Canidapresa 6-2009
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Canidapresa 6-2009 12-11-2009 9:55 Pagina 34 ( Evoluzione e involuzione A partire dagli anni ‘70 il fila brasileiro iniziò a essere esportato in Europa e in Nord America. I soggetti con grossa ossatura incontravano maggiormente i gusti del pubblico. Fu così che venne immesso sangue di altre razze per incrementare la taglia. Da quel momento è iniziato un sostanziale cambiamento non solo dell’aspetto ma anche delle caratteristiche psichiche del cane. A bbiamo più volte affrontato il problema relativo alle differenze morfologiche e caratteriali del fila brasileiro senza spiegare le motivazioni che hanno creato tali disparità. Negli anni '70 il fila brasileiro incominciò a esser conosciuto al di fuori del paese di origine. Molte persone rimasero affascinate da questo cane che riusciva a svolgere le diversi mansioni affidategli con grande tenacia e determinazione. Fu così che iniziarono a importare i primi soggetti in America ed Europa. Le richieste aumentavano a dismisura e i soggetti con ossatura maggiore erano quelli che più andavano incontro al gusto delle persone. Fu così che venne immesso del sangue di altre razze (mastiff, mastino napoletano e alano) proprio per favorire tale caratteristica. Così facendo si è determinato non solo un sostanziale cambiamento dell'aspetto, ma anche delle caratteristiche psichiche del cane. I sog- Soggetti con evidenti tratti del mastiff inglese 34 canidapresa getti derivati da tali incroci risultano apatici, svogliati e poco propensi a svolgere il proprio lavoro. Il fila brasileiro è un cane dal forte impatto, la forza fisica gli permette di trattenere animali di taglia grande come lo zebù (vacca brasiliana) e la sua agilità gli permette di poter schivare i colpi del giaguaro e altri animali. Viene da sè che risulta difficile che un soggetto come quelli in figura soggetti con evidenti tratti del mastiff inglese, possano svolgere tali compiti, ed è ancor più sconcertante che allevatori continuino a selezionare esemplari con tali caratteristiche solamente per scopi commerciali. E' vero il fila brasileiro è un cane che necessita di attenzione e sacrifici tali da evitare di poter recare danno ad altre persone, ma perchè selezionare soggetti totalmente diversi dall'originale solo per renderli più vendibili? Leggendo le testimonianze dei vecchi fazenderos, abbiamo appreso Canidapresa 6-2009 ( 12-11-2009 9:55 Pagina 35 il fila brasileiro, come tutte le razze da guardia, non ammette estranei nel proprio territorio e non ne permette il contatto con il suo proprietario che fino agli anni '50-'70 il fila brasileiro non presentava nessuna delle patologie odierne. I vecchi fazenderos sostenevano infatti di non aver mai visto un loro cane morire per cardiopatie o torsione gastrica, oggi invece difficilmente un fila supera i 6/8 anni proprio a causa di tali problemi. Socrate già ai suoi tempi tra il 399 e 469 soleva dire dei cani da guardia della regione della molossia in Grecia “…tratto incantatore di sua natura….perfettamente mansueti verso le persone della famiglia… mentre con gli estranei succede il contrario…”. Questa frase dovrebbe farci riflettere sul comportamento dei cani da guardia in genere, eppure questa estate abbiamo visto foto di fila in spiaggia sdraiati nella folla e in presenza di altri cani, abbiamo visto fila viaggiare sui treni come fossero dei cani di piccola taglia, abbiamo visto fila rimanere seduti al tavolino di un bar mentre il padrone prendeva il caffè all'interno, abbiamo sentito dichiarazioni di persone che dovrebbero tutelare la natura del fila parlare di soggetti che prendono in bocca la mano dell'estraneo/amico e lo fanno accomodare sul divano di casa. Gli esempi riportati qui sopra non sono delle invenzioni, bensì testimonianze documentabili di proprietari di fila. La cosa che dà maggiormente fastidio, non è la scelta della gestione del cane (molti scelgono un soggetto di una razza soltanto per gusto estetico e lo obbligano a comportarsi in maniera differente dalla sua natura), bensì il ragionamento distorto dei proprietari poco competenti che, plagiati dalle parole degli allevatori, credono che tali atteggiamenti non interferiscano con il lavoro originario del fila. Di conseguenza ritengono che in caso di aggressione il cane sappia benissimo come comportarsi. Tutto ciò è falso: il fila brasileiro, come tutte le razze da guardia, non ammette estranei nel proprio territorio e non permette il contatto di estranei con il suo proprietario. La domanda finale per l'analisi del temperamento è la seguente: per quale motivo nelle expo CAFIB e CAFIBE il premio al vincitore viene consegnato a debita distanza e nelle altre expo il giudice non solo è abbracciato al proprietario durante le foto, ma si permette anche di accarezzare il cane? Andando ad analizzare il fenotipo poi, ci troveremo di fronte a una grande disomogeneità. canidapresa 35 Canidapresa 6-2009 12-11-2009 9:55 Pagina 36 Abbiamo fila che raggiungono i 90 kg, altri che hanno ventre retratto tipico dell'alano, altri ancora con pelle in eccesso, petto a botte, diametri stretti in alcuni casi ed estremamente larghi in altri. Tutte queste differenze sono dovute all'immissione di altre razze all'interno del fila e, ancora oggi, continuando la selezione con tale pratica, non si è arrivati a una stabilità sia nel fenotipo che nel genotipo. Portando avanti queste linee di sangue compromesse si sono modificate caratteristiche che sono da secoli proprie della razza, come l'agilità, il forte carattere, l'attitudine alla caccia, ma anche alla salvaguardia e conduzione delle mandrie, sostituendole con caratteristiche che li hanno resi più miti e più accessibili al mercato. Come sappiamo i vecchi fazenderos trattavano i cani solo come strumento di lavoro, non c'erano cure mediche e il cane doveva lavorare l'intera giornata prima di potersi rilassare e mangiare i pochi avanzi delle famiglie. Solo i soggetti in grado di svolgere determinati compiti venivano nutriti, gli altri venivano abbandonati al loro destino. Ed allora mi chiedo: è possibile che la natura abbia selezionato un fila di 70/90 kg per un lavoro così duro? E perchè mai la natura del fila si è “evoluta” creando cani dal carattere mite o apatico viste le avverse condizioni di vita da affrontare? E' per questo che si parla di fila puro! Già “fila puro” considerato da questi signori un' isola felice, una chimera, un qualcosa che non è mai esistito (ma la verita è che è esistito ed esiste ancora ed è solo grazie al Cafib brasiliano se ancora oggi possiamo godere di tale gioiello naturale). Gli alle- Classici fila con tratti tipici dell'alano 36 canidapresa vatori che usano frasi come: “i miei sono dei fila; io mi sono costruito un fenotipo; i miei cani si rassomigliano tutti quanti” non hanno compreso che nel fila non c'è da costruire nessun tipo! Nessuno costruisce niente, il fila ha una sua variabilità genetica e ha uno standard di razza redatto da Cruz molti anni fa. Tale necessità di cambiare la razza è evidente nella modifica dello standard, avvenuta più volte negli ultimi anni, smorzando le qualità caratteriali in modo da renderlo più appetibile al mercato, favorendo inconsapevolmente o implicitamente l'allevatore e l'allevamento di questi pseudo fila. Per fortuna ci sono persone che valutano l'acquisto del cucciolo e incominciano a informarsi e a non credere ciecamente a tutto ciò che l'allevatore racconta loro, non si soffermano sull'apparenza, ma approfondiscono tutte le componenti tipiche di razza. Le persone che stanno apprezzando le doti del fila originario sono sempre in aumento e gli allevatori incominciano a usare la parola CAFIB a seconda del cliente. E' per me bello vedere che fino a un anno fa gli allevatori definivano il cane CAFIB un cane “selvaggio” e “brutto”, mentre oggi molti di loro nei loro siti inseriscono lo stemma di questo club o addirittura diventano soci delle organizzazioni a tutela del fila (Unifila o CAFIB) in Brasile. Allevare una qualsiasi razza non deve essere una facile fonte di guadagno, ma bisogna aver passione e rispetto per ciò che la natura ci ha donato. Marco Pompili Aniello Aliberti
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