Esposizioni accidentali con rischio di infezione
Transcript
Esposizioni accidentali con rischio di infezione
REGIONE LAZIO AZIENDA SANITARIA LOCALE VITERBO ! SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE Via S. Lorenzo, 101 – 01100 VITERBO ℡O761-339608 FAX 0761-226472 ESPOSIZIONI ACCIDENTALI CON RISCHIO DI INFEZIONE ANNO 2001 II Responsabile del Procedimento Dott.ssa Anna Pelliccia e.mail: [email protected] ANALISI DEGLI INCIDENTI A RISCHIO BIOLOGICO (01 gennaio 2001 – 31 dicembre 2001) Il Servizio di Prevenzione e Protezione effettua un'indagine epidemiologica degli incidenti a rischio biologico, sia quelli denunciati dagli operatori ed annotati nei registri infortuni aziendali, sia quelli desunti da altre fonti. I dati ricavati dal registro infortuni sono completati (attraverso un breve colloquio telefonico con l’operatore che ha denunciato l’incidente) con ulteriori informazioni, riguardanti: la dinamica dell'incidente: modalità, tipo d'esposizione ecc.; le misure di prevenzione adottate; i dispositivi di protezione individuali o collettivi utilizzati; gli eventuali fattori aggiuntivi che aumentano il rischio d'esposizione; lo stato di vaccinazione dell'operatore esposto. L’analisi degli incidenti a rischio biologico è utilizzata sostanzialmente per: verificare l’idoneità delle misure di prevenzione (procedure, organizzazione del lavoro, ausili e apparecchiature, sorveglianza sanitaria) e di protezione (dispositivi individuali o collettivi) che sono state adottate. per evidenziare eventuali criticità e quindi mettere in atto conseguenti misure di prevenzione e protezione migliorare l’organizzazione del lavoro (in questo caso l’analisi degli incidenti è utilizzata da Dirigenti e Preposti come importante strumento conoscitivo) . Infatti, per ogni incidente sono segnalate le misure di prevenzione e/o di protezione (indicate dal Titolo VIII “ Protezione da agenti biologici” del D.Lgs: 626/94 o avvalendosi delle Norme o della letteratura scientifica di settore) che si sarebbero dovute adottare per impedirne il verificarsi o per diminuire al livello più basso possibile il danno che può conseguire ad un’esposizione. Cosicché tutti gli incidenti a rischio d’esposizione ad agenti biologici sono stati suddivisi nelle sottostanti categorie (grafico 1): incidenti causati da carenze nelle procedure e/o nell'organizzazione del lavoro (Tabella I) incidenti causati da assenza o inidoneità dei presidi medico-chirurgici (Tabella II) incidenti causati da assenza, inidoneità o mancato utilizzo dei dispositivi individuali o collettivi di protezione (Tabella III) "Incidenti non classificabili": tutti gli incidenti che non rientrano nelle categorie precedenti e possono essere considerati inerenti a "rischi propri dell'attività di operatore sanitario”; (Tabella IV). Il grafico n°2 raffigura la distribuzione degli incidenti, in base al tipo d’esposizione, con: incidenti da esposizione per via per cutanea: punture da ago tagli con strumenti taglienti o acuminati incidenti da esposizione per via cutanea incidenti da esposizione per via mucosa incidenti da esposizione per via aerea. I dati riportati in letteratura individuano gli infermieri professionali come la categoria più esposta a rischio biologico, mettendo in relazione tale maggior rischio al loro ruolo di assistenza diretta nei confronti del paziente, ciò è confermato anche dai nostri dati, grafici 3 e 4 (rispettivamente, l’incidenza e la distribuzione degli incidenti, in base alla qualifica degli operatori esposti). Le tabelle V mostra la distribuzione degli incidenti a rischio d’infezione per tipo di “Area”, Dipartimento e Unità Operativa/Servizio. Nei grafici 5 e 6 sono messe a confronto le distribuzione degli incidenti in base all’unità operativa/servizio, segnalati negli anni 1997-1998 (media) 1999, 2000 e 2001. Infine il grafico 7 confronta gli incidenti degli anni 2000 e 2001 per tipologia d “area di rischio”. Grafico 1 ESPOSIZIONI ACCIDENTALI CON RISCHIO D'INFEZIONE Suddivisione in base alle misure di prevenzione e protezione che si sarebbero dovute adottare 1997/1998 (media) 1999 2000 2001 45 40 35 41,5 37,5 30 25 20 28 23 23,5 21 18 15 20 18 15 10 5 12,5 10 10 assenza o inidoneità di presidi medico chirurgici mancanza /inidoneità o mancato utilizzo dei DPI 0 3 11 altro (non classificabile) 10 carenza nelle procedure e/o nell'organizzazione del lavoro numero eventi 30 Tabella I : incidenti dovuti a carenza nelle procedure e/o nell’organizzazione de lavoro (01 gennaio 2001 – 31 dicembre 2001) DINAMICA INCIDENTI Riordinando i ferri chirurgici si tagli con un bisturi lasciato incustodito Riordinando i ferri chirurgici si buca con un ago da sutura lasciato incustodito Nel riordinare i presidi utilizzati, si buca con un ago da sutura, lasciato sul porta aghi Si buca con ago di siringa, lasciata sul servitore Si punge con un mandrino dell’ago cannula lasciato incustodito sul letto Nel raccogliere un ago lasciato incustodito per terra si buca con lo stesso Nel chiudere il sacco dei rifiuti speciali ed acuminati si ferisce con : un ago infilato all’esterno del sacco un ago contenuto all’interno del sacco Nell’eliminare un tagliente nell’apposito contenitore si buca con un tagliente che da esso fuoriusciva Nel chiudere un contenitore per rifiuti taglienti si buca con il mandrino dell’ago cannula che da questo sporgeva Nel vaccinare un bambino non collaborante si buca con l’ago Eseguito il prelievo arterioso, nel tentativo d’inserire l’ago nel dado (che teneva in mano) per impedire l’ingresso d’aria, si buca Fa accidentalmente cadere un vassoio contenente provette senza tappo e nel tentativo di non farle rovesciare si sporca le mani (cute lesa) di sangue Durante il travaso d’urina da una provetta all’altra,la provetta cade e l’operatore si bagna con il contenuto In accettazione, nel prendere il foglio di richiesta degli esami diagnostici, si contamina le mani di sangue (fuoriuscito da una provetta rotta) Rincappucciando l’ago si buca con lo stesso Chiudendo i sacchi dei rifiuti speciali, viene investito agli occhi da uno schizzo d’urina MISURE DI PREVENZIONE I rifiuti taglienti devono essere subito eliminati nell’apposito contenitore I rifiuti taglienti devono essere eliminati nell’apposito contenitore resistente alle punture Il contenitore non deve essere riempito per oltre i ¾ della sua capacità E’ opportuno effettuare l’operazione facendosi assistere da un altro operatore Il dado non va tenuto in mano durante la chiusura dell’ago, ma va posto su un adatto supporto. Nei servizi di medicina di laboratorio le provette devono sempre essere chiuse con tappi a chiusura ermetica I contenitori biologici utilizzati dalle apparecchiature analitiche devono essere gli stessi utilizzati per la raccolta del campione biologico; altrimenti il travaso da un contenitore all’altro va fatto sotto cappa biologica Nei servizi di medicina di laboratorio le funzioni amministrative d’accettazione delle richieste per esami di laboratorio, devono essere separate dall’accettazione campioni biologici ..gli aghi,le lame dei bisturi o altri strumenti acuminati o taglienti monouso non debbono essere rimossi dalle siringhe o da altri supporti né in alcun modo manipolati o incappucciati, ma riposti, per l’eliminazione, in appositi contenitori resistenti alla puntura; (D.M. Sanità 28 settembre 1990) Prima d’inserire le buste d’urina nei sacchi dei rifiuti speciali, devono essere eseguite le apposite operazioni che ne impediscano la fuoriuscita del contenuto. Tabella II : incidenti dovuti ad assenza o inidoneità dei presidi medico chirurgici (01 gennaio 2001 – 31 dicembre 2001) DINAMICA INCIDENTI MISURE DI PREVENZIONE Giunto in medicheria nello smistare i vari rifiuti contenuti nel fagiolono reniforme si buca con l’ago o si ferisce con un tagliente Nel mettere un tampone nell’arcella si buca con il mandrino dell’ago cannula in essa eliminato Nel riprendere il mandrino dell’ago cannula appoggiato sul letto, per eliminarlo nel fagiolino reniforme, si buca con lo stesso Eseguita una procedura su un paziente, si accorge che un altro ha la flebo staccata e decide di ricollegare la flebo (piuttosto che recarsi a prendere un nuovo paio di guanti in medicheria che si trova sul lato opposto) e nel far ciò si sporca le mani (cute lesa) con sangue Nell’eseguire singoli interventi o negli interventi eseguiti in urgenza nelle stanze di degenza, proponiamo di sostituire i fagiolini reniformi (o presidi similari) con piccoli carrellini. In essi deve essere presente un apposito spazio per il contenitore dei rifiuti taglienti che deve trovarsi sempre in posizione ben visibile e facilmente utilizzabile (D.M. Sanità 28 settembre 1990), guanti delle diverse taglie ,etc.. I microlance (o gli aghi) attualmente utilizzati per praticare il forellino sul polpastrello sono traumatici per i pazienti e pericolosi per l’operatore. Oggi in Eseguito il forellino sul polpastrello (esame commercio sono presenti i cosiddetti microlance “a glicemico) un movimento involontario del penna”, non traumatici per il paziente e più sicuri per paziente (provocato dal dolore dell’incisione) , fa l’operatore; la parte tagliente viene subito protetta da pungere l’operatore con l’ago un rivestimento esterno appena praticato il forellino sul polpastrello La rottura di una provetta di vetro contenente sangue, provoca: taglio alle mani di un operatore contaminazione delle mani (cute lesa) di Per la raccolta dei campioni biologici va utilizzato un altro operatore, che dopo avere eseguito i materiale infrangibile prelievi venosi si era tolto i guanti per rimettere a posto le provette Eseguita una procedura attraverso le sbarre Volume e forma dei contenitori per i rifiuti taglienti (paziente detenuto), nel riprendere il tagliente devono essere: adeguati al tipo l’operatore si taglia. L’operatore eseguendo la e alla quantità dei taglienti eliminati procedura in uno spazio ristretto non ha potuto ma, anche, alla postazione di lavoro in cui devono utilizzare il contenitore per rifiuti taglienti, di essere utilizzati grandi dimensioni, messogli a disposizione In ogni postazione di lavoro che prevede la Eseguita una procedura nel riprendere il tagliente formazione di rifiuti taglienti, deve essere sempre utilizzato si taglia con lo stesso; non è presente in presente “in posizione ben visibile e facilmente quella postazione di lavoro il contenitore per i utilizzabile” (D.M. Sanità 28 settembre 1990), rifiutati taglienti l’apposito contenitore d’eliminazione Per i prelievi venosi deve essere utilizzato un sistema Sganciando l’ago dalla camicia per riempire le chiuso e ago e camicia vanno eliminati unitamente; provette, si buca con lo stesso l’ago non va disconnesso dalla camicia (art.2 D M. Sanità del 28 settembre 1990) La mancanza di pinze d’acciaio per chiudere la Nelle unità operative di emodialisi devono essere linea del circuito dialitico, determina, nel sempre disponibili le pinze d’acciaio, utilizzate come ricollegare il paziente all’apparecchio dialitico, ulteriore garantire per la chiusura dei circuiti schizzi di sangue che colpiscono l’operatore agli occhi Tabella III: incidenti dovuti ad assenza, inidoneità o mancato utilizzo di dispositivi di protezione individuale o collettiva (01 gennaio 2001 – 31 dicembre 2001) occhiali inidonei guanti inidonei DINAMICA INCIDENTI MISURE DI PROTEZIONE I guanti in latice non sono idonei per lavare i ferri chirurgici, Lavando i ferri chirurgici con un anche quando vengono utilizzati in doppio paio. Per tale doppio paio di guanti in latice si procedura devono essere usati guanti con una maggiore ferisce con un tagliente resistenza meccanica; tipo guanti da cucina Gli operatori che sono portatori di lesioni essudative o dermatiti secernenti, debbono evitare di prestare attività di assistenza diretta al malato o manipolare apparecchiature usate per la cura del paziente, fino a che la condizione morbosa cutanea non è L’operatore per una dermatite alle risolta (Linee – Guida di comportamento per gli operatori sanitari mani (non diagnosticata, ma che egli per il controllo dell’infezione dell’HIV – Raccomandazioni asserisce essere causata dai guanti in Universali). Per diagnosticare la causa della dermatite, latice), indossa guanti di cotone e l’operatore deve richiedere la consulenza del Medico Competente sopra a questi un paio in polietilene ed del relativo Presidio Ospedaliero d’appartenenza. Se la dermatite al di sopra ancora un paio in latice; fosse dovuta ai guanti, il Medico Competente, anche, con questa sovrapposizione di guanti rende l’ausilio del SPP, potrà stabilire quali guanti possono essere difficoltosa la procedura di prelievo indossati: che invece richiede una elevata guanti non in lattice, se la dermatite è di tipo allergico, quindi, sensibilità tattile; difatti durante tale determinata dalle proteine del lattice procedura si buca con l’ago guanti privi di sostanze che provocano una dermatite da contatto, se fossero queste le cause guanti privi di polvere, se si trattasse di una dermatite di tipo irritativi provocata dalla polvere che lubrifica i guanti Non si chiude bene la via venosa del circuito dialitico e l’operatore dopo L’operatore afferma che i guanti attualmente in dotazione si aver eseguito la terapia , per la rottura rompono facilmente dei guanti, si sporca le mani di sangue Operatore del 118 soccorrendo un paziente è investito in faccia da Devono essere messi a disposizione anche schermi facciali sangue; l’operatore ha a disposizione (visiere) solo occhiali a stanghetta Durante gli interventi chirurgici per la protezione delle congiuntive oculari dalla possibile contaminazione di gocce e Durante un intervento chirurgico, pur spruzzi di sangue egli altri liquidi biologici a rischio, devono indossando occhiali di protezione a essere usati occhiali a mascherina oppure la visiera. Gli occhiali a stanghetta, l’operatore è investito agli stanghetta non hanno protezione sulla parte superiore ed inferiore occhi da sangue dell’occhiale e l’operatore pur indossando tale tipologia di occhiale di protezione può essere investito da spruzzi di sangue Nell’aprire l’ago cannula per eseguire la terapia uno schizzo di sangue colpisce l’operatore agli occhi; non Gli occhiali di protezione devono poter essere indossati sopra gli indossava gli occhiali di protezione occhiali correttivi poiché con possono essere utilizzati sopra i suoi occhiali da vista Viene investito agli occhi da sangue, poiché gli occhiali di protezione che I dispositivi di protezione degli occhi devono essere disponibili indossava (troppo grandi rispetto alle nelle diverse taglie o avere un dispositivo che permetta la loro dimensioni craniche dell’operatore) gli regolazione alle diverse superfici craniche erano scivolati sul volto DINAMICA INCIDENTI MISURE DI PROTEZIONE l’operatore non indossa gli occhiali di protezione Visitando un paziente politraumatizzato uno schizzo di sangue colpisce l’operatore agli occhi; non indossava gli occhiali di protezione Disostruendo l’ago cannula schizzi di sangue misto a soluzione fisiologica contaminano la congiuntiva oculare dell’operatore Mentre il medico eseguiva la disostruzione di un catetere vescicale, schizzi di soluzione fisiologica mista a sangue investono agli occhi un operatore che stava con lui collaborando senza indossare gli occhiali di protezione Lavando un paziente, si stacca il tubo della sacca di raccolta dell’urina e l’operatore è investito in faccia da schizzi d’urina;non indossava gli occhiali di protezione Accudendo un paziente si stacca il deflussore dall’ago cannula, provocando la formazione di schizzi di sangue che colpiscono agli occhi l’operatore che non indossava gli occhiali di protezione l’operatore non indossa i guanti Il paziente in coma etilico, muove il braccio e fa sfilare la siringa durante il prelievo venoso, provocando la formazione di schizzi di sangue che colpiscono l’operatore agli occhi; non indossava occhiali Nel cambiare la flebo, senza indossare i guanti, si sporca le mani di sangue (cute lesa) Togliendo il cerotto, senza indossare i guanti, si sporca le mani di sangue (cute lesa) “Tutti gli operatori sanitari debbono usare routinariamente idonee misure di barriera per prevenire l’esposizione cutanea e mucosa nei casi in cui si preveda un contatto accidentale con il sangue o altri liquidi biologici di tutti i pazienti” . Bisogna usare i guanti prima di venire a contatto con il sangue o altri liquidi biologici, mucose o cute non intatta di tutti i pazienti, nonché per eseguire venipunture o altre procedure di accesso vascolare. Maschere e occhiali protettivi o coprifaccia debbono essere indossati durante l’esecuzione di procedure che possono determinare l’emissione di goccioline di sangue o di altri liquidi biologici, per prevenire l’esposizione delle mucose della bocca, del naso e degli occhi; (Linee – Guida di comportamento per gli operatori sanitari per il controllo dell’infezione dell’HIV – Raccomandazioni Universali) Tabella IV: incidenti “non classificabili” (01 gennaio 2001 – 31 dicembre 2001) DINAMICA DEGLI INCIDENTI Trasportando una tanica (contente liquido di lavaggio vescicole) bucata, si sporca le gambe con il contenuto Durante l’esecuzione di un anestesia locale si buca, accidentalmente, con l’ago Sfilando l’ago dalla cute dopo aver eseguito un prelievo venoso, accidentalmente, si buca con l’ago Sfilando l’ago dalla cute dopo aver eseguito un prelievo venoso, un movimento del paziente, fa bucare l’operatore Durante un prelievo venoso, accidentalmente, si buca con l’ago Nel riprendere la siringa che accidentalmente gli era cascata per terra, si buca con l’ago Si buca, accidentalmente con la punta di una pipetta di plastica Sfilando l’ago a farfalla dalla cute, un movimento del paziente fa piegare il tubicino e l’ago buca l’operatore Eseguita un intramuscolo un movimento del paziente fa bucare l’operatore Durante una sutura, accidentalmente, si buca con l’ago Nel tentativo di staccare l’ago dal gommino (si era bloccato in questo) del circuito dialitico, si buca con lo stesso Durante la sutura, accidentalmente, si taglia con il filo Grafico 2 ESPOSIZIONI ACCIDENTALI A RISCHIO D'INFEZIONE Distribuzione per tipo d'esposizione 1997/1998 (media) 1999 2000 2001 70 60 67 40 44 30 40 35 20 22,5 18 8 13 9 7,5 11 10 9 3 cutanea 0 parenterale (taglio) 16 9 2 0 1 aerea 13 mucosa 10 parenterale (puntura) numero eventi 50 0 Grafico 3 ESPOSIZIONI ACCIDENTALI CON RISCHIO D'INFEZIONE Indice d'incidenza per alcune categorie più a rischio 1999 2000 2001 5 4,5 5 4 4,6 4,2 3,6 3,6 3 3,8 3,6 3,3 3 2,5 3,1 3,1 2 1,9 1,8 1,5 1 1,7 0,97 0,5 10 tecnico di laboratorio ausiliariosocio sanitario medico biologo 0 infermiere professionale indice d'incidenza 3,5 Grafico 4 ESPOSIZIONI ACCIDENTALI A RISCHIO D'INFEZIONE Distribuzione in base alla qualifica anno 2000 anno 2001 50 45 47 40 46 30 25 20 15 13 10 10 11 tecnico di laboratorio medico 2 2 infermiere professionale 0 2 1 caposala 0 biologo 1 autista 0 0 1 4 ausiliario socio sanitario 1 2 vigilatrice d'infanzia 9 5 assistente sociale numero eventi 35 0 Grafico Tabella V: distribuzione degli incidenti a rischio biologico per Area, Dipartimento ed Unità Operativa (01 gennaio 2001 – 31 dicembre 2001) AREA DIPARTIMENTO UNITA’ OPERATIVA Chirurgia Belcolle Chirurgia Montefiascone CHIRURGIA Oculistica Ortopedia Otorino Medicina Montefiascone Malattie Infettive CAL Montefiascone MEDICINA Medicina Belcolle Nefrologia e Dialisi Viterbo Medicina Ronciglione P.O.C. Pronto Soccorso Belcolle Anestesia e Rianimazione Belcolle EMERGENZA E ACCETTAZIONE Pronto Soccorso Ronciglione TESIP Montefiascone “118” Viterbo Laboratorio Analisi Viterbo PATOLOGIA CLINICA Centro Trasfusionale Laboratorio Analisi Montefiascone CARDIOVASCOLARE Cardiologia Belcolle Ematologia ONCOLOGIA ED EMATOLOGIA Montefiascone Chirurgia Medicina Emodialisi OSPEDALE CIVITA CASTELLANA Ostetricia e ginecologia Pronto Soccorso EXTRA P.O.C. Laboratorio Analisi Medicina Pronto Soccorso OSPEDALE TARQUINIA Ortopedia Radiologia OSPEDALE ACQUAPENDENTE Chirurgia Direzione Sanitaria PERSONALE E AMMINISTRATIVA AMMINISTRAZIONE Extra POC DISTRETTO 2 SDIS TERITORIALE SALUTE MENTALE SPDC Totale n° INCIDENTI 4 3 3 3 1 4 3 2 2 1 1 5 1 1 1 1 3 1 1 2 2 4 4 3 2 2 1 2 2 1 1 1 1 1 1 72 Grafico 5 INCICENTI A RISCHIO BIOLOGICO Distribuzione in base all'Unità Operativa 24 25 22,5 1997/1998 (media) 1999 2000 2001 20 14 15 13 11 10,5 10 99 10 9 10 88 7 7 5,5 4 5 5,55 3 22 3,54 3 2 2 1 3 2 1 00 0 5 3 2 1 2 11 1 1 00 0 00 13 RADIOLOGIA PEDIATRIA CARDIOLOGIA MALATTIE INFETTIVE OCULISTICA OSTETRICIA E GINECOLOGIA ORTOPEDIA ANESTESIA E RIANIMAZIONE PRONTO SOCCORSO MEDICINA SALA OPERATORIA CHIRURGIA 0 Grafico 6 INCIDENTI A RISCHIO BIOLOGICO Distribuzione in base all'Unità Operativa 7,5 8 1997/1998 (media) 1999 7 2000 2001 6 5 6 6 5 5 5 4 4 4 3 3 3 3 3 1,5 2 1 1 0 2 2 2 00 1 1 0,5 1 1 0 0 1 1 1 0,5 1 1 1 00 000 00 1 11 0 1 00 14 EMATOLOGIA NEUROLOGIA VACCINAZIONI PEDIATRICHE "118" S.E.R.T. SALUTE MENTALE C.A.D. AMBULATORI ANATOMIA PATOLOGICA EMODIALISI CENTRO TRASFUSIONALE MEDICINA DI LABORATORIO 0 15 territoriale domiciliare ambulatoriale laboratori diagnostici interventi in urgenza o manipolazioni ingenti quantità di sangue sala operatoria corsia numero d'eventi Grafico 7 INCIDENTI A RISCHIO BIOLOGICO Suddivisione per tipologia d' "area di rischio" 40 1999 35 2000 30 25 2001 20 15 10 5 0 CONCLUSIONI In primo luogo va segnalato che la netta diminuzione degli eventi accidentali a rischio d’infezione iniziata nell’anno 1999 (rispetto ai due anni precedenti) si è mantenuta costante nel corso dell’anno 2000 e si è riconfermata in quest’ultimo anno d’osservazione (2001), grafico 8 . Tale conferma è abbastanza ben distribuita nelle varie UU.OO e nei Dipartimenti ed è senz’altro indice del miglioramento costante dei livelli di sicurezza e della professionalità degli operatori. E’ da tenere comunque presente che una grossa fetta degli incidenti continua ad essere segnalata poiché l’operatore conosceva lo stato infettivo (o è stato allarmato da possibili fattori di rischio) del “paziente fonte” (tabella VI); ciò porta ad una sottostima degli incidenti e conferma l’ ”abitudine” degli operatori sanitari a convivere con tale rischio. A tal riguardo dovrebbe essere promosso dalle Direzioni Sanitarie un sistema di segnalazione degli incidenti a rischio d’infezione (compresi quelli senza apparenti gravi conseguenze), utile per verificare se le necessarie misure di prevenzione e o protezione vengano attuate e sono adeguate. Inoltre va segnalato che nonostante la disponibilità di un vaccino nei confronti del virus dell'epatite B (efficace e privo di effetti secondari), gratuito per tutto il personale sanitario (in quanto categoria di lavoratori a rischio di maggiore contagio nei confronti di tale virus epatitico), ci sono ancora operatori che non si sono sottoposti a questa vaccinazione (grafico 9). Seguendo la classificazione utilizzata nella presente indagine epidemiologica, ai fini di facilitare la definizione delle misure da adottare per ridurre il rischio d’esposizione ad agenti biologici e tenuto conto anche delle indagini statistiche eseguite con la medesima metodologia nei due anni precedenti, distinguiamo tre linee d'interventi: a) INTERVENTI RIGUARDANTI LE PROCEDURE E/O L'ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO (grafico 10) 1 Gestione del contenitore per i rifiuti taglienti Per definire la corretta gestione del contenitore dei rifiuti taglienti, devono essere organizzati gli spazi di lavoro anche in funzione della sicurezza; in particolare esso deve trovarsi " in vicinanza e in posizione comoda rispetto al posto dove deve essere usato" (1).Quindi nelle medicherie, ambulatori, ambulanze e sostanzialmente in tutti i locali dove l'assistenza ai pazienti richiede l'utilizzo di aghi ed altri taglienti (compresa l’assistenza domiciliare e carceraria) e per ogni punto di produzione di rifiuti taglienti ed acuminati potenzialmente contaminati, in base alla tipologia dell'attività lavorativa svolta (2), al tipo e alla quantità di taglienti utilizzati, va concordato: # Il luogo dove posizionare il contenitore, tenendo conto che: $ la sua parte in uso deve essere nel raggio d'azione delle braccia; $ l'altezza dell'installazione deve trovarsi in modo che si possa vedere con chiarezza l'apertura del contenitore, (tale altezza corrisponde circa 132-142 cm); $ non devono esserci ostacoli tra la postazione di lavoro e il contenitore stesso; $ l'operatore non deve appoggiare e poi riprendere in mano il presidio tagliente; $ il contenitore deve trovarsi sempre in posizione verticale. # la idonea dimensione del contenitore, facilmente determinabile in base alla misura e al volume dei taglienti da eliminare per ciascun posto di utilizzo # la forma del contenitore, che deve adattarsi al luogo dove va posizionato il contenitore e al tipo di taglienti che devono esservi eliminati. Sui carrelli non devono essere abbandonati aghi ed oggetti taglienti contaminati; il contenitore dei rifiuti taglienti va sempre posizionato nella parte superiore di questi. Per prevenire punture accidentali "gli aghi, le lame dei bisturi e gli altri strumenti acuminati o taglienti monouso non debbono essere rimossi dalle siringhe o da altri supporti né in alcun modo manipolati o rincappucciati, ma riposti , per l'eliminazione, in appositi contenitori resistenti alla puntura"(3). Va comunque precisato che nell'attesa di utilizzare un sistema chiuso per i prelievi ematici, l'ago di siringa standard utilizzato per il prelievo venoso (visto che il sangue non può essere fatto passare attraverso l'ago, altrimenti si emolizzerebbe), deve essere eliminato nell'apposita fessura (4) presente sulla finestra d'eliminazione del contenitore per rifiuti taglienti. La finestra d'eliminazione presente sul coperchio dei contenitori per rifiuti taglienti deve consentire un'agevole introduzione di tutti i presidi, compresi quelli di maggiore volume o con particolari conformazioni che rendono difficoltosa l'introduzione degli stessi nel contenitore (es. mandrino dell'ago cannula, ago a farfalla ecc.). Il contenitore per rifiuti taglienti non deve essere riempito fino al suo margine superiore, ma per 3/4 del proprio volume. Il contenitore per rifiuti taglienti deve essere presente in ogni punto dove è prevedibile la produzione di rifiuti taglienti ed acuminati contaminati. 2 Nei servizi di medicina di laboratorio l’accettazione del modulo di richiesta degli esami diagnostici deve essere effettuata da personale distinto da quello che effettua l’accettazione dei campioni biologici. 3 Nei servizi di medicina di laboratorio vanno evidenziate quelle indagini analitiche in cui non si utilizza direttamente la provetta con cui è stato effettuato il prelievo, con il fine ultimo di evitare travasi da una provetta all'altra; in attesa che questo sia tecnicamente possibile tale procedura (travaso da una provetta all’altra) va organizzata in regime di sicurezza. 4 Nei servizi di medicina di laboratorio le provette devono essere, sempre, munite di tappo che impedisca la fuoriuscita del contenuto e garantisca la chiusura ermetica. (1) Linee Guida di Comportamento per gli Operatori Sanitari per il Controllo dell'Infezione da HIV, ultima parte del punto 3 del capitolo: Raccomandazioni "Universali"per prevenire la trasmissione dell'HIV nelle strutture di diagnosi e cura. (2) Tenendo conto anche delle procedure effettuate in condizioni d'urgenza; in cui gli operatori sono più a rischio d'esposizione per punture, tagli e contatto con sangue accidentali (3) Articolo 2 del Decreto Ministero Sanità 28 settembre 1990. (4) La plastica in corrispondenza della fessura deve avere la rigidità idonea a consentire una facile e sicura eliminazione dell'ago. b) INTERVENTI RIGUARDANTI L'ACQUISTO DI PRESIDI E ATTREZZATURE DI LAVORO (grafico 11) 1 per organizzare in funzione della sicurezza i singoli interventi e quelli eseguiti in condizione d'urgenza, proponiamo la sostituzione di fagiolini (o presidi similari) con l’acquisto di piccoli carrelli con apposito spazio sulla loro superficie superiore per i contenitori dei rifiuti taglienti e speciali. Per prevenire punture accidentali “…gli aghi, le lame dei bisturi e gli altri strumenti acuminati o taglienti monouso non debbano essere rimossi dalle siringhe o da altri supporti né in alcun modo manipolati o incappucciati, ma riposti, per l’eliminazione, in appositi contenitori resistenti alle punture”. Questi ultimi non solo devono essere sempre presenti in ogni luogo di produzione di rifiuti taglienti, ma devono anche trovarsi in una posizione ben visibile e facilmente utilizzabile (D M Sanità del 28 settembre 1990) 2 devono essere richiesti contenitori per i rifiuti taglienti: # con una grossa finestra d'eliminazione; ciò rende più agevole e sicura l'eliminazione di tutti i taglienti ed in particolare quelli di grosse dimensioni e quelli pericolosi per la loro conformazione (mandrini degli aghi cannula e gli aghi a farfalla) # di diversa forma, poiché esso deve adattarsi: $ $ ai diversi luoghi d’utilizzazione: medicherie, ambulatori, ambulanze e sostanzialmente in tutti i locali dove l'assistenza ai pazienti richiede l'utilizzo di aghi ed altri taglienti (compresa l’assistenza domiciliare e carceraria) al tipo di taglienti che devono esservi eliminati 3 per praticare il forellino per effettuare il prelievo dell'esame glicemico, proponiamo l’utilizzo dei cosiddetti “microlance a penna” più sicuri per l'operatore (la lancetta viene subito protetta appena usata) e meno traumatici per il paziente. 4 Nelle unità operative di emodialisi devono essere sempre disponibili le pinze d’acciaio utilizzate per garantire la chiusura dei circuiti dialitici, un ulteriore misura di prevenzione dal rischio di formazione di schizzi di sangue durante l’apertura dei circuito dialitico. 5 per quanto riguarda l’utilizzo del sistema chiuso per prelievi ematici è stata espletata la relativa gara d’acquisto c) INTERVENTI RIGUARDANTI L'ACQUISTO DI DISPOSITIVI INDIVIDUALI O COLLETTIVI DI PROTEZIONE (grafico 12 ) Attraverso l'analisi degli incidenti (oggetto di questa comunicazione) è stato possibile individuare la seguente criticità: DPI non sempre rispondenti ai requisiti necessari in base ai rischi presenti. Tali criticità riguardanti, in particolare, i DPI per la protezione degli occhi e della cute delle mani, saranno sicuramente superate con la imminente distribuzione dei DPI acquistati in seguito all’espletata gara Aziendale dei DPI per la protezione da rischi di natura biologica e chimica. In tale gara d’acquisto, infatti, sono stati inclusi tutti i DPI scelti sulla base dall’analisi degli incidenti,con la sola esclusione dei guanti che evidenziano con un cambiamento di colore la presenza di tagli o lacerazioni. Guanti pensati per attività chirurgiche in cui la probabilità che essi si rompano è alta, quando si opera con strumenti taglienti e/o acuminati in spazi ristretti e “al buio” (non sono visibili le mani). L’utilità, di questi guanti monouso sterili, per la tipologia d’intervento chirurgico descritta, andrà valutata insieme agli utilizzatori. Infine va segnalata: la mancanza di un protocollo di gestione di DPI riutilizzabili; in particolare gli occhiali di protezione. Nell’ambito dei dispositivi di protezione individuale, bisogna tenere presente la patologia da guanti nel personale sanitario. “Gli operatori che sono portatori di lesioni essudative o dermatiti secernenti, debbono evitare di prestare attività di assistenza diretta al malato o manipolare apparecchiature usate per la cura del paziente, fino a che la condizione morbosa cutanea non è risolta” (Linee – Guida di comportamento per gli operatori sanitari per il controllo dell’infezione dell’HIV – Raccomandazioni Universali). Per diagnosticare la causa della dermatite, l’operatore deve richiedere la consulenza del Medico Competente del relativo Presidio Ospedaliero d’appartenenza. Se la dermatite fosse dovuta ai guanti, il Medico Competente, anche, con l’ausilio del SPP, potrà stabilire quali possono essere indossati: guanti non in lattice, se la dermatite è di tipo allergico, quindi, determinata dalle proteine del lattice guanti privi di sostanze che provocano una dermatite da contatto, se fossero queste le cause guanti privi di polvere, se si trattasse di una dermatite di tipo irritativo provocata dalla polvere utilizzata per rendere i guanti facilmente indossabili. Grafico 8 I NCIDENTI A RISCHIO BIOLOGICO 1997-1998 (media), 1999, 2000 e 2001 120 115 100 numero eventi 80 60 73 69 72 40 20 0 1997-1998 (media) 1999 2000 20 2001 Tabella VI: conoscenze dell’operatore sullo stato infettivo del “paziente fonte” CONOSCENZA STATO INFETTIVO DEL “PAZIENTE FONTE” TOTALE Nessuna 48 Nessuna, però l’operatore denuncia l’incidente perché il paziente è tossicodipendente 4 Nessuna, però l’operatore denuncia l’incidente perché il paziente è in coma etilico 1 Nessuna, però l’operatore denuncia l’incidente perché il paziente ha “ittero da stasi” 1 Nessuna, però l’operatore denuncia l’incidente perché l’ago con cui si è bucato è stato raccolto nell’U.O. di Malattie Infettive 1 Paziente fonte HCV + 13 Paziente fonte HBV +e HCV + 2 Paziente fonte HIV + 1 Paziente in stadio AIDS 1 TOTALE COMPLESSIVO 72 Grafico 9 STATO DI PROTEZIONE IMMUNIOLOGICA NEI CONFRONTI DEL VIRUS DELL'EPATITE B (01 gennaio 2001 - 31 dicembre 2001) 50 45 48 40 30 25 20 15 10 12 7 5 0 5 0 vaccinati non vaccinati vaccinnati, ma con infezione pregressa da HBV titolo anticorpale non protettivo al momento dell'incidente 22 non responder numero eventi 35 Grafico 10 ESPOSIZIONI ACCIDENTALI A RISCHIO D'INFEZIONE Distribuzione in base a carenze nelle procedure e/o all'organizzazione del lavoro (01 gennaio 2001 - 31 dicembre 2001) dado tenuto con le mani durante la funzione amministrativa (raccolta chiusura dell'ago (prelievo fogli di richiesta per esami arterioso) diagnostici) non distinta dalla 5% raccolta campioni biologici 5% sacche d'urina messe nel contenitore per rifiuti speciali operatore da solo (senza l'aiuto di senza essere chiuse un collaboratore) 5% 5% taglienti lasciati incustoditi 32% provette contenenti materiale biologico lasciate senza tappo 5% travaso di materiale biologico da una provetta all'altra 5% ago rincappucciato 10% taglienti eliminati nel contenitore dei rifiuti speciali o urbani 10% contenitori per rifiuti taglienti troppo pieni 18% 24 contenitore per tagliente inidoneo contenitore per rifiuti taglienti non presente nel luogo d'utilizzazione contenitori campioni biologici infrangibili pinze d'acciaio per chiudere i circuiti dialitici microlance "a penna" carrelli per terapia al posto di fagioloni (o similari) sistema chiuso per prelievi ematici numero eventi Grafico 11 INCIDENTI A RISCHIO BIOLOGICO Distribuzione in base all'assenza inidoneità dei presidi (01 gennaio 2001 - 31dicembre 2001) 6 5 4 3 2 1 0 Grafico 12 INCIDENTI A RISCHIO BIOLOGICO Mancanza/inidoneità o mancato utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (01 gennaio 20001 - 31 dicembre 2001 12 10 numero eventi 8 6 4 2 0 guanti non idonei guanti non utilizzati totale guanti occhiali inidonei 25 occhiali non utilizzati totale occhiali/visiere ESPOSIZIONI PARENTERALI: TAGLI E PUNTURE Distribuzione in base al tipo di presidio acuminato e/o tagliente (01 gennaio 2001 - 31 dicembre 2001) Altri strumenti acuminati (1) (taglio) 8% bisturi (taglio) 4% ago di siringa standard 48% mandrino ago cannula 14% ago di sistema chiuso per prelievi ematici 10% ago da sutura ago a farfalla 2% 6% (1) pinza oftalmica, filo da sutura, forbici, vetro di provetta microlance (taglio) 6% pipetta di plastica (puntura) 2% INCIDENTI A RISCHIO BIOLOGICO Esposizioni accidentali con ago di siringa standard (01 gennaio 2001 - 31dicembre 2001) durante procedure di prelievo/iniettive 21% raccogliendo l'ago lasciato incustodito 9% chiudendo il contenitore dei rifiuti taglienti 4% distaccando l'ago dalla camicia per riempire le provette 13% durante procedure di prelievo/iniettive (movimento del paziente) 13% durante l'esecuzione esame glicemico ago eliminato nei rifiuti speciali (movimento del paziente) 9% 9% rincappucciando l'ago 9% riprendendo l'ago dal fagiolono per eliminarlo 13% INCIDENTI A RISCHIO BIOLOGICO Esposizioni accidentali con il mandrino dell'ago cannula (01 gennaio 2001 - 31 dicembre 2001) si buca con il mandrino dell'ago cannula lasciato incustodito sul letto 14% nello smistare i rifiuti contenuti nel fagiolino reniforme (o presidi similari) per eliminarli nel contenitore per rifiuti taglienti , si buca con il mandrinio dell'ago cannula 43% eliminando un tagliente nell'apposito contenitore, si buca con il mandrino dell'ago cannula che da esso sporgeva; contenitori con una piccola finestra d'eliminazione e di piccole dimensioni i taglienti si accumulano al centro sporgendo dal contenitore 43% ESPOSIZIONI ACCIDENTALI PER VIA MUCOSA E CUTANEA (01 gemmaio 2001 - 31 dicembre 2001) contaminazione congiuntiva oculare con sangue 47% contaminazione mani (cute lesa) con sangue 35% contaminazione congiuntiva oculare con urina 9% contaminazione gambe con urina 9%