Numero 2 - SANFELICE 1893 Banca Popolare
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Numero 2 - SANFELICE 1893 Banca Popolare
Anno II _ Numero 2 _ luglio 2009 sanfelice1893 Periodico di informazione ad uso interno per soci e dipendenti a cura di SANFELICE 1893 Banca Popolare 1 l’assemblea 3 la tempesta... perfetta 4 bilancio 2008 5 arte&cultura 6 la grande migrazione 8 “esserI commerciali” 9 • PICCOLA i soci del futuro MA•FORTE 10 visti da dentro 11 bene, bravi, 7+ 12 tutti a scuola di... tiro PICCOLA•MA•FORTE • PICCOLA • PICCOLA • PICCOLA MA•FORTE MA•FORTE MA•FORTE 1 Anno II _ Numero 2 _ luglio 2009 Periodico di informazione ad uso interno per soci e dipendenti a cura di SANFELICE 1893 Banca Popolare anno ii _ numero 2 _ luglio 2009 sanfelice1893 Periodico di informazione ad uso interno per soci e dipendenti a cura di sanfelice 1893 Banca Popolare 1 l’assemblea 3 la tempesta... perfetta 4 bilancio 2008 5 arte&cultura 6 la grande migrazione 8 “esseri commerciali” 9 • PICCOLA i soci del futuro MA•FORTE 10 visti da dentro 11 bene, bravi, 7+ 12 tutti a scuola di... tiro PICCOLA•MA•FORTE • PICCOLA • PICCOLA • PICCOLA MA•FORTE MA•FORTE MA•FORTE 1 Direttore Responsabile Franco Cocchi Capo Redazione Guido Boschini Redazione Maria Teresa Benotti Vittorio Belloi Paolo Folli Paolo Lanzoni Impaginazione e grafica Labirinto.net Stampe Tipografia Baraldini Sas Chiuso in redazione il 30/06/09 Primo piano di Giuseppe Pivetti 23 maggio 2009 L’assemblea Assemblea dei soci generosa e molto “calorosa”… non solo per la temperatura! La nostra “bassa” è abituata alle canicole estive e al gelido inverno, ma che il 23 maggio ci fosse un caldo prossimo ai 40° non se l’aspettava nessuno all’interno del Palazzetto dello Sport di Mirandola dove si sono riuniti, per l’Assemblea Ordinaria e Straordinaria, i Soci della nostra Banca. I Soci hanno “sofferto” un po’, ma certamente non per i conti della Banca che sono assolutamente in ordine e molto positivi, oltre ogni aspettativa, anche nei confronti, in generale, del sistema bancario italiano che evidenzia utili in rilevante calo e sofferenze in graduale aumento. Il “resoconto” di bilancio, un tomo di 200 pagine, ha destato apprezzamento per la qualità e quantità dei dati e notizie esposti e gradimento anche per le immagini della nostra bella terra. Il bilancio 2008 è stato approvato con l’unanimità dei consensi dopo diversi interventi, su varie tematiche, che hanno ravvivato l’Assemblea e creato numerosi spunti di riflessione. L’Avv. Diego Galeotti, libero professionista, ha evidenziato che l’utile della Banca cresce del 26% e chiesto se la crisi e, in generale, il peggioramento della qualità del credito consentiranno alla Banca di garantire la sostenibilità nel tempo di tale ottimo risultato. L’imprenditore M. Carlo Stabellini ha chiesto, con simpatica ironia, se la Banca vuole fargli concorrenza in campo immobiliare avendo la stessa costituito, ai primi del 2009, l’Immobiliare Cispadana s.r.l. interamente partecipata dalla Banca. Il Rag. Gabriele Bergamini, ex dipendente della Banca ora in pensione e consulente, si è complimentato con il Direttore Generale, Dott. Cocchi e lo staff per i risultati raggiunti nel 2008 e per la relazione del Consiglio di Amministrazione, ricca di dati e notizie. L’intervento è proseguito con critiche alla qualità del credito, all’apertura delle nuove filiali, al cambio del nome della Banca, alla perdita del servizio di Tesoreria del Comune di San Felice, al minor sostegno del territorio in beneficenza nonostante l’aumento dell’utile, al cambio del fornitore del servizio informatico, ai costi, anche del personale, che ritiene in aumento. Il Dott. Matteo Luppi, commercialista, ha rilevato come i crediti deteriorati, ed in particolare le sofferenze, richiamati nel precedente intervento del Rag. Bergamini, siano in misura contenuta, sotto controllo, nonché garantiti in percentuale elevata con garanzie reali. La Dott.ssa Emma Pelliciardi, studiosa, si è complimentata con la Banca per le numerose iniziative di grande rilevanza culturale che ha organizzato e sostenuto, quali – fra le più importanti – la Biennale Roncaglia, i Concerti tenutisi nella magnifica cornice del Teatro di San Felice a Natale e in primavera, la mostra di Gianni Cavani, nelle splendide sale della Rocca Estense. Presidente E’ inoltre intervenuta l’Avv. Daniela Botti, libera professionista, che si è complimentata per la rilevante dotazione di patrimonio e per la riserva di liquidità che consentiranno alla Banca di supportare ulteriormente i finanziamenti quando riprenderà la domanda per gli investimenti produttivi. Il Sig. Massimo Calvi, commerciante, ha evidenziato come una Banca di piccole dimensioni sia vicina ai Clienti prima di tutto con il proprio Personale e per questa ragione ha invitato a ridurre l’avvicendamento del Titolare di succursale. Il Dott. Massimiliano Baraldi, commercialista, ha sottolineato come a Modena città e, in generale, nell’area sud, apprezzino la “semplicità di fare” della SanFelice Banca Popolare e ha quindi chiesto notizie più dettagliate sui programmi di futura espansione. CONTINUA > 1 DALLA PRIMA > Il Dott. Paolo Roversi, consulente, ha manifestato stima e apprezzamento per il management della Banca. Ha chiesto inoltre se gli attuali scenari di crisi possono in qualche modo compromettere le solide fondamenta della Banca e se, per prevenire futuri problemi, è stata valutata l’opportunità di sottoporsi a stress test. Le risposte del nostro Direttore Generale, Dott. Franco Cocchi, sono state scrupolose e precise per fornire ad ogni interlocutore e all’Assemblea un quadro chiaro e trasparente delle numerose attività messe in campo dalla Banca nell’ultimo biennio, ma non senza ironia quando, per esempio, ha esordito così: “più della Banca siamo ‘noi’ gli stressati!” (e aggiungiamo anche molto accaldati con una temperatura che superava i 35°). Il Dott. Cocchi ha sostenuto che i 2 anni trascorsi hanno visto la Banca impegnata a riorganizzarsi nei vari comparti aziendali e, in particolare, nella gestione della “qualità” del credito; il servizio informatico non era più all’altezza delle necessità operative e gestionali della Banca ed i costi relativi sono stati ben ponderati; ha spiegato le ragioni della costituzione della Immobiliare Cispadana, dovuta alla gestione degli immobili sottostanti alle sofferenze, e la necessità di inserire risorse capaci e professionali nelle funzioni scoperte e strategiche della Banca. Il Direttore Generale ha poi evidenziato come l’apertura delle nuove succursali sia di grande soddisfazione per i risultati conseguiti in tempi contenuti, in particolare per la filiale di Modena C (Via Giardini) e per Carpi aperta da pochi mesi (settembre 2008). Tavolo della presidenza 2 Ha poi liquidato da illazione l’ipotesi che la sede della Banca possa essere trasferita a Modena. Al contrario ha presentato il nuovo nome della Banca che esprime la volontà di ulteriore radicamento sul territorio di San Felice. In tal senso l’introduzione dell’anno di fondazione manifesta la tradizione che non si intende abbandonare, così come il sostegno del territorio nelle varie iniziative dirette e convenzionate e le attività di pubblica utilità nel sociale. L’Assemblea ha riconfermato in toto gli Amministratori uscenti proposti dal Consiglio di Amministrazione: il Presidente, storico imprenditore sanfeliciano Giuseppe Pivetti, e tre Consiglieri, Mario Ariani, Silvano Sorbino e Andrea Tassinari, oltre all’ingresso nel Consiglio di Amministrazione del Sindaco uscente di San Felice sul Panaro Mario Meschieri, accolto con un generoso applauso di consenso, a riprova della valenza della proposta del Consiglio di Amministrazione nell’individuare persone che manifestano professionalità e competenza nonché attaccamento al territorio storico della Banca. E’ stata una giornata intensa, davvero calda e calorosa, come non si ricordava da anni, che ha gratificato i Soci e tutto lo staff della Banca, addetti ai lavori, non solo per il dividendo di 1,45 euro ogni azione (e per il gustoso e graditissimo buffet) ma anche, e soprattutto, per il senso di appartenenza e condivisione che questa piccola, ma forte Banca, è sempre più in grado di esprimere: SANFELICE 1893, 116 anni ma non li dimostra! E’ sempre la Vostra Banca! editoriale di Franco Cocchi La tempesta... perfetta Può sembrare facile raccontare di fatti attuali, in corso, ancora in divenire, di cui non è dato intravvedere la fine e che potranno cambiare profondamente la comunità della finanza e, purtroppo, non solo. Alzi la mano chi si aspettava lo “tsunami” finanziario internazionale che abbiamo vissuto. Pochi e inascoltati studiosi, definite “Cassandre”, hanno avuto il coraggio di esprimersi e scrivere sull’argomento. I segnali di avvertimento non sono stati colti: i titoli derivati e tossici e lo scoppio della bolla immobiliare sono stati sottovalutati e poco alla volta le principali banche internazionali si sono trovate dall’oggi al domani sull’orlo del baratro, al limite della bancarotta senza l’intervento dei rispettivi Governi: qualcuna è caduta, qualcun’altra è precipitata. Oggi la crisi finanziaria è diventata economica, ed è chiaramente la più seria che abbia mai colpito il mondo globalizzato, dopo quella del 1929, è ormai conclamata e non terminerà certamente nel 2009. Banche Centrali e Governi hanno messo in campo interventi senza precedenti per superare la crisi, rivolgendosi soprattutto ai grandi gruppi finanziari, quelli che creano i cosiddetti effetti sistemici. Noi siamo piccoli e la crisi la dobbiamo affrontare da soli, con la nostra testa e le nostre gambe. Con i nostri valori e la nostra storia. Sono il Direttore Generale di questa Banca da 1 anno, ho contribuito a modificare molte cose da quando, nel 2007, sono stato assunto per riorganizzarla. Un’ attività fondamentale, per la quale non ho avuto necessità di introdurre migliorie, è questa: da 116 anni questa Banca raccoglie il risparmio sul territorio e lo remunera a tassi di mercato, poi lo reimpiega sullo stesso territorio con uno spread adeguato al rischio dell’operazione di investimento sottostante. Non trasferiamo ad altri i nostri rischi, diffidiamo dei prodotti complicati. Semplice. Nessun trucco. Nessuna alchimia. La Banca, grazie all’azione coordinata del proprio Personale, ha incrementato la raccolta, in particolare la diretta, ha un elevato patrimonio e ottime riserve di liquidità per garantirsi una tranquilla gestione e per finanziare gli investimenti. Alcuni maligni, io preferisco definirli male informati, sostengono che la “Banca Popolare non dà più soldi”. Il nostro controllo di gestione ha predisposto la tabella sui ‘flussi di erogazione crediti nel biennio 2007/2008’ che potete esaminare in calce all’articolo: si commenta da sola. Così come si interpreta - senza necessità di particolari spiegazioni - il bilancio 2008, con un utile di tutto rispetto nonostante ciò che è successo intorno a noi, e il dividendo molto appetibile che è stato distribuito; sarebbe facile fare… confronti, lascio ai nostri Soci, che leggono il giornalino, riflettere su ciò che il mercato delle banche ha distribuito in termini di dividendi. Al di là dei battibecchi ad alti livelli sul tema del calo del PIL, abbiamo tutti la certezza che l’economia reale è in fortissima crisi e non si riprenderà a breve. Abbiamo quindi posto le basi, nel nostro piccolo, per traguardare la crisi economica, quella crisi congiunturale che può diventare drammatica quando fa perdere alle persone il posto di lavoro. Direttore Generale Flussi degli impieghi 2007-2008 Già a dicembre 2008 abbiamo messo a disposizione un plafond di 20 milioni di euro per le famiglie e le imprese; in questo scorcio di 2009 abbiamo sottoscritto l’Accordo con la Provincia di Modena per il rilancio della piccola e media impresa, l’anticipo della ‘cassa integrazione’ da riconoscere ai lavoratori che si trovano in condizioni di difficoltà e l’ultima iniziativa ci vede primi nella volontà di non riproporre con altre forme di spese o commissioni la COMMISSIONE DI MASSIMO SCOPERTO, che verrà applicata solo nei termini previsti dal Decreto “anti-crisi”. Una scelta facile sulla “carta”, ma al tempo stesso molto difficile in termini di minori ricavi per la Banca. Siamo certi di aver scelto la strada giusta; la strada della “trasparenza”. Il nostro mondo non si ferma, siamo in mezzo al mare ma, nonostante la tempesta e le onde che tentano di portarci via, siamo ancora qui, un faro sempre acceso che vuole essere una guida sicura, tranquilla, per arrivare in porto quando il “tempo” sarà migliore. E’ questa la nostra missione: ascoltare i nostri Clienti, consigliarli e sostenerli. Semplice. Nessun trucco. Nessuna alchimia. E’ sempre la Vostra Banca, piccola ma forte. 3 BILANCIO di Maria Teresa Benotti I conti parlano chiaro: utili in crescita. “Quanto sarà l’utile 2008 della SANFELICE? Quanto verrà distribuito di dividendo ai soci?” Queste erano alcune delle domande che qualche frequentatore di un forum di internet riservato alla finanza, ed in particolare alle piccole banche, dedicava verso la fine del 2008 alla chiusura del bilancio della nostra Banca. Ebbene, intorno al mese di marzo 2009, quando ormai si delineavano con certezza i dati relativi all’utile d’esercizio 2008, crediamo non sia mancata la soddisfazione per coloro che ci seguono, per due buoni motivi. Vice Direttore Generale Maria Teresa Benotti 1. La Banca ha fatto registrare un utile netto pari a 3,7 milioni di Euro, in crescita del 26,4% rispetto al risultato di fine 2007; 2. La Banca ha distribuito dividendi significativi, cosa che molte altre banche non hanno potuto fare, chi per esigenze di rafforzamento del patrimonio, chi per assenza di utili sufficienti a distribuire dividendi. Il fatto che il 2008 fosse un anno “buono” per la Banca lo si era capito già dai dati semestrali (di cui abbiamo già parlato nella scorsa edizione del nostro periodico di informazione), ma, fino all’ultimo, il contesto di incertezza generato dalla crisi economica in atto ha indotto il management della Banca ad affrontare la chiusura di bilancio con una buona dose di prudenza, visti anche i dati e le previsioni che venivano dalle principali società di studi specializzate sul settore bancario (Prometeia stimava un calo medio degli utili bancari 2008 sul 2007 del 39%). Le motivazioni di questa performance sono da ricercare soprattutto nel modello di business tradizio4 nale della Banca, fondato sulla raccolta al dettaglio reinvestita in impieghi sul territorio di radicamento. In tal modo la Banca, nel corso dei 116 anni della sua storia, si è sempre mantenuta alla larga da quei prodotti che nell’ultimo decennio hanno incrinato il rapporto di fiducia fra banche e clientela (derivati, titoli legati alle cartolarizzazioni, titoli strutturati, e chi più ne ha più ne metta). Tali prodotti hanno consentito, nel tempo, a molti operatori del settore bancario di registrare significativi utili a bilancio, che peraltro - alla luce della crisi del sistema finanziario – non si sono rivelati sostenibili. La strategia alla base dell’attività della SANFELICE 1893 è invece improntata alla crescita costante nel tempo. Ne è una conferma l’aumento del margine d’interesse (cartina di tornasole del modello di business adottato dalla Banca) che nel corso del 2008 è salito a 18 milioni di Euro (+ 7,73% sul 2007). Questo risultato è stato raggiunto grazie all’andamento della raccolta diretta (+13,70%) e degli impieghi (+6,14%), entrambi in crescita più sostenuta rispetto al sistema, ma anche dall’iniezione di liquidità generata dall’aumento di capitale, conclusosi ad aprile 2008, che ha consentito alla Banca anche di azzerare l’indebitamento interbancario passando ad una posizione attiva. L’incremento del margine d’interesse ha compensato il minor contributo proveniente da commissioni ed altri ricavi, che hanno seguito la tendenza del sistema alla contrazione. Il margine d’intermediazione ha pertanto segnato un +4%. Dopo le consistenti svalutazioni su crediti apportate nel 2007, nel 2008 le rettifiche nette si sono ridotte a circa 1,5 milioni (-60%), grazie ad una rigorosa azione del management nella gestione del rischio di credito. I costi operativi sono aumentati circa del 10%, in linea con le previsioni. L’incremento è soprattutto connesso alla messa a regime dei 4 sportelli aperti nel 2007, del nuovo sportello di Carpi aperto nel 2008 ed agli inserimenti di personale qualificato destinato sia alla rete sia alle strutture di direzione. 2008 2007 Var. % 17.997.560 16.706.152 7,7% 3.206.821 3.294.363 -2,7% 848.540 1.202.903 -29,5% Margine d'intermediazione complessivo 22.052.921 21.203.418 4,0% Risultato netto della gestione finanziaria 20.561.460 17.400.885 18,2% Costi operativi - 14.016.378 - 12.696.822 10,4% Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte 6.574.073 5.549.588 18,5% Utile netto 3.705.385 2.930.138 26,5% Margine di interessi Commissioni nette Altre componenti reddituali (dividendi, plus su titoli, etc.) Sale quindi il costo del personale, ma va segnalato che le altre spese amministrative registrano una lieve flessione, a seguito di un’attenta gestione che ha portato alla rinegoziazione di molti contratti di fornitura, ottenendo sensibili risparmi anche per i prossimi esercizi. Il rapporto costi operativi su margine d’intermediazione (comunemente detto “cost income”) è passato dal 60% al 63,5% nel 2008, in linea con i dati di sistema delle Banche Popolari. E risultato finale della gestione 2008 l’utile netto in crescita del 26,4%, che si accompagna ad una solida posizione di patrimonio e liquidità. Un risultato ripetibile? Il 2009 è oggettivamente per l’economia l’anno più difficile dal dopoguerra. Le previsioni degli analisti sulla redditività delle banche sono a dir poco sfavorevoli. Il modello di business della Banca l’ha preservata nel 2008 dalla crisi di un certo modello di finanza, ma la crisi dell’economia reale non può non impattare su una Banca come la nostra che fa essenzialmente raccolta e impieghi. L’anno è duro, ma la Banca ha le spalle robuste e lavorerà con determinazione per continuare a dare soddisfazione a clienti, soci e dipendenti. arte & cultura di Guido Boschini Numerosi sono gli interventi del nostro Istituto a sostegno della cultura e della tradizione. Nel dicembre 2008 ha avuto luogo “Buon Natale Broadway” del soprano Paola Matarrese; l’esibizione si è svolta nel Teatro Comunale di San Felice ricolmo di pubblico. In marzo la primavera è arrivata con il soprano Raina Kabaivanska ed i suoi allievi nella esibizione “Primavera musicale sanfeliciana” che ha nuovamente registrato il tutto esaurito. Siamo stati promotori di “Acqua e colori di Marzo”, mostra di acquarelli, molti provenienti da collezioni private, del maestro modenese Gianni Cavani, l’evento è stato realizzato nella splendida cornice della Rocca Estense di San Felice. Non è possibile poi elencare tutte le iniziative e/o le manifestazioni alle quali la Banca ha partecipato. Solo a titolo esemplificativo menzioniamo il sostegno alle scuole del nostro comprensorio, i contributi alle società sportive e i supporti alle manifestazioni socio-culturali del territorio, nello spirito consolidato di Banca sul territorio per il territorio. Da sinistra: il Presidente della Banca, il Direttore Generale e il Sindaco di San Felice fino alle Comunali del 2009 5 intervista di Sonia Bergamini & Guido Boschini La grande migrazione Sono l’uno di fronte all’altra per un’intervista sulla migrazione del sistema informatico appena conclusa Guido Boschini, Responsabile Marketing, e Sonia Bergamini, ufficio ispettorato. - “Guido, prometti! Solo domande facili” sorride Sonia per rompere il ghiaccio. - “Domanda facilissima: 11 maggio 2009. Racconta” - “Come non ricordare? Tutto il personale della Banca è stato impegnato per mesi nelle complesse attività di migrazione verso il nuovo sistema informatico e quello è stato il giorno del ‘debutto’. La Banca ha scelto di adottare una soluzione di full outsourcing presso il Centro Consortile CSE, uno dei principali operatori del settore, che da più di trent’anni fornisce servizi di outsourcing informatico per le Banche. L’esternalizzazione dei servizi informatici si è resa necessaria per supportare i nuovi piani di sviluppo, migliorare il livello di servizio alla Clientela, aumentare l’efficienza dei processi e ridurre i rischi operativi. Aderiscono a CSE oltre 60 utenti-banche diffuse su tutto il territorio nazionale.” - “…Significa quindi che la nostra Banca ha adottato lo stesso sistema informatico che utilizzano anche grandi realtà bancarie?“ - “Citiamo la nostra relazione di bilancio: ci poniamo l’obiettivo di giungere ad una dimensione di banca interprovinciale… nel rispetto dello sviluppo economico del territorio di radicamento’; in quest’ottica CSE rappresenta la soluzione più adeguata. Il nuovo sistema informatico, infatti, è in grado di offrire sia applicazioni tradizionali dell’attività bancaria, sia applicazioni innovative; la sua architettura parametrica e modulare consente una grande flessibilità e si adatta alle diverse esigenze operative ed organizzative di ciascuna banca, come un abito di sartoria fatto su misura.” - “Solo pregi quindi… e nessun difetto?” - “Difetti? Chi non ne ha? Nessuno è perfetto! il nuovo sistema informatico è articolato e completo, ma anche molto complesso; però a distanza di un solo mese dalla migrazione ci possiamo ritenere soddisfatti. Uno dei principali obiettivi è stato quello di limitare, per quanto possibile, eventuali disagi alla clientela ed oggi possiamo affermare che 6 l’obiettivo è stato raggiunto proprio grazie al coinvolgimento di tutto il personale della Banca. Sin dal settembre 2008 sono stati creati gruppi di lavoro che hanno seguito le impostazioni tabellari relative ad ogni singola procedura, hanno verificato la bontà dei dati migrati e predisposto i manuali operativi interni. Particolare attenzione è stata volta alla formazione, da sempre leva essenziale per lo sviluppo delle competenze. Un’accurata pianificazione ha consentito di conciliare le esigenze operative con 500 giornate/uomo di formazione dedicate esclusivamente a questo progetto.” - “Prof. mi dica come si sono comportati i nostri allievi? Scherzo, ma colgo l’occasione per spiegare che tutta la formazione in aula è stata tenuta da docenti interni, che, come te, si sono preparati per formare il restante personale della Banca, peraltro con grande efficacia.” - “è stata decisamente un’esperienza impegnativa ma anche molto gratificante. Sorrido pensando ad un collega che nelle prime ore pomeridiane è sobbalzato dalla sedia risvegliato dal rumore maldestro di un libro caduto accidentalmente, o ripensando agli sguardi smarriti dei colleghi nei primi giorni di corso bombardati da numeri e codici… pazienza Guido, tutta colpa dell’insegnante! - “Bene Sonia, posso dire ‘migrazione conclusa con successo’?” - “Migrazione conclusa a ‘pieni voti’!… Anche se mi piacerebbe conoscere in proposito il parere ben più autorevole del Dott. Grillini che ci ha guidato in questo progetto e che, vista l’esperienza maturata in CSE, ha seguito numerose migrazioni di Istituti bancari”. - “Nessun problema, glielo chiediamo subito: Dott. Grillini, migrazione informatica conclusa con successo?” - Grillini: “Sì, certamente con successo. Vede, le migrazioni bancarie dei sistemi informatici rappresentano un’attività delicata in cui confluiscono tutte le possibili sinergie tecnico-operative da un lato, volte a garantire i massimi livelli di protezione dei dati (ogni partner non può accedere in alcun modo alle informazioni sul sistema informativo dell’altro), ma anche capacità organizzative volte al migliora- mento e alla riorganizzazione dei processi aziendali. Per la complessità del progetto si richiede alle Banche di mettere in campo risorse qualificate in grado di interagire attivamente con il nostro centro consortile: da qui la creazione all’interno della Banca dei gruppi di lavoro, individuazione di referenti per ogni singola procedura e incontri formativi. E’ ovvio che il progetto funziona se condiviso nel suo insieme con l’intera realtà aziendale affinché la migrazione non sia vissuta solo come un problema, ma come opportunità sia per la Banca sia per la Clientela.” - “In questo però Dott. Grillini ci concederà qualche merito?” - Dott. Grillini: “Mi sono complimentato da subito con il Vostro Direttore Generale, Dott. Franco Cocchi, perché in poche realtà ho visto un’attenzione così elevata alla formazione aziendale come quella messa in campo alla SANFELICE 1893. Il nuovo sistema informatico è stato in grado di garantire sin dal primo giorno la piena operatività delle filiali senza che sia stata riscontrato alcun significativo disagio per la Clientela. Il successo della migrazione appena conclusa attesta la capacità di integrazione organizzativa e informatica che la vostra Banca ha saputo porre in essere con efficacia e conformità. In sintesi... una perfomance da banca modello!” 7 area commerciale di Vittorio Belloi “Esseri commerciali” I commerciali sono esseri umani come tutti: hanno solo una piccola differenza genetica che nella concezione antropologica ne determina questo evidente lato del carattere. L’essere commerciale è un uomo che si sveglia alla mattina presto e mentre si rade pensa già a chi telefonare durante la giornata e a quale cliente proporre il suo nuovo servizio. L’essere commerciale è una donna che mentre si pettina e trucca pensa già a quale strategia di vendita approccerà per raggiungere il suo obiettivo. Così tutto l’anno, metodicamente e puntualmente. L’essere commerciale è ordinato, si presenta bene, studia e metabolizza i prodotti e ama parlare con i clienti, anzi non riesce a farne a meno. E’ sempre pronto per nuove avventure e per nuove sfide. Per trovare nuovi clienti. Pare che tale differenza genetica, non è ancora chiaro se congenita o figlia di una mutazione, sia piuttosto diffusa tra i dipendenti della SANFELICE. E questa è una gran bella cosa! Il tutto sta nell’organizzarla in modo efficace. Non è sufficiente esser dotati di questa anomalia per migliorare la soddisfazione di clienti attuali e potenziali, ma è necessario esprimerla attraverso la pianificazione, la gestione e il controllo dell’attività di vendita e di marketing. Da qui la necessità di sviluppare le competenze necessarie a realizzare una moderna struttura di vendita e creare strumenti di controllo direzionale che consentano di valutare a preventivo ogni singola attività commerciale individuandone il ritorno atteso. Tutto ciò prevede un modello operativo concreto che razionalizzi le attività di 8 pianificazione, gestione e controllo, di concerto allo sviluppo di una funzione Marketing e di un sistema informativo di marketing che completino la struttura commerciale. Oggi la SANFELICE si presenta con un’ AREA COMMERCIALE costituita da due Aree Territoriali (Nord e Sud) dirette da due Capi Area a cui fanno riferimento 19 filiali (9 a Nord e 10 a Sud). Fa parte dell’Area Commerciale anche il Marketing sia per gli aspetti strategici sia per quelli operativi. Il momento più importante per una Direzione Commerciale è la definizione del piano annuale. Se mancano idee chiare e obiettivi spesso l’azione di vendita viene sviluppata in modo dispersivo, senza continuità e con grande spreco di risorse. Diventa quindi necessario orientare l’azione della Banca definendone i principali elementi quali ad esempio l’analisi della posizione di mercato della Banca, l’individuazione dei clienti potenziali nell’area geografica in cui opera, l’analisi della concorrenza di riferimento, etc. Con questi criteri, per la prima volta, è stato sviluppato un piano commerciale ed è stato diviso in due piani semestrali. Si è cercato di interpretare il mercato di riferimento e l’ufficio Marketing ha sfruttato al meglio i data base a disposizione per ottimizzare le azioni di vendita. Le filiali si sono mosse in modo armonico, tutti gli operatori hanno metabolizzato i servizi e i prodotti. I risultati non si sono fatti attendere. Ora oltre a dedicarsi al consolidamento dell’esperienza sui piani semestrali ed al loro miglioramento, la funzione commerciale si deve concentrare sulla manutenzione e sul rinnovamento della gamma prodotti. E’ solo l’inizio, ed è chiaro che c’è ancora tanto da fare. Gli esseri commerciali della SANFELICE 1893 sono donne e uomini che, ogni giorno, prima di offrire prodotti/servizi, ascoltano i Clienti con attenzione. E’ questo che vuole ottenere una Direzione Commerciale che guarda avanti. SOCI di Emilio Tosatti, Fondatore della Banca I soci del futuro Armato di microfono e di registratore (che strani questi aggeggi moderni), attendo i miei ospiti: i giovanissimi neo Soci della SANFELICE 1893 che desiderano esprimere la loro opinione. Li faccio accomodare: due passeggini e tre seggioloni… par di essere alla scuola materna, non in una Banca! Ve li presento: Angelica, poco più di 1 anno, figlia dell’Avv. Diego Galeotti; Caterina, Francesco e Alessandro (l’ultimo arrivato) fra i 3 mesi e i 2 anni, nipoti del Rag. Romeo Pivetti; Carlotta, 5 mesi, figlia di Fabio Degiovanni. Angelica mi guarda con occhio critico (da grande farà certamente il Giudice) e con una vocina… Angelica mi dice che è diventata Socia appena nata perché bisogna mettere le mani avanti: papà deve risparmiare per Lei, per i suoi studi e quindi ha investito in una Banca Popolare del territorio che ogni anno le riconosce un dividendo (che non è un gioco) e per i prossimi 18 compleanni riceverà una bella sommetta che la aiuterà nel lungo percorso universitario. E poi è in arrivo una sorellina, bisogna programmare anche per Lei, per cui devo darmi da fare a tenerle un posto fra i nuovi Soci del 2009 che non pagano la “tassa di ammissione” se sono figli di Soci e ancora minorenni: caspita, nasce a ottobre, sarà ben in regola! Il “trio” Pivetti è uno spettacolo: Caterina mi parla nel microfono da attrice consumata, invoca la privacy e chiede di leggerle i suoi diritti: parlerà della sua scelta di diventare Socia solo in presenza di un avvocato. Francesco la rassicura e, facendosi interprete anche del fratellino Ales- sandro, fra un gorgheggio e l’altro “credo” di capire che diventare Soci della Banca fa parte del loro DNA: la SANFELICE è da sempre la Banca delle famiglie, dai nonni ai nipoti e poi ai loro figli si tramandano le azioni e parte dei risparmi vengono così investiti perché sono “sicuri” e ogni anno ci sono gli interessi, poi perché la Banca ha aiutato l’asilo, il centro dove vanno i ragazzi dopo la scuola e tante altre attività sportive e ricreative dove i giovani crescono in ambienti attenti alle loro esigenze. Caterina, Francesco, Alessandro Carlotta è ancora talmente piccolina che…. parla poco, anzi non parla, ma si fa capire bene: mi guarda con occhi attenti e mi spara un sorriso radioso, ma tiene anche le manine chiuse a pugno; ho inteso benissimo che mi chiede una promessa che interpreto così: la Banca deve fare tesoro del capitale dei propri Soci e continuare a lavorare e a crescere per creare sempre nuovo valore. Carlotta Impegnarsi con gli adulti è forse più facile che con i bambini; a loro i genitori devono assicurare un futuro sereno, la scuola, una crescita di conoscenza e valori, la società un lavoro, SANFELICE 1893 – la loro Banca – deve garantire sicurezza finanziaria e la certezza del sostegno necessario per le loro future attività e professioni. Questo è il nostro impegno. Faremo del nostro meglio per non deludere i nostri piccoli nuovi Soci, il nostro futuro. 9 visti da dentro Abbiamo chiesto a due, tra i colleghi assunti quest’anno, di raccontarci come è stato il primo impatto e le prime impressioni del lavorare in Banca. Sono pertanto spunti di riflessione per tutti: per chi è entrato in banca 30 anni fa o per chi vede solo da fuori il lavoro in banca. Silvia Paltrinieri, anni 25, assunta il 16 marzo 2009. Il nuovo impiego rappresenta per me un’esperienza entusiasmante. Da subito mi sono resa conto di quanto sia complessa l’attività della Banca rispetto a quello che percepivo da cliente. Dall’esterno non si riesce a cogliere quanto lavoro ci sia a monte di ogni servizio offerto: tutte le attività sono studiate attentamente e niente viene lasciato al caso. La Banca è un organismo complesso composto da tanti componenti: ognuno di questi deve lavorare in maniera efficiente. Fin dai primi giorni ho vissuto le problematiche legate all’introduzione del nuovo sistema gestionale; questo cambiamento ha assorbito gran parte delle energie del nostro gruppo di lavoro. Partecipare a questo progetto mi ha permesso, entrando nei particolari della gestione, di crearmi un quadro del sistema di lavoro oltre che contribuire al raggiun- gimento dell’obiettivo comune di riorganizzazione del metodo operativo, migliorandone l’efficienza e incentrando l’attività della Banca sulle esigenze del cliente, così da rafforzare il rapporto della Banca con il territorio. Zeudi Consolini, anni 25, assunta il 16 marzo 2009. Da circa tre mesi lavoro con piacere per la “piccola ma forte” realtà della SANFELICE 1893. Questa opportunità mi si è presentata in occasione del cambiamento del sistema informativo che ha richiesto un notevole contributo di tempo, pazienza ed energia per fare in modo che questo passaggio avvenisse, per tutti, nel modo più indolore possibile. Da piccolina percepivo la Banca come un ambiente freddo, dove non si poteva né giocare nè parlare, nessuno mi dava le caramelle e tutti erano vestiti di scuro, in giacca e cravatta. Crescendo mi è rimasta la concezione di un luogo cupo, serioso e monotono. Qualche esperienza lavorativa diversa dal mondo bancario, e qualche confronto con amici che già lavoravano in banca mi ha permesso di abbandonare questo mio preconcetto. da fare tante. Certo, bisognava fare in modo che la migrazione avvenisse nel modo meno traumatico per il cliente, occorreva garantire continuità nel servizio e di certo i miei colleghi si spaccavano in 4 per rendere ciò possibile... ricordo molti straordinari e anche qualche sabato. A volte la stanchezza si faceva sentire, un po’ di sconforto per paura di non farcela ma, alla fine tutto si sistemava con un sorriso ed una “pacca” sulla spalla! Ora alla domanda ti piace lavorare in banca, rispondo: sì, un sacco! E vi spiego il perché. La prima impressione che ho avvertito nell’entrare alla SanFelice è stato positivo, un ambiente familiare mi ha da subito accompagnata: guai rivolgersi ai colleghi dando del “lei” ed inoltre a metà mattina Gianfranco (il capo) ci portava sempre cioccolatini o dolci fatti in casa per un break! Per ogni mia esitazione o dubbio c’era sempre qualcuno che mi dava una mano, nonostante il tempo fosse poco e le cose 10 Inoltre si è creato un ottimo feeling con l’intero gruppo di lavoro e questo mi pare fondamentale, oltre che per il valore dei rapporti umani, perchè la cooperazione e intesa con i colleghi è determinante per il funzionamento efficiente di qualsiasi organizzazione. Ora devo affrontare il rapporto diretto con il cliente nell’attività di sportello; la visuale è diversa, ma l’obiettivo è lo stesso: garantire al cliente il servizio efficiente che si aspetta per promuovere la crescita di questa Banca, che pur non potendo competere in dimensione con i colossi del settore, di certo non ha nulla da invidiare per quanto riguarda impegno e servizio offerto. Dall’ufficio ispettorato sono poi passata al centro elaborazione dati per occuparmi della creazione dei moduli di stampa del nuovo sistema; far parte della squadra è stato molto stimolante anche per il feeling che da subito si è instaurato con tutti. Ora sono in cassa, in sede. Anche qui, l’ambiente che mi circonda è favoloso! Nonostante certe giornate di scadenze siano micidiali, accogliamo tutti i nostri clienti con un sorriso, ai bimbi offriamo un cioccolatino e nonostante rimangano “la giacca e la cravatta” l’ambiente è cordiale, amichevole e cerchiamo di far sentire tutte le persone che entrano a proprio agio. E’ da qualche giorno che sono in cassa e spesso ho bisogno dell’aiuto dei colleghi più esperti: mi basta alzare la cornetta del telefono e trovo sempre tanta gentilezza, pazienza e disponibilità. Sono fortunata… mi sembra quasi di aver vinto la lotteria! Cosa aggiungere: SANFELICE 1893 un sorriso sempre pronto per voi e per noi. visti da fuori di Paolo Folli Bene, Bravi, 7+ La nostra squadra Nel nostro Piano 2007-09 si legge: “La Banca vuole avere clienti fidelizzati e soddisfatti. Per questo punta a sviluppare una cultura della qualità del servizio, che – soprattutto nel settore dei servizi intangibili come quelli finanziari – è principalmente determinata da componenti soft riconducibili alle relazioni interpersonali.” E’ una dichiarazione importante, che non può tuttavia restare un nobile intendimento, ma deve essere riscontrata nei fatti. Per questo, all’inizio del 2008, abbiamo commissionato ad una qualificata società di ricerca un progetto di monitoraggio della qualità del servizio alla clientela. Tutte le nostre Succursali sono state visitate da analisti specializzati che hanno simulato la richiesta di un servizio. E’ una tecnica di analisi altamente affidabile detta “mistery client”, in grado di garantire la confrontabilità con i parametri di riferimento, che sono stati due: un benchmark (punto di riferimento-indice) generale costituito da 3800 rilevazioni in filiali bancarie del nord-est, uno più specifico costituito dalle filiali dei nostri concorrenti nell’area storica. La “pagella” redatta dopo ogni visita esprime un indice di performance complessiva, articolato in tre fattori: la struttura logistica, le competenze ed il senso di appartenenza che il personale riesce ad esprimere. Come a scuola i voti vanno da 1 a 10. Ebbene, il nostro voto complessivo è stato 7,16: migliore rispetto al 7,03 del benchmark generale Nord-Est. E’ interessante vedere nel dettaglio che lo scarto positivo si determina tutto negli aspetti relativi al personale, mentre negli aspetti relativi alla struttura siamo in linea con gli altri. E’ ancora più interessante l’analisi sull’area storica, dove il nostro indice è pari a 7,17, a dimostrazione che il nostro livello di servizio è omogeneo a livello di Banca. Ma l’indice dei concorrenti nell’area storica è pari a 6,87, quindi il divario a nostro favore si allarga e diventa decisamente ampio nel fattore del senso di appartenenza. Dati confortanti quindi, che dobbiamo considerare una solida base su cui lavorare, perché aree di miglioramento ci sono. Del resto la qualità del servizio è una costante corsa al rialzo. Ad ogni contatto ogni cliente ci dà un voto. E se oggi ci dà 7+ domani si aspetterà qualcosa di meglio. Più siamo bravi e più il cliente ci chiede di migliorare: una sfida difficile ma molto stimolante per tutti noi. 11 Sport e tempo libero di Maria Teresa Benotti Tutti a scuola di… tiro tutto per condividere passione, amicizia e quel sano sentimento di competizione che da sempre arricchisce i veri sportivi. Tanti brillanti risultati fanno onore alla Compagnia. Ricordiamo, fra le tante competizioni, la partecipazione ai Campionati Regionali ed ai Campionati Italiani, le prime medaglie vinte agli stessi Campionati Italiani, i riconoscimenti di prima categoria assegnati a diversi atleti e, quest’anno, Riccardo Gobbi, non ancora sedicenne, ha avuto il merito di essere inserito nella Nazionale giovanile di cui difenderà i colori nel European Junior Cup. La Compagnia Arcieri Duca Orbizzo III d’Este Riccardo Gobbi in Azzurro Con piacere e orgoglio vi parliamo della Compagnia Arcieri Duca Obizzo III d’Este, con sede a Camposanto (MO), che dona lustro al nostro territorio per i risultati molto lusinghieri conseguiti. La Compagnia nasce nel lontano 1979 e, quindi, festeggia 30 anni ininterrotti di attività. I soci fondatori sono: Elvino Gennari, Carlo Martinelli, Stefano Rubizzani, Giuliano Polacchini, e Francesco Veronesi primo e unico Presidente della società che testimonia come la coesione e l’armonia del gruppo, pur spesso messe a dura prova, non siano mai venute meno. Il nome della società vuole essere un omaggio al Duca Obizzo III, del casato degli Estensi, che fece costruire nel 1340 la famosa e imponente Rocca di San Felice sul Panaro. Dai tempi dei primi arcieri, pochissimi veri avventurosi della specialità, la Compagnia si è costantemente ampliata e oggi conta stabilmente oltre cinquanta arcieri che frequentano i diversi impianti al chiuso e all’aperto: un consistente progresso che vede la Compagnia fra le più numerose e agguerrite della nostra Regione. Questi arcieri non si iscrivono solo per il piacere di scoccare qualche freccia ma anche e soprat- 12 Ormai ogni domenica questi temerari arcieri si fanno valere in tutta la Regione, e non solo, nelle quattro diverse specialità del tiro (olimpico, compound, arco nudo e long bow) nonché in tutte le gare (indoor, targa, campagna e 3D). Vi evidenziamo che numerosi splendidi risultati vengono dai giovanissimi (da 9 a 17 anni) che frequentano assiduamente gli allenamenti e che, con impegno e sacrificio, anche delle famiglie, sono amorevolmente seguiti dagli arcieri più esperti che li hanno fatti crescere fino a primeggiare nelle rispettive categorie. Questo gruppo ha anche dimostrato grande professionalità nell’organizzazione di manifestazioni agonistiche e divulgative, ormai famosi sono il “Torneo del Duca” e quello della “Zanzara d’oro”, senza dimenticare il gemellaggio con l’Istituto Superiore G. Galilei di Mirandola, attività che ha consentito di far scoprire il tiro con l’arco a centinaia di studenti. La Compagnia è attualmente sostenuta da: SANFELICE 1893 Banca Popolare, Impresa F.lli Baraldi e Monika Sport. Concludiamo questo nostro viaggio alla scoperta dell’arco ricordando che è uno sport alla portata di tutti e senza vincoli di età, vissuto principalmente all’aria aperta, ricco, se non di “premi”, di tradizione centenaria nel rispetto della natura. Vi invitiamo quindi a scoprire il tiro con l’arco e... a colpire nel segno! La SANFELICE 1893 ha scoccato la sua freccia! t zaqxswcdevfrbg CONTO OLIMPICO Zero spese per operazione Zero spese tenuta conto Zero commissione max scoperto Zero spese domiciliazione utenze Zero spese emissione Bancomat FILIPPO CAMPIOLI Campione alle Olimpiadi di Pechino 2008 tnymjukilo!$%/ SAN FELICE SUL PANARO sede centrale piazza Matteotti, 23 tel. 0535 89811 _ fax 0535 83112 bologna via Borghese, 21b tel. 051 6199544 _ fax 051 565615 camposanto via Roma, 2/Via Baracca, 1 tel. 0535 87121 _ fax 0535 87239 carpi via Manzoni, 22 tel. 059 650938 _ fax 059 651184 croce di casalecchio reno via Porrettana, 43 tel. 051 6196436 _ fax 051 6181024 formigine via Trento Trieste, 126 tel. 059 5750540 _ fax 059 5750480 gavello via Valli, 319 tel. 0535 31361 _ fax 0535 31524 massa finalese piazza Caduti per la liberta’, 1 tel. 0535 99131 _ fax 0535 96092 mirandola viale Gramsci, 33/35 tel. 0535 611099 _ fax 0535 26600 mirandola B via Milano, 9 tel. 0535 20891_ fax 0535 24446 modena via Nonantolana, 351 tel. 059 251709 _ 059 251228 fax 059 253121 modena b via Morane, 417/419/421 tel. 059 443140 _ fax 059 393102 modena c via Giardini, 357 tel. 059 225638 _ fax 059 239536 modena d via Pierluigi da Palestrina, 230 tel. 059 370913 _ fax 059 271070 mortizzuolo di mirandola via Imperiale, 241 tel. 0535 37321 _ fax 0535 37015 ravarino via Roma, 139 tel 059 900653 _ fax 059 905143 REGGIO EMILIA via San Martino, 2 tel. 0522 432443 _ fax 0522 431265 rivara via degli Estensi, 1955 tel. 0535 85434 _ fax 0535 84771 san felice b piazzale Marco Polo, 2/3 tel. 0535 671231 _ fax 0535 671227 vignola via Plessi, 5 ang. via Gramsci tel. 059 767056 _ fax 059 765937 direzione generale piazza Matteotti, 23 tel. 0535 89811 _ fax 0535 83112 www.bpfelice.it _ [email protected]
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Numero 3 - Dicembre 2009 - SANFELICE 1893 Banca Popolare
DICEMBRE 2009
Periodico di informazione ad uso interno per soci e dipendenti a cura di sanfelice 1893 Banca Popolare