SETTIMANA n. 4/03
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SETTIMANA 28-2013 v8:Layout 1 09/07/2013 14.38 Pagina 4 profili IL 30 GIUGNO SI È CELEBRATO PER LUI IL “RITO DELLE CENERI” È morto Airaudi ma “Damanhur” vive settimana 14 luglio 2013 | n° 28 D omenica 30 giugno 2013 nel- 4 l’emiciclo del Tempio Aperto di Damjl, presso Baldissero Canavese, si è celebrato il Rito delle ceneri per Falco, al secolo Oberto Airaudi, fondatore e ispiratore di Damanhur. Morto il 23 giugno, è stato cremato lo stesso giorno e, secondo la ritualità damanhuriana, le sue ceneri vengono vegliate sino alla celebrazione del Rito delle ceneri, momento di congedo dal defunto. Dopo, secondo la visione damanhuriana della morte, comincia il viaggio verso l’Oltre, in quel mondo, chiamato Soglia, nel quale le anime dei defunti conducono un’esistenza nella quale proseguono il loro percorso evolutivo e possono accedere a nuove incarnazioni. La vita di Oberto Airaudi è strettamente legata a Damanhur e la storia di Damanhur non è comprensibile senza il suo ideatore che, per i seguaci, non era solo fondatore e leader carismatico ma un individuo che aveva raggiunto il massimo della perfezione, un illuminato che, avendo a disposizione la conoscenza delle sue vite precedenti, funge da ponte visibile fra il sé individuale e il Sé universale. Di Damanhur, l’Airaudi fu l’animatore e l’incontrastata guida politica e spirituale anche dopo il 1989 anno nel quale abbandona tutti gli incarichi ufficiali nella conduzione della Federazione per dedicarsi alle proprie ricerche e alla pittura selfica (segni, simboli e colori che traducono e trasmettono un messaggio spirituale). Il suo ruolo di guida e leader rimase però evidente con l’istituzione degli incontri del giovedì sera che condurrà ininterrottamente dal 1988 fino a pochi giorni prima della sua morte. La ricerca e il fare. Nato nel maggio 1950 a Balangero, piccolo centro della provincia di Torino, Oberto Airaudi nel 1975, insieme ad alcuni amici, fonda a Torino il Centro di Ricerche e di Informazioni Horus dove vengono organizzate attività di ricerca e di informazione nei campi delle medicine naturali, della parapsicologia, dell’esoterismo e comincia, girando per tutt’Italia, un’intensa attività di conferenziere e di formatore, presentandosi come pranoterapeuta, parapsicologo, sensitivo e ipnologo. Nel 1976 nasce, sempre a Torino, la Scuola Airaudi di Pranoterapia; l’Airaudi afferma di distinguersi dagli altri pranoterapeuti per aver risolto il problema di come scaricare le energie e frequenze negative che il terapeuta assorbe dagli assistiti. È sulla base di queste esperienze che matura la convinzione che la sua missione sia quella di «creare una società spirituale fondata sulla ricerca e sul fare, nella quale donne e uomini sperimentino un nuovo equilibrio fra esseri umani, forze divine e forze naturali». Tale convinzione è rafforzata dalla certezza di aver ricevuto il dono di poteri insoliti. Dopo aver comprato un terreno in Valchiusella, a Baldissero Canavese, 15 chilometri da Ivrea, il 7 febbraio 1977 viene posta la prima pietra di Damanhur, la “città della luce”. Il nome è quello di un’antica città egizia, abitata da iniziati e studiosi di esoterismo e dedicata al dio Horus. Inseriti nel clima New Age e convinti di vivere agli albori dell’Era dell’Acquario, Damanhur agli inizi viene definita dai suoi primi abitanti come “città-stato”, come “comunità dell’Acquario” che aspira ad essere una microsocietà autosufficiente in armonia al suo interno e con la natura. Per esprimere la ricerca dell’unione con la natura e con tutte le forme di vita, sin dai primi anni molti damanhuriani si sono dati il nome di un animale; quello assunto da Oberto Airaudi fu Falco. Secondo le parole dello stesso Airaudi, «Damanhur è un esperimento sociale volto a dimostrare che, solo attraverso una vita giocosamente mistica e comunitaria, è possibile oggi salvare l’umanità dal disastro morale ed ecologico cui, ineluttabilmente, l’attuale società postindustriale sta portando il nostro mondo. Damanhur sarà la santa città del futuro, la prima porta, il primo gradino, tramite i quali si potrà accedere ai grandi spazi della mente e dello Spirito».1 Governo e Costituzioni. Negli anni 80 del secolo scorso, Damanhur si dota di un governo, di una bandiera e di una propria moneta – il credito – e, col crescere del numero della popolazione, di strutture finalizzate all’educazione, all’istruzione e all’autonomia economica, energetica e alimentare. La prima Costituzione è del 1981 e sarà rivista più volte. Con l’espandersi della comunità – siamo agli inizi degli anni 90 del secolo scorso –, Damanhur comincia a considerarsi e a definirsi una federazione di comunità, le principali sono Damjl, Rama Pan, Tentyris e Etulte. Oggi la Federazione di Damanhur è costituita da una rete di comunità in ognuna delle quali vivono almeno una ventina di persone, oltre seicento sono i residenti in venti comunità in Valchiusella e circa altri quattrocento vivono nelle vicinanze. Damanhur è inoltre punto di riferimento per migliaia di visitatori e di simpatizzanti del variegato arcipelago New Age che vengono accolti in alcune foresterie e, con la Olami Damanhur University, vengono proposti seminari e corsi sullo sviluppo del potenziale umano, di esoterismo, magia e medicina naturale. I simboli religiosi. La vita collettiva e individuale a Damanhur è accompagnata da simboli ed è scandita da feste e pratiche rituali personali e comunitarie. Fondamentale è la funzione dei templi, una grande costruzione sotterranea, iniziata in gran segreto nel 1978 e rivelata solo nel 1992 da un ex damanhuriano. Secondo la spiritualità damanhuriana la realizzazione dei Templi dell’Umanità permetterà la costruzione dell’Età dell’Oro sulla terra, l’unità dei popoli e delle religioni; sono «un grande libro di conoscenza dedicato alla spiritualità universale. (…) Sono stati costruiti in un punto di incontro di Linee Sincroniche, i “fiumi” di energia che collegano la Terra al cosmo: una visita o una meditazione rendono possibile en- trare in contatto con questo straordinario potenziale per la propria crescita spirituale, artistica e umana». Colpisce l’aspetto di ecumene spirituale e l’accentuato sincretismo: nel Tempio Azzurro, nel Labirinto, nelle Sale delle Sfere, dei Metalli, della Terra, dell’Acqua, degli Specchi sono contenuti simboli e miti di religioni e tradizioni diverse, segni della “scrittura sacra” di Damanhur e schemi selfici. Appartenente a quelle che possiamo definire le comunità mistico-esoteriche, quello che caratterizza Damanhur è il particolare intreccio di mistiche orientali e occidentali, esoterismo, psicologia transpersonale e estro artistico. A quasi quarant’anni dalla sua fondazione, colpisce la sua stabilità e la sua costante espansione, anche fuori dalla Valchiusella. Negli ultimi vent’anni sono sorti i Centri Damanhur, associazioni culturali che propongo l’esperienza di Damanhur in varie città italiane (ben undici), europee e nel mondo, in particolare in Giappone. Antonello Famà 1 Aa.Vv., La Via Horusiana. La strada verso la conoscenza secondo la Scuola di Damanhur, tramite Oberto Airaudi, Horus, Torino 1990, p. 29. JOSÉ ROVIRA ARUMÍ La vita consacrata oggi Rinnovamento, sfide, vitalità I l volume si interroga sull’attualità della vita consacrata evitando il pessimismo rassegnato e la stanchezza, ma anche l’ottimismo ingenuo e il rischio di confondere i desideri con la realtà, i progetti con le realizzazioni. L’auspicio, citando Giovanni Paolo II, è di «fare memoria grata del passato, vivere con passione il presente, aprire con fiducia al futuro». «PROBLEMI DI VITA RELIGIOSA» pp. 192 - € 19,00
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