Documento Valutazione Rischio Biologico

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Documento Valutazione Rischio Biologico
REGIONE LAZIO
AZIENDA SANITARIA LOCALE VITERBO
Via S. Lorenzo 101, Viterbo C.F. e Part.IVA n° 01455570562
U. O. C. SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE
P.O. o DISTRETTO
U.O.C.
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO
REVISIONE
EMISSIONE
DATA
IL RESPONSABILE S.P.P.
Ing. Alessandro Selbmann
IL MEDICO COMPETENTE
IL DIRIGENTE DELL’U.O.
IL DIRETTORE di presidio o di distretto
IL DIRETTORE GENERALE
Giuseppe Maria Aloisio
R.L.S
INDICE
Introduzione, riferimenti normativi ed obiettivi
Identificazione dell’Unità Operativa
• Dislocazione, struttura e datazione tecnica dell’U.O.
• Elenco dei servizi con descrizione del tipo di attività svolta
• Linee guida/protocolli adottate/i
Dati e informazioni generali
Sorveglianza Sanitaria
Valutazione dei rischi biologici associati alle attività svolte
Indicazioni per il miglioramento della salute e della sicurezza
NOME DELLA PROCEDURA
luogo:
dispositivi medici utilizzati
nome e cognome
qualifica
preparazione dei dispositivi medici
preparazione dell’operatore e del paziente
procedura
pulizia/decontaminazione
Fasi e tipo d’esposizione
Rifiuti prodotti e modalità di smaltimento degli stessi
nel contenitore dei rifiuti taglienti:
nel contenitore per rifiuti speciali:
nel contenitore per rifiuti urbani:
nel sacco della biancheria sporca:
misure di prevenzione in atto misure di prevenzione da attuare
misure di protezione in atto
misure di protezione da attuare
INDICAZIONI PER IL MIGLIORAMENTO DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA
DIPARTIMENTO
PRESIDIO
UNITA’ OPERATIVA
STATO DI ATTUAZIONE ALLA DATA
IMPIANTISTICHE – STRUTTURALI
P
DA ATTUARE
IN CORSO
ATTUATO
ACQUISTI ATTREZZATURE
P
DA ATTUARE
IN CORSO
ATTUATO
ACQUSTO D.P.I.
P
DA ATTUARE
IN CORSO
ATTUATO
PROCEDURE-ORGANIZZAZIONE
P
DA ATTUARE
INFORMAZIONE FORMAZIONE
LEGENDA
P=1 INTERVENTI DA PROGRAMMARE CON PRIORITA’ ALTA
P=2 INTERVENTI DA PROGRAMMARE CON PRIORITA’ MEDIA
P=3 INTERVENTI DA PROGRAMMARE CON PRIORITA’ BASSA
P
DA ATTUARE
IN CORSO
ATTUATO
IN CORSO
ATTUATO
Fasi e tipo d’esposizione
PRELIEVO VENOSO
Luogo della raccolta del campione biologico:
Dispositivi medici utilizzati: provette , garze, tamponi, eso-jod., laccio emostatico, fagiolino, se il paziente deve effettuare
solo un prelievo viene utilizzata la camicia del sistema chiuso per prelievo ematico già raccordato all’ago a farfalla, se il
paziente deve effettuare più prelievi e/o deve eseguire anche altre terapie endovena, viene utilizzato l’ago cannula a cui si
raccorda la camicia del sistema chiuso per prelievi ematici, contenitore secondario per il trasporto dei campioni biologici
Nome e cognome operatori :
qualifica
tutti gli operatori dell’U.O.
infermiere
MODALITÀ DI PRELIEVO
Preparazione dei dispositivi medici: l’operatore raccoglie sulla barella del paziente i dispositivi necessari ad eseguire la
procedura e scrive sulla/e provetta/e i dati d’identificazione della/e stessa/e.
Preparazione dell’operatore: l’operatore si lava le mani ed indossa i guanti
Preparazione del paziente: l’operatore spiega al paziente cosa sta per fare e libera dagli indumenti la zona di prelievo.
Procedura:
L’operatore stringe il laccio emostatico all’estremità distale del braccio, individuata la vena, disinfetta la pelle della zona
prescelta (zona elettiva la piega del gomito) :
1. nel caso in cui sta utilizzando l’ago a farfalla, posiziona l’ago in vena e ferma l’ago (a livello della farfallina) al braccio
del paziente con il cerotto; poiché durante il riempimento della provetta, l’ago a farfalla essendo un ago corto potrebbe
fuoriuscire dalla vena.
Al termine della raccolta dei campioni biologici, sfila l’ago dalla vena, lo appoggia sulla barella e tampona con un
batuffolo d’ovatta il punto di prelievo.
2. nel caso in cui si sta utilizzando l’ago cannula, incannula la vena, sfila il mandrino, lo appoggia sulla barella, chiude la
cannula e la fissa con il cerotto al braccio del paziente.
Preme la cute in prossimità della parte distale della cannula (per impedire la fuoriuscita di sangue), riapre la cannula,
collega ad essa la camicia del sistema chiuso per prelievi ematici ed esegue il prelievo del campione/i biologico/i.
Pulizia/decontaminazione
L’operatore introduce il/i campione/e biologico/i nell’apposito contenitore per il trasporto, elimina i rifiuti prodotti e mette
al loro posto i presidi da riutilizzare
Trasporto del campione
I campioni sono trasportati al laboratorio analisi all’interno di un contenitore secondario a chiusura ermetica; alcuni
campioni però sono trasportati non all’interno del contenitore per il trasporto (ma all’interno di vassoi o con le sole mani),
poiché sono raccolti in provette di altezza maggiore del contenitore a chiusura ermetica per il trasporto dei campioni
Conservazione del campione: il campione viene inviato subito in laboratorio
Possibile esposizione percutanea con ago o con il mandrino dell’ago cannula, se mentre l’operatore sta sfilando il
mandrino dalla cannula o l’ago a farfalla dalla vena, il paziente si muove bruscamente. Oppure se il paziente, sempre
per movimenti bruschi, fa fuoriuscire l’ago a farfalla dalla vena durante il prelievo.
Possibile esposizione percutanea con l’ago o con il mandrino dell’ago cannula: poiché l’operatore non può
posizionare il contenitore per rifiuti taglienti nel raggio d’azione delle braccia e quindi non può immediatamente
eliminare l’ago o il mandrino; deve appoggiarli momentaneamente sulla barella o nel fagiolino per ultimare la
procedura (tamponare il punto di prelievo o chiudere l’ago cannula e fermarlo alla cute del paziente con il cerotto) e poi
eliminarli nel contenitore. Il contenitore per rifiuti taglienti è posizionato su tutti i carrelli che essendo di grosse
dimensioni e di difficile movimentazione non possono essere avvicinati alle barelle
Possibile esposizione percutanea con l’ago a farfalla o con il mandrino dell’ago cannula durante la loro
eliminazione nel contenitore per rifiuti taglienti: a causa delle ridotte dimensioni della finestra d’eliminazione del
contenitore per rifiuti taglienti attualmente in dotazione
Possibile esposizione cutanea con sangue quando l’operatore toglie il tappino della cannula per connettere la camicia
del sistema chiuso per prelievi ematici
RIFIUTI PRODOTTI E MODALITÀ DI SMALTIMENTO DEGLI STESSI
Nel contenitore per rifiuti speciali: camicia del sistema chiuso per prelievi ematici , guanti
Nel contenitore per rifiuti taglienti: camicia vacutainer con ago a farfalla o mandrino dell’ago cannula
Nei rifiuti urbani: materiale cartaceo di avvolgimento dei presidi utilizzati
Misure di prevenzione in atto
1. sistema chiuso per prelievi ematici
2. contenitore secondario per il trasporto dei
campioni biologici a chiusura ermetica
3. cerotto che non si attacca i guanti; l’operatore
esegue l’intera procedura di prelievo senza
togliersi i guanti
4. procedura tecnica di trasporto campioni biologici
dai reparti al laboratorio
Misure di protezione in atto
guanti monouso
Misure di prevenzione da attuare
1. contenitore per rifiuti taglienti con finestra d’eliminzione grande
che possa essere montato e trasportato su apposito carrello.
Tale caratteristiche sono assicurate dai contenitori per
rifiuti taglienti di forma rettangolare con finestra
d’eliminazione basculante.
2. contenitore secondario per il trasporto dei campioni biologici con
manico che permetta di alloggiare tutti i contenitori con cui sono
raccolti i campioni e che sia disponibile in diverse dimensioni
3. ago cannula con valvola antireflusso
4. contenitore secondario per il trasporto dei campioni biologici che
permetta di alloggiare tutti i contenitori con cui sono raccolti i
campioni biologici
Misure di protezione da attuare:
commenti /note: .
SUTURA DI CUTE E SOTTOCUTE
Luogo: sale del pronto soccorso
Materiali per la procedura: ferri chirurgici, bisturi, disinfettanti, siringa, anestetico, portaaghi e fili da sutura, garze e
telino sterili, arcella
Nome e cognome operatore
qualifica
Tutti i medici dell’U.O.
medico
Tutti i medici dell’U.O.
infermiere
Preparazione dei dispositivi medici: l’operatore raccoglie i dispositivi medici da utilizzare per eseguire la procedura sulla
barella del paziente e prepara sulla barella il campetto sterile
Preparazione dell’operatore: si lava le mani ed indossa i guanti.
Preparazione del paziente: l’infermiere libera la sede di lesione dei vasi sanguini dagli indumenti, esercita sulla lesione
(con l’ausilio di garze sterili) la compressione per qualche minuto, effettua un eventuale tricotomia della zona interessata
all’intervento ed eventualmente predispone un accesso vascolare (incannulando una vena periferica).
Intervento chirurgico
L’infermiere disinfetta la ferita.
Il medico esegue la (eventuale ) anestesia locale, la (eventuale ) recentazione dei margini, (eventuale) l’emostasi e la
sutura dei tessuti.
L’infermiere disinfetta e medica la ferita
pulizia/decontaminazione
l’infermiere elimina i rifiuti prodotti, rimette al loro posto i presidi da riutilizzare., immerge nella soluzione disinfettante: a)
l’arcella e con l’ausilio dell’apposito cestello b) i ferri chirurgici della spasetta utilizzata.
Esposizione cutanea a sangue (mani): durante tutte le fasi di sutura
Fasi e tipo
d’esposizione
Possibile esposizione delle mucose della faccia per eventuale formazione di schizzi di sangue
La mancanza di un piano d’appoggio (il campetto sterile è preparato sulla barella) determina un maggior
rischio di esposizioni percutanee con ferri chirurgici ed aghi. Non sono utilizzati a tale scopo i carrelli in
dotazione poiché sono di grandi dimensione e di difficile movimentazione.
Le possibili esposizioni legate al posizionamento e alla eliminazione dell’ago cannula: vedi terapia
endovena
Le possibili esposizioni legate alla somministrazione dell’anestetico endovena: vedi terapia endovena
Rifiuti prodotti e modalità di smaltimento degli stessi
nel contenitore dei rifiuti taglienti: ago da sutura e ago della siringa
nel contenitore per rifiuti speciali: garze, tamponi , camicia della siringa
nel contenitore per rifiuti urbani: avvolgimenti dei presidi monouso utilizzati
nel sacco della biancheria sporca: telino usato per il campo sterile
Misure di prevenzione in
atto
Misure di protezione in atto
Guanti monouso
Visiera non sempre utilizzata
poiché lo schermo si appanna.
Misure di prevenzione da attuare
1. carrelli di ridotte dimensioni e facilmente manovrabili
2. contenitore per rifiuti taglienti: a) con finestra di eliminazione di dimensioni più grandi
rispetto a quella dei contenitori in dotazione b) non contornata da alette plastiche e c)
che possa essere montato e trasportato su un apposito carrellino
Misure di protezione da attuare
Visiera idonea al tipo di attività svolta o occhiali a mascherina e mascherina chirurgica