AZIENDA AGRICOLA Rallo

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AZIENDA AGRICOLA Rallo
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AZIENDA AGRICOLA Rallo
RALLO
radicati nel presente,
dal 1860
DALLE ORIGINI
A OGGI:
UN MARCHIO
CHE FA STORIA
È il 1860 quando Diego Rallo fonda le storiche Cantine. Sono gli anni
dell’Unità d’Italia, di Garibaldi e del marsala, vino apprezzato ed esportato in
tutto il mondo, attore protagonista dell’enologia italiana di quei tempi.
La storia continua e si rinnova: Rallo è ancora oggi sinonimo di affidabilità
e qualità. Non solo vini fortificati ma i prodotti Rallo sono anche fini vini
da pasto, eleganti e fruttati che riflettono i gusti dei moderni estimatori, di
coloro che rispettando il vino come alimento trovano in esso soddisfazione
organolettica e motivo di convivialità.
LA FAMIGLIA
VESCO:
PERFEZIONISTI
DI NATURA
Nel 1997 la famiglia Vesco diventa proprietaria delle Cantine Rallo, portando
in dote una florida azienda agricola situata nella zona classica della D.O.P.
Alcamo. I Vesco colgono l’importante eredità di un marchio storico e, grazie
a un ambizioso progetto, ne segnano la rinascita. Infatti, è attraverso la cura
minuziosa dei dettagli, la costante ricerca della perfezione e dell’equilibrio che
Cantine Rallo diventa nuovamente un punto di riferimento per tutta l’enologia
e la vitivicultura siciliana.
TRE SITI,
UN’UNICA REGIA
Nell’aprile del 2010 un’ulteriore svolta segna la storia della Rallo: la
definizione giuridica di Società Agricola secondo quanto prevede l’art. 2135
del c.c. E’ questa la veste più consona al progetto Rallo che prevede la
valorizzazione, attraverso la loro trasformazione, delle principali produzioni
agricole della provincia di Trapani; in particolar modo dei prodotti dei propri
tre siti agricoli ubicati nei comuni di Alcamo, Marsala e Pantelleria. Andrea
Vesco, il cui omonimo nonno diede il “là” alla creazione della dote agricola
con la quale la famiglia arricchì l’azienda dopo l’acquisizione, guida con
sapiente impegno la Cantina, curando personalmente e scrupolosamente
tutte le fasi della produzione: dalla coltivazione delle uve all’imbottigliamento
del vino, il tutto con il valido supporto professionale di uno staff di oltre 20
collaboratori. Le tecniche fungono da guida, in una relazione dialettica, che
vede la natura compiere al meglio il suo percorso. Nascono così i vini Rallo,
dal 2010 integralmente prodotti e confezionati all’origine dal viticultore. Vini
figli di agricoltura biologica certificata, i migliori e più compiuti rappresentanti
delle cultivar tipiche della Sicilia occidentale.
Alcamo / Patti Piccolo
Marsala / Piane Liquide
Pantelleria / Bugeber
IL TERRITORIO
L’Uva Regina d’Occidente
UNA TERRA
VOCATA
PER IL VINO:
LA SICILIA
OCCIDENTALE
L’area della Sicilia occidentale in cui hanno sede le Cantine vanta un
patrimonio ampelografico di inestimabile valore: con i suoi 70 mila ettari di
vigneti la provincia di Trapani è la più vitata d’Italia.
La mitezza del clima che si sposa con la ricchezza dei terreni,
prevalentemente sabbiosi, determina la forte vocazione della zona.
UN VIAGGIO,
TRE TAPPE
Il nostro viaggio inizia nella cittadina di Alcamo, nel cuore della Sicilia centrooccidentale, in collina, e porta fino all’isola di Pantelleria passando per
Marsala, proprio a ridosso del mare, dello stesso mare su cui si affaccia la
sede storica della Rallo - Società Agricola.
Terra di antica civiltà vinicola, ossia di cultura e pratiche agronomiche
tramandate da generazioni, la zona di Alcamo è caratterizzata dalla presenza
di colline fertili e sabbiose; su questi suoli, coltivati a vite da più di tre secoli,
si allevano diversi vitigni, ma in maniera più diffusa, il Nero d’Avola e il
Catarratto: l’uno rappresenta il vanto dell’enologia siciliana; l’altro, invece, una
scommessa su cui Rallo investe e crede molto. Cultivar di base per l’Alcamo
bianco D.O.P., il Catarratto è rimasto per troppo tempo dietro le quinte
dell’enologia italiana, avendo avuto per molti anni il solo compito di dare
forza e carattere ai deboli e spesso anonimi vini del nord italia.
ALCAMO
Vendemmie leggermente anticipate, rese misurate per ceppo, poche
concimazioni e potature equilibrate consentono di produrre uve perfette, basi
per ottimi vini. Uno dei risultati concreti è il vino Carta d’Oro, primo ed unico
Alcamo D.O.P. ad aggiudicarsi durante la 37ª edizione del Vinitaly di Verona la
Gran Medaglia d’Oro nella sua categoria.
Il vanto di casa Rallo a base di uve Catarratto è il Beleda, prodotto secondo il
disciplinare della DOP Sicilia, un vino unico e ineguagliabile a queste latitudini
per finezza, persistenza ed intensità aromatica.
Il Nero d’Avola, sviluppa in questi suoli sabbiosi, su queste colline alte
mediamente 350 metri inconfondibili e marcati profumi di ciliegia e di
lampone. Il Principe dei vitigni italiani, il più popolare tra i vitigni siciliani, qui
acquisisce un’identità unica, espressa anche dal monovarietale di nuovi natali,
Il Manto.
MARSALA
Marsala, antico porto del Mediterraneo fondato dai Fenici e conquistato dagli
Arabi, deve la sua fama al vino che porta il suo nome. Così come ad Alcamo
non esiste un fazzoletto di terra che non sia in collina, a Marsala tutto è
piano, ettari ed ettari perfettamente pianeggianti si susseguono trovando
come unico ed invalicabile argine il mare. Le viti basse e potate ad alberello
crescono fin sulla sabbia. Il territorio, che raggruppa vari comuni della Sicilia
occidentale ed ha Marsala come riferimento, è zona D.O.P. da decenni,
sinonimo di vini fortificati a carattere ossidativo, la prima riconosciuta in Italia.
Tale primato, per colpa di molti, rischia di limitarsi alla dimensione temporale.
Ed è solo per la tenace caparbietà di pochissimi produttori che antiche e
sofisticate quanto raffinate tecniche di produzione e invecchiamento, quali la
fortificazione e la Soleras, vengono mantenute e tramandate. Le Cantine Rallo
propongono ai propri estimatori una riserva di Marsala Vergine invecchiata in
piccole botti di rovere, con il metodo Soleras (dal quale trae il nome), appunto,
per oltre vent’anni. Ma non finisce qui, da quel Grillo, sapido e minerale,
cresciuto sotto il sole cocente dell’isola e temprato dalla salsa brezza di mare,
la Rallo ottiene un fine vino da pasto a DOP Sicilia, il Bianco Maggiore, che
ha appena ottenuto il prestigioso “Tre Bicchieri” dalla guida ai Vini d’Italia
edita dal Gambero Rosso, nonché il Premio Speciale conferito come “Miglior
Acquisto possibile”, grazie all’ottimo rapporto qualità/prezzo.
PANTELLERIA
Siamo partiti dall’entroterra per arrivare fin alla costa e dalla costa adesso ci
spostiamo, salpando in mare su un’altra isola, molto più piccola della prima
ed ancora più a sud: Pantelleria. Sull’isola i terrazzamenti lavici di muretti
a secco insieme alle vigne e agli ulivi bassi e ricurvi sono i protagonisti del
paesaggio.
Senza pali, senza fili, dentro una conca, la vigna di Pantelleria è vigna
primordiale e, se i sesti non fossero così perfettamente regolari, sembrerebbe
quasi spontanea e selvaggia.
Figlia del vento, del sole e del vulcano, l’uva Zibibbo è la regina dell’isola. Dai
suoi acini, lasciati appassire al sole, nasce il Passito, vino dall’aspetto denso e
mieloso con tipici ed inconfondibili sentori di albicocca, fichi secchi e datteri,
vera poesia e prodigio dell’enologia siciliana. Nel 2009, il Passito di Pantelleria
Rallo annata 2006 guadagna la Gran Medaglia d’Oro alla XVI edizione del
Concours Mondial de Bruxelles.
LA BASE AGRICOLA
La Cura di un Ricco Patrimonio Naturale per Vini
Autentici e Naturalmente Biologici
IL VIGNETO
DI ALCAMO PATTI PICCOLO
Siamo ad Alqam, terra fangosa, la fertile terra in cui pulsa il cuore della
viticoltura della Sicilia centro-occidentale. Ma siamo anche al confine con
Monreale, l’antico villaggio arabo situato alle pendici del Monte Caputo. Qui
in contrada Patti Piccolo si estendono i cento ettari del principale dei tre siti
agricoli della Rallo.
PADRI PER
CULTURA
Il progetto di valorizzazione del vigneto di Alcamo ha una storia che inizia
negli anni ’20 del secolo scorso quando don Benedetto, il bisnonno di
Andrea Vesco, l’attuale Presidente, acquista pochi ettari in quella contrada.
È lui a gettare il primo seme, sarà il figlio Andrea, nonno del giovane
Andrea, a cogliere i frutti e a spargere altra semente per le viti e le vite che
verranno. Negli anni Cinquanta, il piccolo fazzoletto di inizio Novecento è già
cresciuto: somiglia, infatti, seppure in parte, all’attuale fondo agricolo, figlio
di padri che rispettano una madre generosa; padri che per cultura sentono
l’esigenza di fare il loro “mestiere”; padri che seguono, guidano, indirizzano.
Quell’appezzamento costituirà il nucleo originario di una più vasta ed
ambiziosa progettualità.
BIOLOGICI
SECONDO
NATURA
Il piccolo vigneto di una volta, oggi ristrutturato ed ampliato, è una realtà
moderna ed efficiente: 100 ettari di estensione, di cui 68 circa di vigneto, 12 a
seminativo, 7 di uliveto, 10 di bosco e 3 di stradelle. La coltivazione della vite,
qui come altrove, è frutto di un incontro felice tra l’uomo e il suo l’ambiente.
Uve perfettamente sane dal giusto equilibrio acido-zuccherino, giungono a
maturazione, in un clima contraddistinto da forti escursioni termiche tra il
giorno e la notte e tra una stagione e l’altra, grazie al duro lavoro di uomini
capaci e rispettosi che coltivano la terra con i metodi e gli strumenti ammessi
in regime di agricoltura biologica certificata dalla Agribiocert di Bologna che
garantisce il pieno rispetto delle regole.
LA DIVERSITÀ:
UN VALORE,
UNA GUIDA
In un ambiente adatto per natura, l’uomo accompagna lo sviluppo di
“individui” che vedono progressivamente conquistare una propria identità.
Autoctoni e internazionali, i vitigni di Patti Piccolo godono di un allevamento
scrupoloso, mai distratto, attento ma non invasivo. Il primo insegnamento si
chiama biodiversità.
NO
AI FIGLI UNICI
La pratica dell’inerbimento, l’impiego esclusivo e moderato di concimi organici
per la nutrizione, di zolfo e poco rame per la difesa, unito all’impiego di
tecniche di confusione sessuale a feromoni per gli insetti, scagiona i filarti da
qualunque minaccia di sintesi chimica.
Nel nome della biodiversità, vaste aree, circa il 10% del totale, sono sottratte
alla coltivazione e si alternano alla superficie vitata ed arborata; così
facendo, numerose oasi di salvaguardia ambientale, insieme agli arredi rurali,
preservano l’esistenza di specie animali e vegetali altrimenti compromessa
dalla monocoltura. Varia, così è questa terra, proprio come la vita sulla Terra.
Batteri, insetti, funghi e microbi indispensabili all’equilibrio del sistema: qui
continuano a riprodursi e a combattersi, generazione dopo generazione; un
meccanismo naturale che genera equilibrio nel ciclo vitale, in cui nessuno
prevarica sull’altro, dove ciascuno contribuisce al tutto e il tutto assume
significato e valore grazie al singolo.
Ecco allora come appare il sito di Alcamo: filari ordinati, allevati con
cura, cresciuti insieme ad erbe, fiori, alberi, siepi, fra cui si muovono
silenziosamente di continuo macro e microrganismi, fonte di ricchezza per
questi suoli.
Tra rovi, pini mediterranei, ulivi, rosmarini prospera una famiglia variegata. Si
chiamano Catarratto, Insolia, Viogner, Chardonnay, Müller Thurgau, Sauvignon
Blanc, Zibibbo, Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah e Nero d’Avola. Undici figli,
propri e d’adozione, tutti allevati in nome di uno stesso principio: trasformare
solo quelle varietà che trovano nella Sicilia occidentale il loro ambiente ideale.
GLI
ALLEVAMENTI
Gli allevamenti si dispongono su terreni collinari ad altitudine variabile da
circa 250 metri ai 600 della collina su cui è impiantato il Müller Thurgau.
Gli impianti hanno una densità pari a 4-5mila ceppi per ettaro, a seconda
delle cultivar e delle zone. Questa densità, nuova per l’area, consente di
ridurre il carico d’uva per singola pianta, favorendo la concentrazione di
zuccheri e polifenoli nei grappoli. La coltivazione delle piante avviene in
asciutto con la possibilità, grazie ad un bacino artificiale, di intervenire
nell’anno con una o due irrigazioni di soccorso.
Sui filari, disposti a controspalliera, si pota a guyot o a cordone speronato
semplice, mentre per la vendemmia si utilizza, salvo rare e motivate eccezioni,
il metodo manuale. Tutti gli impianti hanno l’impalcatura in legno per i pali
di testata ed acciaio per i pali vignaioli, i fili sono in acciaio inox così come
tutti gli accessori. I fili sono distribuiti su 3 ordini al fine di contingentare la
vegetazione senza dover far ricorso a cimature. Le rose, sentinelle della vigna,
ornano tutte le testate.
CATARATTO E
INZOLIA
Una buona parte di Patti Piccolo è dedicata al Catarratto, circa quattordici
ettari che costituisce il nerbo della produzione della Rallo: Carta d’Oro e
Beleda, D.O.C. Sicilia. Anche il vigneto dell’Insolia occupa una percentuale
rilevante dei vigneti di Patti Piccolo, con piante che hanno un’età superiore
ai quindici anni e che danno linfa al monovarietale Evrò; sia Catarratto che
Insolia sono allevati a controspalliera e potati a guyot.
NERO D’AVOLA
Su poco più di dodici ettari tra i 250 e i 400 metri di altezza, con suoli
principalmente sabbiosi, alleviamo con estrema attenzione il Nero d’Avola che
vinifichiamo in purezza per dare i natali da solo al nostro Manto DOP Sicilia e
in blend per Il Principe DOP Sicilia.
MULLER
THURGAU
Il vigneto che si estende per tre ettari è stato impiantato nel 2003 e le
produzioni confermano come, grazie al particolare microclima di Patti Piccolo
e all’altitudine a cui è allevato, circa 600 metri, questo vitigno, seppure
abituato a latitudini ben diverse, si adatti perfettamente e sia in grado di
produrre uve dalla perfetta integrità aromatica.
CHARDONNAY
Anche lo Chardonnay è un vigneto giovane, entrato in produzione con
la vendemmia 2007. Su una delle colline più alte, a circa 400 metri, con
esposizione a nord, beneficia dei venti freschi di tramontana. Viene allevato
a cordone speronato semplice ed è stato impiantato con una densità di 5200
ceppi per ettaro. L’ubicazione del vigneto, la forma di allevamento, i suoli
freschi e sabbiosi, l’intensità di impianto con le relative bassissime rese per
ceppo, garantiscono l’ottenimento di uve atte a dare vini di grande longevità
e corpo. Il vino ottenuto viene, di volta in volta, a discrezione degli enologi,
utilizzato in taglio.
MERLOT
Il vigneto di Merlot, cinque ettari, situato all’ingresso dell’azienda, lungo la
strada provinciale, è esposto a sud ovest e conta tre diversi cloni ed un unico
portainnesto SO4. Degrada dolcemente verso il basso, al centro della vallata.
E’ stato impiantato da quasi dieci anni. Viene sempre allevato a cordone
speronato semplice ed è stato impiantato con una densità di 4830 ceppi per
ettaro. Le sue uve sono generalmente vendemmiate tra la seconda metà di
Agosto e la prima decade di Settembre.
SYRAH
Nella zona di Alcamo il Syrah, da più di un decennio, trova le condizioni
ideali per il suo migliore sviluppo. A Patti Piccolo ha trovato spazio dal 2004,
anno del primo impianto. A lui è stato dedicato un appezzamento di origine
alluvionale, ricco di scheletro, esposto a sud. Il sistema di allevamento è
sempre a cordone speronato semplice e la densità per ettaro elevata, pari a
5200 ceppi. La Clarissa I.G.P. Sicilia è il nome del vino ottenuto con queste
uve, nome dato per la particolare ubicazione del vigneto, un tempo giardino
di un convento di suore clarisse.
IL VIGNETO DI
MARSALA PIANE LIQUIDE
La città di Marsala ospita la sede storica della Rallo, nonché gli uffici tecnici
e commerciali della Cantina. Il legame che la Cantina ha con la cittadina
costiera è completato dalla presenza di una proprietà agricola – Piane
Liquide – che si estende per circa dieci ettari nei pressi della Riserva naturale
dello Stagnone. Lì dove mare e terra si confondono in un continuum senza
confini ben distinguibili, dove le saline si mostrano come vasche dentro le
quali lo spazio si scioglie ed il sole si specchia.
GRILLO
Delle Piane Liquide il Grillo, vitigno maggiormente rappresentativo dell’areale
che storicamente veniva utilizzato come base per il Marsala e che oggi
acquisisce nuova e più elegante identità nel Bianco Maggiore DOP Sicilia.
Tipico di questa fascia costiera il Grillo conquista la pienezza del suo gusto
e del suo aroma e la particolare sapidità che lo contraddistingue. Il sistema
di allevamento è sia ad alberello che a controspalliera, la potatura a guyot
a 6 gemme. Questo vitigno, che ha guadagnato per il brand di Marsala i più
mprestigiosi premi nella stagione 2014, ad oggi è una delle più importanti
scommesse a firma Rallo che si possono dire Vinte.
IL VIGNETO DI
PANTELLERIA BUGEBER
Due ettari il vigneto di Pantelleria a strapiombo sul lago di Venere. Il Moscato
d’Alessandria, comunemente chiamato Zibibbo, termine retaggio della
colonizzazione araba. Genericamente gli Arabi chiamano Zibib l’uva. Coltivata
in particolari conche per difendere le piante dal vento e consentire alle stesse
un migliore sfruttamento delle risorse idriche, in contrada Bugeber, l’uva di
Pantelleria è una fonte straordinaria di sfumature gusto olfattive. Il sistema di
allevamento utilizzato è quello tradizionale ad alberello pantesco con quattro
speroni, la densità altissima, si può arrivare teoricamente fino a diecimila
piante per ettaro. Data la particolare conformazione orografica, l’agricoltura
è praticata, escluse le piane di Ghirlanda e Monastero, solo sui terrazzamenti
mai più grandi di 3mila, 4mila metri quadrati; per cui diecimila piante tutte
su un unico piano rappresenrtano una rarità. La vendemmia va da metà
settembre ai primi di ottobre.
L’OLIO
Da millenni nei nostri territori la vite è sposata con l’ulivo. Entrambe queste
coltivazioni costituivano la base dell’alimentazione dei nostri antenati, della
storia enogastronomica del Mediterraneo.
Al centro di Patti Piccolo sorge la collina dell’uliveto, che si estende per cinque
ettari, con millequattrocento alberi di olive, la quasi totalità messi a dimora
più di cento anni fa. Anche questi alberi, oggi, sono allevati nel rispetto
delle procedure accettate dai regimi di agricoltura biologica certificata.
Monocultivar Cerasuola con sesto di allevamento di 5 metri per 5 metri e la
potatura ad ombrello. La zona ha una grandissima vocazione alla produzione
olearia. L’escursione termica tra notte e giorno, anche d’estate, favorisce lo
sviluppo nella drupa dei precursori aromatici indispensabili a dare all’olio
ricchezza e complessità gusto-olfattiva. Per questo motivo Cantine Rallo ha
deciso di proporre anche un suo olio ma più per far partecipe il pubblico di
quanto consumato giornalmente sulla tavola della famiglia Vesco che per un
mero interesse economico.
Le bottiglie prodotte sono in numero ridotto, numerate e certificate dalla
C.C.I.A.A. di Trapani secondo il Disciplinare D.O.P. Valli Trapanesi.
I VIGNETI IN
SINTESI
Ubicazione
Alcamo (Trapani), Monreale (Palermo), sedi principali;
Marsala e Pantelleria (Trapani), sedi secondarie
Estensione
80 ettari
Cultivar
Catarratto, Insolia, Merlot, Cabernet Sauvignon, Sauvignon Blanc, Müller
Thurgau, Viogner, Syrah, Nero d’Avola, Grillo, Zibibbo
Allevamento
Controspalliera ed alberello
Potatura
Guyot, cordone speronato e alberello alcamese, marsalese e pantesco
Suoli
Sabbiosi, in parte moderatamente argillosi e limosi
Altitudine
30 / 600 metri s.l.m.
Esposizione
Tutte
LA CANTINA
Gli Uomini e la Tecnologia
per Vini di Qualità
IL BAGLIO
A Marsala, sulla via del vino delle Terre d’Occidente, si trova la sede principale
della Rallo, uno splendido edificio costruito alla fine dell’Ottocento. La storica
e prestigiosa Cantina, affacciata sul mare, di fronte alle isole Egadi, ha un
fascino unico e rispecchia la tipologia tradizionale del baglio trapanese,
composto da due corpi di fabbrica che si dispongono specularmene attorno a
un vasto cortile quadrangolare.
Il baglio è l’antica espressione architettonica dell’economia rurale siciliana.
La collocazione sul mare, favorevole per l’approvvigionamento e il commercio
dei prodotti, aveva il grave svantaggio di rendere le attività commerciali
estremamente vulnerabili agli attacchi provenienti dal mare. Per proteggere
i propri beni e i propri interessi dagli avventurieri che si aggiravano per il
Mediterraneo i contadini e i commercianti rifugiavano le loro attività in edifici
fortificati: i bagli, appunto.
Il baglio di Cantine Rallo copre un’estensione di due ettari e mezzo, per una
lunghezza di circa 320 metri e una superficie coperta di circa 13.000 mq.
L’accesso dall’imponente portale immette, lasciando il mare alle spalle, nel
cortile, dominato al centro da un palazzina in stile Ingham a due piani più
mansarda, sede attuale degli uffici e futura della ricezione della Cantina. Alle
spalle dell’edificio un giardino ottocentesco in fase di recupero.
TRADIZIONE E
INNOVAZIONE
L’edificio, recentemente ristrutturato, è la sintesi di tradizione e innovazione
su cui Cantine Rallo fonda il proprio operato: accanto alle bottaie,
protagoniste dell’antica e insostituibile tecnica di affinamento del vino, si
dispongono i più moderni macchinari per la vinificazione e una linea di
imbottigliamento veloce e versatile. Tutti i locali della Cantina, le bottaie,
i magazzini e le aree di transito sono termo ed igrocondizionati ad una
temperatura costante di 17° C. e 80% di umidità.
IL GIUSTO
CONNUBIO
TRA QUALITÀ E
MERCATO
Le risorse umane e le dotazioni tecniche della Cantina sono tra le più
qualificate per raggiungere con successo gli obiettivi che l’azienda si prefigge.
Un gruppo appassionato di uomini esperti e dediti al proprio lavoro anima
la vita della Cantina e, insieme alla direzione e agli enologi, costituisce il
fulcro dell’attività aziendale. Il team enologico si avvale da due anni della
prestigiosa consulenza di Carlo Ferrini, il cui nome è legato indissolubilmente
alla recente storia del vino italiano.
Le dimensioni della Cantina sono le più favorevoli al raggiungimento degli
obiettivi aziendali. Rallo è una realtà media che non si concentra solo sui
numeri come le aziende di grandi dimensioni e che non produce vini per
pochi eletti come le piccole realtà locali, ma che punta ad essere presente sul
mercato nel totale rispetto della qualità.
LE
CERTIFICAZIONI
La qualità e la perfezione perseguite in tutte le fasi di lavorazione nel pieno
rispetto dell’ambiente hanno fatto meritare alle Cantine Rallo le certificazioni
UNI EN ISO 9001:2008 e 14001:2004. L’azienda è inoltre in possesso delle
certificazioni di prodotto IFS e BRC.
ISO 9001/2008:
IL CONTROLLO
TOTALE
L’impegno e il valore del lavoro orientato alla completa soddisfazione delle
aspettative dei consumatori hanno valso all’azienda l’ottenimento della
certificazione ISO 9001. Le Cantine Rallo forniscono al cliente prodotti della
qualità desiderata grazie ad un’accurata selezione delle uve e delle materie
prime, al costante monitoraggio dei prodotti fin dall’origine e al totale
controllo del processo produttivo, attraverso l’utilizzo di un equipaggiato
laboratorio di analisi.
ISO 14001: 2004
QUANDO IL VINO
RISPETTA LA
NATURA
Essere certificati ISO 14001 per l’azienda vuol dire vedersi riconoscere
l’attenzione all’ambiente sia per quanto riguarda la coltivazione della
vite, sia per i processi di produzione del vino, ma anche la correttezza
e la completezza nella gestione delle attività aziendali in una logica di
sostenibilità. Infatti, questo riconoscimento si inserisce in un progetto più
ampio di qualità totale in senso etico e che riguarda anche l’impatto sociale e
la cultura del paesaggio.
Molteplici fattori hanno concorso alla certificazione ambientale: oltre alle
coltivazioni biologiche certificate, anche i criteri rispettosi dell’ambiente
in fatto di smaltimento dei rifiuti, la limitazione dei consumi energetici,
la manutenzione degli impianti, la sensibilizzazione e soddisfazione del
personale.
LA CANTINA IN
SINTESI
Ubicazione
Marsala e Pantelleria (Trapani)
Dotazioni
Produzione, invecchiamento (cantina per l’affinamento),
linea di imbottigliamento, sala degustazione, uffici, magazzini.
Superficie mq
22.000 (coperti 13.000)
Capacità in acciaio
15.619 hl
Capacità in legno
7.400 hl
Capacità in cemento
7.500 hl
Linea Imbottigliamento
9.000 bottiglie/ora
Magazzino
900 mq termo-controllati a temperatura di 17°C
Produzione 2013
350.000 bottiglie
Formati
Bottiglie da lt. 0,375 - 0,50 e 0,75 in casse da 6/12/24
IL PROCESSO PRODUTTIVO
LA VENDEMMIA
Le uve prodotte vengono portate in cantina per essere trasformate in vino.
I grappoli, scelti con cura e raccolti a mano, vengono posti per la maggior
parte in piccole cassette, scartando, quando necessario, quelli non idonei alla
vinificazione.
La vendemmia avviene in tempi successivi, a seconda dello stato di
maturazione delle varie cultivar nelle singole parti del vigneto: le uve bianche
sono solitamente raccolte tra la fine di agosto e i primi giorni di settembre,
mentre per le uve rosse, in particolare per il Cabernet, la vendemmia
prosegue fino a metà ottobre.
Come in gran parte della Sicilia, per via del gran caldo, la raccolta dell’uva
in pieno giorno è sconsigliabile. Per salvaguardare la dotazione aromatica
delle uve a bacca bianca, normalmente la raccolta avviene nelle prime ore del
mattino quando l’uva raggiunge la temperatura più bassa.
Il trasporto avviene in cantina in cassette o in cassoni solo nelle ore più
fresche della giornata.
L’ARRIVO IN
CANTINA
Le uve vengono accolte in Cantina seguendo gli stessi principi di passione e
dedizione con cui vengono allevate. Per assicurare procedure di vinificazione
ottimali la Cantina è attrezzata con le più moderne attrezzature enologiche.
Un vasto assortimento di tini, in acciaio e in legno, consente di effettuare le
lavorazioni anche per piccole quantità di uve, potendo in tal modo adattare la
trasformazione alla produzione agricola e ai risultati di ciascuna vendemmia.
Una volta giunti in cantina e prima di essere immessi nella diraspatrice, i
grappoli vengono raffreddati e sterilizzati grazie al passaggio in un tunnel
saturo di anidride carbonica, al doppio fine di preservare le sostanze volatili
(aromi) e di eliminare la flora microbatterica.
LA PIGIATURA
La cantina dispone di due pigiadiraspatrici, una per i bianchi e una per
i rossi, entrambe dotate di fascio tubiero refrigerato che porta la pasta,
ottenuta dalla diraspatura, all’interno della pressa per i vini bianchi e alle
rispettive vasche per i rossi. Il fascio tubiero abbassa la temperatura del
mosto gradatamente, tanto che esso giunge all’interno del vinificatore cui
è destinato, ad una temperatura intorno ai 20/21° per i rossi e 8/10° per i
bianchi. Le cassette che restano in attesa di poter essere svuotate all’interno
dei diraspatori sono collocate all’interno di locali climatizzati, in modo da
evitare l’innalzamento della temperatura dell’uva.
LA
VINIFICAZIONE:
I VINI BIANCHI
Le uve a bacca bianca, per ottenere vini freschi e profumati, vengono
vinificate utilizzando talvolta il metodo della criomacerazione, oltre a quello
della riduzione. A seconda delle scelte si utilizzano presse differenti. Quella
saturabile di azoto per le vinificazioni in riduzione dove le uve arrivano in
pressa perfettamente integre senza passare dalla pigia-diraspatrice e dal
fascio tubiero di scambio. Per la criomacerzione, invece, le bucce ricche di
sostanze aromatiche sono tenute a contatto con il mosto alla temperatura
di 4°C per circa due/tre ore. Inoltre, la fermentazione di parte delle uve
bianche avviene in tini d’acacia che, lasciando inalterate le caratteristiche
organolettiche del vitigno, conferiscono al vino maggiore complessità gusto
olfattiva
LA
FERMENTAZIONE
La fermentazione dei bianchi avviene in diversi serbatoi da 25 a 600 ettolitri,
tramite l’aggiunta di lieviti selezionati e sostanze azotate, principali fonti di
nutrimento dei lieviti stessi. Inizialmente, nel mosto dei bianchi, viene svolta
una decantazione statica (a freddo) e, all’occorrenza, un’attenta operazione
di filtratura del mosto: l’impiego di un filtro rotativo o separatore centrifugo
consente di ottenere vini con profumi e note aromatiche delicate e preserva il
mosto da fenomeni ossidativi.
LA
VINIFICAZIONE:
I VINI ROSSI
Le uve a bacca rossa subiscono il tradizionale processo di macerazione
assieme alla più qualificante tecnica del salasso che consente di ottenere vini
rossi carichi di colore, tannici e ben strutturati.
I rossi vengono vinificati in 28 serbatoi d’acciaio a temperatura controllata,
dotati di sistema automatico di rimontaggio del vino sul cappello di vinacce
che si forma in alto nel tino. Le operazioni di rimontaggio, accompagnate
a volte anche dall’operazione di follatura, l’immersione cioè dell’intero
cappello di vinacce all’interno della massa in fermentazione, dipendono dalle
condizioni di maturazione delle uve e vengono decise di volta in volta dagli
enologi.
LA
FERMENTAZIONE
La fermentazione, sia in acciaio che in legno, viene effettuata interamente a
temperatura controllata.
Al termine della fase di fermentazione i vini rossi vengono predisposti
per la pressatura nelle presse pneumatiche a polmone. Queste macchine
consentono una pressatura non violenta delle bucce esaurite evitando in tal
modo di estrarre dalle stesse, oltre al vino, anche i tannini, sostanze amare
contenute nelle bucce e nei vinaccioli, per ottenere vini morbidi, rotondi e
vellutati.
I rossi terminano la fermentazione alla fine di novembre. Da quel momento
in poi la loro storia si divide: una parte resta nei serbatoi ad affinare in
acciaio, una gran parte invece viene messa ad affinare nelle 80 botti di legno
di rovere francese restandovi per periodi variabili tra i 6 e i 12 mesi per la
necessaria maturazione. Un’ultima parte, infine, è destinata alle 100 barriques
di rovere.
IL LABORATORIO
ANALISI
Rallo è dotata di un attrezzatissimo laboratorio di analisi che permette di
monitorare l’intero processo di produzione dei vini. I tecnici sono in grado
di monitorare e valutare, in ogni istante della vinificazione, tutti i parametri
chimici, seguendo un unico fondamentale principio: limitare l’intervento
dell’uomo a favore dell’espressione naturale delle uve. In Cantina gli enologi
curano le caratteristiche delle uve, senza forzarne il corso, verso risultati
desiderati.
L’IMBOTTIGLIAMENTO
La catena d’imbottigliamento è versatile e totalmente automatizzata. Un
moderno impianto imbottiglia fino a 9.000 bottiglie l’ora, dopo un’attenta
filtratura sterile. L’intera linea è inoltre mantenuta sotto azoto per proteggere
il vino da qualsiasi principio di ossidazione della fase più delicata del
processo.
LO STOCCAGGIO
I magazzini per la conservazione dei vini in bottiglia sono bui e
termocondizionati; la temperatura oscilla sempre tra i 17 e 19 gradi C°.
RALLO S.p.A. - Società Agricola
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