TAMER DAVANTI_pilastro nord
Transcript
TAMER DAVANTI_pilastro nord
TAMER DAVANTI – Pilastro Nord (vie di destra e di sinistra) TAMER DAVANTI, m 2496 Pilastro N del Vant di Càleda – Vie di Destra e di Sinistra relazione di Emiliano Zorzi – relazioni del 2/10/2011 e 24/6/2012 Lungo la compatta parete del principale pilastro che si alza fra le varie torri che il Tàmer Davanti protende sul Vant de Càleda, si svolgono due interessanti percorsi, relativamente brevi ma di impegno per il quartogradista. Questi sboccano su una cima secondaria a sx dello slanciato Pilastro vero e proprio, che è ben individuabile salendo da Passo Duran al Vant de Càleda, con la sua forma di torre aguzza nettamente separata dal corpo della montagna, mentre dalla prospettiva che si ha dalla base della parete si confonde con le pieghe del monte. Le vie sfruttano, unendoli fra loro con vari tiri in parete aperta e molto esposti, i tratti più naturali della parete. Accesso: Dal Passo Duran o dall’ampio tornante presso la Malga di Càleda Vecchia (1 km sotto al passo in versante agordino; sentiero più breve ma più ripido) ci si porta nel Vant di Càleda (segn. 524) seguendo le indicazioni per il Tamer Grande e la Forcella La Porta. In ca. un’ora e mezza si giunge al centro della conca, dopo che il sentiero ha risalito una dorsale erbosa dalla quale si ha una perfetta visione del vicino pilastro. Presso il bivio con tabelle dove si separano i sentieri per il Tàmer Grande ed il San Sebastiano, si lascia il sentiero (conviene lasciare qui gli zaini) e si attraversa in quota il ghiaione principale del Van, portandosi in 10 min. sotto al pilastro, proprio dove le rocce dello stesso scendono più in basso ed un piccolo spiazzo con erba divide le due colate di ghiaia principali del Van di Càlleda. Pochi metri più in alto e a dx del punto inferiore delle rocce, inizia un’evidente diedro rampa obliquo a sx (percorso dalla Via di Sinistra). Attacco (ometto). Ore 1,45 dal Passo Duran o dalla Malga di Càleda. VIA DI DESTRA Via poco conosciuta in un ambiente poco frequentato da alpinisti. Il percorso, relativamente breve, sale una parete verticale seguendo linee superficiali, meno evidenti rispetto alla Via di Sinistra sullo stesso pilastro. L’arrampicata alterna tratti piacevoli (terzo e quarto tiro) ad altri scadenti (primo tiro) e ad altri impegnativi (secondo tiro) per la difficoltà sostenuta e la roccia non sempre salda. Si tratta comunque di un percorso meritevole e discretamente attrezzato, credo per la frequentazione di alpinisti locali. Le difficoltà sulla guida CAI sono un po’ sottostimate. Itinerario percorso solo parzialmente. Le informazioni restanti, come segnalato in calce, sono tratte dalla Guida CAI Pelmo-Dolomiti di Zoldo di P. Sommavilla e G. Angelini; Itin. 310m, nonché dalle osservazioni sul terreno nel corso della salita parziale e durante la salita della Via di Sinistra. Da segnalare che le due relazioni della guida CAI si sono rivelate molto affidabili. Primi salitori: Sviluppo: Difficoltà: Tempo previsto: P. e F. Bonetti, P. Lazzarin, 10 agosto 1975 230 m + 150 per l’uscita in comune con la Via di Sinistra TDmax: 5°, pp. 5°+ 4 ore www.quartogrado.com TAMER DAVANTI – Pilastro Nord (vie di destra e di sinistra) Roccia: Materiale: Punti d’appoggio: Cartine: di qualità varia in basso, molto buona nei tiri centrali; a tratti friabile nei canali d’uscita dadi, friend, 6–7 chiodi (soste parzialmente attrezzate, chiodi di passaggio presenti ma non abbondanti) via di accesso dalla strada Tabacco foglio 025 (Dolomiti di Zoldo), scala 1:25.000 Salita: Si scalano i primi gradoni un po’ friabili del diedro/rampa (che è la direttiva della Via di Sinistra, di cui si vede la prima sosta dentro alla rampa). Dopo pochi metri si esce a dx per facili gradoni di roccia migliore fino alla cengetta che corre sotto le pareti verticali. La si segue fino al limite dx, con un breve passo in discesa, sotto una fessura/lama giallastra. 30 m; 2°, pp. 3°; 1CLF. 2) Si monta sul pulpitino sopra la sosta e si prende a scalare la fessura/lama giallastra di roccia a scaglie a tratti friabile (p. 5°+, 1C a dx, 1C con fettuccia nella lama). Ci si porta sotto al tetto giallo dove la fessura muore (2C). Si traversa a dx sotto il tetto entrando in un netto diedro grigiastro (1C alla base). L’attacco del diedro è difficile e su roccia non molto buona (p. 5°+, 1C inaffidabile dopo 5 m in una nicchietta). Si prosegue nel diedro, ora di roccia grigia migliore, ancora sostenuto per alcuni metri, poi leggermente più facile. Dove si biforca si segue per un passo il ramo di sx dove si sosta su un espostissimo terrazzino. 40 m; 5°, pp. 5°+; tiro sostenuto; 6C, 3CF. 3) Si scende un metro e si sale il ramo di dx del diedro, evitando a dx il tettino triangolare che lo chiude, scalando bei gradoni fino alla cengetta soprastante che si segue un po’ verso dx. 15 m; 3°, 4°. 1) 4) 5) 6) da qui relazione guida CAI – Itin. 310m Salire verticalmente ad un piccolo terrazzo sotto strapiombi gialli. 20 m; 4°. Piegare a dx e poi nuovamente a sx in un diedro che porta ad un cengione. 25 m; 4°, 4°-. Andare a sx per il cengione e salire lungo il canale verso sx; doppiarne la cresta entrando nel canale principale. Superare un grosso masso incastrato ed evitare la strozzatura terminale per le placche sulla sx, raggiungendo la forcelletta ove transita la Via di Sinistra alla sosta 6. 100 m ca; 2°, 3°, pp. 4°. VIA DI SINISTRA Altrettanto poco conosciuta, questa via ha uno sviluppo vario ed esposto: si svolge nella prima parte lungo un’evidente rampa-diedro che incide in obliquo verso sx la porzione bassa della parete. Lungo questa rampa si trovano alcuni tratti friabili ed il passaggio chiave della via che richiede impegno e sangue freddo a causa della friabilità della roccia. Una volta usciti dalla rampa l’arrampicata prosegue su placche di roccia ottima anche se di non facile assicurazione, seguendo un percorso dettato da tratti più accessibili delle stesse. L’uscita avviene lungo un evidente diedro-camino che regala uno splendido tiro su roccia da favola. Un ultimo facile tratto per canali conduce poi alla stretta forcella d’uscita. Nel complesso più impegnativa della Via di Destra. Primi salitori: Sviluppo: Difficoltà: Tempo previsto: Roccia: P. Sommavilla, F. Doglioni, C. Angelini e G. Arrigoni, 17 settembre 1967 350 m compresa l’uscita per canali TDmax: 5°, pp. 5°+ 4 – 5 ore di qualità varia in basso; ottima nei tiri centrali; a tratti friabile nei canali d’uscita www.quartogrado.com TAMER DAVANTI – Pilastro Nord (vie di destra e di sinistra) Materiale: Punti d’appoggio: Cartine: dadi, friend, 6–7 chiodi (via solo parzialmente attrezzata) via di accesso dalla strada Tabacco foglio 025 (Dolomiti di Zoldo), scala 1:25.000 Salita: Si attacca la rampa superando dei salti di roccia non molto salda, sopra i quali (a dx si stacca la Via di Destra) si prosegue nel fondo della rampa stessa foggiata ad ampio diedro, raggiungendo un comodo terrazzino alla stessa altezza dei primi strapiombi gialli che segnano il lato dx della rampa. 45 m; 3°, pp. 4°; 3CF. 2) Per una bella e solida placca sulla faccia sx della rampa (2CL) si superano in altezza detti strapiombetti gialli ed un sasso incastrato nel fondo della rampa, portandosi sotto uno strapiombo friabile che interrompe la rampa. Lo si affronta con decisione ed attenzione (p. 5°+, 1CL, 1C; roccia friabile), c ontinuando poi per una decina di metri lungo la continuazione della rampa (sassi mobili) fin sotto un grosso sasso incastrato utile per attrezzarsi la sosta. 40 m; 4°, 4°+, p. 5°+; 1C, 3CL. 3) Si prosegue lungo la rampa dal fondo sassoso, usando principalmente le placchette coricate sulla sx (1C sulla dx), giungendo praticamente alla fine della stessa. Sfruttando una solida cornice per i piedi, si esce con breve traverso sulla parete di dx (p. 5°-) guadagnando un piccolo terrazzino dove si deve integrare 1CL per sostare (utili i chiodi). 30 m; 3°, 4°; p. 5°-; 1C, 1CLF. NB: è anche possibile raggiungere il terrazzino di sosta abbandonando la rampa un po’ prima e risalendo sulla dx un caminetto non facile fino sopra un piccolo torrioncino, dal quale si scala direttamente la compatta placca soprastante (5°). 4) Si traversa a sx su roccia solidissima fino sotto un breve tratto nerastro e liscio della placca (1CL) che richiede un passo delicato (5°+ o A0). Si prosegue un po’ verso l’alto (1C) obliquando poi decisamente verso sx lungo la bella placca, qui più lavorata, fino ad una cengetta sullo spigolo (ometto). Siamo sotto degli strapiombi gialli; la cengetta verso sx conduce nel fondo del profondo canalone della Via Crepaz-Agnolin. Si attrezza una sosta su piccole clessidre. 20 m; 4°+, p. 5°+/A0; 1CL. 5) Si scala la placca quasi verticale immediatamente a dx degli strapiombi (5°), traversando poi a sx per portarsi sull’arrotondato spigolo proprio sopra il ciglio degli stessi. Si prosegue per fessure superficiali non facili lungo lo spigolo (5°) finché lo stesso si abbatte e sale con più riposanti gradoni sempre di roccia ottima, Si giunge ad un primo terrazzino (a dx una cengetta conduce alla base del diedro finale) e poi poco sopra ad un secondo dove si sosta comodamente (1CF da integrare). 40 m; 5°, poi 4° e 3°; 1CF. 6) Con breve traverso a dx si entra nel ben inciso diedro-camino visibile anche dalla base. Lo si scala con arrampicata entusiasmante (varie clessidre), superando all’inizio una strozzatura verticale ed alla fine, dove si chiude a camino, la bella parete della faccia dx. Si raggiunge una spalla dove dall’altro lato sbuca il profondo canale d’uscita della Via di Destra. Qui si attrezza una sosta (utili i chiodi). 40 m; 4°, pp. 4°+. 7) Si sale qualche metro alla vicinissima mini-forcellina che è lo sbocco del canale predetto. Dalla forcellina si potrebbe traversare per cenge al poco invitante canalone della Via Crepaz-Agnolin. Guardando detto canale, si sale invece a dx per bei gradoni e paretine fino alla coricata dorsale oltre la quale si apre un altro profondo canale. Si risale a piacere la dorsale sostando dove una cengia con detriti permette di entrare a dx nel canale. 40 m; 2°, 3°, pp. 3°+. 8) Da qui conviene procedere di conserva: si traversa a dx lungo la cengia per una ventina di metri fino al canale. Lo si risale su terreno facile (40 m, pp. 2°) ma con 1) www.quartogrado.com TAMER DAVANTI – Pilastro Nord (vie di destra e di sinistra) detriti fino ad una forcellina fra una cimetta a sx ed il Pilastro Nord a dx. Oltre la forcella si traversa per cenge (conviene tenersi alti; 40 m, 1°, 2°) verso il canalone della Via Crepaz-Agnolin, raggiungendolo nei pressi di una forcella nettamente e profondamente intagliata, stretta fra il Pilastro principale ed un pilastro più piccolo a sx (non raggiungere una forcella più larga e detritica sulla sx). 100 m; 1°, 2°. Discesa: Sulla forcella si rinviene una sosta per CD dalla quale ci si cala lungo un camino sfasciato ed a salti fino alle ghiaie dell’ampio vallone sotto la Forcella Antèr i Tàmer (CD da 50 m; possibile anche CD da 30 m e poi facile discesa in arrampicata). Da qui si attraversa il catino ghiaioso (non scendere subito) raggiungendo dall’altra parte l’incerta traccia che sale alla Forcella. Per questa si scende nell’ampio vallone detritico fino al sentiero segnato per la Forcella La Porta ed il Tàmer Grande, poco sopra a dove si sono lasciati gli zaini. 40 min. dall’uscita. www.quartogrado.com TAMER DAVANTI – Pilastro Nord (vie di destra e di sinistra) Vista dal Vant di Càleda (sentiero) www.quartogrado.com TAMER DAVANTI – Pilastro Nord (vie di destra e di sinistra) Vista dalla Malga Càleda Alta (agriturismo) www.quartogrado.com TAMER DAVANTI – Pilastro Nord (vie di destra e di sinistra) Vista dall’attacco www.quartogrado.com
Documenti analoghi
GROSS BIELENHORN - Parete SW - Furka Pass (Ch) - via
L2 - Traversare a sinistra pochi metri ed entrare nel diedro che si supera con arrampicata
in Dulfer, uscendo alla fine a sinistra in corrispondenza di una lama che porta alla sosta
posta sopra una...
Visualizza PDF GS16 - Biblioteca CAI Roma
Si prosegue sul filo dello spigolo (V, ch. tolto) superando un muretto di roccia buona, si traversa a sinistra su rocce gialle fratturate
(V-, difficile proteggersi) fino ad entrare nel canale, spo...