Esercizi di osservazione Prof. ADAM KENDON
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Esercizi di osservazione Prof. ADAM KENDON
SEMIOTICA DELLA COMUNICAZIONE (M-FIL/05) (prof. Adam Kendon) modulo Esercizi di osservazione Cercate di svolgere tutti gli esercizi Se è possibile inviate gli esercizi completati vi e-mail a <[email protected]> Oppure, se sulla carta, li lasciate in una busta chiusa alla Segretaria, Dipartimento di Studi Americani, Culturali e Linguistici, Quarto Piano, Palazzo Giusso Sulla busta scrivete Prof. ADAM KENDON Tutti gli esercizi devono essere consegnati entro il 28 gennaio 1. Selezionate un ambiente in cui siete soliti trascorrere del tempo o che potete osservare facilmente - una piazza, una piccola strada, la stanza di una casa- e fatene una descrizione analitica: (a) In termini delle diverse zone e regioni che contiene, e di come queste sono demarcate. Prestate attenzione ai tipi di confini che vi sono tra le varie zone nell’area che avete scelto e descrivete di che tipo di divisioni si tratta? Sono divisioni puramente visive (per esempio, le diverse zone sono delimitate puramente in conseguenza delle diverse superfici o delle diverse caratteristiche che marcano il terreno)? Sono divisioni di tipo puramente convenzionale? Si tratta di barriere e se è così, sono penetrabili o impenetrabili? Cosa consentono o non consentono fisicamente, e cosa consentono o non consentono come segnali or indicatori di tipo convenzionale? (b) Descrivete i tipi di oggetti presenti nell’ambiente – per esempio alberi, contenitori della spazzatura, pilastri artificiali, pali della luce e simili. Se ci sono mobili nell’ambiente selezionato – sedie, sgabelli, tavoli – descriveteli e descrivete che tipo di set-up creano. Ci sono gradini o altri tipi di innalzamenti che possono essere usati o non usati come micro-ambienti per gruppi di persone che si fermano in quel posto? Cercate di disegnare una mappa che mostri la disposizione e la posizione dei vari elementi dello spazio. Se potete, usate delle foto. 2. Trascorrere un po’ di tempo nello spazio descritto al fine di osservare come le persone sono distribuite in esso. Come lo attraversano, e dove si fermano tendenzialmente a passare del tempo? Osservate in che misura i movimenti o lo stazionare in quel posto sono collegati alle zone, i confini, le barriere e il tipo di disposizione che avete descritto. Cercate di stabilire il modo in cui coloro che usano lo spazio “leggono” e regolano le loro attività secondo le diverse caratteristiche dell’ambiente. 3. Che tipi di raggruppamenti osservate in questo spazio? Usando la terminologia sviluppata durante le lezioni e nelle letture consigliate, descrivete i diversi tipi di unità di partecipazione e raggruppamenti che si trovano nell’ambiente. In che modo si distinguono l’uno dall’altro? Siate quanto più precisi è possibile nel fare le descrizioni. 4. Osservate un’occasione di interazione focalizzata - un breve incontro per strada o un’occasione più lunga come una conversazione di qualche minuto o più. Cercate di osservare in che modo i partecipanti mantengono l’integrità dell’occasione. Osservate come i partecipanti si dispongono l’uno in relazione all’altro e come cambiano la loro orientazione e se e in che modo ciò avviene in maniera cooperativa. Se vi sono eventi esterni che interferiscono, come passanti, traffico o rumori forti, in che modo i partecipanti vi si adattano, cosa fanno per mantenere il loro punto focale d’attenzione? Di particolare interesse potrebbero essere i momenti in cui si verificano delle interruzioni del punto focale comune, tali che uno dei partecipanti sia impossibilitato a contribuirvi. Per esempio, nel corso di una conversazione in cui sono coinvolti due o poche altre persone non è raro che un partecipante “sia messo fuori” dal corrente punto focale comune perché il suo cellulare squilla e di conseguenza si impegna in un’altra conversazione. Cercate di descrivere in che modo il raggruppamento conversazionale si adatta a questo evento esterno. La persona con il cellulare cambia l’orientazione del corpo rispetto agli altri presenti, e se è così, come? Come cambia il modello dello spazio del corpo, l’orientazione e l’attenzione visiva della persona con il cellulare? I partecipanti si spostano, bloccano la conversazione, o continuano come prima? Ci sono degli scambi cerimoniali quando si verificano queste conversazioni telefoniche al cellulare che le “parentesizzano” in qualche modo in relazione all’attività comune che era in corso precedentemente (cioè, la persona che riceve la telefonata dice “scusate” o qualcosa del genere riconoscendo in questo modo l’impossibilità di continuare ad essere un partecipante adeguato?) In che modo la persona “messa fuori” dall’intrusione del cellulare rientra nella conversazione? In che modo ridiventa un co-partecipante del punto focale d’attenzione comune? Nello scrivere le vostre descrizioni usate, per quanto è possibile, i concetti e la terminologia incontrata nelle lezioni e nelle letture. I seguenti articoli di Kendon saranno utili per gli esercizi 2-3 L’approccio di Goffman all’interazione faccia a faccia (Kendon) (utile per tutti gli esercizi) (Erving Goffman’s approach to the study of face-to-face interaction). Il ruolo del comportamento visibile nell’organizzazione dell’interazione sociale (The role of visible behaviour in the organization of social interaction). (Kendon) (utile per gli esercizi 2-3) Spazio e orientazione nell’interazione in co-presenza (utile per gli esercizi 2-3) (Space and orientation in interaction in co-presenza). Le basi comportamentali per il processo di accordo sulla cornice nell’interazione faccia a faccia (Behavioral foundations for the process of frame attunement in face-to-face interaction). (Kendon) (utile per gli esercizi 2-4) Vedi anche Erving Goffman: ll comportamento in pubblico. L’interazione sociale nei luoghi di riunione Einaudi 2003. (Behavior in Public Places: Notes on the Social Organization of Gatherings 1963). Soprattutto capitoli I, II, III e VI (Utili per tutti gli esercizi) Erving Goffman: “Alienazione dall’interazione” (1957) pp. 123-150 in Erving Goffman Il rituale dell’interazione. Bologna: Il Mulino, 1988 (Utile soprattutto per l’esercizio 4) Erving Goffman: “Footing” (1979) pp. 175-216 in Erving Goffman Forme del Parlare. Bologna: Il Mulino (Utile soprattutto per l’esercizio 4)
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