Audio Tekne: la catena completa
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Audio Tekne: la catena completa
Audio Tekne: la catena completa Chiudere gli occhi e riuscire a far scorrere le immagini, liberare lo spirito e la mente, lasciarli sfogare in una fantasia di colori che virano dalle tonalità pastello a lucidità inebrianti. Sono ben pochi gli impianti che consentono un tale raccoglimento, una simbiosi totale con il suono stesso da parte di chi ascolta. Questo mi è invece accaduto incontrando una catena tutta Audio Tekne. di Roberto Rocchi V orrei spiegare, innanzi tutto, le ragioni che mi hanno spinto ad affrontare questa singolare prova e che mi hanno indotto a riproporre delle apparecchiature già apparse su SUONO (n. 286 aprile 1997, un bellissimo ed esaustivo articolo di Giuseppe Castelli sul pre e finale IT1 e IT-2) e su altre riviste. Vorrei dire che questa, più che una prova di ascolto vera e propria, è una relazione circa una “esperienza” d’ascolto di un impianto che difficilmente potrà essere visto e sentito nelle mostre o presso i negozi, anzi le mostre non sono affatto il luogo adatto a questo tipo di impianto a meno che non si voglia sminuirlo e snaturare completamente la filosofia costruttiva e di resa sonora delle apparecchiature Audio Tekne. Per far suonare al meglio un impianto di questo tipo è necessario infatti allestirlo con pazienza, competenza e passione, e dobbiamo ringraziare il proprietario, il Sig. Antonio Palmieri, che ha reso possibile condurre questa prova. Mi sembra quindi giusto fare partecipi i lettori di SUONO di questa mia esperienza dalla quale, badate bene, non trarrò delle conclusioni qualitative circa la resa sonora in quanto è mia convinzione che sarebbe assolutamente inutile ma soprattutto sbagliato. Infatti è inutile dire che il suono generato da Audio Tekne sia limitato agli estremi banda e che la dinamica non sia ad alti livelli, e sarebbe sbagliato trarre giudizi limitandosi all’analisi parziale di questi parametri. Sarebbe invece più esatto informare che, per apprezzare Audio Tekne bisogna essere predisposti nell’animo e coscienti della filosofia costruttiva e d’ascolto proposta da queste apparecchiature giapponesi. Intendiamoci, questo impianto non genera assolutamente il miglior suono possibile, sempre ammesso che il miglior suono esista davvero, ma sicuramente interpreta la musica riprodotta in modo timbri- 80 camente coerente e con un equilibrio tonale maturo e piacevolissimo. Non si deve dimenticare anche che si tratta dell’entry level Audio Tekne e già si parla di circa cinquanta milioni di lire di investimento, ma se non altro si ascolta davvero della bella musica. Partiamo proprio dal sistema in questione che, ad eccezione della sorgente (un Michell Girodec equipaggiato con il mitico braccio Grado su cui è stata montata la leggendaria Audio Technica AT1000) e degli stand (Solid Steel e Target Audio), è completamente febbraio 2001 - LE CARATTERISTICHE DICHIARATE IT-1 Sensibilità: ingresso Phono MM 300 mV kohm Altri ingressi: 1,3 volt Risposta in frequenza: 20÷20.000 Hz ±1 dB Uscita: 10 volt 600 ohm Peso: 6,5 kg Dimensioni: 40 x 17 x 17cm (lxaxp) Prezzo: Lit. 13.000.000 IT-2 Sensibilità: ingresso 1 volt 3,3 kohm Uscita: 4 ohm 2 x 11 watt Risposta in frequenza: 20÷50.000 Hz ±1 dB Peso: 16,5 kg Dimensioni: 32 x 22 x 27 cm (lxaxp) Prezzo: Lit. 14.500.000 SP 8716 N° vie: Sensibilità: Altoparlante: Dimensioni: Peso: Prezzo: 1 92 dB Mitzubishi Diatone da 16 cm 29 x 39 x 30 (lxaxp) 15 kg Lit. 13.200.000 MCT 9401 Trasformatore per testine MC Prezzo: Lit. 3.300.000 Cavi ARC 500 Tipo: Prezzo: segnale Lit. 850.000 1 m Cavi ARSP 500 Tipo: Prezzo: potenza Lit. 750.000 2 + 2 m Clamp LTP-11 Prezzo: Lit. 1.100.000 Costruttore: Audio Tekne 596-4 Sanyu-cho - Hachioji-shi Tokyo 192 - Japan Distributore: Hi-fi Center Via Monviso 22 - 10064 Pinerolo (TO) Tel. 0121.32.12.19 - Fax 0121.32.12.72 [email protected] contact: Mario e Giancarlo Sospegno Nella pagina accanto: sopra, il pre IT-1. A fianco: interno del preamplificatore IT-1. Il cablaggio, nonostante sia rigorosamente in aria, non soffre della solita confusione che in alcune occasioni si può riscontrare nelle apparecchiature a valvole, si denota invece un piacevole ordine circuitale. I cavi costituiscono un upgrading in quanto, nei punti ritenuti più delicati, è stato utilizzato l’A.T. AR250 che viene normalmente utilizzato nelle amplificazioni Audio Tekne di maggior pregio. La componentistica non è niente di particolare, anzi posso dire che si tratta di componentistica industriale ma è stata selezionata attentamente dallo stesso Signor Imai, Patron dell’Audio Tekne. Il potenziometro è un normale Alps serie nera. - febbraio 2001 Catena completa Audio Tekne Audio Tekne. A mio parere la scelta del “monomarca” è in questo caso praticamente obbligata, questi componenti separatamente non avrebbero via di scampo e sarebbero tacciati come apparecchi deludenti in relazione al loro costo. Infatti è assolutamente necessario creare la sinergia che assicurerebbe quella coerenza di pensiero, quel filo conduttore senza i quali non si realizzerebbe la magia. Ma mettete allora assieme premplificatore IT-1, trasformatore per testine MC MCT 9401, finale IT-2, diffusori SP 9716, collegati con cavi ARC 500 e ARSP 500 sistemateli su tavolini rigidi e su stand rigorosamente di legno, applicatevi a sistemare in modo intelligente e preciso gli smorzatori in Carbon Block piazzandoli ad arte sotto e sopra ognuno di questi apparecchi ed otterrete un suono da sogno. Il sogno... questo confine effimero, lembo di terra impalpabile, questo spazio indecifrabile ed incontrollabile, dominio assoluto della libertà cerebrale e di una fantasia senza limiti. Il sogno dove ogni esplosione dà vita a colori ed immagini che non coincidono con conoscenza e realtà, dove ogni lam- po sonoro fa nascere stelle e pianeti in un cielo che da nero man mano diventa blu scuro, poi sempre più chiaro sino a diventare celeste e bianco accecante e poi esplodere di nuovo con una cascata di suoni. Il suono, è il suono la briglia capace di condurre il sogno nel quale improvvisamente compare una staccionata con un basso cancello di legno chiaro e levigatissimo che si apre senza neanche un cigolio, mentre gli occhi vengono colpiti dal verde intenso della fittissima erba che ricopre un bellissimo giardino, piccolo ma molto ben curato. Un cer- Nella pagina accanto, a sinistra: il finale IT-2. Il potenziometro che vedete è stato bypassato. Sopra di questo si nota parte dell’alimentazione, che in questo caso costituisce un upgrading dell’apparecchio. A destra: la semplicità circuitale è sconvolgente. È ovvio che il lavoro più attento è stato riservato alla costruzione dei trasformatori. Ricordo che solo il trasformatore d’ingresso è in Superpermalloy, mentre gli altri sono generici ma interamente costruiti a mano. Dalla foto si possono notare i tre pezzi di Carbon Block che sono stati piazzati in punti strategici da Imai stesso. La sigla IT-1 e IT-2 è esclusivamente quella dedicata all’esportazione in Italia, così come il colore rosso e l’ideogramma del nome della moglie di Imai, la Signora Tomiko. In Giappone i due modelli si chiamano invece “Simona”, nome della moglie di Mario Sopegno. Lui e il fratello Giancarlo sono importatori italiani ed anche grandi amici del costruttore giapponese. chio di ciottoli bianchi, tutti della stessa grandezza e più o meno della stessa forma circondano un laghetto la cui acqua è così trasparente che sembra non esserci, anzi non c’è proprio e la foglia pare sospesa nell’aria. La mano si allunga, le dita si protendono e muti nascono dei cerchi che si fanno sempre più grandi propagandosi anche nell’aria, deformando al loro passaggio le immagini con onde dalle linee precise. Lo sguardo scopre un viottolo di sassolini chiari che si snoda fino a sparire in un fitto e tranquillo bosco il cui confine è segnato da un fresco ruscello le cui rive sono unite da un unico grazioso ponticello, tanto delicato e leggero che se non fosse stato per una bellissima fanciulla giapponese non avrei mai avuto il coraggio di attraversarlo. La tunica di seta rossa con dei grandi fiori gialli ricopre semplicemente l’esile figura della giovane orientale che con un sorriso mi tende un’invitante mano, bianchissima ed affusolata, con unghie dello stesso denso Qui accanto: SP 8716 è la sigla del diffusore monovia Audio Tekne. Sono rimasto favorevolmente colpito dal suono di questo diffusore nonostante la mia idiosincrasia nei confronti dei monovia a larga banda. Il suo suono è molto equilibrato e neutro. La costruzione dell’SP 8716 è molto particolare e complessa visto l’abbondante uso di Carbon Block in lastre tenute insieme da un sistema di tiranti a vite. Lo stand in legno è il Chario H-2 modificato e riempito di sabbia. L’altoparlante in carta leggermente trattata è un Mitzubishi Diatone. È un trasduttore a tiratura limitatissima con sospensione in pelle di daino. Nella foto potete notare che non sono visibili viti di fissaggio, in effetti l’altoparlante è bloccato tra due lastre di Carbon Block a loro volta fissate con il sistema di tiranti. Questo significa che è praticamente impossibile smontare il diffusore o, se non altro, il rischio è di non rimontarlo nel modo giusto. Sotto, a sinistra: le connessioni (la terza è delegata alla schermatura del cavo Audio Tekne ARSP-500) posteriori dell’SP 8716 sono montate a ridosso della lastra di Carbon Block che costituisce anche la parete di fondo del condotto reflex del diffusore, anche questo quindi è un sistema molto particolare e le connessioni non sembrano generare particolari turbolenze, o almeno non deleterie. In foto si vede anche un dado esterno di uno dei tiranti, non mi sono neanche azzardato a sfiorarlo! rosso della tunica di seta. Tranquillamente attraverso il ponte e subito dopo si accendono dei suoni che poco prima non udivo, un freschissimo e fragile vento muove i rami di un salice che parla con un mormorio senza fine di foglie, che toccandosi le une con le altre danno origine ad una verde cascata intervallata da improvvisi lampi del sole che trova a fatica casuali spiragli tra i rami dell’albero. Non l’ho mai visto, ma mi piace immaginare che un giardino tipicamente orientale sia così come è apparso nel mio sogno, mi piacerebbe attraversarlo e percepire le stesse sensazioni appena provate respirando a pieni polmoni un’aria fresca e fina. Purtroppo il mio sogno è svanito nel mo- A destra: il trasformatore MCT 9401 è particolarmente indicato per testine a bassa uscita. Anche questo componente è abbondantemente trattato con il costosissimo Carbon Block. mento in cui la puntina dell’AT1000 si è sollevata dai solchi di un Windham Hill Records (Autumn, George Winston Piano Solos). Non è invece svanito il ricordo della grande piacevolezza del suono di questo impianto, sicuramente uno dei migliori sistemi completamente a valvole che abbia mai ascoltato, tale da suscitarmi le emozioni che ho tentato di raccontare nelle righe che avete letto. Una piacevolezza magica, che si può ottenere a condizione di rispettare e assecondare la filosofia con cui nascono questi prodotti, a loro modo decisamente unici.
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