“Con Terronia - Unico Settimanale
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0828. 720114 - unicosettimanale. it - redazione@unicosettimanale. it Editore: Calore s. r. l. Sede Legale: Via S. Giovanni, 86 - Villa Littorio - Laurino (Sa); Sede Redazionale: Via della Repubblica, 177 - CapaccioPoste Italiane - Spedizione in a. p. - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Dir. Com. Business Salerno - Abb. annuale 25, 00€ CILENTANDO 2012 DUE PAGINE DEDICATE AGLI EVENTI DI AGOSTO ENERGIE RINNOVABILI QUINTO CONTO ENERGIA COSA CAMBIA ARTICOLO A PAG 14-15 CAPACCIO CONVERSAZIONE CON ROSARIO CATAROZZI ARTICOLO A PAG 4 ARTICOLO A PAG 6 di Aurelio Di Matteo La Capaccio che sarà! 2 L’INTERVISTA di Ilaria Longo La chansonnier si racconta CONTINUA A PAGINA 10 IL CONCORSO RACCONTACI I TUOI LUOGHI DEL CUORE ARTICOLO A PAG 13 “Con Terronia canto il Cilento che si libera dai pregiudizi” Nel precedente intervento, plaudendo alla ripresa dell’iter del PUC, evidenziai un primo nodo da risolvere. Non è un tema secondario ma dirimente per decidere la futura identità di Capaccio, la sua vivibilità e le linee di sviluppo economico. Con È impossibile cantare la propria terra senza esserne profondamente innamorati. Piera Lombardi riesce a cantare gioie e dolori del Cilento proprio perché ama questa terra ed è, come lei stessa ammette, “cilentana fino al midollo”. Oggi Piera è un’artista nota anche Anno XIV n° 30 del 04 Agosto 2012 Piera Lombardi L’EDITORIALE CONTINUA A PAGINA € 1,00 BATTIPAGLIA EBOLI di Ernesto Giacomino di Francesco Faenza Riposino in pece Paradossi della politica ebolitana Qui, a Battipaglia, quando non s’ha niente da fare si rifà una passata d’asfalto a determinate strade. E’ tipo una tradizione, un rituale propiziatorio: l’anno che non s’è fatto, per dire, piovve per quaranta giorni e quaranta notti, e tutti i primogeniti maschi nacquero mancini e con una voglia di caffè sul ginocchio. Non scherzo, informatevi sugli annuari di maga Melissa. Il perché, poi, su centinaia di strade cittadine, si Il Pd salva Del Masto. E grazia Vecchio...che il Pdl voleva affossare. Paradossi della politica ebolitana. Le incompatibilità e la nuova giunta. Sono i due argomenti laceranti. L'estate 2012 sarà ricordata per l'evasione parziale dell'Imu, con molti politici nel ruolo di protagonisti. L'estate verrà ricordata per le incompatibilità di alcuni consiglieri comunali. Partiamo da qui. Luglio 2011. Una mano apocrifa scrive al prefetto e se- CONTINUA A PAGINA 20 CONTINUA A PAGINA 18 2 N° 30 04 Agosto 2012 Capaccio URBANISTICA. Riprogettare il territorio e l’idea di città Il futuro arriverà solo da scelte coraggiose DALLA PRIMA una premessa. Oggi lo sviluppo di una città o di un paese non si decide con l’espansione - o la non espansione – edilizia, ma con scelte relazionali integrate. L’Urbanistica tradizionale ha visto lo spazio per vivere, destinato al cittadino, pur sempre scandito dall’edilizia. Un tempo si parlava di quartieri, in genere di centro e di periferia, indicando con tale nome la zona dell’espansione edilizia causata dall’immigrazione dalle campagne. Era caratterizzata da residenzialità popolare. In parallelo si sviluppavano, con finalità di distinzione socio-economica, aree a residenzialità non popolare. In entrambi i casi erano luoghi dormitori e socialmente nucleari. Questa concezione è stata una grave mistificazione urbanistica, che ha sacrificato agli interessi dei palazzinari la socialità e la vivibilità. Una sana e nuova visione urbanistica, attenta alla relazionalità civica, considera la periferia non il luogo altro dal centro storico o lontano da esso, ma la condizione di non essere “centrali”. Di fatto può accadere che i centri storici siano, invece, la periferia della concreta ed effettiva vita sociale. Ne è un esempio anche Capaccio? Insomma la periferia e il centro non sono due luoghi urbanisticamente dislocati o due tipologie architettoniche, ma due condizioni di vita sociale, di relazioni umane e di rapporti vitali. E c’è una seconda mistificazione che ha accompagnato la prima e sempre a vantaggio di chi movimenta cemento. Per cambiare il volto alla periferia e renderla urbanisticamente connessa al centro, si sono scelti interventi che rifanno il verso alle strutture centrali. Ecco spuntare da ogni dove strade ordinate e piazze strutturate, per lo più anonime e vuote. L’urbanistica tradizionale, quella che io chiamo da Piano Regolatore, sembra non accorgersi che la funzione antica della strada e della piazza è oggi sostituita da altre strutture che nello stesso fungono da ottimi attrattori e consentono al cittadino di esprimersi e comunicare, di lavorare e di divertirsi, di fare sport e di fare cultura. Insomma la socializzazione e la vita civile, nella loro complessità, si attivano in strutture e in modi completamente diversi. Le strade e le piazze sono centri aggreganti solo se pedonalizzate! Le strutture di socializzazione, di centralità e di “connessione urbana” sono i “luoghi” delle attività culturali e scolastiche, degli spettacoli e degli eventi congressuali, le grandi aree fieristiche e museali, i parchi tematici e gli itinerari ambientali, i grandi centri commerciali e di ristoro, opportunamente inseriti nelle preesistenze e nelle identità consolidate. Si tratta di concepire la cosiddetta “città generica”, uno spazio senza determinazione formale, che si espande all’infinito e assume di volta in volta una caratteristica diversa. Il resto è archeologia urbanistica, marginalizzazione sociale, inutile cementificazione e, magari, tutela di interessi particolari. Questa lunga premessa è stata necessaria per chiarire in che senso e perché ritengo che, quando darà gli indirizzi per la nuova stesura del PUC, la scelta del Consiglio Comunale debba essere pregiudizialmente nell’alternativa tra una “città compatta” e una “città multipolare”. La prima, a espansione edilizia, si basa sui tradizionali criteri e parametri della “densità” e della “tipologia d’uso”; la seconda su una “pianificazione socio-economica”, finalizzata allo sviluppo economico centrato sul Turismo e sull’Agricoltura. Per Capaccio - un territorio di 112 chilometri quadrati costituito da circa Venti Borghi dei quali almeno sei con dimensioni di grossi comuni e dall’identità urbanistica e antropologica ben definita prefigurare un’espansione edilizia da “città compatta” magari muovendo dal nucleo più urbanizzato, significa condannare tutti gli altri “centri” alla periferizzazione, cominciando proprio da quello storico. Ciò che occorre per l’elaborazione del PUC è un’idea di Città fatta di tessuto sociale e di attività urbanisticamente interconnesse. L’intervento sul tessuto urbano non può essere un’operazione di urbanistica tradizionale fatta di cemento, zone residenziali, zone commerciali, zone alberghiere, strade, piazze, marciapiedi e mo- numenti. Occorre, invece, una progettazione che abbia al centro l’antropologia e la funzione strutturale del territorio, partendo dai luoghi veri e a questi rendere coerente la vivibilità dei residenti, il turismo balneare, quello archeologico - culturale e quello enogastronomico in un processo di sviluppo integrato e sostenibile. Sono tre gli scenari sui quali si dovrebbero sviluppare le ipotesi di sviluppo del territorio attraverso il PUC di Capaccio: 1) città multipolare e meta turistica di massa e di eccellenza; 2) città con un’alta qualità di vita e di produzione agroalimentare; 3) città culturale e archeologica. Lo scenario è una cosa diversa dalla previsione tecnica di organizzazione del territorio. È un criterio con il quale, prima della delimitazione “geometrica”, si deve immaginare cosa succederebbe nella comunità se si verificasse quello scenario. I tre scenari indicati non devono essere visti in contrapposizione l’uno all’altro, ma nella loro complementarità e sinergia per valutare, a piano approvato, le priorità e le strategie da adottare per la sua attuazione. Senza ricorrere all’edificazione residenziale, è su tali basi e finalità che si può realizzare il processo di raccordo, tra zona collinare (centro storico), City neo-urbana (Capaccio scalo), City beach (Laura), City culturale (area archeologica-Torre di Mare-Santa Venere). Ma su questo, e più analiticamente, in un prossimo intervento. Aurelio Di Matteo Cultura FELITTO E GIOI. N° 30 04 Agosto 2012 3 Due paesi si contendono il titolo di “miglior” pasta... Cilento a tavola: il re fusillo fatto a mano Si combattono in nome del fusillo, incontrastato re della tavola cilentana. Si tratta di due paesi dalle antiche e radicate tradizioni gastronomiche, Gioi Cilento e Felitto. L’uno è una balconata ariosa sui paesi che rovesciano nel bacino dell’Alento storie di baroni e popolo, di briganti e di eroi, di monaci immigrati dall’Oriente e di contadini emigrati oltreoceano, L’altro regala panorami mozzafiato da una rupe protesa nell’abisso con schegge di roccia, ricamate di mortella, finocchietto selvatico e barricate di fichidindia, a precipizio sul Calore, il fiume ancora intatto nella sua verginità naturale, dove la lontra ha trovato il suo habitat ideale. E, per le rispettive sagre di agosto. Gioi spalanca celle, refettorio e giardino del convento quattrocentesco e racconta la nobile storia di un feudo,mentre Felitto incanta con il reticolo dei vicoli tra palazzi gentilizi con stupendi portali ed una bella chiesa sbocciata per miracolo di arditezza su un avamposto di pietra con sagrato e porticato aperto ai venti e agli slarghi panoramici della valle con limiti sfumati all’orizzonte. Sono questi i regni di una prelibatezza gastronomica tutta cilentana, il fusillo appunto, che, nei due territori, si differenza per impasto, fattura e condimento. Due filosofie di antica e sapiente cucina a confronto, pronte a battersi per far valere i propri saperi e sapori. Il fusllo di Gioi è corto e piuttosto robusto, lavorato con il ferro a quadrello, del tipo ombrello a balestra, quello di Felitto è lungo, affusolato e attorcigliato, sagomato da un’asticella metallica più piccola di diametro. Il condimento? A,Felitto è d’obbligo il ragù di castrato, a Gioi il petto di vi- LAVORAZIONE TRADIZIONALE DEL FUSILLO DI FELITTO tello. Sul formaggio pecorino e l’immancabile punta di peperoncino c’è identità di vedute e di gusti. Così come per la pastosità del vino rosso (possibilmente aglianico) come doveroso accompagnamento. Ma quel che più conta c’è identità di vedute sulla necessità di tutela e, conseg u e n t e m e n t e , valorizzazione sui mercati di un prodotto per il quale si chiede un “disciplinare” nella scelta della materia prima (farina e uova), nella tecnica di lavorazione e produzione e nella qualità e quantità dei condimenti. E’ una bella battaglia per un prodotto da inserire nell’ “Arca dei sapori”, per proclamarne il “riconoscimento DOP”. Per la verità non è il solo per il quale valga la pena battersi, perché la terra cilentana, è ricca di giacimenti gastronomici. E basta attingere alle tradizioni dei CAPACCIO. tanti paesi dell’interno e della costa per scoprire olio e vino, castagne e fichi, miele e marmellate, per non parlare delle squisitezze dei formaggi, dalle mozzarelle alle trecce, dalle scamorze ai burrini, dal caciocavallo alla ricotta salata, e soppressate, salsicce e capicolli e tutta la vasta gamma della pasticceria, retaggio delle nonne massaie. E’ un settore strategico per qualificare, diversificare ed arricchire l’offerta turistica, quello della gastronomia, che va protetto e tutelato per sottrarlo al rischio della scomparsa, da un lato e della contraffazione e dell’appiattimento,dall’altro. Proprio per questo è da condividere ed incoraggiare la battaglia di Felitto e di Gioi in difesa del re fusillo. Giuseppe Liuccio g.liuccio@alice .it (tratto da: Giuseppe Liuccio: CILENTO A TAVOLA Edizioni del Delfino- Napoli G.S. Herajon 1956 Nuovi progetti all’orizzonte Una delle squadre più antiche e rilevanti del territorio capaccese è sicuramente l’Herajon di Gromola. Blasonata soprattutto per il fiore all’occhiello che è stato il settore giovanile, cantiere di numerosi talenti, allo stesso tempo per la prima squadra, da anni combattente gloriosa nel campionato di Prima categoria. Da giorni la società ha vissuto un passaggio di consegna, con una cordata di soci locali capeggiata da Alfonso Di Lascio che ha ereditato a titolo gratuito, dal presidente uscente Nicola Palladino, il timone del comando. Nel primo comunicato stampa ufficiale emesso dalla neo-società, sono emersi in primis i ringraziamenti alla vecchia gestione per il lavoro svolto con passione e dedizione negli anni trascorsi e poi è stato stilato il vero obiettivo del progetto giallo-verde. E’ prevista, infatti, una collaborazione tra l’Herajon e la scuola calcio Fox Paestum presieduta da Sergio Alessio, per valorizzare i giovani calciatori pestani offrendogli una squadra dove poter continuare a mettersi in mostra una volta terminato il settore giovanile. E’ un’impresa ardua come hanno dichiarato i dirigenti, appena insediatisi, ma lo stimolo è di riuscire a far bene e soprattutto creare una società in grado di ottenere buoni risultati calcistici senza tralasciare l’aspetto giovanile, ma valorizzare l’atleta nell’intero percorso di crescita calcistica. Un obiettivo coraggioso e nobile. Pasquale Quaglia 4 N° 30 04 Agosto 2012 Capaccio Incentivi alle energie rinnovabili. Cogliere al volo le occasioni V° Conto Energia: cosa cambia, quali opportunità Il 27 Agosto partirà il Quinto Conto Energia. Un sistema pensato per incentivare l’installazione di impianti fotovoltaici. Il decreto è stato anticipato (e seguito) da una ressa di polemiche, soprattutto da parte degli operatori del settore, preoccupati per le riduzioni di questi incentivi. Ma è proprio vero? E, soprattutto, è ancora conveniente installare un impianto sul proprio tetto? Innanzitutto, bisogna sottolineare il fatto che, in un momento di crisi epocale, di forte austerity, di tagli e di “spending review”, lo Stato italiano ha deciso di continuare a puntare su questo settore, rinnovando e rimodulando gli incentivi. Non è superfluo ricordare che quello fotovoltaico è uno dei pochissimi settori ancora incentivati in Italia. Non è cosa da poco. Inoltre, i prezzi di installazione si sono praticamente più che dimezzati rispetto a qualche anno fa. Se poi analizziamo nel dettaglio come è modulato il Nuovo Conto Energia, scopriamo invece che offre ancora ghiotte opportunità, soprattutto per quegli utenti interessati a consumare una parte cospicua dell’energia prodotta.. Prendiamo l’esempio di un classico impianto familiare di 3 kw. Di giorno, se viene prodotta energia, in assenza di un consumo interno, questa viene ceduta alla rete a 20,8 cent a kwh (Tariffa Omnicomprensiva). Se invece c’è un carico elettrico interno, possiamo consumare l’energia prodotta, evitando di prelevarla dalla rete. In questo caso, evitiamo di pagare 25 cent ad Enel (prezzo finito in fascia diurna) e, in aggiunta, lo Stato ci premia con ulteriori 12,6 cent (premio per l’autoconsumo). Per massimizzare questo vantaggio, si dovrà provare a cambiare (ma solo di poco) lo stile di vita, cercando, se possibile, di concentrare i consumi di giorno (lavatrice, lavastoviglie, ferro da stiro). Ma La redazione di Unico settimanale chiude per la pausa estiva. Torneremo in edicola il 1° Settembre. Ai nostri lettori e agli abbonati auguriamo “Buone vacanze”. La Redazione quali sono gli ulteriori vantaggi di questo Nuovo Conto Energia? E’ possibile, per esempio, sovradimensionare il proprio impianto (rispetto alle attuali esigenze), puntando su un impianto da 5 kw, piuttosto che limitarsi ad uno di 3 e programmare per i prossimi anni tutta una serie di interventi in casa. Come per esempio, l’installazione di condizionatori (che sostituiscano l’impianto termico alimentato dalla caldaia) ma anche l’installazione di un impianto solare termico per la produzione di acqua calda. In questo caso, per 7-8 mesi l’anno avremmo acqua calda gratis dal sole; nei restanti mesi, accenderemo la resistenza elettrica presente nel boiler dell’impianto solare termico, alimentadola gratuitamente dall’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico. In questo modo, sfrutteremo al massimo il nostro impianto e potremo spegnere quasi completamente la caldaia, a tutto vantaggio dell’ambiente e delle nostre tasche. Su una cosa, in particolare, tutti gli operatori sono d’accordo: questo Quinto Conto andrà via subito in quanto il tetto previsto di 700 mln annui potrebbe essere raggiunto già a fine anno. Piuttosto che perdersi in mille calcoli per cercare di quantificare il vantaggio della sua installazione, è preferibile, intanto, realizzare subito il proprio impianto e poi, con calma, avere tutto il tempo di calcolarne i vantaggi. E’ triste dirlo, ma in provincia di Rovigo si installano più impianti che in provincia di Salerno... E, su una cosa possiamo tutti concordare: da quelle parti non hanno certo più sole; e non sono neanche più intelligenti. Sono sicuramente più veloci nelle scelte e “attenti” e opportunisti. Anche perché, è bene ricordarlo, gli incentivi li paghiamo noi in bolletta. Come dire, gli incentivi, meglio riceverli che pagarli... Francesco Mazza Capaccio N° 30 04 Agosto 2012 5 “CAMPANIA BURNING”. C’è un solo cielo per tutto il mondo, riflessioni umanitarie Campo estivo di AIFO a Capaccio con il film di D’Ambrosio ...Allora una grande primavera sconvolgerà la terra, e tutto in noi rifiorirà. (R. Follereau) Mi avevano invitato nell’ambito del campo estivo a Capaccio Capoluogo non sapevo però di cosa s’interessasse, nello specifico, la loro organizzazione. Mi aveva colpito il titolo iniziale sul loro sito “C’è un solo cielo per tutto il mondo” scritto anche sul programma che mi avevano spedito: mi sono messo a leggere con impegno la storia di Raoul Follereau questo giornalista e scrittore che agli inizi del novecento si batteva a favore degli ultimi, in particolar modo per i malati di lebbra, incontrati nel suo primo viaggio in Africa. Leggo: “Scrisse ai potenti della terra per chiedere per i poveri del mondo il corrispettivo economico di un giorno di guerra. Inutilmente.La sua lotta è stata contro tutte le lebbre: l'egoismo, l'indifferenza, l'intolleranza. E' stato l'ideatore della giornata della pace e istituì la GIORNATA MONDIALE PER I MALATI DI LEBBRA che si celebra l'ultima domenica di gennaio, in tutto il mondo”. Bella persona, ho pensato, mi piace. Da onorare la sua memoria. E mi piace l’idea di andare a presentare il film Campania Burning (di cui ho scritto il soggetto, la sceneggiatura e le colonne sonore nelle quali c’è anche la partecipazione di Nicola Piovani) al loro campus estivo. Lusingato di essere stato invitato. L’AIFO, amici di Raoul Follereau, è un’organizzazione per la Cooperazione Sanitaria Internazionale, con sede a Bologna, ma presente su tutto il territorio italiano, l'anno scorso ha celebrato i suoi 50 anni di vita. Si ispira all'opera di Follereau, che ha fatto della sua vita un impegno costante e continuo a servizio degli ultimi del mondo. Essendo egli un grandissimo scrittore e giornalista ha utilizzato lo strumento dell'informazione per far conoscere la situazione in cui viveva buona parte della società dimenticata, quella del sud del mondo. Giovedì 26 luglio, quindi, siamo saliti, io ed Andrea D’Ambrosio il regista del film, al convento dei frati minori per la proiezione, ci accompagnava un nostro amico Alberto Franco (attore e regista anch’egli) incuriosito non meno di noi da questa organizzazione umanitaria e solidaristica (affiliate queste due parole al sociale come proiezione della propria esistenza, è il pane quotidiano per noi documentaristi). Dopo una lunghissima fila dietro la processione della festa di S. Anna, festa patronale Capaccese, ci accolgono nel bellissimo chiostro del convento alcuni consiglieri nazionali dell’Associazione, Antonio Landolfi e Anna Maria Bertino, Francesco Colizzi, Luigi Gravina, Antonio Lissoni, Flavio Cimini dell’ufficio di Roma e il Direttore Maurizio Maldini. Ci presentano la Dott.essa Anna Maria Pisani, presidente nazionale che ha lavorato come medico cooperante con molte ONG in Zambia, Somalia, Mozambico, Angola, Ghana. Ho capito subito che la loro manifestazione, pur essendo cattolicissima, non c’entrava niente con la festa patronale che, per i festeggiamenti, mi dicono, aspettavano… un’attrice comica di una trasmissione televisiva, “Zelig”. Due modi di interpretare il cattolicesimo: lì si ride, qui si pensa, due scuole di pensiero, che forse confluiscono entrambe nella parola di Dio, ma da rami e strade completamente differenti. Un pozzo al centro del chiostro. L’acqua dolce dell’impegno e della solidarietà e l’acqua salata della spettacolarizzazione delle feste dedicate ai Santi: entrambe appartengono al globo “Cattolicesimo”: Fiume o mare? Io ed Andrea presentiamo il film, raccontiamo dell’inferno del ghetto di S.Nicola Varco, 800 immigrati come bestie sfruttati da caporali senza pietà, il pubblico (quasi tutti del Nord, alcuni del Cilento, pochi Capaccesi) sembra interessato, impaziente ad aspettare le immagini. Quasi le dieci, inizia la proiezione. Metà film, blocco del computer, malediciamo il digitale, viva la pellicola. Pochi minuti d’attesa, riparte. Finisce il film, grandi applausi per parecchi minuti, si complimentano per la canzone finale scritta nel nostro dialetto “Acqua rò cielo”, molti mi chiedono il dischetto delle colonne sonore. Iniziamo il dibattito, domande molto lucide e pertinenti: i migranti nella piana del Sele; le nuove povertà prodotte dalla crisi; il ruolo dei sindacati; i respingimenti in mare e barconi con poveri cristi a bere l’acqua del canale di Sicilia. Problemi veri, profondi, sentiti. Siamo andati avanti fino mezzanotte e mezza, ma potevamo benissimo continuare fino al mattino. Ci regalano un bellissimo libro di Raoul Follereau e delle magliette con la famosa dicitura su esse. Abbracciandoci si assicurano della nostra presenza nelle future manifestazioni. Scendendo al parcheggio, passiamo per la piazza, le risate zelighiane sono terminate, è quasi l’una, incontriamo Silvestro e la sua fresca sposa, voleva cantare ma sul palco c’erano star famose. Impossibile. Alcuni ragazzetti inebriati di stupidità prendono di mira i miei figli. Sciocchi sfottò da adolescenti. Lasciamo correre, imperturbabili. Il mondo può fare a meno di inutili cretini (un’altra antica lebbra) da qualsiasi parte essi provengano. Anche se “C’è un solo cielo per tutto il mondo”. Antonio Pecoraro 6 N° 30 04 Agosto 2012 L’INTERVISTA. Capaccio Capaccio Paestum: “Eppur si muove”, conversazione con Rosario Catarozzi La vera sfida sarà il prossimo bilancio e le scelte urbanistiche Incontrando Rosario Catarozzi, consulente e capo di gabinetto del sindaco di Capaccio Paestum, Italo Voza, ho avuto l'opportunità di scambiare qualche battuta sulle azioni che la nuova amministrazione ha messo in atto fin dal suo insediamento. "Abbiamo rinforzato Paestum servizi con assunzioni mirate a modificare l'immagine della città, a partire dalla manutenzione del verde." Ha esordito Catarozzi. "E si vede!" gli ho dato atto. Infatti, i bordi delle strade, le rotatorie d’ingresso alla città dei templi, le spiagge libere, la pineta e la cinta muraria, oltre al parco archeologico, sono ben curate grazie ad una attività manutentiva programmata e rispettata. Ma l'attivismo non si ferma qui ... Anche la consueta manutenzione delle scuole è già partita senza aspettare l'ultimo giorno utile prima dell'apertura. Inoltre, bisogna dire che è PERUGIA. stato messo mano al piano di riordino della macchina comunale con accorpamenti di uffici e spostamenti in locali più ampi. La scelta, poi, di tenere il consiglio comunale nei locali dell'ex refettorio del convento di Sant'Antonio e sede del museo del Gran Tour, è stata una buona idea per tre motivi. Il primo, consente l'utilizzo di uno spazio bellissimo e ampiamente inutilizzato. Il secondo, consentirà a chi vorrà assistere ai dibattiti consiliari di poter approfittare di fare un giro nel bellissimo museo ideato allestito dalla fondazione Gianbattista Vico presieduta da Vincenzo Pepe. Il terzo motivo è legato al futuro del capoluogo che dovrà assumere sempre di più o di guida culturale dell’intero territorio valorizzando i suoi palazzi e i suoi portali. L’aver pensato di partire al convento, non me ne abbiamo i frati minori, è stato un modo intelligente di mettere al centro dell’Atten- GIUSEPPE CATAROZZI E LUCIANO FARRO zione proprio un bell’esempio di recupero di una struttura che ha avuto un ruolo centrale nella vita della comunità capaccese. C’è da segnalare anche la ripresa delle attività dell’associazione Poseidonia, idea della precedente amministrazione e rivalutata da Voza, che avrà tutta l’estate per fare esperienza e valutare ogni aspetto organizza- A "Piccantissima"successo per i nostri prodotti “Cucina Mediterranea” isola di Cilento in Umbria Si è conclusa la VII edizione di Piccantissima, festival del peperoncino, a Pila contrada di Perugia, negli spazi del arco "L'Arringatore". Protagoniste della manifestazione sono state le Regioni meridionali italiane che hanno una grande tradizione nella coltivazione e nell'uso del peperoncino.. Nei dieci giorni della manifestazione gli ospiti hanno potuto gustare le prelibatezze piccanti di Umbria, Basilicata, Sicilia, Calabria, Puglia e Campania. Per il Cilento, essere presente a Piccantissima, è stata una gradita riconferma. L’esperienza, positiva già lo scorso anno, ha dato ulteriori stimoli e i prodotti del nostro territorio ha fatto sfoggio delle loro peculiarità condite con un pizzico di peperoncino. Silvano Segazzi, organizzatore dell’evento, si è detto soddisfatto della col- laborazione con il Consorzio “Cilento Incoming” e dei risultati raggiunti ed ha già chiesto di implementare la collaborazione anche in futuro per altri eventi. Segazzi ha elogiato la squadra (due cuochi e due assistenti) guidata da Alessandro Tortora, a cui Cilento Incoming ha affidato il settore della promozione, distribuzione e valorizzazione dei prodotti tipici, ha dato un grande contributo successo dell’evento. La gente per ben sei giorni ha potuto gustare piatti tipici della cucina cilentana come: salumi, salsiccia, soppressata, capicollo e mozzarella di bufala, sott’oli, le paste tra cui le foglie d’ulivo al pomodoro, i fusilli al ragù, pasta e ceci; tra i secondi piatti sono stati molto apprezzati la parmigiana, il gateau di patate, la ciambotta... Il tutto innaffiato con i vini del Cilento dell’azienda San Salvatore e Polito abbinati a “Le delizie di Maria” e “Dolcilento”... G.C. tivo dell’estate pestana per aggiungervi del nuovo per il prossimo futuro. Faremmo torto a quanti, assessori e consiglieri oltre che ai dirigenti, se non dessimo atto che tutti stanno reagendo al meglio alle sollecitazioni provenienti dal territorio. Il vero banco di prova, però, in fase di allestimento del bilancio preventivo 2013. Sarà quello l’atto con cui Voza, la giunta e l’intera maggioranza porrà le basi del futuro prossimo e remoto di Capaccio Paestum. Alcuni segnali ci sono! Ne cito uno per tutti: il Puc (piano urbanistico comunale). I base ad alcune anticipazioni, sembra che prevarrà la regola del “tutto si trasforma”. In sostanza, saranno pochi i margini per nuove colate di cemento ed ampi quelli relativi alle ristrutturazioni funzionali. Un esempio potrebbe essere legato al settore turistico: si sa che le centinaia di abitazioni costruite e usate negli anni settanta e ottanta come seconde case, oggi sono quasi del tutto inutilizzate. Recuperale e adattarle per aumentare il numero di posti letto farebbe bene al territorio e anche alla possibilità di ampliare l’offerta di ospitalità … Questo e di altro sarà oggetto di approfondimento nel prossimo autunno. Bartolo Scandizzo Capaccio L’ARCO DI ULISSE N° 30 04 Agosto 2012 7 di OSCAR NICODEMO Delibere conventuali Il convento francescano di Capaccio (1723), che ha origini carmelitane (1500), ha già ospitato, in precedenza, dei consigli comunali. Nel 1866, infatti, le leggi eversive del nuovo Stato Unitario ne decretarono la chiusura con conseguente incameramento di tutto il complesso, adibito in seguito a molteplici funzioni: carcere, scuola, casa comunale, uffici giudiziari. Il convento riaprì nel 1934: la tradizione orale racconta che in quell’occasione il popolo capaccese dimostrò tutta la sua generosità, donando ai frati che vi si stabilirono tutto il necessario per permettere loro di svolgervi le attività dettate dai canoni francescani. Come ogni convento che si rispetti l’edificio gira intorno al Chiostro, limitato da aggraziati pilastri di pietra locale, sui quali appoggiano svelti archi che abbracciano un ampio spazio, al cui centro vi è la vera ottagonale del pozzo. Soltanto per dire che, poco più in là, in una sala laterale, con superba vista sulla piana del Sele e sull’intero golfo di Salerno, dalla costa amalfitana al promontorio di Agropoli, si svolgeranno i consigli comunali in relazione, o in barba al paesaggio, alla storia e alla sacralità del luogo. Fossi in un consigliere comunale mi chiederei in prima istanza, prima ancora d’imbattermi in qualsiasi ordine del giorno, dove mai sia andato a finire per svolgere le funzioni di amministratore. Eh, sì, coi conventi non si scherza, men che meno con quello di Capac- cio!Forse non tutti sapranno che il magnifico edificio è abitato dai fantasmi dei frati costruttori da cui è stato eretto negli anni appena seguenti il Basso Medioevo, e che questi hanno in particolare uggia i menzogneri. Pertanto, una bugia, anche se del tutto regolare e assunta come elemento di consuetudine, detta in ambito di riunione consiliare, potrebbe dare adito a risentimenti ultraterreni che nemmeno si immaginano! Ho avuto la fortuna di conoscere, oltre a Padre Teodoro (uomo di fine intelligenza), due frati che non potrebbero mai abbandonare la mia memoria: “Frà Domenico”, sempre in giro per le vie del paese a far fumo coi suoi immancabili toscanelli, e “Padre Augusto”. È di quest’ultimo che voglio dar conto ai lettori. Uomo di cultura eccelsa, conosceva il greco antico e declamava in latino interi salmi, viaggiava su un ciclomotore chiamato comunemente “motomme” (la e è semimuta alla francese), ed era solito alleggerirsi con risate roboanti non appena avesse modo di riscontrare motivi comici nelle parole dei suoi interlocutori, o in situazioni da lui ritenute bizzarre. Forniva di una chiave di violino la sua risata a strascico, dal tono potente e saldamente rauco, anche in circostanze apparentemente ordinarie, a testimonianza di una vena allegra che era alla base della sua fede e della sua filosofia. Per compiacere mio padre, da cui riceveva generose attenzioni, m’insegnò a declinare rosa-rosae quando ero ancora ai primi anni delle elementari, cosa che, all’epoca, poteva suonare come una straordinarietà. Una volta, questo “monacone”, mi raccontò, con divertente “sadismo”, adottando una forma letteraria ludica e straordinariamente perfetta, dei raccapriccianti incontri che aveva con i fantasmi che, a suo dire, affollavano il convento. Ce n’erano di tutti i tipi, andava narrando. L’elenco, nei miei ricordi, comprende il “fantasma-pittore”, il “fantasma-ladro” e il “fantasma-musicista”. Sosteneva che nella sua cella ci fosse un affresco che l’ectoplasma artista aveva in corso d’opera; che lo splendido organo a canne, recentemente restaurato, durante la notte emettesse musica; che sovente i suoi sandali scomparivano per poi ritrovarli dopo qualche tempo. “I fantasmi fanno paura a tutti, ma non a chi dice la verità” – sentenziava – “bisogna sempre dire la verità… loro non amano chi dice le bugie. Tu le dici?” Sicuramente, da bambino, mentendo, risposi di no. Ma oggi, Padre Augusto, ti direi: “Sì, le avrò anche dette, ma non mi sono mai sembrate così gravi da urtare la suscettibilità dei tuoi amici avvolti nel lenzuolo bianco, e, con maggior rigore, quando scrivo sul giornale, m’impongo toujour un comportamento leale.” E, chissà perché, mi vien voglia di assistere ad un consiglio comunale in convento, non fosse altro per misurare l’insofferenza che proviene dall’al di là. Bah, a compimento del pezzo, mi prefiguro una sonora, lunga e teatrale risata di Padre Augusto, senza mancare di omaggiarlo nella maniera che si addice ad una persona del suo stampo, sfoderando uno dei proverbi latini che il professor Piero Cantalupo, grande latinista, elargiva ai suoi studenti di liceo: falsum saepe vero suavius est! Capaccio piange Josè, l’amico di tutti... "Quando si è giovani è strano poter pensare che la nostra morte venga e ci prenda per mano ..." Sono i versi di una famosissima canzone di Guccini di circa 40 anni fa, cantata dai Nomadi, "Canzone per un'amica". Spensierati e forti nella loro giovane vita, i ragazzi non sanno che cos'è la morte. E, soprattutto, non sanno che può toccare a un loro coetaneo. Quando ciò avviene la disperazione prende al cuore e diventa autentica disperazione. Sabato la sorte si è accanita su un giovane elettricista. Si chiamava Josè Mautone, il 24enne deceduto, purtroppo, in un tragico incidente stradale. Tutta la comunità della Licinella di Capaccio, affranta per la perdita del giovane, ha accompagnato il feretro lungo la contrada, fino alla chiesa di Santa Maria dell’Annunziata, dove il parroco, don Valeriano Pomari, nel celebrare le esequie, ha rivolto parole di conforto e speranza alle oltre 500 persone presenti per cercare di mitigare il pianto di familiari, parenti ed amici, ancora disperati per la scomparsa di Josè, un ragazzo umile, lavoratore e benvoluto da tutti, strappato alla vita nel fiore degli anni. Davanti all’altare, la bara bianca è avvolta da fiori e sciarpe della Salernitana, di cui Josè era un grande tifoso: la madre, Giovanna, non riesce a staccarsi dall’adorato figliolo, tra le lacrime di do- JOSÈ ANTONIO MAUTONE lore delle sorelle Elena e Teresa e la tristezza silenziosa di papà Antonio. Un ricordo è anche quello di Raffaele Cantiello, creatore "Scuola Calcio Tirrena", che ha bene impressa la figura del giovane: "Un, ragazzo solare, sempre con il sorriso sulla bocca, in campo, ricordo faceva il centrale difensivo, calciatore correttissimo, i suoi erano interventi quasi mai fallosi ma puliti e tempestivi, il suo modo di fare gli portava simpatia e tutti, avversari compresi correvano da lui a stringergli la mano, anche oggi che lavorava come elettricista, appena gli accennavi se poteva...era gia´ pronto a disposizione, io lo voglio ricordare cosi con il sorriso sulla bocca". 8 N° 30 04 Agosto 2012 Agropoli Tel 0828. 720114 Fax 0828. 720859 e-mail: redazione@unicosettimanale. it url: www. unicosettimanale. it Direttore Responsabile Bartolo Scandizzo Condirettore Oreste Mottola Grafica ed Impaginazione Stampa STIEM Via delle Industrie 5 Fisciano Iscritto nel Registro della Stampa periodica del Tribunale di Vallo della Lucania al n. 119 Responsabile Trattamento Dati Bartolo Scandizzo Abbonamento annuale 25, 00 Euro Abbonamento a I Piccoli € 10, 00 Unico + I Piccoli € 30, 00 Conto corrente postale num. 53071494 intestato a Calore s. r. l. Tiratura: 5000 copie Gli arretrati € 2, 00 + le spese di spedizione Il N° 30 di Unico è stato inviato in tipografia il giorno 01 Agosto 2012, ed è stato avviato alla spedizione agli abbonati il 03 Agosto 2012 alle ore 9, 30 presso il CPO di Salerno LAUREA. Auguri ad Antonio Maiore Ha conseguito la Laurea in Giurisprudenza Antonio Maiore con votazione 110 e lode, gli auguri del papà Vincenzo della mamma Marilena e del fratello Francesco ai quali si uniscono quelli della redazione del settimanale Unico. Vendesi: Appartamento uso studio o abitazione MQ 100 in via Molina, 13 Roccadaspide. Prezzo € 1.500 al MQ Tel. 329/6023326 Agropoli A PARER MIO N° 30 04 Agosto 2012 9 di CATELLO NASTRO Mare e...Monti E’ arrivata pure l’estate del 2012, in totale, per me, fanno settantadue. Quando sono nato, nel 1941, durante la seconda guerra mondiale, la passavo nelle fasce, i bisnonni dei moderni Pampers. Ma il mio primo grande primato fu quello di iniziare la vita nelle fasce e nel Fascio. Le fasce servivano per quando me la facevo sotto, il Fascio, invece, serviva per farla fare sotto agli avversari politici. Indistintamente a tutti gli Antifascisti di qualsiasi partito fossero. Di destra, di sinistra, di centro o anche solamente cattolici. Pensate che per fare dispetto al Vati- cano, si decise che tutte le parole che finivano in ano, dovevano finire in culo. Anche il Vescovo di Pesto protestò perché in base a quella legge egli da vescovo pestano diventava vescovo pestaculo. Ci vollero anni per far abrogare la legge. Oggi i tempi sono cambiati, ci sono le vacanze estive. Con una differenza: nell’estate 2012 anche chi vuole andare a mare deve fare i conti con Monti. L’IMU, edizione 2012 è un mostro che si succhia il sangue dei contribuenti. Quel poco che viene lasciato per la sopravvivenza se lo succhiano le zanzare. Quando si è sparsa la notizia sono arrivate anche le zanzare extracomunitarie, che però non vengono da Monti ma da pianure. L’altro giorno il nonno di un mio amico è andato a fare le analisi del sangue, sulla cartella c’era scritto:” Soggetto fortemente anemico. Tracce di liquido rosso dovuto a barbera o sangiovese!”. Questa estate il mostro IMU è arrivato pure sulle spiagge a pagamento. Quando vai in mare l’ombrellone viene fittato a minuti. Quando il bagnino vede che stai tornando fa sloggiare l’occupante e tu puoi riprendere possesso dell’ombra. Molte signore per fare economia si comprano solo la parte di sotto del costume da bagno senza coprire le zizze. Anche la mozzarella di due chili, chiamata “zizzona” è stata ridotta a trecento grammi. La settimana scorsa un mio amico è stato picchiato dalla moglie perché nel sonno mormorava “Imu! Imu!”. La buona donna pensava che fosse il nome di una donna amante del marito extracomunitaria. Il poveraccio ha dovuto spiegare alla consorte di che si trattava. Per controllare se diceva la verità la moglie lo ha costretto ad un “tour de force” sessuale fino a quando il poverino, esangue è stato ricoverato in ospedale. Lo hanno rispedito a casa per mancanza quasi totale di sangue. Gli hanno consigliato di andare da un commercialista e non da un altro medico. Ci sta un vecchio proverbio cilentano che così recita:” A lu’ ffrie sienti l’addore!!!” Cioè l’odore della frittura si sente durante il procedimento di cottura. O per meglio intenderci, quando arriva la bolletta il povero contribuente resta in bolletta… Sembra una similitudine cretina: ma in effetti lo è. Forse sarà colpa delle zanzare, della pensione striminzita che ti permette il lusso di andare a caccia. Sì! Delle offerte speciali nei supermercati: acquista una coscia e ti diamo tutta la gallina con sei uova in omaggio. Sopravviveremo anche all’IMU!!! innovativi i pezzi, grazie a interpreti come Adam Nussbaum, Dave Kikosky, Paquito D'Rivera, Tom Harrell, Bob Mintzer, Chris Potter, Fabrizio Bosso, Rosario Giuliani, Alex Sipiagin, Robin Eubanks, Larry Carlton, Diane Schuur. Ora sono diventati un messaggio che unisce popoli e Paesi. Napoli e America, ma anche Nord e Sud del mondo, come “Osted”, che spiega Di Lella, in arabo significa Maestro: “È un brano dedicato al mio collega tunisino Fawzy Chekili, composto durante la nostra tournée in Tunisia, tra i festival jazz di Cartagine, El Jem e Tabarka”. L’album contiene alcuni brani della tradizione musicale partenopea, come “Funiculì Funiculà”, “Passione” e “Torna a Surriento”, riproposto con il groove che ci riporta inevitabilmente al famoso Birdland dei Weather Report, riarrangiati per la prima volta in chiave jazz, ma anche Michelangelo 70 di Astor Piazzola con l’intervento rivoluzionario di Larry Carlton. Di Lella, nonostante il successo distribuito dalla Universal, non dimentica il Cilento e infatti, dal 10 al 12 agosto, il pianista e arrangiatore sarà ancora impegnato come direttore artistico all'Ispani Jazz Festival presentando un programma molto interessante che vede l’esibizione di Ondina Sannino nell’apertura, i Cabaret Noir l’11 agosto per chiudere il 12 con Mario Donatone Soul Circus. Napoli&Jazz Gerardo Di Lella fa centro negli USA L’America l’aveva scoperta qualche anno fa, ma ora il successo è solo per lui, Gerardo Di Lella, talentuoso musicista sbarcato dalla nostra terra negli Usa. Ispani New York andata e ritorno. I viaggi in America erano iniziati grazie ad alcune collaborazioni negli anni novanta. Adesso, con le registrazioni di “Napoli&Jazz” negli Usa, il direttore e arrangiatore campano corona il suo grande sogno: suonare con dei veri e propri talenti americani la musica che ama, ma anche qualche sua creazione. Il direttore artistico dell’Ispani jazz festival, che nel 2011 partecipa al “Villammare Film Festival” con “Movie Music” dedicato al cinema e tivù, ha davvero fatto il botto regi- strando con star del calibro di Larry Carlton. “Non pensavo di riuscire a coinvolgere il quattro volte vincitore dei Grammy Awards – spiega -. Ma quando ha sentito il brano e visto chi erano gli altri musicisti, mi ha dato subito un appuntamento per registrare nel suo studio privato. In America è così – racconta con un messaggio palese -: puoi anche essere il figlio del presidente del Consiglio, questo non interessa a nessuno, ma se hai talento e sei sconosciuto, fai progressi”. Musica per le orecchie di chi in patria suda senza vedere soddisfazioni ma che invece, al di là dell’Oceano, non rimane un eterno incompreso. Il disco è una suggestiva proposta di brani celebri della musica napoletana, magistralmente stravolti da Di Lella da farne autentiche perle, una diversa dall’altra. Piacevoli e Nicola Nicoletti 10 N° 30 04 Agosto 2012 Altavilla Silentina L’INTERVISTA. La cantante presenta l’album “Terronia” e racconta la sua carrieira A tu per tu con la cilentana Piera Lombardi che approda a Altavilla DALLA PRIMA all’estero, ma è stato interessante ripercorrere la sua carriera . Quando hai capito che la strada da intraprendere nella tua vita era la musica? La musica è da sempre mia compagna di vita. Ho ini- ziato da piccola a studiare musica classica e a cantare in vari gruppetti amatoriali. Questa passione è cresciuta con me. Non c’è stato un momento preciso in cui ho deciso che avrei fatto la cantante, ma ho capito che avrei potuto cantare a livello “professionale” quando sono arrivata da Tonino Valletta e lui ha visto in me delle capacità. Hai iniziato la tua carriera con gli Anthea. Cosa ti ha dato questa esperienza? Mi ha dato cose straordinarie e meno straordinarie. Questo gruppo, grazie al lavoro artistico di Tonino Valletta, ha sfondato l’idea ancestrale della musica popolare sul territorio, rileggendola in maniera diversa. Abbiamo vissuto delle esperienze professionali importanti . Poi, come in tutte le cose belle che nascono un po’ per caso, gli equilibri si sono deteriorati e ognuno ha seguito la propria strada. Quando è nato questo gruppo non tutti avevano scelto di vivere di musica. Io avevo fatto quel tipo di scelta. Sul tuo sito dici “ho voluto raccontare la mia terra per sentirla veramente mia” perché sei in grado di capirla solo grazie alla musica. Come riesci in questo intento? Il rapporto che ho con la mia terra è caratterizzato da un legame forte, ma anche molto combattuto. Il Cilento non avrebbe bisogno di nulla perché potrebbe PIERA LOMBARDI vivere della sola bellezza che il buon Dio gli ha donato. Purtroppo è stato martoriato dalla storia e, ancora oggi, da tanta malapolitica e da certa maleducazione difficile da estirpare. Quando canto la mia terra rafforzo il mio rapporto bello con essa, ma posso anche urlare le cose meno belle che probabilmente non cambieranno mai e che la penalizzano. Qual è la canzone alla quale sei legata di più? E vao a cercà fortuna, la prima che ho scritto da cantautrice. Questo brano parla di emarginazione e di emigrazione perché questa terra ti dà e ti toglie. È la storia dell’emigrazione vista con gli occhi di una persona , uomo o donna che sia, che lascia la sua terra e, con essa l’amore della sua vita. È una storia vera e tanti italiani che vivono all’estero possono farla propria. Cosa puoi raccontare di Terronia, il tuo primo lavoro discografico? Terronia, che dà anche il titolo all’album, è nata pensando ad un episodio che mi è accaduto da ragazzina. Una signora “non terrona” vide per la prima volta questo paradiso terrestre che è il Cilento e disse << Bella questa Terronia, però >>. In quel momento non ho compreso il significato di quelle parole, ma col passare del tempo ho capito che siamo ancora schiavi di certi pregiudizi difficili da scardinare anche perché spesso capitano degli episodi che li rendono veritieri. Questo brano, molto ironico, è il dialogo tra un “non terrone” e un terrone che deve continuamente dimostrare al suo interlocutore la propria serietà, affidabilità, moralità. Infine, nel brano, c’è un appello ai politici che devono capire che la Terronia va “salvata”. Nell’album, oltre ai due inediti Terronia e E vao a cercà fortuna, troverete alcuni tra i brani più famosi della canzone popolare nonché un brano di S.Alfonso Maria De Liguori. In altre parole, un omaggio ai grandi autori della canzone d’autore dialettale. Il 15 luglio, ad Acciaroli, hai partecipato a FestAmbiente. Questa rassegna, promossa da Legambiente anche per onorare la memoria di Angelo Vassallo, ha avuto come filo conduttore la legalità. Cosa pensi del binomio Sudlegalità? Sud-legalità non è connubio facile da gestire nella realtà perché non si può negare che il Sud abbia problemi con la legalità. Ad Acciaroli ho sentito dei dibattiti interessanti ed ho ascoltato persone autorevoli che lavorano incessantemente in questo senso .Ad Angelo Vassallo va il grande merito di aver iniziato ad istillare gocce di rispetto per l’ambiente. E non solo. Ci manca tanto…. In un certo senso anche tu credi che soltanto amando la propria terra si può educare al rispetto . Si, bisogna amare la propria terra senza, però, chiudere gli occhi di fronte alle tante cose che non funzionano. Bisogna essere critici e non aspettare che siano sempre gli altri a dirci dove e cosa stiamo sbagliando! Purtroppo anche nella musica, spesso,viene raccontato solo il bello del Cilento e del Sud in generale. E invece si dovrebbero cantare anche, e ripeto anche, le storture che ci penalizzano. Credo sia il modo giusto per contribuire alla crescita della propria terra. Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Aspetto l’uscita di Terronia. A settembre ci sarà la promozione dell’album sia in Italia che all’estero. Vi farò sapere…. DATE DEL TOUR DI PIERA LOMBARDI 3 AGOSTO - Policastro 10 AGOSTO - Cardile 12 AGOSTO - Cerrelli di Altavilla Silentina 15 AGOSTO - Casal Velino Marina 17 AGOSTO - Morigerati 18 AGOSTO - Gioi Cilento 23 AGOSTO - Pellare 25 AGOSTO - Stio Cilento Ilaria Longo Alburni IL SUGGERIMENTO. L’Antece di S. Angelo a Fasanella Alla ricerca del dio guerriero protettore delgi armenti Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni conserva al suo interno bellezze inestimabili, l'Antece è una di queste. Chiunque decida di visitare il comune di Sant'Angelo a Fasanella negli Alburni oltre alle tante bellezze presenti in loco (centro storico d'origine medievale, ponte romano e sorgente dell'Auso) rimane incuriosito da una piccola tabella che indica la salita verso la montagna e che contiene la scritta:“Località Antece”. Il percorso per raggiungere il luogo in cui si trova l'Antece è agevole e dista 4 chilometri dall'ultima casa visibile del centro abitato del comune di Sant'Angelo a Fasanella. Chi raggiunge la vetta sa benissimo che ha un appuntamento con la storia. L'Antece, infatti, è una scultura rupestre con un'altezza di 160 cm, scolpita tra il IV° - II° secolo a. C., collocata a 1.125 metri s.l.m. e rappresenta la figura del “dio guerriero Alburno” che indossa una tunica, uno scudo, una scure e una lancia. L'effige del “dio guerriero” appare al visitatore di “Costa Palomba” imponente con tutta la sua fierezza e bellezza secolare. Poco distante dall’Antece si può vedere la vasca sacrificale (90 x 120 cm) che veniva utilizzata per i sacrifici di animali al “dio Alburno” in modo da propiziare fortuna e coraggio. Il percorso trekking per raggiungere “località Antece” è molto comodo, facile, lineare e ben segnalato. La scalata per raggiungere la vetta che custodisce l'Antece dura circa 30 minuti ed occorre attraversare un sentiero che passa tra paesaggi molto belli. Il tratto di sentiero che divide il visitatore dalla vetta dov'è collocata l'effige dell'antico “dio Alburno” è coperto prima da una folta vegetazione che poi sparisce, trasformando il paesaggio da alberato in paesaggio roccioso. Nell'ultimo tratto del sentiero l'escursionista L’ANTECE percorrendo scalone dopo scalone, paesaggio dopo paesaggio, si rende subito conto che il luogo che sta raggiungendo è unico nel suo genere e pieno di sacra- lità. La scultura rupestre emana un fascino antico ed incute rispetto. Nel corso dei secoli migliaia di viaggiatori hanno sostato, visto ed omaggiato l'immagine del “dio Alburno” nell'antico “Castrum Palumbus” prima di proseguire il viaggio verso l'antica Lucania. Occorre, però, rispettare di più l'effige dell'antico “dio guerriero alburnino” che nel corso degli anni ha subito diversi atti di vandalismo. Alle autorità locali suggeriamo il continuo monitoraggio della scultura rupestre tramite sistema di videosorveglianza in modo da scoraggiare ulteriori danni alla secolare scultura dal valore inestimabile. Concludiamo il nostro viaggio in visita all'Antece dopo una lunga sosta e dopo esserci inebriati di bellissimi paesaggi e torniamo a casa con il ricordo di un posto unico ed irripetibile del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Vito Gerardo Roberto N° 30 04 Agosto 2012 11 12 N° 30 04 Agosto 2012 Roccadaspide SPORT. Prima volta per la pallacanestro nel paese dell’aspide I° Meeting di Basket Città di Roccadaspide Io sogno le cose come non sono mai state e dico: “Perché no?”. Questo celebre interrogativo del drammaturgo irlandese George Bernard Shaw è stato fatto proprio dai membri dell’Associazione Sportiva Dilettantistica CapaccioPaestum che, ponendo una grande fiducia nell’importanza e nella potenzialità dello sport, quale strumento universale di integrazione, hanno organizzato il I° Meeting di Basket Città di Roccadaspide. L’iniziativa, che si svolgerà dal 5 al 9 agosto presso il Piazzale della Civiltà, si fonda sulla convinzione che sia possibile ottenere un nuovo modello di sviluppo sportivo che passi attraverso momenti ricreativi atti a valorizzare una disci- MASSIMO ANTONELLI DURANTE UNA LEZIONE plina da noi ancora troppo spesso sottovalutata come la pallacanestro e il territorio che ospita questa manifestazione. L’iniziativa sarà articolata in tornei di 3 vs 3 maschile e femminile, un torneo di minibasket, under 14 femminile 4 vs 4 e under 19 maschile 4 vs 4, al termine dei quali verranno effettuate le premiazioni. La serata di martedì sarà invece dedicata al Music Basket, un innovativo e divertente metodo che usa la musica per insegnare i fondamentali della pallacanestro. Fiore all’occhiello di questa manifestazione sarà proprio la pregevole presenza del cestista Massimo Antonelli il quale darà dimostrazione, attraverso l’esecuzione di esercizi a ritmo di musica, di quanto i ragazzi possano essere stimolati a seguire anche il loro istinto e la loro creatività, perché la crescita e la formazione degli atleti passa prima di tutto attraverso questi due aspetti, grazie ai quali si attesta un miglioramento delle loro capacità percettive e motivazionali. Insomma, il Comune di Roccadaspide con la collaborazione della Polisportiva Capaccio-Paestum ci regalerà cinque giornate all’insegna dello sport, tutte da vivere insieme e da cui lasciarsi trasportare in questa torrida estate. Passione e divertimento le parole chiave di un evento che speriamo possa essere l’apripista di un progetto sociale ampio e condiviso. Un’occasione da non perdere per gli amanti di questa disciplina e non solo. Barbara Saponara MUSICA A ROCCADASPIDE “I concerti al Castello” Il giorno 09 agosto 2012, alle ore 20.30, nell'incantevole scenario del Castello medievale Filomarino-Giuliani di Roccadaspide si terrà la VII edizione de "I Concerti al Castello" in cui si esibiranno due affermati musicisti: Alessandro Buccini al violino ed Eleonora Perolini arpa. L'evento è organizzato dall’Associazione Euterpe con il sostegno dell'Amministrazione Comunale di Roccadaspide, BCC di Aquara e Associazione Musicale internazionale "L. V. Beethoven". Durante il concerto verranno eseguiti brani tratti da "Il salotto dell'800", "Passione di Tango" e "Souvenir di colonne sonore". PROGRAMMA IL SALOTTO DELL’800 F.W. Rust, Sonata per Arpa e Violino J. Massenet, Thais P. Villa Lobos, Bachiana Brasileira J. Elgar, Salut d'amour V. Monti, Ciarda PASSIONE DI TANGO G. Amorosi, Danze Medioevali A. Piazzolla, Oblivion A. Piazzolla, Libertango P. De Sarasade, Malague- gna SOUVENIR DI COLONNE SONORE Parkel, Al mercato persiano J. William, Schindler’s List E. Morricone, Gabriel’s Oboe E. Morricone, C’era una volta il West H. Mancini, Moon River I° concorso per i lettori N° 30 04 Agosto 2012 13 Raccontaci i tuoi luoghi del cuore I° Concorso per i lettori e gli abbonati di Unico Unico Settimanale in collaborazione con Cilento Incoming organizza il Concorso “I luoghi del Cuore” aperto a tutti i lettori del nostro settimanale. Parlaci dei luoghi della tua infanzia, quelli legati ai tuoi affetti, quelli in cui ami tornare, quelli ancora poco conosciuti al grande pubblico, ma meritevoli di essere visitati. Invita i tuoi amici a visitarli. Scegli un monumento, una piazza, un sentiero, uno scorcio del nostro Cilento. COME PARTECIPARE Scrivi un racconto di non oltre 2500 caratteri, ed invialo all’indirizzo e-mail [email protected] I racconti più meritevoli saranno pubblicati sul nostro settimanale. Tra questi, una giuria* selezionerà il migliore che sarà premiato con un soggiorno in B&B presso una delle strutture alberghiere corsorziate con Cilento Incoming, in un’incantevole località di mare o di montagna. INVIA IL TUO SCRITTO ENTRO 30 AGOSTO 2012 Continua a seguirci per non perdere le prossime iniziative Per maggiori informazioni: [email protected] o [email protected] *il Regolamento completo sarà consultabile sul sito unicosettimanale.it TESTO ESEMPIO (ESCLUSO DAL CONCORSO) ALTAVILLA CAPUT MUNDI! Atmosfere e modi di essere di un paese fra la Piana del Sele ed il Cilento La maggior parte dei paesi interni salernitani sono dominati dal criterio dell’uniformità. Spesso hanno anche un solo nome. C’è dove si producono solo i fagioli e si cucinano solo le castagne, dove sono stati tutti briganti o carabinieri, dove gli abitanti hanno, fateci caso, le stesse "facies": segno di uno scarso scambio di patrimonio genetico. In altri paesi, soprattutto in quelli di mare o spiaccicati accanto alle vecchie vie storiche, c’è tutto e il contrario di tutto. Il sangue si è abbondantemente mischiato per tutta una serie di ragioni che non è il caso d’indagare: guerre, immigrazioni, pellegrinaggi, tanto per fare un elenco. Il mio paese, Altavilla Silentina, sta tra i secondi. E se ne vanta. Perché non è sul mare e non ci passavano le strade consolari romane. Ed ancora oggi una misconosciuta strada che porta a Castelcivita e a Roccadaspide è affogata dagli scalini e dai balconi di via Borgo S. Martino. Un bus, di quelli a due piani non ci passa. Altavilla caput mundi! Ci fu un tempo che vide gli etruschi a Pontecagnano ed in tutto il Picentino, i greci d’Occidente tra Paestum e Velia con i lucani appostati e guardinghi sugli Alburni: Altavilla è lì, a poche decine di chilometri di distanza da tutti questi luoghi. Perfettamente equidistante. Sì, da tutti abbiamo preso ed a tutti abbiamo dato. Anche ai pirati berberi che sovente, e prepotenti, ci fecero visita. Molti di noi potrebbero facilmente andare nel Maghreb e confondersi coi locali. Sorridete pure, siamo un paese aperto: il centro antico non è chiuso tra le gole di un’inaccessibile montagna ma ci s’arriva risalendo le giogaie di dolci colline. E quando la Piana del Sele era malsana per i miasmi della palude e la malaria non perdonava, quassù qualcuno (non tutti, per la verità) si godeva la vita. Questo raccontano le tante storie del Castello dove i discendenti dell’abate Ciccio Solimena vissero, o meglio se la spassa- PRODOTTI PER Bar, Ristoranti, Pizzerie, Osterie, Pub, Wine Bar, Birrerie, Rummerie, Alberghi e Discoteche INFO&CONTATTI tel 0828 730510 / fax 0828 72805 S. S 18, Km 89, 700 Capaccio info@planetbeverage. it www. planetbeverage. it rono, per oltre due secoli. Tutti quelli che passavano per la pubblica via dovevano ossequiare i signori e le cose migliori andavano a loro. I furbissimi briganti che stavano dentro al vicino bosco di Persano, una specie di Supramonte salernitano di quei tempi, sulla collina altavillese ci venivano perché avevano gli appoggi di tante donne – vivandiere. Si confina con Persano con un lungo tratto del bello e pescoso fiume Calore. I re qui erano di casa. Carlo III, Francesco e Ferdinando di Borbone amavano venirci a caccia. Goethe ci venne e ne scrisse. Hackert la dipinse. Fu culla dell’allevamento della razza equina omonima che trionfò in diverse Olimpiadi ed oggi è sede della Brigata Garibaldi: una delle più "operative" unità dell’Esercito italiano. È il passato con le sue luci (poche) e le tante ombre. Ancora: altri hanno avuto le industrie coi soldi dello stato? Noi di Altavilla, oltre alle regolamentari tre torri, sul gonfalone comunale abbiamo, virtualmente, i caseifici che sfornano la mozzarella più buona del salernitano. Oreste Mottola 14 N° 30 04 Agosto 2012 Eventi EVENTI. Musica, enogastronomia e teatro Cilentando 2012 1 agosto Dal 1 al 5 Agosto 2012 presso l'oleificio del nonno in Loc. Doglie di Roccadaspide (mercoledì alle ore 20.30 fino a domenica alle ore 23.55), 10° Festa per il maiale. 4 agosto 4 Agosto ore 21:00 ad Altavilla Silentina spettacolo Teatrale e Musicale, ideato e diretto dal Maestro Alfonso Caramante e Alfredo Crisci, con il Gruppo Armonia Amici di Don Giustino. "Frammenti d'Autore" è l’omaggio riconoscente e appassionato, ai grandi Interpreti della cultura partenopea, che con l’arte e l’estro hanno contribuito alla crescita culturale e spirituale del nostro popolo. All’immenso contributo che Totò, Eduardo e Peppino De Filippo, Nino Taranto, Salvatore Di Giacomo e tanti altri, attraverso la poesia, la musica e il teatro hanno saputo dare ad ogni forma culturale, questo spettacolo è dedicato... 4-16 agosto. A’Chiena dalle 15:00-16:00 solo il sabato e la domenica. Imperdibile appuntamento quello della singolare manifestazione che si svolge a Campagna nelle prime due settimane di agosto. Nella settima fatica, Ercole deviò il corso del fiume Alféo per pulire le stalle del re Augia, a Roma, fino a qualche secolo fa, avveniva l’allagamento di Piazza Navona col fiume Tevere, creando uno scenario fantastico di incomparabile bellezza. A Torino, nel 1700, un leggero flusso d’acqua del fiume Po, veniva incanalato, per la pulizia, nelle strade più importanti della città. Nella Città di Campagna, a tutt’oggi vengono deviate le acque del fiume Tenza lungo le strade del centro storico, dando luogo a un evento eccezionale di antica origine, forse unico al mondo, tra la mitologia, la storia e la realtà. Il divertimento è as- 19.00 Trasferimento al Campo Sportivo "Capozzoli" per l'inizio dello spettacolo, con visita dell'accampamento medievale allestito per l'occasione e per chiedere chiarimenti e info sulla vita, sulle armi e sulle attività svolte nel periodo storico. Inizio festeggiamenti di corte per la vittoria sui Ore 23.00 Gran Finale con la premiazione del contrado vincitore della giostra medievale 6 agosto 6-7 Agosto La Pro Loco di Perdifumo e frazioni debutta quest' estate con la prima edizione della festa d' Estate " Vieni, Scopri, Assapora e Divertiti". Due serate nel cuore del A.MANGONE, "CAMPAGNA-LA CHIENA NEL 1994" sicurato tra secchiate, danze popolari e veri e propri bagni in strada e nelle fontane. L’evento culminerà nella serata conclusiva del 16 agosto con la Chiena di mezzanotte! 5 agosto 5 Agosto Aquara. ore 17.30 Inizio Corteo Storico con partenza da P.zza s.lucido seguendo il percorso c.so umberto i via garibaldi - parcheggio ponticello - via garibaldi p.zza vitt.veneto. Ore 18.00 Cerimonia di consegna delle armi e delle chiavi dei feudi di Capaccio, Sant'Angelo a Fasanella e Aquara a Federico II in segno di resa. Ore congiurati Ore 19.35 Presentazione alla popolazione dei gruppi partecipanti alla manifestazione Ore 19.45 Inizio delle esibizioni dei gruppi storici: "gruppo storico- rievocativo federico ii" "sbandieratori e musici delle torri metelliane" "gruppo storico armigeri e balestrieri di bucchianico" " civitas eburi sagittari" " cavalieri della città regia" con la giostra del Saraceno I cavalli in gara nella giostra saranno abbinati ai seguenti contradi cittadini: - contrado de lo ponte; - contrado de lo carmine; - contrado de la piazza; - contrado de mainardi; centro storico di Perdifumo in cui si potrà godere appieno delle bellezze del borgo antico del Paese tra musica cilentana, storia rurale e tradizione culinaria. 6-10 agosto III edizione della festa dell’antica Pizza Cilentana, nasce nel centro storico di Giungano, dove per l’occasione verranno riaperti gli antichi forni, i vecchi cortili dei palazzi gentilizi per preparare i prodotti tipici del nostro territorio, e in primis la pizza cilentana, preparata con farina di grano duro, lievito naturale, pomodoro cotto e cacioricotta di capra stagionato. L’idea è quella di promuovere oltre alla Pizza Cilentana che Eventi N° 30 04 Agosto 2012 15 EVENTI. Musica, enogastronomia e teatro Cilentando 2012 oramai stava per scomparire dalle nostre tavole, tutti i prodotti tipici del cilento come fusilli, pizza fritta, acqua-sale,fico bianco del cilento, vini del cilento, dolci tradizionali, mostaccioli, murzelletti e zeppole di San Giuseppe. 7 agosto 7 agosto alle ore 21.00 fino a 9 agosto alle ore 0.00 ad Albanella Caffe' letterario ospita Peppe Lanzetta. Presentazione di "Pane e Peperoni. Una vita on the road", di Peppe Lanzetta, prefazione di Alessandro Bergonzoni, ed. Ad Est dell'Equatore, 2012 (I virus). Interverrà l'autore. Musiche di Daniele brenca e Pietro Ciuccio. Mostra fotografica di Luca Scudiero. 2011). Seguirà Erica Mou in concerto 10 agosto 10 e 11 agosto a Cardile. Musica, gastronomia ed esposizioni.Questi elementi sono alla base di “Per Archi e Vuttari” , la manifestazione che si terrà il Il centro storico del paese cilentano ospiterà gruppi musicali , All’interno della due giorni, il visitatore avrà la possibilità di degustare i prodotti della tradizione cilentana: pizze fritte, foglie e patane, pane casereccio, mozzarella inda la mortedda, salumi cilentani, soffritto di cinghiale… Per informazioni contattare il numero 340-2363738 o visitare la pagina Facebook gastronomico nella Diano dei Principi Sanseverino, che rievoca il matrimonio, per riviverne i fasti e la magnificenza, tra Antonello Sanseverino, Principe di Salerno e Signore di Diano sposa Costanza, figlia di Federico da Montefeltro, il grande Duca di Urbino, avvenuto nel 1480. È una occasione unica per 16 agosto A trentinara dal 16 al 20 torna la festa del pane e delle tradizioni contadine: stand enogastronomici, spettacoli itineranti, forni didattici e buona musica, il tutto lasciando comodamente l’auto nel parcheggio e proseguendo in navettta. 9 agosto 9–13 agosto. Festa Delle Alici 2012 - Altavilla Silentina Acquasale con Pomodorini, Fagioli e Cozze, Alici Fritte con Contorni Vari....e Tante altre Degustazioni...a € 8,00. Per informazioni: Marco Belmonte 3357041931 12 agosto concerto con Piera Lombardi 9 agosto 2012 ad Albanella ore 21,00 p.zza Cav. V.Veneto: Concorso per la canzone d'autore Finalisti: Giuseppe Cucé - Catania Roberta Gulisano - Enna La bestia CARENNE - Napoli La Metralli - Modena Giacomo Lariccia - Bruxelles Parvenu - Orbetello (GR) Gianni Pellegrini - FoggiaMatteo Sperandio & Q-Artet - Terni Emilio Stella - Pomezia (RM) Marco Turriziani - Roma Ospite: Emanuele Bocci (Premio Botteghe d'Autore fusillo Felittese. “Scorre lento il Fiume Calore, mentre abbraccia le sue Gole, sulla collina ridente si estende un antico paese con un alto castello: è Felitto nel Cilento che ci presenta con grande energia le sue bellezze, la sua storia, i sapori unici da gustare tramandati da secoli vari.”La Pro Loco ci ripresenta così la “Sagra del Fusillo Felittese” dal 14 al 25 Agosto nella piazza del paese. Il protagonista indiscusso e prelibato, è sempre lui, il Fusillo piatto tipico da secoli tramandato e da madre in figlia, amato e gustato. Assolutamente da assaggiare! 17 agosto TEGGIANO: ALLA TAVOLA DELLA PRINCIPESSA COSTANZA delizierà i visitatori con i prodotti tipici della tradizione cardilese e cilentana e darà l’opportunità di riscoprire gli antichi mestieri grazie alle numerose esposizioni. L’ Associazione “Martiri Riccio” , che organizza l’evento, ha come obiettivo quello di valorizzare le tradizioni musicali del Cilento, attraverso la voce di artisti come Piera Lombardi, Statale 18, Alina, Angelo Loia, Renato Marotta… I concerti, di diverso genere musicale, accompagneranno gli ospiti lungo il centro storico di Cardile, scenario della manifestazione. di “Per Archi e Vuttari”. Come raggiungerci: uscita superstrada Vallo della Lucania, proseguire per 9 km in direzione di Moio della Civitella. 10-12 agosto Le notti dell’Aspide. Tre serate dedicate all’arte alla musica e all’ambiente con convegni sul riciclaggio, mostre, artisti di strada e percorso enogastronomico ispirato ai prodotti tipici della dieta mediterranea. Lungo le mura dell’antica castello di Roccadaspide. 11 agosto 11-13 Agosto a Teggiano Alla Tavola della Principessa Costanza. Percorso artistico, poter godere di tutto il patrimonio artistico e culturale di Teggiano visto che in tutti i monumenti, contemporaneamente aperti per l’occasione, sono possibili visite guidate. Accompagnati da sbandieratori e tamburini, allietati dal suono melodioso e accattivante dei musici, distratti dai vari spettacoli allestiti da numerosi giocolieri, menestrelli, mangiafuoco si possono godere, lungo il percorso appositamente prestabilito, le delizie di pietanze sapientemente imbandite nelle taverne. 15 agosto 15-25 agosto La sagra del 17 agosto ore 19.00 "Ciccimaretati" sagra di Stio - fino al 24 agosto. Un piatto tradizionale composto di un misto di legumi con pane duro da non perdere! 19 agosto 19-21 agosto Piaggine Sagre del fungo porcino del Cervati alle ore 20:30 nelle vie del centro storico, l’associazione “Saperi e sapori cilentani” organizza la seconda edizione dell’evento gastronomico. Per info: saperiesaporicilentani@gma il.com 31 agosto 31 agosto "Paestum Jazz" ore 21.00 in p.zza Basilica Paestum, organizzato dall’ Associazione "2emme" 16 N° 30 04 Agosto 2012 Diano SASSANO. L’iniziativa del sindaco Tommaso Pellegrino Intitolata a Paolo Borsellino la villa comunale Lodevole l’iniziativa del Sindaco di Sassano Tommaso Pellegrino che intende intitolare alla memoria dell’assai noto Giudice Antimafia, Paolo Borsellino, la “Villa Comunale di Sassano”. L’idea del primo cittadino cade proprio nell’anniversario della sua scomparsa per mano della mafia che il 19 luglio 1992 volle attentare mortalmente alla sua vita nella triste Via D’Amelio, sotto casa dell’amatissima mamma, ad appena 57 giorni dopo la strage di Capaci in cui persero la vita il Giudice, compagno di vita di lavoro compagno di sempre, Giovanni Falcone e alcuni uomini della scorta. Orgoglioso il sindaco Pellegrino ha dato ancora una volta prova di grande sensibilità nei confronti di tematiche sociali che hanno profondamente spaccato ma anche sconvolto l’Italia dei nostri tempi. Una intitolazione a un grande uomo, Paolo Borsellino, che con coraggio e abnegazione ha fatto la storia del nostro Paese sfidando un potere forte e astuto con ramificazioni corrotte in ogni settore e che a Sassano vede il pieno supporto dell’amministrazione comunale, un omaggio indispensabile a chi col proprio sudore e a prezzo della propria vita non ha chinato il capo di fronte al male. Una villa comunale è indubbiamente il cuore pulsante di una città e l’intitolazione a Paolo Borsellino è stata pienamente accolta da tutti. “Condivido l’iniziativa del Sindaco, volta a mantenere viva, nella mente dei cittadini, la cultura della legalità”, sono le parole a caldo del Consigliere Comunale Valentino Di Brizzi, immediatamente dopo appresa la notizia. “Il Sindaco Pellegrino – continua Di Brizzi potrà sempre contare sul mio supporto per qualsiasi iniziativa diretta a mantenere e potenziare la legalità nel nostro Comune e nel Vallo di Diano. Capisco anche l’importanza che il ruolo di Paolo Borsellino ha rivestito nella vita del Sindaco, anche grazie al prestigioso premio a Lui conferito quando era deputato. Ritengo però che tante altre possono essere le forme per mantenere alta l’attenzione e la cultura della legalità. Così come tanti altri possono essere i luoghi considerati teatro di legalità come una caserma dei carabinieri, le scuole, o le strade intitolate al Procuratore Antimafia. Penso anche ai tanti che hanno pagato con la vita il loro NOZZE A PONTECAGNANO. Luisa e Pasquale sposi Auguri a Luisa e Pasquale che venerdì 3 agosto hanno coronato la loro storia d’amore nella Chiesa del piccolo centro di Dragonea ed hanno festeggiato il lieto evento con parenti ed amici presso “La tenuta dei Normanni” di Salerno. Il loro piccolo Antonio li ha TOMMASO PELLEGRINO impegno per la legalità, come ad es. Giovanni Falcone o il Generale Dalla Chiesa”. “In questo momento - prosegue Di Brizzi – è necessario che l’attenzione del Sindaco e dell’Amministrazione Comunale si rivolga anche a quanti, nel passato, hanno diffuso con sapienza e capacità il nome di Sassano in Italia e nel mondo. accompagnati in questo importante giorno portando in Chiesa le fedi, simbolo della loro unione. Dai parenti e gli amici i migliori auguri di un avvenire sereno e le congratulazioni per le ultime… novità! Tiziana E’ mio parere che il luogo più in vista di Sassano, quale è la “Villa Comunale” debba essere intitolato a persone come ad es. Achille Frasca, che con “Latte Silla” ha fatto in modo che Sassano diventasse nota come la patria del fiordilatte in tutta Italia ed ha contribuito a diffondere tale eccellenza anche nel mondo. A Frasca, ad esempio, va il merito di aver posto le basi dell’industria casearia del nostro paese formando i casari di allora che hanno poi dato vita a molte delle aziende casearie di oggi a Sassano in Italia ed anche in tanti altri Paesi Esteri. Oltre alla legalità, che deve essere sempre e comunque il nostro baluardo, è necessario risvegliare il nostro orgoglio di sassanesi, ricordandoci di essere persone, capaci, fattive e di grande dinamismo”. “Mi auguro - conclude Di Brizzi- che il Sindaco Pellegrino voglia cogliere questa mia proposta e fare in modo che, l’orgoglio di essere sassanesi, possa venire fuori ricordando quanti, la nostra Sassano, l’hanno amata e resa nota”. Una villa comunale per non dimenticare il Grande Uomo Paolo Borsellino. An. Ci. Diano Successo per la campagna Black Point POLLA. principale causa di morte nel mondo fra i giovani di età compresa tra 15-19-anni. Secondo l’OMS, deve cambiare l’idea che gli incidenti stradali sono inevitabili e deve essere sviluppato un approccio pro-attivo e preventivo per ridurre la mortalità sulle nostre strade. Una serie di fattori aumentano come la probabilità di incidenti stradali che si verificano soprattutto tra i giovani. Questi includono l’eccesso di velocità, il mancato uso del casco, delle cinture di sicurezza o dei sistemi di ritenuta dei bambini, bere e guidare, la mancanza di visibilità, ecc. Inoltre, i giovani mancano di esperienza sulla strada, e soprattutto loro, sono inclini a essere influenzati dalla pressione dei coetanei e assumere rischi. Così i giovani rappresentano un maggior rischio per se stessi, per i loro passeggeri e per gli altri utenti della strada”. In- Assessorato al turismo Valorizzare la Grotta In questi giorni nella Grotta di Polla, adiacente il Santuario Francescano di Sant’Antonio, è stata effettuata, a cura dell’Università del Molise, una ricognizione archeologica. L’equipe, guidata dalla Prof.ssa Antonella Minelli, docente in Antropologia ed Archeologia preistorica, che ha coordinato le attività di ricognizione, ha potuto verificare la potenzialità stratigrafica dei depositi sedimentari sia all’interno che all’esterno della Grotta. “Con questa ricognizione, abbiamo effettuato un intervento di “messa in sicurezza archeologica” della Grotta, che ci consentirà di avviare un percorso di valorizzazione della stessa al fine di renderla fruibile; una Grotta come quella di Polla, che custodisce diversi millenni di storia deve essere potenziata nel rispetto del patrimonio culturale che riveste, infatti, fruizione turistica e studio e ricerca antropologica devono andare di pari passo”. Si è voluto evitare, proprio nell’intenzione dell’Amministrazione Comunale di rendere visitabili gli ambienti, che eventuali reperti ancora giacenti e visibili venissero asportati dai futuri fruitori e che pertanto in una eventuale “apertura” della Grotta nulla potesse essere prelevato in superficie, pertanto, dopo la ricognizione, negli ambienti di facile accessibi- fatti, La Carta Europea della Sicurezza Stradale ha lo scopo di incoraggiare i giovani in Europa a dare la loro opinione e comunicare tra loro su questo problema tramite blog posts. I giovani protagonisti per la propria vita. Proprio in questa ottica, la Commissione Europea in collaborazione con i firmatari della Carta Europea per la Sicurezza Stradale ha dato vita al concorso Diventa un “Road Safety Blogger” alla quale ha aderito anche Life Onlus. “Il Concorso della Carta Europea della Sicurezza Stradale invita i giovani Europei a creare un messaggio che stimoli altri giovani ad attuare per migliorare la loro sicurezza sulla strada- spiega Daniele Campanelli- possono partecipare al concorso solamente cittadini europei di età compresa tra i 18 e i 29 anni. Il vincitore si aggiudicherà un mese di stage a Barcellona in lità, non vi sono reperti archeologici, mentre all’ingresso della stessa, sia nella ricognizione, che nei vari saggi effettuati, si è potuto constatare che non è conservato materiale archeologico in giacitura primaria che possa ostacolare la rimozione del sedimento posto all’ingresso della stessa e che oggi risulta l’ostacolo principale alla fruizione turistica. Negli ambienti in cui è stata effettuata la ricognizione, oltre ad importantissimi reperti che farebbero ricondurre i ritrovamenti all’età del Eneolitico o età del rame, databile, a circa 2.500 a.c., ha destato particolare scalpore il rinvenimento di tre “granate” riconducibili alla seconda guerra mondiale. Sono, pertanto, intervenuti i Carabinieri della locale caserma che hanno avviato le procedure per la bonifica. 17 IN FARMACIA Life Onlus: aderisce a Road Safety Blogger “La vita non è un optional: in vacanza usa la testa. Dai precedenza alla vita” è il nome dell’ultima campagna per la sicurezza stradale promossa dall’associazione Life Onlus presieduta dal giovanissimo Daniele Campanelli e dalla BCC Monte Pruno di Roscigno e Laurino diretta da Michele Albanese. “Sono iniziati i lavori di taglio dell’erba sulla ex SS 19 ter- ha fatto sapere intanto orgoglioso Campanelli che ha voluto fortemente in questi anni diversi interventi su molte strade potenzialmente pericolose del Comprensorio del Vallo di Diano- la strada, che versa in uno stato precario di manutenzione vedeva la presenza di erba alta e arbusti ai bordi stradali che rendevano la circolazione molto pericolosa. In seguito a una nostra richiesta, la Provincia di Salerno, si è attivata per il taglio affidandolo all’Arechi Multiservice. Un altro importante traguardo raggiunto dalla campagna Black Point ma soprattutto un importante traguardo raggiunto nella continua collaborazione tra l’associazione Life e la Provincia di Salerno”. Prosegue e spiega quali sono i rischi nei quali i giovani si imbattono al volante: “Gli incidenti stradali sono la N° 30 04 Agosto 2012 P.A.U. Education, una società privata che lavora con organizzazioni pubbliche e private a livello europeo e internazionale in progetti che si basano su programmi partecipativi ed educativi, processi di creazione di comunità tematiche e contenuti innovativi. Al vincitore sarà data l’opportunità di migliorare le proprie capacità e contribuire a sviluppare un progetto sulla sicurezza stradale. Abbiamo voluto aderire a questo progetto e diffonderlo nel salernitano con l’obiettivo di offrire una possibilità ai giovani del nostro territorio derivata proprio da un concorso sulla sicurezza stradale. Il nostro lavoro sta continuando e stiamo intrecciando sempre più rapporti solidi con l’Europa in un’ottica che vede sempre al primo posto la sicurezza stradale. Il tutto nasce anche in un contesto come il nostro dove mai come ora il problema della sicurezza stradale è all’ordine del giorno. Nell’ultimo periodo le nostre strade sono state teatro di troppi incidenti stradali. Noi come associazione vogliamo partire proprio dai giovani perché sono loro il futuro del nostro paese”. Antonella Citro “Quando saranno rimossi i materiali esplosivi dalla Grotta procederemo ad ogni azione utile per accompagnare i primi visitatori. Inizieremo a lavorare su percorsi mirati agli appassionati di speleologia e dell’avventura in grotta dotandoci eventualmente dell’attrezzatura necessaria da fornire ai visitatori, che potranno recarsi nei tratti che non risultano essere pericolosi. Solo successivamente all’intervento di eliminazione del materiale di deposito all’ingresso, potremo dar corso ad un graduale potenziamento della stessa, lavorando parallelamente alla fruizione turistica ai necessari scavi archeologici. A tal fine ci auguriamo una più stretta collaborazione tra il Comune di Polla, la Soprintendenza ai beni archeologici e l’Università del Molise”. Vanni Ritorto Farmaci per l’ulcera, fumo e fratture! Con il termine di osteoporosi si intende una condizione per cui lo scheletro è soggetto ad un maggior rischio di fratture, in seguito alla diminuzione di massa ossea. La densità ossea raggiunge i massimi livelli intorno ai 25 anni di età e diminuisce con l’invecchiamento. In più viene diminuita da: sedentarietà; malattie del riassorbimento; apporto insufficiente di calcio e vitamina D; carenza di estrogeni (menopausa); fumo e alcool; terapie con cortisonici, diuretici dell’ansa, eparina. Per un’efficace prevenzione è, invece, fondamentale: ridurre, per quanto possibile, la sedentarietà; abolire il fumo e gli eccessi di alcool; assicurare una valida alimentazione, ricca di calcio e vitamina D; prestare attenzione ad alcune terapie, quali quelle con cortisonici, diuretici ed eparine. Gli antiulcera sono farmaci (omeprazolo, lansoprazolo, pantoprazolo, rabeprazolo ed esomeprazolo) potenti che inibiscono la secrezione acida gastrica, e vengono impiegati nella terapia dell’ulcera peptica, della gastropatia da FANS, della malattia da reflusso gastroesofageo. Il loro utilizzo a breve termine è ben tollerato, ma ultimamente sono insorte preoccupazioni sul loro utilizzo a lungo termine, in quanto risulta associato ad un incremento delle fratture dell’anca. Infatti essi inibiscono l’assorbimento di calcio. Considerando che anche il fumo inibisce l’assorbimento di calcio, fumo e farmaci antiulcera insieme potrebbero avere un effetto sinergico sul rischio di fratture. Alberto Di Muria 18 N° 30 04 Agosto 2012 POLITICA. Eboli Il sindaco non batte ciglio ma cassa “Consiglieri fuori”, lettera (disconosciuta) di Moraniello DALLA PRIMA gnala quattro consiglieri comunali incompatibili: Fausto Vecchio, Pdl, Gerardo Rosania, Sel, Francesco Rizzo, Idv, e Lazzaro Lenza, Pdl. Sono tutti debitori del comune. Non possono sedere nell'aula consiliare. Devono lasciare. Devono andarsene. La lettera porta la firma di Francesco Moraniello. Che nega. Che minaccia querele. Qualcuno ha usato il nome del presidente del comitato di quartiere rione Pescara. Moraniello urla al complotto. Chiede una perizia calligrafica. Attende riscontro, ma riscontro non arriva. I quattro addidati però la passano liscia. Anche perchè alcuni (Lenza) non hanno alcuna incompatibilità. Il presidente del consiglio comunale Luca Sgroia nega di aver ricevuto la lettera. L'inchiesta voluta dal prefetto non parte. Negli uffici comunali nessuno sa niente. Passano quattro mesi. E il prefetto di Salerno torna all'attacco. Scrive a Sgroia e gli dice di darsi una scrollata. L'indagine si deve fare. Bisogna capire. Indagare a fondo. Sondare queste incompatibilità. Al secondo ri- chiamo prefettizio, Sgroia si dà una mossa. Gira la lettera agli uffici comunali per capire se espellere i quattro consiglieri debitori. Nel frattempo, la mano apocrifa che si firma Moraniello, coinvolge anche il difensore civico. L'avvocato Naimoli avvia una sua indagine. E scopre un dato inquietante: "ci sono a Eboli 14 consiglieri comunali incompatibili". Come? Condanne della Corte dei Conti, in primis. Multe mai pagate. Tasse evase. Cartelle esattoriali mai considerate. Pensavano di farla franca. Pensavano. Il comune presenta il conto. Un doppio conto. Luca Sgroia, scontato. Gaetano Naimoli, decuplicato. Per Sgroia gli incompatibili sono due. I presunti incompatibili. L'avvocato Vecchio e l'avvocato Del Masto devono pagare. O lasciare l'aula consiliare. Per Gaetano Naimoli sono 14 i consiglieri comunali da cacciare. Pretesa numerica esagerata. Alla fine la spunta Sgroia. Si va in aula. A discutere di Vecchio e Del Masto. Nei corridoi regna sovrana una confusione senza precedenti. Circa 26 consiglieri comunali dibattono se en- trare o meno, se sedersi o meno tra i banchi per discutere dei due consiglieri comunali. Gli unici che non hanno dubbi, sono gli "amici" di Vecchio. Gli alleati del capogruppo del Pdl hanno le idee chiare. Far fuori Vecchio. Consiglieri comunali che da mesi non si vedevano in comune, sono riapparsi all'improvviso. Come madonne pellegrine. Come giustizieri castristi. Abbronzati e disarcionati. Dalla barca o dal gommone. Tutti in aula. Per la fucilazione degli incompatibili. Il Pdl a Eboli è giustizialista. In Italia, amico dei mafiosi (Dell'Ultri, Mangano eroe, le intercettazioni sul patto Stato-Mafia). L'altro paradosso è il Pd. Qualcuno entra in aula. Molti restano fuori. Del Masto alla fine viene "graziato" dalla corrente dissidente. Da Vastola e soci. Dagli "amici" dell'ex assessore Consalvo. Sono loro a fare blocco. Alla porta di ingresso, scene da rugby. Dove andate, chi siete, tornate indietro. Scatta l'ordine di scuderia. L'Api non si accoda. Ed entra. L'Udc aderisce al salvataggio, tranne Atrigna. Si va alla conta. Quindici SOLIDARIETÀ A VALLO DELLA LUCANIA Una buona azione per il Madagascar Gara di solidarietà. Si chiama così l’iniziativa che il comitato feste di San Pantaleone in Vallo della Lucania ha intrapreso come gesto sociale e solidale verso chi vive in condizioni di avversità. Un gesto duraturo, spiegano i membri del comitato, verso le comunità del Madagascar. Lì, da anni, operano le Ancelle di santa Teresina, congregazione fondata da mons. Cerbone nel Cilento in aiuto della Chiesa locale dei paesini del salernitano. Da anni le suore hanno intrapreso diverse attività missionarie in vari Paesi del mondo, e in uno di questo, i membri del comitato hanno deciso di inviare un aiuto. Riserbo sulla donazione “non sappia la destra ciò che fa la sinistra”, fanno capire, ma concre- tezza e sincero supporto all’opera delle Ancelle per far sì che la festa del Santo patrono arrivi anche a loro. Si tratta di Adozioni a distanza, affinché i bimbi delle campagne possano avere un pasto al giorno e la possibilità di studiare. Povertà di strutture, di mezzi e di abiti sono l’ordinario che le Ancelle missionarie vedono ogni giorno, da quando, nel 2007, hanno iniziato la loro avventura anche in Madagascar. È questo un gesto utile e generoso in favore di persone semplici e lontane che, attraverso le suore cilentane, possono sperimentare un aiuto importante. Per chiunque voglia collaborare al progetto basta contattare l’istituto. ISTITUTO RELIGIOSO Ancelle S.Teresa di Gesù Bambino Vallo della Lucania (SA) 0974 4409 [email protected] consiglieri comunali presenti. L'appello è rinviato. Altri quindici minuti di attesa. Riunioni e incontri. Si parla della nuova giunta. Degli assessori da non riconfermare (Mastrolia-Consalvo, per il Pd, Lettera e Magliano per l'Api, Infante già giustiziato per l'Udc). I minuti volano. Si rifà l'appello. La conta è una Waterloo per il Pdl giustizialista. Ci sono loro in aula. E pochi altri. I presenti che rispondono sono 11. Ancora pochi. Tutti a casa. SI torna in barca. Con la delusione stampata sui volti di chi ha lasciato palestra, cabinato e abbronzatura per andare al consiglio comunale. Si torna a passeggiare. Per il viale Amendola. A fare capannelli. Per decidere la nuova giunta. La seconda giunta del secondo mandato Melchionda. Il sindaco scrolla le spalle, dice che non gliene importa: "A me interessa il bilancio. Dobbiamo approvarlo, altrimenti non apriremo le scuole a settembre" spiega preoccupato il primo cittadino. I bambini ebolitani attendono fiduciosi. Francesco Bello è più categorico: "dobbiamo approvare il bilancio per riconoscere i de- biti della sentenza nell'area Pip". Sono 5 milioni di euro da pagare alla famiglia De Martino. Diventarenanno 24 milioni quando tutti i proprietari vinceranno la causa. Creato il precedente, la vittoria dei De Martino, anche gli altri la spunteranno. Melchionda non batte ciglio. Ma batte cassa. Ha invitato gli imprenditori a pagare il debito del comune. Gli imprenditori lo hanno gentilmente invitato a ...farsi un giro. Il braccio di ferro è solo all'inizio. Ora c'è un'altra scadenza. Bisogna nominare la nuova giunta. Spartirsi e malmenarsi. Per un paio di poltrone nel governo della città. Senza soldi e con troppe tasse. Con tantissimi evasori e una giunta da rifare: "nell'interesse di Eboli" come ripete l'Udc da tre mesi, senza aggiungere un rigo o una parola in più. Ma tu vuoi vedere che l'interesse di Eboli era far fuori l'assessore Pierino Infante? Ai ragazzi dell'Udc, un accorato invito: "ma fateci il piacere..." ci vien da dire, ricordando, come sempre, una risata, quella del principe, Antonio De Curtis, in arte Totò. Francesco Faenza Eboli - Campagna Le pagelle ebolitane Franco Cardiello, voto 7: la crociata pro tribunale è partita in ritardo, ma lui, il senatore del Pdl ce l’ha messa tutta per salvare la sezione distaccata di via Pagano. La commissione giustizia si è espressa a favore. Di Eboli. E di altre 38 sezioni distaccate. Resteranno aperte. O forse le chiuderanno. Le motivazioni sono valide. Popolazione residente. Carichi di lavoro. Posizione geografica. Alta infiltrazione criminale. La parola ora passa al ministro Severino. Descritta come donna colta. Giurista impeccabile. Ministro tutto d’un pezzo. La Severino dovrà dimostrare il suo spessore politico. Sarà fredda e stupida tecnocrate, chiudendo tutte le 220 sezioni distaccate. O capirà il grido di allarme che viene dai territori. E salverà le 39 sezioni ritenute speciali, da tenere aperte per motivi importanti e validi? Il senatore Cardiello si è speso negli ultimi mesi. Prendendosi anche le offese del presidente salernitano dell’ordine degli avvocati, Amerigo Montera. Dagli avvocati del capoluogo aspettiamo di capire cosa hanno fatto loro, in questi anni, per tenere aperta la sezione distaccata di Eboli. Nemmeno un cancelliere è arrivato in via Pagano. Tanto per essere chiari. La parola ora passa al governo Monti. Governo accreditato in Europa. Ma che in Italia deve ancora dimostrare il suo coraggio. Nel cancellare i veri sprechi, quelli parlamentari. Nel chiedere più sforzi ai ricchi, al posto di tartassare pensionati e cassintegrati. Nel fare un salto di qualità in avanti. Con una spending rewiew più giusta e più popolare. “Abbiamo fatto tutto quello che era in nostro potere. Il gruppo Pdl è stato compatto. Il Pd si è astenuto” ha dichiarato Cardiello uscendo quasi sfinito da una seduta in commissione giustizia a Palazzo Madama. Il tribunale di Eboli è salvo? Lo sapremo a breve. “Sono pronto a votare la sfiducia al governo Monti, se le cose andranno diversamente” è l’ultimatum del senatore ebolitano. Aspettiamo e capiremo. Di che morte vivremo o a quale futuro andremo in- FRANCO CARDIELLO PAOLO POLITO GIANANTONIO STELLA contro. Sulla giustizia a Eboli, il sipario resta a mezza altezza. Guardie ambientali, voto 7: assunte, gratis, dall’ex assessore Magliano, con procedura ancora ignota (misteri di Magliano) le guardie ambientali si aggirano per il centro della città. E anche per le periferie. Multano i padroni dei cani senza sacchetto e paletta (100 euro), multano il proprietario del cane se la deiezione resta sui marciapiedi già sporchi (200 euro), multano i lanciatori di sacchetti di spazzatura che non fanno la differenziata (150 euro a salire), difendono l’ambiente e il civismo eburino. Niente male, come idea. Per diventare un paese occidentale, a Eboli mancano ancora molte cose. Basta farsi un giro per le strade per ritrovarsi il cafone di turno che dall’auto che ti precede getta un pacchetto di sigarette vuoto, un bicchiere di plastica o l’odioso fazzoletto da poco usato. Nella città che blindò e chiuse il parco dell’amore al Dirceu per eccesso di fazzoletti lasciati a terra, si continuano a vedere scene di inciviltà medievale. Le guardie ambientali orfane dell’assessore Magliano hanno iniziato un’attività meritoria. Di controlli e contravvenzioni. Di multe senza scusanti. Di attenzioni verso la città. La prima tanghera vittima è stata scovata proprio davanti al comune. Camminava con il cane. A spasso per la città. A spargere sterco animale sui marciapiedi e intorno agli alberi. Senza guanto, paletta e busta. Cento euro di multa. Come inizio, non c’è male. Avanti tutta. Chiunque sia il prossimo assessore. Attendiamo di capire le sentinelle della pineta cosa faranno. Anche qui l’idea non è malvagia. Ma le chiacchiere non ci appassionano. Soprattutto se le fanno i politici. Aspettiamo i fatti. E le sentinelle in azione. Giannantonio Stella, voto 3: clamoroso abbaglio per il giornalista-scrittore del Corriere della Sera. Il fustigatore della casta si affida a una battaglia ambientalista. Ma viene travolto da una clamorosa bufala. Stella racconta sul Corriere di uno striscione comparso in un condominio: "Vendesi appartamenti abusivi". L'articolo bacchetta questa immane vergogna di provincia. Ma si tratta di una boiata di un "palazzinaro" ebolitano di quarta serie, orfano di servitù di passaggio. Il fatto vero è questo. Appartamenti abusivi in vendita non ce ne sono. L'assemblea condominiale ha negato il passaggio di servitù. E il richiedente, per dispetto, ha messo in vendita i suoi alloggi, autodefinendoli abusivi. Lo striscione burla è talmente banale che viene snobbato dalla cronaca locale. Ma un mese dopo arrivano gli ambientalisti in poltrona. Quelli che fanno polemiche a prescindere. Prescindendo soprattutto dal verificare le loro notizie. La battaglia farsa degli ambientalisti ebolitani diventa un caso nazionale. Grazie alla complicità di Giannantonio Stella. Il caso che non esiste diventa una mega bufala. Il giornalista anti casta ci casca a pie pari. Sarebbero bastate due telefonate. Per scoprire la verità. Una telefonata all'amministratore del palazzo. E una telefonata al barista che lavora a piano terra, o all'ideatore dello striscione provocatorio. Il giornalista giunto dalla città e sbarcato in provincia non si è preoccupato di fare due telefonate. Il giornalista giunto dal nord ha accolto in pieno la teoria ambientalista, del tutto sballata. L'autore del best seller la Casta non ha capito lo spirito e l'ironia, nella versione più stupida, per carità. Non ha capito, ahilui, che la vicenda fosse una piccineria unica. Una farsa capita e intuita da tutti. Quello striscione apparso a Eboli è di una stupidità unica. E' una vendetta infantile, un turpiloquio senza senso. Non ci sono appartamenti abusivi in vendita. Ma una lite condominiale in corso. Per una stradina d'accesso negata. Per arrivare a dei box auto non ancora costruiti. La speculazione è fallita. E lo speculatore si è rizelato. Appendendo quello striscione. L'amministratore del palazzo precisa: "ci siamo rivolti a un avvocato non solo per contestare il falso ma anche per tutelare l'onorabilità del nostro condominio". Lo striscione finirà in tribunale. Ma non per i motivi nazionali descritti dall'abbagliato Stella. A dar retta agli ambientalisti, agli estremisti in genere, si corre il rischio finire in una trappola pericolosa. Di raccontare una bufala storica. Come accaduto al mitico Giannantonio N° 30 04 Agosto 2012 19 di Francesco Faenza Stella. Un po’ meno mitico. Quando viene a Sud, dando per scontato che tutto sia abusivo. E che gli ambientalisti dicano la verità. Sempre e a prescindere. Anche quando puzza di bufala clamorosa. Paolo Polito, voto 4: dopo aver scoperto gli evasori dell'Imu, le irregolarità e i trucchetti a cui ricorrono alcuni politici per pagare meno tasse sugli studi professionali, sulle ville trasformate in case di necessità, Polito riparte lancia in resta con la sua battaglia moralizzatrice. Ma questa settimana toppa di brutto. Chiedere le dimissioni del presidente del consiglio comunale Luca Sgroia per un errore che non è errore, a dirlo è la Cassazione, non è da Polito. E da strumentalizzazione politica. Voler fare il Cariello più di Cariello non giova a Polito. Se il consiglio comunale sulle incompatibilità non si è tenuto, è sicuramente una vergogna ebolitana. Non uno scandalo nazionale. Vorremmo ricordare a Polito, però, che il balletto malpancista del Pd (entro non entro in aula, esco e mi fermo nei corridoi del comune, faccio mancare il numero legale) sono tutti atteggiamento che Polito-Cariello più di Cariello ha tenuto fino a poche settimane fa. Su questioni molto più importanti. Vedi bilancio di previsione. Ottima l'intuizionesull'Imu. La battaglia contro gli evasori. Sui trucchi e sui furbetti delle tasse dimezzate. Ma in una sola serata, il frizzantino consigliere finiano (Fli) rischia di mandare tutto a rotoli. La questione delle incompatibilità non hanno nulla a che vedere con i privilegi della casta. Polito lo sa. Ma per fare il Cariello più di Cariello, tira in ballo una cosa che non c'entra. Se due consiglieri comunali hanno sbagliato e dichiarato di voler pagare i loro debiti con il comune, cosa c'entra la casta? Il consiglio comunale dovrà stabilire se sono o meno compatibili con il seggio che ricoprono. Se devono lasciare l'incarico o restare in aula. Ma la casta, caro Polito, la tiriamo in ballo tanto per? Quali sono i privilegi dei due consiglieri comunali potenzialmente incompatibili? 20 N° 30 04 Agosto 2012 Battipaglia LO SCRITTORE DI ERNESTO GIACOMINO Riposino in pece... DALLA PRIMA scelga prevalentemente di riammodernare quelle che, in ordine cronologico, risultano tra le più nuove e intonse, resta un signor mistero. Si adducono motivazioni tra le più disparate: e qui c’era caduta una buccia di banana, e qui un triciclo ha causato un avvallamento, e qui la spazzata di creolina della festa patronale non ha dato i risultati sperati. Fatto sta che, ciclicamente, giù ruspe e vigili a sbarrare il traffico, vai con la deviazione da manicomio di centinaia d’auto dritte sulla nazionale (già intasata di suo) e tutti giù per terra. Il pavé mormorò: non passa lo straniero. Almeno per un paio di giorni. Il “la” ai lavori, quest’anno, pare averlo dato l’installazione di una rotatoria all’incrocio tra via De Crescenzo e via Cagliari, in prossimità delle nuove rampe d’accesso dalla variante SS 18. L’asfalto, nei dintorni, era già bello liscio e rodato, rimaneggiato da neanche chissà quanto, ma che ci vuoi fare: quel coloraccio grigio-topo già sapeva di troppo antico, toglieva solennità alla grande opera. Magari saremo frettolosi sui bilanci e avari sulle tasse, ma in fatto di abbinamento di colori non badiamo a spese. Per cui, eccoti rulli e betoniere per decine e decine di metri. Peccato, però, che pochi metri più in là, all’incrocio con via Rosario, già da anni ci sia un’altra rotatoria, ben più strategica e pericolosa (è in prossimità delle scuole elementari e materne) e molto meno celebrata della sua giovane consorella. Un cerchio enorme, addentato di erbacce e immondizia, nemmeno capace di dire con precisione il verso da seguire per aggirarla (c’è un segnale minuscolo, a terra, che i più pensano bene di ignorare, tagliando secco sulla sinistra). E beh, visto che s’era in zona, non soperchiavano quei quattro spiccioli per dare una regolata pure là? Mettere un qualche divieto d’accesso, frecce direzionali più chiare e numerose, Un esperienza all’ombra del Cervati divenuta libro Pastore professore racconta in versi Negli anni novanta Franco Pastore, la cui occupazione abituale era l’insegnamento di discipline letterarie e pedagogico/sociologiche, venne trasferito al Liceo di Piaggine; in quel periodo nacquero, sotto l’influsso della esperienza sociale e professionale, due sue opere: la raccolta di liriche “All’ombra del Cervati” (Napoli Editrice) ed un testo per la scuola elementare , intitolato “Fabellae” (Paes Editore), antologia di drammatizzazioni che divennero spettacoli teatrali rappresentati dal “Gruppo 02”, con l’ègida direttiva del regista Enzo Fabbricatore, al Teatro di Piaggine. Pastore è personaggio versatile, con una feconda personalità di poeta, drammaturgo , romanziere, saggista; inoltre è singolare, originalissimo “rivisitatore” di favole di Esopo e di Fedro, stupendamente ricreati e rivissuti attraverso una traduzione dal greco in linguaggio napoletano, allusivo in taluni momenti narrativi , perentoriamente esplicito con la sua esplosiva valenza in numerosi altri. Nelle liriche del testo innanzi citato, il Nostro ha colto l’intenso significante valore del “messaggio” nascosto nella vallata del Cervati; il Monte Cervati (la cui cima, come ben noto, risulta essere la più alta della Campania in virtù dei suoi 1900 metri che la caratterizzano),è stato poeticamente rappresentato assieme alla estesa valle abbracciante il Cilento in una plastica fusione, con l’armoniosa vegetazione che ne caratterizza il senso profondo e che appare ai suoi occhi una sconfinata distesa la quale “cattura frammenti d’eternità” . Il Monte, fonte ispirativa di una sequenza di poesie assai delicate nella loro musicalità, ripropone alla mente il “mar da lungi / e quindi il monte” di leopardiana evocazione: il poeta “abbraccia”, dal picco, dal punto di massima altezza “dove l'eterno amplesso /col cielo /si nutre di aliti di vento”, il cuore del Vallo di Diano; poi è la limpidezza del cielo ad aprire le sue porte a Capo Palinuro e Maratea, “scrutando il mare / con nostalgia d’amore” … Ed è su questa vetta che il poeta vorrebbe “essere anima” dunque pura energia, è lassù che il vento prende forma, si “materializza”, si distende avvolgendo con i suoi refoli quello che l’archeologo francese Francois Lenormant , delineando i paesaggi e la storia della Magna Grecia, riteneva un anfiteatro aperto ad un pubblico ideale ovvero spettatori costituiti da preziosa ed abbondante vegetazione. In questi attimi possiamo cogliere un “panta rei all’opposto” nel senso che nulla sembra travolgere le sorti di noi esseri umani, l’attimo umano pare fermato, bloccato, parole pulite e liberate dalle aderenze impure, parole incontaminate, innocenti volano e restano sospese nel firmamento della poesia : “Quando/ l'azzurro /diventa violetto/ la valle / si colora /di mistero. / Un vago stormire /racconta / un segreto / più vero / più lieve /e leggero/diventa il pensiero/alle soglie/della sera”. E poi il Notturno si colora di fantastico, di ideale, ma le notti sembrano diventare qualcosa di tangibile , dotate di effettiva concretezza sulla cui superficie si notano i due sentimenti più importanti: l’amore, soprattutto la predilezione che Dio (poeticamente trasfigurato in “lame di sole”) manifesta verso le sue creature, e l’angosciosa solitudine compagna della sofferenza quando questa non è illuminata dalla Sua luce e dal Suo calore, allora la musica si trasforma in silenzio, muore: dare una ripulita e una rassettata generale? Nossignori, lì non si poteva. Risorse ed energie erano tutte dedicate a rifinire la neonata, con tanto d’asfalto nuovo di zecca a farle da culla. E l’altra stradaccia di fianco alle scuole medie – assurda, pericolosa, vergognosa – che nemmeno è indicata dalla toponomastica, che l’asfalto non ce l’ha per niente? Buche, dossi, laghi naturali a ogni accenno di pioggia: come s’è fatto, per ignorarla del tutto? Hanno bendato gli operai e li hanno trasferiti direttamente sul posto, impedendo loro di vedere nient’altro che quel tratto da riammantare per fare da saletta d’onore alla cerimonia d’inaugurazione delle nuove rampe? Legittime le domande, insomma; inutile il cercare risposte. La mappatura delle criticità segue una logica tutta sua, che spesso pare avere poco da spartire col meccanismo delle emergenze e molto con quello dell’opportunismo mediatico, dell’esibizionismo istituzionale, del rifacimento di trucco alla vecchia gallina che deve fare buon brodo. Il diktat è più quello del “sembra bello” che del “sembra utile”: per ora la forma; poi – forse - la sostanza. E se proprio non ci viene niente di meglio, beh: stendiamoci un velo pietroso. “Lame di sole / aprono la notte, / amore e dolore / concertano nell'aria, / mentre / l'ultima nota / si spegne / con la vita”. Relativamente alla prosa, il Nostro è , tra gli altri evidenziabili, autore di due romanzi imperniati sul problema del caporalato nel Sud, il tormentoso fenomeno dello sfruttamento impietoso di schiavi che non hanno alcun diritto, neppure quello relativo ad un alloggio men che dignitoso, esseri invisibili che coltivano le terre sottoposti alle intimidazioni ed ai continui ricatti dei “caporali”. Un bel balzo in avanti si è avuto con una legge del 2011, che ha istituito il reato di caporalato, una semplice ammenda di 50 euro, per bracciante sfruttato, era la punizione inflitta prima di questa legge. Intorno a questa “Quinta mafia” – definita in tal modo dalla associazione Libera il Sud con le sue tenebre antiche campeggia nei romanzi “L’ira del Sud” e “Terra amara”; l’autore estrinseca, con piena partecipazione, il dramma del sottoproletariato calpestato tanto socialmente quanto negli affetti più intimi e profondi; la stessa miseria, materiale e spirituale, viene accettata come una condizione ineluttabile dalle vittime del sistema, non reattive, non palpitanti, ma rassegnate e spente. Il mondo degli umili , dei non abbienti, il tragico mondo – limitato e senza alcuna possibilità di evoluzione – dei sofferenti, viene liricizzato dallo scrittore, osservato e scrutato con commozione poetica anche quando il sangue viene sparso per lavare l’onta subita, da una povera fanciulla, dello stupro; lo stesso fratello della sventurata Nunziatina, Felice, ed il cugino Gaetano - una triade di personaggi sui quali viene imperniata la vicenda de “L’ira del Sud” - paiono figure isolate nel contesto globale del modus vivendi della società; è da evidenziare il tono lirico/sarcastico che si rinviene nella descrizione, e fisica (basti citare il profilo di un “curioso animale”, don Filippo “ò capurale”) e psico – analitica, di protagonisti potenti. Analogo singolo isolato eroismo e simultaneo abbruttimento ed asservimento “globale” a cui viene condannato il misero cosmo del proletariato, si riscontra in “Terra amara”; opera che, insieme a “L’ira del Sud”, manifesta l’assai sensibile mondo morale che anima lo scrittore, il suo stile realistico ed introspettivo portato ad evidenziare il guasto dell’anima, il male dello spirito nell’àmbito realistico della descrizione d’una società, stile che permea di eguale morbidezza la solare altezza del Cervati, attraverso “volti rapiti / che si nutrono di cielo”, e l’angoscioso buio del sopruso. Giuffrida Farina Battipaglia ENOGASTRONOMIA. N° 30 04 Agosto 2012 A Battipaglia protagonista la mozzarella La zizzona e altre facezie “è la dieta che vogliamo?” Accade che a Battipaglia appena lo scorso weekend si sia chiusa la kermesse, l’unica finalmente incentrata sul prodotto tipico battipagliese negli ultimi tre anni, la mozzarella, intanto cresciuta e diventata Zizzona. Siamo lieti di presentare a tutti il fiore all’occhiello del comparto zootecnico locale, qualcosa che non esiste nella memoria delle famiglie battipagliesi, ma già destinato a diventare tradizione, declinato in una rassegna culturale che ha ospitato dibattiti sul tema, spettacoli di intrattenimento popolare, presentazioni di libri di ricette che non sembra proprio siano stati i momenti fondamentali, a differenza dei concorsi: quello per “Mangiatori di Zizzona” e l’immancabile “Miss Zizzona”, con tanto di lacrime – e non chiediamoci perché la ragazza piangesse. Qui c’è da fare poca ironia, la gente vuole divertirsi, non bisogna essere sempre pesanti, né pedanti. La leggerezza salverà il mondo e così la nostra mozzarella, mai forse adeguatamente promossa se non per l’attrazione naturale che ha in quanto bontà della natura, si ritrova protagonista di ben tre serate, allo stadio Pastena di Battipaglia, bella tra le belle, simbolo della feracità femminile da sempre associata alla terra, alle messi, ai passaggi di stato, se consideriamo le prerogative della dea Artemide, per esempio, nelle vesti di Potnia, dea mammata per eccellenza, con tanti seni quante sono le L’ELEZIONE DI MISS ZIZZONA declinazioni della forze creatici. Un archetipo, dunque, che parla al basso ventre degli uomini e pone le donne su un piedistallo, in cui non si capisce dove finisce l’associazione culinaria e dove inizia quella da dolce compagna dell’uomo, suppellettile un po’ da dileggiare, un po’ da proteggere, un po’ da esibire. La Zizzona in sé, solo a guardarla, con la sua forma da echino schiacciato, muove nel nostro inconscio immagini oniriche, ricordi fetali, che ognuno di noi un po’ ha dentro. E bisogna sacrificare il corpo delle donne se si tratta del prodotto tipico locale, la Zizzona di Battipaglia, inventato a tavolino in un prodotto altrettanto preconfezionato, quale il format Benvenuti al Sud, in cui la realtà più autentica di tutto il Cilento e la provincia di Salerno era la forte inflessione dialettale del napoletano Alessandro Siani. E la Commissione Pari Opportunità? Adesso siamo in va- 2012 canza. Ma Pasquale Quaranta, dimissionario della stessa CPO del Comune di Battipaglia, per contrasti circa l’opportunità di pubblicare il manifesto del bacio gay, in occasione della Giornata mondiale contro l’omofobia, qualcosa l’ha detta. Si è pronunciato contro questo modo di fare promozione territoriale, svilendo il territorio stesso e l’intelligenza dei fruitori in generale. Il ricorrere a facili intuizioni, espressioni volgari, rischia di far calare un sipario grottesco sul contesto culturale che ha prodotto la mozzarella, fatto di contadini dignitosissimi, allevatori professionisti, di una filiera che scompare dietro il chiassoso apostrofare alla Zizzona di Francesco Paolantoni al momento della premiazione della infelice donzella. La presunta indecenza di un bacio gay non è paragonabile alla dimensione buffonesca in cui è proiettato un intero territorio e le sue eccellenze. Le donne dovrebbero reagire. A proposito di Modigliani, Capossela asserisce che Livorno, la città natale dell’artista, sia capace di dare gioia soltanto agli esiliati e gloria soltanto ai morti. Così accade. C’è poca memoria per l’impegno, soprattutto se non c’è la volontà di ricordare. Abbiamo dimenticato così tutti gli sforzi fatti per la Dieta Mediterranea. Rifondiamo la memoria. Iniziamo dalla Zizzona di Battipaglia di Claudio Bisio, con tanto di loghi della Provincia di Salerno e del Comune di Battipaglia. Valentina Del Pizzo “MARMI PIETRE E MATERIALI RICOMPOSTI NELLE NUOVE ESPRESSIONI DELL’ARCHITETTURA MODERNA” S. S 18 Km 91, 150 > 84047 Capaccio Paestum (Sa) tel +39 0828 723617 > fax +39 0828 723618 www. marmisacco. it > info@marmisacco. it Sede 84020 ROSCIGNO (SA) tel 0828963131- fax 0828963247 Sede Amm. va e Filiale: 84037 SANT’ARSENIO (SA) - tel 0975 398611 - fax 0975 398630 Filiali: 84065 PIAGGINE (SA) - tel 0974 942700 - fax 0975 942238 84069 TEGGIANO (SA) - tel 0975 510610 - fax 0975 510608 84036 S. CONSILINA (SA) - tel 0975 521282 - fax 0975 21949 84057 LAURINO (SA) - tel 0974 941252 - fax 0974 941544 84070 ROFRANO (SA) - tel 0974952511 - fax 0974 952433 85052 MARSICO NUOVO (PZ) - tel 0975 344244 - fax 0975 342431 21 22 N° 30 04 Agosto 2012 PONTECAGNANO. Pontecagnano Gli eventi enogastronomici, sportivi e culturali Picentia estiva tra luci ed ombre Grande successo di pubblico per Playsummer, la manifestazione di sport, intrattenimento, musica e quest’anno anche arte che ha animato per nove giorni dal 21 al 29 l’area di via Toscana, diventata per l’occasione un piccolo villaggio dello sport. Tornei di Beach Soccer, Beach Volley, Playtennis, Playground, esibizione di scuole di danza, di laser tag, di football americano accompagnate dalla presenza degli stands di Confindustria Giovani e Coldiretti Giovani. Uno spazio dedicato all’arte Playart con mostre di fotografia, illustrazioni, installazioni e videoarte che ha visto protagonisti 17 partecipanti da tutta Italia con circa 60 opere. Per i più piccoli si è svolto il torneo di Free Soccer e divertimento sul gonfiabile nell’area Legea oltre che sulle biciclette. Sabato dopo il campione nazionale di superbike Vittorio Iannuzzo e la settimana precedente una minimaratona di 20 km, tra le novità di queste edizioni ben due contest: uno indetto in collaborazione con Instagram Salerno per aggiudicarsi il backstage di Marracash attraverso lo scatto più votato, l’altro permetteva, invece, a 5 giovani compositori di aggiudicarsi la possibilità di esibirsi prima del rapper internazionale Marracesh sul palco, attraverso la stessa modalità di voto. Una folla festante ha atteso il rapper in chiusura della manifestazione. Soddisfatto il consigliere comunale Francesco Pastore, che ha seguito l’organizzazione sin dai primi passi 4 anni fa che afferma: “Solo nello scorso fine settimana 6mila persone hanno partecipato alle attività che abbiamo organizzato (oltre 1.000 gli iscritti ai tornei), mentre fino ad ieri siamo arrivati a 11mila presenze complessive. La cosa che ci ha gratificato di più è stata la partecipazione, gioiosa e colorata, dei bambini, che si sono divertiti grazie all’animazione degli artisti di strada, agli spettacoli e ai giochi appositamente pensati per loro. La manifestazione, dunque, è diventata un evento aperto a tutti, grandi e piccini”. Meno fortunato l’appuntamento con “VipOrto in tavola” che ha registrato un numero ridotto di presenze. “I vantaggi del prodotto a Km zero” è stato il tema trainante dell’iniziativa. Nel corso di uno spazio di approfondimento si è discusso del forte connubio tra alimentazione e salute con gli interventi della dottoressa Ida Pisapia (nutrizionista associazione Vianova), la dottoressa Annamaria Cordua (primario ospedaliero gastroenterologia) ed il dottor Antonio Landi (ortopedico ospedaliero). Gli eventi IN EDICOLA AL COSTO DI 5 € COMPRESO IL SETTIMANALE estivi di Pontecagnano non si concludono qui: il 10 Agosto alle ore 18:30 presso il Parco Ecoarcheologico verrà presentato il libro di Maria Giovanna Fiondo “Andrea” sottotitolo: “Generazione di passaggio” sulla questione della ricerca giovanile di un’identità sessuale. Il giorno dopo sarà la volta del consueto appuntamento con la notte di S. Lorenzo presso il Parco: “Tammorre e stelle cadenti”. Una serata i osservazione delle stelle, grazie alla collaborazione con il Centro Astronomico Neil Armstrong C.A.N.A. di Salerno, e della musica popolare sapientemente eseguita dal noto gruppo: “I Picarielli” e dalla neonata band “Gli Sparvieri”. Per l’occasione sarà allestita un’area camping per chiunque volesse vivere l’emozione di dormire nel verde sotto le stelle cadenti. “L’appuntamento si ripete ogni anno con grande successo di pubblico- ha dichiarato la Presidente Carla del Mese- si tratta di un ritorno magico al rapporto con la natura ma anche alle origini della nostra terra, con la musica popolare, all’interno di una cornice suggestiva come quella del Parco, una risorsa inestimabile della nostra cittadina”. Un’estate ricca di feste ed eventi come tutti gli anni quella picentina che resta amara per i cittadini stanchi della situazione in cui versa il litorale ormai da troppo tempo. Cambiamenti cromatici, schiume di dubbia provenienza, puzza e infezioni caratterizzano il mare di Pontecagnano da anni, l’attuale amministrazione ha concentrato la propria attenzione sulla deviazione del fiume Tusciano, indicata come la causa principale dell’inquinamento. I controlli sulle sue acque sono state pubblicizzati, annunciati in pompa magna alla stampa e sul web ma si sono rivelati infondati, la deviazione era infatti assolutamente naturale. La domanda dei cittadini a questo punto è: “Quando ci si occuperà dei problemi reali del mare?” e tra una festa e l’altra l’interrogativo rimane… Tiziana Troisi Gastronomia N° 30 04 Agosto 2012 23 Viaggi e Assaggi Al “Cantuccio”, la cucina italiana che piace agli stranieri e ai turisti Fino a fine luglio, nella maggior parte delle località turistiche che vanno da Paestum a Sapri, si è visto un tipo di turismo diverso. In pratica tutte le attività hanno lavorato molto bene unicamente nei week end. Dal lunedì al venerdì le spiagge sono state vuote e le strade mai state così libere. Effettivamente, la gente ha iniziato a fare i suoi calcoli, non si spende più allegramente come si faceva fino a qualche anno fa. Bisogna cercare delle soluzioni, trovare il sistema e gli incentivi per far affluire gente non solo il sabato e la domenica. Così, dal punto di vista commerciale, è molto dura sopravvivere. I tempi cambiano e bisogna adeguarsi. Tra le tante lamentele che abbiamo sentito dagli operatori turistici, troviamo una località che sta avendo meno difficoltà delle altre. Parliamo di Santa Maria di Castellabate che è diventata in tutti i sensi una delle perle del nostro Cilento.Troviamo un mare pulitissimo, tranquillità, un centro dove i turisti possono far a meno di utilizzare la macchina durante le vacanze, un corso per passeggiare molto bello, la gente molto ospitale e anche passione e professionalità. A questo aggiungiamo che in zona è stato girato “Benvenuti al Sud”, uno dei più grandi successi cinematografici degli ultimi tempi, un film che ha aiutato molto a far conoscere positivamente il luogo. Pochi giorni fa, facendo una passeggiata in questo grazioso luogo, sono andato al ristorante “il Cantuccio”, nella centrale Piazza Lucia, ristorante che avevo già visitato circa due anni fa. Da allora è cambiato poco, c’è stata una piccola ristruttu- DANIELE ACERRANO E MADDALENA DI SENA razione, ma per il resto troviamo gli stessi “attori” principali: Daniele Acerrano e Maddalena Di Sena, entrambi di Acerra, nota cittadina dell’entroterra napoletano. Sono giovanissimi, Daniele ha 30 anni e Maddalena 29. Hanno studiato insieme, cucina, alla scuola alberghiera di Cicciano. Una piccola esperienza in Toscana e poi la possibilità, sette anni fa, di prendere questo locale in gestione. Si sono integrati molto bene, grazie alla loro serietà, al tessuto locale, tanto che in paese sono benvoluti da tutti. Il locale è studiato per far affluire i turisti, sia nell’arredo che nella cucina. Infatti, nel ristorante si respira un’aria molto napoletana, di quella che piace. Dall’anno scorso il simbolo del posto è diventato il peperoncino rosso che troviamo disegnato sul menu, sulle magliette e sui grembiuli dei camerieri. Il cliente, una volta seduto, non trova cattive sorprese, nel senso che all’ingresso trova un cavalletto con il menu e i prezzi. Cosa molto apprezzata dagli stranieri perché, sappiamo bene, in tanti posti (in tutta l’Italia) sono stati letteralmente truffati. Guardando il menu, noto che è cambiato poco, l’offerta è rimasta nella semplicità, ma sempre con una scelta ampia ed invitante. Troviamo una selezione di 5 bruschette per una ristorazione veloce, poi, 6 antipasti di terra, 16 antipasti di mare, 10 primi di pesce, 8 primi di terra (sotto la voce i “regionali”), 8 secondi di mare, 10 secondi di carne, 9 insalatone, 35 tipi di pizze, 9 panuozzi e 4 calzoni. Veramente una scelta molto ampia. Si possono trovare piatti innovativi (guazzetto di vongole con ceci, pomodorini e pane agliato, orecchiette con vongole veraci, broccoli e pomodorini) e piatti della più antica tradizione culinaria italiana (spaghetti alla carbonara, alle vongole, gnocchi alla sorrentina, pesce semplicemente ai ferri, carni grigliate e scaloppine). Sono proprio quest’ultimi che sono i più apprezzati dagli stranieri, infatti dall’Italia si aspettano quelle specialità che hanno fatto grande la nostra cucina all’estero. Agli stranieri non piace quella cucina nuova italiana che, anche se eseguita in modo magistrale, ha prezzi esosi e spesso dopo aver pagato si ha ancora fame. In occasione della mia visita mi è stato servito un antipasto di mare con insalata di polipi, alici, spada e salmone marinato. Poi, un Farfalle con pancetta croccante, mozzarella e rucola Ingredienti per 4 persone: 400 g di farfalle, 100 g di pancetta, 30 g di rucola, 200 g di mozzarella di bufala, olio extravergine d’oliva, sale. Preparazione: Cuocete le farfalle in acqua bollente salata. Tagliate la pancetta a fettine sottili e a striscioline. Scaldate in una padella 1 cucchiaio d'olio a fuoco medio, poi versatevi la pancetta e cuocete, mescolando spesso, fino a quando la pancetta non sarà diventata croccante. Tagliate a cubetti la mozzarella, poi lavate la rucola e spezzettatela. Scolate la assaggio di risotto alla pescatora e scialatielli ai frutti di mare. Come secondo una fragrante frittura con alici e gamberi. Tutto corretto ed eseguito in modo esemplare. Da bere, dall’ampia lista abbiamo optato per l’Heraion 2011, Fiano Cilento Doc, I Vini del Cavaliere dell’azienda Cuomo di Capaccio-Paestum. Eravamo in due e siamo stati veramente bene. Complimenti vivissimi a Daniele, che gestisce e supervisiona la sala con calma e sicurezza (i suoi ragazzi anche se in abito casual sono attenti e premurosi) e a Maddalena che in cucina è rapida ed essenziale e offre una cucina dove troviamo un grande equilibrio di sapori. Dimenticavo, il Cantuccio era uno dei ristoranti preferiti dagli attori di “Benvenuti al Sud”, infatti in sala troviamo esposte le foto di Daniele e Maddalena con Claudio Bisio, Alessandro Siani e company. Una ragione in più per fargli visita ricordandovi che il locale è aperto da aprile ad ottobre. Ristorante Il Cantuccio, Piazza Lucia, 84072 S. Maria di Castellabate (SA). Tel. 0974.961748. Diodato Buonora LA RICETTA pasta e conditela con un filo d'olio, aggiungete la pancetta croccante e subito prima di servire la mozzarella e la rucola. Vino abbinato: Falanghina Frizzante, Pompeiano Igt, Sannino Dibbì
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N°26 del 13/07/2007
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