Procedure per la validazione su WEB della

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Procedure per la validazione su WEB della
RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI PRESTATORI DI SERVIZI
Società mandataria capogruppo
RPA s.r.l. Perugia
Mandanti
Consorzio PROTECNO Perugia
IntersistemI Italia S. p. A. Roma
SGA. Storia Geofisica Ambiente S.r.l. Bologna
MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA’ CULTURALI
DIPARTIMENTO PER LA RICERCA, L’INNOVAZIONE E L’ORGANIZZAZIONE
ISTITUTO SUPERIORE PER LA CONSERVAZIONE ED IL RESTAURO
CARTA DEL RISCHIO DEL PATRIMONIO CULTURALE – DATI SULLA
VULNERABILITÀ E PERICOLOSITÀ SISMICA DEL PATRIMONIO CULTURALE
DELLA REGIONE SICILIANA E DELLA REGIONE CALABRIA
ALLEGATO 5
PROCEDURE PER LA VALIDAZIONE SU WEB DELLA SCHEDA DI
VULNERABILITÀ SISMICA
(COMPENDIO AL “MANUALE UTENTE VALIDAZIONE VULNERABILITÀ SISMICA”)
Sub-attività 1e:
Sede legale capogruppo:
Redazione della scheda, delle norme di compilazione e modello di vulnerabilità
RPA s.r.l. Strada del Colle 1/A – Frazione Fontana – 06132 PERUGIA
Tel. 075.518361 Fax. 075.5179669
[email protected]
CAPOGRUPPO:
MANDANTE:
MANDANTE:
CONSORZIO
MANDANTE:
Intersistemi Italia
S.p.A.
REG N.4072 – A
UNI EN ISO 9001:2000
RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
Pratica
Identif.
6705C4
Doc-tecnica
Elaborato
Allegato 5
Dott. A. BIANCHI
A
31 dic 08
PRIMA EMISSIONE
P. ANGELETTI
O. CRISTALLINI
RASIMELLI E.
RASIMELLI E.
BONADIES D.
Rev.
Data
Motivazione
Redatto
Verificato
Approvato
Autorizzato
Questo documento é di proprietà esclusiva. É proibita la riproduzione anche parziale e la cessione a terzi senza la nostra autorizzazione
2
MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI
Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro
“CARTA DEL RISCHIO DEL PATRIMONIO CULTURALE”
PROCEDURE
PER LA VALIDAZIONE SU WEB
DELLA SCHEDA DI VULNERABILITÀ SISMICA
(COMPENDIO AL
“MANUALE UTENTE VALIDAZIONE VULNERABILITÀ SISMICA”)
INDICE
NOTE GENERALI ........................................................................................................ 2
1.
CONTROLLO INFORMATICO DEI DATI (VEDI ALL.1) ....................................... 3
2.
CONTROLLO
DI
PREVALIDAZIONE
DELLA
SCHEDA
ANAGRAFICO-
IDENTIFICATIVA ......................................................................................................... 5
3.
CONTROLLO DI PREVALIDAZIONE DELLA PARTE 1 DELLA SCHEDA DI
VULNERABILITA’ SISMICA: DESCRIZIONE DEL BENE........................................... 7
4.
CONTROLLO DI PREVALIDAZIONE DELLA PARTE 2 DELLA SCHEDA DI
VULNERABILITA’ SISMICA: VULNERABILITA’ DEL BENE ..................................... 8
4.1
TIPOLOGIA 1: EDILIZIA ISOLATA O IN AGGREGATO: VILLE – PALAZZI
– CASE ................................................................................................................. 9
4.2
TIPOLOGIA 2: TORRI CAMPANILI ...........................................................10
4.3
TIPOLOGIA 3: CHIESE TEATRI SISTEMI EDILIZI COMPLESSI ..............11
5.
CONTROLLO DEGLI ALLEGATI : FOTOGRAFIE ..............................................14
6.
MODALITA’ DI RICHIESTA DI CORREZIONI .....................................................15
7.
VALIDAZIONE INFORMATICA ...........................................................................16
ALLEGATO 1 - CONTROLLI AUTOMATICI...............................................................17
ALLEGATO 2 – MODELLO RICHIESTA CORREZIONI .............................................18
RTPS:
RPA - Consorzio Protecno - Intersistemi - SGA
1
NOTE GENERALI
Le presenti norme compendiano ed integrano quelle che sono le procedure (vedi
Manuale utente validazione schede vulnerabilità sismica) a cui riferirsi per
effettuare una corretta ed efficace attività di validazione informatica delle schede
anagrafico identificative (BENE COMPLESSO, INDIVIDUO-COMPONENTE) e di
quelle di vulnerabilità sismica utilizzando l’interfaccia WEB messo a disposizione dal
sistema .
E’ bene ricordare che i 2 tracciati schedografici sono complementari e rispettano
l’ordine e le indicazioni normative previste all’interno del Progetto Carta del Rischio del
Patrimonio Culturale, ed in particolare: la scheda anagrafico-identificativa serve a
generare il bene all’interno del sistema attraverso la compilazione dei dati conoscitivi
minimi, mentre la scheda di vulnerabilità sismica si configura come una scheda
tematica che discende dalla prima e contiene informazioni specifiche su una particolare
condizione conservativa del bene.
La scheda di Vulnerabilità Sismica (VS) è suddivisa in due sezioni: la prima
“ANAGRAFICA DEL BENE” integra ulteriori informazioni di carattere descrittivo
complementari a quelle identificative (PARTE 1 – DESCRIZIONE DEL BENE), mentre
la seconda “SCHEDA DI VULNERABILITA’ SISMICA” contiene i campi utili a definire
il livello di vulnerabilità sismica del bene secondo un livello di approfondimento di tipo
“speditivo” (PARTE 2 – VULNERABILITA’ DEL BENE),
Per questo motivo si è deciso di considerare la possibilità di poter effettuare anche due
distinti controlli delle schede, esercitando due diverse azioni: una relativa alla verifica
della congruità dei dati di natura anagrafico-descrittiva, un’altra relativa all’analisi e
verifica del dettaglio della scheda di vulnerabilità sismica. Tale possibilità prevede
anche l’impiego di differenti soggetti validatori che abbiano altrettanti ruoli e
competenze.
L’utente in grado di effettuare la validazione (conferma) , che risulta automatica per
entrambi le schede (anagrafico-identificativa e sismica) deve essere un unico soggetto,
ed in particolare deve ottenere tale autorizzazione (mediante assegnazione di
username e password) da parte del Amministratore del sistema.
E’ stata quindi prevista la possibilità di una doppia autorizzazione di accesso:
1. UTENTE VALIDATORE (funzionalità completa di visualizzazione e modifica dei
dati e conferma/validazione della scheda)
2. UTENTE PREVALIDATORE (funzionalità ridotta di sola visualizzazione e
modifica dei dati della scheda)
Si raccomanda al validatore/prevalidatore, a prescindere dalle proprie competenze
tecnico-scientifiche e dalla propria conoscenze sull’uso della scheda, di seguire
attentamente quanto riportato delle Norme di compilazione della scheda di
vulnerabilità sismica.
RTPS:
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2
1. CONTROLLO INFORMATICO DEI DATI (VEDI ALL.1)
I subset dei dati provenienti dalle missioni dei palmari, ricevuti tramite supporto CD o
DVD, vengono inizialmente controllati formalmente attraverso le apposite procedure di
verifica informatica interne al sistema. Qualora il subset di dati non contenga errori
formali le procedure passano automaticamente al caricamento nella banca dati
temporanea. Insieme a tali procedure interne di controllo, sono stati approntati ulteriori
CONTROLLI AUTOMATICI (vedi allegato 1) che entrano nel merito della congruità
qualitativa dei dati raccolti nel sistema, con indicatori di controllo che consentono di
verificare la validità di tali dati rispetto alle risposte lette all’interno di vari campi/sezioni
della scheda.
I risultati di tali controlli possono essere:
1- bene prevalidato per la sola parte anagrafica
2 – bene prevalidato
3 – bene prevalidato con warning
I beni scartati per errore (“rifiuto” della scheda) non verranno invece inseriti nella
porzione di sistema dedicata alla validazione ma respinti evidenziandone la causa con
appositi messaggi che dovranno essere comunicati ad ogni componente della squadra
mediante messaggio di testo allegato ad un e-mail (vedi § 6).
Tali beni, una volta corrette le anomalie, devono essere necessariamente ricaricati nel
successivo invio del Db del palmare.
Al termine di questi controlli, che avvengono al momento del caricamento dei dati sul
sistema, vengono emessi dei REPORT in formato .pdf in cui è possibile leggere le
diverse risposte per ciascuna missione/palmare e per ciascun bene/scheda
contraddistinto dal codice univoco ID-BENE, ed in particolare si compongono di:
• un file con l’elenco dei beni acquisiti ed accettati
• un file contenente il log relativo ai beni non accettati (contenente l’informazione che
possa essere utile per identificare e correggere l’errore).
Tali REPORT prodotti per ciascun Palmare, vengono inviati al soggetto validatore che
dovrà tenerne conto nella fase successiva di controllo. Nel sistema WEB lo stato delle
singole schede viene evidenziato attraverso dei cerchietti colorati.
Accedendo al sistema con come Utente abilitato (VALIDATORE o PREVALIDATORE)
vengono garantite funzionalità essenziali di modifica dei dati, così da permettere la
correzione delle schede.
Per effettuare il controllo delle schede è necessario posizionarsi sulla pagina di
accesso nella categoria “Validazione” e cliccare l’unica voce presente in questa
categoria che è “Validazione di Beni e Schede VS”.
Nella parte centrale dell’applicazione comparirà un’ ulteriore menù con le seguenti voci:
RTPS:
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3
1. Dati da Palmari
2. Dati da Web
3. Dati Validati
Per continuare occorre selezionare una delle voci precedenti cliccando sul pulsante .
Le procedure di validazione si riferiscono, in particolare, all’attività di acquisizione
effettuata su campo tramite l’uso di palmari e quindi sono relative ai dati caricati
mediante Import dalle schede SD per ogni squadra.
Il sistema è inoltre dotato di funzionalità di ricerca e filtro che consentono la facile
individuazione della scheda da controllare (vedi Manuale utente validazione schede
vulnerabilità sismica).
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2. CONTROLLO DI PREVALIDAZIONE DELLA SCHEDA ANAGRAFICOIDENTIFICATIVA
La prima operazione da effettuare, volta caricata la scheda informatica di un bene , è
quella di provvedere prima di tutto al controllo dei dati relativi alla scheda anagrafico
identificativa, in cui si suddividono i beni in COMPLESSI, INDIVIDUI e COMPONENTI.
Tal controllo deve essere effettuato in particolare su quei campi che più di tutti ne
determinano la correttezza formale. Ad esempio il TIPO OGGETTO e la
DENOMINAZIONE, la DATAZIONE, l’INDIRIZZO e la presenza di una foto generale
significativa.
Per questo sono state anche predisposte delle note esplicative per agevolare i
rilevatori alla corretta acquisizione dei dati, in particolare per quanto riguarda i primi
due campi inseriti nella Sezione 4: Oggetto: Tipo oggetto e Denominazione
1. Nel caso di bene individuo si deve riportare semplicemente la denominazione
corrente dell’edificio (usando però tutti i termini presenti nella
denominazione corrente, intendo preposizioni, ecc.) e la sua tipologia
dall’Appendice 2.
Quindi avremo:
•
•
•
•
Chiesa del Carmine
Chiesa del SS. Sacramento
Chiesa di S. Francesco
ecc.
2. Nel caso di bene complesso, solo per facilità di ricerca ed individuazione del
complesso, si prepone alla denominazione corrente, con cui è noto il bene,
il termine “complesso di/del/dello/a”.
Es.
•
•
•
•
Complesso della Chiesa del Carmine
Complesso della Chiesa del SS. Sacramento
Complesso della Chiesa di S. Francesco
Complesso del Convento di Sant’Anna
La tipologia del complesso, da imputare nel campo “Tipo oggetto”, si
riferisce alla funzione primaria dell’edificio.
a) Nel caso di una chiesa trattata come complesso, ad esempio, se
trattasi di chiesa parrocchiale, la tipologia è “chiesa” perché l’edificio
chiesa è prevalente, nella funzione e nell’articolazione architettonica
del complesso, rispetto agli altri possibili componenti che potranno
essere il campanile, la sacrestia, ecc.
b) se trattasi di chiesa di livello episcopale, invece, la tipologia del
complesso –che potrà avere un campanile, una sacrestia, ecc., sarà
“cattedrale”.
c) nel caso, invece, della chiesa di un convento trattato come
complesso, il “tipo oggetto” del complesso sarà “convento” e la
chiesa sarà un componente del convento (tipo oggetto chiesa).
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Avremo quindi:
bene complesso
denominazione
tipo oggetto
Complesso della chiesa
Chiesa
del
Carmine
Complesso della Cattedrale
Cattedrale
di
Maria Santissima
Assunta
Bene componente
denominazione tipo oggetto
Chiesa
del Chiesa
Carmine
Cattedrale
Maria
Santissima
Assunta
di Cattedrale
Complesso
Convento
Sant’Anna
Convento
Sant’Anna
di Convento
del Convento
di
Bene componente
denominazione tipo oggetto
Campanile
campanile
della
Chiesa
del Carmine
Sacrestia della sacrestia
Cattedrale
di
Maria
Santissima
Assunta
Chiesa
del chiesa
Convento
di
Sant’Anna
Le “denominazioni” e il “tipo oggetto” dei beni (SCHEDA ANAGRAFICOIDENTIFICATIVA) devono rispettare le indicazioni sopra riportate e soprattutto non
devono riportare, accanto alla denominazione, il numero della scheda o id-Bene
o qualsiasi altro dato codificato dal rilevatore estraneo al nome proprio del
monumento.
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3. CONTROLLO DI PREVALIDAZIONE DELLA PARTE 1 DELLA
SCHEDA DI VULNERABILITA’ SISMICA: DESCRIZIONE DEL BENE
Questa parte della scheda integra alcuni campi della parte anagrafica attraverso la
specifica di ulteriori dati relativi alle componenti descrittive, giuridico-patrimoniali e di
esposizione del bene schedato.
La fase di prevalidazione deve interessare il controllo della correttezza formale di tali
campi in particolare all’esistenza di informazioni relative alla CONDIZIONE GIURIDICA
dei soggetti proprietari/gestori e referenti, nonché all’ESPOSIZIONE e allo STATO DI
UTILIZZO del bene.
Il validatore (o prevalidatore) deve essere in grado, laddove possibile, di
apportare le modifiche che ritiene opportuno ai singoli campi e procedere al
salvataggio utilizzando l’apposito tasto [SALVA], altrimenti deve contattare
direttamente (o per via telefonica o per e-mail) la squadra che ha compilato la
scheda per ricevere le indicazioni corrette per modificare tali campi.
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4. CONTROLLO DI PREVALIDAZIONE DELLA PARTE 2 DELLA
SCHEDA DI VULNERABILITA’ SISMICA: VULNERABILITA’ DEL
BENE
Questa parte della scheda è quella che tratta nello specifico tutti gli aspetti di
vulnerabilità del bene a seconda della TIPOLOGIA di classificazione.
La scheda è infatti diversa per le 3 TIPOLOGIE che si riferiscono alla caratterizzazione
del bene sotto il profilo delle componenti tipologico-strutturali di cui è composto. I tipi a
cui ricondurre tali componenti riassunti e descritti nella tabella seguente
TIPOLOGIE
DEFINIZIONI
1
EDILIZIA ISOLATA O IN
AGGREGATO: VILLE –
PALAZZI – CASE
La tipologia strutturale 1 comprende le strutture scatolari formate da
strutture verticali ed orizzontali collegate tra loro, con orizzontamenti
rigidi o deformabili, in cui si possono verificare stati di danno per
meccanismi nel piano e fuori del piano, per i vari elementi strutturali
resistenti.
Comprende ad esempio l’edilizia corrente in muratura, edifici isolati in
aggregato o a schiera, le ville, i palazzi, quando non sono riconoscibili i
diversi macroelementi
2
TORRI CAMPANILI
La tipologia strutturale 2 è analoga alla precedente tipologia 1, ma è
caratterizzata da una dimensione in altezza prevalente su quelle in
pianta (rapporto maggiore a quattro rispetto alla massima dimensione in
pianta) ed è quindi soggetta a danni dovuti all’eccessiva snellezza della
struttura.
Comprende ad esempio strutture quali i campanili e le torri snelle.
3
CHIESE TEATRI SISTEMI
EDILIZI COMPLESSI
La tipologia strutturale 3 è formata in pianta e in elevazione da diversi
macroelementi tra loro distinguibili per la diversa funzione strutturale, in
cui si possono verificare danni nel tessuto murario, all’interno dei
macroelementi o tra gli stessi.
Comprende ad esempio strutture quali chiese, teatri e sistemi complessi
edilizio-monumentali.
Il primo passo per ottenere la validazione di tale scheda è quello di affrontare le criticità
già evidenziate dal sistema attraverso la lettura dei REPORT che riassumono lo stato
dei beni al momento del caricamento sul portale, suddivisi per palmare/missione.
Attraverso tale controllo si riesce ad isolare alcune delle inesattezze, anche qualiqualitative, contenute in alcune parti della scheda (vedi §1 e Allegato 1).
Altro aspetto fondamentale è quello di osservare con attenzione le immagini caricate
nel sistema attraverso le quali molte informazioni preziose posso essere desunte e
molti errori corretti.
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4.1
TIPOLOGIA 1: EDILIZIA ISOLATA O IN AGGREGATO: VILLE –
PALAZZI – CASE
Per il caso delle schede appartenenti alla tipologie delle EDILIZIA ISOLATA O IN
AGGREGATO: VILLE – PALAZZI – CASE il controllo dei dati dovrà essere effettuato
ponendo particolare attenzione su alcune sezioni della scheda che sono
particolarmente importanti per “determinare” la qualità e veridicità delle informazioni
raccolte.
In particolare per le parti della scheda di carattere generale (cioè valide per l’intero
organismo costruttivo), tenendo visualizzate le immagini del bene caricate nel sistema,
si dovrà esaminare attentamente:
•
•
•
SEZ.: 2.1 - REGOLARITA' GEOMETRICO DIMENSIONALE
SEZ.: 2.2 - REGOLARITA' COSTRUTTIVA
SEZ.: 2.3 - DISTRIBUZIONE APERTURE
•
SEZIONE: 3.3 - COPERTURA
•
•
SEZ. 2.3 ELEMENTI AGGETTANTI
SEZ. 3.6 INTERAZIONE CON CORPI DI FABBRICA ADIACENTI
Quando si prendono in esame i LIVELLI in cui è suddiviso il monumento è necessario
invece soffermarsi, sempre tenendo visualizzate le immagini del bene caricate nel
sistema, principalmente su :
•
•
•
•
SEZ 3.4 AREA RESISITENTE (ove calcolata)
SEZ.: 3.1 - MURATURE
SEZ.: 3.2 – ORIZZONTAMENTI
SEZ.: 6.1 – DANNI
Nella SEZ. 6.1 e 6.2 nel caso rispettivamente di assenza di danno o di degrado non è
necessario riportare né la QUALITA’ DELL’INFORMAZIONE
né la QUANTITA’ DI
PARETI.
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Il validatore o prevalidatore deve essere in grado, laddove possibile, di apportare
le modifiche che ritiene opportuno ai singoli campi e procedere al salvataggio
utilizzando l’apposito tasto [SALVA], altrimenti deve contattare direttamente (o
per via telefonica o per e-mail) la squadra che ha compilato la scheda per
ricevere le indicazioni corrette per modificare tali campi.
4.2
TIPOLOGIA 2: TORRI CAMPANILI
Per il caso delle schede appartenenti alla tipologie delle TORRI CAMPANILI il controllo
dei dati dovrà essere effettuato ponendo particolare attenzione su alcune sezioni della
scheda che sono particolarmente importanti per “determinare” la qualità e veridicità
delle informazioni raccolte.
In particolare per le parti della scheda di carattere generale (cioè valide per l’intero
organismo costruttivo), tenendo visualizzate le immagini del bene caricate nel sistema,
si dovrà esaminare attentamente:
•
•
•
SEZ. 2.1 - REGOLARITA' GEOMETRICO DIMENSIONALE
SEZ. 2.2 - DISTRIBUZIONE APERTURE
SEZ. 2.3 - OMOGENEITÀ COSTRUTTIVA
•
•
SEZ.: 3.2 – ORIZZONTAMENTI
SEZ 3.3 – COPERTURA
•
SEZ. 4.1 – DETTAGLI STRUTTURALI
•
SEZ.: 6.1 – DANNI
Quando si prendono in esame i SETTORI in cui è suddiviso verticalmente il
monumento è necessario invece soffermarsi, sempre tenendo visualizzate le immagini
del bene caricate nel sistema, principalmente su :
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•
•
SEZ 2.4 AREA RESISTENTE (ove calcolata)
SEZ.: 3.1 – MURATURE
Nella SEZ. 6.1 e 6.2 nel caso rispettivamente di assenza di danno o di degrado non è
necessario riportare né la QUALITA’ DELL’INFORMAZIONE
né la QUANTITA’ DI
PARETI.
Il validatore o prevalidatore deve essere in grado, laddove possibile, di apportare
le modifiche che ritiene opportuno ai singoli campi e procedere al salvataggio
utilizzando l’apposito tasto [SALVA], altrimenti deve contattare direttamente (o
per via telefonica o per e-mail) la squadra che ha compilato la scheda per
ricevere le indicazioni corrette per modificare tali campi.
4.3
TIPOLOGIA 3: CHIESE TEATRI SISTEMI EDILIZI COMPLESSI
Per il caso delle schede appartenenti alla tipologie delle CHIESE TEATRI SISTEMI
EDILIZI COMPLESSI il controllo dei dati dovrà essere effettuato ponendo particolare
attenzione su alcune sezioni della scheda che sono particolarmente importanti per
“determinare” la qualità e veridicità delle informazioni raccolte.
In particolare per le parti della scheda di carattere generale (cioè valide per l’intero
organismo costruttivo), tenendo visualizzate le immagini del bene caricate nel sistema,
si dovrà esaminare attentamente:
• SEZ 3.3 COPERTURA
•
•
•
SEZ 3.4 AREA RESISTENTE (ove calcolata)
SEZ.3.5 ELEMENTI AGGETTANTI
SEZ. 3.6 INTERAZIONE CON CORPI DI FABBRICA ADIACENTI
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Quando si prendono in esame le PARTI in cui è suddiviso il monumento è necessario
invece soffermarsi, sempre tenendo visualizzate le immagini del bene caricate nel
sistema, principalmente su :
•
•
•
•
SEZ: 2.1 - UNIONE DELLE PARTI
SEZ.: 3.1 - MURATURE
SEZ.: 3.2 – ORIZZONTAMENTI
SEZ.: 6.1 – DANNI
Inoltre, a seconda della caratteristica tipologica della PARTE in esame (vedi i
raggruppamenti nei 3 insiemi successivi), deve essere verificata anche la
presenza/assenza dei presidi strutturali su particolare zone.
Tale analisi interessa, a secondo della scelta:
• SEZ.: 4.1 - PARTE TIBURIO, TAMBURO, CUPOLA
• SEZ.: 4.2 - PARTE ABSIDE, CAPPELLA
• SEZ.: 4.3 - PARTE AULA, NAVATA, TRANSETTO, CHIOSTRO
Nel caso in esame affinché possa essere correttamente applicato il modello di calcolo
della vulnerabilità sismica, è necessario che in fase di validazione venga controllata
anche la corrispondenza tra la scelta della denominazione con cui è stata individuata la
“parte” e il corretto “riempimento” dei campi 4.1, 4.2, 4.3.
Infatti, prima di poter valorizzare i campi successivi è necessario verificare che siano
state scelte univocamente una delle tre macrotipologie in cui sono state raggruppate le
classificazioni delle parti (se a TIPOLOGIA TIBURIO, TAMBURO, CUPOLA; se a
TIPOLOGIA ABSIDE, CAPPELLA; se a AULA, NAVATA, TRANSETTO, CHIOSTRO).
Per ulteriori tipologie (es. sacrestia, coro, presbiterio, sala, cantoria, ecc…) non
rientranti all’interno dei 3 gruppi sopra riportati, deve essere comunque effettuata
obbligatoriamente una riconduzione ad uno dei tre casi precedenti attraverso una
scelta determinata per confronto o comparazione tipologica con ciascun insieme.
A seconda della scelta tra una delle le 3 possibili classificazioni, dovranno essere
valorizzati i successivi campi ad essa appartenenti.
Siccome ci potrebbero essere casi di errore nella corretta corrispondenza tra le
denominazioni e i gruppi di macrotipologie delle sez 4.1, 4.2, 4.3 è necessario in tali
casi associare il giusto rapporto a tali campi, valorizzando uno dei tre pulsanti nella
SELEZIONE TIPOLOGIA DELLA PARTE (ANT – AC – TTC) che permette di abilitare
solo il sottogruppo di informazioni corrispondenti e reinserire i dati corretti.
Ad ogni sottogruppo di parti il sistema ha assegnato un CODICE/SIGLA che apparirà
nelle schede validate come prefisso ad ogni denominazione di ogni singola “parte”
seguito da: spazio (-) spazio + denominazione esistente..
Le SIGLE sotto riportate permettono di segnalare a quali dei tre sottogruppi di tipologia
di parti della SEZ 4 corrisponde il caso in esame:
“TTC – ” (….denominazione parte esistente…….)”
“AC – ”
(…denominazione parte esistente…….)”
“ANT - ” (…denominazione parte esistente…….)”
Tali SIGLE corrispondono alle seguenti tipologie strutturali predefinite:
TTC = TIBURIO, TAMBURO, CUPOLA …
AC = ABSIDE, CAPPELLA ….
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ANT = AULA, NAVATA, TRANSETTO, CHIOSTRO ….
Nella SEZ. 6.1 e 6.2 nel caso rispettivamente di assenza di danno o di degrado non è
né la QUANTITA’ DI
necessario riportare né la QUALITA’ DELL’INFORMAZIONE
PARETI.
Il validatore o prevalidatore deve essere in grado, laddove possibile, di apportare
le modifiche che ritiene opportuno ai singoli campi e procedere al salvataggio
utilizzando l’apposito tasto [SALVA], altrimenti deve contattare direttamente (o
per via telefonica o per e-mail) la squadra che ha compilato la scheda per
ricevere le indicazioni corrette per modificare tali campi.
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5. CONTROLLO DEGLI ALLEGATI : FOTOGRAFIE
Esiste una sezione della scheda dedicata all’acquisizione delle immagini del bene. Il
portale Web per la validazione mostra le immagini e relative descrizioni acquisite dai
Db dei palmari nella PARTE 1 DELLA SCHEDA DI VULNERABILITA’ SISMICA.
Le immagini sono quelle scelte dal rilevatore che sono state trasferite poi nel palmare
mediante bluethoot dalla fotocamera digitale.
Il controllo in questo caso deve essere effettuato :
1) sulla qualità dell’immagine
2) sulla rispondenza della descrizione al soggetto rappresentato
3) sul numero di immagini caricate
Queste ultime devono risultare sufficienti a descrivere il bene sia a livello di
inquadramento generale - prospetto/i esterno/i, vedute d'insieme dell'interno – sia nel
documentare lo stato di conservazione strutturale del bene ed in particolare a
rappresentare nei dettagli:
• eventuali danni/cinematismi in atto
• la presenza di eventuali dissesti, forme di degrado materico e presidi strutturali
(collegamenti fra pareti, contrafforti, cerchiature ecc…) presenti sul fabbricato
sia all’esterno che all’interno.
• presenza/assenza di catene, cerchiature o altri presidi
• altro (qualsiasi informazione preziosa e non riscontrabile dai dati alfanumerici
presenti nella scheda)
Il testo della descrizione dovrà essere differenziato, con apposita didascalia, a seconda
che si riferisca ad una specifica “parte” (Tipologia 3) “settore” (Tipologia 2) o “livello”
(Tipologia 1) del bene mediante la rispettiva locuzione P, S, L seguita dal numero con
cui è stata identificata all’interno della scheda (ad es. P2_ catena trasversale, nel caso
si voglia registrare la presenza di una catena trasversale riferita alla Parte n.2 di un
organismo edilizio della Tipologia 3; es. S3_ cerchiatura esterna, nel caso si voglia
registrare la presenza di una cerchiatura perimetrale di un campanile riferita al Settore
n.3 di un organismo edilizio della Tipologia 2, es. L1_ cinematismo tipo 3, nel caso si
voglia registrare la presenza di un cinematismo relativo a volte e cupole (tipo 3) riferita
al Livello n.1 di un organismo edilizio della Tipologia 1).
Il validatore/prevalidatore potrà se necessario, modificare e/o eliminare e/o
provvedere ad acquisire dal rilevatore la/le foto necessarie e caricarle ex-novo
sul portale Web con le funzionalità messe a disposizione dal sistema.
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6. MODALITA’ DI RICHIESTA DI CORREZIONI
Oltre alla funzionalità offerta dal Sistema per l’invio in automatico delle annotazioni
sulle schede non accettate/scartate dal rilevatore è stata messa a punto una procedura
alternativa che consente un’agile ed efficace modalità di interscambio e dialogo con le
squadre,
circa
la
trasmissione
delle
criticità/errori
evidenziate
dal
validatore/prevalidatore nella fase di controllo via Web delle schede.
Tale sistema prevede l’utilizzo di un foglio di lavoro excell in cui sono riportate da un
lato le indicazioni delle anomalie riscontrate dal validatore/prevalidatore al momento
dell’analisi della singola scheda , dall’altra lo spazio utile per inserire i dati e/o valori
corretti da reimmettere nel sistema da parte della squadra interessata. Tale scambio di
informazioni permette di accorciare i tempi dell’aggiornamento dei dati, consentendo
che la modifica di essi possa essere effettuata direttamente dal sistema WEB dal
validatore/prevalidatore, utilizzando però la corretta informazione inoltrata dal
rilevatore.
A questo punto la scheda che, ad esempio, era riportata nello stato di “ bene
prevalidato con warning” attraverso le modifiche e correzioni potrà essere validata.
Tale tabella è riportata in Allegato 2.
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7. VALIDAZIONE INFORMATICA
La validazione deve avvenire dopo che sono state osservate tutte le procedure di
controllo dei dati sopra descritte.
In pratica è eseguibile solo dal validatore attraverso il pulsante a sinistra
“CONFERMA” presente sulla prima pagina con i dati riassuntivi della scheda.
Cliccando su tale tasto compare una maschera (vedi sotto) in cui si possono effettuare
n.2 differenti operazioni:
1) CONVALIDA
per validare la scheda
2) RIFIUTO –
nel caso la scheda contenga errori rilevati dal validatore,
quest’ultimo rileva le difformità, le annota nello spazio
corrispondente e il sistema in automatico invia tale messaggio alla
squadra interessata
(esempio di schermata WEB)
La convalida/validazione è un’operazione non reversibile se non per particolari casi e
mediante richiesta al personale tecnico che gestisce e mantiene il sistema.
E’ importante ricordare che prima di poter VALIDARE un bene COMPONENTE che è
stato schedato mediante la SCHEDA DI VULNERABILITA’ SISMICA è necessario
VALIDARE il bene COMPLESSO a cui il componente appartiene. Altrimenti il sistema
non permette la CONFERMA e mostra una segnalazione a riguardo.
RTPS:
RPA - Consorzio Protecno - Intersistemi - SGA
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ALLEGATO 1 - CONTROLLI AUTOMATICI
RTPS:
RPA - Consorzio Protecno - Intersistemi - SGA
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ALLEGATO 2 – MODELLO RICHIESTA CORREZIONI
RTPS:
RPA - Consorzio Protecno - Intersistemi - SGA
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