grandi risparmi grandi sorrisi
Transcript
grandi risparmi grandi sorrisi
INVASIONE IPOD: DESIGN CALIFORNIANO PER UN SUCCESSO MONDIALE LA RIVISTA COMMERCIALE E TECNOLOGICA DI SANDVIK COROMANT A BUSINESS AND TECHNOLOGY MAGAZINE FROM SANDVIK COROMANT #3/2006 CITIZEN: PRECISIONE GIAPPONESE – SU TUTTI I MERCATI STABILIRE LO STANDARD – CON COROMANT CAPTO SCENDERE IN PROFONDITA’ – NELLA FORATURA ECONOMIA DI PRODUZIONE: REDDITIVITA’ – SEMPLICE COME CONTARE FINO A 3! GRANDI RISPARMI GRANDI SORRISI BEINBAUER – PRODUTTIVITÀ ATTRAVERSO LA COLLABORAZIONE Siamo molto soddisfatti di come stanno andando le cose”, afferma il Dott. Andreas Drosten, Business Manager di Beinbauer. BEINBAUER: LA PRODUTTIVITA’ LO FA JONATHAN IVE DI APPLE. Lo fa Charlwood Design di Melbourne. E noi di Sandvik Coromant lo facciamo sempre. Che cosa? Progettare il nostro futuro insieme. Sviluppare un progetto di qualità è la regola numero uno per creare un buon prodotto, che a sua volta necessita di una buona produzione e di un buon marketing per diventare un bene prezioso per l’azienda. È quanto ha fatto Apple, il gigante dell’informatica, con il suo fortunatissimo lettore MP3 iPod: trasformare un buon prodotto in un autentico successo non solo conferendogli il design adeguato, ma anche definendo il processo necessario per produrlo, pubblicizzarlo e venderlo in maniera corretta. Diversa è stata la sfida che hanno dovuto affrontare i designer australiani di Charlwood: progettare un prodotto esclusivo altamente avanzato, il Queen’s Baton. Per il fabbricante, Rosebank, si trattava di interpretare il design traducendolo in un processo produttivo altrettanto esclusivo. Noi di Sandvik Coromant aiutiamo costantemente i nostri clienti a progettare il loro futuro, dando la priorità assoluta al componente e definendo intorno ad esso il processo, l’attrezzamento e i macchinari necessari per produrlo. La focalizzazione sul prodotto finale ci consente di offrire al nostro cliente un modo migliore di lavorare. E non è forse questo il fine ultimo del design, soddisfare un’esigenza in maniera un po’ migliore rispetto al passato? Noi pensiamo di sì e siamo fermamente convinti che, sia che abbiate intenzione di cambiare qualcosa nella vostra attuale produzione sia che vi stiate espandendo e comprando nuove macchine, il vostro processo produttivo debba essere definito intorno ai componenti che volete realizzare e non viceversa. QUANDO SI HA LA necessità di migliorare qualco- sa in produzione, si dovrebbe poter contare sulla collaborazione fattiva e sinergica di tutti i fornitori, con l’unico obiettivo di ottenere la soluzione migliore per le specifiche esigenze. In altre parole, si ha tutto il diritto di esigere che i propri fornitori, dati alla mano, trasformino la mera teoria in autentica pratica. Spero che troviate questo numero di Metalworking World utile per la vostra attività. FOTO: MATS JONHOLT Buona lettura! 2 METALWORKING WORLD KENNETH V SUNDH PRESIDENTE SANDVIK COROMANT INDICE PHOTO: JUN TAKAGI/ COPYRIGHT M2006/ PRPIX.COM.AU/ APPLE METALWORKING WORLD #3/2006 TECNOLOGIA 12 LAVORARE CON LA GHISA Gli utensili devono avere una durata predeterminabile alle alte velocità di taglio, anche se i materiali utilizzati originano differenti meccanismi di usura. In fresatura, gli utensili devono anche saper ridurre al minimo le sbordature del pezzo e la formazione di bave. Con queste premesse, è nata una nuova generazione di inserti e frese in grado di superare ogni compromesso. PIU’ SEMPLICE LA LAVORAZIONE 17 DEI PEZZI TORNITI La rettifica era un tempo accettata come il principale processo di finitura per le superfici dei componenti di acciaio temprato. Grazie alla sua capacità di soddisfare gli obiettivi di produttività del settore, riducendo drasticamente i tempi di lavorazione, la tornitura di pezzi temprati (HPT) sta sostituendo sempre più frequentemente la rettifica. REALIZZARE FORI IN 27 PROFONDITA’ Realizzare fori profondi significa avere utensili in grado di percorrere lunghe distanze, tanto da rappresentare una delle maggiori sfide nel taglio dei metalli. Grazie alla nuova tecnologia, però, i problemi sono quasi del tutto risolti. COROMANT CAPTO OTTIENE 34 LA CERTIFICAZIONE ISO Coromant Capto è il primo sistema di attrezzamento universale a sostituzione rapida. Gli stessi utensili da taglio e adattatori possono essere utilizzati in più applicazioni e macchine diverse, consentendo l’impiego contemporaneo di un unico sistema di attrezzamento standard per l’intera officina. 4 6 6 Toshio Iwasaki, president, Citizen Machinery. METALWORKING NEWS 30 CITIZEN – LAVORAZIONE MECCANICA DI PRECISIONE PER PICCOLI COMPONENTI 14 QUEEN’S BATON – UNA GARA SPETTACOLARE 19 BEINBAUER MIRA ALL’OTTIMIZZAZIONE DEI PROCESSI 25 AVERE IL PIENO CONTROLLO DELLA PROPRIA REDDITIVITA’ – ECCO COME FARE 29 30 METALWORKING NEWS 36 UNA NUOVA GENERAZIONE DI INSERTI IPOD: VIA LIBERA ALLA MUSICA IN TUTTO IL MONDO METALWORKING WORLD è una rivista commerciale e tecnologica di AB Sandvik Coromant, 811 81 Sandviken, Svezia. Telefono: +46 (26) 26 60 00. La rivista esce tre volte all’anno, tradotta in inglese (americano e britannico), ceco, cinese, danese, olandese, finlandese, francese, tedesco, ungherese, italiano, giapponese, coreano, polacco, portoghese, russo, spagnolo e svedese ed è distribuita gratuitamente ai clienti Sandvik Coromant in tutto il mondo. Metalworking World è una pubblicazione Spoon Publishing, Stoccolma, Svezia. ISSN 1652-5825. Direttore editoriale e Direttore Responsabile: Pernilla Eriksson. Account executive: Christina Hoffmann. Gestione editoriale: Fredrik Strömberg. Editor: Luise Steinberger. Progetto grafico: Pernilla Lindqvist. Picture editor: Christer Jansson. Technical editor: Christer Richt. Traduzione in italiano: International Service Gallarate. Language editor Italia: Barbara Allaria. Coordinamento editoriale: Monica Åslund. Coordinatore traduzioni: Sergio Tenconi. Prepress: Markus Dahlstedt. Si informa che non verranno accettati manoscritti, se non espressamente richiesti. Il materiale presente in questa pubblicazione potrà essere riprodotto solo previa autorizzazione, da richiedere al Syndications Manager di Metalworking World. Il materiale editoriale e le opinioni espresse in questa rivista non riflettono necessariamente il punto di vista di Sandvik Coromant o dell’editore. Si prega di inviare tutta la corrispondenza inerente la rivista a: Metalworking World, Spoon Publishing AB, Kungstensgatan 21B, 113 57 Stoccolma, Svezia. Telefono: +46 (8) 442 96 20. E-mail: [email protected] In caso di domande relative alla distribuzione, contattare: Monica Åslund, Sandvik Coromant. Telefono: +46 (26) 26 60 14. E-mail: [email protected] Stampato in Svezia presso Sandvikens Tryckeri. Stampato su MultiArt Matt 115 grammi e MultiArt Gloss 200 grammi da Papyrus AB, conforme a certificazione ISO 14001 e registrato con EMAS. Coromant Capto, CoroMill, CoroCut, CoroPlex, CoroTurn, CoroDrill, CoroBore, CoroGrip, AutoTAS, GC, QS sono tutti marchi registrati Sandvik Coromant. 34 14 L’atleta Australiana Cathy Freeman con il bastone della regina. Metalworking World è distribuito a scopi divulgativi e le informazioni fornite sono di natura generale; non vanno dunque intese come suggerimenti o norme cui fare affidamento in fase decisionale o per impieghi in ambito specifico. Qualsivoglia utilizzo delle informazioni fornite è a rischio esclusivo dell’utente e Sandvik Coromant declina ogni responsabilità per qualsiasi danno diretto, incidentale, consequenziale o indiretto di qualsiasi tipo, causato dall’uso delle informazioni contenute in Metalworking World. METALWORKING WORLD 3 Lo sapevate che Sandvik Coromant sviluppa circa 2000 articoli nuovi all’anno? ATTREZZAMENTI PER IL SETTORE MEDICALE Sandvik Coromant sta entrando nel settore delle applicazioni medicali con nuovi utensili finalizzati a ottimizzare il processo di lavorazione delle protesi d’anca. Se utilizzati per la tornitura interna della testa sferica in un’articolazione dell’anca, gli inserti rotondi della nostra nuova qualità GC1030 hanno dimostrato di riuscire a raddoppiare la produttività e ridurre i costi di attrezzamento di un terzo, afferma Åke Axner, specialista del prodotto. La forma rotonda di un inserto conferisce al tagliente una notevole robustezza, riducendo l’usura ad intaglio, un inconveniente comune che spesso comporta problemi di qualità e una minore produttività. Il settore delle applicazioni medicali richiede utensili di precisione affidabili in grado di garantire una buona finitura della superficie nonostante i materiali difficili da lavorare, come il cromo-cobalto, il titanio e gli acciai inossidabili altamente puri, ad esempio il Sandvik Bioline 316LVM. Di recente, Sandvik Coromant ha lanciato vari utensili di nuova generazione appositamente per questo settore, tra cui alcuni inserti con taglienti molto affilati in qualità GC1105, commenta Axner. La funzione principale della protesi d’anca è quella di sostenere il peso corporeo in posizione sia eretta che seduta. 4 METALWORKING WORLD L’INDIA PUNTA SUL MULTI-TASK Viyoma Computer Aided fabbrica prodotti per l’industria ferroviaria e petrolchimica, nonché componenti ad alta precisione per escavatori e motori diesel. La macchina Mazak è equipaggiata con mandrino In India, la prima macchina multi-task ad utilizzare integrato con attacco Coromant Capto C6 ed un un mandrino Coromant Capto è stata installata presso caricatore con 40 posizioni di utensili in catena, tra cui la Viyoma Computer Aided Mfg(P) Ltd. Viyoma, che ha l’alesatore ad elevati avanzamenti Reamer 830 e gli sede a Hosur, nello stato più meridionale del Paese, utensili Coroplex MT. Tamil Nadu, è una moderna azienda di produzione per K. Ravi, amministratore delegato di Viyoma, afferconto terzi, specializzata nella lavorazione di compoma: “I risultati sono eccellenti. Abbiamo migliorato la nenti ad alta precisione per escavatori, bielle di motori nostra qualità e ridotto i nostri tempi ciclo. Grazie al diesel e compressori e di prodotti per l’industria nostro investimento, siamo in grado di eseguire opeferroviaria e petrolchimica. razioni più complicate. Possiamo fare di più e meglio”. Avendo deciso di investire in una nuova macchina Fondata nel 1990, Viyoma è “un’azienda specializzata multi-task della Mazak, la Integrex 400-III, l’azienda in lavorazioni ad alta precisione. voleva un mandrino in grado di garantire costantemente Garantiamo ai nostri clienti produttività, qualità e standard elevati con un attrezzamento adeguato. Il rispetto dei tempi di consegna investendo nelle tecnoteam Sandvik Coromant di Bangalore, specializzato logie e nelle soluzioni produttive di ultima generazionell’engineering, è intervenuto in questa fase cruciale ne”, commenta Ravi. dell’investimento, illustrando i vantaggi derivanti dall’imRecentemente, l’azienda ha investito più di 2.5 piego del sistema Coromant Capto. K.R. Sadashivan, milioni di dollari in macchine multi-task, torni e altri Productivity Improvement Engineer di Sandvik Asia, ha centri di lavorazione. Viyoma ha deciso di utilizzare lavorato fianco a fianco con gli ingegneri di produzione l’attrezzamento Coromant Capto non solo sulla Mazak, di Viyoma, analizzando il concept originale dell’attrezma anche sui suoi altri centri di lavorazione ed è zamento da impiegare sulla nuova macchina. “Eravamo estremamente soddisfatta della continua assistenza di in competizione con una serie di altre soluzioni. Ciò Sandvik Coromant. nonostante siamo riusciti a sfoderaDinanzi a una concorrenza internare i nostri assi nella manica: qualità zionale e locale sempre più agguerrita, elevata, flessibilità degli utensili K.R Sadashivan fa notare come l’ordine e performance. Anche Mazak, trasmesso da Viyoma confermi la l’azienda fornitrice della macchina, capacità di Sandvik Coromant di soddici è stata di grandissimo aiuto, sfare i criteri di prezzo, performance e confermando Sandvik Coromant Integrex 400-III consegna necessari per poter sopravvicome marchio di prim’ordine negli con Coromant Capto vere sul mercato indiano. attrezzamenti”, commenta. FOTO: CORBIS NEWS Dal 6 settembre 2006, l’IMTS a McCormick Place, Chicago. SANDVIK COROMANT ALLA IMTS DIMOSTRARE L’ISTINTO AL RISPARMIO Sandvik Coromant ha ideato uno strumento in grado di visualizzare i risparmi ottenuti dai clienti grazie alla collaborazione con Sandvik Coromant come partner per la produttività. Questo “indicatore” in alluminio e vetro, alto circa due metri e mezzo, segnala i miglioramenti a livello di produttività, aggiornati giorno per giorno, realizzati dai clienti di tutto il mondo. In base alle informazioni desunte dai File dei Benefici Ottenuti (CVF), creati dai tecnici di vendita che operano per conto di Sandvik Coromant su tutti i mercati, le cifre relative ai risparmi documentati – opportunamente approvati e realizzati dai clienti - vengono raccolte e sintetizzate in un Sales Information Data Warehouse, spiega Olle Strand, Senior Manager Sales Support nonché inventore di questa sorta di “termometro”. Sono due le tipologie di risparmio misurate: i risparmi nella produzione, come i minori costi di lavorazione e i tempi ciclo ridotti, e i risparmi a livello amministrativo, ottenuti grazie alla razionalizzazione di utensili e fornitori. Il motivo per cui abbiamo realizzato questo particolare sistema di valutazione è quello di mostrare ai clienti e ai dipendenti di Sandvik Coromant quanto sia importante per la nostra controparte generare valore, afferma Strand. È un modo alternativo di focalizzarsi sul “customer value” e rafforzare la nostra immagine di partner per la produttività. Il termometro dei risparmi è ubicato presso la sede centrale di Sandvik Coromant a Sandviken, Svezia, ma, essendo trasportabile, non di rado lo si potrà trovare anche altrove. Il 2 maggio 2006 il termometro segnava un risparmio complessivo pari a 26 milioni di euro. L’obiettivo per il 2006 è raggiungere i 96 milioni di euro. FOTO: GETTY IMAGES E BRIAN LACEY VISUALIZZARE IL VALORE PER IL CLIENTE Quando l’International Manufacturing Technology Show (IMTS) aprirà i battenti a settembre, Sandvik Coromant avrà dato gli ultimi ritocchi al programma fieristico forse più ambizioso tra quelli realizzati sinora. L’IMTS è una delle maggiori fiere internazionali del settore, vetrina delle tecnologie e dei prodotti più innovativi. Saranno circa 15.000 le macchine utensili, i controlli, i computer, i software, i componenti, i sistemi e i processi nuovi che 1.400 aziende lanceranno sul mercato in occasione di questo evento, per il quale si prevede un pubblico di 85.000 visitatori. Un team di progetto, con esponenti di Sandvik Coromant di Stati Uniti e Svezia, sta pianificando le attività dell’azienda in occasione dell’IMTS. “Il nostro obiettivo principale, ovviamente, è quello di mostrare ciò che abbiamo di meglio e di più innovativo, non solo nel campo degli utensili, ma anche dei servizi e dell’assistenza”, commenta Håkan Hellstrand, responsabile di progetto statunitense. Non si tratta semplicemente di esporre prodotti in uno stand. “Quest’anno vogliamo far vedere al mondo intero come i nostri clienti riescono a realizzare considerevoli risparmi di costi”, continua. “Negli Stati Uniti, riteniamo che si potrebbero risparmiare 15 miliardi di dollari in costi di produzione utilizzando gli utensili e i servizi giusti.” L’attenzione sarà rivolta alle casistiche di successo dei clienti, spiegando al pubblico come si sono attuati risparmi in tutti i principali settori industriali. “In un’epoca in cui le imprese manifatturiere sono fortemente sotto pressione sul fronte dei costi, riteniamo che la capacità di Sandvik Coromant di mostrare dove e come i produttori possono tagliare le spese in vari settori sia un’arma potente con cui attirare operatori, ingegneri, acquirenti e dirigenti desiderosi di assicurare solidità alle proprie aziende”, afferma Hellstrand. L’IMTS è una fiera che opera a più livelli, continua. È un appuntamento internazionale che richiama visitatori da 80 Paesi diversi. Essendo la maggiore fiera statunitense, inoltre, attira numerosi visitatori nazionali. Ma è anche una fiera locale, che riscuote un notevole interesse da parte delle aziende che operano nell’area circostante Chicago, sede dell’evento. Programmare la partecipaHåkan Hellstrand, zione di Sandvik Coromant, responsabile di proquindi, significa agire a tutti getto statunitense. questi livelli. Durante la fiera, sono previste tre attività molto diverse tra loro. Lo stand principale di Sandvik Coromant sarà dedicato alle applicazioni dei clienti. Un secondo stand, invece, sarà focalizzato sull’offerta “Fare la scelta giusta, fin dall’inizio…” al momento di investire in una nuova macchina. E la terza attività sarà quella di fornire un servizio di tooling dedicato ai costruttori di macchine utensili con una serie di dimostrazioni pratiche. “Il nostro team metterà a disposizione utensili e servizi”, spiega Bob Kogan, membro del team di progetto statunitense. “Garantire ai costruttori di macchine un’attività non-stop durante la fiera è un modo efficace per mettere in risalto i nostri punti di forza come fornitori di utensili e business partner”. I dettagli delle attività previste da Sandvik Coromant per l’IMTS sono assolutamente top secret e non verranno svelati da Hellstrand e Kogan se non all’ultimo momento. “Vogliamo creare un pizzico di suspense ed essere certi di soddisfare le aspettative di tutti i visitatori”, commenta Hellstrand. “Ciò che stiamo pianificando è un’autentica svolta rispetto al modo in cui partecipavamo alle fiere in passato. Abbiamo intenzione di lasciare un ricordo profondo nei visitatori, dando loro qualcosa da condividere con i colleghi e di cui parlare a lungo”. METALWORKING WORLD 5 OLTRE I CONFINI AZIENDALI La collaborazione tra Citizen Machinery e Sandvik Coromant sta dimostrando al mercato giapponese come le partnership tra imprese possano creare vantaggi sia alle aziende coinvolte che ai loro clienti. 6 METALWORKING WORLD Citizen Machinery, una filiale di Citizen Watch, fabbrica componenti per l’automazione industriale nel settore delle lavorazioni di precisione. FOTO: JUN TAKAGI Takashi Nagatake, Business Planning Manager, Sandvik Coromant. SOLTANTO LA MATTINA del 17 marzo 2005, sfogliando le pagine del giornale, Takashi Nagatake si e’ reso conto dello scalpore che Sandvik Coromant aveva suscitato nel settore della lavorazione dei piccoli componenti. La prima pagina dell’autorevole quotidiano industriale giapponese, il Nikkan Kogyo, riportava la notizia della collaborazione tra Sandvik Coromant e Citizen Machinery, impegnate nell’introduzione del sistema di portautensili QS e intenzionate a lavorare insieme sugli sviluppi futuri. La partnership tra il produttore leader di macchine automatiche e la multinazionale degli utensili da taglio veniva elogiata come un’alleanza in grado di conferire alle imprese un vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza. “Essendo nuovo nel settore, non sapevo di stare attuando una rivoluzione”, ricorda Nagatake, Business Planning Manager di Sandvik Coromant in Giappone. Prima di entrare nell’azienda in cui il padre aveva lavorato fino alla pensione, Nagatake operava nel settore alimentare. “Ma se non si prova qualcosa di nuovo, come si fa a cogliere nuove opportunità?”, si domanda. Toshio Iwasaki, CEO di Citizen Machinery, si trova d’accordo. “Per diventare i produttori di macchine numero uno al mondo, abbiamo dovuto avere una buona dose di spirito pionieristico”. LA COLLABORAZIONE tra Citizen Machinery e L’impiego di cunei tradizionali è una procedura che richiede tempo; l’innovativo sistema di portautensili semplifica il processo. Sandvik Coromant è stata formalizzata a Sandviken, Svezia, lo scorso febbraio. Le due società hanno anche confermato il proprio impegno a condurre un’attività di ricerca e sviluppo congiunta, a proseguire la formazione del loro personale al fine di migliorare la comprensione dei rispettivi prodotti e ad organizzare iniziative comuni per distributori e clienti. Il sistema di portautensili QS ha un potenziale inestimabile in Asia, visti gli enormi volumi di produzione in serie di quell’area. Nella produzione in serie, infatti, gli utensili devono essere sostiMETALWORKING WORLD 7 ❯❯ In alcuni mercati, le due aziende hanno intensificato ulteriormente la collaborazione, istituendo una rete di consulenza comune per la clientela, cosa ❯❯ tuiti frequentemente e la rapidità di tali sostitu- zioni, che la nuova soluzione è in grado di offrire, riduce sensibilmente i tempi passivi e incrementa la produttività. TK Shih, Business Development Manager di Sandvik Coromant per l’area della “Greater China”, è entusiasta del prodotto. “Il mercato sta diventando sempre più sofisticato e i clienti sono alla ricerca di un sistema altamente avanzato, come QS”, commenta. IN TAILANDIA, Pasakorn Leewattana, responsabile della divisione Sandvik Coromant locale, prevede che molti suoi clienti richiederanno il sistema QS, vista la sua capacità di ridurre i costi. Il prossimo mese di settembre, Citizen Machinery e Sandvik Coromant ospiteranno congiuntamente un’anteprima del nuovo prodotto a Bangkok, durante la quale faranno conoscere più da vicino il risultato dei loro ultimi sforzi al mercato del sudest asiatico. Questo tipo di iniziativa comune per lo scambio di informazioni reciproco sarà un progetto itinerante, che attraverserà tutto il continente asiatico. In effetti, la collaborazione tra Citizen Machinery e Sandvik Coromant ha avuto inizio in Europa nel 2001, quando quest’ultima ha fatto il proprio ingresso sul mercato delle macchine per piccoli componenti, un settore con un enorme potenziale di crescita. L’azienda aveva contattato Lo stabilimento Citizen Machinery conta 480 dipendenti, tra personale a tempo pieno e part-time. 8 METALWORKING WORLD NC Engineering, il principale distributore di Citizen nel Regno Unito, per raccogliere informazioni sul mercato, sui clienti e sui prodotti. “Ci siamo resi conto sin dall’inizio dei vantaggi che potevamo trarre vantaggi stringendo un’alleanza con uno dei principali produttori di utensili da taglio”, spiega Geoff Bryant, presidente di NC Engineering. Il tutto e’ iniziato con un corso di formazione per i tecnici e il personale di vendita di Sandvik Coromant presso la sede di NC Engineering a Watford, Inghilterra. A loro volta, i tecnici di Citizen sono stati mandati in Svezia per conoscere più da vicino gli utensili Sandvik Coromant. Le due aziende hanno cosi’ avviato una serie di attività congiunte sul mercato. Durante le principali fiere, Citizen Machinery e Sandvik Coromant mandavano i clienti ai rispettivi stand e mostravano i prodotti del proprio partner, inserivano le macchine e gli utensili della controparte nei rispettivi showroom e organizzavano ricevimenti comuni per i clienti di Regno Unito, Francia, India, Stati Uniti, Germania e Giappone. IN ALCUNI MERCATI, le due aziende hanno inten- sificato ulteriormente la collaborazione, istituendo una rete di consulenza comune per la clientela, cosa che ha consentito loro di diminuire i costi e incrementare la produttività. In Gran Bretagna, ad esempio, Monument Tools ha collaborato con NC Engineering e Sandvik Coromant per programmare e ridefinire 35 componenti sulle proprie macchine CNC Citizen M32 a fantina mobile. Le modifiche hanno consentito di tagliare fino al 60 percento i costi di produzione. Lo scorso febbraio, a Sandviken,la NC Engineering ha ricevuto un premio a riconoscimento del suo significativo contributo alla collaborazione tra Sandvik Coromant e Citizen Machinery in Europa. In Germania, Sandvik Coromant ha avviato una stretta collaborazione con Citizen Machinery & Boley GmbH. Oltre alle attività di formazione e presentazione reciproca dei prodotti, Citizen Machinery & Boley e Sandvik Coromant hanno anche tenuto un corso integrato sul taglio dei metalli presso un istituto tecnico. “Durante il nostro Customer Day di Spaichingen, i clienti hanno po- ❯❯ Citizen è l’azienda Nr. 1 al mondo nella produzione di torni a controllo numerico automatici; detiene una quota di mercato pari al 40% a livello internazionale e, nel 2005, ha realizzato il 65% delle forniture al di fuori del Giappone. SEMPLICEMENTE PIÙ FACILE: IL SISTEMA QUICK START Utilizzare il sistema QS è un gioco da ragazzi. Grazie ai kit QS, infatti, bastano due semplici operazioni per cambiare i cunei. I produttori di utensili e di macchine sono sempre alla ricerca di nuove soluzioni per diminuire i tempi passivi e incrementare la produttività. Questa novità riduce l’intero processo di sostituzione dei cunei ad una semplice procedura in due mosse. Per rimuovere i cunei tradizionali, infatti, è necessario allentare tre viti, togliere la rastrelliera dalla macchina, cambiare gli inserti, serrare nuovamente le tre viti e, per finire, reimpostare il diametro del componente. Si tratta di un processo estremamente lungo, che implica il rischio di far cadere la rastrelliera e l’onere di dover sempre impostare il diametro. La soluzione innovativa di QS, brevettata negli Stati Uniti nel luglio del 2005, semplifica l’intero processo. Per sostituire un cuneo, infatti, è sufficiente allentare una sola vite. Il cuneo caricato a molla sostiene il piccolo supporto che blocca e sblocca il cuneo in posizione. La posizione di taglio viene impostata automaticamente in virtù del contatto tra il piccolo supporto e l’elemento di arresto. “Volevamo creare qualcosa che fosse estremamente semplice, intuitivo e non troppo costoso”, spiega Akio Shiraiwa, attualmente Senior Product Engineer di Sandvik Coromant USA, che ha lavorato al progetto insieme a Takeo Sone, product manager giapponese nel campo della tornitura. “Quando abbiamo ideato questo metodo, ci sembrava troppo facile per essere vero”. Il sistema di portautensili QS è sinonimo di risparmio dei costi. Riducendo i tempi passivi da 57.5 minuti per i cunei tradizionali a soli 10 minuti, consente di risparmiare 384 ore di lavoro all’anno. Il nuovo sistema, inoltre, ha il 30% di movimenti in meno rispetto ad altri sistemi modulari durante la tornitura frontale ed in tirata. In Giappone, è già integrato come standard sulle macchine Citizen A20 e nel corso di quest’anno verrà distribuito a livello mondiale. Un vantaggio di QS è la sua flessibilità. “Gli utensili Sandvik Coromant con cunei QS possono essere utilizzati in combinazione con utensili di altre marche montati in posizioni adiacenti. Molti produttori di attrezzamenti offrono prodotti nuovi, ma insistono nell’avere la propria piattaforma utensili. Dal punto di vista del cliente, quindi, questo sistema può essere utilizzato senza dover scendere a compromessi sugli altri loro utensili”, spiega Geoff Bryant di NC Engineering, il maggiore distributore di Citizen nel Regno Unito. Il sistema di portautensili QS è compatibile con qualsiasi macchina Cincom a fantina mobile prodotta da Citizen Machinery e non richiede alcun tipo di adattamento. È disponibile per le seguenti tipologie di utensili: CoroTurn 107, CoroTurn XS, CoroCut XS, CoroCut 2 e 3, CoroCut MB e T-Max U-Lock. METALWORKING WORLD 9 “Volevamo essere prudenti nel pubblicizzare qualcosa che magari non sarebbe mai approdato sul mercato,” afferma Yoji Takeuchi, responsabile del reparto Progettazione di Citizen Machinery. ❯❯ tuto vedere come fosse possibile ottimizzare l’impiego di utensili e macchine unendo le conoscenze su entrambi”, afferma Willi Gollmer, direttore generale di Citizen Machinery & Boley. In Germania, la collaborazione ha avuto risvolti positivi anche sul fronte della soddisfazione dei clienti. Nel mese di luglio del 2005, ad esempio, alcuni tecnici Sandvik Coromant sono stati chiamati ad intervenire presso un cliente bosniaco di Citizen Machinery & Boley che aveva problemi con un’applicazione. I tecnici hanno suggerito le modifiche da apportare e le due aziende hanno lavorato insieme per mettere a punto le applicazioni. Secondo Gollmer, Yoji Takeuchi, responl’alleanza comporta sabile del reparto numerosi vantaggi. Progettazione di Citizen “Quando i clienti utilizzano utensili diversi, può essere difficoltoso instaurare una collaborazione con un determinato produttore”, spiega. “I vantaggi, tuttavia, superano i rischi. In Germania sappiamo già che, lavorando insieme, consentiamo ai clienti di ottenere soluzioni migliori e più rapide, riducendo i tempi di lavorazione e, quindi, garantendo loro maggiori benefici. Si può benissimo avere una macchina più veloce, ma servono anche gli utensili in grado di lavorare a quella velocità, per cui collaborare con un buon produttore di utensili aiuta a fornire al cliente la soluzione ottimale”. In Europa, i clienti hanno accolto con favore la collaborazione tra le due aziende, ma quegli sforzi non sono stati sufficienti a fare di Sandvik Coromant un vero attore di quella nicchia di mer- cato. L’azienda doveva proporre qualcosa di diverso, qualcosa che dimostrasse come, nonostante non avesse una tradizione alle spalle, potesse diventare una presenza innovatrice piuttosto che “inseguitrice” di quel mercato. E’ A QUESTO PUNTO che dal Giappone inizia a diffondersi la notizia di un progetto di ricerca comune tra Citizen Machinery e Sandvik Coromant su una soluzione per la sostituzione rapida degli attrezzamenti. Benché non fosse un segreto, il progetto era passato relativamente in sordina. In effetti, persino il presidente di Citizen Machinery era rimasto all’oscuro di tutto ciò finché non lo vide sul retro di uno stand in occasione della JIMTOF 2005. Yoji Takeuchi, responsabile del reparto Progettazione di Citizen Machinery, che ha lavorato in prima linea allo sviluppo del prodotto, spiega: “Volevamo essere prudenti nel pubblicizzare qualcosa che magari non sarebbe mai approdato sul mercato”. L’idea di una soluzione a sostituzione rapida degli utensili e’ nata nel 2001, quando Citizen Machinery ha condiviso con Sandvik Coromant l’esigenza di avere un portautensili facile da utilizzare per le proprie macchine Cincom. I tecnici di Sandvik Coromant hanno colto questa sfida e hanno iniziato a lavorare alla soluzione. Citizen Machinery e’ stata coinvolta in prima persona in questo progetto, tanto che i test sono stati condotti LA STORIA DI CITIZEN MACHINERY La giapponese Citizen Machinery Co., una filiale di Citizen Watch Co., è specializzata nella produzione di componenti per l’automazione industriale nel settore della lavorazione, misurazione e dell’assemblaggio di precisione. È il produttore Nr. 1 al mondo di torni a controllo numerico automatici, per cui detiene una quota di mercato pari al 40%, e nel 2005 ha realizzato il 65% delle forniture al di fuori del Giappone. Tra i settori che utilizzano macchine Citizen si annoverano l’elettronica domestica digitale, le automobili, l’automazione per l’ufficio, le attrezzature medicali e gli hard disk informatici. Nel 2005, l’azienda ha registrato un fatturato netto pari a 35.4 miliardi di yen giapponesi. Citizen Machinery possiede una rete di calibro internazionale, con uffici di vendita e di assistenza in Cina, Tailandia, Stati Uniti, Germania e Regno Unito. Anche la produzione è mondiale, con stabilimenti in Germania, Tailandia e Giappone. Il principale sito produttivo dell’azienda, che copre una superficie di 20.000 mq, è situato a Nagano, nel cuore delle Alpi giapponesi. Toshio Iwasaki, l’attuale presidente di Citizen Machinery, controlla un organico di 480 dipendenti (sia a tempo pieno che part-time) aggirandosi per gli stabilimenti con la medesima tuta verde che indossano tutti gli operai. “Il precursore di Citizen Watches è stato un istituto di ricerca fondato nel 1918”, afferma Iwasaki. “Ciò che faceva era sostanzialmente smontare gli orologi svizzeri e capire come rimetterli insieme. Non era difficile. Ma portare in Toshio Iwasaki, Presidente Citizen Machinery. 10 METALWORKING WORLD Giappone le macchine necessarie per fabbricare quei pezzi non è stato facile. Riuscire a produrre i componenti degli orologi divenne pertanto fondamentale per il successo durante le prime fasi di sviluppo del settore degli orologi in Giappone. Dal 1930 in avanti, quando Citizen Watches si trasformò in azienda, gli orologi vennero fabbricati nei laboratori interni, ma la domanda era limitata. Le nostre fabbriche dovevano essere più produttive ed espandersi in settori analoghi. Non avendo limiti di sbocco, nel 1960 le macchine automatiche iniziarono a varcare i confini del Sol Levante. “Nel 1970 fummo i primi a sviluppare la macchina a controllo numerico automatica”, continua Iwasaki. “Non si trattava di qualità di alta precisione ed era stata sviluppata con la speciale tecnologia ricavata dalla fabbricazione degli orologi. Con quella macchina, era possibile fabbricare prodotti più complessi. Se prima, ad esempio, due parti di un oggetto avrebbero dovuto essere stampate e fuse insieme, sulla nostra macchina potevano essere realizzate in un unico pezzo. Potevamo creare cose che prima non erano possibili: avevamo un prodotto eccezionale, prima ancora che il mercato ne sentisse l’esigenza!”. “Fu soltanto nel 1980 che il mercato maturò. Lanciammo una versione più economica della nostra macchina a fantina mobile, la F12, all’incirca nello stesso periodo in cui Toyota introdusse la produzione ‘just-in-time’. Il funzionamento della nostra macchina rispecchiava la popolare filosofia aziendale dell’epoca, per cui questo prodotto decollò. Abbiamo avuto alti e bassi da allora, ma il successo di quel prodotto è stato l’inizio della nostra ascesa a leader mondiali nella produzione di macchine automatiche”. “Potremmo vantarci e dire che siamo stati i primi in molti settori, ma essere i pionieri ha significato percorrere una strada lunga e difficile”, commenta Iwasake. “La nostra politica fondata sugli investimenti a lungo termine in un programma di R&S di qualità, comunque, ha dato i suoi frutti e sarà un percorso che continueremo a seguire anche in futuro”. Le visite dello stabilimento rivestono un ruolo fondamentale per rafforzare la collaborazione, sia per Citizen Machinery che per Sandvik Coromant. Yutaka Nakamura, vicedirettore generale, Citizen Machinery, Giappone. “Consideriamo questo prodotto come il primo di una lunga serie di progetti comuni di ricerca e sviluppo.” sulle sue macchine. Nel 2004, Sandvik Coromant ha terminato la messa a punto della nuova soluzione di portautensili, QS, e ha presentato domanda di brevetto. Ma poi, all’inizio del 2005, Citizen Machinery ha fatto un passo indietro. “Il nostro atteggiamento nei confronti di questo prodotto era semplicemente differente”, spiega Nagatake. “Citizen lo considerava uno sviluppo di Sandvik Coromant, con loro nelle vesti di clienti. Per noi, si trattava più che altro di uno sforzo congiunto. QS era destinato a fallire, a meno che non fossimo riusciti a convincere Citizen che quel prodotto era soltanto l’inizio di una serie di progetti congiunti che avrebbero aperto nuovi orizzonti”. DA GENNAIO a marzo 2005, Nagakate e Takeuchi si incontrano piu’ volte, solitamente nella piccola sala riunioni dell’ufficio di Citizen Group alla periferia di Tokyo. Alla fine, durante una delle trattative, Nagatake sposta l’oggetto della discussione sulla filosofia aziendale. “Qual è il tuo sogno?”, chiede a Takeuchi. L’ingegnere di Citizen Machinery risponde che l’obiettivo costante e principale della sua azienda e’ quello di trovare nuovi metodi per incrementare la produttività dei propri clienti. Nagakate coglie la palla al balzo: gli fa notare che il miglioramento della produttività e’ anche un obiettivo fondamentale di Sandvik Coromant. “C’è un’interfaccia tra gli utensili e le macchine che non è mai stata presa in considerazione prima d’ora perché i produttori di utensili e di macchine non lavorano fianco a fianco”, dice Nagatake a Takeuchi. “Se ora uniamo le nostre forze, invece, saremo in grado di sviluppare prodotti capaci di migliorare la produttività dei nostri clienti in modo del tutto nuovo. Consideriamo questo prodotto come il primo di una lunga serie di progetti di ricerca e sviluppo congiunti tra le nostre due aziende”. Takeuchi accetta la sfida, e il resto è storia. I due, tuttavia, hanno dovuto darsi parecchio da fare per convincere le loro rispettive aziende ad allearsi ufficialmente in veste di partner globali. “La gente che opera su questo mercato deve lavorare un po’ diversamente rispetto alle aree tradizionali in cui Sandvik Coromant ha maturato una lunga storia di successi. La tempistica per il lancio di prodotti e soluzioni sul mercato si fa sempre più ridotta. Per operare in questo settore, quindi, è molto importante trovare delle alternative nel modo di fare business. Ma credo che noi, ora, abbiamo trovato la nostra”, spiega Harri Weckström, Process Manager of Business Development di Sandvik Coromant. Per Sandvik Coromant, la decisione di allearsi così strettamente con un fabbricante di macchine è stata controversa. Per Citizen, invece, la situazione e’ più chiara: “Il ruolo di Sandvik Coromant nel settore delle macchine per piccoli componenti sarà decisivo”, afferma Yutaka Nakamura, vicedirettore generale di Citizen Machinery in Giappone. “In questo campo, i produttori di utensili sono piccoli e sparsi in ogni angolo della terra. La rete globale e le risorse di Sandvik Coromant avranno un notevole impatto sul mercato”. Così, nel febbraio del 2006, l’alleanza è stata formalizzata. Ora il Giappone e l’Europa invertiranno i ruoli. In Europa, Sandvik Coromant e Citizen Machinery lavoreranno per integrare il sistema QS nel loro catalogo di soluzioni per i clienti. In Giappone, invece, le due aziende avvieranno quella forma di consulenza al cliente che ha avuto così tanto successo in Germania e Gran Bretagna. Potrebbe essere l’inizio di un nuovo modo di lavorare, commenta Nagatake. “La nostra speranza è che, ora che i confini sono stati varcati, giungano opportunità anche da altrove”, conclude. CAROL HUI METALWORKING WORLD 11 TECNOLOGIA L’angolo di registrazione della nuova fresa CoroMill 365 è stato aumentato da 45 a 65 gradi. Nello sviluppo di una nuova generazione di inserti per la fresatura di ghisa, in particolare con le frese CoroMill, sia la qualità che la geometria costituivano la chiave per i miglioramenti. CHIAREZZA NELLA LAVORAZIONE DELLA GHISA NUOVA GENERAZIONE DI UTENSILI PER QUALSIASI TIPO DI GHISA Quando si dice “ghisa” si pensa che sia un materiale facile da lavorare. Ma oggi, la lavorabilità nella gamma dei materiali di ghisa può variare notevolmente. Gli utensili devono avere una durata predeterminabile alle alte velocità di taglio, anche se i materiali usati originano differenti meccanismi di usura. In fresatura, gli utensili devono anche saper ridurre al minimo le sbordature del pezzo e la formazione di bave. Con queste premesse, una nuova generazione di inserti e frese lascia alle spalle qualsiasi forma di compromesso. ESIGENZE DIVERSE La ghisa tradizionale è lamellare, nodulare o bianca con 12 METALWORKING WORLD specifiche caratteristiche che la rendono adatta per diverse applicazioni. Sviluppi di materiali più recenti hanno aggiunto la ghisa vermicolare (CGI), la ghisa nodulare austemperata (ADI) e una gamma di ghise legate che hanno dato alla lavorazione un’altra dimensione. Questi materiali sono stati sviluppati per i modermi motori delle autovetture, che richiedono una componente più capace per far fronte alle elevate temperature e migliori caratteristiche meccaniche. La ghisa è definita dal suo contenuto di carbonio, più elevato di quello dell’acciaio. La maggior parte del carbonio si presenta sotto forma di grafite e di elementi leganti, che aiutano a stabilizzare la struttura. E’ un materiale abrasivo da lavorare, con la forma della grafite che determina la lavorabilità: • Nella ghisa lamellare, il contenuto di grafite è in gran parte sotto forma di fiocchi, abrasivi ma facilmente asportabili in piccoli trucioli. • Nella ghisa nodulare, la grafite è sotto forma di noduli duri, asportabili in trucioli più lunghi. • Nella ghisa vermicolare CGI, la grafite assume la forma di vermicelli, di difficile lavorazione. Tuttavia, con i moderni utensili, la CGI, diventa facile da lavorare pur rimanendo ancora un metallo piuttosto impegnativo. Una sfida nella fresatura della ghisa lamellare consiste nel ridurre al minimo la sbordatura, che lascia il bordo del componente scheggiato. Nella fresatura della ghisa nodulare, invece, domina la necessità di eliminare la formazione di bave, mentre nella fresatura della CGI le principali sfide convergono verso la riduzione degli effetti dei diversi tipi di usura e della formazione di bave. CVD, GC3220, è ottimizzata per la fresatura a secco di ghisa lamellare con frese CoroMill. La fresatura a umido genera variazioni di temperatura sugli inserti e richiede una diversa soluzione per la lavorazione ottimale. Un rivestimento-PVD sottile ma al tempo stesso tenace è la scelta migliore per impedire la formazione di microfessurazioni termiche. E’ anche la soluzione giusta quando si tratta di fresare i vari tipi di ghisa – a umido o a secco (ad eccezione della fresatura a secco della ghisa lamellare). GC1020 ha un rivestimento-PVD a base di nitruroalluminio-titanio, che realizza l’equilibrio necessario tra un substrato d’inserto più duro e la tenacità richiesta per far fronte alla diversa lavorabilità. E’ anche una qualità che migliorerà le prestazioni nelle sempre crescenti applicazioni CGI. CONDIZIONI A SECCO O A UMIDO PASSATE PESANTI SENZA COMPROMESSI L’inserto a otto taglienti effettivi dirige anche le forze taglio nei supporti delle sedi inserto, aggiungendo stabilità e durata. Nello sviluppo dei nuovi inserti e di una nuova fresa per la lavorazione della ghisa è stato preso in considerazione l’impiego o meno di refrigerante. La fresatura a umido riduce le polveri di ghisa e limita l’eventuale deformazione termica nei pezzi. La fresatura a secco è vantaggiosa e preferibile, generalmente per minimizzare le variazioni di temperatura del tagliente, che portano alla formazione di cricche e scheggiature negli inserti. Il refrigerante amplifica le variazioni di calore, causando una tendenza alla formazione di più tipi di usura dominati da microfessurazioni termiche. TAGLIENTI PER CONDIZIONI VARIABILI Durante lo sviluppo di una nuova generazione di inserti per fresatura di ghisa, in particolare per le frese CoroMill, sia le qualità che le geometrie costituivano la chiave per i miglioramenti. I vantaggi che dovevano essere conseguiti passavano attraverso l’aumento dei dati di taglio, la durata più predeterminabile e una migliore affidabilità del tagliente. Questo si traduce direttamente in benefici per l’utilizzatore in termini di maggiore produttività attraverso tempi ciclo più brevi, meno interruzioni machina e meglio programmate ed elevata sicurezza di lavorazione. La fresatura a secco della ghisa lamellare richiede un rivestimento duro e di elevato spessore. In questo caso, solo la tecnica CVD fornisce sufficiente resistenza all’usura ed al calore. Un moderno rivestimento, privo di tensioni residue interne, che ha uno spessore sostanzialmente più elevato di quello-PVD, fornirà le prestazioni migliori se combinato con la corretta geometria d’inserto. La nuova qualità rivestita- La lavorazione di componenti di ghisa in piccoli lotti, come pure la produzione di componenti automobilistici, ha condotto sempre più verso i centri di lavoro, in linea o in macchine singole, con circa l’80% della richiesta basata su frese con diametro da 63 a 160 mm. La sgrossatura pesante o media di ghisa è soggetta a condizioni difficili ed irregolari, come pure a severi limiti di costo: la lavorazione da bassi volumi, taglio leggero in centri di lavoro più piccoli, a volumi più pesanti, produzione di serie nelle macchine potenti e stabili. Nello sviluppo di una nuova fresa per le applicazioni di sgrossatura, uno dei criteri di valutazione era l’azione di taglio della nota e valida fresa per spianatura CoroMill 245 in CoroMill 290 e inserti GC3220. applicazioni pesanti. Gli obiettivi di sviluppo comprendevano migliorie nelle aree di avanzamento tavola, scheggiatura del pezzo, formazione di bave, finitura superficiale e livello di rumorosità. L’angolo di registrazione della nuova fresa CoroMill 365 è stato aumentato da 45 a 65 gradi, per consentire la lavorazione vicino agli staffaggi del pezzo. Per contrastare l’effetto scheggiatura, prodotto dalle elevate forCoroMill 245 e inserti GC1020. ze di taglio radiali, la geometria dell’inserto è stato progettata in modo che l’utensile lasci la zona di taglio più vantaggiosamente. L’inserto a otto taglienti effettivi, inoltre, dirige le forze di taglio nei supporti delle sedi inserto, migliorando la stabilità e la durata. Di conseguenza, è stato realizzato un nuovo sistema con cui ridurre al minimo i costi di lavorazione, aumentare l’affidabilità e, soprattutto, la produttività. CoroMill 365 e inserti GC1020. CHRISTER RICHT METALWORKING WORLD 13 Il viaggio del “baton” simboleggia l’unità e gli ideali condivisi del Commonwealth. IL BASTONE CHE NON HA RIVALI FOTO: MICHAEL COYNE E COPYRIGHT M2006/ PRPIX.COM.AU Il “baton” della regina, che ha inaugurato l’edizione 2006 dei Giochi del Commonwealth di Melbourne, è il bastone più high-tech mai realizzato sinora. L’EDIZIONE 2006 dei Giochi del Commonweal- th, tenutasi a marzo nella metropoli australiana di Melbourne, ha visto competere tra loro atleti provenienti da 71 Paesi del mondo, per cui sarà difficile credere che la vera vincitrice sia stata Rosebank Engineering, l’azienda australiana che ha avuto il merito di fabbricare gli eccezionali componenti metallici del Melbourne 2006 Commonwealth Games Queen’s Baton. Il “baton” è stato assunto a simbolo dei giochi dai milioni di abitanti che popolano le 71 nazioni del Commonwealth. Il “baton” nasce da un blocco di magnesio australiano del peso di cinque chilogrammi e della lunghezza di 1 metro, trasformato in un testimone interattivo ad alta tecnologia, del peso di 280 grammi, per la più lunga staffetta mondiale che, con i suoi 180.000 chilometri in 365 giorni, precede l’apertura dei giochi. Senza aver nulla da invidiare alla fiaccola olimpica (l’ultima ha percorso 78.000 chilometri 14 METALWORKING WORLD in 78 giorni), nel corso dell’anno il Melbourne 2006 Commonwealth Games Queen’s Baton ha attraversato tutti i Paesi del Commonwealth in bicicletta, barca, mongolfiera, cavallo, treno a vapore, elefante e molti altri mezzi di trasporto. A disegnare l’elegante bastone ricurvo, con ben 1.544 superfici diverse, è stata la Charlwood Design, azienda di Melbourne specializzata in design industriale. L’intenzione era quella di riprodurre la postura arcuata degli atleti in corsa verso il traguardo. “Non c’è una sola linea retta su di esso”, commenta Paul PingNam, Operations Manager di Rosebank Engineering, l’azienda numero uno in Australia in apparecchiature di precisione per la difesa. Prima che il 2006 Melbourne Commonwealth Games Queen’s Baton giunsesse in Australia, milioni di persone avevano seguito online il suo percorso attraverso il Commonwealth tramite una serie di dispositivi elettronici, come una webcam e un sensore GPS, incastonati nel bastone. Si poteva persino conoscere la velocità con cui il Queen’s baton procedeva lungo il cammino. Oltre alle numerose sfaccettature, il bastone possedeva 71 lucine, una per ciascun Paese del Commonwealth, che si illuminavano a mano a mano che entrava in una nuova nazione. All’estremità del “baton”, inoltre, era inserito un mini CD con il discorso inaugurale della Regina d’Inghilterra in occasione dell’apertura dei Giochi del Commonwealth. Rosebank Engineering è una società australiana a capitale privato fondata nel 1977, con un organico pari a 165 dipendenti. L’attività principale dell’azienda è la lavorazione ad alta precisione di componenti per il settore australiano della difesa, tra cui prodotti per l’industria aerospaziale e altri ambiti legati alla difesa. Paul PingNam Magnus Badger, pilota del Royal Flying Doctor Service australiano, posa con il Queen’s Baton. Il bastone ha percorso 180.000 chilometri da Londra a Melbourne, dove si è tenuta la cerimonia inaugurale dei giochi. Secondo David Wallace, Head of Business Development and Sales di Rosebank Engineering, la realizzazione del Melbourne 2006 Commonwealth Games Queen’s Baton ha richiesto l’impiego di tutte le competenze e le capacità David Wallace dell’azienda, solitamente utilizzate per i programmi aerospaziali e della difesa. “E’ il bastone più tecnologico che sia mai stato prodotto”, commenta Wallace. “Non vi è mai stato niente di simile prima d’ora e non esiste nulla di paragonabile. Il Melbourne 2006 Commonwealth Games Queen’s Baton è diventato un nuovo punto di riferimento per i Giochi del Commonwealth”. IL MELBOURNE 2006 Commonwealth Games Queen’s Baton è stato realizzato principalmente in oro e magnesio, due metalli presenti in Australia. Lavorare il magnesio, tuttavia, è estremamente difficile. Il team di Rosebank Engineering (con David Bridges, Phil Ellard, Derek Thompson e Peter Hocking, solo per citarne alcuni) ha sviluppato delle speciali procedure operative, sanitarie e di sicurezza per il taglio e la lavorazione superficiale del bastone. Quando si lavora il magnesio, una delle preoccupazioni maggiori è il rischio d’incendio a causa del calore e del gas generati durante il processo di lavorazione. “Per garantire una corretta metodologia e finitura della superficie, prima abbiamo dovuto effettuare vari test sull’alluminio (l’alluminio e il magnesio hanno un comportamento analogo al taglio)”, afferma PingNam. “Anche il peso era una questione delicata. Inserire i complessi dispositivi elettronici e il vano della videocamera significava trovare un equilibrio rispetto alla necessità di creare pareti ultrasottili, affinché il bastone non fosse troppo pesante per i corridori, ma conser- LA TRADIZIONE CONTINUA •I primi Giochi del Commonwealth (allora noti come i Giochi dell’Impero Britannico) si tennero nel 1930 a Hamilton, Ontario, in Canada. Ad essi parteciparono undici nazioni, per un totale di 400 atleti. •Dal 1930 i Giochi del Commonwealth si tengono ogni quattro anni, ad eccezione degli anni Quaranta in cui vennero annullati a causa della Seconda Guerra Mondiale. •Il Commonwealth è una comunità di stati industrializzati e in via di sviluppo sparsi in tutti i continenti e comprendente 71 Paesi, tra cui Camerun, Belize, Brunei, Giamaica, Cipro, le Isole Cook, l’Australia e l’Inghilterra. Con una popolazione di 1.7 milioni di abitanti, il Commonwealth raggruppa circa un terzo della popolazione mondiale. •La Regina d’Inghilterra è a capo del Commonwealth. Il Queen’s Baton Relay, o staffetta della regina, prese il via per la prima volta nel 1958 a Cardiff, nel Galles, e da allora è diventata una delle grandi tradizioni dei Giochi del Commonwealth. •L’intento dei Giochi del Commonwealth è essere “più gioiosi e meno austeri delle Olimpiadi”. METALWORKING WORLD 15 ❯❯ Cath Samson, scienziata e sommozzatrice presso la Casey Station in Antartide, mostra orgogliosa il Queen’s Baton ai suoi amici pinguini. “Inserire i complessi dispositivi elettronici e il vano della videocamera significava trovare un equilibrio rispetto alla necessità di creare pareti ultrasottili, affinché il bastone non fosse troppo pesante per i corridori.” ❯❯ vasse la robustezza necessaria per resistere alle esigenze di atleti e ambienti diversi per tutta la durata della staffetta”. Le ultime fasi di produzione del “baton” sono state condotte su un centro di lavoro Makino A66 a 5 assi, mediante utensili da taglio Sandvik Coromant. Il programma di fabbricazione ha richiesto 744.000 linee di codifica NC, 225 operazioni e 27 utensili di- versi, per una durata complessiva di 30 ore. Come riferisce Brett Asher, Sales Engineer di Sandvik Coromant, sulla Makino A66 sono stati utilizzati utensili da taglio Sandvik Coromant standard, benché, dice, “ci e’ voluto un po’ di tempo per trovare quelli giusti”. “Dovevamo ottenere una finitura di altissima qualità sulla parte anteriore del bastone”, afferma PingNam. “L’aspetto estetico era fondamentale. E Sandvik Coromant, con tutto il suo bagaglio di conoscenze relative ai dati di taglio e alle velocità di avanzamento, ci ha aiutato a scegliere gli utensili giusti.” Il magnesio è stato scelto Brett Asher per il suo ottimo rapporto forza/peso, ma ha creato alcuni problemi. Oltre al rischio di esplosione e incendio legato alla lavorazione del metallo, quest’ultimo tende anche alla corrosione. Per contrastare questo effetto, si è utilizzata una vernice speciale per mantenere la finitura. “Anche dopo un anno di viaggi attraverso 71 Paesi, il bastone non mostra alcun segno di usura”, afferma David Wallace di Rosebank Engineering. ALEXANDER FARNSWORTH IL BASTONE CON LA WEBCAM Rosebank Engineering, numero uno in Australia nella produzione di dispositivi hightech per il settore della difesa, ha realizzato il Melbourne 2006 Commonwealth Games Queen’s Baton in occasione dell’ultima edizione dei giochi. Il “baton”, capolavoro della lavorazione del metallo, ha richiesto ben 744.000 linee di codifica NC a copertura delle 1.544 superfici del bastone. La realizzazione del bastone è stata possibile grazie a 225 operazioni 16 METALWORKING WORLD e 27 utensili diversi, per un totale di 30 ore di tempo ciclo. Il “baton” è in magnesio AZ91 prodotto dall’azienda Magnesium Technology di Victoria. Non a caso, il magnesio è uno dei principali prodotti d’esportazione australiani. Disegnato da Charlwood Design, è il primo “baton” al mondo con strumentazione digitale e tecnologia di comunicazione integrata. Essa include una tecnica di localizzazione assolutamente all’avanguar- dia, come l’identificazione in radiofrequenza che consente il trasferimento via satellite di nomi degli atleti, immagini, posizione, movimento, velocità e direzione dal “baton” al sito internet ufficiale dei Giochi del Commonwealth. La tecnologia GPS ha contribuito ad individuare costantemente la posizione esatta del bastone durante i 365 giorni di corsa lungo i 180.000 chilometri di percorso entro i paesi del Commonwealth. TECNOLOGIA FUGGIRE DALLA RETTIFICA QUOTIDIANA HPT È IL NUOVO METODO DI FINITURA La rettifica era un tempo accettata come il principale processo di finitura per le superfici dei componenti di acciaio temprato. Tuttavia, per motivi di riduzione dei costi ed aumento della produttività, la tornitura di pezzi temprati (HPT) sta sostituendo sempre più la rettifica. Nuovi materiali da taglio superduri, come il nitruro di boro cubico (CBN) e la ceramica a base di ossido di alluminio, guidano questo sviluppo. A confronto, la rettifica è considerata come un’operazione che implica macchinari costosi, messe a punto lunghe e assistenza e manutenzione onerose. Nel principale campo di applicazione della rettifica, l’industria automobilistica, HPT ha guadagnato notevole terreno grazie alla sua capacità di soddisfare le esigenze di produttività di questo settore in termini di tempi ciclo più brevi. Qui, HPT ha dimostrato la sua competitività in applicazioni come la tornitura di scatole cambio di velocità e componenti della trasmissione allo stato temprato. BENEFICI DELL’HPT Come metodo di contatto a punto singolo, HPT può eseguire facilmente profili complessi senza necessità di costose mole di forma che richiedono la rettifica, come metodo di contatto a più punti. Similmente, HPT consente l’esecuzione di più operazioni con un solo piazzamento. Il risultato è un’eccellente precisione posizionale, una ridotta manipolazione del pezzo ed un minor rischio di danneggiare quest’ultimo. L’ambiente, inoltre, trae beneficio da HPT, poiché questa tecnica elimina le polveri lasciate dalla rettifica e non richiede refrigerante. Tutto sommato, HPT riduce i costi delle macchine utensili, offre un controllo di produzione migliore, una produttività più rapida ed una qualità più elevata. I MATERIALI La tornitura di pezzi temprati viene generalmente scelta per lavorare superfici che hanno una durezza superiore a 45 HRc. La normale gamma dei valori di durezza varia da 58 a 68 HRc ed i materiali usati comprendono molti tipi di leghe di acciaio temprato, come gli acciai per cuscinetti, gli acciai per utensili per lavorazione a freddo e a caldo, gli acciai per stampi e gli acciai temprati. TECNOLOGIA “PERMISSIVA” L’avvento di una nuova generazione di qualità d’inserto basata sul nitruro di boro cubico (CBN) ha supportato la crescita delle applicazioni HPT. La tornitura di pezzi temprati con inserti di CBN richiede la considerazione attenta della geometria. Di conseguenza, un raggio di punta ed un’appropriata preparazione del tagliente sono essenziali per aumentare la sua robustezza e ottenere le caratteristiche superficiali desiderate sui componenti di metallo finiti. Sandvik Coromant ha sviluppato la qualità CB7015, che unisce un elevato volume di asportazione truciolo con prevedibilità nel nuovo design Safe-Lock. Questi inserti sono adatti per l’impiego su acciai temprati. La qualità è a base di CBN policristallino, a grana fine con un esclusivo tipo di legante ceramico. La chiave alle migliori prestazioni alle alte velocità di taglio, nella lavorazione a taglio continuo e leggermente interrotto, si trova nella capacità di usurarsi lentamente, in modo controllato ed alle alte temperature. Con una configurazione brevettata del raggio, la geometria -WH è meno sensibile al cattivo allineamento rispetto ai wiper convenzionali. L’ampio angolo dell’inserto di CBN rende possibile la lavorazione a grandi profondità di taglio in La Tornitura di Pezzi Temprati può consentire la lavorazione di più operazioni con un solo piazzamento. ❯❯ METALWORKING WORLD 17 TECNOLOGIA L’angolo di CBN consente grandi profondità di taglio nella lavorazione in corrispondenza di spallamenti, scarichi ed in operazioni di profilatura. nell’ordine di 0.10–0.25 mm, e le strette tolleranze dimensionali nella lavorazione del pezzo prima del trattamento termico sono una delle chiavi dell’affidabilità del processo HPT. METODI DI LAVORAZIONE ❯❯ corrispondenza di spallamenti, scari- Con cinque inserti in una scatoletta, Sandvik Coromant può offrire un’efficienza ancora migliore nel confezionamento 18 METALWORKING WORLD chi ed in altre operazioni di profilatura. Gli inserti hanno un sottile rivestimento di TiN dorato e ogni tagliente è marcato con un numero identificativo per facilitare la rilevazione dei taglienti usurati. Sandvik Coromant è stata la prima azienda a lanciare una serie di inserti con tagliente di CBN completamente integrato, che fornisce lo stesso numero di taglienti dei tradizionali inserti di metallo duro per HPT. Un aspetto importante di qualsiasi processo industriale è la meneggevolezza in combinazione con il confezionamento. Sandvik Coromant si è occupata di questo aspetto a livello di praticità, sviluppando una serie dedicata di scatolette contenente cinque inserti ciascuna, nonché di particolari richieste di questi inserti senza compromettere la funzionalità e l’efficace logistica dell’ordinaria scatoletta rossa di Sandvik Coromant per gli inserti di metallo duro. Per creare le migliori condizioni possibili per HPT, è consigliabile lavorare il pezzo prima del trattamento termico. La preparazione corretta del materiale prima della tempra permette di livellare la rugosità della superficie e stabilizzare gli effetti della tempra. Un tornio, ad esempio, offre la versatilità per la tornitura prima e dopo il trattamento termico del pezzo sulla stessa macchina utensile, con il beneficio aggiunto di raddoppiare l’utilizzazione della macchina e ridurre l’investimento di capitale. Una preparazione del pezzo ben eseguita riduce al minimo anche le imperfezioni superficiali, in quanto le profondità di passata in HPT relativamente piccole, generalmente Generalmente, esistono due diversi metodi di taglio per HPT. La scelta dipende da quanto pesino le esigenze di precisione superficiale rispetto alla produttività globale. Il metodo di asportazione del metallo in una sola passata è fattibile per le messe a punto stabili, con una sporgenza pari a 1 volta il diametro nella lavorazione interna. Per una soddisfacente lavorazione, suggeriamo l’impiego di inserti smussati e leggermente arrotondati (tipo S) e velocità ed avanzamenti moderati. I vantaggi di questo metodo sono il tempo di lavorazione più veloce e l’utilizzo di un solo inserto. Gli svantaggi includono le difficoltà nel soddisfare le rigorose tolleranze dimensionali, la durata tagliente più breve (rispetto a due passate), gli scostamenti di tolleranza dovuti allo sviluppo di usura relativamente più rapido ed il fatto che le deviazioni di forma dopo il trattamento di tempra influiranno su quelle del componente finito. Il metodo a due passate permette la lavorazione non presidiata di superfici finite di elevata qualità. Suggeriamo l’impiego di inserti per grossatura in una sola passata, con raggio di 1.2 mm, oltre agli inserti di finitura con un solo smusso (Tipo T). I vantaggi includono: attrezzamento ottimizzato per sgrossatura e finitura, maggiore sicurezza, tolleranze più strette e passate potenzialmente più lunghe per sostituire l’utensile. RIEPILOGO La buona riuscita della tornitura di pezzi temprati dipende dalla considerazione del sistema di lavorazione completo. Le migliori condizioni per HPT racchiudono la scelta di una macchina con un’elevata rigidezza dinamica, portautensili efficienti, appropriate qualità di CBN, taglienti di elevata qualità, bloccaggi rigidi degli utensili, selezione accurata dei parametri di taglio e adeguati sistemi di gestione dei trucioli e di lubrorefrigerazione. Le riconpense sono finiture superficiali con rugosità entro valori di Rz da 1 a 4 micron e volumi di asportazione truciolo che possono superare quelli prodotti con equivalenti operazioni di rettifica. ELAINE MCCLARENCE Beinbauer conta circa 350 dipendenti presso lo stabilimento di Büchlberg, nei pressi della città bavarese di Passau, in Germania. UNA SVOLTA REPENTINA L’azienda bavarese Beinbauer sta attraversando una fase di crescita. E in un mondo spietato come il settore automobilistico, non basta partecipare, bisogna vincere. Tutto diventa più semplice, però, se i vostri fornitori conoscono l’economia di produzione. ❯❯ FOTO: ADAM HAGLUND NEL CORSO DEGLI ULTIMI anni, i produttori e i fornitori del settore automobilistico hanno più volte lamentato un calo dei fatturati. Il bilancio dell’azienda tedesca Beinbauer di Büchlberg, nei pressi della città bavarese di Passau, tuttavia, non è affatto negativo: negli ultimi cinque anni, una serie di investimenti lungimiranti e un’iniezione di capitale hanno consentito all’azienda di incrementare il proprio fatturato, che il management prevede in crescita anche per il futuro. “Nel 2006 raggiungeremo i 72 milioni di euro di fatturato”, commenta Günther Weiland, responsabile tecnico di Beinbauer. “Il nostro obiettivo è incrementare ulteriormente la nostra efficienza e competitività, in linea con le condizioni attuali del mercato”, afferma. Il raggiungimento di questo obiettivo necessita l’impegno di tutto il personale di Beinbauer, che è cresciuto del 60 percento, raggiungendo i 356 dipendenti, il che richiede una strategia ad ogni livello. “Utilizziamo la formula dei target agreement, perché riteniamo sia importante per il nostro staff capire la direzione in cui ci muoviamo”, afferma Weiland. “I dirigenti e i partner organizzano regolarmente delle speciali riunioni per fare previsioni su almeno i due o tre anni successivi”. Tutti i dipendenti, dai dirigenti agli addetti alla produzione, devono sapere quali sono i loro obiettivi e le attività di cui sono responsabili, spiega Weiland. Oltre agli obiettivi individuali, descritti nei minimi dettagli, vi sono delle linee guida che vengono comunicate ai dirigenti durante il consueto simposio annuale. Tutti conoscono il ruolo che rivestono all’interno dell’azienda e che cosa ci si attende da essi. In più, recentemente vi sono stati dei cambiamenti organizzativi all’interno di 20 METALWORKING WORLD Beinbauer. Ora, ad esempio, ogni area ha tre responsabili della messa a punto degli utensili (uno per ogni turno), più un progettista e un ispettore della qualità. cessità di riorganizzare completamente l’azienda, dall’impiego del personale alla pianificazione degli attrezzamenti. Fino a poco tempo fa, infatti, Beinbauer si serviva di diversi fornitori di utensili, che offrivano diversi livelli di qualità. I vari ATTUALMENTE, GRAN PARTE del fatturato di referenti di Beinbauer, per di più, non sempre efBEINBAUER è dato dai contratti con le case fettuavano gli acquisti in maniera coordinata. Ora produttrici di veicoli commerciali, anche se il che sono state adottate nuove strategie, è chiaro segmento automobilistico sta acquisendo sempre chi siano i referenti. maggiore importanza, con clienti del calibro di L’obiettivo di Weiland è limitare il numero di MAN, BMW e DaimlerChrysler; anche Audi, fornitori e concentrare gli ordini di attrezzamenGeneral Motors, Volvo, Scania e Rolls-Royce, ti su due o tre grandi aziende. Nel complesso, ha tuttavia, sono clienti consolidati di Beinbauer. I un budget annuale di circa 2.5 milioni di euro da prodotti finiti vengono consegnati in tutta Europa spendere in questo settore. Sandvik Coromant è principalmente a mezzo trasporto pesante, ma per uno dei principali fornitori di utensili per Beini mercati distanti, come l’Argentina, le forniture bauer. avvengono per via aerea e marittima. “Mi piace lavorare con Sandvik Coromant, I fornitori dell’industria automobilistica sono perché il suo tecnico di vendita, Thomas Dietl, soggetti a fortissime pressioni legate ai costi. conosce molto bene il suo settore”, commenta Visto lo scenario altamente comWeiland. “Non cerca semplicepetitivo, le aziende tendono ad mente di venderci dei prodotti, evitare di dipendere da un solo ma ci propone delle soluzioni. cliente. Beinbauer, infatti, fa Non si tratta soltanto di vendedell’acquisizione di nuovi clienti re; per noi è molto più imporun punto cardine della propria tante ottimizzare le prestazioni strategia, finalizzata a un migliodei prodotti che acquistiamo”. re sfruttamento della capacità Nel frattempo, i processi produttiva esistente. sono stati così ben documenPer aumentare la produttività tati che i dirigenti aziendali di dell’impresa, è stato necessario Beinbauer devono sempliceriesaminare il modo in cui venimente premere un tasto per vivano utilizzate le macchine e gli sualizzare l’impatto di ciascun attrezzamenti. E’ stato questo, elemento di produzione sulla in effetti, uno dei primi progetti redditività globale. L’obiettivo avviati da Weiland una volta diè migliorare costantemente il ventato responsabile tecnico. contributo di ciascun prodotto Günther Weiland, responsabile Dall’analisi era emersa la ne- tecnico, Beinbauer al profitto globale dell’impresa. ❯❯ “Non si tratta soltanto di vendere per noi, è molto più importante ottimizzare le prestazioni dei prodotti che acquistiamo”, afferma Günther Weiland, responsabile tecnico di Beinbauer. Come fornitore dell’industria automobilistica, Beinbauer è soggetta a una fortissima pressione legata ai costi, che la spinge a cercare costantemente l’ottimizzazione dei processi. Beinbauer progetta e produce molle per barre e barre antirollio per veicoli commerciali e ferroviari. “In cambio, posso influire in maniera determinante sul modo in cui la macchina verrà programmata per migliorare la performance. Nessuno ha il permesso di cambiare qualcosa senza il mio consenso e il programma generale dev’essere sicuro.” ❯❯ Come fornitore di attrezzamenti, Sandvik Coromant deve sottoscrivere un target agreement per ciascuna vendita effettuata, dando conferma a Beinbauer della performance promessa per ogni utensile acquistato. Da parte sua, Dietl effettua calcoli precisi al fine di assicurare che Sandvik Coromant sia in grado di garantire l’aumento di produttività promesso. “In cambio, posso influire in maniera determinante sul modo in cui la macchina verrà programmata per migliorare la performance”, afferma Dietl. “Nessuno ha il permesso di cambiare qualcosa senza il mio consenso e il programma generale dev’essere sicuro, a prova di guasto”. Il consulente tecnico di Sandvik Coromant è impegnato in prima linea anche successivamente alla vendita, nella fase di implementazione di nuovi utensili e processi. In media, passa un giorno alla settimana presso Beinbauer per monitorare i processi e migliorarne l’ottimizzazione. “Studiamo costantemente il mercato per in- dividuare ciò che ha ancora da offrire”, afferma Weiland. “Leggiamo le riviste di settore e visitiamo le fiere. Così facendo, possiamo dire a Dietl: ‘Questo è ciò che la concorrenza è in grado di fare. Che cosa può fare Sandvik Coromant per allinearsi?’ Ma siamo tutti a favore della collaborazione, in cui riponiamo massima fiducia. Le aziende di cui siamo soddisfatti rimarranno integrate nella nostra produzione finché saranno in grado di realizzare prodotti competitivi. Se un giorno ci trovassimo nella situazione in cui Sandvik Coromant non fosse più in grado di soddisfare questo standard con un determinato prodotto, discuteremmo la questione con loro. Cambierei fornitore soltanto se non riuscissimo a trovare una soluzione - questo è il nostro ‘gentlemen’s agreement’. Per garantire una disponibilità costante di utensili, Sandvik Coromant ha intenzione di installare presso Beinbauer un distributore automatico di utensili, che lavorerebbe come una sorta di ❯❯ LA SCALATA VERSO IL SUCCESSO La nascita di Beinbauer Automotive, nella città bavarese di Büchlberg, a nord di Passau, in Germania, risale al 1968 ad opera di Herbert Beinbauer che, qualche anno più tardi, registrò nuovamente l’azienda come società in accomandita semplice. Nel 1973, l’azienda produceva i suoi primi stabilizzatori per veicoli commerciali. Tra il 1985 e il 1994 Beinbauer aumentò la propria capacità produttiva e fece costruire un nuovo edificio amministrativo; il suo obiettivo era migliorare le competenze del personale a livello di produzione, qualità e servizio con una serie di programmi formativi attentamente selezionati e l’assunzione di lavoratori qualificati. Nel 2001, Beinbauer Automotive è diventata una controllata del Gruppo Drosten. Andreas Drosten, Business Manager di Beinbauer e parte integrante del Gruppo Drosten, è arrivato in azienda direttamente dalla capogruppo. Günther Weiland, ex-dipendente di MAN, è stato assunto come responsabile tecnico di Beinbauer nel 2005, proprio quando quest’ultima stava inaugurando il suo nuovo stabilimento di produzione da 8.000 metri quadrati. Gli investimenti attuati nel corso degli ultimi due anni ammontano a circa 30 milioni di euro. Grazie al nuovo stabilimento, nel 2005 Beinbauer ha potuto iniziare a produrre sterzi per MAN e dispositivi di fissaggio della cabina per Scania. Nel medesimo anno, l’azienda ha dato inizio anche a una nuova linea produttiva strategica di forgiatura. “Non vogliamo fabbricare prodotti semplici”, spiega Weiland. “Vogliamo produrre componenti complessi che non tutti sono in grado di fare, in maniera tale da distinguerci dalla concorrenza. Realizzare dei semplici fori non ci serve a nulla”. La strategia attuata per conservare e consolidare la posizione sul mercato mira ad incrementare la profondità del processo produttivo. Grazie ad un accordo di cooperazione, Beinbauer e un’azienda vicina, Bauer, sono in grado di offrire un processo di lavorazione completo, che Dott. Andreas riduce i costi Drosten, Business Manager, Beinbauer. di trasporto e di amministrazione per il cliente. I componenti dei vari prodotti, infatti, possono essere tagliati, rivestiti, assemblati o saldati nel medesimo stabilimento di produzione. Tra le macchine in uso presso Beinbauer si contano oltre 80 centri di lavoro a controllo numerico, più vari torni e macchine speciali. C’è anche una pressa per forgiatura da 1.000 tonnellate di peso e un sistema di piegatura CNC collegato a un impianto di tempra per la produzione di stabilizzatori e pezzi estrusi mediante idroformatura. Attualmente Beinbauer può contare su due fonti di reddito principali: il taglio dei metalli (70 percento del fatturato) e la forgiatura con produzione senza taglio (30 percento del fatturato). L’azienda progetta e fabbrica stabilizzatori per veicoli commerciali come camion, veicoli di trasporto leggeri, minibus e vagoni ferroviari. Altri prodotti di rilievo sono le articolazioni di sterzo delle matrici, oltre a scatole del cambio e sistemi di scarico. L’azienda è leader europea nella produzione di stabilizzatori, con una quota di mercato pari al 30 percento circa; l’obiettivo è quello di superare la soglia del 50 percento. Con il proprio stabilimento di produzione a Miskolc, in Ungheria, Beinbauer sta incrementando la propria penetrazione nell’Europa dell’Est. Per il 2006 si prevede un fatturato totale pari a 72 milioni di euro. METALWORKING WORLD 23 Dall’ottobre del 2001, Beinbauer fa parte del Gruppo Drosten. “Aspettiamo finché il sistema produttivo non viene ottimizzato su una macchina prima di trasferirlo a quella successiva. È questo il modo più efficiente di lavorare.” ❯❯ dispenser di caramelle: un operatore si identifica, digita ciò che gli serve e il settore di produzione in cui è necessario, dopodiché va a prendere l’utensile nei pressi della sua macchina. “Spero di riuscire ad installare il distributore automatico prima della fine dell’anno”, commenta Weiland. “Sandvik Coromant sarà responsabile del rifornimento della macchina ed io risparmierò tempo e denaro, visto che non mi costerà nulla finché l’utensile non verrà effettivamente utilizzato”. UN ELEMENTO IMPORTANTE che ha contribuito al successo di Beinbauer è stata la costruzione di un nuovo stabilimento. Ci è voluto tempo, tuttavia, per attuare nuovi processi e far sì che i tre turni procedessero senza problemi. “E’ difficile trovare persone qualificate”, commenta Weiland. “Parli con 100 e magari 70 vanno bene per noi. Queste persone ottengono un’opportunità, ma devono dimostrare di poter migliorare per affrontare la sfida”. “Abbiamo investito parecchio a Büchlberg negli ultimi anni”, aggiunge Andreas Drosten, Business Manager di Beinbauer. “Questi costi iniziali, che non sono insignificanti, ovviamente riducono i nostri utili. Ma stiamo procedendo lungo una solida curva ascendente e siamo molto soddisfatti di come stanno andando le cose”. ANNIKA ELLER 24 METALWORKING WORLD OBIETTIVO: RIDUZIONE DEI COSTI Thomas Dietl, funzionario di vendita Sandvik Coromant, lavora con Beinbauer dal mese di giugno del 2001. Grazie alla sua dedizione e alla professionalità di Sandvik Coromant, il processo produttivo di Beinbauer è più efficiente di quanto lo fosse due anni fa. Con l’introduzione dell’ultima generazione di inserti, la qualità GC4225, e del CoroDrill 880, l’azienda è riuscita a ridurre i costi di produzione persino del 60 percento in alcune aree. Attualmente, Beinbauer utilizza circa 80 utensili Sandvik Coromant, tra cui frese per spianatura, a disco ed inserti Wiper. GC4225. “Anche considerando soltanto gli articoli maggiormente ordinati, Beinbauer è stata in grado di ridurre i costi di quasi mezzo milione di euro all’anno utilizzando questi prodotti in abbinamento ai suoi processi di produzione”, afferma Dietl. “Questa riduzione, a sua volta, consente a Beinbauer di mantenere prezzi competitivi”. Dietl spiega che discute sempre di utensili e macchinari, nonché di possibili miglioramenti operativi, con i rispettivi responsabili. Quando si riorganizzano le macchine, sono necessari dai tre ai sei mesi di tempo. “Insisto sempre sull’importanza di iniziare con una macchina e procedere con la riorganizzazione un passo alla volta”, afferma. “Aspettiamo finché il sistema produttivo non viene ottimizzato su una macchina prima di trasferirlo a quella successiva. È Thomas Dietl, tecnico di vendita, Sandvik Coromant. questo il modo più efficiente di lavorare”. Grazie a questo spirito di squadra, negli ultimi cinque anni Sandvik Coromant è riuscita ad incrementare il proprio fatturato con Beinbauer di un livello superiore alla media. ECONOMIA DI PRODUZIONE – UNA GUIDA AL SUCCESSO COLMARE IL DIVARIO ILLUSTRAZIONI: CHRISTER JANSSON Tenere sotto stretto controllo la propria produzione può contribuire a consolidare l’attività futura. Ecco le tre regole d’oro: impegnarsi a migliorare la redditività, ottimizzare il proprio processo produttivo e velocizzare il ritorno sugli investimenti. È ORMAI UN DATO DI FATTO che sia in corso un cambiamento di prospettiva nel campo della produzione, dove una visione olistica del processo produttivo e uno sguardo alla totalità dei costi e dei profitti stanno rimpiazzando sempre più il principio tecnocratico delle applicazioni. In altre parole, la produzione – ormai giunta a completa maturazione – esige che i costruttori di macchine e i fornitori di utensili trasformino il loro bagaglio di conoscenze tecniche in argomentazioni economicamente sostenibili, ossia traducano la mera teoria in solida pratica. La forma e la dimensione del gap di produttività, ovvero della differenza tra ciò che il mercato è disposto a pagare e i costi di produzione, varia da azienda ad azienda. Per l’una potrebbe essere necessario tagliare i costi, per l’altra comprimere i tempi di produzione sulle macchine o fabbricare componenti tecnicamente più avanzati. Tradotto in parole semplici: le aziende devono saper migliorare il loro modo di fare business ed essere più redditizie. Comprendere come l’eccellenza tecnica influisca sul business è l’elemento intorno a cui ruota l’economia di produzione, un concetto nato dal connubio tra le vostre conoscenze del mercato e il know-how dei fornitori di utensili e dei costruttori di macchine in materia di produzione. La chiave per trasformare i miglioramenti tecnici in profitti economici è la cooperazione, uno dei rari casi in cui occorre effettivamente riporre piena fiducia in qualcun altro. Tutto questo sembra assolutamente avere un senso, non è vero? Ebbene lo ha, anche se forse comprenderlo non è cosa immediata. Richiede conoscenze estremamente approfondite della produzione, in ogni forma e situazione, di ogni applicazione e materiale, ad ogni velocità e su tutti i mercati – e sono conoscenze difficili da acquisire e ancora più difficili da conservare. Sandvik Coromant non ha perso di vista questo concetto un solo giorno negli ultimi 64 anni, con il suo METALWORKING WORLD 25 ❯❯ MIGLIORAMENTO DELLA PRODUTTIVITA’ PER UN FUTURO RICCO DI PROFITTI UNENDO LA COMPETENZA dei fornitori di INVESTIMENTO IN NUOVE MACCHINE utensili alla professionalità dei vostri dipendenti, sarete in grado di riconoscere con facilità la soluzione migliore per la vostre specifiche esigenze di produzione ed individuare le aree che necessitano di miglioramento. E RAPIDO RITORNO DEL CAPITALE INVESTITO COME PROCEDERE? In base alle informazioni fornite dalla vostra organizzazione, gli specialisti degli attrezzamenti analizzano il vostro processo di produzione specifico. Il modo in cui si utilizzano le macchine e gli utensili, infatti, ha un impatto diretto sui costi. Grazie a questa analisi, è possibile individuare le soluzioni ottimali per l’attrezzamento, la logistica e il magazzino. I vostri costi di produzione possono essere ridotti del 10-15 percento utilizzando correttamente i giusti utensili da taglio. 1 Condivisione Iniziate organizzando un incontro con il vostro fornitore di attrezzamenti e illustrate le attività svolte dalla vostra azienda, al fine di individuare possibili aree critiche su cui concentrare gli sforzi. 2 Raccolta dei dati Il team del fornitore di attrezzamenti incomincia a raccogliere dati durante la fase di studio preliminare, imparando a cono- scere le attività attraverso l’osservazione. I dati vengono compilati e analizzati al fine di individuare le possibili migliorie che, prima di essere attuate, vi verranno sottoposte per l’approvazione. 3 Validazione e documentazione I dati vengono validati direttamente in produzione. Documentiamo interamente le modifiche suggerite alle vostre macchine nel corso dei test e utilizziamo queste informazioni per compilare un report dettagliato relativo alle migliorie e ai tagli previsti sui costi. 4 Attuazione delle migliorie Partecipiamo all’attuazione di tutte le modifiche agli attrezzamenti e ai processi che avete deciso di apportare e torniamo da voi una volta completate le stesse, per assicurarci che i miglioramenti e le riduzioni dei costi si siano effettivamente concretizzati. L’economia di produzione si basa su due principi fondamentali: velocizzare il ritorno sui vostri investimenti e ottimizzare i vostri processi produttivi. ❯❯ instancabile impegno volto a migliorare l’attività delle aziende produttrici di tutto il mondo. I metodi possono variare, dalla continua ricerca e sviluppo di utensili migliori, al potenziamento della logistica o al miglioramento dell’infrastruttura informatica, ma l’obiettivo è sempre lo stesso: incrementare la produttività affinché voi possiate migliorare la redditività. Bene, ma come come procedere, dunque? Il vantaggio dell’economia di produzione è che non è un tentativo di costringervi ad adottare un modello; al contrario, è un modello ideato per soddisfare le vostre esigenze, qualsiasi esse siano. L’ECONOMIA DI PRODUZIONE si basa su due principi fondamentali: massimizzare e ottimizzare. Velocizzare il ritorno sui vostri investimenti 26 METALWORKING WORLD e ottimizzare i vostri processi produttivi. Sia che vogliate incrementare la produzione utilizzando i macchinari esistenti, sia che vogliate sfruttare al massimo le vostre nuove macchine, l’economia di produzione è ciò che fa al caso vostro. Il vostro fornitore di attrezzamenti sarà in grado di fornirvi la professionalità e le soluzioni necessarie per aumentare la vostra produttività, che a sua volta si tradurrà in un miglioramento del vostro giro d’affari. Senza entrare nello specifico (soltanto voi siete in grado di farlo), qui di seguito vi mostriamo due modi alternativi di raggiungere l’obiettivo della redditività, attraverso il miglioramento della produttività o l’investimento adeguato in nuove macchine. FREDRIK STRÖMBERG Per applicare i principi dell’economia di produzione alla fase di investimento, è necessario rispondere a qualche domanda preliminare. In primo luogo, che cosa intendiamo produrre? E, in secondo luogo, come possiamo trasformare questo investimento in profitto nel più breve tempo possibile? COME PROCEDERE? La risposta, in breve, è: fare le cose bene sin dall’inizio. Concentrandosi sul processo di produzione specifico del cliente, il fornitore di attrezzamenti e il costruttore di macchine sono in grado di delineare un quadro generale dell’investimento e, nel corso del processo, comprendere come ridurre i costi, migliorare la qualità, velocizzare la capacità produttiva, diminuire i tempi passivi e accelerare il recupero dell’investimento 1 Pianificazione per il futuro Durante la fase di pianificazione, la collaborazione è fondamentale. Coinvolgete tutti i soggetti - voi, il fornitore di attrezzamenti e il costruttore di macchine - e concentratevi sul costo per ciascun componente anziché sul prezzo di macchina e utensili. Confrontate tutte le soluzioni tecniche con l’ausilio di appositi strumenti di analisi reale. 2 Pronti per la fase finale Se avete già pianificato a priori, la fase finale dovrebbe concentrarsi sull’ottimizzazione e sulla messa a punto definitiva della qualità giusta per il componente, anziché sulla ricerca dei guasti e sui costi supplementari per i nuovi utensili. 3 Produzione redditizia Se avete fatto ogni cosa correttamente sin dall’inizio, potrete contare su un avvio rapido della produzione, su una tempistica di recupero dell’investimento decisamente ridotta e, per finire, su una migliore redditività. TECNOLOGIA PENSIERI PROFONDI ESEGUIRE FORI PROFONDI SENZA LIMITARE LA PRODUTTIVITÀ La regola d’oro di ogni lavorazione è: usare la sporgenza utensile più piccola possibile. Ma quando si eseguono fori profondi, una elevata sporgenza è inevitabile e, quindi, anche l’esigenza di un attrezzamento in grado di far fronte alle pesanti richieste su tutti i particolari dell’utensile. PROFONDITÀ DI FORO COME LIMITAZIONE La maggior parte dei fori non sono profondi – solo da due a tre volte il loro diametro. Questo è consigliabile, poiché la lavorazione di fori profondi comporta utensili con elevate sporgenze per raggiungere il pezzo, e questo tipo di fori rappresenta una delle più importanti sfide nella lavorazione dei metalli. Tuttavia, con la nuova tecnologia i problemi sono stati ridotti al minimo. Quando un utensile si impegna in un taglio, è sottoposto a un carico che causa una deviazione elastica. Il problema con i fori profondi è che questa deviazione è direttamente collegata alla lunghezza della sporgenza (alla potenza di tre), il che rende la sporgenza dell’utensile il fattore di gran lunga più determinante. Se la sporgenza viene raddoppiata, la deviazione aumenta di otto volte. Da ciò consegue che diventa impossibile eseguire alcune operazioni, che implicano passate fino al fondo dei fori profondi, con sistemi convenzionali. FORATURA PROFONDA SU QUALSIASI MACCHINA UTENSILE La sporgenza dell’utensile non è tanto problematica in foratura quanto lo è in barenatura, a causa dei carichi e delle deviazioni ai quali la geometria ed i pattini della punta, nonché i supporti nella macchina devono opporsi. Finora, comunque, la foratura contava sull’utilizzo di macchine ed equipaggiamenti specifici che, a sua volta, ha comportato lo spostamento dei componenti tra le macchine anziché il completamento della loro lavorazione in un unico piazzamento, con conseguente grande influenza sui tempi di produzione. CoroDrill 800, punta per fori profondi in un’applicazione rotante. CoroDrill 805 può eseguire fori con profondità fino a 23 volte il diametro (25 mm), progredendo fino a profondità di sette volte per diametri grandi (65 mm). Per la maggioranza delle applicazioni, questo elimina lo spostamento del componente ad una macchina di foratura. La capacità della punta CoroDrill 805 aggiunge una nuova dimensione all’efficienza nella foratura, La capacità di CoroDrill 805 aggiunge una nuova dimensione all’efficienza in foratura. ❯❯ METALWORKING WORLD 27 TECNOLOGIA CoroBore 825: esempio di nuovo sviluppo in barenatura con utensili rotanti. ❯❯ eliminando la necessità di macchine per foratura dedicate ed ulteriore capacità della pompa di refrigerante. Oltre alle applicazioni su centri di lavoro, la punta CoroDrill 805 è essenziale nell’area delle macchine multi-task, per mantenere il vantaggio legato al concetto di queste macchine. SUPERARE I LIMITI DELLA SPORGENZA IN BARENATURA La testina a cambio rapido CoroTurn SL combina la stabilità dell’inserto con il semplice posizionamento e cambio del tagliente, come pure con le possibilità di regolazione. 28 METALWORKING WORLD Quando sono necessarie sporgenze utensili superiori a quattro volte, i tradizionali utensili di acciaio non sono adatti per alesare i fori. Tuttavia, il metallo duro ha un’elevata resistenza alla flessione sotto carico. Se la barra di alesatura è realizzata principalmente in metallo duro, l’utensile lavorerà in modo soddisfacente con sporgenze fino a sette x il diametro. Da sette a dieci x il diametro è indispensabile la tecnologia delle barre antivibranti Silent Tools. Oltre questo valore, vale a dire quando il foro da lavorare è 14 x il diametro, sono richiesti utensili antivibranti rinforzati con metallo duro per rendere possibile queste operazioni impossibili; queste barre diventano indispensabili anche per profondità fino a 17 x il diametro per alcuni componenti. Alla fine del taglio, sulle barre di alesatura per tornitura interna, un fattore che influisce sulla stabilità dinamica di una barra è il peso dell’unità di taglio: più piccolo è il peso all’estremità della sporgenza, minore sarà la tendenza alle vibrazioni. CoroTurn SL è stata sviluppata in parte su questa base e combina la stabilità dell’inserto con il semplice posizionamento e cambio del tagliente, nonché con le possibilità di regolazione. Questi utensili lavorano profondità di foro fino a 10 x il diametro, che oggi rappresentano la maggior parte delle applicazioni. Con una vasta gamma di testine, le barre possono essere usate per eseguire operazioni che vanno dalla torni- tura di sgrossatura fino alla filettatura e possono essere dotate di adattatori per essere bloccate su macchine multi-task. Le prestazioni frontali-terminali della barra possono essere ottimizzate usando riduzioni di diametro, che diminuiscono ulteriormente il peso ed aumentano lo spazio per l’evacuazione dei trucioli, tutt’attorno alla barra. Come per lo stesso corpo dell’utensile, la barre di alesatura o gli adattori antivibranti – Silent Tools – sono pre-regolati alla corretta frequenza in relazione alla lunghezza dell’utensile. Se le vibrazioni insorgono durante la lavorazione, la capacità di smorzamento entrerà immediatamente in azione e l’energia cinetica della barra verrà assorbita da un sistema di smorzamento. Di conseguenza, le vibrazioni vengono ridotte al minimo e la produttività può essere mantenuta ed anche migliorata. All’estremità del portautensili, nel mandrino, torretta o altro tipo di portautensile, la più piccola instabilità, o spostamento, metterà a rischio la lavorazione di fori profondi. Gli utensili con accoppiamento integrato Coromant Capto forniscono prestazioni superiori in numerose applicazioni. Il preciso profilo poligonale, relativamente lungo, del sistema di attrezzamento modulare, con le sue elevate forze di bloccaggio ed il buon supporto della flangia, resisterà a qualsiasi “carico” in questo punto. SVILUPPI IN CORSO Un esempio del più recente sviluppo in barenatura con utensili rotanti è il nuovo bareno antivibrante per finitura CoroBore 825. Con l’ultimissima tecnologia di inserti ed utensili all’estremità di taglio, un bareno Silent Tools ed una vasta gamma di attacchi integrati Coromant Capto in varie misure, le applicazioni su centri di lavoro e fresa-alesatrici avranno nuovi “strumenti” con cui ridurre i tempi di taglio, mantenendo ancora i livelli di qualità dei componenti. Di conseguenza, la regola di lavorazione consolidata per i fori profondi, cioè “minimizzare sempre la sporgenza dell’utensile”, oggi dovrebbe essere affiancata da un’altra regola: “Quando le elevate sporgenze degli utensili sono inevitabili, assicurarsi di utilizzare la migliore tecnologia disponibile. CHRISTER RICHT NEWS KNOW-HOW CONGIUNTO A SERVIZIO DEL SETTORE AUTOMOBILISTICO Sandvik Coromant ha siglato un accordo di collaborazione con Camito, l’ideatrice di un nuovo metodo di produzione degli stampi per il settore automobilistico. Camito è una controllata del gruppo NovaCast Technologies, che sviluppa e vende stampi per i componenti di carrozzerie automobilistiche, nonché software per la metodologia, la simulazione e il controllo dei processi destinati all’industria automobilistica globale e al relativo indotto. Il metodo, ora brevettato, si basa sulla fusione di ghisa grigia e acciaio per utensili mediante una nuova tecnologia in grado di ridurre le tempistiche di produzione dei nuovi veicoli. Un anno fa, Camito firmò il suo primo contratto con Volvo PD, che prevedeva la produzione di stampi per il nuovo modello della Volvo C70 mediante il metodo Camito. Quest’ultimo consente a Volvo di concentrare le varie fasi di fabbricazione degli stampi per la produzione della scocca in un’unica colata. Lo stampo, tuttavia, dev’essere ulteriormente rifinito, ed è qui che entra in gioco Sandvik Coromant. Christer Svensson, CEO di Camito, intravede grandi opportunità nella collaborazione. “Sandvik Coromant è l’azienda numero uno nella fornitura di utensili e di know-how in materia di lavorazione e finitura. La loro competenza completerà in maniera ottimale la tecnologia e la programmazione di Camito, per cui riteniamo che lo sviluppo futuro non potrà che beneficiare di questa collaborazione”. Anche Lennart Lindgren, vice-presidente esecutivo Marketing e Business di Sandvik Coromant, è estremamente soddisfatto: “Il fatto di vendere il nostro know-how in materia di inserti abbinato allo stampo di Camito crea nuove opportunità di business. Poter contribuire a ridurre le tempistiche di produzione all’interno del settore automobilistico, insieme a Camito, è estremamente importante per noi”. Le due aziende coordineranno i loro rispettivi poli tecnologici all’interno di un unico centro situato nella Svezia meridionale. NUOVI STANDARD NELLA FRESATURA DELLA GHISA Il prossimo passo annunciato nell’ambito della Nuova Generazione di Inserti Sandvik Coromant, lanciata recentemente sul mercato con la fortunata qualità GC4225 per la tornitura dell’acciaio, sarà l’introduzione di due nuove qualità, che stabiliranno nuovi standard nella fresatura della ghisa. GC1020 e GC3220 aiuteranno i clienti ad ottenere maggiori risultati con un minore dispendio di risorse, afferma il Project Manager Anders Fältenhag. Grazie ai vantaggi delle più recenti tecnologie di rivestimento brevettate, questi inserti presentano una durevolezza e una resistenza all’usura decisamente superiori e hanno tutte le carte in regola per effettuare più rapidamente le numerose operazioni richieste nella lavorazione della ghisa. Racchiudere in un’unica soluzione completa la capacità di lavorare un pezzo più a lungo e a velocità più elevate, garantendo nel contempo la massima qualità sia nella lavorazione a secco che in quella a umido, è ormai diventato realtà, commenta Fältenhag. Maggiori informazioni sulla lavorazione della ghisa a pagina 12. VINCERE LE SFIDE DELLA CGI Gli specialisti Sandvik Coromant del settore automobilistico stanno conducendo un programma di ricerca su nuove metodologie e soluzioni di attrezzamento specifiche per la ghisa vermicolare (Compacted Graphite Iron, CGI). La CGI consente di sviluppare componenti e motori più leggeri e al tempo stesso più robusti. Sono in corso vari progetti, infatti, per il lancio di nuovi inserti e qualità in grado di offrire soluzioni di lavorazione più competitive, che potrebbero incrementare l’utilizzo di questo materiale all’interno del settore. Sinora, la CGI ha ottenuto i risultati migliori nel settore dei veicoli pesanti, ma si sta facendo strada a poco a poco anche nel campo delle automobili, dove svariati modelli ad alte prestazioni prevedono l’utilizzo del materiale a volumi di produzione relativamente ridotti. Attualmente le case automobilistiche stanno analizzando il suo impiego su volumi più consistenti. La sfida che pone la ghisa vermicolare, o CGI, è quella di sviluppare metodi di fabbricazione economicamente efficienti e produttivi, ottimizzando il design dei componenti in CGI al fine di valorizzare le caratteristiche del materiale. Un importante passo avanti è stato lo sviluppo di processi di lavorazione i cui costi e tempi ciclo generali fossero in linea con quelli di operazioni analoghe utilizzate nella produzione di motori in alluminio e ghisa grigia. La struttura “corallina” della CGI, assolutamente unica nel suo genere, è problematica soprattutto a livello di durata dell’utensile, poiché la lavorazione della CGI genera maggiori forze di taglio che, a loro volta, creano temperature più elevate nella zona di taglio. La CGI, inoltre, può essere prodotta con tenori di perlite differenti in funzione dell’applicazione, influenzando il relativo processo di lavorazione. Per ottimizzare le geometrie e le qualità degli inserti, gli ingegneri della divisione Ricerca e Sviluppo di Sandvik Coromant stanno approfondendo lo studio del materiale, al fine di comprendere maggiormente la struttura e la composizione della CGI e come questi fattori influiscono sul comportamento all’usura. La CGI ha una morfologia unica nel suo genere, che garantisce elevate proprietà di aderenza tra la grafite compattata e la matrice di ghisa, sopprimendo l’innesco e la propagazione di cricche nel materiale e migliorando le caratteristiche meccaniche rispetto alla ghisa grigia nonché la conducibilità CoroMill 365 con qualità GC1020 termica rispetto alla ghisa durante la lavorazione di un blocduttile (sferoidale). Nel co motore in CGI complesso, tutto ciò si traduce in un miglioramento delle caratteristiche meccaniche e in un materiale all’incirca due volte più resistente della ghisa grigia. Gli specialisti di Sandvik Coromant stanno seguendo i progressi della CGI come materiale di fabbricazione dei motori e, in particolare, sono alla ricerca di soluzioni ottimali per la fresatura e la barenatura di questo nuovo metallo. Riuscire ad effettuare queste operazioni a tempi ciclo e costi analoghi ai processi di lavorazione della ghisa grigia avrebbe un impatto considerevole sul mercato delle automobili a piccola cilindrata, in cui un’alternativa alla ghisa grigia offrirebbe vantaggi in termini di peso e robustezza. METALWORKING WORLD 29 L’iPod, diventato ormai oggetto di culto, è inconfondibile. LA RIVOLUZIONE CULTURALE IN FORMATO TASCABILE FOTO: APPLE, THOMAS PINK, PRESSENS BILD Gli esperti dicevano che non avrebbe mai funzionato, i fan lo definivano un sacrilegio, ma il mercato è letteralmente impazzito per lui. Quando Apple Computer lanciò l’iPod nel 2001, anche i più ottimisti non potevano prevedere l’enorme impatto che questo lettore musicale di ultima generazione avrebbe avuto sulla cultura popolare. E sui fatturati di Apple... IL PROSSIMO 23 OTTOBRE si festeggerà il quinto anniversario dell’iPod, occasione per la quale molti attendono, speranzosi, una nuova sorpresa da parte della casa costruttrice, Apple. Ma sono ben pochi i segreti che trapelano dalla riservatissima azienda guidata dal fondatore, Steve Jobs, e dal team di design, capitanato da Jonathan Ive, per cui lo sapremo con sicurezza soltanto il giorno stesso. Segretezza, speculazione e trepidazione su ciò che ha in serbo Apple per il mercato sono i sen- 30 METALWORKING WORLD timenti che circondano il fenomeno iPod. Apple ha mantenuto alto l’interesse - e i fatturati - con una serie infinita di aggiornamenti e cambiamenti di prezzo che persino i fan più sfegatati dell’iPod fanno fatica a seguire. Ma l’iPod non è un prodotto a sé stante. E’ accompagnato da un altro fenomeno di tendenza, l’iTunes Music Store, il servizio di jukebox musicale via internet al costo di “un dollaro per canzone”, che ha venduto 1 miliardo di canzoni nell’arco di soli tre anni. Insieme, danno vita a ciò che gli analisti chiamano ”l’economia dell’iPod”, dove il successo di iTunes fa lievitare le vendite dell’iPod e viceversa, non lasciando altra scelta all’industria della musica se non sedersi e prendere premurosamente appunti. L’iTunes Music Store ha generato un aumento massiccio dei download musicali legali in un’epoca in cui lo scambio illecito di file sta mettendo a dura prova i bilanci delle case discografiche. Ma l’era dell’iPod è ben lungi dall’essere terminata: il piccolo lettore MP3 digitale ❯❯ Tieni il tuo iPod Nano vicino al cuore. Thomas Pink, il negozio preferito dagli uomini d’affari delle grandi città, ha creato appositamente per l’iPod Nano una cravatta con un taschino sul retro e un gancetto per nascondere i cavi senza aggrovigliarli. APPLE/SANDVIK Che cosa ha a che fare l’iPod con Sandvik Coromant? Dietro il successo di vari dispositivi elettronici, tra cui i lettori MP3 come l’iPod, c’è la mano di qualche designer, attento alle tendenze della moda e alla funzionalità. Creare gli accessori di culto della prossima generazione non sarebbe possibile senza i produttori di stampi & matrici, in grado di trasformare un semplice progetto in un oggetto di tendenza, e lo sviluppo di nuovi materiali che varcano i confini del design. Se da un lato i produttori necessitano di una qualità elevata affinché il prodotto finale soddisfi i loro requisiti, dall’altro la moda esige che i nuovi modelli vengano lanciati sul mercato ad intervalli sempre più ridotti. Questo fatto, a sua volta, mette sotto pressione i produttori di stampi, costretti a lavorare con precisione a ritmi sempre più serrati. All’interno di questo scenario, le parole d’ordine sono efficienza e precisione. Sandvik Coromant fornisce il proprio contributo con la propria conoscenza dei processi e gli utensili da taglio di alta qualità, in grado di ridurre i cicli di produzione degli stampi. I designer industriali hanno cercato a lungo un materiale che avesse la lucentezza e il tocco di una finitura metallica, ma che fosse realizzabile in diversi colori. Fu così che, quando Decorex® di Sandvik Materials Technology fece il proprio ingresso sul mercato, gli ingegneri ebbero nuove opportunità di entrare in una dimensione ancora superiore. Decorex è una striscia d’acciaio rivestito brevettata, sviluppata appositamente per una serie di applicazioni diverse, dall’elettronica di consumo alle applicazioni domestiche. I possibili usi spaziano dai telefoni cellulari, gli assistenti digitali personali, le fotocamere digitali e i lettori MP3 ad apparecchi più grandi, come tostapane e bollitori. Oltre ad offrire un materiale con una finitura metallica in vari colori, consente ai produttori di realizzare risparmi in termini di cicli di produzione, sprechi e vantaggi dal punto di vista ambientale, pur offrendo una finitura di alta qualità. Decorex® è un’alternativa all’alluminio anodizzato e può essere utilizzato in sezioni molto più sottili grazie alla robustezza dell’acciaio inossidabile. METALWORKING WORLD 31 “Sin dall’inizio volevamo un prodotto che sembrasse così naturale, così inevitabile e così semplice da passare quasi inosservato.” è facile da capire e da utilizzare. Anche se è il lettore digitale più venduto al mondo, inoltre, l’iPod ha conservato quell’aura di esclusività che lo rende un vero e proprio oggetto di culto. SI PUÒ DIRE CHE IL FENOMENO iPod nasca nel Un uomo pacato – l’enigmatico designer britannico Jonathan Ive. ❯❯ conta un vasto numero di adepti, costantemente ammaliati dal suo fascino grazie a una strategia fatta di frequenti aggiornamenti e dell’introduzione di un prezzo base subito dopo il debutto dei nuovi modelli. Il motivo di tanto successo è semplice: l’iPod gennaio del 2001, anche grazie al lancio del programma informatico iTunes per i computer Mac. Nella sua prima versione, il programma convertiva le tracce musicali da CD audio a file audio digitali, le organizzava e creava una sorta di radio via Internet. Nove mesi dopo, quando Apple annunciò l’avvento del primo iPod con hard disk da 5 GB per oltre 1000 canzoni, il lettore digitale utilizzava l’iTunes per convertire e organizzare le sue tracce musicali. Il lancio dell’iPod fu una sorta di shock per i fan del Mac, che si chiedevano che cosa avesse in previsione Apple, ma i vertici dell’azienda tennero fede alla propria filosofia. Si dice che Jobs abbia affermato a proposito dell’iPod: “E’ Apple quanto qualsiasi altra cosa FASI PRINCIPALI 2002 Gennaio: Apple lancia il software iTunes per i computer Mac. Marzo: il primo aggiornamento dell’iPod raddoppia la capacità di memoria delle canzoni. Ottobre: lancio della prima generazione di iPod, che fa della memoria su disco fisso (anziché memoria flash), della potenza e della facilità d’uso i suoi punti forti. Ma le vendite faticano a prendere quota dopo gli attacchi dell’11 settembre - solo 125.000 pezzi venduti alla fine dell’anno. Luglio: Apple lancia il primo iPod compatibile con i PC. 2001 32 METALWORKING WORLD Dicembre: prima edizione limitata esclusiva dell’iPod, una delle più costose in assoluto, con incisi i loghi o gli autografi di personaggi famosi come Madonna o lo skateboarder Tony Hawk. 2002 iPod Shuffle. 2004 Tempismo e sorpresa sono fondamentali per mantenere vivo il desiderio. 2001 realizzata sinora da Apple”. E Jonathan Ive, responsabile del team di design Apple, spiega: “Sin dall’inizio volevamo un prodotto che sembrasse così naturale, così inevitabile e così semplice da passare quasi inosservato”. Ora, cinque anni dopo, è difficile immaginare un mondo senza iPod, il cui successo pare non avere fine. C’è un flusso costante di nuovi modelli, nuovi look, nuove tecnologie, funzionalità superiori e molto altro su cui rimuginare per i fan dell’iPod e gli analisti economici. Nel frattempo, altri stanno cercando di cavalcare la medesima onda di successo dell’iPod, sia per associazione sia per semplice imitazione. Vi sono migliaia di accessori sul mercato, da minuscole custodie di maglia a sistemi sonori hightech, che fanno la fortuna dei loro produttori. La filosofia che si cela dietro questi accessori è molto semplice: visto che gli utenti dell’iPod non spendono più per i CD, hanno soldi per comprare auricolari, casse, custodie, dock e via dicendo. Le vendite dell’iPod e dei suoi Gennaio: Apple celebra il ventesimo anniversario del computer Macintosh riproponendo lo storico spot pubblicitario del 1984 con “la donna che brandisce il martello”, ma questa volta con un iPod. Viene lanciato sul mercato l’iPod Mini, con scocca in alluminio colore argento, oro, rosa, blu o verde e memoria per 1000 canzoni, che si trasforma in un tale oggetto di culto che oggi alcuni modelli originali sono diventati oggetti di collezione. Maggio: Apple supera la soglia dei tre milioni di iPod venduti. 2003 Aprile: Apple inaugura la terza generazione di iPod con un modello che verrà nuovamente aggiornato nell’autunno dello stesso anno. Lancio dell’iTunes Music Store con una biblioteca di 200.000 canzoni; nell’arco di una settimana, le vendite raggiungono 1 milione di canzoni. 2003 Luglio: la quarta generazione di iPod, ancora più sottile e con batteria più performante, rivoluziona il mercato. Agosto: il catalogo iTunes Music Store raggiunge 1 milione di canzoni. Ottobre: duplice debutto per iPod Photo e iPod U2 special edition. Apple annuncia che le vendite dell’iPod hanno raggiunto i 6 milioni di pezzi. 2004 accessori sembrano essere spinte da un desiderio apparentemente insaziabile di possedere sempre l’ultima novità, risultando migliori degli altri e, nel contempo, personalizzando il proprio lettore. Sono molteplici le imitazioni dell’iPod comparse sul mercato, ma la combinazione iPod-iTunes è difficile da emulare: nessun altro lettore digitale, infatti, può contare su un tale livello di riconoscimento del brand e nessun’altra biblioteca musicale online è grande quanto iTunes. La partnership iPod-iTunes ha scosso profondamente il settore musicale, dai negozi alle stesse case discografiche. Ma è stata di enorme beneficio per le etichette musicali indipendenti, i cui artisti sono accessibili sull’iTunes Music Store quanto i cantanti più famosi, senza citare libri audio e podcaster che, tramite iTunes, hanno avuto pari visibilità e accesso a un massiccio pubblico internazionale. Non manca proprio nulla: a colorare l’iPod ci pensano le immagini visualizzate sul display o le custodie dai colori ultravivaci. QUANDO A FEBBRAIO è stata scaricata la miliar- desima canzone dall’iTunes Music Store, Steve Jobs è intervenuto nell’euforia del momento con un’affermazione alquanto seria: “Spero che oggi ogni cliente, artista e dirigente di casa discografica dedichi un momento di riflessione a ciò che abbiamo realizzato nell’arco degli ultimi tre anni. Attualmente, in tutto il mondo sono state acquistate e scaricate legalmente oltre 1 miliardo di canzoni, che rappresentano un potente motore contro la pirateria, nonché il futuro della distribuzione musicale in un’epoca di transizione dai CD a Internet”. L’iPod sarà in grado di conservare quella combinazione magica di esclusività e vendite da capogiro? Probabilmente sì. I possessori di iPod non fanno distinzione di classe sociale; si dice che persino Sua Maestà la Regina d’Inghilterra ne possegga uno. E il potere di questo minuscolo aggeggio digitale è tale da essere diventato un veicolo d’informazione non limitato esclusivamente a musica, video e immagini. I musei e le gallerie d’arte, ad esempio, utilizzano l’iPod per le visite guidate. I professori universitari trovano che alcuni studenti prestino maggiore attenzione alle lezioni in podcast anziché a quelle reali. Chissà quale sarà il prossimo utilizzo dell’iPod! Gli analisti, gli amici e i nemici dell’iPod continuano a osservare ogni singola mossa di Apple. Come disse un analista, “Apple ha il lettore, il sistema di fornitura e le partnership di contenuto migliori. Ma c’è un fattore che garantisce la sua supremazia: la massima semplicità d’uso”. JANE GARNER 2006 2005 Gennaio: lancio dell’iPod Shuffle, che carica 120 canzoni con un solo clic e le riproduce in sequenza casuale. Luglio: da un sondaggio internazionale a cura di Business Week, condotto tra circa 1.000 alti dirigenti aziendali, Apple emerge come l’azienda più innovativa a livello mondiale. Raccoglie il 24,8% dei voti, un punteggio superiore a quello di 3M e Microsoft insieme, classificatesi rispettivamente in seconda e terza posizione. Settembre: lancio dell’iPod Nano, più sottile di una matita, ma in grado di memorizzare 1.000 canzoni e visualizzare copertine, fotografie e giochi a colori. Apple cessa la produzione dell’iPod Mini. 2005 L’Harry Potter Digital Box Set, equivalente a circa 100 CD, viene pubblicato sull’iTunes Music Store e c’è un’edizione speciale dell’Harry Potter iPod con incisa la rupe di Hogwarts. L’iTunes Music Store diventa il catalogo musicale online più grande in assoluto, con 1.7 milioni di canzoni. Ottobre: Apple inaugura la quinta generazione di iPod, con display a colori da 2.5 pollici e memoria per 15.000 canzoni, 25.000 foto o più di 150 ore di filmati. Il nuovo modello è il 30% più sottile del suo predecessore e ha il 50% di memoria in più, ma è venduto allo stesso prezzo della quarta generazione di iPod. Gennaio: Apple comunica di aver raggiunto, nel primo trimestre del 2006, il livello di ricavi e di utili più alto della storia dell’azienda. Nel trimestre chiuso il 31 dicembre 2005, ha eseguito consegne per oltre 14 milioni di iPod e realizzato il 20% di crescita nelle vendite di computer Mac rispetto al medesimo periodo del 2004. stata scaricata dall’iTunes Music Store (McDonalds impiegò otto anni a vendere il suo miliardesimo hamburger). Febbraio: Apple annuncia il lancio del nuovo iPod Nano da 1 GB, con memoria per 240 canzoni o 15.000 foto, e dello stereo ad alta fedeltà iPod per un suono “avvolgente”. Aprile: Apple celebra il 30° anniversario dell’azienda. Il 23 febbraio viene ricordato nella storia della Apple come il giorno in cui la miliardesima canzone, “Speed of Sound”, è Ora l’iTunes Music Store offre più di 3.500 video musicali, 35.000 podcast e 16.000 libri audio, oltre a più di 2.000.000 di canzoni delle principali etichette discografiche tradizionali e indipendenti. Maggio: prende il via la collaborazione tra Nike e Apple, che unisce il mondo dello sport a quello della musica. Il primo prodotto sviluppato grazie a questa partnership è il Nike+iPod Sport Kit, un sistema che consente alle scarpe Nike+ di dialogare con l’iPod. 2006 METALWORKING WORLD 33 TECNOLOGIA COROMANT CAPTO, UNA LEGGENDA DEL SETTORE UN CONCETTO DI ATTREZZAMENTO MODULARE ORIENTATO AL FUTURO Sono pochi i sistemi modulari attualmente presenti sul mercato in grado di sopravvivere alla necessità di garantire costantemente elevate prestazioni, a prescindere dalla lavorazione da effettuare. Coromant Capto rappresenta l’eccezione alla regola. Concepito nel 1991, dimostra tuttora il medesimo standard elevato di prestazioni in un’ampia gamma di applicazioni, dalla tornitura alla fresatura, foratura e barenatura. Coromant Capto consente di utilizzare i medesimi utensili da taglio e adattatori in applicazioni e macchine differenti, garantendo un unico sistema di attrezzamento standard per tutta l’officina. Allo stesso tempo, il sistema risponde ai canoni della massima flessibilità, proponendo diverse varianti di assemblaggio degli utensili con lunghezze e forme differenti. L’ACCOPPIAMENTO È FONDAMENTALE Il poligono conico è pretensionato all’interno del dispositivo di bloccaggio con una forza pari a svariate tonnellate; l’accoppiamento risultante è estremamente robusto. 34 METALWORKING WORLD Grazie alla sua configurazione, Coromant Capto può essere utilizzato per tutte le operazioni della lavorazione dei metalli su centri di tornitura, centri di lavoro e macchine utensili multi-task. Lo stesso attacco base in una gamma di dimensioni differenti (da 32 mm a 100 mm), infatti, consente di utilizzare oltre 5.000 utensili diversi. La sfida per i progettisti di Sandvik Coromant consisteva nello sviluppare un accoppiamento per tornitura, fresatura e foratura che riuscisse a soddisfare i vari requisiti che tali operazioni presentavano in termini di rigidezza, trasmissione del momento torcente, ripetibilità, sostituzione automatica dell’utensile e tutti gli aspetti legati alla gestione e alla manipolazione degli utensili. L’accoppiamento si basa su un adattatore che posiziona gli utensili attraverso un particolare tipo di accoppiamento con profilo poligonale conico autocentrante. L’ampia superficie di contatto, piana e rettificata, sui tre “fianchi”, rispetto al poligono conico anch’esso rettificato conferisce la massima stabilità, La forma poligonale favorisce la grazie al suo contatto trasmissione dei momenti torcenti bifacciale e alsenza la necessità di ricorrere ad l’accoppiamento elementi separati, come spine o chiavette. di precisione. Questo design consente la rigidità e la ripetibili- tà necessarie come pure la trasmissione delle forze di bloccaggio senza perdita di precisione. L’accoppiamento con profilo poligonale trasmette le forze senza utilizzare elementi separati come spine o chiavette. L’accoppiamento di precisione garantisce l’assenza di giochi, rendendo possibile quindi la trasmissione dei momenti torcenti in entrambe le direzioni senza perdere l’altezza centrale. La combinazione tra accoppiamento di precisione ed elevata forza di bloccaggio è conferita dal contatto bifacciale. La forza di taglio viene trasmessa attraverso un’ampia superficie di contatto tutt’attorno al poligono ed alla flangia, evitando eventuali picchi di carico e garantendo una costante posizione assiale del tagliente, nonostante le elevate forze di taglio assiali. L’accoppiamento Coromant Capto trasferisce la coppia in maniera simmetrica intorno al poligono, mentre gli altri accoppiamenti trasferiscono la coppia soltanto con una chiavetta all’estremità posteriore più piccola del cono, con l’ausilio di forze di attrito che agiscono sulle superfici di contatto assiali tra l’utensile ed il dispositivo di bloccaggio. UNA DIMOSTRAZIONE DI PERFORMANCE Per mettere in luce la differenza che questa tipologia di accoppiamento offre nelle applicazioni reali, il reparto Sviluppo di Sandvik Coromant ha effettuato vari test per confrontare la performance del proprio accoppiamento con quella di un concorrente. In un test condotto su applicazioni di tornitura, si è misurata la deviazione all’interno dell’accoppiamento, causata Il posizionamento del tagliente rimane costante nonostante le elevate forze di taglio. Coromant Capto è il vero accoppiamento universale per tornitura, fresatura e foratura. dalla coppia statica e dalla flessione, per Coromant Capto C5 e un modello della concorrenza HSK50-A. Per entrambi, la deviazione è stata misurata a f1=35 mm e l1=60 mm, con f1 e l1 come unità di taglio esterna standard di misura C5. La coppia applicata corrisponde a valori Ft statici agenti su f1=35 e l1=60, simulando l’azione di taglio su un’unità di taglio standard C5. La rigidezza alla torsione è considerata il fattore più critico per la tornitura esterna. Dal test risultano movimenti significativi nell’accoppiamento HSK50, che iniziano già con Ft=4 kN, equivalente al limite massimo dell’area di lavoro media. A Ft=14 kN (equivalente al limite estremo dell’area di sgrossatura leggera e al valore Ft massimo consentito per unità di taglio esterne standard C5), la deviazione dell’utensile HSK50 era pari a circa 0.4 mm, rispetto ai soli 0.1 mm dell’utensile C5. Da ciò si evince che l’accoppiamento HSK non è consigliabile per le operazioni di tornitura, eccezion fatta per la finitura e la lavorazione media, in seguito alla sua capacità limitata di trasferire la coppia. Anche nel raffronto in termini di deviazione generata da semplice flessione, C5 dimostra una prestazione migliore. Coromant Capto possiede un cono più lungo con un angolo di rastrematura inferiore (1/20 rispetto a 1/10 dell’accoppiamento HSK), nonché una maggiore quantità di materiale e una forza di bloccaggio più elevata, che genera una resistenza alla flessione superiore. Determinare a dimostrare la performance generale dell’accoppiamento, gli ingegneri Sandvik Coromant addetti allo sviluppo hanno confrontato C5 con la dimensione equivalente di un concorrente mediante utensili standard. Una volta applicata la forza statica (Ft) alla sede dell’inserto, si è misurata la deviazione. L’unità di taglio del concorrente, tuttavia, era 10 mm più corta, pari a 50 mm rispetto ai 60 di C5. Dopo l’applicazione di Ft, la deviazione veniva generata dalla coppia e dalla flessione, simulando un’operazione di taglio reale. Con questo utensile esterno di lunghezza ridotta, la coppia era il fattore dominante. I risultati hanno dimostrato che la combinazione di utensili e attacco Coromant Capto era nettamente più rigida. La differenza era particolarmente significativa nell’area di sgrossatura leggera. Di conseguenza, Coromant Capto consente di utilizzare dati di taglio, come gli avanzamenti, superiori, che a loro volta incrementano la produttività. Nelle operazioni di fresatura, di norma è la capacità di resistenza alla flessione e alla coppia il fattore limitante per un accoppiamento modulare. La forza di bloccaggio all’interno dell’accoppiamento è direttamente proporzionale alla capacità di resistenza alla flessione e alla coppia. Coromant Capto utilizza un sistema di bloccaggio a vite centrale che conferisce, come minimo, una forza di bloccaggio doppia rispetto a qualsiasi altro sistema a bloccaggio laterale. La figura illustra la deviazione di un’unità di taglio Coromant Capto C5 e una HSK50 in un’operazione di tornitura esterna. SINTESI Questi fattori di performance hanno fatto sì che Coromant Capto riscuotesse grandi consensi all’interno del settore e venisse adottato da altri produttori. L’imminente certificazione ISO di questo sistema sarà un passo importante, non solo per salvaguardare il livello di qualità elevato necessario per produrre un accoppiamento Coromant Capto in base alle specifiche aziendali, ma anche per affermare la sua posizione di leadership sul mercato. ELAINE MCCLARENCE Il design integrale, con foro passante per il refrigerante, consente un’adduzione efficace e costante di quest’ultimo, migliorando anche la durata dell’utensile e la produttività. METALWORKING WORLD 35 ANDATE OLTRE CON GC4225! Non accontentarsi mai dei risultati raggiunti e cercare sempre di migliorare: è questa la chiave del successo in un mercato che diventa ogni giorno più esigente e competitivo. lo sapeva bene, quando nel 1971 fondò l’azienda che oggi porta il suo nome. Nata come officina lavorazioni meccaniche, la Bastai si specializza negli anni nella produzione di particolari torniti e fresati di precisione per conto terzi. Alle richieste sempre maggiori del mercato, l’azienda risponde ampliando le proprie strutture, competenze e capacità produttiva e trasferendo la sede nei nuovi stabilimenti di Eupilio, un comune della provincia di Como. ENZO BASTAI QUESTO Dotata di un parco macchine all’avanguardia composto da torni frontali e verticali CNC a doppio mandrino ed asservimento robotizzato, centri di lavoro CNC multipallets a 5 assi, centri di foratura, e molte altre ancora, la Bastai fa da sempre delle tecnologie avanzate e della grande flessibilità di produzione (tutte le lavorazioni vengono svolte, infatti, all’interno dell’azienda) il proprio fiore all’occhiello. Il risultato di questi sforzi è una vasta gamma di prodotti (in un’ampia varietà di materiali, quali acciaio, inox, leghe a base di ferro e alluminio) di elevata qualità, conformi alle specifiche esigenze del cliente e rispondenti alle severe normative della certificazione UNI EN ISO 9001:2000. prodotti ed il ricorso a tecnologie avanzate, però, da soli non bastano a garantire l’obiettivo di un miglioramento continuo: sono anche i fornitori, con l’assistenza, la competenza e la disponibilità del proprio personale, a rendere possibile questa costante evoluzione. “Qualsiasi sia il problema, insieme riusciamo sempre a trovare una soluzione” afferma Daniele Bastai, responsabile acquisti dell’azienda. L’IMPIEGO DI NUOVI Da sinistra, Attilio Bastai, responsabile marketing e vendite, Corrado Galbusera, tecnico di vendita Sandvik Coromant, Daniele Bastai, responsabile acquisti; seduto Enzo Bastai, titolare dell’azienda. 36 METALWORKING WORLD Si riferisce a Corrado Galbusera, tecnico di vendita Sandvik Coromant che ormai da alcuni anni segue con dedizione l’azienda di Eupilio: un rapporto di collaborazione schietto e diretto del quale il cliente è molto soddisfatto e che è andato consolidandosi nel tempo; questo è testimoniato anche dalla fiducia sempre maggiore riposta dalla Bastai in Sandvik Coromant, divenuto ormai partner privilegiato dell’azienda comasca. Perché Sandvik Coromant è molto più di un semplice fornitore di utensili: Sandvik Coromant fornisce soluzioni in grado di generare valore per i propri clienti e incrementare realmente la loro produttività. Proprio per questo motivo, non appena la nuova qualità GC4225 per la tornitura di acciaio è stata introdotta sul mercato, Corrado Galbusera ha pensato subito di proporla alla Bastai per apportare un ulteriore miglioramento ai suoi cicli produttivi; e questo, nonostante la precedente qualità Coromant GC4025 stesse già fornendo risultati più che soddisfacenti nella produzione dell’azienda. Poche ore più tardi, la nuova qualità era già alla prova, impegnata nella lavorazione di una flangia destinata al settore automobilistico. Si tratta di un particolare forgiato in acciaio Nuova qualità GC4225: la soluzione migliore per qualunque esigenza. La flangia da realizzare. al carbonio C40 sul quale si devono eseguire in taglio continuo operazioni di sfacciatura, tornitura dei diametri esterni e barenatura del foro centrale, (seguite, poi, dall’esecuzione di una serie di fori, alcuni dei quali filettati, a completare il pezzo). Per presentare le caratteristiche e le potenzialità della nuova qualità, dapprima è stato eseguito un test esattamente con gli stessi parametri di lavorazione utilizzati in precedenza, a dimostrazione della perfetta intercambiabilità tra le due diverse soluzioni. I risultati sono stati incredibili: non soltanto, infatti, è stata riscontrata un’usura decisamente ridotta e più uniforme rispetto alla precedente qualità, ma in due delle tre operazioni affrontate è stato possibile ottenere addirittura il doppio dei pezzi prodotti, prima di dover sostituire l’inserto. La versatilità della nuova qualità, inoltre, è provata dal fatto che è stato possibile realizzare le tre diverse operazioni (sfacciatura, tornitura interna e tornitura esterna) con uno “Qualsiasi sia il problema, insieme riusciamo sempre a trovare una soluzione.” stesso tipo di inserto: il WNMG 08 04 12 in geometria -PM. E questo non è tutto: perché la nuova qualità GC4225 non è semplicemente più tenace e resistente all’usura rispetto al suo predecessore, ma è stata anche progettata espressamente per consentire l’impiego di dati di taglio più elevati in un campo applicativo che fosse il più vasto possibile, al fine di rendere possibile un incremento della produttività. della prima sessione di prove, su suggerimento di Galbusera si è provveduto ad impostare una velocità di taglio superiore del 20% rispetto a quella impiegata in precedenza ed a ripetere per intero il ciclo produttivo del pezzo. In questo modo, in confronto alla soluzione adottata originariamente dalla Bastai, non soltanto è stato possibile ottenere un marcato incremento nel numero di pezzi prodotti per tagliente (da 60 a 100), mantenendo allo stesso tempo un perfetto controllo dello sviluppo di usura, ma si è avuta anche una sensibile riduzione (-15%) del tempo ciclo. Una riduzione quantificabile, considerando i lotti di produzione medi dell’azienda, in circa 100 ore all’anno, che si traducono in un risparmio annuo complessivo di oltre 4000 €. Un risultato eccellente sia dal punto di vista della produttività, che sotto l’aspetto della sicurezza di lavorazione (che riveste un’estrema COSÌ, AL TERMINE importanza, visto l’impiego nella produzione di macchine robotizzate non presidiate) e, al tempo stesso, una grande soddisfazione per Corrado Galbusera e la famiglia Bastai, titolare dell’azienda. L’azienda di Eupilio è rimasta talmente soddisfatta dei risultati ottenuti che ha subito deciso di convertire tutti gli ordini della precedente qualità P25 alla nuova qualità GC4225 e, in questo momento, sta sperimentando con successo anche l’introduzione delle nuove qualità di inserto Sandvik Coromant destinate alla fresatura. Seguite l’esempio della Bastai e non accontentatevi mai dei risultati raggiunti: andate oltre, con la nuova qualità GC4225! GIANFRANCO BIANCO La flangia finita, assieme agli inserti WNMG in qualità GC4225. METALWORKING WORLD 37 Una vista dell’officina dell’azienda. PICCOLI COMPONENTI, Grazie ai più recenti sviluppi nella tecnologia degli utensili e dei materiali da taglio, è stato possibile raggiungere importanti traguardi nella lavorazione di componenti di piccole dimensioni, e non soltanto. nasce a Roma nel 1981 e si specializza subito nella lavorazione di pezzi torniti di piccole dimensioni, senza per questo trascurare la produzione di particolari meccanici di precisione in genere. Trasferitasi in seguito nell’attuale sede di Fossombrone (in provincia di PesaroUrbino), l’azienda consolida la propria posizione di mercato, grazie ad un parco macchine all’avanguardia (che comprende torni da barra a fantina mobile Tornos e Manuring, torni Biglia CNC e centri di lavoro Famup a doppio pallet) e all’approfondita competenza tecnica del proprio personale. Settori come quello elettronico, delle telecomunicazioni, o delle valvole pneumatiche e idrauliche sono solo alcuni esempi degli ambiti ai quali si rivolge la produzione della Pettinari: una produzione orientata da sempre all’elevata flessibilità (con la capacità di lavorare efficacemente su piccole, come su grandi serie) ed al ridotto costo per componente, elementi essenziali per mantenere un’elevata competitività in questi campi applicativi. Il rapporto di collaborazione dell’Officina L’OFFICINA MECCANICA PETTINARI 38 METALWORKING WORLD Pettinari con Sandvik Coromant dura ormai da molti anni, durante i quali l’azienda pesarese ha potuto beneficiare delle numerose novità introdotte (non ultimi i nuovi sistemi di utensili CoroCut 3, CoroTurn XS e CoroCut XS, sviluppati espressamente per le lavorazioni di minuteria) e dell’esperienza e professionalità dei tecnici e specialisti Coromant. Ma l’offerta Sandvik Coromant non si limita solamente agli utensili per piccoli componenti, arrivando a coinvolgere tutti i settori delle lavorazioni ad asportazione di truciolo metallico con soluzioni efficienti e produttive. A riprova di ciò, l’esempio che andiamo ora ad esaminare non riguarda propriamente un “piccolo componente”, quanto piuttosto un componente di piccole dimensioni. Si tratta, in particolare, di un supporto per espositori porta-abiti con ripiani in cristallo destinati all’industria dell’abbigliamento, facente parte di un’importante commessa affidata alla Pettinari da un grosso cliente del settore. Il pezzo in questione viene ricavato dal pieno a partire da un semilavorato in acciaio inox 316L tramite un’operazione di fresatura di contornatura e spianatura eseguita su un centro di lavoro Famup MC60 con accoppiamento ISO 40. Concludono poi il ciclo, l’esecuzione di quattro fori filettati e la successiva intestatura della superficie inferiore del pezzo, eseguita a tornio, per ottenere una finitura superficiale a specchio. dell’operazione di fresatura - eseguita a secco - sono rappresentate dal tipo di materiale da lavorare (inox, particolarmente ostico per gli inserti sia in entrata che in uscita dal pezzo) e dallo staffaggio piuttosto precario del componente stesso. La soluzione adottata in precedenza dall’azienda di Fossombrone produceva già risultati soddisfacenti: la fresa CoroMill 290 di Sandvik Coromant con inserti in qualità GC2030 riusciva a portare a termine con successo la lavorazione di 80 pezzi, mantenendo un buon grado di finitura superficiale. Ma l’ottimizzazione del ciclo produttivo costituisce oggi una priorità imprescindibile per le aziende impegnate a mantenere inalterata la propria competitività, soprattutto quando LE PRINCIPALI CRITICITÀ Una fase della lavorazione del pezzo. Il semilavorato grezzo prima della lavorazione. GRANDI SUCCESSI! – come in questo caso – i lotti di produzione sono piuttosto elevati (8000 pezzi all’anno circa): ed è qui che entrano in gioco Marco Duca e Gianmario Marescotti, rispettivamente tecnico di vendita e tecnico di area Sandvik Coromant. Così, dopo aver esaminato i parametri di lavorazione assieme a Walter Pettinari, titolare dell’azienda, gli specialisti Coromant suggeriscono subito di modificare il processo di produzione, sostituendo la soluzione attuale con la fresa a spallamento retto (e per contornatura) CoroMill 390 con inserti da 17 mm. I risultati sono estremamente positivi: non Walter Pettinari, titolare dell’azienda, insieme a Marco Duca, tecnico di vendita Sandvik Coromant. soltanto il numero di pezzi prodotti passa in questo modo da 80 a 120 unità, ma - in virtù del più elevato avanzamento - si riesce a ottenere anche una sensibile riduzione del tempo ciclo, che si concretizza in un risparmio annuo di 30 ore (e di alcune migliaia di Euro) da parte dell’azienda. e fa il suo debutto sul mercato la nuova qualità GC1030 di Sandvik Coromant: una nuova qualità per la fresatura di acciaio, caratterizzata da un esclusivo rivestimento PVD che garantisce una superiore tenacità e resistenza all’usura. Questo si traduce in una maggiore versatilità, che consente l’impiego della nuova qualità in un campo applicativo ancora più vasto e, allo stesso tempo, in un’affidabilità di lavorazione ai massimi livelli, che permette di incrementare i parametri di taglio in tutta sicurezza, rendendo possibile un importante aumento di produttività. E questo, senza considerare che la nuova qualità GC1030 – secondo il moderno orientamento di realizzare qualità d’inserto sempre più “dedicate” alle diverse famiglie di utensili e relative applicazioni – è stata sviluppata proprio con l’obiettivo di ottimizzare le prestazioni delle frese a spallamento retto come CoroMill 390 (pur consentendo di ottenere ottimi risultati anche nelle altre operazioni): in La nuova qualità GC1030 di Sandvik Coromant per la fresatura di acciaio. PASSANO SOLO ALCUNI MESI una parola, la soluzione ideale per la lavorazione della Pettinari! Marco Duca, perciò, non perde tempo e propone subito all’azienda di provare il nuovo inserto che, ad ulteriore dimostrazione della sua grande versatilità, viene testato mantenendo inalterati i medesimi parametri di lavorazione utilizzati in precedenza. I 180 pezzi ottenuti a fronte dei precedenti 120 sono più che sufficienti a dare un’idea delle incredibili potenzialità di questa nuova, sorprendente generazione di inserti frutto della ricerca e sviluppo Sandvik Coromant: una generazione di inserti destinata a rivoluzionare la fresatura dei componenti di acciaio, grandi o piccoli che siano! GIANFRANCO BIANCO METALWORKING WORLD 39 Print n:o C-5000:517 ITA © AB Sandvik Coromant 2006:3 Agli utilizzatori piace così! Il nostro inserto per tornitura nella nuovissima qualità GC4225, non solo tornisce l’acciaio alla perfezione, ma pare che riesca persino a raggiungere risultati eclatanti! E, francamente, la cosa non ci sorprende affatto. Il fiore all’occhiello della Nuova Generazione di Inserti Sandvik Coromant, infatti, è semplicemente superiore a qualsiasi suo predecessore: è più veloce, più sicuro, più prevedibile e anche più duraturo. Senza contare la sua versatilità, che non ha eguali sul mercato. I progressi tecnologici, tuttavia, non sono mai facili da raggiungere. Sono il risultato, conquistato a fatica, di un atteggiamento che non vuole compromessi. Contattate l’esperto della più vicina Sandvik Coromant oppure visitate il sito www.coromant.sandvik.com Your Productivity Partner
Documenti analoghi
Metalworking World 2/2008
Svezia. Telefono: +46 (26) 26 60 00. La rivista esce tre volte all’anno, tradotta in inglese (americano e britannico), ceco, cinese,
danese,olandese, finlandese, francese, tedesco, ungherese, itali...