifici religiosi (santuari, oratori campestri, tabernacoli, “triboline” cappelle votive), manufatti stradali (ponti, cippi, ecc.). Va promossa la rilevazione e la tutela di tutti questi elementi “minori” che hanno formato e caratterizzato storicamente il connettivo dei più vasti sistemi territoriali e segnano la memoria dei luoghi. • I fenomeni geomorfologici: come nella fascia prealpina anche qui la giacenza di fenomeni particolari (trovanti, orridi, zone umide, ecc.) costituisce un valore di ulteriore qualificazione del paesaggio con evidente significato didattico. Tali fenomeni particolari vanno censiti, e vanno promosse tutte le azioni atte a garantirne la tutela integrale, prevedendo anche, ove necessario, l'allontanamento di attività che possano determinarne il degrado e/o la compromissione, anche parziale. Va inoltre garantita, in generale, la possibilità di una loro fruizione paesistica controllata (visite guidate, visibilità da percorsi pubblici o itinerari escursionistici ...) Per i geositi censiti si applicano le disposizione dell’art. 22 della Normativa del PPR. La Rete Ecologica Regionale è parte integrante del PTR, per quanto riguarda il territorio di Eupilio vi è la presenza di un corridoio primario la matrice primaria è pari a 557 ha e la matrice secondaria copre una superficie di 22 ha. 52 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING Figura 4.10 – RER in blu il corridoi primario, in verde la matrice primaria, in giallo la matrice secondaria. Il PTCP individua i seguenti obbiettivi strategici: il sistema paesistico ambientale e storico culturale (difesa del suolo, carta delle aree protette, il paesaggio, la rete ecologiche, le unità litologiche, le esposizioni, le classi altimetriche, le pendenze); il sistema urbanistico territoriale (sistema insediativi, viabilità, trasporto collettivo, sintesi delle previsioni urbanistiche). Il PGT diviene parte integrante del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) del quale verifica, integra e ne approfondisce i contenuti; può inoltre precisare ed affinare le indicazioni del PTCP, anche attraverso parziali variazioni, che saranno assunte dalla provincia in sede di verifica di compatibilità quali modifiche non sostanziali del PTCP medesimo. Il PTCP si propone di garantire uno “sviluppo sostenibile” del territorio, incentivando forme di sviluppo territoriale compatibili con le risorse ecologiche del pianeta. Per raggiungere tale scopo, il PTCP costruisce una rete ecologica provinciale, di maggior dettaglio rispetto alla RER (Rete Ecologica Regionale) costituita da “unità ecologiche naturali o paranaturali tra loro interconnesse sotto gli aspetti spaziale e funzionale”, con la funzione di “consentire il flusso riproduttivo tra le popolazioni di organismi viventi che abitano un determinato territorio, ostacolando in tal modo i processi di estinzione locale, l’impoverimento degli ecomosaici e, in ultima analisi, 53 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO la riduzione della biodiversità”. Il territorio di Eupilio è suddiviso nelle seguenti aree: • ambiti a massima naturalità (MNA), comprendono le aree di più elevata integrità ambientale del territorio provinciale montano. • aree sorgenti di biodiversità di primo livello (CAP). Aree generalmente ampie, caratterizzate da elevati livelli di biodiversità e da eco mosaici continui. Sono equiparabili alle “matrici naturali primarie” della rete ecologica di altri PTCP. Da tutelare con attenzione. Sono aree ove prioritariamente promuovere e sostenere iniziative di istituzione/ampliamento di aree protette. • corridoio ecologico di primo livello (ECP). I corridoi ecologici sono strutture lineari caratterizzate da continuità ecologica, in grado di connettere le sorgenti di biodiversità mantenendo i flussi riproduttivi. Sono ulteriormente categorizzati in due livelli in relazione all’importanza delle aree che essi connettono. I corridoi ecologici di primo livello coincidono con i “varchi ineliminabili” della rete ecologica. Da tutelare con attenzione attraverso corrette strategie di conservazione del paesaggio Sono aree ove prioritariamente promuovere e sostenere iniziative di istituzione/ampliamento di aree protette. • zone tampone di primo livello (BZP) Aree con funzione di interposizione tra aree naturali o paranaturali ed aree antropizzate, caratterizzate da eco mosaici sufficientemente continui e mediamente diversificati Da gestire con attenzione in aderenza ai principi dello sviluppo sostenibile, allo scopo di consolidare ed integrare la rete ecologica. • zone tampone di secondo livello (BZS) Aree con funzione di interposizione tra aree naturali o paranaturali ed aree antropizzate, caratterizzate da eco mosaici discontinui e poco diversificati Da gestire in aderenza ai principi dello sviluppo sostenibile, attivando politiche locali polivalenti. Il PTC del Parco della Valle del Lambro, per il territorio del Comune di Eupilio, individua le seguenti aree: • sistema delle aree fluviali e lacustri (art. 10); • sistema della aree prevalentemente agricole (art.11); 54 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING • ambiti boscati (art.15); • ambiti insediativi (art. 21); • ambiti di riqualificazione insediativa (art.22); • ambiti per infrastrutture sportive e ricreative (art. 23). Per quanto riguarda la pianificazione di settore, il quadro è costituito da: il Piano di Gestione del Sito di Importanza Comunitaria IT2020006 “Lago di Pusiano” (Approvato con DCA del Parco della Valle del Lambro n. 58 del 20/12/2010 e pubblicato sul BURL il 5/01/2011 n. 1); il Piano di Gestione del Sito di Importanza Comunitaria IT2020010 “Lago del Segrino” (Approvato con DA del PLIS Lago di Segrino n. 9 del 3/6/2010 e pubblicato sul BURL il 16/6/2010 n. 24). Gli obiettivi specifici del SIC “Lago di Pusiano” sono rivolti alla tutela e, dove possibile, incremento dello stato di conservazione delle specie e degli habitat di interesse conservazionistico presenti nel sito. Il raggiungimento di questi obiettivi avviene attraverso: • la conservazione delle specie autoctone e degli habitat che le ospitano, in particolare, di specie e habitat incluse nella Direttiva 2009/147/CE e nella Direttiva 92/43/CE; • l’eliminazione o la limitazione delle minacce e dei fattori di impatto; • lo sviluppo della rete ecologica, promuovendo la connessione degli habitat naturali e seminaturali e la diversificazione degli habitat agricoli; • l’integrazione delle attività economico-produttive con la conservazione degli elementi naturali. Il Piano di Gestione che si propone per il SIC “Lago di Segrino”, in provincia di Como, è finalizzato all’individuazione di misure esplicite che mirano a raggiungere gli obiettivi generali della direttiva “Habitat” 92/43 CEE, cioè “… il mantenimento o il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, degli habitat naturali e delle specie di fauna e di flora di interesse comunitario”, tenendo conto “… delle 55 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO esigenze economiche, sociali e culturali, nonché delle particolarità regionali e locali”. Le misure, sia di tipo preventivo che gestionale, proposte nel piano delle azioni e degli interventi, sono incentrate sulla salvaguardia di habitat e le popolazioni di specie d’interesse comunitario per i quali il Sito è stato individuato e per i quali esso è in collegamento funzionale sia con il territorio circostante sia con gli altri Siti della Rete, coniugandoli con la valorizzazione dell’area in un’accezione che cerca linee di sinergia e di raccordo con le dinamiche in atto nel territorio. 4.7. VALUTAZIONE DELLA SIGNIFICATIVITÀ DELL’INCIDENZA DEL PIANO SUI SITI Per una migliore comprensione dei contenuti dei successivi paragrafi, si riportano, di seguito, con alcune integrazioni, le definizioni di alcuni termini esplicitati nella Delibera Regionale n. VII/14106 dell’8 agosto 2003: • Incidenza: si intende la presenza di azioni e/o progetti del Piano che hanno ricadute sui Siti o sulle aree limitrofe. • Incidenza non significativa: si intende la presenza di azioni e/o progetti del Piano che non hanno ricadute sui Siti o sulle aree limitrofe. • Incidenza significativa: si intende la probabilità che il Piano ha di produrre effetti sull’integrità dei Siti; la determinazione della significatività dipende dalle particolarità e dalle condizioni ambientali dei Siti. • Incidenza negativa: si intende la possibilità del Piano di incidere significativamente sui Siti, arrecando effetti negativi sulla loro integrità, rispetto agli obiettivi della Rete Natura 2000. • Incidenza positiva: si intende la possibilità del Piano di incidere significativamente sui Siti, non arrecando effetti negativi sulla loro integrità, rispetto agli obiettivi della Rete Natura 2000. • Misure di conservazione: si intendono, secondo quanto riportato dall’articolo 4 del DPR 357/97 e successive modifiche, le misure che la Regione garantisce per i Siti al fine di evitare il degrado degli habitat naturali e degli habitat di specie, nonché la perturbazione delle specie per cui le zone sono state designate, nella misura in cui tale perturbazione potrebbe avere conseguenze 56 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING significative per quanto riguarda gli obiettivi della Direttiva comunitaria. È, quindi, necessario valutare l’evoluzione della situazione dei Siti dalla data in cui è stato individuato e valutare gli effetti degli interventi. Nella Figura 4.11 le tipologie di incidenza sopra descritte vengono rappresentate in uno schema logico di relazione tra le stesse. Figura 4.11 - Schema logico di relazione. 4.7.1 INDIVIDUAZIONE DEI POSSIBILI IMPATTI Sulla base di quanto definito dalla Guida Metodologica è opportuno evidenziare quali effetti potenziali, il Piano, potrebbe apportare ai Siti. Tali effetti possono essere individuati nei seguenti punti: • Occupazione di aree dei Siti. • Distanza degli interventi, previsti dal Piano, dai Siti. • Cambiamenti di natura fisica che si verificheranno nelle varie fasi di attuazione del Piano. • Risorse necessarie per l’operatività Piano. 57 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO • Periodo e durata delle fasi di funzionamento del Piano. • Emissione di rifiuti. In assenza di studi ed applicazioni pregresse che possano essere di ausilio nella definizione e quantificazione degli effetti da prendere in considerazione, si è cercato, nei paragrafi successivi, di identificare, se esistono incidenze significative sugli habitat e sulle specie in relazione a fenomeni di riduzione, perturbazione, frammentazione e variazione delle caratteristiche dell’ecosistema dei Siti. 4.7.2 ANALISI PUNTUALE DEL PIANO Il Piano prevede alcune trasformazioni “dirette” relativamente ai Siti o alla loro area vasta, in particolare per quanto concerne la localizzazione di agglomerati produttivi, residenziali o di servizi. Per questo motivo si andrà ora ad analizzare i Documenti e le Crtografie di Piano del PGT nelle sue diverse componenti, come descritte al punto 4.2. Si consideri come il PGT comprenda una parte di analisi e una di progetto. La parte di analisi non può essere considerata come passibile di Valutazione di Incidenza, mentre la parte di progetto dovrà essere attentamente valutata. Il territorio del comune di Eupilio ha una superficie di circa 650 ha. Il territorio comunale interessato dai Siti è pari a 301 ha, pari al 46% della superficie comunale. Il territorio posto a valle dell’abitato sino alle sponde del Lago di Pusiano al confine con Erba definito dal Lambrone (Fiume Lambro, immissario del lago) e il lago stesso rientra nel Parco Regionale della Valle del Lambro, di conseguenza la pianificazione è dettata anche dalle norme previste dal Piano Territoriale di Coordinamento del Parco. Mentre il territorio ricadente nel SIC IT2020010 appartiene al Parco Locale di Interesse Sovracomunale del Lago del Segrino, che interessa il territorio posto in sponda sinistra del lago sino al confine con Canzo e risalente il versante del Monte Cornizzolo. Come previsto dai due Piani di Gestione dei Siti, poiché il presente studio di incidenza deve considerare gli effetti che il Piano può avere sui Siti, sia per le azioni previste all’interno dello stesso che nell’area vasta esterna, si è utilizzata l’area vasta di analisi identificata: 58 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING • per il SIC IT2020010 nella Tavola 1 del PdG; • per il SIC IT2020006 nella Tavola 7 del PdG. Figura 4.12 - Area vasta (in blu) del Sito IT2020010 per la Valutazione di Incidenza. Figura 4.13 - Area vasta (in viola scuro) del Sito IT2020006 per la Valutazione di Incidenza. 59 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO Figura 4.14 - Aree vaste del Sito IT2020006 (in viola) e del Sito IT2020010 (in blu) per la Valutazione di Incidenza. 60 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING PGT - DOCUMENTO DI PIANO - RELAZIONE PARTE I Sezione I - Quadro conoscitivo Questa parte descrittiva, non avendo ricadute dirette sui Siti Natura 2000, non è passibile di valutazione. Incidenza nulla Sezione II - Quadro ricognitivo di riferimento Questa parte descrittiva e coerente con quanto indicato nel Capitolo 4.6, non avendo ricadute dirette sui Siti Natura 2000, non è passibile di valutazione. Incidenza nulla PARTE II - Obiettivi di intervento e strategie attuative 6. - Obiettivi e strategie Questa parte, non avendo ricadute dirette sul Sito Natura 2000, non è passibile di valutazione, anche se gli obiettivi e le strategie, riguardanti la tutela del territorio e dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile sono pienamente in sintonia con gli indirizzi forniti dalla Direttiva “Habitat”. Incidenza nulla 6.1 - Scenari alternativi Il paragrafo illustra i principali indicatori risultanti dal quadro conoscitivo e ricognitivo che, nell’insieme, delineano lo scenario di riferimento entro il quale il Piano agirà, corrispondente all’Opzione 1 definita in sede di procedura di Valutazione Ambientale Strategica. Tale Opzione 1 è funzionale ad innestare nuove opportunità di lavoro, considerando altresì la prevalenza degli interventi di riqualificazione urbanistica rispetto al consumo di nuovo suolo, che superano la 61 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO portata dell’Opzione 0. Nell’ambito del Rapporto Ambientale l’Opzione 0 è stata scarta in quanto porta: alla diffusione di microinterventi di trasformazione edilizia nei nuclei (consentiti dalle vigenti disposizioni legislative), consegue un potenziale incremento della popolazione residente in ambiti urbani già critici; appesantisce le attuali carenze infrastrutturali e di servizio (parcheggi privati e pubblici, percorsi pedonali, accessibilità veicolare, qualità dell’abitare, ecc.), rimarcando puntuali criticità presenti nel territorio. Tali condizioni, rendono lo scenario dell’Opzione 0 moltiplicatore delle problematiche descritte nel quadro conoscitivo, oltre che controproducente in relazione alle potenziali implicazioni sull’attuale situazione socio-economica (invecchiamento, riduzione della popolazione attiva, ecc.). Incidenza non significativa 6.2 - Obiettivi del Documento di Piano Il Piano, in relazione agli indicatori dello scenario di riferimento considerato, identifica i seguenti obiettivi: • assumere quale valore, la diversità degli ambienti e paesaggi presenti nel territorio, ricomponendoli in una sistema ambientale riconoscibile; Incidenza positiva • qualificare il nuovo ambiente derivato dalle aree di trasformazione urbanistiche quale componente della rete di relazioni urbane; Incidenza significativa, la localizzazione di tali aree può avere effetti significativi sui Siti • dotare la comunità di spazi riconoscibili e rappresentativi alla scala locale; Incidenza significativa, la localizzazione di tali spazi può avere effetti significativi sui Siti • ampliare e qualificare l’offerta di spazi a servizio delle attività sportive e ludiche lacuali. 62 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING Incidenza significativa, la realizzazione di interventi di potenziamento dell’offerta o la realizzazione di grandi eventi sportivi può avere effetti significativi sui Siti 6.3 - Strategie di intervento Il Piano individua due strategie di intervento: • consolidamento e riqualificazione della struttura urbana, attraversola ricomposizione degli elementi di centralità urbana e la promozione di interventi di riqualificazione urbanistica nel centro abitato, finalizzati alla conservazione delle parti del territorio di interesse ecologico e ambientale, oltre che di interesse paesaggistico; • relazioni e ruolo del verde: rafforzato non solo riconoscendo la valenza degli elementi singoli che lo compongono, ma anche favorendo le relazioni dei sistemi territoriali ad elevata naturalità. Incidenza positiva 6.3.1 - Turismo-Ricettività e Residenza Il settore residenziale, integrato da servizi e attività dell’artigianato di servizio e del terziario commerciale, coinvolgi negli AR una superficie territoriale complessiva di circa 25.000,00 m2 (pari allo 0,4% della superficie comunale), oltre a due ambiti di espansione della superficie territoriale di poco più di 13.000,00 m2 (pari allo 0,2% della superficie comunale) comprendenti: • le aree propriamente edificabili (localizzazione dell’edificato). • le aree per servizi pubblici e di interesse pubblico (spazi urbani, parchi e giardini, parcheggi, ecc.). • aree di interesse ecologico - ambientale (filtri ambientali, corridoi ecologici). • le aree per infrastrutture (strade locali, percorsi ciclabili e pedonali). La superficie territoriale degli ambiti di riqualificazione (AR), comprende: circa 17.000,00 m2 di superficie edificabile; circa 9.000,00 m2 destinati alla composizione del sistema ambientale locale e circa 1.800,00 m2 destinati ai servizi alla mobilità. 63 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO Relativamente agli ambiti di espansione AT, rispetto alla superficie territoriale, circa 1.700,00 m2 sono destinati alla composizione del sistema ambientale locale e la restante parte a servizi e superfici edificabili. Incidenza significativa, la localizzazione di tali aree può avere effetti significativi sui Siti 6.3.2 - Attività produttive Non è previsto il potenziamento del settore secondario di produzione, inteso come localizzazione di nuove aree aggiuntive alle esistenti o comunque già programmate dal pre-vigente Piano Regolatore Generale. Gli ambiti di riqualificazione AR, contemplano la realizzazione di insediamenti destinati all’artigianato di servizio, attività del settore turistico - ricettivo per circa 6.300 m2 di SLP e il recupero della storica struttura alberghiera in riva sinistra del Lago del Segrino per circa 1.600 m2 di SLP. Incidenza significativa, la struttura alberghiera è situata all’interno del SIC IT2020010. 6.3.3 - Infrastrutture Per quanto concerne le infrastrutture di connessione territoriale, la cui competenza supera il livello locale, non sono programmati nuovi interventi che interessano direttamente il territorio comunale. Incidenza non significativa 6.3.4 - Agricoltura e ambiente Il Piano pone come strategica la conservazione di tali ambiti e le aree di valore ecologico, unita all’esigenza di promuovere lo sviluppo sostenibile del territorio, anche nella situazione estensivamente antropizzata di Eupilio, pertanto risulta necessaria una lettura funzionale dell’intero territorio comunale, l’individuazione di fasce di protezione (filtri ambientali), corridoi ecologici, aree tampone, al fine di 64 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING porre le basi per la definizione della rete di relazioni con sistemi a maggior naturalità, sistemi di produzione primaria e sistemi insediativi. Incidenza positiva PARTE III - Azioni e progetti 7. Azioni e ambito di progetto 7.1 Assetto dell’impianto urbano Le azioni previste si concentrano sull’obiettivo generale di conservazione valorizzazione delle aree di valore naturalistico e di valenza paesistico ambientale, funzionale alla salvaguardia dei varchi e delle pause inedificate esistenti nel tessuto urbanizzato. Particolare importanza assume l’individuazione di un vasto ambito territoriale per l’inserimento nel Parco Regionale e Naturale della Valle del Lambro. In particolare: • Lungofiume Eupilio Incidenza positiva • Parco agricolo del Torrente Incidenza positiva • Parco remiero del Lago di Pusiano Incidenza significativa, la realizzazione di interventi di potenziamento dell’offerta o la realizzazione di grandi eventi sportivi può avere effetti significativi sul Sito • Parco del Segrino Incidenza positiva 65 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO 7.2 Azioni di piano Oltre agli interventi già descritti, il Piano focalizza l’attenzione su alcuni ambiti urbani interessati da trasformazioni urbanistiche (vedi. DP 5 – Localizzazione ambiti di trasformazione), rispetto alle quali sono specificate le azioni necessarie al conseguimento degli obiettivi prefigurati. AR 01 Via Del Conte L’area interessata dall’intervento ha una superficie di 5.216 m2. Gli interventi sono finalizzati alla riqualificazione ambientale dell’insediamento produttivo esistente, mediante: • la realizzazione di nuovi edifici destinati a funzioni residenziali (30%) e turistico ricettive (70%); • la qualificazione ambientale degli spazi pubblici e di uso pubblico. Figura 4.15 - Localizzazione geografica di AR 01 (linea tratteggiata). In verde aree per parcheggi e verde pubblico, in grigio scuro l’edificio in progetto, in verde acido il sito IT2020010 “Lago di Segrino”. 66 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING L’AR 01 è collocato a confine con il Sito è quindi possibile una Incidenza significativa AR 02 Via Del Conte L’area interessata dall’intervento ha una superficie di 6.695 m2. Gli interventi sono finalizzati alla riqualificazione ambientale dell’insediamento produttivo esistente, mediante: • la realizzazione di nuovi edifici destinati a funzioni residenziali (30%) e turistico ricettive (70%); • la qualificazione ambientale degli spazi pubblici e di uso pubblico. L’AR 02 è collocato a confine con il Sito è quindi possibile una Incidenza significativa Figura 4.16 - Localizzazione geografica di AR 02 (linea tratteggiata). In verde aree per parcheggi e verde pubblico, in grigio scuro l’edificio in progetto, in verde acido il sito IT2020010 “Lago di Segrino”. 67 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO AR 03 - Via Papa Giovanni XXIII L’area interessata dall’intervento ha una superficie di 3.200 m2. Nell’area è prevista la riqualificazione dell’insediamento produttivo esistente tramite realizzazione di nuovi edifici destinati ad attività turistico - ricettive (70%) e residenziali (30%), cessione delle aree individuate per servizi e realizzazione di una fascia verde alberata nella parte inferiore dell’ambito a connessione con l’area del Lago del Segrino. L’AR 03 è collocato a circa 80 m dal Sito è quindi possibile una Incidenza significativa Figura 4.17 - Localizzazione geografica di AR 03 (linea tratteggiata). In verde aree per parcheggi e verde pubblico, in grigio scuro gli edifici in progetto, in verde acido il sito IT2020010 “Lago di Segrino”. AR 04 - Via Cornizzolo L’area interessata dall’intervento ha una superficie di 3.580 m2. 68 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING Gli interventi sono finalizzati alla riqualificazione dell’insediamento produttivo tramite la realizzazione di nuovi edifici a prevalente destinazione turistico - ricettive (70%) e residenziale (30%) e la cessione di aree individuate a servizi. L’AR 04 è collocato a circa 250 m dal Sito, esterno al bacino imbrifero del Lago, non sono segnalate emergenze faunistiche nell’area interessata, all’interno del tessuto urbano esistente, è quindi possibile una Incidenza non significativa Figura 4.18 - Localizzazione geografica di AR 04 (in viola). 69 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO Figura 4.19 - Localizzazione geografica di AR 04 (linea tratteggiata). In verde aree per parcheggi e verde pubblico, in grigio scuro l’edificio in progetto. AR 05 - Via Strambio L’area interessata dall’intervento ha una superficie di 6.601 m2. L’intervento contempla la sostituzione di un insediamento produttivo, con la realizzazione di nuovi edifici prevalentemente residenziali e la cessione di una vasta area per servizi pubblici. L’AR 05 è collocato a circa 450 m dal Sito, esterna all’area vasta per la valutazione d’incidenza, non sono segnalate emergenze faunistiche nell’area interessata, è quindi possibile una Incidenza non significativa 70 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING Figura 4.20 - Localizzazione geografica di AR 05 (in viola). Figura 4.21 - Localizzazione geografica di AR 05 (linea tratteggiata). In verde aree per parcheggi e verde pubblico, in grigio scuro gli edifici in progetto. 71 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO AR 06 - Chalet del Segrino L’area interessata dall’intervento ha una superficie di 5.388 m2. Gli interventi sono destinati alla riqualificazione di un edificio ricettivo storico, mediante la realizzazione di nuovi corpi di fabbrica destinati ad integrare le funzione turistico ricettive. L’ambito AR 06 allo stato non è servito né servibile dalla rete fognaria comunale. Pertanto, si rende necessaria la connessione alla rete fognaria del Comune di Canzo, considerata la localizzazione dell’insediamento a Nord del Lago del Segrino. L’AR 06 è collocato all’interno del Sito IT2020010, all’esterno del tessuto urbano esistente, è quindi possibile una Incidenza significativa. Figura 4.22 - Localizzazione geografica di AR 06 (linea tratteggiata). In verde aree per parcheggi e verde pubblico, in grigio scuro l’edificio in progetto, in verde acido il sito IT2020010 “Lago di Segrino”. AT 01 - Via Sant’Antonio L’area interessata dall’intervento ha una superficie di 11.865 m2. L’ambito di trasformazione sviluppa una potenzialità edificatoria a destinazione residenziale, 72 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING massima di 1.187 m2 di Slp, dei quali 830 m2 sono da trasferire in altri ambiti del territorio. È prevista la realizzazione di una fascia verde alberata lungo il lato sud Via Sant’Antonio ed eventuale monetizzazione degli standard. L’AT 01 è collocato a circa 650 m dal Sito, esterna all’area vasta per la valutazione d’incidenza, non sono segnalate emergenze faunistiche nell’area interessata, è quindi possibile una Incidenza non significativa Figura 4.23 - Localizzazione geografica di AT 01 (in viola). 73 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO Figura 4.24 - Localizzazione geografica di AT 01 (linea tratteggiata). In verde aree per parcheggi e verde pubblico, in rosso la superficie fondiaria. AT 02 - Via Lecco L’area interessata dall’intervento ha una superficie di 1.494 m2. L’ambito contempla la realizzazione di nuovi edifici residenziali, in applicazione di operazioni di perequazione urbanistica connessa alla cessione di aree destinate a servizi pubblici. In alternativa all’utilizzo della porzione di area boscata inserita in ambito urbanizzato dal PTCP, da ricondurre ad ambito di rete ecologica, il piano utilizza un’area adiacente. L’ambito non è servito da rete fognaria; pertanto è posto a carico dell’intervento la realizzazione della collegamento alla rete esistente. L’AT 02 è collocato a circa 200 m dal Sito è quindi possibile una Incidenza significativa 74 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING Figura 4.25 - Localizzazione geografica di AT 02 (linea tratteggiata). In rosso la superficie fondiaria. Figura 4.26 - Localizzazione geografica di AT 02 (in viola). 75 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO 8. Modalità attuative Questa parte, non avendo ricadute dirette sui Siti Natura 2000, non è passibile di valutazione. Incidenza nulla PARTE IV - Verifica delle compatibilità 9.- Compatibilità con la pianificazione e programmazione sovracomunale 9.1 - Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale Incidenza non significativa PGT - DOCUMENTO DI PIANO – NORME TECNICHE Le norme tecniche derivano da quanto indicato nel documento di Piano. Le indicazioni ambientali riguardano la gestione delle recinzioni in aree di confine con il “Sistema rurale e paesistico - ambientale” in cui si prevede la realizzazione di siepi con specie autoctone. Incidenza non significativa PGT - DOCUMENTO DI PIANO – ELABORATI CARTOGRAFICI DP 0.1 Morfologia del costruito - stato di fatto Incidenza non significativa DP 0.2 Ambienti del territorio Sono evidenziati i Siti Natura 2000 Incidenza positiva 76 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING DP 0.3 Componenti del paesaggio agro-forestale Sono evidenziati i Siti Natura 2000 Incidenza positiva DP 0.4 Struttura insediativa Incidenza non significativa DP 0.5 Rete infrastrutturale stato attuale Incidenza non significativa DP 0.6 Il patrimonio edificato Incidenza non significativa DP 0.7 Aree e beni di interesse paesistico, culturale, storico Sono evidenziati i Siti Natura 2000 Incidenza positiva DP 0.8 Vincoli esistenti Sono evidenziati i Siti Natura 2000 Incidenza positiva DP 0.9 Aree per l’attività agricola - mappatura SIARL Sono evidenziati i Siti Natura 2000 Incidenza positiva 77 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO DP 0.10 Classificazione servizi e infrastrutture Incidenza non significativa DP 0.11 Bacino di riferimento - Reti di connessione Incidenza non significativa 78 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING DP 01 Obiettivi di piano Figura 4.27 - Localizzazione geografica di degli Ambiti di Trasformazione (in rosso) che potrebbero avere una incidenza significativa sui Siti Natura 2000. Incidenza significativa 79 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO DP 02 Strategie di intervento Figura 4.28 - Localizzazione geografica di degli Ambiti di Trasformazione (in rosso) che potrebbero avere una incidenza significativa sui Siti Natura 2000. Incidenza significativa 80 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING DP 03 Interventi sulla rete infrastrutturale Incidenza non significativa DP 04 Agricoltura e ambiente Sono evidenziati i Siti Natura 2000 Incidenza positiva 81 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO DP 05 Localizzazione ambiti di trasformazione Figura 4.29 - Localizzazione geografica di degli Ambiti di Trasformazione (in rosso) che potrebbero avere una incidenza significativa sui Siti Natura 2000. Incidenza significativa 82 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING DP 06 Indirizzi di progetto Figura 4.30 - Localizzazione geografica di degli Ambiti di Trasformazione (in rosso) che potrebbero avere una incidenza significativa sui Siti Natura 2000. Incidenza significativa 83 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO DP 07 Modalità attuative Figura 4.31 - Localizzazione geografica di degli Ambiti di Trasformazione (in rosso) che potrebbero avere una incidenza significativa sui Siti Natura 2000. Incidenza significativa 84 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING DP 08 Individuazione ambiti agricoli Incidenza non significativa DP 09 Individuazione aree generanti consumo di suolo Figura 4.32 - Localizzazione geografica delle aree comunali edificabili o che determinano consumo di suolo che potrebbero avere una incidenza significativa sui Siti Natura 2000. 85 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO La cartografia individua le aree edificabili o che portano a consumo di suolo Le superfici che ricado nei Siti Natura 2000 o nell’area vasta per la valutazione di incidenza potrebbero avere Incidenza significativa STUDIO DELLA “COMPONENTE GEOLOGICA, IDROGEOLOGICA E SISMICA”, AI SENSI DELL’ART . 57 DELLA LR. 12/05. Questo studio, non avendo ricadute dirette sui Siti Natura 2000, non è passibile di valutazione. Incidenza nulla DEFINIZIONE DEL RETICOLO MINORE. Questo studio, non avendo ricadute dirette sui Siti Natura 2000, non è passibile di valutazione. Incidenza nulla PIANO DI “ AZZONAMENTO ACUSTICO DEL TERRITORIO COMUNALE”. Questo studio, non avendo ricadute dirette sui Siti Natura 2000, non è passibile di valutazione. Incidenza nulla PGT – PIANO DEI SERVIZI Le superfici edificabili o che implicano consumo di suolo che ricado nei Siti Natura 2000 o nell’area vasta per la valutazione di incidenza potrebbero avere Incidenza significativa 86 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING PGT – PIANO DELLE REGOLE – RELAZIONE Le superfici edificabili che ricado nei Siti Natura 2000 o nell’area vasta per la valutazione di incidenza potrebbero avere Incidenza significativa PGT – PIANO DELLE REGOLE - CARTOGRAFIA PR 0.1 Soglie storiche scala 1:10.000 Incidenza non significativa PR 0.2 Destinazioni d’uso scala 1:10.000 Incidenza non significativa PR 0.3 Densità edilizie scala 1:10.000 Incidenza non significativa PR 0.4 Numero piani fuori terra scala 1:10.000 Incidenza non significativa PR 0.5 Tipologie edilizie scala 1:10.000 Incidenza non significativa PGT – PIANO DELLE REGOLE – ELABORATI GRAFICI PR 01 Assetto di piano: scala 1:5.000 Le superfici edificabili che ricado nei Siti Natura 2000 o nell’area vasta per la valutazione di incidenza potrebbero avere Incidenza significativa 87 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO PR 01 a Vincoli scala 1: 5.000 Le superfici edificabili che ricado nei Siti Natura 2000 o nell’area vasta per la valutazione di incidenza potrebbero avere Incidenza significativa PR 02.a Assetto di piano scala 1:2.000 PR 02.b Assetto di piano scala 1:2.000 PR 02.c Assetto di piano scala 1:2.000 PR 02.d Assetto di piano scala 1:2.000 PR 02.e Assetto di piano scala 1:2.000 PR 03.1 Assetto di piano: nucleo storico di Carella - classi di intervento scala 1:1.000 PR 03.2 Assetto di piano: nucleo storico di Corneno - classi di intervento scala 1:1.000 PR 03.3 Assetto di piano: nucleo storico di Galliano - classi di intervento scala 1:1.000 PR 03.4 Assetto di piano: nucleo storico di Penzano - classi di intervento scala 1:1.000 PR 03.5 Assetto di piano: nucleo storico di Mariaga - classi di intervento scala 1:1.000 AT 01.1 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Carella: Numero dei piani fuori terra, Tipologie edilizie e gradi di obsolescenza scala 1:1.000 AT 01.2 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Corneno: Numero dei piani fuori terra, Tipologie edilizie e gradi di obsolescenza scala 1:1.000 AT 01.3 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Galliano: Numero dei piani fuori terra, Tipologie edilizie e gradi di obsolescenza scala 1:1.000 AT 01.4 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Penzano: Numero dei piani fuori terra, Tipologie edilizie e gradi di obsolescenza scala 1:1.000 AT 01.5 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Mariaga: Numero dei piani fuori terra, Tipologie edilizie e gradi di obsolescenza scala 1:1.000 88 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO I: SCREENING AT 02.1 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Carella: Catalogazione valori storici-ambientali, documentari scala 1:1.000 AT 02.2 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Corneno: Catalogazione valori storici-ambientali, documentari scala 1:1.000 AT0 2.3 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Galliano: Catalogazione valori storici-ambientali, documentari scala 1:1.000 AT0 2.4 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Penzano: Catalogazione valori storici-ambientali, documentari scala 1:1.000 AT0 2.5 Stato di fatto degli insediamenti - nucleo storico di Mariaga: Catalogazione valori storici-ambientali, documentari scala 1:1.000 Le superfici che ricado nei Siti Natura 2000 o nell’area vasta per la valutazione di incidenza potrebbero avere Incidenza significativa PGT – PIANO DELLE REGOLE – NORME TECNICHE Incidenza non significativa NT 01 Assetto di piano: Sovrapposizione classi di fattibilità geologica scala 1:5.000 Questo parte, non avendo ricadute dirette sui Siti Natura 2000, non è passibile di valutazione. Incidenza nulla NT 02 Assetto di piano: Sovrapposizione classi di azzonamento acustico scala 1:5.000 Questo parte, non avendo ricadute dirette sui Siti Natura 2000, non è passibile di valutazione. Incidenza nulla 89 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO NT 03 Classi di sensibilità paesistica scala 1:10.000 Questo parte, non avendo ricadute dirette sui Siti Natura 2000, non è passibile di valutazione. Incidenza nulla NT 04 Carta del paesaggio scala 1:5.000 Incidenza non significativa 4.8. CONCLUSIONI DELLO SCREENING In base alle informazioni fornite, è probabile che si producano effetti significativi. Pertanto si ritiene necessario passare al livello II di indagine: la valutazione appropriata. 90 5. LIVELLO II: VALUTAZIONE APPROPRIATA 5.1. PREMESSA Nel presente capitolo, si affrontano i successivi passaggi previsti dalla Guida metodologica, alla luce del riconoscimento di una possibile significatività dell’incidenza del PGT sui Siti. 5.2. INTRODUZIONE In questa fase l’incidenza del Piano sull’integrità dei Siti è esaminata in termini di implicazioni rispetto agli obiettivi di conservazione dei Siti e in relazione alla loro struttura e funzione. La Guida metodologica afferma che: “L’integrità di un Sito comprende le sue funzioni ecologiche. Per decidere se vi potranno essere effetti negativi, occorre concentrarsi e limitarsi agli obiettivi di conservazione del Sito”. Spetta all’Autorità competente condurre la valutazione appropriata. Tuttavia, come per il processo di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), la valutazione appropriata in genere prevede la messa a disposizione di informazioni da parte del proponente del Piano. 91 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO Figura 5.1 - Le differenti fasi relative al Livello II: valutazione appropriata. 5.3. OBIETTIVI DI CONSERVAZIONE DEL SITO La Guida all’art. 6 al paragrafo 4.5.3 indica che: “… In base all’articolo 4, paragrafo 1, gli Stati membri devono proporre un elenco «indicante quali tipi di habitat naturali di cui all’Allegato I e quali specie locali di cui all’Allegato II si riscontrano in 92 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO II: VALUTAZIONE APPROPRIATA detti siti». …omissis … In base a questa informazione uno Stato membro stabilisce «gli obiettivi di conservazione del Sito», varando ad esempio un piano di gestione. Un Sito è incluso nella rete ovviamente per proteggerne gli habitat e le specie. Talvolta può verificarsi una concorrenza tra diversi tipi di habitat e specie e può quindi rivelarsi opportuno stabilire un elenco di priorità per gli obiettivi di conservazione del Sito (ad esempio dando la precedenza ad un tipo di habitat prioritario rispetto ad un altro habitat non prioritario). Se la presenza del tipo di habitat dell’Allegato I o della specie dell’Allegato II è considerata «non significativa» ai fini del formulario, tali habitat e specie non vanno considerati come inclusi negli «obiettivi di conservazione del Sito». Gli Stati membri sono anche invitati a fornire informazioni su altre specie importanti di flora e fauna, oltre a quelle elencate nell’Allegato II (punto 3.3). Questa informazione non ha rilevanza per determinare gli obiettivi di conservazione di un sito. …” Poiché i Siti in oggetto hanno un proprio specifico Piano di gestione si è fatto riferimento a quanto indicato negli stessi. 5.3.1 CARATTERISTICHE DEI SITI Habitat obiettivo di conservazione Tutti e dieci gli habitat presenti nei due Siti sono sicuramente obiettivo di conservazione, in quanto solo l’assegnazione del valore D = presenza non significativa, porterebbe all’esclusione (Guida all’art. 6, prg 4.5.3 ). I diversi habitat presenti vengono di seguito illustrati secondo i tipi ecologici deducibili dalle codifiche di Natura 2000, mettendo in particolare evidenza le “Tendenze dinamiche naturali” e le possibili “Indicazioni gestionali”. Habitat 3150: Laghi eutrofici naturali con vegetazione del Magnopotamion o Hydrocharition. Struttura ed ecologia della vegetazione Habitat con vegetazione macrofitica che comprende fitocenosi strutturalmente diverse. In primo luogo vi sono le comunità dominate da idrofite radicanti e sommerse (genere Potamogeton in particolare), delle quali solo gli apparati fiorali sono esposti sopra la superficie dell’acqua; alternativamente sono invece costituite 93 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO da comunità vegetali liberamente natanti, formate da idrofite la cui radicazione nel fondale è temporanea o inesistente. Anche in questo caso gli apparati fiorali appaiono sopra il pelo dell’acqua mentre le superfici fogliari si sviluppano in superficie (Hydrocharis morsus-ranae, Lemna sp. pl., ad es.) o al contrario rimangono del tutto sommerse (gen. Utricularia). Le acque colonizzate sono ferme, hanno profondità generalmente modesta (fino a 2-3 m) e grado trofico elevato (ambiente eutrofico). Specie vegetali caratteristiche Idrofite radicanti: Potamogeton crispus, P. lucens, P. natans, P. pectinatus, P. perfoliatus, P. trichoides, P. pusillus, Myriophyllum spicatum, M. verticillatum, Najas marina, N. minor, Hottonia palustris. Idrofite liberamente natanti o galleggianti: Lemna minor, L. trisulca, L. gibba, Spirodela polyrrhiza, Salvinia natans, Azolla filiculoides, A. caroliniana, Riccia fluitans, Hydrocharis morsus-ranae, Utricularia australis, U. vulgaris, Ceratophyllum demersum, C. submersum. Tendenze dinamiche naturali Si tratta di un habitat collocato negli specchi di acqua ferma il cui destino è di essere colmato soprattutto per l’avanzamento della vegetazione palustre di grandi elofite ripariali (canneti ad esempio). In ambiente eutrofico il processo risulta relativamente veloce e in condizioni ipertrofiche vi si possono verificare fenomeni di proliferazione algale che tendono a soffocare la vegetazione macrofitica. Indicazioni gestionali È opportuno monitorare regime e qualità delle acque per evitare un’eccessiva accelerazione dei processi di proliferazione algale condizionati da un livello trofico troppo elevato. È quindi opportuno salvaguardare le vegetazioni elofitiche circostanti che separano il corpo acquatico dal contesto colturale esterno e per quanto possibile evitare l’immissione di acque che drenano superfici agrarie soggette a fertilizzazione. In piccoli specchi d’acqua questo habitat spesso risulta instabile per la tendenza al rapido accumulo sul fondale di materiale organico autogeno o proveniente dalle cinture elofitiche ripariali. Quando si ritenga necessario sono allora possibili operazioni di ringiovanimento del corpo d’acqua con parziali e controllate asportazioni del sedimento organico di fondo. Allo stesso 94 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO II: VALUTAZIONE APPROPRIATA scopo può essere operato un limitato contenimento dell’espansione verso la superficie libera dell’acqua della vegetazione elofitica, senza però distruggerne la continuità né tanto meno eliminarla. Habitat 3260: Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitantis e del Callitricho-batrachion Struttura ed ecologia della vegetazione L’habitat presenta una vegetazione erbacea perenne paucispecifica formata da macrofite acquatiche a sviluppo prevalentemente subacqueo con apparati fiorali generalmente situati sopra il pelo dell’acqua. In vegetazione esposta a corrente più veloce (Ranunculion fluitantis) gli apparati fogliari rimangono del tutto sommersi mentre in condizioni reofile meno spinte una parte delle foglie è portata a livello della superficie dell’acqua (Callitricho-Batrachion). In virtù della specificità dell’ambiente (acqua in movimento) la coltre vegetale formata può essere continua ma è più spesso suddivisa in ampie zolle delimitate dai filoni di corrente più veloce. L’habitat è sviluppato in corsi d’acqua ben illuminati di dimensioni medio piccole o eventualmente nei fiumi maggiori, ma solo ai margini o in rami laterali minori. In ogni caso il fattore condizionante è la presenza dell’acqua in movimento durante tutto il ciclo stagionale. La disponibilità di luce è una fattore critico e perciò questa vegetazione non si insedia in corsi d‘acqua ombreggiati dalla vegetazione esterna. Il mantenimento della vegetazione è scoraggiato dal trasporto torbido che intercetta la luce, può danneggiare meccanicamente gli organi sommersi e può ricoprire le superfici fotosintetiche. Un trasporto rilevante inoltre può innescare fenomeni di sedimentazione rapida all’interno delle zolle sommerse di vegetazione il cui esito ultimo è la destabilizzazione delle zolle stesse. Specie vegetali caratteristiche Ranunculus fluitans, R. tricophyllus, R. circinatus, R. aquatilis, Callitriche obtusangola, C. stagnalis, Potamogeton nodosus, P. pectinatus, P. crispus, P. perfoliatus, Groenlandia densa, Myriophyllum spicatum, Elodea canadensis, Vallisneria spiralis, Sagittaria sagittifolia forma vallisnerifolia, Veronica anagallis aquatica forma submersa, Berula erecta forma submersa, Nuphar luteum forma submersa, la forma reofila di Ceratophyllum demersum, la briofita Fontinalis antipyretica. 95 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO Tendenze dinamiche naturali Se il regime idrologico del corso d’acqua risulta stabile la vegetazione viene controllata nella sua espansione e nelle sue possibilità di evoluzione dinamica dall’azione stessa della corrente che svelle le zolle sommerse quando costituiscono un ostacolo troppo manifesto al suo corso. La conseguenza è che le specie palustri che le avevano colonizzate vengono asportate insieme alle zolle. Ove venga meno l’influsso della corrente viva questa vegetazione lascia spazio a fitocenosi elofitiche di acqua corrente (Glycerio-Sparganion Br.-Bl. et Sissingh in Boer 1942) o di acqua ferma (Phragmition communis Koch 1926). Indicazioni gestionali È opportuno garantire la costante presenza di acqua corrente durante tutto il ciclo stagionale e monitorare la qualità delle acque con particolare riferimento al mantenimento di bassi livelli di torbidità; evitare la copertura del corso d’acqua da parte della vegetazione arborea e/o arbustiva circostante. Per motivi di sicurezza idraulica è possibile sfalciare la vegetazione senza però smuovere drasticamente i sedimenti del fondale e danneggiare quindi estesamente le parti ipogee delle idrofite; ove per gli stessi motivi sia necessario risagomare il corso d’acqua è opportuno procedere in tratti limitati valutando il grado di ripresa della vegetazione sui fondali rimodellati e gli effetti della frazione fine dei sedimenti smossi che spesso si rideposita sulla vegetazione situata più a valle. Habitat 6210*: Formazioni erbose secche semi naturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco Brometalia) (*stupenda fioritura di orchidee) Struttura ed ecologia della vegetazione Questo habitat comprende prati e pascoli secchi diffusi dal piano planiziale a quello montano. Conseguentemente, lo strato erbaceo risulta molto sviluppato, con coperture generalmente comprese tra il 70 e il 100%. Può altresì essere presente o meno uno strato arbustivo, generalmente basso (non superiore a 1,75 m), che presenta coperture non superiori al 30-40%. Si tratta comunque tipicamente di praterie, con lo strato erbaceo dominato da emicriptofite, con geofite e con piccole camefite. La presenza di uno strato legnoso, alto e/o basso 96 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO II: VALUTAZIONE APPROPRIATA arbustivo, è determinato solitamente dalla sospensione dell’uso pastorale da molto tempo. Specie vegetali caratteristiche Il contingente floristico è, generalmente molto ricco, attestandosi intorno a una media di circa 30-35 specie per stazione. La variabilità floristica è altrettanto elevata: si possono, quindi, avere prati con prevalenza di Bromus erectus, prati con prevalenza di Brachypodium pinnatum, prati con prevalenza di Artemisia alba, prati con prevalenza di specie del genere Festuca, prati con prevalenza di specie del genere Sesleria, prati con prevalenza di Genista radiata, prati con prevalenza di Stipa pennata, ecc. A queste si accompagnano le specie caratteristiche o differenziali della classe Festuco-Brometea, quali ad esempio, Allium sphaerocephalon, Asperula cynanchica, Briza media, Carex caryophyllea, Carex humilis, Centaurea scabiosa, Dianthus carthusianorum, Dianthus sylvestris, Eryngium campestre, Euphorbia cyparissias, E. seguieriana, Galium verum, Genista pilosa, Hypericum perforatum, Koeleria macrantha, K. pyramidata, Medicago falcata, Ononis spinosa, Orlaya grandiflora, Phleum phleoides, Pimpinella saxifraga, Salvia pratensis, Scabiosa columbaria, Teucrium chamaedrys. Possono accompagnarsi Helianthemum a nummularium, tali specie anche Sanguisorba Convolvolus minor, Dactylis cantabrica, glomerata, Anthoxanthum odoratum, Odontites lutea, Petrorhagia saxifraga, Silene otites, Scabiosa gramuntia, Festuca valesiaca, Carex liparocarpos, Tragopogon dubius, Thymus serphyllum, Thymus oenipontanus, Thymus pulegioides. Infine, possono essere presenti diverse specie di orchidee, quali Anacamptis pyramidalis, Epipactis atropurpurea, Serapias vomeracea, Orchis coriophora, O. mascula, O. morio, O. militaris, O. pallens, O. provincialis, O. tridentata, O. ustulata, Gymnadenia conopsea, Ophrys apifera, O. bertolonii, O. holoserica, O. insectifera, O. sphegodes. Tendenze dinamiche naturali Comunità in parte durevoli (su suoli con accentuata rocciosità), ma in genere soggette alla penetrazione di specie legnose adatte ai suoli poveri e aridi come Pinus sylvestris, Quercus pubescens, Ligustrum vulgare o arbusti (Rosa spp., 97 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO Amelanchier ovalis). I brometi e, in generale, le cenosi dei Festuco-Brometea possono evolvere, dapprima, verso formazioni arbustive termofile o meso-xerofile dei Rhamno-Prunetea e, successivamente, verso formazioni forestali più complesse rappresentate perlopiù da querceti termofili a roverella e/o cerro, ostrieti termofili, castagneti termofili, ascrivibili ai Quercetalia pubescenti-petraeae, e talvolta anche da querceti mesofili del Carpinion betuli. Questo processo evolutivo può richiedere da 10-15 anni, per l’affermazione delle cenosi arbustive, a 70 e più anni, per l’affermazione delle cenosi forestali. Indicazioni gestionali Data la naturale propensione dei brometi a evolvere verso formazioni arbustive e, quindi, arboree, la loro gestione dovrebbe tendere a mantenere la libertà di evoluzione. Costituiscono, tuttavia, un’eccezione i brometi che ospitano elementi floristici pregiati, quali appunto le orchidee, la cui evoluzione naturale porterebbe alla scomparsa di tali elementi; in questi casi la gestione dovrebbe tendere a conservare il brometo, impedendone l’evoluzione, attraverso tagli ed, eventualmente, un leggero pascolamento. La pratica dello sfalcio (Mesobromion) o del pascolo ha mantenuto a lungo le condizioni favorevoli per la conservazione di specie steppiche o eurimediterranee e nel complesso anche una elevata biodiversità. Dove queste pratiche sono state sospese sono in atto successioni dinamiche che porteranno alla formazione del bosco, con evidente perdita della componente floristica eliofila e dei suoli basici. Questa constatazione deve orientare le scelte locali per la conservazione dell’habitat. Si escludono comunque movimenti di terra o rimboschimenti in assenza di attente valutazioni di caso in caso. Habitat 6410: Praterie con molinia su terreni calcarei, torbosi o argillosolimosi (Molinion caeruleae) Struttura ed ecologia della vegetazione L’habitat è identificato da fitocenosi erbacee secondarie con copertura erbacea costituita da specie perenni tra cui domina la poacea Molinia caerulea che caratterizza con i suoi cespi la fisionomia della vegetazione. A seconda del tipo di gestione e del livello della falda, la coltre vegetale può risultare uniforme, quando 98 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO II: VALUTAZIONE APPROPRIATA soggetta a pratiche regolari di sfalcio con cadenza annuale, o viceversa composta dai grandi cespi di molinia separati da un reticolo di depressioni, che identificano invece praterie in via di abbandono o comunità erbacee primarie di interramento di depressioni umide. Il corteggio floristico è ricco e l’habitat ospita specie a fioritura vistosa e spesso protette. Si tratta di cenosi igrofile generalmente caratterizzate da un livello di falda oscillante ma che deve conservarsi abbastanza elevato anche durante il periodo estivo. La disponibilità trofica (nutrienti azotati e fosfatici) deve essere limitata per impedire l’ingresso di specie banali nitrofile palustri o prative molto più competitive della molinia e del suo corteggio floristico. Specie vegetali caratteristiche Molinia caerulea, Gentiana pneumonanthe, Gratiola officinalis, Allium angulosum, A. suaveolens, Ophioglossum vulgatum, Succisa pratensis, Serratula tintoria, Selinum carvifolia, Valeriana dioica, V. officinalis, Crepis paludosa, Angelica sylvestris, Dianthus superbus, Juncus subnodulosus, Cirsium palustre, Genista tinctoria, Linum catharticum, Thalictrum flavum. Compaiono con notevole frequenza anche specie delle torbiere basse su substrati basici (Caricetalia davallianae Br.-Bl. 1949) o acidi (Caricetalia fuscae Koch 1926 em. Nordhagen 1937) quali Parnassia palustris, Epipactis palustris, Viola palustris, Schoenus nigricans, Spiranthes aestivalis, Carex panicea, C. tumidicarpa, C. flava, C. panicea, Carex lepidocarpa, Orchis incarnata, Eriophorum latifolium, Carex stellulata. Tendenze dinamiche naturali Si tratta di stadi dinamici stabilizzati dalla esecuzione di pratiche regolari di sfalcio. La gestione agricola non prevedeva concimazioni ed era giustificata dall’uso del materiale sfalciato come lettiera. In generale tale habitat deriva dalla sostituzione di altri tipi di vegetazione palustre (magnocariceti, basse torbiere). In mancanza delle operazioni di sfalcio dapprima si afferma la molinia, le cui foglie morte si accumulano soffocando il restante corteggio floristico, e in seguito si ha l’affermazione di entità arbustive igrofile (Frangula alnus, Salix cinerea soprattutto). Molinieti simili si possono anche trovare nella zonazione vegetazionale che esprime la dinamica di interramento di specchi d’acqua o di 99 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO depressioni umide. In queste situazioni il molinieto si può conservare anche naturalmente, nel medio periodo, quando alla porzione colonizzata dagli arbusti igrofili corrisponde la formazione di nuovo molinieto a scapito delle fasce di vegetazione più igrofile (cariceti, vegetazioni di torbiera bassa). Indicazioni gestionali Si tratta di cenosi costituenti stadi dinamici le cui estensioni rilevanti sono state conservate dall’esecuzione regolari di pratiche di sfalcio; l’interruzione di tali pratiche implica la colonizzazione da parte di specie arbustive e arboree, costituenti arbusteti e poi cenosi forestali igrofile. La loro gestione conservativa ne impone lo sfalcio annuale (con asportazione del materiale tagliato) da eseguirsi con le cautele rese necessarie dal substrato spesso cedevole e terminata la fioritura delle entità più pregiate (orchidee ad es.). La conservazione è basata anche sul mantenimento del livello dell’acqua, del suo regime annuale e della sua qualità (basso livello di nutrienti). Può eventualmente essere ipotizzato anche un pascolamento leggero e limitato nel tempo, ma solo se controllato da un programma di monitoraggio sugli effetti sulla composizione floristica e sulla conservazione della copertura erbacea. Habitat 6510: Praterie magre da fieno a bassa altitudine Alopecurus pratensis, Sanguisorba officinalis Struttura ed ecologia della vegetazione Praterie continue mesofile dominate da emicriptofite cespitose e scapose. Specie vegetali caratteristiche Arrhenatherium elatius, Trisetum flavescens, Anthoxanthum odoratum, Poa pratensis, P. trivialis, Holcus mollis, Bromus hordeaceus, Phleum pratense, Alopecurus pratensis, Cynosurus cristatus, Festuca pratensis, Centaurea jacea, Pastinaca sativa, Leucanthemum vulgare, Leontodon hispidus, Taraxacum officinale, Tragopogon pratensis, Pimpinella major, Plantago lanceolata, Prunella vulgaris, Trifolium pratense, Silene vulgaris, Ranunculus acris; e in stazioni umide anche: Lychnis flos-cuculi, Cardamine pratensis, Deschampsia caespitosa, Sanguisorba officinalis, Colchicum autumnale. 100 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO II: VALUTAZIONE APPROPRIATA Tendenze dinamiche naturali Comunità conservate dalle pratiche colturali del taglio e della concimazione. Se abbandonate in pianura spesso sostituite con altre coltivazioni (seminativi, colture arboree). Indicazioni gestionali Nei limiti concessi dall’economia locale si ritiene utile la continuazione delle pratiche colturali per la conservazione della biodiversità. Diversamente è in casi di completo abbandono, risulta necessario programmare un ripristino del bosco ecologicamente compatibile. Habitat 7210*: Paludi calcaree con Cladium mariscus e specie del Caricion davallianae Struttura ed ecologia della vegetazione Si può presentare in vaste plaghe omogenee ovvero a costituire una esile fascia. Può essere anche di origine secondaria come vegetazione affermatasi negli scavi effettuati per l’estrazione della torba. Specie vegetali caratteristiche Cenosi paucispecifica con Cladium mariscus come dominante assoluto. Tendenze dinamiche naturali La dinamica è chiaramente indirizzata verso le serie di vegetazione legate all’affrancamento dall’acqua. In Lombardia è rappresentato per lo più da formazioni erbacee perilacuali, torbigene, di transizione fra gli aspetti maggiormente inondati (a Typha e a Phragmites) ed il magnocariceto. Indicazioni gestionali Vegetazione abbastanza stabile in superfici sufficientemente ampie è facile preda di vegetazioni invasive igrofile nelle situazioni di frammentarietà: in questi casi, per il suo mantenimento, sono necessari ripetuti interventi di difesa tramite taglio selettivo. 101 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO Habitat 8210: Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica Struttura ed ecologia della vegetazione Comunità di piante erbacee da cespitose a pulvinate insediate nelle fessure e nelle piccole cenge. Specie vegetali caratteristiche Potentilla caulescentis, Hieracium bupleuroides, Festuca alpina, Minuartia rupestris, Kernera saxatilis, Rhamnus pumila, Asplenium rutamuraria, Saxifraga hostii, Campanula raineri, Physoplexis comosa, Arabis pumila, Silene saxifraga, Primula glaucescens, Buphtalmum speciosissimum, Potentilla nitida, Androsace helvetica, Draba tomentosa, Petrocallis pyrenaica. Tendenze dinamiche naturali Le comunità rupicole sono pioniere ma tra le più stabili, considerando che le possibilità evolutive del suolo restano ridottissime. Indicazioni gestionali Le pareti rocciose, ove si escluda la distruzione diretta per attività di cava o per improbabile sbancamento derivante dalla necessità di migliorare la viabilità, sono poco vulnerabili e non necessitano interventi gestionali per il mantenimento delle comunità vegetali che le colonizzano. Si segnala, peraltro la necessità di prestare attenzione alle operazioni di disgaggio e, in qualche caso, anche alle palestre di roccia che potrebbero ospitare, proprio in nicchie strapiombanti entità interessanti. Considerata l’elevata valenza floristica e il corredo di endemiti, è comunque opportuno prevedere cautele anche nel caso di interventi sulla rete viaria. Il collezionismo e il commercio di individui essiccati o di specie rare da raccogliere per giardini rocciosi sono fenomeni pericolosi da monitorare con attenzione. Habitat 91E0*: Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae) Struttura ed ecologia della vegetazione Si tratta di boschi ripari che si presentano fisionomicamente come ontanete a ontano nero (Alnus glutinosa), con o senza frassino maggiore (Fraxinus excelsior); ontanete a ontano bianco (Alnus incana) e saliceti arborei o arbustivi a salice 102 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO II: VALUTAZIONE APPROPRIATA bianco (Salix alba) e/o S. triandra. Le ontanete a ontano nero riparie mostrano uno strato arboreo sviluppato, con coperture comprese tra il 50 e il 90% e con individui alti mediamente 20-22 m. Gli strati arbustivi presentano coperture variabili tra il 20 e il 60%, mentre lo strato erbaceo presenta coperture variabili tra il 30 e il 70% circa. Sono presenti anche ontanete a ontano nero strutturalmente meno complesse, in cui la copertura arborea è inferiore, generalmente intorno al 3035%, così come anche la copertura arbustiva, che oscilla intorno al 20%. I saliceti arborei presentano uno strato arboreo con coperture medie del 40% e altezze medie pari a 20 m; gli strati arbustivi sono scarsamente sviluppati, con coperture oscillanti intorno a non più del 5%; lo strato erbaceo risulta, invece, molto sviluppato, con coperture intorno al 90% e altezza media pari a circa 75 cm. I saliceti arbustivi sono praticamente privi di strato arboreo, mentre la copertura arbustiva stessa arriva a valori del 70% e la copertura erbacea è scarsa, con valori del 5% circa. Specie vegetali caratteristiche Le ontanete a ontano nero strutturalmente più complesse, presentano nello strato arboreo Alnus glutinosa dominante, accompagnato, spesso, da Fraxinus excelsior e Salix alba e, più sporadicamente, da pioppi. Negli strati arbustivi sono tipicamente presenti Viburnum opulus, Prunus padus, Euonymus europaeus, Acer campestre, Ulmus minor, Cornus sanguinea. Tra le erbe sono frequentemente presenti Carex remota, C. pendula, C. acutiformis, Brachypodium sylvaticum, Filipendula ulmaria, Solanum dulcamara, Athyrium filix-foemina. Le ontanete a ontano nero strutturalmente meno complesse presentano quasi esclusivamente Alnus glutinosa nello strato arboreo. Gli strati arbustivi sono molto poveri e presentano perlopiù Salix cinerea, Viburnum opulus, Prunus padus. Abbondanti sono i rovi e, tra le erbe, sono presenti Dryopteris carthusiana, Thelypteris palustris, Osmunda regalis, Carex acutiformis, C. elongata, Iris pseudacorus, Solanum dulcamara, Calystegia sepium, Lythrum salicaria, C. elata, Leucojum aestivum, Typhoides arundinacea. Nelle ontanete a ontano bianco, le specie costanti sono Alnus incana, Rubus caesius, Equisetum arvense, Petasites albus, Populus nigra, Salix alba, Salix purpurea, Thalictrum aquilegifolium, Matteuccia struthiopteris, Aegopodium podagraria, Brachypodium sylvaticum, Deschampsia 103 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO caespitosa, Geum urbanum, Impatiens noli-tangere, Lamiastrum galeobdolon, Stachys sylvatica, Urtica dioica. I saliceti arborei sono dominati, generalmente, da Salix alba, che può essere associato a pioppi e a Prunus padus; gli strati arbustivi sono piuttosto poveri e presentano Amorpha fruticosa, Acer negundo, Morus alba, Salix alba e Viburnum opulus. Lo strato erbaceo è dominato perlopiù da rovi, ma sono anche presenti Typhoides arundinacea, Urtica dioica, Sicyos angulatus, Apios americana, Humulus lupulus, Polygonum mite, Poa palustris. I saliceti arbustivi presentano, generalmente codominanti, Salix alba e S. triandra nello strato arbustivo. Lo strato erbaceo può presentare Bidens frondosa, Rorippa sylvestris, Typhoides arundinacea, Poa trivialis, Agrostis stolonifera, Xanthium italicum. Tendenze dinamiche naturali Generalmente le cenosi riparie sopra descritte rimangono stabili fino a quando non mutano le condizioni idrologiche delle stazioni sulle quali si sviluppano; in caso di allagamenti più frequenti con permanenze durature di acqua affiorante tendono a regredire verso formazioni erbacee; in caso di allagamenti sempre meno frequenti tendono ad evolvere verso cenosi mesofile più stabili. Indicazioni gestionali Questo tipo di habitat è soggetto a progressivo interramento. L'abbassamento della falda acquifera ed il prosciugamento del terreno potrebbero costituire un serio rischio per le tipologie vegetazionali presenti e, di conseguenza, per la fauna che esse ospitano. Pertanto si evidenzia la necessità di una periodica manutenzione sia per preservare gli elementi forestali, sia per impedire l'interramento delle risorgive presenti. I trattamenti selvicolturali non dovrebbero mai scoprire eccessivamente lo strato arboreo al fine di evitare il persistente pericolo di invasione da parte di specie esotiche. Sarebbe auspicabile un intervento antropico di conservazione dell’habitat dove possibile, mentre nelle altre aree sarebbe importante favorire la sostituzione a tale habitat del bosco planiziale; ciò comporterebbe la messa a dimora di specie arboree tipiche di questa formazione e una “gestione” delle esotiche infestanti. 104 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO II: VALUTAZIONE APPROPRIATA Habitat 91F0: Foreste miste riparie di grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior o Fraxinus angustifolia (Ulmenion minoris) Struttura ed ecologia della vegetazione Foreste miste, caratterizzate da una combinazione di più specie arboree; tra le più frequenti e costanti: farnia, olmo, pioppo bianco, pioppo nero, pioppo grigio, acero campestre, ciliegio selvatico, carpino bianco e orniello. La dominanza di una o più delle dette specie è determinata da più fattori: condizioni ecologiche naturali, soprattutto collegate con la profondità della falda freatica e la capacità di ritenzione idrica del substrato, stadio dinamico del bosco, interventi selvicolturali. È una delle più complesse espressioni forestali delle aree temperate; infatti sono in essa individuabili fino a sei strati verticali di vegetazione: uno, talora due, strati arborei, uno strato arbustivo alto e uno basso, uno strato erbaceo e un abbondante strato lianoso, che si spinge fino ad interessare gli alberi più alti. La copertura totale è alta; gli strati che maggiormente contribuiscono alla copertura del suolo sono quello alto arbustivo e quello arboreo inferiore; la copertura dello strato erbaceo è condizionata dal grado di ombreggiamento degli strati sovrastanti. Sono foreste dislocate lungo le rive dei grandi fiumi e, in occasione delle piene maggiori, sono soggette a completa inondazione. I terreni, anche se in genere poco evoluti, sono ricchi di sostanza azotate che favoriscono il rigoglio vegetativo. Problemi nella identificazione del tipo sono dati da mosaici, compenetrazioni o transizioni dello stesso con altre foreste di legno molle e di legno dure proprie dei fondi delle valli fluviali: querco-carpineti, querceti di rovere, saliceti, pioppeti, ontaneti di ontano nero. È sempre presente l’insidia delle specie esotiche, spesso favorite nella loro capacità invasiva dalle errate pratiche selvicolturali. Specie vegetali caratteristiche Quercus robur, Ulmus minor (qualche decennio fa molto diffuso, ora raro in forma arborea a causa della grafiosi), Fraxinus ornus, F. excelsior (che non scende in pianura), Populus nigra, P. canescens, P. alba, Alnus glutinosa, Prunus padus, Humulus lupulus, Vitis vinifera ssp. sylvestris, Tamus communis, Hedera helix, 105 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO Anemone nemorosa, Asparagus tenuifolius, Corylus avellana, Euonymus europaeus, Hedera helix, Aristolochia pallida, Convallaria majalis, Brachypodium sylvaticum, Polygonatum multiflorum, Cornus sanguinea, Equisetum hyemale, Clematis vitalba. Tendenze dinamiche naturali Il tipo, nelle sue diverse varianti, ognuna espressione di una ecologia complessa e diversificata, si mantiene in un equilibrio stabile, fintanto che maldestri interventi dell’uomo o imprevedibili rimaneggiamenti del suolo dovuti al variare del corso del fiume non sconvolgono l’assetto della foresta. Nel caso di perturbazioni antropiche il pericolo è rappresentato dall’ingresso nella foresta delle specie esotiche; nel caso di rimaneggiamenti dovuti all’attività fluviale, un ruolo determinate nella ricostruzione della foresta è svolto dalle specie a legno tenero, soprattutto pioppi e salici. Indicazioni gestionali La ridottissima estensione territoriale di queste foreste, perlomeno nella loro espressione più tipica, e la facilità di propagazione delle specie esotiche diffusamente presenti nei territori di competenza del tipo, consigliano una gestione prettamente conservativa, che non alteri gli equilibri ecologici tra le specie e rispettosa dei processi dinamici naturali che, in condizioni di suolo adatte, in tempi molto rapidi, rispetto a quelli medi di sviluppo di una foresta, portano a stadi prossimi a quelli maturi. Gli interventi sul bosco devono, inoltre, evitare i prelievi selettivi di alberi, che alterino i rapporti di presenza delle diverse specie, salvaguardando in tal modo la caratteristica fondamentale di foresta di tipi misto. Inoltre, a meno di comprovate necessità, sono sconsigliabili lavori di difesa spondale dei fiumi e la costruzione di altre opere idrauliche che alterino la profondità della falda freatica o che non permettano la sommersione della foresta durante le piene. Ovviamente non devono essere consentiti lavori di diboscamento a favore di coltivazioni, sia erbacee sia legnose, di qualunque tipo. 106 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO II: VALUTAZIONE APPROPRIATA Habitat 9260: Foreste di Castanea sativa Struttura ed ecologia della vegetazione Comprende castagneti da frutto e da taglio da secoli coltivati, diffusi e utilizzati dall’uomo, ma ora in gran parte abbandonati. Lo strato arboreo è ben sviluppato; gli strati arbustivi sono variabili, ma in generale ridotti; lo strato erbaceo è generalmente ben sviluppato, occupano perlopiù substrati silicatici alterabili. Specie vegetali caratteristiche Castanea sativa, Fraxinus excelsior, Dryopteris affinis, Oxalis acetosella, Viola reichembachiana, Polygonatum multiflorum, Campanula trachelium, Prunus avium, Tilia cordata, Vinca minor, Aruncus dioicus, Anemone nemorosa, Luzula nivea, Pteridium aquilinum, Vaccinium myrtillus, Molinia arundinacea, Corylus avellana, Festuca heterophylla, Festuca tenuifolia, Phyteuma betonicifolium, Viola riviniana, Teucrium scorodonia. Tendenze dinamiche naturali Cenosi forestali che sul lungo termine, in assenza di interventi di manutenzione e di conservazione tendono a degradarsi e a essere sostituiti, almeno in parte, da altre specie legnose e erbacee. Indicazioni gestionali La gestione delle formazioni a castagno, in quanto specie dalla forte valenza culturale e produttiva, può essere articolata lungo tre direzioni: Recupero selve castanili, un tempo coltivate per la produzione della castagna e attualmente in stato di abbandono eseguendo interventi colturali capaci di consentire la ripresa della produzione e alla stesso tempo l’incremento del valore paesaggistico delle formazioni, quali: potatura dei rami colpiti da cancro colorato, risagomatura delle chiome al fine di facilitare la raccolta, taglio dei rami non più produttivi. Conversione all’alto fusto delle formazioni trattate a ceduo, salvaguardando e favorendo le specie mesofile quali: rovere, carpino bianco, acero montano. Particolare attenzione deve essere riservata alla lotta al Cancro del castagno e alle specie esotiche; per impedire l’ingresso della robinia e di altre esotiche bisogna evitare l’apertura di radure troppo vaste. 107 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO Mantenimento del governo a ceduo nelle aree in cui non appare perseguibile la conversione a ceduo per povertà del suolo, mancanza di interesse del proprietario, forte contaminazione da cancro colorato. Infine è necessario preservare l’habitat dal rischio incendio; infatti le statistiche indicano che tale evento nei castagneti è mediamente alto. Specie obiettivo di conservazione Non tutte le specie presenti nei due Siti sono obiettivo di conservazione, in quanto la maggior parte hanno valore D = presenza non significativa, che porta quindi all’esclusione dalla valutazione (Guida all’art. 6, prg 4.5.3). Uccelli Nel Sito IT2020010 sono obiettivo di conservazione le seguenti specie. Specie incluse nell'Allegato I della Direttiva 79/409/CEE Per tali specie, con popolazione significativa (classificata A-B-C), viene fornita una scheda in cui si riporta una breve descrizione delle caratteristiche ecologiche di maggior rilievo nonché delle brevi note relative alla distribuzione e alla conservazione. A072 Pernis apivorus (falco pecchiaiolo) Famiglia Accipitridae Biometria Lung. 36 – 48 cm apertura alare 95-110 cm. Peso: 625 – 1050 g Distribuzione Specie monotipica a distribuzione europea. Migratrice. Sverna principalmente nelle zone equatoriali dell’Africa occidentale e centrale, secondariamente in quella orientale e meridionale. Status Italia In Italia la specie è migratrice nidificante. Più comune e diffusa sulle Alpi, ancora ben rappresentata sull’Appennino settentrionale, più scarsa o localizzata in quello centro-meridionale. Rara e localizzata in Pianura Padana. Status Lombardia Vulnerabile (80-100 coppie nidificanti). Specie non riscontrata nell’area in esame. Minacce disturbo antropico; sfruttamento del bosco; morte per elettrocuzione. A073 Milvus migrans (nibbio bruno) Famiglia Accipitridae Biometria Lung. 55 – 60 cm apertura alare 135-170 cm. Peso: 595 – 930 g Distribuzione Regione Paleartica, Etiopica, Orientale e Oceanica. In Europa dall’area 108 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO II: VALUTAZIONE APPROPRIATA mediterranea fino a 65° di latitudine nord. Manca in Islanda e nelle Isole Britanniche. Status Italia In Italia è migratrice nidificante. Distribuzione frammentata, più uniforme nei settori alpini e in Pianura Padana occidentale, sul versante tirrenico e sull’Appennino meridionale. Status Lombardia Vulnerabile (200-300 coppie nidificanti). Specie non riscontrata nell’area in esame come nidificante. Minacce Distruzione e trasformazione degli habitat riproduttivi; uccisioni illegali; contaminazione da pesticidi e metalli pesanti; diminuzione delle risorse trofiche. A224 Caprimulgus europaeus (succiacapre) Famiglia Caprimulgidae Biometria Lungh. 26-28 cm; Apertura alare: 57-64 cm; Peso: 61-74 g. Distribuzione Specie politipica a distribuzione eurocentroasiatico-mediterranea. Sverna prevalentemente in Africa meridionale ed orientale, localmente in quella centrooccidentale subsahariana, occasionalmente in Mediterraneo. Status Italia In Italia la specie è migratrice e nidificante, diffusa nella penisola e nelle due isole maggiori, con ampi vuoti nelle vallate più interne delle Alpi, in Pianura Padana, Puglia e Sicilia. Status Lombardia In Lombardia è distribuito in maniera discontinua in gran parte della regione, presente in più di un terzo delle tavolette regionali. Occupa principalmente le aree collinari e pedemontane, mentre è assente alle quote più elevate ed è scomparso da gran parte della pianura. Probabilmente tale quadro non è del tutto completo a causa della non facile contattabilità della specie. La specie non è segnalata come nidificante nell’area di interesse. Minacce Distruzione e frammentazione dell’habitat; eccessivo imboschimento; modificazione delle pratiche agricole e di allevamento; uso di pesticidi; diminuzione delle prede. A338 Lanius collurio (averla piccola) Famiglia Laniidae Biometria Lungh. 17-18 cm; apertura alare: 24-27 cm; Peso: 22-47 g. Distribuzione Specie politipica di origine paleartica, l’Averla piccola nidifica in gran parte d’Europa, Russia fino agli Urali e in Asia minore. Status Italia In Italia la specie è comune e diffusa, più rara in Sicilia. Estiva e nidificante. La popolazione è stimata in 30.000-60.000 coppie. Status Lombardia La specie in Lombardia risulta essere ampiamente diffusa ad esclusione delle zone più elevate dell’arco alpino. La densità massima riscontrata è di 1,68 ha/coppia. La specie risulta nidificante nell’area del SIC-ZPS Spiaggioni di Spinadesco dove si stimano dalle 3 alle 10 coppie. Minacce Distruzione degli habitat; tradizionali, uso di pesticidi. imboschimento; abbandono pratiche agricole 109 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO A379 Emberiza hortulana (ortolano) Famiglia Emberizidae Biometria Lungh.: 16-17 cm; apertura alare 23- 29 cm; peso: 24 g. Distribuzione Specie ampiamente diffusa in Europa in senso altitudinale raggiungendo a nord della penisola Scandinava e a sud la Spagna e la Grecia; è però assente nelle isole Britanniche. Migratrice, sverna nell’Africa subsahariana e localmente nel sud dell’Arabia. Status Italia In Italia la specie è migratrice regolare e nidificante localizzata alle zone pianeggianti, collinari e montane sino alle medie quote, dall’arco alpino sino all’Appennino centro-meridionale. Status Lombardia Vulnerabile data la piccola popolazione e la tendenza al regresso (120-240 coppie nidificanti). La specie mostra una tipica distribuzione a mosaico, con nuclei di poche coppie localizzate nella bassa pianura in zone coltivate e nei maggiori fondovalle dell’arco alpino. Minacce Cambiamenti nelle pratiche agricole; scomparsa degli ambienti ecotonali (siepi, filari, alberi isolati); perdita della diversità biologica delle coltivazioni; eccessivo utilizzo di fitofarmaci. Specie migratrici abituali non incluse nell'Allegato I della Direttiva 79/409/CEE Per tali specie, con popolazione significativa (classificata A-B-C), viene fornita una scheda in cui si riporta una breve descrizione delle caratteristiche ecologiche di maggior rilievo, nonché delle brevi note relative alla distribuzione e alla conservazione. A208 Columba palumbus (colombaccio) Status nella zona di interesse Minacce Specie sedentaria, migratrice, nidificante certo Distruzione e trasformazione degli ambienti boschivi, disturbo venatorio, ingestione di semi avvelenati per il contenimento di topi e arvicole. A212 Cuculus canorus (cuculo) Status nella zona di interesse Specie migratrice, nidificante certo Minacce Distruzione e frammentazione dell’habitat, uso di pesticidi, uccisioni illegali. 110 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO II: VALUTAZIONE APPROPRIATA A233 Jynx torquilla (torcicollo) Status nella zona di interesse Specie migratrice, nidificante certo . Minacce Distruzione e frammentazione dell’habitat, uso dei pesticidi, uccisioni illegali, abbattimento di alberi cavi utilizzati per la nidificazione. A271 Luscinia megarhynhos (usignolo) Status nella zona di interesse Minacce Specie migratrice, nidificante probabile Distruzione e frammentazione dell’habitat, uccisioni illegali, taglio siepi e filari, uso di pesticidi. A274 Phoenicurus phoenicurus (codirosso) Status nella zona di interesse Minacce Specie migratrice, nidificante certo Distruzione e frammentazione dell’habitat, uccisioni illegali, taglio siepi e filari, uso di pesticidi. A285 Turdus philomelos (tordo bottaccio) Status nella zona di interesse Specie migratrice, nidificante certo . Minacce Distruzione e frammentazione dell’habitat, uccisioni illegali, eccessiva pressione venatoria, taglio siepi e filari, uso di pesticidi. A296 Acrocephalus palustris (cannaiola verdognola) Status nella zona di interesse Specie migratrice, nidificante certo Minacce Distruzione e frammentazione dell’habitat, uso di pesticidi. A297 Acrocephalus scirpaceus (cannaiola comune) Status nella zona di interesse Specie migratrice, nidificante certo Minacce Distruzione e frammentazione dell’habitat, uso di pesticidi. 111 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO A298 Acrocephalus arundinaceus (cannareccione) Status nella zona di interesse Specie migratrice, nidificante certo Minacce Distruzione e frammentazione dell’habitat, uso di pesticidi. A314 Phylloscopus sibilatrix (luì verde) Status nella zona di interesse Specie migratrice, nidificante certo Minacce Distruzione e frammentazione dell’habitat, uso di pesticidi. A315 Phylloscopus collybita (luì piccolo) Status nella zona di interesse Specie migratrice, nidificante certo Minacce Distruzione e frammentazione dell’habitat, uso di pesticidi. A319 Muscicapa striata (pigliamosche) Status nella zona di interesse Minacce Specie migratrice, nidificante certo Distruzione e frammentazione dell’habitat, uccisioni illegali, taglio siepi e filari, uso di pesticidi.. A325 Parus palustris (cincia bigia) Status nella zona di interesse Minacce La specie migratrice, svernante, nidificante certo. Distruzione e frammentazione dell’habitat, uccisioni illegali, taglio siepi e filari, uso di pesticidi. A328 Parus ater (cincia mora) Status nella zona di interesse La specie migratrice, svernante, nidificante certo. Minacce Distruzione e frammentazione dell’habitat, uccisioni illegali, taglio siepi e filari, 112 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO II: VALUTAZIONE APPROPRIATA uso di pesticidi. A360 Fringilla montifringilla (peppola) Status nella zona di interesse Specie migratrice, svernante Minacce Distruzione e frammentazione dell’habitat, uccisioni illegali, pressione venatoria. Pesci Nel Sito IT2020006 è obiettivo di conservazione la seguente specie. Cobitis taenia bilineata (cobite comune) Consistenze e distribuzione E’ specie a diffusione eurasiatica e nord africana. La sottospecie italiana è indigena nelle regioni settentrionali e in quelle centrali tirreniche, con limite della diffusione coincidente con la Campania. E’ stata introdotta in alcuni bacini dell’Italia centrale, Basilicata, Calabria e Sardegna (AA.VV., 2004). Ecologia Il cobite trascorre gran parte della sua esistenza a stretto contatto con il substrato di fondo, frequentando soprattutto i corpi d’acqua stagnante o aree protette e a debole corrente di corsi d’acqua pedemontani e di pianura. All’interno dello stesso ambiente la specie presenta una spiccata tendenza a distribuirsi in modo non omogeneo, occupando tutti i microhabitat a fondo molle disponibili. Resiste anche a condizioni di scarsa ossigenazione grazie alla trasformazione di parte dell’intestino posteriore in organo accessorio alla respirazione. La specie ha abitudini sedentarie e notturne; da marzo a giugno, in occasione della riproduzione, gli individui si fanno più attivi. L’attività di ricerca del cibo si concentra nelle ore crepuscolari, durante le quali gli individui sondano il fondo con l’aiuto dei loro barbigli alla ricerca di piccoli Invertebrati e detriti organici frammisti al materiale del fondo, che viene “filtrato” attivamente (AA.VV., 2004). Strategie di conservazione È specie bentonica sensibile alle modificazioni degli habitat ed in particolare alla modificazione della struttura del fondo dei corsi d’acqua; risente negativamente 113 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO dell’inquinamento chimico delle acque (come quello derivante dall’uso di pesticidi). Da alcuni anni nelle acque lombarde è stata segnalata la presenza di un cobite di provenienza alloctona (cobite orientale di stagno, Misgurnus fossilis), molto invasivo e in grado di prendere il sopravvento sul cobite comune (AA.VV., 2004). 5.4. SITI VALUTAZIONE DELL’INCIDENZA DEL PIANO SULL’INTEGRITÀ DEI 5.4.1 IL CONCETTO DI “INTEGRITÀ DEL SITO” Come riportato nella Guida all’art. 6 “… l’integrità di un sito si riferisce agli obiettivi di conservazione del sito. Ad esempio, è possibile che un piano o progetto incida negativamente sull’integrità di un sito soltanto in senso visivo oppure con riferimento unicamente a tipi di habitat o specie diversi da quelli elencati nell’allegato I o nell’allegato II. In questi casi, gli effetti non equivalgono ad un effetto negativo ai sensi dell’articolo 6, paragrafo 3, a condizione che non ci siano incidenze per la coerenza della rete. L’«integrità del sito» è stata opportunamente definita come «la coerenza della struttura e della funzione ecologiche del sito in tutta la sua superficie o di habitat, complessi di habitat e/o popolazioni di specie per i quali il sito è stato o sarà classificato». Si può dire che un sito ha un grado elevato di integrità quando il potenziale intrinseco di soddisfare obiettivi di conservazione del sito è realizzato, la capacità di autoriparazione ed autorinnovamento in condizioni dinamiche è mantenuta e il supporto di gestione esterna necessaria è minimo. Nell’esaminare l’«integrità del sito» è quindi importante tener conto di vari fattori, tra cui la possibilità di effetti che si manifestino a breve, medio e lungo termine. …” 5.4.2 SINGOLI ELEMENTI DEL PIANO CHE POSSONO PRODURRE UN IMPATTO SUI SITI L’analisi del PGT ha evidenziato una serie di Azioni che potrebbero avere una incidenza significativa sullo stato di conservazione dei Siti, di seguito vengono individuate le singole Azioni. 114 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO II: VALUTAZIONE APPROPRIATA AREE EDIFICABILI O CHE COMPORTANO CONSUMO DI SUOLO Tali azioni, in parte già previste dal PRG vigente, se ricadono nei Siti Natura 2000 o nelle aree di vaste (vedi Figura 4.14 pagina 60), si ritiene che, come prevede la normativa vigente, siano sottoposte allo Studio per la Valutazione di Incidenza e che sia tale studio ad evidenziare se l’opera possa avere incidenza sulla conservazione dei Siti stessi. AMPLIARE E QUALIFICARE L’OFFERTA DI SPAZI A SERVIZIO DELLE ATTIVITÀ SPORTIVE E LUDICHE LACUALI (P ARCO REMIERO DEL LAGO DI PUSIANO). Tali azioni, incluse iniziative legate a manifestazioni sportive internazionali, se ricadono nei Siti Natura 2000 o nelle aree di vaste (vedi Figura 4.14 pagina 60), si ritiene che, come prevede la normativa vigente, siano sottoposte allo Studio per la Valutazione di Incidenza e che sia tale studio ad evidenziare se l’azione possa avere incidenza sulla conservazione dei Siti stessi. AR 01 VIA DEL CONTE - AR 02 VIA DEL CONTE - AR 03 - VIA P APA GIOVANNI XXIII L’area interessata dagli interventi ha una superficie complessiva di 15.111 m2. I primi due AR sono finalizzati alla riqualificazione ambientale dell’insediamento produttivo esistente, mediante: • la realizzazione di nuovi edifici destinati a funzioni residenziali (30%) e turistico ricettive (70%); • la qualificazione ambientale degli spazi pubblici e di uso pubblico. Il terzo AR prevede la riqualificazione dell’insediamento produttivo esistente tramite realizzazione di nuovi edifici destinati ad attività turistico - ricettive (70%) e residenziali (30%), cessione delle aree individuate per servizi e realizzazione di una fascia verde alberata nella parte inferiore dell’ambito a connessione con l’area del Lago del Segrino. Nel Piano di Gestione del Sito IT2020010 è presente un’azione specifica per l’area di intervento: • Azione MR13: Studio di una possibile delocalizzazione delle attività artigianaliindustriali presenti in zona Mariaga e studio di fattibilità dei possibili interventi 115 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO compatibili a seguito di una dismissione delle strutture industriali esistenti. I risultati attesi sono la compatibilizzazione ambientale, la proposta di soluzioni a minor impatto ed eventuali misure di mitigazione/compensazione. Figura 5.2 - Localizzazione geografica di AR 01 – 02 - 03 (linea tratteggiata viola). 6410 91E0 Figura 5.3 - Localizzazione geografica di AR 01 -02 -03 (stella arancione) e gli habitat di interesse comunitario limitrofi. 116 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO II: VALUTAZIONE APPROPRIATA L’area di intervento è collocata al confine con il Sito IT2020010. Per quanto riguarda gli Habitat Natura 2000, gli interventi vanno a posizionarsi nelle vicinaze degli habitat 91E0* e 6410. Il Progetto definitivo dovrà essere sottoposto allo Studio per la Valutazione di Incidenza e tale studio dovrà evidenziare, in particolare, se l’opera possa avere incidenza sulla conservazione degli habitat e delle specie del Sito stesso. La procedura di Valutazione d’Incidenza sarà di competenza dell’ente gestore del Sito (PLIS Lago del Segrino). AR 06 - CHALET DEL SEGRINO L’area interessata dall’intervento ha una superficie di 5.388 m2. Gli interventi sono destinati alla riqualificazione di un edificio ricettivo storico, mediante la realizzazione di nuovi corpi di fabbrica destinati ad integrare le funzione turistico ricettive. L’ambito AR 06 allo stato non è servito né servibile dalla rete fognaria comunale. Pertanto, si rende necessaria la connessione alla rete fognaria del Comune di Canzo, considerata la localizzazione dell’insediamento a Nord del Lago del Segrino. L’AR 06 è collocato all’interno del Sito IT2020010. Per quanto riguarda gli Habitat Natura 2000, l’intervento AR06 va a posizionarsi, seppur di poco, all’interno di una parte dell’habitat 6510. 117 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO Figura 5.4 - Localizzazione geografica di AR 06 (linea tratteggiata viola). 6510 7210 Figura 5.5 - Localizzazione geografica di AR 06 (stella azzurra) e gli habitat di interesse comunitario limitrofi. Inoltre, come riporta il PdG del Sito, limitrofa area è presente una delle più grandi colonie riproduttive di Vespertilio di Daubenton (Myotis daubentonii), specie presente nell’allegato IV della Direttiva Habitat 92/43 CEE. Tra le azioni per la 118 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO II: VALUTAZIONE APPROPRIATA conservazione della colonia sono riportate il monitoraggio periodico della stessa da parte di personale esperto. Il restauro del vecchio “Chalet Segrino”, senza un studio che possa eventualmente individuare adeguate misure di mitigazione/attenuazione, potrebbe avere ripercussioni negative, che andrebbero contro l’articolo 12 della Direttiva Habitat stessa. Il Progetto definitivo dovrà essere sottoposto allo Studio per la Valutazione di Incidenza e tale studio dovrà evidenziare, in particolare, se l’opera possa avere incidenza sulla conservazione degli habitat e delle specie del Sito stesso. La procedura di Valutazione d’Incidenza sarà di competenza dell’ente gestore del Sito (PLIS Lago del Segrino). AT 02 - VIA LECCO L’area interessata dall’intervento ha una superficie di 1.494 m2. L’ambito contempla la realizzazione di nuovi edifici residenziali, in applicazione di operazioni di perequazione urbanistica connessa alla cessione di aree destinate a servizi pubblici. In alternativa all’utilizzo della porzione di area boscata inserita in ambito urbanizzato dal PTCP, da ricondurre ad ambito di rete ecologica, il piano utilizza un’area adiacente. L’ambito non è servito da rete fognaria; pertanto è posto a carico dell’intervento la realizzazione della collegamento alla rete esistente. Il Progetto definitivo dovrà essere sottoposto allo Studio per la Valutazione di Incidenza e tale studio dovrà evidenziare, in particolare, se l’opera possa avere incidenza sulla conservazione degli habitat e delle specie del Sito stesso. La procedura di Valutazione d’Incidenza sarà di competenza dell’ente gestore del Sito (Parco della Valle del Lambro). 119 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO Figura 5.6 - Localizzazione geografica di AT 02 (linea tratteggiata viola). 5.5. CONSIDERAZIONI SULLA VALUTAZIONE APPROPRIATA DEL PIANO Dalle informazioni riportate non è possibile, attualmente, realizzare una valutazione completa degli interventi previsti. Non a caso la norma e i vari decreti attuativi stabiliscono che gli interventi individuati in fase di pianificazione siano sottoposti a Valutazione di Incidenza in fase progettuale. Infatti in tale occasione si effettuerà una opportuna Valutazione di Incidenza che dovrà tenere conto che il presente Studio ha identificato tali Interventi con incidenza significativa. Pertanto lo Studio dovrà immediatamente passare al livello di “Valutazione appropriata”. Tale valutazione dovrà tenere in considerazione quanto indicato e/o prescritto dai due Piani di Gestione del Siti. In particolare le Norme Tecniche di Attuazione. Si ritiene, comunque opportuno, segnalare alcune problematiche che dovranno essere tenute in considerazione durante le analisi, al fine di mitigarne i possibili effetti diretti o indiretti sul Sito: • fabbisogno in termini di risorse (estrazione di acqua, ecc.); • emissioni (smaltimento in terra, acqua o aria); 120 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO II: VALUTAZIONE APPROPRIATA • dimensioni degli scavi; • esigenze di trasporto; • durata della fase di edificazione, operatività e smantellamento, ecc.; • aumento della pressione antropica nell’area; • perturbazione di specie obiettivo di conservazione; • disturbo durante la riproduzione/svernamento/migrazione di specie obiettivo di conservazione; • eventuale riduzione o perturbazione dell’area degli habitat; • eventuale frammentazione degli habitat; • rischi di compattazione del suolo; • rischi d’incendio in fase di realizzazione e di utilizzo delle opere; • rischi di inquinamento chimico e biologico; • rischi di modificazione dell’idrologia superficiale. Queste problematiche dovranno essere analizzate in relazione agli obiettivi di conservazione presenti nei Siti sia come habitat di interesse comunitario sia come specie, così come individuate nel paragrafo 5.3. In questa prima fase di valutazione degli interventi è possibile proporre una serie di mitigazioni da adottare in fase di progetto, di cantiere e di utilizzo. Tali misure non possono essere considerate esaustive e soprattutto potranno essere riconsiderate e modificate una volta elaborato il progetto e il relativo Studio: • impiegare preferibilmente sorgenti luminose a vapori di sodio ad alta pressione; • per le strade con traffico motorizzato, selezionare ogniqualvolta ciò sia possibile i livelli minimi di luminanza ed illuminamento consentiti dalle normative UNI 10439; 121 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO • evitare per i nuovi impianti l’adozione di sistemi di illuminazione a diffusione libera o diffondenti o che emettano un flusso luminoso nell’emisfero superiore eccedente il 3% del flusso totale emesso dalla sorgente; • limitare l’uso di proiettori ai casi di reale necessità. In ogni caso mantenendo l’orientamento del fascio verso il basso, non oltre i 60° dalla verticale; • adottare sistemi automatici di controllo e riduzione del flusso luminoso, fino al 50% del totale, dopo le ore 22, e adottare lo spegnimento programmato totale degli impianti ogniqualvolta ciò sia possibile, tenuto conto delle esigenze di sicurezza; • è opportuno valutare se porre delle limitazioni temporali ai periodi di realizzazione delle opere di scavo e comunque evitare qualsiasi attività nelle ore notturne; • l’effetto rumore deve essere contenuto utilizzando macchinari che ottemperino a quanto previsto dalla Direttiva CE n. 14/2000; si ritiene inoltre conveniente ridurre l’uso di gruppi elettrogeni e privilegiare l’utilizzo di macchine gommate limitandone la velocità all’interno del cantiere; • interventi di demolizioni dovranno essere realizzati prestando particolare attenzione alla riduzione/eliminazione di polveri e rumore; • eventuali aree di deposito temporaneo è opportuno che siano mascherate da barriere antivento appropriate e sia le aree sia i cumuli siano periodicamente bagnati; • gli stoccaggi di materiale e sostanze chimiche saranno da effettuarsi in area di cantiere in condizione di sicurezza, il più lontano possibile dal reticolo idrografico, su superficie opportunamente pianeggiata e temporaneamente impermeabilizzata, onde evitare situazioni di dilavamento diretto verso i corsi d’acqua; • la tutela di acqua e suolo deve essere garantita anche predisponendo un Piano di intervento rapido per il contenimento e l’assorbimento di eventuali sversamenti accidentali; 122 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - LIVELLO II: VALUTAZIONE APPROPRIATA • realizzazione idonee fasce arboree-arbustive, mediante l’utilizzo di specie autoctone, allo scopo di predisporre un ecosistema filtro tra i nuovi insediamenti e i Siti Natura 2000. Nel caso in cui le mitigazioni non fossero sufficienti a eliminare i possibili effetti sugli obiettivi di conservazione dei Siti si dovranno prevedere delle soluzioni alternative e successivamente degli interventi di compensazione, al fine di consentire comunque ai Siti di mantenere la sua funzione nel contesto della Rete Natura 2000. Infatti, alla luce degli impatti negativi sul Sito, in termini di obiettivi di conservazione, le misure di compensazione identificate dovranno essere in relazione agli impatti negativi stessi. Esse infatti, come previsto dalla Commissione Europea: • dovranno essere dirette, in proporzione, agli impatti negativi potenziali sugli habitat e sulle specie evidenziati nella fase di “Valutazione appropriata”; • dovranno essere situate nella medesima regione biogeografia e nel medesimo Stato Membro, oltre che localizzate nelle immediate vicinanze dell’habitat dove si sono prodotti gli effetti negativi dell’intervento. • dovranno prevedere le funzioni ecosistemiche comparabili a quelle che hanno portato alla designazione dei Siti, saranno quindi coerenti con gli obiettivi di conservazione dei Siti; • avranno obiettivi chiari in termini di attuazione e di gestione in modo che da poter garantire il mantenimento o l’intensificazione della coerenza di Rete Natura 2000. 5.6. CONCLUSIONI IN MERITO AL LIVELLO II “VALUTAZIONE APPROPRIATA” Nell’ambito del presente Capitolo è stata effettuata una analisi il più possibile approfondita sulle diverse azioni previste dal Piano, ritenute con incidenza significativa sui Siti nonché delle caratteristiche dei Siti. In base al livello di dettaglio con cui, nel Piano, vengono descritte le sopraccitate azioni, non risulta attualmente possibile definire se le stesse, poste le misure di 123 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO mitigazione individuate, mantengano una incidenza significativa negativa e, pertanto (e a maggior ragione) determinare eventuali possibili “Soluzioni alternative” e/o “Misure di compensazione”. Conseguentemente non si è ritenuto di procedere ulteriormente nello Studio per la Valutazione di Incidenza. Pertanto le sopraccitate azioni dovranno essere sottoposte a uno Studio di Valutazione di Incidenza, nel momento in cui, per le stesse, verranno prodotti i progetti definitivi. Per gli interventi AR 01, AR 02, AR 03, AR 06 e AT 02 gli studi dovranno procedere direttamente al livello II “Valutazione appropriata”. La procedura di Valutazione d’Incidenza sarà di competenza degli enti gestori dei Siti (PLIS Lago del Segrino e Parco della Valle del Lambro). 124 6. FONTI E RIFERIMENTI NORMATIVI 6.1. FONTI DEI DATI Agnelli P., Martinoli A., Patriarca E., Russo D., Genovesi P, 2004 (a cura di A. Martinoli). Linee guida per il monitoraggio dei Chirotteri. Indicazioni metodologiche per lo studio e la conservazione dei pipistrelli in Italia. Quaderni di Conservazione della Natura. Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio - Servizio Conservazione della Natura e Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica. AA.VV., 1995. Il territorio lariano e il suo ambiente naturale. Un’iniziativa culturale Amministrazione provinciale di Como. Nodo Libri. AA.VV., 2010. Piano Gestione SIC Lago di Segrino IT2020010. PLIS Lago del Segrino, Fondazione Cariplo, FEASR. 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Bernini F., Bonini L., Ferri V., Gentilli A., Razzetti E. & Scali S., 2004. Atlante degli Anfibi e dei Rettili della Lombardia. Monografie di Pianura, 5: 1-255. Bertaccini E., Fiumi G. & Provera P., 1994. Bombici e Sfingidi d’Italia (Lepidoptera Hetrocera) vol. I. Natura – Giuliano Russo Editore. Bezzel E., 1987. Uccelli. Passeriformi. Zanichelli. Bologna. 1-. 1-208. Bezzel E., 1989. Uccelli. Rapaci diurni, Galliformi, Columbiformi, Rapaci Notturni Picchi e Altri. Zanichelli. Bologna. 2-. 1-227. Bezzel E., 1991. Uccellli. Uccelli pelagici, Anatre, Aironi, limicoli, Gabbiani e altri. Zanichelli. Bologna. 3-. 1-282. Bibby C.J., Burgess N.D., Hill D.A., 1992. Bird census techniques. Academic Press. London. Binaghi G., 1973. Contributo allo studio degli Pselafidi delle Prealpi Lombarde con particolare riguardo ai Bythinini (Coleoptera). Memorie della Società entomologica italiana 52: 99-139. Brichetti P. Fasola M., 1987. Atlante degli Uccelli nidificanti in Lombardia. Ed. Lamperto. 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Relazione della Commissione sull’attuazione della direttiva 92/43/CEE sulla conservazione degli habitat naturali e seminaturali nonché della flora e della fauna selvatiche (1994-2000) SEC(2003) 1478. Direttiva 2001/42/CE del 27 giugno 2001. concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente. Direttiva 97/62/CE del 27 ottobre 1997. Direttiva del Consiglio recante adeguamento al progresso tecnico e scientifico della direttiva 92/43/CEE del Consiglio relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche. Direttiva 97/49/CE del 29 luglio 1997. Direttiva della Commissione che modifica la direttiva 79/409/CEE del Consiglio concernente la conservazione degli uccelli selvatici. Direttiva 94/24/CE del 8 giugno 1994. Direttiva del Consiglio che modifica l'allegato II della direttiva 79/409/CEE concernente la conservazione degli uccelli selvatici. Direttiva 92/43/CEE del 21 maggio 1992. Direttiva del Consiglio relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche. Direttiva 91/676/CEE del 12 dicembre 1991. Direttiva del Consiglio relativa alla protezione delle acque dell'inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole. Direttiva 79/409/CEE del 2 aprile 1979. Direttiva del Consiglio concernente la conservazione degli uccelli selvatici. 128 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - FONTI E RIFERIMENTI NORMATIVI 6.2.2 RIFERIMENTI NORMATIVI STATALI Decreto Ministeriale 14 aprile 2011 Terzo elenco aggiornato dei siti di importanza comunitaria per la regione biogeografica alpina in Italia ai sensi della direttiva 92/43/CEE. Decreto Ministeriale 19 giugno 2009 Elenco delle Zone di protezione speciale (ZPS) classificate ai sensi della direttiva 79/409/CEE. (09A07896) Decreto Ministeriale 22 gennaio 2009 Modifica del decreto 17 ottobre 2007, concernente i criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e Zone di Protezione Speciale (ZPS). Decreto Ministeriale 30 marzo 2009 Secondo elenco aggiornato dei siti di importanza comunitaria per la regione biogeografica alpina in Italia ai sensi della direttiva 92/43/CEE. D.Lgs. 16 gennaio 2008, n. 4. Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale Decreto Ministeriale n 184 del 17 Ottobre 2007. Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone speciali di conservazione (ZSC) e a Zone di protezione speciale (ZPS)” (GU n. 258 del 6-11-2007 ) . Decreto Ministeriale 11 giugno 2007. Modificazioni agli allegati A, B, D ed E del Decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, e successive modificazioni, in attuazione della direttiva 2006/105/CE del Consiglio del 20 novembre 2006, che adegua le direttive 73/239/CEE, 74/557/CEE e 2002/83/CE in materia di ambiente a motivo dell'adesione della Bulgaria e della Romania Decreto Ministeriale 5 luglio 2007 Elenco delle zone di protezione speciale (ZPS) classificate ai sensi della direttiva 79/409/CEE Decreto Ministeriale 5 luglio 2007 Elenco dei siti di importanza comunitaria per la regione biogeografica mediterranea in Italia, ai sensi della direttiva 92/43/CEE D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152. Norme in materia ambientale. Decreto Ministeriale 25 marzo 2005. Definizione dell’elenco dlle ZPS classificate in Italia. GU 156 del 7.07.05. Decreto Ministeriale 25 marzo 2005 Elenco dei Siti di importanza comunitaria (SIC) per la regione biogeografica continentale, ai sensi della direttiva 92/43/CEE D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42. Codice dei beni culturali e del paesaggio. ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137. Decreto Ministeriale 25 marzo 2004 Elenco dei siti di importanza comunitaria per la regione biogeografica alpina in Italia, ai sensi della Direttiva 92/43/CEE D.P.R. 12 marzo 2003, n. 120. Regolamento recante modifiche ed integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, concernente attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche. Decreto Ministeriale 3 settembre 2002. Linee guida per la gestione dei siti della Rete Natura 2000. D.P.R. 1 dicembre 2000, n.425. Regolamento recante norme di attuazione della direttiva 97/49/CE che modifica l'allegato I della direttiva 79/409/CEE, concernente la protezione degli uccelli selvatici. Decreto Ministeriale 3 aprile 2000. Elenco dei siti di importanza comunitaria e delle zone di protezione speciali, individuati ai sensi delle direttive 92/43/CEE e 79/409/CEE. DLgs 29 ottobre 1999, n. 490. Testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali, a norma dell'articolo 1 della legge 8 ottobre, n. 352. Decreto Ministeriale 20 gennaio 1999. Modificazioni degli allegati A e B del decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, in attuazione della direttiva 97/62/CE del Consiglio, recante adeguamento al progresso tecnico e scientifico della direttiva 92/43/CEE. D.P.R. 8 settembre 1997, n. 357. Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche. Legge 14 febbraio 1994, n. 124. Ratifica ed esecuzione della Convenzione sulla biodiversità, con annessi, fatta a Rio de Janeiro il 5 giugno 1992. Legge 18 maggio 1989, n. 183. Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo. 129 PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - COMUNE DI EUPILIO Legge 8 agosto 1985, n. 431. Conversione in legge con modificazioni del decreto legge 27 giugno 1985, n. 312 concernente disposizioni urgenti per la tutela delle zone di particolare interesse ambientale. (Legge Galasso). Legge 1 giugno 1939, n. 1089. Tutela delle cose d'interesse artistico o storico. 6.2.3 RIFERIMENTI NORMATIVI REGIONALI Legge regionale 5 febbraio 2010 n. 7 Interventi normativi per l’attuazione della programmazione regionale e di modifica ed integrazione di disposizioni legislative – Collegato ordinamentale 2010. Legge regionale 1 febbraio 2010 n. 3 Modifiche alla legge regionale 5 dicembre 2008, n. 31 (Testo unico delle leggi regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale). Delibera di Giunta Regionale della Lombardia del 9 novembre 2009 n. 8/10483. Approvazione del Piano della Provincia di Pavia per la Gestione dei Rifiuti (art. 20, comma 6, l.r. 26/03; art. 8, comma 1, l.r. n. 12/07). Delibera di Giunta Regionale della Lombardia dell’8 aprile 2009 n. 8/9275. Determinazioni relative alle misure di conservazione per la tutela delle ZPS lombarde in attuazione della Direttiva 92/43/CEE e del d.P.R. 357/97 ed ai sensi degli articoli 3, 4, 5, 6 del d.m. 17 ottobre 2007, n. 184 - Modificazioni alla d.g.r. n. 7884/2008 - 530 Ambiente. Delibera di Giunta Regionale della Lombardia del 26 novembre 2008 n. 8/8515. Modalità per l'attuazione della Rete Ecologica Regionale in raccordo con la programmazione territoriale degli Enti locali. Comunicato Regionale Lombardia. 20 novembre 2008 n. 208. Elenco delle Aziende agricole soggette all'applicazione della direttiva nitrati. Delibera di Giunta Regionale della Lombardia del 30 luglio 2008 n. VIII/7884. Misure di conservazione per la tutela delle ZPS lombarde ai sensi del d.m. 17 ottobre 2007, n. 184 – Integarzioni all DGR 6648/2008. Legge Regione Lombardia 30 luglio 2008 n. 24. Disciplina del regime di deroga previsto dall'articolo 9 della direttiva 79/409/CEE del Consiglio, del 2 aprile 1979, concernente la conservazione degli uccelli selvatici, in attuazione della legge 3 ottobre 2002, n. 221 (Integrazioni alla legge 11 febbraio 1992, n. 157, in materia di protezione della fauna selvatica e di prelievo venatorio, in attuazione dell'articolo 9 della direttiva 79/409/CEE). Delibera di Giunta Regionale della Lombardia del 30 luglio 2008 n. 8/7884. Misure di conservazione per la tutela delle ZPS lombarde ai sensi del del D.M. 17 ottobre 2007, n. 184 – Integrazioni alla DGR 6648/2008. Delibera di Giunta Regionale della Lombardia del 24 luglio 2008 n. 8/7736. Determinazione in ordine agli elenchi di cui all’Art. 1, comma 3, della Legge Regione Lombardia 31 marzo 2008 n. 10 Disposizioni per la tutela e la conservazione della piccola fauna, della flora e della vegetazione spontanea – prosecuzione del procedimento per decorrenza termini per l’espressione del parere da parte della competente commissione consiliare, ai sensi dell’Art. 1, commi 25 e 26 della L.R. n. 3/01. Legge Regonale Lombardia 18 giugno 2008 n.17. Assestamento al bilancio per l’esercizio finanziario 2008 ed al bilancio pluriennale 2008/2010 a legislazione vigente e programmatico- I provvedimento di variazione con modifiche di leggi regionali. Legge Regione Lombardia 31 marzo 2008 n. 10. Disposizioni per la tutela e la conservazione della piccola fauna, della flora e della vegetazione spontanea. Delibera di Giunta Regionale della Lombardia del 20 febbraio 2008 n. 8/6648. Nuova classificazione delle Zone di Protezione Speciale (ZPS) e individuazione di relativi divieti, obblighi e attività, in attuazione degli articoli 3, 4, 5 e 6 del D.M. 17 ottobre 2007, n. 184 "Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e a Zone di Protezione Speciale (ZPS)". Delibera di Giunta Regionale della Lombardia del 16 gennaio 2008 n. 8/6447. Approvazione di integrazioni ed aggiornamenti del Piano Territoriale Paesistico Regionale e trasmissione della proposta di Piano Territoriale Regionale al Consiglio Regionale per l’adozione. 130 STUDIO PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA - FONTI E RIFERIMENTI NORMATIVI Delibera di Giunta Regionale della Lombardia del 27 dicembre 2007 n. 8/6415. Criteri regionali per l’interconnessione della rete ecologica regionale con gli strumenti di programmazione territoriale degli enti locali – prima parte. Delibera di Giunta Regionale della Lombardia 18 luglio 2007, n. VIII/5119. Rete Natura 2000: determinazioni relative all’avvenuta classificazione come ZPS delle aree individuate con DGR 3624/2006 e 4197/2007 e individuazione dei relativi enti gestori. Decreto Direttore Generale Qualità dell’Ambiente 3 aprile 2007, n. 3376. Approvazione degli elaborati relativi alla Fase 1 del progetto «Rete Ecologica della Pianura Padana Lombarda» Delibera di Giunta Regionale della Lombardia 28 febbraio 2007, n. VIII/4197. Individuazione di aree ai fini della loro classificazione quali ZPS (Zone di Protezione Speciale) ai sensi dell’art. 4 della dir. 79/409/CEE integrazioni DGR 3624/2006. Delibera di Giunta Regionale della Lombardia 28 novembre 2006, n. VIII/3624. Individuazione di aree ai fini della loro classificazione quali ZPS (Zone di Protezione Speciale) ai sensi dell’art. 4 della dir. 79/409/CEE. Delibera di Giunta Regionale della Lombardia 11 maggio 2006 n. 8/2486. Parziale rettifica alla D.G.R. n. 8/1876 dell'8 febbraio 2006 Rete Natura 2000 in Lombardia: trasmissione al Ministero dell'Ambiente della proposta di aggiornamento della Banca Dati, istituzione di nuovi siti e modificazione del perimetro di siti esistenti. Delibera di Giunta Regionale della Lombardia 5 aprile 2006 n. 8/230. Rete Natura 2000 in Lombardia: trasmissione al Ministero dell'Ambiente della proposta di aggiornamento della banca dati, istituzione di nuovi siti e modificazione del perimetro di siti esistenti (D.G.R. n. 8/1876 del 2006): integrazione e rettifica. Delibera del Consiglio Provinciale 22 marzo 2006, n. 8463. Approvazione Piano Faunistico Venatorio e di Miglioramento ambientale del territorio della provincia di Pavia 2006-2010. Delibera di Giunta Regionale della Lombardia 8 febbraio 2006, n. 8/1876. Rete Natura 2000 in Lombardia: trasmissione al Ministero dell'Ambiente della proposta di aggiornamento della banca dati, istituzione di nuovi siti e modificazione del perimetro di siti esistenti. Delibera di Giunta Regionale della Lombardia 25 gennaio 2006, n. VIII/1791. Rete Europea Natura 2000: individuazione degli enti gestori di 40 Zone di Protezione Speciale e delle misure di conservazione transitorie per le ZPS e definizione delle procedure per l’adozione e l’approvazione dei piani di gestione dei siti. Delibera di Giunta Regionale della Lombardia 18 aprile 2005, n. VII/21233. Individuazione di nuove aree ai fini della loro classificazione quali ZPS (Zone di Protezione Speciale) ai sensi dell’art. 4 della dir. 79/409/CEE. Delibera di Giunta Regionale della Lombardia 15 ottobre 2004 n. VII/19018. Procedure per l’applicazione della valutazione d’incidenza alle Zone di Protezione Speciale (ZPS) ai sensi della direttiva 79/409/CEE, contestuale presa d’atto dell’avvenuta classificazione di 14 ZPS ed individuazione dei relativi soggetti gestori. Delibera di Giunta Regionale della Lombardia 30 luglio 2004, n. VII/18453. Individuazione degli enti gestori dei proposti Siti di Importanza Comunitaria (pSIC) e dei Siti di Importanza Comunitaria (SIC), non ricadenti in aree naturali protette, e delle ZPS (Zone di Protezione Speciale), designate dal decreto del Ministero dell’Ambiente 2 aprile 2000. Delibera di Giunta Regionale della Lombardia 13 febbraio 2004, n. VII/16338. Individuazione di nuove ZPS (Zone di Protezione Speciale) ai sensi dell’art. 4 della dir. 79/409/CEE. Delibera di Giunta Regionale della Lombardia 15 dicembre 2003, n. VII/15648. Revoca delle deliberazioni n 7/2572 dell’11 dicembre 2000 e n. 7/11707 del 23 dicembre 2002 e contestuale individuazione di n. 17 ZPS (Zone di Protezione Speciale) ai sensi dell’art. 4 della dir. 79/409/CEE concernente la conservazione degli uccelli selvatici. Delibera di Giunta Regionale della Lombardia 8 agosto 2003, n. VII/14106. Elenco dei proposti siti di importanza comunitaria ai sensi della direttiva 92/43/CEE per la Lombardia, individuazione dei soggetti gestori e modalità procedurali per l’applicazione della valutazione di incidenza. Legge Regione Lombardia 16 agosto 1993, n. 26. Norme per la fauna selvatica e per la tutela dell'equilibrio ambientale e disciplina dell'attività venatoria. 131
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