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La potatura e il ciclo della linfa Sintesi 24 ottobre 2014 1 obiettivi della potatura • • L’olivo è una pianta mediterranea che ha bisogno di molta luce, e che non riesce a svilupparsi in modo ottimale quando la chioma è soggetta ad ombreggiamento. La potatura dell’Olivo ha vari obiettivi come ad esempio il rinnovo dei rami produttivi, l’eliminazione del legno secco o danneggiato, la prevenzione di malattie o parassiti, la penetrazione di una quantità maggiore di luce ed aria, la prevenzione, nelle piante più datate, dell’invecchiamento vegetativo. A seconda della zona geografica e delle cultivar impiegate si possono trovare diverse forme di allevamento dell’olivo; le più diffuse nel nostro Paese sono: Vaso ; Cespuglio; Vaso cespugliato ; Monocono , Vaso policonico . 2 potatura di formazione La potatura di formazione è la più importante e delicata in quanto eventuali errori ci pregiudicano di impalcare la pianta da come ci eravamo prefissati. Viene effettuata principalmente su piante giovani, l’obiettivo è quello di dare la forma desiderata alla pianta per avere un migliore accesso durante la produzione dei frutti,. 3 potatura di produzione La potatura di produzione, come si deduce dal nome, è un intervento che ha come obiettivo migliorare la produzione, sia dal punto di vista qualitativo, sia con riguardo alla fioritura e alla fruttificazione. 4 potatura di ringiovanimento Infine, la potatura di ringiovanimento, serve a rallentare il processo di invecchiamento della pianta, eliminando tutte le parti secche o malate o spezzate 5 Il Vaso Policonico è un sistema di allevamento che già il Professor Morettini Alessandro 1887 – 1979 aveva avuto intuizioni lungimiranti su questo tipo di tecnica. I vantaggi del Vaso Policonico sono molteplici : Facile gestione della pianta, poiché la struttura dello scheletro dell' albero è semplificata ad un asse per ogni branca primaria . Esclusione dell’uso della scala, le zone apicali sono facilmente governabili da terra , utilizzando i svettatoi telescopici. Raccolta facilitata , maggiore insolazione e passaggio di aria all' interno della chioma. Riduzione dei costi di gestione; potatura e maggiore resa in raccolta . La pianta entra in armonia con il suo apparato radicale , e non viene costretta contro la sua natura assurgente , ma ne possiamo controllare lo sviluppo per non farla sfuggire troppo verso l' alto. La forma di allevamento si avvicina al suo naturale portamento. Il Professor Giorgio Panelli , docente e ricercatore nel campo dell’olivicoltura , prevede un tempo di potatura massimo 10 minuti per pianta. Ottimizzazione : cosa vuole l’agricoltore dal suo oliveto? • Massimo rendimento • Minor spesa • Qualità elevata IL Vaso Policonico è una svolta! Da http://www.vasopoliconico.it/i-vantaggi-del-vaso-policonico.html 6 Si parte dalla cima : si individua la cima e si pulisce intorno. Per eseguire una potatura corretta è necessario procedere dall’alto verso il basso della chioma. Cima Tronco Funzione di tiraggio Il tronco ha un altezza tra 90 e 120 cm dalla cui sommità si dipartono 3 o 4 branche principale Terreno 7 2. Scendendo si si pulisce la branca principale SOLO all’interno Cima Branca principale : è inclinata di 45° Tronco L’inclinazione di 45° favorisce l’afflusso della linfa ai rami di produzione. Terreno L’inclinazione di 0° favorisce l’afflusso della linfa ai rami a legno che salgono verso l’alto a cercare più luce e più aria . 8 Cima 3. Intervento sulla branca secondaria :nessuno Branca secondaria Le branche secondarie NON si toccano, a meno che non c’è del secco (4° anno) Tronco Terreno 9 Branca secondaria Cima Cima Se una branca secondaria è fuori posto non tagliare : aspettare prima che cresca la sostituta e poi al momento in cui la sostituta riesca a fruttificare occorre tagliare . Le branche secondarie devono essere sfalzate . Le branche secondarie devono avere una dimensione ridotta rispetto alla branca principale . 10 Le branche secondarie sono quelle che producono 11 Si passa alla seconda branca principale. Poi alla terza , poi alla quarta. Cima Se una branca principale è fuori posto non tagliare : aspettare prima che cresca la sostituta e poi al momento in cui può prendere il posto si procede al taglio , accettando una riduzione di produzione. Cima Cima branca principale branca secondaria Le branche secondarie NON si toccano, a meno che non c’è del secco (4° anno) Tronco Terreno 12 ALTEZZA branche principali L’altezza delle branche principali è in funzione dei sistemi di raccolta .Recentemente si sta affermando la raccolta da terra grazie anche ad attrezzi innovativi. La raccolta da terra è la più sicura e veloce. 13 Potatura di ritorno Cima Se la branca principale è diventata troppo alta occorre effettuare una potatura di ritorno per accorciarla. Tronco Lo SCOPO della potatura di ritorno è consentire la raccolta in sicurezza. 14 Taglio netto: non lasciare nasi. 15 Cenere impastata sulle cicatrici Si consiglia di disinfettare le grosse ferite, dovute all'asportazione dei tumori, oppure al taglio di rami principali o di branche ed alle lesioni provocate dalla grandine, con poltiglia bordolese concentrata o con il fuoco, proteggendole, quindi, con mastici cicatrizzanti a base di cera d’api e propoli . 16 Slupatura è l‘intervento di cura sul tronco , contro la malattia chiamata CARIE o LUPA provocata da diversi tipi di funghi tra cui il FOMES FULVUS, il FOMES INGINARIUS( o PHELLINUS IGNIIRUS, ecc). Questi patogeni penetrano principalmente nella parte alta della pianta , attraverso monconi di rami tagliati , dalla quale di diffondono nel fusto in senso longitudinale , ma anche con una profonda penetrazione all'interno del legno. La propagazione all'inizio può anche essere silente ossia senza nessuna manifestazione esterna, di seguito l'albero mostra una vegetazione stentata con arresto della crescita diametrale da parte del tronco , soprattutto nella zona di penetrazione , a cui corrisponde , esternamente , una depressione circondata da un bordo rilevato . Il legno colpito dalla lupa mostra esternamente una colorazione più scura del normale , sollevando la corteccia è inconfondibilmente del colore bruno dei tessuti necrotizzati . La slupatura o smarciatura prevede l'asportazione, con il minor danno possibile alla pianta , del legno cariato e guasto. Le operazioni si svolgono principalmente a livello del tronco , in molti casi il patogeno è penetrato anche nella ceppaia, che, nel caso , deve essere scalzata completamente. Si usano particolari attrezzi molto affilati tra i quali il più famoso è la "sgorbia" , spesso nel caso di risanamento della ceppaia o del tronco , è uso operare fori per facilitare la fuoriuscita dell'acqua piovana (dreni) che altrimenti ristagnerebbe pericolosamente all'interno delle cavità procurate durante le operazioni di ripulitura. Il legno sano messo a nudo va' ripulito , levigato, disinfettato e protetto con sostanze conservatrici e cicatrizzanti. 17 18 Motosega con l’asta L'anno scorso anche noi stavamo pensando di comprare una motosega con l’asta ,poi abbiamo deciso di optare per l'uso intensivo delle forbici telescopiche, che funzionano benissimo e costano poco, per tutti quei rami a portata del loro diametro di apertura, che sono la stragrande maggioranza ed eseguendo a mano con il segaccio quei rari tagli di rami importanti. In rete avevamo anche comprato una moto seghetta cinese a due soldi per fare meno fatica anche in quei casi eccezionali, peccato che non ha mai funzionato . Di piton (inviato il 03/04/2009 @ 00:03:20) 19 Disinfettare gli attrezzi Per evitare il diffondersi della rogna: • eseguire la potatura in periodi asciutti, limitando i grossi tagli ed eliminando il più possibile le parti infette; • asportare, per quanto possibile, i tumori batterici sul tronco e le grosse branche; • disinfettare gli attrezzi da pota nel passaggio da una pianta all'altra e potare per ultime le eventuali piante colpite; • fare in modo da non causare lesioni o ferite durante le operazioni di raccolta, evitando il ricorso a pratiche quali la bacchiatura; • mantenere le piante nelle migliori condizioni vegetative, effettuando concimazioni equilibrate. 20 Succhioni e polloni • • Succhioni: si originano da una gemma latente situate lungo le branche o sul tronco, in posizioni medio-alte della chioma . In alcune cultivar i succhioni sono sterili, mentre in altre sono in grado di portare frutti nell’anno successivo alla loro comparsa. Per questo motivo è bene conoscere con quale cultivar di olivo si ha a che fare, per poter stabilire se i succhioni possano essere mantenuti o meno sulla pianta. Polloni: rami che si sviluppano direttamente dal tronco o dalla base (ceppaia) della pianta. Se l’albero è in buone salute tagliare tutti . Altrimenti utilizzarli per rinnovare il tronco con pazienza e gradualità. 21 Non potare dopo maggio I motivi sono principalmente due: 1 - la pianta ha già immagazzinato in gran parte i nutrimenti per la fruttificazione e la crescita, tagliando via i rami tagli via anche quanto già immagazzinato in essi quindi l'operazione sarà poco influente sul risultato finale 2 - l'ulivo potrebbe rispondere ai tagli un po' più grossi con uno scortecciamento sotto il taglio rendendo più probabili le sempre possibili infezioni. Insomma, meglio non potare dopo maggio però, di necessità virtù e poi con due sole piante non è che ti si rovina il raccolto . Il periodo ideale per la potatura dell’Olivo è la fine dell’inverno o comunque prima della fase di germogliazione che avviene solitamente verso maggio, il freddo intenso, infatti, ostacola il processo di cicatrizzazione dei tagli. 22 Visione dall’alto del vaso policonico Ha 4 rami principali Lateralmente o sotto sono attaccati le branche secondarie L’aria circola con facilità. La luce arriva dappertutto. 23 Circolazione aria e luce nel vaso policonico Entra molta luce Entra molta aria 24 il vaso policonico aiuta a produrre molto 25 Formula generale fotosintesi 6 CO2 (Anidride carbonica) + 6 H2O (Acqua) + Luce → C6H12O6 (Glucosio) + 6 O2 (Ossigeno) 26 Le piante fabbricano da sé tutto quanto è necessario alla propria alimentazione. Le piante, mentre si nutrono, depurano l’aria (assorbono anidride carbonica e rilasciano ossigeno). Anche le piante per vivere hanno bisogno dell'ossigeno presente nell'aria. Esse respirano attraverso gli stomi ( sono aperture microscopiche sulla superficie delle foglie), quindi anche loro hanno sempre bisogno di ossigeno, sia di giorno che di notte. La quantità che rilasciano è superiore a quella che assorbono. Gli alberi assolvono molti compiti, indispensabili per la sopravvivenza dell'uomo e del pianeta terra. Le foglie assorbono l'anidride carbonica e restituiscono ossigeno. Senza le piante l'aria diventerebbe irrespirabile Influenzano la temperatura : regolano l'umidità e rinfrescano la temperatura troppo calda . Proteggono il terreno (le radici arricchiscono il terreno di sostanze organiche riducono il rischio di frane e smottamenti) Producono frutti Producono sostanze curative dalla foglie e dalla corteccia . Le foglie servono! La potatura serve a toglie i rami non produttivi , lasciando più foglie possibile! La linfa grezza assorbita dalle radici, per mezzo dei peli radicali, sale verso le foglie. Qui avviene la funzione clorofilliana . Dalle foglie la linfa elaborata ridiscende andando a costruire tutte le parti della 27 pianta. Un miracolo della natura! Fotosintesi (dal greco φώτο- [foto-], "luce", e σύνθεσις [synthesis], "costruzione, assemblaggio") . Durante la fotosintesi, con la mediazione della clorofilla, la luce solare permette di convertire sei molecole di CO2 e sei molecole d'H2O in una molecola di glucosio (C6H12O6), zucchero fondamentale per la vita della pianta. Come sottoprodotto della reazione si producono sei molecole di ossigeno, che la pianta libera nell'atmosfera attraverso gli stomi che si trovano nella foglia (piccoli buchi). ..la fotosintesi è l'unico processo biologicamente importante in grado di raccogliere l'energia solare, da cui, fondamentalmente, dipende la vita sulla Terra[2]. La quantità di energia solare catturata dalla fotosintesi è immensa, dell'ordine dei 100 terawatt[3], che è circa sei volte quanto consuma attualmente la civiltà umana[4]. Oltre che dell'energia, la fotosintesi è anche la fonte di carbonio dei composti organici degli organismi viventi. La fotosintesi trasforma circa 115 × 109 chilogrammi di carbonio atmosferico in biomassa ogni anno[5][6]. (Da Wikipedia) CO2 + H2O 28 Premio Nobel nel 1961 Le molecole inorganiche di anidride carbonica vengono combinate con l'acqua utilizzando l'energia del sole per dare origine a molecole organiche e ossigeno. Le molecole organiche prodotte sono molecole di glucosio e vengono utilizzate come materia prima per fabbricare altri zuccheri, aminoacidi, proteine, grassi, vitamine ecc. Durante la fotosintesi vengono prodotte anche altre molecole in cui l'energia viene immagazzinata, come per esempio, l'immancabile ATP. Le piante sono quindi il primo anello di una "catena alimentare" che comincia con gli organismi fotosintetici come produttori di cibo, e porta con una o più tappe agli animali come consumatori di cibo. Bisogna tenere presente che anche le piante consumano lo stesso cibo che fabbricano. Infatti se ne servono come fonte di energia per il proprio metabolismo. 29 Lavorazione al piede dell’olivo Si consiglia di pulire il piede dell'ulivo di eventuali sassi sterpi, polloni ( tranne quelli utili a ringiovanire il tronco o un ramo principale) . Tenere pulito non basta : occorre zappare bene la terra attorno e metterci il concime. La terra deve essere soffice, pagliosa, con foglie di bosco marcite. Occhio a non usare le foglie di ulivi malati di rogna : diffondete la malattia all’infinito! Se è paglioso nei periodi di siccità il terreno non si spacca e non fa penetrare il sole alle radici . Ottima la cenere . L’uso risale ai tempi dei romani . E’ carente di azoto e zolfo . Va integrata con il letame o concime chimico a base di solfato ammonico 20 . Occorre zappare il tutto. La cenere deve essere di legna . Nei mesi autunnali e invernali è più facile zappare : il terreno è morbido. Dal vangelo di Luca : Lc 13,1-9 Poi Gesù raccontò loro questa parabola: 'Un tale aveva piantato un albero di fico nella sua vigna. Un giorno andò nella vigna per cogliere alcuni fichi ma non ne trovò. 7Allora disse al contadino:» Sono già tre anni che vengo a cercare frutti su questo albero e non ne trovo. Taglialo! Perché deve occupare inutilmente il terreno?8Ma il contadino rispose: « Padrone, lascialo ancora per quest'anno! Voglio zappare bene la terra attorno a questa pianta e metterci il concime. 9Può darsi che il prossimo anno faccia frutti; se no, la farai tagliare». 30 Sarchiatura e sfalcio http://latteriaturnaria.it/olio-biologico-extravergine-di-oliva/coltivazione-dellulivo/ 31 oziorinco • • • L'Oziorrinco appartiene alla famiglia dei Coleotteri Curculionidi. Gli adulti di questo insetto, appena dopo il crepuscolo, si mettono in marcia uscendo dai rifugi del terreno, giusto al piede delle piante (parte bassa del tronco) e cominciano a risalire lungo il tronco ma anche lungo i paletti tutori piantati per reggere le nuove piantine messe a dimora. Salgono lenti fino alle foglie giovani e cominciano tranquilli a mangiarle; alla mattina all'alba lasciano le piante e ritornano nei loro rifugi nel terreno. Anche le larve sono dannose: sono bianche, carnose, con il capo di colore giallorosso, lunghe circa 1 cm, riconoscibilissime in quanto hanno una tipica forma del corpo a C. Ulteriori informazioni su: Oziorrinco - giardinaggio - Parassiti e Malattie - Oziorrinco - Parassiti e malattie http://www.giardinaggio.it/parassiti/singoliparassiti/ozziori nco/oziorrinco.asp#ixzz3H4goIjD0 32 Rogna • • • • • Bruciare i rami. Disinfettare gli attrezzi. Non potare prima della pioggia o se può gelare. Potare prima gli alberi sani e poi quelli malati. Usare prodotti rameici che non risolvono ma riducono. 33 Combattere la mosca con metodi biologico La calce è un ottimo aiuto. 34 Occhio alle gelate • • • 10-13 gennaio 1985: Italia centrale ed Emilia-Romagna nel gelo da Wikipedia Il 10 gennaio la stazione meteorologica di Piacenza San Damiano raggiunse lo storico record di freddo di -22,0 °C. Notevoli anche i -16 °C a Firenze (un primato che sarà presto battuto), i 15 °C di Pontedera e i -10 °C di Follonica[8]. Nella Liguria di levante la stazione meteorologica di Sarzana-Luni fece registrare lo storico record di -9,0 °C. Il responsabile era l'effetto albedo, ovvero la perdita di calore per irraggiamento dovuto alla spessa copertura nevosa. L'11 gennaio la minima all'aeroporto di Firenze precipitò a -22,2 °C, mentre l'Osservatorio Ximeniano in città registrò -11 °C. Le massime furono rispettivamente di -0,4 °C e -1,2 °C. L'Arno ghiacciò completamente; la stazione meteorologica di Arezzo Molin Bianco scese a 20,2 °C; presso la stazione meteorologica di Pisa Facoltà di Agraria il termometro scese a 12,8 °C. In Pianura padana, la stazione meteorologica di Brescia Ghedi scese a -19,4 °C stabilendo così il nuovo record assoluto di freddo, mentre Più a sud, freddo molto intenso anche a L'Aquila con -23,4 °C, a Rieti con -20,0 °C, a Frosinone con -19,0 °C, a Guidonia Montecelio con -14,0 °C e a Grosseto con -13,2 °C presso l'aeroporto e con -10,0 °C nel centro cittadino. La stazione meteorologica di Roma Ciampino fece registrare lo storico record di -11,0 °C e quella di Roma Urbe scese a -9,8 °C; sul litorale laziale, record assoluto di -7,8 °C presso la stazione meteorologica di Roma Fiumicino. 35 In realtà non è proprio un ulivo, ma un olivastro. Non si tratta però di una definizione dispregiativa quanto del nome esatto di questa sorta di ulivo selvatico che da 4.000 anni cresce rigoglioso a Luras, un comune sardo nella stupenda Gallura. L’olivastro millenario di Luras rimane un esemplare mastodontico e impressionante: 12 metri di circonferenza per 8 metri di altezza. 36
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