PPC Fragneto Monforte 2016 - Comune di FRAGNETO MONFORTE

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PPC Fragneto Monforte 2016 - Comune di FRAGNETO MONFORTE
COMUNE DI FRAGNETO MONFORTE
PROVINCIA DI BENEVENTO
PIANO PER LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L’INTEGRITA’
TRIENNIO 2016-2018
(Legge
Legge n. 190 del 6 novembre 2012)
2012
(Approvato
Approvato con deliberazione di G.M. n. 11 del 29.01.2016)
29.01.2016
Pag. n.1
COMUNE DI FRAGNETO MONFORTE
PROVINCIA DI BENEVENTO
PIANO PER
R LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
TRIENNIO 2016-2018
PREMESSA
SEZIONE N. 1
SOGGETTI :
-
SINDACO
CONSIGLIO COMUNALE
GIUNTA COMUNALE
RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
RESPONSABILE PER LA TRASPARENZA
RESPONSABILI DI SETTORE
DIPENDENTI DELL’AMMINISTRAZIONE
NISTRAZIONE
UFFICIO PROCEDIMENTI DISCIPLINARI (U.P.D.)
COLLABORATORI DELL’ENTE
NUCLEO DI VALUTAZIONE
ADOZIONE ED AGGIORNAMENTO DEL PIANO
ANALISI DEL CONTESTO ESTERNO
ANALISI DEL CONTESTO INTERNO
MAPPATURA DEI PROCESSI
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
TRATTAMENTO
MENTO DEL RISCHIO
MISURE DI PREVENZIONE
NZIONE DEI
DE RISCHI
-
-
DIRETTIVE
MONITORAGGIO DEI TEMPI DI CONCLUSIONE DEI PROCEDIMENTI
PROCEDIMEN
RISPETTO DEGLI OBBLIGHI DI TRASPARENZA E DI PUBBLICITA’PUBBLICITA’ ACCESSO CIVICO
CIVI
FORMAZIONE DEL PERSONALE
PERSONAL
RISPETTO DEL CODICE DI COMPORTAMENTO
ROTAZIONE DEL PERSONALE
LE
VERIFICA DELLA INSUSSISTENZA DI CAUSE OSTATIVE AL CONFERIMENTO DEGLI INCARICHI
DIRIGENZIALI E DI CAUSE DI INCOMPATIBILITA’ E DI INCONFERIBILITA’
ATTIVITA’ ED INCARICHI EXTRA ISTITUZIONALI
DEFINIZIONE DELLE MODALITA’ PER VERIFICARE IL
IL RISPETTO DEL DIVIETO DI SVOLGERE
ATTIVITA’ INCOMPATIBILI A SEGUITO DELLA CESSAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO
(PANTOUFLAGE – REVOLVING DOORS)
SEGNALAZIONI - TUTELA DEL DIPENDENTE CHE SEGNALA ILLECITI (WHISTLEBLOWER)
WHISTLEBLOWER)
PREDISPOSIZIONE
SIZIONE PROTOCOLLI DI LEGALITA’
LEGALITA
OBBLIGO DI ASTENSIONE IN CASO DI CONFLITTO DI INTERESSE
MONITORAGGIO DEL PTPC
TPC E DELLE MISURE
-
COORDINAMENTO CON IL CICLO DI
D GESTIONE DELLA PERFORMANCE
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COMUNE DI FRAGNETO MONFORTE
PROVINCIA DI BENEVENTO
SCHEDE DI RILEVAZIONE DEL RISCHIO – INDICATORE DI POTENZIALITA’ –
MISURE DI PREVENZIONE
SEZIONE N. 2
ZIONE: ORGANIZZAZIONE
ORGANIZZAZION DELL’ENTE
INTRODUZIONE:
ATTI PUBBLICATI
TI E DA PUBBLICARE SUL
S
SITO WEB
USABILITA’ E COMPRENSIBILITA’
SIBILITA’ DEI DATI PUBBLICATI
ADOZIONE DEL P.T.T.I.. E RELATIVO AGGIORNAMENTO
AGGIORN
- INTEGRAZIONE TRA
PTPC E
PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA
SEZIONE “AMMINISTRAZIONE
AZIONE TRASPARENTE”
POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA
RTIFICATA
ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA
PROGR
-
SOGGETTI COINVOLTI
OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE
ZIONE E CONTROLLI
ASCOLTO DEI PORTATORI
PORTATOR DI INTERESSE
ACCESSO CIVICO
SANZIONI PER LA VIOLAZION
AZIONE DEGLI OBBLIGHI DI TRASPARENZA
MONITORAGGIO EFFETTIVA
ETTIVA ATTUAZIONE MISURE/AZIONI 2016/2018
PROGRAMMAZIONE TRIENNALE:
TRIEN
MISURE/AZIONI 2016/2018
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COMUNE DI FRAGNETO MONFORTE
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PREMESSA
L’unito documento aggiorna il piano triennale anticorruzione (PTPC) del Comune di Fragneto
Monforte in attuazione alle disposizioni di cui alla legge 6 novembre 2012 n. 190,
19 recante
“Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica
amministrazione” e dell’aggiornamento del P.N.A.
Esso tiene conto:
legge ovvero :
1. dei provvedimenti attuativi della suddetta legge,
- il Decreto Legislativo 31 dicembre 2012, n.235 ad oggetto “Testo
“Testo unico delle disposizioni
in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di governo
conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi,
colposi a norma
dell’articolo 1, comma 63 della legge 6 novembre 2012, n.190”;
n.190
- il Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33, avente ad oggetto: “Riordino della
disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni
da parte delle pubbliche amministrazioni”;
- il Decreto Legislativo 8 aprile 2013, n. 39 ad oggetto:”
:” Disposizioni in materia di
inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso
gli enti privati in controllo pubblico, a norma
norma dell'articolo 1, commi 49 e 50, della legge
6 novembre 2012, n. 190”;
- il Codice di comportamento per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni, approvato
con D.P.R. 16 aprile 2013, n. 62 in attuazione dell'art. 54 del d.lgs. n. 165 del 2001, come
sostituito
stituito dalla legge n. 190/2012.
2. del Piano Nazionale Anticorruzione , approvato con delibera n.72/2013 dell’11 settembre
2013 della CIVIT (Commissione per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle
amministrazioni pubbliche), oggi ANAC (Autorità Nazionale
Nazionale Anticorruzione);
3. dell’aggiornamento 2015 al menzionato Piano Nazionale Anticorruzione, approvato
dall’ANAC con determinazione n.12 del 28 ottobre 2015;
4. delle direttive fornite dall’ANAC.
Le norme del Piano recepiscono dinamicamente e si adeguano ad
ad eventuali modifiche della legge
n. 190/2012, nonché ad eventuali successive linee guida dell’ANAC.
Il Piano, infatti, non si configura come un’attività compiuta, con un termine di completamento
finale, bensì come un insieme di strumenti finalizzati alla prevenzione, che vengono
costantemente aggiornati o sostituiti in relazione al feed back ottenuto dalla loro applicazione.
Il Piano Triennale per la prevenzione della corruzione non deve essere visto come un atto statico
o come mero adempimento burocratico,
burocratic è invece un atto organizzativo in continuo divenire.
Da un punto di vista procedurale il Piano anticorruzione deve essere approvato dall’organo di
indirizzo politico entro il 31 gennaio di ogni anno e deve essere proposto dal Responsabile per la
prevenzione
nzione della corruzione.
La predisposizione del PTPC vede coinvolti tutti i soggetti che operano nell’Ente e, pertanto,
devono dare il proprio apporto gli amministratori i responsabili di settore,
settore i dipendenti, il
revisore dei conti, le OO.SS., gli utenti,
utenti, le organizzazioni rappresentative dei consumatori.
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Il Piano risponde alle seguenti esigenze, individuate dalla legge n. 190/2012:
a) individuare le attività nell'ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione;
b) mappare, progressivamente, tutti i processi appartenenti alle predette aree;
c) effettuare la gestione del rischio di corruzione per ciascun processo o fase di esso;
d) operare il trattamento dei rischi di corruzione con le misure generali e, laddove le stesse
non siano sufficienti alla eliminazione
eliminazione o alla riduzione significativa dei rischi, individuare
ed attuare misure specifiche;
e) prevedere meccanismi di formazione, attuazione e controllo delle decisioni idonei a
prevenire il rischio di corruzione;
f) analizzare le singole misure di prevenzione
prevenzione onde valutarne lo stato di attuazione e
l’eventuale implementazione;
g) operare, in via programmatica, una costante strategia, a livello locale, finalizzata alla
prevenzione efficace della corruzione;
h) individuare le modalità operative del monitoraggio
monitoraggio sullo stato di attuazione del Piano;
i) sviluppare una strategia unitaria nel campo dell’anticorruzione, della trasparenza e della
performance.
Ciò premesso è opportuno soffermarsi sulla nozione di “corruzione” rilevante ai fini del presente
piano che non
on può che essere in linea con quella del Piano Nazionale Anticorruzione.
Anticorruzione
Il concetto di corruzione che viene preso a riferimento dal Piano Nazionale Anticorruzione ha
un'accezione ampia: “esso
esso è comprensivo delle varie situazioni in cui, nel corso dell'attività
dell'at
amministrativa, si riscontri l'abuso da parte di un soggetto del potere a lui affidato al fine di
ottenere vantaggi privati. Ciò comporta, in particolare che le situazioni rilevanti sono più ampie
della fattispecie penalistica, che è disciplinata negli
negli artt. 318,319 e 319 ter, c.p., e sono tali da
comprendere non solo l'intera gamma dei delitti contro la pubblica amministrazione disciplinati
nel Titolo II, Capo I, del codice penale, ma anche le situazioni in cui - a prescindere dalla
rilevanza penale - venga in evidenza un malfunzionamento dell'amministrazione a causa
dell'uso a fini privati delle funzioni attribuite ovvero l'inquinamento dell'azione
amministrativa ab externo, sia che tale azione abbia successo sia nel caso in cui rimanga
rima
a
livello di tentativo”.
Da tale nozione ampia di corruzione bisogna partire per definire gli obiettivi principali della
strategia di prevenzione, ossia la riduzione delle opportunità di corruzione, l’incremento delle
capacità di scoprire casi di corruzione, la creazione di un contesto sfavorevole alla corruzione
(cfr. PNA, Allegato 1, A1-2).
Il Piano triennale di prevenzione della corruzione delle amministrazioni
ammi
si presenta, come uno
strumento di 2°livello rispetto al Piano Nazionale Anticorruzione
Anticorruzione (P.N.A.) ed ha il compito
principale di assicurare a livello locale l’attuazione coordinata delle strategie di prevenzione
della corruzione individuate dal Piano Nazionale.
In fase di prima applicazione,
azione, il P.T.P.C. di questo Ente è stato approvato con
co deliberazione della
Giunta Comunale n.19
19 del 03.04.2013.
03.04.2013. Successivamente, i dati raccolti nel corso del
monitoraggio sull’attuazione del Piano
iano da parte del Responsabile della prevenzione della
corruzione, unitamente ad altri dati acquisiti nel confronto costruttivo tra il primo ed i
Responsabili di ciascun settore , la R.S.U. , il Nucleo di valutazione ed il revisori dei conti ,
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hanno reso possibile un approfondimento cognitivo delle aree di rischio e dei rischi in esse
implicati.
zioni dottrinali sulla gestione del rischio, rese disponibili anche in
Lo studio delle elaborazioni
specifici corsi, hanno consentito, poi, di disporre di strumenti applicativi validi per una più
approfondita mappatura dei rischi connessi ai processi o alle fasi di essi. Ne è derivata la
necessità, in sede di revisione annuale del piano triennale, di un’integrazione di esso nella parte
della mappatura dei processi, dei rischi correlati e dell’analisi delle misure di prevenzione,
realizzata con l’aggiornamento del piano anticorruzione 2015-2017,
2
2017, approvato con delibera di
Giunta Comunale n. 6 del 28.01.2015.
28.01.2015
L’aggiornamento del piano è stato effettuato nell’ottica della sua natura programmatica e,
quindi, nell’ottica del progressivo perfezionamento
perfezionamento di esso in relazione alla mappatura dei
processi e dell’individuazione dei rischi, nonché nella consapevolezza che, pregiudiziale
all’introduzione di misure di prevenzione ulteriori per i rischi da trattare,
trattare sia l’analisi della
efficacia delle misure esistenti, sia l’analisi delle concrete possibilità
possibilità attuative di eventuali
misure ulteriori. Si è voluto evitare, infatti, l’introduzione di misure di per sé inefficaci o
inattuabili, idonee, semmai, solo a burocratizzare eccessivamente l’azione amministrativa e in
realtà prive di reale portata preventiva
reventiva rispetto al fenomeno corruttivo.
Nell’ambito dell’aggiornamento del presente Piano 2016-2018
2016 2018 si è proceduto, come si vedrà
nell’apposito capitolo destinato alle aree a rischio, ad operare una ulteriore revisione della
singole aree e dei processii in esse implicati, in maniera tale da pervenire ad una mappatura,
tendenzialmente integrale, dei processi, in linea con quanto indicato dall’ANAC nella
determinazione n. 12 del 28 ottobre 2015.
Effettuata la ricognizione delle aree a rischio e dei processi,
essi, si è provveduto a dare avvio alla
mappatura di alcuni processi inseriti nel presente Piano e, invece, a programmare per il biennio
2017-2018 la mappatura di quelli che non è stato possibile, per oggettive carenze di risorse
strumentali ed umane, analizzare
alizzare compiutamente nelle singole fasi.
La prima parte del presente atto è dedicata al piano di prevenzione della corruzione, la seconda al
programma per la trasparenza e l’integrità.
La scelta di redigere un documento unico, effettuata sin dalla stesura
ura del P.T.P.C. 2014-2016,
2014
stante la rilevante connessione funzionale tra la programmazione e gli adempimenti in materia di
trasparenza e la complessiva strategia in materia di anticorruzione, è stata confermata anche con
il presente atto. Il tutto in conformità
formità non solo a quanto disposto dall’art. 10, comma 2, del D.lgs.
14 marzo 2013, n. 33 secondo cui:
cui: “Il Programma triennale per la trasparenza e l'integrità, di
cui al comma 1, definisce le misure, i modi e le iniziative volti all'attuazione degli obblighi
obbli
di
pubblicazione previsti dalla normativa vigente, ivi comprese le misure organizzative volte ad
assicurare la regolarità e la tempestività dei flussi informativi di cui all'articolo 43, comma 3. Le
misure del Programma triennale sono collegate, sotto l'indirizzo del responsabile, con le misure
e gli interventi previsti dal Piano di prevenzione della corruzione.
A tal fine, il Programma costituisce di norma una sezione del Piano di prevenzione della
corruzione”, ma anche a quanto evidenziato dall’ANAC nel citato aggiornamento al PNA 2015.
Il presente PTPC è collegato al Codice di comportamento, al regolamento degli uffici e dei
servizi di questo ente.
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L’idea cardine che ha portato all’aggiornamento del piano in oggetto è quella in base alla quale
tutti questi documenti non devono essere più slegati e indipendenti, ma devono essere sinergici e
finalizzati all’unico obiettivo: ridurre il rischio di corruzione. La complessità apparente del
sistema si riduce e si semplifica in un enunciato: se si rispettano
rispettano le regole, se si agisce in piena
trasparenza, consentendo ai cittadini il controllo sull’operato (piano della trasparenza,
pubblicazione dei dati), se tutti i dipendenti, dagli apicali ai collaboratori, agiscono rispettando le
norme con correttezza, collaborazione
aborazione e richiamando chi eventualmente non opera in questo
modo (Codice di Comportamento), si raggiungeranno gli obiettivi dell’Amministrazione (Piano
della perfomance) in modo efficace, efficiente ed economico.
Il rispetto delle regole, la legittimità
legittimit delle procedure e degli atti, infatti, comporta che l’azione
amministrativa sia efficace e che si eliminino
elimin
sprechi di tempo e risorse.
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SEZIONE N. 1
SOGGETTI
Nella
lla strategia di prevenzione e di contrasto dei fenomeni corruttivi sono impegnati i seguenti
soggetti:
SINDACO
- designa con Decreto il Responsabile della prevenzione della corruzione
corruzio ed il Responsabile
della trasparenza;
CONSIGLIO COMUNALE
- esamina
samina la relazione sullo stato di attuazione dei programmi;
programmi
GIUNTA COMUNALE
- adotta, con
on delibera, il PTPC, comprensivo del programma triennale per la trasparenza e
l’integrità, e relativi aggiornamenti;
aggiornamenti
- definisce gli obiettivi di performance collegati alla prevenzione della corruzione ed alla
trasparenza amministrativa.
RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
- avvia il processo di condivisione dell’analisi sui rischi di corruzione;
- elabora la proposta di piano triennale di prevenzione della corruzione ed i suoi
aggiornamenti e la sottopone all’esame della Giunta Comunale;
- coordina l’attività
’attività di monitoraggio delle misure di prevenzione;
- sollecita e coordina l’attività di formazione;
- cura che siano rispettate le disposizioni sulla inconferibilità ed incompatibilità degli
incarichi ;
- elabora la relazione
ne annuale sull’attività svolta.
RESPONSABILE
ESPONSABILE PER LA TRASPARENZA
- svolge i compiti indicati nel D.Lgs
D.
n. 33/2013;
- predispone e propone alla giunta comunale il programma per la trasparenza ed il suo
aggiornamento;
- controlla l’attuazione dello stesso da parte dei responsabili di Settore..
RESPONSABILI DI SETTORE
- promuovono l’attività di prevenzione della corruzione tra i propri collaboratori ;
- partecipano al processo di analisi e gestione dei rischi, formulando e proponendo misure
idonee a prevenire e contrastare i fenomeni di corruzione ;
- assicurano l’attuazione delle misure contenute nel PTPC;
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- svolgono un costante monitoraggio sull’attività svolta all’interno dei settori di riferimento,
soprattutto per quanto attiene agli obblighi di trasparenza, al rispetto del Codice di
comportamento deii dipendenti pubblici, al dovere di astensione per il responsabile del
procedimento in caso di conflitto di interessi, al rispetto dei principi e norme sulle
incompatibilità dei pubblici dipendenti, all’obbligo di motivazione degli accordi di cui
all’art. 11 della legge
egge n. 241/’90 e s.m.i., alle verifiche antimafia, all’attuazione delle norme
di prevenzione della corruzione in materia di contratti pubblici ed a ogni altra disposizione
della legge n. 190/2012 e relativi decreti attuativi;
- adottano tutte le misure necessarie per la prevenzione della corruzione, quali, ad esempio
l’avvio di procedimenti disciplinari, la sospensione e la rotazione del personale ove
possibile;
- rispettano le disposizioni in tema di inconferibilità ed incompatibilità degli incarichi,
incari
conflitto di interesse, effettuando le dovute segnalazioni di personali situazioni di conflitto di
interesse e/o incompatibilità;
- effettuano verifiche a campione delle dichiarazioni sostitutive di certificazione relative alle
attività e/o al personale afferente al proprio settore;
- attivano controlli specifici sui processi lavorativi critici ed esposti a rischio corruzione;
- effettuano il monitoraggio dei tempi di conclusione dei procedimenti;
- svolgono attività informativa e referente nei confronti del RPC,
RPC, e, affinchè questi abbia
elementi e riscontri sull’intera organizzazione ed attività dell’amministrazione, formulano
specifiche proposte volte alla prevenzione del rischio di corruzione.
Il Responsabile del servizio personale cura gli adempimenti e le procedure relative alla
formazione ed attua le attività di monitoraggio e comunicazione riguardanti
riguardant la gestione dei
rapporti di lavoro, sia con riguardo alla comunicazione degli incarichi dirigenziali, sia per le
dichiarazioni di incompatibilità, sia, ancora,
ancora, con riguardo all’istruttoria circa le autorizzazioni ai
pubblici dipendenti allo svolgimento di attività esterna. E’ chiamato ad attuare le altre
disposizioni della legge n.190/2012 in materia di pubblico impiego e di concorsi pubblici.
Il Responsabile
le dei servizi elettorali e quello degli affari generali verificano l’istruttoria e
qualsivoglia atto/adempimento circa le condizioni di incandidabilità ed incompatibilità alla
carica di amministratore locale, previste dalla normativa in vigore.
DIPENDENTI
NTI DELL’AMMINISTRAZIONE
- partecipano al processo di gestione del rischio ed assicurano il rispetto delle misure di
prevenzione contenute nel P.T.P.C. ;
- garantiscono il rispetto delle norme sui comportamenti previste
previst nel relativo codice;
- partecipano alla
lla formazione ed alle iniziative di aggiornamento;
- segnalano le situazioni di illecito al proprio responsabile o all'U.P.D. o al Responsabile
dell’anticorruzione, potendo utilizzare anche l’apposita e mail istituita dall’ANAC:
[email protected]
[email protected];
- segnalano casi di personale conflitto di interessi.
interessi
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UFFICIO PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI (U.P.D.)
- sanziona i comportamenti che si discostano dalle prescrizioni
prescrizioni del codice di comportamento;
comportamento
- provvede
de ad effettuare segnalazioni all'autorità giudiziaria in presenza di fattispecie
penalmente rilevanti.
COLLABORATORI DELL’ENTE
- osservano le misure contenute nel P.T.P.C., nel codice di comportamento, nei bandi di gara
e nei contratti predisposti dall’Amministrazione;
dall’Amm
- segnalano le situazioni di illecito;
- sono tenuti a dichiarare l’assenza di eventuali situazioni di conflitto d’interesse.
NUCLEO DI VALUTAZIONE
- assolve un ruolo consultivo nella redazione del Piano Triennale di Prevenzione della
Corruzione e degli aggiornamenti annuali, proponendo misure e strategie più efficaci per
prevenire e contrastare i fenomeni di corruzione;
- verifica la coerenza degli obiettivi di performance con le prescrizioni interne in materia di
prevenzione della corruzione e trasparenza
tra
amministrativa;
- verifica la corretta applicazione del piano di prevenzione della corruzione da parte dei
titolari di P.O., supportando il responsabile della prevenzione nell’attività di monitoraggio;
- verifica che la corresponsione dell’indennità di risultato dei responsabili dei settori, con
riferimento alle rispettive competenze, sia calibrata all’attuazione delle misure del
d piano
triennale della prevenzione della corruzione e del piano triennale per la trasparenza
dell’anno di riferimento. A tal fine l’attuazione delle azioni
oni previste nel presente piano
costituiscono obiettivi di performance;
- esprime parere obbligatorio sul Codice di comportamento adottato dall’Amministrazione;
- attesta il rispetto degli obblighi di trasparenza amministrativa.
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ADOZIONE ED AGGIORNAMENTO DEL PIANO
Il RPC, coadiuvato dai soggetti coinvolti nella strategia di prevenzione della corruzione, sulla
scorta delle indicazioni raccolte, nonché sulla base dei dati acquisiti nell’attività di monitoraggio
e delle risultanze
ultanze della relazione annuale, elabora il Piano di prevenzione della corruzione e lo
trasmette al Sindaco ed alla Giunta.
iunta.
Entro il 31 gennaio di ciascun anno la Giunta approva il Piano e/o l’aggiornamento del Piano.
Il Piano, una volta adottato, è reso
reso pubblico nel rispetto delle istruzioni fornite dall’ANAC.
dall’ANAC
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ANALISI DEL CONTESTO ESTERNO
La prima ed indispensabile fase del processo di gestione del rischio è l’analisi del contesto
esterno. La raccolta e la valutazione delle informazioni
informazioni scaturenti dalla suddetta analisi
consentirà, infatti, di pervenire ad un’identificazione del rischio corruttivo correlato ai singoli
processi attraverso cui si sviluppa l’azione amministrativa.
In riferimento al contesto esterno, si rende necessaria una verifica sia delle caratteristiche sociosocio
economiche del territorio, sia dei dati sulla criminalità organizzata presente nel territorio o nelle
zone contigue.
La conoscenza del territorio comunale e delle sue strutture costituisce, infatti, attività prodromica
pr
per la costruzione di qualsiasi strategia. A tal fine nella tabella che segue vengono riportati i
principali dati riguardanti il territorio e le sue infrastrutture.
ANALISI DEL TERRITORIO
Territorio
SUPERFICIE : 24 Kmq.
STRADE
* Statali Km. 5
* Provinciali Km. 30
* Comunali
C
Km. 35
2,33[Provinciali]
Altitudine s.l.m.: 380 - Densità: 76,10 ab./Kmq - C.A.P.: 82020
Codice ISTAT: 062034 - Codice catasto: D756
ANALISI DEMOGRAFICA
L’analisi demografica costituisce uno degli approfondimenti di maggior interesse in quanto da
conto dell’utenza e del contesto sociale in cui si opera.
Seguono le tabelle sull’andamento demografico della
della popolazione residente nel Comune di
Fragneto Monforte
POPOLAZIONE RESIDENTE AL 2014
201 (per sesso e fasce d'età)
Maschi
TOTALE
909
Femmine
955
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Totale
1864
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L'analisi della struttura per età di una popolazione considera tre fasce di età:
età giovani 0-14 anni,
adulti 15-64
64 anni e anziani 65 anni ed oltre.
In base alle diverse proporzioni fra tali fasce di età, la struttura di una popolazione viene definita
di tipo progressiva, stazionaria o regressiva a seconda che la popolazione giovane sia maggiore,
equivalente o minore di quella anziana.
Lo studio di tali rapporti è importante per valutare alcuni impatti sul sistema sociale, ad esempio
sul sistema lavorativo
avorativo o su quello sanitario
Anno
1° gennaio
0-14
anni
15-64
anni
65+
anni
Totale
residenti
Età media
2002
305
1.239
417
1.961
41,4
2003
289
1.232
429
1.950
42,0
2004
271
1.226
428
1.925
42,2
2005
273
1.251
411
1.935
42,1
2006
265
1.223
424
1.912
42,5
2007
245
1.212
426
1.883
43,3
2008
248
1.215
425
1.888
42,9
2009
244
1.220
419
1.883
43,2
2010
242
1.226
421
1.889
43,7
2011
244
1.220
416
1.880
43,8
2012
238
1.236
418
1.892
44,0
2013
232
1.210
434
1.876
44,8
2014
226
1.198
435
1.859
45,2
2015
227
1.202
435
1.864
45,2
Pag. n.13
COMUNE DI FRAGNETO MONFORTE
PROVINCIA DI BENEVENTO
Indice di
dipendenza
strutturale
Indice di
ricambio
della
popolazione
attiva
Indice di
natalità
Indice di
mortalità
(x 1.000 ab.)
(x 1.000 ab.)
1° gennaio
1° gennaio
1° gennaio
1° gennaio
1° gennaio
1 gen-31 dic
1 gen-31 dic
2002
136,7
58,3
89,7
81,4
25,6
8,2
8,2
2003
148,4
58,3
89,7
83,9
26,5
10,3
13,9
2004
157,9
57,0
73,4
86,6
28,4
10,4
10,4
2005
150,5
54,7
73,6
89,5
28,5
6,8
12,0
2006
160,0
56,3
67,2
92,9
29,7
4,7
10,0
2007
173,9
55,4
76,4
100,0
30,4
10,1
10,6
2008
171,4
55,4
79,1
95,0
30,2
5,3
10,1
2009
171,7
54,3
99,1
98,4
25,6
8,5
13,3
2010
174,0
54,1
107,5
108,5
26,5
11,1
13,8
2011
170,5
54,1
131,6
112,2
23,6
8,0
13,8
2012
175,6
53,1
113,5
112,0
25,3
3,2
6,4
2013
187,1
55,0
138,6
120,4
21,9
5,4
12,3
2014
192,5
55,2
150,0
124,3
21,5
7,0
16,1
2015
191,6
55,1
151,2
127,7
21,7
-
-
Anno
Indice di
vecchiaia
Indice di Indice di
struttura
carico
della
di figli
popolazione
per
attiva
donna
feconda
INDICATORI SOCIALI
2003
2014
Famiglie
703
713
Celibi/Nubili
790
729
Coniugati/e
1001
944
Separati/e
-
-
Divorziati/e
2
6
168
185
Vedovi/e
Pag. n.14
-
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PROVINCIA DI BENEVENTO
Effettuata la necessaria analisi demografica, si può passare all’analisi del contesto sociosocio
economico, riassumibile nei dati che seguono.
L’economia è varia, ma prevale il settore primario, che si caratterizza per la coltivazione
coltiva
di olivi
e vigneti. Il terziario si compone di una discreta rete distributiva e annovera diversi esercizi
commerciali.
Per il sociale, lo sport e il tempo libero ci sono diverse a disposizione dei cittadini.
cittadini
Le scuole garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo. E’ presente una biblioteca
comunale.
Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno.
A livello sanitario è assicurato
curato il servizio farmaceutico ed un presidio “Guardia medica”.
Il tasso di disoccupazione, in linea con i dati regionali, risulta essere molto elevato.
Per quanto concerne la situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica, di seguito è riportato
uno stralcio della relazione presentata al Parlamento per l’anno 2013,
2013 dove si evidenzia che:
“La criminalità
riminalità organizzata è in continua trasformazione. Ciò è dovuto ad un dinamismo
intrinseco, espressione di fattori culturali ed identitari, ma anche alla significativa azione di
contrasto, che ha condotto a numerosi arresti………….. “
I sodalizi già consolidati
dati utilizzano, laa rete di complicità e accordi stipulati con altre
organizzazioni criminali, rafforzando nel contempo le interrelazioni con la politica e
l’imprenditoria.
Documentata è la capacità della camorra
amorra di condizionare l’operatività degli enti locali,
lo
sia con
attività intimidatorie, in danno degli amministratori locali, sia con dirette infiltrazioni negli
enti, confermate da provvedimenti di scioglimento dei Consigli comunali o di proroga delle
gestioni
tioni commissariali………………………….”
“Gli interessi criminali
minali si rivolgono, oltre che ad attività estorsive ed usurarie, verso il traffico
internazionale di stupefacenti, all contrabbando di merci e di tabacchi lavorati esteri, alla
gestione dei videopoker e delle scommesse clandestine, reati contro il patrimonio
patrimon quali rapine
e truffe, la produzione e la vendita in Italia ed all’estero di prodotti recanti marchi contraffatti,
la falsificazione di banconote, di titoli di credito e di polizze assicurative, lo smaltimento
illegale di rifiuti, il riciclaggio ed il reinvestimento
reinvestimento di proventi illeciti, con l’acquisizione,
attraverso prestanome, di immobili, attività commerciali ed esercizi pubblici.
pubblici Nella Provincia
di Benevento non si sono verificati significativi mutamenti degli equilibri comunali delle locali
organizzazioni
zazioni che, caratterizzate da una certa marginalità, svolgono attività delittuose
essenzialmente di tipo estorsivo e nell’ambito degli stupefacenti”.
stupefacenti
Il crescente tasso di disoccupazione e la mancanza di prospettive di impiego a lungo termine
assumono rilevanza
evanza nell’ambito dei settori direttamente coinvolti nell’erogazione di contributi
economici, sovvenzioni ed altre forme di sostegno a persone e nuclei familiari in difficoltà.
Da qui l’esigenza di mappare il procedimento amministrativo volto all’erogazio
l’erogazione di contributi
ed ausili economici, caratterizzate
caratterizzat da un’eccessiva discrezionalità. In tale direzione si è già
operato nel Piano triennale 2015-2017,
2015 2017, individuando delle misure di prevenzione e operative,
aggiuntive rispetto a quelle obbligatorie.
Nella stessa direzione si proseguirà nel presente Piano.
Pag. n.15
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PROVINCIA DI BENEVENTO
ANALISI DEL CONTESTO INTERNO
ORGANI POLITICI
SINDACO
GIUNTA: formata dal Sindaco e da n. 2 assessori
CONSIGLIO: formato dal Sindaco e da n. 10 consiglieri
STRUTTURA DELL’ENTE
Con riferimento alle condizioni
oni interne, l’analisi non può prescindere dall’esame dell’attuale
articolazione strutturale dell’E
Ente.
Il Comune di Fragneto Monforte è articolato in n. 3 Settori: Amministrativo/Finanziario
Amministrativo
–
Tecnico – Vigilanza.
Il Settore Amministrativo/Finanziario
Finanziario si occupa di:
- Organi politici, Affari Generali ed Istituzionali;
- Segreteria Generale;
- Gestione dell'ufficio Relazioni col Pubblico;
- Gestione del Servizio biblioteca comunale;
- Gestione delle attività di archivio e protocollo;
- Gestione dell'Uscierato;
- Pubblica
ica Istruzione e Scuole;
- Politiche Giovanili e Pari Opportunità ;
- Servizi Demografici (Anagrafe, Stato Civile, Elettorale);
- Gestione
estione degli affari legali e del contenzioso dell'ente anche tributario;
- Gestione
estione delle Risorse Umane - Contabilità del Personale;
- Gestione dei Rapporti Sindacali;
- Presidenza della delegazione trattante di parte
pa pubblica;
- Sportello Unico delle Attività Produttive (S.U.A.P);
- Politiche Sociali;
- Maternità;
- Assegni Nucleo Familiare;
- Rapporti Ambito Territoriale B5
- Programmazione e Bilanci
anci
- Investimenti;
- Tesoreria;
- Rilevazione e dimostrazione dei risultati di gestione;
- Revisione economico-finanziari
finanziaria;
- Provveditorato -Economato;
Economato;
- Informatizzazione - Sito Web –Telefonia
- Servizi Cimiteriali
Pag. n.16
COMUNE DI FRAGNETO MONFORTE
PROVINCIA DI BENEVENTO
Totale unità assegnate n. 5 di cui :
Categoria C) n. 2
Categoria B) n. 2
Categoria A) n. 1
Il Settore Tecnico si occupa di:
- Urbanistica
- Edilizia privata
- Edilizia cimiteriale;
- Abusivismo edilizio;
- Espropri;
- Lavori Pubblici;
- Programma delle Opere Pubbliche
- Gestione e manutenzione
anutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio comunale
omunale e delle strutture
comunali;
- Ecologia, rifiuti ed ambiente;
mbiente;
- Gestione parco automezzi
utomezzi comunali;
- Gestione della pubblica
ubblica illuminazione;
- Verde pubblico;
- Protezione Civile;
Totale unità assegnate n. 5 di cui :
Categoria D) n.1
Categoria B) n. 5
Categoria A) n. 6
Il Settore Vigilanza si occupa di:
- Polizia giudiziaria;
- Polizia stradale;
- Polizia amministrativa;
- Polizia ambientale;
- Polizia edilizia;
- Viabilità, segnaletica stradale
tradale e Ordinanze in materia
materia di circolazione stradale;
- Pianificazione e mobilità;
- Messi notificatori;
- Manifestazioni pubbliche
ubbliche (culturali,
(
sportive,religiose e spettacoli).
- Gestione autovelox.
Totale unità assegnate n. 1 di cui :
Categoria C) n.1
Pag. n.17
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PROVINCIA DI BENEVENTO
Per quanto concerne i flussi informativi, il Comune di Fragneto Monforte ha assistito negli
ultimi anni ad un processo di informatizzazione, che si è basato sull’acquisizione di un sistema
operativo, condiviso tra gli uffici, per la predisposizione delle determinazioni nonché
nonch delle
proposte di delibera di Giunta e di Consiglio.
Risultano informatizzati:
- la gestione del personale relativamente alla raccolta dei dati riguardante presenze ed assenze,
i trattamenti
enti economici e previdenziali;
- laa predisposizione ed il caricamento
caricament degli ordinativi di pagamento;
- le procedure di contabilizzazione e gestione delle fatture elettroniche;
- lee procedure afferenti gli Sportelli SUAP.
Nel 2015 si è operata una
na rivisitazione del protocollo comunale, già informatizzato, al fine di
renderlo compatibile
patibile con le nuove prescrizioni di cui al DPCM 3 dicembre 2013.
Si è proceduto, inoltre, all’acquisizione di un
digitale dei contratti.
pacchetto informatico per la conservazione
Da anni è in atto un ampio processo di informatizzazione dei Servizi demografici per rendere
l’attività di tale ufficio rispondente ai nuovi parametri normativi.
La progressiva informatizzazione dei processi amministrativi consente di pervenire ad una più
rapida ed uniforme formazione degli atti amministrativi, ad una sistematica
sist
ed organica
pubblicazione degli stessi, ad una velocizzazione dei processi, ad una più agevole vigilanza
sull’attività amministrativa.
Si tratta di elementi sicuramente degni di rilievo nella più ampia prospettiva di realizzazione
dell’imparzialità,
à, dell’efficienza e dell’economicità dell’azione amministrativa.
Pag. n.18
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MAPPATURA DEI PROCESSI
Le aree a rischio di corruzione sono indicate dall’articolo
dall’articolo 1, comma 16, della legge
l
n. 190/2012
nelle seguenti:
1. rilascio di autorizzazione o concessione;
2. attività per l’affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con riferimento alla modalità di
selezione prescelta ai sensi del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e
forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163;
3. attività di concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari,
nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e
privati;
4. concorsi e prove selettive per l’assunzione del personale
personale e progressioni di carriera di cui
all’articolo 24 del citato decreto legislativo n. 150 del 2009.
Le attività a rischio di corruzione, come sopra individuate, corrispondono alle seguenti aree
descritte nel PNA e definite come “aree di rischio obbligatorie”:
1. processi
rocessi finalizzati all’acquisizione e alla progressione del personale;
2. processi
rocessi finalizzati all’affidamento di lavori, servizi e forniture nonché all’affidamento di
ogni altro tipo di commessa o vantaggio pubblici disciplinato dal d.lgs. n. 163 del 2006;
2
3. processi
rocessi finalizzati all’adozione di provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei
destinatari privi di effetto economico diretto ed immediato per il destinatario;
4. processi
rocessi finalizzati all’adozione di provvedimenti ampliativi della sfera giuridica
giuridic dei
destinatari con effetto economico diretto ed immediato per il destinatario.
Le suddette attività a rischio di corruzione sono state ulteriormente declinate nelle seguenti
se
sottoaree indicate nell’Allegato
llegato 2 al PNA:
Area A) : acquisizione e progressione
progression del personale
1. Reclutamento
2. Progressioni di carriere
3. Conferimento di incarichi di collaborazione
Area B):: affidamento lavori, servizi e forniture
1. Definizione dell’oggetto dell’affidamento
2. Individuazione dello strumento/istituto per l’affidamento
l’affid
3. Requisiti di qualificazione
4. Requisiti di aggiudicazione
5. Valutazione delle offerte
6. Verifica dell’eventuale anomalia delle offerte
7. Procedure negoziate
8. Affidamenti diretti
9. Revoca del bando
10.Varianti in corso di esecuzione del contratto
con
11.Subappalto
12.Utilizzo di rimedi di risoluzione delle controversie alternativi a quelli giurisdizionali
durante la fase di esecuzione del contratto
Pag. n.19
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PROVINCIA DI BENEVENTO
Area C):: provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico
economic
diretto ed immediato per il destinatario
1. Provvedimenti amministrativi vincolati nell’anno
2. Provvedimenti amministrativi a contenuto vincolato
3. Provvedimenti amministrativi vincolati nell’anno e a contenuto vincolato
4. Provvedimenti amministrativi a contenuto discrezionale
5. Provvedimenti amministrativi discrezionali nell’anno
6. Provvedimenti amministrativi discrezionali nell’anno e nel contenuto
Area D):: provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con effetto economico
direttoo ed immediato per il destinatario
1. Provvedimenti amministrativi vincolati nell’anno
2. Provvedimenti amministrativi a contenuto vincolato
3. Provvedimenti amministrativi vincolati nell’anno e a contenuto vincolato
4. Provvedimenti amministrativi a contenuto
conte
discrezionale
5. Provvedimenti amministrativi discrezionali nell’anno
6. Provvedimenti amministrativi discrezionali nell’anno e nel contenuto
L’aggiornamento
ggiornamento 2015 al PNA, accanto alle suddette aree di rischio, definite “obbligatorie”, ha
introdotto altre
ltre quattro aree relative allo svolgimento delle seguenti attività:
attività
Area E): gestione delle entrate, delle spese e del patrimonio;
Area F): controlli, verifiche, ispezioni e sanzioni;
Area G): incarichi e nomine;
Area H): affari legali e contenzioso.
Queste aree, insieme a quelle “obbligatorie”, sono state denominate “aree generali”.
L’aggiornamento al PNA ha anche previsto l’individuazione di ulteriori aree, definite “aree
“
di
rischio specifiche”,, che tengono conto delle caratteristiche peculiari delle singole
amministrazioni.
Le “aree
aree di rischio specifiche” non sono meno rilevanti o meno esposte al rischio di quelle
“generali”, ma si differenziano da queste ultime unicamente per la loro presenza in relazione alle
caratteristiche tipologiche delle amministrazioni.
ammi
Può, quindi, ricostruirsi, ai fini del presente piano, la seguente lista delle aree a rischio:
1) Area A): acquisizione e progressione del personale;
2) Area B): contratti pubblici (così rinominata, rispetto alla precedente denominazione:
“affidamento
mento di lavori, servizi e forniture”);
3) Area C): provvedimenti ampliativi della sfera giuridica di destinatari privi di effetto
economico diretto ed immediato per il destinatari. Nell’ area
rea si svilupperà la mappatura
dei processi afferenti le concessioni e le autorizzazioni.
4) Area D): provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con effetto
economico diretto ed immediato per il destinatario. Nell’Area si svilupperà la mappatura
Pag. n.20
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PROVINCIA DI BENEVENTO
dei processi afferenti la concessione di sovvenzioni, contributi
contribut ed altri vantaggi
economici a persone fisiche, associazioni ed altri enti collettivi;
5) Area E): gestione delle entrate, delle spese e del patrimonio;
6) Area F): controlli, verifiche, ispezioni e sanzioni;
7) Area G): incarichi e nomine;
8) Area H): affari legali e contenzioso;
Ad esse vanno aggiunte le “ aree di rischio specifiche”.
L’aggiornamento al PNA 2015 ha posto come obiettivo che le amministrazioni realizzino la
mappatura di tutti i processi.
La realizzazione della mappatura deve tener conto della dimensione
dimensi
organizzativa
dell’amministrazione, delle conoscenze e delle risorse disponibili, dell’esistenza o meno di una
base di partenza.
In condizioni di particolare difficoltà organizzativa, adeguatamente motivata, la mappatura dei
processi può essere realizzata
zata entro il 2017.
In questo Ente la mappatura di tutti i processi, considerata
considerat l’assenza di una adeguata struttura
organizzativa e la carenza delle risorse umane, nonché le precarie condizioni economiche, è
realizzabile solo entro il 2017.
C’è da tener
ener presente, però, che questo Ente, proprio in considerazione del contesto esterno ed
interno, ha provveduto già nei precedenti piani a mappare ulteriori aree di rischio, oltre quelle
obbligatorie.
Con il presente piano si è avviata l’attività di mappatura
mappat
di alcuni processi.
Di seguito si riporta l’elenco dei processi individuati, il settore di pertinenza e di responsabilità
del processo e lo stato di attuazione della mappatura, tenendo conto che il processo di
aggiornamento è stato solo avviato e che nel
nel corso del prossimo biennio verrà implementato e
migliorato.
AREA DI RISCHIO A) - Acquisizione e progressione del personale
1. Reclutamento del personale (Tutti i settori – Ufficio del Personale - mappatura effettuata)
2. Conferimento incarichi di collaborazione
collaborazio (Tutti i settori - mappatura
appatura effettuata)
3. Progressione carriera (Tutti i settori – Ufficio del Personale - mappatura
appatura effettuata)
AREA DI RISCHIO B) - Contratti
ontratti pubblici
1. Definizione dell’oggetto dell’affidamento (Tutti i Settori – mappatura effettuata)
2. Requisiti di qualificazione (Tutti i Settori – mappatura effettuata)
3. Requisiti di aggiudicazione (Tutti i Settori – mappatura effettuata)
4. Valutazione delle offerte (Tutti i Settori – mappatura effettuata)
5. Verifica dell’eventuale anomalia delle offerte (Tutti
(Tu i Settori – mappatura effettuata)
6. Procedure negoziate (Tutti i Settori – mappatura effettuata)
7. Affidamenti diretti (Tutti i Settori – mappatura effettuata)
8. Revoca del bando (Tutti i Settori – mappatura effettuata)
9. Varianti in corso di esecuzione del contratto
co
(Tutti i Settori – mappatura effettuata)
10. Subappalto (Tutti i Settori – mappatura effettuata)
Pag. n.21
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PROVINCIA DI BENEVENTO
11. Utilizzo di rimedi di risoluzione delle controversie alternativi a quelli giurisdizionali
durante la fase di esecuzione del contratto (Tutti i Settori – ufficio
ficio legale -mappatura
effettuata).
12. Fasi del processo contratti pubblici (avvio mappatura con il presente piano)
Per quanto concerne la suddetta area, sostitutiva, in virtù dell’aggiornamento al PNA 2015, di
quella preesistente, denominata “Affidamenti di lavori, servizi e forniture”, al fine di incidere
progressivamente su tutti i possibili rischi connessi alle varie fasi del processo relativo ai
contratti pubblici,, con il presente piano si è ritenuto avviare l’attività di mappatura dell’intero
processo,, secondo le indicazioni fornite nel menzionato aggiornamento e individuare una serie di
misure di prevenzione volte ad integrare le misure esistenti in materia di affidamenti, al fine
specifico di limitare gli affidamenti diretti, il frazionamento degli appalti
a
e le proroghe nonché
sistematizzare, in un arco temporale biennale le procedure di
analisi dei fabbisogni e la
susseguente programmazione degli acquisti e delle forniture.
AREA DI RISCHIO C) - Provvedimenti ampliativi della sfera giuridica del destinatario
de
privi di effetto economico diretto
1. Provvedimenti amministrativi vincolati nell’anno ( Tutti i settori- mappatura effettuata);
effettuata)
2. Provvedimenti amministrativi a contenuto vincolato ( Tutti i settorisettori mappatura
effettuata);
3. Provvedimenti amministrativi
amministrat vincolati nell’anno e a contenuto vincolato ( Tutti i settorisettori
mappatura effettuata);
4. Provvedimenti amministrativi a contenuto discrezionale ( Tutti i settori- mappatura
effettuata);
5. Provvedimenti amministrativi discrezionali nell’anno ( Tutti i settorisetto
mappatura
effettuata);
6. Provvedimenti amministrativi discrezionali nell’anno e nel contenuto ( Tutti i settorisettori
mappatura effettuata).
AREA DI RISCHIO D) - Provvedimenti
Provvedimenti ampliativi della sfera giuridica del destinatario
con effetto economico diretto ed
e immediato
1. Provvedimenti amministrativi vincolati nell’anno (Tutti i settori- mappatura effettuata);
effettuata)
2. Provvedimenti amministrativi a contenuto vincolato (Tutti i settorisettori mappatura
effettuata);
3. Provvedimenti amministrativi vincolati nell’anno e a contenuto
to vincolato (Tutti i settorimappatura effettuata);
4. Provvedimenti amministrativi a contenuto discrezionale (Tutti i settorisettori mappatura
effettuata);
5. Provvedimenti amministrativi discrezionali nell’anno (Tutti i settorisettori mappatura
effettuata);
6. Provvedimentii amministrativi discrezionali nell’anno e nel contenuto (Tutti i settorimappatura effettuata).
Pag. n.22
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PROVINCIA DI BENEVENTO
AREA DI RISCHIO E) - Gestione
estione delle entrate, delle spese e del patrimonio
1. Procedimento
mento di gestione delle entrate: accertamento, riscossione e versamento delle
de
entrate (Settore Finanziario – mappatura entro il 30 giugno 2017);
2. Procedimento di gestione delle spese:
spese impegno, liquidazione, ordinazione e
pagamento (Settore Finanziario – mappatura entro il 30 giugno 2017);
3. Procedimento di archiviazione ed aggiornamento dell’inventario del patrimonio
(Settore Finanziario – mappatura entro il 30 giugno 2017);
4. Procedimento di alienazione beni mobili ed immobili (Servizio patrimonio/servizio
patrimonio
ragioneria- mappatura effettuata).
effettuata)
AREA DI RISCHIO F) - Contr
ontrolli, verifiche, ispezioni e sanzioni
1. Rimborso e/o sgravi dei tributi (Servizio tributitributi mappatura effettuata);
2. Vigilanza sulle attività produttive (Suap / Polizia Municipale /servizio
servizio tributitributi mappatura
effettuata);
anag
– mappatura effettuata);
effettuata)
3. Annotazioni anagrafiche (Servizio anagrafe
4. Servizi socio assistenziali ad istanza
istanza di parte ( Servizi sociali/servizi
sociali/
finanziarimappatura effettuata).
AREA DI RISCHIO G) - Incarichi e nomine
1. Procedimento di conferimento di incarichi di collaborazione, studio e ricerca (Tutti i
Settori- mappatura effettuata);
2. Iscrizione albo fornitori ( Tutti i settori- mappatura da effettuarsi entro il 30 giugno 2017)
2017
3. Procedimento di conferimento ed autorizzazione di incarichi esterni ai dipendenti
comunali (Tutti i Settori - mappatura entro il 30 giugno 2017).
AREA A RISCHIO H) - Affari legali e contenzioso
1. Procedimento
di gestione
del
contenzioso stragiudiziale e giudiziale (Servizio
legale – mappatura entro il 30 giugno 2017);
2. Procedimento di gestione dei sinistri passivi, in materia
materia di responsabilità civile auto e di
responsabilità civile generale ( Servizio legalelegale mappatura entro il 30 giugno 2017);
3. Procedimento di gestione dei sinistri attivi in materia di responsabilità civile auto e terzi
(Servizio legale - mappatura
patura entro il 30 giugno 2017).
AREE DI RISCHIO SPECIFICHE
1. Procedimenti espropriativi (Servizio
(
lavori pubblici/ragioneria- mappatura effettuata);
2. Assegnazione
ssegnazione e/o decadenza alloggi popolari. ( Servizio patrimoniopatrimonio mappatura
effettuata);
3. Processo del permessoo a costruire ( Servizio Urbanistica- mappatura effettuata);
effettuata)
4. Processo del permesso a costruire in sanatoria ( Servizio UrbanisticaUrbanistica mappatura
effettuata);
5. Procedimento in materia di smaltimento dei rifiuti ( Servizio ecologia,rifiuti
ecologia
ed ambiente
– mappatura entro il 30 giugno 2017);
6. Pianificazione urbanistica (Servizio urbanistica – mappatura entro il 30 giugno 2017).
Pag. n.23
COMUNE DI FRAGNETO MONFORTE
PROVINCIA DI BENEVENTO
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
L’analisi del rischio nelle aree, sottoaree, processi e fasi di processo, effettuata con i criteri
indicati nell’Allegato 5 del PNA, dà i risultati riassunti nelle schede allegate che sostanziano “il
registro dei rischi” del presente PTPC, componendo così la scala delle priorità al fine del
trattamento del rischio.
La valutazione del rischio è stata svolta per ciascun processo
process mappato.
La valutazione prevede l’identificazione, l'analisi e la ponderazione del rischio.
Identificazione del rischio
Consiste nel ricercare, individuare e descrivere i rischi. Richiede che, per ciascuna attività,
processo o fase, siano evidenziati i possibili rischi di corruzione. Questi sono fatti emergere
considerando il contesto esterno ed interno all'amministrazione, anche con riferimento alle
specifiche posizioni organizzative presenti all'interno
all'interno dell'amministrazione.
ati mediante due fattori:
I rischi sono identificati
1) VALUTAZIONE DELLE PROBABILITÀ
La valutazione delle probabilità si basa sull’applicazione dei 6 criteri di cui all’Allegato 5
del PNA (discrezionalità, rilevanza esterna, complessità del processo, valore economico,
razionalità del processo, controlli).
I criteri ed i valori per stimare la "probabilità" sono i seguenti:
CRITERIO 1 - Discrezionalità:
Discrezionalità: più è elevata, maggiore è la probabilità di rischio –
valori da 0 a 5
CRITERIO 2 - Rilevanza esterna:
esterna se destinatari interni - nessun
sun valore
se il risultato si rivolge a terzi - valore 5
CRITERIO 3 -Complessità
Complessità del processo:
processo: se il processo coinvolge più amministrazioni
il valore aumenta da 1 a 5
CRITERIO 4 -Valore
Valore economico:
economico se il processo attribuisce vantaggi a soggetti terzi, la
probabilità aumenta –
valore da 1 a 5
CRITERIO 5 - Frazionabilità del processo:
processo: se il risultato finale può essere raggiunto
anche attraverso una pluralità di operazioni di entità economica ridotta, la
l probabilità sale
valori da 1 a 5
CRITERIO 6 - Controlli:
Controlli la stima della probabilità tiene conto del sistema dei controlli
vigente. Per controllo si intende qualunque strumento utilizzato che sia
utile per ridurre la probabilità del rischio. Quindi, sia il controllo
preventivo che successivo di legittimità e il controllo di gestione, sia altri
meccanismi di controllo utilizzati
utilizzat
valori da 1 a 5
Pag. n.24
COMUNE DI FRAGNETO MONFORTE
PROVINCIA DI BENEVENTO
Attribuiti i punteggi per ognuna della sei voci di cui sopra, la media aritmetica finale misura la
stima della “probabilità”.
Il valore minimo sarà 1 (evento improbabile) il valore massimo sarà 5 (evento altamente
probabile)
Valore - Probabilità
1) improbabile
2) poco probabile
3) probabile
4) molto probabile
5) altamente probabile
2) VALUTAZIONE DELL’IMPATTO
La valutazione dell’impatto
ll’impatto si basa sull’applicazione dei 4 criteri di cui all’Allegato 5 del
PNA (impatto economico, organizzativo, reputazionale e di immagine).
I criteri ed i valori per stimare la "probabilità" sono i seguenti:
CRITERIO 1)- Impatto organizzativo:
organizzativo tantoo maggiore è la percentuale di personale
impiegato nel processo/attività esaminati, rispetto al personale complessivo
dell’unità organizzativa, tanto maggiore sarà “l’impatto”
fino al 20% del personale = 1
100% del personale
person
=5
CRITERIO 2) - Impatto economico:
economico: se negli ultimi cinque anni sono intervenute sentenze di
condanna della Corte dei Conti o sentenze di risarcimento per danni alla PA
a carico di dipendenti punti 5 - in caso contrario punti 1;
CRITERIO 3)- Impattoo reputazionale:
reputazionale: se negli ultimi cinque anni sono stati pubblicati su
giornali, o sui media in genere, articoli aventi ad oggetto episodi di
malaffare che hanno interessato la PA
fino ad un massimo di 5 punti per le pubblicazioni nazionali
altrimenti punti 0
CRITERIO 4) -Impatto
Impatto sull’immagine:
sull’immagine: dipende dalla posizione gerarchica ricoperta dal
soggetto esposto al rischio. Tanto più è elevata, tanto maggiore è l’indice
punti da 1 a 5 punti
Attribuiti i punteggi per ognuna della quattro voci
voci di cui sopra, la media aritmetica finale misura
la “stima dell’impatto”.
Il valore minimo sarà 1 (impatto marginale) il valore massimo 5 (impatto superiore).
Valore - Impatto
1) marginale
2) minore
3) soglia
4) serio
5) superiore
Conoscendo la probabilità di un
un evento di corruzione e la gravità del suo impatto, è possibile
determinarne il livello di rischio.
Pag. n.25
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Il livello di rischio si ricava moltiplicando il valore della probabilità (P) e il valore dell’impatto
(I) per ottenere un valore complessivo, che esprime il livello di rischio (L) dell’evento di
corruzione (L = P x I).
Per effetto di tale formula di calcolo, il rischio potrà presentare valori numerici compresi tra 1 e
25 con la seguente classificazione di rischio:
RISCHIO BASSO da 1 a 5
RISCHIO MEDIO da 6 a 10
RISCHIO ALTO da 11 a 15
RISCHIO MOLTO ALTO da 16 a 20
RISCHIO ALTISSIMO da 21 a 25
Nelle schede allegate, sulla scorta dei dati presenti agli atti dei vari uffici, delle risultanze dei
controlli e degli incontri tenuti in materia di controllo ed anticorruzione,
anticorruzione, sono indicati, in
relazione alle menzionate aree di rischio, i processi e gli eventi rischiosi nell’ambito dei quali si
ritiene sia più elevato il rischio di corruzione.
Pag. n.26
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TRATTAMENTO DEL RISCHIO
La gestione del rischio costituisce la fase più rilevante e pregnante dell’intero Piano, giacché
essa, partendo dalla mappatura dei processi attuati dall’amministrazione, si sviluppa nella fase di
valutazione del rischio propriamente detta – identificazione, analisi e ponderazione del rischio afferente ciascun processo ed approda al trattamento del rischio o dei rischi da trattare in via
prioritaria.
La prima tappa attiene alla mappatura dei processi attuati dall’Amministrazione comunale.
Il modus operandi seguito da questo Ente è stato quello di individuare, all’interno delle aree di
rischio summenzionate, una serie di processi rilevanti utilizzati dall’Amministrazione.
Ciò
iò ha consentito di pervenire ad una prima mappatura dei processi amministrativi rilevanti per
singole aree a rischio ed alla suddivisione dei processi nelle varie fasi.
Come premesso, la mappatura completa, tenuto conto delle
le limitate risorse umane di cui dispone
il Comune e la molteplicità di adempimenti normativi che gli Uffici devono svolgere, avverrà nel
biennio 2016 – 2017, seguendo la tempistica indicata nel precedente capitolo.
Procedendo con ordine, quindi, si è individuato un determinato processo e si è suddiviso, ove
necessario, lo stesso in varie fasi sottoprocedimentali; si è determinato
determinato l’evento corruttivo inteso,
alla luce del PNA, come “verificarsi
“verificarsi o modificarsi di un insieme di circostanze che si
frappongono o si oppongono al perseguimento dell’obiettivo istituzionale dell’ente”; si è,
pertanto, proceduto alla identificazione dei singoli
singoli rischi di corruzione inerenti il processo o le
sue fasi, tenendo conto anche delle cause e dei fattori che condizionano i comportamenti che
passano dal luogo dell’evento corruttivo.
corruttivo
Identificati i singoli rischi per processo o sue fasi, si è proceduto
proceduto all’analisi di ciascuno di essi,
seguendo a tal fine il criterio di valutazione su base probabilistica e di impatto indicato
dall’Allegato 5 al PNA, coinvolgendo nella valutazione dei risultati tutti i soggetti sopra indicati.
Operata l’analisi del rischio,
schio, i rischi stessi sono stati ponderati al fine di operare una scelta di
quelli da trattare in via prioritaria per ciascun processo; il criterio di scelta seguito per la
ponderazione è stato per la maggior parte dei casi quello basato sul rischio maggiore
magg
emerso
all’interno del processo.
In taluni casi, stante la contiguità tra valori più elevati emersi magari in due fasi di un unico
processo, si è ritenuto opportuno trattare non solo la fase con un rischio medio e/ o alto, ma
anche quella con un rischio inferiore .
Per quanto concerne la mappatura di alcuni processi, come quello in materia di contratti pubblici,
la scheda di gestione del rischio è stata redatta basandosi sui criteri e sui parametri indicati
nell’aggiornamento
ggiornamento 2015 al PNA, nonché sui risultati
risultati acquisiti in sede di gestione del rischio nel
Piano di prevenzione 2015 – 2017 per i processi ricadenti nella precedente area di rischio
denominata “affidamenti di lavori, servizi e forniture”.
Per i processi ricadenti nell’area di rischio “Contratti
“Contratti pubblici”, si è ritenuto di riportare nelle
schede allegate al Piano le fasi rilevanti dei processi per meglio rispondere alle esigenze di
completezza manifestate dall’ANAC nel citato aggiornamento.
Pag. n.27
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Effettuata la ponderazione del rischio, si è determinata
determinata la sufficienza o meno delle misure già
esistenti a trattare i rischi prescelti e la conseguente necessità di “aggiornar
ggiornare” le misure, per
l’eliminazione o l’ulteriore riduzione del rischio residuante dal trattamento realizzato con le
misure esistenti. Si è cercato di evitare di indicare misure potenzialmente efficaci, ma
concretamente inattuabili sul piano organizzativo o su quello economico e si è ritenuto di inserire
solo misure ulteriori effettivamente attuabili nel triennio.
Le schede finali, allegate al presente Piano, descrivono, per i processi individuati, il grado di
rischio, le misure specifiche di trattamento del rischio, il soggetto tenuto all’attuazione delle
misure, la tempistica di attuazione.
Pag. n.28
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MISURE DI PREVENZIONE
PREVE
DEL
EL RISCHIO DI CORRUZIONE
Per quanto attiene alle misure di prevenzione della corruzione, esse si distinguono in obbligatorie
ed ulteriori.
Nell’aggiornamento al PNA è stata individuata una distinzione tra misure generali e misure
specifiche, a seconda
conda dell’incidenza sul sistema complessivo della prevenzione della corruzione
o su problemi specifici emersi in sede di analisi del rischio.
Ciò premesso, oltre alle misure generali, indicate di seguito, in sede di compilazione delle schede
di rischio relative
lative alle singole aree a rischio, sono state indicate le misure di prevenzione
specifiche.
La necessità di introdurre alcune misure specifiche è derivata non solo dall’analisi di una serie di
fattori, quali l’evento rischioso connesso al procedimento, la valutazione del rischio stesso, il
contesto esterno ed interno, l’idoneità o meno delle misure di prevenzione generali a ridurre o
eliminare il rischio, ma anche dalla valutazione della possibilità concreta di neutralizzazione del
rischio mediante il ricorso
corso ad una misura adatta, alla luce delle risorse umane e strumentali, ad
essere applicata nella specifica realtà organizzativa in cui si trova ad operare l’Ente.
In materia di contratti pubblici, oltre, a definire ed integrare le misure già attuate in relazione
all’affidamento di lavori, servizi e forniture, si è avviata l’attività di analisi e mappatura
dell’intero processo partendo dalla fase della progettazione, fino alla fase esecutiva del contratto.
Le misure generali di prevenzione del rischio di corruzione all’interno di questo ente sono di
seguito elencate:
1. Direttive, tese a favorire comportamenti conformi alle leggi e ai principi di buona
amministrazione;
2. Controllo a campione degli atti dei responsabili di Settore;
3. Monitoraggio
onitoraggio dei tempi di conclusione
co
dei procedimenti;
4. Rispetto degli obblighi
bblighi di trasparenza e di pubblicità - Accesso Civico;
5. Formazione
ormazione del personale;
6. Rispetto dell codice comportamentale;
7. Rotazione
otazione del personale;
8. Verifica cause ostative al conferimento degli incarichi dirigenziali,
dirigenzi
verifica della
insussistenza di cause di incompatibilità e inconferibilità;
9. Attività ed incarichi extra istituzionali;
10. Definizione delle modalità per verificare il rispetto del divieto di svolgere attività
incompatibili a seguito della cessazione del rapporto (pantouflage - revolving doors);
11. Segnalazioni –tutela
tutela del dipendente che segnala illeciti;
illeciti
12. Predisposizione di protocolli di legalità per gli affidamenti;
13. Obbligo di astensione in caso di conflitto di interesse.
int
La violazione da parte dei dipendenti
dipendenti dell'amministrazione delle suddette misure di prevenzione
generali, nonché di quelle specifiche indicate nelle schede allegate, costituisce illecito
disciplinare, in conformità a quanto sancito dall'art.1, comma 14, della legge
egge n. 190/2012.
Pag. n.29
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1. Direttive,
e, tese a favorire comportamenti conformi alle leggi e ai principi di buona
amministrazione
Per ciascuna delle aree di rischio descritte sopra, sono state individuate specifiche direttive
per la prevenzione del rischio. In alcuni casi, stante la presenza di
di rischi comuni a più aree, si
è ritenuto opportuno prevedere la stessa misura di prevenzione.
Le direttive di seguito individuate sono applicate con riferimento alle sottoaree e ai processi
classificati a rischio di corruzione medio-basso
medio
e rilevante.
AREA A) – ACQUISIZIONE E PROGRESSIONE DEL PERSONALE
DIRETTIVA
DESTINATARI
Rispetto della distinzione tra attività di indirizzo politico e Tutto il personale e gli
attività gestionale.
amministratori
TEMPISTICA
Immediata
Come da D.Leg.vo
Rispetto dei principi di pubblicità
pubblici e trasparenza ex D.Leg.vo
n.33/2013 e da
Responsabili di Settore
n.33/2013,
33/2013, come specificati nel presente Piano
Piano della trasparenza
Rispetto
ispetto delle previsioni del Codice comportamentale
Tutto il personale
Obbligo di segnalazione
nalazione di possibili anomalie da parte del
personale del Comune al Responsabile
onsabile della prevenzione della Tutto il personale
corruzione
Nella
ella formazione dei provvedimenti, con particolare riguardo
agli atti con cui si esercita ampia discrezionalità
discrezion
amministrativa
e tecnica. Motivazione
zione adeguata dell’atto;
del
l’onere di Responsabili di Settore
motivazione è tanto più diffuso quanto è ampio il margine di
discrezionalità
Dichiarazione per i commissari, attestante l’assenza di
situazioni d’incompatibilità
’incompatibilità tra gli stessi ed i concorrenti.
Commissari
Rispetto delle disposizioni previste nel regolamento comunale
degli uffici e dei servizi
Attestazione nel corpo del provvedimento di approvazione della
graduatoria e in quello di assunzione,
ssunzione, da parte del responsabile Responsabili di Settore
del procedimento, dei componenti della commissione di
Responsabil
esponsabili del
concorsi e del dirigente responsabile circa l'assenza di conflitto
procedimento
d'interessi ex art. 6 bis L. 241/90 e smi
Rispetto delle previsioni normative e regolamentari in tema di
conferimento di incarichi di collaborazione esterna ex art. 7, Responsabili di Settore
comma 6 e 6 bis del D. Lgs. 165/2001
Pag. n.30
Immediata
Immediata
Immediata
Immediata
Immediata
Immediata
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Attività di controllo
- Esclusione dalle commissioni
issioni di concorso e dai compiti di segretario per coloro che sono stati
condannati, anche con sentenza non passata in giudicato, per i reati previsti nel capo I del
titolo II del libro secondo del codice penale.
L’accertamento
’accertamento sui precedenti penali
penali avviene mediante acquisizione d’ufficio ovvero
mediante dichiarazione sostitutiva di certificazione resa dall’interessato nei termini e alle
condizioni dell’art. 46 del d.P.R. n. 445 del 2000 (art. 20 d.lgs. n. 39 del 2013)
- Monitoraggio sul rispettoo dell’obbligo di astensione
astensione in caso di conflitto d'interessi, mediante
l'acquisizione di apposite autocertificazioni;
- Controllo a campione dei provvedimenti emanati, attraverso il vigente sistema di controlli
interni in attuazione della l. 213/2012;
- I Responsabili dei settori relazionano rispetto all'attuazione delle previsioni del Piano negli
incontri previsti in sede di monitoraggio o con apposite relazioni.
Pag. n.31
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AREA B) – CONTRATTI PUBBLICI
DIRETTIVA
DESTINATARI
Rispetto della distinzione tra attività di indirizzo politico e Tutto il personale e
attività gestionale.
gli amministratori
Rispetto dei principi di pubblicità e trasparenza ex D.lgs.
33/2013, come specificati nel presente Piano .
Pubblicazione sul sito internet,
internet con riferimento a tutti i
procedimenti di scelta del contraente per l’affidamento di lavori,
servizi e forniture, dei seguenti dati: struttura proponente,
propo
oggetto
del bando, elenco degli operatori invitati a presentare offerte,
aggiudicatario e importo di aggiudicazione, tempi di
completamento dell’opera, servizio o fornitura, importo delle
somme liquidate e, nell’ipotesi di cui all’art. 57 co. 6 del D. Lgs.
n. 163/2006, delibera/determina a contrarre.
Entro il 31 gennaio di ogni anno, pubblicazione delle
informazioni di cui al punto c) in tabelle riassuntive rese
liberamente scaricabili in formato digitale aperto e trasmissione
t
delle informazioni all’ANAC,, secondo le modalità indicate dalla
stessa Autorità
Pubblicazione sul sito internet nella sezione “Amministrazione
Trasparente” della determina a contrarre in tutti i casi in cui
l’acquisizione
acquisizione non avviene a seguito di un bando di gara
Utilizzo
tilizzo dei risultati dei controlli interni per il miglioramento
continuo dell'azione preventiva
Rispetto delle previsioni del Codice comportamentale
Obbligo di segnalazione di possibili anomalie da parte del
personale del Comune al Responsabile
onsabile della prevenzione della
corruzione
Nella formazione dei provvedimenti, con particolare
pa
riguardo
agli atti con cui si esercita ampia discrezionalità amministrativa
am
e
tecnica, motivazione adeguata del l’atto; l’onere di motivazione è
tanto più diffuso quanto ampio è più il margine di discrezionalità
Rispetto delle previsioni normative in tema di proroghe e rinnovi
(indizione, almeno tre mesi prima della scadenza dei contratti
aventi per oggetto fornitura di beni e servizi, delle procedure di
selezione secondo le previsioni del D. Lgs. n. 163/2006)
Ricorso a Consip e al MEPA (o all’analogo mercato elettronico
regionale o al mercato elettronico interno) secondo le prescrizioni
normative
Pag. n.32
TEMPISTICA
Immediata
Responsabili
li di
Settore
Come da D.Leg.vo
n. 33/2013 e da Piano
della trasparenza
Responsabili di
Settore
Immediata
Responsabili di
Settore
Immediata
Responsabili di
Settore
Immediata
Responsabili
nsabili di
Settore
Immediata
Tutto il personale
Immediata
Tutto il personale
Immediata
Responsabili di
Settore
Immediata
Responsabili di
Settore
Responsabili di
Settore
Immediata
Immediata
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DIRETTIVA
DESTINATARI
TEMPISTICA
Adesione al protocollo di legalità
galità per gli affidamenti
Responsabili di
Settore
Immediata
Divieto di richiesta ai concorrenti di particolari qualificazioni con
modalità, procedure e contenuti diversi da quelli previsti
espressamente nell D.lgs 163/2006 e nel DPR 34/2000
Responsabili di
Settore
Immediata
Subappalto. Rispetto dell’art.
art. 118 D.lgs 163/2006. Istruttoria nei
termini che eviti il c.d. “silenzio-assenso”
“silenzio
in luogo
dell’autorizzazione.
Responsabili di
Settore
Immediata
Attività di controllo:
- Esclusione dalle
alle commissioni di gara e dai compiti di segretario per coloro che sono stati
condannati, anche con sentenza non passata in giudicato, per i reati previsti nel capo I del
titolo II del libro secondo del codice penale: L’accertamento
’accertamento sui precedenti penali avviene
mediante acquisizione d’ufficio ovvero mediante dichiarazione sostitutiva di certificazione
resa dall’interessato nei termini e alle condizioni dell’art. 46 del D.P.R.
.P.R. n. 445 del 2000 (art.
20 d.lgs. n. 39 del 2013).
- Monitoraggio sul rispetto dell’obbligo
d
di astensione in caso di conflitto d'interessi, mediante
l'acquisizione di apposite autocertificazioni;
- Controllo a campione dei provvedimenti emanati, attraverso il vigente sistema di controlli
interni in attuazione della L. 213/2012;
- I Responsabili di settori relazionano rispetto all'attuazione delle previsioni del Piano negli
incontri previsti in sede di monitoraggio
monitorag
o con apposite relazioni.
Pag. n.33
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AREA C) – PROVVEDIMENTI AMPLIATIVI DELLA SFERA GIURIDICA DEI
DESTINATARI PRIVI DI EFFETTO ECONOMICO DIRETTO ED IMMEDIATO PER IL
DESTINATARIO
DIRETTIVA
DESTINATARI
TEMPISTICA
Rispetto della distinzione tra attività di indirizzo politico e
attività gestionale
Tutto il personale e
gli amministratori
Immediata
Rispetto dei principi di pubblicità e trasparenza ex D.Lgs.
D
Responsabili di
33/2013, come specificati nel presente Piano (§ 2.5)
Settore
RRispetto
Rispetto delle previsioni del Codice comportamentale
Come
da
Dlgs
n.33/2013 e da Piano
della trasparenza
Tutto
tto il personale
Immediata
Obbligo di segnalazione di possibili anomalie da parte del
personale del Comune al Responsabile
onsabile della prevenzione della
corruzione.
Tutto il personale
Immediata
Nella
ella formazione dei provvedimenti, con particolare riguardo
agli atti con cui si esercita ampia discrezionalità amministrativa
e tecnica, motivazione adeguata del l’atto; l’onere di
motivazione è tanto più diffuso quanto,
quanto più ampio è il margine
di discrezionalità
Responsabili di
Settore
Immediata
Attività di controllo:
- Monitoraggio sul rispetto dell’obbligo di astensione in caso di conflitto d'interessi, mediante
l'acquisizione di apposite autocertificazioni;
- Controllo a campione dei provvedimenti emanati, attraverso il vigente sistema di controlli
interni in attuazione
zione della L. 213/2012 (§2.2)
- Monitoraggio sul rispetto dei tempi del procedimento, con le modalità di cui al seguente § 3;
- I Responsabili dei settori relazionano rispetto all'attuazione delle previsioni del Piano negli
incontri previsti in sede di monitoraggio
m
o con apposite relazioni.
Pag. n.34
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AREA D) – PROVVEDIMENTI AMPLIATIVI DELLA SFERA GIURIDICA DEI
DESTINATARI CON EFFETTO ECONOMICO DIRETTO ED IMMEDIATO PER IL
DESTINATARIO
DIRETTIVA
DESTINATARI
TEMPISTICA
Rispettoo della distinzione tra attività di indirizzo politico e
attività gestionale
Tutto il personale e
gli amministratori
Immediata
Rispetto dei principi di pubblicità e trasparenza ex Dlgs.
33/2013, come specificati nel presente Piano (§ 2.4)
Responsabili di
Settore
Rispetto delle previsioni del Codice comportamentale
Obbligo di segnalazione di possibili anomalie da parte del
personale del Comune al Responsabile
onsabile della prevenzione della
corruzione
Nella formazione dei provvedimenti, con particolare riguardo
agli atti con cui si esercita ampia discrezionalità amministrativa
e tecnica, motivazione
zione adeguata dell’atto;
dell
l’onere di
motivazione tanto è piùù diffuso quanto più ampio è il margine
di discrezionalità
Controllo, anche a campione, autocertificazione ex DPR
D
n.445/2000 utilizzate per accedere alle prestazioni
Tutto il personale
Come da Dlgs
n.33/2013 e da Piano
della trasparenza
Immediata
Tutto il personale
Immediata
Responsabili di
Settore
Immediata
Responsabili di
Settore
Immediata
Attività di controllo:
- Monitoraggio sul rispetto dell’obbligo di astensione in caso di conflitto d'interessi, mediante
l'acquisizione di apposite autocertificazioni;
- Controllo a campione dei provvedimenti emanati, attraverso il vigente sistema di controlli
interni inn attuazione della L. 213/2012;
- Monitoraggio sul rispetto dei tempi del procedimento, con le modalità di cui al seguente § 3;
- I Responsabili di area relazionano rispetto all'attuazione delle previsioni del Piano negli
incontri previsti in sede di monitoraggio
monit
o con apposite relazioni
Pag. n.35
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AREA E) – GESTIONE DELLE ENTRATE, DELLE SPESE E DEL PATRIMONIO
AREA F) – CONTROLLI, VERIFICHE, ISPEZIONI E SANZIONI
AREA G) – INCARICHI E NOMINE
AREE DI RISCHIO SPECIFICHE
DIRETTIVA
DESTINATARI
TEMPISTICA
Rispetto della distinzione tra attività di indirizzo politico e
attività gestionale
Tutto il personale e
gli amministratori
Immediata
Rispetto dei principi di pubblicità e trasparenza ex D.Lgs.
D
n.33/2013,
33/2013, come specificati nel presente Piano .
Responsabili
nsabili di
Settore
Come
da
D.Lgs
n.33/2013 e da Piano
della trasparenza
Rispetto delle previsioni del Codice comportamentale
Tutto il personale
Immediata
Obbligo di segnalazione di possibili anomalie da parte del
personale del Comune al Responsabil
onsabile della prevenzione della
corruzione.
Tutto il personale
Immediata
Nella
ella formazione dei provvedimenti, con particolare riguardo
agli atti con cui si esercita ampia discrezionalità amministrativa
e tecnica, motivazione adeguata dell’atto; l’onere di
motivazione è tanto più diffuso quanto più ampio è il margine
di discrezionalità
Responsabili di
Settore
Immediata
Attività di controllo:
- Controllo a campione dei provvedimenti emanati, attraverso il vigente sistema di controlli
interni in attuazione della L. 213/2012
21
(§2.2)
- Monitoraggio sul rispetto dei tempi del procedimento con le modalità di cui al seguente §3;
- I Responsabili di area relazionano rispetto all'attuazione delle previsioni del Piano negli
incontri previsti in sede di monitoraggio o con apposite
appo
relazioni.
Pag. n.36
COMUNE DI FRAGNETO MONFORTE
PROVINCIA DI BENEVENTO
2. Controllo a campione dei Responsabili
Responsa
di Settore
Con deliberazione di Consiglio Comunale n.1 del 09.01.2013 questo Ente, in attuazione
della legge
egge n. 213/2012, si è dotato del nuovo Regolamento di disciplina del sistema integrato
int
dei controlli interni.
L’art. 5 disciplina il “controllo successivo di regolarità amministrativa”.
Nel corso di detto controllo viene verificato il rispetto delle misure del piano anticorruzione,
attraverso l’introduzione di specifici standards.
3. Monitoraggio dei tempi di conclusione dei procedimenti
I Responsabili di Settore provvedono entro il 31 ottobre di ogni anno al monitoraggio
periodico del rispetto dei tempi procedimentali e, tempestivamente, all’eliminazione delle
anomalie.
I risultatii del monitoraggio e delle azioni espletate sono trasmessi al Responsabile per la
trasparenza, nonchè al Nucleo di valutazione ai fini della valutazione sulla performance.
In ogni caso i Responsabili di Settore, con particolare riguardo alle attività a rischio
ri
di
corruzione, informano tempestivamente il Responsabile della prevenzione della corruzione in
merito al mancato rispetto dei tempi procedimentali, costituente fondamentale elemento
sintomatico del corretto funzionamento e del rispetto del piano di prevenzione
p
della
corruzione.
4. Rispetto degli obblighi di trasparenza e di pubblicità - Accesso civico
Il rispetto dei principi di pubblicità e di trasparenza è comportamento utile e funzionale anche
rispetto alla prevenzione di fenomeni corruttivi.
La trasparenza
parenza è assicurata mediante la pubblicazione, nel sito web del Comune dei dati e
documenti richiesti dal Decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, recante “Riordino della
disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni
info
da
parte delle pubbliche amministrazioni”.
amministrazioni”
I Responsabili di Settore hanno l’obbligo di provvedere all’adempimento previsto nel
Programma triennale per la trasparenza e l’integrità.
Il Responsabile della trasparenza ha l’obbligo di controllare l’avvenuta
l’avvenuta pubblicazione.
La II sezione del presente PTPC,
PTPC contenente il Programma triennale per la trasparenza e
l’integrità, indica le principali azioni e linee di intervento che il Comune
omune intende seguire
nell’arco del triennio 2016--2018 in tema di trasparenza.
Chiunque ha diritto di richiedere i documenti, dati ed informazioni che l’Ente ha omesso di
pubblicare, nonostante la pubblicazione sia prevista dalla normativa vigente come
obbligatoria. La richiesta di accesso civico non richiede una motivazione e tutti possono
avanzarla, non essendo prevista la verifica di una situazione legittimante in capo all’istante
(un interesse diretto, concreto ed attuale).
Il Responsabile della trasparenza, dopo aver ricevuto la richiesta, la trasmette al Responsabile
di Settore competente per materia e ne informa il richiedente.
Il Responsabile di Settore competente, entro 20 giorni, pubblica nel sito web dell’ente,
sezione Amministrazione Trasparente, il documento, l'informazione o il dato richiesto e,
Pag. n.37
COMUNE DI FRAGNETO MONFORTE
PROVINCIA DI BENEVENTO
contemporaneamente,
e, comunica al Responsabile della trasparenza l'avvenuta pubblicazione,
indicando il relativo collegamento ipertestuale; altrimenti, se quanto richiesto risulti già
pubblicato, nel rispetto della normativa vigente, ne dà comunicazione al Responsabile della
trasparenza, indicando il relativo collegamento ipertestuale.
Il Responsabile della trasparenza, una volta avuta comunicazione da parte del responsabile
competente,, comunica l'avvenuta pubblicazione, al richiedente indicando il relativo
collegamento ipertestuale.
Nel caso in cui il Responsabile dell’area
dell’area competente non procede alla pubblicazione entro 20
giorni dalla richiesta, il richiedente può ricorrere direttamente al Responsabile per la
trasparenza che, nell’esercizio del suo potere sostitutivo, previa
previa verifica della sussistenza
dell’obbligo di pubblicazione, procede alla pubblicazione entro il termine di 15 giorni nel sito
web dell’Ente sezione Amministrazione Trasparente di quanto richiesto dandone
contemporaneamente comunicazione al richiedente, ed indicando il relativo collegamento
ipertestuale.
Per gli atti e documenti per i quali non è prevista l’obbligatorietà della pubblicazione,
l’accesso si esercita secondo le modalità ed i limiti previsti dalla l.. n. 241/90 e s.m.i.
5. Formazione del personalee
La legge n. 190/2012 prevede che il responsabile della prevenzione della corruzione, entro il
31 gennaio di ogni anno, definisca procedure appropriate per selezionare e formare i
dipendenti destinati ad operare in settori particolarmente esposti alla corruzione e che lo
stesso responsabile provveda anche ad individuare il personale da inserire nei programmi di
formazione.
A tal fine, la formazione, alla luce di quanto indicato nel PNA, si articolerà su un duplice
livello:
a) generale - rivolto ai dipendenti
dipendenti che operano in aree a rischio e riguardante
l’aggiornamento delle competenze (approccio contenutistico) e le tematiche dell’etica
e della legalità (approccio valoriale);
b) specifico rivolto al Responsabile della prevenzione della corruzione, al
Responsabile
ponsabile della trasparenza, ai Responsabili di settore e al personale che opera
nelle aree individuate a maggior rischio di corruzione del presente Piano, al Nucleo
di Valutazione ed a tutti i soggetti coinvolti nella strategia di prevenzione del rischio
di corruzione, e riguardante le politiche, i programmi ed i vari strumenti utilizzati per
la prevenzione del rischio corruzione e tematiche settoriali, in relazione al ruolo
svolto da ciascun soggetto nell’amministrazione.
La modalità di determinazione del programma dettagliato di formazione implica, anche in
questo caso, un’azione congiunta del RPC e dei singoli Responsabili di Area, come ben
evidenziato nel PNA. La programmazione de quo
qu è da inserire nell’alveo della più ampia
programmazione della formazione
formazi
del personale.
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COMUNE DI FRAGNETO MONFORTE
PROVINCIA DI BENEVENTO
6. Rispetto dell codice di comportamento
Il comma 3 dell’articolo 54 del
de decreto legislativo 165/2001 dispone che ciascuna
Amministrazione elabori un proprio Codice di comportamento “con procedura aperta alla
partecipazione e previo parere
parere obbligatorio del proprio organismo indipendente di valutazione
(O.I.V.)”.
Il 16 aprile 2013 è stato emanato il DPR 62/2013 recante il suddetto Codice di
comportamento.
Il Codice di comportamento di questo ente è stato approvato con deliberazione di Giunta
Gi
Comunale n. 113 del 26.11.2014.
26.11.2014
7. Rotazione del personale
Laddove ciò sia possibile, è necessario effettuare la rotazione dei dipendenti assegnati alle
attività con più elevato rischio di corruzione.
Qualora, per ragioni oggettive e comprovate, sia
sia impossibile procedere alla rotazione dei
dipendenti, il responsabile è tenuto a fornire adeguata motivazione comunicando quali
misure aggiuntive abbia adottato al fine di assicurare il rispetto della correttezza dell’azione
amministrativa.
8. Verifica della
ella insussistenza di cause ostative al conferimentoo degli incarichi dirigenziali e
di cause di incompatibilità e inconferibilità
Con il d.lgs. 8 aprile 2013, n. 39 (Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità
di incarichi presso le pubbliche
pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico
a norma dell’articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190), il Governo ha
innovato la disciplina per il conferimento di incarichi nella pubblica amministrazione e in altri
enti a questa collegati.
L’articolo 1 - comma 1 del provvedimento in esame, che mantiene ferme le disposizioni di
cui agli articoli 19 (incarichi di funzioni dirigenziali) e 23 bis (in materia di mobilità pubblica
e privata) del d.lgs. 165/2001, nonché le altre disposizioni in materia di collocamento fuori
ruolo o in aspettativa, determina nuovi criteri per l’attribuzione dei suddetti incarichi.
Tale normativa riguarda non solo gli incarichi di coloro che già si trovano all’interno dalla
pubblica amministrazione,
trazione, ma anche eventuali incarichi esterni di tipo dirigenziale.
Due sono gli istituti con cui il legislatore disciplina la materia degli incarichi nella P.A.:
a) inconferibilità - b) incompatibilità.
L’inconferibilità consiste nella
nel preclusione, permanente o temporanea, a conferire gli
incarichi pubblici a coloro che abbiano riportato condanne penali per i c.d. reati dei pubblici
ufficiali contro la pubblica amministrazione (es. corruzione, concussione, peculato) ovvero
che abbiano svolto incarichi
incarichi o ricoperto cariche in enti di diritto privato regolati o finanziati
da pubbliche amministrazioni o svolto attività professionali a favore di questi ultimi, ovvero
che siano stati componenti di organi di indirizzo politico (es. sindaco, assessore o consigliere
consi
regionale, provinciale e comunale) (art. 1, comma 2, lett. g);
Quindi, le PP.AA. di cui all’art. 1, comma 2, del d.lgs. n. 165 del 2001, gli enti pubblici
economici e gli enti di diritto privato in controllo pubblico sono tenuti a verificare la
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COMUNE DI FRAGNETO MONFORTE
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sussistenza
istenza di eventuali condizioni ostative in capo ai dipendenti e/o soggetti cui l’organo di
indirizzo politico intende conferire incarico all’atto del conferimento degli incarichi
dirigenziali e degli altri incarichi previsti dai Capi III e IV del d.lgs. n.
n. 39 del 2013.
L’accertamento avviene mediante dichiarazione sostitutiva di certificazione resa
dall’interessato nei termini e alle condizioni dell’art. 46 del D.P.R. n. 445 del 2000 pubblicata
sul sito dell’amministrazione o dell’ente pubblico o privato conferente
conferente (art. 20 d.lgs. n. 39 del
2013).
La dichiarazione è condizione per l’acquisizione di efficacia dell’incarico.
dell’incarico
Se all’esito della verifica risulta la sussistenza di una o più condizioni ostative,
l’amministrazione si astiene
iene dal conferire l’incarico e provvede a conferire l’incarico nei
confronti di altro soggetto.
In caso di violazione delle previsioni di inconferibilità, secondo l’art. 17 del d.lgs. n. 39,
l’incarico è nullo e si applicano le sanzioni di cui all’art. 18 dell medesimo decreto.
La situazione di inconferibilità non può essere sanata. Per il caso in cui le cause di
inconferibilità, sebbene esistenti ab origine, non fossero note all’amministrazione e si
appalesassero nel corso del rapporto, il responsabile del personale è tenuto ad effettuarne
ef
la
contestazione all’interessato e a darne comunicazione all’organo politico per la conseguente
rimozione.
L’incompatibilità consiste nell'obbligo
'obbligo per il soggetto cui viene conferito l'incarico di
scegliere, a pena di decadenza, entro il termine
termine perentorio di quindici giorni, tra la
permanenza nell'incarico e l'assunzione e lo svolgimento di incarichi e cariche in enti di diritto
privato regolati o finanziati dalla pubblica amministrazione che conferisce l'incarico, lo
svolgimento di attivitàà professionali ovvero l'assunzione della carica di componente di organi
di indirizzo politico (art. 1, comma 2, lett. h).
Se la situazione di incompatibilità emerge al momento del conferimento dell’incarico, la
stessa deve essere rimossa prima del conferimento.
conferimento. Se la situazione di incompatibilità emerge
nel corso dell rapporto, il responsabile del personale contesta la circostanza all’interessato ai
sensi degli artt. 15 e 19 del d.lgs. n. 39 del 2013 e ne dà comunicazione all’organo politico per
la conseguente rimozione.
Anche per l’incompatibilità, l’accertamento avviene mediante dichiarazione sostitutiva di
certificazione resa dall’interessato nei termini e alle condizioni dell’art. 46 del D.P.R. n. 445
del 2000 pubblicata sul sito dell’amministrazione
Nel corso dell’incarico l’interessato presenta annualmente una dichiarazione
dic
sull’insussistenza delle cause di incompatibilità
Direttive:
L’Amministrazione, nella persona del Sindaco:
1) prima di procedere al conferimento degli incarichi di Responsabile di Settore acquisisce
dal soggetto interessato la dichiarazione di insussistenza delle eventuali condizioni
ostative all’atto del conferimento previste;
previst
2) nel decreto di incarico di Responsabile di settore è espressamente menzionata
menzio
la
dichiarazione di cui al punto 1, che deve essere pubblicata nel sito del Comune.
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COMUNE DI FRAGNETO MONFORTE
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Il Responsabile di settore laddove l’incarico fosse pluriennale, dovrà presentare entro il 31
Gennaio di ogni anno apposita dichiarazione dell’insussistenza delle condizioni di
incompatibilità, anche questa da pubblicare nel sito.
Le dichiarazioni ex art. 46 DPR n. 445/2000 rilasciate dai Responsabili di Settore , sono oggetto
di controllo da parte del Responsabile della prevenzione della corruzione, tramite
t
acquisizione
d’ufficio del casellario giudiziale e per carichi pendenti, in merito agli aspetti di inconferibilità
per sentenze penali anche non definitive.
9. Definizione delle modalità per verificare il rispetto del divieto di svolgere attività
incompatibili a seguito della cessazione del rapporto (pantouflage - revolving doors)
La misura trova la sua precisa regolamentazione nell’art. 53,
53 comma 16 ter del D.lgs. n. 165
del 30 marzo 2001 (comma introdotto dalla legge 190/2012), che così recita: “I
“ dipendenti
che, negli ultimi tre anni dii servizio, hanno esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto
delle pubbliche amministrazioni di cui all’art. 1,
1 comma 2, non possono svolgere, nei tre anni
successivi alla cessazione del rapporto di pubblico impiego, attività lavorativa o
professionale
ionale presso i soggetti privati destinatari dell’attività della pubblica amministrazione
svolta attraverso i medesimi poteri. I contratti conclusi e gli incarichi conferiti in violazione
di quanto previsto dal presente comma sono nulli ed è fatto divieto ai soggetti privati che li
hanno conclusi o conferiti di contrattare con le pubbliche amministrazioni per i successivi tre
anni con obbligo di restituzione dei compensi eventualmente percepiti e accertati ad essi
riferiti”.
Essa è stata ulteriormente specificata
speci
nel Piano Nazionale
azionale Anticorruzione vigente.
Direttive:
Al fine di dare attuazione alla norma in questione nei contratti per l’affidamento di lavori,
lavo
servizi e forniture di beni, deve essere inserita la dichiarazione di notorietà della ditta
contraente
nte attestante “di non aver stipulato contratti instaurativi di rapporti di lavoro
subordinato, autonomo o rapporti di collaborazione professionale con i dipendenti comunali
che versino nelle condizioni di cui all’art. 53,
53 comma 16 ter, del D.lgs. 165/2001.
165/2001
Ciascun Responsabile informa prontamente il Responsabile dell’anticorruzione laddove
rilevi violazioni
ioni dell’art. 53, comma 16 te, del D.lgs. 165/2001.
10. Segnalazioni –tutela
tutela del dipendente che segnala illeciti
Il Responsabile dell’anticorruzione e il Responsabile della trasparenza, al fine di assicurare
che l’attività amministrativa del Comune sia retta dai criteri di economicità, efficienza,
imparzialità, pubblicità e trasparenza, per il migliore espletamento e conseguimento dei
compiti previsti, attivano un dialogo diretto ed immediato con i cittadini, le organizzazioni
economiche e sociali, il personale del Comune, al fine di ricevere segnalazioni che denunzino
condotte e comportamenti sintomatici di episodi o fenomeni corruttivi imputabili a strutture
st
e
al personale comunale quali,
quali ad esempio richieste di documenti che appaiono
pretestuosamente volte add appesantire inutilmente i procedimenti amministrativi, oppure che
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COMUNE DI FRAGNETO MONFORTE
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evidenziano ritardi inammissibili per l’adozione di provvedimenti richiesti, tali
t da occultare
richieste illecite da parte di dipendenti del Comune.
Le segnalazioni potranno essere indirizzate al responsabile della prevenzione della corruzione
per il tramite dell’ufficio protocollo dell’Ente. Colui che riceve la segnalazione deve
immediatamente
mediatamente protocollarla e consegnarla nelle mani del RPC.
Detto responsabile ha la facoltà di avvalersi, per l’esame delle segnalazioni, di un avvocato
tenuto al segreto professionale. Laddove si configuri un profilo di possibile reato, il RPC
invierà detta segnalazione alla locale Stazione dei C.C. e all’U.p.D.
La denuncia
ia anonima con qualsiasi mezzo effettuata è sempre inviata alla locale Stazione dei
C.C. qualora renda identificabile in modo certo l’autore dell’illecito denunciato e detto illecito
sia collocato nel tempo e nello spazio.
Per l’avvio del procedimento disciplinare occorrono sempre riscontri autonomi.
Nel caso in cui il segnalante intenda procedere verbalmente, il R.P.C. invita costui a
verbalizzare le sue dichiarazioni che saranno trasmesse
trasmesse alla locale stazione dei C..C. Laddove
il segnalante non voglia verbalizzare le sue dichiarazioni, sarà invitato dal RPC a rivolgersi
all’Autorità inquirente giudiziaria o contabile. Laddove il segnalante sia un dipendente ci si
riporta a quanto disposto
sposto dall’art. 54 bis del D.lgs n. 165 del 2001.
La tutela del dipendente pubblico che segnala gli illeciti cd. “ whistleblower” ha trovato,
infatti, il supporto normativo nell’art. 54 bis del D.lgs. n. 165/2001, inserito dall’art. 1,
comma 51, della legge
gge 190/2012, che così recita:
recita: “Fuori dei casi di responsabilità a titolo di
calunnia o diffamazione, ovvero per lo stesso titolo ai sensi dell’articolo 2043 del codice
civile, il pubblico dipendente che denuncia all’autorità giudiziaria o alla Corte dei Conti,
C
ovvero riferisce al proprio superiore gerarchico condotte illecite di cui sia venuto a
conoscenza in ragione del rapporto di lavoro, non può essere sanzionato, licenziato o
sottoposto ad una misura discriminatoria, diretta o indiretta, avente effetti sulle condizioni di
lavoro per motivi collegati direttamente o indirettamente alla denuncia. Nell’ambito del
procedimento disciplinare, l’identità del segnalante non può essere rivelata, senza il suo
consenso, sempre che la contestazione dell’addebito disciplinare
disciplinare sia fondata su accertamenti
distinti e ulteriori rispetto alla segnalazione. Qualora la contestazione sia fondata, in tutto o
in parte, sulla segnalazione, l’identità può essere rivelata ove la sua conoscenza sia
assolutamente indispensabile per la difesa dell’incolpato. L’adozione di misure
discriminatorie è segnalata al Dipartimento della funzione pubblica, per i provvedimenti di
competenza, dall’interessato o dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative
nell’amministrazione nella quale le stesse sono state poste in essere. La denuncia è sottratta
all’accesso previsto dagli articoli 22 e seguenti della legge 7 agosto 1990 n. 241 e successive
modificazioni”.
Nell’Allegato 1 al PNA si evidenzia che l’art. 54 bis citato ha posto tre diverse
d
norme: la
tutela dell’anonimato, il divieto di discriminazione nei confronti del whistleblower, la
sottrazione della denuncia al diritto di accesso.
Il PNA, nel paragrafo 3.1.11 ha prescritto che “ciascuna amministrazione deve prevedere al
proprio interno canali differenziati e riservati per ricevere le segnalazioni la cui gestione
deve essere affidata a un ristrettissimo
ristretti
nucleo di persone. Inoltre,
noltre, occorre prevedere codici
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sostitutivi dei dati identificativi del denunciante e predisporre modelli per
pe ricevere le
informazioni ritenute utili per individuare gli autori della condotta illecita e le circostanze del
fatto”;; ha raccomandato a tal fine che “nei
“nei limiti delle risorse disponibili ed eventualmente in
forma associata … può essere valutata la realizzazione
realizzazione di un sistema informatico di
segnalazione al fine di “indirizzare la segnalazione al destinatario competente assicurando la
copertura dei dati identificativi del segnalante; identificare il segnalante, ove necessario, da
parte del destinatario competente
mpetente nel caso di segnalazione non anonima … La gestione delle
segnalazioni attraverso il sistema informatico ha il vantaggio di non esporre il segnalante
alla presenza fisica dell’ufficio ricevente e consente di “convogliare” le segnalazioni soltanto
all corretto destinatario. Le segnalazioni dovrebbero essere indirizzate al responsabile della
prevenzione e all’UPD, che, ricevuta la segnalazione, dovranno assumere le adeguate
iniziative a seconda del caso”.
Direttive:
La norma tutela l’anonimato facendo specifico riferimento al procedimento disciplinare.
Tuttavia, l’identità del segnalante deve essere protetta in ogni contesto successivo alla
segnalazione.
La denuncia non può essere oggetto di visione né di estrazione di copia da parte di richiedenti,
ricadendo
icadendo nell’ambito delle ipotesi di esclusione di cui all’art. 24, comma 1, lett. a), della L.
n. 241 del 1990.
Tutela dell’anonimato in caso di denuncia al Responsabile della
della prevenzione della
corruzione
lico dipendente può denunciare condotte
otte illecite di cui sia venuto a conoscenza in
Il pubblico
ragione del rapporto di lavoro.
lavoro
A seguito della segnalazione, il Responsabile della prevenzione della corruzione, tutelando
sempre l’anonimato del denunciante, trasmette gli atti al Responsabile di area , se non
coinvolto nell’illecito, altrimenti all’U.P.D.
Il Responsabile del Settoree, qualora l’illecito comporti una sanzione superiore al rimprovero
verbale, trasmetterà gli atti entro cinque giorni all’Ufficio
all’
procedimenti
rocedimenti disciplinari (U.P.D.).
Da tale comunicazione
nicazione decorrono gli ulteriori termini di cui all’art. 5555-bis D. lgs 165/2001 e
s.m.i.
Tutela dell’anonimato in caso di denuncia ad un superiore gerarchico Responsabile di
Settore
Ill pubblico dipendente può denunciare condotte illecite di cui sia venuto
venut a conoscenza in
ragione del rapporto di lavoro
oro al proprio Responsabile di Settore.
Il Responsabile di settore,, senza indugio, notizia il Responsabile della prevenzione della
corruzione della denuncia.
Il Responsabile di settore,, nel rispetto dell’anonimato
dell’anonimato del denunciante – la cui violazione
comporta l’irrogazione di sanzioni disciplinari oltre l’eventuale responsabilità civile e penale
dell’agente - effettua l’istruttoria e, se il fatto necessita di una sanzione superiore al
Pag. n.43
COMUNE DI FRAGNETO MONFORTE
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rimprovero verbale,
e, trasmette
trasm
la comunicazione nei termini di cui all’art. 55 bis D.lgs
165/2001 e s.m.i , all’UPD, notiziandolo della necessità dell’anonimato del denunciante.
In ogni caso tutti coloro che ricevono o vengono a conoscenza della segnalazione e coloro
che successivamente
sivamente venissero coinvolti nel processo di gestione della segnalazione,
segnalazione salve le
comunicazioni di legge, sono obbligati al dovere di riservatezza, pena sanzioni disciplinari e
fatta salva sempre l’eventuale responsabilità civile e penale.
Divieto di discriminazione
scriminazione nei confronti del “whistleblower”
Il dipendente che ritiene di aver subito una discriminazione per il fatto di aver effettuato una
segnalazione di illecito deve dare notizia circostanziata dell’avvenuta discriminazione al
responsabile della prevenzione,
revenzione, il quale valuta la sussistenza degli elementi per effettuare la
segnalazione di quanto accaduto:
a) al Responsabile di
d settore sovraordinato del dipendente che ha operato la
discriminazione, il quale valuta tempestivamente l’opportunità/necessità
l’opportunità/necessi di adottare atti
o provvedimenti per ripristinare la situazione e/o per rimediare agli effetti negativi della
discriminazione in via amministrativa e la sussistenza degli estremi per avviare il
procedimento disciplinare nei confronti del dipendente che
ch ha operato la
discriminazione;
b) all’U.P.D., che valuta la sussistenza degli estremi per avviare il procedimento
disciplinare nei confronti del dipendente che
che ha operato la discriminazione;
Per quanto non previsto, dovrà farsi riferimento alla determinazione
determinazione n. 6 del 28 aprile 2015
dell’ANAC.
11. Predisposizione di protocolli di legalità per gli affidamenti
I protocolli di legalità costituiscono utili strumenti pattizi per contrastare il fenomeno delle
infiltrazioni mafiose nelle attività economiche, riducendo possibili fattispecie di corruzione.
Attraverso la loro attuazione vengono rafforzati i vincoli previsti dalla norme in materia di
antimafia.
L’ art. 1, comma 17, della L. 190/2012 recita: “Le
“Le stazioni appaltanti possono prevedere negli
avvisi, bandi
andi di gara o lettere di invito che il mancato rispetto delle clausole contenute nei
protocolli di legalità o nei patti di integrità costituisce causa di esclusione dalla gara.”
12. Obbligo di astensione in caso di conflitto di interesse
L’art. 1 - comma 41, della legge n. 190 ha introdotto l’art. 6 bis nella l. n. 241 del 1990,
rubricato “Conflitto di interessi”. La disposizione stabilisce che “Il
“ Responsabile del
procedimento e i titolari degli uffici competenti ad adottare i pareri, le valutazioni
val
tecniche,
gli atti endoprocedimentali e il provvedimento finale devono astenersi in caso di conflitto di
interessi, segnalando ogni situazione di conflitto, anche potenziale.”.
La norma contiene due prescrizioni:
- è stabilito un obbligo di astensione
astensio per il Responsabile del procedimento, il titolare
dell’ufficio competente ad adottare il provvedimento finale ed i titolari degli uffici
Pag. n.44
COMUNE DI FRAGNETO MONFORTE
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competenti ad adottare atti endoprocedimentali nel caso di conflitto di interesse anche
solo potenziale;
- è previsto un dovere di segnalazione a carico dei medesimi soggetti.
La norma persegue una finalità di prevenzione che si realizza mediante l’astensione dalla
partecipazione alla decisione (sia essa endoprocedimentale o meno) del titolare dell’interesse,
che potrebbe porsi in conflitto con l’interesse perseguito mediante l’esercizio della funzione
e/o con l’interesse di cui sono portatori il destinatario del provvedimento, gli altri interessati e
contro interessati.
La norma va letta in maniera coordinata con la disposizione
disposizione inserita nel Codice di
comportamento (D.P.R. n. 62/2013). L’art. 6 di questo decreto, infatti, prevede che “Il
“
dipendente si astiene dal partecipare all'adozione di decisioni o ad attività che possano
coinvolgere interessi propri, ovvero di suoi parenti
parenti affini entro il secondo grado, del coniuge
o di conviventi oppure di persone con le quali abbia rapporti di frequentazione abituale,
ovvero di soggetti od organizzazioni con cui egli o il coniuge abbia causa pendente o grave
inimicizia o rapporti di credito o debito significativi, ovvero di soggetti od organizzazioni di
cui sia tutore, curatore, procuratore o agente, ovvero di enti, associazioni anche non
riconosciute, comitati, società o stabilimenti di cui egli sia amministratore o gerente o
dirigente.
te. Il dipendente si astiene in ogni altro caso in cui esistano gravi ragioni di
convenienza. Sull'astensione decide il responsabile dell’ufficio di appartenenza.”.
La disposizione contiene una tipizzazione delle relazioni personali o professionali
sintomatiche
tiche del possibile conflitto di interesse. Essa contiene anche una clausola di carattere
generale in riferimento a tutte le ipotesi in cui si manifestino “gravi ragioni di convenienza”.
La violazione sostanziale della norma, dà luogo a responsabilità disciplinare
iplinare del dipendente
oltre a poter costituire fonte di illegittimità del procedimento e del provvedimento conclusivo
dello stesso, quale sintomo di eccesso di potere sotto il profilo dello sviamento della funzione
tipica dell’azione amministrativa.
Al riguardo
iguardo si rinvia al menzionato Codice di comportamento integrativo adottato dal
Comune di Fragneto Monforte.
Monforte
Pag. n.45
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MONITORAGGIO DEL PIANO PTPC E DELLE MISURE
L’art. 16 comma 1, lettere l bis – I ter –I quater) del D.lgs. 165/2001 prevede una specifica
spec
competenza dei dirigenti, estendibile, in ambito locale, ai responsabili incaricati di posizioni
organizzative, nell’effettuare periodicamente il monitoraggio delle attività nelle quali più elevato
è il rischio della corruzione, nel fornire le informazioni
informazioni utili in materia di prevenzione della
corruzione al RPC, e nel proporre misure di prevenzione ulteriori rispetto a quelle già esistenti,
per ridurre ulteriormente il rischio della corruzione.
Fondamentale è quindi l’apporto collaborativo dei Responsabili di settore nel monitoraggio sullo
stato di attuazione del piano in ciascun settore, onde consentire
consentire al RPC di avere una visione sia
generale che dettagliata per singole aree a rischio, dello stato di efficienza del sistema di
prevenzione della corruzione
ione sviluppato nella programmazione triennale:
- dovranno
ovranno tenersi conferenze/incontri almeno semestrali con i titolari di P.O., il Nucleo di
Valutazione, il Revisori dei conti,, il RPC ed il Responsabile per la Trasparenza per la
verifica dell’attuazionee delle misure di prevenzione del rischio, per un confronto sulle
criticità riscontrate al fine di definire eventuali strategie correttive.
- all fine del monitoraggio sull’attuazione del piano, a prescindere dai suddetti
incontri/conferenze ogni dirigente
dirigente riferisce immediatamente al R.P.C. in ordine ad
inadempimenti delle previsioni del
del Piano, segnalando le eventuali criticità, adottando le
azioni necessarie per eliminarle oppure avanzando al RPC proposte operative di modifica
e/o integrazione del piano.
no.
COORDINAMENTO CON IL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE
L’articolo 10, comma 3, del D. Lgs. N. 33/2013 dispone che “Gli
Gli obiettivi indicati nel
Programma triennale sono formulati in collegamento con la programmazione strategica ed
operativa dell’amministrazione,
ministrazione, definita in generale dal Piano della performance e negli
analoghi strumenti di programmazione previsti negli entilocali. La definizione di maggiori livelli
di trasparenza costituisce un’area strategica di ogni amministrazione, che deve tradursi
tradu nella
definizione di obiettivi organizzativi ed individuali”.
Tutto ciò premesso, fermo restando quanto si dirà sul Programma triennale per la trasparenza
nell’apposita sezione, si evidenzia che,
che in merito al collegamento tra il presente Piano
Pi
e quello
sulla performance ed alla
la necessità che detto collegamento sia reale e non meramente astratto,
tutte
utte le misure previste dal presente piano sono da considerarsi obiettivi di performance da
perseguire con le risorse umane e strumentali in dotazione negli anni
anni di riferimento del P.T.P.C.
Nella
ella Relazione sulla performance nonché in sede di valutazione della performance
organizzativa ed individuale dei titolari P.O., il Nucleo di valutazione terrà conto dell’attuazione
de
concreta delle misure di prevenzione della
del corruzione, di eventuali scostamenti
tamenti e delle ragioni di
essi.
Il Responsabile della prevenzione della corruzione, entro il 15 dicembre di ogni anno, salvo
diversa disposizione normativa o dell’ANAC,
cura la pubblicazione
pubblica
nel sito web
Pag. n.46
COMUNE DI FRAGNETO MONFORTE
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dell'amministrazione
ne una relazione recante i risultati dell'attività svolta e la trasmette al Sindaco
e al Presidente del Consiglio Comunale.
Allegati al piano: Schede di mappatura dei processi di analisi, ponderazione e trattamento dei
rischi.
Pag. n.47
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SEZIONE N. 2
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L’INTEGRITÀ
AGGIORNAMENTO
INDICE:
1. INTRODUZIONE: ORGANIZZAZIONE
ORGANI
DELL’ENTE
2. DATI PUBBLICATI E DA PUBBLICARE SUL SITO WEB
3. USABILITA’ E COMPRENSIBILITA’
COMPREN
DEI DATI PUBBLICATI
4. ADOZIONE DEL P.T.T.I.
.T.T.I. E RELATIVO AGGIORNAMENTO
A
Integrazione tra PTPC e Programma per la trasparenza
5. SEZIONE “AMMINISTRAZIONE
“AMMINISTRAZ
TRASPARENTE”
6. POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA
CE
7. ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA:
PROGR
SOGGETTI COINVOLTI
OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE
PUBBLICA
E CONTROLLI
8. ASCOLTO DEI PORTATORI DI INTERESSE
INTERES
9. ACCESSO CIVICO
10. SANZIONI PER LA VIOLAZIONE
AZIONE DEGLI OBBLIGHI
OBBLIGH DI TRASPARENZA
11. MONITORAGGIO EFFETTIVA ATTUAZIONE MISURE/AZIONI 2016/2018
12. PROGRAMMAZIONE TRIENNALE:
TRIEN
MISURE/AZIONI 2016/2018
Pag. n.48
COMUNE DI FRAGNETO MONFORTE
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INTRODUZIONE - ORGANIZZAZIONE DELL’ENTE
PREMESSA
Con il presente programma triennale per la trasparenza e l'integrità il Comune di Fragneto
Monforte intende dare attuazione al principio di generale trasparenza, di cui all'articolo 1 del
decreto legislativo 14 marzo 2013 n. 33.
Il principio di trasparenza
arenza va inteso come accessibilità totale delle informazioni concernenti
l'organizzazione e l'attività delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse
di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull'utilizzo delle risorse pubbliche.
Il Decreto legislativo suddetto è stato emanato in attuazione dei principi e criteri di delega
previsti dall’art.1, comma 35, della legge 6/11/2012, n,190 sulla prevenzione e repressione della
corruzione nella pubblica amministrazione, riordinando, in un unico corpo normativo, le
numerose disposizioni legislative in materia di obblighi di informazione, trasparenza e pubblicità
da parte delle pubbliche amministrazioni, prevedendo, tra l’altro, ulteriori obblighi di
pubblicazione di dati e di adempimenti.
Il presente Programma ha come obiettivi fondamentali:
1) Favorire la prevenzione della corruzione
2) Attivare un nuovo tipo di “controllo sociale” (accesso civico)
3) Sostenere il miglioramento delle performances
4) Abilitare nuovi meccanismi di partecipazione
partecipazione e collaborazione tra PA e cittadini
Il presente Programma triennale è stato redatto in base a quanto previsto dall’art.10 del D.lgs.
n.33/2013,dalle linee guida emanate in materia dalla CIVIT (oggi ANAC) e dall’ANCI e sentite
le associazioni deii consumatori e degli utenti. In base al principio generale di trasparenza
previsto dall’art.1, comma 2, del D.Lgs.33/2013 e a quanto previsto dall’art.10, comma 2, dello
stesso decreto.
Il Programma triennale per la trasparenza rappresenta una sezione del
del Piano di prevenzione della
corruzione in quanto le misure previste in entrambi gli atti sono collegate ed hanno le stesse
finalità
Con il presente piano il Comune intende proseguire nell’intento di dare attuazione al principio di
trasparenza e di sviluppo
po della cultura della legalità sia nella struttura organizzativa comunale sia
nella società civile locale. Infatti il programma della Trasparenza costituisce lo strumento più
idoneo a dare piena e completa attuazione al principio della trasparenza, volto alla promozione
dell’integrità, allo sviluppo della cultura della legalità in funzione preventiva dei fenomeni
corruttivi ed alla rilevazione e gestione di ipotesi di cattiva gestione e alla loro consequenziale
eliminazione. Particolare attenzione deve essere
essere posta alla promozione del passaggio dalla mera
pubblicazione dei dati, alla effettiva conoscibilità degli stessi. Questa è, a sua volta, direttamente
collegata e strumentale sia alla prevenzione della corruzione nella P.A., sia ai miglioramenti
della “performance” nell’erogazione di servizi al cittadino. Infatti, va evidenziato lo stretto
legame tra trasparenza, integrità e qualità dei servizi, dato che il controllo dell’opinione pubblica
sovente imprime un decisivo impulso al rispetto delle regole ed alla qualità del governo
dell’amministrazione.
Pag. n.49
COMUNE DI FRAGNETO MONFORTE
PROVINCIA DI BENEVENTO
ORGANIZZAZIONE DELL’ENTE
L’organizzazione del Comune di Fragneto Monforte è la seguente:
ORGANI POLITICI
SINDACO
GIUNTA: formata dal Sindaco e da n. 2 assessori
CONSIGLIO: formato dal Sindaco e da n. 10 consiglieri
STRUTTURA DELL’ENTE
Con riferimento alle condizioni interne, l’analisi non può prescindere dall’esame dell’attuale
articolazione strutturale dell’Ente.
Il Comune di Fragneto Monforte è articolato in n. 3 Settori: Amministrativo/Finanziario –
Tecnico – Vigilanza.
Il Settore Amministrativo/Finanziario si occupa di:
- Organi politici, Affari Generali ed Istituzionali;
- Segreteria Generale;
- Gestione dell'ufficio Relazioni col Pubblico;
- Gestione del Servizio biblioteca comunale;
- Gestione delle attività
ività di archivio e protocollo;
- Gestione dell'Uscierato;
- Pubblica Istruzione e Scuole;
- Politiche Giovanili e Pari Opportunità ;
- Servizi Demografici (Anagrafe, Stato Civile, Elettorale);
- Gestione degli affari legali e del contenzioso dell'ente anche tributario;
tributario;
- Gestione delle Risorse Umane - Contabilità del Personale;
- Gestione dei Rapporti Sindacali;
- Presidenza della delegazione trattante di parte
pa pubblica;
- Sportello Unico delle Attività Produttive (S.U.A.P);
- Politiche Sociali;
- Maternità;
- Assegni Nucleo Familiare;
iliare;
- Rapporti Ambito Territoriale B5
- Programmazione e Bilanci
- Investimenti;
- Tesoreria;
- Rilevazione e dimostrazione dei risultati di gestione;
- Revisione economico-finanziari
finanziaria;
- Provveditorato -Economato;
Economato;
- Informatizzazione - Sito Web –Telefonia
- Servizi Cimiteriali
Pag. n.50
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PROVINCIA DI BENEVENTO
Il Settore Tecnico si occupa di:
-
Urbanistica
Edilizia privata
Edilizia cimiteriale;
Abusivismo edilizio;
Espropri;
Lavori Pubblici;
Programma delle Opere Pubbliche
Gestione e manutenzione
anutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio comunale
omunale e delle
dell strutture
comunali;
Ecologia, rifiuti ed ambiente;
mbiente;
Gestione parco automezzi
utomezzi comunali;
Gestione della pubblica
ubblica illuminazione;
Verde pubblico;
Protezione Civile;
Il Settore Vigilanza si occupa di:
-
Polizia giudiziaria;
Polizia stradale;
Polizia amministrativa;
Polizia ambientale;
Polizia edilizia;
Viabilità, segnaletica stradale
tradale e Ordinanze in materia di circolazione stradale;
Pianificazione e mobilità;
Messi notificatori;
Manifestazioni pubbliche (culturali, sportive,religiose e spettacoli).
Gestione autovelox.
Pag. n.51
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DATI PUBBLICATI E DA PUBBLICARE SUL SITO WEB
Il Comune di Fragneto Monforte, ai fini della completa attuazione dei principi di trasparenza e
integrità,
ha
da
tempo
operato
affinché
il
portale
comunale
http://www.comune.fragnetomonforte.bn.it
www.comune.fragnetomonforte.bn.it
offrisse,
frisse, quanto più possibile, agli utenti
un'immagine istituzionale con caratteristiche di uniformità, riconoscibilità e semplicità di
navigazione.
Le pagine del portale sono realizzate e/o adeguate alle "linee guida per i siti web della PA" in
relazione alla
lla trasparenza e ai contenuti minimi dei siti pubblici, alla visibilità dei contenuti, al
loro aggiornamento, all'accessibilità e all'usabilità, alla reperibilità, alla classificazione e alla
semantica, ai formati e contenuti aperti.
Le informazioni previste
ste dalla normativa sulla trasparenza e da altre leggi di settore sono
pubblicate principalmente nella sezione in evidenza sulla home page denominata
"Amministrazione trasparente", che è in continuo aggiornamento ad opera dei responsabili di
P.O. e relativamente
amente ai propri settori di competenza.
USABILITA’ E COMPRENSIBILITA’ DEI DATI PUBBLICATI
I dati da pubblicare nel sito http://www.comune.fragnetomonforte.bn.it
http://
devono essere coerenti
con quanto riportato nel documento “Linee Guida Siti Web” e, in particolare,
particolare, con le indicazioni
sulla trasparenza e contenuti minimi dei siti pubblici, aggiornamento e visibilità dei contenuti,
accessibilità ed usabilità, classificazione e semantica, formati aperti e contenuti aperti in
conformità alle linee guida.
Sul sito sono presenti anche informazioni non obbligatorie, ma ritenute utili per il cittadino.
I dati da pubblicare sono inseriti ed aggiornati ad opera del personale comunale addetto alla
gestione del sito istituzionale su richiesta del Responsabile di Settore competente per materia che
resta l’unico responsabile in ordine alla completezza e coerenza con le disposizioni di legge di
quanto pubblicato.
I dati e tutto il materiale oggetto di pubblicazione deve essere prodotto e inserito in formato
aperto o in formati
mati compatibili alla trasformazione in formato aperto.
Nella pubblicazione di dati e documenti e di tutto il materiale soggetto agli obblighi di
trasparenza, deve essere garantito il rispetto delle normative sulla privacy.
Gli uffici devono curare la qualità
qualità della pubblicazione affinché si possa accedere in modo
agevole alle informazioni e ne possano comprendere il contenuto.
Pag. n.52
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PROVINCIA DI BENEVENTO
In particolare, i dati e i documenti devono essere pubblicati in aderenza alle seguenti
caratteristiche:
CARATTERISTICA
DATI
Completi ed accurati
NOTE ESPLICATIVE
I dati devono corrispondere al fenomeno che si intende descrivere e, nel caso
di dati tratti da documenti, devono essere pubblicati in modo esatto e senza
omissioni.
Il contenuto dei dati deve essere esplicitato
esplicitato in modo chiaro ed evidente.
Pertanto occorre:
Comprensibili
a) evitare la frammentazione, cioè la pubblicazione di stesse tipologie di dati
in punti diversi del sito, che impedisce e complica l’effettuazione di calcoli
e comparazioni.
b)selezionare e elaborare i dati
dati di natura tecnica (ad es. dati finanziari e
bilanci) in modo che il significato sia chiaro ed accessibile anche per chi è
privo di conoscenze specialistiche
Aggiornati
Ogni dato deve essere aggiornato tempestivamente, ove ricorra l’ipotesi
Tempestivi
La pubblicazione deve avvenire in tempi tali da garantire l'utile fruizione
dall’utente.
In formato aperto
Le informazioni e i documenti devono essere pubblicati in formato aperto e
raggiungibili direttamente dalla pagina dove le informazioni sono riportate.
ri
ADOZIONE DEL
D
PTTI E RELATIVO AGGIORNAM
MENTO
INTEGRAZIONE TRA
A PTCP E PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA
T
Il PTPC contiene, in apposita sezione, il Programma per la trasparenza nel quale sono indicati,
con chiarezza, le azioni, i flussi informativi
informativi attivati o da attivare per dare attuazione, da un lato,
agli obblighi generali di pubblicazione di cui al d.lgs. n. 33/ 2013 e, dall’altro, alle
misure di trasparenza individuate come misure di specifica prevenzione della corruzione.
corruzi
Si ricorda che gli obblighi di collaborazione col RPC nonché col RT rientrano tra i doveri di
comportamento compresi in via generale nel codice di cui al d.P.R. 62/2013 e che, pertanto, sono
assistiti da specifica responsabilità disciplinare.
Pag. n.53
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SEZIONE “AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE”
(ART.9 D.LEG.VO N.33/2013)
La sezione “Amministrazione trasparente” è raggiungibile da un link, chiaramente identificabile
dall’omonima etichetta posta nell’homepage del sito.
Ai sensi dell’art. 8 del D. Lgs n. 33/2013
33/2013 le informazioni verranno pubblicate tempestivamente a
cura e sotto la responsabilità dei Responsabili di Settore così come indicato nell’allegato 1
“Obblighi di pubblicazione vigenti” che forma parte integrante e sostanziale del presente piano.
Ogni contenuto
ontenuto informativo dei documenti oggetto di pubblicazione obbligatoria sarà mantenuto
aggiornato e pubblicato per un periodo di 5 anni, fatti salvi i diversi termini previsti in materia di
protezione dei dati personali.
Ogni contenuto pubblicato verrà chiaramente
chiaramente contestualizzato anche mediante indicazione del
periodo a cui le informazioni si riferiscono.
LA POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA
Il Comune di Fragneto Monforte ha realizzato le seguenti azioni dirette a migliorare la diffusione
del sistema PEC sia
ia in ricezione che in invio:
a) Istituzione della casella istituzionale di PEC
b)Comunicazione dell'indirizzo per la pubblicazione dello stesso nell'Indice delle Pubbliche
Amministrazioni;
c) Integrazione del protocollo informatico con la casella web mail PEC;
d) Potenziamento delle trasmissioni telematiche.
Queste azioni ed iniziative hanno portato una serie di miglioramenti che si possono così
sintetizzare:
1) aumento dell'efficienza amministrativa, grazie all'immediatezza del sistema di trasmissione
informatica, che riduce i tempi di consegna e velocizza in ingresso le operazioni di registrazione
di protocollo e in partenza la preparazione del materiale documentario da spedire;
2) aumento dell'efficacia dell'azione amministrativa, grazie alle maggiori garanzie
garanzie fornite dalla PEC
in merito all'avvenuto invio e all'avvenuta consegna dei documenti informatici trasmessi;
3) aumento della consapevolezza informatica e tecnologica dei dipendenti, che si trovano ad
affrontare direttamente i temi del documento digitale,
digitale, della sua valenza in termini giuridici, della
sua trasmissione e della sua conservazione e futura reperibilità;
4) aumento dell'economicità dell'azione amministrativa.
Nell’ottica della dematerializzazione, l’ente ha avviato un forte processo di estensione
este
dell’utilizzo della Pec per tutte le comunicazioni ufficiali ad altre pubbliche amministrazioni e
per le comunicazioni ai professionisti e ai cittadini che abbiano espresso la volontà di utilizzare
questo mezzo di comunicazione.
La
PEC
del
protocollo
protocollo
del
Comune
di
Fragneto
Monforte
è:
[email protected]
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COMUNE DI FRAGNETO MONFORTE
PROVINCIA DI BENEVENTO
ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA
SOGGETTI COINVOLTI
I soggetti coinvolti nelle attività necessarie per attuare il Programma sono:
- l’Organo di indirizzo politico amministrativo che (ex art. 15, comma 1, D. Lgs.
Lgs 150/2009)
promuove la cultura della responsabilità per il miglioramento della performance, del merito,
della trasparenza ed integrità;
- il Responsabile
esponsabile della trasparenza, che sovrintende all’insieme delle attività tese a garantire
l’assolvimento degli obblighi
blighi in materia di trasparenza ed integrità. Detto Responsabile
adempie all’attività di controllo sugli adempimenti degli obblighi di pubblicazione stimolando
i Responsabili dei settori ad aggiornare le informazioni pubblicate, segnalando all’organo di
indirizzo
ndirizzo politico ed all’Organo di valutazione i casi di mancato o ritardato adempimento
degli obblighi di pubblicazione. Provvede inoltre a redigere la proposta per l’aggiornamento
del Programma triennale per la trasparenza e le ulteriori iniziative in rapporto con il Piano
anticorruzione, promuovendo e curando, a tal fine, il coinvolgimento di tutti i settori dell’Ente
e del gruppo di lavoro di cui alla Sezione I del Piano Anticorruzione;
- i singoli titolari di P.O., che sono responsabili, per le rispettive
rispettive materie di competenza degli
oneri di pubblicazione e di trasparenza nei singoli ambiti tematici garantendo il tempestivo,
regolare e completo flusso delle informazioni da pubblicare. L’adempimento di tali obblighi
costituisce oggetto di specifici obiettivi
obiettivi il cui raggiungimento è accertato attraverso il sistema
di misurazione e valutazione della performance. Assicurano la regolare attuazione dell’
”accesso civico”;
- l’Organo di Valutazione, al quale spetta la verifica della coerenza degli obiettivi previsti
pre
nel
Programma triennale per la trasparenza e quelli indicati nel Piano della performance. Tale
organismo utilizza le informazioni e i dati relativi all’attuazione degli obblighi di trasparenza
ai fini della misurazione e valutazione della performance organizzativa e individuale dei
Responsabili di settore.
L’individuazione dei contenuti del Programma è rimessa:
1) agli
gli organi di indirizzo politico amministrativo, che definiscono gli obiettivi strategici in
materia di trasparenza ed integrità, da declinare
declinare nei contenuti del programma triennale,
coerentemente con i contenuti del ciclo della performance;
2) ai Responsabili di Settore che, in relazione a ciascun ambito di competenza, sono tenuti a:
a) coinvolgere i portatori di interesse interni ed esterni per individuare le esigenze di
trasparenza, segnalarle all’organo politico e tenerne conto nella selezione dei dati da
pubblicare e nelle iniziative da adottare;
b) predisporre la mappatura dei dati e delle informazioni che devono essere pubblicate ed
elaborare iniziative per incrementare il livello di trasparenza e promuovere la legalità e la
cultura dell’integrità. La ricognizione dei procedimenti e l’individuazione dei loro
principali profili organizzativi oltre ad essere stata esplicitamente prevista
previst già dalla
Pag. n.55
COMUNE DI FRAGNETO MONFORTE
PROVINCIA DI BENEVENTO
legge 7 agosto 1990, n. 241, è oggetto di specifici obblighi di trasparenza ai sensi del
d.lgs. 33/2013 (art. 35).
3) al Responsabile della trasparenza, che sovrintende e controlla l’attuazione del Programma e
delle singole iniziative, riferendo
riferendo all’organo politico e all’organo esterno di valutazione
eventuali inadempimenti o ritardi.
All’attuazione del Programma concorrono:
- i Settori del Comune a cui compete individuare, elaborare, aggiornare e verificare
l’utilizzabilità dei dati da pubblicare
pubbl
nel sito web.
OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE E CONTROLLI
Il Responsabile della trasparenza, segnalerà eventuali inadempimenti sull’attuazione del piano
della trasparenza ed in particolare sugli obblighi di pubblicazione all’organo politico nonché
all’organo di valutazione.
Rimangono pertanto, in capo ai singoli responsabili in P.O., le competenze e le responsabilità
relative all’adempimento dei singoli obblighi di pubblicazione previsti dalle normative vigenti
così come indicate nell’allegato 1 “Obblighi
“Obblighi di pubblicazione vigenti” che forma parte integrante
e sostanziale del presente piano.
L’organo esterno di valutazione provvede ad attestare l’esatto adempimento degli obblighi di
pubblicazione dei dati previsti al D. Lgs. n. 33/2013 ed a controllare,
controllare, unitamente al RT, il
rispetto non solo degli stessi ma anche dell’attuazione delle misure/azioni individuate nel
presente anche per attivare le valutazioni di competenza della performance, individuale e
organizzativa a carico dei responsabili in P.O. in
in caso di ritardi e/o inadempienze.
In materia di legalità e cultura dell’integrità si fa rinvio alle iniziative codificate nel piano di
prevenzione della corruzione di cui alla Legge 190/2012.
Pag. n.56
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PROVINCIA DI BENEVENTO
ASCOLTO
SCOLTO DEL PORTATORI DI INTERESSE
Per conseguire l’obiettivo
vo di coinvolgimento dei portatori di interesse, ai sensi dell’art. 10 del
D. Lgs. n. 33/2013, è programmato un percorso di coinvolgimento dei cittadini ed associazioni
maggiormente rappresentative nei vari settori di interesse in materia di trasparenza ed integrità,
mirato a:
- Rilevarne i fabbisogni;
- Ottenere feedback e proposte per individuare le aree su cui prevedere azioni ed iniziative;
- Facilitare la reperibilità ed uso delle informazioni contenute nel sito del Comune di
Fragneto Monforte.
La verifica dell’attuazione dei contenuti del programma avviene anche attraverso il
coinvolgimento degli stakeholders in modo da favorire il massimo apporto dei principali
portatori di interesse (associazioni rappresentate nel Consiglio nazionale dei consumatori e degli
utenti, categorie professionali, sindacati, mondo dell’associazionismo, rappresentanti della
scuola ecc.). Per realizzare quanto sopra, in occasione delle revisioni annuali, verranno attivati
appositi percorsi di ascolto dei portatori
portatori di interesse e gli stessi verranno anche coinvolti
nell’aggiornamento annuale sulle azioni ed iniziative da adottare nel Comune in materia di
trasparenza.
ACCESSO CIVICO
Chiunque ha il diritto di richiedere documenti, informazioni o dati su cui vige l’obbligo di
pubblicazione. La richiesta di accesso civico è gratuita e va presentata al Responsabile della
Trasparenza, non è sottoposta ad alcuna limitazione rispetto alla legittimazione soggettiva del
richiedente e non deve essere motivata.
A seguito dii richiesta di accesso civico, l'amministrazione provvede, entro trenta giorni a:
a) pubblicare nel sito istituzionale il documento, l’informazione o il dato richiesto;
b) trasmettere il materiale oggetto di accesso civico al richiedente o comunicarne l’avvenuta
pubblicazione ed il relativo collegamento ipertestuale;
c) indicare al richiedente il collegamento ipertestuale dove reperire il documento,
l’informazione o il dato, già precedentemente pubblicati.
La richiesta di accesso civico comporta, da parte del Responsabile
Responsabile della trasparenza l’esercizio
del potere sostitutivo.
Pag. n.57
COMUNE DI FRAGNETO MONFORTE
PROVINCIA DI BENEVENTO
SANZIONI PER LA VIOLAZIONE DEGLI OBBLIGHI DI TRASPARENZA
Il D. Lgs. n. 33/2013 introduce, agli artt. 46 e 47, una compiuta disciplina delle sanzioni
conseguenti alla violazione degli obblighi di trasparenza.
In particolare, l’inadempimento degli obblighi di pubblicazione previsti dalla suddetta normativa
o la mancata predisposizione del Programma triennale per la trasparenza e l’integrità,
costituiscono elemento di valutazione della responsabilità
responsabilità apicale, causa di responsabilità per
danno all’immagine dell’Ente e sono comunque valutati ai fini della corresponsione della
retribuzione di risultato e del trattamento accessorio collegato alla performance individuale dei
responsabili.
Compete al responsabile
ponsabile per la trasparenza segnalare, in relazione alla loro gravità, i casi di
inadempimento o di adempimento parziale degli obblighi in materia di pubblicazione previsti dal
D. Lgs. n.33/2013 al Sindaco e all’organo esterno di valutazione ai fini dell’attivazione
del
delle
altre forme di responsabilità.
MONITORAGGIO
TORAGGIO EFFETTIVA ATTUAZIONE MISURE/AZIONI 2016/2018
Il monitoraggio sull’attuazione delle misure/azioni avverrà già a decorrere dall’anno in corso
semestralmente e comunque entro il 19/01 dell’annoo successivo, al fine di consentire opportuni e
tempestivi correttivi in caso di criticità emerse. Esso sarà effettuato dal RT in presenza dei
responsabili di area e del NdV.
Pag. n.58
COMUNE DI FRAGNETO MONFORTE
PROVINCIA DI BENEVENTO
PROGRAMMAZIONE TRIENNALE MISURE/AZIONI 2016/2018
Si prevedono le seguenti misure/azioni da realizzare con l’indicazione delle relative scadenze
temporale, nonché dei mesi del monitoraggio nell’attuazione del presente Programma:
ANNO 2016
N
MISURE/AZIONI
SCADENZA
MONITORAGGIO
RESPONSABILE
TEMPORALE
1
Proposta aggiornamento
to del Piano
Triennale per la Trasparenza e
Integrità
2
Informatizzazione e automatizzazione
delle
delibere,
ordinanze
ed
autorizzazioni/permessi di costruire con
trasferimento
automatico
in
amministrazione
ministrazione trasparente di tutti gli
atti amministrativi dovuti per legge.
Utilizzo del protocollo informatico con
la relativa trasmissione di tutti gli atti al
fine di garantire la completa
comp
tracciabilità degli stessi.
3
------------
----------------
Responsabile
Trasparenza
Responsabile
Settore
Amministrativo
31/10/2016
19/01/2017
--------------
31/06/2016
Responsabile Ufficio
protocollo
SCADENZA
MONITORAGGIO
RESPONSABILE
ANNO 2017
N
MISURE/AZIONI
TEMPORALE
1
Responsabile
Trasparenza
Proposta aggiornamento del Piano
Triennale per la Trasparenza e
Integrità
Costituzione
dei
fascicoli
nel
protocollo informatico
2
Tutti i responsabili
ANNO 2018
N.
MISURE/AZIONI
SCADENZA
MONITORAGGIO
RESPONSABILE
TEMPORALE
1
Responsabile
Trasparenza
Proposta aggiornamento del Piano
Triennale per la Trasparenza e
Integrità
Allegato alla presente:
1. Sezione “Amministrazione Trasparente” - Elenco degli obblighi di pubblicazione vigenti
(Gennaio 2016).
Pag. n.59