Nota territoriale Salerno - Andamento del mercato immobiliare nel II
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Nota territoriale Salerno - Andamento del mercato immobiliare nel II
SALERNO NOTA TERRITORIALE a cura dell’Ufficio Provinciale di SALERNO Paolo Sanseverino (referente OMI) Anna Monetta (collaboratore) Andamento del mercato immobiliare nel II semestre 2011 Settore residenziale con la collaborazione della Direzione Centrale Osservatorio del Mercato Immobiliare e dei Servizi Estimativi Ufficio Statistiche e Studi del Mercato Immobiliare data di pubblicazione: 22 giugno 2012 Le informazioni rese nella presente nota sono di proprietà esclusiva dell’Agenzia del Territorio. Non è consentito vendere, affittare, trasferire, cedere i dati contenuti o assumere alcune altre obbligazioni verso terzi. Le informazioni possono essere utilizzate, anche ai fini della loro elaborazione, purché, nel caso di pubblicazione, venga citata la relativa fonte. Indice Indice ..........................................................................................................................................1 Introduzione .................................................................................................................................1 Mercato regionale .........................................................................................................................2 Mercato provinciale ..................................................................................................................... 12 Mercato del comune di Salerno .................................................................................................... 27 Note metodologiche .................................................................................................................... 38 Indice delle tabelle...................................................................................................................... 40 Indice delle figure ....................................................................................................................... 40 Introduzione La presente Nota Territoriale, relativa al II semestre 2011, è stata realizzata dall’Ufficio Provinciale di Salerno, in collaborazione con l’Ufficio Statistiche e Studi del Mercato Immobiliare della Direzione Centrale OMISE dell’Agenzia del Territorio ed ha lo scopo di illustrare composizione e dinamiche del mercato residenziale della provincia di Salerno. Sono stati analizzati i principali dati strutturali del mercato delle abitazioni rilevati dall’Osservatorio del mercato immobiliare della regione Campania con approfondimenti sulla provincia di Salerno ed in particolare sul capoluogo. I dati analizzati e presentati nella nota sono: ◊ il numero di transazioni normalizzate (NTN) delle abitazioni e relative variazioni di periodo; ◊ l’intensità del mercato immobiliare (IMI); ◊ le quotazioni medie delle abitazioni ed il numero indice quotazioni dal I semestre 2004; ◊ lo stock e NTN per dimensione delle abitazioni. La Provincia di Salerno comprende 158 comuni che presentano una notevole diversità geografica, sociale, economica e, di riflesso, immobiliare. Per una più efficace lettura dei dati immobiliari, il territorio provinciale è stato suddiviso in 12 macroaree oltre il capoluogo provinciale, e il territorio comunale è stato suddiviso in 7 macroaree urbane, seguendo un criterio, per quanto possibile, di omogeneità dei parametri fondamentali citati. 1 Mercato regionale In questa sezione si analizza il comportamento del mercato immobiliare residenziale delle cinque province della Campania nel secondo semestre 2011, valutando le differenze tra capoluoghi e restanti comuni anche in relazione agli anni precedenti1. Si riportano di seguito tre tabelle inerenti NTN e quotazioni medie riferite alle cinque province campane nella loro interezza, al solo capoluogo e al resto della provincia. Tabella 1: NTN, quotazioni medie e variazioni % - province Province Avellino NTN II sem 2011 Var %NTN Quota % NTN II sem 2011 / Italia II sem 2010 Quotazione II sem 2011 €/mq N. indice Var % quotazioni II quotazione II sem 2011 sem 2011 / I (base = I sem sem 2011 2004) 1.472 3,2% 0,49% 845 0,0% 115,3 897 5,8% 0,30% 1.260 -0,1% 224,3 Caserta 2.940 1,7% 0,98% 1.078 -6,5% 156,8 Napoli 8.210 1,2% 2,72% 1.997 -0,1% 134,4 Salerno 3.443 2,6% 1,14% 1.445 1,7% 142,4 16.961 2,0% 5,63% 1.587 -0,5% 139,5 301.306 0,9% 100% 1.583 0,0% 129,9 Benevento Campania Italia Il mercato immobiliare campano con poco meno di 17.000 compravendite normalizzate nel secondo semestre 2011 ha rappresentato quasi il 6% del totale italiano, riducendo tale percentuale rispetto al semestre precedente. Tuttavia, rispetto al corrispondente semestre 2010, che ha rappresentato, probabilmente, la fase maggiormente negativa degli ultimi anni2, la regione ha fatto registrare un incremento di NTN (2,0%) superiore al dato nazionale (0,9%). C’è da aggiungere che il dato positivo, verificatosi in tutte le cinque province, è stato più marcato in quelle meno popolose ed edificate, Avellino e Benevento; anzi il dato globale è stato “frenato” dalla provincia di Napoli, che rappresenta la metà circa delle compravendite regionali complessive3, con l’incremento provinciale più basso della regione, anche se più in linea col dato nazionale. Interessante anche la ripresa di compravendite nella provincia di Salerno, la cui seconda piazza come numero di transazioni sembrava ultimamente a rischio, insidiata da quella meno vasta e popolata di Caserta4, sede in tempi recenti, però, di edificazione più intensiva, richiamando spostamenti di popolazione dalla provincia del capoluogo. Oltre a quella partenopea, anche la provincia di Salerno supera la soglia del 1% come percentuale nazionale di compravendite. Permane una quotazione residenziale media regionale leggermente più elevata di quella globale italiana, anche se dovuta unicamente alla provincia di Napoli, risultando inferiore quella delle altre quattro. Ad eccezione del comprensorio casertano, con una significativa diminuzione delle quotazioni di oltre il 6%, di non particolare entità, oltre che con segni discordi, le oscillazioni nei valori economici delle medie provinciali nel confronto col semestre precedente (1° 2011). La stabilità dei prezzi in alcune aree può essere determinata da una stasi delle transazioni, in quanto l’insicurezza generale spinge molti soggetti a rinviare gli acquisti e molti venditori non sono ancora propensi ad abbassare i prezzi. Questo mancato incontro tra domanda e offerta potrebbe confermarsi anche per il 2012 con rischi di stagnazione del mercato. E’ opportuno osservare, però, che i dati riportati sono inerenti alle rilevazioni dell’intero secondo semestre 2011: non costituiscono, cioè, una fotografia delle quotazioni di fine anno, 1 Per il parametro NTN si è considerata significativa la comparazione con l’omologo semestre dell’anno precedente (secondo 2010), mentre le quotazioni sono state rapportate al semestre immediatamente precedente (primo 2011). Inoltre, al fine di avere un’omogenea lettura dei dati delle diverse province, nel presente paragrafo il valore medio residenziale calcolato per Napoli non è pesato con lo stock della singola Zona OMI. Il valore medio pesato viene elaborato nell’analisi del mercato comunale. 2 Nel secondo semestre 2010 si è registrato il minimo di NTN degli ultimi nove anni in tutte le provincie della Campania (eccettuato quella poco numericamente rilevante di Avellino, ma per pochissimo). 3 Ai primi quindici posti regionali per numero di abitanti ben undici sono della Provincia di Napoli: i restanti sono gli altri quattro capoluoghi di provincia. 4 Le province di Salerno e Caserta sono rispettivamente all’ottavo e al quindicesimo posto nella classifica nazionale della popolazione. 2 quando si è registrato l’apice della crisi politico-economica nazionale, che ha innegabilmente manifestato i suoi influssi negativi anche nel comparto immobiliare (certamente in modo maggiore nei settori non residenziali). Pertanto, a prescindere da come sarà l’evoluzione del numero di transazioni nella prima metà del 2012, è lecito aspettarsi una ulteriore e in alcuni casi più cospicua diminuzione dei valori. Nonostante la flessione dell’ultimo semestre, la provincia di Caserta permane tra quelle col maggior incremento medio dal 2004. Rispetto al primo semestre 2004 l’incremento delle quotazioni nella provincia di Napoli, e di conseguenza nell’intera regione, è stato superiore, anche se non di molto, alla media nazionale. Tabella 2: NTN, quotazioni medie e variazioni % - capoluoghi NTN II sem 2011 Var %NTN II sem 2011 / II sem 2010 Quota % NTN Italia Quotazione II sem 2011 €/mq Var % quotazione II sem 2011 / I sem 2011 N. indice quotazioni II sem 2011 (base = I sem 2004) Avellino 267 23,6% 0,29% 1.377 0,2% 126,0 Benevento 243 11,4% 0,26% 1.719 -0,2% 196,4 Capoluoghi Caserta 295 -4,5% 0,32% 1.815 -9,9% 167,6 Napoli 3.231 6,1% 3,46% 2.515 -0,6% 126,6 Salerno Campania Italia 492 6,2% 0,53% 2.749 -0,8% 128,3 4.528 6,5% 4,84% 2.401 -1,1% 130,0 93.470 2,2% 100% 2.299 0,0% 130,7 Concentrando l’attenzione sui soli capoluoghi (tabella 2), il cui mercato è coinciso a oltre un quarto dell’intero panorama regionale, lo scenario delle transazioni manifesta valori numerici sensibilmente diversi da quelli complessivi provinciali. Ad eccezione di Caserta, con una flessione di NTN prossima al 5%, gli altri capoluoghi hanno fatto registrare progressi più o meno considerevoli: le due città principali, Napoli e Salerno, si sono attestate su incrementi comparabili alla media regionale, oltre il 6%, mentre Benevento e soprattutto Avellino (un rimarchevole +23,6% rispetto al II sem. 2010) hanno palesato aumenti in doppia cifra. Già nel semestre precedente i due capoluoghi interni avevano denotato una crescita nell’ordine del 10%5. Complessivamente, Avellino ha incrementato le compravendite di quasi il 50% negli ultimi due anni, pervenendo ad un valore che non si raggiungeva dal 2007. Si potrebbe essere portati a giustificare tale fenomeno ricordando che i due capoluoghi più interni - al contrario di Napoli, Caserta e Salerno che godono di una pletora di cittadine limitrofe abbastanza sviluppate - non sono caratterizzati da un’intensa conurbazione nell’immediato ambito dei confini comunali, dove, a parità di caratteristiche intrinseche, i valori immobiliari sono di norma inferiori, per cui maggiormente appetibili in periodi di congiuntura economica negativa. E’ il segnale che, dopo tanti anni in cui si è riscontrata la propensione allo spostamento di residenti da Napoli verso Caserta, in cerca di una qualità di vita migliore, l’attenzione si è spostata maggiormente verso il capoluogo irpino. Comunque, i capoluoghi, ad eccezione di Caserta, hanno registrato delle variazioni positive superiori a quelle delle rispettive province. Potrebbe essere una motivazione (come visualizzabile dalla successiva figura 5) il superiore rafforzamento delle quotazioni negli ultimi anni dei comuni della provincia rispetto ai capoluoghi, per cui la maggiore convenienza economica non risulta più compensata dalla minore quantità di servizi. Dal confronto delle prime due tabelle si ricava che numericamente, con l’eccezione di Napoli6, in riferimento alle percentuali nazionali la quota NTN dei singoli capoluoghi campani è sensibilmente inferiore a quella della corrispondente provincia (ad esempio Caserta capoluogo 0,32%, tabella 2; Caserta provincia 0,98%, tabella 1). Il valore immobiliare residenziale medio dei capoluoghi campani è maggiore di oltre la metà rispetto a quello regionale, limite non superato a livello nazionale, segnale della forte valenza economica del centro amministrativo rispetto all’hinterland7. Per i capoluoghi non vige la stessa classifica di quotazioni 5 Nell’analisi del semestre ancora precedente (2° 2010), invece, Avellino e Benevento avevano presentato andamenti opposti: Avellino un incoraggiante +20,2%, mentre Benevento era stato l’unico capoluogo con marcato risultato negativo (-7,2%). 6 Napoli provincia costituisce meno della metà del NTN regionale, ma Napoli città rappresenta quasi i ¾ del NTN totale dei capoluoghi. 7 Il dato è ancora più rilevante se si ricorda la presenza nella regione di località turistiche dalle quotazioni ben superiori ai capoluoghi (Capri, Ischia, Sorrento, Amalfi, Positano, ecc.). 3 riscontrata per l’intera provincia: Caserta città presenta un valore medio superiore a quello di Benevento8 e Salerno superiore a Napoli9. Al di fuori dei confini regionali questo dato della non corrispondenza gerarchica delle quotazioni medie tra prima e seconda città della regione potrebbe risultare abbastanza sorprendente. Probabilmente, la crisi economica globale si è avvertita a Salerno meno che a Napoli, e la maggiore stabilità politica ha consentito l’applicazione di determinati progetti di sviluppo a favore dell’economia locale che si sono riflessi positivamente nel mercato immobiliare. Salerno, come anche Caserta, è stata sede negli ultimi dieci-quindici anni di una riqualificazione urbanistica che ha comportato profondi benefici commerciali (crescita dell’importanza del porto) e turistici10. Come riscontrato anche per l’intera regione, le quotazioni sono globalmente in leggera flessione rispetto al semestre precedente, tranne a Caserta, dove emergono diminuite di una percentuale non trascurabile, in linea con gli altri dati negativi già discussi, probabilmente in virtù di valori precedenti sovrastimati. Il capoluogo regionale, così come anche Salerno, rispetto al semestre base del primo 2004 presenta una crescita non difforme dal dato regionale e nazionale. Tabella 3: NTN, quotazioni medie e variazioni % - non capoluoghi Non capoluoghi Avellino Benevento NTN II sem 2011 Var %NTN II sem 2011 / II sem 2010 Quota % NTN Italia Quotazione II sem 2011 €/mq Var % quotazione II sem 2011 / I sem 2011 N. indice quotazioni II sem 2011 (base = I sem 2004) 1.205 -0,5% 0,58% 779 0,0% 113,3 654 3,8% 0,31% 1.162 -0,1% 234,8 Caserta 2.644 2,4% 1,27% 1.006 -5,9% 155,0 Napoli 4.979 -1,7% 2,40% 1.752 0,3% 140,3 Salerno Campania Italia 2.951 2,0% 1,42% 1.290 2,4% 146,4 12.433 0,4% 5,98% 1.368 -0,2% 144,5 207.836 0,4% 100,00% 1.319 0,0% 129,3 In tabella 3 sono esposti i medesimi dati della tabella precedente non considerando i capoluoghi di provincia11. E’ molto interessante confrontare i dati delle due ultime tabelle in termini di variazione di compravendite: si nota, ad esempio, che la provincia di Caserta12 ha reagito alla stasi immobiliare meglio del capoluogo, mentre è avvenuto il fenomeno contrario in quelle di Napoli e Avellino13. Con l’esclusione di Napoli, i non-capoluogo delle province campane presentano un’incidenza sul NTN nazionale superiore a quanto riportato per i capoluoghi nella tabella 2, nei casi di Caserta e Salerno14, rispettivamente 1,27% e 1,42% contro 0,32% e 0,53%. Focalizzandosi sulle quotazioni dei non capoluoghi, com’era facilmente pronosticabile, la provincia di Napoli è molto superiore a quella di Salerno, per la presenza non solo di rinomati centri turistici (Capri, Ischia, Sorrento), tuttavia poco incidenti come peso, ma soprattutto per l’apporto dei numerosi comuni con valori oltre la media provinciale che formano la prima cintura intorno al capoluogo. La quotazione media dei comuni residui della provincia di Salerno è l’unica della Campania a risultare meno della metà 8 Caserta incide solo per il 15% nel computo della quotazione media provinciale, mentre Benevento per circa un quarto, non esistendo nel comprensorio sannita comuni significativi oltre al capoluogo: Montesarchio e Sant’Agata dei Goti sono gli unici che superano di poco i 10.000 residenti. 9 In realtà la quotazione media di Napoli, pesata con lo stock delle zone OMI, è molto più alta, 2.905 €/mq, (oltre il 15% in più), superiore a quella pesata di Salerno, 2.825 €/mq. Tuttavia non è disponibile l’analogo dato pesato per i capoluoghi di Avellino, Benevento e Caserta. Tra l’altro inserendo questo valore per Napoli, invece di quello calcolato con la semplice media aritmetica delle quotazioni medie residenziali delle zone OMI, scaturirebbe una quotazione media regionale pari a 1.647 €/mq, provinciale di 1.997 €/mq e dei capoluoghi pari a 2.686 €/mq; cioè rispettivamente superiori di quasi il 4%, oltre il 6% e quasi il 12% rispetto a quelle delle tabelle 1 e 2: chiaramente l’ influenza è superiore quanto minore è il numero di comuni utilizzati per la media. 10 A chi ha potuto confrontare le tradizionali luminarie degli ultimi Natali a Napoli (eufemisticamente sotto tono) e nel centro di Salerno (a profusione e con ampia e sorprendente varietà), considerata la breve distanza (60 km), sarà sembrato di vivere due momenti storici molto diversi dal punto di vista della congiuntura economica. 11 Questa tabella è inserita per la prima volta nelle Note Territoriali semestrali. 12 Si sono verificati incrementi superiori al 10% in comuni importanti della provincia come Aversa, Capua, Mondragone, Santa Maria Capua Vetere e Sessa Aurunca, tutti con NTN semestrale superiore a 100. 13 Su 118 comuni della provincia nessuno supera 100 compravendite e solo due presentano un NTN maggiore di 50. 14 In provincia di Salerno nel 2° sem. 2011 si rilevano sei comuni con NTN superiore a 100: Agropoli, Battipaglia, Cava de’ Tirreni, Eboli, Nocera Inferiore e Scafati; a parte la prima, località turistica, gli altri comuni sono nella fascia di popolazione tra 35.000 e 55.000 abitanti. 4 di quella del capoluogo15. Anche per i non capoluoghi campani si è rilevata una diminuzione media delle quotazioni, soprattutto per il ribasso nei comuni casertani, solo in parte controbilanciato dall’aumento medio in provincia di Salerno. La controtendenza dei comuni della provincia campana più meridionale può essere motivata con gli afflussi finanziari degli ultimi anni verso i comprensori nel Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano (tra i più estesi d’Italia), che hanno permesso alle amministrazioni locali di operare dei miglioramenti edilizi e ambientali del tessuto cittadino con conseguente incremento dei valori immobiliari, in particolare per i comuni cilentani della costa16. L’incremento complessivo delle quotazioni negli ultimi otto anni dei non capoluoghi rispecchia sia numericamente sia come posizioni quello delle province nel loro complesso, con una crescita media superiore a quella nazionale di oltre il 10%. Il dato del numero di transazioni non sempre è idoneo a definire la reale propensione agli scambi di un determinato ambito territoriale, se non comparato allo stock immobiliare, cioè a quello che materialmente potrebbe essere immesso sul mercato. Nella tabella sottostante è esplicitato l’indice IMI, cioè ”l’intensità” del mercato, sempre nei tre raggruppamenti: intera provincia, capoluoghi, comuni non capoluoghi. Tabella 4: NTN, variazioni % e IMI - consuntivo annuo Intera Provincia Capoluoghi NTN 2011 Var % NTN 2011 / 2010 Avellino 2.891 -0,8% 1,18% 500 16,2% 1,84% Benevento 1.784 -0,9% 1,13% 467 11,9% 1,67% Province IMI 2011 NTN 2011 Var % NTN 2011 / 2010 Non Capoluoghi Var % NTN 2011 / 2010 IMI 2011 2.392 -3,8% 1,09% 1.317 -4,7% 1,01% IMI 2011 NTN 2011 Caserta 6.294 -1,7% 1,39% 613 -3,3% 1,51% 5.681 -1,5% 1,37% Napoli 16.912 -3,8% 1,27% 6.633 0,2% 1,55% 10.279 -6,2% 1,14% Salerno Campania Totale Italia 6.936 -7,1% 1,20% 984 -4,6% 1,60% 5.952 -7,5% 1,15% 34.819 -3,7% 1,26% 9.197 0,7% 1,57% 25.622 -5,2% 1,17% 598.224 -2,2% 1,80% 188.795 -0,4% 2,10% 409.429 -3,1% 1,69% Anche i dati delle transazioni sono analizzati in tabella 4 su base annua. Il discorso cambia radicalmente: se nel confronto 2010-2011 dei soli secondi semestri erano risultati tutti incrementi per le province, al contrario, confrontando l’intero anno solare, si rinvengono tutti decrementi, in particolare per le province di Napoli e Salerno, che poi determinano in larga parte il tenore del dato regionale. E’ un esempio come la minore o maggiore ampiezza dell’intervallo temporale di riferimento può comportare una chiave di lettura completamente diversa: nella fattispecie, il primo semestre 2010, in particolare nelle province di Napoli e Salerno era stato vissuto come un segnale di ripresa, prima della brusca presa di coscienza del perdurare della profonda stasi immobiliare conclamatasi nel secondo semestre. Ad eccezione di Salerno, per i capoluoghi, anche se con percentuali decisamente modificate, non mutano i segni delle variazioni di NTN 2010/2011, mentre sono tutte negative quelle del resto della provincia. Incentrando l’osservazione sull’IMI non si notano enormi scarti percentuali all’interno dei tre raggruppamenti nel 2011: per le province si va dal 1,13% di quella sannita al 1,39% di quella casertana, mentre per i capoluoghi dal 1,51% di Caserta al 1,84% di Avellino e per i non capoluoghi dal 1,01% dei comuni del beneventano al 1,37% di quelli in Terra di Lavoro. I dati sopra esposti si prestano a molte interessanti analisi. In tutti e tre i comparti Napoli rispecchia quasi fedelmente la media regionale, quando, invece, solitamente il capoluogo dovrebbe essere l’elemento trainante del mercato immobiliare residenziale17: solo in parte si può spiegare con il livello di saturazione edilizia della provincia, sia per motivi normativi18, sia per reale penuria fisica di territorio disponibile all’edificazione in molti comuni. Le due province interne presentano i valori IMI più elevati tra i capoluoghi e quelli inferiori per la dinamicità del mercato del resto della provincia. Diametralmente 15 Dei 157 comuni della provincia solo ventisei superano la media provinciale, meno del 17%. Si pensi ad esempio allo storico comune di Castellabate, pressoché sconosciuto in gran parte d’Italia, divenuto meta turistica, anche solo per curiosità, dopo che vi è stato girato il film di successo al botteghino “Benvenuti al Sud”. 17 E’ stato vero fino a circa cinque anni addietro, quando solo Caserta poteva vantare IMI paragonabili a quelli di Napoli, se non superiori in virtù del fermento edilizio verificatosi circa un decennio addietro. 18 Sono presenti diverse aree naturali protette (Vesuvio, Monti Lattari, Campi). 16 5 opposto il comportamento di Caserta: ultima tra i capoluoghi19 e prima abbondantemente a livello provinciale, grazie al dato dei non capoluoghi, dove supera la seconda di ben 0,20 punti percentuali. Ciò è dovuto all’esistenza nella parte sud-occidentale della provincia di diversi centri di rilievo20, i quali possono vantare un numero di abitanti dello stesso ordine di grandezza del capoluogo nell’immediato hinterland (Marcianise, Maddaloni), o che addirittura possono rivaleggiare (Reggia a parte) per importanza storica (Aversa e Santa Maria Capua Vetere21); inoltre, la fascia pianeggiante meridionale al confine con la Provincia di Napoli è sede di una crescente speculazione edilizia per sfruttare la vicinanza e la facilità di collegamento col capoluogo regionale. Salerno denota tendenzialmente le stesse dinamiche del capoluogo regionale. In effetti, anche l’intensità del mercato immobiliare riferita al 2011 ci conferma le precedenti considerazioni riguardanti lo spostamento di residenti, o perlomeno dell’interesse in campo immobiliare, da Napoli ad Avellino città e alla bassa provincia di Caserta, contigua a quella napoletana. Importante rilevare come i dati di IMI siano sempre ben al di sotto delle medie nazionali, ma di un valore eccezionalmente costante per i tre ambiti oggetto d’attenzione: 0,52-0,54 punti percentuali. I dati “crudi” sulle transazioni residenziali andrebbero sempre messi anche in relazione con altri fattori intimamente correlati al mercato immobiliare, quali l’accesso al credito, lo stato di salute del comparto edile residenziale, l’andamento demografico e la qualità dei fabbricati. Il mercato del credito, insieme alle manovre di austerità fiscale, rappresenta nella fase attuale il principale elemento di freno ad una ripartenza generale dell’economia e del ramo dell’edilizia in particolare22. L’anno nuovo, 2012, può ritenersi il sesto anno di recessione per il settore delle costruzioni in Campania, al pari di quanto accade a livello nazionale. Nella sua fase espansiva (1995-2006) il ciclo edilizio aveva sospinto il settore ai suoi massimi livelli grazie a fattori propulsivi fondamentali, quali ’incremento demografico, i bassi tassi d’interesse e l’alta liquidità. Indicatori di riferimento per la stima della domanda abitativa primaria, che definisce in maniera, abbastanza precisa i contorni delle dinamiche del mercato residenziale, sono l’andamento demografico e quello del numero di famiglie. In Campania, come nel resto d’Italia, nel primo decennio del secolo si è osservato un debole aumento di popolazione a fronte di un più rilevante incremento del numero di famiglie23, il che comporta l’esigenza di più unità abitative, ma di taglia mediamente inferiore alle necessità dei tempi precedenti. Infine, più tipicamente nelle regioni meridionali e a maggior ragione nella nostra, si soffre anche di una inadeguatezza qualitativa24 del pacchetto residenziale, che di fatto impoverisce lo stock immobiliare “scambiabile”. La sezione è poi completata con dei grafici inerenti alla distribuzione delle compravendite in ambito regionale e l’andamento di IMI, NTN e quotazioni a partire dal primo semestre 2004. 19 Dopo anni di intensi scambi immobiliari, Caserta città subì una brusca diminuzione nel 2008, con una contrazione di quasi un quarto dell’IMI. 20 La leggera differenza tra i residenti di Caserta (meno di 80.000) e Aversa (oltre 50.000) non trova analogo riscontro per le altre province (Avellino/Ariano Irpino, Benevento/Montesarchio, Napoli/Giugliano e Salerno/Cava de’ Tirreni). 21 Aversa è stata la prima capitale normanna nel Meridione. Santa Maria C.V., l’antica Capua Romana, famosa per gli Ozii di Annibale, possedeva l’anfiteatro secondo per grandezza solo al Colosseo; ancora oggi, è sede della Conservatoria (Ufficio di Pubblicità Immobiliare) per la Provincia di Caserta e per il Nolano. 22 I finanziamenti concessi per l’acquisto di abitazioni negli ultimi 5 anni (dal 2006 al 2011) sono diminuiti nella regione del 26% e nella provincia di Napoli addirittura del 36% (Fonte CRESME). 23 Il numero di famiglie, infatti, dal 2000 al 2010 è aumentato nella regione del 13,1% contro uno sviluppo demografico del 2,3%, mentre nella provincia di Napoli ad una sostanziale stabilità del dato demografico (0,7%) ha fatto riscontro una crescita del numero di famiglie del 11,4% (Fonte CRESME). 24 Quasi il 40% degli edifici in Campania ha più di 40 anni; la medesima quota sale al 71% nel comune di Napoli, dove di conseguenza è assai rilevante la percentuale di edifici degradati (43,2%), quasi doppia rispetto alla media nazionale (22,6%) e a quella regionale (27,8%) (Fonte, elaborazione CRESME su dati ISTAT). 6 Figura 1: Distribuzione NTN II semestre 2011 per provincia 8,7% 20,3% 5,3% 17,3% 48,4% Avellino Benevento Caserta Napoli Salerno La distribuzione del NTN nei cinque ambiti provinciali non riserva particolari sorprese, con quello partenopeo che vale quasi la metà del mercato regionale, seguito dalle altre due province che si affacciano sul mare, Caserta e Salerno, con circa il 20% del totale. Le province interne contribuiscono in maniera notevolmente minore, in particolare Benevento rappresenta poco più un ventesimo degli scambi immobiliari residenziali della regione. Tuttavia, rispetto al primo semestre dell’anno sono stati registrati degli incrementi della quota percentuale regionale, a scapito soprattutto di quella di Caserta, da parte delle province di Avellino, Benevento e Salerno, consentendo a quest’ultima di superare la soglia del 20% del mercato. Ad ogni modo, la suddivisione delle compravendite nelle cinque province è negli ultimi semestri abbastanza costante, con piccoli scostamenti: ad esempio, la provincia di Napoli negli ultimi quattro semestri ha sempre rappresentato una quota sul totale pari al 48-49%. I grafici polari nella figura 2 e nella figura 3 consentono, leggendo i valori su ogni raggio, il confronto tra l’IMI nazionale e regionale e l’IMI delle singole province della regione Campania per i soli capoluoghi (figura 2) e per i comuni non capoluogo (figura 3). Il dato complessivo della Campania (1,26%) è inferiore a quello dell’Italia (1,80%), per i capoluoghi è evidente come ci sia una sostanziale uniformità ad un valore intermedio tra le due linee di riferimento, con solo la città di Avellino che oltrepassa nel semestre la media nazionale. Per i non capoluoghi l’uniformità è posta ad un livello inferiore alla media regionale, ad eccezione dei comuni casertani, contraddistintisi per una buona vivacità del mercato residenziale25. 25 Pur presentando una diminuzione di IMI per il quinto anno consecutivo, così come i comuni dell’Irpinia. 7 Figura 2: IMI 2011 - capoluoghi AV Italia 1,84% 2,00% Campania Capoluoghi 1,00% 1,60% 1,67% SA BN 0,00% 1,55% NA 1,51% CE Figura 3: IMI 2011 - non capoluoghi AV 2,00% Italia Campania Non capoluoghi 1,09% 1,00% BN SA 1,15% 1,01% 0,00% 1,14% NA 1,37% CE 8 Figura 4: Numero indice NTN dal I semestre 2004 - capoluoghi e non capoluoghi 120 108,4 110 100 105,5 104,6 98,4 104,5 103,8106,4 101,4 101,6 101,5 101,0 98,1 97,4 100 97,2 100,9 97,3 92,6 90 86,5 86,5 87,5 87,6 79,3 77,0 75,0 82,5 80 Italia Campania 70 Capoluoghi 80,0 73,6 74,9 75,0 74,1 72,3 71,6 69,5 Non capoluoghi 60 81,7 62,6 64,9 75,1 73,1 69,8 71,9 69,5 69,3 68,1 69,0 65,5 I_04 II_04 I_05 II_05 I_06 II_06 I_07 II_07 I_08 II_08 I_09 II_09 I_10 II_10 I_11 II_11 Dal I semestre 2004 (base di confronto in tutto il presente lavoro) i volumi di compravendita (Figura 4) hanno mostrato per i non capoluoghi un andamento non particolarmente dissimile da quello medio nazionale, mentre fino al 2008 per i capoluoghi la linea spezzata ne è stata costantemente al di sotto, in alcuni tratti anche in misura rilevante, determinando un andamento analogo anche per il dato regionale complessivo (tranne l’unica eccezione primo semestre 201026). Dopo un periodo di sostanziale stabilità come NTN, dal II semestre 2006 si è registrata una progressiva diminuzione delle compravendite per un paio d’anni, seguita da una fase di assestamento con andamento altalenante nell’ultimo triennio, non mostrando per nessuno dei due indici una linea di tendenza decisa a lungo termine. In tale periodo si sono registrati i valor minimi di NTN27: per i capoluoghi nel II semestre 2008 e per i non capoluoghi nel II sem. 2010, momento in cui si è toccato anche il minimo a livello regionale. L’andamento altalenante degli ultimi tre anni non ha avuto riscontro a livello nazionale, dove si è riscontrata, invece, una sostanziale costanza nelle compravendite residenziali. Nel primo semestre 2011, sia per i capoluoghi che il resto delle province, gli indici si erano mostrati comparabili con il dato medio nazionale, ma per il semestre sotto esame, a fronte di un leggero incremento nazionale, si è verificata la consueta diminuzione del secondo semestre dell’anno. Mai dal primo semestre 2004 i numeri indice delle compravendite dei capoluoghi e degli altri comuni erano stati così vicini, una differenza di soli 0,5 punti; per la prima volta, inoltre, l’indice dei capoluoghi è superiore a quello dei non capoluoghi. Tant’è vero che per i capoluoghi si è trattato del miglior indice di secondo semestre dal 2007, mentre per i non capoluoghi si è quasi pervenuti al minimo assoluto ravvisato nel semestre di confronto dell’anno precedente. 26 Il primo semestre 2010 ha rappresentato per la regione una grande illusione. Si era intravista finalmente la fine della crisi immobiliare: l’NTN regionale era aumentato di oltre il 10% rispetto al semestre precedente e di quasi il 7% rispetto all’omologo del 2009 (per i capoluoghi rispettivamente oltre il 15% e poco più dell’8%, mentre per i non capoluoghi circa 9% e 6%). 27 Rispetto al 2004si sono registrate perdite massime nell’ordine del 40% per i capoluoghi e del 30% per i non capoluoghi. 9 Figura 5: Numero indice quotazioni medie dal I semestre 2004 - capoluoghi e non capoluoghi 155 148,1 145,0 145 148,3 148,0 144,2 140,8 141,6 136,8 138,2 134,2 135 132,8 133,4 130,2 128,2 127,5 125 135,0 146,2 146,2 143,6 143,4 134,5 134,7 144,8 144,5 141,8 141,8 140,2 133,4 139,5 131,5 133,4 130,0 126,2 120,3 119,8 119,9 114,0 115 110,2 105,2 105 113,7 113,6 109,3 108,8 103,9 103,2 100 Italia Campania Capoluoghi Non capoluoghi 95 I_04 II_04 I_05 II_05 I_06 II_06 I_07 II_07 I_08 II_08 I_09 II_09 I_10 II_10 I_11 II_11 In Figura 5 è possibile apprezzare l’andamento delle quotazioni medie delle abitazioni, il quale mostra un andamento più monotono rispetto al grafico precedente. Fino al 2006 le tre curve di interesse regionale hanno proseguito sovrapposte con valori superiori a quella nazionale; nei due anni successivi si sono aperte a ventaglio, con l’incremento delle quotazioni dei non capoluoghi maggiormente marcato. In realtà, mentre le quotazioni dei centri maggiori rimanevano pressoché invariate, sono aumentate quelle dei centri minori in virtù della maggiore domanda di alloggi a prezzi sostenibili al di fuori delle città. Negli ultimi due anni e mezzo si registra un generalizzato leggero calo delle quotazioni28, confermato nel secondo semestre 2011, grosso modo in linea col dato nazionale, che, seppur sempre sotto i numeri indici campani, è in fase di leggerissimo recupero29. Il grafico della successiva figura 6 raffigura l’evoluzione dell’IMI negli ultimi otto anni, che necessariamente ricalca quello del NTN, in virtù dell’aumento progressivo dello stock immobiliare30. Essendo il dato annuale e non semestrale, non si riscontrano quelle fluttuazioni del NTN evidenziate in figura 4. Tutte le curve hanno evidenziato un massimo nel 2005, con una discesa non costante che ha manifestato il suo annus horribilis nel 2008 (mediamente 0,30 punti percentuali in meno). E’ evidente come il livello degli scambi immobiliari in Campania sia marcatamente inferiore alla media nazionale. Anzi, questo gap considerevole è andato diminuendo, in particolare per i capoluoghi, essendosi riscontrata per questi ultimi una ripresa dell’IMI: nel 2011 la differenza rispetto alla media nazionale è stata 0,23 punti percentuali, contro 0,63 del 2008. Si noti dal grafico come i capoluoghi abbiano avvertito prima la crisi, con rilevanti contrazioni consecutive negli scambi residenziali nel triennio 20062008, tanto da passare da 0,38 punti percentuali di differenza nell’IMI con il resto della regione, la cui curva rispecchia maggiormente l’andamento generale italiano, a soli 0,07 p.p. nel 2008. In soli tre anni 28 Per i capoluoghi il massimo si è avuto nel II sem. 2008, per gli altri comuni nel semestre successivo. La quotazione media residenziale nazionale dell’OMI si può considerare pressoché stabile negli ultimi quattro anni (otto semestri), non essendosi discostata mai dal valore iniziale di più dello 0,6%. 30 Dal 2004 lo stock regionale è aumentato di poco più del 12% (solo il 4,3% limitatamente ai capoluoghi e appena il 3,7% a Napoli). I capoluoghi costituiscono oltre 1/5 del patrimonio edilizio complessivo della Campania; solo Napoli rappresenta oltre il 15% dello stock totale, mentre l’intera provincia poco più del 48% delle abitazioni in Campania, cioè la stessa percentuale delle transazioni. 29 10 tale divario è risalito a 0,40 p.p.: ci si augura che anche in questo caso la tendenza delle città sia preludio di una propensione generale, questa volta positiva. Figura 6: IMI 2004-2011 - capoluoghi e non capoluoghi 3,00% 2,80% 2,60% 2,40% 2,20% 2,28% 2,00% 1,96% 1,80% 1,87% 2,34% 2,14% 2,04% 1,96% 1,95% 1,83% 1,90% 1,75% 1,72% 1,60% Capoluoghi 1,45% Campania 1,35% 1,30% Italia 1,20% 1,51% 1,57% 1,57% 1,46% non capo luoghi 1,40% 1,52% 1,34% 1,26% 1,27% 1,17% 1,00% 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 11 Mercato provinciale Il territorio della provincia di Salerno si estende per quasi 5.000 km2, comprende 158 comuni e diverse regioni storico - geografiche. Per poter più facilmente studiare le caratteristiche e l’andamento del mercato immobiliare di questa provincia alquanto varia, il territorio provinciale è stato suddiviso in macroaree, cercando di raggruppare comuni più o meno omogenei tra di loro per caratteristiche geografico-storiche e socio-economiche. Le 12 macroaree provinciali (oltre il capoluogo) sono state individuate tenendo conto anche di suddivisioni istituzionalizzate già presenti sul territorio (quali le Comunità Montane); le macroaree della provincia di Salerno, con la numerosità e i nomi dei comuni, sono riportate graficamente nella Figura 7 e sono elencate di seguito procedendo da Nord – Ovest a Sud – Est: 1. Agro Nocerino – Sarnese 2. Costiera Amalfitana 3. Valle Dell’Irno 4. Salerno Città 5. Monti Picentini 6. Piana del Sele 7. Alto e Medio Sele 8. Alburni – Tanagro 9. Calore Salernitano 10. Vallo di Diano 11. Cilento Interno 12. Cilento Costa 13. Golfo di Policastro. Le macroaree più interne della provincia (Alto e Medio Sele, Alburni – Tanagro e Calore Salernitano) per la loro posizione geografica e per la mancanza di una concentrazione di attività economiche in grado di dare occupazione alle nuove generazioni, sono da tempo soggette ad un graduale spopolamento ed accolgono una popolazione maggiore solo nei periodi di vacanza; presentano, quindi, un mercato meno vivace e interessante di altre macroaree provinciali più attrattive per vocazione turistica, migliore posizione geografica, presenza di attività economiche e vicinanza al centro cittadino e/o a centri commerciali - industriali. I dati studiati a livello regionale in questa sezione vengono approfonditi per ciascuna macroarea provinciale. Nella Tabella 5 sono riportati, per ciascuna macroarea provinciale in riferimento al II semestre 2011, i valori di NTN e quotazioni con le corrispondenti variazioni rispetto al II semestre 2010 e il numero indice delle quotazioni con base I semestre 2004. L’andamento complessivo della provincia è positivo: rispetto al II semestre del 2010 le transazioni sono aumentate di quasi il 3% e le quotazioni mostrano un rialzo del +1,7% rispetto al I semestre del 2011. Nel dettaglio, 7 macroaree hanno raggiunto incrementi del NTN compresi tra +18% (Costiera Amalfitana) e +35% (Alburni – Tanagro), 3 macroaree hanno registrato incrementi di NTN più bassi, dal +2% (Vallo di Diano) al +6% (Salerno città) e 3 macroaree hanno visto ridursi il numero di compravendite (Agro Nocerino – Sarnese, -7,4%, Cilento interno, -8,7%), anche in maniera consistente (Piana del Sele -20,8%). Le quotazioni più alte dell’intera provincia sono quelle del capoluogo (2.750 €/m2) che si sono anche lievemente ridotte rispetto al primo semestre 2011 (-0,8%); seguono quelle della Costiera Amalfitana (2.300 €/m2), che risultano invariate. Le quotazioni sono aumentate del +4,1% nella Piana del Sele, del +4,0% nella Costiera Cilentana e del +3,1% nell’Agro Nocerino – Sarnese; nelle altre aree si registrano incrementi ridotti che vanno dal +1,3% al +2,5%. Come evidenziato dal valore dell’indice delle quotazioni le macroaree per le quali dal 2004 al 2011 ci sono stati i maggiori incrementi delle quotazioni immobiliari sono l’Agro Nocerino – Sarnese, la Piana del Sele, la Valle dell’Irno e la Costiera Cilentana, che presentano quotazioni oscillanti tra i 1.230 €/m2 e i 1.400 €/m2. Escludendo il capoluogo e la Costiera Amalfitana (macroaree con quotazioni più care) le quotazioni delle rimanenti macroaree oscillano tra gli 800 €/m2 e i 1.000 €/m2. Analizzando il numero annuo di transazioni normalizzate registrate nella provincia di Salerno nell’arco del 2011 (6.936 NTN) si nota che le compravendite si sono ridotte del -7,1% rispetto al 2010. La variazione negativa non viene registrata nel Golfo di Policastro e nei Monti Picentini, laddove è quasi invariata; per contro nell’Alto e Medio Sele, nel Calore Salernitano e nella Costiera Cilentana è stato registrato un incremento del totale delle compravendite nel 2011 rispetto al 2010 dal +6 al +10%. 12 Figura 7: Macroaree provinciali Salerno 13 Tabella 5: NTN, quotazioni medie e variazioni % - macroaree provinciali Macroaree provinciali AGRO NOCERINO - SARNESE Var %NTN NTN II sem II sem 2011 2011 / II sem 2010 Var % N. indice Quota % Quotazione quotazione quotazioni NTN II sem 2011 II sem 2011 II sem 2011 Provincia €/m2 / I sem (base = I 2011 sem 2004) 733 -7,4% 21,30% 1.390 3,1% 173,6 ALBURNI - TANAGRO 66 35,2% 1,92% 816 1,4% 122,5 ALTO E MEDIO SELE 49 20,4% 1,42% 902 1,5% 127,1 CALORE SALERNITANO 95 25,7% 2,76% 839 1,4% 125,7 CILENTO COSTA 400 23,7% 11,62% 1.227 4,0% 142,8 CILENTO INTERNO 155 -8,7% 4,52% 842 2,2% 122,8 COSTIERA AMALFITANA 240 17,9% 6,96% 2.294 0,0% 130,1 GOLFO DI POLICASTRO 123 18,5% 3,57% 980 2,5% 132,2 MONTI PICENTINI 228 26,6% 6,62% 951 1,3% 133,1 PIANA DEL SELE 409 -20,8% 11,88% 1.512 4,1% 171,2 SALERNO CITTA' 492 6,2% 14,29% 2.749 -0,8% 128,3 VALLE DELL'IRNO 302 3,8% 8,76% 1.381 2,0% 150,5 VALLO DI DIANO 151 2,4% 4,38% 857 1,3% 122,2 1,7% 142,4 SALERNO 3.443 2,6% 100,00% 1.445 Tabella 6: NTN , variazioni % e IMI - consuntivo annuo macroaree provinciali NTN 2011 Var % NTN 2011 / 2010 IMI 2011 1.493 -9,8% 1,26% 126 -7,3% 0,46% ALTO E MEDIO SELE 118 9,7% 0,70% CALORE SALERNITANO 170 5,8% 0,78% CILENTO COSTA 757 5,9% 1,24% CILENTO INTERNO 346 -15,3% 1,02% COSTIERA AMALFITANA 456 -10,7% 0,93% GOLFO DI POLICASTRO 233 2,7% 1,09% MONTI PICENTINI 423 0,1% 1,55% PIANA DEL SELE 933 -16,7% 1,39% SALERNO CITTA' 984 -4,6% 1,60% VALLE DELL'IRNO 631 -5,3% 1,68% 265 -12,4% 0,76% 6.936 -7,1% 1,20% Macroaree provinciali AGRO NOCERINO - SARNESE ALBURNI - TANAGRO VALLO DI DIANO SALERNO 14 Nella Figura 8 è riportato l’andamento delle quotazioni e del NTN dal 2004 al 2011 per il capoluogo di Salerno e per il resto della provincia. Le quotazioni del capoluogo sono in diminuzione dal I semestre 2009 e continuano a diminuire, mentre quelle del resto della provincia si sono riprese nel II semestre 2011. Il NTN si è ridotto rispetto all’anno base sia per il capoluogo che per il resto della provincia. Dal II semestre 2005 al II 2009 la riduzione ha inciso in maniera più evidente sul capoluogo, dal I semestre 2010 è avvenuto il contrario, ovvero c’è stata una ripresa delle compravendite nel comune capoluogo e un’ulteriore diminuzione delle compravendite per il resto della provincia. L’IMI della provincia di Salerno si è ridotto sia per il capoluogo che per il resto della provincia rispetto al 2004. Per il capoluogo l’indicatore dell’intensità di mercato sembra riprendersi negli ultimi due anni, mentre lo stesso non si può dire per il resto della provincia per il cui mercato l’IMI continua a diminuire (Figura 9). Il raffronto tra le serie storiche della Figura 8 e della Figura 9 ci mostra chiaramente che nel capoluogo il mercato immobiliare è un po’ più vivace rispetto al resto della Provincia, perché i proprietari pur di vendere i propri immobili si sono accontentati di prezzi un po’ più bassi delle loro pretese iniziali. Figura 8: Numero indice dal I semestre 2004 NTN e quotazioni medie – capoluogo e resto provincia 160 150,5 150 143,8 154,5 155,5 155,6 148,3 154,2 148,0 146,4 149,7 142,5 130 103,8 100 90 136,4 132,5 129,3 128,3 116,3 108,3 109,5 106,8 107,1 105,6 102,2 104,4 100 101,4 101,6 101,8 90,4 91,8 97,1 84,7 95,6 80,9 80 143,0 122,0 117,8 104,1 144,7 133,7 123,7 120 110 144,8 137,7 140 Quotazioni Salerno 88,9 77,6 88,1 84,8 80,4 77,6 89,2 79,5 79,5 74,9 Quotazioni Resto provincia 70 NTN Resto provincia NTN Salerno 60 75,9 74,2 71,6 66,2 72,9 75,6 74,3 66,3 I_04 II_04 I_05 II_05 I_06 II_06 I_07 II_07 I_08 II_08 I_09 II_09 I_10 II_10 I_11 II_11 15 Figura 9: IMI 2004-2011 - capoluogo e resto provincia 2,20% 2,11% Capoluogo 2,08% Resto provincia 1,90% 1,80% 1,81% 1,72% 1,69% 1,60% 1,70% 1,60% 1,57% 1,55% 1,30% 1,51% 1,42% 1,36% 1,27% 1,28% 1,15% 1,00% 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Nella Figura 10 è riportata la distribuzione del NTN tra le varie macroaree provinciali. Nell’Agro Nocerino–Sarnese ci sono state più compravendite (21,3%) che nella città di Salerno (14,3%), seguono la Piana del Sele (11,9%) e la Costa del Cilento (11,6%), e infine le altre macroaree incidono per meno del 10% sul NTN totale delle Provincia. La Figura 11 evidenzia la vivacità del mercato immobiliare per ciascuna macroarea provinciale. La Valle dell’Irno presenta una quota maggiore di transazioni, rapportate al proprio stock immobiliare (1,68%), di Salerno città (1,60%); una vivacità simile al capoluogo si riscontra anche nei Monti Picentini (1,55%). La Piana del Sele, l’Agro Nocerino Sarnese e il Cilento Costa hanno un IMI maggiore della media provinciale (1,20%), mentre l’IMI delle Costiera Amalfitana è al di sotto della media provinciale insieme al Cilento Interno e al Golfo di Policastro. Il valore più basso dell’IMI si registra nella macroarea Alburni – Tanagro, che insieme alle altre macroaree interne hanno un mercato immobiliare molto meno vivace degli altri ambiti territoriali. 16 Figura 10: Distribuzione NTN II semestre 2011 per macroaree provinciali 17 Figura 11: IMI 2011 per macroaree provinciali 1,60% 1,55% 1,60% 1,68% 1,39% 1,26% 1,24% 1,20% 1,20% 1,09% 1,02% 0,93% 0,78% 0,80% 0,76% 0,70% 0,46% 0,40% SALERNO VALLO DI DIANO VALLE DELL'IRNO SALERNO CITTA' PIANA DEL SELE MONTI PICENTINI GOLFO DI POLICASTRO COSTIERA AMALFITANA CILENTO INTERNO CILENTO COSTA CALORE SALERNITANO ALTO E MEDIO SELE ALBURNI TANAGRO AGRO NOCERINO SARNESE 0,00% Dalla mappa della distribuzione NTN comunale (Figura 12) è evidente una concentrazione delle transazioni immobiliari nel capoluogo e nei comuni limitrofi nel raggio di 30 km, nei comuni costieri a vocazione turistica e nella zona commerciale di Sala Consilina. Solo Salerno città ha un NTN maggiore di 200 (497); i comuni che hanno registrato un NTN superiore a 100 sono a rilevanza provinciale per vocazione turistica (Agropoli), commerciale (Cava De’ Tirreni, Battipaglia) e agricola-industriale (Eboli, Nocera Inferiore, Scafati). Tutti i comuni della macroarea Alburni – Tanagro hanno un NTN inferiore a 10 e quotazioni che oscillano intorno agli 800 €/mq più basse di quasi la metà rispetto alla quotazione media provinciale. Situazione analoga viene riscontrata per la macroarea Alto e Medio Sele per la quale solo il comune di Campagna ha un NTN maggiore di 10 (21) e quotazioni di circa 1.000 €/m2. Anche le quotazioni più alte rispetto alla media provinciale si concentrano intorno al capoluogo e lungo la fascia costiera, con l’unica differenza che i differenziali più alti non sono registrati nel capoluogo, ma nella Costiera Amalfitana (Figura 13). Amalfi, Cetara, Positano, Praiano e Ravello hanno registrato quotazioni superiori ai 3.000 €/m2, gli altri comuni della Costiera Amalfitana e il comune capoluogo sono al di sopra dei 2.000 €/m2, i comuni limitrofi al capoluogo registrano quotazioni superiori a 1.500 €/m2 e lungo la fascia costiera a sud del capoluogo le quotazioni sono superiori a 1.000 €/m2. L’IMI più elevato è stato registrato nel comune di Prignano Cilento (3,48%), seguono Pellezzano (3,07%) e Torchiara (3,06%) con un IMI superiore al 3% e altri 5 comuni con IMI superiore al 2%: Laureana Cilento (2,78%), Montecorvino Pugliano (2,52%), San Mango Piemonte (2,33%), Roccapiemonte (2,22%) e Baronissi (2,09%) (figura 14). E’ interessante notare che si tratta per la maggior parte di piccole realtà; di questi comuni, quelli con maggiore densità abitativa sono Roccapiemonte, Baronissi e Pellezzano; ben tre di essi sono a ridosso della prima fascia cilentana (quella caratterizzata da Agropoli e, soprattutto, Castellabate), e cioè Prignano Cilento, Torchiara e Laureana Cilento. Anche la mappa della distribuzione dell’IMI comunale conferma quali mercati immobiliari più interessanti e con una certa vivacità i comuni confinanti o comunque più vicini al capoluogo, i comuni della fascia costiera (ad esclusione di Atrani, Positano, Praiano e Scala) e i comuni nella zona di Sala Consilina. 18 Figura 12: Mappa della distribuzione NTN comunale II semestre 2011 Figura 13: Mappa dei differenziali delle quotazioni medie comunali rispetto alla quotazione media provinciale 19 Figura 14: Mappa della distribuzione dell’IMI comunale 2011 Nelle tabelle seguenti per i comuni di ciascuna macroarea, sono riportati i valori di NTN e quotazioni per il secondo semestre 2011 e le relative variazioni, l’IMI 2011 e il differenziale per ogni comune rispetto al valore medio comunale della provincia. Tabella 7: NTN, IMI, quotazioni medie e variazioni % - macroarea Agro Nocerino - Sarnese NTN II sem 2011 Var %NTN II sem 2011 / II sem 2010 Quota % NTN Provincia ANGRI 81 15,6% 2,37% 1,04% CASTEL SAN GIORGIO 55 27,0% 1,61% 1,58% Comune CORBARA Var % quotazione II sem 2011 / I sem 2011 Differenziale quotazione II sem 2011 rispetto alla media di provincia 1.731 17,7% 1,20 963 1,1% 0,67 Quotazione IMI II sem 2011 2011 €/m2 5 -22,2% 0,14% 1,25% 855 1,3% 0,59 NOCERA INFERIORE 123 -4,7% 3,57% 1,22% 1.606 -3,6% 1,11 NOCERA SUPERIORE 81 21,5% 2,35% 1,67% 1.070 5,6% 0,74 PAGANI 93 -28,3% 2,70% 1,19% 1.446 6,6% 1,00 ROCCAPIEMONTE 41 -10,5% 1,20% 2,22% 809 5,7% 0,56 SAN MARZANO SUL SARNO 13 -1,9% 0,37% 0,71% 838 1,4% 0,58 S EGIDIO D MONTE ALBINO 19 -24,6% 0,55% 1,30% 830 1,3% 0,57 SAN VALENTINO TORIO 29 -19,3% 0,85% 1,07% 969 1,3% 0,67 SARNO 74 -40,1% 2,15% 1,09% 1.398 1,8% 0,97 SCAFATI 119 15,7% 3,46% 1,27% 1.642 -0,5% 1,14 AGRO NOCERINO - SARNESE 733 -7,4% 21,30% 1,26% 1.390 3,1% 0,96 20 Tabella 8: NTN, IMI, quotazioni medie e variazioni % - macroarea Alburni - Tanagro IMI 2011 Quotazione II sem 2011 €/m2 Var % quotazione II sem 2011 / I sem 2011 Differenziale quotazione II sem 2011 rispetto alla media di provincia Comune NTN II sem 2011 Var %NTN II sem 2011 / II sem 2010 AQUARA 7 ns 0,20% 0,58% 791 1,6% 0,55 AULETTA 2 -71,4% 0,06% 0,27% 791 1,6% 0,55 BELLOSGUARDO 6 - 0,18% 0,75% 781 1,6% 0,54 BUCCINO 8 33,3% 0,23% 0,46% 858 1,2% 0,59 CAGGIANO 5 36,2% 0,15% 0,81% 857 1,2% 0,59 CASTELCIVITA 6 -7,7% 0,17% 0,63% 781 1,6% 0,54 CONTRONE 1 - 0,03% 0,15% 781 1,6% 0,54 CORLETO MONFORTE 0 -100,0% 0,00% 0,00% 791 1,6% 0,55 OTTATI 2 - 0,06% 0,39% 791 1,6% 0,55 Quota % NTN Provincia PALOMONTE 1 - 0,03% 0,16% 791 1,6% 0,55 PETINA 3 150,0% 0,07% 0,58% 859 1,2% 0,59 POSTIGLIONE 1 -72,8% 0,03% 0,37% 841 1,3% 0,58 RICIGLIANO 6 ns 0,17% 1,05% 781 1,6% 0,54 ROMAGNANO AL MONTE 1 -33,0% 0,02% 0,11% 781 1,6% 0,54 ROSCIGNO 0 -100,0% 0,00% 0,21% 791 1,6% 0,55 SALVITELLE 1 -50,0% 0,03% 0,16% 781 1,6% 0,54 SAN GREGORIO MAGNO 4 33,3% 0,12% 0,30% 753 1,7% 0,52 SANT`ANGELO A FASANELLA 2 100,0% 0,06% 0,55% 791 1,6% 0,55 SERRE 6 50,0% 0,17% 0,89% 889 1,2% 0,62 SICIGNANO DEGLI ALBURNI 5 40,2% 0,14% 0,33% 842 1,3% 0,58 66 35,2% 1,92% 0,46% 816 1,4% 0,57 Var % quotazione II sem 2011 / I sem 2011 Differenziale quotazione II sem 2011 rispetto alla media di provincia ALBURNI - TANAGRO Tabella 9: NTN, IMI, quotazioni medie e variazioni % - macroarea Alto e Medio Sele Comune CAMPAGNA CASTELNUOVO DI CONZA COLLIANO NTN II sem 2011 Var %NTN II sem 2011 / II sem 2010 Quota % NTN Provincia IMI 2011 Quotazione II sem 2011 €/m2 21 -14,8% 0,62% 0,98% 1.021 1,6% 0,71 4 - 0,12% 0,89% 781 1,6% 0,54 2 -33,3% 0,06% 0,19% 784 1,6% 0,54 10 132,8% 0,29% 0,94% 976 1,1% 0,68 4 -15,3% 0,12% 0,42% 791 1,6% 0,55 OLIVETO CITRA 5 38,5% 0,13% 0,44% 784 1,3% 0,54 SANTOMENNA 3 - 0,08% 0,47% 781 1,6% 0,54 CONTURSI TERME LAVIANO VALVA ALTO E MEDIO SELE 0 - 0,00% 0,40% 781 1,6% 0,54 49 20,4% 1,42% 0,70% 902 1,5% 0,62 21 Tabella 10: NTN, IMI, quotazioni medie e variazioni % - macroarea Calore Salernitano IMI 2011 Quotazione II sem 2011 €/m2 Var % quotazione II sem 2011 / I sem 2011 Differenziale quotazione II sem 2011 rispetto alla media di provincia 0,56% 1,13% 924 1,3% 0,64 30,0% 0,78% 1,51% 926 1,3% 0,64 ns 0,10% 0,78% 781 1,6% 0,54 6 -30,2% 0,18% 0,41% 814 1,3% 0,56 6 ns 0,17% 0,93% 781 1,6% 0,54 93,3% 0,17% 1,15% 781 1,6% 0,54 4 33,3% 0,12% 0,68% 810 1,6% 0,56 0 -100,0% 0,00% 0,28% 753 1,7% 0,52 MONTEFORTE CILENTO 3 ns 0,09% 0,70% 781 1,6% 0,54 PIAGGINE 5 - 0,14% 0,42% 746 1,5% 0,52 VALLE DELL`ANGELO 1 -66,7% 0,03% 0,30% 728 1,9% 0,50 NTN II sem 2011 Var %NTN II sem 2011 / II sem 2010 Quota % NTN Provincia ALBANELLA 19 18,2% ALTAVILLA SILENTINA 27 4 CASTEL SAN LORENZO FELITTO GIUNGANO 6 LAURINO MAGLIANO VETERE Comune CAMPORA ROCCADASPIDE 13 15,1% 0,37% 0,77% 862 1,3% 0,60 SACCO 1 - 0,03% 0,12% 781 1,6% 0,54 STIO 0 -100,0% 0,00% 0,25% 781 1,6% 0,54 TRENTINARA CALORE SALERNITANO 1 -77,8% 0,03% 0,23% 810 1,6% 0,56 95 25,7% 2,76% 0,78% 839 1,4% 0,58 Var % quotazione II sem 2011 / I sem 2011 Differenziale quotazione II sem 2011 rispetto alla media di provincia Tabella 11: NTN, IMI, quotazioni medie e variazioni % - macroarea Cilento Costa NTN II sem 2011 Var %NTN II sem 2011 / II sem 2010 Quota % NTN Provincia IMI 2011 Quotazione II sem 2011 €/m2 138 32,8% 4,00% 1,69% 1.613 9,3% 1,12 ASCEA 45 39,8% 1,32% 1,55% 1.140 3,9% 0,79 CAMEROTA 26 -4,6% 0,75% 0,61% 995 1,9% 0,69 CASAL VELINO 43 22,5% 1,23% 1,65% 1.115 1,5% 0,77 CASTELLABATE 67 87,0% 1,94% 1,26% 1.183 1,6% 0,82 CENTOLA 31 65,4% 0,91% 0,84% 1.186 1,6% 0,82 MONTECORICE 16 -22,3% 0,45% 0,80% 1.028 1,2% 0,71 3 -57,1% 0,09% 0,67% 942 0,8% 0,65 PISCIOTTA 15 -28,6% 0,44% 1,09% 1.204 1,6% 0,83 POLLICA 15 -6,3% 0,44% 1,10% 1.137 1,5% 0,79 2 -71,4% 0,06% 0,53% 862 1,4% 0,60 400 23,7% 11,62% 1,24% 1.227 4,0% 0,85 Comune AGROPOLI OGLIASTRO CILENTO SAN MAURO CILENTO CILENTO COSTA 22 Tabella 12: NTN, IMI, quotazioni medie e variazioni % - macroarea Cilento Interno IMI 2011 Quotazione II sem 2011 €/m2 Var % quotazione II sem 2011 / I sem 2011 Differenziale quotazione II sem 2011 rispetto alla media di provincia Comune NTN II sem 2011 Var %NTN II sem 2011 / II sem 2010 ALFANO 0 -100,0% 0,00% 0,31% 781 1,6% 0,54 CANNALONGA Quota % NTN Provincia 0 -100,0% 0,00% 0,18% 781 1,6% 0,54 15 -4,8% 0,44% 1,82% 771 1,8% 0,53 CELLE DI BULGHERIA 1 -80,0% 0,03% 0,31% 810 1,6% 0,56 CERASO 6 -40,5% 0,17% 0,78% 818 1,6% 0,57 CICERALE 2 -20,0% 0,06% 0,72% 753 1,7% 0,52 CASTELNUOVO CILENTO CUCCARO VETERE 1 - 0,03% 0,47% 781 1,6% 0,54 FUTANI 2 100,0% 0,06% 0,32% 824 1,5% 0,57 GIOI 4 100,0% 0,12% 0,63% 810 1,6% 0,56 LAUREANA CILENTO 13 -22,9% 0,38% 2,78% 753 1,7% 0,52 LAURITO 1 - 0,03% 0,62% 781 1,6% 0,54 LUSTRA 7 133,3% 0,20% 1,36% 817 1,6% 0,57 MOIO DELLA CIVITELLA 2 -25,0% 0,04% 0,89% 810 1,6% 0,56 MONTANO ANTILIA 4 -11,3% 0,11% 0,64% 781 1,6% 0,54 NOVI VELIA 5 -44,4% 0,15% 0,90% 753 1,7% 0,52 OMIGNANO 3 -55,6% 0,09% 0,49% 858 1,2% 0,59 ORRIA 4 - 0,10% 0,51% 781 1,6% 0,54 PERDIFUMO 6 -14,3% 0,17% 0,64% 781 1,6% 0,54 PERITO 1 - 0,03% 0,23% 810 1,6% 0,56 STELLA CILENTO 2 -60,0% 0,06% 0,29% 810 1,6% 0,56 PRIGNANO CILENTO 13 0,0% 0,38% 3,48% 781 1,6% 0,54 ROCCAGLORIOSA 11 ns 0,31% 1,11% 781 1,6% 0,54 ROFRANO 3 ns 0,09% 0,49% 791 1,6% 0,55 RUTINO 1 -71,4% 0,03% 1,34% 858 1,2% 0,59 SALENTO 2 -25,0% 0,07% 1,03% 810 1,6% 0,56 SAN MAURO LA BRUCA 0 - 0,00% 0,00% 781 1,6% 0,54 SERRAMEZZANA 3 - 0,08% 1,52% 810 1,6% 0,56 9 28,6% 0,26% 1,20% 781 1,6% 0,54 TORCHIARA SESSA CILENTO 19 -20,5% 0,55% 3,06% 781 1,6% 0,54 VALLO DELLA LUCANIA 17 -20,3% 0,49% 1,01% 1.153 4,7% 0,80 155 -8,7% 4,52% 1,02% 842 2,2% 0,58 CILENTO INTERNO 23 Tabella 13: NTN, IMI, quotazioni medie e variazioni % - macroarea Costiera Amalfitana IMI 2011 Quotazione II sem 2011 €/m2 Var % quotazione II sem 2011 / I sem 2011 Differenziale quotazione II sem 2011 rispetto alla media di provincia 3,0% 2,27 Comune NTN II sem 2011 Var %NTN II sem 2011 / II sem 2010 AMALFI 14 47,4% 0,41% 0,79% 3.286 ATRANI Quota % NTN Provincia 2 - 0,06% 0,48% 2.825 2,3% 1,96 122 13,9% 3,55% 1,10% 1.789 -5,7% 1,24 CETARA 5 150,0% 0,15% 0,51% 3.305 2,5% 2,29 CONCA DEI MARINI 4 1,7% 0,10% 0,62% 2.696 2,4% 1,87 FURORE 2 -47,8% 0,06% 0,98% 1.981 2,3% 1,37 CAVA DE` TIRRENI MAIORI 21 -2,2% 0,62% 1,15% 2.938 7,1% 2,03 MINORI 10 25,6% 0,30% 0,69% 2.571 4,0% 1,78 POSITANO 8 ns 0,23% 0,46% 3.861 3,3% 2,67 PRAIANO 3 -21,5% 0,09% 0,45% 3.186 2,3% 2,21 RAVELLO 5 -28,6% 0,15% 0,63% 3.048 2,4% 2,11 2 - 0,06% 0,39% 2.050 2,5% 1,42 TRAMONTI SCALA 10 90,8% 0,29% 0,56% 1.057 1,2% 0,73 VIETRI SUL MARE 31 8,4% 0,90% 1,26% 2.540 3,0% 1,76 240 17,9% 6,96% 0,93% 2.294 0,0% 1,59 Var % quotazione II sem 2011 / I sem 2011 Differenziale quotazione II sem 2011 rispetto alla media di provincia COSTIERA AMALFITANA Tabella 14: NTN, IMI, quotazioni medie e variazioni % - macroarea Golfo di Policastro NTN II sem 2011 Var %NTN II sem 2011 / II sem 2010 Quota % NTN Provincia IMI 2011 Quotazione II sem 2011 €/m2 CASALETTO SPARTANO 4 168,7% 0,12% 0,78% 781 1,6% 0,54 CASELLE IN PITTARI 4 100,0% 0,12% 0,57% 753 1,7% 0,52 ISPANI 7 23,7% 0,22% 0,96% 1.044 1,2% 0,72 MORIGERATI 5 ns 0,15% 1,13% 781 1,6% 0,54 20 -33,7% 0,58% 1,36% 1.047 1,2% 0,72 SANTA MARINA 27 137,7% 0,79% 1,49% 1.089 5,2% 0,75 SAPRI 22 -28,6% 0,63% 1,16% 1.070 4,3% 0,74 Comune SAN GIOVANNI A PIRO TORRACA 4 ns 0,12% 0,72% 781 1,6% 0,54 TORRE ORSAIA 5 -7,5% 0,15% 0,53% 776 1,6% 0,54 TORTORELLA 3 ns 0,08% 0,73% 781 1,6% 0,54 VIBONATI GOLFO DI POLICASTRO 21 41,4% 0,62% 1,14% 1.024 1,2% 0,71 123 18,5% 3,57% 1,09% 980 2,5% 0,68 24 Tabella 15: NTN, IMI, quotazioni medie e variazioni % - macroarea Monti Picentini IMI 2011 Quotazione II sem 2011 €/m2 Var % quotazione II sem 2011 / I sem 2011 Differenziale quotazione II sem 2011 rispetto alla media di provincia Comune NTN II sem 2011 Var %NTN II sem 2011 / II sem 2010 ACERNO 8 -25,9% 0,23% 1,01% 933 1,1% 0,65 CASTIGLIONE D GENOVESI Quota % NTN Provincia 3 ns 0,09% 1,07% 854 1,4% 0,59 GIFFONI SEI CASALI 26 21,1% 0,76% 1,66% 964 1,4% 0,67 GIFFONI VALLE PIANA 38 51,2% 1,09% 1,23% 929 1,3% 0,64 MONTECORVINO PUGLIANO 67 68,9% 1,95% 2,52% 999 1,1% 0,69 MONTECORVINO ROVELLA 41 8,8% 1,18% 1,63% 918 1,3% 0,64 OLEVANO SUL TUSCIANO 10 -44,4% 0,29% 0,69% 948 1,3% 0,66 SAN CIPRIANO PICENTINO 24 24,6% 0,69% 1,54% 1.014 1,2% 0,70 SAN MANGO PIEMONTE 12 50,0% 0,35% 2,33% 943 1,4% 0,65 228 26,6% 6,62% 1,55% 951 1,3% 0,66 Var % quotazione II sem 2011 / I sem 2011 Differenziale quotazione II sem 2011 rispetto alla media di provincia MONTI PICENTINI Tabella 16: NTN, IMI, quotazioni medie e variazioni % - macroarea Piana del Sele Comune BATTIPAGLIA CAPACCIO EBOLI PONTECAGNANO FAIANO BELLIZZI PIANA DEL SELE NTN II sem 2011 Var %NTN II sem 2011 / II sem 2010 Quota % NTN Provincia IMI 2011 Quotazione II sem 2011 €/m2 141 -25,6% 4,10% 1,44% 1.435 -2,1% 0,99 50 -40,5% 1,44% 0,99% 1.575 7,9% 1,09 101 14,1% 2,92% 1,52% 1.402 8,4% 0,97 68 -26,3% 1,96% 1,57% 1.945 6,4% 1,35 50 -21,2% 1,45% 1,58% 1.124 1,4% 0,78 409 -20,8% 11,88% 1,39% 1.512 4,1% 1,05 Var % quotazione II sem 2011 / I sem 2011 Differenziale quotazione II sem 2011 rispetto alla media di provincia -0,8% 1,90 Var % quotazione II sem 2011 / I sem 2011 Differenziale quotazione II sem 2011 rispetto alla media di provincia Tabella 17: NTN, IMI, quotazioni medie e variazioni % - macroarea Salerno Città Comune SALERNO CITTA' NTN II sem 2011 Var %NTN II sem 2011 / II sem 2010 Quota % NTN Provincia IMI 2011 Quotazione II sem 2011 €/m2 492 6,2% 14,29% 1,60% 2.749 Tabella 18: NTN, IMI, quotazioni medie e variazioni % - macroarea Valle dell’Irno NTN II sem 2011 Var %NTN II sem 2011 / II sem 2010 Quota % NTN Provincia IMI 2011 Quotazione II sem 2011 €/m2 BARONISSI 73 1,7% 2,12% 2,09% 1.589 8,0% 1,10 BRACIGLIANO 13 116,7% 0,38% 1,00% 1.068 23,6% 0,74 CALVANICO 11 175,0% 0,32% 1,61% 1.110 1,6% 0,77 FISCIANO 49 8,7% 1,42% 1,32% 1.569 -0,1% 1,09 MERCATO SAN SEVERINO 64 -28,5% 1,87% 1,40% 1.393 -10,4% 0,96 PELLEZZANO 68 11,1% 1,96% 3,07% 1.239 2,1% 0,86 24 81,5% 0,70% 1,24% 1.120 27,4% 0,78 302 3,8% 8,76% 1,68% 1.381 2,0% 0,96 Comune SIANO VALLE DELL'IRNO 25 Tabella 19: NTN, IMI, quotazioni medie e variazioni % - macroarea Vallo di Diano IMI 2011 Quotazione II sem 2011 €/m2 Var % quotazione II sem 2011 / I sem 2011 Differenziale quotazione II sem 2011 rispetto alla media di provincia 0,20% 0,61% 834 1,5% 0,58 -40,8% 0,15% 0,40% 835 1,5% 0,58 ns 0,13% 0,92% 817 1,6% 0,57 NTN II sem 2011 Var %NTN II sem 2011 / II sem 2010 Quota % NTN Provincia 7 133,3% BUONABITACOLO 5 CASALBUONO 5 Comune ATENA LUCANA TEGGIANO 11 10,5% 0,32% 0,42% 860 1,2% 0,60 MONTE SAN GIACOMO 7 40,0% 0,20% 1,10% 810 1,6% 0,56 MONTESANO S MARCELLANA 7 -61,1% 0,20% 0,59% 871 1,3% 0,60 PADULA 11 -45,8% 0,31% 0,59% 834 1,5% 0,58 PERTOSA 1 ns 0,02% 0,34% 861 1,2% 0,60 POLLA 7 -65,9% 0,21% 0,51% 861 1,2% 0,60 SALA CONSILINA 54 194,1% 1,55% 1,32% 937 1,1% 0,65 SAN PIETRO AL TANAGRO 10 180,9% 0,29% 1,42% 836 1,5% 0,58 SAN RUFO SANT`ARSENIO SANZA SASSANO VALLO DI DIANO 6 -17,7% 0,16% 0,57% 834 1,5% 0,58 12 -4,2% 0,33% 1,30% 834 1,5% 0,58 5 -33,1% 0,15% 0,48% 781 1,6% 0,54 5 -62,5% 0,13% 0,37% 788 1,6% 0,55 151 2,4% 4,38% 0,76% 857 1,3% 0,59 26 Mercato del comune di Salerno La città di Salerno sorge sul golfo di Salerno ed è attraversata dal fiume Irno; il suo territorio è delimitato dai monti della Costiera Amalfitana (Lattari), dai Monti Picentini e dal fiume Picentino; comprende un territorio molto vario che va dal livello del mare fino a circa 1.000 metri di altitudine. Il tessuto immobiliare è concentrato nel centro cittadino e si estende verso l’interno fin sulle colline retrostanti in quanto, andandosi ad esaurire gli spazi cittadini, l’azione edificatoria si è spostata verso la zona collinare, dove proliferano nuove costruzioni di tipologia non intensiva. Il territorio comunale è stato suddiviso in 7 macroaree urbane: di queste la zona centrale, il centro storico, la zona porto, la zona semicentrale e la zona orientale costituiscono la parte cittadina del Comune, dove si concentrano uffici e attività commerciali e turistiche; la zona industriale aveva inizialmente una vocazione prettamente “industriale”, anche se negli ultimi anni il numero di industrie è diminuito di molto lasciando spazio a grandi strutture commerciali, mentre la zona collinare è prettamente una zona residenziale. Figura 15: Mappa delle macroaree urbane di Salerno Nel secondo semestre 2011 nel comune di Salerno sono state registrate 492 compravendite, il 6,2% in più rispetto al II semestre 2010, incremento maggiore rispetto al dato provinciale (+2,6%); le zone in cui si sono avute più transazioni sono la zona Semicentrale, Orientale e Centrale. Nel semestre di 27 riferimento le quotazioni comunali31 si sono abbassate per le zone Centrale e Collinare e lievemente anche per la zona Orientale, mentre nelle altre zone sono stati registrati dei lievi aumenti. Tabella 20: NTN, IMI, quotazioni medie e variazioni % - macroaree urbane di Salerno Var % quotazione II sem 2011 / I sem 2011 Differenziale quotazione II sem 2011 rispetto alla media comunale 3.050 3,4% 1,08 1,64% 3.587 -4,3% 1,27 1,29% 2.282 -4,0% 0,81 NTN II sem 2011 Var % NTN II sem 2011 / II sem 2010 Quota % NTN comune Centro Storico 37 10,7% 7,49% 2,09% Zona Centrale 90 9,3% 18,25% Zona Collinare 54 -19,5% 10,97% Macroaree urbane Zona Industriale Quotazione IMI 2011 II sem 2011 €/m2 2 -30,2% 0,44% 1,71% 1.783 3,9% 0,63 128 7,6% 25,92% 1,51% 2.451 -0,5% 0,87 16 -16,2% 3,24% 1,68% 2.780 0,2% 0,98 Zona Semicentrale 166 18,2% 33,70% 1,73% 2.937 1,8% 1,04 Salerno 492 6,2% 100,00% 1,61% 2.825 -0,9% 1,00 Zona Orientale Zona Porto Nella Figura 16 è riportata la mappa della distribuzione del NTN nelle 24 zone OMI in cui risulta diviso il territorio comunale. L’unica zona in cui ci sono state più di 60 compravendite è la zona OMI C3 (zona compresa tra: La Mennola, Via Calcedonia (Lato Nord), Carmine Alto); nelle zone C1 e B2 ci sono state oltre 50 transazioni, mentre nelle zone E4, E5, R2 non sono state registrate vendite nel semestre di riferimento. Nella mappa della distribuzione dell’IMI nelle zone OMI del Comune (Figura 17) si evince che la zona E4 (zone confinanti con i comuni di S. Cipriano Picentino e Giffoni Valle Piana) è quella che ha registrato maggiore dinamica di mercato nel II semestre 2011; hanno una certa dinamica di mercato la zona OMI D4 (Strada comunale di Giovi), B5 (Porto Molo di Levante), B4 (Centro Storico), B6 , B7 e B8 della macroarea centrale. Le zone più prestigiose del comune sono le zone OMI B6 , B7 e B8 che rientrano nella macroarea centrale per le quali le quotazioni oscillano tra i 4.750 ai 5.150 €/m2 (Figura 18). 31 La quotazione comunale presentata in questa sezione differisce da quella di Tabella 2, in quanto, calcolata pesando le quotazioni comunali con lo stock abitativo presente in ogni zona, depurando lo stock totale della quota dello stesso non associabile (ND). 28 Figura 16: Mappa della distribuzione del NTN nelle zone OMI II semestre 2011 29 Figura 17: Mappa della distribuzione dell’IMI nelle zone OMI anno 2011 30 Figura 18: Mappa dei differenziali delle quotazioni nelle zone OMI II semestre 2011 Di seguito (dalla Tabella 21 alla Tabella 27) sono esposti i medesimi indicatori riguardanti NTN, IMI e quotazioni32 della Tabella 20 per ciascuna zone OMI di Salerno, raggruppate nelle sette macroaree urbane. Inoltre (dalla Figura 19 a Figura 24) per ogni macroarea urbana, esposte in ordine alfabetico, è sviluppata una comparazione tra NTN e stock per cinque diverse classi dimensionali33. Il grafico è costruito escludendo le compravendite per le quali non si dispone della superficie e di conseguenza non sono classificabili in una delle cinque classi dimensionali considerate. 32 Per le zone OMI R1 e R2 non ci sono valori OMI residenziali: “nd” (non definito). Pertanto, si è riportato con “nd” anche la variazione rispetto al semestre precedente e il differenziale confrontato con la media cittadina. 33 Per un maggiore dettaglio sulle ampiezze di tali classi si faccia riferimento alla tabella in “Note Metodologiche”. 31 Nella macroarea “Centro Storico” le quotazioni sono superiori alla media comunale: la zona ha un riscontro positivo sul mercato, il patrimonio abitativo è costituito per la metà da appartamenti di mediograndi dimensioni e le transazioni nel II semestre 2011 hanno riguardato principalmente abitazioni di taglio medio (49,4%). Tabella 21: NTN, IMI quotazioni medie e variazioni % - macroarea urbana Centro Storico Zona OMI B4 Denominazione Differenziale Var % quotazione II quotazione II sem 2011 sem 2011 / I rispetto alla sem 2011 media comunale NTN II sem 2011 Var % NTN II sem 2011 / II sem 2010 Quota % NTN comune IMI 2011 Quotazione II sem 2011 €/mq 37 10,7% 7,49% 2,09% 3.050 3,4% 1,08 37 10,7% 7,49% 2,09% 3.050 3,4% 1,08 Centro Storico: da P. Portanuova Esclusa, Vie Mercanti, Duomo, P.zze: S. Agostino, Luciani, Vie Spinosa, Tasso, Plebiscito Centro Storico Figura 19: Distribuzione NTN e Stock per classi dimensionali Centro Storico Stock NTN 49,4% 27,7% 17,3% 22,5% 20,1% 18,3% 14,3% 11,0% Monolocali 9,8% Piccola 9,7% Medio piccola Media Grande 32 Per la “Zona Centrale” le compravendite sono aumentate rispetto al II semestre del 2010 (+9,3%), ma le quotazioni si sono ridotte per le zone B6, B2 e B7, anche se risultano comunque superiori alla media comunale, sono quasi invariate nella zona B8 e aumentate nella zona OMI B1. Anche nella zona Centrale il taglio abitativo più diffuso è il medio grande. Le abitazione più scambiate nel II semestre 2011 sono quelle di medie dimensioni (34,9%) e quelle di piccole dimensioni (23,4%). Tabella 22: NTN, IMI quotazioni medie e variazioni % - macroarea urbana Zona Centrale Zona OMI B1 B2 B6 B7 B8 Denominazione Differenziale Var % quotazione II quotazione II sem 2011 sem 2011 / I rispetto alla sem 2011 media comunale NTN II sem 2011 Var % NTN II sem 2011 / II sem 2010 Quota % NTN comune IMI 2011 Quotazione II sem 2011 €/m2 14 60,0% 2,81% 1,53% 3.567 5,7% 1,26 58 1,2% 11,70% 1,55% 3.292 -6,6% 1,17 6 10,7% 1,20% 2,09% 4.725 -6,9% 1,67 5 10,7% 1,05% 2,09% 4.575 -5,7% 1,62 7 10,7% 1,50% 2,09% 5.150 1,0% 1,82 90 9,3% 18,25% 1,64% 3.587 -4,3% 1,27 Zona Compresa tra:Via Dei Principati,P.zza S. Francesco,Vie Costantino, De Granita, Nizza, Diaz (Lato Nord), Quaranta P.Rotese, Vie Bastioni, S.Benedetto, Costantino, Degranita (Est), Diaz (Sud), Dalmazia, S.Giov.B., Vocca, Carmine Fino P.Naddeo Zona compresa tra Corso Vittorio Emanuele, tratto via Cilento da C.so V. Emanuele fino a P.zza XXIV Maggio inclusa Zona compresa tra: P.zza Mazzini, C.so Garibaldi, Via Roma, Villa Com.le, L.go Mare Trieste Vie De Felice, Cilento, Velia Vie da L.Go Mare Trieste A P.zza XXIV Maggio Inclusa, Vie Mauro, Scaramella, Santoro E D Agostino Zona Centrale Figura 20: Distribuzione NTN e Stock per classi dimensionali Zona Centrale Stock 41,0% NTN 34,9% 23,4% 14,9% 19,2% 17,0% 15,8% 13,5% 12,4% 7,8% Monolocali Piccola Medio piccola Media Grande 33 La “Zona Collinare” ha registrato una consistente riduzione di transazioni rispetto al II semestre 2010 (-19,5%): le compravendite sono calate principalmente nelle zone E6 ed E2, le quotazioni sono diminuite in tutte le zone OMI rientranti in questa macroarea urbana e si attestano al di sotto della media comunale. Le transazioni immobiliari registrate nella “Zona Collinare” hanno riguardato principalmente abitazioni di medie dimensioni (Figura 21). Tabella 23: NTN, IMI quotazioni medie e variazioni % - macroarea urbana Zona Collinare Zona OMI Denominazione Differenziale Var % quotazione II quotazione II sem 2011 sem 2011 / I rispetto alla sem 2011 media comunale NTN II sem 2011 Var % NTN II sem 2011 / II sem 2010 Quota % NTN comune IMI 2011 Quotazione II sem 2011 €/m2 4 52,3% 0,81% 2,37% 1.967 -2,5% 0,70 46 -23,1% 9,43% 1,23% 2.358 -4,1% 0,83 0 - 0,00% 4,85% 1.303 -3,3% 0,46 E6 Strada Comunale Di Giovi e Periferia Brignano Inf. e Sup., Giovi, Matierno, Ogliara Zone confinanti i Comuni Di S.Cipriano P. e Giffoni V.P. Zone confinanti il comune di Pellezzano 3 -34,1% 0,55% 1,06% 1.303 -3,3% 0,46 R1 Colture in pianura 1 - 0,18% 0,93% nd nd nd R2 Colture montane 0 - 0,00% 0,00% nd nd nd 54 -19,5% 10,97% 1,29% 2.282 -4,0% 0,81 D4 E2 E4 Zona Collinare Figura 21: Distribuzione NTN e Stock per classi dimensionali Zona Collinare Stock NTN 49,4% 36,7% 20,1% 15,9% 19,2% 11,3%11,0% Monolocali 16,8% 9,7% 9,8% Piccola Medio piccola Media Grande 34 Il patrimonio abitativo della “Zona Industriale” non si concentra in particolare su un taglio dimensionale; visto il numero esiguo di transazioni registrate nelle zona per questa macroarea il grafico a barre non è stato costruito. Nella “Zona Orientale” le transazioni sono aumentate del +7,6% rispetto al II semestre 2010, mentre le quotazioni si sono lievemente ridotte rispetto al II semestre 2010, diversamente dalla media comunale. L’incremento di compravendite si è avuto principalmente nella zona OMI D5; nella zona E1 le compravendite si sono ridotte, ma in termini assoluti sono più elevate di tutte le altre zone. In questa macroarea urbana le quotazioni più alte si concentrano nella zona D3 (2.733 €/m2, ridotte del -2,7% rispetto al II semestre 2010) infine segue la zona D1 che ha visto aumentate le proprie quotazioni quasi del 5%. Gli appartamenti di medie dimensioni sono i più diffusi e anche i più compravenduti nella “Zona Orientale”. Tabella 24: NTN, IMI quotazioni medie e variazioni % - macroarea urbana Zona Industriale Zona OMI E3 Denominazione Differenziale quotazione II sem 2011 rispetto alla media comunale NTN II sem 2011 Var % NTN II sem 2011 / II sem 2010 Quota % NTN comune IMI 2011 Quotazione II sem 2011 €/m2 Var % quotazione II sem 2011 / I sem 2011 2 -30,2% 0,44% 1,71% 1.783 3,9% 0,63 2 -30,2% 0,44% 1,71% 1.783 3,9% 0,63 Var % Quotazione quotazione IMI II sem 2011 II sem 2011 2011 €/m2 / I sem 2011 Differenziale quotazione II sem 2011 rispetto alla media comunale Via Acquasanta e Strade Limitrofe, S. Leonardo, Fuorni Zona Industriale Tabella 25: NTN, IMI quotazioni medie e variazioni % - macroarea urbana Zona Orientale Zona OMI D1 D3 D5 E1 Denominazione NTN II sem 2011 Var % NTN II sem 2011 / II sem 2010 Quota % NTN comune 35 7,3% 7,14% 1,49% 2.500 4,9% 0,89 35 16,4% 7,18% 1,51% 2.733 -2,7% 0,97 10 95,7% 2,10% 1,54% 2.000 -2,4% 0,71 47 -6,8% 9,49% 1,52% 2.308 -2,1% 0,82 128 7,6% 25,92% 1,51% 2.451 -0,5% 0,87 Zona compresa tra: Vie Mauri, L. Angrisani, S. Margherita, Rescigno Torrione Alto, Lungomare Colombo, Vie Del Pezzo, Trento, Posidonia (Lato Est) Mariconda e Periferia Quartieri: Italia, Europa, S. Eustachio Zona Orientale Figura 22: Distribuzione NTN e Stock per classi dimensionali Zona Orientale Stock 54,5% NTN 39,8% 24,5% 18,0% 17,8% 15,0% 8,5% 9,8% 9,5% 2,7% Monolocali Piccola Medio piccola Media Grande 35 Nella “Zona Porto” è riscontrabile l’incidenza negativa della zona OMI E5 (nessuna compravendita) e un incremento di NTN per la zona B5. Il patrimonio abitativo di questa zona è costituito principalmente dal taglio medio, ma sono molto diffuse anche le piccole e grandi dimensioni. Tabella 26: NTN, IMI quotazioni medie e variazioni % - macroarea urbana Zona Porto Zona OMI NTN II sem 2011 Denominazione B5 Porto Molo Di Levante, L.Go Pioppi Incluso, Fino A Trav. Odierno E5 Canalone, Croce Zona Porto Var % NTN II sem 2011 Quota % / II sem NTN comune 2010 IMI 2011 Var % Quotazione quotazione II sem 2011 II sem 2011 €/m2 / I sem 2011 Differenziale quotazione II sem 2011 rispetto alla media comunale 16 22,6% 3,24% 2,24% 2.963 0,4% 1,05 0 -100,0% 0,00% 0,33% 2.338 -0,5% 0,83 16 -16,2% 3,24% 1,68% 2.780 0,2% 0,98 Figura 23: Distribuzione NTN e Stock per classi dimensionali Zona Porto Stock NTN 28,8% 30,5% 25,4% 19,6% 16,8%17,1% 19,0% 18,4% 15,8% 8,6% Monolocali Piccola Medio piccola Media Grande 36 Nella “Zona Semicentrale” il numero di transazioni registrate nel II semestre 2011 è aumentato rispetto al semestre di riferimento dell’anno precedente e sono leggermente aumentate anche le quotazioni: questo dato complessivo non è riscontrato nella zona OMI C2, laddove sono diminuite sia le transazioni che le quotazioni. In questa zona prevale la media quadratura e anche negli scambi avviene lo stesso. Tabella 27: NTN, IMI quotazioni medie e variazioni % - macroarea urbana Zona Semicentrale Zona OMI Denominazione Differenziale quotazione II sem 2011 rispetto alla media comunale NTN II sem 2011 Var % NTN II sem 2011 / II sem 2010 Quota % NTN comune IMI 2011 Quotazione II sem 2011 €/m2 Var % quotazione II sem 2011 / I sem 2011 15 18,5% 3,00% 1,56% 3.183 3,8% 1,13 60 24,6% 12,17% 1,54% 3.008 2,8% 1,07 6 -28,8% 1,18% 2,29% 3.688 -2,3% 1,31 C3 Gelsi Rossi (Lato Nw), Torrione, Mazzara, Stazione Ferroviaria, Via Posidonia, Via Baratta Compresa tra: Vie Torrione (Da Carnale), Orofino (Fino Ferrovia), Posidonia (Ovest Fino V. Ventimiglia) L.Mare Marconi Sala Abbagnano, Via Casa Manzo, Tratto Est di Via Belvedere Zona compresa tra: La Mennola, Via Calcedonia (Lato Nord), Carmine Alto 67 16,6% 13,65% 1,93% 2.867 0,6% 1,01 D2 S. Vito, Gelso 18 29,9% 3,70% 1,77% 2.233 0,4% 0,79 Zona Semicentrale 166 18,2% 33,70% 1,73% 2.937 1,8% 1,04 B3 C1 C2 Figura 24: Distribuzione NTN e Stock per classi dimensionali Zona Semicentrale Stock NTN 48,7% 19,2% 13,3% 47,2% 17,6% 16,5% 14,3% 14,3% 3,9% 5,0% Monolocali Piccola Medio piccola Media Grande 37 Note metodologiche Le fonti utilizzate I dati elaborati sono contenuti negli archivi delle banche dati catastali, di pubblicità immobiliare e dell’Osservatorio Mercato Immobiliare (OMI) dell’Agenzia del Territorio. Dalle Banche Dati Catastali sono desunte le informazioni relative alla consistenza degli stock esistenti delle unità immobiliari censite come abitazioni. Dalle Banche Dati della Pubblicità immobiliare (ex Conservatorie) sono desunte le informazioni relative alle unità immobiliari (esclusi i terreni) compravendute. I dati relativi al NTN sono estratti con cadenza trimestrale e, a causa di possibili registrazioni avvenute oltre i termini di legge, per il consolidamento finale i dati sono estratti nuovamente nei due trimestri successivi. Per tale ragione i dati del NTN relativi ad un semestre possono variare in questa Nota territoriale rispetto a quanto pubblicato nelle precedenti Note. Dalle Banche dati delle Quotazioni OMI sono desunte le informazioni relative ai valori immobiliari delle tipologie residenziali (abitazioni di tipo economico, abitazioni civili, abitazioni signorili, ville e villini). I criteri metodologici adottati L’elaborazione dei dati, con particolare riferimento alla natura tipologica e alla dimensione degli immobili, impone l’adozione di alcuni criteri convenzionali basati sulle categorie catastali in uso e sulla consistenza delle unità immobiliari. Di seguito sono riportate le tabelle delle aggregazioni delle categorie catastali e delle classi dimensionali delle abitazioni. Tabella delle aggregazioni delle categorie catastali Settore residenziale Categoria catastale Descrizione A1 A2 A3 A4 A5 A6 A7 A8 A9 A11 Abitazione di tipo signorile Abitazioni di tipo civile Abitazioni di tipo economico Abitazioni di tipo popolare Abitazioni di tipo ultrapopolare Abitazioni di tipo rurale Abitazione in villino Abitazione in villa Castelli, palazzi di pregio artistici o storici Abitazioni ed alloggi tipici dei luoghi. Tabella delle classi dimensionali delle unità a destinazione residenziale Monolocali Fino a 2,5 vani catastali Piccola da 3 e fino a 4 vani catastali Medio piccola da 4,5 e fino a 5 vani catastali Media da 5,5 e fino a 7 vani catastali Grande Maggiore di 7 vani catastali Esistono unità, sia per lo stock sia per il NTN, per le quali non è disponibile l’informazione sulla consistenza in vani catastali e pertanto non classificabili per dimensione. 38 Glossario NTN: n. di transazioni di unità immobiliari “normalizzate” (Le compravendite dei diritti di proprietà sono “contate” relativamente a ciascuna unità immobiliare tenendo conto della quota di proprietà oggetto di transazione; ciò significa che se di una unità immobiliare é compravenduta una frazione di quota di proprietà, per esempio il 50%, essa non è contata come una transazione, ma come 0,5 transazioni). Stock di unità immobiliari: n. di unità immobiliari censite negli archivi catastali relativamente ad un determinato ambito territoriale. IMI (Intensità del Mercato Immobiliare): rapporto percentuale tra NTN e stock di unità immobiliari, indica la quota percentuale di stock compravenduto in un determinato periodo. Quotazione media comunale: La banca dati delle quotazioni OMI fornisce per tutti i comuni italiani (8.096), a loro volta suddivisi in circa 31.000 zone omogenee, un intervallo dei valori di mercato e di locazione sia delle tipologie residenziali (abitazioni signorili, civili, economiche, ville e villini), sia delle principali altre tipologie di fabbricati: uffici, negozi, laboratori, capannoni, magazzini, box e posti auto. L’aggiornamento delle quotazioni avviene con cadenza semestrale. La quotazione in €/mq a livello comunale è calcolata come media dei valori centrali degli intervalli di tutte le tipologie residenziali presenti in ogni zona OMI appartenente al comune. La quotazione media comunale può subire modifiche rispetto quanto già pubblicato nei precedenti rapporti e note per effetto della ricostruzione della serie storica nei comuni per i quali, nel semestre in esame, è stato variato il dettaglio delle quotazioni delle tipologie residenziali (ad esempio in una zona OMI sono stati introdotti nuovi intervalli di valore riferiti a ulteriori tipologie o nuovi stati di conservazione e manutenzione degli immobili). Quotazione media pesata: Quando si esaminano raggruppamenti territoriali (Italia, macroarea geografica, regione, provincia, macroarea provinciale) le quotazioni di riferimento relative, sono calcolate pesando le quotazioni comunali con lo stock abitativo presente in ogni comune, rapportato allo stock totale dell’aggregazione considerata. Inoltre, per il comune capoluogo oggetto di analisi nella presente nota, il valore medio viene calcolato pesando le quotazioni di zona con lo stock abitativo presente in ogni zona, rapportato allo stock comunale. Quotazione media di zona OMI: La quotazione media di zona delle abitazioni è la media aritmetica dei valori centrali degli intervalli di quotazioni OMI riferiti alle tipologie edilizie residenziali (Abitazioni signorili, Abitazioni civili, Abitazioni di tipo economico e Ville e villini) valorizzate in quella zona. Differenziale valore medio: Rapporto tra il valore medio di un ambito territoriale (comune, macroarea urbana, zona OMI) rispetto al valore medio pesato dell’aggregazione di livello superiore. Zona OMI: La zona OMI è una porzione continua del territorio comunale che riflette un comparto omogeneo del mercato immobiliare locale, nel quale si registra uniformità di apprezzamento per condizioni economiche e socio-ambientali. Tale uniformità viene tradotta in omogeneità nei caratteri posizionali, urbanistici, storico-ambientali, socio-economici degli insediamenti, nonché nella dotazione dei servizi e delle infrastrutture urbane. Nella zona omogenea individuata i valori di mercato unitari delle unità immobiliari, in stato di conservazione e manutenzione ordinario, hanno uno scostamento, tra valore minimo e valore massimo, non superiore al 50%, riscontrabile per la tipologia edilizia prevalente, nell’ambito della destinazione residenziale. 39 Indice delle tabelle Tabella Tabella Tabella Tabella Tabella Tabella Tabella Tabella Tabella Tabella Tabella Tabella Tabella Tabella Tabella Tabella Tabella Tabella Tabella Tabella Tabella Tabella Tabella Tabella Tabella Tabella Tabella 1: NTN, quotazioni medie e variazioni % - province .......................................................2 2: NTN, quotazioni medie e variazioni % - capoluoghi ...................................................3 3: NTN, quotazioni medie e variazioni % - non capoluoghi .............................................4 4: NTN, variazioni % e IMI - consuntivo annuo .............................................................5 5: NTN, quotazioni medie e variazioni % - macroaree provinciali .................................. 14 6: NTN , variazioni % e IMI - consuntivo annuo macroaree provinciali .......................... 14 7: NTN, IMI, quotazioni medie e variazioni % - macroarea Agro Nocerino - Sarnese ...... 20 8: NTN, IMI, quotazioni medie e variazioni % - macroarea Alburni - Tanagro ................ 21 9: NTN, IMI, quotazioni medie e variazioni % - macroarea Alto e Medio Sele ................ 21 10: NTN, IMI, quotazioni medie e variazioni % - macroarea Calore Salernitano ............. 22 11: NTN, IMI, quotazioni medie e variazioni % - macroarea Cilento Costa .................... 22 12: NTN, IMI, quotazioni medie e variazioni % - macroarea Cilento Interno .................. 23 13: NTN, IMI, quotazioni medie e variazioni % - macroarea Costiera Amalfitana ........... 24 14: NTN, IMI, quotazioni medie e variazioni % - macroarea Golfo di Policastro ............. 24 15: NTN, IMI, quotazioni medie e variazioni % - macroarea Monti Picentini .................. 25 16: NTN, IMI, quotazioni medie e variazioni % - macroarea Piana del Sele ................... 25 17: NTN, IMI, quotazioni medie e variazioni % - macroarea Salerno Città ..................... 25 18: NTN, IMI, quotazioni medie e variazioni % - macroarea Valle dell’Irno .................... 25 19: NTN, IMI, quotazioni medie e variazioni % - macroarea Vallo di Diano ................... 26 20: NTN, IMI, quotazioni medie e variazioni % - macroaree urbane di Salerno .............. 28 21: NTN, IMI quotazioni medie e variazioni % - macroarea urbana Centro Storico ........ 32 22: NTN, IMI quotazioni medie e variazioni % - macroarea urbana Zona Centrale ......... 33 23: NTN, IMI quotazioni medie e variazioni % - macroarea urbana Zona Collinare ........ 34 24: NTN, IMI quotazioni medie e variazioni % - macroarea urbana Zona Industriale ..... 35 25: NTN, IMI quotazioni medie e variazioni % - macroarea urbana Zona Orientale ........ 35 26: NTN, IMI quotazioni medie e variazioni % - macroarea urbana Zona Porto ............. 36 27: NTN, IMI quotazioni medie e variazioni % - macroarea urbana Zona Semicentrale .. 37 Indice delle figure Figura 1: Distribuzione NTN II semestre 2011 per provincia.......................................................7 Figura 2: IMI 2011 - capoluoghi ...............................................................................................8 Figura 3: IMI 2011 - non capoluoghi ........................................................................................8 Figura 4: Numero indice NTN dal I semestre 2004 - capoluoghi e non capoluoghi .......................9 Figura 5: Numero indice quotazioni medie dal I semestre 2004 - capoluoghi e non capoluoghi .. 10 Figura 6: IMI 2004-2011 - capoluoghi e non capoluoghi .......................................................... 11 Figura 7: Macroaree provinciali Salerno .................................................................................. 13 Figura 8: Numero indice dal I semestre 2004 NTN e quotazioni medie – capoluogo e resto provincia .............................................................................................................................. 15 Figura 9: IMI 2004-2011 - capoluogo e resto provincia ............................................................ 16 Figura 10: Distribuzione NTN II semestre 2011 per macroaree provinciali................................. 17 Figura 11: IMI 2011 per macroaree provinciali ........................................................................ 18 Figura 12: Mappa della distribuzione NTN comunale II semestre 2011 ..................................... 19 Figura 13: Mappa dei differenziali delle quotazioni medie comunali rispetto alla quotazione media provinciale ............................................................................................................................ 19 Figura 14: Mappa della distribuzione dell’IMI comunale 2011 ................................................... 20 Figura 15: Mappa delle macroaree urbane di Salerno .............................................................. 27 Figura 16: Mappa della distribuzione del NTN nelle zone OMI II semestre 2011 ........................ 29 Figura 17: Mappa della distribuzione dell’IMI nelle zone OMI anno 2011................................... 30 Figura 18: Mappa dei differenziali delle quotazioni nelle zone OMI II semestre 2011 ................. 31 Figura 19: Distribuzione NTN e Stock per classi dimensionali Centro Storico ............................. 32 Figura 20: Distribuzione NTN e Stock per classi dimensionali Zona Centrale .............................. 33 Figura 21: Distribuzione NTN e Stock per classi dimensionali Zona Collinare ............................. 34 Figura 22: Distribuzione NTN e Stock per classi dimensionali Zona Orientale............................. 35 40 Figura 23: Distribuzione NTN e Stock per classi dimensionali Zona Porto .................................. 36 Figura 24: Distribuzione NTN e Stock per classi dimensionali Zona Semicentrale ....................... 37 41