In Trentino oltre 5.100 case invendute

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In Trentino oltre 5.100 case invendute
In Trentino oltre 5.100 case invendute
FRANCESCO TERRERI
twitter: ©fterreri
TRENTO - C'è almeno un settore dove l'auspicio del professor
Gianfranco Cerea - basta speculazione, le case costino meno si è già tradotto in realtà: quello dei castelli. Non è proprio
«housing sociale» ma meglio di
niente. Sul sito specializzato Immobiliare.it compare la nuova
proposta di vendita di Castel
Madruzzo, lo storico maniero
di Lasino di proprietà dei fratelli Carlo e Gianattilio Montagna.
Prezzo: 5,5 milioni di euro, il
26% in meno di cinque anni fa.
Castel Madruzzo fa parte di
5.118 annunci di immobili residenziali in vendita, a cui vanno
aggiunti 1.302 nuove case, progetti e cantieri aperti. Con tre o
quattro annunci nuovi che si aggiungono ogni giorno. Un indicatore dell'enorme volume di
invenduto che si registra oggi
in Trentino.
Castel Madruzzo, posto su
un'altura rocciosa dominante
la Valle dei Laghi, era stato messo in vendita cinque anni fa a
7,5 milioni. Si era parlato all'epoca di interessamenti di magnati russi e attori americani, ma
va precisato che il castello, costruito nel XII secolo, è tutelato e la Provincia ha, in caso di
vendita, diritto di prelazione.
L'agenzia che cura la vendita è
la romana Immobili di prestigio
spa. Castel Madruzzo ha 2.500
metri quadri di superficie interna con 30 locali, 20 camere da
letto, 13 bagni più un parco di
12 ettari di prati e boschi.
Gli immobili in vendita su Immobiliare.it di prezzo superiore a 1 milione sono 63. Tra i pezzi forti, oltre al castello, una villa-chalet a Madonna di Campiglio da 4,5 milioni e una casa indipendente in via Santa Maria
a Rovereto da 3,7 milioni. Tra il
mezzo milione e il milione di euro di valore ci sono 334 immobili residenziali. Il grosso degli
annunci però, ben 3.085, è costituito da abitazioni a prezzi
,' : V/ ';Y - 4.678 invece di 6.040
Compravendite alate del 22%
TRENTO - L'altro giorno Agenzia delle Entrate e Abi hanno presentato il rapporto sulle compravendite immobiliari nel 2012 da cui emerge un vero e proprio crollo del mercato della casa a livello nazionale. Dal 2007 al 2012 le operazioni sono pressoché dimezzate, da 800 mila a 450 mila.
I dati sul Trentino, di fonte Istat, sono invece fermi a settembre 2012, ma nove mesi indicano già la tendenza. In
provincia da gennaio a settembre dello scorso anno si sono registrate presso i notai 4.678 compravendite, il 22% in
meno delle 6.040 dell'analogo periodo del 2011. Le compravendite uso abitazione sono scese del 21%, quelle di
capannoni, negozi, uffici hanno perso invece il 37%.
«medi», da 100 mila a 300 mila
euro. Sono 316 invece gli appartamenti in vendita a meno di
100 mila euro.
Nel capoluogo si contano 1.043
annunci di vendita, di cui 20 per
abitazioni di lusso che costano
più di 1 milione. Alle proposte
sul patrimonio esistente vanno
poi aggiunte le oltre 1.300 offerte di edifici nuovi e cantieri
aperti. Di esse, sono 115 quelle
che superano il mezzo milione
di euro di valore, con qualche
«trattativa riservata» per case
di oltre 200 metri quadri. Invece 831 costano fino a 300 mila
euro. A Trento si contano 198
offerte, tra cui nuovi complessi a Gardolo, Martignano, Trento sud.
Il professor Cerea, a margine
della presentazione del bilancio 2012 di Cassa del Trentino,
che presiede, aveva dichiarato
che dagli anni novanta i prezzi
delle case sono aumentati del
300%, che la bolla ha ingrassato proprietari di terreni e speculatori e che ora i prezzi do-
vrebbero scendere del 30%. Su
sito www.ladige.it queste affermazioni hanno scatenato un vivace dibattito.
«Tutti hanno contribuito a questa bolla - commenta Severino
Rigotti, presidente della Fimaa,
la Federazione che raggruppa
200 dei 360 mediatori immobiliari trentini - dai prezzi alti dei
terreni alle banche che facevano mutui pari al 110% del valore dell'immobile. Ora però i
prezzi dell'usato stanno calando: in tre anni sono scesi del 2030%. Il nuovo invece ha visto
dal 2007 ad oggi prezzi stabili,
tenendo conto però che i costi
delle materie prime sono aumentati. Le imprese quindi sono in difficoltà».
C'è però anche chi si lamenta
dei costi della mediazione. «Noi
stiamo lavorando contro il far
west immobiliare. Per quanto
riguarda la percentuale, la Camera di commercio indica il 2%
per ciascuna delle parti, un valore parametrato ai costi e alle
incombenze dei mediatori, che
stanno crescendo».