PREFAZIONE “Potreste essere definiti come la Berkshire Hathaway
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PREFAZIONE “Potreste essere definiti come la Berkshire Hathaway
PREFAZIONE “Potreste essere definiti come la Berkshire Hathaway italiana?” Quando, durante una delle tante presentazioni americane del Gruppo De Agostini, seguite all’acquisizione di Gtech da parte di Lottomatica, ci siamo sentiti fare questa domanda, qualcuno di noi ha risposto: “Not yet, non ancora”, sottintendendo che ci stavamo provando. Voleva solo essere una risposta spiritosa ad una domanda intelligente, ma non è difficile confessare che, nella fase più recente del nostro Gruppo, abbiamo guardato e stiamo guardando anche alla società di Warren Buffet come a uno dei modelli a cui ispirarci. Non è un caso che questo libro lo scriva Gianfilippo Cuneo, che ha avuto un ruolo importante nello sviluppo del nostro Gruppo, non solo aiutandoci come consulente e partner su specifiche operazioni, ma soprattutto stimolandoci nell’evoluzione del nostro modo di pensare, nell’ evolvere da gruppo industriale editoriale a conglomerata finanziaria. Warren Buffett è certamente un modello e questo libro sintetizza con grande efficacia quali sono gli esempi da imitare e come possono essere adattati alla realtà italiana. In alcuni dei “modus operandi” di Warren Buffett ci ritroviamo appieno. Come Buffett siamo attenti alla creazione di valore, ma con un orientamento sul medio lungo termine, senza l’urgenza di far ruotare gli investimenti a tutti costi. Come lui attribuiamo un’importanza fondamentale agli uomini che guidano le nostre aziende ed alla loro autonomia. Come Buffett siamo convinti che non c’è valore se non ci sono i fondamentali, in altri termini non ci sono risultati finanziari se non ci sono risultati industriali. Qualche mese fa, definendo le linee strategiche del nostro Gruppo, abbiamo parlato di risultati, di trasparenza, di corporate governance e di indipendenza come principi di base del nostro operare: ci sembra che Warren Buffet li applichi tutti i giorni. Questo per quanto riguarda il business, ma forse ci ritroviamo ancora di più in alcuni aspetti della personalità dell’uomo Warren Buffett: l’orgoglio della provincia, l’understatement personale, la concretezza nell’esprimersi, l’indipendenza del giudizio. Detto questo, è evidente che ogni storia è una storia sé. I modelli di riferimento sono importanti ma ancora più importante, è la comprensione e l’adattamento alla realtà in cui si vive, con le sue caratteristiche e peculariarità. Limitarsi ad imitare non porta da nessuna parte, metabolizzare le “case histories” positive e farne tesoro per la propria autonoma esperienza è invece un esercizio salutare. Il grande pregio della sintassi di questo libro è proprio questo: analizzare il caso Buffett e tradurlo senza copiarlo nella realtà italiana. Davvero un’utile lettura . Marco Drago
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