La Sceneggiata - Compagnia Teatrale Gambrinus
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La Sceneggiata - Compagnia Teatrale Gambrinus
NAPOLI E LA SCENEGGIATA Nell'immediato dopoguerra , siamo dunque nel 1918 , a Napoli fiori' una forma di rappresentazione teatrale popolare che alternava il canto con la recitazione e il melologo drammatico:la sceneggiata. Le rappresentazioni erano infatti imperniate su una canzone di grande successo, dalla quale la sceneggiata prendeva il titolo e, attorno al tema musicale, veniva costruito un testo teatrale in prosa, risultando così un lavoro in cui canto, ballo e recitazione si fondevano in un'unica rappresentazione. Uno dei primi esempi di sceneggiata è della compagnia di G. D'Alessio, che nel 1918 rappresenta Pupatella, dall'omonima canzone di Libero Bovio, legata ai temi del tradimento e della malavita. Le prime rappresentazioni per così dire sperimentali s'intensificano già dal 1919 e ben presto andò affermandosi nel genere la compagnia Cafiero-Fumo (con cui lavorò, tra gli altri, anche Nino Taranto), forse il più affermato sodalizio artistico che portò in scena numerose sceneggiate nel ventennio antecedente la Seconda guerra mondiale, producendosi specialmente in teatri della periferia come il Trianon e il San Ferdinando. Salvatore Cafiero proveniva dal varietà, Eugenio Fumo dal teatro popolare. La sceneggiata napoletana fu molto rappresentata anche a New York, tra gli emigranti italiani di Little Italy, in specie dalla compagnia Maggio-Coruzzolo-Ciaramella. Da ricordare anche la compagnia Marchetello-Diaz, quella di Farfariello, di Ria Rosa e soprattutto quella della regina degli emigranti Gilda Mignonette. Il genere andò via via perdendo il suo impatto sul pubblico e cadde in disuso, salvo poi una piccola ripresa negli anni '70 , grazie a Mario Merola, Pino Mauro, Rino Gioielli , Lino Mattera, Mario Trevi e al teatro cinema Duemila, dove si programmava esclusivamente questo tipo di spettacolo. Tra gli attori comici di questo tipo di teatro dobbiamo ricordare: i fratelli Maggio, Liliana, Lino Crisp
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