La nuova frontiera della firma grafometrica
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La nuova frontiera della firma grafometrica
SPECIALE – ICT IN BANCA Diversi istituti hanno allo studio l’adozione di questa particolare tipologia di firma, che può essere inserita nei processi documentali di relazione con la clientela, per raggiungere il traguardo di una totale dematerializzazione. Paolo Gatelli, Lorenza Altieri, Serena Piccirillo* Non più carta e penna, ma tablet e penna. Saranno questi gli strumenti che utilizzeremo per firmare documenti e sottoscrivere contratti con banche ed assicurazioni, ma anche con la Pubblica Amministrazione e con società appartenenti ai settori della GDO, media, energy, retail... La firma grafometrica è ormai una realtà e lo sarà sempre di più perché fa parte del più ampio processo di dematerializzazione auspicato in tutti i settori della società. In questo contesto, le banche italiane si stanno impegnando attivamente anche nell’ottica della riduzione dei costi e dell’ottimizzazione dei processi. La tecnologia Prima di considerare in particolare il caso del settore finanziario, cerchiamo di capire a cosa facciamo riferimento quando parliamo di firma grafometrica. Per firma grafometrica si intende una modalità di firma elettronica avanzata rilevata attraverso un ‘signature pad’, un supporto tecnologico specifico (un pad di firma o un più evoluto tablet pc) che registra, oltre all’immagine grafica della firma, cinque parametri biometrici indispensabili per una perizia calligrafica. Tali parametri sono: ritmo, accelerazione, inclinazione, pressione, velocità. La user experience del firmatario è molto simile a quella della firma di un documento cartaceo: iI device fisico installato presso uno sportello bancario mostra al sottoscrittore il documento che sta firmando e il 64 marzo 2013 cosiddetto ‘ink effect’ permette di visualizzare immediatamente la propria firma. Completata la firma l’utente può decidere di accettarla premendo con la penna il pulsante di OK sulla tavoletta o di rifarla annullando l’operazione appena compiuta. Su ciascuna firma hanno luogo una serie di controlli di sicurezza sull’identità del presentatore; la firma viene successivamente registrata nel sistema informativo e collegata al documento su cui è apposta in modo inalterabile. Il documento prodotto viene archiviato digitalmente con l’attributo della firma (come se fosse stata apposta tradizionalmente) e con i dati grafometrici di identificazione. La firma grafometrica che, come abbiamo detto, garantisce una connessione univoca al firmatario del documento e la sua univoca identificazione, può assumere la validità di firma elettronica avanzata: criptando i dati biometrici relativi a una firma grafometrica si genera uno ‘specimen digitale’ (depositato e conservato presso apposite strutture); la corrispondenza fra firma grafometrica e specimen digitale consente di attivare una procedura di firma del tutto assimilabile a quella di una firma elettronica avanzata/qualificata. Processi totalmente digitali Così configurata, la firma grafometrica permette la dematerializzazione di interi processi aziendali, generando molteplici vantaggi ambientali ed econo- Foto: © red150770 - Fotolia.com La nuova frontiera della firma grafometrica mici; si vedrebbero infatti significativamente ridotti i processi di gestione cartacea dei documenti, normalmente caratterizzati da difficoltà di condivisione e archiviazione, mancanza di trasparenza, tempi di ricerca elevati, facilità di errori, smarrimenti, perdite ed altre più o meno costose inefficienze. Rispetto a un concetto di dematerializzazione antiquato, purtroppo ancora molto diffuso allo stato attuale, nel quale la gestione del documento parte dal cartaceo per poi passare al digitale, il processo di firma grafometrica consente di lavorare direttamente in digitale semplificando e velocizzando il processo e andando a tagliare una buona parte dei costi diretti e indiretti legati alla scansione e all’archiviazione. L’utilizzo in banca Ma quali sono all’atto pratico i possibili ambiti di utilizzo della firma grafometrica in banca? La firma grafometrica è una tipologia di firma compatibile unicamente con il canale filiale, poiché soltanto le filiali possono verosimilmente dotarsi di pad/tablet per la raccolta di tale tipologia di firma. Allo sportello la firma grafometrica potrà essere impiegata per la sottoscrizione delle distinte delle contabili delle operazioni eseguite in cassa; allo stato attuale, potrebbe apparentemente esserlo anche per la sottoscrizione dei contratti (e relativa documentazione complementare), ma l’effettiva possibilità di utilizzarla per la firma di tali tipologie di documenti è subordinata alla completa definizione del quadro normativo, con la pubblicazione delle regole tecniche in materia di firme. Facendo riferimento alle attività bancarie realizzate attraverso il canale online, è invece necessario utilizzare altri tipi di firma: la firma elettronica avanzata/ qualificata (effettuata attraverso connected token/ unconnected token/token virtuali/token mobile e smart card), che può essere utilizzata per contratti successivi al primo e per la documentazione complementare ai contratti, e la firma digitale, utilizzabile anche per la sottoscrizione del primo contratto (sulle diverse tipologie di firma vedi box). Le diverse tipologie di firma Firma Elettronica avanzata. La firma elettronica avanzata, emessa da ciascuna banca, è un insieme di dati in forma elettronica allegati oppure connessi a un documento informatico; tali dati consentono l’identificazione del firmatario del documento e garantiscono la connessione univoca al firmatario, sono creati con mezzi sui quali il firmatario può conservare un controllo esclusivo e sono collegati ai dati ai quali detta firma si riferisce in modo da consentire di rilevare se i dati stessi siano stati successivamente modificati. Firma elettronica qualificata. È un particolare tipo di firma elettronica avanzata, emessa anch’essa dalle singole banche, basata su un certificato qualificato, realizzata mediante un dispositivo sicuro per la creazione della firma rilasciato da un ente certificatore e basato su un certificato qualificato. Le tecnologie per l’autenticazione e il successivo utilizzo di queste tipologie di firma sono: • Connected token, quali chiavette USB. • Unconnected token, token virtuali e mobile token, che permettono di generare la firma senza necessità di connettere un dispositivo dedicato a un personal computer. • Smart card. • Pad di firma/tablet pc per la raccolta della firma (grafometrica) che determinerà lo ‘sblocco’ e l’utilizzo della firma elettronica avanzata/qualificata. Firma grafometrica. È un particolare tipo di firma elettronica avanzata rilevata attraverso il supporto tecnologico specifico (tramite un pad di firma o un più evoluto tablet pc) che registra, oltre all’immagine grafica della firma, cinque parametri biometrici, indispensabili per una perizia calligrafica. Firma digitale. È un particolare tipo di firma elettronica avanzata emessa da una Certification Authority (CA) o da altro ente autorizzato, basata su un certificato qualificato e su un sistema di chiavi crittografiche, una pubblica e una privata, correlate tra loro, che consente rispettivamente al titolare, tramite la chiave privata, e al destinatario, tramite la chiave pubblica, di rendere manifesta e di verificare la provenienza e l’integrità di un documento informatico o di un insieme di documenti informatici. Le tecnologie per l’autenticazione e il successivo utilizzo della firma digitale sono: • Connected token, quali chiavette USB. • Unconnected token, token virtuali e mobile token, che permettono di apporre la firma senza necessità di connettere un dispositivo dedicato a un personal computer. • Smart card. marzo 2013 65 Foto: © Sergey Nivens - Fotolia.com Speciale – ICT in Banca I progetti e i processi di dematerializzazione sono altamente strategici per le banche perché, inserendosi nel quadro più generale di una migliore gestione delle informazioni e dei documenti, permettono di creare efficienza. Con l’obiettivo di indagare questo fenomeno CeTIF ha avviato nel 2012 un’attività di ricerca dedicata specificamente all’argomento Paperless. Il gruppo di ricerca (composto da Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Banca Popolare di Milano, Banca Popolare di Sondrio) si è dedicato a Il fattore sicurezza È completamente sicuro utilizzare la firma grafometrica? Chi o che cosa mi garantisce che la mia firma non venga estrapolata dal contesto e poi utilizzata per firmare altri documenti? I dati biometrici, sia quelli statici sia quelli dinamici, della firma vengono cifrati e memorizzati nel documento utilizzando tecniche di crittografia asimmetrica che rendono praticamente impossibili modifiche al documento e accessi non autorizzati. La protezione dei dati viene assicurata in tutte le fasi del processo, sia sull’hardware sia sul software attraverso molteplici livelli di controllo. Innanzi tutto specifici device garantiscono un’encryption dei dati trasmessi fra il tablet utilizzato per la raccolta dei dati e il pc client, normalmente utilizzato nelle applicazioni bancarie. I dati biometrici rilevati dal tablet vengono poi legati in modo inscindibile al documento da firmare e protetti da qualsiasi tentativo di modifica o infiltrazione. In particolare l’hash del documento da firmare viene aggiunto al dato biometrico raccolto in modo da connettere univocamente la firma grafometrica e il documento da firmare. Questo ‘pacchetto’ viene cifrato utilizzando una chiave pubblica di un certificato; successivamente il pacchetto così composto viene trasferito attraverso una connessione Https che garantisce, oltre a ulteriore cifratura dei dati trasmessi, un’autenticazione del client pc rispetto al sistema che gestisce la firma. La sicurezza di questa trasmissione viene inoltre garantita dall’utilizzo di certificati digitali. 66 marzo 2013 Cosa dice la Legge La firma grafometrica è un particolare tipo di Firma elettronica avanzata (FEA) e, come tale, è normata dal D. Lgs 7 marzo 2005 - Codice dell’amministrazione digitale e dal successivo D.lgs 235/2010 (Modifiche ed integrazioni al D. Lgs 7 marzo 2005, n. 82, recante Codice dell’amministrazione digitale, a norma dell’articolo 33 della legge 18 giugno 2009, n. 69). Importanti novità normative sulla FEA sono contenute nel decreto sviluppo BIS (d.l. 18 ottobre 2012, n. 179, recante ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese, convertito in legge il 13 dicembre e pubblicato sul Supplemento ordinario n. 208 alla Gazzetta Ufficiale n. 294 del 18 dicembre 2012) nel quale vengono risolti due nodi fondamentali: il disconoscimento della firma elettronica avanzata e l’idoneità a integrare il requisito della forma scritta degli atti e dei contratti con questa firmati. Il quadro normativo tuttavia sarà completo solo quando sarà pubblicato il decreto contenente le regole tecniche in materia di firme (al momento disponibile in forma di bozza sul sito dell’Agenzia digitale per l’Italia). Riassumendo, quindi, è possibile realizzare una firma grafometrica che possa essere considerata FEA in attesa che il decreto attuativo ne sancisca una validità a livello legale e giudiziario. Foto: © Sergey Nivens - Fotolia.com confrontare soluzioni legali e operative alternative nei processi di document management, per individuare prassi in essere o future, oltre che soluzioni ICT condivise. Gli intermediari finanziari coinvolti nella ricerca hanno inoltre mostrato un forte interesse per l’attivazione tra loro di forme di collaborazione e sinergie nello sviluppo, nelle realizzazione, nella gestione e nella manutenzione di sistemi per la dematerializzazione. Gli ambiti sui quali sembra più probabile una cooperazione sono stati individuati nell’acquisto di tablet, nello sviluppo dell’architettura a supporto dei sistemi documentali, nell’elaborazione di sistemi per l’archiviazione digitale e nel rilascio di certificati digitali. Il gruppo di partecipanti alla ricerca ha indagato la possibilità di gestire in modo dematerializzato tanto le distinte e le contabili delle operazioni eseguite in cassa, quanto i contratti sottoscritti allo sportello, con la relativa documentazione complementare. Ciascuna delle due tipologie di documento viene normalmente prodotta in duplice copia: una copia per la banca, consistente nel documento firmato dal cliente e controfirmato dalla banca, e una copia per il cliente, consistente in un documento firmato dalla banca che viene poi consegnato al cliente. Il processo di dematerializzazione e di apposizione della firma grafometrica permetterà di abolire la produzione cartacea della copia banca di tali documenti, che sarà archiviata digitalmente già corredata della firma del cliente; le analisi in corso stanno inoltre valutando l’opportunità di abolire anche la copia cartacea destinata al cliente, favorendo prassi quali l’invio della stessa all’indirizzo e-mail o all’area riservata di home-banking del cliente. * Gruppo di ricerca CeTIF CeTIF (Centro di Ricerca in Tecnologie, Innovazione e Servizi Finanziari dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), dal 1990 si occupa di definire, sviluppare e promuovere progetti di ricerca sulle variabili e sulle dinamiche di cambiamento strategico e organizzativo nei settori finanziario, bancario e assicurativo. www.cetif.it - [email protected] marzo 2013 67 SPECIALE – ICT IN BANCA Il parere dei responsabili di alcuni degli istituti di credito operativi nel nostro Paese che stanno sperimentando la nuova modalità di autenticazione e che tra il 2013 e il 2014 contano di adottarla nelle filiali. A cura di Office Automation e CeTIF processi bancari di vendita prodotti alla clientela. La possibilità di utilizzare soluzioni di firma grafometrica, o meglio di firma elettronica avanzata, per dematerializzare i contratti bancari è frutto di una integrazione normativa recente che permetterà di conseguire significativi vantaggi dovuti alla natura di questo tipo di documenti. I documenti generati da processi operativi sui rapporti detenuti dal cliente, come per esempio versamenti e prelievi, pur offrendo minori vantaggi in termini di dematerializzazione devono essere considerati per conseguire uniformità nella gestione documentale delle interazioni tra banca e cliente con effetti sinergici senza dubbio rilevanti. Marco Tempra (Bps). Riteniamo che la firma grafometrica possa essere un fattore abilitante per la rapida diffusione della smaterializzazione dei documenti nell’ambito dei processi di filiale. Il cliente continua a ‘firmare’ i documenti con il consueto gesto del tratto grafico apposto con una penna, anche se utilizza una penna particolare e il segno viene apposto su una tavoletta invece che su un pezzo di carta. Inoltre, il cliente non deve essere dotato di Paolo Lomazzi, responsabile dispositivi particolari, perché sono le architettura applicativa, Banca ‘caratteristiche biometriche’ della firma Popolare di Milano Se nell’articolo precedente il tema della firma grafometrica è stato affrontato dal punto di vista teorico, in questo secondo articolo invece siamo andati a sentire direttamente alcuni responsabili di progetto di tre aziende di credito che stanno lavorando sul tema. A questo proposito abbiamo avuto l’opportunità di rivolgere alcune domande ai seguenti manager ICT: Paolo Lomazzi, responsabile architettura applicativa, Banca Popolare di Milano (di seguito anche Bpm); Marco Tempra, responsabile innovazione e IT governance, Banca Popolare di Sondrio (Bps); e Marco Lei, responsabile divisione organizzazione, Bper Services – Gruppo Banca Popolare dell’Emilia Romagna (Bper). Di seguito le risposte ricevute. In quali processi tipici della vostra banca pensate possa essere utile implementare la firma grafometrica? Paolo Lomazzi (Bpm). Pensiamo di introdurre la soluzione di firma grafometrica per dematerializzare la documentazione relativa a contratti e alle operazioni contabili bancarie. La dematerializzazione di contratti bancari permette di conseguire maggior automazione, efficienza e soprattutto drastica riduzione dei rischi operativi nei 68 marzo 2013 Foto: © DURIS Guillaume - Fotolia.com Ecco chi sta pensando alla firma grafometrica a permette di associare il segno alla Sua identità. In una prima fase riteniamo opportuno concentrarci sulla smaterializzazione delle cosiddette contabili di filiale. Solo in un secondo tempo affronteremo il tema dei contratti, più complesso e oneroso, per il quale attendiamo che si chiariscano al meglio gli aspetti normativi e le relative interpretazioni in processi e soluzioni. Marco Lei (Bper). Nell’ambito del piano industriale del Gruppo Bper 2012/2014 è inserito il progetto ‘Paperless’ che ha tra i principali obiettivi la radicale diminuzione della produzione dei documenti cartacei relativi a operazioni e/o comunicazioni con la clientela. Forte attenzione è pertanto riservata all’introduzione della firma grafometrica per dematerializzare ‘ab origine’ la documentazione cartacea prodotta in filiale relativa alle operazioni tipiche di sportello e anche ai contratti. La prima fase del progetto intende efficientare le operazioni ‘paper intensive’, come per esempio distinte e contabili di versamento e prelievo, ricevute di bonifico e altro, sino alla completa dematerializzazione dell’attuale ‘busta di cassa’. La seconda fase del progetto allarga il perimetro anche alla documentazione contrattuale relativa ai prodotti e servizi offerti alla clientela, come conti Le tempistiche della sperimentazione e di adozione Di seguito le tempistiche per la fase di sperimentazione e l’inizio dell’adozione su larga scala della firma grafometrica fissate dalle tre banche intervistate Paolo Lomazzi, responsabile architettura applicativa, Banca Popolare di Milano. L’obiettivo è di poter attivare le prime agenzie pilota nell’estate 2013 e poter terminare il roll out su larga scala entro la fine dell’anno. Ipotizziamo di effettuare una prima sessione di laboratorio e a seguire provare sul campo la soluzione in un ambiente produttivo. La presenza sul mercato di un numero sempre maggiore di partner qualificati sulle tematiche in oggetto, sia tecnologiche sia di processo, permette di fare da ‘acceleratore’ e ci rende confidenti sui tempi di adozione di questa tecnologia. La modalità di introduzione della soluzione deve permettere di ritornare, in caso di difficoltà, alla consueta operatività cartacea riducendo di fatto in modo significativo i rischi legati all’eventuale indisponibilità di qualche componente della soluzione informatica. Possiamo aspettarci nei prossimi anni forti accelerazioni nell’ambito della digitalizzazione di documenti e processi, come già confermato da vari studi di settore, e senza dubbio le voci relative alla riduzione della documentazione cartacea sono quelle più promettenti e riteniamo dunque che sia indispensabile puntare su di esse. La stratificazione documentale rende il percorso di dematerializzazione, in senso lato, un progetto pluriennale e impegnativo ed è dunque importante iniziare a lavorare sulla dematerializzazione ‘ab origine’ facendo in modo che sempre più documenti nascano nativamente in digitale. Marco Tempra, responsabile innovazione e IT governance, Banca Popolare di Sondrio. In ambito IT stiamo riflettendo sulla corretta pianificazione, che tenga conto delle altre iniziative in corso. E’ però pensabile che, quando l’iniziativa verrà avallata , la fase di sperimentazione possa essere chiusa nel giro di pochi mesi. Stiamo ipotizzando di procedere in tal senso nel corso del 2013. Abbiamo approfondito con alcuni fra i principali fornitori di soluzioni in questo ambito e abbiamo inoltre avuto modo di relazionarci sul tema firma grafometrica con altre banche. Ne abbiamo tratto il ragionevole convincimento che l’offerta sia matura. Tenendo conto degli investimenti già fatti nell’ambito documentale e in quello della relazione con la clientela presso le filiali siamo ottimisti sul fatto che il passaggio alla fase pilota e al successivo rilascio possa avvenire in tempi ragionevoli. Marco Lei, responsabile divisione organizzazione, Bper Services – Gruppo Banca Popolare dell’Emilia Romagna. Siamo nella fase di analisi per la definizione del processo organizzativo interno e per effettuare la scelta della soluzione architetturale e applicativa. Entro l’estate 2013 ipotizziamo la creazione di una filiale Paperless in ‘laboratorio’ per testare il software di firma biometrica e alcune tipologie di tablet di firma. Entro il 2013 auspichiamo di essere in produzione su alcune filiali pilota per la dematerializzazione delle contabili. Nel 2014 dovremmo affrontare gradualmente il roll-out sulle 1.400 filiali del Gruppo Banca Popolare dell’Emilia Romagna. In parallelo avvieremo la parte progettuale relativa alla dematerializzazione dei contratti che in buona misura mutuerà l’esperienza e l’approccio adottato per le contabili. marzo 2013 69 Speciale – ICT in Banca Lomazzi (Bpm). I benefici conseguibili con soluzioni di firma grafometrica e dematerializzazione cartacea riguardano sia costi diretti sia indiretti. La riduzione dei costi diretti riguarda in Che benefici di costi e di tempi di gebuona misura i costi di archiviazione, stione generati da maggiore automadi ricerca e di gestione del ciclo di vita zione ed efficienza pensate che porti del documento. La riduzione dei col’adozione della firma grafometrica sti indiretti deriva dall’eliminazione di nei processi indicati? alcuni problematiche relative alla geLei (Bper). I benefici possono essere stione del cartaceo quali, per esempio, sintetizzati in: maggiore efficienza opesmarrimento dei documenti o non corrativa, si riducono i tempi di esecuzione retta conservazione con conseguenti del processo in filiale e la fruibilità dei impatti negativi, ovvero contenziosi, documenti in caso di ricerche a vario rilievi organi istituzionali e di vigilanza. titolo; minori rischi operativi e legali, Marco Tempra, responsabile Quanto esposto in precedenza è tanto in particolare per i contratti il procesinnovazione e IT governance, più rilevante in relazione all’importanso è guidato per chiedere la firma del Banca Popolare di Sondrio za, alla complessità e alla frequenza cliente sul tablet nei diversi paragrafi di ‘consultazione’ del documento trattato; si posdel documento, senza possibilità di errori/omissiosono di conseguenza prevedere maggiori benefici ni e smarrimento; abbattimento dei costi relativi al da documenti di natura contrattuale, normati dal consumo di carta e toner e quelli relativi alla geTesto Unico Bancario, composti da molte pagine. stione e stoccaggio dell’archivio fisico. Le possibilità offerte dalla resa in digitale dei docuSi ritiene inoltre che il profilo ‘Paperless’ sia percementi bancari, che viene abilitata dall’utilizzo della pito positivamente dalla clientela perché evidenfirma grafometrica, sono innumerevoli: abbattimento zia l’attenzione che la Banca dedica ai temi green, degli spazi fisici necessari per l’archiviazione, facicome riduzione sprechi, sensibilità ambientale, ecolitazione nelle operazioni di ricerca e ‘legal invenlogia, e al tempo stesso alla ricerca di efficienza e tory’, garanzia di una corretta conservazione degli innovazione. Foto: © Giordano Aita - Fotolia.com correnti, depositi a risparmio, dossier titoli, finanziamenti, carte di credito e di debito e altro ancora. 70 marzo 2013 evoluzione verso la smaterializzazioscambi di documentazione intercorsi ne e una integrazione stretta con gli tra banca e cliente. Si possono ipotizzaaltri canali, che aggiunge semplicità e re, inoltre, efficientamenti operativi con senso di sicurezza. conseguente possibilità per il persoLei (Bper). Siamo ancora nella fase ininale banca di dedicarsi maggiormente ziale del progetto e non abbiamo analla relazione con il cliente e meno ad cora maturato una strategia su questo aspetti burocratici/gestionali. argomento. Certamente dedicheremo Tempra (Bps). Una prima riduzione dei la massima attenzione alla formaziocosti è legata alla smaterializzazione ne del personale delle filiali affinchè stessa di documenti, meno carta, insiano preparati per gestire le diverse chiostro, usura delle stampanti, costi situazioni di difficoltà che si potrebdi archiviazione e ricerca. Questi sono bero creare. costi facilmente misurabili e aiutano a Inoltre avremo cura di attivare il nuogiustificare l’iniziativa, che però divenvo iter di processo, nella fase iniziale, ta interessante anche per altri aspetti. Marco Lei, responsabile divisione a un numero contenuto di ‘filiali piloRiteniamo infatti che l’integrazione delorganizzazione Bper Services ta’, per fare esperienza e per cogliere la smaterializzazione nell’ambito dei - Gruppo Banca Popolare spunti e suggerimenti che serviranno processi di filiale possa portare benedell’Emilia Romagna ad attivare specifiche azioni e iniziafici legati a una maggiore efficienza, tive propedeutiche alla fase di roll-out. che si traduce in minori tempi di esecuzione ma Lomazzi (Bpm). Prevediamo di superare eventuali anche in una migliore qualità del servizio offerto resistenze mostrando la sostanziale semplicità di alla clientela. utilizzo lato cliente/dipendente e la sicurezza del In questo periodo stiamo rilasciando un nuovo sisteprocesso. Il valore aggiunto di questa tecnologia è ma informativo per lo sportello e stiamo arricchenquello di aver reinventato un gesto antico, come la do una procedura informatica per la gestione dei firma autografa, abilitando la trasformazione digitale processi di apertura dei rapporti, e relativi contratti. del contenuto informativo presente in questo gesto. Questi nuovi sistemi sono stati pensati tenendo conI dispositivi di firma grafometrica si stanno diffonto delle opportunità offerte dalle nuove tecnologie, dendo in vari settori merceologici, sono sempre più e riteniamo quindi la firma grafometrica permetterà comuni nella vita di ogni giorno, consentono una di mettere a valore anche queste iniziative. user experience del tutto naturale e non obbligano il cliente a disporre di altri strumenti/supporti Come prevedete di superare le eventuali resistencome password e dispositivi Otp. ze che possono emergere in relazione all’utilizzo Le componenti tecnologiche che sottendono alla della firma grafometrica da parte dei clienti e dei possibilità di dematerializzare un documento gadipendenti della banca? rantendo la piena validità , in termini per esempio Tempra (Bps). L’esperienza di altre banche che di autenticità, immutabilità e confidenzialità, sono hanno già intrapreso iniziative similari sono rassiabbastanza complesse e devono essere inserite in curanti. È in genere sempre prevista la possibilità di modo oculato nei processi bancari, ma il vantaggestire una firma tradizionale, ma nella stragrande gio consiste nei limitati impatti sugli utilizzatori. maggioranza dei casi, grazie a opportune comuÈ possibile inoltre fare leva sull’effetto ‘green’ di nicazioni alla clientela, la firma grafometrica viene progetti di questo tipo e dimostrare la loro utilità immediatamente accettata. in momenti di contrazione economica. Ho già accennato al fatto che la apposizione di una Un aspetto da tenere in considerazione è senza dubfirma grafometrica è molto simile a quella di una bio la curiosità dei clienti, che può essere canalizzata firma tradizionale, questo è certamente un fattore in modo positivo; chi è già abituato a tecnologie di importante. Pare inoltre che la maggior parte delquesto tipo si aspetta di trovarle disponibili anche le persone veda con simpatia la possibilità di non presso la propria banca, chi non la conosce ancora riempirsi di carta e di evitare sprechi. è di solito portato a un certo ‘interesse’. Inoltre, la smaterializzazione dei documenti presso la filiale si innesta in un più ampio programma che segue l’evoluzione delle modalità di relazione fra cliente e banca, che vede una correlazione sempre più forte fra più canali. È interessante quindi che recandosi in filiale il cliente colga in modo forte una marzo 2013 71