Garzonè: nr 36 - Comune di Caderzone
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Garzonè: nr 36 - Comune di Caderzone
il Garzonè 36 Comune di Caderzone Terme (Tn) il Garzonè N. 36 - Dicembre 2011 Periodico semestrale di informazione del Comune di Caderzone Terme (Val Rendena - TN) Delibera del Consiglio Comunale n. 42 del 7 settembre 1990 Autorizzazione del tribunale di Trento n. 686 del 20 maggio 1990 Direttore: Emilio Mosca Direttore responsabile: Walter Facchinelli Comitato di Redazione: Federico Polla, Alfredo Amadei, Rosanna Polla, Francesca Boselli, Flavia Frigotto, Maria Cristina Moratelli, Testoni Marinei Terezinha, Barbara Maria Mosca Direzione, Redazione, Amministrazione: Municipio, Via Regina Elena 45 38080 Caderzone Terme - Tel. 0465.804214 - Fax 0465.804848 e.mail: [email protected] www.caderzoneterme.net Grafica: Walter Facchinelli Stampa: Antolini Tipografia - Tione Spedizione in abbonamento postale art. 2 Legge 662/96 Distribuito gratuitamente a tutte le Famiglie dei Caderzoni residenti sia nel Comune sia in altre località in Italia ed all’Estero ed a quanti ne facciano richiesta. il Garzonè n. 36 Finito di stampare il 20 dicembre 2011 Copertina: Conca di Garzonè. Foto: Giacomo Masè, Tione n. 36 sommario pag. 3 vita dal cumün “ 6 opere pubbliche “ 21 attualità “ 29 associazioni “ 60 speciale terme “ 73 la nostra storia “ 83 i lettori scrivono “ 93 il Garzonè n. 36 dal municipio Malga Campo - Bait dai furmai 1 Dalla Redazione de “il Garzonè”, giunga a tutti Voi l’augurio di un Nuovo Anno ricco di salute, serenità, tranquillità e vera pace dal municipio Saluto del Sindaco il A poco più di un anno dalla mia elezione a Sindaco vorrei innanzitutto ringraziare tutti coloro che, con il loro sostegno ed operato, mi stanno aiutando nell’assunzione delle responsabilità ed acquisizione delle competenze che tale ruolo al giorno d’oggi comporta. In particolare il mio grazie va al personale degli uffici comunali che, oltre a svolgere con preparazione e cortesia preziosi servizi alla popolazione, con pazienza mi sta trasmettendo i principi di funzionamento della macchina pubblica; agli operai, attenti, disponibili e precisi nel lavoro, al custode forestale, prezioso supporto e memoria storica, a tutto il personale dipendente ed amministrativo delle Terme e a tutte quelle persone che, impegnate in associazioni o particolarmente votate al volontariato, danno un senso al concetto di comunità e permettono la realizzazione di progetti più o meno ambiziosi che, altrimenti, resterebbero solo delle belle intenzioni. Quello del sindaco non è un ruolo semplice, mediatore tra una politica di proclami, sempre più astratta e slegata dai problemi della gente comune, e la concretezza delle aspettative delle persone. Una politica centrale e accentratrice, che non si limita ad indicare il fine, auspicabile, di una riduzione dei costi amministrativi, ma impone scelte e metodologie, di efficacia tutt’altro che dimostrata, che tendono allo svuotamento di competenze ai Comuni per trasferirle ad altri, in particolare comunità di valle e società di sistema, trascurando l’importanza del presidio del territorio e la ricchezza del rapporto diretto dell’istituzioni con le persone. Nella progressiva acquisizione di consapevolezza della gravosità del compito è consolante riscoprire in molti compaesani propositività, solidarietà e voglia di fare finalizzate non al proprio tornaconto, ma al bene comune. A tutti loro il mio più sentito ringraziamento e l’assicurazione di piena collaborazione e sostegno. Garzonè n. 36 Grazie... 3 dal municipio ...e buona lettura! Ci ritroviamo così, per riprendere la piacevole consuetudine di ricordare gli avvenimenti che hanno caratterizzato la vita del paese, scambiarci idee ed opinioni, rivivere emozioni in questa nostra amata pubblicazione periodica. Se il numero precedente rappresentava un’edizione speciale, “territorio e ambiente”, che voleva fare un po’ il punto della situazione a conclusione del percorso dell’Amministrazione Comunale precedente ed all’inizio di quella dell’attuale, non meno impegnativa risulta la raccolta, in questo numero, dei numerosi eventi che hanno caratterizzato l’ultimo biennio, volendo dare spazio, come è sempre stato nella filosofia del Garzonè, anche a fatti di vita quotidiana, ricordi, espressioni di emozioni in forma scritta o artistica. Auguro quindi a tutti una piacevole lettura, con l’invito a partecipare attivamente alla costruzione dei prossimi numeri con proposte di articoli, fotografie, disegni... o semplici lettere alla redazione. il Garzonè n. 36 Emilio Mosca 4 dal municipio Per la Redazione Walter Facchinelli il Cari lettori, è con immenso piacere che il neo-costituito Comitato di Redazione intraprende questo incarico nel segno della continuità ed al tempo stesso della rinnovata volontà di mettersi a disposizione della Comunità, con l’obiettivo di cercare nuovi argomenti e nuove rubriche, ma attendendo da tutti Voi consigli e suggerimenti costruttivi. Vorremmo che “il Garzonè”, il nostro periodico, continuasse ad essere lo strumento privilegiato per favorire la conoscenza e la partecipazione alla gestione del bene comune, per diventare, con la vostra collaborazione, lo “specchio della Comunità di Caderzone Terme”, intendendo con questo sottolineare che nelle pagine del Garzonè potete osservare il cambiamento del nostro paese ed aiutarci a documentarlo nella sua evoluzione, interpellando i componenti del Comitato di Redazione, fornendoci notizie, segnalazioni o quant’altro riterrete opportuno. Prima di passare in rassegna i nomi dei componenti il Comitato di Redazione, vorremmo esprimere un ringraziamento sentito e sincero al precedente Comitato ed ai molti lettori – dentro e fuori Caderzone Terme – che hanno collaborato inviandoci notizie, lettere e fotografie. Non è un ringraziamento di circostanza, perché la loro preziosa collaborazione ci ha aiutato a rendere più apprezzato “il Garzonè”, di loro rimarrà il ricordo sulle molte pagine che negli scorsi anni abbiamo realizzato. Voi lettori, potrete contattare qualsiasi componente del Comitato così composto: Alfredo Amadei, Francesca Boselli, Flavia Frigotto, Maria Cristina Moratelli, Barbara Maria Mosca, Federico Polla, Rosanna Polla, Terezinha Testoni Marinei, aiutandoci a meglio proseguire nel cammino intrapreso. In questo periodo natalizio non può non mancare un riferimento all’ambito sacro della nostra esistenza, ed un pensiero va alla celebrazione della natività di Gesù, ancor oggi simbolo concreto di una rinascita che può avvenire in ognuno di noi e che rappresenta la capacità di rivivere i valori più profondi dell’esistenza, messi in pratica nelle piccole cose di ogni giorno. La Redazione porge a tutti Voi il più sincero Augurio di Buone Feste, auspicando che il nuovo anno porti pace, salute e serenità. Buon Natale e Buon Anno a tutti! Garzonè n. 36 Saluto della Redazione 5 vita dal cumün Al temp da Cadarciun dal 2010 Giner Fivrer Marz Avril Mac Giugn Lui Agust Setembar Utubar Nuembar Dizembar Tot Sul 28 20 26 23 16 23 27 17 23 21 13 18 257 Aqua 1 2 3 5 4 1 1 5 5 7 5 43 Nef 1 1 3 2 2 7 Gnignugnugnela 1 7 4 10 3 3 9 2 5 6 6 58 Vent* 2 2 1 5* Frot - 9 - 13 - 8 - 4 + 5 + 5 + 8 + 5 + 3 - 3 - 8 - 13 - 13 Caft + 9 + 2 + 8 +11 +12 +18 +19 +17 +16 +11 + 8 + 3 +19 Nef 42 ghei 17 ghei 4 ghei 6 ghei 33 ghei 49 ghei 155 ghei il Garzonè n. 36 *In dai di di vent le sempre sta bel temp La temperatura e la nef l’è misurada ali set e meza di duman. 6 Al dumilaedes (2010) le sta n’an bagnà e cun pu di zent (100) di di acqua, nef e gnignu gnugnela. In dai ultim agn al temp al cambia sempre pu in presia in invern al fa frot al floca ma i va dre l’acqua el caft (anca tanta acqua). Giner le sta bel Fivrer in dai prum di la fat frot po le sta gnignugnugnela Marz le sta frosc e belin Avril le sta frot e cun refui di nef in dai prum quindas (15) di, l’undas (11) è sentu cantar al cucu la pruma bota Mac le sta umit e frosc fin al vinti (20) po belin Giugn le sta bagna e frosc Lui le sta bel e caft Agust le sta bagna e in dai di da feragust ghe sta tanta acqua e frot al tri (3) e na via l’ultima nef in dai graper da Garzunè Setembar le sta bagna e frot. Anca in Utubar ge sta des (10) di di brut temp Nuembar le sta brut cun diriset (17) di di acqua o nef al disnof (19) e gata na gaspa di finfar Dizembar i li a fati tuti le sta caft, po vers la meta la fat i di pu froc dal an a mez di men zinc (5) po vers nadal bonacia e acqua fina fin a dumila (2000) metri po amu frot. Daniele Mosca Guadiabosc vita dal cumün ANAGRAFE 2010 NATI Maschi 2 - Femmine 2 Totale 4 MORTI Maschi 1 - Femmine 4 Totale 5 MATRIMONI N. 4 IMMIGRATI Maschi 8 – Femmine 15 Totale 23 EMIGRATI Maschi 11 – Femmine 10 Totale 21 SITUAZIONE AL 31.12.2010 Maschi 348 – Femmine 331 – Totale 679 Famiglie 312 0 0 0 1 0 1 0 0 0 1 3 0 1 4 4 1 1926 1927 1928 1929 1930 1931 1932 1933 1934 1935 1936 1937 1938 1939 1940 1941 3 3 1 4 2 1 6 2 8 4 7 6 4 6 5 3 il 1910 1911 1912 1913 1914 1915 1916 1917 1918 1919 1920 1921 1922 1923 1924 1925 Garzonè n. 36 CENSITI PER ANNO DI NASCITA AL 31.12.2010 TOTALE 679 7 vita dal il Garzonè n. 36 cumün 8 1942 1943 1944 1945 1946 1947 1948 1949 1950 1951 1952 1953 1954 1955 1956 1957 1958 1959 1960 1961 1962 1963 1964 1965 1966 1967 1968 1969 1970 1971 1972 1973 1974 1975 1976 9 9 9 8 14 7 8 9 7 5 14 6 6 10 8 12 10 9 11 12 14 4 12 12 14 9 14 10 16 14 12 11 12 14 6 1977 1978 1979 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 12 6 12 8 6 6 8 9 9 8 4 6 8 1 5 2 7 2 6 8 6 8 12 7 11 6 13 8 8 5 7 4 4 4 vita dal cumün Anno 2010 - Elenco delle Concessioni di Edificare rilasciate 1 Giustina Ruggero risanamento cascinello p.ed. 302 - loc. Ingiva 2 Parisi Virginio realizzazione cappotto esterno e realizzazione di una legnaia di pertinenza all’edificio di civile abitazione p.ed. 550 - via Pozze 3 Sartori Timoteo ristrutturazione e sopraelevazione p.ed. 438 P.M.2 - via Diaz 4 Sartori Margherita Risanamento conservativo p.ed. 182/1 - loc. Ingiva 5 Amadei Giovanni Ristrutturazione p.ed. 47/1 P.M.4 - via Dante p.ed. 47/2 - via Dante 6 Polla Mario realizzazione di una stradina di accesso pp.ed. 485 - loc. Gelada 7 Sartori Tullio Seconda variante alla concessione edilizia per costruzione nuovo capannone artigianale p.ed. 484 - loc. Iscla 9 Polla Giuseppe Ampliamento immobile esistente e realizzazione nuova struttura alberghiera p.ed. 86 - Pp.ff. 928/1 - 928/2 - 928/3 - 928/4 - 978 - 979 - loc. Pan Progetto di riqualificazione area pp.ff. 1023/3 - 1020/4 - loc. Pulic 10 Stella Alpina S.R.L. 11 Sartori Alida, Piera, Sanatoria per la realizzazione di Giordano, Ornella, aumento volumetrico Iris e Luciana pp.ed. 390 - 391 - via Regina Elena Tecnico comunale ing. Francesco Maffei il • Presentazione n. 45 “Denuncia di inizio attività” • Espressione n. 08 “Accertamento di conformità” • Espressione n. 09 “Parere preventivo” Garzonè n. 36 Altri atti nell’anno 2010 9 vita dal cumün il Garzonè n. 36 Nozioni di taglio di legna e piante in sicurezza 10 Nella primavera 2010 e precisamente sabato 24 aprile l’assessorato alle foreste di Caderzone Terme con la collaborazione delle Amministrazioni di Strembo e Bocenago e dell’Ufficio Distrettuale Forestale di Tione di Trento, ha organizzato un incontro sul tema: “Nozioni di taglio legna e piante in sicurezza”. Un incontro utile poiché molti dei nostri concittadini provvedono al taglio della “part da la legna” che la forestale assegna loro, a volte senza sapere i rischi e i pericoli che si possono correre in questo tipo di operazioni, spesso considerate una consuetudine. Era presente anche il dott. Roberto Zoanetti che, nel presentare il corso, ha portato la propria esperienza personale. Al corso, che prevedeva una parte teorica seguita da una pratica, hanno partecipato una quaranta iscritti che si sono trovati di buon mattino in località Pineta, a Caderzone Terme, dove gli esperti boscaioli Silvio Gottardi e Leandro Capelli - messi a disposizione del Distretto Forestale di Tione – con molta professionalità hanno spiegato la corretta cura, manutenzione ed utilizzo della motosega, la sua regolazione, pulizia, l’affilatura e la sostituzione della catena. Dopo la parte teorica, i partecipanti sono stati divisi in due gruppi per passare alla parte pratica nel bosco, dove sono stati spiegati e dimostrati i vari accorgimenti per abbattere un albero, sramarlo e sezionarlo in modo da poterlo accatastare. Procedure seguite con molto interesse da tutti i presenti. Le operazioni sono terminate a mezzogiorno, così i partecipanti hanno raggiunto il Parco Crosetta dove alcuni volontari di Strembo hanno preparato dell’ottima e abbondante polenta. Al termine del pranzo è stato consegnato a tutti i partecipanti, un attestato, a conferma della partecipazione al corso pratico teorico di “Nozioni di Taglio Legna e piante in sicurezza”, sottoscritto da Roberto Zoanetti, capoufficio del Distretto Forestale di Tione. vita dal cumün Le amministrazioni comunali hanno inoltre consegnato in omaggio a tutti i partecipanti un caschetto dotato di cuffie antirumore, un dispositivo di protezione individuale (DPI) molto apprezzato. L’Amministrazione comunale ringrazia i partecipanti che hanno colto quest’opportunità e il nostro Custode forestale Mosca Daniele che ci ha seguito per tutto il corso. Giovanni Mosca Assessore comunale alle foreste e agricoltura il «Si possono trovare delle belle “brise” in pieno inverno?» Al “Caffè delle Terme” la mattina del giorno di Sant’Ambrogio (7 dicembre 2011) si vociferava «impossibile …ma è proprio così!». Infatti Ezio Sartori “dei Matiot” alle ore 11 in località “Ruina” a 1200 metri d’altezza ha trovato, ma forse sarebbe meglio dire “ha scovato” tre bei porcini del peso complessivo di 606 grammi. «Sono un appassionato fungaiolo, afferma Ezio, ma siccome sono distributore dei gelati Algida, per timore di non essere creduto, o essere accusato di avere i porcini in freezer, con una scusa ho chiamato Amadio Mosca, Guido Sartori e Carlo Emilio Mosca, chiedendo loro di accompagnarmi sul monte. Poi, con vaghe indicazioni ho indirizzato il mio amico Amadio, fungaiolo esperto, a trovare le brise». E Amadio, sorridente conferma «erano lì, tutte e tre in fila, freschissime». Per onor di cronaca dobbiamo dire che «è un record, ma Ezio è abituato a queste prodezze, perché il 5 dicembre 2009 aveva già trovato altrettante brise». (w.f.) Garzonè n. 36 …all’ultim’ora “le brise d’inverno” 11 vita dal cumün il Garzonè n. 36 Maurizio Polla riceve il Filò di San Biagio 2011 12 Caderzone Terme, nel Filò di San Biagio unisce la tradizione religiosa della festa del Patrono con il “filò”, inteso come momento di ritrovo della Comunità per ricordare e, come nel caso di quest’anno, ringraziare e premiare chi si è particolarmente distinto per il bene del paese. Dalla sua istituzione nel 1992 il Filò di San Biagio “pubblico riconoscimento onorifico”, è stato assegnato ad Aldo Salvadei, don Celestino Lorenzi, Tranquillo Giustina, Vigilio Sartori, monsignor Mario Zanchin, Livio Polla (papà di Maurizio), ai volontari di Caderzone ed a Paolo Sartori. Il 3 febbraio 2011, nelle scuderie del Palazzo Lodron Bertelli, il sindaco Emilio Mosca ha consegnato a Maurizio Polla la pergamena e la medaglia del Filò di San Biagio. Maurizio Polla si è impegnato moltissimo per il paese di Caderzone Terme: è stato 22 anni segretario dei Vigili del Fuoco e 10 nel direttivo della Pro Loco, nel 1991 è stato rifondatore della Banda comunale di Caderzone Terme dove suona tuttora ed è stato per 30 anni in Comune, 20 dei quali da sindaco. Poi nel Consiglio delle Autonomie di Trento, nel Consorzio dei Comuni del Trentino, rappresentante del Trentino nell’Associazione Comuni Italiani (ANCI) e nell’Associazione Comuni montani a Roma, è consigliere dell’Agenzia della depurazione della Provincia e dal 1977 dirigente del servizio tecnico del Comprensorio delle Giudicarie, ora Comunità di Valle. Emilio Mosca alla consegna dell’onorificenza ha affermato: «molti sindaci dentro e fuori la Val Rendena prendono ad esempio lo sviluppo del paese di Caderzone Terme, qui Maurizio Polla ha promosso uno sviluppo intelligente, non votato alla speculazione; ha saputo conservare il territorio ed i nostri valori. È riuscito a fare tantissimo, portando avanti le potenzialità del paese senza stra- vita dal cumün volgerlo». Tra le opere importanti promosse da Maurizio Polla si ricorda: la realizzazione della superstrada che ha dato tranquillità al paese, la valorizzazione e sviluppo del centro storico e la rinascita del Palazzo Lodron-Bertelli, la nascita del golf e l’avvio del termalismo: cambiando il nome del paese da Caderzone in Caderzone Terme e realizzando le Terme Val Rendena “fonte Sant’Antonio”, favorendo così la destagionalizzazione del turismo, riconosciuta con l’assegnazione a Caderzone Terme della Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. La motivazione del Consiglio comunale recita: «a Maurizio Polla, per la sincera dedizione ed estrema competenza manifestate in 20 anni di guida della Comunità in qualità di Sindaco, per aver creduto nelle potenzialità del paese di Caderzone Terme, promuovendone uno sviluppo sostenibile e rendendolo un polo turistico rinomato a livello nazionale e conosciuto anche oltre i suoi confini.» Un commosso Maurizio Polla ha ricevuto la pergamena e la medaglia del Filò di San Biagio, e ringraziando ha affermato «apprezzo le motivazioni, in particolare quando si dice “sincera dedizione”, perché ho la coscienza a posto; impegno ne ho messo tanto per la Comunità di Caderzone Terme. Ho avuto molte gratificazioni, ma quella di questa sera è quella che mi da più soddisfazione». il Garzonè n. 36 Walter Facchinelli 13 vita dal cumün il Garzonè n. 36 Nuovo sistema per conferire rifiuti 14 Dal 24 maggio scorso anche a Caderzone Terme è in funzione il nuovo sistema di raccolta puntuale dei rifiuti non differenziabili attraverso le “calotte”. Il nuovo sistema prevede sostanzialmente la chiusura di ogni contenitore del rifiuto “residuo” e l’attivazione di una sorta di contatore apribile soltanto con una chiavetta elettronica, data in dotazione ad ogni utenza. Questa riorganizzazione si è resa necessaria per raggiungere due obiettivi strategici che la Provincia ha fissato: • aumentare la raccolta differenziata per superare la soglia del 65%; • non superare la soglia massima di 175 Kg di rifiuto residuo all’anno per ogni abitante; e allo stresso tempo ottemperare alle disposizioni in merito alla misurazione della quantità di rifiuto residuo che ciascun utente produce per poi commisurare la parte variabile della TIA (Tariffa di Igiene Ambientale) in base al numero di conferimenti effettivi. I primi dati forniti dalla Comunità delle Giudicarie, soggetto a cui i comuni hanno affidato la gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, aggiornati al 30 settembre e riferiti all’intero territorio della Comunità di Valle, indicano un aumento della raccolta differenziata, passata dal 59,7% dei primi quattro mesi del 2011 al 65,9% del periodo maggio settembre dello stesso anno, facendo registrare un media annuale provvisoria (registrata fino a settembre) del 64,1% di raccolta differenziata. Al tempo stesso non si è registrato un peggioramento della qualità del rifiuto differenziato infatti dall’analisi di quanto si è trovato nei contenitori, sia in quelli del “residuo” sia quelli della raccolta differenziata, appare un comportamento sostanzialmente nella norma e un impegno nel porre attenzione a dove depositare ogni tipo di materiale, così come si registra una piccola riduzione della quantità di residuo conferito rispetto al trend del recente passato. Se tutti continueremo con la cura, l’attenzione e il senso civico necessari aumenterà ancora la raccolta dei materiali differenziati e questo si rifletterà positivamente sulla tariffa. Di seguito uno schema guida sulla differenziazione dei rifiuti. vita dal cumün il Garzonè n. 36 Una giornata in compagnia “sal gras da li Picinieli” 16 È ormai diventato un appuntamento fisso: lo scorso 24 settembre, su invito dell’assessore alle foreste e agricoltura Mosca Giovanni, molti volontari hanno partecipato alla giornata dedicata alla pulizia e taglio degli arbusti che infestano il pascolo. Giornata tradizionale che da diversi anni l’amministrazione propone a tutti i volontari che vogliano partecipare. È noto anche lo scopo di tale giornata, infatti viene svolta per il ripristino e il recupero della casina “dal Candido”, ormai diroccata da diversi anni, con il contributo messo a disposizione dalla Provincia Autonoma di Trento. Negli anni passati, tutte le associazioni del paese hanno beneficiato di questi fondi per migliorare questa particolare e pregiata zona di alta montagna, ora si è invece deciso di destinare il contributo a progetti specifici come, appunto, la ristrutturazione della casina sopraccitata. vita dal Giovanni Mosca Assessore all’agricoltura e foreste il Il 24/08/2010, con delibera 173/10, è stata ottenuta da parte della Commissione Provinciale per la Tutela Paesaggistico Ambientale di Trento (comprensiva anche del parere positivo del Parco Naturale Adamello Brenta) l’autorizzazione alla ristrutturazione. Successivamente in data 23/09/2010 si è ottenuto il parere della commissione comunale con alcune prescrizioni, inoltre con determinazione del Dirigente in data 25/05/2011 è stato comunicato che l’immobile denominato Casina Picinieli insistente sulla p.f 1744/1 non riveste l’interesse culturale di cui all’art. 12c. 2 del D. L.g.s 42/2004 e che conseguentemente l’immobile in oggetto è escluso dall’applicazione del “Codice dei beni culturali e del paesaggio”. In data 29/08/2011 invece è stato ottenuto l’ultimo parere positivo da parte del Servizio Conservazione della Natura e Valorizzazione Ambientale - Ufficio Biotopi e Rete Natura 2000. Solo ora, dunque, possiamo dire di essere pronti per la ricostruzione: è incredibile quante autorizzazioni servano! Ringrazio anche la Stazione Forestale di Spiazzo, in primis il suo Comandante Bruno Todeschini che, oltre a supportarci nella presentazione delle pratiche per l’ottenimento del fondo contributivo, è sempre presente con i suoi custodi Forestali alla giornata, collaborando fattivamente alla sua riuscita. Ringrazio pubblicamente anche tutti i partecipanti che hanno preso parte alla giornata, senza tralasciare il prezioso lavoro svolto da Diego e Giuliano che si sono prodigati per preparare a tutti i volontari presenti un ottimo pranzo servito a Diaga: pranzo offerto dall’amministrazione comunale. Ho già provveduto a contattare alcuni artigiani locali chiedendo la loro disponibilità per ricostruire la casina nel corso della prossima estate, poiché ricade in zona “SIC” (Sito di Interesse Comunitario) nel Parco, i lavori possono essere effettuati solo in determinati periodi dell’anno. Orgoglioso di affermare che l’obiettivo prefissatoci qualche anno fa è ormai prossimo, vi esorto fin d’ora a partecipare alla prossima “giornata” che, oltre ad un momento di festa e condivisione, rappresenterà l’occasione per sostenere qualche altro progetto o associazione che ne vorrà beneficiare. Garzonè n. 36 cumün 17 vita dal cumün Usanze e tradizioni a Caderzone Terme Gli anni passano, arrivano i mezzi moderni e le nuove tecnologie e sempre più le tradizioni vanno scomparendo, scompaiono soprattutto quelle usanze che, tramandate di generazione in generazione, hanno come unico mezzo di trasmissione il canale orale. «Verba volant, scripta manent» il buon vecchio proverbio latino è sempre attuale. E siccome è la parola scritta quella che rimane, ecco che si sente sempre più l’esigenza di raccogliere sotto questa forma ciò che altrimenti andrebbe irrimediabilmente perduto. Ogni paese ha poi le sue usanze e le sue tradizioni che non sempre sono uguali. Affidiamo dunque alle pagine del Garzonè l’importante missione di tramandare ciò che è patrimonio di tutti i Caderzoni. Iniziamo da questo numero con… Cosa fare alla morte di un familiare? Informazione sugli adempimenti attualmente in uso e tramandati dai tempi passati il Garzonè n. 36 a cura di Lucio Mosca 18 Alla morte di un familiare la prima cosa da fare è chiamare il sacerdote per l’atto religioso della benedizione della salma e stabilire il giorno e l’ora del funerale. Per l’annuncio di morte alla comunità cristiana, avvisare il sacrestano per la “suonata da morto o Ave Maria”, preceduta da tre boc’ che è un battito secco per l’uomo e due per una donna. Dopo questo segnale, solo per i confratelli e le consorelle della Compagnia, viene suonata la campana “piciola”. I familiari del defunto/a chiamano l’ufficiale sanitario per redigere l’atto di morte, si recano in Comune per avvisare della morte, comu- vita dal il nicando giorno e ora della sepoltura per la preparazione della fossa nel cimitero e la sigillatura della bara prima dell’inizio del funerale. Avvisare gli incaricati della camera mortuaria (se il funerale parte dall’abitazione) e accordarsi dove e quando sarà installata. Alle ore 20 del giorno della morte (o, più precisamente del giorno in cui suonano le campane a morto), in chiesa verrà recitato il rosario. L’esposizione della bara sigillata, avviene due ore prima del funerale. Davanti ad essa va posizionata la Croce e l’acquasantiera, che vengono consegnate dal sacrestano nel giorno dell’Ave Maria così da metterle davanti al letto di morte. Accanto alla bara va posto un vassoio per raccogliere i biglietti di condoglianze. All’ora stabilita per il funerale, le campane suonano tre volte: il “campanun” staccato dalle altre proprio per indicare il lutto, nei tempi passati durante tutto il tragitto fino in chiesa c’era il battito dei rintocchi (boc’). Prima dell’ora stabilita, il sacerdote con gli “operanti” (indicati a parte) ed i chierichetti, partendo dalla chiesa si reca alla casa del defunto/a, per recitare le preghiere di rito, benedire la salma ed iniziare il funerale. In chiesa la bara è esposta con la testa del defunto/a rivolta all’altare e ne esce con i piedi verso l’uscita. Quando la bara viene calata nella fossa, i presenti con un ultimo gesto di saluto gettano una manciata di terra e fanno il segno di Croce “terra erit, terra reverterit”. La conclusione del funerale è annunciata dall’Ave Maria e davanti alla chiesa viene distribuito il sale. Antica usanza è che la donna che prepara da mangiare, quando sala le pietanze recita un “eterno riposo” per il defunto/a. Garzonè n. 36 cumün 19 vita dal cumün il Garzonè n. 36 I defunti appartenenti alla Confraternita del Santissimo Sacramento hanno diritto a cinque Sante Messe, il “massaro”, dopo accordo con i familiari, segnala le scadenze al parroco e all’incaricato degli annunci in bacheca. Le scadenze delle cinque Sante Messe per antica regola sono: la prima: alla morte; la seconda: dopo una settimana; la terza: dopo un mese; la quarta: dopo due mesi; la quinta: dopo un anno. Naturalmente bisogna far coincidere le Messe con i giorni nei quali sono celebrate a Caderzone. È buona usanza da parte della famiglia fare un’offerta al Parroco per la cerimonia, al sacrestano, al coro, ai chierichetti e agli addetti alla camera mortuaria. Composizione del Funerale All’inizio la croce astile nera (chierichetto o parente incaricato), poi gli uomini, tra gli uomini la croce della Confraternita e il gonfalone dei defunti che per tradizione è portato dal più anziano del casato. Davanti alla bara: ghirlande e fiori, coro, sacerdote e chierichetti, la bara con a lato le quattro torce portate dai parenti, i familiari del defunto/a, la croce delle donne (Confraternita), le donne e tutti gli altri. 20 opere pubbliche il “È la più antica testimonianza di architettura agricola - patronale di tutta la valle. Parte in muratura e parte in legno il maso con le sue stalle, il suo porticato, le sue gigantesche colonne di larice, il tetto di scandole, il “casetto” del latte e la “casera” dei formaggi, sorge nel punto più panoramico dell’omonima piana. Deve il suo nome alla parola latino - barbarica “ Curium “ (o Kurium) che significa “ il luogo del signore” Così il maestro Tranquillo Giustina, appassionato conoscitore delle vicende storiche della Val Rendena, definiva il maso “Curio”, l’imponente architettura che definisce il carattere ed il paesaggio dell’intera piana di Caderzone Terme. Nonostante la sua importanza, le notizie storiche che lo riguardano sono scarse e frammentarie. La sua esistenza è documentata per la prima volta nel testamento di Donna Margherita, del 19 Settembre 1362, conservato presso l’Archivio Storico del Comune di Caderzone Terme. A proposito del testamento Tranquillo Giustina annotava: “Donna Margherita, figlia di Nicolino detto Villotta, era indubbiamente una facoltosa possidente. Sulla provenienza delle molte sue sostanze sono possibili solo illazioni. Di certo colui dal quale aveva avuto un figlio (per altro di poca salute) non l’aveva lasciata Garzonè n. 36 Il “Curio” tra storia e conservazione 21 opere pubbliche il Garzonè n. 36 sprovvista di eredità. Il fatto che nel testamento mai si alluda al padre del bambino incoraggia la tesi d’una paternità lodroniana...” “Solo l’alto rango di Donna Margherita e l’entità dei beni che lasciava possono, in qualche modo, spiegare il rilevante numero di testimoni davanti ai quali il 19 Settembre 1362 dettò le sue ultime volontà. Essi furono: Enrico fu ser Pellegrino, Pietro fu Floriolo, ser Biagio fu ser Pace, Benvenuto del fu maestro Tasino, Pietro fu Bartolomeo detto Pixa, maestro Marchesino fabbro fu Giovanni, Bortolo fu Antonio detto Checo, Nicolino di lui fratello, Nicolò del fu Bartolomeo detto Moreto, ed altri a queste cose chiamati e pregati di propria bocca dalla testatrice, tutti “ di detta villa di Caderzone...” Il “Curio” sarebbe appartenuto dunque ai Lodron, presenti a Caderzone a partire dal 1302, e con ogni probabilità costituiva, con la possente torre eretta nei primi anni del milletrecento al centro del paese, la loro dimora. Nel documento del 1362, il “Curio” è descritto come: “grande casa tezziva costruita di muro e legname e coperta di scandole situata nelle pertinenze di Caderzone nella località di Curio”. 22 il La presenza delle scandole fa supporre che già all’epoca si trattasse di un edificio molto importante, in quel periodo infatti le costruzioni comuni della valle erano per lo più coperte con paglia. Soltanto a partire dal XVI sec., come riportato in numerosi atti notarili, le scandole sostituirono in gran parte la paglia “per timore di incendi”. Nei secoli successivi la presenza del maso è ricordata nell’atto, conservato anch’esso presso l’Archivio Storico del Comune di Caderzone, del 16 luglio 1444 redatto da ser Graziadeo notaro di Bolbeno e da ser Pietro notaro di Pelugo con il quale vengono verificati e fissati nei loro giusti termini i confini dell’alveo del Sarca tra i territori di Caderzone e Bocenago. “...Dalla parte di Caderzone il primo termine è un sasso salazzo con una croce, giacente a Curio appresso la via comune, tra una stradina vicinale e una prativa di Biagio Majolo, dove al livello della via e quasi sotto terra si trova e si vede a far da confine fra la prativa suddetta e la stradina vicinale, e lontano dal corrispondente ed opposto termine di Bocenago di passi 182... “ Ulteriore documentazione storica è l’affresco, purtroppo ormai in gran parte illeggibile, che si trova sulla facciata a mattina della fabbrica. Nel dipinto il “Curio” è raffigurato colpito da un fulmine tra le figure della Madonna, Sant’Antonio Abate, protettore delle stalle e degli animali, e di Santa Barbara da sempre invocata in caso di incendio. L’affresco riporta anche, in un riquadro, la data 1537. Questo tipo di raffigurazione, diffuso in tutto il Trentino a partire dalla prima metà del XVI secolo, è senz’altro un atto di ringraziamento per uno scampato pericolo o per una grazia ricevuta. Il dipinto murale, la datazione e numerosi elementi in legno segnati dal fuoco, fanno ritenere che prima del 1537 il maso sia stato gravemente danneggiato da un incendio, forse provocato dalla caduta di un fulmine, ed in seguito ricostruito. Sabato 17 Settembre 1639, per l’ennesima volta, vennero rinnovate le terminazioni tra i territori di Giustino e Caderzone distrutte da un’alluvione del fiume Sarca, nel relativo documento viene menzionata la contrada di Curio: “...Il XIV termine è un sasso salazzo di nuovo sistemato con 14 croci, piatto, poco sopra terra, messo nel luogo dove esisteva il vecchio termine perduto, giacente fra la via pubblica e il prato di Garzonè n. 36 opere pubbliche 23 il Garzonè n. 36 opere pubbliche 24 Antonio fu Pietro Salvadei di Caderzone, nella contrada di Curio...” “Il XV termine, ed ultimo, designante la detta riva ed alveo, è un sasso salazzo quasi tondo e a livello del suolo, ed ora quasi sepolto, anticamente segnato con 15 croci, giacente in un prato di Nicolò fu Bortolo Moratelli di Caderzone nella contrada di Curio in prossimità della via pubblica...” Il termine contrada potrebbe indicare, all’epoca, l’inserimento del maso in un contesto edificato più ampio, ipotesi questa che allo stato attuale non trova ulteriori riscontri. L’importanza e l’imponenza dell’edificio da sempre hanno suscitato un grande fascino sulle popolazioni locali tanto che intorno ad esso sono sorte leggende e dicerie, alcune delle quali riprese e trascritte da Aldo Gorfer nella sua guida delle Valli del Trentino: ...Il maso è il teatro del racconto popolare dei tre fratelli venuti dalla Padania e stabilitisi con il loro gregge a Caderzone costruendovi tre case: al Curio, al Salamon e a Jamòn. Ma mentre i secondi sembravano al sicuro sulla china del monte, il primo era insidiato dalle piene del vicino Sarca. Così sorsero delle aspre dispute tra i tre fratelli lombardi. Fino a che il Salamon fu portato via da una frana, il Jamòn fu distrutto da un incendio. Rimase il Curio, il più grande e robusto di tutti. Un altra versione della leggenda è pure essa legata alle controversie per la divisione della proprietà. Narra che il maso era di una famiglia di Caderzone. Morto il padre, dopo lungo litigare, i tre fratelli si affidarono alla sorte: il Curio toccò a uno dei tre, mentre gli altri due andarono a costruire i tabiadi a Salamon, al di là del Rio, e a Jamòn, sulle pendici del monte.... L’edificio ed i suoi annessi sono facilmente individuabili, nella configurazione attuale, nelle mappe del Catasto Austriaco del 1859. Nel corso dei secoli la proprietà del Curio venne progressivamente frazionata ed agli inizi degli anni ‘70 del XX secolo l’edifico risultava diviso in sei “porzioni di casa” appartenenti a dodici diversi proprietari. L’eccessivo frazionamento della proprietà rendeva impossibile l’esecuzione di qualsiasi tipo di lavoro di manutenzione e l’edificio cadde in uno stato di forte degrado, documentato dalle immagini dell’epoca. Nel 1971 la signora Adelaide Barbara Ambrosioni acquistò l’intero maso e ne curò un primo intervento generale di restauro che il consentì all’edificio di giungere fino ai nostri giorni. Tra il 1972 e il 1973 il Ministero della Pubblica Istruzione, sottopose il Curio, i suoi annessi ed una vasta zona prativa al vincolo di tutela artistica ai sensi della Legge 1 Giugno 1939 n°1089. Nel 1980 la signora Ambrosioni ricostruiva, sui ruderi esistenti, il cascinello, posto a sud dell’edificio principale, in passato adibito ad abitazione e alla produzione dell’acqua calda necessaria per la conduzione delle stalle. In tempi recenti la Provincia Autonoma di Trento, con provvedimento della Giunta Provinciale, inseriva il Curio, alcune particelle fondiarie limitrofe ed i fabbricati annessi nell’elenco dei beni previsto dall’art. 94 della L.P. 5 Settembre 1991 n° 22. Negli anni ’90 l’edificio veniva puntualmente rilevato e studiato dalla dottoressa Serena Filippini che nell’anno accademico 1996/97 presso la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze, relatore professor Luca Giorgi discuteva la tesi: Il “Curio” sulla conservazione e la tecnologia delle strutture lignee. Nel febbraio del 2009 il Comune di Caderzone Terme acquistava la struttura, che versava in stato di grave degrado, dalla signora Ambrosioni. Negli ultimi anni, precedenti l’acquisto del bene da parte del Comune, l’edificio non era stato oggetto di regolari interventi di manutenzione, il che aveva aggravato ulteriormente il suo stato di conservazione, già definito precario negli studi degli anni ‘90. La situazione venne ulteriormente compromessa dalle abbondanti nevicate dell’inverno 2008/2009. L’amministrazione comunale di Caderzone Terme, consapevole del valore del fabbricato, decise allora di procedere all’esecuzione di un primo lotto di lavori da operare con carattere d’urgenza, finanziati ai sensi della L.P. 1/93 dal Servizio Urbanistica e Tutela del Paesaggio della Provincia Autonoma di Trento comprendente Garzonè n. 36 opere pubbliche 25 la sistemazione ed il consolidamento delle coperture e delle strutture lignee e la riparazione puntuale delle strutture murarie gravemente danneggiate dalle abbondanti infiltrazioni di acque meteoriche. Durante l’esecuzione degli interventi le strutture lignee del maso sono state sottoposte ad un esame da parte dei tecnici del Laboratorio di Biodegradamento e Preservazione del CNR IVALSA (Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree) di Sesto Fiorentino (FI), che ne hanno verificato le condizioni e suggerito gli interventi necessari per la loro conservazione. Questo primo lotto di interventi, operato con carattere d’urgenza ed ultimato entro il mese di novembre, costituisce un primo importante passo per garantire la “sopravvivenza” di questa importante testimonianza storica. Per giungere al recupero ed alla completa valorizzazione del “Curio” nei prossimi anni dovranno essere programmati e realizzati ulteriori interventi finalizzati alla conservazione al restauro del dipinto di facciata, al consolidamento delle strutture murarie ed all’allestimento di un percorso che consenta la visita e la fruizione del maso in condizioni di sicurezza senza snaturarne il carattere. Allo scopo il Comune di Caderzone Terme ha già provveduto a depositare presso le compenti strutture Provinciali le relative domande di finanziamento. il Garzonè n. 36 Arch. Roberto Paoli 26 opere pubbliche I lavori di porfidatura della piazza il Garzonè n. 36 I lavori di realizzazione del centro Wellness, da qualche mese realtà apprezzata del paese, e quelli di ristrutturazione del palazzo Lodron Bertelli, finalizzati alla creazione di una struttura ricettiva a quattro stelle, hanno profondamente segnato tutta la zona limitrofa per diverso tempo. La strada antistante la casetta termale, piazza Sant’Antonio, la stradina che sale a lato della chiesetta omonima e la piazzetta restrostante apparivano profondamente ferite dal passaggio degli scavi per i sottoservizi e dal prolungato deposito di materiali. La conclusione dei lavori edili richiedeva un intervento risolutivo su tali pertinenze, che si è voluto occasione di riqualificazione dell’intera zona. Si è così proceduto al rinnovamento della piazzetta di cui sopra, preferendo il porfido alle bocce, in modo da poter realizzare alcuni parcheggi ma, volendo nel contempo conservare memoria della vecchia pavimentazione, essa è stata riproposta sulla stradina pedonale che scende a fianco della chiesetta nella piazza Sant’Antonio. Si è colta l’opportunità della presenza degli scavi per un intervento di impermeabilizzazione dei muri perimetrali della cappella. 27 il Garzonè n. 36 opere pubbliche 28 Anche la piazza Sant’Antonio è stata oggetto di un importante intervento che, terminato poco prima dell’inverno ed immediatamente interessato dalla copertura di un soffice manto nevoso, ha permesso a molti di ammirare la piazza chiusa al traffico libera da automobili, rimembranza di tempi passati per alcuni, sensazione completamente nuova per altri... Tra i sanpietrini, nei pressi dell’ingresso principale al palazzo, è stato creato uno stemma circolare contenente due figure in granito: • il giglio argenteo fasciato d’oro, noto a tutti come simbolo comunale di Caderzone Terme, ma pure stemma del nobile casato dei Bertelli, anche “eredi del Giglio”, • il leone rampante d’argento con coda bifida intrecciata, stemma dei nobili Lodron, entrambi posizionati sullo sfondo di boccette di porfido rosso, caratteristica comune ai due stemmi. Durante l’estate 2011, per dare maggior dignità e risalto agli ingressi del palazzo e della chiesetta, la parte di piazza prospiciente è stata chiusa al traffico grazie al posizionamento di quattro elementi in granito dissuasori di sosta. Per la realizzazione degli stemmi è doveroso ringraziare l’artista Alberto Mosca, che si è offerto di ridisegnare lo stemma dei Lodron per renderlo riproducibile sul granito, il fabbro Cozzini Italo e le ditte Adami Denis e F.lli Pedretti per aver dato corpo e realizzato magistralmente l’idea iniziale, concepita col prezioso supporto di Matteo Amadei. Emilio Mosca attualità il In una splendida giornata di sole, il 3 febbraio 2011, la Comunità religiosa di Caderzone Terme ha festeggiato San Biagio in una giornata all’insegna della tradizione e del gusto di fare Comunità, come un tempo. Malgrado il giorno feriale, molti hanno partecipato alla santa Messa del mattino, al canto del vespro pomeridiano seguito dalla processione e al Filò di San Biagio in serata, momenti significativi ed importanti di fede, gioia e divertimento, in un simpatico e spontaneo abbraccio di fraternità. Monsignor Giulio Viviani, intervenuto alle celebrazioni in vece del parroco don Augusto Tamburini ha ricordato la figura di San Biagio, il vescovo e medico vissuto tra il III e il IV secolo a Sebaste in Armenia (Asia Minore), imprigionato dai Romani a causa della sua fede. Egli durante il processo si rifiutò di rinnegare la fede cristiana e per punizione fu straziato con i pettini di ferro che si usano per cardare la lana, e infine decapitato. Ricordando il martirio di San Biagio, nell’omelia monsignor Viviani ha affermato «lo scorso secolo è stato quello che ha procurato più Martiri dopo le persecuzioni dei primi secoli, e anche oggi sappiamo quanti - in tante parti del mondo - soffrono solo per il fatto di essere cristiani. A noi non è toccato nulla del genere, perciò adorando San Biagio dobbiamo pregare per quanti nel mondo, in Asia, Africa e America Latina, soffrono a motivo della fede. Noi oggi guardiamo anche a loro, pensiamo anche a loro e ci sentiamo ancora più responsabili nel testimoniare la nostra fede nelle piccole realtà di ogni giorno: i ragazzi e i bambini nella scuola; noi nel posto di lavoro, nelle famiglie e nella società. Per questo, portando la reliquia Garzonè n. 36 La festa di San Biagio a Caderzone Terme 29 attualità e l’immagine di San Biagio per le nostre strade di ogni giorno, testimoniamo il nostro coraggio di credere, di professare la fede, di difendere e diffondere la parola del Vangelo, la parola di Dio». Alla processione hanno partecipato in molti: gli uomini con il gonfalone del Santissimo, il sindaco Emilio Mosca col gonfalone comunale accompagnato dai Vigili del Fuoco, le donne in costume tradizionale e la banda comunale con suoni festosi e gloriosi. I bambini del Gruppo Folk hanno preceduto la statua del Santo - donata nel febbraio 1939 dai Fratelli Amadei - portata insieme a ceri e lanterne dai Confratelli, seguiti da monsignor Giulio Viviani con la reliquia di San Biagio, dalle Consorelle col Crocefisso e dai fedeli, tutti uniti nel testimoniare l’attaccamento della gente di Caderzone Terme alla propria fede ed a quelli dei loro avi. Ritornati in chiesa, monsignor Viviani ha benedetto la gola, avvicinando due candele incrociate per preservare i fedeli dai mali di gola e da tutti gli altri mali. Questa tradizione è legata ai diversi miracoli attribuiti al vescovo e medico Biagio, tra i quali si ricorda il salvataggio di un bambino che stava soffocando dopo aver ingerito una lisca di pesce. il Garzonè n. 36 Walter Facchinelli 30 attualità il A Caderzone Terme si è aggiunto l’unico tassello della Val Rendena al variegato mosaico - nazionale e trentino - dei festeggiamenti per ricordare i 150 anni dell’unità d’Italia. Al Centro Scolastico di Caderzone Terme Emilio Mosca, Walter Ferrazza e Guido Botteri, sindaci dei Comuni di Caderzone Terme, Bocenago e Strembo hanno unito le forze per valorizzare e dare significato alla ricorrenza dei 150 anni dell’Unità nazionale, coinvolgendo gli scolari dai 6 agli 11 anni, le Insegnanti della scuola e l’Istituto Comprensivo Val Rendena, le Pro Loco dei tre paesi ed il Museo d’Arte moderna e contemporanea di Rovereto. Gli operatori del MART hanno insegnato agli scolari come realizzare delle composizioni floreali di matrice futurista, poi ragazzi e genitori, insieme ai tre sindaci e altri amministratori comunali, hanno realizzato delle bandierine ed un grande Tricolore, firmato orgogliosamente da tutti. Franco Brunelli, dirigente dell’I.C. Val Rendena, ha parlato dei 150 anni dell’unità d’Italia, delle figure istituzionali dello Stato e dell’unicità dell’Italia «ricca di storia, cultura e prodotti della terra». Walter Ferrazza, sindaco di Bocenago, ha sottolineato il significato della festa, ricordando i sacrifici di chi ha lottato per l’indipendenza, e ci ha regalato la libertà ed il senso di appartenenza. Ferrazza ha invitato tutti ad «accrescere il nostro orgoglio di italiani, approfondendo la conoscenza della nostra storia nazionale ed i suoi valori, perché uniti saremo una Nazione grande». A seguire il concerto della Banda comunale di Caderzone Terme, per l’occasione riconosciuta “d’interesse comunale”, che ha eseguito alcuni brani musicali e tra questi l’inno d’Italia. Garzonè n. 36 150 anni dell’unità d’Italia a Caderzone Terme 31 il Garzonè n. 36 attualità 32 Poi tutti si sono spostati all’esterno dell’edificio scolastico, dove sotto una pioggia battente è avvenuta l’accensione del Tricolore. Un momento significativo e apprezzato da tutti. «Il Tricolore, ha ricordato Emilio Mosca sindaco di Caderzone Terme, l’abbiamo collaudato in occasione dell’iniziativa “m’illumino di meno, quando spente le luci del paese abbiamo acceso questo nostro simbolo nazionale per dimostrare che siamo fieri di essere italiani». Questo importante progetto sovracomunale che ha messo insieme i tre paesi in occasione dell’unità d’Italia, è nato dalla sensibilità e dalla voglia delle tre Amministrazioni comunali di fare iniziative congiunte e, nel caso specifico, di coinvolgere i loro cittadini, in particolare i più giovani «che, hanno detto i sindaci, hanno il dovere di conoscere e partecipare alla vita pubblica». Walter Facchinelli attualità Ventesimo anniversario del gemellaggio con Weissbach il Garzonè n. 36 Il 9 e il 10 settembre una folta rappresentanza di Caderzone Terme, composta principalmente dalla Banda Comunale, dai Vigili del Fuoco, dal Gruppo Folk e dall’Amministrazione comunale si è recata a Weissbach raccogliendo l’invito dei “gemelli austriaci” giunto in occasione del ventesimo anniversario del gemellaggio con il grazioso paesello tirolese. La visita si è svolta durante l’annuale festa autunnale dei contadini, appuntamento in cui l’attivo e ben radicato mondo rurale della vallata, tra la fine del mese di agosto e l’inizio di ottobre, si apre organizzando una serie di manifestazioni incentrate sulle tradizioni popolari e la gastronomia locale attuando in maniera concreta lo strategico connubio tra agricoltura e turismo. Il programma della giornata dedicata alla ricorrenza del nostro gemellaggio ha visto, nel pomeriggio, il passaggio delle vacche di ritorno dall’alpeggio, la sfilata delle delegazioni dei due paesi gemellati e l’esibizione della Banda comunale di Caderzone Terme. è seguito un momento ufficiale con i discorsi dei due sindaci, la firma della pergamena di dichiarazione di amicizia e lo scambio delle targhe e dei doni. Infine chiusura della giornata con un entusiasmante concerto della bravissima musikkapelle di Weissbach. Il viaggio si è concluso con una capatina nella sempre incantevole e bella Merano. 33 attualità Acqua: doppio premio a Caderzone Terme il Garzonè n. 36 Il concorso nazionale Federbim Valsecchi premia il progetto “Indipendenza energetica del rifugio San Giuliano” 34 Nel numero 33 del Garzonè è stato presentato un progetto ambizioso per l’indipendenza energetica del rifugio San Giuliano, che coniuga la volontà di risolvere un problema concreto, qual è l’approvvigionamento energetico del rifugio, con l’opportunità di fare della ricerca ad alto livello. La volontà di eliminare il rumoroso ed inquinante generatore a gasolio si è quindi trasformata nell’opportunità di proporre qualcosa di nuovo: lo sfruttamento di una pluralità di fonti rinnovabili di energia (in particolare fotovoltaica ed idroelettrica), mediate da un innovativo sistema di accumulo ad idrogeno gassoso e successiva cogenerazione con celle a combustibile. il Questo ambizioso quanto innovativo progetto è stato valutato positivamente per il tipo di tecnologie coinvolte, la versatilità del sistema, la componentistica innovativa, l’idea di un utilizzo sostenibile della risorsa idrica, ma soprattutto per la realizzazione di un laboratorio a cielo aperto, che permetterà a Caderzone Terme di divenire un polo di attrazione scientifica, nel rispetto di quell’ambiente incantevole qual è il contesto di San Giuliano e Garzonè a cui è impossibile non affezionarsi. Il 29 aprile 2011 nella sala della Comunità montana della Valchiavenna nel paese di Chiavenna (SO) il progetto veniva premiato quale vincitore assoluto del pubblico concorso nazionale Federbim Valsecchi. Già fortemente voluta dall’Amministrazione comunale precedente, e forte anche del riconoscimento ottenuto, l’idea progettuale per l’indipendenza energetica del rifugio San Giuliano è stata sviluppata ed è passata al vaglio dei vari organi preposti, ottenendo le autorizzazioni necessarie, ultima delle quali la concessione d’uso dell’acqua da parte del servizio acque pubbliche. In seguito è stata ammessa a finanziamento da parte dell’Agenzia Provinciale per l’Energia (provvedimento del dirigente n. 83 del 10/06/2011), potendosi dunque ora considerare di prossimo realizzo. Il premio, promosso dalla Federbim e dedicato alla memoria di Athos Valsecchi, chiavennasco già ministro della Repubblica e presidente della Federbim, di cui fu anche uno degli ideatori, in quest’edizione aveva per tema “Le energie rinnovabili e la Green economy attraverso le finanze di progetto”. Garzonè n. 36 attualità 35 attualità Caderzone Terme è tra i Comuni più virtuosi nell’utilizzo della risorsa idrica Nella stessa giornata (29 aprile 2011), in occasione dell’inaugurazione del “Valsugana expo 2011” nel Palazzetto dello Sport di Borgo Valsugana, il Comune di Caderzone Terme ha ottenuto il piazzamento sul podio nel campionato “serie Acqua”, che premia i Comuni trentini più virtuosi nell’utilizzo della risorsa idrica. il Garzonè n. 36 dott. Emilio Mosca 36 attualità MOSTRA ESTIVA Sulla Spiritualità della Pietra, della Roccia e della Montagna il Garzonè n. 36 Come di consueto anche nell’estate 2011 si è tenuta nella sala polifunzionale del Palazzo Lodron Bertelli una importante esposizione artistica; la mostra, inaugurata il 30 luglio assieme al Centro benessere delle attigue Terme, è rimasta aperta fino al 17 agosto. Lo studio e l’allestimento di questo evento culturale sono stati curati con professionalità dagli architetti Anna Vergine e Gabriele Fallini di Gussola (CR), che pazientemente hanno riunito in una mostra collettiva ben sei artisti ai quali è stato chiesto di interpretare, attraverso le loro opere, il titolo “Sulla Spiritualità della Pietra, della Roccia e della Montagna”. Con tecniche e stili differenti, che spaziavano dal disegno a matita, al dipinto, alle installazioni, alle fotografie fino alle particolarissime impronte di pietra a secco su carta da acquerello, Romano Bertuzzi, Andrea Giovannini, Matteo Massagrande, Maria Cristina Spinato, The GAHAN Project e Giuliano Orsingher, già protagonista di una riuscitissima mostra personale tenutasi a Caderzone Terme nel 2005, hanno proposto la loro rappresentazione della montagna, raffigurata dalle rocce che la compongono e dai suoi maestosi paesaggi. 37 attualità il Garzonè n. 36 “Masterclass di interpretazione pianistica - Caderzone Terme” 2010 e 2011 38 Il “Masterclass di interpretazione pianistica - Caderzone Terme”, giunto alla terza edizione nell’estate 2011 è organizzato dall’Associazione Musicale delle Giudicarie nata a Tione con la direzione artistica di Teresa Pedretti, e promosso da Comune e Pro Loco di Caderzone Terme. Grazie a questa originale iniziativa, ogni anno per una settimana sono presenti a Caderzone Terme una trentina di ragazzi, tra i 12 ed i 26 anni, provenienti dai più rinomati Conservatori d’Italia che, sotto la guida dei pianisti e docenti Maria Grazia Petrali e Andrea Turini, partecipano a sessioni mattutine, pomeridiane e serali di lezioni, studio e perfezionamento nell’esecuzione pianistica. Il “Masterclass” è aperto dal concerto dei pianisti Maria Grazia Petrali e Andrea Turini, mentre a conclusione di questo stage di perfezionamento, tutti gli allievi si esibiscono in pubblico, ma è solo nell’ultima serata che i migliori allievi si contendono l’onore di tornare a Caderzone Terme per suonare al Concerto di Natale ed i premi offerti dall’Associazione Musicale delle Giudicarie, da Comune e Pro Loco di Caderzone Terme. Nel corso della serata pianistica finale, si svolge la premiazione del Concorso di Poesia “Mons. Mario Zanchin”, indetto dalla direzione della Casa per Ferie “Madonna della Neve” di Fidenza a Caderzone Terme e promosso dal Vescovo e dal Comune di Fidenza, e da Comune e Pro Loco di Caderzone Terme. Walter Facchinelli attualità il Dopo una settimana di impegnative sedute didattiche, la sera del 28 agosto 2010 il Palazzo Lodron-Bertelli era gremito di giovani promesse che frequentando il “Masterclass di interpretazione pianistica - Caderzone Terme”, hanno migliorato, perfezionato e affinato le loro doti pianistiche. Alla serata/concerto conclusiva del Masterclass ed alla premiazione dei partecipanti al Concorso di Poesia “Mons. Mario Zanchin”, erano presenti il neosindaco di Caderzone Terme Emilio Mosca, il vicesindaco Giovanni Mosca “Carlet”e l’assessore al Turismo Amadei Nicola, il Presidente della Pro Loco Diego Amadei, la Presidente dell’Associazione Musicale delle Giudicarie Teresa Pedretti, il direttore della Casa per Ferie “Madonna della Neve” Giovanni Bonvini e Lina Callegari, Assessore alla Cultura del Comune di Fidenza. Il miglior allievo del Masterclass 2010 è stato Alberto Dalgo, ritornato in paese per il riuscitussimo Concerto di fine anno. Il primo premio del Concorso di Poesia “Mons. Mario Zanchin” - categoria “Ragazzi” è stato assegnato alla tredicenne Susanna Garzonè n. 36 Masterclass 2010 39 attualità Dinatale con la poesia “un raggio di sole”, che ha ricevuto la targaricordo del Vescovo di Fidenza Mons. Carlo Mazza ed alcune pubblicazioni di Caderzone Terme e di Fidenza. La pergamena-ricordo per la “miglior segnalazione” è andata a Luis Cesar con “sera per sera”. Nella categoria “Adulti – lingua italiana” vincitrice è risultata la signora Liliana Coruzzi con “Ci sei da sempre”, segnalata la poesia di Gianni Giuffredi “la pantofola del contadino”. Nella categoria “Poesia dialettale” il primo premio è andato a Norma Bonenti di Bondo con “Te voi bè”, segnalata la poesia “du cimiteri” di Giovanni Reverberi. Nelle parole delle autorità si è evidenziato il singolare e riuscitissimo connubio tra “musica e poesia” ed è stata riaffermata l’amicizia e la collaborazione che unisce Fidenza e Caderzone Terme. Masterclass 2011 il Garzonè n. 36 Al “Master 2011” hanno partecipato trentadue dei migliori studenti dei Conservatori d’Italia ed i loro commenti sono entusiasti. «Per loro è stata una settimana intensa ed emozionante» precisa Teresa Pedretti direttrice artistica della giovane “Associazione Musicale delle Giudicarie”, che aggiunge «hanno partecipato con impegno alle lezioni, seguiti passo passo da Maria Grazia Petrali e 40 il Andrea Turrini che, con pazienza e competenza, hanno impartito loro preziosi consigli». Il concerto dei pianisti e docenti Maria Grazia Petrali e Andrea Turini, seguito dal riuscito debutto degli allievi più giovani del “Masterclass di interpretazione pianistica - Caderzone Terme”, sono stati il preludio al concerto conclusivo dei migliori allievi che, alla tastiera, si sono disputati l’onore di suonare il Concerto di Natale a Caderzone. Il 21 agosto 2011 nel palazzo “Lodron-Bertelli” si è svolta una serata musicalmente intensa e molto partecipata, ha decretato vincitore del “Terzo Masterclass di interpretazione musicale di Caderzone Terme”, il pianista Tommaso Ferretti del Conservatorio di Pavia. Gli applausi dell’ultima sera sono andati ai “veterani”, che hanno suonato Franz Liszt «lo stesso compositore col quale si sono confrontati i pianisti del Concorso Busoni». L’idea di ricordare il bicentenario della nascita di Liszt e unire il 150° dell’Unità d’Italia è di Teresa Pedretti, che quest’anno ha stupito con un programma particolarmente ricco e interessante, che ha portato la grande musica da camera anche a Pinzolo e Pelugo, riscuotendo un grande apprezzamento di pubblico. Tra le novità 2011 è da segnalare l’esecuzione, durante il concerto finale, di tre brani musicali che l’Associazione Musicale ha commissionato ai compositori trentini Raul Masu, Rudy Parisi e Alessio Sala, eseguiti dai pianisti Lucrezia Slomp, Alberto Dalgo e Alessio Sala. «Brani molto interessanti e apprezzati, precisa Teresa Pedretti, ispirati dalle leggende e dal paesaggio giudicariese». Alla serata conclusiva del Masterclass ed alla premiazione del Concorso di Poesia “Mons. Mario Zanchin”, erano presenti il sindaco Emilio Mosca con l’assessore al Turismo Amadei Nicola, il Presidente della Pro Loco Diego Amadei, la Presidente dell’Associazione Musicale delle Giudicarie Teresa Pedretti, il direttore della Casa per Ferie “Madonna della Neve” Giovanni Bonvini e il consigliere Vittorio Cavalli delegato del sindaco di Fidenza, il consigliere Manfredo Pedroni vicepresidente del consiglio provinciale di Parma ed il Decano di Rendena don Paolo Ferrari. La premiazione del Concorso di Poesia “Mons. Mario Zanchin” ha assegnato riconoscimenti a Caterina Aiolfi e Silvia Peirano della Scuola secondaria di primo grado di Lugagnano d’Arda (PC), Alberta Zirri Martini di Parma e Franca Costa di Piacenza, Carmen Farina di Comano Terme e Norma Bonenti di Bondo. Garzonè n. 36 attualità 41 attualità Festa dell’Agricoltura 2010 e 2011 Caderzone Terme con la Festa dell’Agricoltura, anno dopo anno rivive e contribuisce a far rivivere un singolare quanto apprezzato ritorno al passato contadino, qui riproposto con fedeltà e passione, coinvolgendo molti turisti che possono così avvicinarsi alle attività contadine e condividere il sudore e le fatiche della fienagione. il Garzonè n. 36 Festa dell’Agricoltura 2010 42 Il copione della Festa dell’Agricoltura è di quelli consolidati e collaudati dal tempo. La kermesse prende avvio nel prato poco distante dall’hotel Rio, nella zona agricola di Caderzone Terme, qui molti “cittadini” imbracciando il rastrello hanno ripulito il prato dal fieno, che è stato successivamente raccolto e imballato. È seguita la sfilata, che ha portato per le vie del paese persone, animali, carrozze e carri, trattori e vecchi attrezzi. L’allegro e rumoroso corteo è stato aperto dalla Banda comunale di Caderzone, tallonata da quegli “improvvisati contadini” che hanno sfilato tra due rami di folla multicolore e plaudente, seguiti da bambini e ragazze del Gruppo folk, donne e uomini in abiti da lavoro con cavalli, capre e le immancabili vacche di Razza Rendena. I più collaudati “sfalciatori” di Caderzone han dato avvio al taglio dell’erba con la falce, a dimostrazione di quanta fatica e destrezza serviva e serve tuttora a falciare l’erba. A loro si sono uniti “in singolar tenzone” Emilio Mosca, Walter Ferrazza ed Ezio Loranzi, rispettivamente sindaci di Caderzone Terme, Bocenago e Vigo Rendena che, dopo aver sfilato in carrozza si sono rimboccati le maniche ed hanno falciato l’erba. All’imbrunire polenta carbonera con la farina di Storo, salame all’aglio e spressa rigorosamente di Caderzone Terme. Il ballo contadino con le melodie della formazione bandistica di Caderzone ed il grande falò nei pressi dell’antico Maso Curio, hanno concluso una giornata intensa, vissuta all’insegna della vita contadina, fatta di fatiche ma anche di autentico divertimento. festa dell’Agricoltura il Garzonè n. 36 i protagonisti 43 attualità Festa dell’Agricoltura 2011 La pioggia insistente ed a tratti “battente” non ha impedito lo svolgimento dell’edizione 2011 della Festa dell’Agricoltura. Come da copione, molti “cittadini” con passione e fedeltà hanno imbracciato il rastrello ed hanno condiviso il sudore e le fatiche della fienagione, poi la sfilata per le vie del paese. La pioggia battente non è riuscita a fiaccare i numerosi spettatori presenti lungo il percorso e nemmeno la Banda comunale di Caderzone Terme, seguita da bambini e le ragazze del Gruppo folk e dai contadini-allevatori che hanno accompagnato cavalli, capre e vacche di razza Rendena e guidato carrozze, carri e trattori nella sfilata. Il casaro di Maso Pan ha mostrato come nasce il formaggio tipico della Valle, la Spressa, dando poi un assaggio di prodotto freschissimo ai presenti. La novità 2011, che ha catturato l’attenzione di tutti, è stata la presenza di due cani da pastore, che hanno dimostrato la loro abilità nel radunare e poi dividere in due parti uguali un gregge di pecore. L’esibizione della Banda di Lizzana con le majorette e quella di Caderzone hanno preceduto la cena con la polenta carbonera e il ballo contadino. il Garzonè n. 36 Walter Facchinelli 44 festa dell’Agricoltura il Garzonè n. 36 i protagonisti 45 attualità il Garzonè n. 36 Festa Anziani 2011 46 attualità il Garzonè n. 36 L’Amministrazione comunale anche quest’anno ha organizzato la Festa degli Anziani; alla cerimonia religiosa officiata da don Augusto è seguito il pranzo conviviale all’hotel Bellavista a Giustino. Grazie all’animatore presente al pranzo, i 55 ultrasettantenni sono stati allietati con balli, canti, aneddoti e barzellette che hanno contribuito a infondere allegria e buon umore. 47 attualità Festa della Famiglia 2011 il Garzonè n. 36 Il giorno 1° giugno 2011, nel meraviglioso e verdeggiante parco Li Cani nel Comune di Caderzone Terme, si è svolta la tradizionale Festa della Famiglia organizzata dalla Scuola dell’Infanzia di Spiazzo. Questa festa si ripete ormai da parecchi anni e ricorda il significativo tema della famiglia, valore essenziale da far recepire ai nostri piccoli come ricchezza indispensabile nella vita quotidiana. Infatti per l’occasione, in un solo giorno, più di 680 persone hanno invaso il parco, dove è stato allestito con l’aiuto dei tanti volontari delle varie associazioni e con l’aiuto di alcuni genitori, un grande capannone messo a disposizione dalla pro loco di Caderzone Terme, dall’Amministrazione comunale e dai NU.VOL.A. Adamello. Fondamentale l’aiuto di Nicola e Gisella per l’organizzazione e la sistemazione dei numerosi tavoli, per la distribuzione e il reperimento di tutto quanto necessario. Mentre la regia per lo svolgimento della giornata, è da attribuire alla maestria del corpo insegnante, l’intrattenimento di bambini genitori e nonni, è stato possibile grazie all’impegno di maestre e genitori, che nei giorni precedenti hanno preparato la scenografia per un simpatico spettacolo riguardante la favola di pinocchio e poco prima di pranzo hanno messo in campo il divertente siparietto interpretando i vari personaggi della storia. All’ora di pranzo, sotto una pioggia incessante, è arrivata la tanto attesa polenta, “trisata” da un gruppo di volenterosi nonni che ben sanno usare la trisa, mentre le nostre meravigliose cuoche Marzia, Anna e Rosalba hanno cucinato un fumante e squisito spezzatino. 48 attualità Il Comitato di Gestione della Scuola dell’Infanzia il Il Comitato di Gestione vuole ringraziare sentitamente tutto il corpo insegnante, le cuoche e tutto il personale della Scuola dell’Infanzia, la Proloco di Caderzone Terme, l’Amministrazione comunale di Caderzone Terme, i NU.VOL.A. Adamello e tutti quanti i volontari, che hanno collaborato alla riuscita della tradizionale Festa della Famiglia. Grazie!!! Garzonè n. 36 E non è tutto: per finire in dolcezza sono apparsi piattini ricolmi di squisiti dolci, sapientemente sfornati direttamente dalla cucina della scuola. Finito il pranzo è stato il momento più atteso dai cerbiatti, i “grandi”, che hanno ricevuto dalle loro insegnati, con qualche lacrima di commozione, il diploma di congedo dalla scuola materna. Nel tardo pomeriggio tutto si è concluso tra ringraziamenti e saluti e l’arrivederci al prossimo anno. 49 attualità XVI Rassegna dei Cori parrocchiali il Garzonè n. 36 Il 22 ottobre si è svolta a Caderzone Terme la rassegna decanale dei cori parrocchiali alla quale, quest’anno,hanno partecipato ben tredici cori di tutta la valle. Una serata davvero riuscita, lo dimostra il numero di persone che affollavano la chiesa per la rassegna, nemmeno le celebrazioni liturgiche più partecipate hanno mai visto una simile affluenza! 50 Bravissimi tutti i cantori, un applauso speciale ai coretti dei più piccoli; è bello sapere che nuove voci si impegnino affinchè la messa venga arricchita dai loro canti: cantare significa pregare due volte, diceva Sant’Agostino! Don Paolo ha introdotto la serata ringraziando tutti i partecipanti e ricordando loro che la rassegna non è assolutamente una gara o un concorso canoro ma un ottimo momento di condivisione Flavia Frigotto il tra tutti i cantori, un modo per imparare ed ascoltare nuovi canti e nuove melodie. Quindi ha concluso auspicando una sempre e più ricca compartecipazione all’animazione delle messe… chi con i canti, chi con le letture o i chierichetti nell’aiuto al parroco. Un ricordo e un pensiero vi è stato per Don Augusto, assente per motivi di salute ma presente nel cuore di ognuno di noi, a lui un caro saluto e un augurio di buona guarigione in attesa del suo ritorno! Un buffetto alla nostra amatissima capo coro Rosanna che si è permessa un abbassamento di voce nel giorno più importante per noi, creando suspance e ansia ai suoi cantori e a me, che ho dovuto sostituirla, spero dignitosamente, nella presentazione della serata! Molto sentita la partecipazione al canto finale della rassegna che ha trasformato in un unico grande coro tutta la platea presente nella chiesa, ottima la scelta del canto “Nome dolcissimo”, tutti hanno seguito con gioia la direzione della nostra capo coro! Un momento molto emozionante! Ed infine un mega ringraziamento a chi si è occupato della preparazione dello stupendo buffet: tartine, affettati, pizze, stuzzichini, torte, pasticcini e chi più ne ha più ne metta…un buffet che è riuscito ad accontentare gli occhi e la gola di tutta la gente intervenuta per la rassegna..ed oltre!!! Un grazie a tutte, volontarie e con un cuore grande! Grazie anche al contributo della Cassa Rurale di Bocenago, Strembo e Caderzone, al Comune e alla Pro Loco di Caderzone Terme che ci hanno aiutato alla realizzazione di questa splendida serata! Garzonè n. 36 attualità 51 attualità Usi, costumi, dialetto e tradizioni di scena al “Castél” il Garzonè n. 36 Sabato 23 luglio 2011 presso la sala del Palazzo Lodron-Bertelli a Caderzone Terme un folto pubblico ha partecipato alla recita di chiusura dell’anno scolastico legata agli incontri sugli “Usi, costumi, dialetto e tradizioni”, tenuti da alcuni anni, nelle scuole Elementari e Medie delle Giudicarie da Elisa Polla. La serata, patrocinata dalla Pro Loco di Caderzone Terme e dal Parco Naturale Adamello Brenta, è stata introdotta da Rosanna Polla; Giovanni Mosca, vicesindaco del paese ospitante, ha portato il saluto dell’Amministrazione comunale. La prima parte della serata, intitolata “Sti agn dal dì da ’ncö”, dedicata all’infanzia, all’adolescenza, alle prime amicizie è stata raccontata dagli alunni della classe 3°di Pinzolo. Quest’anno l’argomento trattato a scuola, “I fior dali nosi muntagni”, era dedicato all’ambiente ieri e oggi; questo per stimolare lo spirito d’osservazione, l’amore e il rispetto per la natura, partendo dalla cultura dei nostri avi che vivevano a stretto contatto con la natura e si curavano con i fiori e le erbe; nel corso dell’anno gli alunni hanno ricercato storie e leggende sui fiori: “Li fòli dala nona” e “I rimedi dala nona par cüràr li magàgni”; hanno poi conosciuto il linguaggio e il galateo dei fiori realizzando anche un piccolo erbario. 52 23 luglio 2011: i 30 protagonisti della recita attualità La seconda parte della serata intitolata “Stì agn pasé” ha visto come protagonisti gli alunni delle classi 3° 4° 5° del centro scolastico di Caderzone Terme; in questo caso si è trattato l’argomento ‘l magnar da sti agn,“Li rizèti dala nona”: quali erano in prevalenza i cibi sulle tavole dei nostri nonni; la storia di una terra attraverso le sue ricette. Gli alunni hanno presentato ricette e racconti di vita delle loro nonne accompagnati da proverbi. Il lavoro svolto a scuola è stato anche raccolto in due libretti, rispettivamente di 72 e di 76 pagine, distribuiti a circa 90 alunni che hanno partecipato al progetto. La conclusione della seconda parte, “sti agn pasé”, dedicata al passato con i consigli e il buonumore delle nonne nel filò, in un’atmosfera d’altri tempi ha visto protagonista il Gruppo “Le Castellane e la Cumpagnia dal Castél”. il Luigino Polla ha conseguito il volante d’oro nel 2009 per cinquant’anni di guida senza incidenti. Garzonè n. 36 Volante d’oro 53 attualità il Garzonè n. 36 Dalla Famiglia Cooperativa di Caderzone Terme 54 Nel corso dell’assemblea generale ordinaria della Famiglia Cooperativa di Caderzone Terme il presidente Fulvio Collini ha consegnato una targa ricordo a Colombo Sartori, un segno di riconoscenza e ringraziamento per i 15 anni di presidenza alla Famiglia Cooperativa. Rinnoviamo un caloroso ringraziamento al caro Colombo, che ci saluta con queste belle parole. «Un saluto a tutti in questa bella assemblea, siamo in un periodo difficile, tutti i settori dell’economia stanno attraversando un periodo difficile, di conseguenza anche la nostra società ne sta risentendo. Da parte nostra, con lo spirito cooperativo che ci contraddistingue fin dall’inizio della nostra storia, abbiamo cercato di andare incontro il più possibile ai Soci e alle loro famiglie: con l’alta qualità dei prodotti, con la vastità dell’assortimento, con la massiccia presenza di offerte speciali rivolte a tutta la clientela in generale ed agli associati in particolare. La risposta data dai soci e dai clienti è stata positiva, così abbiamo quasi raggiunto i risultati che speravamo di ottenere: ma lo dico ancora una volta, per riuscire a superare i momenti difficili che sicuramente si dovranno affrontare nel prossimo futuro, abbiamo bisogno dell’apporto costante e fedele di tutti. La nostra Cooperativa offre un negozio fornito, moderno, efficiente ed ordinato: i soci ed i clienti possono trovare risposte a quasi tutte le loro esigenze. Il compito dei Soci è soprattutto quello di usare il “nostro/loro” negozio, usarlo sempre e ancora sempre. È questa la mia speranza, il mio augurio per il futuro della nostra Famiglia, per il futuro di una parte importante della nostra Comunità. attualità il Al bancone della Famiglia cooperativa di Caderzone alcuni dei volti familiari per i clienti del paese. Garzonè n. 36 Vi ringrazio per questo riconoscimento e questo grazie lo estendo a tutti soci, consiglieri, collaboratori dipendenti. Io ho chiuso un periodo di 15 anni come presidente, sono stati anni pieni di impegno, di lavoro, di fatiche, ma anche di entusiasmo e di soddisfazione. Lascio una società in una buona situazione, sia dal punto di vista economico che strutturale. Al nuovo presidente ed ai suoi consiglieri auguro di avere la possibilità di lavorare con intensità e con entusiasmo. Ma soprattutto auguro loro di avere risultati e soddisfazioni ancora maggiori di quelli che ho avuto io in questi 15 anni». 55 attualità Il sapore autentico dello speck fatto in casa di Giovanna Rauzi (quotidiano “Trentino” 11 ottobre 2010) il Garzonè n. 36 Un punto vendita che serve tutto il paese e produce in proprio salumi e speck. È la Famiglia Cooperativa di Caderzone e la andiamo a conoscere oggi con il concorso lanciato dal Trentino e dalla Cooperazione di consumo trentina che fa vincere ai lettori fino a un anno di spesa gratis. Sulla prima pagina del quotidiano, ogni giorno, viene pubblicato un bollino, da raccogliere e collezionare: con 80 bollini (per chi ne avesse perso qualcuno, ci sono sempre i 5 jolly) si possono avere un mese, sei mesi o un anno di spesa gratis in tutti i negozi e nei supermercati della Cooperazione di consumo. 56 il Tra questi, c’è anche la Famiglia Cooperativa di Caderzone, con un punto vendita unico nel centro del paese e un’attività che si divide tra il mantenimento delle tradizioni, il rispetto dell’ambiente e l’educazione alimentare nelle scuole. “Siamo nella piazza centrale del paese da oltre cent’anni – spiega il direttore Luciano Polla – solo con qualche piccola modifica. Abbiamo sempre avuto il negozio vicino allo storico palazzo Lodron Bertelli”. L’attività della Famiglia cooperativa è iniziata con un piccolo negozio per diventare oggi un supermercato con 400 metri quadrati di superficie e sei dipendenti fissi. A loro, durante l’estate si aggiungono gli stagionali. I soci sono oltre 350. Con un vasto assortimento di prodotti alimentari (freschi, confezionati e anche di produzione propria) e un reparto dedicato all’extra alimentare, il negozio risponde a tutte le esigenze dei cittadini. “Direi che la caratteristica che ci contraddistingue è la nostra produzione di salumi – continua a raccontare Polla – che piacciono sia ai nostri clienti abituali che ai turisti”. La produzione va dalle classiche salamelle di Caderzone, alla pancetta arrotolata, ai cotechini e ad altri insaccati tipici della produzione locale. “Nel periodo invernale, inoltre, prepariamo gli speck che vengono venduti in estate” aggiunge Polla. Il lavoro è portato avanti da un salumiere e la produzione tocca il quintale di carne a settimana. Per quanto riguarda i servizi, la Famiglia Cooperativa garantisce le consegne a domicilio, come quasi tutti i punti vendita, e già da alcuni anni collabora con delle cooperative scolastiche portando avanti dei progetti di educazione alimentare. “L’anno scolastico è appena cominciato – precisa il direttore Polla – quindi non sappiamo ancora qual è il nostro programma. Per molti anni abbiamo collaborato con una cooperativa scolastica, a servizio dei più piccoli”. Garzonè n. 36 attualità 57 attualità il Garzonè n. 36 “In tuchél di mè” 58 È stata un vero successo, non solo di pubblico, la serata dedicata al libro di Alfredo Amadei “in tuchél di mè”. Nella grande sala di Palazzo Lodron-Bertelli c’era il pubblico delle grandi occasioni, oltre duecento persone provenienti da tutta la Val Rendena, riunite con il tam tam del passaparola per rendere omaggio ad Alfredo Amadei, che ha deciso di dare alle stampe un pregevole volume contenente i suoi disegni, accostati ad alcune significative poesie dialettali. Accanto ad Alfredo, Maurizio Polla sindaco di Caderzone e Walter Facchinelli che ha curato la presentazione dell’autore e del volume stampato da Antolini Editore. Malgrado le moltissime persone, in sala si respirava l’atmosfera di un piacevolissimo salotto, intimo e familiare, reso ancor più suggestivo dalla proiezione dei disegni realizzati da Alfredo dagli anni Sessanta ad oggi. Molti di questi pubblicati nel periodico comunale “il Garzonè”, che Alfredo con puntualità arricchiva di un disegno a china o a matita, spesso accompagnato da una breve poesia in vernacolo. La serata è stata un suggestivo susseguirsi di rimandi, di racconti, di emozioni che lo stesso Alfredo ha saputo suscitare. Non sono mancati gli applausi ed i commenti divertiti e ammirati di quanti si riconoscevano nei disegni di Alfredo. Come non è mancato il ricordo delle persone rappresentate nei disegni ora scomparse, tra queste le indimenticabili figure di don Celestino Lorenzi e del maestro Tranquillo Giustina. Molti gli interventi di stima, amicizia e ammirazione esternati da Giacomo Spada, Vigilio Sartori, Rosanna Polla e altri, che hanno apprezzato il volume di Alfredo. In sala il vecchio juke box che troneggiava nella prima e piccola discoteca a Caderzone, ha allietato i presenti con canzoni degli anni Sessanta. Al termine della serata Valentino Polla, giunto per l’occasione da Trieste dove era emigrato come apprendista salumiere nel 1963, ha riproposto il campanò. attualità Nuovo caseificio a Maso Pan A Maso Pan, nella verdissima “Piana di Caderzone Terme”, il 30 aprile 2001 è stato inaugurato il caseificio e punto vendita dell’Azienda agricola Polla Mauro e, a fare festa con la famiglia Polla c’erano molte persone, autorità locali e politici, ma anche gente di tutta la Valle. Accanto al saluto del sindaco di Caderzone Terme Emilio Mosca e del suo predecessore Maurizio Polla, sono intervenuti il presidente degli Allevatori del Trentino Silvano Rauzi, il vicepresidente della Comunità delle Giudicarie Piergiorgio Ferrari, il presidente del Parco Antonio Caola e l’assessore provinciale Tiziano Mellarini. Ognuno ha sottolineato il forte legame tra l’agricoltura di montagna ed il turismo, elogiando quest’azienda familiare dove si alleva, produce e trasforma con la filiera corta. «Qui è stato detto, non si parla di chilometro zero, ma di “metro zero” poiché da una porta all’altra si passa dalla stalla al caseificio, dallo spaccio all’agriturismo». Il taglio del nastro, dopo la benedizione della nuova struttura da parte di don Paterni Mangi, è toccato all’assessore provinciale Tiziano Mellarini, una sottolineatura forte del patto dei Polla tra agricoltura, turismo, commercio e conservazione del territorio. il Garzonè n. 36 Walter Facchinelli 59 vita dalle associazioni il Garzonè n. 36 Gruppo Folk 60 Con l’autunno riprendono le prove folk e come ogni anno il Gruppo cerca nuovi componenti per “ringiovanire le sue fila”. Anche quest’anno è stato così e si sono presentati nuovi bambini. Una piacevole scoperta è stata quella di vedere che, per una volta, nel gruppo dei piccoli erano più i maschi che le femmine. Forse dopo tanti anni di presenza all’interno delle varie manifestazioni si è riusciti a superare almeno in parte il concetto che sia una cosa da femmine… poi chissà mai perché, come se gli uomini di una volta non ballassero. Un grande aiuto in questa direzione ci è arrivato lo scorso anno scolastico dalla possibilità di fare le ore opzionali con i bambini di prima e seconda elementare. Tornare a scuola, poterlo fare con quella che è stata anche la mia maestra, portare avanti un progetto assieme che ha coinvolto e divertito sia noi che i bambini è stata una grande soddisfazione. Lo spettacolo creato assieme è stato poi presentato alla manifestazione interculturale per scuole elementari dei “Colori dal Mondo” organizzato dall’Ancora e tenutosi a Tione a fine maggio 2011. L’occasione di farsi conoscere dai bambini e di superarne i pregiudizi è stata fondamentale e anche per questo speriamo che ci sia la volontà di ripetere l’esperienza. L’aumento del numero di ragazze e bambini ci ha messo nella condizione di ricostituire la terza fascia d’età, così ora, oltre al gruppo dei grandi, ci sono sia il gruppo dei bambini dei primi anni delle elementari che quello delle ragazze dalla quinta e dalla prima media. Rientriamo da un’estate davvero piena, ma tanto stancante quanto appagante. Una per tutte la partecipazione a Junior Folk a Coredo, rassegna che ha visto riuniti tutti i cinque gruppi folkloristici giovanili del Trentino, più uno proveniente da un’altra regione italiana. Ci siamo esibiti sul palco del teatro comunale ed è stato molto piacevole vedere vita dalle il che eravamo il gruppo con i componenti più piccoli e gli unici che si sono presentati senza il supporto di un adulto che ballasse con loro. Il successo di quella giornata ci ha permesso diventare i canditati ideali per l’organizzazione dell’edizione 2012, che speriamo di riuscire a realizzare proprio qui a Caderzone Terme. Quest’anno abbiamo avuto inoltre l’onore di essere scelti per rappresentare la mostra “il costume del VFolk – vestirsi alla paesana… nel Trentino di oggi” organizzata dal Museo degli Usi e dei Costumi della gente Trentina di San Michele all’Adige. Questa Rassegna di costumi tradizionali, coordinata da Christian Arnoldi, ha visto il coinvolgimento di un’ottantina di associazioni tra gruppi folk, cori e bande di tutto il Trentino. Quando abbiamo visto il materiale, i volantini, gli opuscoli e i cartelloni, con noi che balliamo a fare da logo a quella che vuole essere una raccolta che testimonia l’importanza di quella che non è “solo una tradizione”, ne siamo stati profondamente lusingati. Anche perché, per usare le parole del curatore: “indossare il costume è quindi qualificarsi come “veri” abitanti di un luogo, “veri” membri di una comunità: un po’ come indossare quel luogo e la sua cultura ”e noi questo lo facciamo con orgoglio ogni qualvolta ne abbiamo la possibilità”. Garzonè n. 36 associazioni 61 vita dalle associazioni il Garzonè n. 36 Sono anni che il nostro gruppo folk continua nel suo scopo ed il proseguo delle nostre attività è dovuto in primis al grande impegno che ci mettono i bambini, alla loro costanza nel fare prove gran parte dell’anno ed a esibirsi nel restante periodo, sono tutti loro il motore del gruppo e la fonte del nostro entusiasmo. Un grazie va naturalmente anche ai genitori che ci supportano, ricordando tutte le settimane le prove ai figli e che l’estate spesso passano le loro domeniche in giro con noi per non farli mancare alle uscite. Non posso inoltre non ricordare le persone stupende che collaborano da anni alla crescita del gruppo e che al suo interno sono cresciute fino ad oggi. Voglio anche cogliere l’occasione per ringraziare chi quest’anno ci ha sostenuto con un gesto molto importante per noi, ossia donandoci i loro gettoni di presenza in consiglio comunale: grazie Gianni e grazie Ivo. 62 vita dalle associazioni Dalla Pro Loco il Citiamo le ultime due iniziative: sabato 1 e domenica 2 ottobre 2011: Pleinair (la giornata dedicata ai camperisti), e domenica 9 ottobre 2011: giornata promossa dal Touring per i paesi Bandiera Arancione. Le citiamo non solo perché sono le ultime in ordine di tempo, ma anche perché sono indicative di ciò che si sta facendo per promuovere turisticamente il nostro paese. Chi viene a visitarci ha commenti entusiasti per ciò che trova, per il verde che circonda Caderzone Terme, per le passeggiate, per le strutture (Terme, Museo della Malga…) per i nostri prodotti tipici, ma anche per la calorosa accoglienza e l’ospitalità che trova. Garzonè n. 36 Riassumere due anni di intensa e ricca attività in poche righe è davvero difficile! 63 vita dalle il Garzonè n. 36 associazioni 64 Le due giornate sopra nominate sono anche la testimonianza della stretta collaborazione che da sempre esiste, e che non è scontata, tra la Pro Loco e l’Amministrazione comunale. In occasione di “Pleinair”, a Caderzone Terme erano presenti 20 equipaggi in camper, per un totale di circa 60 persone. Sabato 1 ottobre 2011 Il programma si è svolto così. Al mattino: aperitivo di benvenuto dove il vicesindaco Giovanni Mosca, l’assessore al turismo Nicola Amadei e il presidente della Pro Loco Diego Amadei hanno presentato il paese, l’iniziativa e il programma della giornata. Nel pomeriggio: visita guidata del paese accompagnati dallo “storico paesano” Lucio Mosca, conclusasi con degustazione di prodotti tipici. Domenica 2 ottobre 2011. Escursione ai laghi di San Giuliano e Garzonè, accompagnati anche dalle guide del Parco Naturale Adamello Brenta. Domenica 9 ottobre 2011, in paese si è svolta l’iniziativa “i paesi Bandiera Arancione” del Touring Club Italiano, questa giornata che si è svolta contemporaneamente in 87 località di tutta Italia, selezionate dal Touring, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il Patrocinio del Ministro del Turismo e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. A Caderzone Terme c’erano circa 20 persone. Alle 10 ed alle 14 c’è stata l’accoglienza e la visita guidata del paese conclusasi con degustazione di prodotti tipici. In entrambe le visite, è stata offerta ai partecipanti una borsa contenente “ricordi” del nostro paese: dall’assaggio gastronomico alle creme delle Terme. Mentre questa edizione de “Il Garzonè” va in stampa, si sta approntando il calendario delle manifestazioni invernali. Approfittiamo per invitare a continuare la bella tradizione dei presepi per le strade del paese ed annunciamo che verranno riproposti i Mercatini di Natale, con il contorno delle degustazioni e le iniziative serali. Rosanna Polla vita dalle associazioni Grande successo per l’arrampicata serale il Garzonè n. 36 Dopo la positiva esperienza degli anni scorsi, anche quest’estate la sezione SAT Val Genova ha organizzato le serate di arrampicata presso la palestra della scuola primaria di Caderzone Terme rivolte ai bambini con l’obiettivo di farli avvicinare a questo sport di montagna in maniera sicura e divertente. L’appuntamento molto apprezzato dai numerosissimi ragazzini, sia locali che villeggianti, era fissato tutti i giovedì dal 23 giugno al 25 agosto dalle 20.00 alle 22.00. Quest’anno, per garantire più qualità all’iniziativa, ci si è avvalsi della professionalità della Guida Alpina Fabio Salvadei che, affiancato dai volontari della SAT, ha insegnato i segreti della tecnica di arrampicata ai giovani freeclimber. 65 vita dalle associazioni il Garzonè n. 36 Gruppo ANA di Spiazzo 66 Quest’anno la 51a assemblea del Gruppo ANA di Spiazzo ha segnato il passaggio di consegne fra Renzo Bonafini, storico Capogruppo e il neoeletto Claudio Capelli. In un’assemblea molto partecipata presieduta dall’ex presidente sezionale Giuseppe Demattè, si è provveduto anche a nominare il nuovo segretario nella persona di Nicola Amadei, che succede all’uscente Attilio Frioli, al quale vanno i ringraziamenti di tutti per il lavoro svolto con grande dedizione. Su proposta del Vice Capogruppo Valentino Mosca, subito ratificata dai partecipanti all’assemblea, Renzo Bonafini è stato designato Capogruppo Onorario. Con Renzo Bonafini si chiudono 50 anni di importante storia del Gruppo, un grande riconoscimento va al suo operato portato avanti con carisma, entusiasmo, capacità e competenza. Il nuovo Consiglio ha organizzato il viaggio all’Adunata nazionale svoltasi a Torino il 7 e 8 maggio 2011, partecipata con grande entusiasmo dalle penne nere di Spiazzo e da migliaia di alpini, che hanno sfilato orgogliosamente lungo i due chilometri e mezzo del percorso cittadino, acclamati con entusiasmo dai Torinesi e non. In Piazza San Carlo gli alpini hanno ricevuto il saluto delle Autorità presenti in tribuna d’onore. La sfilata è stata chiusa dalla Sezione Alto Adige, che ospiterà la prossima 85a Adunata nazionale degli Alpini 2012, prevista a Bolzano nei giorni 11, 12 e 13 maggio 2012. Durante la toccante cerimonia dell’Ammaina Bandiera, alla presenza dei Sindaci di Bolzano e Torino, il Presidente della Sezione Alto Adige ha ricevuto, dalle mani del Presidente della Sezione di Torino, la “stecca” dell’Adunata. Tra le attività 2011 da ricordare il 48° pellegrinaggio in Adamello, dedicato alla memoria del Gen. Romolo Ragnoli e la consueta Festa Alpina del gruppo che si è svolta domenica 17 luglio 2011 a Madonna di Campiglio. Infine, a tutti i nuovi eletti va l’augurio di un proficuo ma soprattutto entusiastico lavoro di continuazione di quello che è stato vita dalle associazioni il Garzonè n. 36 l’operato portato avanti egregiamente da coloro che li hanno preceduti, auspicando l’indispensabile collaborazione di tutti gli Alpini del Gruppo ANA di Spiazzo. 67 disegno di Flavia Frigotto vita dalle associazioni Luciano Polla Presidente Banda comunale di Caderzone il Dopo sei anni il maestro Antonio Vergara lascia la direzione della Banda comunale di Caderzone. In questi sei anni di proficua collaborazione ne abbiamo potuto apprezzare la grande passione e l’impegno. Infatti, con qualsiasi condizione atmosferica non ha mai fatto venir meno la sua presenza alle prove, anche se la strada da percorrere era molto lunga. Di lui abbiamo potuto conoscere e ammirare la profonda umanità, il suo impegno nel ricercare repertori musicalmente vari al fine di proporre concerti facilmente comprensibili al pubblico e, nello stesso tempo, divertenti da suonare per gli strumentisti. Tra le altre cose abbiamo ammirato anche la sua grande pazienza: una dote che l’ha posto nella condizione di non dire mai una parola sopra le righe né nei confronti dei bandisti e nemmeno nei confronti degli allievi. Durante gli scambi e le uscite abbiamo potuto apprezzare la sua generosità, constatando quanto il maestro Vergara sia nel cuore di tutti i componenti del movimento bandistico provinciale grazie alla sua disponibilità nell’aiutare, sia come strumentista, le bande che lo interpellano, sia con l’assidua presenza nella Banda rappresentativa della Federazione. Lo desidero ringraziare per quanto ha fatto per la nostra Banda e per quanto farà ancora, in qualità di insegnante della Scuola musicale delle Giudicarie, per gli allievi di ottoni della Banda comunale di Caderzone e nelle altre bande. Un benvenuto e un augurio di buon lavoro al maestro Ugo Bazzoli, che ha assunto la direzione della Banda comunale di Caderzone Terme dall’ottobre 2011. Garzonè n. 36 Grazie Antonio 69 vita dalle associazioni La nosa Banda il Garzonè n. 36 Ala fin dal nuantün dal secul pasà, in des o dudas amici in Cumün a sum gatà. Gh’era amù don Celestino, me, al sindac, e ‘l Mario Gamba, par vardar da trar insema la banda. Cula sira lì, par uficializar la riuniun, galùm cavada a furmar la direziun. Estra a chei ca ò già dit, ga nera fursi amù set o ot, al Diego, al Lucio, al Daniele, al Luciano, al Sacristan e ‘l Matiot: ma ades ca tüć quanć ie ne in direziun ni mancava chei chi suplava in dai clarin e in dai trumbun. Ma pian pian anca chei a ium gaté e propriu da lì, a sunar sum mitü dré. 70 La müsica le stada la Daria, cola dala minigon chi na la insagnada, anca sa l’oć al nava daspös sa li so gambi par darghi na sbirciada. Ma ghivani amur, pasiun e tanta sudisfaziun ivani trat insema la banda da Cadarciun. Dop é vignü al maestro, al Gianni da Runcun, ca par farnala capir al duparava anca al bastun ma ala fin fin l’era col ca i vuliva si no la banda nu la partiva. Al Gianni l’era ‘n umöt piciol, nu dic cuma al Custante ma quant ca ‘l dirigiva l’era grant cuma ‘n gigante, e quant ca sunavani, sa sbagliavani na nota, in diesis o ‘n bemol, al navria tirà al còl, sa po’ sunavani masa stagn, l’usava: “piano” po’ al la tacava cul Tarcisio o cul Pio da l’Ürbano. Na sira é vignü al Mario in poc alegru e al sa mis a cantar. Cumi na gata scuada, la ciapà la porta par scampar. Navani a sunar di not sa i Cavrii e la Cavada. Tüć i posti iera bon, par far na sunada. Al mi par ier ca un vivöst sti bei mumenć tüć insema, a sunar i nos strümenć. vita dalle associazioni Par nar a sunar in giru, ghivani sempru tanta smània sum ne a sunar a Roma, a Trieste e anca in Germania. La Flavia le cola chi presenta la banda e tüti li canzun: le bèla, la ghi sa far, tüć i la varda, la ni fa far in figürun. Ades po’ ca sum vistì da nöf e gum anca la mantela par me la nosa banda le sempru la pü bèla. In la banda ai völ sempru vargügn dinanć chi tira al car, a tüt al rest al ghi pinsa al maestru a dirni cul ca gum da far. Gum da ringraziar anca al Cumün e chi na dat fidücia e sustignü parchè al dì d’ancö senza picai, mister nu san fa pü. In pinser al va anca al Fulvio e al Tiziano, ca putropo nu i ghe pü, ma su convinto ca chei dü lì, ai ni scufta a star lasü. il Garzonè n. 36 Al maestru ca gum ades a le in certo Vergara la pazienza ca ‘l ga cun nüaftri lé na roba rara, anca sa na sira al sa rabì cumi ‘n gat ca tüć chei chil vardava ià pinsà: “Le na fò da mat” Sstar in la banda le cumi esar in famöia: ghe postu par tüć, basta averghi pasiun e tanta vöia. La müsica ca nüaftri sunum le bèla, o fursi anca brüta ma sa ghé tanta gent chi ni scufta, nüaftri ga la mitum tüta. Sa po’ ai ni bat li man, ni vegn anca al magun. Alura saftum sü in pè e usum Viva la Banda, viva Cadarciun! 71 vita dalle associazioni “Le Castellane - La Cumpagnìa dal Castél ”- storia il Garzonè n. 36 Il 28 luglio 2001 presso la sala del Palazzo Lodron Bertelli si è svolta una serata dedicata alla presentazione di dieci costumi tipici di Caderzone fine ‘800 inizio ‘900 realizzati da Elisa Polla recuperando antichi tessuti (alcuni donati da Carlotta Sartori), camicie antiche ricamate a mano, scialletti in lana autentici di quell’Epoca; i costumi erano indossati dal Gruppo “Le Castellane”, che Elisa aveva fondato per l’occasione. Il Gruppo si proponeva in particolare di ricercare, documentare, valorizzare e far conoscere dialetto, tradizioni, usi e costumi di Caderzone Terme e della Val Rendena. Nel corso degli anni il Gruppo ha via via abbandonato le finalità per le quali era stato costituito. Per recuperare lo spirito originario è stata costituita e regolarmente registrata l’Associazione con sede in via S. Giuliano 1, a Caderzone Terme, formata da alcune socie della prima ora, alle quali si sono aggregate nuove leve più giovani; è stato così rifondato il Gruppo formato da donne: “Le Castellane”, affiancato da un nuovo nucleo maschile denominato “La Cumpagnia dal Castél”. 72 Per informazioni rivolgersi alla responsabile Elisa Polla: [email protected] tel. 0465 322218 speciale Terme Val Rendena …il benessere a portata di mano il Garzonè n. 36 La società Terme Val Rendena è un’importante realtà che da diversi anni offre ai valligiani ed ai numerosi turisti che soggiornano in Val Rendena un servizio importante per la cura ed il benessere della persona. Tale reltà è cresciuta nel tempo sia in competenza, che in visibilità e fruizione da parte del pubblico, tanto che l’edificio, in cui era inizialmente confinata tutta l’attività, cominciava a mostrare una certa limitatezza degli spazi. Così, negli anni, al primo edificio si è pensato di affiancarne un altro per dare più spazio alle attività e distinguere, in un certo qual modo, la parte legata più specificatamente alla cura della salute da quella più spostata verso il benessere. 73 speciale il Garzonè n. 36 Nel primo edificio venivano dunque lasciati gli ambulatori e le sale per bagni, cure ed inalazioni, mentre la parte di estetica e massaggi veniva trasferita nel nuovo edificio. Al contempo si andavano a concludere i lavori di realizzazione di un centro wellness completamente interrato per potenziare l’offerta legata al benessere. Nasceva così il “Borgo della Salute”, un complesso al centro del paese fisicamente delimitato da edifici o murature e completamente indirizzato alla salute ed al benessere fisico e mentale della persona. Il Borgo ha per fulcro due edifici storici, il Palazzo Lodron Bertelli e le sue scuderie, affiancati da due nuove palazzine, sapientemente calate nel contesto architettonico da un gioco di listelli, murature e vetrate ed è completato da un’insieme di locali interrati che collegano le palazzine con il palazzo storico. Le scuderie, ristrutturate anni addietro, ospitano al piano terra il museo della Malga ed al primo piano una magnifica sala congressi, apprezzata e rinomata a livello di Comunità delle Giudicarie ed oltre. L’elegante palazzina che ospita il Centro Estetico-massaggi al primo e al secondo piano ed è direttamente collegata con la zona dedicata al Wellness nell’interrato, dal primo agosto offre relax e coccole a 45 persone 74 Emilio Mosca il in contemporanea ed apre a Caderzone Terme la porta del mondo del wellness pubblico. Il Borgo della Salute: Terme, Centro estetico-massaggi e Wellness, è diretto da Corrado Delugan che si avvale della collaborazione di un direttore sanitario, nella persona del dott. Castellani, un’addetta alla reception e tre alle cure presso lo stabilimento termale, un’ulteriore addetta alla reception e cinque estetiste nel centro “benessere”. Il servizio offerto del borgo della salute si fregia inoltre prestigioso staff di specialisti medici che eseguono visite private su prenotazione durante tutto l’anno. Per far fronte al sempre maggiore afflusso di ospiti e clienti nei periodi di alta stagione il personale viene inoltre integrato con assunzioni stagionali, rappresentando un polo d’impiego importante. Il complesso della salute e del relax a Caderzone Terme è cresciuto nel tempo, sia per dotazioni che per numero di clienti, e sta rispondendo positivamente all’aspettativa dei suoi ideatori, e successivi e sostenitori, di creare un centro d’attrazione turistica e servizio sociale a livello di valle. È importante infatti sottolineare come il Borgo della Salute non voglia rappresentare una realtà a sè stante, ma un’opportunità di sviluppo territoriale dell’intera valle, un semplice tassello da aggiungere alle numerose possibilità che già la Val Rendena offre e che non pretende certo di essere quello conclusivo: Caderzone Terme ha scelto di offrire un certo servizio, che mancava, è auspicabile che altri paesi facciano lo stesso, in modo da promuovere un’offerta di Valle che ci renda attrattivi a 360 gradi 365 giorni l’anno. Sono già operative, in un ottica di sinergia tra i diversi servizi offerti dal nostro territorio, degli abbinamenti sci-benessere, con le funivie di Pinzolo che proporranno stagionali con serata al centro wellness, delle collaborazioni con il golf e numerose convenzioni con alberghi che intendono offrire alla propria clientela i servizi di un centro wellness qualificato. Il “borgo della salute nasce nell’ottica di un’apertura annuale, con lo scopo di una progressiva destagionalizzazione del turismo e, non ultimo quello di una rivitalizzazione del cuore del nostro paese”. Garzonè n. 36 speciale 75 speciale L’inaugurazione Al taglio del nastro del nuovo “Centro Estetico e Wellness” della Val Rendena, nel “Borgo della salute” il 30 luglio 2011 c’era la folla delle grandi occasioni. L’inaugurazione è stata preceduta dall’apertura della mostra d’arte “Sulla Spiritualità della Pietra, della Roccia e della Montagna” e dall’apprezzata esibizione canora della “Compagnia del Canto della Val Rendena” diretto da Liliana Gallazzini. Nei discorsi delle autorità presenti, dal sindaco Emilio Mosca alla presidente della Comunità Patrizia Ballardini, al presidente APT Marco Masè, fino all’assessore provinciale al turismo Tiziano Mellarini è emersa la soddisfazione di una scelta strategica, del “Borgo della salute” voluto al centro del paese «per creare vita e opportunità di lavoro e sviluppo nel nucleo storico di Caderzone». Il sindaco Emilio Mosca ha ringraziato di cuore l’ex sindaco Maurizio Polla «una persona che ha fortemente voluto questo progetto, al quale va la gratitudine di tutti noi». Per il presidente delle Terme Val Rendena Giorgio Zatta «le Terme, il Wellness e il Centro estetico contribuiranno a dare una nuova immagine della Rendena, allungando la stagione turistica, migliorandone l’offerta anche nei periodi estivo ed invernale». Il parroco don Augusto Tamburini, si è complimentato con tutti ed ha parlato di «speranza, che diventa certezza nel vedere con che spirito le persone fanno la loro parte in questo bellissimo ambiente», poi la benedizione con «l’augurio per la salute del corpo, ma soprattutto dello spirito». il Garzonè n. 36 Walter Facchinelli 76 il Garzonè n. 36 speciale 77 il Garzonè n. 36 speciale 78 speciale Il nuovo “Centro Estetico e Wellness” della Val Rendena il Garzonè n. 36 Il nuovo “Centro Estetico e Wellness” si trova nel “Borgo della salute”, ossia nel cuore di Caderzone Terme. Questa è stata una scelta voluta e ricercata dall’Amministrazione comunale, peraltro molto apprezzata, con l’obiettivo primario di valorizzare e rendere “pulsante” il nostro centro storico anche attraverso la nascita di nuove attività artigianali e commerciali favorite dalla frequentazione numerosa della parte centrale del paese. Accanto alle maestranze, ai progettisti ed ai tecnici specializzati, hanno lavorato con impegno sia il Consiglio d’amministrazione delle “Terme Val Rendena, Fonte Sant’Antonio”, sia i consiglieri comunali di Caderzone Terme. La nuova zona wellness offre una completa serie di attrazioni che consentono di passare un pomeriggio o una serata rigenerante in completo relax. Dopo gli spogliatoi per uomini e donne, appena entrati troviamo la sauna finlandese, inebriante e calda, poi un bagno turco ed un calidarium, un percorso con vasca refrigerante e cascata di ghiaccio, la sala con la tisaneria, la splendida e calda piscina con 4 lettini ad idromassaggio e svariati giochi di acqua e luce, la grotta salina, che oltre alla funzione rilassante offre importanti effetti benefici per la respirazione e la pelle, diverse docce aromatiche rivitalizzanti ed una doccia a “secchione” per gli amanti 79 speciale il Garzonè n. 36 delle sensazioni forti dopo la sauna. Una silenziosa e accogliente sala per il relax o la lettura accompagnati dal sottofondo dello scroscio dell’acqua della fonte termale Sant’Antonio che scende dal soffitto completa l’offerta di benessere fisico e mentale. La superficie del wellness è di circa 500 mq, per un totale di 800 mq con la casetta per estetica e massaggi, arredati con gusto e grande attenzione ai particolari. La piscina, circa 75 mq di superficie per un volume di 90 mc d’acqua riscaldata a 32°C, è il gioiello del nostro Centro Wellness: completamente interrata trova collocazione in un’ ambiente illuminato da una singolare struttura a cono, che collega l’interrato con la superficie, ed arricchito da un’emozionante fotografia del tramonto in Brenta del noto fotografo Flavio Faganello. Dalla zona wellness è possibile poi accedere direttamente alle cabine del centro estetico per poter abbinare al relax della zona umida anche trattamenti per il viso-corpo o un massaggio rigenerante. 80 speciale Il centro estetico è composto da sei cabine, una dedicata all’abbronzatura con una doccia solare ed un lettino, due dedicate ai trattamenti per il viso e il corpo, le ultime tre, situate al piano più alto, riservate ai massaggi. Fiore all’occhiello del nostro centro estetico, è la stanza “rosa del deserto”, dotata di un lettino che produce vapore e massimizza l’efficacia dei trattamenti al corpo eseguiti con fieno, estratti del latte o altri prodotti naturali nutrienti per il corpo. Non meno intrigante il lettino oscillante yanna che, utilizzato per eseguire massaggi rilassanti, dà la piacevole impressione di volteggiare tra le nuvole. Nella zona esterna adiacente all’ingresso uno spazio verde che nei periodi estivi viene adibito a solarium. Le novità del borgo della salute però non terminano qui... invitiamo perciò tutti a venire a scoprirle ricordando che i residenti hanno diritto a particolari agevolazioni. Corrado Delugan Orari e costi Per ulteriori informazioni: tel. 0465 806069. il I prezzi: l’ingresso per due ore costa 16 €, che diventano 19 € in caso si voglia trascorrere nel centro tutta la giornata, senza uscite; è possibile anche un accesso limitato a 40 minuti al prezzo di 12 €. Vengono inoltre proposti abbonamenti a prezzi vantaggiosi. All’ingresso vengono forniti una borsino con telo da bagno e un braccialetto elettronico col quale aprire il proprio armadietto. Presso la reception del centro è possibile noleggiare o acquistare ciabatte, teli o accappatoi. Garzonè n. 36 Il Centro Wellness è aperto tutti giorni dalle 15 alle 20; giovedì, venerdì e domenica l’orario è prolungato alle 22; giovedì dalle 20 alle 22 è riservato alle donne; sabato dalle 10 alle 15, la zona piscina è riservata alle famiglie con bambini e ragazzi d’età inferiore ai 18 anni, che normalmente non possono accedere al centro wellness. 81 speciale il Garzonè n. 36 Un primo bilancio dopo l’inaugurazione 82 Confermando le aspettative, il nuovo “Centro Estetico e Wellness”, nel “Borgo della salute” di Caderzone Terme, registra la notevole presenza quotidiana di turisti e residenti che lo scelgono con interesse e fedeltà. Corrado Delugan il direttore di questo “gioiellino” nel cuore di Caderzone Terme si dice «molto soddisfatto» e afferma «i nostri punti di forza sono l’attenzione al cliente e la varietà dei nuovi servizi, che vanno dalla grande piscina con idromassaggi al calidarium, dalla sauna finlandese al bagno turco, dalla grotta salina alla cascata di ghiaccio, dalla vasca refrigerante all’ampia sala relax con tisaneria ed una serie di docce emozionali». Il caldo d’agosto non ha “fiaccato” i frequentatori del “Borgo della salute” e «l’affluenza ai Centri Estetico e Wellness è stata molto alta durante tutto il mese». Complice anche il fatto che dal 30 luglio 2011, data dell’inaugurazione, il Borgo della Salute è rimasto aperto tutti i giorni della settimana «e rimarrà tutto l’anno per dare un buon servizio a residenti e turisti». Il direttore Delugan afferma «sono state particolarmente gradite le aperture serali fino alle 22 del giovedì, venerdì e della domenica. Inoltre l’idea di riservare la sera del giovedì (dalle 20 alle 22) alle donne, ha permesso a molte signore e signorine di passare una gradevole serata tra amiche. La suggestiva piscina con acqua calda è stata molto utilizzata nel corso delle mattinate dedicate alle famiglie con bambini, dai pochi mesi in su». Questo perché, a bambini e ragazzi d’età inferiore ai 18 anni, non è permesso accedere al Centro Wellness durante l’orario normale «poiché il costume è consigliato ma non è d’obbligo». Tra le cose curiose, il direttore segnala «la presenza di persone con difficoltà motorie, che vengono da noi accompagnate dal proprio istruttore». Walter Facchinelli la nostra Storia “Fo Pan” Lontane reminescenze d’infanzia 1945 -46 il Garzonè n. 36 A le capità propriu cumi tanti robi na la vita, a ià tűt ribaltà. Nal vigiar a me pasà dinanč la me gioventù… “Fo Pan” in t’un lamp a me rigurdà ca chii agn a nui ghè pű d’ampèz. In quatru e quatr’ot i ruspùn, sti mostri can u avrìan mai pinsà da vigiar a ia fat in ribaltùn… “Fo Pan” a ia scavà, a ia sfundà, a ia fat soteranei, tubi, scarichi, aura i fundamenč e aftri robi, poi ia tűt ingualivà e al fin nu ‘s vič numa chi tera muvìda, ingualivada e casi chi vanza sű. Me puru nonu Giűstinu sal varda giű, al rastarà mal e al mi dirà, fum prőst, Lűciu, tacùm sota la Nina al car e num a vigiar cu ca i fa la fo… “Fo Pan” purőt, me nonu, dopo tűt a le mei cì, ca nul vigia la spariziun da so mundu, parchè al dirìa “Ma in du suma chi, nu ti m’dirè miga ca sum… “Fo Pan” Maso Pan – anni Cinquanta 83 la nostra Storia il Garzonè n. 36 la stala, al tablà, al casőt, la curt, al ladamer, al car, la bőna dal ladam, li cuerti, al fin, al farlet, la főia, al alt, li vachi, la cavra, li veci pianti di pum, chili di pir, la brűgna, li galini, el cagnot ca i ghi turlava sota, i vincei sa la plesa, la lőgna impilada sota la gronda, li nus, li beli e grandi ciresi, fo drè la via da Bundàl culi so rudàni, cuan ca li era madűri i ghi fava gula a tanč gnarei e i si rampagava sű da scundun par scavaze i brascőč bei plin. Chi boni ca li era chili ciresi magnadi cì cui os. As vič ca cula bota ai plasiva anca chei. Ades è rastà numa na vecia nus ca nu la rigorda pű nient da chii temp, anca parchè nal vigiar tűt stu via vai di machini, tratur, rűspi, camion e aftru e po tanta gent strana, vistìda sempre cume cal fős carnaval tűt l’an, la si sintirìa stranida e rintrunida e la si dirìa: ma chi nu sum miga… “Fo Pan” cula bota quanc ca era in pűtalot, rivè la fo cul car tirà da l’asan, sal disligava fo e s’mitìva al car in la curt e la Nina (l’asan) na la stala. Po me nonu al varzìva al casőt e par prűma roba al mi dava al bazidèl e ‘l mi mandava par aqua, ma…la fo fo ‘n somp al prà in du ca la sorgiva, anca sa da lì partiva la rugia ca la pasava vinti pas dal casőt. La fo in du ca la nas a le pű bona al mi disìva. 84 la nostra Ricorč dal Lűciu dai Munach il Me ziu Clemente cul capalàz di paia sal cò, a l’ea già qualche ura cal sagava al ghiva sé, el struguzava e nul vigeva l’ura ca i purtős al bazidel di cafè cul vin parchè a l’era sidià. “Fo Pan” me nona Maria “lagiű” (par distinguerla da l’aftra nona, Maria anca cola, ca l’era cola “lasű” par via indù ca li stava nal paes) dunca me nona “lagiű, la rivava fo par trar insema al disnar. Po ghera fo me mama Nela e la popa (me surgela) insema a qualchi parent da Trent cu i so popi e anca al Deputato da Roma cu la so famosa (a l’era in capo dal ministero dell’interno in du ca laurava la Silvia, cusina da me nonu Giűstinu) cal vigniva tűti li istà a vilegiar a Cadarciun. Insoma, tra tűč na gran cumbricula chi vidava a duar sű al fin “Fo Pan” a me dismantagà al suplizio dal’őf, sicome me nonu a l’era zop, senza na gamba persa in guera in Galizia, dop aver purtà l’aqua al mi mandava na la stala a tőr fo i őf dal niu e űn amu caft al mal fava bivar, e me nul pudiva sufrir. Am par da vigiar amù li so grosi man cun stu őf cal ghi fava al bűsat par bivarlu, el disiva “al ti fa ben anca sa nul ti plas”. Finis sti rigorč da na bota cul ritu da la pulenta fűmante ca quand ca i Giűstin ai scurlava al mezdì la rivava fo dal casőt in dal paről e i la ribaltava sal tavel sal tavul li in banda a la porta dal casőt. Ades lagu lì da ciacular parchè quant ca s’magna as tas par bona creanza, ma par cula bota fursi l’è pű giűst dir “par lűzia”! “Fo Pan” “Na Bota” Garzonè n. 36 Storia 85 Emma e Vittorio (nel Rifugio Val di Fumo) disegno di Alfredo Amadei Na gita in Val di Füm Dumàn ia mis bèl, vegnat ca num, a far in bel giru in val di Füm. Su gia sta dintru, ma anca plasü, e giustaparcòl vegn dintru amù. In cula magica Val, dre a chi sinter, ti si verz al cör e anca i pinsèr. Alfredo Amadei il Al disnàr sal rifugio le sta tüt bon, e bel, e ne vignù da livarvi tant di capel. Garzonè n. 36 La canzun dai ricordi, sota us, li so rimi, ti par quasi da ular, darghi man ali cimi. 87 la nostra Storia il Garzonè n. 36 Chi si ricorda della WAP? 88 Una bella domenica del mese di aprile del 1946, a Caderzone, dopo la messa grande, davanti alla casa del Folsu cominciò a suonare la tromba del Gino Cavrer. La stava suonando il Carlin dai Usin che se l’era fatta prestare per l’occasione. Il motivo di tanto onore era il battesimo su strada di un’automobile. Un’automobile molto speciale però: si tratta infatti di un’automobile di legno, con sei posti a sedere, decappottabile, ancora da verniciare, motore a sei pedali, freno con fascia di ferro su tamburo di legno, “servo-freno”, nel senso che uno scendeva e tirava indietro, retromarcia in punta di piedi. L’automobile si chiamava WAP, derivato dai cognomi dei tre amici che la pensarono e la costruirono: Wodniak, Amadei e Polla. L’idea di costruire l’auto nacque così: noi tre all’epoca ci trovavamo di frequente a chiacchierare di varie cose. Così un giorno uno di noi disse: “Sarebbe bello vedere un camion a rimorchio che va su per la puntera di Mortaso con davanti un asinello che lo tira e mettere il silenziatore alla marmitta”. Siamo subito scoppiati a ridere, poi siamo rimasti zitti per un po’ e quindi il Renzo ha cominciato a disegnare per terra con un dito la sagoma di un’automobile e disse: “Facciamo un’auto?” Il Mario rispose subito: “Sì! Io ci metto il legname”, e io aggiunsi: “e io ci metto il posto per farla, la mia cusinacia”. La mattina dopo vidi arrivare a casa mia il Mario con in spalla dei travetti 8x8 e 10x10. “Ma allora facciamo sul serio?” gli chiesi, e lui: “Di certo!” Sistemammo quindi i travetti in cusinacia e così prese inizio l’avventura della WAP. Cominciammo a fare dei progetti, alcuni disegni e cominciarono a sorgere anche i primi problemi, molti dei quali ci trovarono del tutto impreparati, dato che eravamo del tutto inesperti la nostra il sul cosa fare. Ma comunque non ci perdemmo d’animo. Niente ci poteva fermare: eravamo ben decisi ad andare avanti. In quel periodo, era febbraio, mio padre aveva appena ucciso il maiale e aveva appena finito di preparare gli insaccati. Decise di appenderli alle travi della cusinacia perché lì si potevano asciugare bene, dato che c’era il fuoco anche di notte. La seconda sera di lavoro, il Renzo dal Petar, che faceva il pistur (fornaio), si presentò portando con sé alcuni panini. Il companatico c’era già lì: comodo, comodo, che bastava alzare il braccio… Andò avanti così alcune volte, finché una sera entrò mio padre. Voleva passare a dare un’occhiata al nostro lavoro, come aveva già fatto altre volte. Solo che quella sera alzò gli occhi al soffitto e si accorse che quello che aveva appeso la settimana prima si “schiariva” (diradava). I miei occhi si fissarono con terrore sul bastone che lui, essendo guardia forestale, portava sempre con sé. Mi ero già preparato ad assaggiarlo, come doloroso digestivo, ma mi andò bene. Mi disse solo: “Portiamoli dentro che sono asciutti abbastanza. “ Li portammo in cantina e poi mio padre chiuse la porta a chiave. Quella sera mangiammo panini “biotti”(senza niente). In poco tempo completammo la struttura in legno, finimmo i disegni e trovammo tante soluzioni per i vari problemi che incontravamo man mano. Quanto pensare! Ci mancava però tutta la parte in metallo e così andammo a trovare il Bruno da Giustin, che faceva l’idraulico e riparava le biciclette. Gli facemmo le nostre richieste e lui ci consigliò di prendere tre telai di bici vecchie e di adattarli all’auto secondo i nostri disegni. L’idea ci piacque e il Bruno ci preparò i tre telai in pochi giorni. Li montammo e affrontammo quindi il problema della trasmissione. Avevamo bisogno di assali per le ruote e questi ce li procurammo dal Barnard che aveva la fusina vicino a dove ora si trova il Caseificio di Pinzolo. Il Barnard risolse così il nostro problema della trasmissione: lui ci avrebbe fatto l’asse anteriore, unico, come quello dei carri di allora; posteriormente ci avrebbe preparato dei semiassi. Con queste misure tornammo quindi dal Bruno che ci potè preparare le ruote libere e le catene: la nostra trasmissione era dunque completata. Come tendicatena montammo i rocchetti del filo di refe che le donne usavano allora per rammendare. I rocchetti erano di legno trapezoidale. Garzonè n. 36 Storia 89 la nostra il Garzonè n. 36 Storia 90 Lo sterzo fu piuttosto complicato. Una volta posizionato il volante, il piantone terminava a trenta centimetri dal centro dell’asse sterzante. Sulla parte terminale del piantone praticammo un foro e vi infilammo una corda di metallo, la fissammo con quattro giri attorno al piantone e bloccammo quindi le sue estremità all’assale, a sessanta centimetri dal centro, a destra e a sinistra. Le ruote. Il Mario dal Tilio (falegnami) si procurò a casa sua degli “assoti”di betulla da 5cm. Li inchiodammo a croce e andammo a farli tornire dal Ruder di Pelugo, che credo si chiamasse Campidelli. Sulle ruote inchiodammo dei vecchi copertoni di bicicletta con le brocche da tappezziere. Anche l’occhio voleva la sua parte! Finimmo quindi di montare l’auto. Ora bisognava provarla su strada e qui capitò la sorpresa maggiore: ci accorgemmo solo allora che la WAP non passava dalla porta: era più larga! Ci poteva passare solo se la mettevamo di costa, ma era troppo pesante per noi tre e così andammo a chiedere aiuto. Vennero tre altri nostri amici ed in sei riuscimmo a sollevarla, girarla e farla uscire dalla porta della cusinacia. I tre che ci avevano dato una mano passarono parola e così la sera dopo, al momento della prima prova su strada, ci ritrovammo in undici. Salimmo tutti sull’auto e via, pedalando, andammo fino al Gal e poi di ritorno. Da notare che “al stradun l’era insalagà a toc”, il resto era ghiaia (o gèra). Le prove continuarono con successo e nostro gran divertimento per alcune sere. Nel frattempo ci trovammo ad affrontare un’altra peripezia, che non dimenticherò mai. Bisognava pagare il Barnard. Lui ci disse: “Se non avete soldi, portatemi del ferro, che a me serve sempre.” Allora ci siamo dati da fare per cercare del ferro e lo trovammo nei pressi di Strembo. Racimolammo tre mazzi per lo più di paletti per le recinzioni, a L e a T, di varie misure. Una sera tardi li portammo da Strembo a Giustino, senza passare per lo stradone nazionale, così che non ci potesse vedere nessuno. Il ferro dovevamo portarlo nel portico a piano terra della casa del Barnard. Quella sera era molto scuro, come la bocca del Luf. Alla prima arcata della casa del Bernard, entrammo uno alla volta, con il ferro in spalla, girammo a sinistra e depositammo ognuno il proprio mazzo nell’angolo più interno; quindi uscimmo e tornammo a casa. La mattina seguente dovevo andare a Pinzolo, non ricordo bene per quale motivo. Passai dalla fucina del Barnard e gli chiesi se ave- la nostra il va visto i ferri e se erano abbastanza. Lui rispose che non li aveva visti e che avrebbe dato un’altra occhiata la sera quando sarebbe tornato a casa. Allora io passai per Giustino per vedere se i ferri ci fossero ancora se se qualcuno ci avesse fatto uno scherzo. Quando fui lì ebbi una sorpresa che mi fece rabbrividire. Dove avevamo appoggiato i ferri, il giorno prima avevano fatto una buca per la calce e avevano lasciato un corridoio di 50-60 cm. Noi eravamo passati per quel corridoio senza accorgerci di nulla! Fu proprio una gran fortuna essere riusciti a passare di lì senza cadere nella buca o farci del male. Ma ritorniamo al viaggio inaugurale della WAP, quella domenica di aprile del ’46. Dopo le belle prove serali fino al Gal era finalmente giunto il momento dell’inaugurazione ufficiale, la domenica davanti a tutto il paese. Partimmo dalla chiesa e via, fino a Strembo, dove ci stavano aspettando alcune nostre coetanee, avvisate dal Renzo. Le ragazze ci accolsero con dei grandi mazzi di fiori e a noi parve subito bellissimo, m subito dopo le nostre amiche presero a sfrigolarci i fiori sulla faccia e lì furono dolori perché in mezzo avevano messo delle ortiche di siepe. Alla fine di questo viaggio inaugurale si ruppe la catena e noi portammo l’auto nel garage del Petar. Avevamo intenzione di ripararla in breve tempo, ma poi ci perdemmo un po’. Al padre di Renzo, quell’auto in garage impediva e, visto che noi non ci decidevamo Garzonè n. 36 Storia 91 la nostra Storia mai di andare ad aggiustarla e portarla via, la vendette a dei ragazzi di Bocenago. Questi la aggiustarono e la provarono su e giù per il paese di Bocenago finchè la ruppero per il troppo carico. Poco tempo dopo fu distrutta completamente. Della WAP non ci rimane che il ricordo. Per noi sarebbe stato bellissimo avere una foto, ma il Noè Polla che avevamo contattato per questo servizio, il giorno dell’inaugurazione non si presentò. Ci rimanemmo molto male perché per noi era molto importante avere una documentazione della nostra realizzazione. Non potevamo chiamare il fotografo di Pinzolo perché non avevamo da pagarlo. Così rinunciammo alla foto, dato che non conoscevamo nessun altro da chiamare. Le foto che vedete sono dell’epoca. Proprio di 50 anni orsono. Prima di rendere pubblico questo racconto, l’ho dato in visione al Renzo e ho avuto il suo benestare. Purtroppo (e mi dispiace moltissimo) al momento della scrittura, il Mario ci ha già lasciati. il Garzonè n. 36 Luigino Polla Biasin 92 i Lettori scrivono Spett.le Redazione del Garzonè il Il volume “In tuchel di me” di Alfredo Amadei, non è solo “Un pezzo di me”, è anche un tuchel di Caderzone. Per questo non può dimenticarsene il Garzonè, cui spedisco volentieri le mie impressioni utili a richiamare l’attenzione dei vostri lettori. Il libro è ammirevole, unico del suo genere, per gli elementi e gli argomenti che lo compongono. Esso è bello di primo acchito, mentre lo prendi in mano e cominci a sfogliarlo. Ti colpiscono subito il formato, la rilegatura, la stampa. Da quando lo ebbi in regalo da Alfredo, nostro amico dopo tante vacanze trascorse nel suo albergo con la mia famiglia, questo libro in casa mia è sempre a portata di mano. Lo guardiamo ogni tanto, tra l’interesse di amici che vengono a trovarci. Oggi l’ho ripassato tutto da solo, soffermandomi qua e là, per gustare paesaggi, casupole e ritratti disegnati a mano. La vita operosa e serena è presente in ogni quadro. Noto che la maggior parte dei personaggi appare in compagnia, come a dire che insieme si sta bene. L’accentuazione dei tratti mette in evidenza i vari caratteri, mentre la cura minuziosa dei particolari, negli alberi, nei sassi, nell’erba, ovunque, dà vita all’ambiente. La presenza di Guido, al scarpolin’, con braccia e mani impegnate ad estrarre chiodi da una suola consumata, tra scaffali ripieni di calzature, è reale. Altrettanto gli amici che alzano il bicchiere per brindare, compresa mamma Celestina, anche lei con il calice sollevato, tra la solidarietà di zia Olga e zia Teresa. Sarebbe lungo trattare le poesie, ricche di buoni sentimenti, come quella del Campanò, accanto alla bella figura di Valentino. “Il cuore è sempre giovane viene dedicato agli amici Luca e Luisa; così per le altre coppie di sposi, dai quali arriva sempre l’aria sana della cordialità. Il rastrello di Pietro e la pagina della polenta parlano più di tante parole. Esemplare la scelta delle immagini sacre della Madonna e dei Santi, come esempi persistenti di vita religiosa a sostegno della devozione popolare. Non posso commentare l’effige della giovale Narcisa: meglio e di più di quanto è scritto Garzonè n. 36 Monzambano, lì 27/10/2011 93 i Lettori il Garzonè n. 36 scrivono 94 accanto non si può fare. I disegni sono tutti sintomo dell’intensa partecipazione da parte dell’Autore, emozionato e incredulo forse di averli fatti Lui stesso. “Vengono dal cuore e vanno al cuore” commenta Franca Chesi. Pure gradevoli e meritati gli scritti annessi al libro, come presentazione e omaggio al prezioso lavoro di Alfredo, di cui va apprezzata la dedica alla moglie Narcisa, ai figli Matteo e Martina e «a tutta la mia grande meravigliosa famiglia». Complimenti ancora ad Alfredo e grazie dell’affettuoso autografo. Grazie al Garzonè, se tiene vivi questi ricordi. Cordialmente. Walter Camatti i Lettori scrivono Alfredo Amadei: in Tuchel di Mè Giovanni Bonvini Direttore Casa per Ferie Madonna della Neve il Caderzone Terme 19 luglio 2010 Garzonè n. 36 L’autore ha saputo coniugare l’espressione, l’illustrazione grafica, la vena poetica, gli aneddoti in un contesto di idee, ricordi, aspetti riguardanti persone e momenti quotidiani significativi ed importanti nella vita di tutti i giorni. Nelle belle pagine del volume rivivono immagini e significativi ricordi dei suoi cari e delle frasi più amorevoli e nostalgiche della sua crescita, avvenuta con buoni propositi e con l’attaccamento alla propria terra ed agli ambienti che hanno fatto parte di un mondo non del tutto scomparso ed ancora appariscente e bello. I riferimenti, di volta in volta pubblicati dal Garzonè, testimoniano e documentano un percorso umano fatto di personaggi di un passato che rivive nella mente e nel cuore di Alfredo e che rappresenta le frasi di una realtà fatta di piccoli artigiani, impegnati a rendere più ricca e piacevole la fatica quotidiana, di gioie per tanti avvenimenti famigliari e collettivi, di piccoli avvenimenti vissuti con semplicità e naturalezza apprezzabili. Credo che Alfredo sia stato capace di manifestare non solo un encomiabile talento ma anche una meritoria capacità di esprimere pensieri e sentimenti che onorano la sua persona racchiusa in un documento che merita attenzione, interesse, lode. 95 i Lettori scrivono Spett.le Redazione de: “il Garzonè” il Garzonè n. 36 Latina, lì 20/08/2010 96 “Questa valle bisogna averla nelle ossa, come il vino e la polenta”, così scriveva Cesare Pavese della sua valle natia. Sono quattro anni che trascorro brevi vacanze estive a Caderzone e la Val Rendena mi è veramente entrata nelle ossa. La nostalgia affiora già nel lungo viaggio di ritorno verso la mia Latina, ed è nostalgia di quei luoghi d’incanto, permeati di quiete e serenità, di quelle passeggiate nel verde dei prati o all’ombra dei boschi, di quelle albe diffuse di luce, di quei tramonti nei quali brividi di vento, mai impetuoso, tremano sui rami, come incerte carezze di un amore nuovo. Durante l’ultima vacanza, sempre all’Hotel Rio, in questo mese di agosto, ho avuto il privilegio (pare sia piuttosto raro, per la ritrosia dell’autore) ed il piacere di apprezzare il libro “In Tuchèl di Mè” di Alfredo Amadei. I disegni ed i versi di questo testo, così ben curato, mi hanno dato emozioni tanto più vive e profonde poiché, accumunandomi con l’autore, hanno esaltato anche la mia intima esigenza di essere parte intrinseca dei luoghi e delle persone, nel microcosmo della quotidianità essenziale. Ancora Pavese scriveva: “Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti.” E così, ancorato come sono, da sempre, all’amore per la natura, fonte prima di purezza e vivacità del mio pensare, mi piace inviarVi questi miei brevi versi, legati a Caderzone, patria eletta dei miei riposi estivi, ed a Sabaudia, meta usuale delle mie solitarie escursioni. Con pieno consenso a pubblicare o, a Vs insindacabile scelta,a cestinare, porgo i miei saluti più cordiali ed un vivo apprezzamento per il Vs periodico. Guido Cusano i Lettori scrivono Alba a Caderzone Si perde lo sguardo all’infinito dell’aria tersa e vola il mio spirito finalmente libero. Guido Cusano (Caderzone 5 agosto 2010) Garzonè n. 36 Onde verdi di prati digradanti al fiume si vestono di sole. Sui pendii ombrosi alberi stretti in muta preghiera tendono infinite braccia alla luce alta dei monti. il Da picchi di rocce persi nel cielo, dove il sole gioca bambino, scende leggera l’Aurora di luce. 97 i Lettori scrivono Tramonto sulla duna Nell’aria grigia silente un volto bianco si perde al tramonto. Onde lunghe piane fiottano soffi di vento salmastro a questa duna eterna, a quei pini bassi piegati ai monti ... e fremiti di fronde e bisbigli sommessi rispondono al vento nella lingua del mare. il Garzonè n. 36 Un sole stanco serra il cielo al mare e chiude il giorno. 98 Guido Cusano (Sabaudia 15/11/2009) il Garzonè N. N. N. N. N. N. N. N. N. N. N. N. N. N. N. N. N. N. N. N. N. N. N. N. N. N. N. N. N. N. N. N. N. N. N. N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 Gennaio 1991 Luglio 1991 Gennaio 1992 Luglio 1992 Gennaio 1993 Luglio 1993 Gennaio 1994 Luglio 1994 Gennaio 1995 Gennaio 1996 Luglio 1996 Gennaio 1997 Luglio 1997 Gennaio 1998 Luglio 1998 Gennaio 1999 Luglio 1999 Gennaio 2000 Gennaio 2001 Luglio 2001 Febbraio 2002 Ottobre 2002 Gennaio 2003 Luglio 2003 Gennaio 2004 Luglio 2004 Gennaio 2005 Febbraio 2006 Dicembre 2006 Luglio 2007 Febbraio 2008 Dicembre 2008 Settembre 2009 Dicembre 2009 Marzo 2011 Dicembre 2011 Pagine » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » » 49 73 81 57 81 77 69 69 89 97 128 104 80 113 113 112 97 96 97 120 152 96 96 96 64 64 80 96 88 88 64 88 88 88 100 100 Pagine 3250 Esaurito Esaurito Esaurito Esaurito Esaurito Esaurito Disponibile Disponibile Esaurito Disponibile Esaurito Esaurito Esaurito Esaurito Esaurito Esaurito Disponibile Esaurito Esaurito Esaurito Esaurito Disponibile Esaurito Esaurito Esaurito Esaurito Esaurito Esaurito Esaurito Disponibile Disponibile Disponibile Disponibile Disponibile Disponibile Disponibile il Garzonè n. 36 Anni 21 - Numeri 36 – Pagg. 3250 Supplementi n. 7, pagg. 1228 – Totale pagg. 4478 “ il Garzonè ” n. 36 - Dicembre 2011 Comune di Caderzone Terme (38080 - TN - Italia) Semestrale - Poste Italiane SpA - Spedizione in A. P. - 70% - CNS Trento - Taxe Perque i Lettori scrivono Seriate, 16 gennaio 2010 Michele Zois il Puntuale come un orologio svizzero, mi è pervenuto anche il n. 34, dicembre 2009, del Vs. periodico semestrale di informazione, “il Garzonè”. L’appuntamento, con le notizie riguardanti la vita di Caderzone, mi accompagna continuativamente dall’anno 2003, quando fui ospite per una breve vacanza estiva, dai F.lli Amadei, titolari dell’Hotel Rio. Quindi ringrazio Lei, sig. Sindaco, tutto il Comitato di Redazione, ed i Suoi collaboratori comunali, per la gentilezza dimostratami in questo lungo tempo. Il “Garzonè” mi è sempre stato fedele compagno di viaggio. Non tornai più a Caderzone, per motivi di salute, dovendo preferirgli la Riviera ligure. Conto però di ritornare presto da voi, dai vostri splendidi monti e paesaggi, dalla vostra ospitale e cordiale comunità. Dal n. 34 del “Garzonè” ho appreso, sig. Sindaco, che tra pochi mesi andrete alle urne per fine legislatura. Ho anche letto con attenzione, le importanti opere pubbliche, e non solo, che avete eseguito in vent’anni di governo. È stato un impegno, ed un lavoro davvero enorme, da veri “stacanovisti”, considerata la mole di interventi importanti, eseguiti sul territorio, appunto dal 1990 al 2009. Complimenti! È stato sicuramente un record, di durata amministrativa, di programmazioni lungimiranti, di risultati certi e utili, alla comunità locale. Da persona esterna quale sono, mi è sembrato ovvio che i Suoi cittadini, dopo la prima elezione a Sindaco, le abbiano successivamente rinnovata la fiducia, ancora per tre mandati. Peccato, ora, non possa più candidarsi, in virtù delle disposizioni insite nella Legge elettorale. La corsa, sembra finita ma, certamente, Arch. Polla, potrà destinare le Sue capacità tecnico-amministrative, verso altri incarichi, parimenti importanti: in Caderzone, oppure verso altre mete. Auguri vivissimi. Con stima e osservanza. Garzonè n. 36 Sig. Sindaco 99 i Lettori scrivono Proponiamo ai lettori del Garzonè la poesia del giovane poeta cileno Mario Meléndez “Per maggiore sicurezza”, proponendovi di pensare all’associazione d’idee che porta Meléndez a considerare la poesia come alla sua casa: ossia il luogo dove ama passare il tempo, concentrarsi sull’osservazione della realtà e guardarsi dentro. Parole che ci aiutano a vedere sotto una nuova luce i versi poetici, accomunabili all’architettura locale di Palazzo Lodron Bertelli, con grandi capriate e robuste travi che ne sostengono la costruzione. Il poeta ci apre le porte della sua casa di poesia e come in un edificio, dove non arriva la tecnica a spiegarne l’anima, ci soccorrono i sogni, le emozioni e la nostra sensibilità. il Garzonè n. 36 Per maggiore sicurezza 100 Venite a vedere la mia poesia non è fatta di materiale leggero sopporterà perfettamente l’inverno e d’estate rinfrescherà le menti e i corpi. Ci sono robuste travi tra ogni verso assi a puntellare le mie parole E se la pioggia vuole entrare metterò i miei sogni sul tetto e tapperò le falle con il mio dolore. Mario Meléndez (da Vuelo subterráneo, 2002)