Mar Adriatico - Viaggi di Cultura
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2 VIAGGI di CULTURA Sava Rijeka Pozega Sava Resita Novi Sad Pancevo Banja Luka Gospic Belgrado BOSNIA & HERZEGOVINA Travnik Smederevo Sava Zenica Craiova Valjevo Kragujevac Sarajevo Sibenik Spalato Visegrad Medugorje Mali Stone Mar Adriatico Termoli Pet Vidin SERBIA Mostar Blagaji Počitelj Monta Nis Leskovac Titova Mitrovica MONTENEGRO Ostrog Dubrovnik Bocche di Cattaro Cettigne V Pec KOSOVO Podgorica Lago di Scutari Pernik Pristina Pa Skopje Foggia Titov Veles Barletta Tirana Bari Durres MACEDONIA 2015: Montenegro Elbasan e Bosnia Erzegovina, l'itinerario Prilep Fasano Eboli Brindisi Taranto Lecce Tursi Gallipoli Castrovillari ALBANIA Gulf of Taranto Rossano Bitola Salonic Korce Veroia Gjirokaster Tricase Corfu Seres Katerini Ioanina Larisa trosani a VIAGGI di CULTURA 3 ROMANIA 19 27 settembre 2015 MONTENEGRO EPitestiBOSNIA ERZEGOVINA Slatina Assistente culturale: Egidio Ivetic In collaborazione con la Società Editrice IL MULINO Alexandria Si tratta di fare tutti quanti un passo avanti, oPleven indietro se si vuole. Queste terre contese che erano di tutti – e Vratsa che sono state attribuite in un modo che definire transitorio è il minimo – suscitano imbarazzo non solo a albanesi, croati o serbi. Ma anche ai nostalgici dell'Impero AustroBULGARIA Ungarico e a noi italiani che sebbene ci si senta vaccinati dal germe del nazionalismo, eppure guardiamo all'altra sponda dell'Adriatico con Plovdiv molto disagio. arica che molte azardzhikDifficile celareMl'evidenza zone della Croazia e del Montenegro hanno un carattere veneziano e adriatico così evidente che viene Smolyan naturale chiedersi che ci facciano, tutti quegli slavi 'in casa nostra'. Ecco in che senso occorre fare un Xanthi passo avanti. Perché Bosnia e Montenegro – checché affermino i solerti difensori dei 'diritti umani' – erano province di due imperi dove Kavala diverse nazionalità convivevano. Forse non sempre in pace, forse cco non sempre amandosi, eppure convivevano e hanno convissuto per secoli, non per anni. ana SCHEDA CULTURALE È questa la magia della ex Iugoslavia e non c'è proprio nulla da fare: per quanto si possano affannare a rivendicare proprietà 'fatali e storiche', per quanto ogni singolo popolo si appelli alla propria storia e 'destino' la realtà di quelle città e di quelle campagne è così evidente che provare a contraddirla non è impossibile, è ridicolo. Questo viaggio rende il piacere di questa complessità sotto forma di arte (tantissima), di natura (straordinaria) e ora anche di Bosnia. Perché in effetti quello che si è salvato della Bosnia Erzegovina è proprio questo orgoglio per una molteplice appartenenza. Ribadita con durezza e gioia al tempo stesso dai ragazzi di Mostar, Travnik e di Sarajevo: 'Sono musulmano, sono serbo, sono croato, sono albanese, ma sono soprattutto bosniaco'. Un'ispezione di straordinario interesse nel settembre del 2014 ha confermato che il viaggio ha una caratura alta e che ben figura nella nostra collezione di itinerari culturali. Da solo... vale il viaggio Le boche di Cattaro Sarajevo La moschea di Travnik FILO CONDUTTORE La penetrazione turca nei Balcani Vivere nell'impero: vilayet e millet Venezia, Austria e il Cattaro LA STAGIONE Stagione perfetta. Sulla costa è iniziata ormai la seconda metà di settembre, con meno turismo e temperature più dolci; nell'interno (Sarajevo 500 m/slm e Travnik) sono gli ultimi tepori di un'estate comunque timida prima delle prime nevicate invernali che possono giungere fin dai primi giorni di ottobre. Sarajevo Mostar Podgorica massima minima millimetri di pioggia 22 9 70 301870 2817121 4 VIAGGI di CULTURA Le Bocche di Cattaro viste dal monte Lovcen - Montenegro VIAGGI di CULTURA 5 Lo porgiamo ai nostri amici nella speranza che sappiano coglierne l'originalità e che le iscrizioni giungano in tempo utile per confermare i servizi. Egidio Ivetic è professore associato di Storia moderna all'Università di Padova. Nasce a Pola ai tempi della Jugoslavia, cresce tra la minoranza italiana dei rimasti (nazionalità italiana e cittadinanza jugoslava). Dopo il servizio di leva nella marina militare jugoslava (Spalato, Bocche di Cattaro e Mar Nero) studia a Padova dove si laurea in Storia moderna. Dal 2000 insegna Storia dell'Europa orientale. Ha all'attivo numerose pubblicazioni sulla storia dei Balcani e dell'Adriatico. Tra i recenti volumi: Un confine nel Mediterraneo. L'Adriatico orientale tra Italia e Slavia(1300-1900), Roma, Viella, 2014 Jugoslavia sognata. Lo jugoslavismo delle origini , Milano:FrancoAngeli, 2012 L'Istria moderna (1500-1797). Una regione confine Verona: Cierre Edizioni, 2010 Le guerre balcaniche Bologna: Il Mulino, 2006 PROGRAMMA 19, SABATO: DUBROVNIK Partenza da Roma per Dubrovnik. Prima passeggiata nella città. Cena e pernottamento a Dubrovnik. 20, DOMENICA: CATTARO In mattinata completamento delle visite di Dubrovnik (Stradun, Luža Square, monastero domenicano con il chiostro, ecc.). A metà mattinata si parte per il Montenegro e superato Castelnuovo (Herceg Novi) si costeggiano le Bocche di Cattaro. Dopo pranzo (ottimo ristorante in antico mulino) breve sosta a Risan per la visita dei (modesti) mosaici romani. Proseguimento per Perast da dove in barca si raggiungono le due isolette del Cattaro poste di fronte a Perast (Isola di San Giorgio). Si rientra quindi a Risan da dove si prosegue per Cattaro. Cena e pernottamento nella bella città vecchia (stari grad). 21, LUNEDÌ: CETTIGNE Trasferimento a Cettigne (Cetinje). Attraverso un paesaggio e paesi che ha fortissime connotazioni veneziane si costeggiano le Bocche di Cattaro fino a uscire sulla costa ionica a Budva. Visita della cittadina (città vecchia e museo archeologico con la rocca). Proseguendo lungo la costa si ammirano la penisola di S. Stefano e i dipinti del XVI secolo del monastero di Duljevo. Quindi ci si congeda dal mare e attraverso un aspro paesaggio mediterraneo si raggiungono Virpazar e la sonnolenta cittadina di Rijeka Crnojevića. Discesa in barca sul fiume e ingresso nel lago di Scutari, attraversato a metà dal confine con l'Albania. Il percorso in pullman e la navigazione sull lago offrono vedute di grande poesia e di pari solitudine. In serata arrivo a Cettigne. Cena e pernottamento. 22, MARTEDÌ: SARAJEVO Altra giornata di paesaggi selvaggi e spopolati. Si parte da Cettigne e si raggiunge in pullman la sommità del monte Lovćen da cui si gode una veduta delle Bocche di Cattaro di impressionante bellezza. Si rientra quindi nell'interno: sulla strada che conduce a Sarajevo visita del centro di pellegrinaggio ortodosso di Ostrog e del monastero di Nikšić Pivski. Attraverso montagne selvagge e notevoli da dove Tito guidò la resistenza iugoslava (Sutjeska N.P.) si entra in Bosnia e si giunge nella conca di Sarajevo. Cena e pernottamento. 23, MERCOLEDÌ: SARAJEVO Visita di Sarajevo: via Ferhadija cuore storico della città, la moschea seicentesca e madrasa Gazi Husrev Begova, il quartiere ebraico con la sinagoga e il Museo Ebraico, quartiere cristiano, monastero francescano, quartiere islamico, la moresca e interessante Biblioteca Nazionale restaurata in modo straordinario dallo sforzo congiunto di Spagna, UNESCO e altre nazioni dopo le drammatiche distruzioni dell'assedio.ecc. Pernottamento a Sarajevo. 24, GIOVEDÌ: TRAVNIK Escursione di tutta la giornata a Travnik, graziosa città bosniaca che ha conservato quasi intatto il proprio (importante) patrimonio artistico essendo stata risparmiata dalla guerra. Visita della città vecchia: la splendida moschea affrescata Sulejmanija, moschea Jeni, casa natale di Ivo Andrić, abitazione Hafi zadić, madrasa Elči-Ibrahim pasha, la splendida fortezza turca. Sita nella valle della Lasva, Travnik presenta insediamenti romani fin dall'anno zero e una certa fioritura in epoca bizantina attestata dai modesti resti di basiliche cristiane. La penetrazione slava iniziò nel V secolo e nel XIII Travnik – con il nome di Župa Lašva – fu capitale di un regno bosniaco. Travnik fu una delle molte cittadine fortificate della regione. Dopo l'occupazione Ottomana nel XV secolo gran parte della città si convertì all'Islam e divenne uno dei centri più importanti della regione. La distruzione di Sarajevo nel 1699 la trasformò in capitale e residenza del visir ed è a questa epoca che si debbono i principali monumenti della città. Entrata a far parte successivamente dell'Impero Austro-ungarico la città ebbe una crescita notevole, così come per altro Banja Luka, Sarajevo, Tuzla, e Zenica. Risparmiata dalla guerra civile è dal 1994 capitale del Cantone centrale della Bosnia. È stata immortalata da uno dei grandi capolavori di Ivo Andrić (Cronaca di Travnik). Rientro nel pomeriggio a Sarajevo e completamento delle visite. Cena e pernottamento a Sarajevo. 6 VIAGGI di CULTURA La cittadina ottomana di Pocitelj, Bosnia VIAGGI di CULTURA 7 25, VENERDÌ: MOSTAR Partenza per Mostar. Si percorre verso sud la verde valle della Neretva. Bella la discesa dalla Bosnia (abetaie e economia montana) e l'ingresso nella pietrosa, arida Erzegovina. Arrivo a Mostar e visita dei notevoli quartieri ottomani della città: città vecchia, il famoso ponte con le torri Halebija e Tara, moschee Cejvanćehaj e Kujundžiluk, moschea Koski Mehmed-Pasha, abitazione ottomana Bišhevica. Cena e pernottamento a Mostar. 26, SABATO: COSTA CROATA Partenza al mattino per Blagaj e visita della bella tekija (luogo di preghiera e di ritiro sufi). Si prosegue quindi per l'importante città ottomana di Pocitelj, notevole testimonianza dei secoli di presenza turca. Breve (rapida ma doverosa) deviazione per il santuario mariano di Medjugorje. Nel pomeriggio un rapido percorso ci riporta a Čapljina e quindi oltre le distese pietrose dell'Erzegovina fino al confine croato da dove si prosegue per il delizioso hotel (e ristorante) in riva al mare a Mali Stone, in Croazia, all'ingresso della penisola di Sabbioncello. 27, DOMENICA: ITALIA In mattina si percorre la penisola di Sabbioncello (Orebić) con scenari costieri davvero splendidi fino al paese omonimo, sito di fronte all'isola di Curzola (Korćula). Rientro a Dubrovnik in tempo per il volo pomeridiano che ci riporta in Italia. Nota bene: il viaggio è caratterizzato da distanze chilometriche spesso minime. SARAJEVO Città capitale della Bosnia ed Erzegovina (393.000 ab. nel 2008). Si stende tra i 530 e i 560 m s.l.m., entro la valle della Miljacka, affluente di destra della Bosna. È divisa in due principali quartieri, musulmano e cristiano. Il ruolo produttivo, commerciale e culturale di S., fortemente compromesso dalla guerra civile degli anni 1992-95, ha ritrovato vigore grazie all’afflusso di ingenti capitali dall’estero. Ricordata per la prima volta nel 1415 con il nome di Vrhbosna, fu detta dal 16° sec. S. (da sarài «palazzo») dalla residenza che vi costruirono i pascià turchi. Dopo l’occupazione turca della Bosnia divenne (15° sec.) sede del governatore e arsenale e continuò a essere un centro importante anche dopo il trasferimento della residenza del governo a Banja Luka, fino al 1697, quando, nella guerra austro-turca, fu incendiata da Eugenio di Savoia. Nel 1878 fu occupata dagli Austriaci, che ne fecero la sede del governo militare della Bosnia-Erzegovina. Il 28 giugno 1914 fu teatro dell’attentato all’erede al trono d’Austria-Ungheria, l’arciduca Francesco Ferdinando, e alla moglie Sofia Chotek, che fornì l’occasione immediata allo scoppio della Prima guerra mondiale. Compresa nel regno iugoslavo dal 1918, nel 1946 divenne la capitale della Bosnia ed Erzegovina. Tra il 1992 e il 1995 subì l’assedio delle forze secessioniste serbo-bosniache, che causò ingenti distruzioni e danni alla popolazione civile. Dopo il 1878 l’amministrazione austriaca realizzò a S. un’intensa opera di rinnovamento che tuttavia consentì la conservazione di numerosi monumenti turchi: un centinaio di moschee (la moschea di Gazi Husref, 1530, è uno dei maggiori monumenti dell’architettura islamica d’Europa), il konak, il monastero derviscio (17° sec.). Il Museo Nazionale, seriamente danneggiato nel corso della guerra degli anni 1990, così come anche tanti altri monumenti, conserva una ricchissima collezione di reperti di archeologia preistorica, romana e medievale (monumenti sepolcrali dei bogomili della Bosnia), e preziosi manoscritti islamici ed ebraici (Haggādāh di S.).' [Treccani] SCHEDA TECNICA • COSTO DEL VIAGGIO: Euro 2.950 •Attenzione: la quotazione del volo utilizzata per questo preventivo rimane valida fino al 19 giugno. Superata questa data il costo del volo subirà incrementi che non sono compresi nella presente quotazione. Il rincaro del volo non riguarderà le iscrizioni giunte prima del 19 giugno 2015 • Le iscrizioni giunte entro il 19/6/2015 godono del diritto di annullamento senza penale alcuna e per qualsivoglia ragione fino alla conferma del viaggio • Il gruppo sarà formato da un numero minimo di 14 partecipanti + assistenza scientifica di Egidio Ivetic + assistenza tecnica di un accompagnatore dall'Italia. È da prevedere un leggero incremento del costo se il gruppo si assesterà tra 10 e 13 pax escluso professore. • Acconto: Euro 1.000 • Supplemento singola: Euro 300. •La quota di partecipazione include: assistenza scientifica di Egidio Ivetic per tutta la durata del viaggio; voli di linea in classe economica; trasferimenti via terra come da programma; ingressi a musei, aree archeologiche, chiese ecc. indicati nel programma; assicurazione sanitaria; pernottamenti e sistemazione a pensione completa. • VALUTA DI RIFERIMENTO: Euro. • LA QUOTA NON COMPRENDE: le mance a guide e autisti, tutto quello non indicato nel programma o indicato sotto la voce 'la quota comprende' • DOCUMENTI: il passaporto non è necessario ma è bene venga portato. Per le differenti frontiere è sufficiente la carta d'identità valida per l'espatrio.
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