Martin Luther King - Istitutocomprensivocavaria.it
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Martin Luther King 15 Gennaio 1929 - 4 Aprile 1968 «I have a dream: that one day this nation will rise up and live out the true meaning of its creed: "We hold these truths to be self-evident, that all men are created equal"» «Ho un sogno: che un giorno questa nazione si sollevi e viva appieno il vero significato del suo credo: "Riteniamo queste verità di per sé evidenti: che tutti gli uomini sono stati creati uguali"» (Martin Luther King, 28 agosto 1963, Washington, discorso al Lincoln Memorial durante la marcia per lavoro e libertà) Pacifista convinto e grande uomo del Novecento, Martin Luther King Jr. nacque il 15 gennaio 1929 ad Atlanta in Georgia, nel Profondo sud degli Stati Uniti, dove il problema razziale era sentito con angoscia e urgenza particolari. E’ il secondogenito di Martin Luther King Senior. Il suo nome legale alla nascita era Michael King, come anche quello di suo padre, che decise di cambiare in Martin Luther King nel 1934 durante un viaggio in Terra santa ed in Europa, che lo portò anche nella Berlino della Germania Nazista dove fu affascinato dalla figura del grande riformatore tedesco Martin Lutero. Le radici storiche: lo schiavismo La sua storia ha radici che affondano nel suolo afro-americano. I suoi antenati erano stati catturati con violenza inaudita dai negrieri e portati dall'Africa in catene sul continente americano per esservi venduti nei mercati ai migliori offerenti. Milioni di neri, uomini e donne, venivano strappati alla loro terra e fatti schiavi per lavorare, fino allo stremo delle loro forze, nelle piantagioni di cotone. Sorse e tramontò il sole per 200 lunghi anni, giorno dopo giorno, e gli antenati di Martin Luther King venivano comprati, venduti, violentati e uccisi come fossero bestie. Dopo una cruenta guerra fra gli Stati del Nord, che volevano imporre il loro modello di sviluppo, e gli Stati del Sud, parve arrivare la libertà per i neri sul suolo americano. Ma dopo un periodo piuttosto favorevole, furono ricacciati, anno per anno, nella condizione servile, specialmente nel Sud. I proprietari terrieri avevano escogitato la maniera di fare indebitare sempre di più i lavoratori neri, ai quali era anche negato nella pratica di partecipare alle elezioni. L'infanzia e gli studi Suo padre era un predicatore della chiesa battista e sua madre una maestra. I King inizialmente vivevano nella Auburn Avenue, soprannominata il Paradiso Nero, nella zona borghese della città, dove risiedevano gli "eletti della razza inferiore". Qui frequentò le scuole elementari e superiori. Fin dall'infanzia Martin Luther King dovette subire i traumi dei bambini che scoprono di essere diversi e discriminati in una società razzista. Ha cinque anni quando, la madre dei suoi compagni bianchi proibisce loro di giocare col piccolo Martin perché «nero». A otto anni apprende con dolore la tragica fine della sua prediletta cantante Bessie Smith, celebre interprete di spirituals, canti di fede e di speranza degli schiavi delle piantagioni del Sud: ferita in uno scontro automobilistico, muore dissanguata perché rifiutata dagli “ospedali per bianchi” di Atlanta. Gli studenti di colore ricevevano un'istruzione che era di molto inferiore a quella dei bianchi. Le scuole erano in edifici fatiscenti. Nelle strade e nelle piazze delle città si vedevano dappertutto cartelli con la scritta «solo per bianchi», e la vita dei neri si consumava per lo più nei ghetti sudici e sovrappopolati privi di strutture e di servizi appena decenti. Qui Martin Luther King nasce, vive e comincia a lottare fin dalla sua fanciullezza. Ancora impreparato a reagire, queste ed altre esperienze amare gli rimangono scolpite per sempre nell'animo. La discriminazione che Martin Luther King deve subire e che vede colpire la sua gente gli consiglia gli studi di giurisprudenza. La scelta religiosa Entra nel Morehouse College di Atlanta (Università per soli neri), ma, divenuto consapevole di essere chiamato da Dio al servizio pastorale, dopo qualche anno passa agli studi di teologia, grazie anche al consiglio del padre (il reverendo Martin Luther King Senior). Nel 1948 Martin si trasferisce così a Chester (Pennsylvania) dove studia teologia in una scuola principalmente composta da bianchi. L'8 maggio 1951 riceve il baccalaureato in teologia. Vince una borsa di studio che gli consente di conseguire il dottorato di filosofia a Boston. Nel 1952, a 22 anni, tiene la sua prima predicazione nella chiesa battista di Atlanta. Il segno dei tempi È un periodo di rivolgimenti storici profondi e di portata globale, come la Il Guerra Mondiale, nella quale gli Stati Uniti entrano il17 dicembre 1941, e la conquista dell'indipendenza delle colonie europee in Africa, Asia e America. Martin Luther King è affascinato dalla figura di Gandhi, dal quale apprende i principi della lotta non-violenta. Nel 1953 si laurea in filosofia a Boston e sposa Coretta Scott. Nel 1954 si trasferisce con la moglie a Montgomery, Alabama, dove svolge il ministero di pastore della chiesa battista. Martin Luther King coglie quello che il Nuovo Testamento chiama kairos, cioè il momento opportuno nel quale l'opera di Dio viene colta nel mondo e sfida l'uomo a una scelta di fede che lo impegna a vivere con coerenza la volontà di Dio nella storia. King con sua moglie Coretta Scott King Nel periodo '55-'60, invece, è l' ispiratore e l' organizzatore delle iniziative per il diritto di voto ai neri e per la parità nei diritti civili e sociali, oltre che per l'abolizione, su un piano più generale, delle forme legali di discriminazione ancora attive negli Stati Uniti. Nasce il movimento per i diritti civili Nel 1957 fonda la "Southern Christian Leadership Conference" (SCLC), un movimento che si batte per i diritti di tutte le minoranze e che si fonda su ferrei precetti legati alla non-violenza di stampo gandhiano, suggerendo la nozione di resistenza passiva. Per citare una frase di un suo discorso: "...siamo stanchi di essere segregati e umiliati. Non abbiamo altra scelta che la protesta. Il nostro metodo sarà quello della persuasione, non della coercizione... Se protesterete con coraggio, ma anche con dignità e con amore cristiano, nel futuro gli storici dovranno dire: laggiù viveva un grande popolo, un popolo nero, che iniettò nuovo significato e dignità nelle vene della civiltà". La scintilla che dà inizio al Movimento per i Diritti Civili scocca a Montgomery, apparentemente per un banale incidente. Sugli autobus della città, le prime tre file di posti erano riservate ai bianchi, le altre potevano essere occupate da neri solo se non c’erano sono bianchi in piedi. Il pomeriggio del 10 dicembre 1955 un'impiegata nera, Rosa Parks, seduta dietro i posti riservati ai bianchi, rifiuta di alzarsi e cedere il posto quando salgono alcuni viaggiatori bianchi: viene arrestata e portata in carcere. Martin Luther King con Rosa Parks e l'autobus dove fu arrestata La notizia si diffonde rapidamente. Gli esponenti e i pastori della comunità nera s'incontrano e decidono subito di boicottare i mezzi pubblici di trasporto: propongono ai neri di non prendere più l'autobus e di recarsi al lavoro a piedi o con altro mezzo. L'esito appare incerto, perché, altre volte, simili iniziative non avevano avuto successo. Intanto Martin Luther King è votato all'unanimità capo del movimento SCLC. La mattina seguente tutti i neri vanno a lavorare a piedi, a dorso di mulo e su carri. Il boicottaggio è totale fino al dicembre dell'anno successivo: 382 giorni dura la lotta tutt'altro che facile, e il movimento ottiene la sua prima vittoria: l'abolizione della segregazione sui mezzi pubblici di trasporto. Le reazioni dei bianchi sono violente: hanno paura. La compagnia degli autobus ha perso 40 milioni di dollari. Martin Luther King diviene il bersaglio di minacce d'ogni genere e viene arrestato. Il 30 giugno, mentre si trova fuori fra la sua gente, un attentato dinamitardo gli distrugge la casa; la moglie e la figlia Yoki sono dentro, ma restano fortunatamente illese. Martin Luther King è ormai il simbolo della «rivoluzione nera». Il movimento si estende Durante gli anni della lotta, King viene più volte arrestato e molte manifestazioni da lui organizzate finiscono con violenze e arresti di massa. Nonostante tutto, egli continua a predicare la non violenza pur subendo continue minacce ed attentati. Effetti di un attentato nei pressi del Gaston Motel dove Martin Luther King, e i leader del movimento SCLC alloggiavano durante la manifestazione di Birmingham per i diritti civili, 14 maggio 1963 Ogni volta che subisce qualsiasi tipo di attacco, si rafforza il suo impegno per la giustizia, si rinvigorisce la sua fede in Dio, che è la Sua guida, e il suo coraggio di lottare e la sua certezza di vincere si comunicano ad altri esponenti del movimento e alla sua gente. Il movimento si estende ben presto a tutti gli Stati Uniti. Il pellegrinaggio di preghiera a Washington del 17 maggio 1957 per il pieno diritto di voto ai neri è una delle manifestazioni più importanti. Martin Luther King riesce a convogliare le forze disgregate dei neri nella lotta non violenta, incontrando però anche oppositori che professano il ricorso alla violenza contro il razzismo bianco. La marcia della libertà Nel 1963, centenario del proclama di Lincoln che decretava la liberazione degli schiavi, la battaglia non violenta dilaga in più di 800 città. A Birmingham la polizia si scaglia con ferocia sui dimostranti, sguinzaglia i cani e aziona gli idranti contro un corteo inerme di ragazzi. Sotto la pressione dell'opinione pubblica inorridita il Governo dichiara illegale la segregazione nei negozi e nei luoghi pubblici e decreta l'assunzione al lavoro per bianchi e neri su basi egualitarie. Il culmine del movimento si ha proprio il 28 agosto 1963 durante la marcia su Washington, quando King pronuncia il suo discorso più famoso "I have a dream...." ("Ho un sogno"). Infatti il 28 agosto arriva a Washington la marcia dei 250 mila per chiedere l'approvazione della legge sulla parità dei diritti civili per bianchi e neri. Le telecamere di tutto il mondo sono puntate sulla marea di bianchi e di neri che cantano e pregano intorno al monumento a Lincoln, e riprendono anche quello che è stato definito il discorso profetico di Martin Luther King. Incontro fra Martin Luther King e il presidente John F. Kennedy, 28 agosto 1963 Premio Nobel per la pace La legge per i diritti civili viene approvata il 10 febbraio 1964. Quella marcia pacifista e la figura di Martin Luther King hanno risonanza in tutto il mondo e le sue predicazioni e i suoi scritti vengono tradotti e letti in molti Paesi, ed anche in Italia: Il fronte della coscienza, Marcia verso la libertà, Perché non possiamo attendere, Dove stiamo andando: verso il caos o la comunità?, La forza di amare. Il 14 ottobre 1964 lo raggiunge un telegramma da Oslo «Il premio Nobel per la pace è stato assegnato a Martin Luther King per aver fermamente e continuamente sostenuto il principio della non-violenza nella lotta razziale nel suo Paese». La moglie Coretta piange di gioia davanti ai giornalisti: «...valeva la pena di soffrire tanto. A Martin servirà per continuare gli sforzi nella lotta per l'uguaglianza dei neri», e i 34 milioni del premio vengono messi a disposizione della causa alla quale Martin Luther King ha dedicato la vita. Martin Luther King Jr. Premio Nobel per la pace 1964 Il movimento si allarga Nel 1966 si trasferisce a Chicago e modifica parte della sua impostazione politica. Tra mille difficoltà e molti oppositori Martin Luther King corre da una parte all'altra degli Stati Uniti a premere per le riforme richieste e il movimento si allarga alla lotta contro la povertà e contro il coinvolgimento degli USA nella guerra del Vietnam. Condanna le violenze delle organizzazioni estremiste, denunciando le condizioni di miseria e degrado dei ghetti delle metropoli, entrando così direttamente in conflitto con la Casa Bianca. Nel marzo 1968 sta preparando «il pellegrinaggio della miseria nazionale»: poveri di tutte le razze muoveranno da tutte le parti degli Stati Uniti e contemporaneamente verso Washington con bambini e stracci sulle loro carrette. Il 27 marzo a Memphis, Tennessee, 6 mila neri escono da una chiesa evangelica e attraversano in corteo la città per solidarietà con 1.700 spazzini neri in sciopero. Martin Luther King è in testa al corteo quando, all'improvviso, alcuni giovani ne escono per spaccare vetrine e saccheggiare negozi. La polizia interviene e carica i dimostranti: un morto e sessanta feriti. L’assassinio Il 4 aprile 1968 Martin Luther King è con altri leader neri in una stanza dell'Hotel Lorraine a Memphis. E’ sconvolto: teme per le sorti del movimento della non-violenza. Esce sulla terrazza per una boccata d'aria, alle 18.01 si volta per rientrare e si accascia improvvisamente al suolo. Dalla casa di fronte, da una finestra 60 metri più in là, vengono sparati alcuni colpi di fucile: King cade riverso sulla ringhiera. Pochi minuti dopo era morto. Approfittando dei momenti di panico che seguirono, l'assassino si allontana indisturbato. Il killer fu arrestato a Londra circa due mesi più tardi, si chiamava James Earl Ray, ma rivelò che non era stato lui l'uccisore di King; anzi, sosteneva di sapere chi fosse il vero colpevole. Nome che non poté mai fare perché venne accoltellato la notte seguente nella cella in cui era stato rinchiuso. Ancora oggi il mistero della morte dell'indimenticabile leader nero rimane insoluto. Il Lorraine Motel - Memphis Ho tentato di amare e servire l'umanità AI funerale, tenutosi il 9 Aprile, sono migliaia le persone d'ogni ceto e razza: riconoscono in lui qualcosa di più d'un simbolo o di un leader, riconoscono in lui un profeta di Dio che ha interpretato il tormento di un popolo e lo ha guidato con la non-violenza nella lotta dei propri diritti. Su richiesta della vedova Coretta King, durante il rito, celebrato dal vecchio padre di Martin Luther King, nella chiesa battista di Ebenezer, fu diffuso su una registrazione su nastro, l’ultimo sermone che il defunto aveva pronunciato il 4 Febbraio. «Se qualcuno di voi sarà qui nel giorno della mia morte, sappia che non voglio un grande funerale. E se incaricherete qualcuno di pronunciare un'orazione funebre, raccomandategli che non sia troppo lunga. Ditegli di non parlare del mio premio Nobel, perché non ha importanza... Dica che una voce gridò nel deserto per la giustizia. Dica che ho tentato di spendere la mia vita per vestire gl'ignudi, per nutrire gli affamati, che ho tentato di amare e servire l'umanità». Nel sermone King chiese che il funerale si svolgesse con grande semplicità: la sua bara fu trascinata da un carro con due asinelli della Georgia, così come espressamente richiesto da lui quando era ancora in vita. Tomba di Martin Luther King Jr. & Coretta Scott King (National Historic Site) Il presidente Johnson dichiarò il 7 aprile come “Giorno di lutto nazionale” in onore del leader per i diritti civili. King incontra il presidente Lyndon B. Johnson, 6 agosto 1965 A lui sono oggi dedicate molte vie, piazze, poesie e canzoni. Matteo Colombo 3° C
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