questo sconosciuto - Consorzio Interuniversitario Nazionale "La
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Prezzo di copertina 3,00 Periodico mensile d’informazione edito dal Consorzio Interuniversitario Nazionale “La chimica per l’ambiente” (INCA) anno IV - N.17 Gen./Set. 2009 green la scienza al servizio dell’uomo e dell’ambiente 17 Settembre 2009 Il neutrino questo sconosciuto UN PIANETA AGLI SGOCCIOLI La crisi idrica mondiale TUTTI I COLORI DELL’ECSTASY Droghe sintetiche e psiche UNA QUESTIONE DI SELF-CONTROL Le malattie autoimmuni www.green.incaweb.org La Scienza al servizio dell’Uomo e dell’Ambiente green 17 Settembre 2009 SOMMARIO Un pianeta agli sgoccioli La crisi idrica mondiale green 4 Il neutrino questo sconosciuto 14 Tutti i colori dell’ecstasy 32 Una questione di self-control 42 Viaggio in un mondo affascinante Droghe sintetiche e psiche Le malattie autoimmuni News Il Master di Ca’ Foscari (Venezia) in “Diffusione della cultura scientifica” Periodico mensile d’informazione del Consorzio Interuniversitario Nazionale La Chimica per l’Ambiente (INCA) 50 In copertina: interno del reattore Super-Kamionkande (Giappone) usato per lo studio dei neutrini Quando l’acqua scarseggia Direttore Piero Tundo Comitato scientifico Angelo Albini Università di Pavia Sergio Auricchio Politecnico di Milano Attilio Citterio Politecnico di Milano Lucio Previtera Univesità di Napoli Federico II Direttore responsabile Gino Banterla Coordinatore di redazione Fulvio Zecchini Redazione e amministrazione: Consorzio Interuniversitario Nazionale “La Chimica per l’Ambiente” (INCA) Via delle Industrie, 21/8 30175 Marghera Venezia tel. 041.2346611 - fax 041.2346602 [email protected] www.green.incaweb.org Registrazione al Tribunale di Venezia n° 20 del 15 luglio 2006 Progetto grafico e impaginazione Publileo s.r.l. 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L’editore, nell’ambito delle leggi sul copyright, è a disposizione degli aventi diritto che non si sono potuti rintracciare. 3 Thunderdome 7,8 x 5,2 mm 63 mg MDMA Blue Star 8,7 x 5,4 mm 11 mg amphetamine + trace caffeine Triangle 10,2 x 4,1 mm 98 mg MDEA Clover Leaf 7 x 6 x 4,8 mm 46 mg MDMA + 19 mg MDEA Lips 8,1 x 5,4 mm 61 mg MDMA Sunrise 9,1 x 4,6 mm 129 mg MDEA Killers 9,1 x 4,3 mm 136 mg MDMA+caffeine Diamond 12,7 x 7,3 x 4,5 mm 102 mg MDEA Number One 8,2 x 4,8 mm 56 mg MDMA Twins 9,2 x 4,2 mm 79 mg MDMA Tutti i colori dell’ I colori brillanti delle pasticche contribuiscono a rendere la droga più invitante. Presentano diversi nomi (street names) in base al loro contenuto di MDMA e di altre sostanze chimiche come l’Lsd. Ovviamente gli spacciatori non fanno un’analisi chimica per conoscere esattamente la composizione delle compresse, perciò non sanno cosa stanno vendendo e il consumatore non sa cosa sta ingurgitando. la tavolozza di un pericolo letale di Tiziana Bernello Mercedes 8,6 x 5,2 mm 12 mg amphetamine + trace caffeine Dolphin 9,2 x 3,6 mm 26 mg MDEA + 5 mg MDMA Apple 9,2 x 3,7 mm 42 mg MDMA + trace caffeine 32 Micro 3,8 x 1,7 mm LSD TNT Dove 9,2 x 3 mm 67 mg MDMA + 31 mg MDEA Triangle 10,1 x 3,4 mm 55 mg MBDB 10,1 x 4,3 mm 107 mg MDEA E-mail One Two Five 4,5 x 8,5 mm 71 mg MDMA 9,1 x 2,6 mm 41 mg MDMA Euro 9,2 x 2,8 mm 57 mg MDMA Pyramid 10,1 x 4,6 mm medicine called Neo-Cibalgin Dove 9,1 x 3 mm 18 mg amphetamine + trace caffeine Red Playboy 9,1 x 3,2 mm 27 mg amphetamine + trace caffeine CD 8,1 x 4 mm 9 mg amphetamine + trace caffeine Adidas 8,7 x 9,3 mm 8 mg amphetamine + trace caffeine Inizialmente usata come psicofarmaco, diventa illegale nel 1988: nasce così la produzione clandestina in laboratori improvvisati e l’uso si sposta dagli austeri ambulatori degli psicanalisti ai rave-party. È la prediletta dei designer drug, chimici che danno sfogo alla loro fantasia modificando la molecola proibita per aggirare il controllo delle autorità sanitarie. Gli effetti a breve termine sono piacevoli. Gli effetti a lungo termine sono drammatici. Una compressa può essere letale. Tutti i colori dell’ecstasy Alla ricerca della felicità artificiale La 3,4-metilenediossimetamfetamina (MDMA), conosciuta fra i consumatori con il nome di ecstasy, è una sostanza chimicamente correlata agli allucinogeni (come l’Lsd) e agli stimolanti (come la cocaina), appartiene alla famiglia delle fenilalchilamine. È una sostanza psicoattiva che provoca un invecchiamento precoce del cervello compromettendo le funzioni di memoria e di apprendimento e può dar luogo a reazioni avverse gravi, talvolta letali. Paradossalmente, a pochi minuti dall’assunzione, induce degli effetti piacevoli che durano alcune ore: serenità, apparente lucidità mentale, spiccata sensibilità verso le proprie e altrui emozioni e una maggiore capacità di comunicare. Tali proprietà fanno rientrare il farmaco in due classi farmacologiche: 1. empatogeni: sostanze che generano empatia producendo una sensazione di vicinanza e comprensione dell’altro; 2. entactogeni: sostanze che aumentano la capacità introspettiva dell’individuo. Di solito è chiamata anche: XTC, Adam, Chicca, Love drug, Clarity, Essence, Mild Speed o The Hug Drug e viene assunta per via orale sotto forma di compresse tipicamente colorate. Si tratta di un composto semisintetico ottenuto dal safrolo, uno degli oli essenziali presenti nel sassofrasso, nella noce moscata (frutto dell’albero Myristica fragrans), nella vaniglia (Vanilla planifolia, un’orchidea), nella radice di acoro e in altre spezie vegetali. Gli effetti dell’ecstasy sono soggettivi e risentono molto dell’ambiente in cui viene assunta la sostanza, comunque, la maggior parte dei consumatori, descrive una sensazione di benessere totale: tutto pare buono e giusto, ma più di ogni altra cosa ci si sente invincibili. Negli ultimi anni l’MDMA ha goduto di una notevole popolarità anche in Italia, in particolare tra gli adolescenti che frequentano rave-party e discoteche, in questi luoghi il tempo sembra scorrere più veloce, il movimento è frenetico e si perdono quantità esorbitanti di liquidi creando un quadro clinico molto grave: la disidratazione, stato patologico che può essere mortale. Gli effetti dell’ecstasy nel lungo periodo, anche se assunta una sola volta alla settimana, impediscono ai consumatori di riprendere il ritmo quotidiano delle proprie abitudini, sia scolastiche che di lavoro, infatti, provoca: alterazione delle capacità decisionali e difficoltà nell’eseguire dei calcoli. Tali complicanze sono spesso accompagnate da: crisi di panico, insonnia, disorientamento, confusione. Inoltre, test clinici hanno confermato la neurotossicità del prodotto. Come se ciò non bastasse, le pasticche possono contenere sostanze aggiuntive o sostitutive ancora più pericolose e talvolta letali. Un secolo di ecstasy La molecola di MDMA fu sintetizzata per la prima volta nel 1892, da Fritz Haber, studente universitario tedesco, il quale, ignaro delle proprietà farmacologiche e tossicologiche della sostanza, nel 1898 ne pubblicò il metodo di sintesi nella tesi di dottorato. La molecola rimase inosservata fino al 1914, quando i ricercatori tedeschi della Merck la brevettarono ma senza specificarne gli usi terapeutici. Nel 1953 l’Army Chemical Center dell’esercito statunitense iniziò il primo studio sistematico del farmaco ma i risultati non soddisfacenti indussero il centro medico ad abbandonare le ricerche. Alla fine degli anni Sessanta, Alexander Shulgin, chimico americano, recuperò la molecola che ormai era stata messa da parte, progettò un nuovo modo di sintetizzarla e ne descrisse minuziosamente le proprietà farmacologiche sperimentandola sull’uomo. Egli si rese conto che l’MDMA, assunta per via orale alla dose di 100-150 milligrammi, pur conservando in forma attenuata l’azione stimolante tipica delle amfetamine, induceva un’esperienza piacevole che iniziava a manifestarsi dopo 20 minuti e si manteneva per circa quattro ore, si trattava di un sentimento d’amore per se stessi e per il prossimo. Nel 1977, lo scienziato fece conoscere la sostanza a un amico psicologo, Leo Zeff, il quale, entusiasta, chiamò la molecola empathy e cominciò a divulgarne l’uso tra i suoi colleghi. Un anno più tardi Shulgin presentò la prima pubblicazione sulla sperimentazione umana alla letteratura scientifica. Ben presto divenne un farmaco insostituibile nella psicoterapia. Grazie alla “penicillina dell’anima”, così la definirono i suoi sostenitori, si scorse la possibilità di inaugurare una nuova classe di farmaci, differente sia dagli allucinogeni sia dagli altri psicostimolanti, gli entactogeni, sostanze in SUMMARY The brilliant colours of ecstasy lozenges make such drug the more inviting. They have different “street names” based on their MDMA content and other active principles, such as LSD. Drug dealers obviously do not care about the exact chemical composition of what they sell, users do not know what they swallow they just enjoy it, at least in the first moment... Previously used as a psychoactive drug, ecstasy manufacture was banned around mid 1980s (in Italy in 1988), its production immediately moved to clandestine laboratories worldwide. Contemporarily, its use has transferred from ambulatories of psychiatrists to rave-parties and discotheques. Underground drug designers love to synthesize ecstasy, it allows them to fully put their imagination into practice. They keep on devising new modifications to the molecule, so that it cannot be detected during controls by public authorities. The immediate effects of ecstasy are very pleasant, but long-term ones are dramatic, one sole pill can be lethal or produce definitive damages to the brain. I rave-party sono feste organizzate da ragazzi, spesso adolescenti. Affinché la serata abbia successo sono fondamentali due ingredienti: l’ecstasy e la musica techno o house. Ogni luogo è perfetto: il garage, la spiaggia o la strada. La sostanza li rende invincibili, dei supereroi in grado di ballare per ore senza mai fermarsi e perdendo quantità esorbitanti di liquidi inconsapevoli della grave disidratazione a cui sono sottoposti i loro giovani corpi. Sotto, lo psicologo Leo Zeff, amico di Alexander Shulgin, è stato il principale sostenitore dell’MDMA nell’ambito psicoterapeutico. 33 anno CRONOLOGIA DELL’ECSTASY 1898 Pubblicata la prima sintesi nella tesi di dottorato di Fritz Haber 1914 L’MDMA è brevettata dall’industria farmaceutica Merck 1953 L'Army Chemical Center dell’esercito statunitense inizia il primo studio sistematico 1978 Alexander Shulgin pubblica i risultati della prima sperimentazione sull’uomo 1982 Diffusione in Italia 1985 Inserimento nella Tabella I degli stupefacenti negli Usa 1986 Ibiza, primo rave-party in cui la polizia sequestra le pasticche di ecstasy 1988 Inserimento nella Tabella I degli stupefacenti in Italia 1989 Scoperto il primo laboratorio clandestino per la produzione di ecstasy a Massa-Carrara, in Italia 1991 In Italia, viene segnalato il primo caso di intossicazione acuta al SerT (Servizio tossicodipendenze) 1992 In Italia, viene registrato il primo caso di morte a seguito del consumo di ecstasy BIOGRAFIE A CONFRONTO FRITZ HABER ALEXANDER SHULGIN IRONIA DI UN TRAGICO DESTINO PIONIERE DELLA PSICHEDELICA Fritz Haber (Breslavia, 9 dicembre 1868 – Basilea, 19 gennaio 1934) nel 1892 sintetizzò casualmente l’MDMA e pubblicò il metodo nella tesi di dottorato, ignaro delle proprietà che la sostanza possedeva, nella sua vita si occupò di ben altro. Vinse il Premio Nobel per la chimica nel 1918 grazie alla sintesi dell’ammoniaca a partire dai suoi elementi. La scoperta stravolse l’ambito agricolo poiché dall’ammoniaca si potevano produrre i fertilizzanti azotati, l’impatto economico-sociale che ne derivò fu straordinario. Durante la Prima guerra mondiale il chimico convinse lo Stato Maggiore dell’Esercito tedesco a usare i gas tossici (cloro) contro i soldati russi e grazie a questa strategia che, fortunatamente non ebbe grossi risultati, gli fu conferito il grado di capitano dell’esercito. Nonostante la resa della Germania, Haber continuò a studiare armi chimiche per il governo presso l’Istituto di Fisica ed Elettrochimica di Berlino. Malauguratamente per il professore, iniziarono le prime avvisaglie razziste contro gli ebrei e, date le sue origini, nel 1933 lasciò la cattedra di chimica fisica e fuggì. Haber rivolse la sua attenzione altrove, dedicandosi ancora una volta al settore agricolo per produrre antiparassitari come lo Zyklon B. Morì di infarto a Basilea nel gennaio del 1934. Purtroppo, nel 1943, lo Zyklon B fu utilizzato per sterminare gli ebrei nei campi di concentramento di Auschwitz e Majdanek. Qui, per un’amara ironia del destino, morirono molti dei parenti dello scienziato. Alexander Shulgin (Berkeley, California 17 giugno 1925) può essere considerato il “patrigno” dell’MDMA, infatti non è stato lui il primo a sintetizzare la molecola, ma ne scoprì gli effetti sperimentandola sull’uomo. Si è laureato in Biochimica all’Università di Berkeley, in California, e successivamente si è specializzato in farmacologia. Dopo essere stato il direttore dei laboratori Bio Rad, Shulgin lavorò per 10 anni alla Dow Chemical dove sintetizzò lo Zectran, primo pesticida biodegradabile. Questo prodotto fu talmente redditizio che permise a Shulgin, con l’approvazione della Dow Chemical e delle autorità statunitensi, di dedicarsi alla ricerca nella chimica psichedelica. Alla fine degli anni Sessanta, Shulgin recuperò l’MDMA, composto che fu scartato dai laboratori della Merck, progettò un nuovo modo di sintetizzarla e ne descrisse minuziosamente le proprietà farmacologiche provandola sull’uomo, o meglio su se stesso, su sua moglie e su un gruppo di amici psicologi. Egli si meravigliò delle potenzialità che la molecola aveva sulla sfera emotiva affermando «L’MDMA fa cadere le mura che costruiamo intorno a noi», fino ad allora non vi erano pubblicazioni che riguardassero la sperimentazione umana, così presentò i suoi risultati alla letteratura scientifica. Nel decennio successivo, divenne preziosa per moltissimi psicologi e psichiatri californiani poiché migliorava l’empatia tra paziente e analista. Shulgin scrisse due libri assieme alla moglie Ann, “Phenethylamines I have known and loved” e “Tryptamines I Have Known And Loved: The Chemistry Continues”, il primo narra dell’amore e della conoscenza psicadelica mentre il secondo é un manuale tecnico che spiega la composizione di oltre 200 sostanze psicadeliche da lui scoperte con i relativi metodi di sintesi, dosaggi e commenti su esperienze vissute personalmente che lui chiama biotest. Oggi ha 84 anni e vive nella contea di Lafayette a trenta minuti da San Francisco, California, dove continua i suoi esperimenti psichedelici con la moglie Ann. 34 grado di indurre una comunicazione serena di esperienze drammatiche da parte dei pazienti, in altre parole: il lavoro del terapeuta era diventato più semplice. Gli studi tossicologici in modelli animali, svolti all’inizio degli anni Ottanta, posero fine al periodo idilliaco dell’ecstasy in quanto ne venne evidenziata la neurotossicità. Il 1 luglio 1985, negli Usa, la Drug Enforcement Administration (DEA) inserì la molecola nella Tabella I, la più restrittiva per le sostanze sottoposte a controllo legale, al pari di altre come l’eroina e l’Lsd. Il provvedimento attuato dalla DEA fu giustificato così: le applicazioni mediche documentabili sono discordanti, esiste il rischio reale della diffusione dell’uso ricreativo improprio ed esperimenti su animali hanno dimostrato la neurotossicità. Tre anni più tardi, l’Italia seguì l’esempio statunitense. Con il divieto di prescrizione e la conseguente illegalità, fu inevitabile la nascita della produzione clandestina della droga. In pochi anni, dagli austeri ambulatori degli psicanalisti, l’MDMA si è spostata in ambienti superaffollati, cioè nei rave-party, dove l’uso di stupefacenti e di alcool è uno status simbol. Le copertine dei libri scritti da Alexander e Ann Shulgin: “Phenethylamines I have known and loved” (PIHKAL) e “Tryptamines I Have Known And Loved: The Chemistry Continues” (TIHKAL), il primo narra dell’amore e della conoscenza psichedelica mentre il secondo è un manuale tecnico che descrive minuziosamente i dettagli delle sintesi chimiche e degli effetti di oltre 200 sostanze psichedeliche da lui scoperte. Tutti i colori dell’ecstasy Nome Definizione di ecstasy 3,4-metilenediossimetamfetamina Nome IUPAC un derivato dell’anfetamina 1-(benzo[d][1,3]diossol-5-il)-N-metilpropan-2-ammina Nome abbreviato Formula bruta 0 Anfetamina NH MDMA CH3 C11H15NO2 Peso molecolare 193,25 Punto di fusione 147 °C CH3 0 MDMS, XTC, E, essence, Adam LD50 in topi 97 mg/kg i.p. LD50 in ratti 49 mg/kg i.p. LD50 in porcellini d’india 98 mg/kg i.p. I laboratori clandestini: la sintesi artigianale ancor più pericolosa La sintesi dell’MDMA richiede solo una minima conoscenza della chimica: i laboratori possono essere allestiti in cucine, garage, camper e le reazioni chimiche possono avvenire anche in pentolame da cucina mentre i prodotti solidi possono essere rimossi con filtri da caffè. Le ricerche effettuate dall’Agenzia delle Nazioni Unite per il Controllo della Droga indicano che molte delle sostanze di partenza utilizzate nei processi di sintesi si possono trovare normalmente nell’industria di profumi e detergenti. Oltre ai sequestri di sostanze stupefacenti e psicotrope illegali utilizzate come sostanze d’abuso, le forze dell’ordine sono impegnate nel contrasto del traffico dei precursori chimici. Tale attività appare particolarmente difficile perché queste sostanze sono importate e commercializzate anche per finalità lecite nell’ambito della normale produzione industriale. Come si può immaginare diviene particolarmente facile per i trafficanti aggirare i controlli. A questo proposito, risultano importanti i controlli sullo smercio dei derivati del safrolo. Il safrolo è un olio essenziale impiegato ancora oggi nel processo di sintesi dell’MDMA e dei suoi analoghi. È un liquido oleoso incolore o lievemente giallo con formula bruta C10H10O2, appartiene alla famiglia chimica degli acetali. In natura è presente abbondantemente nella pianta di canfora bruna e gialla (Cinnamomum camphora), nel sassafrasso dell’America settentrionale (Sassafras officinalis), nel sassofrasso cinese (Sassafras tzumu) e in molte spezie, fra cui: cannella e noce moscata. È largamente impiegato nella produzione di essenze e profumi. Il safrolo è in Italia inserito nella categoria 1 dei precursori: scheda che com- Tabella delle caratteristiche principali, struttura chimica e aspetto dei cristalli grezzi della MDMA (immagine da Wikipedia). In tossicologia con LD50 (Lethal Dose 50%) si indica la singola dose di un composto che, somministrata per varie vie ad animali di laboratorio (i.p.: iniezione intraperitoneale), causa la morte del 50% dei soggetti. Si esprime di solito in milligrammi o grammi della sostanza per chilogrammo di peso corporeo. prende le sostanze classificate suscettibili di impiego per la produzione di stupefacenti e sostanze psicotrope (decreto legislativo n° 258 del 12 aprile 1996) per le quali vi è l’obbligo di segnalazione della vendita dei prodotti che ne contengono in elevate quantità. Il safrolo si ottiene per distillazione in corrente di vapore del materiale vegetale. La tecnica è semplice, necessita di una caldaia sulla quale è riposta una vaschetta di acqua e sopra di essa si colloca il cestello con il vegetale (in modo che i due contenitori non siano a contatto diretto), un refrigerante formato da un tubo a serpentina entro il quale si fa fluire acqua fredda e un recipiente per la raccolta del distillato. Il vapore d’acqua generato dalla caldaia rompe le membrane cellulari del- Un esempio di “kitchen le ghiandole oleifere e trasporta via con sé laboratory”, un piccolo l’olio essenziale liberatosi, il vapore saturo laboratorio improvvisato tra le di safrolo, attraversando il tubo refrigerato mura domestiche. si condensa e viene raccolto. La miscela che si ottiene è DISTILLAZIONE costituita da: olio essenziale IN CORRENTE di safrolo e acqua, essendo DI VAPORE i due liquidi immiscibili fra Il vapor d’acqua attraversando il veloro, si separa facilmente. Già getale, ad esempio la corteccia di nel 1989, a Massa-Carrara, in sassofrasso, trascina con sé il safrolo un laboratorio clandestino fu all’interno del tubo refrigerato dove rinvenuto safrolo sufficiente la miscela di vapori condensa a preparare 15.000 compresse e scende all’interno del condi ecstasy, ciascuna contenentenitore di raccolta. I due te 100 milligrammi di princiliquidi che si ottengono, pio attivo. A volte accade che safrolo e acqua, sono il safrolo non sia trasformato immiscibili fra loro completamente in MDMA, perciò si separano facilmente. ma rimangono tracce, questa è una contaminazione piuttosto grave per via dell’epatotossicità dell’olio essenziale che va a sommarsi agli effetti nocivi della droga. 35 Sassafras albidum Pianta arborea che cresce nel Sud Est asiatico e in America centrale e meridionale, in climi tropicali. Dalla radice e dalla corteccia si ottiene un olio caratteristico, di colore giallo ambrato che a temperatura ambiente è liquido. Quest’ultimo ha un odore profumato, fresco come quello della canfora. L’80 - 90% dell’olio è costituito da safrolo. 0 0 Dalla spezia alla droga Nella letteratura scientifica si possono trovare numerosi metodi per convertire il safrolo in MDMA. Un itinerario comune prevede la formazione dell’intermedio di reazione: il 3,4-metilendiossifenilpropanone, anche conosciuto come piperonil acetone (MDP2P), esso può essere prodotto in almeno due vie diverse: 1) il primo metodo consiste nell’isomerizzazione del safrolo, in presenza di una base forte, in isosafrolo il quale subisce un’ossidazione, per opera dell’acqua ossigenata, trasformandosi in MDP2P, a questo punto, usando la metilammina, si esegue un’amminazione riduttiva per ottenere l’MDMA; 2) il secondo metodo viene definito “processo di Wacker”, conSintesi chimica dell’MDMA siste nell’ossidare il safrolo direttamente a partire dal safrolo. a MDP2P (non vi è la formazione di isosafrolo), quindi si effettua l’amminazione come sopra. La sintesi, in entrambi i casi, avviene in presenza di un catalizzatore come il pallasafrolo dio. Il prodotto che si ottiene è Mdma cloridrato il quale si trova allo stato cristallino. NaOH calore CH3O 3 2 CH3O 4 1 5 6 0 isosafrolo ossidazione 0 0 0 3,4-metilenediossi fenil-2-propanone + H2 + CH3 NH2 0 NH 0 3,4-metilenediossi - N - metilamfetamina MDMA o ECSTASY Il termine “designer drug” nasce in California agli inizi degli anni Ottanta dall’esigenza di creare nuove molecole psicotrope che non rientrassero nelle tabelle delle sostanze proibite dalla legge. Così il chimico iniziò a dar sfogo alla propria creatività manipolando strutture chimiche già note per gli effetti psicotropi producendone di nuove con esiti più o meno simili. Emblematico è stato il caso di un giovane tossicodipendente che, dilettandosi in laboratorio, volle cimentarsi nella autoproduzione di oppiacei sintetici, ottenendo a sua insaputa una molecola strutturalmente simile a quella ricercata, ma drammaticamente diversa per gli effetti, la Metilfeniltetraidropiridina (MPTP). Lo sfortunato studente non si limitò a sintetizzare la molecola ma la volle provare su di sé scatenando una sintomatologia simile a quella osservabile nella sindrome di H H C C H H NH2 CH3O Ecstasy, regina delle “droghe d’autore” 0 36 Parkinson. Studi successivi determinarono come la MPTP possa causare danni cerebrali irreversibili. Il lavoro di modifica di una molecola proibita aggira gli studi di neurotossicità al punto che per le autorità sanitarie mondiali è impossibile tenere sotto controllo i designer drug. Per questo motivo, droghe con alto potere tossicomanigenico non rientrano nelle tabelle delle sostanze pericolose per un periodo breve ma sufficiente per scatenare la diffusione illegale del nuovo stupefacente. Il mercato dell’ecstasy annovera clienti sempre più esigenti e pronti a sperimentare sensazioni uniche, ecco perché i designer drug hanno un lavoro che non conosce crisi. Alexander Shulgin è il designer drug più famoso al mondo, ancor oggi, alla veneranda età di 83 anni si diletta a costruire nuove molecole dai poteri psichedelici, iniziò a dar adito alla sua fantasia alla fine degli anni Sessanta modificando la mescalina per ottenere la TMA (trimetossiamfetamina) sostanza stupefacente più potente. Lo scienziato non fece altro che aggiungere un gruppo metilico sulla catena laterale della mescalina impedendo la rimozione enzimatica dell’azoto, infatti, quest’ultimo rappresenta la prima tappa del metabolismo. In altri termini, aggiunge un pezzo laddove gli enzi- Mescalina CH3O CH3O H H C C H CH3 NH2 CH3O 3, 4, 5 - Trimetossiamfetamina (TMA) Già alla fine degli anni Sessanta, Shulgin iniziò a manipolare la struttura chimica della mescalina, sostanza con deboli proprietà allucinogene, per ottenere una molecola più potente: la TMA. mi dell’organismo umano vanno a rompere la struttura annullando l’efficacia della droga. Dato che l’idea funzionava, Shulgin modificò ulteriormente la mescalina ottenendo le “metossiamfetamine”, sostanze Tutti i colori dell’ecstasy Se l’azoto risulta essere protetto dall’attacco enzimatico aumenta il potere psicotropo, ma diminuisce quello allucinogeno ancora più potenti della precedente TMA, di cui fa parte l’MDMA. Le modificazioni strutturali danno luogo a sostanze diverse sia dal punto di vista farmacologico sia da quello tossicologico. Non solo MDMA Le preparazioni da strada di ecstasy, così definite per la loro facilità di allestimento in laboratori clandestini, non contengono solo MDMA ma sono rappresentate da miscugli di sostanze: MDA, MDEA (3,4metilenediossietilamfetamina), DMT (dimetiltriptamina), TMA (3,4,5 trimetossiamfetamina), feniciclidina, impurità di fabbricazione come acetato di piombo o safrolo (altamente tossico allo stato naturale) e potrebbero essere tagliate con sostanze come zucchero in polvere e caffeina o con altre sostanze psicoattive come Lsd e amfetamine. Attorno a questi intrugli la preoccupazione è allarmante perché: • la loro qualità è pessima se si pensa che la sintesi avviene spesso in laboratori improvvisati; • la mancanza quasi totale della conoscenza della chimica delle molecole; • la presenza di contaminazioni velenose; • le design drug potrebbero essere molto più tossiche delle molecole imitate; • la conoscenza degli effetti collaterali a breve e a lungo termine è basata esclusivamente sulle esperienze personali di chi le ha provate, e non si tratta certo di tossicologi ma piuttosto di tossicomani ...; Le sostanze chimiche che possono essere utilizzate nelle compresse sono tantissime, anche sostanze molto simili all’MDMA, che però possono avere effetti molto diversi, nulli o drammaticamente tossici. I consumatori non possono sapere cosa si cela nell’ecstasy e tanto O Alcune modificazioni strutturali che portano alla produzione di metossiamfetamine con caratteristiche differenti. HN O 3,4 - metilendiossimetamfetamina meno lo sanno gli spacciatori. Di seguito sono riportati due grafici che mostrano l’analisi del contenuto di ecstasy in Usa e in Europa (dati tratti dal bollettino di Farmacodipendenza e alcolismo XXIV). Giovani sciamani contro la noia I rave-party sono feste organizzate da centinaia di giovani, ogni luogo è adatto: dal garage alla spiaggia. L’importante è che ci sia lei, l’ecstasy, che permette di alzare il coperchio dal vaso di Pandora dal quale fuoriescono giovani saggi impegnati con lo spirito, la mente e il corpo. La sostanza non è la protagonista dei raduni giovanili solo perché fa provare esperienze mistiche, ma aiuta anche a spezzare la noia e la monotonia, ad aumentare le occasioni di approccio con l’altro sesso e a far emergere sensazioni che valgano la pena di essere ricordate. Sotto questo punto di vista le droghe sintetiche sono particolarmente efficaci: accomunano capacità psicostimolanti ad altre psichedeliche, facilitando la fuga dalla realtà. I giovani sperimentatori di droghe sintetiche non si sentono dei “tossici” ma piuttosto degli autopsicanalisti. La seconda protagonista di queste serate è la musica techno o house, non è composta da melodie ma da un insieme di vibrazioni acustiche libere e, al- PEYOTE (Lophophora williamsii) Il peyote è un piccolo cactus, alto 10 – 12 centimetri, che cresce prevalentemente in Messico e nelle regioni semidesertiche del nord e dell’America centrale. Esso contiene la mescalina, la più antica sostanza psichedelica conosciuta dall’uomo. Le allucinazioni sono caratterizzate da una successione caleidoscopica di colori di una brillantezza indescrivibile. 37 SISTEMA SERONINERGICO DISTURBI NEUROPSICHICI trettanto selvaggi sono gli psicodanzatori i quali si muovono inarrestabilmente privi di coordinazione, tipica quest’ultima delle danze “addomesticate” come i classici balli di gruppo. Dalle stelle... Sebbene brevettata dalla Merck fin dal 1914, gli effetti dell’MDMA sull’uomo sono stati esaminati con attenzione soltanto SISTEMA dai primi anni Settanta, quando Shulgin ne DOPAMINERGICO sperimentò personalmente gli effetti. Egli si rese conto che la droga produceva umore elevato, disinibizione, autofiducia e introDISTURBI spezione. Inoltre, induceva un’azione antiMOTORI fame e antifatica, tachicardia, ipertensione, iperpiressia, dilatazione delle pupille, secchezza alle fauci e tensione della mascella L’assunzione di ecstasy provoca (i consumatori definiscono questo effetto l’alterazione di due importanti sistemi neurologici. “smascellare”). ... alle stalle! Studi clinici su animali hanno dimostrato che l’MDMA determina un significativo ANNUSARE I COLORI VEDERE LA MUSICA L’MDMA può aumentare significativamente l’intensità delle percezioni sensoriali: tatto propriocezione, vista, gusto e olfatto. I consumatori toccano e annusano ripetutamente qualunque oggetto ma anche qualunque persona, tanto che la sostanza si è meritata l’appellativo droga dell’abbraccio. L’aumento della sensibilità sensoriale fa sì che le azioni quotidiane siano talmente belle che debbano essere vissute con la massima intensità per trarne ogni emozione possibile. Le azioni sono quelle primitive: toccare, annusare, bere, mangiare e perfino urinare e defecare. Anche la percezione dello spazio e del tempo risulta essere alterata. L’ecstasy provoca un’immediata ultrapercezione sensoriale, in questo stato i ragazzi dicono di poter vedere la musica, annusare i colori o sentire le immagini. Sebbene all’inizio possa sembrare piacevole, questa alterazione diminuisce incredibilmente le nostre capacità, ad esempio, quella di guidare un’automobile. aumento della concentrazione extracellulare di serotonina in due aree specifiche del cervello: il corpo striato e la corteccia cerebrale. Tale incremento determina gli effetti euforizzanti che s’instaurano dopo 38 20-30 minuti dall’assunzione: autostima, rottura delle barriere comunicative (effetto empatogeno), aumentata capacità d’introspezione (effetto entactogeno) aumento generale delle performance, aumento della libido, apertura mentale, senso di benessere, loquacità, eliminazione della necessità di riposarsi e di dormire, perdita dell’appetito, aumento della temperatura corporea. Dopo l’iniziale liberazione massiva di serotonina, la droga provoca gli effetti opposti determinando il blocco sia della sintesi di serotonina che del suo meccanismo di trasporto, caratterizzati da: paranoia, ansia, depressione, attacchi di panico, aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa, fatica, stanchezza e insonnia. Le devastanti complicazioni Sono tante e talvolta fatali: • turbe della memoria; • ipertermia fino a 43 °C, favorita dall’attività fisica legata al ballo, alla temperatura elevata del locale e alla disidratazione che può essere letale; • collasso cardiocircolatorio; • rabdomiolisi (distruzione dei muscoli striati e liberazione di sostanze come la mioglobina attraverso i reni); • insufficienza renale acuta (mioglobinuria causata dalla rabdomiolisi); • tossicità epatica, attribuibile ai contaminanti presenti nelle preparazioni da strada; • coagulazione intravasale disseminata, conseguenza dei danni al fegato, è caratterizzata da trombosi ed emorragie continue; • l’MDMA sembra provocare il rilascio di ormone antidiuretico: la contrazione della diuresi e la contemporanea tendenza compulsiva a bere liquidi (alcool), contribuisce alla comparsa di edema cerebrale. • convulsioni; • coma. Nei casi più gravi, la morte sopraggiunge per ipertermia maligna, coagulazione intravasale disseminata, disfunzioni cardiache ed epatiche, inoltre non si deve sottovalutare la mortalità legata agli incidenti stradali per le alterazioni sia psicologiche sia fisiche indotte dalla sostanza. Tutti i colori dell’ecstasy Le tappe della neurotossicità causata dall’ecstasy Immediata liberazione e successiva degradazione della serotonina Degenerazione dei prolungamenti delle cellule nervose irreversibile a 34-48 ore dall’assunzione Denervazione regionale persistente per settimane o mesi Poichè la degenerazione coinvolge solo i prolungamenti dei neuroni e vengono risparmiati i loro corpi, è possibile la lenta e progressiva rigenerazione dei terminali nervosi, cui, dopo un anno o più, può seguire la reinnervazione Non è solo colpa della serotonina ... Studi condotti su babbuini evidenziano che lo stesso comportamento della serotonina, è evidenziato anche per la dopamina, neurotrasmettitoLa serotonina è una sostanza che permette la comunicazione fra i neuroni in relazione a: re che permette umore, aggressività, sonno, la coordinazioappettito, ansietà, temperatura ne motoria. La dopamina è una sostanza che permette la comunicazione fra i neuroni per gli stimoli motori La memoria compromessa L’assunzione di ecstasy, anche di una sola compressa, compromette le aree cerebrali fondamentali per l’apprendimento e la memoria, come l’ippocampo. Lo dimostra una ricerca durata due anni e condotta da Carla Busceti, ricercatrice dell’Istituto Neurologico Mediterraneo di Isernia, pubblicata sul Journal of Neuroscience il 19 marzo 2008. La scienziata ha rilasciato un’intervista al quotidiano La Stampa, dove spiega le sue motivazioni: «Siamo partiti da studi clinici internazionali che mettevano in evidenza l’esistenza di deficit cognitivi in soggetti che facevano uso di MDMA. Soggetti che sono stati sottoposti a test clinici di memoria verbale mentre venivano monitorati con l’elettroencefalogramma e con la risonanza magnetica funzionale. In queste persone venivano riscontrate rispettivamente anomalie di tipo elettroencefalografico e minori attivazioni delle aree cerebrali deputate alla memoria rispetto a individui di un gruppo di controllo che non facevano uso di droga». Proprio su tali basi è partita la sperimentazione animale. Sono stati utilizzati i topi ai quali si sono somministrati dosaggi della sostanza paragonabili a quelli che un giovane consuma durante una serata passata in discoteca, ovvero una pasticca da 120 milligrammi di principio attivo. La ricerca ha evidenziato che i neuroni dell’ippocampo delle cavie, presentano un’alterazione della struttura cellulare causata dalla trasformazione chimica delle proteine che costituiscono il citoscheletro. È come se le fondamenta di una casa all’improvviso si afflosciassero aggrovigliandosi, è chiaro che la casa cede. È un po’ quello che succede anche nei pazienti affetti dal morbo di Alzheimer. I risultati sono stati così commentati dalla stessa Busceti: «Alla luce di questi dati è plausibile ritenere che soggetti che fanno ripetutamente uso di ecstasy, anche in un singolo episodio occasionale, possano andare incontro a serie riduzioni della capacità di apprendere e memorizzare». Il citoscheletro costituisce la struttura “muscolare e ossea” della cellula. Dà forma e supporto alla cellula proprio come lo scheletro sostiene il corpo umano. È costituito da filamenti proteici che nella figura risultano colorati in verde. L’ippocampo è la parte del cervello implicata nella memoria a lungo termine. Gli esseri umani ne possiedono due, uno in ogni emisfero. 39 Basta un poco di alcool e la pillola va giù Alcool ed ecstasy, il cocktail più frequente e più pericoloso. L’MDMA maschera gli effetti dell’alcool, perciò si bevono quantità esorbitanti di birra, superalcolici e vino per raggiungere una sbornia che non arriverà mai. Il tutto è aggravato dall’amplificazione sensoriale causata dalla droga la quale rende il sapore e l’odore dell’alcool ancor più invitanti. L’ubriachezza non si sente, però l’alcool nell’organismo c’è e procura delle conseguenze spiacevoli: esso contribuisce alla disidratazione già in atto, a causa dell’MDMA, stimolando la diuresi; il fegato deve metabolizzare il mix di sostanze perciò è a dir poco sovraccaricato; il disagio mentale tipico dell’ecstasy che Il mix alcool-MDMA è un sopraggiunge alcune ore dopo lo sballo è cocktail molto pericoloso. reso ancor più esacerbato dagli effetti post sbornia (emicrania, nausea e vomito). Distribuzione e tendenze del consumo di ecstasy Analisi dell’assunzione di ecstasy in un campione di giovani tra i 15 ai 39 anni dell’Unione Europea e analisi della frequenza (in %) del consumo di ecstasy. Negli anni Ottanta l’MDMA faceva il suo ingresso nei rave-party di alcune zone d’Europa e negli anni Novanta si espanse ovunque, d’altro canto, nasceva l’era di Internet che ha contribuito non poco a far diffondere la droga. I consumatori non appartengono a classi disagiate, ma sono giovani studenti o impiegati appartenenti a categorie benestanti, i quali hanno voglia, almeno una o due volte alla settimana, di interrompere la routine della quotidianità. Questo desiderio riguarda i ragazzi di tutta l’Unione Europea. Secondo indagini svolte in locali notturni, i giovani dai 15 ai 39 anni 30 90 80 25 70 20 60 50 15 40 10 30 20 5 10 0 40 Atene Amsterdam Francia Londra 0 che hanno provato l’ecstasy sono il 22% ad Atene e l’85% a Londra. I consumatori una tantum sono quelli che assumono la sostanza a scopo ricreativo, ossia nelle occasioni di divertimento come nei rave o in discoteche e soprattutto nei periodi di vacanza in cui si verifica un picco dell’assunzione di stupefacenti. Secondo un sondaggio effettuato tra i giovani frequentatori di locali notturni in nove città europee, circa il 14% ha assunto l’ecstasy una o più volte alla settimana. Un’indagine francese su un campione di 1.496 intervistati eseguita nel periodo tra il 2004 e il 2005 in occasione di cinque concerti di musica elettronica, ha fatto emergere dati preoccupanti: nell’ultimo mese il 32% dei ragazzi aveva assunto l’ecstasy mentre il 13% anfetamine. Nelle tabelle successive sono riportati i dati relativi alla consumazione di ecstasy nella popolazione, lo studio è stato effettuato nel periodo compreso tra il 2001 e il 2007. Il consumo di ecstasy è maggiormente diffuso tra i giovani adulti nella fascia di età compresa tra i 15 e i 34 anni, in questo gruppo si è visto che 7,5 milioni di giovani europei ha provato l’ecstasy almeno una volta nella vita. La pratica del consumo sporadico si evidenzia anche dall’analisi dei Servizi della Giustizia Minorile, eseguiti su un campione di 938 assuntori di sostanze stupefacenti con età media di 17 anni. Quanto traffico! I dati riguardanti i sequestri di ecstasy in- dicano che l’Europa è il principale centro di produzione, infatti, delle 4,5 tonnellate di pasticche confiscate in tutto il mondo nel 2006, il 43% proviene dall’Europa occidentale. I paesi europei coinvolti sono: i Paesi Bassi, il Belgio, la Polonia e il Regno Unito. Nel 2006 sono stati registrati 20 mila sequestri in Europa, corrispondenti a Tutti i colori dell’ecstasy 14 milioni di pasticche. La maggior parte delle compresse è prodotta in Olanda, a Maastricht, mentre i precursori chimici, come il safrolo, sono importati dalla Danimarca e dalla Germania. È stata introdotta una norma, con la legge 49/2006, che prevede sanzioni anche nel caso di illecita produzione o commercializzazione di sostanze chimiche di base e di precursori utilizzabili nella produzione clandestina delle sostanze stupefacenti o psicotrope. Perciò vengono fissate tre categorie: • categoria 1: precursore: sostanza che serve in modo specifico ed essenziale alla fabbricazione di un prodotto chimico finito. Viene incorporato nella molecola di droga e rientra in gran parte nella struttura molecolare finale (ad esempio il safrolo per la sintesi di MDMA); • categoria 2: sostanza chimica essenziale: sostanza che partecipa ad una reazione e rientra in minima parte nella molecola del prodotto finale; • categoria 3: solvente: liquido utilizzato per rendere solubile un reagente o per purificare il prodotto finale, non rientra nella composizione del prodotto finale. La roulette russa Sensibilizzare i ragazzi dicendo «la droga fa male», spesso non serve perché l’ecstasy non è considerata ai loro occhi una vera e propria droga, ma più una caramella che aiuta a disinibirsi un po’: non ci si buca, non si usano i lacci emostatici e non vi è la trasmissione dell’HIV. La realtà è invece drammatica: a volte si muore per edema cerebrale a volte per coagulazione intravasale disseminata o per collasso cardiocircolatorio. Sono reazioni avverse dovute alla predisposizione del soggetto, alla contaminazione della compressa o al mix alcool/ MDMA. Non c’è prevedibilità in tutto questo, è un po’ come giocare alla roulette russa, e quel che è peggio è che basta una sola compressa. Nella migliore delle ipotesi, rimane la tossicità cronica come la memoria compromessa, l’invecchiamento precoce del cervello. Inoltre, non si devono sottovalutare gli incidenti stradali, per due motivi: l’alterazione della percezione sensoriale inevitabilmente peggiora la performance di guida e la stanchezza, accumulata in seguito alla frenetica attività del ballo, può causare colpi di sonno. Le ore trascorrono e l’effetto euforizzante della droga svanisce, così i leoni del sabato sera tornano ad essere i conigli che non sanno assaporare la vita. C’è bisogno di informazione attraverso le scuole, la famiglia e, soprattutto, tramite i massmedia. Comunque, anche l’informazione da sola non basta, occorre un’ideale in cui credere o la fede, qualcosa che renda speciale la propria vita. Lasciamo meritatamente a suor Elvira Petrozzi, che da anni impegna tutta la sua esistenza nella comunità di recupero 40% Consumo sporadico nella fascia di età 15-64 anni Numero stimato dei consumatori di ecstasy in Europa 9,5 milioni Media europea 2,8% Regno Unito (7,3%) Paesi con la prevalenza più alta Repubblica Ceca (7,1%) Irlanda (5,4%) Spagna (4,4%) Consumo sporadico nella fascia di età 15-34 anni Numero stimato dei consumatori di ecstasy in Europa 7,5 milioni Media europea 5,6% Repubblica Ceca (14,6%) Paesi con la prevalenza più alta Regno Unito (13%) Irlanda (9%) Slovacchia (8,4%) Settimanalmente 50% Occasionalmente Quotidianamente 10% dei tossicodipendenti di San Patrignano, la conclusione: «Bisogna vivere nella pienezza della vita, non in un surrogato provvisorio e superficiale». Tiziana Bernello Frequenza del consumo di ecstasy rilevata dai Servizi della Giustizia minorile su un campione di 938 ragazzi con età media pari a 17 anni. Diplomata Master in Diffusione della Cultura Scientifica Università di Venezia Ca’ Foscari (A.A. 2007-2008) «Chiunque voglia affrontare il problema delle stragi del sabato sera deve chiedersi perché un ragazzo cerca tutto quanto in un giorno della settimana. Il fatto è che un ragazzo dovrebbe avere una settimana migliore, per non aver bisogno di andar oltre il sabato sera. Quel giorno si sfogano tutte quante le tensioni che sono state accumulate durante la settimana; è per questo che i ragazzi sentono il bisogno di farsi stordire da musiche superelettriche, pompate in modo pazzesco. Perché è così che si sta in discoteca oggi: è un ritmo tribale che ti fa sentire esagerate le tue sensazioni. Dobbiamo far crollare certi miti insensati, provare meno affanno e provare più senno. Un ragazzo ha bisogno di punti di riferimento seri: possiamo servire noi cantanti, con i nostri testi, ma servono più la scuola e la famiglia…» Luciano Ligabue 41
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