Libero dai Simply Red Nuova avventura di Hucknall
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Libero dai Simply Red Nuova avventura di Hucknall
Spettacoli 51 LA PROVINCIA SABATO 16 MARZO 2013 a Libero dai Simply Red Nuova avventura di Hucknall Lunedì agli Arcimboldi la prima delle tre date italiane del suo tour In "American Soul" la star solista rivisita i classici della black music FABIO BORGHETTI MILANO a È l’inizio di una nuova avventura per l’ex leader dei Simply Red Mick Hucknall, atteso lunedì, alle 21, al Teatro degli Arcimboldi di Milano (biglietti a da 39 euro), per la prima delle tre date italiane del suo "American Soul Tour", produzione che lo porterà in tutto il mondo in questa inedita veste solistica. Le anteprime di questo spettacolo, andate in scena alla Royal Albert Hall di Londra lo scorso settembre hanno entusiasmato pubblico e critica rilanciando le indubbie qualità e tutta la personalità di una delle voci pop soul più note emerse dai controversi anni Ottanta. Una rilettura del passato La band che guidava di fatto è sempre esistita come sua emanazione fino al 2010, anno nel quale i Simply Red hanno concluso un trionfale tour d’addio. Il giro ora in corso ruota attorno alle canzoni del nuovo album di Mick il "rosso" che, in "American Soul", rivisita i classici della black music che ne hanno formato il gusto e lo fa con la solita passione. Già nel repertorio storico realizzato come Simply Red, infatti, il cantante metteva in bella mostra alcune rivisitazioni diventate poi autentici cavalli di Chiusa l’esperienza Simply Red, lunedì Mick Hucknall presenterà agli Arcimboldi il nuovo album "American Soul" battaglia della formazione, basti ricordare "Money’s too tight to mention", "If you don’t know me by now" e "You make me feel brand new". Per Mick è stato un processo naturale registrare un album che includesse alcune delle sue canzoni preferite di sempre ripescate dalla tradizione soul americana, come "I Only Have Eyes For You", "I’d Rather Go Blind" e "That’s How Strong My Love Is", reinterpretandole alla sua maniera, grazie a un timbro e ad una musicalità immediatamente riconoscibile per tutti coloro che dagli eighties in poi ne hanno seguito le imprese. L’artista di Manchester ha avuto momenti di popolarità assoluta sulla scena mondiale e per lungo tempo ha risieduto in Italia dove ha ancora una casa. Questa non è la prima pausa In realtà, non si tratta di un vero debutto da solista: già nel 2008, Mick si era preso una pausa dal marchio Simply Red realizzando "Tribute to Bobby" che omaggiava il soul man Bobby "Blue" Bland con devozione e delicatezza. Classe 1960, come tanti arti- sti inglesi di quella generazione, fu fulminato dal movimento punk sul finire degli anni Settanta è formò la sua prima band. La svolta con la nascita dei Simply Red, alla metà degli anni Ottanta, e con il crescente successo di un album che vende ancora oggi, come "Picture Book". A spingerlo singoli come "Holding back the years", "Jericho" e "Come to my aid". Altri album da segnalare nella discografia di Hucknall e dei suoi Simply Red sono sicuramente "Men and women" e "New Flame". ■ LA RECENSIONE Bravi e irraggiungibili Destino da trio sold out I nutile cercare un posto: per Aldo, Giovanni e Giacomo e il loro "Ammutta Muddica" a Milano è tutto sold out fino al 26 marzo. L’Arcimboldi ringrazia: se si pensa che la sala può ospitare ogni replica 2.400 spettatori e se si aggiunge che lo show ha debuttato il 21 febbraio, non è difficile immaginare che lo spettacolo diventerà un’altra volta campione d’incassi per la stagione teatrale, a sette anni dal clamoroso successo di "Anplaghhed". Se solo a Milano oltre 80mila persone hanno scelto di spendere, in tempi di crisi, i 30 euro circa del biglietto un motivo ci sarà. E il motivo è che Aldo, Giovanni e Giacomo sono bravi, bravissimi. gli unici capaci di creare un grande show bipartisan, che piace proprio perché non si basa sulle solite battute sui politici ma spazia su situazioni comiche che a tutti potrebbero capitare. Anche se nelle loro gag non mancano riferimenti all’attualità, dalle vittime di Equitalia alla malasanità, il tutto filtrato dal tipico humor stravagante. Si ride, e tanto, ma ci si riconosce anche nelle manie che imperversano nel mondo d’oggi, come quella di farsi tatuare e di gareggiare nelle maratone. In scena hanno una bravis- Aldo Giovanni e Giacomo sima spalla femminile, Silvana Fallisi, irrisistibile nell’ultimo sketch nei panni della grassa infermiera russa, mentre la regia ha in sè la magia di Arturo Brachetti, con il quale i tre hanno realizzato già lavori teatrali di grande successo ("I corti", "Tel chi el Telun" e "Anplagghed"). Dunque, un altro centro per Cataldo Baglio, Giovanni Storti e Giacomo Poretti che a Milano giocano anche al solito braccio di ferro tra Nord (Giovanni) e Sud (Aldo), che dai tempi della "cadrega" funziona sempre. Peccato per il tutto esaurito. E non aiuta sapere che dal 10 aprile lo show si sposterà a Catania (non facilmente raggiungibile) per poi chiudere in bellezza a Roma, dal 16. ■ Silvia Golfari a a a Reel Big Fish, i portabandiera dello ska-core Usa Irlanda in festa tra rugby, balli i Polverfolk, i Luf e Lorenzo Tutti i sei film del californiano Anderson da rivedere MILANO MILANO a Seconda giornata di "Irlanda in festa" alle Officine Creative Ansaldo in via Tortona 54, nello spazio gestito da Barley Arts in collaborazione con il Comune di Milano. Tra musica, balli, piatti della tradizione irlandese e l’amata birra Guinness per brindare a San Patrizio anche il "Six Nations" di rugby: oggi alle 15.30 si vedrà Italia-Irlanda in diretta dallo stadio Olimpico di Roma e alle 17 Galles-Inghilterra. Oggi sarà attesa protagonista la Tara School of Irish Dance che ballerà sul palco e fra il pubblico, accompagnati dalla musica dei Polverfolk. Seguiranno i concerti dei Luf, il gruppo bergamasco sospeso tra tradizione, rock e folk, e Anxo Lorenzo, l’artista galiziano sperimentatore di nuove sonorità. Domani, nella giornata di chiusura, prima dei Kila (celebre band irlandese che ha ricevuto gli elogi di Bono Vox e Sinead O’Connor) suoneranno The Lepricorns, gruppo folk che propone live all’insegna del puro divertimento. Biglietti a 12 e 15 euro più prevendita. Domani tutti i Patrizio e le Patrizia entreranno gratuitamente esibendo un documento di identità. ■ A. Bru. a Ha sei lungometraggi all’attivo ed è considerato uno dei grandi del cinema contemporaneo. A Paul Thomas Anderson, 42 anni, californiano, lo Spazio Oberdan di Milano dedica un omaggio fino al 4 aprile con tutte le sue opere (informazioni www.cinetecamilano.it). La prima giornata propone il suo primo lavoro, "Sydney-Hard Eight" (1996, alle 17) con Philip Seymour Hoffman, Philip Baker Hall, John C. Reilly, Gwyneth Paltrow e Samuel L. Jackson, e il più recente, "The Master" (alle 21.15), Leone d’argento all’ultima Mostra di Venezia. I suoi film sono spesso corali (su tutti il visionario "Magnolia" del 1999, in programma mercoledì 27) e tratti distintivi sono anche la macchina da presa quasi sempre in movimento, la complessità delle inquadrature e le grandi prove degli interpreti, tra i temi le relazioni d’amore complicate, gli ingombranti retaggi del passato e familiari, i rapporti di potere, le forti personalità con zone d’ombra. I film che completano il ciclo sono "Boogie NightsL’altra Hollywood" (1997), "Ubriaco d’amore" (2002) e "Il petroliere" (2007) con Daniel Day-Lewis da Oscar. ■ N. Fal. MILANO a A un anno dall’ultima apparizione italiana, tornano domani a Milano i Reel Big Fish. A ospitarli il Factory di via Corelli, biglietti a 12 euro ancora disponibili attraverso www.ticketone.it. Fresca dell’uscita del nuovo album "Candy Coated Fury", la band californiana, portabandiera dello ska-core statunitense, è protagonista di un tour mondiale partito nel gennaio scorso da Hollywood. Il gruppo crea delle irresistibili alchimie spingendo sull’acceleratore del punk melo- dico anni Novanta e colorandolo con penetranti arrangiamenti per fiati e ritmiche in levare. Racconta Aaron Barret, cantante e chitarrista dei Reel Big Fish: «Questo album è un po’ come i nostri primi due dischi: ha tanta intensità, un’energia frenetica e lo stesso sarcasmo e senso dell’umorismo tipici della band. Penso che queste siano tra le canzoni più veloci che abbiamo mai scritto». "Fury Candy Coated" è il settimo nella ventennale storia della formazione, anche se arriva I Reel Big Fish in concerto al Factory dopo cinque anni di silenzio. I Reel Big Fish suonano da anni in un neverending tour, esibendosi in più di 250 spettacoli l’anno davanti a migliaia di fan in tutto il mondo: toccheranno quasi ottanta città in poco più di quattro mesi on the road con tappe dalla California alla Russia. Ad accompagnarli in questi appuntamenti europei i connazionali Suburban Legends da Huntington Beach, California: propongono suoni ska-punk con influenze da Michael Jackson fino agli Oingo Boingo. ■ F. Bor. a Un’esplorazione dei testi di Beckett Mauri e Sturno i due viaggiatori MILANO a Con il nuovo allestimento "Da Krapp a Senza parole", Glauco Mauri e Roberto Sturno ritornano, a distanza di oltre vent’anni, ad esplorare la profondità del lavoro di Samuel Beckett, premio Nobel per la Letteratura nel 1969. Fino a domenica 24 marzo al teatro Carcano di Milano (biglietti a 25 e 34 euro, informazioni e prenotazioni allo 02-55.18.13.7762) porteranno in scena quattro atti unici del grande poeta e drammaturgo irlandese per «far capire al pubblico che Beckett non è difficile e complicato, ma difficile e complicata è la vita. La vita che Beckett, pur nella sua angoscia, ha saputo raccontarci con una sotterranea ma struggente pietà». L’autore che parla Lo spettacolo si apre con "Il Prologo" in cui è l’autore stesso che ci parla, raccontato da Mauri e Sturno attraverso alcune sue dichiarazioni, segue Respiro, ovvero la vita che passa tra il primo vagito e l’ultimo respiro. Improvviso dell’Ohio, scritto per l’Università di Columbus (Ohio) e là rappresentato in occasione del settantacinquesimo compleanno di Beckett, parla di un uomo (il Lettore) che legge un libro ad un altro uomo (l’Ascoltatore) per aiutarlo a sopportare il dolore di un’assenza (una moglie morta o forse abbandonata). "Atto senza parole" e "L’ultimo nastro di Krapp" sono forse le opere che più chiaramente esprimono alcuni aspetti del mondo beckettiano. Nello stupito, grottesco silenzio del primo, l’uomo beffato e ingannato dalla vita che sembra sempre soccorrerlo, ma poi sempre lo delude, trova la sua commovente dignità nel rifiuto e in una voluta solitudine. Nel secondo, il vecchio Krapp ascolta una bobina registrata molti anni prima, la sera del suo trentanovesimo compleanno. Riaffora la storia d’amore Riaffiorano persone, visi ormai sbiaditi dal tempo, si riscoprono sentimenti e tra questi, ormai dimenticata, una storia d’amore. Il nastro finisce e Krapp rimane disperatamente solo nel buio della "vecchia tana" piena di bobine che raccontano la storia della sua vita. ■ Ylenia Spinelli
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intervistato - Samuel Beckett
1997) e “I quindicimila passi“
(Einaudi 2002). Ha scritto la
raccolta di racconti “Standards
vol. I” (Sironi 2002), i racconti
brevissimi “Shorts” (Einaudi
2004) e tre testi teatrali raccolti
in “W...