Il Codice Da Vinci: guidaadun“consumocritico”
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Il Codice Da Vinci: guidaadun“consumocritico”
Il Codice Da Vinci: gui daadun“c ons umoc r i t i c o” Il successo de Il Codice Da Vinci,l ’ or ma ic e l e be r r i mor oma nz odiDa nBr owndac uièt r a t t o il film che esce in questi giorni nelle sale italiane, è certamente uno degli avvenimenti letterari più significativi degli ultimi decenni. Le cause di un tale successo risiedono anche negli argomenti trattati dal romanzo: Il Codice infatti ripropone, sebbene a suo modo, quelle tematiche del mistero, del sacro, della ricerca della verità che toccano infondo tutti gli uomini e che anche nel nostro mondo, apparentemente così banale e materialista, non smettono di affascinare e attrarre. C’ èuna s pe t t o,t ut t a vi a ,dique s t os t r a or di na r i os uc c e s s oe di t or i a l ec henonpuònons us c i t a r e polemiche, e che potremmo definire il volto ambiguo del fenomeno Da Vinci: stiamo parlando del processo attraverso cui questo fortunato romanzo sembra aver assunto nella mente di molti una credibilità degna del miglior libro di storia. Allo sviluppo di questo atteggiamento, per altro, non è alieno lo stesso autore, che in maniera decisamente capziosa lascia intendere, fin dalla presentazione, che il Codice sarebbe basato su realtà storiche, su fatti accaduti, su una lettura veritiera e attendibile di avvenimenti antichi e recenti. L’ as pe t t o più inquietante (per non dire disonesto) dique s t a “ope r az i one ”è però l ’ i nt e nz i one ,t ut t ’ a l t r oc hena s c os t a ,div e i c ol a r ea t t r a ve r s oque s t apr e s unt a“ ve r i t à ” ,que l l ac heèi n realtà un’ i de ol o gi a, una visione della realtà che, peraltro, lungi dal costituire una scoperta o una rivelazione come la stessa pubblicità del libro e del film lasciano intendere, si basa invece su vecchi pregiudizi e dichiarati falsi storici. E’a us pi c a bi l e ,dunque ,c heil e t t or ide lr oma nz odiDa nBr ownec ol or oc hea ndr a nnoi n questi giorni a vedere il film, possano informarsi meglio s uic ont e nut idique s t ’ ope r a ,a lf i nedi elaborare una visione più critica, e quindi più libera, intorno al fenomeno Da Vinci. I“FALSISTORI CI ”DELCODI CEDAVI NCI Il romanzo di Dan Brown contiene delle evidenti imprecisioni storiche, quando non dei falsi ve r iepr opr i .Que s t oda t odif a t t oèi nc ont r a ddi z i onec onl a“ ve r i di c i t à ”di c hi a r a t aes ba ndi e r a t a da l l ’ a ut or e .Gl ie r r or ide lCodi c eDaVi nc i ,pe r a l t r o,nonha nnone ppur ei lpr e g i ode l l ’ or i g i na l ità e si ritrovano già tutti in quel milieu culturale occultistico e New Age da cui Dan Brown attinge a pi e nema ni .E’unac ul t ur aque s t ac hes is e g na l as pe s s ope rl adoz z i na l i t àc onl aqua l eès ol i t a affrontare argomenti che invece, per la loro importanza, meriterebbero ben altro rispetto e attenzione. In specifico, le principali questioni su cui il Codice Da Vinci offre una visione storicamente (e artatamente?) falsata della realtà sono soprattutto le seguenti: La presunta love-story tra Gesù Cristo e la Maddalena Una delle ragioni che hanno determinato il successo del libro di Dan Brown è la presunta rivelazione, quasi un gossip storico-religioso, sulla presunta relazione tra Gesù Cristo e Maria Maddalena: rapporto che sarebbe stato volontariamente nascosto dalla Chiesa Ca t t ol i c a ,t i mor os as e c ondol ’ a ut or edipe r de r ei ls uopot e r e“ t i r a nni c oema s c hi l i s t a ” . I nr e a l t à ,i nque s t oc omei na l t r ic a s i ,l ’ a ut or enonf aa l t r oc hes a c c he g g i a r eapi e nema niuna letteratura precedente che già di per se non brilla di particolare serietà. In specifico, il precedente più immediato risale al saggio scritto dai giornalisti inglesi Baigent, Leigh e Lincoln, dal titolo Il Santo Graal (trad. it. Fabbri Editori, Milano 2004): un curioso zibaldone di notizie parzialmente storiche, di illazioni, fantasie ed elucubrazioni in cui si 1 r i t r ovadit ut t o,da iTe mpl a r ia lGr a a la imi s t e r ii nve r ounpo’a dul t e r a t idiRe nn e sLe Chateau, e dove compare anche, per la prima volta, la leggenda inedita (e del tutto moderna, proprio perché l e t t e r a l me nt e“ i nve nt a t a ”da it r ea ut or ide ll i br o)diunCr i s t os pos ode l l a Maddalena la quale, una volta giunta nelle terre che attualmente formano la Francia, avrebbe dato origine ad una discendenza da cui si sarebbe originata la dinastia franca dei Merovingi. Se c ondog l ia ut or ide ll i br o,ac uiDa nBr ownde ve“ l ’ i nt ui z i one ”f onda me nt a l ec hepe r c or r e t ut t oi ls uor oma nz o,l o“ s c a br os o”s e g r e t os a r e bbes t a t ona s c os t oda l l aChi e s auf f i c i a l ec he avrebbe anche manipolato i Vangeli cancellando il ricordo di questa unione. In realtà, se i Quattro Vangeli non citano il matrimonio tra Gesù e la Maddalena è s e mpl i c e me nt e…pe r c hénonc ’ èmais t at o. Gli autori dei Vangeli, in effetti, hanno citato ne il or ot e s t ic os ebe npi ù“ s c a nd a l os e ”ei mba r a z z a nt idique s t a( es. il triplice rinnegamento di Pietro, che sarebbe poi diventato il capo della Chiesa, e che sarebbe stato utile non ricordare in sede scritta; la continua incomprensione che gli Apostoli avevano de l l ’ i ns e g na me nt ode lMa e s t r o,e c c . ) .Addi r i t t ur a ,g l ia ut ori del Santo Graal e sulla loro scia Dan Brown affermano che i Quattro Vangeli ufficiali (naturalmente interpolati e manipolati dalla Chiesa) avrebbero screditato la figura della Maddalena a favore di Pietro, quando nella realtà sembra essere avvenuto tuttol ’ i nc ont r a r i o:Pi e t r oi nf a t t ivi e nes pe s s omos t r a t oda g l i evangelisti come timoroso e lento nel comprendere gli insegnamenti del Maestro, mentre la Maddalena è indicata addirittura come la prima creatura ad aver incontrato Cristo dopo la Resurrezione! Inf i ne ,g l is t e s s i“ v a ng e l ia poc r i f i ”c os ìc a r iaDa nBr ownnona c c e nna noda nessuna parte ad un matrimonio di Gesù con la Maddalena o con qualsiasi altra donna (solo il Vangelo di Filippo, in un frammento ritrovato mutilo, afferma che la Maddalena era koinonos,ovve r o“ a mi c a ”diGe s ù ,ut i l i z z a ndol os t e s s ot e r mi neus a t ope ri ndi c a r eg l is t e s s i apostoli). Sarebbe davvero curioso, peraltro, che una tale notizia possa essere stata ignorata pe rmi l l e nniea bbi aa t t e s os ol oi ll i br odiDa nBr ownpe re s s e r e“ r i ve l a t a ”a lpubbl i c o. I ritrovamenti di Qumram, gli Esseni e Gesù Nel guazzabuglio di Dan Brown non potevano mancare i ritrovamenti di Qumram, eletti c a va l l odiba t t a g l i adat ut t ique g l ia ut or ic her i ve ndi c a noun’ i mma g i nediGe s ùdi ve r s ada quella tramandata dalla Chiesa. I nr e a l t à ,l ave r i t àèmol t opi ùs e mpl i c e :ic os i dde t t i“ r ot ol idiQumr a m”s onounas e r i edi testi risalenti ad un periodo che va dal I sec. A.C. al I sec. D.C., ritrovati alla fine degli anni 40 in alcune grotte del Deserto di Giudea, in Palestina. Solo nella grotta n° 5, dove sono stati trovati solo testi in greco e forse non appartenenti agli Esseni, qualche studioso pensa di aver rintracciato un frammento di Vangelo). Nonostante le illazioni fantasiose di tanti autori che negli anni s is onos bi z z a r r i t is ul l ’ a r g ome nt o,s pe s s opoc oi nf or ma t iqua nt odot a t idif e r vi da inventiva, i rotoli non dicono nulla di Gesù ma contengono solo la biblioteca di una comunità semi-mona s t i c ae br a i c a ,a ppunt og l iEs s e ni ,c os t i t ui t a da t e s t ide l l ’ Ant i c o Test a me nt oer e g ol a me nt ide l l ac o muni t às t e s s a .Al c unes omi g l i a nz et r al ’ i ns e g na me nt odi Ge s ùeque l l ode g l iEs s e nia ve vaf a t t os uppor r e ,a l l ’ i ni z i ode l l as c ope r t a ,unc ol l e g a me nt o tra questa comunità e la Chiesa cristiana primitiva, collegamento presunto che era stato s ubi t os f r ut t a t odaa l c unia ut or ii nc hi a vepr opa g a ndi s t i c ape ra f f e r ma r ec he“ e r as t a t a s c ope r t al ave r i t às uGe s ù” ,“ c he“ l ’ i ns e g na me nt odiGe s ùnone r apoic os ìor i g i na l ec ome a f f e r ma t oda l l aChi e s a ”ec he“ Ge s ùe r ai nr e a l t às ol ounma e s t r oe s s e no” . In realtà, col proseguo degli studi, è emersa sempre più, accanto a certe analogie, anche la r adi c al edi f f e r e nz ae s i s t e nt et r al ’ i ns e gname nt ode gl iEs s e nieque l l odiGe s ù. Gli Esseni erano fautori di una religiosità rigidamente precettistica e le g a l i s t i c a :l ’ i ns e g na me nt odi Gesù è invece un continuo inno al superamento di una religione cavillosa verso una di me ns i onepi ùi nt i ma( l ’ Amor ec het r a s c e ndel aLe g g e ,i ls abat oc heèf at t ope rl ’ u omoe nonl ’ uomope ri ls abat o). Gli Esseni erano ferocemente discriminatori contro gli stranieri, i 2 “ pe c c a t o r i ”et ut t el ec a t e g or i euma nebi a s i ma t ee de ma r g i na t eda l l ’ Ebr a i s mouf f i c i a l e de l l ’ e poc a :Ge s ù,a lc ont r a r i o,c onda nna vai lpe c c a t omaa i ut a vai lpe c c a t or e ,c e na vacon pubblicani e prostitute, compiva miracoli anche verso gli stranieri non appartenenti alla stirpe ebraica (i samaritani, il Centurione, la Cananea). Vangeli canonici e Vangeli apocrifi Dan Brown, sulla scia di una lunga scuola di critica anticristiana e anticattolica, cita a spron battutoiva ng e l ic os i dde t t i“ a poc r i f i ”c ont r a ppone ndol ia iQua t t r or i t e nut ic a noni c ida l l a Chiesa. In realtà, né Dan Brown né altri come lui sembrano conoscere realmente il contenuto di quegli apocrifi che sbandierano come un vessillo: questi testi, infatti, non contengono affatto pruriginose rivelazioni nascoste dalla Chiesa ma, per lo più, solo tarde rielaborazioni di concetti e immagini già presenti nei Canonici. In realtà, se la Chiesa primitiva, (non Costantino, come afferma falsamente Dan Brown), ha voluto scegliere fra i molti testi esistenti solo i 4 di Marco, Matteo, Luca e Giovanni, lo ha f a t t o pe r c hés it r a t t ade it e s t ip i ùa nt i c hi( qui ndipi ù vi c i nia l l ’ e poc adiGe s ù)epi ù storicamente attendibili. Un semplice confronto tra Vangeli Canonici e cosiddetti Vangeli Apocrifi può chiarire le r a g i onide l l as c e l t a :iCa noni c is onos c r i t t ii nunl i ng ua g g i os e mpl i c e ,“ c r ona c hi s t i c o” , austero, che rifugge alle elaborazioni di fantasia e non tiene celati anche temi e avvenimenti che potevano apparire imbarazzanti alla Chiesa primitiva. Lo stesso capo degli Apostoli, Pi e t r o,vi e nevi s t oc omeunuomo“ da l l adur ec e r vi c e ” ,s pe s s oi nc a pa c edic ompr e nde r ei l Maestro; gli apostoli vengono presentati come uomini comuni, coi loro pregi ma anche coi loro innegabili difetti e le loro paure; la Maddalena e le donne vengono indicate come le pr i mea da ve ra vut ol ’ e s pe r i e nz adiGe s ùr i s or t o( eque s t oda t o,s ec ont e s t ua l i z z a t oa l l a mentalità maschilista del Medio Oriente antico, è un sicuro indice di storicità). Oltretutto se, c omedi c onoiva r iDa nBr own,iVa ng e l if os s e r os t a t i“ a g g i us t a t i ”da l l aChi e s a ,que s t ee d altre notizie sarebbero state evidentemente cancellate. Viceversa, gli apocrifi sono pieni di immagini e vicende dove la fantasia galoppa: lo stile é quello della letteratura devozionale, molto colorito ma poco attendibile. In alcuni di questi testi, Gesù bambino appare con un piccolo superman che fulmina i suoi compagnetti con la f or z ade i“ pot e r i ” ;i na l t r ic ’ èunas ovr a bbonda nz adimi r a c ol is pi r i t ua l me nt ei ns i g ni f icanti, c henons onovi s t ic omene iCa noni c ic ome“ s e g ni ”mac omee s t e r na z i onei ns e ns a t adi forza. Infine, noi possediamo copie molto antiche dei Vangeli Canonici, che ci confermano la loro attendibilità in quanto vicini temporalmente agli eventi narrati: il Papiro Rylands, contenente parti del Vangelo di Giovanni, è datato verso il 120 d.C. (cioè, pochi anni dopo l amor t ede l l ’ a ut or e ) ;i lPapiro Bodmer II, non oltre il 150 d.C., contiene quasi tutto il Vangelo di Giovanni; addirittura, se fossero confermate le interpretazioni di molti studiosi che attribuiscono il frammento 7Q5 trovato in una grotta vicino Qumram al Vangelo di Marco, avremmo la prova che almeno uno dei Canonici era già stato scritto solo pochi decenni dopo la vicenda terrena di Gesù! Viceversa, i codici contenenti gli apocrifi sono tutti molto più tardi: il Vangelo di Tommaso, uno dei più noti, ha un solo codice del IV sec. E’s t at oCos t ant i noade c i de r equal es ar e bbes t at oi lc anonede iVange l i ? Chiunque abbia un minimo di conoscenze di storia del Cristianesimo, sa benissimo che il canone dei Quattro Vangeli è già conosciuto molto prima di Costantino. La stragrande maggioranza dei Padri della Chiesa (i primi scrittori cristiani) citano continuamente i Canonici e si ricordano di qualche apocrifo solo per confutarne la credibilità o biasimarne gli eccessi di fantasia (deliramenta li chiama Tertulliano). Origine, un secolo prima di 3 Costantino, afferma chiaramente che i Quattro Canonici sono gli unici vangeli utilizzabili dalla Chiesa. Il Canone Muratoriano, 190 circa d.C. (un secolo e mezzo prima di Cos t a nt i no) ,pr e s e nt al ’ e l e nc oc ompl e t odit ut t iil i br ide lNuovoTe s t a me nt o.I lf a t t oc heuna persona di discreta cultura come Dan Brown ignori tutto ciò è alquanto improbabile e getta un ragionevole dubbio sulla sua buonafede. Il Santo Graal ha a che vedere con la discendenza carnale di Cristo e della Maddalena? Anche su questo punto, Dan Brown non fa che riprendere in maniera acritica i temi sviluppati ne Il Santo Graal di Baigent, Leigh e Lincoln. Questi tre giornalisti sono i pubblicizzatori di quella bizzarra ed inedita esegesi che leggerebbe il termine Saint Graal come la corruzione di Sangre Real,Sa ng ueRe a l e ,i nt e r pr e t a ndol oa l l al e t t e r ac ome“ i l s a ng ue ”diGe s ùt r a ma nda t os ia t t r a ve r s o la discendenza di Maria Maddalena. Dif a t t o,it r ei ng l e s ir i pr e ndonoal or ovol t al ec ol or i t ei nve nz i onide l l ’ oc c ul t i s t af r a nc e s e Pi e r r ePl a nt a r d,s e di c e nt es t udi o s oef a l s a r i odi c hi a r a t o,i nve nt or ea nc hede l l ’ i ne s i s t e nt e società segreta del Priorato diSi on( ve dii lnos t r o:“ L’ e s i s t e nz ade lc os i dde t t oPr i o r a t odi Si on” ) .E’i lPl a nt a r dc hepe rl ap r i mavol t ac onf i g ur aunadi s c e nde nz ac a r na l ediGe s ùe della Maddalena che, attraverso la dinastia poi spodestata dei Merovingi, giungerebbe fino ai nostri gi or nine l l ’ ul t i mo r a mpol l oc he s a r e bbe ,g ua r da c ombi na z i one ,i lPl a nt a r d medesimo. In realtà, il Santo Graal è uno dei più bei simboli della tradizione cristiana europea. Figura e t e r nade lCuor ePur oc he ,c omel aSa c r aCoppa ,de v’ e s s e r evuot odis éel i mpi do per contenere la Grazia divina (il Sacro Sangue), la sua Cerca r a ppr e s e nt al ’ i mma g i ned ’ og ni c a mmi nos pi r i t ua l eehamos s og e ne r a z i onid’ e ur ope ii s pi r a ndopoe t i ,c a va l i e r ies a nt ic ome Ga l g a noeFr a nc e s c od’ As s i s i . L’ e s i s t e nz ade lc os i dde t t o“Pr i or a t odiSi on” Nella prefazione al Codice Da Vinci, Dan Brown afferma che “i lPr i or at odiSi on,s oc i e t à s e gr e t af ondat ane l1099,èunas e t t ar e al me nt ee s i s t i t a”e che addirittura, secondo certe pergamene note come Les Dossiers Secrets scoperte nel 1975 presso la Bibliothèque National di Parigi, avrebbe annoverato fra i suoi membri una straordinaria carrellata di personaggi illustri, quali Isacc Newton, Botticelli, Victor Hugo e, per l'appunto, Leonardo Da Vinci. Questo oscuro cenacolo avrebbe custodito per secol il ’ i mba r a z z a nt es e g r e t ode l l a discendenza regale di Gesù e della Maddalena e quindi della discendenza regale di Sion e di Israele (Gesù era infatti discendente della stirpe regale di Davide). Dan Brown, con questa affermazione iniziale, vuole donare allas uaope r aque l l ’ a ur a d’ a ut e n t i c i t àc het a nt apa r t ehaa vut one ls uc c e s s ode lr oma nz o.Pe c c a t oc heil Priorato di Sion sia un palese falso storico, per ammissione del suo stesso creatore, il solito Pierre Plantard, che ammise spontaneamente di aver inserito di sua mano le famose pergamene ne l l ’ a r c hi vi ode l l abi bl i ot e c apa r i g i na ,pe ra va l l a r el es uepr e t e s edidi s c e nde nz adaGe s ùe dai Merovingi. Queste sono solo alcune delle questioni che il Codice Da Vinci affronta in maniera scorretta e falsa. Molte altre potrebbero trovare posto in queste pagine: basti pensare alle vere e proprie c al unni epr of e r i t ec ont r oi lmovi me nt oc at t ol i c ode l l ’ OpusDe i , accusato tra l ’ a l t r odii ne s i s t e nt ipr a t i c hedi“ mor t i f i c a z i onec or por a l e ”c hec e r t onona ppa r t e ng onoa l l a tradizione e alla spiritualità di questo gruppo; o alle pseudo interpretazioni del Cenacolo di Leonardo Da Vinci i nc uis ipr e t e nde r e bbe dive de r e ne l l ’ i mma g i ne de l l ’ a p o s t ol o Giovanni, raffigurato giovane come afferma la tradizione e quindi imberbe, ancora una volta le sembianze della Maddalena (ma allora non si spiegherebbe perché i personaggi raffigurati 4 intorno a Gesù siano 12, come gli apostoli, e non 13, come sarebbe stato logico se fosse stata i ns e r i t aa nc hel apr e s unt a“ mog l i e ” ) . L’ I DEOLOGI ADELCODI CEDA VINCI Tuttavia, l ’ a s pe t t opi ùa mbi g uode l l ’ ope r adiDa nBr ownnonèc os t i t ui t o,dipe rs e ,da l l e sole imprecisioni storiche -c hepot r e bbe r oa nc he ,i nuna l t r oc ont e s t o,c onf i g ur a r s ic ome“ l i c e nz e ” artistiche- qua nt oda l l ’ obbi e t t i vof i nt r o ppoe vi de nt edi avvalorare, per mezzo di questi stessi questi falsi, quella che è una visione ideologica della realtà. Ed è molto chiaro che la posizione ideologica che qui si vuole caldeggiare è quella di una critica distruttiva e faziosa del Cristianesimo e in particolare della Chiesa Cattolica. Giocando sulla diffusa disinformazione riguardo alle questioni storiche e religiose,Da nBr ownc e r c ac ols uol i br odia vva l or a r ene l l ema s s el ’ i mma g i ne diunaChi e s ac hehas e mpr eec os c i e nt e me nt ei ng a nna t ol ’ uma ni t à ,diunCristianesimo originario di me nt i c a t oet r a di t o:epe rf a rque s t o,l ’ a ut or es af i nt r oppobe nemuove r s is ul l al i ne as ot t i l ec he separa il reale dal romanzesco, il gioco letterario dalla critica storica. Spingendoci oltre, possiamo tranquillamente affermare che è proprio il palese anticristianesimo espresso nel Codice Da Vinci ad aver assicurato a questo romanzo la copertura editoriale e mediatica che ne ha favorito il successo a livello mondiale. Rimasto per anni un autore sconosciuto, Dan Brown é riuscito a conquistare la notorietà solo dopo aver scritto un libro anticattolico. Un opera del genere, in effetti, non poteva non conquistarsi la simpatia di quei poteri forti che, oggi più che mai, operano nella direzione di un sempre maggiore sradicamento della cultura dei popoli, di un appiattimento della coscienza di massa che si vuole disorientata, privata d’ og nipunt o dir i f e r i me nt o,i mme r s an e l l ’ i ndi f f e r e nt i s mo,ne lma t e r i a l i s mo o i n un va g oe d e va ne s c e nt e“ s pi r i t ua l i s mo”das upe r ma r k e t .I nque s t ’ ot t i c a ,l aChiesa Cattolica con la sua visione radicalmente altra rispetto al relativismo dominante, con la sua millenaria tradizione, con la sua cultura irriducibile alle mode sottilmente imposte dai padroni della cultura, non può non essere vista che come un ostacolo e un nemico: un nemico da colpire con qualunque mezzo. Gianluca Marletta Per saperne di più: bibliografia breve La critica al Codice Da Vinci può suscitare interessi e legittime curiosità che non si può pretendere di soddisfare in poche pagine. Per i più esigenti, alleghiamo dunque una piccola bibliografia per argomenti. - Sugli errori contenuti nel Codice Da Vinci: Marco Fasol, Il Codice svelato. Le fantasie del Codice Da Vinci e la realtà storica, Ed. Fede&Cultura, Verona 2006 - Sulla storicità dei Vangeli e le questioni inerenti alla figura del Gesù storico, consigliamo: Giuseppe Ricciotti, Vita di Gesù Cristo, Oscar Mondatori, Milano 2003 Vittorio Messori, Dicono che è risorto, Società Editrice Internazionale, Torino 2000 - Sulla storia delle correnti occultiste nella cultura moderna: Gianluca Marletta, I lne os pi r i t ual i s mo:l ’ al t r af ac c i ade l l amode r ni t à,Il Cerchio, Rimini 2006 - Sul simbolismo del Santo Graal: Mario Polia, Il mistero imperiale del Graal, Il Cerchio, Rimini 1996 5 - Sul rapporto fra Ordine Templare e parodie templaristiche contemporanee di marca massonica: Franco Cardini, Templari e Templarismo, Il Cerchio, Rimini 2005. - Sul l ’ i nve nz i onede lPr i or a t odiSi on,l ei de ec hepr e s i e donoa lCodi c eDaVi nc i ,l al e g g e nda di Rennes le Chateau: Mariano Bizzarri, Rennes Le Chateau. Dal vangelo perduto dei cainiti alle sette segrete, Ed Mediterranee, Roma 2005. 6
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