pid (iusti 2009)
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SIMaST Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili Malattia Infiammatoria Pelvica Queste linee-guida riguardano le infezioni ascendenti nel tratto genitale femminile non correlate al parto e alla chirurgia e non includono le infezioni correlate agli actinomiceti. EZIOLOGIA E TRASMISSIONE La malattia infiammatoria pelvica (Pelvic Inflammatory Disease - PID) è generalmente il risultato di un’infezione ascendente dall’endocervice causa di endometrite, salpingite, parametrite, ooforite, ascesso tubo ovarico e/o peritonite pelvica. Neisseria gonorrhoeae e Chlamydia trachomatis sono stati identificati come agenti causali ¹, sebbene anche Mycoplasma genitalium potrebbe essere coinvolto. Anche microorganismi della flora vaginale quali anaerobi, streptococchi, stafilococchi, E. coli e H. influenzae sono associati ad infiammazione del tratto genitale superiore. L’importanza relativa dei diversi patogeni varia nei diversi Paesi e nelle regioni all’interno dell’Europa. Diversi fattori sono associati alla PID Fattori associati al comportamento sessuale giovane età partner multipli nuovo partner recente (negli ultimi 3 mesi) storia pregressa di infezioni sessualmente trasmesse (IST) (della paziente o dei partner) Utilizzo di strumenti chirurgici sull’utero/ interruzione della barriera cervicale interruzione di gravidanza inserzione di dispositivo intrauterino nelle ultime 6 settimane isterosalpingografia fecondazione in vitro e inseminazione intrauterina Malattia Infiammatoria Pelvica Pag.11 SIMaST Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili MANIFESTAZIONI CLINICHE Sintomi La PID può essere sintomatica o asintomatica. Anche quando presenti, i segni e i sintomi mancano di sensibilità e specificità (il valore predittivo positivo di una diagnosi clinica è 65-90% paragonato alla diagnosi laparoscopica)¹³. I sintomi che seguono sono suggestivi per la diagnosi di PID 13,4: dolore addominale inferiore – generalmente bilaterale dispareunia – in particolare di recente insorgenza sanguinamento anomalo – sanguinamento intermestruale e post coito possono manifestarsi come conseguenza di cervicite ed endometrite perdite vaginali o cervicali anomale – come conseguenza di cervicite, endometrite o vaginosi batterica. Segni Questi segni sono associati a PID: dolore nei quadranti addominali inferiori dolore annessiale durante esame vaginale bimanuale dolore cervicale durante esame vaginale bimanuale febbre (≥ 38°C) La PID dovrebbe essere considerata in una paziente in presenza dei segni e/o sintomi descritti sopra o in una donna asintomatica appartenente ad un gruppo ad alto rischio. DIAGNOSI DIFFERENZIALE La diagnosi differenziale di un dolore nei quadranti addominali inferiori in una giovane donna include: gravidanza ectopica Malattia Infiammatoria Pelvica Pag.22 SIMaST Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili appendicite acuta endometriosi sindrome del colon irritabile complicanze di una cisti ovarica, per esempio rottura o torsione dolore funzionale (dolore da causa organica sconosciuta) COMPLICANZE La sindrome di Fitz-Hugh-Curtis consiste in un dolore del quadrante superiore destro associato a periepatite che si manifesta in più del 10-20% delle donne con PID e potrebbe essere il sintomo dominante. Sebbene alcuni esperti suggeriscano di intervenire con la lisi laparoscopica di aderenze epatiche, non vi è sufficiente evidenza di trial clinici per suggerire raccomandazioni specifiche riguardo il trattamento oltre a quello per la PID; In gravidanza la PID è rara ma è stata associata ad un aumento della morbilità sia materna che fetale, pertanto si consiglia la terapia parenterale anche se nessuno dei regimi terapeutici suggeriti è di provata sicurezza in questa situazione. Ci sono dati insufficienti dai trial clinici per raccomandare uno specifico regime nelle donne in gravidanza con PID e dovrebbe essere considerata la terapia empirica con farmaci efficaci nei confronti delle infezioni da gonococco, chlamydia e anaerobi tenendo conto dello spettro di sensibilità antibiotica locale (es.. cefoxitina e.v 2g tre volte al giorno più eritromicina e.v. 50mg/kg in infusione continua, con possibile aggiunta di. metronidazolo e.v 500 mg tre volte al giorno) (Livello di evidenza III, B) Le donne con infezione da HIV potrebbero avere sintomi più severi associati alla PID ma la risposta alla terapia antibiotica è buona, anche se è più frequente il ricorso a regimi di terapia parenterale5-8. Non c’è evidenza di superiorità di un regime rispetto agli altri tra quelli suggeriti. Le pazienti con allergia nota ad uno dei regimi proposti possono essere trattate con un regime alternativo. Nelle donne con un dispositivo intrauterino (IUD) in situ, deve essere considerata la rimozione dello IUD poiché tale provvedimento può determinare un più rapido miglioramento di sintomi e segni. (Evidenza livello Ib, A) DIAGNOSI Malattia Infiammatoria Pelvica Pag.33 SIMaST Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili Si raccomanda la ricerca del gonococco e della chlamydia nel tratto genitale inferiore poiché un risultato positivo supporta la diagnosi di PID. L’assenza di infezione nell’endocervice o nell’uretra non esclude la PID; L’assenza di cellule infiammatorie a livello endocervicale o vaginale ha un buon valore predittivo negativo (95%) per una diagnosi di PID ma la loro presenza non è specifica (basso valore predittivo positivo - 17%)10; Un valore elevato di VES o proteina C reattiva supporta la diagnosi 11 ma spesso nella PID lieve/moderata il valore è normale; L’aumento della conta dei globuli bianchi (WBC) supporta la diagnosi ma può essere normale nei casi lievi. La laparoscopia potrebbe supportare fortemente una diagnosi di PID ma non è giustificata nella pratica quotidiana sulla base del costo e sulla potenziale difficoltà nell’identificare un’infiammazione intra-tubale lieve o un’endometrite 1-3; La biopsia endometriale e l’ecografia potrebbero anche essere d’aiuto in caso di difficoltà nel porre una diagnosi ma sulla base dell’evidenza ad oggi disponibile non ne è raccomandato l’uso nella pratica quotidiana; Il test di gravidanza dovrebbe essere eseguito per escludere una gravidanza ectopica. GESTIONE Informazioni, spiegazioni e consigli alla paziente Alle pazienti bisogna consigliare di evitare rapporti sessuali non protetti fino a quando loro ed i loro partner non abbiano completato trattamento e follow-up (livello di Evidenza IV, C) Dovrebbe essere fornita una dettagliata spiegazione riguardo la loro condizione con particolare enfasi sulle implicazioni a lungo termine riguardo la salute loro e dei loro partner rafforzando il concetto con chiare e accurate informazioni scritte. Un’appropriata informazione dovrebbe includere i seguenti concetti: o La fertilità è normalmente preservata nelle donne con primo episodio di PID che ricevono immediata e appropriata terapia antibiotica; o Il rischio di compromissione della fertilità raddoppia ad ogni successivo episodio di PID; o Il rischio di compromissione della fertilità è aumentato nelle forme di PID clinicamente più severe; Malattia Infiammatoria Pelvica Pag.44 SIMaST Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili o il dolore pelvico cronico di severità variabile colpisce circa il 30% delle donne in seguito a PID; o La PID aumenta il rischio relativo che una successiva gravidanza sia ectopica, ma il rischio assoluto di gravidanza ectopica rimane basso, circa 1%. La UK Royal College of Obstetrics and Gynaecology ha prodotto un depliant d’informazione per la paziente che è disponibile sul sito http://www.rcog.org.uk/resources/Public/pdf/Acute_PID_2004.pdf. (Livello di evidenza IV, C) TERAPIA E’ necessaria una terapia antibiotica ad ampio spettro efficace nei confronti di N. gonorrhoeae, C. trachomatis e infezione da anaerobi 1,2. E’ inoltre auspicabile che lo spettro di efficacia presunta si estenda ad altri possibili patogeni (es. Mycoplasma genitalium, anaerobi, streptococchi,stafilococchi, E.Coli, H.influenzae). Ci sono relativamente meno dati riguardo i regimi orali che riguardo quelli parenterali. La scelta di un appropriato regime di trattamento dovrebbe essere influenzata da: Forte evidenza riguardo lo spettro di sensibilità antimicrobica locale Forte evidenza riguardo l’epidemiologia locale di infezioni specifiche in un determinato contesto. Costo Preferenza del paziente e aderenza Severità della malattia Le precauzioni generali includono: Si consiglia il riposo per le pazienti con malattia severa (livello di evidenza C) Se c’è la possibilità che la paziente sia in gravidanza, dovrebbe essere eseguito il test di gravidanza ( livello di evidenza C) Malattia Infiammatoria Pelvica Pag.55 SIMaST Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili Dovrebbe essere fornita un’appropriata terapia del dolore (livello di evidenza C) Si raccomanda la terapia endovenosa per le pazienti con malattia clinica grave (livello di evidenza IV, C) Il ricovero per terapia parenterale, osservazione, indagini ulteriori e/o possibile intervento chirurgico dovrebbe essere considerato nelle situazioni che seguono 2 (livello di evidenza IV, C): Incertezza diagnostica Fallimento clinico con terapia orale Sintomi o segni di gravità Presenza di ascesso tubo-ovarico Incapacità a tollerare una terapia orale Gravidanza Nelle pazienti degenti la risposta al trattamento può essere monitorata attraverso variazioni del valore della proteina C reattiva e della conta dei globuli bianchi. Nei casi gravi e nei casi di fallimento della terapia iniziale dovrebbe essere escluso l’ascesso tubo-ovarico per mezzo di una ecografia transvaginale, tomografia computerizzata o risonanza magnetica. A tutte le pazienti dovrebbe essere offerto lo screening per le infezioni sessualmente trasmesse e dovrebbe essere discussa la possibilità di eseguire un test per HIV.( livello di evidenza IV, C) E’ verosimile che il ritardo nel trattamento aumenti il rischio di sequele a lungo termine quali gravidanza ectopica, infertilità e dolore pelvico. Per tale motivo e per la mancanza di un criterio diagnostico definitivo, si raccomanda un precoce inizio del trattamento empirico per PID.(livello di evidenza IV, C) Nei casi con sospetta recidiva di PID, specialmente se di intensità lieve, dovrebbero essere cercate altre cause e trattate di conseguenza, in particolare il dolore funzionale, dolore che origina nei muscoli ileo psoas, nel piano pelvico e nel tratto urinario. Regimi terapeutici raccomandati Malattia Infiammatoria Pelvica Pag.66 SIMaST Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili La scelta del regime di trattamento dovrebbe essere influenzata dalle situazioni seguenti: Casi lievi e moderati dovrebbero essere trattati in regime domiciliare con terapia orale¹³ (livello di evidenza Ib, A) La terapia endovenosa dovrebbe essere proseguita fino a 24 h dopo il miglioramento clinico per shiftare successivamente alla terapia orale (livello di evidenza IV, C). Le raccomandazioni relative al dosaggio potrebbero essere modificate lievemente in base ai regolamenti di autorizzazione locale ed in base alla disponibilità delle formulazioni del farmaco. La durata ottimale del trattamento non è nota ma la maggior parte dei trial clinici riportano una risposta a 10-14 giorni di trattamento. I regimi antibiotici che seguono sono basati sull’evidenza. Regimi domiciliari Ceftriaxone i.m. 250 mg in dose singola seguito da doxiciclina orale 100 mg due volte al giorno più metronidazolo 400 mg due volte al giorno per 14 giorni 2,13-16 (livello di evidenza Ia, A) Ofloxacina orale 400 mg due volte al giorno più metronidazolo orale 500 mg due volte al giorno per 14 giorni 2,15,16,19,20 (se ofloxacina non è disponibile, potrebbe essere sostituita con levofloxacina 500 mg una volta al giorno ) (livello di evidenza Ib,A) Regimi terapeutici durante il ricovero Cefoxitina e.v. 2g. quattro volte al giorno (oppure cefotetan e.v. 2g. due volte al giorno oppure ceftriaxone e.v./i.m 1g una volta al giorno) più doxiciclina e.v. 100 mg due volte al giorno (doxiciclina orale potrebbe essere usata se tollerata) seguito da doxiciclina orale 100 mg due volte al giorno più metronidazolo orale 400mg due volte al giorno per un totale di 14 giorni2,14-16 Malattia Infiammatoria Pelvica Pag.77 SIMaST Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili (livello di evidenza Ia, A) Clindamicina e.v. 900 mg tre volte al giorno più gentamicina e.v.(2mg/kg dose da carico seguita da 1,5mg/kg tre volte al giorno [una singola dose giornaliera può essere sostituita]) seguito da uno dei due seguenti: a) clindamicina orale 450 mg quattro volte al giorno fino a completamento di 14 giorni di terapia. b) doxiciclina orale 100 mg due volte al giorno più metronidazolo orale 400 mg due volte al giorno fino a completamento di 14 giorni di terapia. (livello di evidenza Ia, A) Regimi terapeutici alternativi Ofloxacina e.v. 400 mg due volte al giorno più metronidazolo e.v. 500 mg tre volte al giorno per 14 giorni2,15,16,19,20 (livello di evidenza Ib, B) Ciprofloxacina e.v. 200 mg due volte al giorno più doxiciclina e.v.(oppure orale) 100 mg due volte al giorno più metronidazolo e.v. 500 mg tre volte al giorno2,15,21 (livello di evidenza Ia, B) Laddove i regimi sopra citati non fossero disponibili la terapia antibiotica dovrebbe essere somministrata per 14 giorni con regimi efficaci su: Neisseria gonorrhoeae, per es con cefalosporine Chlamydia trachomatis, per es. con tetracicline o macrolidi batteri anaerobi, per es. con metronidazolo Il metronidazolo è incluso nei regimi raccomandati per la terapia a domicilio per migliorare l’efficacia nei confronti dei batteri anaerobi che potrebbero avere un ruolo nella patogenesi della PID 22. Gli anaerobi sono probabilmente di importanza relativamente maggiore nelle pazienti con PID grave ed alcuni studi hanno dimostrato buoni risultati di regimi senza l’utilizzo di metronidazolo. Il metronidazolo può quindi essere interrotto in quelle pazienti con PID lieve o moderata che non riescono a tollerarlo. Malattia Infiammatoria Pelvica Pag.88 SIMaST Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili Il ceftriaxone 1 g i.m. o e.v. una volta al giorno può essere utilizzato al posto di cefoxitina oppure di cefotetan per la similarità dello spettro, anche se con efficacia inferiore nei confronti delle infezioni da anaerobi. L’ofloxacina dovrebbe essere evitata nelle pazienti ad alto rischio di PID da gonococco in seguito alle aumentate segnalazioni di resistenza ai chinolonici della Neisseria gonorrhoeae (per es. quando il partner della paziente ha la gonorrea oppure proviene da un’area ad alta prevalenzadi gonorrea oppure in caso di malattia clinica grave). L’aggiunta di una cefalosporina (es. ceftriaxone 250mg i.m. in dose singola) deve essere considerata nei casi con sospetta eziologia da gonococco. La levofloxacina è l’isomero L della ofloxacina 23 ed ha il vantaggio di una dose giornaliera unica (500 mg per os per 14 giorni). Potrebbe essere una alternativa più conveniente rispetto alla ofloxacina ma non sono stati pubblicati trial clinici nelle donne con PID per valutare questo farmaco. Notifica ai partner I partner attuali di una donna con PID dovrebbero essere contattati e per l’offerta di consigli sulla salute e su esami di screening per gonorrea e chlamydia. Agli altri partner sessuali recenti può essere offerto lo screening. Si raccomanda di rintracciare i contatti entro un periodo di 6 mesi dall’inizio dei sintomi sebbene tale periodo possa essere influenzato dalla storia sessuale. Ai partner si deve suggerire l’astensione dai rapporti sessuali non protetti fino a quando loro stessi e la loro partner non abbiano completato il trattamento in corso. La gonorrea diagnosticata nel partner maschile dovrebbe essere trattata adeguatamente (vedi Linee guida della gonorrea) e contemporaneamente al paziente fonte. E’ raccomandato il trattamento empirico concomitante per chlamydia ( vedi Linee guida della chlamydia) per tutti i contatti sessuali di donne con diagnosi di PID data la sensibilità variabile dei test diagnostici attualmente disponibili. Se non è possibile eseguire uno screening adeguato per gonorrea e chlamydia nel/nei partner sessuale/i, dovrebbe essere somministrata la terapia empirica per gonorrea e chlamydia ( vedi Linee guida di Chlamydia e Gonorrea) FOLLOW UP Malattia Infiammatoria Pelvica Pag.99 SIMaST Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili Si raccomanda una rivalutazione a 72 ore2, in particolare per quei pazienti con manifestazioni cliniche moderate o gravi; ci si attende un sostanziale miglioramento nei sintomi e segni clinici. Il fallimento di tale obiettivo suggerisce la necessità di ulteriori indagini, di terapia parenterale e/o di intervento chirurgico. (livello di evidenza IV, C) E’ appropriato ripetere il test per gonorrea o chlamydia nei pazienti con sintomi persistenti, resistenza antibiotica ai test microbiologici (solo per la gonorrea), scarsa aderenza alla terapia antibiotica e /o inadeguato trattamento dei contatti sessuali nei casi in cui vi sia la possibilità di infezione persistente o ricorrente. PREVENZIONE /PROMOZIONE DELLA SALUTE I vantaggi della rivalutazione a 4 settimane dopo la terapia sono: Verificare l’adeguata risposta clinica al trattamento; Verificare l’aderenza alla terapia antibiotica orale; Accertarsi sulle pratiche di screening e trattamento dei contatti sessuali. Malattia Infiammatoria Pelvica Pag.10 10 SIMaST Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili Gestione Sindromica della Malattia Infiammatoria Pelvica (per l’utilizzo nei contesti nei quali le indagini non sono inizialmente disponibili) dolore nei quadranti addominali inferiori +/- perdite vaginali/cervicali anomale con dolore annessiale o dolore al movimento della cervice durante esame bimanuale SI Amenorrea o ipermenorrea Esordio improvviso di dolore severo Sintomi e segni intestinali Dolore addominale ciclico intermittente Test di gravidanza positivo SI Ricorrere ad ulteriori indagini NO Screening per le infezioni sessualmente trasmesse se possibile Trattare con il regime raccomandato (vedi sopra) Educare il paziente riguardo la PID Trattare il/i partner con ceftriaxone i.m 250 mg in dose singola più azitromicina 1g in dose singola (oppure un regime alternativo localmente efficace contro N. gonorrhoeae e C. trachomatis) Rivalutazione dopo 3 giorni per assicurare il miglioramento clinico Malattia Infiammatoria Pelvica Pag.11 11 SIMaST Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili BIBLIOGRAFIA (1) Bevan CD, Johal BJ, Mumtaz G, Ridgway GL, Siddle NC. 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Malattia Infiammatoria Pelvica Pag.14 14 SIMaST Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili TRADUZIONE DELLA LINEE GUIDA IUSTI 2009 Autori: Jonathan Ross, Consultant Physician, Whittall Street Clinic, Whittall Street, Birmingham B4 6DH – UK - Tel. 0121 237 5721 Fax 0121 237 5729 email: [email protected] Philippe Judlin, Clinique Universitaire de Gynécologie-Obstètrique Maternite Regionale de Nancy, France Email: [email protected] Lisbeth Nilas, Department of Obstetrics and Gynecology 537, Hvidovre Hospital, Kettegaards Alle 28 - DK-2650 Hvidovre, DenmarkEmail: [email protected] Malattia Infiammatoria Pelvica Pag.15 15
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