Copertina 5/07 - Istituto Italiano della Saldatura
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Copertina 5/07 - Istituto Italiano della Saldatura
Istituto Italiano della Saldatura - Lungobisagno Istria, 15 - 16141 Genova (Italia) - Tariffa R.O.C.: "Poste Italiane SpA- Sped. A.P.-D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art.1 comma 1, DCB Genova" Tassa Pagata - Taxe Perçue ordinario - Contiene IP Bimestrale Settembre-Ottobre 2007 ISSN:0035-6794 Organo Ufficiale dell’Istituto Italiano della Saldatura - anno LIX - N. 5 * 2007 Numero 5 2007 I n q u e s t o n u m e ro : L e n o r m e e u ro p e e p e r l a q u a l i f i c a z i o n e d e l p ro c e s s o e d e i s a l d a t o r i p e r l a s a l d a t u ra s u b a c q u e a i n a m b i e n t e asciutto e in acqua L a ra d i o g ra f i a d i g i t a l e I d e a z i o n e d i u n c a s c o ve n t i l a t o d i s a l d a t u ra c o n c a ra t t e r i s t i c h e f u n z i o n a l i m i g l i o ra t e Didattica A p p l i c a z i o n i d e l l a s a l d a t u ra a re s i s t e n z a 48 Generatori SAF-FRO serie BUFFALO 350 CC/CV a tecnologia Inverter per la cantieristica navale OGET S.p.A. - VIA TORINO, 216 - 10040 LEINI’ TO TELEFONO 011 9988082 - FAX 011 9978227 www.oget.it Campione superleggeri dei solo 360 grammi 3M™ Speedglas™ SL Le nostre sfide in materia di progettazione di una maschera completamente nuova, erano quelle di ridurne significatamente il peso, mantenendo tuttavia intatte le prestazioni e la protezione che i saldatori si attendono da ogni singolo prodotto 3M™ Speedglas™ . 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Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 ruota, la bussola, la macchina a vapore, il computer, ecc. ecc, ecc). È sulla base dunque di questo contesto tecnologico, sempre in evoluzione, che si sviluppano i processi economici e si definiscono in conseguenza le relazioni sociali. E quindi i valori ed il loro contrario, la ricchezza e la povertà, la pace e la guerra. Abbiamo così messo nella corretta sequenza tecnologia ed economia. E la politica? Alla politica spetterebbe, intanto, la gestione del quotidiano. Che se effettuata con efficienza ed efficacia sarebbe già moltissimo! Se poi fossero presenti anche azioni d’indirizzo e di stimolo, saremmo addirittura all’eccellenza. Il tutto, ovviamente, nel contesto descritto in precedenza: ovvero tenendo conto dei parametri tecnologici ed economici che caratterizzano il contesto medesimo. Troppo poco? Non direi proprio, anzi! Allora perché la Storia (anche quella con la s minuscola) presenta sequenze diverse? E la tecnologia che nella realtà guida l’evoluzione, resta, nel quotidiano, sempre all’ultimo posto? Per incapacità dell’uomo tecnologico ad affrontare problemi strategici di tipo socio-economico? Bah! Adottando un approccio tradizionale, ma con rilevanti contenuti di verità, si potrebbe convenire che la tecnologia, intesa come disciplina, non ha, al contrario dell’economia e soprattutto della politica, implicazioni particolari di potere diretto sul prossimo e, pertanto, l’uomo tecnologico non può, alla fine, che essere un esecutore di scelte altrui, anche se talvolta (come il passato, anche recente, insegna) palesemente errate. Peccato! Il mondo avrebbe potuto essere migliore. In questi ultimi anni, inoltre, la situazione si è largamente complicata, a seguito della notevole accelerazione della tecnologia che ha stravolto in modo evidente l’assetto sociale e economico, lasciando al palo la politica che non sta trovando competenze, riferimenti e criteri adeguati neppure per la gestione del quotidiano che si è determinato. Né, a differenza che altrove (come ad esempio in Finlandia, dove si coniuga felicemente sviluppo, ambiente, sicurezza e qualità della vita in genere), nel nostro Paese la soluzione appare essere dietro l’angolo. Dott. Ing. Mauro Scasso Segretario Generale IIS ANNO LIX Settembre-Ottobre 2007 Pubblicazione bimestrale DIRETTORE RESPONSABILE: Ing. Mauro Scasso REDATTORE CAPO: Geom. Sergio Giorgi REDAZIONE: Sig.ra Sara Fichera, P.I. Maura Rodella PUBBLICITÀ: Sig. Franco Ricciardi Organo Ufficiale dell'Istituto Italiano della Saldatura Abbonamento annuale 2007: Italia: .......................................... € 90,00 Estero: ........................................ € 155,00 Un numero separato: ................ € 20,00 La Rivista viene inviata gratuitamente ai Soci dell’Istituto Italiano della Saldatura. Direzione - Redazione - Pubblicità: Lungobisagno Istria, 15 - 16141 Genova Telefono: 010 8341333 Telefax: 010 8367780 e-mail: [email protected] web: www.iis.it Sommario Articoli 5 627 Saldatura circonferenziale di tubi per gasdotti mediante tecnologia ibrida con trasporto del fascio laser in fibra - M. FERSINI et al. 637 Le norme europee per la qualificazione del processo e dei saldatori per la saldatura subacquea in ambiente asciutto e in acqua - A. PANDOLFO 649 La radiografia digitale - C. CAPPABIANCA, F. MARRACINO 665 Ideazione di un casco ventilato di saldatura con caratteristiche funzionali migliorate - C. ROSELLINI et al. 673 Progettazione assistita di giunti saldati sollecitati a fatica mediante modelli solidi e criteri 3D - A. CRISTOFORI, P. LIVIERI, R. TOVO 683 International Institute of Welding (IIW) Trend of automobile vehicles and the joining technologies - K.MATSUYAMA 695 IIS Didattica Applicazioni della saldatura a resistenza Rubriche 711 Scienza e Tecnica Radiografia digitale: tecnica a schermi convertitori ai cristalli di fosforo G. CALCAGNO 713 IIS News Terza Conferenza Internazionale sulle tecnologie di saldatura a Saltillo, Coahuila - Messico - F. LEZZI Registrazione al ROC n° 5042 - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1, DCB Genova” - Fine Stampa Ottobre 2007 Aut. Trib. Genova 341 - 20.4.1955 715 IIW-EWF Notizie International Professional Qualifications in Welding Technology European Projects 717 Salute, Sicurezza e Ambiente Gli strumenti per un ambiente di lavoro sostenibile in saldatura - L. COSTA Progetto grafico: Marcs & Associati srl - Rozzano (MI) 721 Fotocomposizione e stampa:ALGRAPHY S.n.c.- Genova Tel 010 8366272, Fax 010 8358069 - www.algraphy.it Dalle Associazioni L’export fa crescere la meccanica italiana - A. DURANTE 725 Dalle Aziende 733 Notiziario Letteratura tecnica Codici e norme Corsi Mostre e convegni 745 Ricerche bibliografiche da IIS-Data Controllo ultrasonoro con tecnica “phased arrays” 749 Elenco degli Inserzionisti Rivista associata L’istituto non assume responsabilità per le opinioni espresse dagli Autori. La riproduzione degli articoli pubblicati è permessa purché ne sia citata la fonte, ne sia stata concessa l’autorizzazione da parte della Direzione della Rivista, e sia trascorso un periodo non inferiore a tre mesi dalla data della pubblicazione. La collaborazione è aperta a tutti, Soci e non Soci, in Italia e all’Estero. La Direzione si riserva l’accettazione dei messaggi pubblicitari. Ai sensi dell’art. 10 della Legge 675/96, i dati personali dei destinatari della Rivista saranno oggetto di trattamento nel rispetto della riservatezza, dei diritti della persona e per finalità strettamente connesse e strumentali all’invio della pubblicazione e ad eventuali comunicazioni ad esse correlate. In copertina SAF-FRO ha fornito una soluzione dedicata per la cantieristica navale 42 generatori BUFFALO 350CC/CV per la saldatura ad elettrodo rivestito allestiti all’interno di 14 RACK. BUFFALO 350 CC/CV è un inverter leggero e potente in grado di erogare 350 A al 35 % e 250 A al 100%. Le dimensioni e il peso ridotto (29 kg) rendono il generatore la soluzione ideale per l’assemblaggio all’interno di RACK facilmente trasportabili da un area di lavoro all’altra. BUFFALO è un generatore multi-processo MMA/MIG/TIG che fornisce ottimi risultati in tutte le situazioni. La doppia caratteristica, CC a corrente costante e CV a tensione, consente di utilizzare il generatore non solo per la saldatura in elettrodo ma anche per la saldatura MIG. La tecnologia inverter garantisce performance eccezionali in termini di qualità della saldatura, l’arco risulta essere stabile e privo di spruzzi. Corso di qualificazione ad International Welding Technologist ed International Welding Engineer Genova 2008 L’ISTITUTO ITALIANO DELLA SALDATURA terrà presso la propria sede di Genova, nel 2008, un Corso per International Welding Engineer / Technologist, con struttura modulare, condensando le lezioni nell’arco di una settimana al mese. La formula ha riscosso nel tempo il gradimento del pubblico, poiché consente di limitare l’impegno mensile garantendo, al tempo stesso, condizioni ideali all’apprendimento. Requisiti di ingresso Per chi desideri accedere alla qualificazione ad: - International / European Welding Technologist, è previsto il possesso di un diploma di scuola superiore ad indirizzo tecnico (o equivalente), della durata di 5 anni; - International / European Welding Engineer, laurea o diploma universitario in Ingegneria; in alternativa laurea in altre facoltà scientifiche, abbinata ad una comprovata esperienza di saldatura. Sono ammessi alle lezioni, in qualità di uditori, anche persone non in possesso dei titoli suddetti. Calendario delle lezioni e sede di svolgimento Il Corso prevede quattro materie di tipo teorico (svolte nelle Parti I e III) ed una fase dedicata all’addestramento pratico (Parte II). Le lezioni saranno svolte a tempo pieno secondo il seguente calendario: - Parte I: 21÷25/01/2008 18÷22/02/2008 - Parte II: 17÷21/03/2008 - Parte III: • Modulo Avanzato Tecnologia della saldatura: 14÷18/04/2008 • Modulo Avanzato Metallurgia e saldabilità: 19÷23/05/2008 • Modulo Avanzato Progettazione e calcolo: 15÷19/09/2008 • Modulo Avanzato Fabbricazione, aspetti applicativi: 20÷24/10/2008 17÷21/11/2008 I Moduli integrativi per i soli Welding Engineer saranno tenuti infine nelle date: • Metallurgia, tecnologia della saldatura: 16÷20/06/2008 • Progettazione e calcolo, Fabbricazione, aspetti applicativi: 15÷19/12/2008 Orario delle lezioni Per offrire un’alternativa alla tradizionale articolazione delle lezioni a coloro che preferiscano concentrare l’impegno in settimane non consecutive, a tempo pieno, il Corso sarà svolto con orario 9.00÷18.00, ad eccezione delle giornate di Lunedì (orario 14.00÷18.00) e di Venerdì (orario 9.00÷13.00), per consentire agli allievi di raggiungere la sede del Corso senza spostamenti festivi. Conseguimento del Diploma Gli esami finali potranno essere tenuti nelle date programmate e tabulate nell’“Attività Didattica 2008”. Per ogni informazione è possibile contattare l’Area Figure Professionali al numero 010 8341307 (email [email protected]). Informazioni Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi all’Istituto Italiano della Saldatura (Via Lungobisagno Istria 15, 16141 Genova,Web www.formazionesaldatura.it), Divisione Formazione, al numero 010 8341371 (fax 010 8367780), oppure all’indirizzo di posta elettronica [email protected]. Iscrizioni Le iscrizioni dovranno pervenire entro Venerdì 11 Gennaio 2008. Dato il limitato numero di posti, costituirà criterio preferenziale la data di iscrizione. Allo scopo, è possibile procedere all’iscrizione stessa anche on - line, attraverso il sito www.formazionesaldatura.it, ricercando il Corso dall’apposito motore di ricerca sulla home page. Quote di iscrizione La quota di partecipazione al Corso, comprensiva del pranzo presso la mensa dell’IIS e della collana completa delle pubblicazioni è pari a: - 5.660,00 € (+ IVA), per i Welding Technologist 7.750,00 € (+ IVA), per i Welding Engineer da corrispondersi mediante Bonifico bancario sul conto corrente 4500 Banca Popolare di Milano (ABI 05584 CAB 01400 CIN I), intestato all’Istituto Italiano della Saldatura. Saldatura circonferenziale di tubi per gasdotti mediante tecnologia ibrida con trasporto del fascio laser in fibra (°) M. Fersini * G. Demofonti * S. Sorrentino * E. Mecozzi * Sommario / Summary Nell’ambito della riduzione dei costi associati alla fabbricazione di nuove linee per il trasporto degli idrocarburi (pipeline), l’attività relativa alla saldatura dei giunti circonferenziali ha una rilevante incidenza sul costo totale per km. La saldatura ibrida Laser-MIG (LB-GMAW), realizzata con trasporto del fascio laser mediate fibra ottica, offre la possibilità di un abbattimento dei costi di fabbricazione grazie alla maggiore produttività possibile, nonostante il più alto investimento iniziale. Il presente lavoro è volto a dimostrare la fattibilità della fabbricazione di una pipeline utilizzando la tecnologia di saldatura ibrida LB-GMAW per la realizzazione di giunti circonferenziali su tubi di grande diametro (36’’) per gasdotti, in acciaio di alto grado (X100) con spessore nominale 16 mm. Nella ricerca sono stati utilizzati sistemi laser a stato solido con trasporto del fascio in fibra ottica (Nd:YAG e Yb:SiO2). La tecnologia di saldatura ibrida si è dimostrata essere di possibile interesse poiché, garantendo proprietà meccaniche adeguate, assicura un incremento della produttività (riduzione del numero di passate ed incremento della velocità di saldatura). Reducing the costs associated with new pipeline fabrication for oil & gas transportation, the welding activity for produc(°) Memoria presentata alle Giornate Nazionali di Saldatura 4 - Workshop “Le nuove frontiere dei processi a fascio laser, friction stir welding e a fascio elettronico” - Genova, 25-26 Ottobre 2007. * Centro Sviluppo Materiali S.p.A. - Roma. ing on-site girth welds has a significant incidence on the overall cost per kilometre. Laser hybrid welding (LB-GMAW), performed by fibre delivered systems, has the opportunity for cost saving due to the higher productivity, despite the higher initial capital cost. In this research, the aim was to demonstrate the feasibility of pipeline fabrication by using Laser – GMA hybrid technique for girth welding of large tubulars (36’’) for gas transportation, on X100 high grade steel, with 16 mm nominal thickness. Solid state laser systems with fibre delivered laser beam have been employed (Nd:YAG e Yb:SiO2). This operational behaviour is much more attractive for girth welding systems, due to the easier integration on mechanised orbital equipment, and therefore suitable also for on-site welding activity. Higher welding speed could be obtained, with integrity and weld properties matching the relevant standard. Keywords: Circumferential welds; combined processes; GMA welding; laser welding; mechanical properties; microstructure; MIG welding; oil industry; pipeline steels; pipelines; radiation welding; weldability; YAG lasers. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 627 M. Fersini et al. - Saldatura circonferenziale di tubi per gasdotti mediante tecnologia ibrida con trasporto del fascio laser in fibra 1. Introduzione A fronte di una richiesta mondiale d’idrocarburi sempre sostenuta, è in atto un continuo sforzo per la riduzione dei costi associati alla fabbricazione di nuove linee per il trasporto degli stessi (pipelines), ed in generale alla riduzione del costo del trasporto. Questo è valido sia per le linee onshore che offshore, ove l’attività di saldatura dei giunti circonferenziali ha una rilevante incidenza sul costo totale per km della pipeline. Accanto alla riduzione dei costi per la fabbricazione vi è parallelamente la ricerca del contenimento del costo del trasporto dell’olio o del gas; questo può essere ottenuto, fra l’altro, adottando acciai ad alta resistenza per la fabbricazione dei tubi e quindi ottenendo una combinazione favorevole fra spessore e pressione d’esercizio con lo scopo di minimizzare rispettivamente il costo di fabbricazione (minore spessore dei prodotti tubolari)/trasporto (maggiore portata di fluido), a parità di altre condizioni. Per esempio, la pratica corrente per la fabbricazione in grandi progetti offshore prevede l’uso estensivo della prefabbricazione di tratti di linea costituiti da due, tre o quattro tubi di lunghezza standard (i cosiddetti giunti multipli, lunghi anche fino a 48 m) da realizzarsi sulla nave posatubi o in uno stabilimento a terra in prossimità del mare. Questi tronchi sono poi ancora saldati fra loro e posati sul fondo del mare dalla nave. La convenienza di un approccio del genere sta nella possibilità di utilizzare processi di saldatura più produttivi (con la possibilità di ruotare i tubi) che non sarebbe possibile adoperare direttamente a bordo, nelle condizioni tipiche di posa della linea. Questo approccio è pure utilizzato per le linee onshore. Quale che sia il sistema di fabbricazione utilizzato per la linea onshore o offshore (S-lay, J-lay, reeling), la prefabbricazione così come la fase di fabbricazione, utilizzano estensivamente per la saldatura circonferenziale sistemi GMAW or- 628 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 bitali meccanizzati molto affidabili (la saldatura ad arco sommerso - SAW - è pure ampiamente utilizzata per la sola attività di prefabbricazione in posizione piana). Queste tecniche consolidate offrono prestazioni discrete ed integrità e proprietà dei giunti conformi alle specifiche, che come tradizione per il settore, sono sempre stringenti. La saldatura ibrida laser-MIG (LBGMAW), realizzata con trasporto del fascio laser mediate fibra ottica, presenta la possibilità di un abbattimento dei costi di fabbricazione grazie alla maggiore produttività possibile, nonostante il più alto investimento iniziale. La saldatura laser di prodotti spessi oggi è abbastanza sviluppata grazie alla disponibilità di sistemi laser affidabili. Questo lavoro è teso a dimostrare la fattibilità della fabbricazione di una pipeline utilizzando la tecnologia di saldatura ibrida laser-MIG per la realizzazione di giunti circonferenziali su tubi di grande diametro (36’’) per gasdotti, in acciaio di alto grado (X100) con spessore nominale 16 mm. Nella ricerca sono stati utilizzati sistemi laser a stato solido con trasporto del fascio in fibra ottica (Nd:YAG e Yb:SiO2). Questa modalità operativa li rende molto più attraenti quali sistemi di saldatura per giunti circonferenziali, grazie alla più facile meccanizzazione della sorgente termica, e quindi utilizzabili anche nella fase di messa in posa della linea. Grazie alla possibilità del trasporto del fascio laser, tramite fibra ottica, alla compattezza della sorgente laser ed all’alta potenza e qualità del fascio laser caratteristici dei moderni laser di potenza a stato solido, dovrebbe essere possibile ottenere più alte velocità di saldatura con un impianto flessibile ed affidabile, e proprietà del giunto saldato conformi alle specifiche applicabili. L’apporto di filo permette inoltre di aumentare la tolleranza agli inevitabili indesiderati distacchi (gap) fra i lembi da saldare. Il lavoro presenta una panoramica sullo sviluppo della tecnologia LB-GMAW applicata ai prodotti tubolari, lo sviluppo di adatte procedure di saldatura e la loro qualifica in vista delle richieste delle specifiche di settore. Sono esaminati gli aspetti relativi alla robustezza del processo, alla produttività e all’integrità dei giunti saldati. Sono discussi gli effetti sul giunto saldato delle due diverse sorgenti laser impiegate. 2. Tecnologia laser Storicamente, nel mercato dei laser industriali di potenza (in grado di fornire una saldatura per keyhole su spessori d’acciaio relativamente elevati - >6 mm) si sono affermati due tipi di sorgente: CO2 e Nd:YAG. I laser CO2 sono stati i primi capaci di sviluppare elevate potenze (con unità commerciali fino a 20 kW), mentre solo recentemente la tecnologia Nd:YAG ha raggiunto potenze comparabili (oggi fino a 6 kW). In termini d’applicabilità ad uno specifico materiale, la principale differenza fra i due tipi di sorgente sta nella lunghezza d’onda della radiazione emessa (1,06 μm per il laser Nd:YAG) che può essere trasmessa all’area di lavoro tramite una sottile fibra ottica. È questo un sistema molto più semplice e flessibile per il trasporto rispetto a quello possibile con il fascio del laser CO 2 , che a causa della lunghezza d’onda caratteristica pari a 10,6 μm, può essere trasmesso solo da complicati sistemi di lenti o specchi. Appare evidente come il trasporto con fibra ottica sia la scelta preferibile per un sistema di saldatura orbitale. Oggi le sorgenti laser Nd:YAG hanno raggiunto una compattezza, affidabilità e facilità d’uso adatte alla maggior parte delle applicazioni di saldatura. Fra le debolezze di questi sistemi annoveriamo però la relativa inefficienza (solo una frazione pari al 3 ÷ 5% dell’energia elettrica consumata è trasformata in energia disponibile sul pezzo per la saldatura) e quindi la necessità di prevedere ingombranti sistemi di raffreddamento. Questo fatto ne limita la portabilità. Inoltre, le potenze massime disponibili in sistemi industriali stanno crescendo piuttosto lentamente negli anni, e sistemi oltre i 10 kW non sembrano di prossima introduzione. La maggiore innovazione in tempi recenti nella tecnologia laser per usi industriali è l’introduzione su scala commerciale delle sorgenti laser a disco (Yb:YAG) e soprattutto in fibra (Yb:SiO2). In quest’ultimo caso il fascio laser è generato in una fibra ottica e una potenza di 20 kW ed oltre è commercialmente disponibile (la lunghezza d’onda è 1,07 μm). La trasmissione dalla sorgente all’area di lavoro avviene mediante un’ulteriore singola fibra ottica (di diametro dell’ordine di 10 ÷ 30 μm). M. Fersini et al. - Saldatura circonferenziale di tubi per gasdotti mediante tecnologia ibrida con trasporto del fascio laser in fibra Questi sistemi sono molto interessanti per l’applicazione in oggetto, in particolare è da considerare che: • il loro ingombro è minore rispetto ai sistemi Nd:YAG; • possono sviluppare potenze molto più elevate con diametri dello spot minori e migliore qualità del fascio (maggiore spessore saldabile in passata singola); • l’efficienza è relativamente elevata (fino al 25 ÷ 30%), così da limitare l’ingombro dei sistemi di raffreddamento. Entrambi i sistemi Yb:SiO 2 e Nd:YAG sono stati impiegati nella ricerca in oggetto. La saldatura ibrida LB-GMAW, rispetto al processo laser, presenta numerosi potenziali vantaggi per l’applicazione in oggetto oltre al potenziale miglioramento della produttività: • processo più robusto e regolabile, tolleranza alle imperfezioni geometriche della preparazione/accoppiamento; • possibilità di variare la composizione chimica della ZF e quindi influenzarne positivamente resistenza e tenacità. 3. Concezione del giunto saldato Per lo spessore investigato non è possibile la realizzazione di un giunto saldato in una sola passata, a meno di non disporre di una sorgente laser di potenza molto elevata (es. > 20 kW). È conveniente, allora, realizzare il giunto in più passate (2 ÷ 3 secondo la potenza del sistema laser disponibile), con la sola prima passata (di radice) realizzata mediante tecnica LB-GMAW, la- sciando il successivo riempimento (in una preparazione più aperta) alle tecniche convenzionali (GMAW). La passata di radice è spesso la più critica e quella realizzata con minore produttività nella esecuzione del giunto circonferenziale, pertanto un aumento delle prestazioni per questa ha un significativo impatto sulla produttività globale. Gli obiettivi di produttività prefissati per la passata di radice, per ottenere una convenienza economica in confronto alle tecniche tradizionali, sono stati: • velocità di saldatura molto superiore ai sistemi automatici GMAW orbitali o SAW (prefabbricazione), es. > di 1,2 m/min; • spessore saldato di radice superiore in confronto ad una passata eseguita tramite saldatura GMAW (es. > di 7 mm). Queste prestazioni devono essere raggiunte mantenendo proprietà meccaniche conformi, ripetibili ed integrità del giunto saldato. Per il tipo di servizio richiesto sono stati fissati i seguenti target iniziali per le proprietà meccaniche del giunto saldato (servizio con gas secco - no H2S): • temperatura minima di progetto: 0 °C; • σ yZF(all weld) : min. 815 MPa (18% overmatching); • resilienza Charpy V: min. 69J (media, 56J min.) a -20 °C; • CTOD: min. 0,20 mm a 0 °C; • proprietà di arresto frattura: non considerate. Per il tipo di giunto oggetto della ricerca, l’attività di saldatura ha avuto lo scopo di simulare un’attività di prefabbricazione di una pipeline (doppio giunto). La saldatura è stata quindi realizzata in po- sizione piana (1G/PA) con il tubo rotante. In confronto al processo GMAW, la saldatura LB-GMAW dovrebbe mantenere parametri di processo molto simili passando dalla posizione piana con tubo rotante ad un’ipotetica saldatura orbitale con tubo fisso (5G/PF), almeno per la passata di radice. Questo per via delle limitate dimensioni del bagno di saldatura e della veloce solidificazione. Lo studio affrontato è quindi propedeutico alla realizzazione del giunto circonferenziale in fase di fabbricazione. La valutazione delle procedure di saldatura (WPS) e la qualifica dei giunti saldati sono stati effettuati con riferimento allo standard DNV-OS-F101 “Submarine pipeline systems”. Questo non contempla attualmente il grado X100 fra le specifiche dei materiali impiegabili. Le proprietà meccaniche di riferimento (target) sono state quindi estrapolate. Secondo le sorgenti laser impiegate, sono state utilizzate due diverse preparazioni per il giunto saldato. La preparazione è stata sempre effettuata tramite lavorazione meccanica. Nella Figura 1 è schematizzata la forma tipica della preparazione utilizzata nelle prove con laser Yb:SiO2. Tale laser ha una potenza più elevata ed è quindi possibile realizzare una passata di radice di maggiore spessore e quindi completare il giunto con una sola successiva passata. Le dimensioni a, b e l’angolo incluso, sono stati variati durante le diverse prove per ottenere i migliori risultati. Per la saldatura con laser Nd:YAG è stata prevista una preparazione dei lembi di tipo narrow gap, per realizzare il giunto in tre passate (Fig. 2). Narrow groove slope: 3° root face Vee slope: 25° 1st pass total height: until 9 mm Root face: 3 or 4 mm Figura 1 - Preparazione dei lembi per la saldatura con laser Yb:SiO2 (valori definitivi: a=11 mm, b=5 mm, α=20°). Figura 2 - Preparazione dei lembi per la saldatura con laser Nd:YAG. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 629 M. Fersini et al. - Saldatura circonferenziale di tubi per gasdotti mediante tecnologia ibrida con trasporto del fascio laser in fibra Figura 3 - Aspetto della preparazione dei lembi per la saldatura con laser Nd:YAG. Nela Figura 3 è mostrato l’aspetto della preparazione narrow gap. Il gap nominale fra i lembi è stato posto a zero in tutte le prove di saldatura. Nessun supporto è utilizzato al rovescio. 4. Materiale e saldabilità Il materiale usato nella sperimentazione è un tubo saldato longitudinalmente (fabbricazione con processo “UOE”) in acciaio TMCP X100 (grado 690 MPa) con diametro esterno 36’’ (914.4 mm) e spessore nominale 16,1 mm. Nella Tabella I è riportata l’analisi chimica di prodotto. Nella Tabella II sono riportate le principali proprietà meccaniche. La saldabilità dell’acciaio X100 si presenta favorita dal valore del Ceq relativamente basso per un acciaio ad altissima resistenza, questa circostanza è dovuta al basso contenuto di C ed alle favorevoli caratteristiche del trattamento termomeccanico (TMCP). È comunque necessario adottare tutte le precauzioni richieste dall’alto grado utilizzando, fra l’altro, consumabili con basso tenore d’idrogeno diffusibile. Il filo pieno risponde perfettamente a tali esigenze. Può essere necessario utilizzare per la passata di radice un filo d’apporto di grado non elevato (ER70), ove si prevede una rilevante diluizione del materiale base (MB) nella zona fusa (ZF). Naturalmente, per il riempimento è necessario almeno un filo di grado equivalente (ER100). In realtà, a causa delle limitate dimensioni della ZF dovute al processo ad energia concentrata, sono attese velocità di raffreddamento più elevate che per la salda- 630 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 tura ad arco. In tal modo si dovrebbe raggiungere per la ZF una condizione di “overmatching” (σ yZF>σ yMB) che con la saldatura GMAW sarebbe possibile utilizzando elettrodi più legati (es. ER110 o ER120) con maggiori preoccupazioni per eventuali cricche da idrogeno in ZF. Ricordiamo che una condizione d’overmatching prefissata (es. 15 ÷ 18% rispetto alle proprietà minime) è ormai comune nelle specifiche proprietarie di costruzione delle linepipes. I prevedibili bassi apporti termici sono anche favorevoli all’ottenimento di una buona tenacità e per il contenimento dell’addolcimento in ZTA. La saldatura a più passate, sebbene ne siano previste solo 2 o 3 per completare il giunto rispetto alle 5 - 8 del processo GMAW, permette un rinvenimento adeguato della zona saldata. Nella Tabella III è riportata la composizione chimica nominale dei fili d’apporto utilizzati nella sperimenta- zione. È sempre stato utilizzato il diametro 1,2 mm. Per la protezione del bagno è stata utilizzata una miscela Ar+18%CO 2 per le prove con laser Nd:YAG e Ar+10%CO2 per quelle con laser Yb:SiO2. 5. Sperimentazione Laser Yb:SiO2 La prima parte delle prove di saldatura circonferenziale ibrida LB-GMAW sono state effettuate presso la società SLW GmbH di Rostock (D). L’impianto di saldatura comprende una sorgente laser a stato solido con generazione del fascio e trasporto in fibra ottica (Yb fiber laser IPG YLR10000, con potenza massima 10 kW), un robot articolato a 6 assi per la manipolazione della testa di saldatura ed un generatore MIG inverter a controllo digitale con 500A di corrente massima (ESAB Aristo MIG 500). I saggi saldati sono stati ottenuti su giunti formati da tratti di tubo di lunghezza totale fino a 500 mm circa. La saldatura avviene in posizione piana (1G/PA), con il tubo ruotante sotto la sorgente termica formata dal fascio laser e dall’arco elettrico, che è mantenuta fissa. I tubi sono stati preliminarmente puntati tramite brevi tratti laser. TABELLA I - Analisi chimica del tubo d’acciaio X100. C Mn Si Mo Ni Cu Nb 0,058 1,96 0,31 0,30 0,233 0,025 0,046 Ti N Al Cr CeqIIW Pcm 0,02 0,005 0,035 0,021 0,47 0,19 * % in massa, analisi di prodotto, Fe % rimanente. TABELLA II - Proprietà meccaniche (circonferenziali) del tubo d’acciaio X100. Rt0.5% Grado Tipo Rm A% KVL* [MPa] [MPa] [J] X100 effettive 799 865 15,0 193@20 °C (183 - 197) X100 ISO 3183 690 ÷ 840** 760 ÷ 990 n.c. 54@0°C * provetta trasversale. ** Rp0.2. TABELLA III - Analisi chimica dei consumabili utilizzati. Filo C Si Mn ER70 S-G 0.10 0.35 1.10 - - - - ER100 S-G 0.08 0.72 1.45 0.52 0.54 0.23 0.25 * % in massa, Fe % rimanente. Cr Ni Mo Cu M. Fersini et al. - Saldatura circonferenziale di tubi per gasdotti mediante tecnologia ibrida con trasporto del fascio laser in fibra Il materiale d’apporto impiegato è stato esclusivamente il filo per saldatura MIG di grado ER100 S-G per tutte le passate. Sono state eseguite numerose saldature durante diverse sessioni di prova, variando opportunamente i parametri di saldatura, la forma della preparazione e la strategia delle passate, per ottenere dei cordoni saldati integri e con produttività accettabile. Durante la sperimentazione, l’integrità dei saggi saldati è stata verificata tramite controllo visivo (VT) e controllo radiografico (RT). Sono state effettuate delle sezioni metallografiche, osservate al microscopio ottico, per il controllo della forma del giunto e della microstruttura della zona saldata. Dopo la messa a punto del processo, sono stati prodotti dei prototipi saldati di più grandi dimensioni per testare la stabilità del processo lungo un intero arco di circonferenza. Da questi saggi sono stati prelevati i campioni per la qualifica meccanica della procedura sviluppata. Laser Nd:YAG La saldatura dei medesimi tubi mediante procedimento LB-GMAW è stata eseguita anche con gli impianti in dotazione al Laboratorio di Saldatura e CnD del Centro Sviluppo Materiali di Castel Romano (RM). L’impianto di saldatura laser (Fig. 4) consiste in una sorgente laser a stato solido Nd:YAG con potenza massima di 4,4 kW. Il fascio laser è trasmesso in una fibra ottica di 600 μm di diametro, focalizzato da una lente con L f =120 mm dopo la ricollimazione del fascio laser con una lente con Lf=200 mm all’uscita della fibra ottica. La testa di saldatura laser è accoppiata ad una torcia MIG collegata ad un generatore inverter a controllo digitale, con 500A di corrente massima (ESAB Aristo MIG500). Lo spot del laser e la punta del filo sono tenuti pressoché coincidenti. Il processo di saldatura è completamente robotizzato su una piattaforma a 6 assi. Il gas protettivo è fornito dalla torcia MIG. Il percorso di saldatura è pre-programmato tramite CN, con il tubo ruotante su un banco a rulli motorizzati (posizione 1G/PA). I tubi sono stati preliminarmente puntati tramite brevi tratti saldati con metodo MIG. I saggi saldati sono stati ottenuti su giunti formati da tratti di tubo di lunghezza totale fino a 500 mm circa. La saldatura avviene in posizione piana, con il tubo ruotante sotto la sorgente termica formata dal fascio laser e dall’arco elettrico, che è mantenuta fissa. Il materiale d’apporto impiegato è stato il filo per saldatura MIG di grado ER100 per la seconda e terza passata, ed il filo ER70 per la passata di radice. I parametri di saldatura sono stati variati durante la sperimentazione per la ricerca della migliore combinazione, contemperando le esigenze d’integrità del cordone saldato, adeguata produttività e favorevole microstruttura della saldatura. Un’adeguata procedura di saldatura (WPS) è stata quindi stabilita attraverso la validazione della combinazione di parametri più promettente, tramite controllo visivo del cordone saldato, CnD ed esami metallografici e microstrutturali. I giunti saldati sono stati sottoposti agli esami previsti per la qualifica secondo lo standard, quindi esame visivo, controllo con liquidi penetranti, esame di sezioni metallografiche e prove di durezza. Sono state osservate numerose sezioni macro e micrografiche al microscopio ottico per valutare la morfologia della zona saldata. Anche in questo caso, dopo la messa a punto del processo, sono stati prodotti dei prototipi saldati di più grandi dimensioni per testare la stabilità del processo lungo un intero arco di circonferenza. Da questi saggi sono stati prelevati i campioni per la qualifica meccanica. L’esame microstrutturale è stato eseguito al microscopio ottico ad ingrandimenti fino a 200x su campioni metallo- Figura 4 - Stazione di saldatura LB-GMAW con laser Nd:YAG presso il Centro Sviluppo Materiali. grafici lucidati con pasta diamantata (fino a 1 μm) ed attaccati opportunamente. 6. Risultati e discussione Le grandezze principali relative alle procedure di saldatura ottimizzate sono riportate nella Tabella IV. L’obiettivo della ricerca per il più potente laser Yb:SiO 2 è stato quello di produrre alcuni prototipi saldati per l’intera circonferenza, tramite passata singola, con adeguata velocità di saldatura. Dalle prove effettuate è emerso che la saldatura in passata singola non è praticabile, per la formazione di inaccettabili imperfezioni geometriche del giunto saldato (il bagno di saldatura tende a gocciolare via dal giunto). La sola procedura che ha dato luogo a risultati ripetibili è stata quella in due passate, con la prima realizzata con tecnica laser. Si è anche confermato che la preparazione dei bordi deve avere tolleranze ristrette (entro 0,7 mm) per avere una penetrazione affidabile. Le prove hanno altresì evidenziato che la difficoltà maggiore da ovviare è stata quella relativa alla formazione di cricche a freddo nella zona fusa, riscontrate in prima passata. L’utilizzo del preriscaldo con temperature di utilità pratica (fino a 130 °C) ha fornito risultati variabili, senza eliminare con sicurezza il pericolo. Giunti accettabili sono stati prodotti impiegando, per la prima passata, la saldatura laser senza filo d’apporto, mentre la seconda (ed ultima) passata, è stata realizzata con filo d’apporto. La prima passata è stata eseguita con velocità di saldatura di 1 m/min e 10 kW di potenza del fascio laser, saldando circa 8 mm di spessore, la passata di riempimento ancora a 1m/min per completare i rimanenti 8 mm. Non è stato usato il preriscaldo. Per il laser Nd:YAG (con più Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 631 M. Fersini et al. - Saldatura circonferenziale di tubi per gasdotti mediante tecnologia ibrida con trasporto del fascio laser in fibra TABELLA IV - Procedure di saldatura LB-GMAW ottimizzate. Acciaio Prodotto Giunto Posizione saldatura Spessore nominale Supporto Pulizia Processo saldatura Passate Laser Modo operativo Diametro fibra ottica [µm] Collimatore [mm] Lunghezza focale [mm] Potenza effettiva laser [W] Portata gas [l/min] Consumabili Polarità Interpass Velocità saldatura [m/min] Posizione fuoco [mm] Corrente [A] Tensione [V] Velocità filo [m/min] Preriscaldo [°C] Apporto termico (η=1 x laser) [kJ/mm] X100 TMCP Tubo saldato UOE Circonferenziale testa a testa PA 16,1 mm Spazzolatura o smerigliatura Laser - GMA welding (root) + GMAW 3 Nd:YAG Rofin Sinar DY044 CW 600 200 120 4200 25 Vedi dettaglio DC+ max 180 °C 1.25/0.55/0.45 -13 dalla sup. 310/370/370 26/26/31 8/10/12 125 ÷ 135 X100 TMCP Tubo saldato UOE Circonferenziale testa a testa PA 16,1 mm Spazzolatura o smerigliatura 0.59/0.84/1.22 0.60/n.d. bassa potenza massima) si è intrapresa da subito la strada della saldatura multipass per realizzare con tecnica LB- Figura 5 - Aspetto del lato dritto del giunto LB-GMAW saldato con laser Yb:SiO2. 632 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 Laser (root) + Laser - GMAW 2 Yb:SiO2 IPG YLR10000 CW n.d. n.d. n.d. 10000 25 Vedi dettaglio DC+ max 150 °C 1.00/1.00 + 3 dalla sup. -/n.d. -/n.d. -/n.d. 20 GMAW la sola passata di radice. Anche in questo caso la formazione di cricche in ZF (a caldo) nella passata di radice ha condizionato lo sviluppo della procedura di saldatura. In questo caso, però, l’applicazione di un preriscaldo di 130 ÷ 140 °C (adottato principalmente per motivi tecnologici e metallurgici) e la limitazione dello spessore saldato in prima passata a 7 mm (miglioramento fattore di forma) ha eliminato con sicurezza il problema. Le successive passate (2) con processo GMAW sono state eseguite senza particolari problemi. Processo di saldatura Con le procedure messe a punto i processi si presentano stabili e con produzione di spruzzi molto limitata. Naturalmente, la scelta di eseguire la prima passata con il solo laser Yb:SiO 2 non è ottimale per la robustezza del processo in vista di eventuali distacchi dei lembi o imperfezioni della preparazione, ma almeno si è stati in grado di saldare uno spessore rilevante con una sola passata, a velocità interessante. In tal senso il laser Nd:YAG è meno prestante, ma dovrebbe essere garantita una minima tolleranza al gap fra i lembi. La procedura messa a punto permette una penetrazione completa per tutta la circonferenza. Morfologia dei giunti saldati Nelle Figure 5 e 6 è riportato l’aspetto della superficie esterna del giunto saldato per i due tipi. La maglia è molto regolare in entrambi i casi ed il sovrametallo ben raccordato al materiale base. La radice si presenta perfettamente penetrata, ma nel caso dei campioni realizzati in prima passata senza materiale d’apporto, è evidente una concavità. Figura 6 - Aspetto del lato dritto del giunto LB-GMAW saldato con laser Nd:YAG. M. Fersini et al. - Saldatura circonferenziale di tubi per gasdotti mediante tecnologia ibrida con trasporto del fascio laser in fibra Microstruttura dei giunti saldati Il materiale base consiste di una microstruttura molto fine di bainite e martensite (Fig. 10). Le immagini da Figura 11 a Figura 14 mostrano, come esempio, l’aspetto della microstruttura in ZF e ZTA per il giunto realizzato con laser Yb:SiO2. All’osservazione al microscopio ottico, le fasi presenti sia in ZF che in ZTA fasi bainitiche e martensitiche, oltre a ferrite aciculare, che dovrebbero garantire adeguata tenacità. Sono stati effettuati profili di durezza nelle zone saldate delle due tipologie di giunto con metodo Vickers e carico pari a 10 kgf (HV10), conformemente alla specifica DNV citata. Nella Tabella V sono riportati i valori misurati. I valori riscontrati rispecchiano le differenze fra le due procedure. Il giunto saldato con laser Yb:SiO2 presenta valori massimi più elevati sia alla radice che nella parte superiore a causa della maggiore velocità di raffreddamento (ZF più piccola e assenza di preriscaldo). I valori non sono elevati in assoluto (es. lo standard citato ammette max 300HV per giunti su acciaio X80) a garanzia di una buona duttilità. I valori sono lievemente inferiori a quelli caratteristici del MB che, come spesso accade per questo grado d’acciaio e questo tipo di prodotti, ha caratteristiche tensili (e quindi durezza) molto eccedenti le specifiche minime. Figura 7 - Aspetto del lato radice del giunto LB-GMAW saldato con laser Nd:YAG. Figura 8 - Macrografia del giunto LB-GMAW saldato con laser Yb:SiO2 (tubo acciaio X100 TMCP). Figura 9 - Macrografia del giunto LB-GMAW saldato con laser Nd:YAG (tubo acciaio X100 TMCP). Figura 10 - Microstruttura dell’acciaio X100 TMCP. Questo non accade in presenza del filo (procedura Nd:YAG) ed il rinforzo, benché di limitate dimensioni, ha morfologia corretta (Fig. 7). La ZF è di dimensioni limitate e molto allungata e stretta nella parte inferiore. La ZTA è pure limitata in ampiezza, specialmente nel giunto realizzato con laser Yb:SiO2 (Fig. 8), mentre il giunto realizzato con laser Nd:YAG (Fig. 9) mostra evidente l’effetto del preriscaldo (o interpass), con una maggiore estensione della ZTA. presenza di pori anche di grandi dimensioni (0,5÷1,5 mm) in numero eccessivo, posizionati sia in 1ª che in 2ª passata. Tale circostanza è probabilmente da attribuirsi ad un bagno instabile e ad una ZF più stretta. Controlli non distruttivi Entrambi i tipi di giunto si presentano privi d’imperfezioni rilevanti al controllo visivo ed all’esame con liquidi penetranti, oltre la concavità alla radice segnalata. La presenza d’imperfezioni volumetriche è stata accertata mediante esame radiografico. I giunti sono risultati esenti da imperfezioni lineari, mentre pochi pori isolati di piccole dimensioni sono stati riscontrati nei campioni saldati con laser Nd:YAG. I campioni saldati con laser Yb:SiO 2 sono risultati più critici per tale aspetto, con TABELLA V - Risultati prova di durezza Vickers sui giunti saldati LB-GMAW in acciaio X100 TMCP. Giunto Sito VHN (media) VHN (range) N° impronte MB superficie esterna 292 290 ÷ 295 3 MB metà spessore 290 288 ÷ 291 3 MB superficie interna 283 280 ÷ 289 3 Nd:YAG CGHAZ root - 253 ÷ 256 2 (sx, dx) Nd:YAG CGHAZ cap - 244 ÷ 249 2 (sx, dx) Nd:YAG ZF root 242 240 ÷ 244 2 Nd:YAG ZF cap 249 247 ÷ 250 3 Yb:SiO2 CGHAZ root - 319 ÷ 309 2 (sx, dx) Yb:SiO2 CGHAZ cap - 254 ÷ 362 2 (sx, dx) Yb:SiO2 ZF root 275 269 ÷ 288 4 Yb:SiO2 ZF cap 260 255 ÷ 262 3 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 633 M. Fersini et al. - Saldatura circonferenziale di tubi per gasdotti mediante tecnologia ibrida con trasporto del fascio laser in fibra Figura 11 - Microstruttura della ZF del giunto saldato con laser Yb:SiO2 (tubo acciaio X100 TMCP, radice). Figura 12 - Microstruttura della ZF del giunto saldato con laser Yb:SiO2 (tubo acciaio X100 TMCP, parte superiore). Figura 13 - Microstruttura della ZTA del giunto saldato con laser Yb:SiO2 (tubo acciaio X100 TMCP, radice). Figura 14 - Microstruttura della ZTA del giunto saldato con laser Yb:SiO2 (tubo acciaio X100 TMCP, parte superiore). Proprietà meccaniche dei giunti saldati Per la validazione delle procedure sviluppate e la qualifica meccanica dei giunti saldati sono state previste, a complemento degli esami metallografici e CnD, le seguenti prove: • prova di trazione trasversale statica su giunto saldato; • prova di resilienza trasversale (KVT) Charpy V a -20°C in ZF, alla linea di fusione (FL), linea di fusione +2mm e +5 mm (FL+2, FL+5); • prova di piega laterale del giunto saldato; • prova CTOD in ZF e ZTA (FL) a 0 °C. Al momento sono disponibili solo alcuni risultati parziali relativi ai giunti saldati con laser Yb:SiO2. Le prove di piega (a 180° con raggio 25 mm) hanno evidenziato duttilità adeguata ed assenza d’imperfezioni. 634 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 La resilienza Charpy V si è dimostrata soddisfacente in ZF, mentre alla linea di fusione i risultati sono molto dispersi ma, considerando l’alto grado dell’ac- ciaio, comunque accettabili. È da rimarcare che, per la particolare conformazione del giunto, l’intaglio FL in pratica saggia il metallo saldato della 2ª passata TABELLA VI - Risultati prova di resilienza Charpy V sui giunti saldati LB-GMAW in acciaio X100 TMCP (Yb:SiO2). Giunto Sito intaglio T di prova Stato [°C] KVT (media) KVT (range) [J] [J] N° provette Yb:SiO2 ZF -20 come saldato 132 84 ÷ 157 3 Yb:SiO2 FL -20 come saldato 62 40 ÷ 105 3 Yb:SiO2 FL+2 -20 come saldato 200 174 ÷ 213 3 Yb:SiO2 FL+5 -20 come saldato 237 232 ÷ 245 3 M. Fersini et al. - Saldatura circonferenziale di tubi per gasdotti mediante tecnologia ibrida con trasporto del fascio laser in fibra e la ZTA al lato della 1ª passata. Dai risultati si evince inoltre, che, non appena ci si allontana dalla linea di fusione (FL+2, FL+5), i valori di tenacità sono molto elevati (Tab. VI). 7. Conclusioni Le attuali sorgenti laser con trasporto del fascio in fibra, e in particolare il laser Yb:SiO 2, costituiscono un’importante opportunità per il settore delle linepipes, sia per la loro attitudine ad essere integrate in sistemi orbitali, sia per le elevate potenze attualmente disponibili (50 kW). La tecnologia di saldatura ibrida si è dimostrata essere di possibile interesse poiché, pur garantendo proprietà meccaniche adeguate, assicura un incremento della produttività (riduzione del numero di passate ed incremento della velocità di saldatura). Bibliografia [1] [2] Howse D.S. et al.: «The evolution of Yb fibre laser/MAG hybrid processing for welding of pipelines». ISOPE 2005, Seoul, Korea. Gordon R. et al.: «Reducing pipeline construction costs: New technologies». Welding in the World, Vol. 47, n° 5/6, 2003. Maurizio FERSINI, laureato in Fisica - indirizzo Fisica dello Stato Solido - presso l’Università degli Studi di Roma“La Sapienza”, dal 1990 lavora presso il Centro Sviluppo Materiali S.p.A. di Roma con l’incarico di Responsabile della Funzione Tecnologia della Giunzione. International Welding Engineer, nel 1998 ha conseguito, presso il Politecnico di Vienna, il diploma di European Laser Engineer. Nel 2002 ha conseguito un Master presso l’ICSIM Istituto per la Cultura e la Storia d’Impresa “Franco Momigliano” - sulle problematiche che caratterizzano il settore della siderurgia (2002). Responsabile di numerosi progetti di ricerca sia nazionali che internazionali ha acquisito esperienze nel campo della saldatura, dei controlli non distruttivi, della metallurgia e delle proprietà meccaniche dei giunti saldati. Giuseppe DEMOFONTI, laureato in Ingegneria Meccanica presso l’Università La Sapienza di Roma, dal 1978 è inserito nella struttura tecnica del Centro Sviluppo Materiali S.p.A. di Roma, dove attualmente occupa la posizione di Senior Scientist. Esperto nel campo della Meccanica della Frattura, Fatica ed Integrità Strutturale di linee per il trasporto in pressione di fluidi energetici, è responsabile di progetti di ricerca pluriennali sia nazionali che internazionali. Stefano SORRENTINO, laureato in Ingegneria Meccanica presso l’Università di Roma “La Sapienza” nel 1999, entra nel 2000 al Centro Sviluppo Materiali di Roma come ricercatore nel campo della Scienza ed Ingegneria della Saldatura. Nel corso della sua carriera si è occupato in particolare dell’applicazione della tecnologia laser in vari settori industriali, su tutti i tipi di materiali metallici, e della qualifica e delle proprietà meccaniche dei giunti saldati. IWE dal 2005, è autore di varie memorie per congressi/riviste nel campo della saldatura e soggetti affini e della meccanica dei materiali e dei giunti saldati. Elisabetta MECOZZI, laureata in Ingegneria Meccanica presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” nel 1999. Dal 2000 lavora presso il CSM nella funzione Integrità Strutturale. Si occupa di attività di ricerca riguardante la meccanica della frattura e la valutazione a fatica di giunti saldati relativamente a diverse applicazioni (pipelines in acciaio, rotaie saldate), con particolare riguardo all’attività sperimentale. Ha partecipato alla stesura di memorie per congressi sulle tematiche di riferimento. Ha rappresentato il CSM in diversi progetti per la Comunità Europea nell’ambito della CECA. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 635 Le norme europee per la qualificazione del processo e dei saldatori per la saldatura subacquea in ambiente asciutto e in acqua (°) A. Pandolfo * Sommario / Summary Nell’ambito dei processi speciali, tra i quali indubbiamente la saldatura occupa una posizione di rilievo, la tecnologia per la saldatura subacquea è sicuramente tra quelle meno conosciute. La difficoltà nell’ottenere giunzioni di qualità ne limitano l’impiego soprattutto per interventi di manutenzione e riparazione di materiali ferrosi su costruzioni navali, dighe, tubazioni o piattaforme petrolifere. Il settore specifico propone sempre di più, l’utilizzo di metodologie e sviluppi tecnologici di maggiore contenuto innovativo. La verifica del corretto impiego delle nuove tecnologie si esegue attraverso la qualificazione dei processi di saldatura e la certificazione dei saldatori e degli operatori di saldatura. Scopo della presente memoria è la presentazione dell’attuale situazione normativa in ambito europeo in relazione alla qualificazione dei saldatori e alla certificazione delle procedure di saldatura subacquea in ambiente asciutto e in acqua. Among special processes, in which, without doubt, the welding takes up a special position, the underwater welding (°) Memoria presentata alla Giornata di Formazione e Aggiornamento IIS: “La saldatura subacquea” - Genova, 16 Novembre 2006. * Istituto Italiano della Saldatura - Genova. process is the least known. The difficulty in obtaining quality requirements limits its application, particularly in the maintenance and repair of ferrous materials in the construction of ships, dams or oil platform piping. These specific sectors always require innovated technologies and methods. The verification of the correct new methodologies is achieved by qualification of welding process and certification of welders and welding operators. The scope of this article is to present the European Standards related to qualification of welders and certification of procedures of underwater welding in dry and wet environment. Keywords: CEN; Europe; operators; personnel qualification; process qualification; standards; underwater welding. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 637 A. Pandolfo - Le norme europee per la qualificazione del processo e dei saldatori per la saldatura subacquea in ambiente asciutto e in acqua 1. Le norme di riferimento Il Comitato Tecnico del CEN, che si occupa dell’elaborazione della normativa inerente la saldatura, è il TC 121 “Welding”. I Sottocomitati preposti alla elaborazione della normativa europea che riguarda la certificazione dei saldatori e la qualificazione delle procedure di saldatura sono rispettivamente l’SC1 e l’SC2. Le principali norme europee elaborate dal CEN nel settore della certificazione dei saldatori e delle procedure di saldatura, in virtù degli accordi di collaborazione con l’ISO (Comitato Tecnico ISO/TC 44), hanno assunto le seguenti numerazioni: Norme relative alla certificazione dei saldatori EN ISO 15618-1: Qualification testing of welders for under-water welding – Diver-welders for hyperbaric wet welding. EN ISO 15618-2: Qualification testing of welders for under-water welding – Diver-welders and welding operators for hyperbaric dry welding. Norme relative alla certificazione delle procedure EN ISO 15607: Specification and qualification of welding procedures for metallic materials – General rules. prEN ISO 15614-9: Specification and qualification of welding procedures for metallic materials – Welding procedure test – Hyperbaric wet welding. EN ISO 15614-10: Specification and qualification of welding procedures for metallic materials – Welding procedure test – Hyperbaric dry welding. Queste norme, come previsto dagli accordi tra i Paesi membri dell’Unione Europea, sono state recepite dall’Italia e sono identificate dalla sigla UNI, che è l’Ente di normazione nazionale. Specifica americana relativa alla saldatura iperbarica AWS D3.6M:1999: “Specification for underwater welding”. 638 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 Questa specifica: • Copre le richieste per la saldatura di strutture o tubazioni sotto la superficie dell’acqua. • Prevede sia la saldatura in ambiente asciutto che quello in acqua. • Contempla sia la certificazione delle procedure che dei saldatori. • Le sezioni dalla 1 alla 6 sono riferite ai requisiti generali. • Le sezioni dalla 7 alla 10 contengono i requisiti specifici per le quattro classi di saldature: - Classe A: comparabile ai requisiti previsti fuori dall’acqua; - Classe B: per applicazioni poco critiche; - Classe C: quando le saldature non sono sottoposte a sollecitazioni; - Classe O: quando deve essere in accordo con un altro codice. 2. Qualificazione del personale La norma per la qualificazione dei saldatori in ambiente bagnato per i processi manuali è la UNI EN ISO 15618-1:2003 e la norma per la qualificazione dei saldatori in ambiente asciutto per i processi manuali, semiautomatici e automatici è la UNI EN ISO 15618-2:2003; esse prevedono che il saldatore venga qualificato per quello che è il suo settore operativo. In pratica, il candidato può eseguire come saggio di prova un qualsiasi giunto saldato, su lamiere o su tubi, di qualsivoglia spessore o diametro del tipo di acciaio, in una qualsiasi posizione di saldatura e in particolare deve essere definita la profondità a cui opera. Tutto ciò viene dichiarato nella WPS che obbligatoriamente deve essere scritta per l’esecuzione del saggio di qualificazione del saldatore. Una volta definito il tipo di saggio la norma ci viene in aiuto fornendo, per tutte le variabili considerate essenziali, i rispettivi campi di validità. In caso di esito positivo, sul certificato saranno riportati i campi di validità per tutte le variabili essenziali. Il certificato è di proprietà del datore di lavoro, la cui ragione sociale è riportata sul certificato, ed è intestato al saldatore. 2.1 Variabili essenziali 2.1.1 Processi di saldatura I processi di saldatura presi in considerazione dalla norma UNI EN ISO 15618-1 sono i seguenti: 111 saldatura ad arco con elettrodi rivestiti 114 saldatura con filo elettrodo animato (senza gas protettivo) 136 saldatura in gas protettivo attivo con filo elettrodo animato 137 saldatura in gas protettivo inerte con filo elettrodo animato I processi di saldatura presi in considerazione dalla norma UNI EN ISO 15618-2 sono i seguenti: 111 saldatura ad arco con elettrodi rivestiti 114 saldatura con filo elettrodo animato (senza gas protettivo) 131 saldatura in gas inerte con filo elettrodo fusibile (MIG) 135 saldatura in gas protettivo attivo con filo elettrodo fusibile 136 saldatura in gas protettivo attivo con filo elettrodo animato 137 saldatura in gas protettivo inerte con filo elettrodo animato 141 saldatura in gas inerte con elettrodo di tungsteno (TIG) 15 saldatura al plasma. Altri processi possono essere presi in considerazione, previo accordo tra le parti. Ciascuna prova di qualificazione qualifica generalmente solo un procedimento di saldatura. Un cambiamento nel procedimento di saldatura richiede una nuova prova di qualificazione. Comunque un saldatore può essere qualificato per due o più procedimenti di saldatura saldando un saggio di prova unico. 2.1.2 Gruppo di metalli La designazione dei gruppi di acciai è definita nella CEN ISO/TR 15608. La norma UNI EN ISO 15618-1 si applica ai materiali dei gruppi 1 e 8. La norma UNI EN ISO 15618-2 si applica ai materiali dei gruppi 1,2,3,7,8 e 10. La saldatura di un qualsiasi metallo di un gruppo di metalli qualifica il saldatore per la saldatura di tutti gli altri metalli dello stesso gruppo. 2.1.3 Materiali d’apporto Gli elettrodi rivestiti sono classificati in accordo con la norma EN 499. Nel caso della norma UNI EN ISO 15618-1 sono applicabili solo tre di questi rivestimenti: R Rutile RR Rutile con rivestimento sottile RB Rutil-basico A. Pandolfo - Le norme europee per la qualificazione del processo e dei saldatori per la saldatura subacquea in ambiente asciutto e in acqua e non è permesso: • Cambiare la designazione dell’elettrodo e il tipo di rivestimento protettivo per l’acqua. • Aggiungere o togliere il rivestimento protettivo per l’acqua. • Cambiare il diametro nominale dell’elettrodo. • Cambiare la composizione nominale del gas protettivo. Nel caso della norma UNI EN ISO 15618-2 sono applicabili solo due di questi rivestimenti: B Basico S Altri rivestimenti. Per gli altri processi di saldatura: fc Filo con anima di flusso mc Filo con anima metallica. La qualificazione per gli elettrodi rivestiti e i fili animati include tutti i materiali simili. 2.1.4 Tipo di giunto La prova di qualificazione deve essere eseguita su giunti testa a testa o d’angolo, su lamiera o su tubo Le Tabelle I e II mostrano i campi di validità in funzione del tipo di giunto eseguito, con i seguenti criteri aggiuntivi. – Per la norma UNI EN 15618-1:2003 • Le saldature su lamiere coprono le saldature su tubo di ø ≥600 mm. • Nei casi in cui la maggioranza dei lavori è costituita da giunti d’angolo, il saldatore deve essere qualificato anche mediante una prova adeguata su giunto d’angolo. • I giunti testa a testa saldati dai due lati senza ripresa qualificano i giunti testa a testa saldati da un solo lato con il sostegno e i giunti saldati dai due lati con la ripresa. • Nei casi in cui la maggioranza dei lavori consista in giunti tubo-tronchetto, per qualificare il saldatore si deve usare un saggio di prova tubotronchetto. – Per la norma UNI EN 15618-2:2003 • Le saldature su lamiere coprono le saldature su tubo di ø ≥600 mm. • Le saldature testa a testa qualificano le saldature d’angolo. • Nei casi in cui la maggioranza dei lavori è costituita da giunti d’angolo, il saldatore deve essere qualificato anche mediante una prova adeguata su giunto d’angolo. • I giunti testa a testa su tubi senza sostegno qualificano i giunti tubo - tronchetto con lo stesso campo di validità della qualificazione. Per i giunti tubo - tronchetto il campo di validità della qualificazione è basato sul diametro esterno del tronchetto. TABELLA I - Range of approval for tests (Details of weld type). Range of approval Butt welds Details of weld type Butt welds Lap welds Fillet welds Lap welds Fillet welds welded welded from from one side both sides (ss) (bs) with backing (mb) with gouging (gg) plate pipe plate pipe with backing (mb) x x x xa x xa welded with from both gouging sides (bs) (gg) x x x xa x xa plate - - x xa x xa pipe - - x x x x plate - - - - x xa pipe - - - - x x welded from one side (ss) a See 6.3 a) Key x indicates those welds for which the welder is approved. - indicates for what the diver welder is not approved. TABELLA II - Range of approval for tests on butt joints (Details of weld type). Range of approval Butt welds in plate Details of weld type welded from one side (ss) with backing (mb) no backing (nb) Butt welds in pipe welded from both sides (bs) with no gouging gouging (gg) (ng) welded from one sides (ss) with backing (mb) no backing (nb) with welded backing from one side no (ss) Butt backing weld in with plate welded from gouging both sides no (bs) gouging (mb) x - x - a - (nb) x x x x a a (gg) x - x - a - (ng) x - x x a - with welded from backing one side no (ss) backing (mb) x - x - x - (nb) x x x x x x Butt weld in pipe a See 6.3 c) and 6.3 d) Key x indicates those welds for which the diver-welder or welding operator is approved. - indicates those welds for which the diver-welder or welding operator is not approved. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 639 A. Pandolfo - Le norme europee per la qualificazione del processo e dei saldatori per la saldatura subacquea in ambiente asciutto e in acqua TABELLA III - Test piece thickness (plate or pipe) and range of approval. Test piece thickness t mm Range of approval t≤6 ≥ t (max 6 mm) t>6 0,5 t to 2 t (min. 6 mm) TABELLA IV - Test piece diameter and range of approval. a Test piece diameter Da mm Range of approval D ≤ 100 0,7 D to 2 D 100 > D ≤ 300 0,5 D to 2 D (min. 75 mm) D > 300 > 0,5 D For structural hollow sections “D” is the dimension of the smallest side. TABELLA V - Range of approval according to water depth. Type of welding Depth of welding for test piece Range of approval wd Wet welding of parent metal suitable for mild steel filler metal wd < 20 m 20 m ≤ wd < 50 m 50 m ≤ wd < 100 m 0 m up to 20 m 10 m up to wd + 20 m 0,85 wd up to 1,10 wd Wet welding of parent metal suitable for austenitic stainless filler metal wd 0,90 wd up to wd + 3 m Wet welding of parent metal suitable for other filler metals wd 0,90 wd up to wd + 10 m Note 1 For the maximum depth approved, depth shall be measured from the lower extremity of the test weldment with a tolerance of plus or minus 250 mm. Note 2 For the minimum depth approved, depth shall be measured from the upper extremity of test weldment with a tolerance of plus or minus 250 mm. TABELLA VI - Range of approval according to water depth. Depth of welding for test piece Range of approval wd wd ≤ 100 m wd ± 20 m 100 m < wd ≤ 200 m wd ± 30 m > 200 m wd ± 40 m 2.1.5 Dimensioni La prova di qualificazione dei saldatori per i giunti testa a testa è basata sullo spessore del materiale e sui diametri esterni dei tubi. I campi di validità della qualificazione sono specificati nelle Tabelle III e IV. 640 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 2.1.6 Condizioni ambientali Il saldatore subacqueo, secondo la norma UNI EN ISO 15618-1, deve eseguire le prove nelle seguenti condizioni iperbariche reali o simulate: • Profondità d’immersione • Visibilità • Temperatura dell’acqua • Salinità. Il saldatore o l’operatore subacqueo secondo la norma UNI EN ISO 15618-2 deve eseguire le prove alla stessa profondità e alle stesse condizioni iperbariche reali o simulate (Tabb. V e VI). 2.1.7 Posizioni di saldatura Le Tabelle VII e VIII specificano il campo di validità della qualificazione per ciascuna posizione di saldatura. I saggi di prova devono essere saldati in conformità agli angoli nominali delle posizioni di saldatura della norma EN ISO 6947. 2.2 Esami e prove 2.2.1 Supervisore La saldatura dei saggi di prova deve essere eseguita alla presenza di un esaminatore o di un organismo d’esame. 2.2.2 Forma e dimensione dei saggi La forma e le dimensioni dei saggi di prova sono indicate nelle Figure 1 e 2. 2.2.3 Condizioni di saldatura La prova di qualificazione dei saldatori subacquei deve corrispondere alle condizioni usate in produzione e seguire una WPS o una pWPS in conformità alla norma UNI EN ISO 15609-1. Devono essere applicate le seguenti condizioni di saldatura: • L’equipaggiamento di saldatura deve essere equivalente a quello usato in produzione; • Il saggio di prova deve presentare almeno una interruzione ed una ripresa di saldatura, sia nella passata al vertice che in quella di finitura; • Il saggio di prova deve essere eseguito alla profondità effettiva o simulata prevista; • Identificazione del saggio di prova; • Ogni controllo dell’apporto termico richiesto nella WPS deve essere verificato; • Devono essere usati solo elettrodi rivestiti con diametro approssimato di 3,25 mm o fili animati con designazione specifica per l’impiego in acqua. 2.2.4 Metodi di prova Dopo il completamento, ogni saldatura deve essere sottoposta a prova allo stato come saldato, secondo la Tabella IX. A. Pandolfo - Le norme europee per la qualificazione del processo e dei saldatori per la saldatura subacquea in ambiente asciutto e in acqua TABELLA VII - Range of approval according to welding position. Range of approval Plate Welding position of test piece Butt welds P L A T E S Fillet welds Lap welds P I P E S Fillet welds Butt welds Pipe Fillet welds Lap welds Fillet welds PA PC PG PF PE PA PB PG PF PD PB PD PG PF H-L045 J-L045 PB PG PF PD PA x - - - - x x - - - - - - - - - x - - - PC x x - - - x x - - - - - - - - - x - - - PG - - x - - - - x - - - - - - - - - x - - PFc x - - x - x x - x - - - - - - - x - x - PE x x - - x x x - - x - - - - - - x - - x PA - - - - - x - - - - - - - - - - - - - - PB - - - - - x x - - - - - - - - - x - - - PG - - - - - - - x - - - - - - - - - x - - PFc - - - - - x x - x - - - - - - - x - - - PDd - - - - - x x - - x - - - - - - x - - x PB - - - - - x x - - - x - - - - - x - - - PD - - - - - x x - - x x x - - - - x - - x PGa - - - - - - - x - - - - x - - - - x - - PF3 - - - - - x x - x - x - - x - - x - x - H-L045c - - - - - x x - x x x x - x x - x - x x J-L045 - - - - - x x x - x x x x - - x x x - x PBa,b - - - - - x x - - - - - - - - - x - - - PGa - - - - - - - x - - - - - - - - - x - - PFc - - - - - x x - x - - - - - - - x - x - PDa,d - - - - - x x - - x - - - - - - x - - x c c a c c a,b a c a,d a For pipes welded in: pipe fixed; axis horizontal; weld: vertical. For pipes welded in: pipe fixed; axis vertical; weld: horizontal. c see to 5.7 d This is an approved position and which is covered by the other related test.. b Key x indicates those welding position for which the diver-welder is approved. - indicates those welding positions for which the diver-welder is not approved. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 641 A. Pandolfo - Le norme europee per la qualificazione del processo e dei saldatori per la saldatura subacquea in ambiente asciutto e in acqua TABELLA VIII - Range of approval according to welding positions. Range of approval Plates Pipe Butt welds Welding position of approval test piece Pipe-axis and -angle Butt welds Fillet welds fixed 0° Butt welds P L A T E S Fillet welds Fillet welds fixed a 90° 45° 0° 90° PF PDb PA PC PG PF PE PA PB PG PF PD PG PF PC H-L045 J-L045 PB PG PA x - - - - x x - - - - - - - - x - - - PC x x - - - x x - - - - - x - - x - - - PG - - x - - - - x - - - - - - - - - - - PF x - - x - x x - x - - - - - - x - x - PE x x - x x x x - x x - - - - - x - x x PA - - - - - x - - - - - - - - - - - - - PB - - - - - x x - - - - - - - - x - - - PG - - - - - - - x - - - - - - - - - - - PF - - - - - x x - x - - - - - - x - - - PD - - - - - x x - x x - - - - - x - - x PG - - x - - - - x - - x - - - - - x - - x - - x x x x - x x - x - - - x - x x x x - - - x x - - - - - x - - x - - - x x - x x x x - x x - x x x - x - x x - - x - - - - x - - x - - - x - x - - - - - - - x x - - - - - - - - x - - - - - - - - - - x - - - - - - - - x - - - - - - - x x - x - - - - - - x - x - - - - - - x x - - x - - - - - x - - x Bu tt we ld s Fillet welds P I P E S a b Pipe-axis and angle 0° PF F i x 90° PC e d H-L045 45° J-L045 a PB PG F i 0° PF x e d 90° PD2 PB for pipes may be welded only in the pipe: fixed; axis: vertical; weld: horizontal vertical. This is an approved position and which is covered by the other related tests. Key x indicates those welding positions for which the diver-welder or welding operator is approved. - indicates those welding positions for which the diver-welder or welding operator is not approved. 642 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 A. Pandolfo - Le norme europee per la qualificazione del processo e dei saldatori per la saldatura subacquea in ambiente asciutto e in acqua 2.2.5 Esempio di designazione EN ISO 15618-1 111 P BW 1 RR t09 PG ss mb wd6 sa EN ISO 15618-1 numero della norma 111 (designazione numerica del procedimento di saldatura secondo EN ISO 4063) P (tipo di prodotto semifinito “Plate”) BW (tipo di giunto “Butt Weld”) 1 (gruppo del materiale CR ISO TR 15608) RR (tipo del rivestimento del materiale d’apporto) t09 (spessore del saggio di prova) PG (posizione di saldatura secondo EN ISO 6947) ss (dettagli sull’esecuzione del giunto. Es. “ss” saldatura da un solo lato) mb (saldatura con supporto) wd6 (profondità dell’acqua) sa (tipo d’acqua, salata) 2.2.6 Esempio di designazione EN ISO 15618-2 111 P BW 8 B t09 PF ss mb wd200 EN ISO 15618-2 numero della norma 111 (designazione numerica del procedimento di saldatura secondo EN ISO 4063) P (tipo di prodotto semifinito “Plate”) BW (tipo di giunto “Butt Weld”) 8 (gruppo del materiale CR ISO TR 15608) B (tipo del rivestimento del materiale d’apporto) Figura 1 - Tipologie di saggio previste dalla norma UNI EN ISO 15618-1. TABELLA IX - Test methods. Test method Butt weld plate Lap weld in pipe or plate Fillet weld Visual examination mandatory mandatory mandatory Radiographic examination mandatorya,d mandatorya,d not mandatory Bend test mandatory not mandatory not mandatory Fracture test mandatorya,c mandatorya,c mandatory Macroscopic examination mandatory mandatory not mandatoryb a Radiographic examination or fracture test shall be used, but not both. The fracture test may be replaced by macroscopic examination of at least four sections. c The minimum thickness of a test piece for fracture test shall be 5 mm. d The radiographic examination may be replaced by an ultrasonic examination for thicknesses ≥ 8 mm on ferritic steels only in accordance with EN 1714. b Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 643 A. Pandolfo - Le norme europee per la qualificazione del processo e dei saldatori per la saldatura subacquea in ambiente asciutto e in acqua qual caso la validità decade immediatamente. 3. Specificazione e qualificazione delle procedure di saldatura La norma UNI EN ISO 15614-10:2006 riguarda, come abbiamo detto, la qualificazione delle procedure di saldatura in ambiente asciutto e il progetto di norma prEN ISO 15614-9 riguarda la qualificazione in acqua; entrambe le norme prevedono l’esecuzione di saggi di prova rappresentativi. In tali norme sono descritte le modalità con le quali una specifica di saldatura viene qualificata; in particolare vengono definite la forma e le dimensioni dei saggi, le condizioni per l’esecuzione delle prove, i limiti di validità, i controlli e le prove da eseguire sui saggi saldati. Figura 2 - Tipologie di saggio previste dalla norma UNI EN ISO 15618-2. t09 PF ss (spessore del saggio di prova) (posizione di saldatura secondo EN ISO 6947) (dettagli sull’esecuzione del giunto. Es. “ss” saldatura da un solo lato) mb (saldatura con supporto) wd200 (profondità dell’acqua) La validità della certificazione è fissata dalla norma in 2 anni, a meno che non vi siano interruzioni dell’attività lavorativa come saldatore superiori a 6 mesi, nel 3.1 La procedura di saldatura (WPS) Allo scopo di qualificare una procedura di saldatura, è necessario predisporre una WPS preliminare (pWPS), in conformità alla norma UNI EN ISO 15609-1, nella quale devono essere specificati i campi di validità, i parametri inerenti l’attività di saldatura, e devono essere descritte tutte le informazioni necessarie all’esecuzione del saggio saldato. In particolare devono essere indicate: – per la saldatura in camera iperbarica (EN ISO 15614-10): • la profondità alla quale viene eseguita la saldatura; TABELLA X - Test methods. Test method Butt weld plate Butt weld in pipe Fillet weld Visual examination mandatory mandatory mandatory Radiographic examination mandatorya,e mandatorya,e not mandatory Bend test mandatoryb mandatoryb not mandatory Fracture test mandatorya mandatorya mandatoryc, d Macroscopic examination not mandatory not mandatory not mandatoryd Magnetic particle/penetrant examination not mandatory not mandatory not mandatory a Radiographic or fracture test shall be used, but not both. When radiographic examination is used, then additional bend tests are mandatory for the processes 114, 131, 135, 136, 137. c The fracture test should be supported by magnetic particle/penetrant testing when required by the examiner or examining body. d The fracture test may be replaced by a macroscopic examination of at least four sections. e The radiographic examination may be replaced by an ultrasonic examination for thickness ≥ 8 mm or ferritic steels only in accordance with EN 1714. b 644 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 A. Pandolfo - Le norme europee per la qualificazione del processo e dei saldatori per la saldatura subacquea in ambiente asciutto e in acqua • la composizione del gas nella camera iperbarica; • la pressione parziale dell’ossigeno; • la temperatura nella camera iperbarica; • l’umidità relativa. Nel redigere una pWPS si deve fare riferimento anche ad altre norme di supporto EN o ISO, come ad esempio la norma EN ISO 4063, per la codificazione numerica dei processi di saldatura, mentre per i materiali di base il riferimento è fornito dal sistema di raggruppamento della norma CEN ISO/ TR 15608. 3.2 Saggi di prova 3.2.1 Forma e dimensione dei saggi di prova La forma e le dimensioni minime dei saggi di prova, per la UNI EN ISO 15614-10, devono essere in accordo con la UNI EN ISO 15618-2 relativa alla certificazione dei saldatori subacquei. 3.2.2 Saldatura dei saggi di prova La preparazione e la saldatura dei saggi di prova devono essere fatte in conformità alla pWPS, e nelle condizioni generali della saldatura in produzione che essi rappresentano. Le posizioni di saldatura e le limitazioni degli angoli di inclinazione e rotazione del saggio di prova devono essere conformi alla EN ISO 6947. Se è previsto che i giunti di produzione incorporino i tratti di saldatura di puntatura, il saggio di prova deve essere eseguito in modo analogo. La saldatura e le prove sui saggi devono essere effettuate alla presenza di un Esaminatore o di un Ente esaminante. 3.3 Controlli e prove Al termine della saldatura il saggio deve essere sottoposto ai controlli ed alle prove previsti nella EN ISO 15618-2 per le strutture e la EN 288-9 per le tubazioni. I controlli e le prove comprendono sia gli esami non distruttivi (NDE) sia le prove distruttive. 3.4 Campo di validità della qualificazione Ogni cambiamento, al di fuori dei limiti di validità specificati, richiede l’esecuzione di una nuova prova di procedura di saldatura. tori/operatori mediante l’impiego della CEN ISO/TR 15608. Gli acciai per le tubazioni sono raggruppati secondo la EN 288-9. Una prova di qualificazione di procedura di saldatura eseguita con uno dei tipi di acciaio di un gruppo è valida per i tipi di acciaio dello stesso gruppo aventi un limite di snervamento minore o uguale a quello minimo specificato per tale gruppo, ma non è valida per gli acciai aventi un limite di snervamento minimo specificato maggiore. Per ogni materiale base o combinazione di materiali base non coperti dal suddetto sistema di raggruppamento è richiesta una qualificazione separata di procedura di saldatura. 3.4.1 Indicazioni riguardanti il fabbricante La qualificazione di una WPS ottenuta da un costruttore, è valida nelle officine e nei cantieri di montaggio che sono sotto lo stesso controllo tecnico e di qualità del medesimo costruttore. 3.4.2.1 Spessore del materiale base e diametro del tubo Il campo di validità dello spessore del materiale base e il diametro del tubo devono essere in accordo alla EN ISO 15618-2 per le strutture d’acciaio e con la EN 288-9 per le tubazioni. 3.4.2 Indicazioni riguardanti il materiale base La validità è limitata a materiali dello stesso grado di quelli adoperati per le prove; di fatto, vale il principio del raggruppamento dei materiali in gruppi già collaudato con le norme della serie EN 15614, reso poi univoco per le norme europee impiegate per la qualificazione dei procedimenti e dei salda- 3.4.3 Procedimenti di saldatura La qualificazione è valida solo per il(i) procedimento(i) di saldatura utilizzato(i) nella prova di procedura di saldatura. Per un dato procedimento, non è ammesso cambiare un deposito a strati multipli in una passata singola (o in una passata singola da ciascun lato) o viceversa. La qualificazione è valida solo per la sequenza dei procedimenti seguita nella 3.3.1 Livelli di accettabilità Una procedura di saldatura è approvata se le imperfezioni nel saggio di prova rientrano nei limiti specificati nella ISO 15618-2 per le strutture, e nella EN 288-9 per le tubazioni. TABELLA XI - Test piece (plate or pipe) and range of approval. Test piece thickness t mm Range of approval t≤6 ≥ t (max 6 mm) t>6 0,5 t to 2 t (min. 6 mm) TABELLA XII - Campi di validità della qualificazione in funzione dello spessore (Dimensioni in mm). Spessore del saggio di prova Campo di validità della qualificazione t Acciaio Re ≤ 275 N/mm2 Acciaio 275 < Re ≤ 360 N/mm2 Acciaio Re > 360 N/mm2 3 < t ≤ 12 da 3 a 2 t da 0,8 t a 1,5 t da 0,8 t a 1,25 t 12 < t ≤ 100 da 0,5 t a 2 t (max. 150) da 0,8 t a 1,5 t da 0,8 t a 1,25 t Diametro del tubo. La qualificazione di una prova di procedura di saldatura su un diametro esterno D è valida per tutti i diametri nel campo da 0,5 D a 2 D. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 645 A. Pandolfo - Le norme europee per la qualificazione del processo e dei saldatori per la saldatura subacquea in ambiente asciutto e in acqua prova di procedura con più procedimenti. I procedimenti di saldatura presi in considerazione dalla norma sono i seguenti: 111 saldatura ad arco con elettrodi rivestiti 114 saldatura con filo elettrodo animato (senza gas protettivo) 131 saldatura in gas inerte con filo elettrodo fusibile (MIG) 135 saldatura in gas protettivo attivo con filo elettrodo fusibile 136 saldatura in gas protettivo attivo con filo elettrodo animato 137 saldatura in gas protettivo inerte con filo elettrodo animato 141 saldatura in gas inerte con elettrodo di tungsteno (TIG) 15 saldatura al plasma. Altri processi possono essere presi in considerazione, previo accordo tra le parti. 3.4.4 Posizioni di saldatura Il campo di validità delle posizioni di saldatura deve essere in accordo con la EN ISO 15618-2 per le strutture d’acciaio e con la EN 288-9 per le tubazioni. Per la EN 288-9, il campo di validità della qualificazione in funzione della posizione di saldatura è ± 25° rispetto alla posizione della prova, salvo per la posizione PA secondo la EN ISO 6947, che è qualificata dalle posizioni PF o PG. 3.4.5 Tipi di giunto Ogni cambiamento della configurazione del giunto fuori dalle tolleranze specificate nella EN ISO 15618-2 per le strutture d’acciaio e nella EN 288-9 per le tubazioni, richiede una nuova qualificazione della prova di procedura di saldatura. 3.4.6 Metallo d’apporto Per i procedimenti 111, 114, 136 e 137 il campo di validità è limitato alla marca specifica dei consumabili utilizzati nella prova di procedura di saldatura. La qualificazione ottenuta per il gas di protezione al diritto e/o al rovescio è limitata al tipo di gas (composizione chimica nominale) usato nella prova di procedura di saldatura, allo stesso diametro della torcia e alla stessa portata di gas ±15%. La qualificazione ottenuta è limitata allo stesso diametro dell’elettrodo/filo. 646 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 3.4.7 Tipo di corrente La qualificazione vale per il tipo di corrente [corrente alternata (c.a.), corrente continua (c.c.), corrente pulsante] e per la polarità utilizzati nella prova di procedura di saldatura. 3.4.8 Apporto termico I requisiti di questo punto si applicano solo quando è richiesto il controllo dell’apporto termico. Quando si applicano requisiti di resilienza, il limite superiore dell’apporto termico qualificato è del 15% maggiore di quello utilizzato nella saldatura del saggio di prova. Quando si applicano requisiti di durezza, il limite inferiore dell’apporto termico qualificato è del 15% minore di quello utilizzato nella saldatura del saggio di prova. 3.4.9 Temperatura di preriscaldo Quando è richiesto il preriscaldo, il limite inferiore della qualificazione ottenuta è la temperatura di preriscaldo nominale applicata all’inizio della prova di procedura di saldatura. 3.4.10 Temperatura tra le passate Il limite superiore della qualificazione ottenuta è la massima temperatura nominale fra le passate raggiunta nella prova di procedura di saldatura. 3.4.11 Post-riscaldo dopo la saldatura per la deidrogenazione La temperatura e la durata del post-riscaldo per la deidrogenazione non devono essere ridotte. Il post-riscaldo non deve essere omesso, ma può essere aggiunto. 3.4.12 Trattamento termico dopo la saldatura Non sono ammesse l’aggiunta o la soppressione del trattamento termico dopo la saldatura. Il campo di temperatura qualificato è la temperatura di mantenimento applicata nella prova di procedura di saldatura ±20 °C, se non diversamente specificato. Qualora sia richiesto, le velocità di riscaldamento, le velocità di raffreddamento ed il tempo di mantenimento devono essere messi in relazione con il componente di produzione. Il tempo di mantenimento deve essere quello usato per la qualifica della WPS ±25%. 3.4.13 Rimozione del dispositivo di assiematura Il dispositivo di assiematura non deve essere rimosso finché la lunghezza del cordone di saldatura (in % della circonferenza) o il numero delle passate sono inferiori ai valori raggiunti nella prova di qualificazione della procedura di saldatura. 3.4.14 Numero dei saldatori subacquei La qualificazione ottenuta è limitata al numero minimo di saldatori impiegati nella prova di qualificazione della procedura di saldatura. 3.4.15 Giunto parzialmente completato La qualificazione ottenuta è limitata alle saldature che comportano un numero di passate, depositate prima del raffreddamento al disotto della temperatura di preriscaldo, almeno uguale a quello rilevato nella prova di qualificazione della procedura di saldatura. 3.4.16 Condizioni ambientali iperbariche Il campo di validità della profondità dell’acqua è descritto nella Tabella XIII. Per profondità dell’acqua ≤200 m, un cambio da un ambiente in argon o elio a un ambiente in aria o azoto richiede una nuova qualifica della procedura di saldatura, viceversa no. Per profondità >200 m non è ammesso nessun cambiamento. Un cambiamento dell’umidità relativa di oltre il 10% richiede una nuova qualifica della procedura di saldatura. 3.5 Verbale di qualificazione di procedura di saldatura (WPQR) Il verbale di qualificazione di procedura di saldatura (WPQR) costituisce un’attestazione dei risultati della valutazione di ciascun saggio di prova, incluse le riprove. Devono essere incluse le informazioni applicabili elencate per la WPS nella parte pertinente della EN ISO 15609-1, unitamente ai dettagli di ogni caratteristica non conforme ai requisiti del punto 7. Se non ci sono caratteristiche non conformi oppure risultati di prova non accettabili, il WPQR illustrante in dettaglio i risultati del saggio di prova della procedura di saldatura è qualificato e deve essere firmato e datato dall’esaminatore o dall’organismo di esame. A. Pandolfo - Le norme europee per la qualificazione del processo e dei saldatori per la saldatura subacquea in ambiente asciutto e in acqua TABELLA XIII - Water depth qualification range. a Water depth WD m Range of qualification Manual, mechanized, automatic WD ≤ 200 + 20% or + 10 m whichever is greatera Manual, automatic 200 < WD ≤ 300 ± 15% 300 < WD ≤ 500 ± 10% Type of welding A decrease in depth shall not require requalification. Deve essere utilizzato un modulo adeguato di WPQR per registrare i dettagli della procedura di saldatura ed i risultati dei controlli e delle prove, allo scopo di facilitare in modo uniforme la presentazione e la valutazione dei dati. fica, in continuo aggiornamento per quanto riguarda tecnologia e materiali di consumo, realizza nei confronti delle esigenze degli operatori del settore. L’implementazione di un adeguato “corpus” normativo, infatti, non può che risultare di supporto a quella parte dell’industria nazionale che ha scelto la qualità come elemento caratterizzante la sua presenza sul mercato. La saldatura subacquea, per quanto di diffusione più limitata rispetto a quella in superficie, può essere oggi gestita con strumenti normativi specifici sia per quanto riguarda la qualificazione delle procedure che quella del personale, a vari livelli. 4. Conclusioni Da quanto esposto, si intuisce che l’attuale situazione, per quanto concerne l’argomento della presente memoria, presenta alcuni aspetti di non chiarezza, dovuta soprattutto alla mancanza di esperienza specifica nel settore. Un aspetto positivo è invece costituito dalla copertura che la normativa speci- Antonio PANDOLFO, diplomato Perito Meccanico Industriale nel 1974, è assunto all’Istituto Italiano della Saldatura nel 1976 come Ispettore PND nel Settore controlli non distruttivi. Livello 2 UNI EN 473 nei metodi UT, RT, MT, PT. È qualificato European/International Welding Technologist. Dal 1999 a tutt’oggi è Responsabile dell’Area Certificazione Procedure e Saldatori dell’Istituto. DOVE SONO FINITI I SALDATORI? Questa domanda se la pone il “Wall Street Journal” prendendo atto che, anche negli Stati Uniti, i Costruttori stanno preoccupandosi sempre più per l’endemica carenza di saldatori qualificati! In tutto il Paese, i mezzi di comunicazione specializzati riportano quotidianamente le lamentele degli operatori che sono obbligati a riassumere saldatori ormai pensionati, anche da tempo. Sulle pipelines, nei cantieri navali, nelle fabbriche, nei cantieri di montaggio, l’attività rallenta poiché non ci sono abbastanza saldatori. Le Società così fortunate da trovare saldatori pagano stipendi e gratifiche record. L’età media ha ormai raggiunto 54 anni e le richieste nei prossimi tre anni si stimano pari ad almeno 200.000 unità. In questo contesto molti Costruttori hanno cercato manodopera nei paesi emergenti e del terzo mondo, dove comunque i saldatori operativi sono pochi. Ormai restano solo i saldatori cibernetici. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 647 La radiografia digitale (°) C. Cappabianca * F. Marracino * Sommario / Summary La radiografia è uno dei controlli non distruttivi maggiormente diffusa grazie alla facilità di interpetrazione ed alla vasta gamma di applicazioni possibili. L’anno 1971 è da considerarsi come l’anno di nascita della radiografia digitale grazie all’introduzione su vasta scala della TAC (Tomografia Assiale Computerizzata). Radiography is one of the main non destructive testing both for spreading and for easiness of interpetration. The 1971 year, with introduction of TAC (Computed Axial Tomography) in medical field, must be considered the born year for digital radiography. In this report we will be described the whole process of digital imaging and the relations between film process and real-time digital radiography; there more connections between conventional and digital radiography but it (°) Memoria presentata al Convegno: “Applicazione di tecniche PND non convenzionali”, organizzato da AIPND e IIS - Genova, 30 Novembre 2006. * ENEA - FIM MAT QUAL Centro Ricerche Casaccia - Roma. is necessary to know exactly what the operator can do with image processing to get results. It is well remember, as in same case it is possible obtain very good results but at same seeing image very far from original. Image processing can be very useful to see little difference in density, very small defects, to reduce eyes straining of inspector, or automatic analysis, corrosion in pipe lines. In conclusion, digital radiography and image processing can have an important role in next future. Keywords: Automatic control; computer programs; image quality; imaging; nondestructive testing; radiography; technical films; X rays. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 649 C. Cappabianca e F. Marracino - La radiografia digitale 1. Introduzione La radiografia è uno dei principali metodi di controllo non distruttivo sia per diffusione sia per, in molti casi, facilità di interpretazione dei risultati. Il 1971 con l’introduzione in campo medicale della TAC (Tomografia Assiale Computerizzata) è da considerarsi l’anno in cui è nata la radiografia digitale; ciò ha comportato un sostanziale avanzamento nei metodi delle tecniche di digitalizzazione delle immagini, sia in fase di acquisizione sia nella fase successiva del processamento e dell’archiviazione. Il processo di digitalizzazione con il successivo “image processing” ha come principali obiettivi: • ottenere il maggiore numero di informazione dalle immagini acquisite • facilitare l’operatore nell’analisi • aumentare l’affidabilità del metodo • diminuire, laddove possibile, il costo • automazione dei risultati. Viene qui descritto il processo del “digitale”. Esistendo numerosi punti di contatto tra il metodo con pellicola e i metodi in “real time” verranno descritti i vari parametri influenzanti l’intero processo. 2. Formazione dell’immagine La formazione dell’immagine è il risultato della modulazione da parte di un oggetto di un fascio di RX, che può essere visualizzato e registrato da un opportuno sistema, ad esempio un’associazione pellicola-schermo di rinforzo. Una pellicola svolge quindi le quattro funzioni di ricevere l’immagine, di mostrarla, immagazzinarla e comunicarla ad altri utenti. In tal caso si ottiene una registrazione analogica permanente dell’immagine che consente di effettuare, da parte di un operatore, una verifica dello stato interno dell’oggetto. Una corretta valutazione è condizionata dai limiti intrinseci del sistema visivo, 650 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 dai limiti soggettivi della sensibilità dell’operatore e dal suo affaticamento in seguito ad un’esposizione prolungata all’osservazione di radiografie. Inoltre, l’invecchiamento e l’ingombro delle pellicole, rendono difficile sia la gestione, sia la consultazione degli archivi radiografici. Il vantaggio di disporre di un archivio digitale consiste nell’avere informazioni non degradabili nel tempo, poiché una pellicola difficilmente sopporta la conservazione per un periodo superiore a 10 anni, mentre un supporto digitale è garantito per un periodo molto più lungo. Inoltre i tempi di accesso ad un disco ottico sono dell’ordine dei millisecondi, ciò permette di richiamare rapidamente le informazioni e di archiviare in poco spazio migliaia di immagini radiografiche. Un archivio digitale permette di realizzare un data base con il quale effettuare confronti dei risultati radiografici con quelli provenienti da altri tipi di controlli non distruttivi. È infine possibile interfacciare i risultati radiografici con quelli di un CAD o CAD-CAM, ad esempio per accoppiare delle radiografie di saldature con lo schema dell’impianto. 2.1 Fattori che determinano la “qualità” dell’immagine Definiamo innanzitutto i concetti di grandezze analogiche e digitali: • dicesi analogica una grandezza che può assumere valori continui in un determinato intervallo - un segnale analogico è caratterizzato da tre grandezze: ampiezza, frequenza e fase; • dicesi digitale la rappresentazione dell’informazione di una grandezza in modo discreto con assegnazione di valori numerici rappresentativi dell’informazione - un dispositivo e/o una tecnica è digitale nel momento in cui si utilizzano le variazioni discrete dei segnali per codificare, elaborare o trasmettere segnali binari (zero e uno). L’immagine radiografica, comunque ottenuta, risponde ad una serie di fattori che ne influenzano la sua formazione (Fig. 1). IMMAGINE DEFINIZIONE CONTRASTO Flou geometrico Flou schermi intensif. Dimensione sorgente radiografica Tipo di schermo Effetti lineari sorgente radiografica Tipo di pellicola Sensibilità della pellicola Contrasto oggetto Radiazione secondaria Orientamento oggetto Densità Fattore di ingrandimento Contrasto pellicola Separazione dei toni Luminosità diffusa Movimento oggetto Tempo di esposizione Sviluppo Distanza fuoco oggetto piano di rilevamento Flou cinetico Energia dei fotoni X o γ elementi modificabili con l’“image processing” Figura 1 - Fattori che influenzano la formazione di un’immagine. C. Cappabianca e F. Marracino - La radiografia digitale 2.2 Sensibilità radiografica Con il termine sensibilità radiografica si definisce quale sia il più piccolo dettaglio visibile. Nel caso di radiografia su pellicola questo importante fattore è correlato a, (Fig. 1). 2.3 Contrasto radiografico Il contrasto è la misura della differenza della densità ottica tra due punti dell’immagine. Si definisce contrasto radiografico la differenza massima di densità ottica tra due punti dell’immagine e la densità media: C= Dmax – Dmin Dmax + Dmin 2.4 Penombra La penombra o per meglio dire sfocatura geometrica (Ug) è dovuta a parametri geometrici: Ug = sxa F– a dove: s è la dimensione della sorgente di radiazione F è la distanza della sorgente del piano di rivelazione a è la distanza dell’oggetto del piano di rivelazione e nel caso si utilizzi il metodo dell’ingrandimento diretto: Ug = s(M – 1) dove: M è il fattore di ingrandimento. Nel calcolo della penombra (Fig. 2) bisogna tenere conto del valore reale, in caso di radiografia su pellicola all’effetto degli elettroni nell’interazione dei fotoni s X con i grani di alogenuro di argento, e nel caso di radiografia “real time” (videoscopia), sempre all’interazione dei fotoni X con i singoli elementi del rivelatore (schermi di conversione, CCD, CMOS). A titolo di esempio prove sperimentali hanno dimostrato che si ha un valore di Ug = 0.03 mm utilizzando sorgenti di raggi X con energia di circa 50 keV ed il valore sale a Ug = 0.6 mm con energie di 8 MeV. 2.5 Curva caratteristica di una pellicola radiografica La curva caratteristica o di annerimento, rappresenta la relazione che intercorre tra la dose di radiazione, ricevuta dalla pellicola durante l’esposizione E, e la densità ottica D. Le caratteristiche principali di una pellicola che in parte sono riferibili ai sistemi videoscopici, sono: • il gamma o contrasto • il gradiente medio • la latitudine di esposizione • la velocità. Il gamma (G) di una pellicola indica la massima pendenza della curva caratteristica nella regione lineare ed è definito dalla formula: G = tangα Il gamma indica la capacità di visualizzare in una sola immagine contemporaneamente più valori di tonalità di grigi riferibili o a materiali o a spessori differenti. Nel caso di pellicola si parla di ampiezza di latitudine di posa, mentre per sistemi visivi di gamma. È evidente che elevati valori del gamma daranno un contrasto elevato. Il gradiente medio <G> viene definito come la pendenza della curva caratteristica calcolata nell’intervallo di D 0.25÷2.0 ed è calcolato con la formula: F a penombra Figura 2 - Penombra. D2 – D1 <G>= log E2 – log E1 dove: D1 = 0.25+ D (livello iniziale, base più velo, della curva caratteristica) D2 = 2+ D (livello iniziale della curva caratteristica) E1 = valore dell’esposizione corrispondente al valore di D1 E2 = valore dell’esposizione corrispondente al valore di D2 2.6 Misura della qualità dell’immagine La valutazione della qualità dell’immagine può essere divisa in due fasi: • determinazione della definizione (unsharpness) • determinazione del rumore. La prima valutazione è riferita all’intero processo di produzione dell’immagine, la seconda è funzione di: • rumore fotonico (statistica Poissoniana) • energia del fascio e del tipo di radiazione • sistema di acquisizione (pellicola, videoscopio, flat panel, ecc.) • rumore elettronico. Si quantifica con la deviazione standard del segnale rispetto al suo valore medio in una regione uniforme del segnale. 2.7 Misura della definizione PSF (Point Spread Function) o funzione dell’apertura puntiforme. Supponiamo di ispezionare un oggetto molto radioopaco, ad esempio piombo, in cui si sia praticato un foro circolare di piccolo diametro. In un sistema ideale le dimensioni dell’immagine, quale che sia il metodo di rivelazione e supponendo un fattore di ingrandimento x1, corrisponderanno esattamente a quelle del foro e il relativo profilo densitometrico sarà perfettamente squadrato. In un sistema reale il profilo densitometrico ottenuto è una curva a campana con una distribuzione dei livelli di grigio degradanti dal centro alla periferia, (Fig. 3). 3. Valutazione delle prestazioni di un sistema Le prestazioni globali di un sistema, intendendo l’intero insieme dalla sorgente di radiazioni all’oggetto in ispezione e per finire al rivelatore, sono definite da: • risoluzione • rapporto segnale/rumore • dinamica e sensibilità. 3.1 Risoluzione La densità e la risoluzione spaziale indicano la capacità del sistema a distinguere un punto di interesse dall’area cir- Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 651 C. Cappabianca e F. Marracino - La radiografia digitale sualizzazione dell’immagine al diminuire delle dimensioni dell’oggetto indagato, mettendo in relazione la risoluzione di contrasto con la risoluzione spaziale indipendentemente dal processo analogico o digitale. D D È ottenuta come il rapporto tra l’informazione effettivamente fornita dal sistema di imaging e Sistema ideale Sistema reale l’informazione disponiFigura 3 - Profili densitometrici bile in ingresso. dell’immagine di un foro. Un metodo pratico per la misura della MTF costante. La risoluzione di densità o di prevede l’uso di un indicatore di qualità contrasto misura la media dei livelli di con una serie di fenditure triangolari con grigio della zona di interesse in relazione frequenza spaziale variabile il lp/mm, al livello medio del livello di grigio nella (Fig. 4). zona circostante o di fondo. La misura del contrasto dal campionaLa sensibilità del contrasto di densità mento del segnale permette di calcolare (Δ CS) è il calcolo della deviazione stanla MTF relativamente alla frequenza di dard (σD) dei pixel adiacenti in un’area campionamento stesso. Con un software a densità ottica costante. La risoluzione opportunamente progettato, dall’immaspaziale indica la capacità di separare gine digitalizzata è possibile ricavare la due oggetti o aree di interesse limitrofe. perdita di contrasto in funzione della freQuesti due oggetti o aree di interesse quenza spaziale, in modo da ottenere possono avere densità differenti. La risouna misura della risoluzione spaziale luzione spaziale (f) descrive la variaobiettiva in quanto non dipende da zione dell’intensità sinusoidale lungo un nessun osservatore. Nel caso di sistemi asse geometrico, il periodo di questa videoscopici o di radiografia digitale la funzione è misurato in coppie di linee MTF è il rapporto del contrasto tra il per millimetro (lp/mm). segnale di uscita e quello di ingresso: La risoluzione di una pellicola, sia per la ΔI0 radiografia digitale che per la videoscoMTF = ΔI1 pia, viene espressa dalla Modulation Transfer Function (MTF) che descrive il dove: Δ I 0 e Δ I 1 indicano il contrasto contrasto del sistema in funzione della dei segnali in uscita frequenza spaziale in cicli/mm o lp/mm. ed in ingresso e La MTF descrive in modo completo la vengono definiti perdita di informazione dell’intero prodalla formula: cesso che va dall’acquisizione alla viM T F ΔI = Imax – Imin Imax + Imin dove: I max e I min rappresentano i valori massimo e minimo dell’intensità dei segnali relativi ai campionamenti. Gli impulsi di ampiezza possono variare in modo considerevole, però prendendo i valori di I max e I min più significativi si può ridurre l’influenza di valori spuri nel calcolo della MTF. La tipica curva MTF di un sistema videoscopico, a seconda della sensibilità o velocità dello schermo utilizzato, è mostrata nella Figura 5. Si nota che la MTF rappresenta la diminuzione del contrasto in presenza di un segnale periodico di frequenza crescente, cioè non è altro che il contrasto in funzione della frequenza spaziale. Si osserva che al valore di circa 1 lp/mm si ha il 50% del contrasto, a 1.5 lp/mm il contrasto è circa il 30% ed a 4 lp/mm il contrasto è circa del 2%. Quanto sopra è fondamentale per capire come la risoluzione spaziale, nel caso di sistemi digitali, è variabile in relazione all’angolo con cui si effettuano le misure; a titolo di esempio si può verificare facilmente come la risoluzione di un videoscopio a 0° è di 4 lp/mm mentre a 45° di 5.5 lp/mm (Fig. 6). 3.2 Rumore radiografico Il rumore è definito come l’incertezza con la quale il segnale viene registrato e limita l’individuazione di particolari a basso contrasto. Nelle pellicole radio- Alta definizione normali veloci Risoluzione in lp/mm Figura 4 - Indicatore di risoluzione in lp/mm. 652 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 Figura 5 - MTF di un sistema videoscopico per diversi schermi. C. Cappabianca e F. Marracino - La radiografia digitale grafiche si possono identificare diverse cause di rumore che degradano il segnale. Il rumore quantico è dovuto alla natura stocastica dei processi di assorbimento della radiazione incidente, per cui, il numero di fotoni assorbiti, varia da punto a punto del rivelatore. Se M è il numero medio di fotoni assorbiti per unità di superficie, la fluttuazione, nel numero di fotoni assorbiti, è data dalla deviazione standard della distribuzione. Essendo il processo di tipo Poissoniano M. Il rumore radiograquesta vale σ=았앙 fico, legato al sistema di rivelazione, è conseguenza delle fluttuazioni del numero di grani d’argento della pellicola per unità di superficie, o nel digitale, dalla variazione nelle dimensioni dei pixel. Ogni pixel ha inoltre una diversa efficienza quantica. Il rumore strutturale è causato dalla disomogeneità costruttiva dello schermo: ad esempio aggregati di particelle di fosforo ed al rumore elettronico del sistema di rivelazione. Il rumore si misura con una funzione che descrive lo spettro di Wiener. Poiché l’MTF ad alte frequenze scende, mentre il rumore mantiene un valore pressoché costante, in questa regione si avrà un rapporto segnale/rumore peggiore. 3.3 Rapporto segnale/rumore Un parametro importante al fine della valutazione della qualità dell’immagine sia per il metodo convenzionale che per la tecnica digitale è il rapporto segnale/ rumore SNR (Signal to Noise Ratio), legato alla degradazione che il segnale subisce nel processo di rivelazione e visualizzazione. Come anticipato, il rumore è una entità di disturbo (granularità), inscindibile dal segnale, ed è dovuto a diversi fattori che con meccanismi diversi contribuiscono alla degradazione dell’immagine. Un componente del rumore totale è il rumore quantico che è comune sia ai sistemi analogici che digitali e dipende dai meccanismi di produzione della radiazione a livello del tubo radiogeno e dai processi di interazione della radiazione con la materia. La valutazione del rapporto espresso in dB di un sistema videoscopico o di un sistema di digitalizzazione, può essere valutato radiografando un cuneo a gradini. Si considera l’immagine principale o stazionaria e il rumore di fondo, il rapporto tra questi Figura 6 - Valori di risoluzione differenti a seconda dell’angolo di ripresa: a sinistra 0° e a destra 45°. due parametri non rimane costante con l’intensità dell’immagine SNR = 20log M M (dB) = 20log (dB) σ 았앙 M dove M è il segnale medio, quindi maggiore è il numero di fotoni assorbiti, migliore è il SNR. La MTF, come sopra descritto, serve a valutare la qualità delle immagini, ossia la capacità del sistema di visualizzare piccoli dettagli, ma non è in grado di fornire informazioni per quanto riguarda l’influenza del rumore nella formazione dell’immagine e del suo contrasto. È ovvio che maggiore sarà questo rapporto e meno rumorosa risulterà l’immagine. In videoscopia o in radiografia “real time” si ricorre all’artificio di prendere n immagini dello stesso oggetto (multi-frame) e di mediarle (image average). In questo modo vengono minimizzati gli effetti del rumore casuale, tipo il rumore fotonico. 4. Radiografia digitale Tecniche di radiografia digitale (o numerica) sono diffuse ormai da tempo sia in campo medicale che industriale. Una radiografia digitale è il risultato iconografico di una acquisizione con RX, in cui le infinite attenuazioni che il fascio radiante subisce nell’attraversare un determinato oggetto, non impressionano direttamente la pellicola radiografica, ma sono convertite in un segnale, che viene trasformato da un calcolatore in numeri in seguito ad un processo di campionamento e ad una conversione analogico digitale del segnale acquisito. In tal modo si trasforma l’immagine in una matrice bidimensionale di NxM numeri, ogni elemento della quale è detto pixel (contrazione dall’inglese picture element), che rappresenta una codificazione della realtà. La matrice di pixel viene immagazzinata nella memoria di un computer ed elaborata mediante algoritmi (digital image processing) al fine di ottimizzare la qualità dell’immagine in funzione di una specifica applicazione e/o di rendere esplicite alcune caratteristiche del fenomeno fisico che la hanno generata. Questo processo implica una prima fase di selezione (o filtraggio), mediante la quale una certa caratteristica viene isolata dalle altre, seguita dalla fase di elaborazione, che altera la codifica dell’informazione estratta. Inoltre, disponendo di un’immagine digitale, ci sono gli ulteriori seguenti vantaggi: • conservazione delle immagini su supporti mobili (CD Rom, dischi ottici, ecc.) con la minimizzazione del rischio di perdita o danneggiamento delle stesse • realizzazione di un archivio digitale per disporre di informazioni non degradabili nel tempo • possibilità di trasmissione elettronica delle immagini (e-mail, internet, ecc.) per un’analisi a distanza e la condivisione dei risultati • possibilità di gestire una grossa quantità di immagini in maniera efficiente ed economica • possibilità di memorizzare dati e report in un unico file. 4.1 Sistemi per radiografia numerica Viene descritta una possibile architettura di un sistema modulare, hardware e software, in grado di acquisire, elaborare, gestire ed archiviare immagini radiografiche, la cui configurazione risulti essere quella più indicata in relazione al tipo di indagine e al rapporto costo/beneficio. Le componenti fondamentali di un’unità per radiografia numerica sono, oltre alla sorgente di irradiazione, un sistema di conversione del fascio di RX modulato dall’oggetto in un segnale luminoso o elettrico ed un convertitore analogico-digitale per le successive elaborazioni mediante calcolatore. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 653 C. Cappabianca e F. Marracino - La radiografia digitale L’ultimo stadio comprende un convertitore digitale-analogico, i supporti di registrazione e archiviazione dei dati sia in forma digitale che analogica e i sistemi di visualizzazione e di stampa. Un sistema base è composto da: • Sistema di acquisizione - radioscopia: convertitore RX / luce - pellicole radiografiche: scanner • Sistema di elaborazione dati - personal computer - work station - periferiche - monitor ad alta risoluzione - stampante, modem-fax - memoria di massa - dischi ottici. 4.1.1 Radioscopia La radioscopia è un sistema molto rapido che consente di ispezionare anche grossi componenti in tempi relativamente brevi e con discrete risoluzioni spaziali. Per rivelare l’immagine si possono utilizzare i seguenti sistemi di conversione radiazione/luce: • intensificatori di brillanza (image intensifier), schermi fluorescenti accoppiati a telecamere più o meno sofisticate • vetri scintillanti accoppiati a telecamere o CCD • fibre ottiche scintillanti accoppiate a CCD • pannelli di silicio amorfo (flat panel) accoppiati a CCD • piastre ai fosfori (imaging plate). Gli intensificatori di brillanza sono dispositivi fotoelettronici che consentono una visione videoscopica diretta e in tempo reale, di un’immagine a bassi livelli di illuminamento e in campi spettrali diversi da quello visibile. La risoluzione spaziale di questi sistemi si aggira intorno ai 3-4 lp/mm e raggiungono dimensioni utili di ispezione dell’ordine dei Ø=220 mm. I vetri scintillanti sono costituiti da materiali scintillanti inorganici ad alto numero atomico che, opportunamente drogati, restituiscono sotto forma di luce e in tempi dai nanosecondi ai microsecondi, l’energia depositata dalla radiazione ionizzante. L’immagine così ottenuta viene inviata ad un monitor, dopo avere subito un processo di amplificazione analogo a quanto descritto sopra. 654 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 Un’altra soluzione è l’utilizzo di pannelli in silicio amorfo sui quali viene depositata una sostanza che ha la funzione di convertitore radiazione/luce. L’immagine, anche se in questo caso è più opportuno parlare di segnale, viene letta da un CCD, inviata già in forma digitale ad un computer e visualizzata su un monitor. La risoluzione spaziale massima che si riesce ad ottenere è dell’ordine di 70 μ m e quindi in linea di principio non molto elevata, ma in compenso ha una buona dinamica (massima differenza tra il minimo e il massimo della densità ottica). Infine, poiché la conversione RX/segnale avviene direttamente, non si hanno tutti i problemi di aberrazione geometrica connessi alle ottiche delle telecamere e alla loro elettronica di lettura. Questo tipo di sistema è abbastanza economico, molto robusto, facilmente impiegabile in campo e si presta a vari tipi di ispezione, compreso il suo utilizzo in tomografia 3D. Infine, le piastre ai fosfori sono supporti flessibili dalle dimensioni standard su cui viene deposto uno strato sensibile l’immagine così ottenuta viene letta da un apposito scanner che acquisisce l’immagine e se si vuole viene cancellata per poter riutilizzare la piastra fino a 1520.000 volte. 4.1.2 Acquisizione da pellicola Si realizza tramite il tradizionale sistema schermo di rinforzo-pellicola associato ad uno scanner ottico che consente di trasdurre il segnale luminoso in un segnale elettrico e di trasformarlo da analogico a digitale. La discretizzazione dell’immagine può essere effettuata con tubi da ripresa televisiva, microdensitometri, dispositivi lineari o matriciali a CCD. Uno scanner ottico, ad esempio un laser, effettua il campionamento spaziale dell’immagine acquisita su pellicola misurando la quantità di luce trasmessa o riflessa da singole aree della pellicola. Uno spot luminoso (flying-spot) di dimensioni e intensità prestabilite, effettua una scansione sull’intera pellicola punto per punto o seguendo successive linee parallele; un trasduttore ottico-elettrico rimane fisso e converte il segnale proveniente dalle zone illuminate. Alternativamente la sorgente è fissa ed illumina l’intera radiografia, mentre è il trasduttore che effettua il movimento di scansione (flying-aperture). Il segnale elettronico così ottenuto viene inviato al convertitore A/D. Le caratteristiche degli scanner ottici sono essenziali per la scelta e l’uso corretto di tali dispositivi, per valutare le loro prestazioni e correggere le distorsioni introdotte dal processo di conversione. 4.1.3 Piastre ai fosfori Il metodo “computed radiography” prevede l’utilizzo di supporti flessibili su cui è deposto uno strato di fosforo. Il metodo è indiretto e quindi l’immagine latente è registrata sui fosfori per poi essere “letta” eccitando la superficie con un laser e quindi con apposito scanner resa visibile. In effetti la digitalizzazione avviene all’atto della scansione. 4.2 Campionamento spaziale Dalle modalità del campionamento spaziale dipende la capacità del convertitore A/D di conservare anche nella forma numerica i dettagli presenti sulla pellicola. I parametri che lo descrivono sono la frequenza o passo di campionamento e le dimensioni delle aree di campionamento da cui dipende il potere risolutivo geometrico del sistema. Una precisa e significativa valutazione di tale risoluzione, esprimibile dalla massima frequenza spaziale rilevabile, viene fatta mediante la MTF del convertitore A/D che rappresenta lo spettro delle frequenze di risposta del sistema. Al fine di ottenere una corretta conversione è necessario che la MTF comprenda tutte le frequenze spaziali. 4.2.1 Aspetti geometrici Le principali caratteristiche geometriche di uno scanner sono la linearità, la stabilità ed il formato. Da esse dipende l’accuratezza con cui vengono riprodotte, nell’uscita digitale, le posizioni occupate dagli elementi dell’immagine, sia riguardo assi di riferimento prestabiliti, sia in relazione alle distanze relative degli oggetti. In particolare la linearità geometrica esprime la deviazione dall’originale che si riscontra nella versione digitale di una linea retta. La stabilità misura le variazioni nel tempo della linearità geometrica. Infine il formato indica le dimensioni dei film trattabili. 4.2.2 Aspetti radiometrici La risposta, l’uniformità (shading), la stabilità radiometrica, il range dinamico, C. Cappabianca e F. Marracino - La radiografia digitale la sensibilità e la risposta spettrale sono le caratteristiche radiometriche di uno scanner che descrivono le sue capacità di convertire fedelmente in forma numerica i toni di grigio presenti sulla pellicola. La risposta radiometrica descrive quantitativamente la relazione tra l’output digitale e i valori in input di densità ottica. In genere l’andamento di questa relazione vale localmente. A causa di ciò, la conversione di una pellicola che presenti una distribuzione di densità uniforme, può portare ad una sua versione digitale che contiene valori numerici diversi, soprattutto spostandosi dalle zone centrali verso le periferiche. L’entità di queste disuniformità spaziali è quantificata dall’uniformità radiometrica. La stabilità quantifica la fluttuazione temporale della risposta radiometrica. Il range dinamico è l’intervallo di densità entro cui il trasduttore può fisicamente operare. La sensibilità, o potere di risoluzione radiometrico, indica la minima variazione di tono di grigio che può essere riprodotta nella forma numerica. Infine la risposta spettrale fornisce l’intensità del segnale elettrico fornito dal trasduttore al variare della lunghezza d’onda del segnale ottico che vi incide. 4.2.3 Hardware e periferiche L’hardware per completare l’intera catena di acquisizione è composta da: • sistema di elaborazione dati • periferiche • monitor • memoria di massa e dischi ottici • hard copy o stampante. 5. Conversione di un’immagine in forma numerica Un’immagine può essere descritta da una funzione reale f(x,y) continua, non negativa e limitata, delle due coordinate spaziali x e y. Il valore di f(x,y) in un generico punto (x,y) è chiamato livello di grigio, definito in un intervallo tra 0 (nero) e Lmax (bianco) chiamato scala dei grigi. Per rendere l’immagine continua f(x,y) adatta all’elaborazione numerica, è necessaria la discretizzazione delle variabili x,y mediante un processo di campionamento, e del suo stesso valore mediante un processo di quantizzazione. L’immagine discreta viene quindi rappresentata da una matrice f(n,m) di dimensioni NxM. Ciascun elemento della matrice è chiamato pixel. Nella pratica si possono trovare fino a 4096x4096 pixel e 216 livelli di grigio per immagini ad alta risoluzione, e formati di 512x512 pixel e 128 o 256 livelli di grigio per immagini di qualità corrispondente a quella della televisione in bianco e nero. Si ritiene che, quando l’immagine viene osservata direttamente da un operatore umano, siano sufficienti 64 livelli di grigio; immagini con 32 o 16 livelli cominciano a mostrare falsi contorni, causati dalla quantizzazione grossolana in zone a lenta variabilità del livello di grigio. Se l’utilizzatore delle immagini è invece un calcolatore viene in genere richiesto un numero molto più elevato di livelli. Dal punto di vista concettuale, la conversione in forma numerica di un’immagine, consiste nella sua suddivisione in piccole aree elementari e nella codifica numerica del valore di luminosità presente in ciascuna di esse. L’intero processo è costituito da tre fasi successive. 5.1 Campionamento Viene effettuato suddividendo idealmente l’immagine in piccole aree di campionamento (sampling spot) e misurando l’energia luminosa proveniente da ciascuna di esse. La suddivisione è fatta secondo un grigliato a maglia quadrata di lato Δ l. La frequenza di campionamento fc, cioè il numero di campioni per unità di lunghezza, è inversamente proporzionale a Δ l. Affinché non ci sia perdita di informazioni fc deve essere scelta in base al teorema di Nyquist, secondo il quale fc≥fmax, dove fmax è la frequenza spaziale massima dell’immagine. Il risultato del campionamento è una matrice numerica f(n,m) di dimensioni NxM, i cui elementi si riferiscono appunto alle aree di campionamento. 5.2 Quantizzazione Ha lo scopo di discretizzare l’intero range Lummin ÷ Lummax di valori radiometrici rilevati con il campionamento, essendo Lum min e Lum max rispettivamente la luminosità minima e massima. Il campo di variabilità viene suddiviso in un certo numero di segmenti, ciascuno dei quali è caratterizzato da un limite superiore ed uno inferiore, chiamati livelli di decisione. Il criterio per fissarli è quello di minimizzare l’errore di quan- tizzazione; nel caso più semplice l’intero range è suddiviso in parti uguali. Ogni segmento è identificato con un numero d’ordine progressivo che corrisponde ad un livello di grigio ed espresso in forma binaria. La quantità di segmenti, o numero di livelli di grigio definibili, dipende dal numero b di bit a disposizione ed è pari a 2b. 5.3 Codifica Una volta assegnati i livelli di decisione, si procede all’operazione di codifica vera e propria che associa a ciascun valore campionato una cifra del codice binario (digitalizzazione). Il risultato è la conversione di ogni elemento della matrice NxM in una cifra binaria. È evidente che sotto questa veste l’immagine conserva ben poco dell’aspetto originario, tuttavia presenta il vantaggio di poter essere sottoposta a elaborazione da un calcolatore. La sua visualizzazione viene realizzata mediante dispositivi, che ad ogni valore numerico della matrice, associano un segnale video di intensità proporzionale. È così possibile ottenere su un monitor, l’immagine in forma intelligibile. 5.4 Elaborazione di immagini Con questa locuzione si intende l’insieme delle trasformazioni che portano ad una migliore comprensione dell’immagine. Queste operazioni tendono a evidenziare caratteristiche geometriche, fisiche o strutturali dell’immagine, con lo scopo di metterne in luce i particolari. Tra gli algoritmi più utilizzati di grande importanza sono le tecniche di compressione dell’informazione, l’eliminazione del rumore, il miglioramento della risoluzione spaziale, l’ottimizzazione del contrasto, la rappresentazione in falsi colori, e in generale le cosiddette tecniche di evidenziazione delle caratteristiche. La compressione dell’immagine risolve il problema della trasmissione e della memorizzazione di un’enorme massa di dati riducendola alla quantità essenziale per la sua comprensione; per esempio le aree a illuminazione uniforme vengono rappresentate con una quantità di informazione inferiore rispetto alle aree non omogenee. Si riduce il numero di bit senza avere perdita di informazione. Infatti le tecniche di compressione possono comportare perdita o meno di informazioni. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 655 C. Cappabianca e F. Marracino - La radiografia digitale Nel primo caso non è possibile ricostruire esattamente l’originale, ma si introducono delle distorsioni che devono essere rese, per quanto possibile, non osservabili. Una seconda classificazione riguarda i metodi spaziali, che agiscono direttamente sui valori dei singoli pixel, e quelli che operano nel dominio delle trasformate. Infine ci sono i metodi fissi e quelli adattativi, a seconda che i parametri usati siano mantenuti costanti o via via aggiornati in funzione dell’informazione locale contenuta nell’immagine. L’efficienza delle tecniche di compressione si valuta mediante il rapporto tra il numero di bit richiesto dalla forma canonica e quello usato per rappresentare l’immagine codificata. Semplificando si può asserire che la risoluzione spaziale indica la possibilità di visualizzare piccoli dettagli. I dettagli più piccoli sono compresi nelle frequenze più alte e in zone con transienti di luminosità molto rapidi: ciò è tipico nei difetti come minuscole cricche o piccole inclusioni gassose nelle zone di saldatura. L’attenuazione aumenta con l’aumentare delle frequenze spaziali e ciò provoca una rapida perdita dei dettagli contenuti nell’immagine che la rendono piatta. L’elaborazione delle immagini rende possibile il recupero, almeno in parte, delle alte frequenze, quindi il miglioramento della risoluzione spaziale. Uno dei metodi più usati è l’impiego dei filtri passa alto (highpass filter): in pratica l’immagine passa attraverso un filtro spaziale matematico che amplifica solo le frequenze più alte ripristinando il valore originario. In tale modo si ottiene una modifica del valore di luminosità di un singolo pixel in relazione al valore dei pixel adiacenti mediante un’operazione di convoluzione. Una tipica convoluzione si ottiene mediante l’uso di un kernel, ad esempio matrice di dimensioni 3x3, in cui viene modificato il pixel centrale della matrice in base ai valori dei circostanti 8 pixel. L’intera immagine verrà modificata partendo dall’alto a sinistra e seguitando per ogni singola riga e colonna della matrice in cui è contenuta l’immagine stessa. L’uso dei kernel implica l’esecuzione di numerose operazioni, quindi man mano che si incrementano le dimensioni del kernel occorre disporre di strumenti di calcolo sia hardware che software più veloci per 656 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 ottenere in tempi brevi le modifiche richieste. La riduzione del rumore permette di estrarre dall’informazione trasmessa il messaggio rilevante, anche se molto spesso la definizione del rumore è indipendente dal particolare compito interpretativo. A tale fine vengono sommate algebricamente due o più immagini, in questo modo il rumore diminuisce con il quadrato del numero delle immagini addizionate. Le tecniche di ottimizzazione del contrasto, di rappresentazione in falsi colori e di evidenziazione di caratteristiche, sono utili ai fini di una migliore individuazione di piccoli dettagli. La rappresentazione in falsi colori si ottiene attribuendo artificialmente diversi colori ad aree di uguale densità così da porre in risalto altre aree a densità differente. Molto spesso bisogna correggere l’immagine originaria poiché non sono visibili alcuni particolari o se ne vogliono mettere in luce altri, oppure l’immagine è sotto o sovra esposta, e nel caso di ispezioni di componenti complessi aventi spessori molto differenti e forti differenze di assorbimento delle radiazioni. Si rende quindi necessario incrementare il valore del contrasto dell’immagine originaria; questa operazione avviene via hardware e/o software, cioè sia in fase di acquisizione che in fase di visione. È possibile inoltre effettuare operazioni di restauro, cioè un recupero, per quanto possibile, dell’immagine originale che si è venuta deteriorando nel processo di acquisizione e di riproduzione a causa di distorsioni dovute alle limitazioni della geometria o del rumore aggiunto dai sensori e dall’elettronica dell’intera catena di processo. Algoritmi di ricostruzione permettono di ricostruire un oggetto bi o tridimensionalmente usando le proiezioni ad una dimensione. Si può eseguire un’analisi di un’immagine con delle misure quantitative di dimensione e luminosità con le rispettive valutazioni statistiche. Nell’immagine di oggetti reali, discontinuità della struttura tridimensionale (per es. negli spigoli) corrispondono, quasi sempre, a discontinuità nella distribuzione dei livelli di grigio, cioè a discontinuità di luminosità. Con l’operazione di estrazione dei contorni si possono isolare le zone dell’immagine a luminosità costante. Un rivelatore di tali discontinuità (“edge detector”) è un filtro in grado di selezionare i pixel in cui è presente una disuniformità. I contorni o i bordi sono contenuti in bande di alta frequenza, in quanto codificano l’informazione relativa ai dettagli. I contorni devono essere estratti a diversi livelli di dettaglio, effettuando prima dell’estrazione, una suddivisione dell’immagine in diverse bande di frequenza, cioè un filtraggio. Con i software dedicati al processamento di immagini si possono anche effettuare, con opportune calibrazioni, misure di distanze, di aree e misure densitometriche; la precisione delle misure può anche essere elevata ma ovviamente dipende dalla dimensione del pixel. È possibile effettuare conteggi di aree campionando e sommando aree a densità predefinita; ciò può risultare particolarmente utile sia nel settore industriale, si pensi al conteggio di aree di porosità nelle saldature, che in quello medicale. Inoltre sono operazioni su un’immagine: somma, definizione di campi (segmentazione), ingrandimenti (zoom) di regioni di interesse o ROI (Region of Interest), cioè tutte quelle operazioni utili all’estrazione di informazioni e alla ricerca di caratteristiche fisiche e/o topologiche. Si possono definire tre tipi di operazioni: • operazioni di punto • operazioni di area (locali) • operazioni di quadro (frame) classificabili in base alla loro complessità di calcolo, cioè al numero di operazioni base (somme, moltiplicazioni, divisioni) di cui necessitano. In alcuni casi tali operazioni possono essere eseguite su tutti i pixel in modo parallelo. Nell’elaborazione di un’immagine le più semplici operazioni sono quelle di trasformazione dei livelli di grigio. Tali operazioni sono dette di punto; esse consistono in una modifica di tali livelli assegnando ad essi nuovi valori. Ciascun pixel viene modificato senza tener conto dei valori degli elementi circostanti con lo scopo di ottimizzare l’illuminazione dell’immagine, per correggerla se non è omogenea e per aumentare il contrasto. Esse sono esprimibili con la formula: G’(n,m)=T(G(n,m)) Un’operazione di punto particolarmente efficace è la rappresentazione dell’immagine in falsi colori, nella quale a ogni livello di grigio si fa corrispondere un ben determinato colore secondo una co- C. Cappabianca e F. Marracino - La radiografia digitale difica a priori arbitraria. Quando siamo di fronte ad un’immagine di grandi dimensioni (ad esempio 512x512 pixel), una trasformazione puntuale eseguita su tutti i pixel richiede tempi di calcolo molto lunghi, visto che una stessa operazione viene ripetuta molte volte. Alcune operazioni non sono invertibili e costituiscono quindi un’irrimediabile perdita di informazioni. Ad esempio se tutti i valori di grigio al di sotto di una soglia L vengono sostituiti dal valore 0 (=nero), e tutti quelli al di sopra di una soglia H dal valore 255 (=bianco), non si potranno più ricostruire i valori iniziali. Un esempio di operazione invertibile è invece la negazione, che può essere annullata da un’ulteriore negazione; ad esempio tramite la formula: PN (q)=Q-1-q dove q è il valore assegnato inizialmente al singolo pixel, e Q-1 è il valore massimo assunto da q; l’operazione inversa sarà: PN(PN (q))=Q-1-(Q-1-q)=q Per risolvere i lunghi tempi di calcolo si utilizzano le “look up table”, cioè delle tabelle in cui compare, già calcolato per ogni livello di grigio della codifica digitale, il livello corrispondente dopo la trasformazione. In questo modo non è necessario calcolare ogni volta per ogni pixel il nuovo livello di grigio, che si ottiene dal confronto diretto con la “look up table”. Lo studio degli effetti delle trasformazioni sulle immagini è facilitato dall’utilizzo degli istogrammi, che permettono di capire in quale regione della scala di grigi è compresa l’area di interesse. L’istogramma di un’immagine è una funzione che specifica con quale frequenza f viene assunto il livello di grigio r; f è dato dal rapporto del numero di volte in cui compare quel determinato livello e il numero totale di pixel. L’immagine di un quadrato nero su sfondo bianco sarà rappresentata dall’istogramma di Figura 7. L’istogramma di un’immagine reale sarà invece molto più complesso. Ad esempio lo stesso quadrato nero su sfondo bianco, per la presenza del rumore e per la bassa risoluzione, sarà rappresentato da una distribuzione di valori attorno ai due picchi corrispondenti i valori principali (Fig. 8). bianco nero Livelli di grigio Figura 7 - Istogramma teorico dell’immagine di un quadrato nero su sfondo bianco. Le distribuzioni di valori attorno ai picchi sono dovute all’incertezza di misura all’interno del quadrato e dello sfondo, mentre l’imprecisione dei bordi del quadrato nero fa comparire una serie di valori intermedi tra le due distribuzioni (zona tratteggiata). Una ridefinizione dei livelli di grigio può anche essere effettuata usando criteri di tipo statistico, modificando l’istogramma dei livelli presenti nell’immagine. Pur essendo stati suggeriti vari tipi di trasformazione, la procedura più usata è quella della semplice equalizzazione, che consiste appunto nel rendere più uniforme possibile l’andamento dell’istogramma. Questa operazione comporta la riduzione dei livelli di grigio disponibili, poiché a gruppi di livelli vengono sostituiti singoli livelli nell’immagine di uscita. Questo tipo di elaborazione produce in generale un miglioramento del contrasto nel caso di un’immagine con un istogramma molto concentrato, consentendo di attribuire a un maggior numero di pixel livelli di grigio poco frequenti nell’immagine originale. Si possono fare delle operazioni di stretching nel caso in cui i valori di luminosità nell’area di interesse dell’immagine sono molto compressi, espandendo l’area in tutto il range dei livelli di grigio. Altri tipi di operazioni omogenee, cioè effettuate su tutti i pixel, riguardano la valutazione e l’ottimizzazione del contrasto per migliorare la qualità visiva. La più semplice trasformazione di questo tipo è: k s=br +c dove r sono i livelli di grigio dei pixel originali e s quelli trasformati; k è un numero anche frazionario, ed il coefficiente angolare b aumenta o diminuisce il contrasto a seconda che sia maggiore o minore di 1, mentre c abbassa o alza la luminosità. Esistono poi le operazioni puntuali non omogenee, nelle quali conta anche la posizione dei pixel nell’immagine. In questo caso non si possono utilizzare le “look up table” e si deve calcolare la trasformazione per ogni pixel. Un semplice esempio di questo tipo di operazioni è la sottrazione dello sfondo B, rappresentata dalla funzione: G’(n,m)=Pn m(G(n,m))=G’(n,m)-B(n,m) 5. Esempi di “image processing” 5.1 Ingrandimento (zoom) di regione d’interesse o ROI (Region of Interest) (Fig. 9). 5.2 Ottimizzazione del contrasto Le informazioni, immagini, sono compresse in 255 livelli di grigio, è possibile espandere questi livelli per migliorare tutta o parte dell’immagine (ROI); questa operazione è facilitata anche con funzioni quali istogramma dei livelli di grigio su di un profilo (Figg. 10÷12). bianco nero Livelli di grigio Figura 8 - Istogramma reale dell’immagine di un quadrato nero su sfondo bianco. Figura 9 - Paletta di turbina. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 657 C. Cappabianca e F. Marracino - La radiografia digitale 5.6 Profilo lineare di densità È possibile effettuare profili di densità e mediante opportune tarature, misure per l’identificazione di: corrosioni, variazioni di spessore e quant’altro riconducibile a variazioni di assorbimento (Fig. 18). Figura 10 - Saldatura in titanio originale a sin., a dx ottimizzazione del contrasto. 5.7 Ulteriori possibilità di utilizzo software Infine è possibile effettuare: analisi automatiche per l’identificazione di difetti e rispondenza a specifiche prefissate; verifica di conformità rispetto a modelli prefissati, ad esempio difetti di assemblaggio. 6. Sistemi per la “computed radiography” e la “digital radiography” Nella Figura 19 e nella Tabella I, vengono rappresentati i vari metodi per acquisire immagini e le varie fasi relative ai processi digitali ed analogici. Figura 11 - Saldatura, istogramma dei livelli di grigio lungo il profilo indicato. 5.3 Filtro “emboss” Si applica un kernel specifico per esaltare le piccole differenze di densità magnificando l’effetto bordo. La scelta del kernel è funzione dell’angolo di propagazione del difetto o del particolare da evidenziare (Figg. 13÷15). 5.4 Filtro passa alto Si applica per eliminare le basse frequenze caratteristiche del rumore di fondo (Fig. 16). 5.5 Misure lineari È possibile effettuare misure lineari e di aree (Fig. 17). 6.1 “Computed radiography” Vengono impiegati dei supporti flessibili sui cui vengono depositati, a seconda dell’utilizzo o dell’energia del fascio di radiazione, vari tipi di sostanze radio sensibili: BaF Br, Eu BaFCl, Eu ZnS, Cu ZnS, Cu, Pb LaOBrTb, FBa (Fig. 20). L’immagine latente viene resa visibile tramite stimolazione di un raggio laser elio-neon con λ= 630 nm (Fig. 21). Il colore (lunghezza d’onda) della luce di stimolazione (laser) è scelto in modo da essere sufficientemente diverso Provino R14 proiezione 0° - 120° - 270° Provino R14 proiezione 0° - 120° - 270° “filtro emboss” Figura 12 - Pesce dell’Antartico, ottimizzazione del contrasto su di una ROI. 658 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 Figura 13 - Soffiature in saldature TIG. C. Cappabianca e F. Marracino - La radiografia digitale TABELLA I - Metodi di acquisizione e relative fasi. Metodo di rivelazione Digitale Analogico Conversione RX-immagine Diretto Rivelatori flat panel (silicio amorfo) Raggi X 쑺 immagine Indiretto Rivelatori flat panel (materiale fluorescente + foto-diodo) Raggi X 쑺 luce 쑺 immagine Indiretto Intensificatore+TVC Raggi X 쑺 luce 쑺 immagine Image plate Raggi X 쑺 immagine latente 쑺 luce 쑺 immagine Indiretto Raggi X 쑺 luce 쑺 immagine latente 쑺 immagine Indiretto Raggi X 쑺 luce 쑺 immagine latente 쑺 immagine dal colore della luce emessa dal plate (es: rosso per il laser e blu la luce emessa). Ogni tipo di materiale semiconduttore impiegato nella costruzione del supporto ha una lunghezza ottimale per la stimolazione. L’intensità del segnale prodotto è proporzionale alla dose assorbita nel volume, eccitato dalla luce laser ed è proporzionale all’intensità del fascio laser, eccitante. Altra caratteristica fondamentale è che si tratta di sistemi lineari per più di cinque ordini di gran- dezza il che significa che hanno una grande latitudine di posa. La risoluzione spaziale è confrontabile con i sistemi convenzionali (film+schermo di rinforzo). Il segnale ottenuto, immagine, viene digitalizzato e quindi può essere trattato Immagine originale Immagine filtrata Figura 14 - Particolare di valvola per metalli liquidi. Figura 16 - Saldatura laser. Figura 15 - Giunto. Figura 17 - Dipinto su tavola. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 659 C. Cappabianca e F. Marracino - La radiografia digitale SISTEMI DI ACQUISIZIONE Videoscopia PC Oggetto Sorgente RX Flat Panel PC Film Figura 18 - Saldatura, profilo densitometrico. Scanner PC direttamente con i vari software per l’“image processing” (Fig. 22 e Fig. 23). Il processo che porta alla formazione dell’immagine è il seguente: • il fascio di raggi X incide sullo strato sensibile e cede parte o tutta la sua energia agli elettroni del cristallo • gli elettroni dello strato sensibile acquisiscono energia sufficiente a portarsi nella banda di eccitazione o di conduzione e sono quindi in uno stato non legato (liberi di muoversi = corrente elettrica). Al loro posto nella banda di valenza, rimane una lacuna di carica o buca che si comporta come una particella reale di carica positiva • gli elettroni tendono a tornare, appena possibile, al loro stato fondamentale ovvero alla banda di conduzione, ma una frazione di essi, passando vicino a delle imperfezioni (trappole), ne viene attirata e compie una transizione ad uno dei livelli energetici da esse introdotti Direct Digital Radiography Laser scanner PC Piastra ai fosfori Imaging plate Figura 19 - Sistemi di acquisizione. • gli elettroni catturati rimangono nelle buche di potenziale per tempi variabili e dipendenti dal tipo di semiconduttore: tempi brevissimi (cristalli fluorescenti) o tempi lunghissimi (cristalli fosforescenti). Se ricevono energia superiore alla profondità delle trappole, tornano nel loro stato fondamentale emettendo radiazione luminosa. Tramite un fotomoltiplicatore, un amplificatore e un ADC, il segnale viene registrato ed elaborato • nel processo di rivelazione (impropriamente detto sviluppo) il supporto viene stimolato con un fascio di luce laser di frequenza opportuna a seconda del tipo di materiale. Strato protettivo 3 μm Dal grafico di Figura 24 si può osservare come il range dinamico di queste piastre sia estremamente lineare e maggiormente sensibile. 6.2 “Digital radiography” Sono stati sviluppati nell’ultimo decennio dei sensori chiamati “flat panel” che in effetti sono dei sensori digitali. I “flat panel” possono essere divisi in due categorie: • acquisizione diretta del fascio di radiazione • acquisizione indiretta del fascio di radiazione. Nel primo caso, i raggi X sono convertiti in segnale da foto-conduttori di selenio, Computed Radiography (CR) Stimulation Strato di fosforo 230 mm Latent Image Strato riflettente e conduttore Supporto 340 μm Strato protettivo luce posteriore 20 μm Strato protettivo posteriore 30 μm Figura 20 - Sezione trasversale di un supporto rivelatore. 660 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 X-Rays Phosphor particle Luminescence Expose Read-out Latent Image (trapped electrons) Stimulate & Collect Luminescence pixelwise Figura 21 - Lettura dell’immagine. C. Cappabianca e F. Marracino - La radiografia digitale Fotomoltiplicatore Laser-elio-neon 633 nm ADC Segnale digitale Luce emessa Specchio oscillante Figura 22 - Acquisizione dal supporto. nel secondo caso la luce emessa dallo schermo viene catturata da foto-diodi di silicio amorfo. Gli schermi scintillanti possono essere di ioduro di cesio. In genere, per entrambi i tipi di pannelli, l’elettronica è costituita da un array bi-dimensionale di fotodiodi CMOS con abbinati dei FET ed un processore di segnali (Fig. 25). L’immagine così ottenuta, diretta- S i g n a l s Figura 23 - Scanner per plate. PIXEL MATRICE fotodiodo Image plate mente digitale, viene poi inviata ad un PC tramite una scheda “frame grabber”. Questa soluzione permette di avere una buona qualità radiografica e di poter eseguire ispezioni in tempo reale. Gli scintillatori di CsI:Tl hanno i seguenti vantaggi: • possono essere depositati su grandi superfici (30x40 cm) • hanno un’alta efficienza di assorbimento di radiazione X • hanno un’alta efficienza di conversione dell’energia assorbita in luce visibile • la risoluzione spaziale è limitata dalla dimensione del fotodiodo • la velocità di scansione è limitata dai tempi di spazzolamento • non vi è la necessità di un successivo azzeramento della matrice • hanno una alta sensibilità per cui i tempi di esposizione sono molto ridotti rispetto all’uso dei film. Nella Figura 26 viene mostrata la MTF di un “flat panel” commerciale che utilizza uno scintillatore allo ioduro di cesio con vari tipi di film di intensificazione, Lanex, posti sulla parte anteriore. 7. Conclusioni Il vantaggio di utilizzare un’immagine digitale è dovuto alla grande disponibilità di mezzi di calcolo elettronici che permettono di effettuare un gran numero di operazioni se l’immagine si presenta sotto forma di una matrice bidimensionale di numeri interi. SWITCH transistor Radiazione X Cristallo scintillatore CsI:Tl Contatti elettrici Sensor Film Detector-Dose in μGy Figura 24 - Range dinamico. Elettronica di controllo Strato di silicio amorfo a-Si Amplificatore Multiplexer ADC Figura 25 - Schema di un “flat panel”. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 661 C. Cappabianca e F. Marracino - La radiografia digitale 8. Normativa EN 462-1 - Non destructive testing: “Image quality of radiographs - part 1: Image quality indicators (wire type), determination of image quality value”. EN 462-3 - Non destructive testing: “Image quality of radiographs - part 3: Image quality classes for ferrous metals”. EN 462-4 - Non destructive testing: “Image quality of radiographs - part.4: Experimental evaluation of image quality values and image quality tables”. EN 584-1 - Non destructive testing: “Industrial radiographic film - part 1: Classification of film systems for industrial radiography”. prEN13068-1 - Non destructive testing: “Qualification of radioscopic systempart 1: Quantitative measurement of imaging proprieties”. 662 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 Lanex fast Lanex regular Lanex fine Csl MTF (%) Per molti aspetti, la moderna scienza delle immagini, si è sviluppata nell’ambito dell’ingegneria elettronica, avendo i suoi fondamenti nella teoria dei segnali aleatori. I nuovi sistemi di formazione di immagini per indagini non invasive e lo studio delle metodologie quantitative, si sono sviluppati invece, nell’ambito della fisica. Lo sviluppo infine delle tecniche di elaborazione, del riconoscimento di forme e dell’archiviazione ed organizzazione dell’informazione costituita da immagini, è avvenuto nell’ambito dell’informatica. Ne deriva un approccio multidisciplinare che permette di definire le basi metodologiche per un corretto utilizzo quantitativo delle immagini, viste come risultati di misure realizzate in condizioni particolari. frequency (lp/mm) Figura 26 - MTF di un “flat panel”. Bibliografia Biberman L.M., Nudelman S.: «Photoelectronic imaging devices», Plenum Press. Knoll G.F.: «Radiation detection and measurement», WIE Wiley. Nagy G.: «Optical scanning digitizers», Computer May. Gonzalez R.C., Wintz P.: «Digital image processing», Addison-Wesley. Andrews H.C., Hunt B.R.: «Digital image restoration», Prentice Hall. Cappellini V.: «Elaborazione numerica delle immagini», Boringhieri. Dudgeon D.E., Mersereau R.M.: «Multidimensional digital signal processing», Prentice Hall. Claudio CAPPABIANCA, ricercatore esperto nei vari metodi di CND, dipendente di ENEA-FIM MAT QUAL Centro Ricerche Casaccia di Roma, svolge tale attività da circa 40 anni, ed in particolare è esperto nella radiografia digitale, elaborazione di immagini, tomografia, e nel metodo con ultrasuoni nocontact; ha esperienza anche nel metodo ultrasuoni/laser no-contact. Attualmente è Vice-Presidente dell’Associazione Italiana Prove non Distruttive e Monitoraggio. Francesca MARRACINO, ricercatrice esperta nella radiografia digitale e nella elaborazione delle immagini e analisi termografiche. Ha seguito un corso per “Tecniche chimiche e fisiche per il controllo, la conservazione e il restauro dei Beni Culturali” e ha conseguito il diploma per “Specializzazione in fisica sanitaria”. Ideazione di un casco ventilato di saldatura con caratteristiche funzionali migliorate C. Rosellini * R. Russo * L. Costa * M. Caruggi ** A. Nilberto ** Sommario / Summary Il presente lavoro ha avuto origine in seguito alla realizzazione di alcuni dispositivi innovativi, nell’ambito di un Progetto di Ricerca finanziato dalla Comunità Europea: ECONWELD (COLL-CT-2005 516336). Scopo di tale progetto è studiare le modalità più appropriate per realizzare giunzioni saldate nel rispetto di avanzati standard ecologici ed ergonomici, pur senza penalizzare, anzi, perseguendone l’ottimizzazione, l’aspetto economico, legato ai costi di realizzazione delle saldature. Tra gli obiettivi del Progetto, vi è l’ideazione di un casco di saldatura dotato di un efficiente sistema di ventilazione forzata, in grado di impedire l’inalazione di fumi di saldatura da parte dell’operatore che si trovi ad operare in ambienti confinati, quali doppi-fondi di navi, strutture a cassone, serbatoi, permettendogli, allo stesso tempo, il lavoro nelle migliori condizioni di comfort possibili. The scope of the project is to single out the best solutions in order to carry out several types of welded joints, respect due to the most up-to-date ecological and ergonomic standards. Such objective must not impair the economical aspects, connected to execution of the welds, but contrarily it should desirably realize good economical savings. Among the objectives of the project it was included the design, and afterwards the realization of a ventilated welding helmet, equipped with a high efficiency ventilation system, so that it may result suitable to be utilized in confined spaces, like double hulls of ships, box beams, vessels, etc., permitting to the welders to operate in a safe way. In those conditions, in fact, the inhalation of the welding fumes by the welder must absolutely be prevented. This work is linked to the realization of some innovative devices in the frame of the European research project ECONWELD (COLL-CT-2005 516336). Keywords: Health and safety; protective clothing; welding; working conditions. * Istituto Italiano della Saldatura - Genova. ** Studio Associato Industriale Consulenze SAIC Ingegneri Associati - Genova. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 665 C. Rosellini et al. - Ideazione di un casco ventilato di saldatura con caratteristiche funzionali migliorate I l presente lavoro ha avuto origine in seguito alla realizzazione di dispositivi innovativi nell’ambito di un Progetto di Ricerca finanziato dalla Comunità Europea, ECONWELD. Scopo di tale progetto, è di studiare le modalità più appropriate per realizzare giunzioni saldate nel rispetto di avanzati standard ecologici ed ergonomici, pur senza penalizzare, anzi, perseguendone l’ottimizzazione, l’aspetto economico, legato ai costi di realizzazione delle saldature. Tra gli obiettivi del Progetto, l’ideazione di un casco di saldatura dotato di un efficiente sistema di ventilazione forzata in grado di impedire l’inalazione di fumi di saldatura da parte dell’operatore che si trovi ad operare in ambienti confinati, quali doppi-fondi di navi, strutture a cassone, serbatoi, permettendogli, allo stesso tempo, il lavoro nelle migliori condizioni di comfort possibili. duzione dell’aria, condotto di distribuzione della portata d’aria di lavaggio, interspazio compreso tra superficie interna del casco e volto dell’operatore. I volumi d’indagine sono stati magliati, sono state fissate le condizioni al contorno necessarie alla chiusura del problema fluidodinamico e sono stati adottati i modelli numerici (di turbolenza, diffusione, ecc.) utili ad ottenere una ragionevolmente rapida convergenza del calcolo e risultati attendibili. Particolare attenzione è stata posta nel definire condizioni al contorno in grado di tenere in considerazione la possibile diffusione di fumi di saldatura all’interno dello spazio compreso tra volto del saldatore e superficie interna del casco, al fine di poter valutare l’efficienza del lavaggio realizzato dalla ventilazione forzata. In particolare, nel tenere conto della possibile diffusione di fumi di saldatura all’interno del casco, è stata compiuta la scelta di rappresentarli mediante un loro tracciante e di considerare la superficie inferiore aperta del casco come pressure inlet. Al termine della fase di caratterizzazione dell’esistente, si è proceduto a riconfigurare la distribuzione dell’aria di lavaggio all’interno del casco portando i diffusori laterali, peraltro già presenti nella configurazione originale ed orientati dall’alto verso il basso, sostanzialmente a lato del mento dell’operatore, con un orientamento tale da insufflare l’aria di lavaggio parallelamente alla superficie inferiore aperta del casco, realizzando, così, una lama d’aria che rappresenti un efficace sbarramento alla diffusione dei fumi di saldatura all’interno del casco medesimo. a) b) c) d) Modellazione di un casco di saldatura ventilato esistente Come brevemente tratteggiato nel paragrafo precedente, primo passo nel processo di modellazione del casco di saldatura ventilato nella configurazione originale, è consistito nel rilevamento completo della geometria dal reale. Metodologia di lavoro Il processo di ottimizzazione dell’efficienza della ventilazione all’interno di un casco per saldatura, è partito da studio e caratterizzazione del funzionamento e delle prestazioni fornite da un tipico modello di casco ventilato disponibile sul mercato. Tale caratterizzazione è stata condotta mediante modellizzazione CFD (Computational Fluid-Dynamics), la quale ha permesso di simulare numericamente l’andamento dei campi di moto dell’aria di lavaggio utilizzata all’interno del casco. Al fine di ottenere un’accurata implementazione di un modello CFD, sono stati inizialmente prodotti modelli geometrici 3D in CAD (Computer Aided Design) sia di un volto umano, sia del casco (comprensivo di tutti i condotti di adduzione e distribuzione dell’aria di lavaggio). Sulla base dei modelli geometrici 3D realizzati, è stato possibile individuare e definire i volumi sui quali operare i calcoli fluidodinamici: condotto di ad- 666 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 Figura 1 - a) Condotto adduzione aria (render); b) Diffusori d’aria centrale e laterali (render); c) Alloggiamento viso del saldatore (render); d) Casco di saldatura (render). C. Rosellini et al. - Ideazione di un casco ventilato di saldatura con caratteristiche funzionali migliorate Ciò ha reso possibile la realizzazione di modelli geometrici CAD 3D di tutti i componenti fondamentali a condurre la caratterizzazione. In particolare, il condotto di adduzione dell’aria di lavaggio ai diffusori (Fig. 1A), il condotto di distribuzione ai diffusori (Fig. 1B), l’alloggiamento del viso del saldatore (Fig. 1C). Nella Figura 1D, infine, è data rappresentazione delle diverse parti “assemblate” con l’aggiunta del simulacro di volto umano (può essere intravisto attraverso la finestra del casco). Nella Figura 2 viene riportato il modello CAD 3D completo, in cui sono evidenziate le varie parti costitutive il casco per mezzo di colori diversi, ed il simulacro di testa umana. Si può notare, dalle figure riportate, in particolare dalla Figura 1B, il posizionamento dei diffusori nel casco ventilato in configurazione originale. I tre diffusori presenti hanno una posizione frontale, a contatto con lo schermo anteriore del casco, e sono orientati per realizzare getti diretti verso il basso. A seguito della realizzazione del modello geometrico 3D del casco, è stato possibile definire e sviluppare la magliatura 3D dei volumi studiati, necessaria all’esecuzione del calcolo CFD. In fase di impostazione del calcolo CFD, sono stati fissati i parametri operativi relativi alla condizione di funzionamento da sottoporre a simulazione unitamente alle condizioni al contorno mediante le quali è possibile ottenere la chiusura del problema. Inoltre, ciò che è cruciale al fine di impostare un calcolo capace di giungere a convergenza in tempi ragionevolmente brevi e di fornire risultati attendibili, sono stati impostati ed attivati i modelli numerici più appropriati a rappresentare la fisica del problema termo-fluidodinamico oggetto di studio. I principali parametri operativi, i cui valori sono stati desunti dalle reali caratteristiche di funzionamento del casco ventilato studiato, sono sintetizzabili in: • Portata massica aria di lavaggio: 0.00402 kg/s; • Temperatura: 300 °K; • Pressione: atmosferica. Sono stati abilitati nel codice CFD, i seguenti modelli numerici: • Modello di turbolenza k-ε; • Equazione dell’energia; Figura 2 - Modello geometrico CAD 3D. • Modello diffusivo delle specie (sorgenti di diffusione d’energia). Il calcolo, giunto a convergenza, ha permesso di ottenere il campo di moto 3D, in particolare, all’interno dell’interspazio compreso tra il volto dell’operatore e la superficie interna del casco. Al fine di dare un’interpretazione dei risultati ottenuti, focalizzando, in particolare, l’attenzione sugli aspetti legati a eventuali situazioni di disagio patite dal saldatore, il cui viso viene lambito da una corrente d’aria, e, soprattutto, sull’effettiva efficacia raggiunta dal casco ventilato nel confinare al suo esterno i fumi di saldatura, impedendone l’inalazione da parte dell’operatore, sono state ritenute rappresentazioni dei risultati ottenuti particolarmente idonee: • rappresentazione vettoriale 3D del campo di moto nell’interspazio tra superficie interna del casco e volto del saldatore (Fig. 3A); • rappresentazione con linee isometriche, su un piano meridiano e sulla superficie del volto dell’operatore, della componente di velocità perpendicolare al viso del saldatore (asse X) (Fig. 3B); • rappresentazione con linee isometriche, su un piano meridiano e sulla superficie del volto dell’operatore, della componente di velocità tangente il viso del saldatore in direzione verticale (asse Y) (Fig. 3C); • rappresentazione con linee isometriche, su un piano meridiano e sulla superficie del volto dell’operatore, della frazione di massa del tracciante dei fumi di saldatura (Fig. 3D). La rappresentazione vettoriale 3D (Fig. 3A) consente una visione d’insieme del moto all’interno dell’interspazio compreso tra superficie interna del casco e volto del saldatore e mette in luce la presenza di basse ve l o c i t à a l l ’ i n terno della quasi totalità del volume ad eccezione dei ben visibili getti uscenti dai tre diffusori (due laterali ed uno centrale) che sembrano concentrare l’efficacia del lavaggio alla sola parte anteriore del casco. Conferma di ciò si ha considerando la Figura 3D, in cui appare evidente un marcato gradiente positivo, procedendo dalla parte anteriore del casco verso il volto, della frazione di massa del tracciante dei fumi di saldatura. Ne risultano valori significativi della frazione di massa del tracciante a ridosso del volto, con un picco ben marcato proprio nella zona di bocca e naso, magnificato dalla presenza di una zona di ricircolo all’interno del casco con moto di risalita del flusso lungo il viso (Figg. 3A e 3C). Le rappresentazioni nelle Figure 3B e 3C sono utili a quantificare l’incidenza della corrente d’aria di lavaggio sul volto di chi indossa il casco, ciò che può costituire motivo di disagio. Si può osservare come il flusso d’aria all’interno del casco non impatti ortogonalmente sulla faccia del saldatore con velocità elevata (componente x della velocità inferiore a 10 cm/s; Fig. 3B), mentre più significativo è l’effetto di scivolamento sul viso dal basso verso l’alto (componente y della velocità varia tra 20 cm/s e 60 cm/s; Fig. 3C) per effetto della zona di ricircolo che si instaura all’interno del casco. Si può supporre che quest’ultimo effetto possa causare una qualche sensazione di fastidio al saldatore. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 667 C. Rosellini et al. - Ideazione di un casco ventilato di saldatura con caratteristiche funzionali migliorate a) b) c) d) Figura 3 - a) Campo di moto (rappresentazione vettoriale); b) Componente x di velocità (curve isometriche); c) Componente y di velocità (curve isometriche); d) Diffusione tracciante (curve isometriche). Modellazione di un casco di saldatura ventilato ottimizzato Prendendo spunto dai risultati ottenuti dalla modellazione CFD del casco ventilato nella sua configurazione originale, sono state concepite e sottoposte a verifica, impiegando i medesimi strumenti e seguendo gli stessi passi e procedure, alcune modifiche che hanno riguardato essenzialmente dimensioni, posizionamento ed orientamento dei diffusori all’interno del casco. Obiettivo di tali modifiche è stato l’incremento dell’efficienza del lavaggio, o meglio, della schermatura contro la diffusione di fumi di saldatura all’interno del casco, possibilmente riducendo, ed in ogni caso non aumentando, il disagio eventualmente arrecato all’operatore. 668 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 Nelle Figure 4A, B, C e D sono riportate, in analogia con quanto fatto nel paragrafo precedente, alcuni renders rappresentanti i modelli geometrici CAD 3D di tutti i componenti fondamentali per la conduzione dell’analisi della nuova geometria. In particolare si dà rappresentazione del condotto di adduzione dell’aria di lavaggio ai diffusori (non modificato, Fig. 4A), il condotto di distribuzione ai diffusori (Fig. 4B), l’alloggiamento del viso del saldatore (Fig. 4C). Nella Figura 4D, infine, è fornita una rappresentazione d’assieme. Le modifiche apportate alla geometria dei diffusori sono chiaramente visibili nella Figura 4B. Si può notare come i diffusori laterali siano stati spostati da una posizione frontale elevata (circa all’altezza degli occhi, e lateralmente ad essi, di chi indossa il casco; Fig. 1B) ad una più arretrata e verso il basso (circa a lato del mento di chi indossa il casco). Inoltre, tali diffusori sono orientati in direzione parallela alla superficie aperta inferiore del casco, al fine di generare una lama d’aria in grado di inibire la diffusione dei fumi di saldatura all’interno. Infine, con lo scopo di privilegiare l’effetto dovuto ai diffusori laterali, è stata ridotta del 50% la sezione di passaggio del diffusore centrale. Nella Figura 5 viene riportato il modello CAD 3D completo, in cui sono evidenziate le varie parti costitutive il casco per mezzo di colori diversi, ed il simulacro di testa umana. L’impostazione del calcolo CFD ha ricalcato, in termini di assegnazione dei parametri operativi, delle condizioni al C. Rosellini et al. - Ideazione di un casco ventilato di saldatura con caratteristiche funzionali migliorate a) b) contorno e dei modelli numerici da implementare, quanto già fatto in fase di studio della geometria originale, in quanto in alcun modo sono mutate la natura o le caratteristiche essenziali del problema studiato. A beneficio del lettore, si ricordano qui i principali parametri operativi assegnati ed i modelli numerici attivati in fase di esecuzione del calcolo: • Portata massica aria di lavaggio: 0.00402 kg/s; • Temperatura: 300 °K; • Pressione: atmosferica; • Modello di turbolenza k-ε; • Equazione dell’energia; • Modello diffusivo delle specie (sorgenti di diffusione d’energia). Del tutto analogamente a quanto in precedenza mostrato, il calcolo, giunto a convergenza, ha permesso di ottenere il campo di moto 3D, in particolare, all’interno dell’interspazio compreso tra il volto dell’operatore e la superficie interna del casco. Per i risultati si sono scelte ancora le medesime rappresentazioni, in modo da rendere possibile un confronto prestazionale tra casco modificato e casco in configurazione originale: • rappresentazione vettoriale 3D del campo di moto nell’interspazio tra superficie interna del casco e volto del saldatore (Fig. 6A); • rappresentazione con linee isometriche, su un piano meridiano e sulla superficie del volto dell’operatore, della c) d) Figura 4 - a) Condotto adduzione aria; b) Diffusori d’aria centrale e laterali; c) Alloggiamento viso del saldatore; d) Casco di saldatura. Figura 5 - Modello geometrico CAD 3D. componente di velocità perpendicolare al viso del saldatore (asse X) (Fig. 6B); • rappresentazione con linee isometriche, su un piano meridiano e sulla superficie del volto dell’operatore, della componente di velocità tangente il viso del saldatore in direzione verticale (asse Y) (Fig. 6C); • rappresentazione con linee isometriche, su un piano meridiano e sulla superficie del volto dell’operatore, della frazione di massa del tracciante dei fumi di saldatura (Fig. 6D). La rappresentazione vettoriale 3D (Fig. 6A) mostra, in questo caso, un getto diretto verso il basso, uscente dal diffusore centrale, sensibilmente indebolito e, per contro, evidenzia la presenza di una lama d’aria ad elevata velocità in corrispondenza della superficie inferiore aperta del casco (vettori gialli e celeste chiaro nella parte inferiore della Figura 6A). L’efficacia della lama d’aria è confermata dalla Figura 6D, che, pur persistendo una zona di ricircolo, ancorché indebolita, all’interno del casco, con moto di risalita del flusso lungo il viso (Figg. 6A e 6C), mostra valori della frazione di massa del tracciante dei fumi di saldatura pressoché identicamente nulli in tutto il dominio di calcolo. L’indebolimento della zona di ricircolo all’interno del casco comporta, come mostrato dalle Figure 6B e 6C, una riduzione dell’incidenza della corrente d’aria di lavaggio sul volto di chi indossa il casco. In particolare, dal confronto tra Figura 3B e Figura 6B è possibile rilevare come il flusso d’aria all’interno del casco impatti ortogonalmente sulla faccia del saldatore con velocità leggermente ridotta (componente x della velocità pari a 5 ÷ 9 cm/s), mentre più significativa è la riduzione dell’effetto di scivolamento sul viso dal Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 669 C. Rosellini et al. - Ideazione di un casco ventilato di saldatura con caratteristiche funzionali migliorate a) b) c) d) Figura 6 - a) Campo di moto (rappresentazione vettoriale); b) Componente x di velocità (curve isometriche); c) Componente y di velocità (curve isometriche); d) Diffusione tracciante (curve isometriche). basso verso l’alto, con la componente y della velocità che scende, in corrispondenza della superficie del volto, da 20 ÷ 60 cm/s a meno di 20 cm/s (confronto tra Figura 3C e Figura 6C). Ciò permette di ritenere che il disagio causato all’operatore, per effetto dell’incidenza sul suo viso di correnti d’aria interne al casco, non debba aumentare con l’adozione della nuova geometria studiata, ma possa, in qualche misura, essere addirittura attenuato. Conclusioni Sfruttando un’idea originale ed avvalendosi di strumenti di calcolo CFD avanzati (Fluent 6.0) è stato possibile, par- 670 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 tendo dall’analisi di un prodotto disponibile sul mercato (casco da saldatura ventilato) mettere a punto un nuovo concetto di casco ventilato. In particolare, si è superato il semplice concetto di lavaggio del volume interno del casco (dove alloggia il volto dell’operatore), rivelatosi non del tutto efficace nel prevenire l’inalazione di fumi di saldatura, per studiare la possibilità di “sigillare” il casco generando una relativamente potente lama d’aria in corrispondenza della sua superficie inferiore aperta. I risultati ottenuti hanno mostrato la bontà dell’idea facendo registrare, a conclusione delle simulazioni CFD, un’eliminazione della diffusione di fumi di saldatura all’interno del casco pressoché totale. Nello studio condotto, inoltre, si sono voluti tenere in considerazione possibili disagi, procurati a chi indossi un casco ventilato, dalla presenza di correnti in prossimità del viso. Le due geometrie studiate, pertanto, sono state poste a confronto anche sotto questo aspetto, risultato migliorato con la nuova configurazione di casco ventilato. In conclusione, lo studio ha confermato, a livello teorico-numerico, in attesa di riscontri sperimentali, la validità di un nuovo concetto di casco ventilato che si ritiene possa rappresentare un concreto progresso nella continua ricerca di un miglioramento delle condizioni di lavoro in saldatura. C. Rosellini et al. - Ideazione di un casco ventilato di saldatura con caratteristiche funzionali migliorate Carlo ROSELLINI, laureato in Ingegneria Elettrotecnica presso l’Università di Genova, è alle dipendenze dell’Istituto Italiano della Saldatura dal 1991, dove ricopre la posizione di Responsabile del Settore Ricerca. Al suo attivo ha l'esecuzione di numerosi programmi scientifici di ricerca, molti dei quali sviluppati nell'ambito delle iniziative promosse dai diversi Programmi messi a punto dalla Comunità Europea, quali i seguenti: CECA, EUREKA, BRITE, COMETT, CRAFT, LEONARDO, GROWTH, SMT, ecc., oppure svolti per conto o in collaborazione con altri primari Enti, Aziende ed Istituti di ricerca nazionali o internazionali, quali: IIW, EWF, ESA, CNR, UNIVERSITA’, MIUR, ENEA, ISPESL, ANSALDO, FIAT, FS, ENEL, ecc. In precedenza ha lavorato per una quindicina di anni presso il Laboratorio Centrale di Ricerca e Sviluppo della società Ilva, dove ha ricoperto la posizione di Responsabile del Settore Prove Fisiche e Tecnologiche, maturando significative esperienze sulle proprietà di applicazione dei materiali metallici in campi quali quelli della Saldabiltà, dei Controlli non distruttivi e dello Stampaggio, nonché su aspetti di Fatica e di Meccanica della Frattura. È autore di circa una trentina di pubblicazioni su tali argomenti. Rosario RUSSO, laureato in Ingegneria Chimica ad indirizzo Materiali presso l’Università degli Studi di Genova, inizia la sua esperienza lavorativa come docente di materie tecniche presso Istituti di insegnamento superiore. È impiegato dal 2006 presso l’Istituto Italiano della Saldatura, inizialmente presso la Divisione Formazione Teorica in Saldatura e poi assegnato al Settore Ricerca con l’incarico di seguire lo svolgimento dei Progetti Europei. In questa mansione ha collaborato all’esecuzione dei progetti HIPROTIG ed ECONWELD. Luca COSTA, laureato in Ingegneria Meccanica nel 1998 presso l’Università di Genova, entra all’Istituto Italiano della Saldatura nel 2000 e svolge attività di formazione, ricerca e certificazione. Certificato European/International Welding Engineer, è delegato italiano alle commissioni sulla sicurezza e sull’ambiente del CEN TC 121, è membro della Commisisione VIII “Health and Safety” e del Select Committe “Environment” dell’IIW e segretario del Gruppo di Lavoro “Quality, Environment Health and Safety” dell’ EWF. Dal. 2002 è responsabile dell’Area Corsi Qualità, Ambiente e Sicurezza della Divisione Formazione e Insegnamento dell’IIS. Mario CARUGGI, laureato in Ingegneria Meccanica all’Università degli Studi di Genova, presso di cui ha anche conseguito il titolo di Dottore di Ricerca, è socio fondatore di uno studio di ingegneria, SAIC - Ingegneri Associati, attivo nel campo delle consulenze in materia di processi industriali, combustivi, produzione e mercato dell’energia. Prevalenti campi di attività sono l’organizzazione e la gestione di progetti di ricerca volti allo sviluppo ed ottimizzazione di prodotti industriali, la progettazione di impianti sperimentali, la conduzione di studi in campo fluidodinamico con l’ausilio di strumenti CFD (Computational Fluidi Dynamics) ed analisi di sviluppo del mercato dell’energia. Da sei anni collabora, inoltre, con l’Università di Genova, presso il Savona Combustion Laboratory, dove svolge attività di ricerca teorica e sperimentale nel campo dei processi combustivi e della produzione di energia. Ha al proprio attivo partecipazioni a diversi Progetti di Ricerca Europei tra i quali si ricordano ICLEAC (Instability Control of Low Emission Aero Engine Combustors), MUSCLES (Modelling of UnSteady Combustion in Low Emission Systems), TLC (Towards Lean Combustion), ECONWELD (Economically Welding in a Healthy Way). Alessandro NILBERTO, laureato in Ingegneria Meccanica all’Università degli Studi di Genova, presso di cui ha anche conseguito il titolo di Dottore di Ricerca, è socio fondatore di uno studio di ingegneria, SAIC - Ingegneri Associati, attivo nel campo delle consulenze in materia di processi industriali, combustivi, produzione e mercato dell’energia. In particolare, ricopre incarichi inerenti studi fluidodinamici ed ha maturato ampia esperienza nell’impiego di strumenti CFD (Computational Fluidi Dynamics) oltre che nella progettazione di impianti sperimentali e nello sviluppo e conduzione di attività di ricerca a sostegno della ricerca industriale e dello sviluppo di prodotti. Tale esperienza gli proviene da oltre cinque anni di collaborazione con l’Università di Genova, presso il Savona Combustion Laboratory, dove tutt’ora continua a svolgere attività di ricerca teorica e sperimentale nel campo dei processi combustivi e della produzione di energia. Ha al proprio attivo la partecipazione a diversi Progetti di Ricerca Europei tra i quali si ricordano CE-IGT (Centre of Excellence for Industrial Gas Turbine), MUSCLES (Modelling of UnSteady Combustion in Low Emission Systems), TLC (Towards Lean Combustion), ECONWELD (Economically Welding in a Healthy Way). Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 671 4VCGPSOJUVSB $PNQPOJBNP MBUUSB[JPOF DYfW\X]jYbhUfYdfchU[cb]ghUXY``»YX]n]cbY&$$,X]GiVZcfb]hifU3HZbea^XZ/ '+#'((k^h^iVidg^0()'Vo^ZcYZZhedh^ig^X^0'(k^Va^iZbVi^X^0),b^c^Xdc[ZgZcoZ0&, XdckZ\c^0 * jc^i| Y^bdhigVi^kZ# JcV [^ZgV X]Z d\c^ Vccd d[[gZ VaaV ijV Vo^ZcYV eVgicZgZ[[^X^Zci^VXj^V[[^YVgZaZkVg^Z[Vh^YZaegdXZhhdegdYjii^kd!eZgg^hjaiVi^Y^ Vaida^kZaadfjVa^iVi^kd!hZcoVhegZX]^ZVXdhi^dkk^VbZciZXdciZcji^#A¼^ccdkVo^dcZ ^cbdhigVVHjW[dgc^ijgV'%%-!Ygdcb]UbW\Yhi YVi^ZY^o^dcZ'%%, :=9F98=D5FA5 '#)5DF=@9&$$, BY``»UaV]hcX]. -%##!.)#! 30%#)!,)::!4! EZg^c[dGYbUZAYgh]YfY:]YfY/iZa#%'(('%(.&"hjW[dgc^ijgV5hZcV[#^i"kkk"gYbUZ"]h#giVZcfb]hifU 35"&/2.)452! Progettazione assistita di giunti saldati sollecitati a fatica mediante modelli solidi e criteri 3D A. Cristofori * P. Livieri * R. Tovo * Sommario / Summary L’incremento delle potenzialità di strumenti per la progettazione assistita (come modellatori solidi e strumenti per FEA in grado di gestire modelli molto complessi) permette di ipotizzare lo sviluppo di strumenti numerici specifici per la previsione della resistenza a fatica delle giunzioni saldate. Tali strumenti potrebbero essere in grado di valutare l’influenza di geometria e carichi senza la necessità di elaborazioni successive, spesso a carico del progettista (come nelle tensioni di hot spot). Il presente lavoro propone una metodologia di calcolo adatta alla previsione della vita a fatica di giunzioni saldate complesse. Un indice di resistenza è ottenuto innanzitutto risolvendo il problema tensionale completamente in modo numerico (agli elementi finiti). La previsione della resistenza a fatica, è calcolata facendo uso di un modello analitico basato sul gradiente implicito che assume come tensione efficace la tensione equivalente non locale derivante dalla tensione principale. Dapprima verrà tarato il metodo su prove sperimentali eseguite su giunzioni saldate a croce, successivamente il metodo verrà utilizzato per la verifica a fatica di giunzioni saldate più complesse a sviluppo tridimensionale. Nowadays numerical tools for geometrical modelling and stress analysis are so enhanced to allow the development of * specific routines designed for fatigue assessment of welded joints. Such procedures should be able to properly take into account loads and geometrical parameters without complex post processing operations usually carried out by the designer. In this paper, a specific numerical procedure suitable for fatigue strength assessment of welded structural details. An effective stress is calculated by solving a second order differential equation of implicit type. The solution is obtained by assuming a linear elastic constitutive behaviour and the maximum principal stress as equivalent stress. Fatigue behaviour of steel welded joints is taken into account and a general fatigue scatter band is proposed. The proposed procedure is applied to cruciform joint, but also to geometrical more complex welded details. Keywords: Crack initiation; cruciform joints; design; fatigue cracks; fatigue strength; finite element analysis; mathematical models; prediction; t joints; welded joints. Università di Ferrara, Dipartimento di Ingegneria - (Ferrara). Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 673 A. Cristofori et al. - Progettazione assistita di giunti saldati sollecitati a fatica mediante modelli solidi e criteri 3D 1. Introduzione Il disegno e la modellazione tridimensionale assistiti negli ultimi anni sono diventati, in molte aziende del settore meccanico, uno standard di progettazione che offre il vantaggio di cogliere l'aspetto e il funzionamento nelle tre dimensioni nonché la possibilità di usare la formulazione matematica dei volumi considerati per ulteriori elaborazioni. Nel caso delle saldature, ed in particolare dei cordoni d’angolo, nella rappresentazione tridimensionale diviene naturale la schematizzazione con figure prismatiche o di rivoluzione aventi spigoli vivi. Tale assunzione è di fatto vicina alla realtà in quanto i cordoni di saldatura ottenuti ad arco, sono caratterizzati da raggi di raccordo il cui valore medio è nell’ordine di grandezza di qualche decimo di millimetro [1÷3]. Se da una parte, l’adozione di uno spigolo vivo può semplificare la modellazione del componente, dall’altra, dal punto di vista dell’analisi strutturale, si introduce nel campo tensionale una singolarità (ossia un punto con soluzione tendente all’infinito) che impedisce l’uso di modelli di verifica basati sulla imposizione di un limite tensionale. L’idea di confrontare un limite ritenuto ammissibile per il materiale con il valore di picco del campo di tensione, non può essere adottato in quanto, qualunque valore assunto per la tensione ammissibile, viene inevitabilmente superato purché ci si avvicini sufficientemente allo spigolo. In queste situazioni la letteratura scientifica a volte consiglia di utilizzare le tensioni nominali o le tensioni di hot spot [4]. Purtroppo le prime (nominali) spesso non sono definite o calcolabili in modelli solidi geometricamente complessi. Le tensioni di hot spot hanno altri problemi: il primo è che necessitano di un postprocessing manuale e spesso non chiaro nella procedura da seguire; inoltre le previsioni sono a volte imprecise 674 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 (approssimative), non valutano l’effetto scala o non sono in grado di predire il comportamento meccanico di punti di rottura diversi dal piede del cordone (come i cedimenti alla radice del cordone). Per una trattazione teorica degli aspetti matematici e geometrici, in presenza di un raggio di raccordo nullo dei cordoni di saldatura, è possibile affidarsi ad approcci locali basati sul calcolo dei Notch Stress Intensity Factors (NSIF) valutati in prossimità dei punti in cui innesca la cricca per fatica [6],[11]. Nel caso in cui solo modo I sia singolare o di modo I predominante su modo II, l’NSIF può essere usato direttamente per il calcolo della vita a fatica utilizzando specifiche bande di dispersione [7,8] e [11], mentre in condizioni di modo misto di sollecitazione, o nell’ottica di utilizzare un’unica banda di dispersione valida per qualunque angolo di apertura del cordone di saldatura, si rende necessario l’impiego di un parametro di validità più generale come, ad esempio, l’energia media all’interno di un settore circolare posto in prossimità del punto critico [9÷11]. Per gli aspetti più applicativi sarebbe opportuno disporre di un approccio metodologico che sia congruente con l’inquadramento agli NSIF per l’analisi del comportamento a fatica, ma al contempo adatto all’impiego per un computo interamente numerico del problema della resistenza a fatica indipendentemente dalla complessità del giunto senza assumere a priori il punto di innesco della cricca. Ossia l’obiettivo è quello di proporre una metodologia, adatta al calcolo della resistenza a fatica delle giunzioni saldate e capace, indipendentemente dalla complessità del giunto, di riportare la verifica a fatica al calcolo di un valore “efficace” della tensione calcolabile con strumenti automatici integrati con solutori agli elementi finiti. L’articolo presenta una possibile soluzione del problema metodologico attraverso l’approccio denominato “gradiente implicito” [12÷14]. Per validare il metodo proposto, saranno considerati dati sperimentali presi dalla letteratura di giunzioni saldate analizzabili con schemi bidimensionali, oltre a dettagli strutturali complessi schematizzati con modelli tridimensionali. 2. Modello non locale Equazioni fondamentali Assegnato un corpo generico di volume V, in accordo con le referenze[15,16] è possibile definire una tensione equiva nel punto generico P lente non locale σ del volume V come media integrale di una tensione equivalente locale σ eq pesata con una opportuna funzione α che tiene in considerazione la distanza s del generico punto Q dal punto P dei punti del volume V (s= |PQ|): (1) Nell’equazione (1), il simbolo Vr denota il volume di riferimento calcolato come Senza entrare nel dettaglio dei modelli non locali, il problema del calcolo della può tensione equivalente non locale σ essere trasferito alla risoluzione di una equazione differenziale del secondo ordine [17]. come tensione Dopo aver assunto la σ efficace ai fini della resistenza a fatica ( σ eff), l’integrale (1) equivale a risolvere la seguente equazione differenziale: (2) dove c è una dimensione intrinseca legata al materiale in esame, 욽 2 è l’operatore di Laplace e σeq è la tensione equivalente locale ritenuta responsabile del danno a fatica (per una trattazione più approfondita del problema si rimanda alle referenze [12],[14]). 3. Calcolo della tensione efficace L’obiettivo del presente lavoro è quello di risolvere l’equazione differenziale (2) in presenza di singolarità tensionali indotte dai cordoni di saldatura pensati come intagli ideali a spigolo vivo. A tale scopo, è stata messa a punto una procedura di tipo numerico capace di risolvere il problema (2) della non-località della tensione in modo completamente automatico. A. Cristofori et al. - Progettazione assistita di giunti saldati sollecitati a fatica mediante modelli solidi e criteri 3D Nel caso di sollecitazione a fatica con carichi in fase, le direzioni principali rimangono invariate nel tempo ed il calcolo a fatica può risolversi facendo riferimento ai soli valori minimi e massimi della tensione efficace. In particolare, per le saldature che non hanno subito un trattamento di distensione termica, è sufficiente fare riferimento al solo range della tensione efficace (Δσeff). Perciò, per le saldature, nella (2) andranno inserite le variazioni Δ che subiscono le tensioni nel ciclo di fatica. 3.1 Soluzione numerica 2D Alcune tipologie di giunti saldati come i giunti a croce e i giunti a T, possono essere studiati con un modello bidimensionale della sezione longitudinale, ipotizzando nulli i gradienti di tensione nella terza dimensione. Noto il parametro c del materiale in esame e le condizione al bordo, è possibile risolvere l’equazione ellittica (2) nell’intero volume V in funzione della tensione equivalente σeq scelta. Espressioni asintotiche della tensione σeq equivalente possono essere valutate se si conoscono a priori i valori dei Notch Stress Intensity Factors (NSIF) nel punto in cui innesca la cricca per fatica [13]. Sfruttando un sistema di riferimento polare, la soluzione numerica può essere ottenuta su un settore circolare di raggio RD di dimensioni maggiori al parametro c del materiale (c<<R D ). La Figura 1 mostra il dominio di integrazione e le condizioni al bordo applicate. Come condizioni al bordo, in [13] sono state prese in esame solo le condizioni di Neumann che esprimono l’ortogonalità del gradiente della soluzione cercata con la normale uscente al bordo del dominio di integrazione (dal punto di vista fisico ciò equivale ad imporre un flusso nullo della soluzione in direzione ortogonale al bordo). Ciò nonostante, se non sono noti gli NSIF della saldatura si può comunque ricorrere ad una soluzione completamente numerica del problema differenziale. La Figura 2, riporta un esempio di calcolo della tensione Δσeff (adimensionalizzata rispetto alla tensione nominale nel piatto più spesso) ottenuta a partire da una analisi lineare elastica del problema tensionale che vede nei sei punti indicati nella Figura una singolarità del campo di tensione in accordo con la so- Figura 1 - Geometria di riferimento. luzione di Williams [18]. Nella Figura 2, come tensione equivalente σ eq locale è stata assunta la tensione principale massima. Appare evidente che la singolarità del campo di tensione di partenza viene smussata, ottenendo su tutto il giunto un campo di tensione efficace che è un effettivo indice della pericolosità dello stato tensionale. La sola analisi della tensione efficace riportata come grafico tridimensionale al di sopra del dominio di integrazione, fornisce contemporaneamente sia la posizione di probabile innesco del difetto per fatica ed il valore del picco della tensione efficace. Va comunque sottolineato che a sostegno di quanto calcolato numericamente, accurate soluzioni analitiche di casi mono-dimensionali e bi-dimensionali sono riportate nelle referenze [12,13]. 3.2 Soluzione numerica 3D Per dettagli saldati complessi per i quali non sia possibile ridursi ad uno schema di calcolo bidimensionale, è stata messa a punto una procedura di calcolo integrata, che partendo da un modello CAD 3D della saldatura è capace di risolvere il problema del calcolo della tensione efficace σ eff sull’intero componente. Il problema della realizzazione di una mesh sufficientemente accurata sia per il calcolo tensionale che per la risoluzione del sistema differenziale (2), può essere gestito in modo completamente automatico con mesh di tipo adattativo. In questo modo non è richiesta a priori la conoscenza del punto di innesco della cricca da parte dell’operatore, ma è necessario fornire solamente la geometria, i vincoli ed i carichi esterni agenti. Le Figure 3 e 4 mostrano esempi di modelli CAD e delle relative mesh 3D, ad elementi tetraedrici, adatte per la risoluzione dell’equazione (2). Nelle Figure viene anche illustrato il campo tensionale non locale Δσeff. Si ricorda che in presenza di spigoli vivi, l’analisi strutturale convenzionale forni- Figura 2 - Tipica soluzione in termini di tensione efficace di una giunzione piana a cordone portante. La tensione non locale è adimensionalizzata rispetto alla tensione nominale nel piatto di maggiore spessore. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 675 A. Cristofori et al. - Progettazione assistita di giunti saldati sollecitati a fatica mediante modelli solidi e criteri 3D a) a) b) b) c) d) c) Figura 3 - Esempio di mesh e soluzione ottenuta in automatico partendo dal modello CAD di un giunto complesso: a) Modello CAD di un giunto a cordone portante sollecitato a trazione sul piatto principale. b) Mesh ad elementi tetraedrici utilizzata per analizzare il giunto. c) Mappatura a scale di colori della tensione efficace (massima tensione principale come tensione equivalente non locale; c=0.2 mm). sce normalmente valori massimi completamente senza senso ed inutili, frutto di errori numerici. Nel metodo proposto, invece, la lettura del picco della tensione efficace Δσ eff, definito analiticamente e calcolato numericamente, consente al progettista di localizzare la zona critica della connessione saldata permettendo inoltre di calcolare il coefficiente di sicurezza o la vita a fatica del particolare saldato sulla base della curva di progetto riportata nei successivi capitoli. Gli esempi riportati nel seguito mostreranno l’efficienza del metodo e la sua capacità di prevedere la resistenza a fatica di strutture complesse tridimensionali. 676 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 Figura 4 - Esempio di mesh e soluzione ottenuta in automatico partendo dalla geometria del giunto: a) Modello CAD di un giunto a cordone portante sollecitato a flesso-torsione. b) Mesh ad elementi tetraedrici utilizzata per analizzare il giunto. c) Mappatura a scale di colori della tensione efficace (massima tensione principale come tensione equivalente non locale; c=0.2 mm). d) Andamento della tensione principale massima σ1 e della tensione efficace σeff lungo una generatrice esterna del cilindro. I valori sono normalizzati rispetto al valore massimo della tensione efficace σeff, max e sono rappresentati in funzione della distanza z dal piede del cordone normalizzata rispetto al diametro esterno del tubo D. 4. Valutazione del parametro c per le saldature L’eq. (2) contiene il parametro “c”, dipendente dalle caratteristiche meccaniche del materiale saldato. Per acciai da costruzione è possibile calcolare il suo valore numerico confrontando la resistenza a fatica, in termini di variazione della tensione efficace Δσeff, di saldature con rotture alla radice (2α=0°) con saldature aventi rotture al piede (2α=135°). In accordo con la referenza [12], il valore di c per le saldature ad arco in acciaio è di circa 0.2 mm (c2=0.04 mm2). D’altra parte, analisi numeriche [12] e soluzioni analitiche [13] hanno eviden- ziato che c è legato attraverso una costante di proporzionalità z alla distanza critica di El-Haddad et al. [21], definita dal limite di fatica del provino liscio σo e dal valore di soglia dello Stress Intensity Factor ΔKth: (5) Perciò, in un caso generale noto a 0 risulta immediato il calcolo di c in relazione alla tensione equivalente assunta. La relazione fra a 0 e c può essere così riassunta [12]: (6) A. Cristofori et al. - Progettazione assistita di giunti saldati sollecitati a fatica mediante modelli solidi e criteri 3D Il valore della costante di proporzionalità “z” è discussa in [12]. 5. Banda di dispersione per le saldature e curva di progetto Il metodo del gradiente implicito consente di rendere finito un campo di tensione altrimenti singolare, anche nell’ipotesi di materiale lineare elastico. Con tale formulazione è possibile, utilizzare il picco di tensione direttamente per il calcolo del coefficiente di sicurezza senza incorrere in errori formali o valutativi. Utilizzando dati sperimentali di letteratura è possibile tracciare una banda di dispersione per le saldature nel campo della vita a termine fra 10 4 e 5·10 6 cicli. Con riferimento alle serie sperimentali precedentemente analizzati nelle referenze [7,8] e [11], nella Figura 4 è stata tracciata la banda di dispersione in termini di variazione della tensione equivalente non locale massima Δσ eff, max calcolata in prossimità del punto di innesco della cricca. Gli spessori del piatto principale e degli irrigidimenti variavano da 3 a 100 mm. Il valore della pendenza della curva di Woehler risulta pari a 3 ed il valore di riferimento a 2·10 6 cicli al 97.7% di probabilità di sopravvivenza è di 151 MPa. Nella Figura 4 è possibile osservare che la curva di progetto proposta dall’Eurocodice 3 [5] per i particolari tagliati all’ossitaglio automatico presenta una classe di resistenza (140 MPa a 2·106) di poco inferiore al valore ottenuto per una probabilità di sopravvivenza del 97.7% (151 MPa). Perciò, in analogia con l’Eurocodice 3 potremo dire che le giunzioni saldate, indipendentemente dalla loro forma, sollecitate principalmente a modo I, ricadono tutti all’interno di una stessa classe, quantificabile in circa 150 MPa con pendenza fra 104 e 5·106 cicli pari a 3. Figura 5 - Banda di dispersione per giunzioni saldate ad arco in acciaio in termini di tensione efficace massima ottenuta con il metodo del gradiente implicito (R rapporto di ciclo). stata messa a punto una procedura di calcolo che richiede all’operatore come dati di ingresso la geometria del giunto e la costante c del materiale, ignorando completamente il problema della singolarità in prossimità degli intagli acuti ed affidando il problema della convergenza a soluzioni di tipo adattativo. 6.1 Giunzioni a T sollecitate a flessione Nella Figura 5, sono riportati i valori sperimentali di rotture avvenute al piede del cordone di saldatura per una giunzione avente un angolo diverso da quello esaminato nella Figura 4. I risultati numerici contrassegnati dal simbolo sono relativi ad un giunto a T sollecitato a flessione con angolo di apertura del cordone di 118° . 6. Esempi applicativi Il problema differenziale (2), tranne nel caso di una cricca su una piastra di dimensione infinita [13], non è di semplice soluzione. Perciò, ai fini progettuali, risulta sicuramente molto efficiente una soluzione completamente numerica del problema differenziale. A tale scopo, è Figura 6 - Previsione della resistenza a fatica calcolata per via completamente numerica di una saldatura a T avente angolo di apertura di 118° sollecitata a flessione (t=10 mm, s= 7.8 mm, R=0.1). Tali punti vanno a cadere all’interno della banda di dispersione precedentemente calcolata a dimostrazione della generalità dell’approccio sviluppato. 6.2 Previsione della zona di innesco della cricca per giunzioni a croce a cordone portante sollecitate a trazione Un altro interessante esempio è quello relativo allo studio del punto di innesco della cricca per fatica in un giunto a croce a cordone portante sollecitato a trazione in cui gli spessori dei piatti principali sono diversi [22]. La Figura 6 mostra la geometria del giunto in esame mentre le dimensioni geometriche delle 4 serie analizzate nella referenza [22] sono riportate nella Tabella I. I punti critici di probabile innesco della cricca per fatica sono i punti evidenziati con un “cerchio” nella Figura 2. Nonostante le differenze geometriche fra le quattro serie di Tabella I, dal punto di vista sperimentale si sono sempre osservate rotture alla radice del cordone di saldatura dalla parte piatto più spesso. I risultati della relativa elaborazione numerica del campo di tensione sono riportati nella Figura 2 adimensionalizzati rispetto alla ten- Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 677 A. Cristofori et al. - Progettazione assistita di giunti saldati sollecitati a fatica mediante modelli solidi e criteri 3D TABELLA I - Valori dei parametri geometrici della Figura 2. t1 s h Caso [mm] [mm] t2 [mm] [mm] 1 6 14 14 14 2 6 14 9 14 3 6 6 9 14 4 6 6 9 25 a) σeff b) ó eff c) ó eff d) eff bile per i giunti delle serie (a) e (b) come evidenziato nella Figura 8. Per le serie (c) e (d) la previsione della vita a fatica appare più conservativa (Fig. 9) e ciò potrebbe essere giustificato fondamentalmente per due motivi: 1) nella serie (c) e (d) è presente un carico di torsione o tangenziale nei cordoni di saldatura; 2) il metodo del gradiente implicito così come è stato proposto in questa sede, è adatto per il calcolo della vita di innesco e di prima propagazione del difetto per fatica. Nel caso di strutture complesse, tale approccio potrebbe risultare in vantaggio di sicurezza nel momento in cui si trascura completamente la fase di propagazione finale fino a rottura del difetto. Per quanto riguarda il primo dei due aspetti, gli autori ritengono che una successiva introduzione nel modello di calcolo del gradiente implicito un approccio di tipo multiassiale alla fatica, possa ulteriormente migliorare la precisione del metodo. ó eff 7. Conclusioni Figura 7 - Modelli e risultati ottenuti in termini di tensione effettiva per piastre irrigidite sollecitate a trazione (massima tensione principale come tensione equivalente non locale, c=0.2 mm). sione nominale applicata al piatto di spessore maggiore. Il picco della tensione equivalente non locale risulta massimo in prossimità della radice del cordone di saldatura sul piatto di spessore maggiore esattamente nel punto in cui l’evidenza sperimentale indica il punto di rottura. 6.3 Previsione della vita a fatica in giunti complessi tridimensionali In generale nei componenti saldati, le cricche nucleano in corrispondenza dei piedi o delle radici dei cordoni cosicché il problema del valore dei carichi sostenibili dal componente è soprattutto legato all’individuazione del punto di innesco della cricca per fatica. Per mostrare la versatilità del gradiente implicito allo studio della resistenza a fatica di strutture saldate complesse, 678 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 saranno analizzati quattro differenti tipologie di giunti la cui geometria non può essere ridotta al 2D: a) giunti con irrigidimento longitudinale (spessore piatto principale 2 o 6 mm); b) giunti con irrigidimento circolare (spessore piatto principale 8 mm); c) giunti a cordone portante sollecitati a flessione (spessore piatti 12 mm); d) giunti saldati composti da profilati tubolari a sezione rettangolare (spessore profili 7.9 mm). La Figura 7, a titolo di esempio, mostra il valore della tensione efficace ottenuta a partire dalla tensione massima principale. Le zone in cui si ha la massima sollecitazione effettiva Δσeff, coincidono, di fatto, con quelle in cui si ha la frattura per fatica. L’accordo fra risultati sperimentali e previsione della vita a fatica è apprezza- Il problema delle singolarità tensionali nella progettazione a fatica, in questo articolo, è stato risolto proponendo una filosofia di progettazione basata sui metodi a gradiente implicito capaci di rendere utilizzabili i campi di tensione, altrimenti singolari, indotti dalla presenza di intagli a spigolo vivo. Tali metodi hanno il vantaggio di poter considerare il materiale come lineare elastico trasformando il problema del gradiente tensionale nella risoluzione di una equazione differenziale definita sull’intero corpo in esame. La soluzione trovata, definita come tensione equivalente non locale assume il ruolo di tensione efficace per la valutazione della vita a fatica. Operando in questo modo è possibile studiare il comportamento a fatica delle giunzioni saldate utilizzando un’unica banda di dispersione, definita in questa sede sulla base di numerose prove sperimentali tratte dalla letteratura. Il metodo proposto offre il vantaggio di prestarsi per una soluzione completamente numerica del calcolo della vita a fatica delle giunzioni saldate complesse. Il valore del massimo della tensione equivalente non locale, ottenuto dal- A. Cristofori et al. - Progettazione assistita di giunti saldati sollecitati a fatica mediante modelli solidi e criteri 3D Figura 8 - Previsione della vita a fatica di giunti irrigiditi utilizzando il metodo del gradiente implicito (t spessore piatto principale). l’analisi numerica, può essere usato come dato di ingresso nella curva di riferimento del comportamento a fatica delle saldature. Figura 9 - Previsione della vita a fatica di giunti con irrigidimento non simmetrico e di giunti ottenuti con profili tubolari (t spessore piatto principale). In pratica il metodo del gradiente implicito riporta il calcolo della vita a fatica delle saldature complesse al metodo delle tensioni ammissibili indipendente- mente dalla forma del componente in esame. 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[15] Kroener E. 1967: «Elasticity theorie with long-range cohesive forces», Int.J. Sol.Struct., 3, pp. 731. [16] Eringen C.A., Edelen D.G.B.: «On nonlocal elasticity», Int. J. Engng. Science, 1972, pp. 233-248. [17] Peerlings R.H.J., de Borst R., Brekelmans W.A.M., J.H.P. de Vree: «Gradient enhanced damage for quasi-brittle material», Int. J. Num. Meth. Engn., 39, 1996, pp. 3391-3403. [18] Williams M.L.: «Stress singularities resulting from various boundary conditions in angular corners of plates in extension», Journal of Applied Mechanics 19, 1952, pp. 526-528. [19] Lazzarin P., Tovo R.: «A unified approach to the evaluation of linear elastic stress fields in the neighbourhood of cracks and notches», International Journal of Fracture, 78, 1996, pp. 3-19. [20] Gross B., Mendelson A.: «Plane elastostatic analysis of V-notched plates», International Journal of Fracture Mechanics, 8, 1972, pp. 267-276. 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Approfondisce aspetti di effetto di intaglio e di elasto-plasticità nella progettazione statica e a fatica di organi meccanici e componenti strutturali. Roberto TOVO, Professore associato di Costruzione di Macchine presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Ferrara. Svolge attività di Ricerca nell’ambito dell’affidabilità strutturale dei componenti meccanici con particolare riguardo alla resistenza a fatica delle giunzioni e all’analisi delle condizioni di carico in esercizio. È direttore del Master Universitario in Ingegneria della Saldatura dell’Università di Ferrara, svolto in collaborazione con l’IIS. 680 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 The Order form can be downloaded by the official site of the International Institute of Welding : www.iiw-iis.org International Institute of Welding Tr e n d o f a u t o m o b i l e vehic les and the joining t e c h n o l o g i e s ( °) K. Matsuyama * Summary 1. Introduction Many automotive designers and engineers including welding engineers have been particularly concerned about the “reduction of curb weight/curbside body weight” for the past three decades because “vehicle weight reduction” has been very important, as well as “engine combustion improvement” and “friction reductions” [1]. However, the efforts were unrewarding for the automobile industry. In the past two decades, the average curb weight of light-duty vehicles has risen by 20 % in European and 25 % in the US despite their best efforts [2, 3]. The fuel economy was improved only by engine combustion improvements [3]. The losing battle was mainly caused by the legislative requirements for enhanced safety to add reinforcements of vehicle body structure, and airbags and seatbelts for all passengers. Of course, changes in the market specifications due to rising customer satisfaction levels have contributed to this battle. Many car owners have wanted to install air-conditioning and driving control systems to improve safety and drivability. (°) Doc. IIW-1785-06 (ex-doc. III-1386-06) recommended for publication by Commission III “Resistance welding, solid state welding and allied joining processes”. * Smart Welding Technologies (United States). In the past two decades, average curb weight of light-duty vehicles has risen by 20% in Europe, and 25% in the US due to the legislative requirements for enhanced safety to add reinforcements of vehicle body structure, airbags, and seatbelts for all passengers.The fuel economy was improved only by the engine combustion improvement including hybrid vehicle technologies.The Fuel Cell Technology is not expected to improve the fuel economy and CO2 emission problems for the next 2030 years. However, the fuel economy and CO2 emission problem are required to be resolved with the current technologies as legislative requirements. Therefore, this article reviews the history and present state of improving fuel economy, prospects of automobiles and oil use for the next 20 years, possible alternative fuels, and the expected welding/joining technologies. KEYWORDS: Automobiles; Economics; Fuel cells; Fuel gases; Gases; Motor vehicles; Reference lists;Welding. For the latest Vans and SUVs in the US, even the third-row seat is also installed as a standard feature for family use. The ordinary US customer does not accept small cars except for a few city customers because they need a big space to bring their family or friends, and as storage to keep their items for existence, work, hobbies, and/or vacations. The reduction of curb weight, however, is now very important for all automobile customers to reduce the fuel cost (gas cost). According to price at any gas station, the gasoline price in the US was around $ 3.00 per gallon (as of July 2006). This means that the vehicle owners shall spend about $ 1 500- to $ 3 000 per year to operate a car. It is almost three times the amount they spent just three years ago. Of course, if a hydrogen economy could be actualized in low cost soon, the problem may be gone. However, the hydrogen economy is more distant than it appears [4, 5] although many world automobile companies announced that the fuel cell car is the ultimate solution and it will come soon. According to an International Energy Agency report [6], it was predicted that 87.5 % of world total energy is supplied as non-renewable (coal, oil, gas, and nuclear) even in Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 683 K. Matsuyama - Trend of automobile vehicles and the joining technologies 2030. The ratio is almost the same as the present state of 86.5 %. This means that the hydrogen economy could not rapidly expand, and oil use for automobiles will continue for a longer term than predicted. The solutions are not special, which are to use hybrid engine technologies to improve the fuel efficiency, re-design all car parts with lighter or stronger materials than the present ones, optimize the car structures and designs, and utilise alternative fuels for internal combustion engines. In the welding and manufacturing engineering fields, we can contribute to use the advanced high strength steels and light materials, like aluminium alloys and magnesium alloys as the materials of the body-in-white as well as the engine/power train, brakes, and other components to stop the incremental increase of curb weight, or let it be reduced. This article reviews the history and present state of improving fuel economy mainly with the US data, prospects of automobiles and oil use for the next 20 years, possibility of fuel cell cars or alternative fuels to reduce the world amount of CO2 emissions as a political decision, and expected welding technologies for the new materials to reduce Model year Figure 1 - Fuel economy by model year and truck ratio in the total light-duty vehicles (Three-year moving average). 684 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 the curb weight and improve the cost performance for survival from the worldwide competitions among world automobile companies. 2. History of fuel consumption improvement - an example of the US case The history of fuel consumption of the light-duty vehicles sold in the US from 1975 until 2005 is shown in Figure 1 [3], which was reported by the US Environmental Protection Agency. The fuel economy of both passenger cars and light-duty trucks rapidly improved from 1975 to the mid 1980s. But, then the increments became very slow after the mid 1980s. The average mpg (miles per gallon: 1 MPG = 0.423 km/l) of cars and trucks after the mid 1980s has been slightly down due to increasing the percent of trucks from 13 % in the early 1980s to 50 % in 2005. The value after 2000 has ranged from 10.2 to 10.4 km/l, while trucks has ranged from 7.4 to 7.6 km/l, and that for all light-duty vehicles from 8.8 to 8.9 km/l. Figure 2 shows the trend of the average weight of vehicles and the performance indicated by average “0-to-60 mile-per- hour acceleration time” [3]. As a result of technological innovation and rising horsepower, the performance has improved although the weight has increased since the mid 1980s. The weight increment against the average weight in 2005 is about 25%, and the increase continues. Normalized fuel economy data by each curb weight are shown in Figure 3 [3]. All data are separately indicated for wagons, vans, SUVs, and pickups. The scatter among vehicle types is small. The ton-mpg values monotonously increase since 1975. These two figures mean that the engine combustion improvement has chiefly contributed to improve the fuel economy of automobiles, but the total fuel economy did not improve due to the increasing weight of the vehicle. 3. Prospects of automobiles and oil use There were around 800 million vehicles registered in the world in 2002, and the amount increases about 3% every year at this moment. One billion registered vehicles are expected as the world total amounts in 2010. Model year Figure 2 - Light-duty vehicle’s weight and performance by model year (Three-year moving average). K. Matsuyama - Trend of automobile vehicles and the joining technologies Model year Figure 3 - Ton-MPG by model years of light-duty vehicles (Three-year moving average). Year Millions of Barrels per Day Figure 4 - Number of vehicles registered in the world. The world distribution of the registration is shown in Figure 4 [7]. The biggest market is the US. The second biggest one is Japan as a country. China may become similar to the US in the near future. At this moment, about 30% of the vehicles in the world (225 million vehicles) run in the US, and 80% of US residents own their own cars [8]. If the owner ratio per resident could be kept constant, the number would rise to around 325 million vehicles in 2050 in the US because it is projected that the population increase would rise from 297 to 408.7 millions [9]. This leads to an increase in the total fuel consumption, too. Projected oil consumption in the US are shown in Figure 5 [10]. The projected oil use in the transportation sector rises in the future, especially in the light truck sector. It is a problem for the US to increase the ratio of light-duty trucks (Vans, SUVs, and Pickups), which have a relatively low fuel economy, as shown in Figure 1. This suggests that the reduction of a truck’s curb weight is strongly recommended, although customers intend to buy heavier and bigger space trucks, [3] as the insurance companies reported their research results shown in Table 1 [11]. 4. Effect of hybrid engine technologies to improve fuel economy To improve fuel economy, one possible solution is to employ hybrid car technologies. The effectiveness is shown in Figure 6 [3] and Table 2. The fuel consumption has been improved by using this hybrid driving technology up to 60%. The effect is dramatic in the city even though the curb weight of a hybrid car is heavier than that of internal combustion engine (ICE), cars due to batteries and the motor(s). 5. Shifting to fuel cell cars, or replacing with alternative fuels Year Figure 5 - Projected oil use in the transportation sector in the US. According to General Motors, the ultimate solution of fuel economy, shortening oil supply, and crisis in the environment by increasing CO 2 gas is to develop the “Fuel Cell Car”, although Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 685 K. Matsuyama - Trend of automobile vehicles and the joining technologies Table 1 - Research results concerning influence of vehicle weight on driver death per million registered vehicle years, 1999-2002 models during 2000-2003. Vehicle types Cars SUVs Vehicle weight Overall mv/sv/roll 2 500 lbs or less 115 71/42/20 - --- - --- 2 501 – 3 000 lbs 102 54/46/25 128 63/66/47 90 42/49/28 3 001 – 3 500 lbs 84 44/39/19 98 38/61/47 131 57/74/45 3 501 – 4 000 lbs 56 33/23/10 98 32/69/53 115 33/82/56 4 001 – 4 501 lbs 47 27/20/7 73 23/53/39 107 38/70/44 4 501 – 5 000 lbs - --- 66 27/40/28 93 30/64/41 More than 5 000 lbs - --- 55 15/42/33 87 28/60/44 Overall : Driver death rate per million registered vehicle years mv : Driver death rate in multi-vehicle crashes sv : Driver death rate in single-vehicle crashes the greenhouse gas effect of water vapour is remarkably bigger then the CO2 gas, and the shortening oil supply is not so urgent at this moment according to a new prediction by the Cambridge Energy Research Associates [12]. General Motors has repeatedly announced that they will continue the development of fuel cell cars through many mass media [13, 14] since the FreedomCAR and Fuel Partnership began in September 2003. The partners are: the United States Department of Energy (DOE), the United Overall Pickup Trucks roll _ mv/sv/roll Overall mv/sv/roll : Driver death rate in single-vehicle rollover crashes : No exposure or insufficient exposure States Council for Automotive Research (USCAR) - a legal partnership among the Big three, and six oil/energy companies [10]. The technology-specific goals agreed among them were to realize $ 45/kW and 1.5 kWh/liter at a cost of $ 4/kWh by 2010, and $ 30/kW and $ 2/kWh by 2015, respectively [10]. Evaluation results on the fuel cell car last August (in 2005), however, was negative. A table of the report [5] is shown as Table 3. The probability of reaching the ultimate target is not high except for fuel efficiency, which has been known before creating the project. There are many difficulties: the cost and start-up time of fuel cells, fill-up distance farther than 300 miles, and duel distribution infrastructures [4, 10]. This seems to in- dicate that the on-board fuel cell systems may not appear by the planned dates despite the fact that the project initiated in 2003. For example, if we calculate the hydrogen cost under the following conditions: fuel economy = 1.5 kg hydrogen per 100 km drive (actual test results are between 1.6 ~ 1.7 kg hydrogen per 100 km drive) [15], total driving miles per year = 10 000 miles, the vehicle needs the hydrogen amounts of 240 kg per one vehicle per year, and it requires 7 900 kWh to make that amount of hydrogen from water. The amount is similar to or bigger than the current household electricity consumption per year. This suggests the electrolysis method is not adequate to supply the hydrogen at low cost. The cheapest method to produce hydrogen gas is to use clean coal technology [16]. According to the International Energy Agency report [17], there are too many unknown factors to realize fuel cell vehicles, although hydrogen could capture 10 to 15% of the transportation fuel market by 2050. It depends on world Table 2 - Comparison of fuel economy between internal combustion engine cars and hybrid cars (Samples: Toyota Highlander 2005 series). 0 to 60 time Figure 6 - Effect of hybrid car technology to rise in Ton-MPG for trucks as well as improving fuel economy of ICE. 686 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 Type Curb weight (lb) EPA Mileage Estimates (mpg, city/highway) ICE 4-cycle 2WD 3 570 22/27 ICE V6 4WD 3 935 18/24 Hybrid 2WD 4 070 33/28 K. Matsuyama - Trend of automobile vehicles and the joining technologies Table 3 - Evaluated results of the on-board fuel cell features by the target dates. 2004 Demo Criteria Current status (2/2004) Ultimate target Probability of reaching ultimate target Durability hours 2000 and > 50 stop/starts 1 000 5 000 and 20 000 starts medium Power density W/L 700 700 2 000 medium % 78 78 > 80 high MJ/50kW <2 7 <2 low Start-up time (20°C) s < 60 to 90% traction power 600 < 30 to 90% < 2 to 10 % low Transient response s < 5, 10% to 90% and 90% to 10% 10 < 1, 10% to 90%, and 90% to 10% low Turndown ratio 20:1 20:1 > 50:1 medium Sulfur content ppb < 50 out from 30 ppm in 130 < 10 out from 30 ppm in medium $/kW n/a 65 < 10 low Efficiency Start-up energy Cost government actions. However, the report [17] introduced a very interesting projection concerning fuel economy, which compares the fuel economy index among some internal combustion engine (ICE) vehicles and fuel cell vehicles (FCV). The copy is shown in Figure 7. The fuel economy of ICE was expected to improve 26% by 2050, and more (3036%) if the hybrid technologies would be employed for all light-duty vehicles by 2050. The ratios are almost the same order to replace the expensive and uncertain fuel cell vehicles (46%). In the calculation for the fuel cell vehicles, the infrastructure cost was not included. If the cost will be charged on the price, the merit of fuel cell vehicles may deteriorate. On the contrary, biomass fuel has some merits as shown in Table 4 [18]. Fuel economy index [-] Units Attribute Figure 7 - Remaining efficiency potentials for light-duty vehicles. Table 4 - Advantage and disadvantage of biodiesel compared to petroleum diesel. Advantage - Made from non-petroleum, renewable resources that can be produced domestically - Can be used in most diesel engine, especially newer ones - Less carbon monoxide, particles, and sulphur dioxide emission - 78 % less carbon dioxide (CO2) production - Biodegradable - Non-toxic - Safer to handle Disadvantage - Slightly lower fuel economy and power (10 % lower for B100, 2% for B20) - Currently more expensive - More nitrogen oxide emissions - Transportation & storage of B100 require special management - B100 generally not suitable for use in low temperature - Concerns about B100’s impact on engine durability Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 687 K. Matsuyama - Trend of automobile vehicles and the joining technologies Table 5 - February 2006 overall average fuel price on energy-equivalent basis. Nationalwide average price for fuel in Gasoline Gallon Equivalent (US$) Nationalwide average price for fuel in Diesel Gallon Equivalent (US$) 2.23 - Diesel - 2.77 CNG 1.99 2.22 Ethanol (E85) 2.81 3.13 Propane 2.74 3.06 Biodiesel (B20) 2.41 2.69 Biodiesel (B2 to B5) 2.21 2.46 Biodiesel (B99 – B100) 3.18 3.55 Type of fuel Gasoline Most important merit is that the amount of absorbed CO 2 in the biomass can be reduced from the CO2 emission amount when it burns. This helps to avoid the government regulation like CAFÈ standard for heavy-weight vehicles. The demerit is the cost. However, the cost problem may be resolved due to the recently rising gasoline/diesel price. The fuel price of Biomass is shown in Table 5 [19], compared with the prices of gasoline, CNC, and propane. The expressed values are normalized to a price per gasoline equivalent or diesel equivalent. In February 2006, the difference between B100 and gasoline was 95 cents, and B100 and regular diesel was 78 cents. But this August (08/07/2006), the gasoline price was $ 3.04/gal and diesel $ 3.06/gal (average values in the US). The difference is very small. If the prices of gasoline and diesel remain high, the choice of Biodiesel is reasonable and feasible for automobile fuel. Now many governments have launched Biodiesel projects for an urgent next generation fuel economy plan to compensate the delaying of the hydrogen economy. According to a report [17], the CO 2 emission could be reduced after peaking in 2030 if biomass fuels like biodiesel would be used as alternatives instead of fossil fuels. In 2050, the world CO 2 emission amount would be almost the same level in 2000 when combining the carbon dioxide capture and storage technologies. At that time, the water vapour effect may be considered as the major greenhouse gas. Furthermore, the fuel efficiency of fuel cell stacks has a big potential [20]. The efficiency could rise by 70-80% 688 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 when heat recovery devices are added in the system. This suggests that the fuel cell system is more effective as a stationary type. Global discussions on the meaning and effectiveness of on-board fuel cell systems are necessary for the future. From the above considerations, it is concluded that hybrid vehicles will be most important for the next 20 to 30 years to improve not only the fuel economy but also to suppress CO2 emissions. 6. Expected joining technologies One of the problems of hybrid vehicles are the additional weight and cost due to batteries and motor(s). For example, the increment is of about 90 kg (= 7.5% of Table 6 - Mass ratio of a model car researched by the ULSAB project. Name of parts Mass ratio (%) Body-in-white 20 Power train 18 Suspensions 12 Interior 11 Wheels 3 Tires 4 Exhaust parts 7 Glasses 7 Outer panels 6 Fluids 5 Electric parts 4 Brakes 3 Total (Total mass) 100 (1 100 kg) Table 7 - Welding technologies applied. 15.2 meters of bonded flanges 48 aluminium bolts 2.94 meters of aluminium MIG welding seams 599 punch rivets 1.74 meters of aluminium laser welding seams Material mix (AIMgSi, Magsimal 59, AIMg3.5Mg, TRIP 700, Composite panels) Total weight approx. 45 kilograms LAFE: Lightweight Aluminium Front End (= GRAV in Germany) K. Matsuyama - Trend of automobile vehicles and the joining technologies Figure 8 - Classification of welding and allied processes available for automobile production. the ICE car’s curb weight: 1 112 kg) for the Honda Civic passenger car, and about 230 kg (= 14% of the ICE car’s curb weight: 1 620 kg) for the Toyota Highlander SUV. The former one is the same class as the ULSAB car discussed and developed by the ULSAB projects. From Table 6 [19], the weight reduction is corresponding to about 40% of the power train weight in the case of the small size ICE vehicles. The solutions are not special. They are to use light materials like ultra high strength steels, so-called advanced high strength steels, aluminium alloys, and magnesium alloys, and to optimize the structures and constructions. But all components including power train components need to be re-examined to reduce the weight. In addition, new materials like copper and micro-devices combined with electric circuits should be added to the welding target list. Welding/joining and allied processes available for thin sheet and small size materials used in the automobile production are shown in Table 7. However suitable welding/joining processes should be selected from the list for every portion of each component from the viewpoint of production cost, productivity, and product quality including the product durability evaluation, and apply the optimal solution for every portion. The selection process should be designed based on maximizing the final product performance and customer satisfaction. For the sake of this selection, the supervisor of a welding engineering group is required to be familiar with the following items: • basic knowledge for all processes listed in Figure 8, or creating human networks to get it, • database or human networks for preevaluation of the cost, productivity, and quality, • features of each component to be joined together, and • requirements for the joining between components. Some topics are shown below to find the optimal welding processes as a case study. a) Using mechanical joining for dissimilar materials Target: Reducing body weight, improving drivability, and easy recycling. BMW developed a hybrid construction technology to improve the front/rear weight ratio, and applied it to BMW 5 series in 2003 as shown in Figure 9 [22]. It is called Lightweight Aluminium Front End (LAFE) in English, or Gewichtsreduzierter Aluminium Vorderbau (GRAV) in Germany. The front end made of aluminium alloy and the remaining body shell around the A-pillars made of steel are joined together by mechanical joining technologies with adhesive. The details are shown in Table 7. MIG and laser welding are employed to make the front end. As a result, the Aluminum alloy Steel Figure 9 - BMW 5 series structure with GRAV technology. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 689 K. Matsuyama - Trend of automobile vehicles and the joining technologies GRAV technology resulted in a reduction of the body-in-white weight of up to 75 kg, depending on the model, against the respective predecessor. Furthermore, the use of aluminium allowed a change in the front axle spring and damper materials to pressure-cast aluminium. b) Replacement of arc welding to resistance projection welding Target: Stable quality welding in low production cost and high productivity. Resistance projection welding procedure of motor case supports was developed to eliminate unstable quality welds by gas metal arc welding (GMAW) [23]. The shape and a typical weld result before and after the strength test are shown in Figure 10. After the replacement, the weld quality became stable and there were no problems of start and stop portions of the welds. Furthermore, it gives suppliers merits to increase the production speed (21s/piece), and to reduce the production cost simultaneously. The cost comparison results are shown in Table 8 [23]. Even if the missing electrode tip cost of resistance projection welding in the table would be added to the total cost, the cost merit may still be remarkable. Laser welding has been chosen as a target. However, the trend has been changed. The change was made clear at the last Sheet Metal Conference managed by the Detroit section of the American Welding Society. Resistance Projection Welding Filler wire (EUR) 78 - Shielding gas (EUR) 37 - Electricity (EUR) 558 181 Total cost (EUR) 673 181 Resistance welding Arc welding Hybrid laser/arc welding Laser welding Mechanical joining Using adhesive Others Number of presentations Figure 11 - Trend of report numbers classified by welding procedures. 690 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 The reporting number on resistance welding came back to the first interesting process as shown in Figure 11. It is the reason why the Automobile industry people have understood that the cost performance of resistance welding is still best [24]. Table 8 - Estimated cost when supplying 10 000 pieces. Process name Gas Metal Arc Welding Consumables Year c) Coming back to resistance welding for cost performance Target: Reducing production cost in stable quality and reliable welding. For the past two decades, many engineers and researchers have believed that new technology opens a paradise even in the welding field. Figure 10 - Applicability of the resistance projection welding to improve product performance. K. Matsuyama - Trend of automobile vehicles and the joining technologies a) Plunging b) Bonding c) Drawing out Figure 12 - The welding process of friction spot welding. d) Applying Friction Stir Spot Welding Target: Replacement of resistance spot welding, laser welding, and mechanical joining of aluminium components for automobiles. Friction stir welding has been used for train car body assemblies to suppress the welding distortion and improve weld quality. It has been applied to aerospace production, too. Friction stir spot welding is the spot welding version of the friction stir welding process. The process is illustrated in Figure 12 [25]. Now the friction stir spot welding process has been applied to join aluminium components of the automobile body as shown in Figure 13 [26]. The merits are: simple welding equipment (no water, no air, no high current cables, no additional space) compared to resistance welding. No consumables (filler and gas) and additional jigs compared to MIG and laser welding. No pins compared to self-piercing rivets. Friction stir spot welding of high strength steels is also being developed now [27]. e) Applying fibre laser Target: Remote high power laser welding and cutting at low cost. Since IPG Photonics Co. reported the 10 kW fibre laser available as a commer- Bonnet Rear door Figure 13 - Examples showing the application of the friction spot welding of aluminium parts in Mazda. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 691 K. Matsuyama - Trend of automobile vehicles and the joining technologies Beam size in mm cial product at a relatively low price at the ICALEO 2003 in Jacksonville [28], the fibre laser has been spotlighted. Now, the maximum delivery power could increase up to 50 kW. Advantages of the fibre laser are indicated in Figure 14 [29] and Figure 15 [30]. An ultra low beam parameter product feature of the fibre laser (around 1 mm•mrad) is helpful to realize a compact remote laser welding system mounted on a robot head. It may replace the current CO 2 laser remote welding systems because the operating cost of a fibre laser is cheapest as shown in Figure 15. Distance from Beam Waist (mm) Figure 14 - Beam parameter products. $/hr Welding & Laser Gas Floor Space Maintenance Electric Replacement Parts Depr. & Interest CO2 YAG Fiber Disc Figure 15 - Comparison of laser operating cost (8 year average) 7. Concluding remarks Today we have many kinds of high strength steels and light materials as well as new plastics in order to re-design the vehicle structures and reduce the total vehicle curb weight. Furthermore, we also have many optimizing technologies for vehicle structures based on the CAE. However, the weight monotonously has increased since the late 1980s. It is not allowable as an engineer even though the car owners might have intended to buy bigger cars and trucks including SUVs. Both automotive designers and engineers including welding engineers are strongly expected to try again the reduction efforts of vehicle weight with the same passion as in the 1970s. References [1] For example, M. 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Il risparmio di carburante è stato quindi raggiunto solamente grazie a un miglioramento della combustione nei motori e dai veicoli ibridi. La tecnologia delle celle combustibili non risolverà il problema del risparmio del carburante e dell’emissione di CO2 entro i prossimi 20-30 anni. Comunque tali problemi devono essere risolti dalle attuali tecnologie come prevedono i requisiti fissati dalla legislazione. Questo articolo pertanto, fornisce una panoramica sullo sviluppo e sullo stato attuale relativo al risparmio di carburante, una previsione sull’utilizzo dell’automobile e del petrolio nei prossimi 20 anni, sui possibili carburanti alternativi, e le aspettative sulle tecnologie di saldatura e di giunzione. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 693 IIS Didattica Applicazioni della saldatura a resistenza ** • R2, resistenza della lamiera superiore; è significativa, seppure minore rispetto a quella di contatto, inoltre va naturalmente aumentando al crescere della temperatura; • R 3 , resistenza di contatto fra le due lamiere; la massima che si riscontra nel circuito secondario, dovuta alla ridotta sezione reale di passaggio della corrente; • R4, resistenza della lamiera inferiore; per questa valgono le stesse considerazioni viste per la resistenza di contatto R2; • R5, resistenza di contatto fra lamiera inferiore ed elettrodo inferiore; per questa valgono le stesse considerazioni viste per la resistenza R1. Analizzando con maggiore dettaglio il concetto di resistenza di contatto, essa può essere considerata come l’effetto della irregolarità superficiale delle superfici affacciate, che si toccano soltanto Secondario 1.1 Caratteristiche principali La saldatura elettrica a resistenza è un procedimento di saldatura autogena per pressione, nel quale il calore necessario per portare localmente le superfici da saldare a temperatura di forgiatura o di fusione, è fornito per resistenza elettrica dal passaggio di una corrente attraverso la zona da unire. La saldatura si compie senza metallo d’apporto. Allo scopo di studiarne il principio, si consideri il caso della saldatura a punti, che è, fra i procedimenti di saldatura a resistenza, il più tipico, semplice e concettualmente fondamentale, oltre che più largamente impiegato. Si considerino due lamiere sovrapposte fra due elettrodi di rame, collegati agli estremi del secondario di un trasformatore, come rappresentato nella Figura 1. Se si chiude il circuito primario, la corrente che passa nel circuito secondario svilupperà un calore tanto più intenso quanto più alta sarà la resistenza incontrata nelle varie sezioni, sulla base della legge di Joule: Primario 1 - Generalità del processo Considerando in particolare la resistenza elettrica del circuito secondario (R) essa può essere calcolata come la somma di cinque resistenze poste in serie, e più precisamente: • R0, resistenza del circuito secondario fra le punte degli elettrodi (escluse cioè le due lamiere da saldare); in generale questa è trascurabile, considerato che gli elettrodi sono in rame (ottimo conduttore elettrico) e anche raffreddati a circolazione interna di acqua (può essere sicuramente trascurato l’incremento termico della resistenza); • R1, resistenza di contatto fra elettrodo superiore (rame) e lamiera superiore (acciaio); è la resistenza di contatto fra un metallo molto conduttore (rame), con buona finitura superficiale ed uno meno conduttore con grado di rugosità variabile a seconda dei casi; Q = R i2 t ove Q rappresenta, appunto, la quantità di calore sviluppata [J], R è la resistenza elettrica del circuito secondario [Ω], i è l’intensità di corrente [A] e t è il tempo di saldatura in secondi. * Figura 1 - Schema di principio della saldatura a resistenza Redazione a cura della Divisione FOR - Formazione e insegnamento dell’Istituto Italiano della Saldatura - Genova. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 695 Applicazioni della saldatura a resistenza in alcuni punti dando luogo ad una ridotta sezione di passaggio della corrente (Fig. 2); conseguentemente, è possibile comprendere come questa resistenza possa essere in assoluto la più elevata nel circuito di saldatura considerato nel caso del contatto tra le due lamiere da saldare, e in seconda battuta, tra lamiera ed elettrodo. Considerando quindi il calore prodotto durante il passaggio della corrente in ogni punto del circuito, appare evidente che il punto più caldo risulta essere proprio la zona di contatto tra le lamiere (ove la resistenza è maggiore) e anche quello di contatto tra le lamiere da saldare e gli elettrodi e, da cui, tra l’altro, la necessità di un efficace raffreddamento degli stessi. La Figura 3 mostra, in forma schematica, il dettaglio del circuito di saldatura considerato, ponendo in correlazione il calore sviluppato con le temperature raggiunte e, in particolare con la temperatura di fusione. Tale situazione comporta che, dopo un opportuno intervallo di tempo, si sia generato sufficiente calore per portare a fusione un certo quantitativo di metallo che risulta in uno stato di compressione a causa della pressione esercitata dagli elettrodi; tale porzione del giunto, terminato il passaggio della corrente, solidifica velocemente essendo il calore dissipato attraverso il circuito di raffreddamento e costituisce la zona fusa del giunto che, a causa della sua geometria, viene detta nocciolo di saldatura o, talvolta anche nocciolo fuso. Analizzando ancora Sezione reale di una volta la legge di passaggio della corrente Joule, è possibile individuare i tre parametri principali che regolano il processo, descritti brevemente di seguito. • Pressione. Determina l’entità delle forze agenti sulle superfici, e quindi influenza la resistenza di Figura 2 - Resistenza di contatto. contatto (Fig. 4), in quanto detertempi di lavorazione, che sono, in gemina la compenetrazione più o meno nerale, inferiori al secondo. Per spinta delle superfici, e la capacità di ragioni storiche, legate al funzionasmaltimento di calore attraverso gli mento dei sistemi di controllo, il elettrodi ed il circuito di raffreddatempo di saldatura si misura in cicli a mento. Assume valori variabili a 50Hz(1). seconda del materiale (ad esempio superori a 100 MPa per la saldatura a 1.2 Campo di applicazione del punti degli acciai bassolegati). processo • Intensità di corrente. È il parametro principale attraverso cui si imposta Mediante la saldatura elettrica a resil’apporto di calore al giunto; per gastenza si possono realizzare sia giunti a rantire la massima efficacia del prosovrapposizione, nei quali la saldatura è cesso, si utilizzano valori di corrente limitata a piccole porzioni delle supermolto elevati (anche superiori alle fici sovrapposte, sia giunti di testa, nei decine di kA) per ottenere giunti reaquali la saldatura si estende a tutta la sulizzati in tempi molto brevi. perficie di contatto dei pezzi. • Tempo. E un parametro che risulta essere fortemente legato all’intensità di corrente ed alle caratteristiche del materiale saldato. La tendenza, nella (1) Conseguentemente, il ciclo è pari a 2 centesimi di secondo; tale valore è valido quando saldatura a resistenza, è quella di inl’apparecchiatura di saldatura è connessa ad crementare le correnti di saldatura per una rete di alimentazione con corrente alternata poter conseguentemente ridurre i (monofase o trifase) a 50Hz. Guscio plastico Temperatura di fusione Nocciolo fuso Resistenza di contatto [mΩ] Raffreddamento Forza [KN] Figura 3 - Puntatura: distribuzione della temperatura durante la saldatura. 696 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 Figura 4 - Effetto della pressione sulla resistenza di contatto. Applicazioni della saldatura a resistenza Elettrodo fisso Elettrodi Elettrodo mobile Dopo saldatura Figura 5 - Saldatura a punti. Figura 8 - Saldatura di testa a resistenza pura. Figura 7 - Saldatura a rilievi. l’estensione dei quali sono funzione essenzialmente della forma e delle dimensioni degli elettrodi (Fig. 5); • a rulli quando la saldatura è realizzata per mezzo di una linea di punti di saldatura ottenuta con elettrodi a disco (detti appunto rulli), ruotanti lungo la linea di giunto (Fig. 6); • a rilievi (o a proiezione), quando la forma e l’estensione della zona saldata, sono determinate, essenzialmente, dalla forma e dalle dimensioni di opportuni rilievi preventivamente ricavati sulle superfici da saldare (Fig. 7). Le applicazioni di questa tipologia di giunzione sono moltissime; il processo è utilizzato nella fabbricazione di carpenterie metalliche leggere, di componenti per il settore dei trasporti (automobilistico, ferro-tranviario), dello scatolame, recipienti semplici, di componenti per il settore elettronico e altri oggetti metallici (ad esempio reti elettrosaldate). 1.2.1 Saldatura a sovrapposizione La saldatura elettrica a resistenza su giunti a sovrapposizione si esegue applicando alle superfici a contatto una pressione attraverso organi che vengono chiamati elettrodi, in quanto servono pure a portare la corrente ai pezzi da saldare. La saldatura è realizzata per fusione e per pressione nella zona delle superfici a contatto attraversata dalla massima densità di corrente: se la zona saldata è assai limitata attorno ad un punto, essa viene chiamata punto di saldatura. In particolare, la saldatura a sovrapposizione può essere eseguita: • a punti, quando la saldatura è realizzata con formazione di uno o più punti di saldatura, la forma e 1.2.2 Saldatura di testa La saldatura elettrica a resistenza su giunti di testa può essere eseguita: • a resistenza pura, quando le superfici da saldare, portate allo stato plastico unicamente dal calore sviluppato per resistenza elettrica, sono saldate mediante l’applicazione di una pressione che è mantenuta durante tutto il periodo di saldatura (Fig. 8); • a scintillio, quando il calore necessario viene ottenuto attraverso la produzione di una serie di piccoli archi elettrici fra le superfici da unire, e sono saldate infine per ricalcamento mediante brusca applicazione di pressione (Fig. 9). Le applicazioni in questo caso sono più limitate, tipicamente sono saldati di testa componenti di sezione frontale limitata, Elettrodi o rulli Figura 6 - Saldatura a rulli. Punti di saldatura Elettrodi Rilievi Prima della saldatura Dopo la saldatura come ad esempio i cerchioni in acciaio per il settore automobilistico o gli anelli delle catene metalliche, ma anche le billette in acciaieria. Figura 9 - Alcune fasi della saldatura a scintillio. Figura 10 - Puntatura (sezione). Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 697 Applicazioni della saldatura a resistenza Figura 11 - Saldatura a punti diretti. 2 - Applicazioni Nei paragrafi successivi saranno forniti alcuni elementi indicativi, considerando le applicazioni per famiglie di processi di saldatura. 2.1 Saldatura a punti La saldatura a punti viene eseguita per realizzare un giunto discontinuo su due o più lamiere sovrapposte (Fig. 10). 2.1.1 Apparecchiature Nella sua configurazione più normale, la saldatura è svolta con la tecnica a punti diretti, in cui gli elettrodi sono posti uno a contatto con la lamiera superiore ed uno con quella inferiore. Quando invece si desideri dare più punti sullo stesso particolare, occorre attrezzare la macchina come indicato schematicamente nella Figura 11; il collegamento delle teste saldanti è lo stesso del punto singolo, ma l’operazione di saldatura può avvenire come segue: • con la discesa di tutte le teste saldanti Figura 13 - Saldatura con falso doppio punto. 698 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 Figura 12 - Saldatura a punti indiretti. e passaggio contemporaneo della corrente (saldatura in parallelo); • con la discesa di una testa per volta con saldature in successione (saldatura in cascata pneumatica). Quando invece non c’è la totale accessibilità dell’elettrodo su una delle due lamiere, oppure si desidera evitare la presenza del segno lasciato dall’elettrodo, si ricorre all’esecuzione del punto indiretto. In questo caso, le cui due uscite del secondario del trasformatore sono collegate rispettivamente ad uno o più elettrodi superiori e ad una piastra porta corrente comune a tutte le saldature (Fig. 12); anche in questi casi la saldatura può essere effettuata con discesa simultanea degli elettrodi od in cascata pneumatica. Un alternativa al punto indiretto è anche il doppio punto, effettuato connettendo il secondario del trasformatore ai due elettrodi che verranno a trovarsi a contatto della lamiera solo da un lato. In questo caso la lamiera inferiore serve da transito della corrente di saldatura. Talvolta, se si desidera realizzare un solo punto, oppure ridurre ulteriormente l’entità delle deformazioni lasciate sul pezzo, è possibile utilizzare il falso doppio punto, con un contatto fisso sulla lamiera (talvolta denominato menisco) ed un altro che si può spostare realizzando più saldature (Fig. 13). 2.1.2 Applicazioni ai materiali La facile saldabilità a resistenza degli acciai al carbonio permette di utilizzare il processo per una vasta gamma di applicazioni (settore automotive e del trasporto ferro-tramviario, mobili metallici, elettrodomestici, ecc.) ed è evidente che ogni applicazione necessita di una differenziazione di caratteristiche del punto di saldatura, data la diversa utilizzazione del prodotto (Fig. 14). Da questo punto di vista, sono in genere classificate cinque classi di qualità da A (la più elevata) a F (utilizzata per punti su particolari modestamente sollecitati), per cui sono richiesti diametri dei punti di dimensione decrescenti e criteri di qualità differenti. Figura 14 - Saldatura a resistenza con pinze pensili nel settore automotive. Applicazioni della saldatura a resistenza TABELLA I - Parametri tipici per la saldatura a punti su acciaio al carbonio (2). Spessore lamiera [mm] PUNTI DI CATEGORIA A Dimensioni elettrodo ØEST ØINT Diametro nocciolo [mm] 0,25 9,5 3,3 3,3 0,53 9,5 4,3 4,3 0,79 9,5 5,3 5,3 PUNTI DI CATEGORIA B Parametri di saldatura Parametri di saldatura Corrente [A] Tempo [cicli] Diametro nocciolo [mm] 900 900 4 3,2 600 3700 4 1300 1300 5 4,1 900 5100 8 1800 1800 6 5,1 1200 6300 12 Forza [N] Forza [N] Corrente [A] Tempo [cicli] 1 12,7 5,8 5,8 2200 2200 9 5,6 1600 7500 17 1,3 12,7 6,3 6,3 2900 2900 10 5,8 1800 8000 20 1,6 12,7 6,9 6,9 3600 3600 12 6,6 2200 9000 24 14 7,6 2900 10400 30 5800 17 8,4 3500 11400 36 2,8 15,9 9,4 9,4 7100 7100 19 9,1 4300 12200 42 3,2 15,9 10,2 10,2 8000 8000 23 9,9 5100 12900 50 3,5 22,2 11,2 11,2 9100 9100 30 10,1 5500 13600 60 4 22,2 11,9 11,9 10100 10100 38 11,4 6200 14100 70 Area di saldabilità Area di saldabilità Acciaio bassolegato Acciaio elettrozincato Corrente [KA] Corrente [KA] Spruzzi 4900 5800 Incollatura 4900 8,6 Tempo [CICLI] 7,9 8,6 Spruzzi 7,9 15,9 Incollatura 15,9 Tempo [CICLI] 2 2,5 Figura 15 - Confronto di finestre di saldabilità per acciai bassolegato e zincato (esempio). Figura 16 - Saldatura a resistenza dell'acciaio inossidabile. A titolo di esempio si riportano, nella Tabella I, alcuni parametri di saldatura per la saldatura di punti di qualità A e B. Una applicazione tipica di questo processo è la saldatura di lamiere zincate, vista la possibilità di utilizzare il processo senza eliminare lo strato di copertura sulle lamiere grazie alla presenza del guscio plastico. Particolare attenzione dovrà essere posta, in questo caso, alla scelta degli elettrodi, per cui è sconsigliata la geometria sferica ed è necessario considerare tempi di ravvivatura più brevi. Rispetto alla saldatura degli acciai non ricoperti, si verifica inoltre una diminuzione dei campi di valori ammissibili dei parametri (riduzione della finestra di saldabilità), come mostrato ad esempio nella Figura 15, riferita al caso di lamiere di 1,2 mm. La saldatura degli acciai inossidabili austenitici può essere eseguita con apparecchiature simili a quelle per gli acciai al carbonio, anche se è richiesta particolare attenzione nella scelta dei parametri, soprattutto per garantire la resistenza alla corrosione del giunto; in particolare: • poiché la resistività elettrica degli acciai inossidabili è superiore da 4 a 10 volte di quella dell’acciaio al carbonio, è necessario ridurre i valori di corrente; • la conduttività termica è da un 1/3 a metà di quella dell’acciaio dolce, di conseguenza il tempo di passaggio della corrente deve essere inferiore a quello utilizzato per l’acciaio dolce; • la forza applicata sugli elettrodi durante la saldatura, deve essere più alta di quella applicata per gli acciai dolci, per contenere il nocciolo considerando la maggiore resistenza alle alte temperature e anche il maggiore coefficiente di dilatazione termica (Fig. 16). La saldatura delle leghe di alluminio richiede particolare attenzione, sia in virtù delle caratteristiche di conduttività elettrica e termica del materiale, sia per la presenza dell’ossido superficiale di alluminio (Al2O3 - allumina), che, avendo caratteristiche di saldabilità (conduttività, (2) Parametri tratti dal manuale RWMA (Resistance Welding Manufacturer Association). Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 699 Applicazioni della saldatura a resistenza TABELLA II - Parametri di esempio per la saldatura a resistenza di lamiere in lega AA 2024. Spessore [mm] Elettrodo Diametro [mm] Saldatura Post saldatura Raggio [mm] Tempo ts [cicli] Forza F1 [daN] Corrente l1 [kA] Tempo tps [cicli] Forza F2 [daN] Corrente l2 [kA] Ø nocciolo [mm] 0,5 16 75 2 200 25 2 400 18 3,5 0,75 16 100 2 300 31 3 600 23 4,5 1,0 16 100 3 400 35 4 800 26 5,0 1,25 20 100 4 500 40 5 1000 30 5,5 1,5 20 100 4 600 45 7 1300 33 6,0 2,0 20 150 6 750 50 9 1800 37 7,5 2,5 20 150 7 1000 55 10 2300 41 8,0 3,0 25 200 8 1300 60 12 3000 45 8,5 resistività e temperatura di fusione) molto differenti rispetto al materiale sottostante, deve essere rimosso con metodi meccanici o chimici prima della saldatura. Oltre a ciò è da segnalarsi la tendenza di molte leghe alla formazione di cricche di solidificazione (a caldo), per motivi legati alla composizione chimica, ricca di elementi a basso punto di fusione. Conseguentemente, il ciclo di saldatura assume l’aspetto tipico della Figura 17, ed è caratterizzato rispetto a quello per la saldatura di un acciaio, dalla presenza di una fase di postriscaldo, utile per ottenere il raffreddamento meno brusco del punto. I parametri di saldatura, inoltre, prevedono cicli di saldatura molto brevi e caratterizzati da valori di corrente decisamente più elevati rispetto a quanto necessario per gli acciai al carbonio. (La Tabella II riporta, a titolo di esempio, i parametri di saldatura per una lega Figura 17 - Tipico ciclo pressione corrente per la saldatura delle leghe leggere. 700 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 AA 2024, con superfici attaccate chimicamente). Gli elettrodi che permettono di ottenere i migliori risultati sono quelli semisferici che, per la loro geometria, garantiscono una migliore ripartizione della pressione e riducono l’impronta sulle superfici. Oltre che a questi metalli, la saldatura a resistenza è applicabile anche alle leghe di rame, nichel e titanio, con parametri ed accorgimenti variabili in base alle caratteristiche dei metalli considerati. 2.2 Saldatura a rulli La saldatura a rulli può essere considerata una evoluzione della saldatura a punti in cui, ai tipici portaelettrodi con elettrodi a punta, si sostituiscono degli elettrodi a forma di dischi o rulli (Fig. 18). Il passaggio di corrente è localizzato da questi rulli che esercitano sulla superfi- cie delle due lamiere uno sforzo di compressione continuo per tutta la lunghezza del particolare da saldare, ottenendo una serie di punti parzialmente sovrapposti ottenendo maggiore resistenza meccanica ed, eventualmente, una tenuta stagna della giunzione, dato l’elevato numero di punti sequenziali (questo è lo scopo principale per cui è nata e viene utilizzata la saldatura a rulli). Tuttavia in determinati casi, quando non si richiede la tenuta a fluidi, la saldatura a rulli può essere eseguita per realizzare una serie di punti lungo un percorso rettilineo o curvilineo, ottenendo enormi vantaggi in termini di produttività rispetto alla saldatura a punti. La saldatura procede grazie alla pressione fornita dai rulli, posti in rotazione attraverso un sistema di avanzamento. La corrente di saldatura viene gestita at- Figura 18 - Saldatura a rulli. Applicazioni della saldatura a resistenza Punti di saldatura Figura 19 - Macrografia di un giunto a rulli. traverso un susseguirsi di tempi caldi (con passaggio di corrente) e tempi freddi (senza passaggio di corrente), ottenendo quindi una serie di punti, come rappresentato nella macrografia della Figura 19. 2.2.1 Apparecchiature Le apparecchiature per la saldatura a rulli possono essere classificate in tre tipologie, come descritto di seguito. • Macchine longitudinali: hanno i rulli posti in una posizione atta a permettere la penetrazione del particolare da saldare nello sgolo della macchina (ad esempio per la saldatura longitudinale di un tubo). In questo caso la lunghezza del cordone di saldatura è limitata alla lunghezza dello sgolo della macchina. • Macchine trasversali: la saldatrice trasversale è la macchina che ha i rulli posti in una posizione che permette il passaggio del particolare trasversalmente allo sgolo della macchina; in questo caso la lunghezza del cordone di saldatura non ha limitazioni (Fig. 20). • Macchine universali: la saldatrice universale è la macchina che possiede entrambe le caratteristiche dei tipi accennati precedentemente. Su di essa è posta una testa superiore che può essere fatta ruotare di 90°, mentre sulla parte inferiore, sarà possibile posizionare un braccio con la possibilità di avere un rullo operante sia in senso longitudinale che trasversale (in questa conformazione il rullo trainante sarà solo quello posto sulla testa superiore) (Fig. 21). Figura 20 - Apparecchiatura per la saldatura a rulli. Figura 21 - Saldatura a rulli. All’inizio della saldatura, la conformazione del giunto è del tutto uguale alla saldatura a punti e, di conseguenza, i parametri di saldatura (corrente e pressione) sono del tutto equivalenti; tuttavia, considerando le successive fasi di saldatura, è necessario considerare sia il calore proveniente dalle saldature già effettuate, che precederà il rullo e che viene a modificare sensibilmente il valore della resistenza fra le lamiere nei punti successivi, sia il passaggio di corrente sul punto eseguito precedentemente (effetto shunt) che è sempre presente, essendo i punti molto ravvicinati se non addirittura sovrapposti parzialmente. Questa situazione può essere controllata aumentando la corrente di saldatura e portandola ad un valore più elevato del primo punto a mezzo di una rampa di calore programmata (slope up) fino ad un valore di regime o, in alternativa, aumentando la durata dei tempi caldi rispetto a quelli freddi. Un ulteriore elemento che caratterizza questa applicazione rispetto a quella a punti è la necessità di avere le superfici delle lamiere e dei rulli sempre pulite, per evitare l’alterazione dei parametri di saldatura. 2.2.2 Applicazioni ai materiali Così come per la saldatura a punti, anche quella a rulli può essere eseguita su molti materiali, utilizzando parametri ed accorgimenti che dipendono dalle caratteristiche elettriche, termiche, meccaniche e superficiali dei metalli considerati. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 701 Applicazioni della saldatura a resistenza Figura 22 - Saldatura a rilievi. • Gli acciai bassolegati sono sicuramente i metalli che meglio si prestano e quindi più utilizzati per tutte le applicazioni di saldatura a rulli. • Per gli acciai ricoperti (un campo di applicazione tipico del processo) valgono le stesse considerazioni fatte per la saldatura a punti. In questo caso le difficoltà possono riscontrarsi sulla pulizia dei rulli e, di conseguenza, sulla durata del loro profilo. A causa del materiale di ricopertura, che in genere è stagno o zinco e quindi materiali che facilmente, sotto l’azione del calore, lascia un deposito sul rullo creando una resistenza di contatto variabile, che influisce sui risultati finali; pertanto è indispensabile l’utilizzo di un sistema di trazione tangenziale, in modo da poter pulire la superficie di contatto per mezzo dei rulli zigrinati trainanti. • Gli acciai inossidabili del tipo austenitico sono saldabili con regolazioni molto simili a quelle per l’acciaio bassolegato, è comunque necessario aumentare la pressione di lavoro (di circa il 60%), riducendo opportunamente l’intensità della corrente (indicativamente del 20%). • La saldatura a rulli dell’alluminio presenta alcune difficoltà aggiuntive; si utilizzano parametri simili a quelli per la saldatura a punti, con elevata corrente e pressione; la velocità di avanzamento rulli dovrebbe essere particolarmente bassa (ad esempio 0,20 m al minuto per spessori di circa 3 mm). Sono inoltre necessari particolari accorgimenti per la pulitura della pista dei rulli, per i quali è inoltre richiesto un energico raffreddamento. • Altri metalli e leghe sono saldabili a rulli come a punti; alcune applicazioni sono su leghe di titanio, rame e nichel. 702 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 2.3 Saldatura a rilievi Nella saldatura a rilievi o a proiezione (in inglese projection welding) la corrente di saldatura viene fatta passare attraverso opportuni rilievi ottenuti o presenti sul pezzo, concentrando quindi la corrente in questi punti che, una volta fusi, costituiscono il punto di saldatura (Fig. 22). Questa tecnologia permette quindi di superare i seguenti limiti della saldatura a resistenza a punti: • l’effettuazione di un certo numero di saldature vicine fra di loro sullo stesso particolare comporta la presenza dell’effetto shunt; • l’esecuzione di punti sequenziali, moltiplica il tempo dell’applicazione in proporzione al numero di punti da effettuare, e quindi incrementa notevolmente i tempi di lavorazione e di manipolazione del pezzo; • molti particolari presentano geometrie non accoppiabili con gli elettrodi. 2.3.1 Caratteristiche dei rilievi I rilievi sostituiscono la punta dell’elettrodo in saldatura a punti nelle funzioni di concentrare la pressione e la corrente; essi devono quindi soddisfare le seguenti esigenze: • essere abbastanza robusti per non cedere sotto la pressione a freddo prima che venga applicata la corrente; • avere larghezza sufficiente per determinare nel metallo a contatto una zona fusa abbastanza larga che assi- Figura 23 - Rilievo tronco-conico. Figura 24 - Rilievo emisferico. curi al punto di saldatura le volute dimensioni; • non essere troppo rigidi o di massa eccessiva onde garantire, per deformazione plastica e fusione, il combaciamento delle lamiere, a saldatura avvenuta; • avere tutti la stessa altezza per assicurare buon contatto e quindi un passaggio uniforme di corrente fin dall’inizio della saldatura ed essere preferibilmente disposti in simmetria, in modo da permettere una perfetta equiripartizione della corrente. La saldatura a rilievi può essere applicata sia a lamiere, opportunamente preparate (rilievi artificiali) sia ad elementi che presentano, per la loro natura geometrica, opportune escrescenze (rilievi naturali). Nel primo caso si usano in genere geometrie emisferiche (realizzate con Figura 25 - Applicazioni della saldatura a rilievi (rilievi naturali). Applicazioni della saldatura a resistenza Figura 27 - Saldatura a rilievi di barrette a croce. Figura 26 - Particolare del sistema porta elettrodi per la saldatura a rilievi. punzone tronco conico), per spessori tra 0,5 e 2,5 mm, quelli tronco conici per spessori fino a 5 mm; mentre per spessori molto piccoli si preferiscono rilievi allungati (Figg. 23 e 24). Casi tipici di rilievi naturali sono la saldatura di tondi, barrette (ad esempio per reti elettrosaldate), prigionieri, viti, dadi, bulloni (Fig. 25). 2.3.2 Apparecchiature La saldatrice specifica per questa tecnologia (spesso chiamata semplicemente pressa) è molto simile a quella utilizzata per la saldatura a resistenza a punti, da cui si differenzia per il sistema portaelet- trodi, costituto in genere da due piastre scanalate (Fig. 26) atte a sostenere utensili specifici per ricoprire e premere la totalità della superficie occupata dalle proiezioni o per contenere i pezzi dotati di rilievi naturali. La Figura 27 mostra, a titolo di esempio, le piastre per la saldatura di barrette a croce. Il cilindro per l’applicazione della pressione di saldatura deve inoltre essere caratterizzato da bassa inerzia, proprietà fondamentale per garantire una corretta dinamica di formazione dei punti in corrispondenza dei rilievi; è infatti opportuno considerare che in questa tecnologia manca, rispetto alla puntatura, l’azione contenitiva del guscio plastico e, quindi, la tenuta del materiale fuso è data solo dalla velocità del cilindro di seguire l’affossamento dei rilievi; ogni ritardo o lentezza nel seguire tale affos- samento può provocare proiezioni di materiale verso l’esterno, soffiature e cricche interne con riduzione, quindi, delle caratteristiche dei giunti. Il trasformatore, infine, deve avere caratteristiche di potenza tali da sostenere gli elevati valori di corrente necessari nel caso il numero di proiezioni saldate contemporaneamente sia elevato (la corrente risulta infatti crescente con il numero di esse). 2.3.3 Applicazioni ai materiali L’applicazione della saldatura a rilievi è fortemente vincolata alle caratteristiche meccaniche del metallo saldato, in quanto è necessario che le proiezioni siano in grado di sostenere la pressione applicata prima del passaggio della corrente (in fase di accostamento), senza deformarsi. Considerato questo fattore e le caratteristiche generali di saldabilità a TABELLA III - Parametri tipici per la saldatura a rilievi di acciai bassolegati al carbonio. Saldatura di 1° rilievo* Rilievo Saldatura di più di 3 rilievi** Ø [mm] Altezza [mm] Distanza [mm] Tempo [cicli] Forza F [kN] Corrente [kA] Tempo [cicli] Forza F2 [kN] Corrente [kA] Ø nocciolo [mm] 0,5 2,9 0,55 16 2 0,7 4,4 5 0,4 2,9 4,1 0.6 3,1 0,6 17 2 0,8 4,9 5 0,4 3,1 4,3 0,7 3,2 0,65 17 2 0,9 5,5 7 0,4 3,3 4,5 0,9 3,4 0,7 18 3 1,1 6,6 9 0,5 3,8 4,8 1,0 3,5 0,8 18 4 1,3 7,3 10 0,6 4,1 4,9 Spessore [mm] 1 3,6 0,9 18 4 1,5 8 12 0,7 4,3 5,1 1,2 3,7 0,95 19 6 1,8 8,8 16 1,0 4,6 5,2 1,5 3,8 1,1 19 8 2,4 10,3 22 1,5 5,4 5,1 2 4,6 1,2 23 12 3,6 11,8 29 2,1 6,4 6,5 2,5 6,1 1,4 32 16 5,5 14,1 40 3,3 8,0 8,5 3 6,9 1,5 38 19 6,7 14,8 50 4,0 9,2 9,7 3,5 7,6 1,6 41 20 8,3 15,3 55 4,5 9,9 10,7 4 8,5 1,7 46 25 9,0 16,1 60 5,1 10,9 12 * o di più rilievi, posti molto distante tra loro (i valori di pressione e corrente devono essere moltiplicati per il numero di questi). ** I valori di pressione e di corrente sono riferiti al singolo rilievo. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 703 Applicazioni della saldatura a resistenza resistenza dei principali metalli in impiego industriale, è possibile sintetizzare le caratteristiche di applicazione del processo ai differenti materiali come segue. • Gli acciai bassolegati si prestano egregiamente alle applicazioni di saldatura a rilievi. I parametri di tempo, corrente e pressione per la saldatura di un solo rilievo sono equivalenti a quelli previsti nella saldatura a punti su lamiere di pari spessore. Nel caso di saldature con un maggiore numero di proiezioni, se le stesse sono sistemate lontane fra di loro, i valori di corrente e di forza possono essere semplicemente moltiplicate per il numero di queste; se invece queste risultano vicine e poste sullo stesso piano, è possibile ridurre opportunamente i valori di corrente (Tab. III). • La saldatura di acciai ricoperti (zincati, stagnati, piombati) necessita fondamentalmente delle stesse regolazioni dell’acciaio bassolegato. La presenza del materiale di ricopertura può tuttavia richiedere l’inserimento di una breve fase di preriscaldo per permettere la volatizzazione della coltre di zinco nei punti di contatto, oppure, nel caso di strati di copertura di alluminio e zinco (Aluzinc) l’uso di un ciclo di corrente a tre impulsi. • La saldatura degli acciai inossidabili può essere svolta considerando le stesse caratteristiche già viste per gli acciai bassolegati, tenendo in considerazioni le caratteristiche del materiale che, come detto per la saldatura a punti, avendo una resistenza elettrica elevata ed essendo molto sensibile alle variazioni di temperatura, richiedono una corrente più limitata ed una pressione più elevata con un tempo di saldatura il più breve possibile. • Le applicazioni di saldatura a proiezione dell’alluminio, del rame e di altre leghe non ferrose è limitata dalle caratteristiche meccaniche delle proiezioni; è tuttavia possibile applicare il processo nel caso di rilievi naturali (ad esempio trecce e reti in rame o sue leghe). 2.4 Saldatura a resistenza di testa La saldatura di giunto testa a testa può essere eseguita per resistenza, a scintillio o con metodi misti. 704 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 Le caratteristiche delle apparecchiature, i parametri e le applicazioni sono comunque simili, e verranno trattate congiuntamente. 2.4.1 Saldatura di testa a resistenza pura In questo processo (in inglese denominato upset welding) la saldatura è eseguita su tutta la superficie affacciata delle parti da unire tra due elementi serrati fra due morse, alimentate dal secondario del trasformatore di saldatura, una delle quali fissa e l’altra mobile orizzontalmente (Fig. 28); alla morsa mobile è applicato uno sforzo di compressione ponendo così in pressione le teste mentre il passaggio della corrente permette il riscaldamento di tutta la zona dei pezzi fra le morse e specialmente, grazie alla resistenza di contatto, le superfici da saldare. Quando queste hanno raggiunto la temperatura di forgiatura, raggiungendo il campo di plasticità, un forte aumento di pressione produce il ricalcamento delle due teste; contemporaneamente, si interrompe il passaggio della corrente e si provvede, mantenendo la pressione, alla forgiatura finale. Si ottiene in tal modo una sezione gonfiata, leggermente rientrante in corrispondenza della superficie di unione; se necessario tale rigonfiamento viene poi eliminato con lavorazione per asportazione di truciolo (Fig. 29). Una grande influenza sulla riuscita dell’operazione ha lo stato delle superfici da saldare e di quelle di contatto delle morse, che devono essere ben lisce, pulite e combacianti, le prime per ripartire bene il calore su tutta la sezione, le seconde per abbassare al massimo la resistenza di contatto. La saldatura può inoltre essere eseguita solo su superfici aventi forma ed area identiche e su metalli uguali, affinchè la stessa capacità termica delle teste da saldare garantisca il contemporaneo uguale innalzamento termico delle stesse. La saldatura a resistenza di testa può essere applicata ad una grande varietà di metalli, praticamente quasi tutti quelli saldabili a punti; si possono inoltre saldare di testa il rame e i bronzi ed anche l’alluminio e le leghe leggere. La limitazione principale riguarda le dimensioni dei pezzi: praticamente non è possibile saldare superfici in cui una di- Figura 28 - Principio esecutivo della saldatura a resistenza di testa. Figura 29 - Aspetto di una barra saldata a resistenza di testa. mensione sia inferiore a 1 mm, nè superare, su acciaio dolce, sezioni corrispondenti a diametri di 200 ÷ 300 mm. Anche per questi motivi, la saldatura di testa è spesso sostituita da quella a scintillio, trattata nel paragrafo successivo 2.4.2 Saldatura di testa a scintillio La saldatura a scintillio (in inglese flash welding) si esegue con una apparecchiatura analoga a quella vista per la saldatura di testa a resistenza, ma il principio e la successione operativa sono differenti (Figg. 30 e 31). Le due superfici da saldare vengono accostate, ma non compresse, in modo che il contatto si realizzi solo attraverso qualche asperità di superficie. Inviando la corrente nel circuito di saldatura, essa si concentra con notevole densità nei Figura 30 - Schema dell'apparecchiatura per la saldatura scintillio. Applicazioni della saldatura a resistenza Figura 31 - Alcune fasi della saldatura a scintillio. punti di contatto che, per effetto Joule, sono portati a fusione; le goccioline di metallo fuso, sotto l’azione della fortissima corrente che le percorre, esplodono e sono proiettate in minuti spruzzi all’esterno della superficie di contatto, mentre una parte del metallo volatilizza. Ciò determina la formazione di piccole cavità, tra le quali scoccano piccoli archi elettrici (scintille); la debole pressione applicata ai pezzi fa avanzare il pezzo mobile e porta in contatto altre asperità, in modo che lo scintillio si propaghi gradualmente a tutta l’ampiezza delle superfici affacciate, ricoprendole di un velo liquido e portando le teste dei pezzi allo stato pastoso. Raggiunta una temperatura sufficiente su tutta la superficie da saldare e nella zona adiacente, si applica una forte e brusca pressione fra i pezzi; il velo liquido (con le impurezze ed ossidi che contiene) viene scacciato all’esterno, le teste in parte si compenetrano e in parte si ricalcano, mentre la corrente viene interrotta non appena le superfici sono decisamente combacianti: si realizza così per ricristallizzazione l’unione saldata (si tratta di un processo di saldatura allo stato solido). Lo scintillio fra le superfici affacciate, che precede e prepara la saldatura per pressione, è particolarmente interessante sotto due punti di vista: • il riscaldamento dei pezzi è realizzato, nel suo insieme, per effetto Joule; ma nell’immediata vicinanza delle superfici da saldare il riscaldamento per resistenza ohmica ha scarsa importanza rispetto a quello dovuto al calore sviluppato dallo scintillio e dalla combustione di particelle di metallo; ciò permette di con- centrare notevolmente il calore solo sulle superfici da saldare riscaldando minimamente le zone limitrofe; • la pulitura delle superfici è realizzata essenzialmente attraverso l’espulsione sotto forma di spruzzi e di gocce metalliche del velo liquido provocata dai brevi archi fra le cavità simmetriche che si formano sulle superfici affacciate; in tale velo liquido si sciolgono infatti gli ossidi di ferro che inevitabilmente si formano a contatto con l’aria e tutte le impurezze che eventualmente si trovano sulle superfici stesse. Conseguentemente i vantaggi di questo processo rispetto a quello a resistenza di testa, sono i seguenti: • non è richiesta la preparazione delle superfici anche se le saldature risultano prive di ossidi; • il riscaldamento è più localizzato e conseguentemente si ottengono minori deformazioni, migliori caratteristiche meccaniche e minore consumo di corrente; • è possibile la saldatura di superfici estese; • è possibile saldare superfici e materiali a diversa conduttività termica. Tra gli svantaggi principali, vanno considerati la presenza delle scintille, che possono interessare zone del pezzo anche molto lontane dalla saldatura (Fig. 32) e di una zona ricalcata molto irregolare ed appariscente, che può rendere necessaria una ulteriore lavorazione di finitura. 2.4.3 Metodo misto Talvolta, prima della esecuzione della fase di scintillio, viene applicato un certo preriscaldo con le superfici a contatto per facilitare l’innesco del processo, considerando che le elevate temperature possono favorire l’innesco dell’arco elettrico (effetto termoionico). Figura 32 - Saldatura a scintillio di un anello per motore aeronautico (diametro 1,2 m). In questo caso si parla spesso di saldatura testa a testa con metodo misto. 2.4.4 Parametri di saldatura I parametri di esecuzione sono più numerosi nella saldatura testa a testa che negli altri casi di saldatura a resistenza: • l’intensità di corrente di saldatura (o la potenza elettrica della macchina), che può essere indicativamente calcolata come 10 kW ogni cm2 di sezione (acciaio al carbonio), anche se i valori possono cambiare notevolmente in funzione delle caratteristiche geometriche dei giunti da unire e della tipologia di processo (a resistenza, a scintillio o misto); • la tensione di saldatura, ha un ruolo importante per il metodo a scintillio, in quanto facilita l’innesco degli archi elettrici tra le due superfici affacciate; valori troppo elevati possono tuttavia provocare la formazioni di microcrateri sulle stesse, in cui può restare intrappolato ossido che, al termine della saldatura, produce incollature (talvolta sono utilizzati due valori differenti, l’uno per l’innesco - più elevato - e l’altro per il proseguimento della fase di scintillio); Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 705 Applicazioni della saldatura a resistenza • la velocità di avanzamento del pezzo deve essere tale da accompagnare il cedimento delle superfici, ed è quindi legata alle caratteristiche ad alta temperatura delle superfici da saldare, dimensione ed estensione della sezione saldata, al consumo di metallo ed alla temperatura raggiunta durante la fase di scintillio; • il tempo di scintillio deve essere sufficiente a realizzare le condizioni temperatura e pulizia necessarie all’ottenimento della saldatura (è tipicamente dell’ordine di qualche secondo per ogni mm di spessore, nel caso di saldatura di lamiere o tubi); • lo sforzo di ricalcamento è regolato così come la velocità di avanzamento (i due parametri sono tra loro correlati); valori eccessivi possono provocare notevole espulsione di metallo e un eccessivo raffreddamento delle superfici, valori troppo bassi possono provocare espulsione insufficiente e quindi difficoltà di saldatura per una elevata rugosità superficiale. La Figura 33 mostra un tipico ciclo di saldatura, utilizzando la terminologia anglosassone sempre più frequentemente riportata sulle apparecchiature. La Tabella IV riporta invece alcuni parametri tipici per la saldatura a scintillio di acciaio al carbonio. 2.4.5 Apparecchiature Le apparecchiature per la saldatura di testa a resistenza si presentano con caratteristiche tecniche notevolmente differenti rispetto a quelle per la saldatura a resistenza viste ai paragrafi precedenti, a causa della differente geometria dei pezzi, e delle notevoli potenze e pressioni richieste per la realizzazione dei giunti. Figura 33 - Ciclo di pressione e corrente per la saldatura a scintillio. Figura 34 - Apparecchiatura per la saldatura a scintillio di rotaie. TABELLA IV - Parametri tipici per la saldatura a scintillio di acciaio al carbonio. Sezione da saldare [mm2] Potenza [kW] Corrente [kA] Tensione [V] Sforzo di ricalcamento [kN] 500 50 9,5 5,3 23 1000 100 16 6,2 50 2000 160 21 7,8 108 3000 230 25 9,2 177 4000 290 28 10,3 255 5000 330 30 11,2 340’ 706 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 Applicazioni della saldatura a resistenza Elemento fisso Elemento mobile Aspetto del giunto dopo la saldatura Trasformatore Figura 35 - Saldatura di cerchioni per impiego automobilistico. Figura 36 - Saldatura degli anelli di catene. La configurazione tipica è di tipo a banco, con teste di lavoro ad azione orizzontale. La movimentazione degli elettrodi può essere ottenuta con sistemi a camma (come nello schema della Figura 34) o con sistemi pneumatici o idraulici e, per sezioni di saldatura ridotti, con elettroattuatori. Gli elettrodi (o morse) devono avere come caratteristica principale quella di essere buon conduttore di corrente per limitarne il riscaldamento; si utilizzano leghe rame - cadmio o rame - cadmio - cromo, talvolta con inserti in leghe o sinterizzati di tungsteno nei punti di maggiore usura. Le morse hanno generalmente geometria specifica in relazione al pezzo da saldare, in quanto devono adattarsi nel migliore modo alla forma dei pezzi e per svolgere le loro giunzioni con minore usura. Il caricamento dei pezzi, infine, può essere di tipo manuale o automatico, ma deve essere eseguito in ogni caso con particolare cura, allo scopo di garantire la maggiore regolarità di accoppiamento dei pezzi possibile. 2.4.6 Esempi di applicazione La saldatura a resistenza di testa è generalmente applicata alla produzione di serie di elementi di dimensioni non eccessive; casi tipici sono la saldatura dei cerchioni in acciaio per impiego automobilistico (Fig. 35), la saldatura delle rotaie, la saldatura degli anelli delle catene (Fig. 36), di alberi di trasmissione, di piccole travi e billette in acciaieria (Fig. 37). Welding Process Figura 37 - Saldatura di billette (apparecchiatura). Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 707 ATTENZIONE: Utilizzatori dell’ossitaglio e del plasma ad aria Il nuovo HSD130 aumenta sensibilmente la vostra produttività e riduce i vostri costi operativi… È semplice! • Velocità di taglio decisamente maggiori • Nessuna lavorazione di finitura secondaria grazie al taglio praticamente senza bava • Ciclo di lavoro del 100% • Nessun preriscaldamento o ritardo di sfondamento I risultati sono evidenti: alta produttività e bassi costi operativi. Plasma HySpeed HSD130… Facile da usare, affidabile ed incredibilmente produttivo Metri tagliati per ora 180 Costo per metro di taglio Comprende i costi di manodopera 160 140 120 100 80 60 Metri 40 20 0 HySpeed Plasma Plasma ad aria Ossitaglio HSD130 (130 A) (100 A) HySpeed Plasma Plasma ad aria Ossitaglio HSD130 (130 A) (100 A) Nuovo! 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Questi, dopo scanner laser ad altissima risoluzione (25÷100 μm), si disattivano e consentono di evidenziare l’informazione direttamente su schermo PC. Inoltre, lo schermo così disattivato è immediatamente riutilizzabile (per migliaia di volte, se razionalmente impiegato!). I principali vantaggi della tecnica sono, oltre al rimpiego dello schermo: • fine del classico trattamento di sviluppo in camera oscura e, di conseguenza, oltre al guadagno di tempo, all’eliminazione del problema di smaltimento dei residui chimici altamente inquinanti; • recupero di informazioni radiografiche su zone “troppo chiare o scure” • • • non leggibili su classica pellicola: speciali programmi pre-installati in computer consentono, oltre alla lettura di tali zone, di evitare più esposizioni radiografiche; elaborazione elettronica delle immagini, quali ingrandimenti radiografici (interessanti nel campo delle microsaldature su componenti elettronici); valutazione esatta delle aree con indicazioni, delle distanze tra queste, evitando valutazioni personali da parte del lettore radiografico; immagazzinamento di migliaia di radiografie in disco ottico, invio di informazioni tramite e-mail, ecc; grazie all’elevatissima tonalità di grigi elaborabili elettronicamente (sino a 65.000!) sono immediatamente determinabili, su tutta l’immagine radiografica, gli spessori del manufatto in esame, grazie ai valori dei grigi ottenuti da spessori noti. Ciò consente l’immediata valutazione di zone corrose, assottigliamenti per usura, ecc; l’elevata sensibilità alle radiazioni degli schermi al fosforo di ultimissima generazione consente di ottenere radiografie digitali con bassi valori di radiazione. Conseguentemente si riducono i tempi di esposizione (anche del 50%): oltre all’aumento di produttività si ha una riduzione, per le esposizioni all’aperto, della distanza di sicurezza. È infine doveroso osservare che imponendo uno scanner ad altissima risoluzione inevitabilmente aumenterà il tempo di formazione dell’immagine: uno schermo 10 x 24 cm scansito con una risoluzione di 25 μ m impiegherà 4-6 minuti a fornire l’immagine e occuperà una memoria di 153 Mb. Dott. Giovanni Calcagno (IIS) Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 711 27-30 maggio 2008 - Rho Biennale Internazionale dell’Automazione, Strumentazione, Microelettronica e ICT per l’Industria Il mondo dell’automazione, strumentazione, elettronica e delle soluzioni informatiche per l’industria si dà appuntamento a fieramilano per un’imperdibile opportunità di business, aggiornamento professionale e confronto con il mercato. In più la rinnovata concomitanza con Fluidtrans Compomac, Mechanical Power Transmission & Motion Control e BI.MAN creerà un unico grande evento fortemente sinergico, la Technology Exhibitions Week, che riunirà tutta la filiera di prodotti e soluzioni per l’industria di processo e manifatturiera. Guarda al futuro del tuo business: partecipa a BIAS 2008! Organizzato da In collaborazione con Partners ASSOCIAZIONE ITALIANA STRUMENTISTI Per informazioni F&M Fiere & Mostre Srl - Via Caldera 21/C - 20153 Milano Tel. +39 02 40922560 - Fax +39 02 40922599 [email protected] In contemporanea con www.fieremostre.it IIS News Terza Conferenza Internazionale sulle tecnologie di saldatura a Saltillo, Coahuila - Messico Dal 5 al 7 Settembre 2007 si è svolta a Saltillo, nella regione di Coahuila nel polo più industriale del Messico (150 km a nord di Monterrey), la terza Conferenza Internazionale sulle tecnologie di saldatura, organizzata da COMIMSACorporacion Mexicana de Investigation En Materiales, S.A. de C.V. Parallelamente alla Conferenza sono stati organizzati una grande esposizione di aziende produttrici di apparecchiature o fornitrici di servizi industriali nel campo delle costruzioni saldate, le prove finali di una competizione nazionale “Welder Skills Olimpics” con premiazione dei migliori saldatori messicani, un’esposizione di opere d’arte realizzate con procedimenti di saldatura e taglio. Il programma tecnico prevedeva una trentina di relazioni ad alto profilo tecnico-scientifico, altrettante presentazioni fatte da noti marchi commerciali ed una decina di corsi specialistici. Per l’Istituto, l’Ing. Franco Lezzi ha presentato la relazione di apertura dei lavori “Technical trends and innovation of welding technology” e, successivamente, il Prof. Arturo Reyes ha presentato il risultato di una serie di prove sperimentali fatte nello scorso mese di Luglio presso il Laboratorio Processi L’Ing. Franco Lezzi con il Direttore Generale di COMIMSA, José Antonio Lazcano Ponce. Speciali dell’IIS con la relazione: “Impact of the welding process in microstructure and hardness of AHSS (DP and TRIP), applying the GMAW: CMT, Brazing: CMT and Laser LBW-CO 2 process” preparata con la collaborazione dei ricercatori IIS Dott. M. Volpone, Ing. S. Muller e Ing. G. Rutili. A seguito di tale positiva esperienza è stato preparato un protocollo d’intesa per future collaborazioni fra IIS e COMIMSA, sia nel campo della ricerca che per i servizi industriali, la cui formalizzazione è avvenuta ufficialmente al termine della Conferenza con la cerimonia della firma tra il Direttore Generale di COMIMSA M.C. José Antonio Lazcano Ponce e l’Ing. Franco Lezzi, su delega dell’Ing. Mauro Scasso, Segretario Generale IIS. Da sinistra a destra: H. Villareal Marquez (Direttore Trasferimento Tecnologico), C.A. Gonzales Rodriquez (Direttore Formazione e Sviluppo del Personale) e F.A. Reyes Valdés (Direttore Accademico). Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 713 International Institute of European Welding Federation Notizie International Professional Qualifications in Welding Technology While having my breakfast coffee with a smile in my face, I was thinking that contrarily to what I have heard so often in my life, when I wake up in the morning and get ready to go to work, I actually have a “smile in my face”. My job is fulfilling, I like building these incredible structures, seeing them growing and then crossing them on the streets when I drive around the country, says Fred Price, a young International Welding Specialist who works in a company that builds metal bridges. Fred has started his professional life after being trained and qualified as International Welder and after 5 years getting the job of a welding specialist in this company for which he got the International Diploma, after completing the respective training course. Fred has been one of the 150 000 welding professionals who accepted the challenge of getting an International recognised qualification. He has been erecting bridges in many different countries without being required any other qualification, since his International diploma is recognised by the National Authorities of these countries. The harmonised International Training and Qualification System implemented by EWF(European Welding Federation) back on 1992 and extended to the international community since 2000, through an agreement established between EWF and IIW(International Institute of Welding) is a growing success. 37 countries have now implemented it. Every year the system is implemented in new countries and the number of professionals getting International diplomas increases. The shortage of skilled welders around the world is significant while manufacturing and repairing are growing. A qualified welding professional has no difficulty in finding a well rewarded job. All Europe, Canada, Australia, South Africa, China, Japan,Thailand, etc. have adopted the system and in the last years countries from Latin America, Africa and Middle East have also applied to become members and are in the process of implementing the International System for training and qualification of welding personnel. The system comprises six different welding professional qualifications and is based on a set of rules that create the basis for the quality assurance of its harmonisation worldwide. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 715 IIW-EWF Notizie European Projects In 2000 EWF - European Welding Federation has decided to implement a strategy for promoting collaboration projects in areas of interest for its members. An evaluation of these indicated that the short term goal was to apply for funds to support Training, Qualification and Certification related with the harmonized international system EWF had developed and implemented. This has led to put together a first project EUROWELD under the Leonardo da Vinci programme, where one of the aims was to develop a database of questions to create the basis for a harmonized examination system for qualifying European Welding Engineers,Technologists and Specialists.The results of this project are now being implemented in 34 countries including all EWF members and more 5 countries from other regions. Also aiming at addressing research and technology development EWF has been active in topics such as health and safety, ergonomics and standardization, among others. Since EWF and its members have started collaboration in EU projects, 13 were approved, mainly focusing Research and Technology Development and Training, Qualification and Certification. The funding received to support these activities has reached approximately 3 million euros, matched in equal value by investment from the partners in the projects.The projects generated results which are being disseminated through the EWF network (around 10.000 companies, 50.000 individual members) and implemented in a large number of companies in Europe. 716 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 Salute, Sicurezza e Ambiente Gli strumenti per un ambiente di lavoro sostenibile in saldatura La saldatura è una tecnologia estremamente complessa, che coinvolge parecchi materiali e tecnologie. La valutazione del rischio per la fabbricazione di prodotti saldati risulta, se possibile, ancora maggiormente complessa, per effetto del numero di discipline coinvolte. Tale situazione risulta evidente provando ad eseguire una prima, semplificata, classificazione degli aspetti di rischio, suddividendoli in due categorie. La prima riguarda quelli dovuti ad agenti fisici, includendo radiazioni, rumore, calore, pericoli elettrici, campi elettromagnetici, e altri comunque legati all’ambiente di lavoro; la seconda include quelli legati ad agenti chimici, con riferimento a gas e particolati sviluppati durante la saldatura (i cosiddetti “fumi di saldatura”) e a tutte le altre sostanze chimiche usate durante l’intero ciclo di fabbricazione. Conseguentemente, lo studio dei fenomeni caratteristici della fabbricazione mediante saldatura e dei relativi effetti sull’uomo rende necessarie conoscenze specialistiche in tecnologia e metallurgia della saldatura, progettazione, igiene industriale, medicina, ergonomia, epidemiologia, chimica e molte altre discipline. La presenza di una piattaforma di scambio di tali conoscenze è uno strumento essenziale per lo svolgimento delle valutazioni; allo scopo, molti gruppi di lavoro sono stati costituiti sia a livello nazionale che internazionale, ma è opportuno considerare che, in molti casi, essi si pongono obiettivi differenti, poiché l’ambiente medico-scientifico sembra essere interessato al solo studio degli effetti sui lavoratori indipendentemente dal processo di fabbricazione, mentre il mondo tecnologico mostra maggiore attenzione allo sviluppo di schemi appropriati per bilanciare la salvaguardia della salute con le esigenze industriali di competitività sul mercato. L’IIW (Istituto Internazionale della Saldatura) agisce in questo complesso panorama fin dalla sua fondazione, quando fu creata un’unità di lavoro dedita a queste tematiche (Commissione VIII - “Health and Safety”, recentemente riorganizzata includendo le tematiche ambientali in “Health, Safety and Environment”); in essa si ritrovano esperti e delegati internazionali appartenenti ad un ampio spettro di discipline, sia a livello industriale sia a quello accademico. Moltissime tematiche sono state affrontate nel passato, e molte sono tuttora considerate al momento oggetto di discussione e lavoro; tra esse, ad esempio, si possono considerare gli effetti del manganese disponibile nei fumi di saldatura ed il relativo effetto sul sistema nervoso centrale, la valutazione del possibile eccesso di rischio per i saldatori di contrarre il cancro ai polmoni, gli effetti dei gas sviluppati durante la saldatura, il miglioramento delle condizioni ergonomiche di lavoro per ridurre i disturbi muscoloscheletrici. Contemporaneamente, la Commissione è attualmente impegnata nel processo di normazione a livello internazionale, con lo scopo di produrre dei report tecnici per conto dell’ISO (Organizzazione Internazionale di Standardizzazione) su molte tematiche, tra cui i costituenti dei fumi di saldatura, l’uso di elettrodi toriati nella saldatura TIG e una check list per la valutazione del rischio. Tuttavia, la situazione della Commissione VIII è da considerarsi una rara eccezione, poiché accade, forse troppo spesso, che documenti circolanti nell’ambiente delle scienze e della medicina mostrino una vera carenza di conoscenza delle pratiche industriali, e che, dall’altra parte, pur essendo alta la richiesta di partecipazione da parte di esperti (dottori in medicina ed igienisti industriali) a congressi e manifestazioni tecniche rivolte alla salute e sicurezza in saldatura, la relativa presenza è modesta. Il caso dei fumi di saldatura è a dir poco esemplare di questa situazione; l’industria manifatturiera della saldatura appare spesso schiacciata tra livelli di esposizioni sempre decrescenti e la Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 717 Salute, Sicurezza e Ambiente necessità di combattere sul mercato con i paesi in via di sviluppo, che operano in regimi meno controllati. A ciò si aggiunge che tali limiti derivano da valutazioni effettuate per ambienti differenti da quelli dell’officina o del cantiere e, conseguentemente, la valutazione risulta molto spesso complessa se non impossibile, sia per motivi tecnici sia per l’elevato numero di elementi di disturbo, rendendo quindi molto difficile dimostrare la conformità alla legge. Da un punto di vista tecnico, uno strumento efficace per risolvere la questione potrebbe essere l’uso di modelli e criteri specifici per la concezione del processo di fabbricazione attraverso l’applicazione di schemi di gestione per la salute e sicurezza, che è opportuno siano completamente integrati con il processo di fabbricazione dal punto di vista economico, conducendo ad un uso ottimizzato delle risorse umane e naturali in genere, pur garantendo una gestione appropriata della qualità del prodotto. I due elementi essenziali che devono essere considerati in ogni possibile schema sono la presenza di un corretto sistema di gestione del processo di fabbricazione (e la recente norma UNI EN ISO 3834 “Requisiti di qualità nella saldatura per fusione di materiali metallici” è sicuramente la migliore base tecnica) e l’adeguata competenza sugli aspetti coinvolti del personale operante a tutti i livelli, inclusi saldatori, operatori di saldatura, coordinatori di saldatura, management e igienisti industriali. Alcuni sforzi sono stati già fatti in Europa (in EWF, in particolare) ed in Australia, dove sono disponibili schemi per la gestione della salute e sicurezza in saldatura a scopo di applicazione e certificazione su base volontaria, ma l’assenza di un riconoscimento adeguato da parte delle autorità nazionali potrebbe indurre l’industria a considerare questo come semplice esercizio tecnico fine a sé stesso. Identificare un approccio internazionale condiviso potrebbe essere una soluzione per ridurre, se non abolire, proprio quelle barriere che impediscono di trovare una soluzione precisa a queste problematiche; l’IIW (e gli istituti nazionali della saldatura) possono coprire un ruolo determinante in questo processo, purché ottengano un più ampio riconoscimento internazionale includendo i settori medico-scientifici a livello sia industriale che accademico. Fare promozione in questo senso non è un’operazione strategica di marketing, ma lo strumento per migliorare la qualità della vita attraverso l’uso dell’innovazione tecnologica (improving quality of life through optimum use and innovation of welding and joining technologies è la “mission” dell’IIW, infatti). In ogni caso, l’elemento fondamentale per raggiungere l’obiettivo di un ambiente di lavoro sostenibile è lo scambio di conoscenza; ogni sforzo in questa direzione svolto a livello nazionale ed internazionale potrebbe essere inutile se non associato a un consenso diffuso, senza una gestione da parte di personale adeguatamente competente, e se gli approcci che ne conseguono non vengono adottati dal personale esposto, che deve esserne opportunamente informato. Dott. Ing. Luca Costa (IIS) Seminario Europeo sulla saldatura delle rotaie ferroviarie Cambridge 24.01.2007 Il giorno 24 Gennaio si è svolto, presso il “The Welding Institute” di Cambridge (UK), il Seminario Europeo “Education, training, qualification and certification of railway track welders on a common European basis”. Tale Seminario si è tenuto nell’ambito delle attività sviluppate dal progetto di Formazione professionale europea Leonardo da Vinci “Railsafe”. Il Seminario è stato seguito da circa quaranta partecipanti provenienti dagli Enti ferroviari europei, Imprese operanti nel settore dell’armamento ferroviario, Società produttrici di materiali e attrezzature per la saldatura delle rotaie, nonchè dagli Istituti nazionali della Saldatura ed aveva lo scopo di informare sullo stato di esecuzione del progetto stesso, aggiustandone, se del caso, gli indirizzi. In particolare sono stati espressi utili commenti e suggerimenti da parte dei due delegati ufficialmente inviati al Seminario dal Comitato di normazione CEN TC256/SC1/WG4 che, nello specifico, si occupa dei diversi aspetti tecnici concernenti la realizzazione dei binari ferroviari. Anche in virtù di tali commenti verranno specificate meglio le differenze tra diploma e certificati, verrà ulteriormente implementata la procedura descrittiva del procedimento di saldatura alluminotermico nelle sue diverse varianti e modificato il database per la gestione dei saldatori e dei certificati a livello europeo, adattandolo meglio alle necessità delle varie Autorità (Enti) ferroviari nazionali. Per informazioni: Istituto Italiano della Saldatura Ing. Carlo Rosellini; Responsabile Settore Ricerca - Tel. 010 8341 318 – carlo.rosellini @iis.it 718 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 Dalle Associazioni L’export fa crescere la meccanica italiana Anima presenta i dati di andamento del 2006: +10,7% nelle esportazioni, +7,3% nella produzione e +1% nell’occupazione. Aumentano del 46,3% le esportazioni verso l’Asia e del +12,4% verso l’Unione Europea. Nel 2007 la produzione salirà ancora dell’8,1% per un fatturato previsto di oltre 42 miliardi di euro. Un tasso di crescita del 7,3% per una produzione che ha superato i 39 miliardi di euro: è il trend registrato dalla meccanica italiana nel 2006, raggiunto soprattutto grazie all’incremento delle esportazioni che nell’anno passato sono aumentate del 10,7%, toccando i 21 miliardi di euro per una quota pari al 53,4% della produzione. Il dato emerge dal consuntivo annuale presentato da Anima, la Federazione delle Associazioni Nazionali della Industria Meccanica varia e Affine, nel corso dell’assemblea annuale. Con un incremento del 12,4%, l’Unione Europea si conferma anche per il 2006 il primo partner per le esportazioni, con una quota del 49% del totale. Ma il dato più sorprendente viene dall’Asia, che segna un aumento del 46,3% e raggiunge così il 18% dell’export totale. Notevole anche l’incremento registrato Trend Industria Meccanica, 2005-2006-2007 dall’America Centro Sud (+48,8%), la cui quota è però ancora debole (4%). La domanda estera da un lato ha stimolato le esportazioni di beni e servizi e dall’altro ha indotto incoraggianti incrementi negli investimenti delle imprese; fattori che congiuntamente favoriscono un rapido incremento dell'attività produttiva, attesa già per l’anno in corso. Sulla base dei risultati del primo semestre le previsioni per il 2007 sono infatti improntate all’ottimismo. La produzione dell’intero comparto dovrebbe superare i 42 miliardi di euro con una crescita della produzione dell’8,1%, e del 7,8% per le esportazioni (oltre 22 miliardi previsti). L’occupazione, pari a 183.000 addetti, ha registrato un lieve aumento del 1% nel 2005, ed è prevista in ulteriore ripresa per il 2007 (+2%). Area di destinazione delle esportazioni dei prodotti della meccanica varia - anno 2006 valori in euro Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 721 Dalle Associazioni “Il sistema industriale e le prospettive di sviluppo dell’Italia, dalla progettazione di grandi infrastrutture alla spinta verso l’internazionalizzazione” ha spiegato il Presidente di Anima Ettore Riello “sono elementi che ci incoraggiano a proseguire negli investimenti. I risultati ottenuti sono in primo luogo il frutto della volontà degli imprenditori, che dimostrano di poter competere anche in un settore come la meccanica, considerato troppo spesso “maturo” e che si rivela invece essere tra i più vivaci dell’economia italiana. Non possiamo prescindere dal fatto che negli ultimi anni il mondo associativo abbia cambiato radicalmente volto e Anima intende porsi in questo nuovo panorama come una realtà di assoluto riferimento. È una grande sfida quella che vogliamo vincere: rappresentare tutte le imprese del settore, dal Nord al Sud Italia e sederci ai tavoli europei con l’autorevolezza che meritiamo”. Per quanto riguarda l’andamento macrosettoriale, a trainare è ancora il settore energetico che ha chiuso il 2006 con oltre 16 miliardi di euro, segnando un +5,4%, rispetto al 2005 e con previ- Scomposizione della produzione della meccanica varia - anno 2006 sioni per il 2007 di un’ulteriore crescita del 12,5%. Anche il comparto edilizia incrementa del 13% la produzione superando i 12 miliardi di euro, grazie soprattutto ai risultati dei macchinari edili e stradali. In forte ripresa anche il settore della logistica e movimentazione merci con +12,3% e più di un miliardo di euro di produzione. Per il comparto tecnologie e prodotti per l’industria alimentare +5% e +2,7% sia per le macchine e impianti per la sicurezza, sia per tecnologie e prodotti per l’industria. Alessandro Durante (ANIMA) Direttore Comunicazione & Marketing L’Istituto Italiano della Saldatura è attualmente impegnato, unitamente ad altri partner europei, nello svolgimento del progetto di Formazione Professionale Leonardo da Vinci “Hamster”. Nel riquadro sottostante sono descritte sinteticamente le caratteristiche salienti e le finalità di tale progetto. Allo svolgimento del progetto partecipano i seguenti Paesi europei: Grecia, Italia, Norvegia, Portogallo, Repubblica Ceca, Ungheria. Il progetto è iniziato ad Ottobre 2006 e terminerà a Settembre 2008. PMI-HAMSTER Nuovi Modelli Armonizzati per il Trasferimento di Capacità alle PMI, Definenendo le Specifiche di una Banca Di Pezzi Campione Europea per la Saldatura delle Materie Plastiche Le PMI difettano molto spesso di competenza su come strutturare, trasferire, disporre e disseminare le conoscenze tecniche altamente qualificate ottenute in azienda e le capacità pratiche ottenute nel lavoro di ogni giorno. Il progetto abbina soluzioni VCC (Visual Communication and Collaboration) di elevata qualità, moderni strumenti ICT (lnformation and Communication Technologies), nuovi principi pedagogici e metodologie di addestramento innovative, per soddisfare le esigenze di conoscenze delle PMI introducendo il metodo di addestramento AST (Activity Structured Training) che segue il flusso produttivo. RISULTATI ATTESI • Messa a punto di nuove metodologie pedagogiche realizzando un trasferimento di competenze armonizzato • Progettazione di contenuti formativi e di programmi di addestramento degli istruttori che abbinano attività strutturate e presenza a distanza • Specificare i contenuti di una attività strutturata e formazione di istruttori e tutor per la saldatura delle materie plastiche • Validazione delle nuove metodologie di formazione informatizzate per la qualificazione degli istruttori e la gestione degli ambienti formativi in ambito di lavoro • Specifica della composizione di una banca di pezzi campione europea per la saldatura delle materie plastiche 722 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 Dalle Aziende Stabilimento Rivoira di Chivasso: ottimizzazione della produzione e maggiore efficienza, grazie ai lavori di ampliamento In un’ottica di miglior servizio alla clientela e di maggiore efficienza della struttura produttiva, lo stabilimento di Chivasso (uno dei più importanti del settore) di proprietà Rivoira, ha subito, nel corso del 2007, numerosi interventi d i a m p l i a m e n t o p e r c o n s e n t i re l’estensione della produzione ai gas tecnici, medicali ed alimentari. L’area di Chivasso è attualmente divisa in due parti, quella adibita all’imbombolamento dei gas e quella dedicata all’assistenza tecnica nel settore industriale e medicale; su di una superficie totale di 40.000 m2 operano 80 persone, in seguito alle modifiche strutturali eseguite, la capacità produttiva della parte gas in bombole è passata da 2.200.000 m 3 a 4.000.000 m 3, dalle 350.000 alle 500.000 bombole annue movimentate, questo ha richiesto la creazione di un nuovo piazzale, di un’area di imbombolamento ed una per il ghiaccio secco. All’interno del sito di Chivasso è inoltre presente la produzione di gas speciali (con un alto livello di purezza) ed un impianto di purificazione del metano (in Europa esiste una struttura simile in Inghilterra, poco sfruttata) che trasforma il metano grezzo attraverso l’utilizzo di una colonna di frazionamento, funzionante con metodo criogenico ad azoto liquido. Questo impianto è stato negli anni ristrutturato e ingrandito più volte per rispondere alle esigenze del mercato che via via stavano cambiando ed è oggi oggetto di un nuovo studio che permetterà di incrementare ulteriormente la sua produttività. Grazie alla capacità di produrre un metano così puro, è un impianto unico in Europa e serve clienti che provengono dal nord Europa, dall’India, dalla Cina, dal Brasile e da tutti i paesi in cui questo particolare prodotto viene utilizzato per la strumentazione o nel campo dell’elettronica oltre che nella produzione di diamanti sintetici, utilizzando le strutture Praxair per la sua distribuzione. Nel medesimo luogo sono inseriti anche un laboratorio d’analisi, in grado di controllare tutta la produzione dello stabilimento, di supportare le filiali Rivoira e di eseguire, se necessario, analisi presso i clienti aiutandoli nella risoluzione dei problemi; esiste inoltre un reparto dedicato all’elio liquido e alla gestione dei travasi di questo gas presso clienti; tutte le bombole che transitano nello stabilimento sono infine identificate tramite un codice a barre che consente di seguire con estrema precisione i loro spostamenti mantenendo così la completa tracciabilità del prodotto dall’origine fino alla fine del suo ciclo, con il consumo dal cliente stesso. Lo stabilimento è certificato UNI-ENISO 9001:2000 ormai da molti anni e continua nella ricerca e nel mantenimento degli standard qualitativi previsti da questa normativa. Lo stabilimento di Chivasso, data la particolarità dei prodotti trattati, opera in regime di Seveso 2 e ormai da molti Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 725 Dalle Aziende anni ha fatto proprio il motto “zero infortuni, zero incidenti” ottenendo il massimo dei punteggi nei vari controlli e verifiche, che sono continuamente effettuati dai settori sicurezza della Praxair e dagli enti esterni preposti allo scopo. Tale risultato è stato ottenuto con un continuo e proficuo addestramento di tutti i dipendenti dello stabilimento, nessuno escluso, ai concetti della sicurezza “dentro e fuori” il luogo di lavoro. La nuova configurazione dell’impianto si è rivelata molto funzionale, i cambiamenti sono avvenuti senza difficoltà, grazie alla collaborazione ed al gioco di squadra che hanno caratterizzato questa fase di riorganizzazione, trasformandosi in vantaggio per tutti gli interlocutori coinvolti; oltre ad avere razionalizzato l’attività produttiva, logistica e distributiva, si è lavorato sull’organizzazione interna. Nell’immediato futuro sono già previsti altri interventi, tra i quali segnaliamo una radicale trasformazione della logistica, che interesserà le vie d’accesso con l’obiettivo di favorire il passaggio dei mezzi di trasporto delle bombole ed il loro ingresso all’interno dello stabilimento. RIVOIRA S.p.A. Via C. Massaia, 75/4 - 10147 Torino Tel. 011 2253711 - Fax 011 2253701 e-mail: [email protected] www.rivoiragas.it Nuova maschera per saldatura ESAB ESAB offre una gamma completa di prodotti e abbigliamento per la protezione personale, dalla testa ai piedi, per gli operatori nei settori della saldatura e del taglio. Tutti i prodotti ESAB sono conformi alle norme e alla legislazione della Comunità Europea. La nuova serie Eye-Tech II di maschere reattive (auto-oscuranti) è caratterizzata da un design totalmente innovativo, con ottime caratteristiche di protezione, resistenza agli urti, ampiezza del campo visivo, e protezione del collo e delle orecchie. Una guarnizione brevettata sigilla la grande finestra trasparente frontale antigraffio, in modo da impedire totalmente la penetrazione di fumi e polveri e 726 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 garantire lunga vita e completa efficienza all’elemento sensibile LCD. La maschera è dotata di celle solari che mantengono sempre cariche le batterie. Inoltre non è necessario ricordarsi di accendere o spegnere la maschera, perché un dispositivo elettronico la spegne automaticamente se rimane inattiva in un luogo buio per più di 10 minuti, e la riattiva appena viene riportata alla luce. Sono disponibili quattro modelli adatti ai differenti procedimenti di saldatura e taglio, che si differenziano essenzialmente per la gamma dei livelli di oscuramento. Il modello più completo, di uso universale, dispone di regolazione del livello di oscuramento automatico tra 5 e 13 DIN. È anche possibile attivare dall’esterno un livello fisso a 4 DIN per le operazioni di molatura. Anche il livello di sensibilità è regolabile, per conformare la maschera alle esigenze personali dell’operatore. È stata enfatizzata la percezione della leggibilità dei display a caratteri di colore rosso, per agevolare l’operatore a leggere i dati delle apparecchiature di saldatura senza sollevare la maschera. Sono disponibili lenti ottiche con quattro diversi valori di diottria, in modo che l’operatore possa vedere nitidamente senza utilizzare gli eventuali occhiali da vista. Le maschere sono predisposte per l’abbinamento con la serie ESAB di erogatori d’aria e unità filtranti, per garan- tire all’operatore la respirazione di aria fresca e pulita. Le norme sulla sicurezza e sulla protezione della salute nell’ambiente di lavoro vengono continuamente migliorate. La ESAB è quindi impegnata a fornire una gamma di prodotti che sia sempre all’altezza delle crescenti esigenze del mercato. ESAB Saldatura S.p.A. Via Mattei 24 - 20010 Mesero (MI) Tel. 02 979681 - Fax 02 97289300 e-mail: [email protected] www.esab.it Nuovi sistemi per una confortevole saldatura TIG e con elettrodo Gli utenti che operano nel settore della lavorazione dei metalli, sia nella produzione automobilistica o nella costruzione navale, sia nella realizzazione di tubature o container, sia nel montaggio e nella manutenzione, necessitano di sistemi particolarmente efficienti per la saldatura TIG (tungsteno-gas inerte) e con elettrodo. Una novità Fronius offre loro oggi, anche nella classe di potenza da 250 a 300 ampere, i vantaggi dei sistemi di saldatura completamente digitalizzati: risultati di saldatura riproducibili, riduzione al minimo della rumorosità e comandi intuitivi (variante Comfort). I sistemi MagicWave 2500/3000 e TransTig 2500/3000 per la saldatura a corrente alternata e continua, sono perfetti per l’uso manuale e automatizzato, ma anche per la saldatura con filo a freddo. Ognuno dei quattro nuovi modelli è disponibile anche nella variante Multivoltage e garantisce l’impiego universale grazie alla c o m m u t a z i o n e f ra diverse tensioni di rete. La comprovata tecnologia Active Wave conferisce peraltro a queste quattro “new entry” un arco voltaico stabile e silenzioso, sotto gli 80 dbA. I sistemi sono perfetti sia per la lavorazione Dalle Aziende automatizzata sia per l’impiego mobile in saldatura manuale, per esempio in cantiere, infatti pesa meno di 25 kg. L’utente può saldare in maniera ottimale lamiere di acciai fortemente o poco legati, di alluminio o di metalli non ferrosi. MagicWave 2500/3000 e TransTig 2500/3000, nella versione standard, funzionano a tre fasi con 400 Volt. Utilizzabili a temperature fra i -25°C e i 55°C, questi sistemi possono essere utilizzati praticamente in tutte le aree climatiche della Terra. La variante Multivoltage permette inoltre l’utilizzo internazionale, con diverse tensioni di uscita monofasi o trifasi, da 200 a 460 V. Lavoro ancora più agevole per gli utenti delle varianti Comfort di MagicWave 2500/3000 e TransTig 2500/3000: i messaggi sul display, in testo chiaro e disponibili in più lingue, semplificano l’utilizzo e visualizzano lo stato di avanzamento del processo. I parametri supplementari possono essere impostati comodamente mediante la guida menu. La nuova torcia per saldatura TIG raffreddata ad acqua, TTW 2500, con la sua forma ergonomica, offre tutto il comfort di utilizzo dei nuovi generatori digitali TIG. Si può utilizzare anche tenendola come se fosse una penna. Una protezione antipiegatura alleggerisce il fascio cavi e garantisce così la guida precisa della torcia per saldatura. FRONIUS Via Monte Pasubio, 137 - 36010 Zanè (VI) Tel. 0445 804444 - Fax 0445 804400 e-mail: [email protected] www.fronius.com TS 4.20 2D: taglia e salda al laser le lamiere piane TS 4.20 2D è la sigla che identifica il nuovissimo impianto sviluppato da Tube Tech Machinery per il taglio e la saldatura di lamiere piane. L’impianto, completamente automatico, è in grado di rifilare e saldare lamiere tramite una speciale testa in grado di eseguire sia il taglio che la saldatura, sviluppata e realizzata da TTM in sinergia con Trumpf e Precitec, che hanno fornito alcune parti del sistema. Con questa nuova soluzione, studiata per le specifiche esigenze del cliente, ancora una volta TTM si propone come MECSPE 2008 - Una città in movimento da toccare con mano un fornitore partner di idee che si traducono in macchine innovative, affidabili e tecnologicamente avanzate. Ricordiamo che il core business di TTM sono gli impianti di taglio laser destinati alla lavorazione del tubo di grosse dimensioni e che quindi, con la TS 4.20 2D, l’azienda ha affrontato un ambito produttivo nuovo. “La nostra missione, infatti, non è semplicemente la fornitura di un impianto, ma la soluzione di un problema tecnologico, con la totale soddisfazione del cliente che ripone in noi la sua fiducia”. L’impianto costruito permette di realizzare formati di lamiere da 4 x 20 m, ma il limite dimensionale si può spingere ben oltre. Le lamiere che possono essere lavorate hanno dimensioni nominali minime di 1.000 x 2.000 mm e massime di 2.050 x 4.100 mm con spessori variabili da 1 a 8 mm. Naturalmente, la finalizzazione di questo sistema di rifilatura e saldatura di lamiere, cioè la realizzazione di fogli di lamiera con dimensioni non disponibili sul mercato per applicazioni ferroviarie, navali ed altri settori, deve garantire l’assoluta integrità del prodotto finale che deve avere le stesse caratteristiche meccaniche degli elementi costituenti. Come tutte le macchine TTM, anche la TS 4.20 2D è stata progettata con l’ausilio di programmi di calcolo strutturale FEM (Finite Elements Method) che consentono la caratterizzazione d i m e n s i o n a l e d e l l e s t r u t t u re e l’ottimizzazione degli stati di sforzo e deformazione in rapporto alle sollecitazioni applicate. TUBE TECH MACHINERY Via Bonfadina, 33 25046 Cazzago San Martino (BS) Tel. 030 7256311 - Fax 030 7256333 e-mail: [email protected] www.tubetechmachinery.com Fiere di Parma ospiterà dal 3 al 5 Aprile 2008 la settima edizione di MECSPE, fiera internazionale della meccanica specializzata. Il suo innovativo layout espositivo organizzato in viali e piazze tematiche, che conferisce il massimo della visibilità ai suoi espositori e alle loro innovazioni, oltrechè una semplicità e immediatezza nel percorso di visita, contraddistinguerà ancora la manifestazione fieristica. Una città - quella della meccanica nella città - Parma - in continua evoluzione, con i suoi quartieri - MECSPE, Eurostampi, Subfornitura, Control Italy, Motek Italy e PlastixExpo, le sei fiere rappresentanti i diversi ambiti del comparto manifatturiero-, che è cresciuta moltissimo nell’ultimo quadriennio, registrando un incremento del 77% dei visitatori e del 56% degli espositori. Le numerose aree espositivo-dimostrative, punto di forza e caratteristica peculiare della manifestazione, sono previste ancora più numerose e coinvolgenti, con la creazione, tra le altre, di isole della meccanica, ovvero gruppi di aziende espositrici riunite per ricreare in fiera delle filiere di produzione che arriveranno a produrre diversi oggetti per i settori più disparati: dal medicale all’automotive, dalla costruzione di stampi al ripensamento di oggetti in materiali o macchine diverse dalle tradizionali. Piazza della Ricerca, dell’innovazione e del trasferimento tecnologico, giunta alla sua quarta edizione, è uno dei luoghi topici di MECSPE che meglio esprime la filosofia della fiera, quale fucina di idee e di progetti innovativi nati dalla collaborazione e dal dialogo costante tra aziende ed università/centri di ricerca, applicabili dalle piccole e medie imprese, protagoniste indiscusse della manifestazione e del sistema produttivo italiano. Tra le altre iniziative e dimostrazioni pratiche in fiera, nate con l’obiettivo di far migliorare la redditività e la produzione delle aziende con l’utilizzo delle migliori soluzioni nel campo dei materiali, dei processi produttivi e delle tecnologie coinvolte nel processo di produzione manifatturiera, si segnalano: il Villaggio Ascomut, con dimostrazioni pratiche dell’interazione tra utensili e Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 727 Dalle Aziende macchinari innovativi per capire come innovare il ciclo di produzione; il Viale dell’Aria Compressa, con la dimostrazione dello sfruttamento della tecnologia dell’aria compressa per ottimizzare le risorse e risparmiare; il Viale degli Utensili Innovativi, con esempi di tecnologie innovative nel campo degli utensili; il Viale del Laser, area di incontro-confronto con i costruttori di macchine e strumentazioni laser per testare le applicazioni industriali più innovative ottenibili attraverso questa tecnologia; il Viale delle Tecniche di Giunzione, un percorso a tema per saggiare prodotti e soluzioni per la giunzione dei materiali con il loro esempio di impiego. PR Help Comunicazione d’impresa Via Burlamacchi, 11 - 20135 Milano Tel. 02 54123452 - Fax 02 54090230 e-mail: [email protected] www.prhelp.it BI-MU MEDITERRANEA, soluzioni su misura a Fiera del Levante, in concomitanza con MACPLAS ‘08 Acquisita la prestigiosa qualifica di “fiera internazionale”, giustificata dal crescente successo ottenuto presso espositori e visitatori, BI-MU MEDITERRANEA terrà la sua sesta edizione, da Giovedì 21 a Domenica 24 Febbraio 2008, nel quartiere espositivo di Fiera del Levante Protagonisti i costruttori di macchine utensili, robot e automazione che hanno messo a punto soluzioni mirate a soddisfare la domanda del mercato che ha in Bari il proprio centro naturale: le regioni centromeridionali italiane, i paesi balcanici, quelli dell’Europa sudorientale e dell’Africa settentrionale. Tra le proposte più innovative, i sistemi fondati sulla modularità funzionale, facilmente e velocemente adeguabili alle variazioni di produzione, così da permettere all’industria utilizzatrice di dotarsi di strutture agili, caratterizzzate da flessibilità e riconfigurabilità. Non a caso, le tecniche peculiari a deformazione, asportazione e automazione sono sempre più spesso riassunte in un unico processo produttivo integrato, realizzato attraverso combinazioni tecnologicamente “ibride”, funzionali a efficienza e economicità. 728 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 Organizzata da Ente Autonomo Fiera del Levante, che si avvale della collaborazione delle strutture specializzate di UCIMU-Sistemi per Produrre, l’associazione italiana dei produttori del comparto, la sesta edizione di BI-MU MEDITERRANEA non dovrebbe faticare a bissare il successo dell’edizione 2006. La quinta edizione della manifestazione registrò la presenza di oltre 9.000 operatori (+7,5% rispetto al 2004) interessati all’offerta presentata, su una superficie standistica di 8.000 metri quadrati, da 300 imprese. Accanto alla massiccia presenza italiana (il 70% del totale), alla manifestazione presero parte folte rappresentanze di costruttori di Giappone, Germania, Taiwan, Gran Bretagna, USA e Svizzera. A ribadire l’internazionalità dell’evento contribuì la partecipazione di espositori provenienti da Austria, Belgio, Bielorussia, Canada, Cina, Corea del Sud, Finlandia, Francia, Israele, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Repubblica di San Marino, Russia, Svezia, Turchia e Venezuela. Alla sesta edizione di BI-MU MEDITERRANEA possono accedere gratuitamente (dalle 9,30 alle 18,00, da Giovedì 21 a Sabato 23; dalle 9,30 alle 15,30, Domenica 24) operatori, stampa e istituti scolastici, cui è offerta l’opportunità di visitare anche la concomitante MACPLAS ‘08, mostra per l’industria di plastica e gomma. On line (www.bimu-mediterranea.it) tutte le informazioni, costantemente aggiornate, per programmare la propria visita alla manifestazione. CEU-Centro Esposizioni UCIMU SpA Viale Fulvio Testi, 128 20092 Cinisello Balsamo (MI) Tel. 02 26255244 - Fax 02 26255214 e-mail: [email protected] www.bimu-mediterranea.it Contatto di massa magnetico per saldatura TWECO Il contatto di massa magnetico TWECO risolve facilmente e rapidamente il problema di stabilire un efficace collegamento elettrico di massa nelle operazioni di saldatura di componenti metallici delle più svariate tipologie. È infatti sufficiente appoggiarlo su qualunque tipo di superficie in acciaio, lamiere, tubi, profilati e ruotare in senso orario la manopola per assicurare un contatto stabile e sicuro. Per rimuovere il contatto o riposizionarlo basta ruotare la manopola in senso antiorario. Il contatto magnetico TWECO funziona con temperature fino ad 80°C ed è disponibile in tre modelli, con capacità di 200, 300 oppure 600 A. TWECO è un marchio Thermadyne, una holding proprietaria di diversi marchi attivi nel settore della saldatura e del taglio. THERMADYNE ITALIA S.r.l. Via Bolsena 7 20098 San Giuliano Milanese (MI) Tel. 02 9880320 - Fax 02 98281773 www.thermadyne.com Film per la protezione temporanea delle superfici metalliche Leader mondiale nel settore dei film per la protezione temporanea delle superfici industriali, Novacel propone una gamma di prodotti innovativi per le superfici metalliche ed in particolare per i pannelli sandwich, i metalli prerivestiti, le superfici metallizzate ed opache, utilizzate nel settore automobilistico, negli elettrodomestici, nell’edilizia, nella metalmeccanica... Destinato alla protezione dei pannelli sandwich pre-laccati termoisolanti, il film Novacel 9042 è un film coestruso adesivo di spessore 33 μm, trasparente incolore a base di poliolefine. Applicabile a temperatura ambiente, il suo aspetto satinato mette in risalto l’estetica delle superfici dei pannelli sandwich. Può essere fornito in bobine di 3.000 metri, riducendo così la frequenza di sostituzione della bobina, con larghezze fino a 2.600 mm. Trattato anti UV, il film Novacel 9042 ha una resistenza all’esterno di tre mesi. Dalle Aziende Il film Novacel 4154 per la protezione dei metalli prerivestiti, ha un supporto adesivo a dispersione acrilica che rispetta l’ambiente. Questo film dallo spessore di 35 μm, trasparente incolore, a base di poliolefine, trattato anti UV, viene fornito in lunghezze da 1.500 a 5.000 metri. Infine per le superfici metallizzate ed opache “cool colors”, Novacel propone il film Novacel 9371, un film a base di poliolefine, trattato anti UV. Trasparente ed incolore, questo film consente un controllo rapido della superficie protetta, grazie alla capacità di resistere alle intemperie per diversi mesi: è indicato per il mercato delle costruzioni. Tutti i film di protezione delle superfici Novacel resistono alle lavorazioni meccaniche, quali la profilatura, la piegatura, l’imbutitura, la rifilatura e non lasciano residui o tracce dopo la rimozione. Informazioni su Novacel Leader mondiale nel settore dei film di protezione delle superfici industriali, Novacel è presente nei cinque continenti in oltre 60 Paesi. NOVACEL c/o CITEF Agenzia Stampa Via Morozzo della Rocca, 9 - 20123 Milano Tel. 02 43980832 - Fax 02 58430363 e-mail: [email protected] www.citef.it Sistema di controllo WELD@NET Weld@net è il software che Selco ha progettato e realizzato per offrire un potente strumento di “intelligence” in grado di monitorare e controllare l’esercizio operativo di una rete di macchine saldatrici. Grazie all’installazione di Weld@net in un computer e alla connessione a una rete Ethernet collegata alle macchine attive tramite un codice univoco, l’indirizzo IP, il lavoro delle saldatrici all’interno dell’officina è co- stantemente seguito e controllato. Le capacità del software Weld@net ottimizzano quindi l’operatività delle macchine e creano delle lavorazioni qualitativamente ottime. Il controllo attuato dal software Weld@net raccoglie informazioni complete ogni 25 millisecondi verificando e registrando costantemente la corrente di saldatura, la tensione d’arco e la quantità di gas apportato dalla macchina, per poi creare un report completo per l’intero iter operativo. Tramite la programmazione di limiti di guardia, Weld@net attiva allarmi e mette in sicurezza l’impianto nel momento in cui questi vengono superati. Questa opzione è attivabile anche nei generatori di ultima generazione Selco quali Genesis 1700-2200 AC/DC e Genesis 2700 TLH. Entrando nello specifico, sono disponibili due diversi pacchetti software sviluppati per esigenze specifiche: “Weld@net Monitor”, che realizza un sistema di supervisione e registrazione dati, e “Weld@net Control monitor”, che oltre alla supervisione, realizza anche un controllo remoto diretto, intervenendo attivamente sul funzionamento delle saldatrici connesse al sistema. Il sistema di controllo Weld@net consente infine di calcolare i costi di saldatura e di verificare puntualmente il lavoro effettuato dalle macchine. SELCO s.r.l. Via Palladio, 19 35019 Onara di Tombolo (PD) Tel. 049 9413111 - Fax 049 9413311 e-mail: [email protected] www.selcoweld.com Un esperto dell’industria della saldatura e del taglio entra nel team di vendita Hypertherm in Italia Hypertherm ®, il leader mondiale nella tecnologia di taglio dei metalli, ha annunciato oggi l’inserimento di Giorgio Galli nel suo team di professionisti com- merciali europei. Giorgio Galli dirigerà le attività commerciali e supporterà i distributori Hypertherm in tutta Italia. I suoi obiettivi saranno quelli di aumentare la domanda dei clienti ed accrescere, da parte degli utenti, la conos c e n z a d e l l a l i n e a d i p ro d o t t i Hypertherm per il taglio manuale, che comprende i sistemi Powermax®. Il Sig. Galli ha maturato una grande conoscenza dell’industria della saldatura e del taglio ed anche una comprovata esperienza nella gestione dei distributori. Prima di entrare nel team Hypertherm, egli ha ricoperto diversi ruoli in Air Liquide Welding. “Siamo lieti che una risorsa con la conoscenza dell’industria di Giorgio sia oggi disponibile per supportare i clienti Hypertherm in Italia”, ha detto Hidde van Hoeven, direttore commerciale del canale di distribuzione europeo. “Giorgio sarà certamente un partner di valore ed una risorsa preziosa per i distributori interessati a far crescere il proprio business”. “Hypertherm dispone, a livello mondiale, di una linea di prodotti che costituiscono la scelta migliore per la maggior parte delle esigenze di taglio dei metalli,” ha dichiarato Giorgio Galli. “Non vedo l’ora di aiutare i distributori in Italia ad incrementare le loro vendite ed i loro profitti grazie ai prodotti Hypertherm”. La base operativa di Giorgio Galli si trova a Bologna, il cuore dell’industria della saldatura e del taglio plasma in Italia. La posizione centrale di Bologna consente al Sig. Galli di poter agevolmente raggiungere le regioni industriali italiane e di essere facilmente accessibile ai suoi clienti. Il Sig. Galli parla tre lingue: l’Italiano, la sua madrelingua, il Francese e l’Inglese. HYPERTHERM Via Torino, 2 - 201234 Milano Tel. 02 72546312 - Fax 02 72546400 e-mail: [email protected] www.hypertherm.com Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 729 Notiziario Letteratura Tecnica Acciaio. Collegamenti nelle strutture Floria S., Palermo 2006, 175x245 mm, 192 pagine, ISBN 88-7758-492-0, € 70,00 Nel testo sono esaminate le problematiche relative alla progettazione e alla verifica dei collegamenti standard nelle strutture in acciaio sia intelaiate che reticolari. L’impostazione del volume è volutamente di taglio pratico e operativo, per consentire un’immediata fruizione dei contenuti. Il software allegato si presenta con un’unica interfaccia da cui si accede ai singoli programmi che la compongono: • tre finestre grafiche, per ogni vista (piante, laterale trasversale e laterale longitudinale), in cui è possibile utilizzare tutte le opzioni di visualizzazione (pan, zoom dinamico, immagine negli appunti, immagine diretta alla stampante, tutto schermo); • un quarto quadrante utilizzato per le operazioni di input, edit, stampa, uscita dxf. Le verifiche effettuate comprendono: • collegamento trave portante-portata a cerniera anche continua; • collegamento continuità trave-trave colonna-colonna; • collegamento cerniera anima pilastro- trave; • collegamento cerniera ali pilastrotrave; • collegamento bullonato incastro pilastro- trave; • collegamento saldato incastro pilastro- trave; • collegamento colonna-fondazione; • collegamenti bullonati nelle travature reticolari in acciaio; • collegamenti saldati nelle travature reticolari; verifica degli barcarecci; • verifica a pressoflessione di una colonna. Dario Flaccovio Editore s.r.l. Via Croce Rossa, 28 - 90144 Palermo Telefax 091 525738. http://www.darioflaccovio.it ASM Handbook,Volume 13C, Corrosion: environments and industries Cramer S.D. e Covino B.S. Jr., Materials Park, (OH-USA) 2006, 210x297 mm, 1137 pagine, ISBN 0-87170-709-8, $ 229,00 (€ 176.53) La corrosione, riferita alle condizioni ambientali ed a quelle specifiche nei diversi settori industriali, ha un impatto significativo sull’economia, tale da essere stimato un costo pari al 2% del prodotto lordo mondiale. Questo volume, il terzo ed ultimo dell’opera aggiornata ed ampliata, pubblicata dall’ASM International della serie “Metals Handbook, Volume 13: Corrosion”, è dedicato esclusivamente ai processi corrosivi dovuti alle condizioni ambientali esterne e specifiche in diversi settori industriali. Le informazioni ed i concetti, espressi nel testo, rappresentano una risposta esaustiva e ponderata per stabilire un’esatta valutazione dei costi diretti ed indiretti dei possibili danni. Oltre 250 specialisti ed esperti hanno collaborato alla stesura di questo volume diviso sostanzialmente in due sessioni principali. La prima, indirizzata all’analisi dei fattori ambientali esterni, comprende lo studio della corrosione in acqua dolce, della corrosione in ambiente marino, della corrosione di strutture ed impianti interrati, della corrosione e dell’usura di installazioni e mezzi militari ed infine descrive particolari condizioni importanti per lo svolgimento delle attività umane, quali ad esempio gli effetti dei processi corrosivi dovuti alle condizioni climatiche. La seconda parte dal titolo “Corrosion in specific industries” fornisce un’approfondita indagine sui possibili casi di corrosione in diversi campi ingegneristici quali: la produzione di energia nucleare e convenzionale, l’ingegneria aeronautica, la produzione di componenti microelettronici; l’industria chimica, alimentare, farmaceutica e medica; l’industria petrolchimica, delle costruzioni civili ed in ultimo quella mineraria e siderurgica. ASM International, 9639 Kinsman Road, Materials Park, OH 44073-0002 (USA). Telefax +1 440 3384634. http://www.asm-intl.org Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 733 Notiziario Codici e Norme Norme nazionali Italia UNI EN 485-2 - Alluminio e leghe di alluminio - Lamiere, nastri e piastre Parte 2: Caratteristiche meccaniche (2007). UNI EN 1333 - Flange e loro giunzioni Componenti di reti di tubazioni - Definizione e selezione del PN (2007). UNI EN 1256 - Apparecchiature per saldatura a gas - Specifiche per i giunti tra tubi flessibili e portagomma per apparecchiature di saldatura, taglio e procedimenti connessi (2007). UNI EN 1562 - Fonderia - Getti di ghisa malleabile (2007). UNI EN 1564 - Fonderia - Getti di ghisa duttile austemperata (bainitica) (2007). UNI EN 1993-1-7 - Eurocodice 3 - Progettazione delle strutture di acciaio Parte 1-7: Strutture a lastra ortotropa caricate al di fuori del piano (2007). UNI EN 1993-4-1 - Eurocodice 3 - Progettazione delle strutture di acciaio Parte 4-1: Silos (2007). UNI EN ISO 5172 - Apparecchiature per saldatura a gas - Cannelli per saldatura a gas, riscaldo e taglio - Requisiti e prove (2007). UNI EN 14286 - Alluminio e leghe di alluminio - Prodotti laminati saldabili per recipienti atti all’immagazzinamento e al trasporto di merci pericolose (2007). UNI EN ISO 9455-17 - Flussi per brasatura dolce - Metodi di prova - Parte 17: Prova di resistenza dell’isolamento superficiale e prova di migrazione elettrochimica dei residui di flusso (2007). UNI EN ISO 14323 - Saldatura a resistenza a punti e a rilievi - Prove distruttive sulle saldature - Dimensioni del provino e procedura per le prove per urto di taglio e di trazione su provino in croce (2007). UNI EN ISO 10042 - Saldatura - Giunti di alluminio e di sue leghe saldati ad arco - Livelli di qualità delle imperfezioni (2007). UNI EN 10079 - Definizione dei prodotti di acciaio (2007). UNI EN 10255 - Tubi di acciaio non legato adatti alla saldatura e alla filettatura - Condizioni tecniche di fornitura (2007). UNI EN 10247 - Esame micrografico del contenuto delle inclusioni non metalliche negli acciai mediante immagini tipo (2007). UNI 11240-2 - Acciaio per cemento armato - Giunzioni meccaniche per barre - Parte 2: Metodi di prova (2007). UNI EN 1993-6 - Eurocodice 3 - Progettazione delle strutture di acciaio - Parte 6: Strutture per apparecchi di sollevamento (2007). UNI 11242 - Saldatura delle materie plastiche - Giunzione mediante incollaggio di tubi, raccordi e valvole in PVC-U, PVC-C e ABS per il convogliamento di fluidi in pressione o non in pressione (2007). UNI EN 1999-1-1 - Eurocodice 9 - Progettazione delle strutture di alluminio Parte 1-1: Regole strutturali generali (2007). UNI 11245 - Alluminio e leghe di alluminio - Guida alla selezione delle leghe di alluminio in funzione della loro attitudine ai trattamenti superficiali (2007) UNI EN 1999-1-2 - Eurocodice 9 - Progettazione delle strutture di alluminio Parte 1-2: Progettazione strutturale contro l’incendio (2007). UNI EN 12972 - Cisterne per il trasporto di merci pericolose - Prova, controllo e marcatura delle cisterne metalliche (2007). UNI EN 1999-1-3 - Eurocodice 9 - Progettazione delle strutture di alluminio Parte 1-3: Strutture sottoposte a fatica (2007). UNI EN 13480-3 - Tubazioni industriali metalliche - Parte 3: Progettazione e calcolo (2007). UNI EN 1999-1-4 - Eurocodice 9 - Progettazione delle strutture di alluminio Parte 1-4: Lamiere sottili piegate a freddo (2007). UNI EN 13480-8 - Tubazioni industriali metalliche - Parte 8: Requisiti addizionali per tubazioni di alluminio e leghe di alluminio (2007). UNI EN ISO 2560 - Materiali d’apporto per saldatura - Elettrodi rivestiti per saldatura manuale ad arco di acciai non legati e di acciai a grano fine - Classificazione (2007). UNI EN 14140 - Attrezzature e accessori per GPL - Recipienti portatili e ricaricabili di acciaio saldato per GPL - Soluzioni alternative in materia di progettazione e costruzione (2007). 734 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 UNI EN ISO 14344 - Saldatura e processi connessi - Processi di saldatura elettrica sotto protezione di gas e di flusso - Guida all’approvvigionamento di materiali di consumo (2007). UNI EN 14587-1 - Applicazioni ferroviarie - Binario - Saldatura a scintillio delle rotaie - Parte 1: Rotaie di acciaio nuove R220, R260, R260Mn e R350HT in una istallazione fissa (2007). UNI EN 14717 - Saldatura e processi connessi - Lista di controllo per gli aspetti ambientali (2007). UNI EN ISO 15011-4 - Salute e sicurezza nella saldatura e nelle tecniche affini - Metodo di laboratorio per il campionamento di fumi e gas - Parte 4: Schede di raccolta dati sui fumi (2007). UNI CEN ISO/TS 15011-5 - Salute e sicurezza nella saldatura e nelle tecniche affini - Metodo di laboratorio per il campionamento di fumi e gas - Parte 5: Identificazione dei prodotti di degradazione termica generati a seguito di saldatura o taglio di prodotti totalmente o parzialmente costituiti da materiali organici (2007). UNI EN ISO 15614-6 - Specificazione e qualificazione delle procedure di saldatura per materiali metallici - Prove di qualificazione della procedura di saldatura - Parte 6: Saldatura ad arco e a gas del rame e di sue leghe (2007). UNI EN ISO 17633 - Materiali di apporto per saldatura - Fili elettrodi animati tubolari e bacchette per la saldatura ad arco con o senza gas protettivo di acciai inossidabili e di acciai resistenti ad alta temperatura - Classificazione (2007). Notiziario UNI EN ISO 17634 - Materiali di apporto per saldatura - Fili elettrodi animati tubolari per la saldatura ad arco in gas protettivo di acciai resistenti allo scorrimento viscoso - Classificazione (2007). UNI EN ISO 17662 - Saldatura - Taratura, verifica e validazione delle attrezzature utilizzate per la saldatura, inclusi i procedimenti connessi (2007). UNI EN ISO 18276 - Materiali di apporto per saldatura - Fili elettrodi animati tubolari per la saldatura ad arco con o senza gas protettivo di acciai ad alta resistenza - Classificazione (2007). UNI EN ISO 22827-1 - Prove di accettazione per le macchine di saldatura a fascio laser Nd:YAG - Macchine con trasporto del fascio in fibra ottica - Parte 1: Insieme dei componenti laser (2007). UNI EN ISO 22827-2 - Prove di accettazione per le macchine di saldatura a fascio laser Nd:YAG - Macchine con trasporto del fascio in fibra ottica - Parte 2: Meccanismo di posizionamento (2007). USA API 579-1 - Fitness-for-service (2007). API RP 1110 - Pressure testing of steel pipelines for the transportation of gas, for the transportation of gas, highly volatile liquids or carbon dioxide (2007). ASTM A 795/A795M - Specification for black and hot-dipped zinc-coated (galvanized) welded and seamless steel pipe for fire protection use (2007). ASTM A 955/A 955M - Specification for deformed and plain stainless-steel bars for concrete reinforcement (2007). ASTM A 966/A966M - Practice for magnetic particle examination of steel forgings using alternating current (2007). EN 10216-2:2002+A2 - Seamless steel tubes for pressure purposes - Technical delivery conditions - Part 2: Non-alloy and alloy steel tubes with specified elevated temperature properties (2007). EN ISO 11960:2004/AC - Petroleum and natural gas industries - Steel pipes for use as casing or tubing for wells (2007). EN ISO 11970 - Specification and approval of welding procedures for production welding of steel castings (2007). ASTM F2634 - Standard test method for laboratory testing of polyethylene (PE) butt fusion joints using tensileimpact method (2007). EN ISO 18595 - Resistance welding Spot welding of aluminium and aluminium alloys - Weldability, welding and testing (2007). AWS A5.23/A5.23M - Specification for low-alloy steel electrodes and fluxes for submerged arc welding. Norme internazionali AWS B4.0 - Standard methods for mechanical testing of welds (2007). Norme europee EN EN ISO 5817 - Welding - Fusionwelded joints in steel, nickel, titanium and their alloys (beam welding excluded) - Quality levels for imperfections (2007). ASTM A 653/A653M - Specification for steel sheet, zinc-coated (galvanized) or zinc-iron alloy-coated (galvannealed) by the hot-dip process (2007). EN ISO 6520-1 - Welding and allied processes - Classification of geometric imperfections in metallic materials - Part 1: Fusion welding (2007). ASTM A 747/A747M - Specification for steel castings, stainless, precipitation hardening (2007). EN 10106 - Cold rolled non-oriented electrical steel sheet and strip delivered in the fully processed state (2007). ISO ISO 4427-1 - Plastics piping systems Polyethylene (PE) pipes and fittings for water supply - Part 1: General (2007). ISO 4427-2 - Plastics piping systems Polyethylene (PE) pipes and fittings for water supply - Part 2: Pipes (2007). ISO 4427-3 - Plastics piping systems Polyethylene (PE) pipes and fittings for water supply - Part 3: Fittings (2007). ISO 4427-5 - Plastics piping systems Polyethylene (PE) pipes and fittings for water supply - Part 5: Fitness for purpose of the system (2007). ISO 18595 - Resistance welding - Spot welding of aluminium and aluminium alloys - Weldability, welding and testing (2007). ISO/TR 25901 - Welding and related processes - Vocabulary (2007). Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 735 Notiziario Corsi IIS Luogo Legnano (MI) Data Titolo Ore 19-21/11/2007 Corso sulla sicurezza e prevenzione dagli infortuni in saldatura, per addetti e responsabili del sistema prevenzione e protezione Modulo C - Aspetti organizzativi 24(*) Corso propedeutico alla certificazione dei saldatori di tubi e raccordi di PE secondo UNI 9737 per il convogliamento di gas, acqua ed altri fluidi. Processi ad elemento termico e ad elettrofusione 28 Corso di qualificazione e certificazione nella microsaldatura in elettronica approvato dall’ESA - Operatore per tecnologia SMT in accordo alla Specifica ECSS-Q-70-38 36(°) Corso di qualificazione e certificazione nella microsaldatura in elettronica approvato dall’ESA - Ispettore per tecnologia SMT in accordo alla Specifica ECSS-Q-70-38 36(°) Corso di ricertificazione nella microsaldatura in elettronica approvato dall’ESA per Operatore/Ispettore per tecnologia SMT in accordo alla Specifica ECSS-Q-70-38 16 Corso sulla sicurezza e prevenzione dagli infortuni in saldatura, per addetti e responsabili del sistema prevenzione e protezione Corso per datori di lavoro (Art. 10) 16 Mogliano Veneto (TV) 19-22/11/2007 Genova 19-23/11/2007 Genova Genova Legnano (MI) 19-23/11/2007 20-21/11/2007 22-23/11/2007 Genova 22-23 e 28-30/11/2007 Corso sull’incollaggio (adhesive bonding) - Corso teorico di Specializzazione 40 Genova 26-30/11/2007 Corso per International Welding Technologist - Parte III - Progettazione e calcolo 34 Genova 26-30/11 e 3-5-/12/2007 Corso per International Welding Engineer - Parte III - Progettazione e calcolo 58 Genova 3-7/12/2007 Corso celere in saldatura 32 Genova 5-6/12/2007 Corso avanzato - Failure analysis 16 Genova 10-12/12/2007 Corso di qualificazione e certificazione nella microsaldatura in elettronica approvato dall’ESA - Ispettore per riparazione e modifica in accordo alla Specifica ECSS-Q-70-28 (+) 24 Corso di qualificazione e certificazione nella microsaldatura in elettronica approvato dall’ESA - Operatore per riparazione e modifica in accordo alla Specifica ECSS-Q-70-28 (+) 32 Corso propedeutico alla certificazione dei saldatori di tubi e raccordi di PE secondo UNI 9737 per il convogliamento di gas, acqua ed altri fluidi. Processi ad elemento termico e ad elettrofusione 28 Genova Genova 10-13/12/2007 10-13/12/2007 Organizzatore Istituto Italiano della Saldatura - Divisione FOR Lungobisagno Istria, 15 - 16141 Genova Tel. 010 8341371 - Fax 010 8367780 - [email protected] (°) Si tratta del totale delle ore previste per coloro che non abbiano già frequentato il corso per Operatore e/o Ispettore per tecnologia a foro passante. Per coloro in possesso di tale certificato il corso può essere ridotto fino alla durata di 24 ore. (*) Si intende la durata del corso per la parte da svolgersi in aula. (+) L’accesso a tale corso è riservato a coloro che hanno conseguito la certificazione per Operatore/Ispettore sulle tecnologie a foro passante ed a montaggio superficiale. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 737 Notiziario Corsi IIS (segue) Luogo Genova Genova Genova Data 17-19/12/2007 11-12/12/2007 18/12/2007 Titolo Ore Corso di qualificazione e certificazione nella microsaldatura in elettronica approvato dall’ESA - Operatore/Ispettore per Crimping e Wire Wrapping in accordo alle Specifiche ECSS-Q-70-26/ECSS-Q-70-30 20 Corso di ricertificazione nella microsaldatura in elettronica approvato dall’ESA per Operatore/Ispettore per riparazione e modifica in accordo alla Specifica ECSS-Q-70-28 16 Corso di ricertificazione nella microsaldatura in elettronic approvato dall’ESA per Operatore/Ispettore per Crimping e Wire Wrapping in accordo alle Specifiche ECSS-Q-7026/ECSS-Q-70-30 8 Priolo (SR) 18-20/12/2007 Corso avanzato per i settori petrolchimico e di produzione dell’energia - Risk Based Inspection 24 Genova 14-17/1/2008 Corso teorico-pratico di saldatura di tubi e/o o raccordi di PE per il convogliamento di gas, acqua o altri fluidi (UNI 9737) -- Mogliano Veneto (TV) 14-17/1/2008 Corso teorico-pratico di saldatura di tubi e/o o raccordi di PE per il convogliamento di gas, acqua o altri fluidi (UNI 9737) -- Legnano (MI) 21-24/1/2008 Corso teorico-pratico di saldatura di tubi e/o o raccordi di PE per il convogliamento di gas, acqua o altri fluidi (UNI 9737) -- Genova 21-25/1/2008 18-22/2/2008 Corso per International Welding Engineer - Parte I Genova 21-25/1/2008 18-22/2/2008 Corso per International Welding Technologist - Parte I Genova 24-25/1 e 30/1-1/2/2008 Corso teorico di specializzazione sull’incollaggio (adhesive bonding) 40 Genova 28/1-1/2/2008 Corso celere di saldatura 32 Corso per International Welding Technologist - Parte III - Fabbricazione 80 Mogliano Veneto (TV) 28/1-1/2 e 4-8/2/2008 Organizzatore Istituto Italiano della Saldatura - Divisione FOR Lungobisagno Istria, 15 - 16141 Genova Tel. 010 8341371 - Fax 010 8367780 - [email protected] 80 80 Corsi di qualificazione per personale addetto alle PND di livello 1, 2 e 3 Esame visivo (VT) Legnano (MI) 26-30/11/2007 Per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 -- Mogliano Veneto (TV) 3-7/12/2007 Per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 -- Genova 9-10/1/2008 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Genova 11/1/2008 Modulo di Metodo per livello UNI EN 473/ISO 9712 8 Priolo (SR) 15-16/1/2008 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Genova 21-22/1/2008 Modulo Specifico Saldatura per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 12 Genova 30-31/1/2008 Modulo Specifico corrosione e verniciatura per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 12 738 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 Notiziario Corsi di Qualificazione, ecc. (segue) Esame radiografico (RT) Mogliano Veneto (TV) 3-7/12/2007 Per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 -- Genova 9-10/1/2008 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Priolo (SR) 15-16/1/2008 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Genova 22-24/1/2008 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 24 Esame ultrasonoro (UT) Genova 9-10/1/2008 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Priolo (SR) 15-16/1/2008 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Genova 29-31/1/2008 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 24 Esame con particelle magnetiche (MT) Legnano (MI) 11-14/12/2007 Per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 -- Genova 9-10/1/2008 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Priolo (SR) 15-16/1/2008 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Genova 17-18/1/2008 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Priolo (SR) 17-18/1/2008 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Esame con liquidi penetranti (PT) Mogliano Veneto (TV) 20-23/11/2007 Per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 -- Genova 9-10/1/2008 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Priolo (SR) 15-16/1/2008 Modulo di Base per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Genova 15-16/1/2008 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Priolo (SR) 29-30/1/2008 Modulo di Metodo per livello 2 UNI EN 473/ISO 9712 16 Corsi di altre Società Luogo Data Titolo Organizzatore Napoli 15-16/11/2007 L’evoluzione della normativa del settore Automotive: l’ISO/TS 16949:2002 AICQ-M (Napoli) Tel. 081 2396503; fax 081 6174615 [email protected] Milano Roma 15-16/11/2007 3-4/12/2007 Redazione del Manuale Qualità e delle procedure secondo la UNI EN ISO 9001:2000 ANGQ (Roma) Tel. 06 5915028; fax 06 5914834 [email protected] Milano 19-23/11/2007 Corso di formazione per valutatori dei sistemi di gestione per la qualità AICQ Centro nord -TQM (Milano) Tel. 02 67382158; fax 02 67382177 [email protected] Napoli 19-23/11/2007 Corso AICQ-SICEV per Valutatori dei Sistemi di Gestione per la Qualità AICQ-M (Napoli) Tel. 081 2396503; fax 081 6174615 [email protected] Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 739 Notiziario Corsi di altre Società (segue) Luogo Data Titolo Organizzatore Milano Roma 20-21/11/2007 17-18/12/2007 Sicurezza nella manutenzione (D.LGS 626/94 E s.m.i, Decreto 16 Gennaio 1997) Centro Formazione UNI (Milano) Tel. 02 70024379; fax 02 70024474 [email protected] Centro Formazione UNI (Roma) Tel. 06 69923074; fax 06 6991604 E-mail: [email protected] Napoli 20-22/11/2007 I Sistemi di Gestione Ambientale: le norme UNI EN ISO 14000 AICQ-M (Napoli) Tel. 081 2396503; fax 081 6174615 [email protected] Mestre (VE) 20-22/11/2007 Valutatori interni di Sistemi di Gestione Ambientale AICQ - Associazione Italiana Cultura Qualità Triveneta (Mestre - VE) Tel. 041 951795; fax 041 940648 [email protected] Roma 22/11/2007 Marcatura CE per i prodotti da costruzione - Direttiva 89/106/CE Centro Formazione UNI (Roma) Tel. 06 69923074;fax 06 6991604 [email protected] Milano 22/11/2007 Disposizioni prevenzione incendi e sicurezza nelle centrali termiche di potenza > 35 kw Centro Formazione UNI (Milano) Tel. 02 70024379; fax 02 70024474 [email protected] Mestre (VE) 23/11/2007 Misure e indicatori secondo l'ISO 9000 AICQ - Associazione Italiana Cultura Qualità Triveneta (Mestre - VE) Tel. 041 951795; fax 041 940648 [email protected] Napoli 23-24/11/2007 Il controllo statistico dei processi in accordo con la norma ISO 9001:2000 AICQ-M (Napoli) Tel. 081 2396503; fax 081 6174615 [email protected] Mestre (VE) 26-27/11/2007 Le norme ISO 9000: 2000 e il sistema di Gestione per la Qualità AICQ - Associazione Italiana Cultura Qualità Triveneta (Mestre - VE) Tel. 041 951795; fax 041 940648 [email protected] Roma (1a ed.) Bologna (2a ed.) 26-27/11/2007 28-29/11/2007 Le apparecchiature di misura: la gestione e la stima dell'incertezza di misura CERMET Servizio Formazione (Roma) Tel. 06 7626001; fax.06 76968124 [email protected] CERMET Servizio Formazione (Bologna) Tel. 051 764900; fax 051 764902 [email protected] 26/11-7/12/2007 Corso di radiografia di 2° livello secondo EN 473 e ASNT CND Studio Sas di Gino FABBRI & C. (Milano) Tel. 02 341649; fax 02 341205 [email protected] Milano Mestre (VE) 28-30/11/2007 Valutatori interni di Sistemi di Gestione Qualità AICQ - Associazione Italiana Cultura Qualità Triveneta (Mestre - VE) Tel. 041 951795; fax 041 940648 [email protected] Roma 29-30/11/2007 Implementazione di un sistema di gestione ambientale secondo la norma UNI EN ISO 14001/2004 (2a ed.) CERMET Servizio Formazione (Roma) Tel. 06 7626001; fax.06 76968124 [email protected] Roma 29-30/11/2007 Analisi ambientale iniziale Centro Formazione UNI (Roma) Tel. 06 69923074; fax 06 6991604 [email protected] Napoli 29/11-1/12/2007 Corso base per la conduzione delle Verifiche Ispettive Interne per la Qualità secondo le Norme ISO 9001:2000 ed ISO 19011:2002 con esame finale AICQ-M (Napoli) Tel. 081 2396503; fax 081 6174615 [email protected] 740 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 Notiziario Corsi di altre Società (segue) Luogo Data Titolo Organizzatore Torino 3-5/12/2007 Qualificazione Auditor Interni Sistemi di Gestione per la Qualità AICQ Piemontese (Torino) Tel. 011 5183220; fax 011 537964 [email protected] Napoli 4-5/12/2007 Trattamenti superficiali dei metalli, prove di laboratorio e di accettazione AICQ-M (Napoli) Tel. 081 2396503; fax 081 6174615 [email protected] Roma 5/12/2007 Audit interni di Sistemi di Gestione per la Qualità AICQ-CI (Roma) Tel. 06 4464132; fax 06/4464145 [email protected] Roma 5/12/2007 ISO 9001:2000 - La gestione per la qualità nel settore costruzioni Centro Formazione UNI (Roma) Tel. 06 69923074; fax 06 6991604 [email protected] Milano Roma 5/12/2007 19/12/2007 Qualità nella manutenzione Centro Formazione UNI (Milano) Tel. 02 70024379; fax 02 70024474 [email protected] Centro Formazione UNI (Roma) Tel. 06 69923074; fax 06 6991604 [email protected] Roma 10-11/12/2007 Auditor interni del sistema di gestione ambientale (2a ed.) CERMET Servizio Formazione (Roma) Tel. 06 7626001; fax.06 76968124 [email protected] Roma 10-14/12/2007 Corso di formazione per Valutatori dei Sistemi di Gestione per la Qualità AICQ-CI (Roma) Tel. 06 4464132; fax 06/4464145 [email protected] Milano 10-14/12/2007 Corso per correnti indotte di 1 e 2° livello secondo EN 473 e ASNT CND Studio Sas di Gino FABBRI & C. (Milano) Tel. 02 341649; fax 02 341205 info@cndstudio Milano 12-14/12/2007 Corso di formazione per valutatori interni del sistema di gestione per la qualità (in accordo con la norma ISO 19011) AICQ Centro nord -TQM (Milano) Tel. 02 67382158; fax 02 67382177 [email protected] Milano 17-21/12/2007 Corso di formazione per valutatori dei sistemi di gestione ambientale (VSGA) AICQ Centro nord -TQM (Milano) Tel. 02 67382158; fax 02 67382177 [email protected] Mostre e Convegni Luogo Cambridge (Inghilterra) Data Titolo Organizzatore 15/11/2007 Seminar “Recent developments in rail welding” TWI (Cambridge - UK) Tel. +441223 899000; fax +441223 892588 [email protected] Piacenza 15-17/11/2007 6^ Edizione EXPOLASER - Applicazioni industriali della tecnologia laser Piacenza Expo (Piacenza) Tel. 0523 602711; fax 0523 602702 [email protected] Osaka (Giappone) 19-22/11/2007 Galvatech ’07 - 7th International Conference “Zinc and zinc alloy coated steel sheet” Secretariat of Galvatech ’07 c/o ICS Convention Design Inc (Tokyo -J) Tel. +81 3 3219-3541; fax + 81 3 32921811 [email protected] Assago (MI) 21/11/2007 2° Congresso sulle lavorazioni della lamiera SENAF (Milano) Tel. 02 332039612; fax 02 39005289 [email protected] Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 741 Notiziario Mostre e Convegni (segue) Luogo Data Titolo Organizzatore Senlis (Francia) 21-22/11/2007 Fatigue Design 2007 - International Conference “The respective input of the numerical simulation and the experimental approach in fatigue design” CETIM (Senlis - F) Tel. +33 3 44673682 [email protected] Sydney (Australia) 25-28/112007 Conference “The corrosion control 2007” Secretariat ACA Centre (Kerrimuir, Victoria - AU) Tel. +61 3 98904833; fax +61 3 98907866 [email protected] Boston (USA - MA) 26-30/11/2007 2007 MRS Fall Meeting Materials Research Society (Warrendale, PA -USA) Tel. +1 724 7793003; fax +1 724 7798313 [email protected]. Cambridge (Infgilterra) 27/11/2007 Materials issues in creep service TWI (Cambridge - UK) Tel. +441223 899000; fax +441223 892588 [email protected] Seminar “Wear and corrosion of materials” ASM International Materials Park(Ohio - USA) Tel. +1 800 3689800; fax +1 440 3384634 [email protected] Materials Park (Ohio - USA) 27-30/11/2007 Ermatingen (Svizzera) 3-4/12/2007 Seminar “Surface technology and functional coatings” Deutsche Gesellschaft für Materialkunde e.V. (DGM) (Frankfurt- D) Tel. +49 69 75306757; fax +49 69 75306733 [email protected] Mosca (Russia) 3-5/12/2007 The First International Conference and Exhibition “ Joining of aluminium structures ” ALUSIL (Moscow - RU) Tel./fax + 7 495 7852005 [email protected] Materials Park (Ohio - USA) 3-7/12/2007 Seminar “Principles of failure analysis” ASM International Materials Park (Ohio - USA) Tel. +1 800 3689800; fax +1 440 3384634 [email protected] Denver (Colorado - USA) 3-7/12/2007 2007 Tri-Service Corrosion Conference “Integrating corrosion prevention and control in policy, planning, and programming” NACE (Houston,Texas - USA) Tel. +1 281 2286223; fax+1 281 2286300 [email protected] Londra (Inghilterra) 04/12/2007 Conference “Engineering critical assessments” Institution of Mechanical Engineers London (UK) Michelle O'Brien Tel. +44 20 79731309; fax +44 20 72229881 [email protected] Colonia (Germania) 10-12/12/2007 Plastic pipe fittings and joints 2007 - International Conference “Joining plastic pipes” Applied Market Information Ltd. (Bristol - UK) Tel. +44 117 9249442; fax +44 117 9892128 [email protected] Parigi (Francia) 13-14/12/2007 Journées siderurgiques internationales ATS (La Plaine Saint-Denis - F) Tel. +33 1 71922018; fax +33 1 71922500 maryse.julien @ats.ffa.fr 742 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 I SERVIZI A RETE dedicato alle utilities ai comuni ed ai tecnici delle imprese per la gestione del sottosuolo I PLASTIC PIPES & FITTINGS la distribuzione dei servizi con la materia plastica: dalla casa alle grandi opere I COMPOSITI MAGAZINE un mondo in forte crescita per materiali altamente tecnologici. Organo ufficiale di Assocompositi 20144 Milano - Via delle Foppette, 6 Tel. 02 365171.15 - Fax 02 365171.16 e-mail: [email protected] www.tecneditedizioni.it Ricerche Bibliografiche Dati IIS-Data Controllo ultrasonoro con tecnica “phased arrays” (2002-2007) Phased arrays for pipeline girth weld inspections di MOLES M. et al. «Insight», Febbraio 2002, pp. 86-94. Condotte; controllo automatico; controllo non distruttivo; controllo ultrasonoro; giunti saldati; sonde ultrasonore. The PoD curve for the detection of planar defects using a multi-channel ultrasonic system di CARVALHO A.A. et al. «Insight», Novembre 2002, pp. 689-693. Condizioni superficiali; controllo automatico; controllo non distruttivo; controllo ultrasonoro; difetti; ispezione basata sull'analisi del rischio; simulazione. Advanced 3D tools used in reverse engineering and ray tracing simulation of phased array inspection of turbine components with complex geometry di DAKS W. et al. «CINDE Journal», 9-10/2002, pp. 6-11. Componenti; controllo automatico; controllo non distruttivo; controllo ultrasonoro; rotazione; sonde ultrasonore; turbine. Ultrasonic backscatter sizing using phased array - developments in tip diffraction flaw sizing di JACQUES F. et al. «Insight», Novembre 2003, pp. 724-728. Controllo automatico; controllo non distruttivo; controllo ultrasonoro; idoneità all'impiego; sonde ultrasonore. Practical experience of phased array technology for power station applications di CROWTHER P. «Insight», Settembre 2004, pp. 525-528. Centrali elettriche; controllo automatico; controllo non distruttivo; controllo ultrasonoro; trasduttori; turbine a vapore. Recenti progressi nei sistemi automatici di controllo ad ultrasuoni Phased Array di MINERO E. «Riv. Sald.», Gennaio-Febbraio 2005, pp. 63-70. Blocchi di taratura;condotte; confronti; controllo automatico; controllo non distruttivo; controllo ultrasonoro; radiografia; saldature circonferenziali; sonde ultrasonore; trasduttori. Construction weld testing procedures using ultrasonic phased arrays di MOLES M. e ZHANG J. «Mat. Eval.», Gennaio 2005, pp. 27-33. Controllo automatico; controllo non distruttivo; controllo ultrasonoro; recipienti in pressione; simulazione. Portable phased array applications di GRANILLO J. e MOLES M. «Mat. Eval.», Aprile 2005, pp. 394-404. Acciai inossidabili austenitici; Bulloni; connessioni tubolari; controllo automatico; controllo non distruttivo; controllo ultrasonoro; corrosione; giunti saldati; materiali compositi; operazioni in servizio; ponti; saldatura laser; saldature testa a testa; sonde ultrasonore; tensocorrosione; tubi; turbine. Investigation of crack sizing using ultrasonic phased arrays with signal processing techniques di PETTIGREW I.G. et al. «Insight», Febbraio 2006, pp. 80-83. Aerei; controllo automatico; controllo non distruttivo; controllo ultrasonoro; criccabilità; dimensioni; misura; operazioni in tempo reale. Rapid distributed data collection with arrays - the next step beyond full waveform capture di LINES D.I.A. «Insight», Febbraio 2006, pp. 84-88. Controllo automatico; controllo non distruttivo; controllo ultrasonoro; dati; forma d'onda; ottimizzazione; trattamento dell'immagine. 2D ultrasonic arrays with low-voltage operation for high density electronics di STREIBEL K. et al. «Insight», Febbraio 2006, pp. 94-96. Controllo automatico; controllo non distruttivo; controllo ultrasonoro. Phased array technology for standard ultrasonic testing di BERKE M. e BALLENGER T. «Insight», Aprile 2006, pp. 218-220. Controllo automatico; controllo non distruttivo; controllo ultrasonoro; sonde ultrasonore; strumenti di misura. Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 745 Ricerche Bibliografiche Improved focusing for thick-wall pipelines girth weld inspections using phased arrays di MOLES M. et al. «Insight», Dicembre 2005, pp. 769-776. Condotte; controllo automatico; controllo non distruttivo; controllo ultrasonoro; durata della vita a fatica; focalizzazione; giunti saldati; operazioni in tempo reale; simulazione; strutture di piattaforme marine. Development of new ultrasonic inspection technique for spot welds with matrix arrayed probe and SAFT (IIW-1724-05, exdoc. III-1343-05) di IKEDA T.et al. «Weld. World», MaggioGiugno 2006, pp. 3-13. Assicurazione della qualità; comandi; controllo automatico; controllo non distruttivo; controllo ultrasonoro; dimensioni; forma geometrica; misura; nocciolo di saldatura; proprietà meccaniche; resistenza a taglio; resistenza meccanica; ricerche e sviluppo; saldature a punti; sviluppo; trattamento dell'immagine; zona di fusione; zona di saldatura. Ultrasonic arrays for non-destructive evaluation: A review di BRUCE W. et al. «NDT & E Int.», N. 7/2006, pp. 525-541. Controllo automatico; controllo non distruttivo; controllo ultrasonoro; modelli di calcolo; recensione, rassegna; simulazione; trasduttori; valutazione. Preliminary steps to validate a beam model for ultrasonic phased arrays di WHITTLE A.C. «Insight», Aprile 2006, pp. 221-227. Controllo automatico; controllo non distruttivo; controllo ultrasonoro; programma di elaboratori; simulazione; sonde ultrasonore. Investigating post-processing of phased array data for detection and sizing capabilities using incoherent compounding di PETTIGREW I.G. et al. «Insight», Aprile 2006, pp. 228-232. Controllo automatico; controllo non distruttivo; controllo ultrasonoro; forma d'onda; operazioni in tempo reale; sonde ultrasonore; studi sperimentali. Resolving capabilities of phased array sectorial scans (Sscans) on diffracted tip signals di DAVIS J.M. e MOLES M. «Insight», Aprile 2006, pp. 233-239. Controllo automatico; controllo non distruttivo; controllo ultrasonoro; sonde ultrasonore. Phased array ultrasonic technology contribution to engineering technology contribution of economizer piping welds di CIORAU P. et al. «CINDE Journal», 5/2006, pp. 5-9. Caldaie; controllo automatico; controllo non distruttivo; controllo ultrasonoro; cricche di fatica; giunti saldati; manutenzione; operazioni in servizio;resistenza a fatica; tubi. Sampling phased array - a new technique for signal processing and ultrasonic imaging di VON BERNUS L. et al. «Insight», Settembre 2006, pp. 545-649. Alto; controllo automatico; controllo non distruttivo; controllo ultrasonoro; programma di elaboratori; sonde ultrasonore; spessore. Study of ultrasonic phased array inspection imaging technology for NDT di BAOHUA S. et al. «China Weld.», 3/2006, pp. 1-5. Blocchi di taratura; controllo automatico; controllo non distruttivo; controllo ultrasonoro; programma di elaboratori; simulazione; strumenti di misura; trasduttori. Portable phased array girth weld scanner di MOLES M. e LABBE' S. «CINDE Journal» 2/2007, pp. 14-18. Condotte; controllo automatico; controllo non distruttivo; controllo ultrasonoro; programma di elaboratori; sonde ultrasonore; strumenti di misura; tubi. SIMBOLI DEGLI ELEMENTI Ac Ag Al Ar As At Au B Ba Be Bi Br C Ca Cd Ce Cl Co Attinio Argento Alluminio Argon Arsenico Astato Oro Boro Bario Berillio Bismuto Bromo Carbonio Calcio Cadmio Cerio Cloro Cobalto Cr Cs Cu Dy Er Eu F Fe Fr Ga Gd Ge H He Hf Hg Ho I Cromo Cesio Rame Disprosio Erbio Europio Fluoro Ferro Francio Gallio Gadolinio Germanio Idrogeno Elio Afnio Mercurio Olmio Iodio 746 Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 In Ir K Kr La Li Lu Mg Mn Mo N Na Nb Nd Ne Ni O Os Indio Iridio Potassio Kripton Lantanio Litio Lutezio Magnesio Manganese Molibdeno Azoto Sodio Niobio-Columbio Neodimio Neon Nichel Ossigeno Osmio P Pa Pb Pd Po Pr Pt Ra Rb Re Rh Rn Ru S Sb Sc Se Si Fosforo Sm Samario Protoattinio Sn Stagno Piombo Sr Stronzio Palladio Ta Tantalio Polonio Tb Terbio Praseodimio Te Tellurio Platino Th Torio Radio Ti Titanio Rubidio Tl Tallio Renio Tu Tulio Rodio U Uranio Radon V Vanadio Rutenio W Tungsteno-Wolframio Zolfo X Xeno Antimonio Y Ittrio Scandio Yb Itterbio Selenio Zn Zinco Silicio Zr Zirconio Fonti dei riferimenti bibliografici Riviste italiane e straniere analizzate per la Banca Dati IIS-Data Titolo Acciaio Advanced Materials Processes Alluminio e Leghe Alluminio Magazine Ambiente e Sicurezza sul Lavoro Analysis Europa Anticorrosione ASTM Standardization News ATA Ingegneria Automobilistica Australasian Welding Journal Australian Welding Research Automatic Welding Automazione Energia Informazione Avtomaticheskaya Svarka Befa - Mitteilungen BID-ISIM Biuletyn ISG Boletin Tecnico Conarco Bollettino Tecnico Finsider Bollettino Tecnico RTM Brazing and Soldering Bridge Design & Engineering British Corrosion Journal China Welding Chromium Review Constructia De Masini Costruzioni Metalliche Czechoslovak Heavy Industry De Qualitate Deformazione Der Praktiker Elettronica Oggi Elin Zeitschrift Energia Ambiente Innovazione Energia e Calore Energia e Materie Prime EPE International Esa Bulletin Eurotest Technical Bulletin Fogli d’Informazione Ispesl Fonderia FWP Journal GEP Giornale del Genio Civile Heron Hightech Hitsaustekniikka Hybrid Circuits Iabse Periodica Il Filo Metallico Il Giornale delle Prove non Distruttive Il Giornale delle Scienze Applicate Il Perito Industriale Il Saldatore Castolin Ilva Quaderni Industrial Laser Rewiew Ingegneria Ambientale Ingegneria Ferroviaria Inossidabile Insight International Construction Interplastics IPE International ISO Bulletin J. of Offshore and Polar Engineering Joining & Materials Joining of Materials Joining Sciences Journal of Bridge Engineering Journal of the Japan Welding Society Kunststoffe L’Acciaio Inossidabile Abbreviaz. Acciaio Mat. Processes AL Alluminio Sicurezza Lav. Analysis Anticorrosione ASTM Std. ATA Austr. Wdg. J. Austr. Wdg. Res. Aut. Weld. AEI Aut. Svarka Befa Mitt. BID-ISIM Biuletyn Conarco Finsider RTM Braz. Sold. Bridge Br. Corr. J. China Weld. Chomium Constr. Masini Costr. Met. Czech. Heavy Qualitate Deformazione Praktiker Elettronica Elin Enea E.A.I. Energia Energia EPE Esa Bulletin Eurotest ISPESL Fonderia FWP J. GEP Giornale G.C. Heron Hightech Hitsaust. Hybrid IABSE Filo Metallico Giornale PND Scienze Applic. Perito Ind. Castolin Ilva Ind. Laser I.A. Ing. Ferr. Inossidabile Insight Int. Const. Interplastics IPE ISO Offshore Joining JOM Join. Sciences Jour. Bridge Journal JWS Kunststoffe Acc. Inoss. Titolo Abbreviaz. L’Allestimento Allestimento L’Elettrotecnica Elettr. L’Industria Meccanica Ind. Mecc. L’Installatore Tecnico Installatore La Meccanica Italiana Mecc. Ital. La Metallurgia Italiana Met. Ital. La Termotecnica Termotecnica Lamiera Lamiera Laser Laser Lastechniek Lastech. Lavoro Sicuro Lav. Sic. Lo Stagno ed i suoi Impieghi Stagno Macchine & Giornale dell’Officina Officina Macplas Macplas Manutenzione: Tecnica e Management Manutenzione Materialprüfung Materialprüf. Material and Corrosion Mat. Cor. Materials Evaluation Mat. Eval. Materials Performance MP Meccanica & Automazione Mec. & Aut. Meccanica & Macchine di Qualità Mecc. & Macchine Meccanica Moderna Mecc. Moderna Meccanica Oggi Meccanica Mechanical Engineering Mech. Eng. Metal Construction Met. Con. Metalli Metalli Metallurgical and Materials Transactions Met. Trans. Metallurgical B Metallurgical B Metallurgical Reports CRM Met. Rep. Metallurgical Transactions Metallurgical T Metalurgia & Materiais Met. Materiais Metalurgia International Metalurgia Modern Plastics International Plastics Int. Modern Steel Construction Steel Constr. NDT & E International NDT & E Int. NDT & E International UK NDT & E Int. NDT International NDT Int. Notagil S.I. Notagil Notiziario dell’ENEA Energia e Innovazione ENEA E.I. Notiziario dell’ENEA Sic. e Prot. ENEA-DISP. Notiziario Tecnico AMMA AMMA NRIM Research Activities NRIM Research NT Tecnica e Tecnologia AMMA NT AMMA Oerlikon Schweissmitteilungen Oerlikon PCB Magazine PCB Perito Industriale Perito Ind. Petrolieri d’Italia Petrolieri I. Pianeta Inossidabili Inox Plastic Pipes Fittings Plastics Prevenzione Oggi Prevenzione Produttronica Produttronica Protective Coatings Europe PCE Przeglad Spawalnictwa Pr. Spawal. Quaderni Pignone Pignone Qualificazione Industriale Qualificazione Qualità Qualità Rame e Leghe CU Rame Notizie Rame Research in Nondestructive Evaluation Research NDE Revista de Los Trat. Ter. y de Superficie Tratersup Revista de Metalurgia Rev. Met. Revista de Soldadura Rev. Soldadura Revue de la Soudure Rev. Soud. Revue de Metallurgie CIT Revue Met. CIT Revue de Metallurgie MES Revue Met. MES Ricerca e Innovazione Ric. Inn. Riv. Infortuni e Malattie Professionali Riv. Inf. Rivista di Meccanica Riv. Mecc. Rivista di Meccanica Oggi Riv. Mecc. Oggi Rivista di Meccanica International Riv. Mecc. Inter. Rivista Finsider Riv. Finsider Rivista Italiana della Saldatura Riv. Sald. Titolo Schweissen & Pruftechnik Schweissen und Schneiden Schweisstechnik Schweisstechnik Science and Technology of W and J Seleplast Sicurezza e Prevenzione Skoda Review Soldadura e Construcao Metalica Soldadura y Tecnologias de Union Soldagem & Inspecao Soldagem & Materiais Soldering & Surface Mount Technology Soudage et Techniques Connexes Souder Stahlbau Stainless Steel Europe Stainless Steel World Stainless Today Steel Research Structural Engineering International Sudura Surface Engineering Svarochnoe Proizvodstvo Sveiseteknikk Svetsaren Svetsen Technica/Soudure Technical Diagnostics and NDT Testing Technical Review Technische Uberwachung Tecnologia Qualidade Tecnologie e Trasporti per il Mare Tecnologie per il Mare Teknos The Brithis Journal of NDT The European Journal of NDT The International Journal of PVP The Journal of S. and E. Corrosion The Paton Welding Journal The TWI Journal The Welding Innovation Quarterly Tin and Its Uses Transactions of JWRI Transactions of JWS Transactions of NRIM Ultrasonics Unificazione e Certificazione Università Ricerca Unsider Notizie di Normazione Varilna Tehnika Westnik Maschinostroeniya Welding & Joining Welding & Joining Europe Welding and Metal Fabrication Welding Design and Fabrication Welding in the World Welding International Welding Journal Welding Production Welding Review International WRC Bulletin WRI Journal Zavarivac Zavarivanje Zavarivanje I Zincatura a caldo Zis Mitteilungen Zis Report Zvaracske Spravy Zváranie Abbreviaz. Sch. Pruf. Schw. Schn. Schweisst. Sch. Tec. Weld. Join. Seleplast Sicurezza Skoda Soldadura Sold. Tec. Inspecao Soldagem Soldering Soud. Tecn. Con. Souder Stahlhau Stainless Eu. Stainless World Stainless Steel Engineering Sudura Surface Svar. Proiz. Sveiseteknikk Svetsaren Svetsen Tech. Soud. NDT Testing Tech. Rev. Techn. Uberw. Qualidade Tec. Tra. Mare Tec. Mare Teknos Br. Nondestr. European NDT Journal PVP Corrosion Paton Weld. J. TWI Journal Weld. Innovation TIN Trans. JWRI Trans. JWS Trans. NRIM Ultrasonics Unificazione Università Unsider Var. Teh. – Weld. Joining Weld. J. Europe Welding Weld. Des. Weld. World Weld. Int. Wdg. J. Weld. Prod. Weld. Rev. WRC Bulletin WRI J. Zavarivac Zavarivanje Zavariv. Zincatura ZIS Zis Zvaracske Zváranie Riv. Ital. Saldatura - n. 5 - Settembre / Ottobre 2007 747 Per ulteriori informazioni, rivolgersi a: Istituto Italiano della Saldatura - Divisione PRN / Uff. Abbonamenti Lungobisagno Istria, 15 - 16141 Genova GE Tel. (+39) 010 8341.392; Fax (+39) 010 8367780 e-mail: [email protected] Web: www.iis.it Elenco degli Inserzionisti 606 --621-622 ---682 ---636 -732 663 -608-609 613 605 --618 750 730 -612 4^cop 617 -712 720 708 714 615 --648 -610 672 ---710 --681 709 616 694 --619 -607 611 664 --2^ cop 623 ---620 --723 3^ cop ----731 736 -614+719+743 -744 724 --- 3 M ITALIA ABB FLEXIBLE AUTOMATION ACCADUEO AEC TECHNOLOGY AIPND ALUMOTIVE ANASTA ANCCP ANDIT AUTOMAZIONE ASPIRMIG ASSOCOMAPLAST BOHLER THYSSEN SALDATURA CARPANETO - SATI CEA CEBORA COFILI CGM TECHNOLOGY COM-MEDIA COMMERSALD DI-NO DRAHTZUG STEIN DVC - DELVIGO COMMERCIALE EDIBIT EDIMET Edizioni PEI ETC OERLIKON ESAB SALDATURA ESARC EVEREST VIT FIERA BIAS FIERA BIMEC FIERA BI.MU-MED FIERA EXPOLASER FIERA LAMIERA FIERA MAQUITEC FIERA MEC FIERA METEF FIERA SAMUPLAST FIERA SEATEC FIERA SUBFORNITURA FIERA TECHFLUID FIERA VENMEC FRONIUS G.B.C. INDUSTRIAL TOOLS G.E.INSPECTION TECHNOLOGIES G. FISCHER GILARDONI HYPERTHERM IGUS INE IPM ITALARGON ITW LANSEC ITALIA LASTEK LINCOLN ELECTRIC ITALIA MEDIAPOINT & COMMUNICATIONS NDT ITALIANA OBIETTIVO ENERGIA OGET ORBITALUM TOOLS OXYTURBO PARODI SALDATURA RIVISTA MECCANICA & AUTOMAZIONE RIVISTA U & C RIVOIRA RTM SACIT SAF - FRO SALTECO SANDVIK ITALIA SELCO SEMAT CARPENTERIA SEMAT ITALIA SIAD SOGES SOL WELDING TEC Eurolab TECNEDIT TECNOELETTRA TELWIN THERMIT ITALIANA Via S. Bovio, 3 - Località San Felice - 20090 SEGRATE (MI) Via Edison, 20 - 20099 SESTO SAN GIOVANNI (MI) Via Calzoni, 6/d - 40128 BOLOGNA Via Leonardo Da Vinci, 17 - 26013 CAMPAGNOLA CREMASCA (CR) Via A. Foresti, 5 - 25127 BRESCIA Via della Mercanzia, 119 Centergross - 40050 FUNO DI ARGELATO (BO) Via G. Tarra, 5 - 20125 MILANO Via Rombon, 11 - 20134 MILANO Via Privata Casiraghi, 526 - 20099 SESTO S. 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