3. legionella

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3. legionella
1. LA LEGIONELLA: PERCHE’?
L’infezione da legionella da luogo a due distinti quadri
clinici:
1. La Febbre di Pontiac, simile all’influenza,
(periodo di incubazione di 24-48 ore) si
manifesta in forma acuta senza interessamento
polmonare e si risolve in 2-5 giorni
2. La Legionellosi (periodo di incubazione variabile
da 2 a 10 giorni) si manifesta con
interessamento polmonare a carattere lobare,
clinicamente di discreta e notevole gravità.
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1. LA LEGIONELLA: PERCHE’?
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2. LA LEGIONELLA: HABITAT
• L’unico serbatoio naturale di Legionella è
l’ambiente.
• Dal serbatoio naturale (ambienti lacustri, corsi
d’acqua, acqua di falda, ecc), passa nei siti del
serbatoio artificiale (acqua condotta cittadina,
impianti idrici dei singoli edifici, piscine ecc).
• Sono state identificate più di 40 specie di
Legionella. La Legionella pneumophila è la specie
più virulenta, è associata al 90% dei casi di
legionellosi.
• Le Legionelle sono in grado di infettare varie
specie di amebe e protozoi ciliati e di riprodursi al
loro interno.
• Nell’uomo il sito iniziale dell’infezione è costituito
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dai macrofagi polmonari
2. LA LEGIONELLA: HABITAT
Condizioni favorevoli alla proliferazione della Legionella
sono :
1. una temperatura dell’acqua tra 25 e 42 °C,
condizioni di stagnazione, incrostazioni e
sedimenti, patine di contaminanti biologici
(biofilm), presenza di amebe.
2. la presenza di alcuni materiali quali, gomme
naturali, il legno e alcuni materiali plastici, mentre
il rame ed altri materiali sembrano inibirla
3. prolifera in comunità microbiche complesse, dal
momento che essa richiede sia la presenza di
nutrienti che quella di protezione dall’ambiente
esterno.
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3. LEGIONELLA: ESPOSIZIONE E TRASMISSIONE
Vie di trasmissione:
•
per via respiratoria mediante inalazione di aerosol
(goccioline di liquido trasportate dall’aria).
•
le goccioline di liquido trasportano la legionella
•
dimensioni delle gocce dell’aerosol da 1 a 5 micron
(arrivano più facilmente alle basse vie respiratorie –
alveoli polmonari)
•
non è mai stata dimostrata la trasmissione interumana
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3. LEGIONELLA : ESPOSIZIONE
goccioline
1 – 5 micron
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3. LEGIONELLA:CATENA DI TRASMISSIONE
Fattori di rischio sono:
1. Età
2. Sesso maschile
3. Fumatori
4. Presenza di malattie croniche
5. Immunodeficienza
6. Severità di esposizione (quantità di legionella
presente e tempo di esposizione)
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3. LEGIONELLA:CATENA DI TRASMISSIONE
1. La legionella è batterio presente negli ambienti
acquatici naturali e artificiali.
2. L’elevata concentrazione di batteri in acqua segue un
processo detto di proliferazione che avviene quando
esistono condizioni “ambientali” adatte.
3. L’insorgenza della patologia richiede:
a. che vi sia una elevata concentrazione dei batteri
nell’acqua
b. che questa venga dispersa sotto forma di aerosol
con dimensioni delle gocce 1-5 micron
c. che i meccanismi di trasporto consentano
l’inalazione da parte di persone suscettibili.
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3.LEGIONELLA: CATENA DI TRASMISSIONE
FATTORI DA TENERE SOTTO CONTROLLO
FATTORI FAVORENTI LA PROLIFERAZIONE
• Temperatura adeguata
• Acque poco pulite
• Depositi di polveri, scorie varie e sedimenti
• Superfici ruvide (arrugginite, corrose, incrostate, ecc)
• Nutrimento:
• Presenza di altri microrganismi vivi o morti
• Biofilm
• Scorie
FATTORI FAVORENTI LA TRASMISSIONE
•
•
Formazione di gocce e trasporto di un aerosol con
diametri da 1-5 micron.
Moti dell’aria e elevata umidità relativa
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3. LEGIONELLA LE CINQUE CONDIZIONI PER
LO SVILUPPO DELLA MALATTIA
PRESENZA DELLA LEGIONELLA
MOLTIPLICAZIONE DELLA LEGIONELLA
FORMAZIONE DI GOCCE DI AEROSOL
DIFFUSIONE DI GOCCE DI AEROSOL
PENETRAZIONE POLMONARE
ALVEOLO
POLMONARE
AEROSOL
LEGIONELLA
3. LEGIONELLA: EFFETTI TEMPERATURA
Inattivazione rapida
100 °C
UMIDIFICAZIONE A VAPORE
90 °C
80 °C
IMPIANTO DI RISCALDAMENTO
(RADIATORI)
70 °C
Inattivazione
lenta
60 °C
ACQUA CALDA
50 °C
Crescita ottimale
PISCINE E VASCHE CALDE
40 °C
TORRI DI RAFFREDDAMENTO
DOCCE
30 °C
UMIDIFICAZIONE A SPRUZZAMENTO
20 °C
Legionella attiva
RAFFRESCAMENTO EVAPORATIVO
10 °C
BATTERIE DI RAFF./DEUMIDIF.
ACQUA DI RETE
0 °C
Legionella quiescente
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3. LEGIONELLA: EFFETTI TEMPERATURA
100 °C
UMIDIFICAZIONE A VAPORE
90 °C
80 °C
IMPIANTO DI RISCALDAMENTO
(RADIATORI)
70 °C
60 °C
ACQUA CALDA
Inattivazione rapida
L. muore istantaneamente
(shock termico)
Inattivazione lenta
Sotto 60°
°C le L. sono
distrutte in qualche
secondo
Tra 45 e 50°
°C
le L. sopravvivono per
diverse ore
50 °C
PISCINE E VASCHE CALDE
40 °C
TORRI DI RAFFREDDAMENTO
DOCCE
Crescita ottimale
Tra 35 e 45°
°C
le L. proliferano in modo
ottimale
30 °C
UMIDIFICAZIONE A SPRUZZAMENTO
20 °C
RAFFRESCAMENTO EVAPORATIVO
10 °C
0 °C
BATTERIE DI RAFF./DEUMIDIF.
ACQUA DI RETE
Legionella attiva
Fino a 35°
°C le L. possono
sopravvivere per due mesi
sviluppandosi
Legionella quiescente
Tra 5 e 25°
°C le L.
sopravvivono per unPage
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ma senza moltiplicarsi
4. LA LEGIONELLA: IMPIANTI CRITICI
ORDINE DI RILEVANZA
1 – IMPIANTI IDROSANITARI E IMPIANTI IDRICI DI EMERGENZA
2 – PISCINE, FONTANE ORNAMENTALI, ECC.
3 - TORRI RAFFREDDAMENTO
4 – IMPIANTI DI
CONDIZIONAMENTO:
UMIDIFICAZIONE
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4. LA LEGIONELLA: IMPIANTI CRITICI
IDROSANITARI E DI EMERGENZA
Impianti idrosanitari (acqua fredda e calda)
•
soffioni doccia, rompigetto e terminali di distribuzione
•
tubazioni
•
le valvole, i rubinetti,ecc.
•
serbatoi di accumulo
•
apparecchi di riscaldamento
Sistemi idrici di emergenza
•
docce di decontaminazione
•
stazioni di lavaggio occhi
•
sistemi antincendio sprinkler
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4. LA LEGIONELLA: IMPIANTI CRITICI
VASCHE – PISCINE - FONTANE
Vasche e piscine
per idromassaggi e idroterapie
1. Piscine e vasche per idromassaggio
2. Vasche calde
Fontane decorative e cascate artificiali
1. tutti i sistemi nei quali l’acqua viene spruzzata e
fatta cadere su una base (es. roccia) per poi essere
raccolta in una vasca artificiale
2. non sono considerate le fontane decorative inserite
in specchi d’acqua naturali e le cascate naturali
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IDRICO
SANITARIO
4. LA LEGIONELLA: IMPIANTI CRITICI
Apparecchi medici
per trattamenti respiratori
1. aspirazione – sonda nasogastrica– colonizzazione
dell’orofaringe
2. respirazione assistita – contaminazione delle
apparecchiature
3. riuniti per studi dentistici
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4. LA LEGIONELLA: IMPIANTI CRITICI
Torri di raffreddamento
1. Torri ad umido a circuito aperto
2. Torri a circuito chiuso
3. Condensatori evaporativi
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4. LA LEGIONELLA: IMPIANTI CRITICI
Impianti di condizionamento
•
umidificatori/raffrescatori a pacco bagnato
•
lavatori d’aria (sistemi a spruzzamento)
•
nebulizzatori
•
umidificatori a vapore
(solo se funzionanti in modo improprio)
In caso di trasporto di acqua di rete su componenti quali
•
separatori di gocce
•
filtri
•
Silenziatori
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8. TRATTAMENTO DELL’ACQUA
“QUANDO INTERVENIRE”
CON CONCENTRAZIONI TRA 100 E 1000 UFC/l, LE MISURE DA APPLICARE DIPENDONO DAI
RISULTATI POSITIVI O NEGATIVI DELLE ANALISI
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8. TRATTAMENTO DELL’ACQUA
PEROSSIDO DI IDROGENO E ARGENTO
SOLUZIONE STABILIZZATA DI PEROSSIDO DI IDROGENO
(ACQUA OSSIGENATA) E IONI DI ARGENTO
•
Immissione di prodotto fino ad ottenere in continuo alle utenze
concentrazioni di prodotto di 5 mg/l
•
Dosaggio proporzionale dell’acqua di reintrego al bollitore
Boiler
[Ag+] < 5 ppb
Utenze
Dall’acquedotto
Pompa di
ricircolo
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8. TRATTAMENTO DELL’ACQUA
PEROSSIDO DI IDROGENO E ARGENTO
COMMENTI
•
Efficacia anche sul biofilm
•
L’argento previene la ricontaminazione
•
Nessuna formazione di sottoprodotti
•
Facilità di analisi
•
Necessita di adeguato trattamento dell’acqua
•
Azione non corrosiva
•
Durante la prima fase del trattamento di disinfezione non è
possibile l’utilizzo dell’acqua
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8. TRATTAMENTO DELL’ACQUA
BIOSSIDO DI CLORO
GENERATORE
DI BIOSSIDO DI CLORO
•
Immissione di prodotto
nell’impianto fino ad
ottenere concentrazioni
di 0,1 a 1,0 mg/l
8. TRATTAMENTO DELL’ACQUA
BIOSSIDO DI CLORO
COMMENTI
•
La produzione del gas deve avvenire sul posto
•
Gestione e manutenzione tramite personale altamente
qualificato
•
Costo di installazione e gestione elevato
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DISINFEZIONE A
CONFRONTO
9. LA LEGIONELLA
CONCLUSIONI
•
L’obbiettivo da raggiungere per combattere la legionella, è mettere
in atto tutti gli accorgimenti necessari per evitarne lo sviluppo
incontrollato
•
Devono essere adottati tutti gli interventi preventivi necessari,
applicando tutte le norme ed accorgimenti tecnici ad oggi
conosciuti, piuttosto che dover intervenire con misure di
sterilizzazione su impianti colonizzati
•
Le normali operazioni di pulizia e manutenzione corrente sono
fondamentali
•
Una buona filtrazione e una decalcificazione efficace possono da
soli prevenire gran parte della colonizzazione degli impianti
•
Tutti i dispositivi che generano aerosol (aeratori rubinetti, soffioni
docce, apparecchi inalazione e idromassaggi, fontane decorative,
sistemi di umidificazione, ecc.), devono essere periodicamente
puliti e disinfettati, sostituiti se eccessivamente sporchi ed
incrostati
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9. LA LEGIONELLA
CONCLUSIONI
•
Nelle grandi strutture di accoglienza (alberghi, caserme, ricoveri
per anziani, ospedali, stabilimenti termali, impianti sportivi) è
raccomandato l’analisi periodica dei campioni d’acqua erogata ed il
controllo assiduo di tutte le possibili fonti di contaminazione che
producono aerosol
•
Pianificare e programmare la gestione e manutenzione degli
impianti istituendo un registro della sorveglianza in cui vengono
indicate tutte le azioni cronologiche degli eventi ed interventi
•
L’arma preventiva più efficace è sempre rappresentata dalla
informazione e dalla educazione del personale addetto ai servizi di
manutenzione e cura degli ospiti
•
La maggior parte degli incidenti deriva dalla trascuratezza della
manutenzione e dalla ignoranza delle norme elementari di
prevenzione
•
Tutti i sistemi di trattamento e disinfezione dell’acqua devono
garantire il rispetto del CMA (Concentrazione Massima Ammissibile
prevista dalla legislazione vigente per l’acqua potabile)
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9. LA LEGIONELLA
CONCLUSIONI
•
Per individuare il più corretto trattamento di bonifica degli impianti
colonizzati, è necessario considerare: grado di contaminazione
batterica dell’impianto; tipologia di impianto e meteriali impiegati;
presenza di incrostazioni, corrosioni, biofilm; formazione
sottoprodotti di disinfezione; semplicità di impiego e monitoraggio;
costo di investimento iniziale e costi di gestione
•
Come indicato nel “Libro bianco sulla legionella”, il controllo della
carica di legionella nei campioni di acqua non sono da considerare
uno strumento di routine sul quale basare ripetuti interventi di
decontaminazione, ma piuttosto provvedere a rimuovere le
condizioni
(progettuali/operative)
che
determinano
la
proliferazione del batterio.
•
L’effettuazione di test di laboratorio (soprattutto quelli negativi) non
possono e non devono rappresentare una soluzione sostitutiva di
accurate pratiche di manutenzione degli impianti e di trattamenti di
acqua
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