Le 10 domande più frequenti sulle lenti a contatto morbide toriche
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Le 10 domande più frequenti sulle lenti a contatto morbide toriche
professional Lenti a contatto morbide toriche le risposte ai dubbi Le 10 domande più frequenti sulle lenti a contatto morbide toriche Risponde George Zikos 1. Quali sono i miglioramenti che le nuove tecniche di fabbricazione hanno apportato alle lenti a contatto morbide toriche? La nuova generazione di lenti a contatto toriche è caratterizzata da un notevole miglioramento rispetto alle lenti di alcuni anni fa. I nuovi materiali in silicone idrogel assicurano un migliore apporto di ossigeno e, grazie ai tassi di disidratazione più bassi che le connotano, sono più confortevoli per i portatori che hanno problemi di secchezza oculare. L’instabilità della lente, che in passato era stata causa di profonda insoddisfazione sia da parte degli applicatori sia da parte dei portatori, è stata virtualmente eliminata. Con lo sviluppo di nuove geometrie, l’applicazione delle lenti risulta estremamente semplificata e possiamo offrire ai nostri portatori una visione più stabile. Nuove modalità come quelle delle lenti a sostituzione programmata e anche monouso giornaliere, consentono di massimizzare il comfort e la convenienza per i portatori. 2. Qual è la principale differenza fra il sistema a stabilizzazione accelerata ASD (Accelerated Stabilisation Design) e il sistema a stabilizzazione prismatica (Prism Ballast Design)? Per correggere l’astigmatismo, le lenti toriche devono mantenere un orientamento stabile. Per fornire una correzione costante dell’astigmatismo sono stati sviluppati diversi sistemi di stabilizzazione. Le lenti dotate di prisma di stabilizzazione presentano una sezione più spessa e/o pesante nella loro parte inferiore e sfruttano la forza di gravità per mantenere l’orientamento corretto della lente. Le lenti che utilizzano il sistema di stabilizzazione accelerata ASD (Accelerated Stabilisation Design) sono contraddistinte da un disegno periferico che, per orientare correttamente la lente, sfrutta la forza delle palpebre e dell’ammiccamento. 38 | PROFESSIONAL OPTOMETRY | APRILE 2011 3. Perché ritiene che le lenti con tecnologia ASD siano utili in situazioni dinamiche? In situazioni dinamiche gli occhi si muovono rapidamente (movimenti saccadici degli occhi) e ad ampi angoli di sguardo, ad esempio, durante lo svolgimento della maggior parte delle attività sportive oppure durante la guida di un veicolo, quando guardiamo gli specchietti laterali della macchina o facciamo retromarcia. Questo tipo di movimento oculare spesso destabilizza le lenti dotate di prisma di stabilizzazione, perché il profilo dello spessore che le caratterizza interagisce con le palpebre. Le lenti con sistema di stabilizzazione accelerata ASD utilizzano le forze generate dalle palpebre per mantenere il corretto orientamento risultando pertanto più stabili durante la visione in situazioni dinamiche. 4. Quali sono i fattori chiave per una corretta applicazione delle lenti toriche dalla prospettiva del professionista? I professionisti sono alla ricerca di geometrie che consentano di soddisfare le esigenze visive dei propri portatori in modo efficace, senza sprecare prezioso tempo. Circa la metà degli astigmatici interessati alle lenti a contatto presenta un’entità di astigmatismo significativo (oltre 0.75D) e può avere una visione migliore con una lente a contatto torica. Per poter trarre vantaggio da tale necessità, il professionista richiede che una lente torica sia: • prevedibile nell’adattamento e nell’orientamento; • stabile per permettere una buona visione per tutta la giornata; • confortevole per tutto il giorno e per tutta la durata della lente; • disponibile nei parametri per eseguire l’applicazione nella maggior parte dei portatori astigmatici. Svariate lenti toriche di più recente realizzazione soddisfano tutti i precedenti criteri e i professionisti sono professional in grado di conseguire un’applicazione di successo già con la prima o la seconda lente di prova utilizzata. 5. Quali sono i fattori chiave di un adattamento di lenti toriche di successo dalla prospettiva del portatore? Le caratteristiche che i portatori considerano maggiormente importanti nella valutazione delle performance di una lente sono una visione chiara e stabile e il comfort. I portatori nutrono aspettative di buona visione e comfort dal momento in cui inseriscono le lenti al momento in cui le rimuovono la sera. Il problema più fastidioso è la variabilità della visione. Il nostro sistema visivo è in grado di adattarsi ad un certo grado di offuscamento visivo costante ma è in difficoltà in presenza di una variabilità della visione. In termini di comfort, alcuni dei nuovi materiali delle lenti a contatto offrono un livello superiore rispetto ai materiali tradizionali, soprattutto se i portatori si attengono alle raccomandazioni per la sostituzione e la cura delle lenti consigliate dal loro professionista. 6. Perché, sebbene in studio l’applicazione di una lente torica possa sembrare ben riuscita, alcuni portatori si ripresentano lamentando problemi legati a una visione variabile? I professionisti valutano le lenti a contatto con la lampada a fessura, con il portatore in posizione statica con la testa immobile e con gli occhi in posizione primaria di sguardo. Le lenti di solito sono nuove e applicate da pochissimo tempo. Questo contesto non corrisponde ovviamente a quello di un ambiente naturale. Le lenti a contatto che al controllo in lampada a fessura appaiono stabili possono non esserlo durante il giorno quando i portatori si ritrovano nelle attività dinamiche quotidiane e lamentano problemi legati ad una visione non stabile. 7. Quali sono le principali conclusioni della vostra ricerca sulle lenti a contatto morbide toriche? La geometria può fare una grande differenza in termini di performance delle lenti a contatto toriche. Abbiamo dimostrato che esistono differenze significative nella posizione media tra le lenti con differente sistema di stabilizzazione. Cosa più importante, siamo stati in grado di dimostrare che esistono differenze di stabilità. Queste discrepanze si sono rese più evidenti durante l’esecuzione di movimenti oculari ampi come quelli legati alla visione in situazioni dinamiche. Questo ci aiuta a capire perché i nostri portatori lamentano una visione variabile e quali tipi di lenti offrono le prestazioni migliori in queste determinate situazioni. 8. In che modo questi risultati possono applicarsi alla pratica clinica quotidiana? I professionisti devono essere sicuri di capire bene le esigenze dei propri portatori per poter selezionare il tipo di lente più appropriato. Una buona conoscenza del comportamento di queste lenti ci permette di ridurre al minimo i tempi di controllo e di soddisfare al meglio le esigenze che i nostri portatori astigmatici ci prospettano. Ad esempio, dobbiamo lasciare alle lenti con sistema di stabilizzazione prismatico il tempo necessario per assestarsi correttamente prima di valutarne l’orientamento. Se non lo facciamo potremmo essere fuorviati nel nostro giudizio dalla loro posizione transitoria. 9. In che modo suggerite ad un contattologo professionista di valutare in studio la stabilità dell’orientamento delle lenti toriche? Mentre valutiamo l’applicazione, è importante lasciare assestare le lenti e chiedere al portatore di guardare in diverse direzioni ed ammiccare più volte. Se una lente rimane stabile ma appare disallineata in tal caso occorre compensare l’orientamento dell’asse. 10. Concordate sul fatto che i professionisti debbano capire le esigenze visive e lo stile di vita dei propri portatori nel loro ambiente abituale? Assolutamente sì! Soltanto se siamo in grado di capire le loro esigenze possiamo prendere decisioni appropriate per soddisfarle al meglio. Conoscere le esigenze e le aspettative dei nostri portatori oltre alle performance cliniche delle lenti a contatto ci aiuta ad eseguire l’applicazione con successo e massima efficacia, con conseguente soddisfazione dei portatori e aumento di entrate per la nostra attività commerciale! George A. Zikos OD, MS si è laureato presso la State University of New York, College of Optometry dove ha conseguito il dottorato in Optometria (OD) e la laurea specialistica (MS) in scienza della visione. Ha esercitato l’attività di ottico in Grecia e attualmente svolge la professione di optometrista clinico e optometrista ricercatore a New York City, USA. Ha svolto mansioni di istruttore e lettore aggiuntivo rispettivamente alla State University di New York College of Optometry e alla City University di New York. Ha tenuto corsi di ottica geometrica, lenti a contatto e fabbricazione ottica. Il Dr Zikos ha svolto numerose conferenze e pubblicato articoli in varie riviste referate. Attualmente ricopre la carica di Principal Research Scientist presso il Manhattan Vision Associates / Institute for Vision Research di New York dove svolge attività di ricerca clinica.
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