prurito anale
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prurito anale
PRURITO ANALE E’ un sintomo comune e fastidioso che può interessare ambo i sessi, con una leggera predilezione per il sesso maschile, in tutte le fasce di età. E’ uno stimolo a partenza dalla cute della regione anale, che induce un imperioso bisogno di grattarsi, cui fa seguito una sofferenza dei tessuti determinata dallo sfregamento e dalle piccole lesioni di continuo della pelle; questo stato di irritazione aumenta la percezione del prurito, venendosi così a determinare un circolo vizioso che impedisce la risoluzione del problema. QUALI SONO LE CAUSE? Il prurito anale può essere secondario, quando riconducibile a qualcuna delle condizioni di seguito elencate: - Igiene personale (scarsa, per irritazione da prolungato contatto della cute con feci; eccessiva, per abuso di detergenti aggressivi) - Dieta (abuso di caffè, cioccolato, tè, spezie, birra, cibi ad elevato contenuto di latte. Carenza di vit. A e D) - Situazioni anatomiche (obesità, glutei sporgenti con profondo solco intergluteo, ipertricosi, uso di indumenti molto attillati o in fibre sintetiche, che impediscono una corretta traspirazione della regione; fistole perianali, ragadi, marische o pliche anali ipertrofiche, prolasso mucoso) - Malattie sistemiche (ittero, diabete mellito, insufficienza renale cronica, carenza marziale, tireotossicosi, mixedema, linfoma di Hodgkin, policitemia vera) - Patologie ginecologiche (secrezione vaginale, prurito vulvare) - Neoplasie (malattia di Bowen, Paget extramammario, carcinoma squamoso, carcinoma cloacogenico, polipi del retto) - Diarrea - Radioterapia - Fattori psicogeni (ansia, nevrosi, psicosi) - Farmaci (alcuni antibiotici per os come le tetracicline, idrocortisone fosfato e.v., prodotti per l’igiene contenenti formaldeide, alcool, profumi, astringenti) - Patologie dermatologiche (psoriasi, dermatite seborroica, dermatite atopica, lichen) - Infezioni (virali: herpes simplex, cytomegalovirus, papillomavirus; batteriche: stafilococco aureo, eritrasma; micosi; parassitosi intestinali (ossiuri); sifilide) Nella maggioranza dei pazienti affetti da prurito (dal 50 al 90%) non è individuabile alcuna causa, per cui si parla di prurito anale idiopatico. COME SI CURA? Nei casi di prurito secondario, la sua risoluzione sarà ovviamente condizionata dall’evoluzione della causa determinante e dal suo PRURITO ANALE trattamento. Ad esempio….. In caso di prurito idiopatico è importante che vengano adottate alcune norme comportamentali di carattere generale. 1. La corretta igiene della regione anale è fondamentale per minimizzare il disturbo. La cute deve essere mantenuta pulita, asciutta e leggermente acidificata con detergenti adeguati, 2. va abolito l’uso dei saponi, la cui alcalinità è in grado di acuire il disturbo; 3. la carta igienica non deve essere ruvida per evitare ulteriori traumatismi locali, anche se sarebbe meglio evitarne l’uso, preferendo abbondanti abluzioni con acqua corrente tiepida.. 4. Per limitare i danni del grattamento, specie nelle ore notturne, può essere utile indossare guanti di cotone. Nei momenti di maggiore acuzie, quando il bisogno di grattarsi si fa più intenso, è consigliabile l’immersione prolungata della regione in acquatiepida 5. Va evitato l’utilizzo di biancheria intima in fibre sintetiche, colorata o poco confortevole (perizoma) così come l’uso di pantaloni troppo aderenti, allo scopo di evitare l’irritazione o la macerazione della cute perianale da scarsa traspirazione e da eccessivi sfregamenti. 6. La dieta va corretta con abolizione delle sostanze già menzionate (tè, caffè, cioccolato, birra, bevande gassate, spezie, pomodoro) in grado di elicitare il prurito; è opportuno incrementare il consumo di frutta e verdura per aumentare il quantitativo di fibre ed ottenere feci di consistenza soffice, meno traumatizzanti nel passaggio; allo stesso scopo può essere utile l’assunzione di integratori formanti massa. 7. Qualora persistano piccole perdite di feci dopo l’evacuazione, che costituiscono uno stimolo irritativo cronico, può essere di giovamento l’esecuzione di un clisterino con sola acqua a termine della defecazione. L’assunzione di antistaminici prima del riposo notturno può essere utile nei casi più ostinati, per limitare i danni del grattamento durante il sonno. L’uso di blandi ansiolitici si dimostra utile nei pazienti con importante stato ansioso. CHE COSA FARE NEI CASI RESISTENTI ALLA TERAPIA? Molti casi di prurito rispondono positivamente a queste semplici modificazioni dei comportamenti abituali; esistono però alcune situazioni, per lo più inveterate, con importanti alterazioni dei tessuti perianali (lichenificazione della cute), per le quali trovano indicazione trattamenti più drastici, come l’iniezione di una miscela di blu di metilene (colorante vitale), anestetico locale e cortisone nella cute perianale, allo scopo di distruggere le terminazioni sensitive del prurito. In conseguenza di questo trattamento i pazienti hanno un dolore anale di breve durata (12-24h), urine colorate di blu e pigmentazione della cute perianale per circa una settimana. Regione perianale dopo infiltrazione con blu di metilene per prurito anale.
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