La rosa nera | L`informazione libera
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18/01/2011 La rosa nera | L'informazione libera Numero 9 del 11/01/2011 HOME LA REDAZIONE CONTATTI ARCHIVIO martedì 18 gennaio Problema rifiuti: Giugliano -Napoli- di notte L’emergenza riprende… anzi non è mai finita. Guardare e poi indignarsi. Ma di chi la colpa? Leggi... Editoriale Mostra 0 | 5 | 10 | 15 Articoli Ultimo Articolo Tutti gli Articoli Fiat, Globalizzazione e crisi del lavoro Dissidi tra Berlusconi e la lega? Quale futuro attende l’Italia? Berlusconi e l’arte del non governo! La politica italiana oggi! Sulla questione Fiat legata in maniera inscindibile alla fenomenologia della globalizzazione... Sport Mostra Tag Berlusconi vince anche alla Camera, e blocca il diluvio! 0 | 5 | 10 | 15 Articoli Ultimo Articolo Tutti gli Articoli Napoli secondo: ma è tutt’oro quello che luccica? Calciomercato 2010/2011 – Secondo Atto. De Laurentiis continua con la sua campagna del risparmio a Gennaio, ma sarà la mossa giusta? Il 2010 sorride al Napoli. Ma il 2011? Politica Mostra Tag Il fair play finanziario, un bluff venduto per miracolo e salvezza calcistica A tu per tu con Diego Armando Maradona jr. 0 | 5 | 10 | 15 Articoli Ultimo Articolo Tutti gli Articoli Casini e il ritorno del figliol prodigo Si voterà in Primavera? Che ne pensa Bossi? Vendola: Le affabulazioni di un mercante di chiacchiere! Casini ha raggiunto il suo scopo. La risibile compagnia di giro cui fa da segretario non ha smentito se stessa... Attualità Ultimo Articolo http://www.larosanera.it/ Mostra Tag Fiducia al governo! La Waterloo di Bocchino! 0 | 5 | 10 Tutti gli Articoli | 15 Articoli Tag 1/3 18/01/2011 La rosa nera | L'informazione libera Il giornalismo italiano oggi Influenza stagionale: il picco previsto tra pochi giorni Mostra 0 | 5 | 10 | 15 Articoli Quella “assenza” che uccide Morgan scrive a Napolitano Tag 12 gennaio alle ore 20.45 La Rosa Nera L'emergenza rifiuti non è mai finita. La Rosa Nera piace a 113 persone 0 | 5 | 10 | 15 Articoli Disoccupazione femminile in aumento, mamme sempre più discriminate Dieta e donna, dall’ingurgito compulsivo ai sensi di colpa F rancesco G iuseppe A nna M arco E v ey C esare M ario V incenzo Raffaella Rosalia Tag Capodanno total look: dal Glam Rock all’animalier e all’abito riciclato P lug-in sociale di F acebook Dipendenza sessuale è donna, paura dell’intimità affettiva Inattività in aumento per i giovani. Incompatibilità tra lavoro e neonato per le donne... Violenza sulle donne, da stalking a omicidio: il bilancio di un anno 0 | 5 | 10 | 15 Articoli Ultimo Articolo Tutti gli Articoli Intervista a Raffaele Giglio dei Gentlemen’S Agreement Da Star Wars a Tron Legacy Tag Oasis V.S. Beady Eye BUM! BUM! BUM! FABBRICARIA! I dischi più attesi del 2011 Per scoprire le novità in arrivo dal gruppo napoletano più “manouche african samba” che c’è... Mostra Nucleare in Italia: quella partita a scacchi truccata | La rosa nera www.larosanera.it L'informazione libera A “Vele” spiegate verso il cambiamento Tutti gli Articoli Cinema La Rosa Nera Nuovo articolo della sezione "E' vero che?" Psicoterapeuta accusato di violenza sessuale Ultimo Articolo Mostra 13 gennaio alle ore 19.16 Perché l’emergenza rifiuti a Napoli non avrà mai fine Morto baby rapinatore ferito lo scorso 3 Gennaio mentre tentava colpo in una tabaccheria. A chi toccherà la prossima volta?... Piano e Forte La Rosa Nera Nuovo articolo di cronaca nella sezione "La Nera" Quella “assenza” che uccide | La rosa nera www.larosanera.it L'informazione libera Tutti gli Articoli Mostra Ti piace. 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Mario Talarico: L’ultimo ombrellaio? http://www.larosanera.it/ 2/3 18/01/2011 La rosa nera | L'informazione libera Vantaggi e svantaggi dell’ energia nucleare in un Paese che sembra aver già fatto la sua scelta (obbligata?)… Economia Göbekli Tepe – Il tempio più antico? Editoriale La Nera La Rosa Napoli Notizie Flash Mostra Who's who | 0 5 | 10 | 15 Articoli Piano e Forte Ultimo Articolo Tutti gli Articoli Pietr Gourdki un caso storico ‘O Mastuggiorge Di aneddoti strani il mondo ne è pieno ma ciò che accadde anni fa a Pietr Gourdki... Sabina Spielrein: la donna che cambiò la psicoanalisi Voti Silvio Berlusconi? Scopri la Rivista di Centro-Destra. Chiedi Ora la tua Copia Omaggio! www.de stra-dx .it/Libri Prestiti Agevolati INPDAP Fino 80.000€ con Rata e Tasso Fisso Chiedi Ora Preventivo! No Autonomi. | 0 5 | 10 | 15 Mada fin.it/Pre stiti_Dipe nde nti Articoli Tutti gli Articoli Scampia felice! Il Welfare non è un lusso! Tag Prestiti INPDAP 80.000€ A Dipendenti e Pensionati anche con Altri Mutui in Corso, Tutto in 48h! www.Dipe nde ntiSta tali.it/INPDAP Nuovi Sconti Hotel Ischia Visita ancora il nostro sito e prenota sempre nuove offerte per te Le Piazze dell’Economia Solidale a Napoli Si conclude il primo ciclo di incontri del laboratorio politico dai cittadini di www.IschiaP re notazioni.it/O ffe rte “Dateci Facoltà…di restare a Scampia con gioia” Napoli: la belle “indifférente” Mostra Economia Who's who Elementare Conan… Ultimo Articolo organizzato Scampia… Politica Sport Luigi Broglio, il Von Braun italiano Mostra Napoli Tag | 0 5 | 10 | 15 Articoli Ultimo Articolo Tutti gli Articoli Miglioramento dei conti pubblici Il problema assicurazione nell’Agro Aversano (e non solo) Tag Pensioni: nuova disciplina normativa Il Ministero del Tesoro ha annunciato, tramite il Ministro Giulio Tremonti, di essere arrivato... 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Il localismo è miope e inaccettab ile, ma il glob alismo dovrà essere riformulato realisticamente come un processo multistep da perseguire con passi commisurati alle gamb e. Al glob alismo vero e proprio non arriveremo prob ab ilmente mai (salvo che nei mercati finanziari) ma è possib ile e auspicab ile puntare a più ampi mercati relativamente omogenei. Tra il policentrismo di milioni di villaggi e l’acentrismo della retorica glob alistica dob b iamo cioè puntare su un mondo oligocentrico strutturato per aree di mercato a tenore di vita pareggiab ile. Non dob b iamo essere localisti ma nemmeno glob alisti ingenui che perseguono un programma di miseria generalizzata secondo il detto «meglio egualmente poveri che inegualmente ricchi»”. Attualità Cinema E' vero che? Economia Editoriale La Nera La Rosa Napoli Notizie Flash Piano e Forte Politica Sport Who's who La realtà è che siamo davvero arrivati al capolinea. La nostra disoccupazione è strutturale, non congiunturale; visto che è dovuta alla “delocazione” del lavoro; e una ripresa senza occupazione deve stupire solo economisti rimasti indietro di decenni. In un mondo globalizzato il lavoro va dove costa meno. Pena il fallimento. Il caso della Fiat è emblematico. Piaccia o non piaccia alla Cgil e in particolare alla Fiom, Marchionne ha ragione, ed è lui che tiene il coltello dalla parte del manico. Fiat sta per “Fabbrica Italiana Automobili Torino”. Spero che anche Marchionne senta questo antico vincolo, e cioè che senza Torino, senza Mirafiori, la Fiat non è più Fiat. Però Marchionne è un manager che va dove deve, e fa quel che fa, per salvare la sua azienda. Mentre la Fiom è un sindacato reazionario che difende l’indifendibile, e cioè, come scrive Massimo Gaggi (Corriere, 2 gennaio), “conquiste inesorab ilmente erose dalla realtà”. Come ha detto ragionevolmente Fassino, se io fossi un operaio della Fiat voterei la proposta Marchionne. Nel mondo il mercato delle automobili è saturo. Nei prossimi anni molti “piccoli” dovranno morire, e solo alcuni giganti sopravvivranno. Ci vuole molta malafede, oppure troppa fede ideologica, per non rendersene conto. In fondo è la stessa Camusso a dire che “se venisse sconfitta la nostra idea di votare no, ma comunque anche se si ritenesse valido il referendum, si applicherà quell’accordo; come ottempereremo allora alla nostra funzione di rappresentanza dei lavoratori, come ricostruiremo le condizioni del camb iamento? Questa la domanda che dob b iamo proporci proprio perché siamo insieme e vicini. Insieme oggi nel giudicare, ma pronti ad interrogarci per traguardare un futuro dentro le aziende Fiat. Sicuramente possiamo, vogliamo, dob b iamo incontrarci per fare insieme le riflessioni che la vertenza propone a tutti noi”. Di contro l’ad della FIAT Sergio Marchionne ha replicato che “In qualsiasi società civile quando la maggioranza esprime un’opinione anche con il 51%, la minoranza ha perso. È un concetto di civiltà comune. Quando si perde si perde. Io ho perso tantissime volte in vita mia e sono stato zitto. Sono andato avanti e non ho reclamato. Se venerdì vince il sì ha vinto il sì e il discorso è chiuso. Non possiamo fare le votazioni 50 mila volte. Capisco che nessuno voglia perdere, ma una volta che ha perso ha perso”. Vincenzo Branca Mi piace Di' che ti piace questo elemento prima di tutti i tuoi amici. Edit this entry. This entry was posted on martedì, gennaio 11th, 2011 at 18:59 and is filed under Editoriale. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site. Edit this entry. Lascia un commento http://www.larosanera.it/?p=1439 1/2 18/01/2011 Napoli secondo: ma è tutt’oro quello … Numero 9 del 11/01/2011 HOME LA REDAZIONE CONTATTI ARCHIVIO Napoli secondo: ma è tutt’oro quello che luccica? Sezioni MARTEDÌ, 11 GENNAIO 2011 18:56 Attualità NESSUN COMMENTO Sarebbe troppo facile ora dire che è tutto bellissimo, che la Società Calcio Napoli ha lavorato perfettamente, che si può puntare alla Champion’s o addirittura puntare al tricolore. Troppo sottile è la linea di confine che divide l’esaltazione dalla depressione. In un clima così infuocato, colmo di facili entusiasmi e complimenti usati quasi come se fossero dei fazzolettini Tempo, è bene tenere la calma e cercare di ragionare sui punti cardine che riguardano questo preciso momento della stagione partenopea. Il Napoli, vice-campione d’inverno, si preparara ad affrontare la seconda parte della stagione, quella più difficile (soprattutto con i probabili ritorni in lizza di Inter, Roma e Juventus), carico di entusiasmo e convinzione dei propri mezzi. Ma fino a quando durerà? Cinema E' vero che? Economia Editoriale La Nera La Rosa Napoli Notizie Flash Piano e Forte Politica Sport Who's who E’ lecito chiederselo visto che sia il secondo anno di Reja, che il primo di Mazzarri, hanno regalato un girone d’andata esaltante e un girone di ritorno (soprattutto nella stagione di Reja/Donadoni) deprimente (sempre i due opposti). Il tutto dovuto ad un mancato quanto doveroso intervento sul mercato da parte della società: è pensiero di molti che se si fosse intervenuto nel mercato di riparazione, due anni fa, Reja probabilmente sarebbe ancora sulla panchina azzurra; come è opinione di tutti che se lo scorso anno si fosse preso qualcosa a Gennaio, il Napoli si sarebbe trovato in Champion’s al posto della Sampdoria. Ogni anno la solfa è sempre la stessa: “Non rompiamo gli equilibri”…e poi il calo. Quanti cali ancora ci vorranno per insegnare a questo nuovo corso societario che se si vuol restare su, a meno che non si abbia una squadra tipo l’Inter formata da 30 calciatori (uno più forte dell’altro), si deve intervenire a Gennaio? Probabilmente la strategia è sempre quella del Team-Panettone, ovvero della squadra che rende bene fino a Natale (per acquisire sponsor, abbonamenti, fiducia dei tifosi ecc.) e che cade vertiginosamente nel girone di ritorno. Una logica perdente per i tifosi, ma vincente per il presidente De Laurentiis. I tifosi azzurri sperano in due acquisti di qualità che possano aiutare la squadra a mantenere questa posizione, ma il patron azzurro saprà accontentarli? E’ pur vero che non bisogna rompere gli equilibri della squadra, ma se a Gennaio non arriverà nessuno e se ci sarà nuovamente un calo in graduatoria, i tifosi potrebbero rompersi qualcosa di molto più sofisticato del tanto decantato equilibrio… Errare humanum est, perseverare autem diab olicum, et tertia non datur. Marco Branca A Marco Branca, Marco Della Gatta e altri 7 piace questo elemento. Non mi piace più Edit this entry. This entry was posted on martedì, gennaio 11th, 2011 at 18:56 and is filed under Sport. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site. Edit this entry. Lascia un commento Loggato come webmaster. Esci » http://www.larosanera.it/?p=1436 1/2 18/01/2011 Casini e il ritorno del figliol prodigo | … Numero 9 del 11/01/2011 HOME LA REDAZIONE CONTATTI ARCHIVIO Casini e il ritorno del figliol prodigo Sezioni MARTEDÌ, 11 GENNAIO 2011 19:01 Attualità NESSUN COMMENTO Casini ha raggiunto il suo scopo. La risibile compagnia di giro cui fa da segretario non ha smentito se stessa nel proporsi come salvatrice della patria. La debolezza del Pdl la si commisura proprio dalle entità delle sue gomene di salvataggio che, come in questo caso, vogliono sostituirsi alla nave madre pur essendo solo canotti. Non mi piacciono queste alleanze, ma immagino che non se ne possa fare a meno. Comunque Casini ha di fatto scaricato Fini a meno che non faccia il doppio o il triplo gioco e questo da Casini sarebbe il minimo che ci si può aspettare. Forse sono servite anche le bacchettate di Bagnasco e C. per convincerlo e questo dà la misura di quanto sia un servo. Sono certo che Berlusconi conosca molto bene i sui “polli”. Certo, potesse scegliere, farebbe sicuramente a meno di Casini, Lombardo e soci…che, fatti quattro conti, tornano con la coda fra le gambe facendo finta di patteggiare. E a Berlusconi non resta che incassare, cosi potrà continuare a governare, provare a completare le riforme ed accontentare Bossi con il federalismo, per poi ridimensionare il pur bravo ma indisciplinato Tremonti e riorganizzare a propria immagine il partito. Sta dimostrando accortezza e saggezza. Cinema E' vero che? Economia Editoriale La Nera La Rosa Napoli Notizie Flash Piano e Forte Politica Sport Who's who In conclusione, l’opposizione ha paura di elezioni anticipate, che favorirebbero solo Lega e PdL, e quindi sono disposti a tutto, anche a sorbirsi il Cavaliere per almeno un altro biennio e chissà se non anche sul Colle. Ieri sera su LA7, Casini insisteva nel dire che lo fa per il bene del paese, intanto saltella di qua e di là dicendo sempre le stesse cose, basta che nell’inesistente terzo polo sia lui a dare le carte. Alla domanda della Gruber se parlava in nome della terza gamba ha risposto serafico, “Fini è con me”. Adesso della figura del traditore non voglio parlare ma se lo scopo di Bocchino e Granata era quello di portare la borsa a Casini devo dire che ci sono riusciti, congratulazioni. Questa volta destra e sinistra devono acquistare chiavi in mano da Casini e dai suoi soci senza scartare il pacco, con il rischio di fare la fine di quei tabagisti che compravano a Forcella stecche di sigarette che si rivelavano contenere nel migliore dei casi solo un mattone. Mi piace Di' che ti piace questo elemento prima di tutti i tuoi amici. Edit this entry. This entry was posted on martedì, gennaio 11th, 2011 at 19:01 and is filed under Politica. 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Gli organi competenti stimano che verranno colpiti dal virus influenzale circa cinque milioni di italiani. Una significativa percentuale contrarrà il virus H1N1, che, ricordiamo, fu ritenuto responsabile della passata epidemia di influenza suina, mentre una minore incidenza avranno altri due virus: l’H2N2 Perth e il B/Brisbane. Per poter capire se si è stati contagiati dal virus dell’influenza stagionale o da altre forme virali occorre sapere che si parla di virus influenzale quando: Attualità Cinema E' vero che? Economia Editoriale La Nera La Rosa Napoli Notizie Flash Piano e Forte Politica Sport Who's who - la febbre è a insorgenza improvvisa ed elevata, superando i 38°; - è presente almeno uno tra i sintomi generali sistemici, ovvero: dolori muscolari, senso di stanchezza e di spossatezza, cefalea, sudorazione e brividi; - si manifesta almeno uno tra i sintomi respiratori: tosse, mal di gola e raffreddore; - è presente nausea, vomito e/o diarrea. L’influenza del 2011 si presenta quindi con mal di gola, mal di pancia e diarrea, dolori muscolari ed affanno, febbre con temperatura di 38° con un decorso di 48 ore. Nonostante le cifre elevate degli italiani colpiti dal virus, quest’anno l’influenza è stata definita di “media entità” e non “pandemica” come quella dello scorso anno. E’ bene comunque conoscere i consigli e le accortezze degli specialisti per potersi difendere al meglio. Il contagio dell’influenza si può verificare per via aerea, attraverso le gocce di saliva, oppure tramite il contatto con mani contaminate dalle gocce stesse; per ridurre la trasmissione del virus occorre quindi: - lavarsi le mani frequentemente; - coprire naso e bocca quando si starnutisce o si tossisce; - usare mascherine negli ambienti sociali affollati; - utilizzare farmaci antivirali; - fare una vaccinazione preventiva. Il vaccino antinfluenzale si rivela efficace nel 80% dei casi, ma la sua efficacia riguarda esclusivamente i virus dell’influenza e non protegge quindi da altre malattie quali raffreddore, mal di gola ecc. Il vaccino offre una protezione che va dalle due settimane successive all’iniezione fino agli otto mesi successivi; esso è gratuito e fornito dai medici di famiglia per chi fa parte delle categorie a rischio (anziani di età superiore ai 65 anni, bambini fino ai 6 mesi e adulti affetti da particolari patologie); per la restante popolazione, invece, è disponibile a pagamento in farmacia. Prima di richiedere un vaccino è consigliabile valutare con il proprio medico i rischi e i benefici di una vaccinazione per l’influenza. Si sa che una sana e corretta alimentazione proteggono il nostro corpo dagli agenti influenzali, e la Coldiretti ha indicato alcune direttive da seguire a tavola; per cui bisogna assumere: - frutta di stagione (mele, pere e le arance che contengono vitamina C); - verdure (spinaci, cicorie e insalata poiché ricche di vitamine, calcio, fosforo e potassio); - legumi (fagioli, piselli, lenticchie e ceci); - carni che contengono proteine necessarie per combattere e prevenire l’influenza. A tutti questi consigli se ne aggiunge un ultimo e non meno importante: quello di riposarsi il più a lungo possibile al caldo. Simona Esposito Mi piace A Simona Esposito e altri 3 piace questo elemento. Edit this entry. This entry was posted on martedì, gennaio 11th, 2011 at 17:59 and is filed under Attualità. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site. Edit this entry. http://www.larosanera.it/?p=1430 1/2 18/01/2011 Quella “assenza” che uccide | La rosa … Numero 9 del 11/01/2011 HOME LA REDAZIONE CONTATTI ARCHIVIO Quella “assenza” che uccide Sezioni GIOVEDÌ, 13 GENNAIO 2011 18:03 Attualità NESSUN COMMENTO Davvero si può morire a diciassette anni con un proiettile conficcato in testa? Si. E non bisogna nemmeno andare troppo lontano per trovare questa risposta: basta restare nei vicoli ombrosi e malfamati dei quartieri popolari di Napoli, dove lo Stato è un miraggio insperato e la civiltà non arriva, se non nella sua forma più brutale e arcaica, l’impietosa legge del taglione, l’”occhio per occhio dente per dente” a cui è impossibile sottrarsi. E’ qui che la morte abita, in questi luoghi dimenticati dalla legge e dalle istituzioni; qui la morte prolifera, giusta, meno giusta, e colpisce a caso, indiscriminatamente, Cinema E' vero che? Economia Editoriale La Nera La Rosa Napoli Notizie Flash Piano e Forte assecondando le leggi di un Fato capriccioso. Politica E’ morto ieri sera Anthony, diciassettenne ferito circa una settimana fa da un poliziotto in borghese mentre tentava una rapina a mano armata in una tabaccheria del centro, insieme a un complice diciottenne, ora in stato di fermo. A tutti noi viene da pensare: se l’è meritato. La legge del taglione insita nella mentalità dominante ci spinge a giudicare giusta la morte di chi non avrebbe esitato probabilmente a uccidere a sua volta. E purtroppo questa considerazione diventa vera in un mondo in cui non si può contare su nessuno a parte che su se stessi per difendersi dagli altri. In un mondo in cui l’altro non è più un possibile amico, ma un nemico certo da cui guardarsi, o da aggredire e depredare prima che lui aggredisca noi. La morte qui è figlia della violenza, la violenza è figlia della disperazione, la disperazione figlia della solitudine e dell’abbandono. Nessuna via di scampo. La morte è forse l’unico modo che resta per sfuggire a una realtà che offre solo degrado e aberrazione. Sport Who's who E di aberrazione Anthony ne aveva vista tanta, con un padre ucciso allo stesso modo, mentre tentava una rapina alle poste, e un fratello caduto sotto il fuoco della camorra per aver alzato troppo la testa. Che alternative può avere un ragazzo dopo aver vissuto tutto questo? La risposta è: molto poche. Anthony non ha fatto altro che ripetere quello che suo padre e suo fratello avevano fatto prima di lui. La morte qui è la spia di un disagio sociale di cui siamo tutti vittime. Vittima è una madre che vede morire due figli perché è incapace di dare loro un’educazione, e non trova di meglio da fare che accusare di “cattiveria” un poliziotto che ha reagito come chiunque avrebbe fatto davanti alla pericolosa minaccia di una violenza ingiusta; un ragazzo che muore a diciassette anni cercando disperatamente di far sentire la sua voce a una società che non gli offre alcuna opportunità; un tutore della legge, che poi in fondo è sempre un uomo come gli altri (e che per fortuna in questo caso non sarà indagato per omicidio), che per tutta la vita si porterà dietro il rimorso di aver ammazzato un ragazzino, ma sapendo che se non l’avesse fatto probabilmente sarebbe morto insieme ai tabaccai, padre e figlio, altri due innocenti; un onesto lavoratore che ogni mattina e ogni sera, alzando e abbassando la saracinesca del suo negozio trema di paura al pensiero di una rapina, lui come tutti gli altri commercianti della zona. Siamo tutti vittime dello stesso cancro istituzionale, che invade – e uccide – con la sua assenza. Dove sono le autorità? Dove sono i governi e i partiti, dove le volanti della polizia? Dove sono i centri di riabilitazione per i minori, ma prima ancora gli spazi verdi, le aree di gioco per i bambini, le attrezzature sportive che altrove sono gratuite? Dov’è la tanto discussa ma mai realizzata prevenzione, che prima di tutto si costruisce nella tutela della qualità della vita dei cittadini? Qui i nostri bambini giocano per strada, e quello che imparano è quello che vivono: violenza, terrore, prevaricazione. Poi quei bambini crescono, e per tutta la vita si portano dietro quel rancore rabbioso, quella sensazione di non essere mai stati visti, tutelati o riconosciuti, quella percezione di abbandono e indegnità. E quando la rabbia è troppo soverchiante per diventare giusta indignazione a servizio di una buona causa, o tutt’al più passiva rassegnazione a subire, allora esplode, si trasforma in violenza. E sono sempre i più deboli, i più bistrattati a farne le spese. Questa macchina statale è come una cattiva madre, che non nutre i suoi figli ma li fa crescere nella miseria (o meglio, nella munnezza), per poi lasciarli a scannarsi l’uno con l’altro e soccombere con essi, sempre più corrotta, sempre meno efficiente, sempre più schiacciata dalle ritorsioni dei suoi stessi figli diventati predoni, che cercano disperatamente di ottenere con l’imbroglio e la prepotenza quello che di diritto gli sarebbe spettato, ma che non hanno mai avuto. A questa “madre” incurante ciascuno reagisce a suo modo, chi meglio, chi peggio. Qualcuno trova la forza di diventare un cittadino onesto, cerca di mettere le sue azioni a servizio degli altri, di migliorare il luogo in cui vive; qualcun altro semplicemente china la testa e si rassegna alla paura, all’omertà, alla sopportazione. Qualcun altro ancora sceglie intenzionalmente, o – molto più spesso – si ritrova quasi per caso sulla via della delinquenza, e una volta entratoci non ha la forza – o la voglia – di uscirne. Stavolta è toccato a Anthony, e allora tutti a puntare il dito accusatore contro mariuoli e delinquenti. La realtà resta una sola: qui siamo tutti figli della stessa madre strafottente e egoista. Giuliana Gugliotti http://www.larosanera.it/?p=1478 1/2 18/01/2011 Disoccupazione femminile in aument… Numero 9 del 11/01/2011 HOME LA REDAZIONE CONTATTI ARCHIVIO Disoccupazione femminile in aumento, mamme sempre più discriminate MARTEDÌ, 11 GENNAIO 2011 17:52 Sezioni Attualità NESSUN COMMENTO Cinema Inizio istituzionale per una sciocca barzelletta che ci raccontiamo da anni. Art. 1 della Costituzione: “L’Italia è una Repub b lica democratica fondata sul lavoro”. Strane le coincidenze per le quali il Paese sembra stia perdendo la sua identità, la democrazia sia un optional e il lavoro oramai sia fondato su contratti a progetto e a tempo determinato (quando, ovviamente, non siano “a nero”). Di dubbia efficacia per la verificabilità dei dati è considerare come “soggetto occupato” anche quello che tra tre mesi, per contratto, non lo sarà più. Purtroppo esiste il buono e cattivo di una particolare visione delle cose. Certo appariamo al mondo con un tasso di disoccupazione decisamente inferiore rispetto al reale “danno” che siamo costretti a portarci dietro, ma chi ci rimette, nonostante una classificazione dei dati controversa, è il giovane. Quest’ultimo rappresenta la categoria dell’inoccupato e del disoccupato. Circa il 28,9%, secondo dati ISTAT, è senza lavoro. Il 10% è tutto femminile. E' vero che? Economia Editoriale La Nera La Rosa Napoli Notizie Flash Piano e Forte Politica Sport Who's who Osserviamo la situazione nel complesso per poterne trarre alcune conclusioni. A settembre 2010 si è registrato un tasso di inattività pari al 38,6% della fascia compresa tra i 15 e 64 anni. L’anno 2009 aveva chiuso con circa il 32%. Il Nord e il Centro non raggiungono il 35%, mentre il Sud sfiora in positivo il 50%. Ma a far riflettere sono i dati sulla disoccupazione femminile, che attraversa il Centro-Nord con il 24,7% e raggiunge il Sud Italia con il 36%. Le donne da sempre hanno ricoperto il ruolo assegnatogli come “dedite alla famiglia” e, nonostante questo, si sono fatte strada in un mondo del lavoro prettamente maschile. Le discriminazioni subite sono ancora piuttosto frequenti, ma il “soggetto debole” ha imparato ad essere più freddo e calcolatore dell’uomo sul lavoro. L’indagine condotta a partire dal 2001 e per gli otto anni successivi dal Cofimp (Consorzio per la formazione e lo sviluppo delle piccole e medie imprese) ha evidenziato nella donna un calo di empatia e di sensibilità, nonché di cordialità sul lavoro. Tutti elementi questi che ci permettono di tirare le somme sull’attuale condizione della donna. Lavoro o famiglia. Nessun errore in queste tre semplici parole. Pochi i margini di flessibilità sul posto di lavoro, che non permettono la crescita di una realtà familiare stabile. Poche le occupazioni che rendono possibile il sogno di molti giovani, in quanto la percentuale più alta deve vivere e crescere nella precarietà. Qualora la fortuna vi abbia baciato con un lavoro a tempo indeterminato che vi permetta di allargare la famiglia, ecco che arriva il problema per le donne di crescere i loro bambini. Le dimissioni della mamma, secondo dati ISTAT, arrivano nel primo anno di età del figlio con la stessa motivazione per il 48,5% dei casi: “incompatibilità tra occupazione lavorativa e assistenza del neonato”. Molteplici le motivazioni per una scelta così drastica. In primis prevale la componente economica. Un asilo nido o una baby sitter a tempo pieno costa quasi quanto un mese del “lavoro di oggi”, risultando così una scelta sconveniente e poco intelligente. Inoltre la precarietà spinge la donna, già emotivamente provata dal distacco dal figlio neonato, a rinunciare ancora più volentieri ad un contratto senza futuro. In più molte aziende non tengono conto delle reali necessità innanzitutto del piccolo e, in seconda battuta, della mamma, per i primi mesi dopo la maternità. Purtroppo, per quanto qualcosa sembri muoversi nell’aria, l’Italia rimane uno dei Paesi maggiormente industrializzati la cui stessa politica discrimina la donna, e soprattutto la mamma che lavora. Roberta Santoro Mi piace A Roberta Santoro, Briony Tallis e altri 2 piace questo elemento. Edit this entry. This entry was posted on martedì, gennaio 11th, 2011 at 17:52 and is filed under La Rosa. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site. Edit this entry. Lascia un commento Loggato come webmaster. Esci » http://www.larosanera.it/?p=1426 1/2 18/01/2011 Intervista a Raffaele Giglio dei Gentle… Numero 9 del 11/01/2011 HOME LA REDAZIONE CONTATTI ARCHIVIO Intervista a Raffaele Giglio dei Gentlemen’S Agreement Sezioni MARTEDÌ, 11 GENNAIO 2011 17:47 Attualità NESSUN COMMENTO Con i Gentlemen’S Agreement c’è sempre da sbilanciarsi in osanna e complimenti, un po’ perché ci piacciono, un po’ perché sono quei casi rarissimi di bands che cercano di portare avanti un discorso sempre originale e prendendo spunto da generi musicali un po’ bistrattati (come la musica Manouche che aveva come esponente massimo Django Reinhardt, vera leggenda Jazz a cavallo fra gli anni ‘30 e ‘40). Abbiamo fatto una chiacchierata con Raffaele Giglio, estrosa mente del gruppo, che passeggiando su immaginari calçada di Rio ci ha parlato un po’ del nuovo disco e del nuovo sound. Allora Mr. Giglio, Vi avevamo lasciati con “Let me be a child” in mezzo alle balle di fieno e agli spaventapasseri, cosa è successo nel frattempo? Cinema E' vero che? Economia Editoriale La Nera La Rosa Napoli Notizie Flash Piano e Forte Politica Sport Who's who Dopo il nostro primo disco sono successe molte, ma moltissime cose! Ab b iamo venduto tutte le copie del disco ! 160 concerti in 18 mesi, passando da una scomoda station-wagon ad uno scomodissimo furgone. Due tour in Francia, e nel mezzo un camb io decisivo di line-up, molto decisivo! Un videoclip, Blonde Country Girl, in rotazione su All Music ed MTV e tanta pre-produzione per il disco nuovo. Poi ancora live, registrazione di Carcarà, live, missaggio e ora siamo in attesa del nascituro! Dimenticavo, adesso ab b iamo un furgone molto più comodo! “Carcarà” è il nome del nuovo lavoro di casa Agreement. Da cosa nasce il nome, vi ha ispirato qualcosa o qualcuno in particolare? Carcarà nasce da un lib ro che mi ha aperto la testa e ci ha ficcato dentro tutto il suo sapere. Il lib ro in questione si chiama “Verità Tropicale” scritto da Caetano Veloso. Una vera b ib liografia su un mondo, non proprio sconosciuto (i miei ascoltano Bossa e Veloso da quando ero piccolo!), un ricettario su compositori, musicisti, cantautori del Brasile (sotto dittatura) degli anni ’60. Anche lì c’e stato un movimento musicale simile a quello occidentale degli anni 60/70, ma con le loro sfumature. E , insomma, nel lib ro si parlava di questa canzone “Carcarà”, cantata da Maria Bethania (sorella di Caetano Veloso), una melodia che sub ito mi ha rapito. Allora documentandomi, ascoltando, imparando b ene la Bossa Nova come il Forro o la Batucada, ho scritto una storia che non c’entra nulla con la canzone in questione. Ho preso solo il titolo e ci ho ricamato un disco con un unicum narrativo che si srotola dalla prima canzone fino all’ultima. Una storia di un “amor che a terminado” e l’incontro di Carcarà con… Ho letto sul blog di Materia Principale che avete utilizzato vari strumenti per voi “nuovi” e provenienti da influenze musicali diverse ognuno dall’altro, quali sono stati quelli con i quali vi siete divertiti di più e come vi è venuto in mente? Non volevamo utilizzare le stesse sonorità di “Let me b e a child”, ma è accaduto così per caso! Avendo in casa un cub ano(il marito di mia sorella), ho imparato a suonare il “Tres Cub ano”, una chitarra tipicamente latina con tre corde doppie . Poi Gib b one, il nuovo elemento dei Gentlemen’S Agreement, è uno studioso di ritmi latini, specialmente b rasiliani, e suona il Surdo, la Caixa, Agogo, Tamb ourim, Pandeiro. Ab b iamo anche noi imparato a suonicchiare queste percussioni e così facendo ci siamo catapultati in pieno nel mondo adatto a Carcarà. Mentre Fab io Renzullo (Tromb a/Armonica) e Antonio Gomez (Contrab asso) avevano suonato assieme in un gruppo di musica cub ana. Il nostro b atterista prodigio, Andrea De Fazio, si è immerso in questi ritmi con estrema naturalezza e li ha fatti suoi. Come va col Manouche African Samba? E’ stata la nuova line-up del gruppo ad influire su questo nuova direzione oppure è stato il contrario? Manouche African Samb a è quello che mi viene in mente se devo descrivere i due ceppi dove, in questo momento di preparazione del nuovo spettacolo, i Gentlemen’S Agreement stanno attingendo. Ti spiego: Manouche per me è Django Reinhardt e le sue ritmiche, African Samb a è, invece, un samb a più vicino alle sue origini. Più accostab ile a un gioco di ritmi b allab ili scomposti, quasi come un rito, come se si volesse andare in “trance”, ma con la dolcezza del samb a-cansao. La nuova formazione ha influito in questa scelta, ma prima c’è stata la volontà nostra, nello scrivere le canzoni di Carcarà, indirizzando tutto verso quei lidi. Dove e quando potremo ascoltare il nuovo disco? Ci segnali qualche data interessante a breve termine per ascoltarvi? Il disco uscirà sempre per l’etichetta “MATERIA PRINCIPALE”, la distrib uzione sarà curata da Goodfellas, così come l’ufficio stampa. Mentre per i concerti l’agenzia b ooking che ci segue, Grinding Halt, sta lavorando per farci girare tanto per tutta la primavera e l’estate che verrà. L’art work è affidato ad un grande artista napoletano, Alessandro Rak, che sta ultimando in questi giorni sia il b ooklet e sia il http://www.larosanera.it/?p=1420 1/2 18/01/2011 Intervista a Raffaele Giglio dei Gentle… primo video che verrà estratto dal nuovo disco “Carcarà”. Il disco uscirà in tutti i negozi agli inizi di Marzo, così come il nuovo tour. Mentre prima dell’uscita ab b iamo due live, il 27/01 a Roma mentre il 28/01 a Caserta al Teatro Civico 14, per la rassegna “Cinema dal Basso”. Ce lo fai un “IHH-AHH” a noi lettori de “La Rosa Nera”? Preferisco, visto che ora dalla campagna ci siamo trasferiti al mare, dirvi e salutarvi con un b el: Holaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!! http://www.myspace.com/thegentlemensagreement Marco Della Gatta A Marco Branca, Briony Tallis e altri 5 piace questo elemento. Non mi piace più Edit this entry. This entry was posted on martedì, gennaio 11th, 2011 at 17:47 and is filed under Piano e Forte. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site. Edit this entry. Lascia un commento Loggato come webmaster. Esci » INVIA LINEA DI CONFINE LINK 2 LINK 3 LINK 4 LINK 5 THE BEATALL Editore: A.C.S.P. C.F. 95094790631 - Registrazione Tribunale di Napoli n. 86 del 26.10.2010 per la diffusione elettronica e cartacea http://www.larosanera.it/?p=1420 2/2 18/01/2011 Che bella giornata per Checco Zalone… Numero 9 del 11/01/2011 HOME LA REDAZIONE CONTATTI ARCHIVIO Che bella giornata per Checco Zalone Sezioni MARTEDÌ, 11 GENNAIO 2011 17:42 NESSUN COMMENTO Che l’anno nuovo per il cinema italiano si sarebbe aperto nel segno della commedia già lo sapevamo (http://www.larosanera.it/?p=1315). Ma l’inaspettato exploit di Checco Zalone proprio no! Si dice sempre che bissare il successo del primo film è impossibile, ma a quanto pare non lo è se ti chiami Luca Medici e di professione fai il comico. Alla sua seconda incursione cinematografica, con Che b ella giornata, Checco Zalone ha fatto registrare un record d’incassi d’apertura per il nostro paese. La pellicola diretta da Gennaro Nunziante, forte delle sue 900 copie, è riuscita infatti nell’impresa di superare un campione assoluto del box office come il kolossal di James Cameron Avatar, che proprio un anno fa aveva incassato (contando il vantaggio del costo del biglietto più alto causa 3D) 12,9 milioni di euro in cinque giorni di programmazione contro i 13,5 milioni registrati da Che b ella giornata nei suoi primi quattro giorni di permanenza nelle sale. 18,6 milioni, l’introito complessivo del film di Checco Zalone già in odore di battere il “record dei record” a cui finora ci si è avvicinato solo Benvenuti al Sud di Luca Miniero (quasi 30 milioni). Stiamo parlando de La vita è b ella di Roberto Benigni, che nel 1997 incassò 31.231.984 euro. Insomma, risultati davvero insperati, come del resto lo erano stati quelli registrati dall’esordio di Zalone nel 2009 quando Cado dalle nub i si fermò a quota 14.073.000. “La giornata è sempre più b ella – ha commentato Pietro Valsecchi, produttore con la Taodue, il talent scout che ha portato Checco al cinema dopo aver visto, grazie al figlio, un suo video su YouTub e. Spero vivamente che il film di Checco infonda fiducia a tutti i produttori italiani a continuare a fare cinema, perché tutti, in questo momento possiamo fare ottimi risultati”. Ma perché Zalone funziona? verrebbe da chiedersi. La risposta non potrebbe essere più banale: perché fa ridere. Il merito è sicuramente di una comicità politicamente scorretta che piace e diverte grandi e piccoli senza mai trascendere troppo nel volgare. Attualità Cinema E' vero che? Economia Editoriale La Nera La Rosa Napoli Notizie Flash Piano e Forte Politica Sport Who's who Fedele al suo personaggio di meridionale grezzo, ignorante, cafone, il comico pugliese divenuto celebre grazie a Zelig stavolta prende di mira terroristi islamici, carabinieri e persino i militari impegnati in zona di guerra, ma sempre con quell’ironia che non può non strappare una risata. In Che Bella giornata, Checco è di nuovo all’ombra della Madonnina, dove è riuscito a diventare – su raccomandazione – uomo della sicurezza del Duomo. Adescato da una bella ragazza islamica se ne innamora perdutamente, ignorando che Farah in realtà sta pianificando un attentato terroristico e che lui è la pedina di un gioco pericoloso, ma che tra gag ed equivoci si trasforma in uno spasso, almeno per noi. Che la leggerezza di Zalone piaccia o meno, questo fenomeno del box office ci ha dimostrato ancora una volta quanto gli italiani preferiscano di gran lunga una bella commedia dal sapore nostrano piuttosto che quei filmoni tutti effetti e grandi nomi made in Hollywood. Se queste sono le premesse il 2011 sarà un anno d’oro per il cinema italiano. Enrica Raia Mi piace A Marco Della Gatta, Briony Tallis e un'altra persona piace questo elemento. Edit this entry. This entry was posted on martedì, gennaio 11th, 2011 at 17:42 and is filed under Cinema. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site. Edit this entry. Lascia un commento Loggato come webmaster. Esci » http://www.larosanera.it/?p=1415 1/2 18/01/2011 Nucleare in Italia: quella partita a scac… Numero 9 del 11/01/2011 HOME LA REDAZIONE CONTATTI ARCHIVIO Nucleare in Italia: quella partita a scacchi truccata Sezioni MERCOLEDÌ, 12 GENNAIO 2011 02:13 NESSUN COMMENTO Nucleare si, nucleare no. E’ questo il dilemma schizzato alle luci della ribalta sulla scena politico-economica italiana e non solo, da quando Berlusconi firmò, agli inizi di un ormai lontano 2009, in piena crisi economica, un lauto accordo con Sarkozy per la costruzione in Italia di quattro centrali nucleari, da appaltarsi alla francese e più esperta in materia Edf, in collaborazione con la società italiana detentrice quasi assoluta del monopolio dell’approvvigionamento energetico, l’Enel. E mentre l’Italia dei Valori suda le proverbiali sette camicie impegnandosi in una raccolta di firme per un nuovo referendum anti-nuke che potrebbe rivelarsi addirittura controproducente qualora non si dovesse raggiungere il quorum, il Forum Nucleare Italiano diffonde in tv e su Youtub e uno spot pubblicitario volto a sensibilizzare il grande pubblico rispetto a una scelta che viene presentata come epocale: nucleare si o nucleare no? Attualità Cinema E' vero che? Economia Editoriale La Nera La Rosa Napoli Notizie Flash Piano e Forte Politica Sport Who's who Lo spot, oramai arcinoto, che inscena una partita di scacchi tra due contendenti gemelli all’aspetto ma portatori delle due opposte teorie, pro e contro nucleare, nasce in teoria con lo scopo di promuovere il dibattito tra i cittadini e aiutare chi ancora non ce l’ha a farsi un’opinione: un’iniziativa dai lodevoli intenti, non c’è che dire. Peccato però che una parte del suo fascino vada smarrita quando ci si accorge, contrariamente alle attese di quanti si aspettano di vedere stimolato il dibattito, che sul canale ufficiale di Yotube del Forum Nucleare Italiano è stata disattivata quella funzione che permette agli utenti di postare commenti al video dello spot. Fascino che si perde poi completamente nella amara scoperta che dietro il Forum Nucleare, che si dichiara addirittura un’associazione no-profit, si celano in realtà gli illustri nomi delle grandi aziende energetiche italiane quali Edinson, Enel, Alstom Power, Ansaldo nucleare e Areva, che forse qualche piccolo interesse a nuclearizzare l’Italia ce lo avrebbero, per non parlare degli eventuali profitti. E sul web si aprono le danze della polemica sullo spot, che viene dichiarato ingannevole e fazioso e riproposto in una serie di forme alternative, da quelle più impegnate a quelle più ludiche e satiriche. Per una completa e accurata analisi semeiotica che dimostra come lo spot in questione sfrutti forme non verbali di comunicazione persuasiva (il colore e i movimenti degli scacchi, il timbro di voce dei protagonisti) allo scopo di indirizzare i favori dello spettatore verso l’ipotesi nuclearista visitate questo link: http://italianimbecilli.blogspot.com/2010/12/lingannevole-spot-favore-delnucleare.html. Quali sono i reali pro e contro di questa scelta? Quali – e soprattutto di chi – gli interessi in gioco? La tradizione nucleare italiana ha origini molto lontane e dagli insospettabili fasti. La prima centrale nucleare fu costruita nei primi anni ’60 a Latina, con tecnologie per l’epoca molto avanzate, prese a prestito dagli “alleati”, che la rendevano l’esemplare più potente in Europa. A seguire vennero le centrali di Sessa Aurunca e Trino, all’epoca la più potente del mondo, tanto da far figurare l’Italia come terzo produttore mondiale – dopo Stati Uniti e Gran Bretagna – di energia nucleare, che tuttavia, ben lungi dall’esaurire il fabbisogno energetico nazionale, ne garantiva solo un misero 4%. Negli anni ’70 fu poi la volta di Caorso, fino alla scelta di rimodernamento tecnologico che negli anni ’80 decise la costruzione dell’ennesima centrale a Montalto di Castro e l’ampliamento di quella di Trino. A stroncare la dirompente carriera nuclearista dell’Italia arrivò poi quel devastante incidente di Chernobyl, oggi attribuito all’arretratezza delle centrali e all’inaffidabilità del personale di sorveglianza, che scosse a tal punto l’opinione pubblica mondiale da generare una psicosi in piena regola, spingendo l’80% degli italiani a votare contro l’energia nucleare in quel famoso referendum del 1987. La questione nucleare venne così sepolta, e vi è rimasta per 22 anni, fino ai giorni nostri, quando la preoccupazione mondiale per l’imminente esaurimento dei combustibili fossili e la necessità di trovare delle fonti energetiche alternative – senza scontentare nessuno, è ovvio – l’ha riesumata. Il nucleare appare allora come la scelta più adatta, la manna caduta dal cielo per tutelare gli interessi in gioco delle grandi lobby produttrici di energia e legare alla questione energia altri non sottovalutabili interessi di ordine politico ed economico: se da un lato è infatti vero che gli investimenti richiesti per finanziare le energie rinnovabili sarebbero molto più onerosi in termini di tempo e di spesa, d’altra parte è altrettanto vero che sfruttare le rinnovabili (gratuite e inesauribili!) significherebbe abbattere una volta e per tutte il problema dell’approvvigionamento, mettendo K.O. tutti i colossi aziendali che proprio sulla questione energetica fondano la loro ragion d’essere. Difatti non è un caso che le scorte di uranio siano anch’esse soggette allo stesso problema dei combustibili fossili: l’esauribilità. Cosa ci propineranno le Signore dell’energia quando anche l’uranio sarà esaurito? Inoltre, se da una parte per l’Italia non dipendere più dall’incostante Russia per il rifornimento di metano sarebbe indubbiamente una vittoria, dall’altra c’è da chiedersi se l’accordo siglato con Sarkozy, che metterà a disposizione il cosiddetto know-how delle sue aziende per la costruzione delle centrali, non darà luogo a una nuova forma di sudditanza politico-economica dalla nostra cugina d’Oltralpe, che con l’acquisto dei nostri titoli di debito pubblico per un valore di 551 miliardi – senza contare le quote di Alitalia possedute da Airfrance, che la rendono attivista di maggioranza con diritto e possibilità di acquisire, tra almeno cinque anni, l’intero pacchetto azionario – si è assicurata di fatto la compiacenza del nostro Governo. http://www.larosanera.it/?p=1468 1/2 18/01/2011 Nucleare in Italia: quella partita a scac… Infine ci sono da considerare i costi e i rischi legati al nucleare, sia per quanto riguarda la costruzione e la gestione delle centrali sia in materia di smaltimento delle scorie. Se è vero infatti che il nucleare presenta alcuni vantaggi, come la non immissione di CO2 nell’atmosfera, è pur vero che i tempi per la realizzazione delle centrali si prospettano molto più lunghi di quanto al Governo non piaccia ammettere, considerando che nella super-efficiente Finlandia ci sono voluti più di dieci anni per realizzare una sola centrale – che probabilmente entrerà in attività solo nel 2012. Senza contare che la costruzione di quattro centrali coprirebbe solo una percentuale minima del fabbisogno energetico nazionale, stimata intorno al 15-20%, senza peraltro abbattere i costi dell’energia, a meno di non ricevere cospicui finanziamenti statali come nella Francia di Sarkozy. E mentre Scanzano Jonico (indicato nel 2003 come possibile sito di stoccaggio di materiali radioattivi) ancora trema davanti allo spettro del nucleare, la questione smaltimento si pone come uno dei principali ostacoli alla realizzazione del progetto nuke: non è un mistero infatti che la problematica delle scorie è diventata preoccupante anche negli USA, dove Obama ha affermato la necessità di individuare un sito di stoccaggio alternativo a Yukka Mountain, e metodi di smaltimento più avanzati, piuttosto che isolare e sotterrare scorie che restano radioattive per millenni. E se si pensa che lo scienziato Carlo Rubbia ha dovuto esportare in Spagna un suo programma di smaltimento “per b ruciare le scorie con gli acceleratori di materia, programma che è stato b occiato e non finanziato dall’Italia”, sembra allora legittimo concludere che, quantomeno, l’Italia non sta ponderando la questione nucleare con i dovuti accorgimenti e le giuste riflessioni. Ma, d’altronde, non avrebbe senso cercare di vincere una partita che è stata persa in partenza. E voi, siete a favore o contro l’energia nucleare? O non avete ancora una posizione? Giuliana Gugliotti Mi piace A Giovanni Di Paola, Briony Tallis e altri 11 piace questo elemento. Edit this entry. This entry was posted on mercoledì, gennaio 12th, 2011 at 02:13 and is filed under E' vero che?. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site. Edit this entry. Lascia un commento Loggato come webmaster. Esci » INVIA LINEA DI CONFINE LINK 2 LINK 3 LINK 4 LINK 5 THE BEATALL Editore: A.C.S.P. C.F. 95094790631 - Registrazione Tribunale di Napoli n. 86 del 26.10.2010 per la diffusione elettronica e cartacea http://www.larosanera.it/?p=1468 2/2 18/01/2011 Pietr Gourdki un caso storico | La rosa… Numero 9 del 11/01/2011 HOME LA REDAZIONE CONTATTI ARCHIVIO Pietr Gourdki un caso storico Sezioni MARTEDÌ, 18 GENNAIO 2011 12:10 Attualità NESSUN COMMENTO Di aneddoti strani il mondo ne è pieno ma ciò che accadde anni fa a Pietr Gourdki ha quantomeno dell’incredibile. Difatti sebbene sconosciutissimo alla massa, l’ucraino Pietr Gourdki è stato il primo uomo nella storia ad essere arrestato per violenza su sé stesso. Cinema E' vero che? Economia Editoriale Proprio così. La sentenza fu molto chiara a proposito: “Condanna a sei mesi senza condizionale per “violenza e ferite contro sé stesso”. La Nera La Rosa Cosa abbia spinto il povero Pietr a quel gesto ancora non è ancora saputo, ma ciò che era certo era lo stato di totale ubriachezza in cui versava nel momento in cui si procurò quelle serie ferite alla mano sinistra con violente e ripetute coltellate. Napoli Notizie Flash Piano e Forte Oltre al danno, la beffa. Mi piace Politica Sport Di' che ti piace questo elemento prima di tutti i tuoi amici. Who's who Edit this entry. This entry was posted on martedì, gennaio 18th, 2011 at 12:10 and is filed under Who's who. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site. Edit this entry. Lascia un commento Loggato come webmaster. Esci » INVIA LINEA DI CONFINE LINK 2 LINK 3 LINK 4 LINK 5 THE BEATALL Editore: A.C.S.P. C.F. 95094790631 - Registrazione Tribunale di Napoli n. 86 del 26.10.2010 per la diffusione elettronica e cartacea http://www.larosanera.it/?p=1482 1/1 18/01/2011 Scampia felice! | La rosa nera Numero 9 del 11/01/2011 HOME LA REDAZIONE CONTATTI ARCHIVIO Scampia felice! Sezioni MARTEDÌ, 11 GENNAIO 2011 17:35 NESSUN COMMENTO Laboratorio Politico dal nome piuttosto significativo, “Scampia felice”, nasce dall’esigenza di un gruppo di cittadini del territorio che, in seguito al successo riscontrato da altre esperienze di aggregazione civica e soprattutto in vista delle future elezioni comunali, hanno ritenuto opportuno attivare uno spazio di confronto e discussione per stimolare la produzione “dal basso” di idee, riflessioni, progetti che abbiano come obiettivo il cambiamento e la riqualificazione di tutto il territorio dell’VIII Municipalità. Non si tratta, dunque, di ingabbiare, ancora una volta, la politica in partiti e liste civiche, bensì di promuovere la partecipazione attiva della cittadinanza alla vita politica, partendo dal locale, dal proprio territorio. Inoltre, creare uno spazio di discussione politica a Scampia significa riportare in primo piano le periferie, restituendo a questi territori un’importanza che oggi non hanno, orientando gli interventi delle istituzioni verso la necessità delle periferie di diventare parte integrante della città e di acquisirne pari diritti. Attualità Cinema E' vero che? Economia Editoriale La Nera La Rosa Napoli Notizie Flash Piano e Forte Politica Sport Who's who Iniziato ad ottobre 2010 il Laboratorio Politico Territoriale “Scampia felice” ha cercato, dunque, di sviluppare il confronto tra cittadini, stimolando la riflessione politica su temi di grande attualità che riguardano il quartiere e la nazione: il lavoro che manca e le opportunità per le nuove generazioni, la crescita culturale del territorio e le problematiche legate alla scuola, la crescita del capitale sociale e lo sviluppo sostenibile, la politica e l’azione di questa sul territorio. Gli incontri terminano oggi al Centro Alberto Hurtado; tema del laboratorio sarà “Una politica per la vita”. Clelia Modesti, già presidente dell’Associazione “Etica Pubblica”, e Fabiana Romano, giovane studentessa di Scampia impegnata nelle attività della Consulta per le Pari Opportunità dell’VIII Municipalità, discuteranno con l’assemblea di politiche e interventi a favore delle famiglie meno privilegiate, della necessità di ripensare e rifocalizzare le azioni del variegato associazionismo, della urgente realizzazione di politiche di pari opportunità. A moderare il dibattito, il sociologo Domenico Pizzuti, che, essendo tra i promotori dell’iniziativa, ha inteso dare a questi incontri, come scopo ultimo, “la promozione della crescita culturale e civile della popolazione, facendosi soggetti della propria crescita”. Soltanto quattro gli incontri in calendario per questo Laboratorio Politico, quattro incontri preliminari che mirano a coinvolgere la cittadinanza per riflettere insieme sulle problematiche della comunità; un nuovo ciclo di incontri potrà essere pensato a partire da questa prima esperienza, stimolando i cittadini a scegliere i più urgenti argomenti da discutere, in base alle idee e alle proposte emerse in questi mesi, per progettare insieme alle istituzioni il futuro del quartiere. E’ indubbio che il cittadino, per esercitare pienamente i propri diritti, abbia bisogno di inserirsi nel dibattito pubblico dando voce ad esigenze e bisogni reali, tuttavia troppo spesso la politica sembra lasciare indifferente la popolazione forse perché, nelle attuali condizioni, appare molto più comodo delegare il potere di cambiare le cose piuttosto che assumerlo in prima persona. Hanno, invece, partecipato agli incontri programmati nell’ambito di “Scampia felice” molti cittadini, ormai stanchi di ascoltare le promesse da marinaio dei politicanti di turno, cittadini che hanno scelto di diventare attori di un futuro cambiamento socio-culturale. La politica, del resto, non è l’arte di governare la città secondo il “bene comune”? E i cittadini non devono forse orientare i propri governanti alla comprensione delle necessità della comunità affinchè queste possano essere soddisfatte e il bene comune realizzato? Come ricorda la canzone del grande Giorgio Gaber “Lib ertà è partecipazione”. Ecco il senso profondo del Laboratorio Politico Territoriale “Scampia felice”: rendere i cittadini liberi, responsabili del proprio futuro, attraverso la partecipazione alla vita politica e la costruzione di un pensiero comune e consapevole riguardo i problemi della città, costituendo un movimento culturale e politico che sia propositivo e concretamente attivo nella progettazione e nella realizzazione del bene comune. Sara Di Somma Mi piace A Marco Della Gatta e altri 2 piace questo elemento. Edit this entry. This entry was posted on martedì, gennaio 11th, 2011 at 17:35 and is filed under Napoli. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site. Edit this entry. Lascia un commento http://www.larosanera.it/?p=1411 1/2 18/01/2011 Miglioramento dei conti pubblici | La … Numero 9 del 11/01/2011 HOME LA REDAZIONE CONTATTI ARCHIVIO Miglioramento dei conti pubblici Sezioni MARTEDÌ, 11 GENNAIO 2011 19:06 Attualità NESSUN COMMENTO Il Ministero del Tesoro ha annunciato, tramite il Ministro Giulio Tremonti, di essere arrivato per il fabbisogno di cassa del settore statale a 67 miliardi e 500 milioni di euro per l’anno 2010. Una cifra che seppure notevole è consistentemente inferiore a quella dell’anno precedente, pari a 86 miliardi e 840 milioni di euro. Un miglioramento dei conti pubblici che porterà anche ad avere un più conveniente rapporto Deficit – Pil. Rapporto che mette in relazione il disavanzo pubblico, cioè l’ammontare della spesa pubblica non coperta dalle entrate, ed il Prodotto Interno Lordo, cioè la una grandezza aggregata macroeconomica che esprime il valore complessivo dei beni e servizi prodotti all’interno della Nazione in un certo intervallo di tempo (solitamente l’anno) e destinati ad usi finali (quali consumi finali, investimenti, esportazioni nette). A riguardo è importante sottolineare come una riduzione dei conti pubblici comporta una maggiore competitività della Nazione, sia a livello nazionale che a quello internazionale. A livello nazionale, infatti, il miglioramento dei conti pubblici comporta la possibilità da parte delle Istituzioni di diminuire la morsa fiscale, facendo in tal modo aumentare il potere di acquisto del singolo cittadino. A livello internazionale, e con maggiore sguardo alle Nazioni dell’Eurozona, vi è una maggiore competitività a livello economico. Se la proiezioni venissero confermate si avrebbe, secondo il Governo, un Pil al 5%, al di sotto della media Europea, pari al 6,3%. Tale risultato è stato possibile raggiungerlo grazie ad un andamento più favorevole delle entrate tributarie, una dinamica più contenuta dei pagamenti, lo slittamento di alcune spese (ad esempio, la nuova tranche del prestito europeo alla Grecia) ed un minor esborso per i “Tremonti bond” (obbligazioni bancarie speciali emesse dagli istituti di credito quotati che siano in sane condizioni finanziarie). In definitiva si può concordare che il pagamento completo delle tasse dovute (auspicando una notevole diminuzione delle stesse) e l’efficienza delle funzioni della Pubblica Amministrazione comporta un notevole vantaggio, sia per le Istituzioni che per il singolo cittadino. Cinema E' vero che? Economia Editoriale La Nera La Rosa Napoli Notizie Flash Piano e Forte Politica Sport Who's who Raffaele Dell’Aversana Mi piace Di' che ti piace questo elemento prima di tutti i tuoi amici. Edit this entry. This entry was posted on martedì, gennaio 11th, 2011 at 19:06 and is filed under Economia. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site. Edit this entry. Lascia un commento Loggato come webmaster. Esci » INVIA LINEA DI CONFINE LINK 2 LINK 3 LINK 4 LINK 5 THE BEATALL Editore: A.C.S.P. C.F. 95094790631 - Registrazione Tribunale di Napoli n. 86 del 26.10.2010 per la diffusione elettronica e cartacea http://www.larosanera.it/?p=1445 1/2