Pinna nobilis - Punta Campanella
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Pinna nobilis - Punta Campanella
Nacchera Pinna nobilis (Linnaeus, 1758) Classificazione Phylum: Mollusca Classe: Bivalvia Sottoclass:e Pteriomorphia Ordine: Mytiloida Famiglia: Pinnidae Genere: Pinna Specie: P. nobilis chiaravigo.com _______________________________________________________________Aspetti descrittivi Specie endemica del Mar Mediterraneo è il più grande mollusco bivalve dei mari europei: le sue valve possono raggiungere anche più di un metro di lunghezza. Vive generalmente sino a 100 m di profondità, ma è più frequente tra –10 e –50 m. La specie può raggiungere e superare i 20 anni di età per taglie prossime al metro di lunghezza. Come tutti i bivalvi presenta due valve (da cui il nome attribuito alla Classe) di natura mista sia organica che inorganica. Ciascuna valva è composta da tre strati sovrapposti; il più esterno, il periostraco, è di natura esclusivamente organica; l’ ostraco, lo strato intermedio, è di natura esclusivamente inorganica costituito da carbonato di calcio. Lo strato interno, l’ipostraco, è costituito da carbonato di calcio legato a proteine e organizzato in lamelle che ne definiscono la tipica iridescenza. Le due valve sono collegate dorsalmente da un legamento elastico che tende ad allontanarle e quindi ad aprire la conchiglia. L’apertura delle valve è un movimento involontario, mentre la chiusura è volontaria ed è dovuta alla contrazione di due muscoli. Seppure la conchiglia sia evidentemente la parte più appariscente, è solo la struttura di sostegno a protezione dell’animale vero e proprio che è contenuto nelle due valve. _______________________________________________________________________Ecologia Sono organismi della “semi-infauna”, essendo animali sedentari che vivono parzialmente infossati sul fondo. Tramite i filamenti del bisso si ancorano a rocce, su “matte” di Posidonia o qualunque pezzo di materiale coerente. Pinna nobilis è definita come un filtratore sospensivoro, in quanto si nutre prevalentemente di fitoplancton (microalghe planctoniche), ma anche di particellato organico. ___________________________________________________________________Riproduzione La specie è ermafrodita insufficiente, nel senso che produce ed emette sia gameti femminili sia maschili ma in periodi successivi. L’espulsione dei gameti avviene direttamente nell’acqua all’esterno della conchiglia, solitamente nelle stagioni calde, e la fecondazione è lasciata al caso ed al gioco delle correnti. Dalla schiusa dell’uovo si origina una larva, che per un certo periodo ( circa 10 giorni) è parte integrante del plancton. Raggiunta una lunghezza di circa un millimetro la conchiglia cade sul fondo dove comincerà la sua vita a contatto con il fondale. Dopo un anno di vita sedentaria l’individuo può raggiungere i 15 cm di lunghezza, che possono raddoppiare alla fine del secondo anno. E’ tra il primo ed il secondo che generalmente raggiunge la prima maturità sessuale. _______________________________________________________________La“Seta del Mare” Il bisso è un bio-materiale che consente a questi molluschi di aderire e di ancorarsi sott’acqua a svariati substrati. I fili, di prevalente natura organica, hanno aspetto setoso, spessore nell’ordine del decimo di millimetro o anche meno, e lunghezza massima di circa 20 cm. La produzione di bisso è continua, in quanto ogni filamento ha una durata funzionale solo di pochi anni. E’ estremamente estensibile, ma allo stesso tempo rigido e forte: la resistenza alla trazione risulta di due ordini di grandezza più alta rispetto all’acciaio catalogato come “altamente resistente”. Il Bisso è stato da sempre ritenuto un materiale estremamente pregiato: nell’area mediterranea veniva un tempo utilizzato per confezionare abiti regali e paramenti sacri. ________________________________________________Problematiche legate alla raccolta La raccolta indiscriminata da parte dei subacquei, le catture accidentali della pesca professionale oltre che l’attività di strascico illegale nelle aree costiere caratterizzate dalla presenza delle praterie di Posidonia oceanica ha contribuito non poco alla diminuzione delle popolazioni in mare. __________________________________________________________Conservazione e Tutela Attualmente è sottoposta a regime di protezione e tutela in conformità a Atti Ufficiali quali la Convenzione di Barcellona (1995), ratificata dal Governo Italiano con la legge n° 175 del 25/05/1999, e la Direttiva Habitat della Comunità Europea (43/92). Sulla base di tali atti ufficiali, ne è proibita la raccolta, l’uccisione, la detenzione, la commercializzazione e persino l’esposizione a fini commerciali della specie.
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