Montenegro - Mercati a confronto
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Montenegro - Mercati a confronto
Montenegro Informazioni Generali Il Montenegro, ufficialmente Repubblica del Montenegro è uno stato europeo situato nei Balcani che si affaccia sul Mar Adriatico. Confina con Serbia, Albania, Croazia e Bosnia-Erzegovina. Fino al 2 giugno 2006 la Repubblica del Montenegro è stata unita alla Repubblica di Serbia con la denominazione di Unione di Serbia e Montenegro. Dal 3 giugno 2006 il Montenegro è uno stato indipendente, proclamato a seguito del referendum sull'indipendenza del 21 maggio 2006. Superficie: 13.812 km² Capitale: Podgorica, la capitale (139.100 abitanti) Altre città principali Nikšić (61.700) Pljevlja (18.800) Bijelo Polje (17.100) Popolazione Montenegro (popolazione 635.000 abitanti). Composizione etnica secondo il censimento del 2003: Montenegrini: 267.666 (43.16%) Serbi: 198.414 (31.99%) Bosniaci (Bošnjaci): 48.184 (7.77%) Albanesi: 47.682 (7.09%) Musulmani (Muslimani): 24.625 (3.97%) Croati: 6.811 (1.10%) Rom e Zingari di Jugoslavia: 2.826 (0.46%) Lingua la lingua è sempre più spesso chiamata (anche ufficialmente) montenegrino (o serbo-montenegrino) e si usa quasi esclusivamente l'alfabeto latino. Religione: 74% ortodossi, 17,74% mussulmani Moneta: Nella Repubblica di Montenegro e in Kosovo la moneta ufficiale è l'euro. Adottato unilateralmente, il Montenegro non fa parte dell'Eurozona. Sistema politico È una Repubblica democratica basta sulla costituzione del 1992. Il governo, guidato dal primo ministro, è responsabile di fronte al parlamento che è formato da un’assemblea unicamerale (Skupstina) con 81 seggi. Il governo è in carica dalle elezioni del 10 settembre 2006. La coalizione di maggioranza è formata dai seguenti partiti: Partito Democratico dei Socialisti (DPS), Partito Social Democratico (SDP). Prossime elezioni politiche il 2010. Capo dello Stato Filip Vujanovic, dapprima nominato ad interim dopo che il mandato alla presidenza di Milo Djukanovic si era concluso a dicembre del 2002, e poi come vincitore delle elezioni del maggio 2003. Prossime elezioni presidenziali 2008. Primo Ministro del Montenegro Zeljko Sturanovic (DPS) Partiti politici In Montenegro: Partito Democratico dei Socialisti (DPS), Partito Social Democratico (SDP), Partito Socialista del Popolo (SNP), Libera Alleanza del Montenegro (LSCG), Partito del Popolo (NS), Unione Democratica Albanese (DUA), Unione Democratica del Montenegro (DSCG). In Kosovo: Lega Democratica del Kosovo (LDK), Partito Democratico del Kosovo (PDK), Alleanza per il Futuro del Kosovo (AAK). Principali indicatori economici Indicatore PIL a prezzi correnti (milioni di €) Tasso di crescita reale (%) Reddito pro-capite (€) Inflazione % Tasso di disoccupazione Bilancia commerciale (milioni di US$) Esportazioni (milioni di €) Importazioni(milioni di €) Saldo Tasso di cambio €/US$ (media annuale) Debito estero (milioni di US$) c Riserve internazionali (mil. di US$escluso l’oro) 2005 1.735 4,0 2638* 3,4 17 2006 1.932 6,5 2790* 2,1 11 2.109 6,0 n.d. 3,5 9 562 -1,080 -406 1.13 607 574 -1,214 -518 1.24 639 646 -1,783 -640 1.24 633 841 -2,378 - 1537 1.25 715 75 216 389 511 Fonte: EIU, Economist Intelligence Unit: Country Report ottobre 2007 * Fonte: MIPA. b: stime c:solo debito pubblico Rischio paese 2007b 2004 1.565 4,2 2465* 3,3 22,4 La SACE colloca il Montenegro a settembre 2007 nella 7a categoria su 7 (1 minor rischio; 7 maggior rischio). Rischio sovrano: apertura Rischio privato: apertura *Plafond paese € 20 mln. Congiuntura Nel referendum del 1992 con il 95,96% dei voti, la popolazione montenegrina decise di rimanere nella Federazione Jugoslava in cui era rimasta solo con la Serbia. Nel 1996, il governo di Milo Đukanović attenuò il legame tra Montenegro e Serbia. Le tensioni tra i due stati erano ancora critiche nonostante il cambio di politica di Belgrado. Il Montenegro formò la propria linea politica economica ed introdusse il marco tedesco come moneta corrente, come proposto al tempo dal ministro dell'economia. Il dinaro serbo non era usato nel Montenegro tranne che da turisti. Attualmente si utilizza l'euro, sebbene il Paese non faccia parte dell'Eurozona. Nel 2002, la Serbia ed il Montenegro arrivarono ad un nuovo accordo riguardante la cooperazione. Nel 2003, la Federazione Jugoslava venne ridefinita come "Unione di Serbia e Montenegro". La nuova costituzione federale dell’Unione di Serbia e Montenegro era un accordo che dava la possibilità allo stato montenegrino di uscire dopo tre anni tramite un referendum. Nel corso di questi tre anni era tuttavia chiaro che il governo del Montenegro si stava muovendo verso la direzione dell’indipendenza, soprattutto il leader della maggioranza Milo Djukanovic, fervente sostenitore dell’indipendenza. Lo status del Montenegro e, in particolare, la fine dell'unione con la Serbia sono stati decisi dal referendum sull'indipendenza del Montenegro del 21 maggio 2006, cui ha partecipato la percentuale del 86,5% del corpo elettorale, cioè 419.240 votanti, a seguito del quale il 55,5% degli stessi, pari a 230.661 voti, si è espresso a favore dell'indipendenza del paese: si tratta dunque di una percentuale di poco superiore alla soglia del 55% concordata con l'Unione Europea per rendere valido il referendum; in valore assoluto la soglia minima necessaria è stata superata per soli 2300 voti. Di conseguenza, il Parlamento del Montenegro ha intrapreso le procedure legali per dichiarare l'indipendenza. L'iter si è chiuso il 3 giugno 2006 con la dichiarazione d'indipendenza, seguita (e quindi confermata) il giorno successivo da un analogo atto da parte della Serbia. Le autorità del Montenegro hanno affermato che intavoleranno delle trattative con la Serbia per risolvere i problemi legati alla separazione. La Serbia, gli Stati membri dell'Unione Europea ed i membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite hanno tutti fatto capire che intendono riconoscere l'indipendenza del Montenegro, rimuovendo gli ostacoli sulla strada della nascita del più recente stato sovrano del mondo. Il primo stato ad aver riconosciuto l'indipendenza del Montenegro è stata l'Islanda, l'8 giugno 2006. Dopo che il 22 giugno 2006 il Consiglio di Sicurezza dell'ONU ha avallato all'unanimità la richiesta di adesione presentata dal Governo montenegrino, il 28 giugno 2006, a seguito di un'apposita risoluzione dell'Assemblea Generale, il Montenegro è stato ufficialmente accolto in seno al consenso mondiale delle nazioni, divenendo così il 192° membro effettivo dell'ONU. Il Montenegro è stato accolto anche in altre organizzazioni internazionali quali ILO, ITU, ICRC e la sua ammissione è pendente al Consiglio d’Europa nel quale per il momento partecipa come osservatore. Tuttavia inevitabilmente ci saranno delle questioni in sospeso da risolvere tra i due paesi e nei prossimi mesi si sistemeranno tutte le questioni legali. La Serbia non necessita di un nuovo riconoscimento, essendo già considerata l’erede diretta della scomparsa Federazione, ma il Montenegro invece lo richiede apertamente e un primo quesito potrebbe riguardare, proprio come in tutte le faccende di eredità, appunto la questione dei debiti. Nel quadro dei nuovi rapporti tra i due Stati si tratterebbe di uno degli ostacoli maggiori, anche ammettendo che sulle questioni rimanenti essi si affidino all’arbitrato imparziale di organismi internazionali. Il fatto però che ambedue gli Stati aspirino all’ingresso nell’Unione Europea sembra far sperare che il ruolo di mediazione dell’Unione diventi determinante ai fini di una soluzione concordata. Altri punti da regolare diventerebbero quindi i diritti di proprietà di cittadini diventati stranieri, la questione delle doppie cittadinanze e delle residenze, l’erogazione delle pensioni pubbliche e l’assistenza sanitaria: in altre parole tutta la questione dello status dei cittadini del Montenegro in Serbia e viceversa in caso di reciprocità. La Serbia ha inoltre perduto il suo sbocco al mare, gli ultimi trecento chilometri di costa adriatica che le consentivano l’accesso al Mediterraneo. Un problema non solo serbo, ma con ripercussioni prevedibili sulla politica dell’Unione Europea che ha invece precisi progetti sulle comunicazioni tra Adriatico, Mar Nero e Baltico da realizzare attraverso i ‘corridoi’. Per l’Unione potrebbe essere solo necessario aggiungere il Montenegro ai partecipanti alle varie trattative in corso. Per la Serbia, invece, la questione diventerebbe più seria, in mancanza di un accordo politico globale. Il 10 settembre si sono tenute le elezioni ed il primo Parlamento post indipendenza si è riunito il 2 ottobre. La coalizione vincitrice è stata quella di Djukanovic (Coalizione per un Montenegro europeo –DPS,SPD) che ha conquistato 41 seggi su 81. Il presidente Vujanovic è stato chiamato a proporre il nuovo primo ministro sulle indicazioni dell’elettorato e l’11 ottobre ha designato Zeljko Sturanovic. Quest’ultimo ha formato un nuovo governo composto essenzialmente da esponenti dei due partiti DPS e SDP ed un’esponente del DUA. Uno dei primi importanti traguardi del governo è stata l’approvazione della nuova costituzione montenegrina. Tuttavia il passaggio in parlamento non è stato semplice in seguito alle richieste del SDP sulle privatizzazioni fatte al DPS (che è la maggiore forza politica). Allo stesso tempo vi era stato un dibattito tutto interno al DPS sulle cariche politiche che aveva alimentato altre tensioni e che già a settembre aveva portato all’esclusione della figura preminente del partito, Mr Djukanovic, quale candidato a primo ministro. Quest’ultimo rimane una figura comunque preminente del panorama politico, anche in vista delle elezioni presidenziali del 2008. Il DPS si è assicurato, nonostante le difficoltà, la maggioranza dei due terzi necessaria ad approvare la costituzione rompendo gli indugi ed accordandosi con il Movement for Changes (PzP), il quale ha rotto con gli altri partiti dell’opposizione. In tal modo il DPS potrebbe evitare anche il successivo referendum di approvazione, ma soprattutto si è ancora di più rafforzato per le elezioni presidenziali. Intanto l’elettorato della minoranza etnica e di coloro pro Serbia, sono stati contrariati e trasferiranno i loro voti dal PzP ad altri partiti minori riluttanti al compromesso attuato in sede di votazione costituzionale. Sebbene il governo ha ottenuto dei buoni risultati in seguito all’inizio dei colloqui per la firma dei SAA (Accordi di stabilizzazione ed associazione), rimane da vedere come il Montenegro riuscirà a soddisfare le richieste della Commissione Europea (soprattutto viste le difficoltà politiche interne). Un buon risultato è stato raggiunto ad ottobre con la firma un accordo SAA, ma rimangono i problemi su come il Montenegro potrà soddisfare tutte le richieste dell’UE per l’integrazione senza la guida di Djukanovic, defilatosi dalla guida di primo ministro. L’attuale primo ministro Sturanovic non ha lo stesso carisma ed i ministri avranno maggiore libertà di movimento. L’UE ha delle serie preoccupazioni riguardanti le questioni della corruzione, del crimine organizzato e della capacità amministrativa del paese. Inoltre il movimento pro allargamento all’interno dell’UE dopo l’ingresso della Romania e Bulgaria non sembra essere tanto favorevole per ammettere altri paesi nel vicino futuro. Nel dicembre 2006 il Montenegro ha ottenuto anche l’ammissione alla NATO. Possibili tensioni politiche esterne possono provenire dalla vicenda del Kosovo che è ancora di difficile soluzione, soprattutto dopo che i politici del paese hanno espresso l’intenzione di dichiarare l’indipendenza unilateralmente. Altro obiettivo raggiunto è stato la conquista della membership nel Consiglio d’Europa a maggio 2007. Per quanto riguarda l’economia, secondo i dati del ministro delle finanze, il 2005 si è chiuso con un deficit del bilancio statale pari a 47,6 milioni di € (2,6% del Pil), buco tra l’altro coperto interamente dalle entrate per le privatizzazioni che sono arrivate a 169,4 milioni. In realtà su questi dati c’è stata una disputa e secondo la Banca Centrale del Montenegro il deficit sarebbe all’8% del PIL. Nel corso dei primi nove mesi del 2007 il bilancio statale ha fatto registrare, invece, un surplus del 8,4% del Pil, grazie soprattutto alle forti entrate dall’iva. Alla luce di ciò il Parlamento ha approvato una revisione di bilancio per il 2007 con targets di entrata e spesa maggiorati del 20%. Per il 2008 il governo prevede un piano in leggero deficit per aumentare le spese sulle infrastrutture ed i progetti riguardanti le fonti energetiche. Tuttavia la politica fiscale rimarrà prudente per il periodo di previsione e si punta a ridurre la spesa pubblica al 3% del Pil per il periodo 2007-2010. Ciò permetterà di ridurre l’aliquota della tassa sui redditi dal 15% del 2008 al 12% del 2009 ed al 9% del 2010. Il Montenegro aveva avuto la possibilità di gestire le sue risorse già dal 1998, da quando aveva finito di trasferire le tasse federali (tariffe doganali, accise, tasse sulla vendita) e il bilancio federale aveva fermato di contribuire ai trasferimenti ai fondi pensionistici del Montenegro. Dal 13 novembre del 2000, inoltre, questo stato ha adottato il marco come moneta ufficiale, dopo che per anni aveva usato una moneta parallela al dinaro, segno evidente di una certa autonomia rispetto alla Serbia. Uscito di scena il marco, è stato adottato l’euro. In definitiva il Montenegro ha goduto negli anni passati di una sostanziale indipendenza economica prima che politica e secondo i dati del 2001 (ultimi dati disponibili) la sua economia contava per circa l’8,8% del Prodotto sociale (escluso il Kosovo) all’interno dell’ Unione. Per quanto riguarda la crescita economica, secondo i dati dell’ufficio di statistica montenegrino (Monstat), nel 2002 il PIL ha avuto una crescita modesta pari all’1,7% sull’anno precedente. Per quanto riguarda il 2005 l’economia ha dato segni di vitalità con una crescita del 4,1%, un incremento anche sull’anno precedente che aveva fatto registrare un +3,7%. La crescita è stata possibile grazie ad una forte domanda interna, sostenuta a sua volta da una robusta crescita del credito, da salari reali più alti e dal consistente afflusso di rimesse. La produzione industriale nel 2005 è scesa dell’1,9% su base annua in larga parte per i problemi nei servizi di pubblica utilità, in particolare per l’interruzione dell’impianto energetico di Pljevlja. Nel 2006 la crescita del Pil è stata pari al 6,5%, sostenuta soprattutto dalla forte espansione del settore delle costruzioni, del turismo e dei servizi finanziari. Nel corso del 2007 essa dovrebbe attestarsi al 6%, dopo che nei primi sei mesi è cresciuta del 6,9%. La crescita continua ad essere sostenuta dai servizi, mentre il settore industriale è stato in leggera contrazione. Secondo i dati dell’ Istituto di statistica la produzione dei primi otto mesi del 2008 è scesa del 4,4%, nonostante un incremento del 8,7% del manifatturiero. In agosto l’industria ha segnato comunque un ritorno alla crescita con un +4,8% su base annua, recuperando così da una percentuale di decremento a due cifre dei precedenti due mesi. Il minerario, tra gennaio ed agosto, ha segnato il passo con un meno 5,6%, mentre i servizi pubblici con un -40%. La spiegazione di una così difficoltosa performance dei servizi pubblici è da spiegarsi con la chiusura temporanea per manutenzione dell’impianto di Pljevlja. Nei primi otto mesi del 2007 la compagnia statale EPCF ha speso 62,9 milioni di € per importare energia elettrica, acquistando l’11,1% in più di ciò che era stato pianificato. Per quanto riguarda l’inflazione media all’inizio del 2000 essa presentava una crescita a due cifre, ma con gli anni è stata ridotta e nel 2004 era pari al 4,3%. Nel 2005 è scesa ancora facendo registrare un tasso di crescita del 3,4% e nel 2006 l’inflazione media si è attestata al 2,1%. L’inflazione nel corso del 2007 è di nuovo in crescita, infatti si prevede un tasso dell’intero anno pari al 3,5%. Il prezzi alla vendita sono saliti dalla metà dell’anno a seguito di un’inflazione in giugno pari al 2,2%. In luglio vi è stato un aumento del 2,3% con un tasso totale di crescita del 4,7% (per i prezzi alla vendita). Sulla base degli indici dei prezzi al consumo (CPI) della Banca Centrale, l’inflazione è salita dal 1,6% di giugno al 4,2% di luglio fino al 4,6% di agosto. La progressione degli ultimi due mesi è largamente il risultato di un accrescimento dei prezzi nell’energia elettrica dal 1 luglio 2007. Tuttavia vi è stato anche un rapido aumento nei prezzi alimentari (3,3% in luglio e 4,4% in agosto) con un’inflazione media tra gennaio ed agosto pari al 2,7%. In quanto al tasso di disoccupazione, secondo dati Monstat, nel 2005 sarebbe attorno al 17%, in discesa rispetto al 2004 il cui tasso sarebbe stato del 22,4%. A giugno 2007 i dati erano ancora più confortanti con i senza lavoro scesi a 35.131 (dai 45.580 del 2006) per una percentuale pari al 11,5%. A settembre si è ancora scesi ad un totale di 27.000 portando il tasso di disoccupazione al 9% circa. Il tasso reale di disoccupazione potrebbe, in realtà, essere considerevolmente più alto ma vi è comunque un chiaro trend di discesa del numero di disoccupati. L’economia sommersa dà lavoro occasionale a molte persone, come viene suggerito dai dati dell’occupazione che cresce ad un tasso molto più lento. Infine, per quanto concerne il commercio estero, il 2005 ha fatto registrare un deficit delle partite correnti pari a 147, milioni di euro (8% del Pil). Questo deficit è stato però coperto dal forte flusso degli IDE che hanno totalizzato 383 milioni di €, riflettendo così il processo di privatizzazione, inclusa la vendita del pacchetto di maggioranza di Telekom Montenegro alla Magyar Teleekom (Ungheria). Nel 2006 il deficit è stato pari a 568 milioni di €, in netto aumento sull’anno precedente. Nel corso della prima metà del 2007 il deficit delle partite correnti ha totalizzato il 42,8% in più del corrispondente periodo del 2006 (circa 463,7 milioni di €), il che equivale al 50% del Pil stimato per il 2007. Il fattore principale che ha innalzato tale deficit è stato l’aumento del deficit commerciale (+50% a 582,5 milioni di €) che ha raggiunto il 63% del Pil. La causa è da imputare alla debole performance dell’export (soltanto +2,7%) ed un più forte incremento da parte dell’import (+30%). I trasferimenti correnti hanno anch’essi giocato un ruolo importante, infatti i trasferimenti netti sono scesi del 48%. Al contrario il conto dei servizi (+65,4%) ha controbilanciato le forti perdite del commercio. In termini di IDE pro-capite, il Montenegro si piazza al terzo posto tra altre economie in transizione dopo Estonia e Repubblica Ceca. Infatti per la metà del 2007 gli IDE hanno raggiunto i 493,8 milioni di €, il 165% in più rispetto allo stesso periodo del 2006. Circa il 52% del totale sono stati diretti agli immobili, mentre verso l’industria e le banche sono affluiti fondi per il 37%. Il maggiore settore su cui sono pervenuti investimenti greenfield è stato quello delle telecomunicazioni, ma un crescente interesse è stato mostrato anche verso l’energia, i porti ed il turismo balneare. Prospettive future Le previsioni per i mercati di destinazione delle merci montenegrine nel periodo di riferimento sembrano incoraggianti. La Serbia, il più grande mercato di riferimento, continuerà a crescere al ritmo del 6% all’anno nel biennio nel 2008/09, mentre la crescita dell’euro zona sarà poco al di sopra del 2%. Nonostante la turbolenza finanziaria degli ultimi mesi, l’economia mondiale è prevista in crescita ad una media del 4,7% nel biennio 2008-2009 secondo la parità del potere di acquisto. I prezzi mondiali dell’alluminio, che genera circa la metà delle entrate dell’export, continuerà a salire nel 2007 e , sebbene in discesa nel 200809 di un 10% circa, rimarrà forte attraverso il periodo di previsione. I prezzi internazionali del petrolio rimarranno alti almeno fino a quando non saranno scoperti nuovi giacimenti e la domanda non sarà così robusta. Con un prezzo del Brent pari a circa 70US$/ barile per il 2007, ci si attende che i prezzi petroliferi siano attorno o al di sopra di tale livello nel biennio 2008-09. L’alto prezzo energetico rappresenta un rischio per la bilancia esterna del Montenegro e può innalzare la pressione inflazionistica. L'indebolimento del dollaro Usa contro l’euro nel biennio 2007/08 ridurrà i costi sul servizio del debito esterno fino a quando è denominato in moneta americana. La crescita per il 2006 è stata pari al 6,5%, in linea con le stime ufficiali e l’economia ha continuato a crescere anche nel corso del 2007, con una previsione di un tasso pari al 6% a fine anno e per il biennio 2008/09. I settori dei servizi, in particolare il turismo, sarà trainante per il periodo di previsione grazie ai recenti investimenti. L’industria crescerà ad un più modesto ritmo con i comparti del metallo e chimico come punti chiave. Tutta l’espansione economica sarà sostenuta da ulteriori riforme strutturali e da una forte domanda domestica. Quest’ultima riflette il rapido incremento nei prestiti bancari, aiutati dal recente ingresso delle banche straniere. Tuttavia ci sono rischi per tale disponibilità al credito al consumo in seguito alle misure restrittive che le autorità montenegrine hanno preso per ridurre il deficit delle partite correnti. L’inflazione media del 2006 è stata pari al 2,1% (misurato con i prezzi alla vendita). La pressione inflazionistica è stata più pacata nell’ultima parte dell’anno, con ciò riflettendo il repentino abbassamento dei prezzi petroliferi e la decisione di posporre l’incremento dei prezzi elettrici dal 2007. Dall’inizio del 2007 la Banca Centrale sta usando l’indice dei prezzi al consumo (CPI). Certamente la pressione dell’inflazione si è fatta sentire maggiormente nel corso del 2007 a causa degli alti prezzi energetici, degli incrementi del minimo salariale e della rapida crescita del credito bancario. Tuttavia l’utilizzo dell’euro come moneta limiterà l’inflazione importata e si prevede un tasso del 3,5% nell’intero anno. Vi è stato anche un innalzamento dei prodotti alimentari che sono cresciuti del 12,5% in agosto ed ancora in maggiore aumento a settembre. Per il 2008/09 l’inflazione dovrebbe scendere in quanto i prezzi alimentari ed energetici dovrebbero scendere. Il deficit delle partite correnti è salito rapidamente nel corso del 2006 al 31% del Pil, su dal 9% del 2005. Questo incremento è stato causato in primo luogo dal largo deficit commerciale, il quale è stato possibile soprattutto dai prestiti delle banche che hanno fatto avere un vero e proprio boom delle importazioni. Il Montenegro continuerà ad avere questi larghi deficit commerciali nonostante le maggiori esportazioni dell’alluminio a seguito della vendita dell’impianto principale di produzione nel 2005. Nel 2007 il deficit dovrebbe essersi attestato al di sopra del 32% del Pil. La forte crescita della domanda al consumo, gli alti prezzi internazionali del petrolio ed il bisogno per ulteriori ammodernamenti dello stock di capitale manterrà i costi all’import alti. Le crescenti entrate del turismo ed i continui surplus nella bilancia dei trasferimenti e del reddito , compenserà solo in parte questo deficit. Il deficit delle partite correnti rimarrà, pertanto, molto elevato come percentuale del Pil per il periodo di previsione ponendo dubbi crescenti per la sua sostenibilità. Esso sarà solo in parte finanziato dagli IDE e ciò porrà dei rischi sulla crescita del debito esterno nel breve periodo se le autorità non prenderanno provvedimenti. PIL (var. %) Inflazione (%) Bilancia commerciale (milioni di US$) Esportazioni 2008 4,7 2,7 2009 5,0 2,5 3.507 3.975 Importazioni -5.139 -5.905 Saldo -1.632 -1.930 Fonte: EIU, Economist Intelligence Unit: Country ottobre 2007 Settori produttivi L’economia del Montenegro si presenta meno industrializzata rispetto alla vicina Serbia, Tuttavia sono presenti comparti manifatturieri competitivi che si concentrano in pochi prodotti, tra questi spicca la produzione dell’acciaio, un prodotto chiave anche per le esportazioni. Molto più specializzato il settore dei servizi, in cui soprattutto il turismo presenta notevoli potenzialità di sviluppo. Materie prime Agricoltura Il 35% del territorio della Repubblica del Montenegro è arabile, una percentuale ancora sottostimata che dimostra come esistano ottime potenzialità di sviluppo anche nel settore agricolo infatti: solo 1/10 delle terre sono coltivate, (delle quali 2/5 destinate alla coltura del grano); e la silvicoltura si dimostra un’attività rilevante. Tra le coltivazioni più importanti vi sono:frutti di bosco, legno, frumento, mais, tabacco, patate, prugne, olive, arance, uva. Circa il 54% del territorio (pari a 720.000 ha) è ricoperto da superfici boschive. L’agricoltura è comunque uno dei settori meno sviluppato all’interno dell’economia montenegrina. Nel 2004 la produzione agricola è cresciuta (Banca Centrale) rispetto all’anno precedente e sempre nello stesso anno impiegava solo il 2% della forza lavoro. Industria Negli ultimi cinquant’anni, l’industria è stata il volano dello sviluppo economico montenegrino. In tale periodo, la crescita dell’industria dell’energia, della metallurgia (lavorazione dell’acciaio e dell’alluminio) e delle infrastrutture dei trasporti, crearono le basi dei miglioramenti futuri. Le attrezzature industriali erano tarate sulle necessità della grande Jugoslavia, in tal modo il 90% della produzione locale era smerciata fuori dal territorio montenegrino. La condizione attuale dell’industria montenegrina fornisce un potenziale di produzione/trattamento pari a: • 1.000.000 tonnellate di bauxite; • 400.000 tonnellate di acciaio grezzo; • 280.000 tonnellate di allume; • 100.000 tonnellate di alluminio; • 75.000 tonnellate di sale marino; • 2.700.000 tonnellate di carbone. Le centrali elettriche (idroelettriche e termoelettriche) producono circa 3 miliardi KW/h all’anno. La struttura economica può contare su una certa varietà di industrie che sono interessanti, tra queste spiccano la lavorazione del metallo, il tessile, la lavorazione della pelle e delle scarpe, la lavorazione del legno e una consistente capacità nelle costruzioni edilizie. Bisogna annoverare anche un certo sviluppo dell’industria della lavorazione alimentare. Un altro comparto degno di nota è certamente quello marittimo e dei trasporti, infatti il porto di Bar, all’entrata dell’adriatico, è equipaggiato per circa 5 milioni di tonnellate di merci annuali , senza contare la presenza di una zona franca nell’hinterland che offre l’opportunità di sviluppo per il settore manifatturiero e per i servizi. Nel 2005 la produzione industriale, come già precedentemente annoverato, ha fatto segnare una caduta della produzione pari al 1,9%, ma nel corso del 2006 ha mostrato segni di maggiore vitalità . Nel corso dei primi otto mesi del 2007 la crescita complessiva si è contratta del 4,4% su base annua. Questo nonostante una buona crescita del manifatturiero (+8,7%). In agosto vi è stata un’inversione di tendenza con una crescita del 4,8%. I comparti che hanno trascinato negativamente i dati alla produzione sono soprattutto quello minerario e dei pubblici servizi (-5,6% e -40% rispettivamente). Il 7,6% di crescita annuale registrata per il manifatturiero nei primi sei mesi del 2007, sono largamente attribuibili ai metalli ed ai loro prodotti (+7,5%) ed all’industria alimentare (+6,5%). Questi due settori insieme contano per il 51,6% della produzione totale. I beni fatti in pelle hanno registrato un forte aumento anche se da una base molto piccola, così come le attrezzature elettriche ed i comparti chimici (+65% e 54,5% rispettivamente). Inoltre, anche se modesti in termini assoluti, ci sono segnali di recupero nel manifatturiero a media tecnologia. Il comparto per intero ha fatto registrare un aumento di produzione per agosto pari al 18,1%, un dato che parte dai dati base in seguito allo sciopero del produttore di alluminio KAP. In tal modo il Montenegro sta avendo dei recuperi nel manifatturiero a basso livello tecnologico grazie al vantaggio comparato . Nonostante ciò è presto parlare di un sostenuto recupero. Servizi Infrastrutture La rete delle infrastrutture del Montenegro ha risentito delle tensioni cha hanno caratterizzato negli ultimi anni il territorio dei Balcani. Fatta eccezione per il trasporto stradale, la maggiori conseguenze negative si sono avute per i trasporti marittimi, ridotti del 50% nel Porto di Bar, e ferroviari (-20%). Il settore dei trasporti necessita, quindi, di un’importante opera di modernizzazione che oltre a riguardare la realizzazione di opere infrastrutturali, riguarda anche, una riforma volta a favorire la partecipazione privata nei progetti di realizzazione delle grandi opere. La rete stradale in Montenegro conta un’estensione di 1.800 km di strade di montagna ad unica carreggiata e 7.000 km di strade locali, metà delle quali pavimentate. Benché sufficiente sul piano della copertura geografica, la rete stradale necessita di numerose opere di manutenzione ed adeguamento. Attualmente il governo montenegrino stanno scegliendo un consulente per condurre uno studio sulla costruzione delle due principali arterie autostradali. Queste sono il tratto di 170 km che parte da Bar sulla costa adriatica fino a Bollare sul confine serbo (costo di 1,7 miliardi di €) ed i 110 km di autostrada adriatica-ionica che passa da nord a sud (costo stimato di 660 milioni di €). Il governo ha ricevuto quattro offerte alla data ultima del 25 giugno e si è pianificato di porre una gara di appalto internazionale per la costruzione entro metà 2008 (per l’inizio dei lavori entro il 2009). La rete ferroviaria montenegrina ha come principale collegamento i porti di Podgorica e Bar e Belgrado in Serbia. Su questo collegamento si sviluppano numerose arterie trasversali verso le città di Niksic e Shkoder in Albania.Il tratto ferroviario tra Podgorica e Niksic è destinato al solo trasporto merci. Per quanto concerne il trasporto aereo, il punto di riferimento principale è l’aereoporto di Podgorica. Minore è, invece, l’aereoporto di Tivat, collocato lungo la costa a 80 km da podgorica. L’aereoporto provvede anche ai collegamenti con Belgrado. Le princialii compagnie aeree che operano a Tivat sono la Jat e la Montenegro airlines. Alla fine del 2006 potrebbe entrare nel mercato la compagnia low-cost Ryanair, un passo importante per incentivare i viaggi turistici in Montenegro. Infine il trasporto marittimo si sviluppa soprattutto nel porto di Bar sulla costa adriatica. Il porto che presenta una struttura abbastanza sviluppata anche se non ancora del tutto sfruttata, riesce a gestire un traffico intorno ai 5 milioni di tonnellate all’anno. Il porto presenta strutture idonee per il traffico merci e provvede a regolari contatti giornalieri con i porti di Bari, Ancona e Triaste. Il porto di Bar gode di buoni collegamenti con l’interno sia attraverso una rete stradale che ferroviaria. Oltre al porto di Bar, sono presenti altri due porti minori: il porto di Zelenika ed il porto Kotor; nella baia di Kotor, a Bijela, vi è anche un cantiere di costruzioni navali. Turismo Il Montenegro punta molto sullo sviluppo del turismo. La costa montenegrina è lunga 300 km e presenta siti di vario interesse. Nel 2005 il Montenegro ha avuto un incremento di visitatori pari al 16,6% rispetto all’anno precedente, con un incremento di visitatori stranieri del 44,6%. Naturalmente i siti più visitati si sono localizzati intorno alle coste. Il più alto numero di visitatori proviene dalla Bosnia Erzegovina (5,71% del totale) mentre gli italiani rappresentano l’1,39% (dati forniti da Monstat). Nel corso del 2006 gli arrivi totali sono stati pari a 953.928 con un ulteriore incremento pari al 16,3%, segno di un settore in buona crescita e che sta capitalizzando gli investimenti ricevuti recentemente. Gli ultimi dati della Monstat rilevano un incremento di arrivi pari al 19% tra gennaio ed agosto, con un totale di arrivi pari a 934.000. Nel mese di agosto l’incremento è stato del 12%, mentre tra gennaio e giugno era stato del 36%. Il numero di stranieri in entrata continua a crescere rapidamente ed al contrario i turisti domestici sono in contrazione (sono scesi del 80% in agosto mentre i turisti stranieri sono triplicati). Questi dati riflettono il fatto che i serbi non sono più considerati turisti nazionali ma stranieri. Un investimento interessante è stato proposto da un consorzio di banche e ditte straniere che include anche la Deutsche Bank e Shafira (Israele). La proposta è stata fatta presso l’amministrazione locale della città adriatica di Igalo per la costruzione di 35 hotels (anche Sheraton ed Hilton) e l’allargamento della spiaggia, il tutto per circa 1 miliardo di €. Scambi con l`estero Secondo i dati riferiti al 2004 (ultimi dati disponibili, Monstat) le relazioni commerciali sono molto intense con l’UE, infatti I Paesi dell’Unione Europea costituiscono normalmente i principali interlocutori del Montenegro sul piano commerciale, in particolare l’Italia, sia dal lato delle esportazioni sia dal lato delle importazioni, e poi la Grecia, da sottolineare anche l’importanza della Svizzera come destinazione dell’export . Tra i Paesi extra-europei i più importanti partner commerciali sono la Bosnia Erzegovina, principale destinazione dell’export nell’area, e la Croazia. Tra i principali beni esportati nel 2004 (fonte Banca Centrale, ultimo anno disponibile) troviamo i prodotti del ferro, i macchinari e le attrezzature di trasporto, ferro e acciaio. Per quanto concerne le importazioni troviamo al primo posto i veicoli, seguiti da oli e derivati, ed infine Macchine elettriche e attrezzature. Nel 2003 il deficit commerciale è stato pari a 430.430 milioni di US$, in discesa di quasi 60.000 milioni di dollari rispetto al 2002. Nel 2005 il Montenegro ha registrato un deficit delle partite correnti pari a 147.7 milioni di euro (8% del Pil) questo a causa di un consistente deficit della bilancia commerciale. Tuttavia il flusso degli investimenti diretti, grazie al processo di privatizzazione, ha coperto questo buco con un flusso pari a 383 milioni di €. Nel corso del 2006 il deficit delle partite correnti è aumentato notevolmente passando a 568 milioni di € (31% del Pil) a causa del largo deficit commerciale. Questo è fonte di notevoli preoccupazioni per la bilancia esterna ed infatti nella prima metà del 2007 le partite correnti hanno fatto registrare un deficit pari a 463,7 milioni di €, il 42,8% in più rispetto al corrispondente periodo del 2006. Il fattore principale è da ascrivere alla bilancia commerciale che per l’intero 2007 dovrebbe aver raggiunto il 63% del Pil (con un aumento del 50% sul 2006). Tale trend è insostenibile e le autorità saranno costrette a prendere provvedimenti attraverso misure correttive quali misure fiscali restrittive e di rallentamento della concessione al credito bancario. Ad alleviare la situazione vi è l’afflusso degli IDE che, sempre nel trimestre medesimo periodo di riferimento, hanno totalizzato 290 milioni di €, un incremento pari al 82% (+157% per gli afflussi finanziari che sono stati pari a 244,6 milioni di €). L’incremento delle riserve della Banca Centrale di 114 milioni di € conferma che la bilancia dei pagamenti complessiva del paese è salda, anche se è in parte dipendente dalla volatilità degli investimenti finanziari. Pertanto la sostenibilità della posizione esterna dipenderà molto dalla capacità del governo di attrarre gli investimenti. I principali paesi di destinazione delle merci montenegrine sono la Serbia che occupa la prima posizione sia dal lato dell’export che dell’import, mentre gli altri appartengono all’UE e sono l’Italia (28,8% dell’export e 9,9% dell’import), la Grecia, l’Ungheria e la Germania. Le categorie maggiormente esportate sono soprattutto i prodotti manifatturieri, le attrezzature ed i macchinari da trasporto, alimenti ed animali vivi, materie prime (escluso il petrolio), mentre dal lato dell’import sono le stesse con in più i carburanti ed i lubrificanti. Il regime commerciale montenegrino, già relativamente aperto, sarà implementato con la firma dei SAA, con l’espansione del CEFTA e con i sforzi del paese di unirsi al WTO. Esportazioni (milioni di €) Importazioni(milioni di €) Saldo 2006 2003 2004 2005 646 306 562 574 -712 -1,080 -1,214 -1,783 - 1137 -406 -518 -640 Fonte: EIU, Economist Intelligence Unit: Country Report ottobre 2007 Principali prodotti importati/esportati in %(2005) Principali esportazioni % Principali importazioni % 56,0 prodotti manifatturieri 22,3 Macchinari e veicoli macchinari e attrezzature di 11.7 trasporto Prodotti manifatturieri vari 17,1 alimenti e animali vivi 8,3 Alimenti e animali vivi 15,6 Fonte: EIU, Economist Intelligence Unit: Country Report ottobre 2007 Origine e provenienza delle Principali destinazioni export. Serbia Italia Ungheria Grecia importazioni/esportazioni (2006) % Principali origini import. % 34,1 28,8 8,9 8,4 Serbia Germania Italia Grecia 28,5 11,1 9,9 4,3 Fonte: EIU, Economist Intelligence Unit: Country Report ottobre 2007 Interscambio L’interscambio tra l’Italia ed il Montenegro può usufruire di dati che si riferiscono solo al biennio 2005/06 ed ai prodotti esportati dal nostro paese, questo per il recente ottenimento dell’indipendenza dello stato balcanico. Nel 2006 il valore delle esportazioni è stato inferiore a quelle delle importazioni (67.308.419 milioni di € contro 76.834.307), mentre nel 2005 era esattamente il contrario. I dati mostrano un interscambio in notevole crescita sia dal lato dell’export che dell’import, con tassi che hanno raggiunto nel 2006 (sul 2005) rispettivamente +554,83% e 1.157,63%. Le importazioni italiane riguardano essenzialmente l’alluminio e i semilavorati che rappresentano quasi la totalità degli acquisti con un valore pari a 149,5 milioni di € (pari a oltre l’83% del totale e in aumento del 334% sul 2005). Le altre importazioni di riguardo sono ghiaia e sabbia, prodotti siderurgici, altri articoli metallici, rame e semilavorati, tubi e simili, legno, biancheria intima. Le esportazioni dell’Italia riguardano principalmente apparecchi trasmittenti radiotelevisivi (14,5%), carburanti per motori e combustibili (17,8%), autoveicoli (4,6%), accessori per abbigliamento (3,1%) e calzature (3,3%), zuccheri ed estratti (4,18%), cemento (2,5%) ed a seguire indumenti esterni, profumi e cosmetici, piastrelle, elettrodomestici, parti e accessori di autoveicoli, stoviglie, pentolame ed accessori vari, prodotti chimici di base. Interscambio Italia - Montenegro Esportazioni Importazioni Saldo variazioni in % 72,44% 264,07% -210,43% 2006 2005 valore in € valore in € 141.924.889 82.304.731 178.629.759 49.065.154 -36.704.870 33.239.577 Fonte dati Istat Gen.-Dic. 2006 (agg. Luglio 2007) Interscambio Italia - Montenegro Trend 2006 - 2005 - 2004 Esportazioni Importazioni Saldo 2006 valore in € 141.924.889 178.629.759 -36.704.870 2005 valore in € 82.304.731 49.065.154 33.239.577 2004 valore in € 0 0 0 Fonte dati Istat Gen.-Dic. 2006 (agg. Luglio 2007) Principali prodotti importati in Italia DJ27420-Alluminio e semilavorati CB14210-Ghiaia e sabbia DJ27100-Prodotti della siderurgia DJ28753-Altri articoli metallici e minuteria metallica DJ27440-Rame e semilavorati DJ27222-Tubi avvicinati, aggraffati, saldati e simili DD20100-Legno tagliato, piallato e trattato DB18230-Biancheria intima, corsetteria DJ27320-Nastri di ferro e di acciaio laminati a freddo DA15330-Preparati e conserve di ortaggi n.c.a. DD20511-Altri prodotti in legno (esclusi i mobili) CB14111-Pietre ornamentali DA15110-Carne, non di volatili e prodotti della macellazione DC19302-Parti ed accessori per calzature non in gomma DD20200-Fogli da impiallacciatura, compensato, pannelli stratificati, pannelli di truciolato ed altri pannelli di legno Principali prodotti esportati dall'Italia DF23201-Carburanti per motori, combustibili minerali e gassosi (escluso gas naturale) DL32201-Apparecchi trasmittenti radiotelevisivi; telecamere e apparecchi elettroacustici, parti e pezzi staccati DM34100-Autoveicoli DB18241-Accessori per l'abbigliamento DC19303-Calzature, suole e tacchi in gomma e plastica DA15830-Zuccheri ed estratti degli zuccheri DI26510-Cemento DB18230-Biancheria intima, corsetteria DG24520-Profumi e cosmetici DB18221-Indumenti esterni DI26300-Piastrelle in ceramica per pavimenti e rivestimenti DK29710-Elettrodomestici DM34300-Parti e accessori per autoveicoli e motori 2006 valore in € 149.586.820 5.265.569 5.757.050 2.421.107 2005 valore in € 34.491.736 4.140.835 1.710.365 1.255.416 2004 valore in € 0 0 0 0 2.841.818 2.557.656 750.037 307.795 0 0 1.855.542 1.755.770 974.904 1.005.098 624.741 511.905 0 0 0 824.611 516.906 0 805.751 498.041 0 994.425 627.715 296.522 379.471 0 0 487.061 481.464 0 239.694 444.663 0 2006 valore in € 25.364.006 2005 valore in € 13.111.407 2004 valore in € 0 20.495.477 16.147.696 0 6.562.274 4.367.519 4.680.295 4.120.666 2.501.247 2.157.579 0 0 0 5.936.852 4.484 0 3.591.434 3.741.132 3.196.398 3.044.069 3.126.271 1.901.468 1.482.753 1.984.486 1.951.280 1.266.033 0 0 0 0 0 1.174.671 1.960.373 2.214.755 1.096.070 0 0 DJ28751-Stoviglie, pentolame, vasellame, attrezzi da cucina e accessori casalinghi, articoli metallici per arredamento di stanze da bagno DG24130-Altri prodotti chimici di base inorganici 1.751.351 823.585 0 218.725 2.240.215 0 Fonte dati Istat Gen.-Dic. 2006 (agg. Luglio 2007) Privatizzazioni Fino a diversi anni fa, il Montenegro era il paese la cui economia era totalmente basato sul capitale di stato. Il processo di privatizzazione, una volta provato che l’economia di stato era inefficiente, ha iniziato ad affermarsi e , nonostante le difficoltà iniziali, ha preso piede anche in Montenegro. Un volta adottata la necessaria legislazione, è stato fondato il Consiglio per la Privatizzazione come rappresentante principale del Governo per gestire l’intero processo in tre modi: -La vendita delle quote ad investitori strategici, attraverso la cessione di azioni di una trentina di aziende montenegrine con procedure di appalto; -offerta di massa di voucher (MVP) come modello di privatizzazione che, accanto ad accelerare il processo di liberalizzazione dell’economia, stimolasse lo sviluppo del mercato dei capitali e delle istituzioni finanziarie. L’atto di privatizzazione dell’economia (e sue modifiche e supplementi) dà a tutti i cittadini l’opportunità di intestarsi i vouchers. Dopo tutto questo processo la privatizzazione è al momento con circa il 65% delle compagnie statali vendute ed il 25% delle banche ancora in mano statali. A metà del 2004 altri passi sono stati fatti nella vendita di importanti industrie e servizi pubblici, ed il 2 giugno il governo e Midland Resources Holding (MRH) hanno firmato un accordo per la vendita del 58% acciaierie Niksic. A marzo 2005 lo stato ha ceduto anche il 51% del monopolista Telekom Montenegro alla Matav (Ungheria). Successivamente Matav, a sua volta controllata da Deutsche Telekom, ha aumentato la sua quota al 76% ed intende eventualmente arrivare al 100%. Ad aprile 2005 è seguito un altro accordo per l’azienda produttrice di acciaio KAP che verrà ceduta alla russa Rusal. Intanto si sono avviate altre gare di appalto , a fine giugno 2005, per la cessione del 64,3% della terza banca montenegrina la Podgoricka Banka. Il vincitore eventuale avrà l’opzione di acquistare un altro 10% detenuto dal IFC (international finance corporation). Infine si sta prevedendo anche la privatizzazione dell’impianto di produzione energetica e la miniera di carbone a Pljeva, oltre alla vendita di diversi hotel per rendere più attrattivo il turismo. A proposito dell’impianto di Pljeva, la vendita (dell’impianto di produzione di energia e del 31% della miniera) è stata rinviata in seguito a divisioni interne al governo. La gara d’appalto era stata vinta da un’impresa , la EN Plus, appartenente ad un magnate russo che aveva offerto 45 milioni di € per l’impianto e 5 milioni di € per la miniera, promettendo inoltre di investire in entrambi 195,4 milioni di € e 78,7 milioni di € rispettivamente. Oltre a divisioni politiche, la vendita è stata avversata anche dalla direzione della compagnia statale dell’energia (Elektroprivreda Crne Gore –EPCG-). L’alternativa proposta alla En Plus è stata quella di formare una joint venture con il governo per generare fondi per la ristrutturazione del complesso. Confusione ha regnato attorno alle dimissioni dell’amministratore della compagnia per disaccordi con il governo, il quale vuole privatizzare mentre il consiglio di amministrazione della EPCG vorrebbe che lo stato detenesse sempre un pacchetto di maggioranza. Il più grande piano di privatizzazione appena dopo l’indipendenza è stato approvato per la vendita del cantiere navale militare ad un miliardario canadese. Quest’ultimo deve pagare 3,2 milioni di € per l’acquisto, 10,7 milioni per ripulire l’ambiente ed altri 15 milioni di € per un programma sociale per gli attuali lavoratori del cantiere. Dalla fine del 2008 gli investimenti totali dovrebbero essere di 600 milioni di € per la creazione di un resort di lusso, il quale avrà importanti ricadute in termini occupazionali. Nel settembre 2006 anche l’ungherese TriGranit ha annunciato di avere un progetto di sviluppo per il Montenegro. Questo prevede la costruzione di una zona residenziale e commerciale nella capitale Podgorica. Il progetto, chiamato City Centre, sarà sviluppato sulle precedenti baracche militari ed includerà un hotel di lusso ed un centro congressi. Il costo del progetto è previsto in 150 milioni di € ma TriGranit prevede di investire ulteriori 2 miliardi di € per lo sviluppo di altri progetti nel paese. A giugno 2007 le autorità montenegrine hanno annunciato la vincita del bando da parte della Petrol (Slovenia) per formare una joint venture internazionale con la compagnia nazionale Bonus. Gli altri concorrenti erano la INA (Croazia), NIS (Serbia), MOL (Ungheria) e LUKOIL (Russia). La Petrol investirà circa 155 milioni di € per i prossimi 5 anni con la costruzione di 15 nuove stazioni petrolifere, terminali di gas e petrolio al porto di Bar e una nuova rete di distribuzione a Podgorica. Un’altra vendita è stata tentata, ma senza successo, per la miniera di lignite a Berane. A giugno 2007 la Global Steel (UK) aveva firmato il contratto per la definitiva cessione della miniera per un totale di 2 milioni di €, con l’intento di investire altri 500 milioni (soprattutto con l’obiettivo di costruire un impianto di 125 MW vicino un villaggio di Budimlje). Tuttavia la Global Steel ha chiesto di prolungare la data per il pagamento del prezzo di vendita e la fornitura di una garanzia bancaria per l’investimento da effettuare. A fine giugno l’ufficiale fallimentare della miniera ha annunciato di aver cancellato la vendita alla Global Steel col pretesto che non aveva ancora pagato i 2 milioni di € alla data di scadenza. La gara era stata vinta davanti alla Balkan Energy, un a compagnia greca ed ora non è chiaro quali saranno le mosse del governo. Il governo ha adottato un piano strategico per la privatizzazione dalla fine del 2008 della compagnia statale ferroviaria (Montenegrin Railways), di cui detiene il 68,9% del capitale. Secondo il piano lo stato manterrà il 100% sulla rete e le stazioni. Il tutto sarà finanziato da una ricapitalizzazione. In ottobre 2007, il governo ha lanciato un bando per la vendita della Jadran Shipyard in Bijela con le offerte da far pervenire entro il 21 dicembre. I bandi precedenti non avevano avuto successo perché non era stata ricevuta nessuna offerta formale. Il governo non ha stabilito un prezzo minimo, ma almeno che il proponente debba avere 5 anni di esperienza nel settore ed un giro d’affari di 300 milioni di €. Investimenti esteri L’implementazione del programma di Ristrutturazione societaria e sviluppo istituzionale è continuata nel 2005 e a questo scopo sono stati stanziati dei fondi. Durante gli ultimi anni, il Montenegro ha avviato cambiamenti radicali in molti settori dell’economia e della legislazione: nuove discipline in materia di investimenti esteri, mercato del lavoro e presenza di competitors sul mercato. Il Montenegro è un’economia in crescita e su quale il governo cerca di mettere in atto le condizioni per cui il paese possa risultare ancora più attraente agli occhi degli investitori esteri. Diverse sono le ragioni per investire in Montenegro -Economia e stabilità politica: la Repubblica del Montenegro non è colpita da guerre da oltre un decennio a seguito del crollo della precedente leadership. I trend di crescita economica sono altresì incoraggianti; -Clima di investimento riformato e legalmente sicuro: negli ultimi anni sono stati implementate le riforme in materia commerciale, legale e fiscale al fine di migliorare il clima di investimento, velocizzare le procedure e aumentare la flessibilità. -Numerose opportunità di mercato: in quanto paese in transizione, le opportunità per fare business sono numerose soprattutto nei settori delle infrastrutture e dei servizi. -Transazioni nella valuta europea comune (€), con conseguente riduzione dei rischi inflazionistici della moneta locale. -Sistema fiscale favorevole (Imposta societaria del 9%, tasso dell’IVA flat fisso al 17%), imposta progressiva sul reddito personale (15%, 19% e 21%). Quadro normativo Gli investimenti esteri in Montenegro sono regolati dalla Legge sugli Investimenti Esteri (RM No. 52/00). La costituzione di una società nella Repubblica di Montenegro viene, invece, regolata dalla Legge sulle Società (Gazzetta Ufficiale della Repubblica di Montenegro No. 6/2002). Viene considerato investitore estero: -una persona giuridica che ha la propria sede centrale all’estero; -una persona fisica o un cittadino del Montenegro con residenza permanente o temporanea per un periodo superiore ad un anno all’estero; -una società costituita da un cittadino straniero o da una società straniera in cui la partecipazione straniera eccede il 25%. -Un investitore straniero può costituire una società o investire in una società già esistente in Montenegro e può operare in maniera autonoma oppure con un altro investitore straniero. -Un investitore straniero è soggetto alle medesime condizioni previste per gli operatori locali, fatta eccezione per le attività relative alla produzione e al commercio di armi e di equipaggiamento militare. -Un investitore straniero non può operare in aree proibite definite per legge, ad esempio nelle zone di confine o nei parchi nazionali. -Un investitore straniero vede garantito il proprio diritto di proprietà, in quanto non soggetto ad espropri, fatta eccezione per casi di pubblica sicurezza. In tali circostanze all’investitore straniero viene accordato un risarcimento pari al valore di mercato del bene espropriato al quale va ad aggiungersi l’equivalente degli interessi a tasso LIBOR calcolati sulla base del periodo che intercorre tra il momento dell’esproprio ed il momento della compensazione. -Un investitore straniero può trasferire e reinvestire liberamente i propri profitti purché in regola con l’autorità fiscale montenegrina e con tutti gli obblighi derivanti dall’investimento. Nel caso in cui il Governo della Repubblica del Montenegro si costituisca parte all’interno di un investimento, questo non godrà di diritti maggiori rispetto a quelli previsti per qualsiasi altra parte contraente. Nel caso in cui un investitore straniero subisca delle perdite a causa di guerre o possibili situazioni di emergenza, avrà diritto agli stessi risarcimenti previsti per gli investitori locali. Incentivi Esenzioni e agevolazioni fiscali: -Una società di nuova costituzione è esonerata dalla tassa sugli utili societari per i primi tre anni di attività (per gli investimenti in attività commerciali, dei servizi finanziari e alle imprese e i servizi assicurativi saranno esenti solo il primo anno di attività); -Una società di nuova costituzione il cui investimento supera il 50% della partecipazione estera o è costituita solo con capitale straniero, sarà esentata dall’imposta sugli utili per i primi 5 anni di attività (l’investimento estero in questo caso deve essere superiore a 100.000 DM); -Una società di nuova costituzione che si instaura in una zona franca sarà esente dall’imposta sugli utili per i primi 10 anni di attività; -Una società di nuova costituzione in una delle province in ritardo di sviluppo sarà esente per i primi 5 anni di attività. Il diritto all’esenzione non è concesso alle imprese il cui fondatore o soci hanno svolto la stessa attività o attività simili e che hanno smesso l’attività nei tre anni precedenti l’anno di costituzione delle nuova società. Un’organizzazione no-profit può godere dell’esenzione dalle imposte sugli utili societari alle seguenti condizioni: -che vi sia un surplus di entrate sulle spese nell’anno che precede quello in cui è stato approvato il diritto di esenzione; -che la società no-profit distribuisca il surplus degli utili ai propri soci, membri fondatori, direttori, impiegati e/o persone associate; -che le retribuzioni del personale di un ente no-profit non superino l’ammontare medio stabilito per statuto; -che l’organizzazione no-profit non ceda la proprietà a favore dei soci, membri fondatori, direttori, impiegati e / o persone associate. Sono previste riduzioni sulle imposte per: -le società che hanno svolto attività e prodotto utili in una delle province in ritardo di sviluppo per due anni consecutivi; -le società che operano investimenti in beni, acquisto di azioni o quote di un ente già costituito o bonds di lungo termine sul valore totale dell’investimento ma non superiore al 70% della base imponibile (per beni si intendono anche: autovetture, arredamento (escluso l’arredo per hotel, motel, ristoranti, arredo casa, tappeti, quadri e altre opere d’arte o oggetti decorativi per arredo); -le società che assumono personale a tempo indeterminato (otterranno la riduzione della base imponibile pari al 50% delle somme retribuite al dipendente); -le società che svolgono formazione professionale e riabilitazione professionale o assumono disabili (esenzione dalle imposte sugli utili societari in proporzione al numero di persone disagiate assunte rispetto al numero totale degli impiegati). Zone franche La Legge sulle zone franche è stata approvata il giugno 2004 (n° 42/04). Secondo questa legge le Zone franche e depositi franchi fanno parte del territorio dello Stato ed usufruiscono la extraterritorialità doganale. Nel senso doganale queste zone rappresentano l’estero per il mercato nazionale, ma in ogni altro senso fanno parte del territorio dello Stato al quale appartengono. In queste zone, tutte le attività economiche che non sono proibite possono essere effettuate. Le agevolazioni per il magazzinaggio e le unità di produzione possono essere stabilite grazie ad un accordo con le relative autorità. Lo sdoganamento in una zona di libero scambio così come lo scambio di merci e servizi all'interno delle zone differenti è esente dalle tasse e dalle spese. Le merci introdotte nel territorio doganale del Montenegro da una zona di libero scambio sono, comunque, soggette allo sdoganamento. In questo modo viene aumentata la loro concorrenza sui mercati terzi. Questa legge è stata emanata con lo scopo di rafforzare l’economia del Montenegro, tramite la realizzazione di migliori condizioni per gli investimenti esteri, per attirare il capitale estero, tecnologia, per adottare delle conoscenze professionali ed esperienze e abilità di manager dall’estero; per aumentare la crescita ed il rialzo del livello d’occupazione e scambio commerciale; per rafforzare la posizione del Montenegro nel mercato e nell’economia mondiale. In Montenegro esistono due Zone Franche: Free Trade Zone "Bar", Branka Ćalovića 13, CS-85000 Bar, telefono: +381 85 11844, fax. +381 85 11125; Free Trade Zone "Kotor", TREKOM Doo, Stari grad Palata Bizanti 328, CS-82000 Kotor, telefono: +381 82 16100, fax: +381 82 16020. Normativa societaria Quadro normativo Gli investimenti esteri in Montenegro sono regolati dalla Legge sugli Investimenti Esteri (RM No. 52/00). La costituzione di una società nella Repubblica di Montenegro viene, invece, regolata dalla Legge sulle Società (Gazzetta Ufficiale della Repubblica di Montenegro No. 6/2002). Un investitore straniero può costituire una società o investire in una società già esistente in Montenegro e può operare in maniera autonoma oppure con un altro investitore straniero. Un investitore straniero è soggetto alle medesime condizioni previste per gli operatori locali, fatta eccezione per le attività relative alla produzione e al commercio di armi e di equipaggiamento militare. Un investitore straniero non può operare in aree proibite definite per legge, ad esempio nelle zone di confine o nei parchi nazionali. Un investitore straniero vede garantito il proprio diritto di proprietà, in quanto non soggetto ad espropri, fatta eccezione per casi di pubblica sicurezza. In tali circostanze all’investitore straniero viene accordato un risarcimento pari al valore di mercato del bene espropriato al quale va ad aggiungersi l’equivalente degli interessi a tasso LIBOR calcolati sulla base del periodo che intercorre tra il momento dell’esproprio ed il momento della compensazione. TIPOLOGIE SOCIETARIE Un investitore straniero può operare in Montenegro attraverso la costituzione di : -società off-shore (società a responsabilità limitata, società per azioni); -filiale; -ufficio di rappresentanza. Società off-shore Il riferimento normativo specifico per le società off-shore è contenuto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica di Montenegro No. 23/96, 62/02. Una persona giuridica straniera o una persona fisica può stabilire una società nella Repubblica di Montenegro per condurre attività di commercio internazionale, di export di prodotti e servizi locali, prestazione di servizi finanziari e non, servizi di gestione e consulenza, produzione nel settore IT, servizi per il commercio immobiliare, servizi per il commercio di film e di prodotti audio-visivi. Per operare in qualità di società off-shore un investitore estero può ricorrere alla costituzione delle seguenti forme societarie: -società e responsabilità limitata; -società per azioni. Tutte le società off-shore devono essere registrate presso un Registro Speciale tenuto dal Ministero delle Finanze. Per provvedere a tale registrazione si devono fornire documenti riguardo: -nome commerciale della società; -sede legale; -oggetto dell’attività; -forma societaria; -indicazione del rappresentante della società; -certificato che attesti il versamento del capitale iniziale; -certificato del pagamento della tassa annuale. Società per azioni Una società per azioni può essere costituita da due o più persone fisiche o giuridiche, locali o straniere; i singoli azionisti non sono responsabili verso gli obblighi della società. Tale tipo di società costituisce personalità giuridica. La costituzione di tale tipo di società avviene tramite redazione di un Atto Costitutivo, che dovrà contenere alcune informazioni, tra le quali: -nome della società; -indirizzo della sede legale; -oggetto e fine dell’attività; -indicazione del capitale sociale; -indicazioni riguardo eventuali mutamenti di capitale; -modalità di convocazione dell’Assemblea degli Azionisti; -indicazioni riguardo gli organi amministrativi, -termini di durata della società, se previsti. Altri documenti devono essere riportati al Registro Centrale della Corte Commerciale, tali documenti devono contenere: -numero delle azioni, -composizione del capitale sociale; -prezzo iniziale delle azioni e diritti maturati dal possesso delle stesse. Una società per azioni deve necessariamente avere una sede in Montenegro attraverso la quale condurre la propria attività. Nel caso in cui siano previste più sedi è necessario che una di queste venga indicata come sede legale e registrata in quanto tale. Il capitale minimo per la costituzione di una società per azioni è di € 25.000. Una società per azioni può essere riorganizzata attraverso: -suddivisione in due o più società; -acquisizione; -cambiamento di forma societaria (ad es. conversione in una s.r.l.). Riorganizzazioni in tali forme non sono previste per le società incorse in fallimento; in tal caso si dovrà fare riferimento alla Legge che regola le procedure fallimentari. Una società per azioni prevede la presenza di un’Assemblea degli Azionisti, di un Consiglio di Amministrazione che può essere affiancato da un Amministratore Delegato. E’, inoltre, obbligatoria la presenza di revisori autonomi. Società a responsabilità limitata Una società per azioni può essere costituita da una o più persone fisiche o giuridiche, locali o straniere. Una società così costituita può avere al massimo 30 soci. I soci possono partecipare alla costituzione della società tramite conferimenti in denaro o in natura e non sono responsabili verso gli obblighi della società. Il capitale minimo richiesto non può essere inferiore ad € 1. Eventuali implementazioni del capitale iniziale devono essere riportate in un documento che deve essere sottoposto al Registro Centrale della Corte Commerciale. L’Atto Costitutivo di una s.r.l. deve contenere informazioni riguardo: -nome della società; -indirizzo della sede legale; -oggetto e fine dell’attività; -indicazione del capitale sociale; -indicazioni riguardo gli organi amministrativi, -indicazione delle persone autorizzate a rappresentare la società; -eventuali specifiche riguardo le modalità di mutamento del capitale iniziale. Una società a responsabilità limitata non è obbligata ad avere un Consiglio di Amministrazione o un’Assemblea Generale dei Soci. Una società a responsabilità limitata può essere costituita anche da un solo socio fondatore che può essere sia una persona fisica che giuridica. In questo caso l’unico membro eserciterà i poteri previsti per l’Assemblea Generale. La responsabilità del singolo socio è comunque limitata. Una s.r.l. può essere convertita in una società per azioni, in questo caso è previsto un capitale minimo di € 25.000 che deve essere versato nella sua interezza. Filiale Una società straniera che decide di stabilire una filiale in Montenegro deve comunicare, al registro Centrale della Corte Commerciale, entro 30 giorni dalla costituzione della filiale, alcune informazioni, tra queste: -indirizzo della filiale; -attività della filiale; -specifiche sulla società madre; -copia autenticata dell’Atto Costitutivo della società madre; -specifiche sulla persona autorizzata a rappresentare la società nei rapporti verso terzi. Ufficio di Rappresentanza Un ufficio di rappresentanza deve essere registrato presso il Registro degli Uffici di rappresentanza degli individui stranieri in Montenegro. Un ufficio di rappresentanza può avere a sua volta una o più filiali. Un ufficio di rappresentanza non può operare nel campo delle armi e degli equipaggiamenti militari. Mercato del lavoro Secondo la legge montenegrina il contratto di lavoro può essere sia indeterminato che a tempo determinato. Per quest’ultimo si stabilisce sia l’attività specifica da svolgere che la durata, la quale non può essere inferiore a 6 mesi né più lunga di un anno se non in particolari circostanze. Il salario mensile non può essere inferiore a 55 € (da luglio 2007) e vi sono inoltre 3 tipologie di contratto collettivo: - generale, concluso tra le associazioni dei datori e le rappresentanze sindacali; - di settore, valido solo per certe industrie; - individuale, concluso tra i rappresentanti sindacali del datore ed il manager; Le ore settimanali massime di lavoro stabilite per legge sono 40. Per quanto riguarda il contributo previdenziale sono previsti i seguenti tassi: - pensione e disabilità 21,6% (9,6% dal datore e il 12% dal lavoratore) - assicurazione per la salute 7,5% - assicurazione di disoccupazione 0,5% La media del salario lordo tra gennaio e maggio 2005 è stato di 302.99 €, ma con la tassazione il netto scende al 65,42% del totale. Il salario reale sta crescendo rapidamente nel corso del 2007 con un tasso di crescita pari al 15,6% (rappresentando una crescita reale di ben oltre il 13%). Per quanto riguarda i settori di attività, nel 2004 (dati Monstat -ultimi disponibili) la manodopera è impiegata soprattutto nel manifatturiero (18,3%) e nei servizi (16,8%), mentre per quanto riguarda l’agricoltura i lavoratori costituiscono solo il 2% del totale. Dal punto di vista della disoccupazione, purtroppo il Montenegro presenta tassi molto elevati anche se in discesa, infatti il tasso di disoccupazione è passato dal 32.7 del 2000 al 22.6 del 2004. (secondo i dati Monstat). Questo è passato all’11,5% con un totale di senza lavoro pari a 35.131 a fine giugno 2007 ed al di sotto del 9% a fine settembre (con 27.000 disoccupati). Il salario medio lordo a novembre 2006 è stato pari a 384,45€, mentre quello netto (con tasse e contributi pagati) è stato pari a 250,34€, pari al 65% del salario lordo (Monstat). Tra gennaio e agosto 2007 la crescita salariale lorda è stata pari al 12%, mentre in termini reali del 8,7%. Nel solo mese di agosto la crescita lorda si è attestata al +20,7% e quella reale al 15,4%. Come nei mesi precedenti, la crescita è stata guidata dal settore delle costruzioni (+42%) e finanziario (+35%, ed il meglio pagato). L’andamento in questi due settori è da imputarsi ai forti investimenti ricevuti soprattutto dall’estero, ma non rispecchia l’andamento della produttività del lavoro. Inoltre gli alti tassi di crescita del salario reale nel corso del 2007 sono da imputare all’introduzione dell’aliquota del 15% per la tassa sui redditi personali. Costi industriali I costi industriali - riferiti al 2006 dalla MIPA (agenzia per la promozione degli investimenti esteri) sono riportati a titolo indicativo: - crescita salariale : 12% - Salario medio mensile: 326 € (riferito al 2005) - affitto costo per uffici a Podgorica: 5-30€/ a mq - costo di appartamento residenziale: 1400+/€ a mq - costo dell’acqua per uso industriale: 0,736/€ a m3 - costo per telefono internet linea a banda larga (1000 mb/s): 3070€/mese. - costo telefonico per chiamate internazionali: 0,276-1,3142 EUR*/ minuto - costo delle telefonate locali ed a lunga distanza: 0,0092*; 0,0368*€/minuto - costo dell’elettricità per usi industriali: 0,0628-0.18 EUR/kWh *A seconda della fascia oraria: (15h-17h) and (21h-07h) (Fonte Mipa) Disciplina doganale PRINCIPI GENERALI Il Sistema Doganale Montenegrino è basato sul Sistema Armonizzato HS del 1996. Tutte le aziende che intendono avviare attività commerciali in Montenegro devono essere registrate presso la corte commerciale in Podgorica. Secondo il Commercial Companies Act (Službeni list RCG 6/2002), un'azienda straniera che intende implementare attività commerciali può aprire il proprio ufficio di rappresentanza in Montenegro. Il Montenegro gode delle preferenze commerciali stabilite dall’UE che permettono al 95% dei prodotti nazionali di entrare senza dazi doganali. La legge doganale del Montenegro è entrata in vigore il 1 gennaio 2003. Le principali procedure doganali sono le seguenti: attestato per la libera circolazione; transito; magazzinaggio in dogana; perfezionamento attivo; perfezionamento passivo; importazione provvisoria; controllo di doganale. Per maggiori informazioni è possibile contattare l'amministrazione doganale della Repubblica del Montenegro: Uprava carina Republike Crne Gore, Oktobarske revolucije 7, CS-81000 Podgorica, telefono: +381 81 623518. DOCUMENTI E FORMALITA’ In conformità con l’Action Plan, la tariffa doganale corrente in Montenegro è entrata in il vigore il 15 agosto 2003. In gran parte è armonizzata con le tariffe applicate nella Repubblica di Serbia. L'armonizzazione completa è prevista per la fine del 2006. Tuttavia, 56 articoli di tariffa doganale (pacchetto strategico dei prodotti agricoli) sono stati esclusi. Montenegro ha mantenuto il diritto di stipulare i tassi tariffarie speciali per questo pacchetto. L'importazione delle merci straniere autorizzate alla libera circolazione in Serbia è soggetta al pagamento dei diritti doganali in Montenegro. Il movimento delle merci di origine serba, tuttavia, è libero. Le merci in transito fra gli stati membri devono essere accompagnate dalla polizza di caric. Le merci serbe possono essere introdotte in Montenegro attraverso gli uffici doganali di Dracenovac, di Dobrakovo e di Rance. Il regime di importazione (Službeni list 38/2000) si suddivide in due categorie: regime di importazione "D": queste merci, per esempio alcol etilico, uranio, tecnologia nucleare, narcotici, amianto e prodotti che contengono l'amianto, esplosivi, metalli preziosi, tecnologia radar, armi e munizioni, sono subordinate all'autorizzazione all’import rilasciata dal Ministero dei Rapporti Economici Internazionali e dell'Integrazione europea della Repubblica di Montenegro. Se le merci conformi a questo regime di importazione sono importate come donazioni umanitarie, le licenze sono emesse dal Ministero montenegrino degli affari esteri; regime di importazione "Lb": L'importazione delle merci conformi a questo regime è per la maggior parte liberalizzata. Tuttavia, dipende dal numero che è assegnato all'indicazione "Lb" (1, 2, 3, 4, 5), l’importazione di alcune merci può essere subordinata a licenze o a procedure di certificazione. Dal 1° gennaio 2002, l’euro è stato introdotto come mezzo ufficiale di pagamento in Montenegro. In generale, la valuta in cui effettuare i pagamenti può essere liberamente scelta. Non esistono particolari restrizioni in merito alle transazioni in conto. Il mezzo di pagamento raccomandato rimane, comunque, la Lettera di Credito Irrevocabile o il pagamento anticipato. Sistema fiscale Il Montenegro ha firmato “Accordi contro la doppia imposizione” con molti Paesi, tra cui l’Italia. Il sistema fiscale del Montenegro si basa su un corpo di Leggi, ognuna delle quali regola una tassa specifica. Il sistema fiscale è stato determinato in modo tale da: favorire la stabilità e la crescita economica; creare le condizioni di compatibilità con gli altri sistemi fiscali; creare delle pari condizioni per i contribuenti che operano all’interno di un mercato grazie al libero movimento di merci, servizi, persone e capitali; creare una uguale condizione tra le persone fisiche e giuridiche che operano sul territorio montenegrino; stabilire la capacità di contribuzione in relazione alle reali possibilità del contribuente. TIPOLOGIE DI IMPOSTE Le principali tasse presenti nella Repubblica di Montenegro sono: tassa sui profitti societari; imposta sul reddito delle persone fisiche; tassa di proprietà; IVA; accise. Possono essere soggetti a tassazione persone residenti e non in Montenegro. Una persona residente in Montenegro può essere: persona giuridica che ha la propria sede centrale e di controllo in territorio montenegrino persona fisica residente in Montenegro o che mantiene in Montenegro la sede centrale delle proprie attività; che risiede in Montenegro per un periodo superiore a 183 giorni durante i dodici mesi che hanno inizio o fine nel corrispettivo anno fiscale. Una persona non residente in Montenegro può essere: persona giuridica che mantiene la propria sede centrale ed amministrativa al di fuori del territorio del Montenegro e conduce attività di business: attraverso un’unità operativa permanente con sede in Montenegro; senza unità operativa sul territorio montenegrino, ma soggetta, comunque, al pagamento della tassa sui profitti sulla base del reddito generato in Montenegro persona fisica che in Montenegro non mantiene né la residenza, né la sede centrale dei propri interessi; è presente sul territorio montenegrino per un periodo inferiore ai 183 giorni durante i dodici mesi che hanno inizio o fine nel corrispettivo anno fiscale. Una persona residente in Montenegro è soggetta alla tassazione su: profitti; reddito; proprietà sul territorio montenegrino e al di fuori dello stesso; turnover dei prodotti. Una persona non residente in Montenegro è soggetta alla tassazione su: profitti; reddito; proprietà sul territorio montenegrino; redditi derivanti dal trasporto di passeggeri o merci in Montenegro e dal Montenegro; turnover di prodotti o servizi realizzati in Montenegro. Tassa sui profitti societari Dal 1° gennaio 2005 l’aliquota di imposta sul profitto delle società è stata fissata al 9%. La tassa sui profitti viene applicata sulla base dei profitti generati dal contribuente durante l’anno solare. La base imponibile è determinata dall’insieme delle entrate e delle spese presenti nel conto delle perdite e dei profitti. Imposta sul reddito delle persone fisiche E’ tenuto al pagamento dell’imposta sul reddito una persona fisica che riceve un guadagno. L’imposta sul reddito viene calcolata sulle entrate nette derivanti da ogni fonte, fatta eccezione per le entrate che sono esenti da tale tassa. L’imposta sul reddito viene calcolata sulle seguenti tipologie di entrate: guadagni personali; redditi derivanti da agricoltura e selvicoltura; redditi da copyright e diritti sulla proprietà industriale; redditi da capitale, redditi immobiliari; capital gains; altre entrate. Il reddito netto deriva dalla differenza tra la somma del reddito lordo annuale e le spese che il contribuente ha sostenuto nel realizzare e preservare il reddito, tali spese possono essere dedotte da qualsiasi genere di reddito. La base imponibile è data dal reddito imponibile che può essere soggetto a deduzioni. L’aliquota è progressiva e varia in accordo con il valore del reddito. Le aliquote previste sono: L’imposta sul reddito delle persone fisiche è costituita da un’unica aliquota che è pari al 15% nel 2007 e nel 2008, mentre sarà ridotta al 12% nel 2009 ed al 9% nel 2010. Tassa di proprietà La nuova tassa sulla proprietà nella Repubblica di Montenegro è entrata in vigore il 1° gennaio 2003. La nuova tassa prevede delle aliquote proporzionali che variano dallo 0.08% allo 0.80%. Il pagamento di tale tassa avviene attraverso due rate, la prima da versare il 30 giugno, la seconda il 30 novembre per l’anno per cui la tassa viene calcolata. La tassa di proprietà si applica a terreni, abitazioni, edifici adibiti ad attività lavorative, appartamenti, garage, edifici e fabbricati per ricoveri. La tassa di proprietà può avere le seguenti forme: tassa di proprietà; tassa sull’eredità e donazioni; tassa sul commercio degli immobili. La tassa di proprietà viene pagata sui seguenti diritti di immobili: diritto di proprietà; diritto di usufrutto; diritto di uso e di abitazione; diritto di locazione a lungo termine. La tassa di proprietà viene applicata anche sul possesso di azioni possedute all’interno di società (s.r.l.). E’ soggetto al pagamento della tassa di proprietà sia chi risiede in Montenegro sia chi non vi risiede. I non residenti sono tenuti al pagamento di tale tassa solo in riferimento agli immobili posseduti in territorio montenegrino. La base sulla quale viene calcolato l’importo da versare è data dal valore di mercato del bene posseduto. Imposta sul Valore Aggiunto (IVA) L’IVA è stata introdotta in Montenegro il 1° aprile 2003. L’aliquota è stata fissata al 17% sia per i prodotti che i servizi, ma è stata ridotta al 7% per il turismo. Dal pagamento dell’imposta sono esclusi alcuni prodotti e servizi, quali: olio; zucchero; medicinali; libri; pubblicazioni. Accise Alcuni prodotti, al momento della vendita o dell’importazione, sono soggetti ad accise. Tra questi prodotti: derivati del petrolio; bevande alcoliche, alcool (etanolo); caffè (grezzo, macinato, tostato) bevande artificiali, non alcoliche; prodotti contenenti un quantitativo di oro superiore al 2% o al 50% di argento; pietre preziose naturali, perle naturali; prodotti a base di tabacco; pelli di rettili e altri prodotti di pellame. Esenzioni dal pagamento delle accise sono previste in riferimento a: prodotti destinati all’export; prodotti importati per essere venduti in duty free shops o zone di confine; prodotti destinati ad aiuti umanitari importati attraverso o per conto del l’Alto Commissariato per i Rifugiati e la Croce Rossa; prodotti importati da missioni consolari diplomatiche per le loro stesse necessità, nel rispetto, se previste, delle condizioni di reciprocità. Sistema creditizio e finanziario Nel Montenegro la moneta circolante è l’euro, valuta che è stata introdotta dal 1 gennaio 2002. Il processo di riforma del settore bancario è iniziato nel 2000 con l’adozione di 2 leggi: la legge sulle banche (Official Gazette of RM, Nos. 52/00, 53/00, 47/01, 032/02) e la legge sulla Banca Centrale. A queste se ne aggiungono altre quali la legge sulla bancarotta e la liquidazione, la legge sulla protezione dei depositi ed altre adottate tra il 2001 ed il 2004. Tutto il sistema legale si basa sui principi di Basilea mentre i regolamenti legati al governo finanziario di supervisione delle banche e delle operazioni bancarie sono in linea con gli standard UE. I tassi di interesse sono pienamente liberalizzati e non controllati dalla Banca Centrale. Quest’ultima non potendo controllare la moneta (circola l’euro) ha non molti strumenti per poter interferire nel settore bancario e finanziario. Le principali banche sono: Montenegrin Commercial Bank, Euromarket Bank NLB Group, Hipotekarna Bank, Podgoricka Bank Societe Generale Group, Ekos Bank (in liquidazione) Pljevaljska Bank, Niksicka Bank, Opportunity Bank Atlasmont Bank, NLB Montenegrobanka, Jugobanka (in bancarotta), Commercial Bank, Hypo Alpe-adria Bank. (fonte Banca Centrale). Strumenti nazionali di cooperazione Principali trattati Strumenti comunitari di cooperazione A partire dal 1991, la Commissione europea, attraverso i programmi PHARE ed OBNOVA, è stata l’interlocutore principale dei Governi degli Stati dell’area Balcanica per tutti i settori di cooperazione (ricostruzione, aiuti alimentari e sanitari, ritorno dei rifugiati, ecc.). Il fine generale di tutte le attività avviate in quest`area è stato sempre quello di rendere possibile l’integrazione dei Paesi balcanici con l’Unione Europea. Oggi i Governi di Bosnia-Erzegovina, Croazia, Serbia, Montenegro, ex Repubblica Jugoslava di Macedonia (FYROM) e Albania possono sottoscrivere specifici Accordi di Stabilizzazione ed Associazione, concepiti e strutturati secondo le esigenze di ciascuno Stato per rendere concretamente possibile tale processo di integrazione. Tali accordi prevedono la liberalizzazione del commercio e degli scambi, in vista di una piena integrazione. Dopo La dichiarazione di indipendenza, il governo del Montenegro ha dichiarato che l’integrazione con l’UE è uno degli obiettivi prioritari della politica estera, informando anche dell’intenzione di proseguire con le relazioni bilaterali, specialmente per quanto concerne i negoziati per gli accordi di stabilizzazione e associazione. Dopo i referendum la Commissione ha annunciato la sua intenzione di sottoporre al Consiglio la proposta di iniziare i negoziati con la neonata repubblica. I colloqui per i gli accordi di associazione e stabilizzazione (SAA) si sono aperti il 26 settembre sulla base dei risultati precedentemente raggiunti con l’Unione di Serbia e Montenegro. In base agli accordi il Montenegro dovrà adottare tutti gli adempimenti legislativi necessari in alcune aree quali il commercio, la politica doganale, la politica della competizione, dei pubblici appalti, delle comunicazioni elettroniche, della protezione intellettuale ed in altri campi. Le questioni tecniche sono state precisate il 1 dicembre, mentre il 15 marzo 2007 sono iniziati gli accordi SAA. Il Montenegro usufruirà del programma IPA (strumento per il programma di pre-adesione) attraverso il quale gioverà dei suoi due componenti (IPA: Institution Building and transitino facility e della Cross-border cooperation). Il Montenegro beneficerà di 30 milioni di € annualmente tra il 2007 ed il 2009, ma il quadro finanziario completo (MIPD) deve ancora essere completato. Nella nuova programmazione 2007-2013, la Comunità europea ha stabilito un nuovo strumento di assistenza preadesione, IPA, il quale va a sostituire gli strumenti esistenti PHARE, ISPA, SAPARD e CARDS. Tale programma aiuterà i paesi candidati effettivi (Turchia, Croazia ed exRepubblica Jugoslava di Macedonia) e i paesi candidati potenziali (Albania, Bosnia-Erzegovina, Serbia, incluso il Kosovo e Montenegro), ad allinearsi gradualmente agli standard e alle politiche dell'Unione Europea, nell'eventualità dell'adozione dell'acquis comunitario, in prospettiva dell'adesione. L'assistenza utilizzata nei paesi beneficiari sosterrà i seguenti settori: a) rafforzamento delle istituzioni democratiche, nonché dello Stato di diritto, compresa la sua attuazione; b) promozione e tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali e maggior rispetto dei diritti delle minoranze, promozione delle pari opportunità e della non discriminazione; c) riforma della pubblica amministrazione, compresa la creazione di un sistema che consenta di decentrare la gestione dell'assistenza al paese beneficiario, conformemente alle norme stabilite dal regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002; d) riforma economica; e) sviluppo della società civile; f) inclusione sociale; g) riconciliazione, misure per il rafforzamento della fiducia e ricostruzione; h) cooperazione regionale e transfrontaliera. Nel caso dei paesi della Turchia, della Croazia ed ex-Repubblica Jugoslava di Macedonia l'assistenza servirà a sostenere inoltre i seguenti settori: a) adozione e applicazione dell'acquis comunitario; b) sostegno per la definizione delle politiche, nonché preparazione all'attuazione e alla gestione delle politiche comuni dell'Unione in materia di agricoltura e di coesione. Nel caso dei paesi Albania, Bosnia-Erzegovina, Serbia, incluso il Kosovo e Montenegro, l'assistenza servirà a sostenere i seguenti settori: a) allineamento graduale con l'acquis comunitario; b) sviluppo sociale, economico e territoriale, comprese fra l'altro l'infrastruttura e le attività connesse all'investimento, in particolare nei settori dello sviluppo regionale, rurale e delle risorse umane. L'assistenza è programmata e attuata in funzione delle seguenti componenti: a) sostegno alla transizione e sviluppo istituzionale; b) cooperazione transfrontaliera; c) sviluppo regionale; d) sviluppo delle risorse umane; e) sviluppo rurale. La Commissione coordina l'assistenza concessa nel quadro delle diverse componenti, garantendone la coerenza. Norme riguardanti le componenti specifiche. La Componente "sostegno alla transizione e sviluppo istituzionale" aiuta i beneficiari a raggiungere gli obiettivi dello strumento e può finanziare, tra l'altro, lo sviluppo istituzionale, nonché alcuni investimenti. L'assistenza propria di questa componente potrà sostenere anche la partecipazione dei paesi beneficiari ai programmi e alle agenzie comunitarie. Inoltre, l'assistenza può essere fornita per programmi regionali e orizzontali. La componente "cooperazione transfrontaliera" può sostenere la cooperazione transfrontaliera e, se del caso, transnazionale e interregionale fra i paesi beneficiari, nonché fra questi e gli stati membri. La cooperazione suddetta mira a incoraggiare le relazioni di buon vicinato e promuovere la stabilità, la sicurezza e la prosperità nell'interesse di tutti i paesi, favorendone inoltre uno sviluppo armonioso, equilibrato e sostenibile. La cooperazione verrà coordinata con altri strumenti comunitari di cooperazione transnazionale e interregionale. Nel caso della cooperazione transfrontaliera con gli stati membri, questa comprenderà le regioni situate su entrambi i versanti del confine o dei confini rispettivi, sia terrestri che marittimi. La componente "sviluppo regionale" aiuterà i paesi candidati effettivi a definire le politiche e a prepararsi ad attuare e a gestire la politica di coesione della Comunità, specie per quanto riguarda il Fondo europeo di sviluppo regionale e il Fondo di coesione. La componente "sviluppo delle risorse umane" aiuterà i paesi candidati effettivi a definire le politiche e a prepararsi ad attuare e a gestire la politica di coesione della Comunità, specie per quanto riguarda il Fondo europeo di sviluppo regionale e il Fondo di coesione. La componente "sviluppo rurale" aiuterà i paesi elencati in allegato a definire le politiche e a prepararsi ad attuare e a gestire la politica agricola comune dell'Unione, contribuendo in particolare ad un adeguamento sostenibile del settore agricolo e delle zone rurali, nonché a preparare i paesi candidati ad applicare l'acquis comunitario riguardante la politica agricola comune e le politiche connesse. Contributo finanziario L'importo di riferimento finanziario per l'esecuzione del presente regolamento per il periodo 2007-2013 è pari a 11 565 milioni di EUR. Gli stanziamenti annuali sono autorizzati dall'autorità di bilancio entro i limiti del budget finanziario stabilito. Nella prospettiva di sostenere la pianificazione strategica, la Commissione presenta annualmente al Parlamento europeo e al Consiglio le sue intenzioni in merito alle dotazioni finanziarie da proporre per i tre anni successivi nelle forma di un quadro finanziario indicativo pluriennale, che tenga conto del quadro finanziario, dei partenariati europei, dei partenariati di adesione, delle relazioni e del documento strategico. Questo quadro finanziario indicativo pluriennale illustrerà le intenzioni della Commissione per quanto riguarda la ripartizione dei fondi per componente, per paese e per azioni riguardanti più paesi. Esso sarà elaborato sulla base di una serie di criteri oggettivi e trasparenti, compresa la valutazione delle necessità, tra cui la capacità di assorbimento, il rispetto delle condizioni e la capacità di gestione. Si terrà altresì debito conto delle misure straordinarie di assistenza o di programmi di risposta provvisori adottati a norma del regolamento che istituisce lo strumento di stabilità. Il quadro finanziario indicativo pluriennale sarà inserito nel pacchetto annuale dell'allargamento della Commissione. Il programma nazionale 2007 per il Montenegro identifica tutte le priorità di intervento per programma multi-annuale e focalizza l’attenzione verso la continuazione delle riforme in aree quali: il sistema giudiziario, la pubblica amministrazione, la lotta alla corruzione ed al crimine organizzato ed altre aree di intervento per il rafforzamento del processo di adesione. Tredici progetti sono stati inclusi nel componente I quale paese potenziale candidato (assistenza alla transizione e costruzione istituzionale) per un totale di 23,87 milioni di €. Per maggiori informazioni: Regolamento CE n. 1085/2006 del Consiglio del 17 luglio 2006 che istituisce uno strumento di assistenza preadesione (IPA) - Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea, serie L 210 del 31 luglio 2006. http://ec.europa.eu/enlargement/financial_assistance/ipa/index_en.htm Progetti multilaterali Dopo il conflitto del Kosovo del 1999, l`inserimento del Paese nell`ambito dei programmi di finanziamento internazionali è rimasto condizionato dalla eliminazione del regime di Slobodan Milosevic. Con il rovesciamento del regime di Milosevic e la ricostituzione della democrazia, la Repubblica Federale della Jugoslavia sta ora rientrando nel circolo della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale. Il suo rientro è stato finora vincolato e condizionato sia all’adozione del programma di riforme proposto dal FMI, sia alla cooperazione del Paese nella lotta contro i crimini di guerra, nel rispetto dei diritti umani nel Kosovo e nelle pendenze relative alle divisioni dei patrimoni dell’ex Repubblica Socialista. Il Paese è dunque tornato a far parte dell’istituzione finanziaria nel maggio 2001, un passo che ha aperto alla Federazione Iugoslava la possibilità di accedere ai finanziamenti offerti dal Gruppo Banca Mondiale. La Banca Mondiale, attraverso la IBRD - International Bank for Reconstruction and Development - finanzia progetti e fornisce assistenza tecnica ai paesi in via di sviluppo (PVS). I prestiti IBRD hanno in genere un periodo di garanzia di 5 anni, sono rimborsabili in un arco di tempo compreso fra i 15 e i 20 anni e vengono accordati al governo o a entità pubbliche. Il tasso di interesse richiesto dalla banca è calcolato sulla base del costo medio della raccolta, fonte primaria di finanziamento delle operazioni di prestito. I prestiti IBRD si indirizzano prevalentemente verso alcuni settori: - programmi per lo sviluppo umano (istruzione, sanità, nutrizione, settore demografico, settore sociale); - protezione dell’ambiente; - sviluppo del settore privato e del settore finanziario; - sostegno alle riforme economiche. Per l`assistenza ai paesi più poveri la Banca Mondiale opera attraverso l`IDA - International Development Association - che rappresenta la maggior fonte finanziaria per i 78 paesi più poveri del mondo, il cui reddito pro capite non supera gli 895 dollari USA (nel 1998). I crediti IDA sono concessi a condizioni molto vantaggiose: senza interessi, hanno una durata di 35 o 40 anni e un periodo di tolleranza di dieci anni. Obiettivi prioritari dell’assistenza finanziaria IDA sono: - i servizi sociali di base (nutrizione, sanità, istruzione primaria, risorse idriche, ammortizzatori sociali di base); - l’allargamento della base della crescita economica (sostegno alle riforme macroeconomiche e strutturali, sostegno al settore privato: piccole-medie imprese e settore finanziario); - il sostegno alla corretta amministrazione del settore pubblico; - la protezione dell’ambiente, anche attraverso iniziative trasversali in settori quali lo sviluppo rurale, urbano e dei trasporti. Punto di contatto presso l’ufficio della Banca Mondiale: Bulevar Svetog Petra Cetinjskog 7 81000 Podgorica Sanela Ljuca +382 81 665 353 Email: [email protected] Vesna Kostic (External Affairs) Email: [email protected] Ufficio di contatto della BERS per il Montenegro: Bulevar Zorana Đinđića 64a, 5° piano 11070 Novi Beograd Serbia Tel: +381 11 212 0529; +381 11 212 0530; +381 11 212 0531 Fax: +381 11 212 0534 Direttore: Hildegard Gacek Ufficio dell’Unione europea: Hotel Podgorica, Bulevar Svetog Petra Cetinjskog 1 81000 Podgorica, Montenegro Tel: +382 (0) 81 402 525 Fax: +382 (0) 81 402 567 Email: [email protected] Principali eventi promozionali Consultare il sito "Fiere nel Mondo" dall'home page del sito www.schedepaese.it Informazioni di viaggio Prefissi internazionali 00381 81 per Podgorica Fuso orario non vi sono differenze di orario rispetto all'Italia. Documenti Avvertenze Si consiglia di registrare i dati riguardanti il viaggio che si intende effettuare nel Paese sul sito: www.dovesiamonelmondo.it. Documentazione necessaria per l'ingresso Passaporto/carta d’identità: i cittadini dei Paesi dell'Unione Europea possono entrare in Montenegro con la sola carta d’identità valida per l’espatrio, o in alternativa il “passaporto”, e soggiornarvi fino a 90 giorni. Per soggiorni superiori ai 90 giorni, è necessario recarsi alla stazione di polizia più vicina per l’eventuale estensione del soggiorno, che deve essere motivato e sostanziato da concreti motivi. Nessun altro documento di riconoscimento o di identità, comunque denominato, è valido per l’ingresso in Montenegro. Non è necessario il visto turistico per i cittadini italiani. Viaggi all'estero di minori: assumere informazioni aggiornate sulla normativa applicata presso la propria Questura o consultare il sito della Polizia di Stato: www.poliziadistato.it/pds/ps/ passaporto/minori_index.html, anche alla sezione “documenti validi per l’espatrio”. Per coloro che si recano in Montenegro in auto dall’Italia per via terrestre lungo la direttrice stradale adriatica costiera, occorre essere muniti dei documenti necessari per attraversare i seguenti Paesi: Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina. Per coloro che si recano in Montenegro con la sola carta d’identità, non è consentito varcare il confine con la Serbia e con la regione del Kossovo e, in caso di volo aereo, di fare scalo a Belgrado. In tali casi, dovendosi transitare per la Serbia, occorre obbligatoriamente essere muniti di passaporto. Si rammenta che i connazionali che arrivano in Montenegro per poi recarsi in Serbia devono essere muniti di passaporto. Se si alloggia in un albergo o in un campeggio, la registrazione presso la Polizia avviene a cura della struttura di accoglienza. Se alloggia privatamente, è obbligo del viaggiatore registrarsi presso il locale ufficio di Polizia, entro 48 ore dall’arrivo. La valuta ufficiale del Montenegro è l'Euro, reperibile facilmente presso banche e sportelli bancomat; l'uso di carte di credito è frequente negli esercizi commerciali delle città più grandi. Le carte di credito più diffuse sono VISA, Mastercard, Maestro e DINERS, con le quali è possibile effettuare qualsiasi genere di transazione. Gli stranieri possono introdurre nel paese quantità illimitate di valuta estera, che devono essere dichiarate al momento dell’ingresso in Montenegro, in modo da poterle riportare fuori dal paese. E’ permesso uscire dal Montenegro con un importo massimo di € 1.000 (a meno che non sia stato dichiarato un importo maggiore al momento dell’ingresso). E’ possibile importare una radio CB, ma per poterla utilizzare bisogna ottenere preventivamente un’autorizzazione da richiedere al consolato o all’Ambasciata del Montenegro. Patente È riconosciuta la patente italiana. Assicurazione Per i cittadini Italiani è sufficiente disporre della “Carta Verde” in corso di validità. Si consiglia di verificare prima della partenza che il modulo della "Carta Verde" di cui si è in possesso sia valido anche per il Montenegro (controllando che la casella relativa a questo Paese non sia barrata: vedere la casella SCG oppure MNE per le carte più recenti). All’automobilista che entra nel paese privo di "Carta Verde" sarà richiesto al confine di stipulare un'assicurazione a breve termine al posto di frontiera. Delega a condurre: Si ricorda a chi guida all'estero un'auto non propria che è consigliabile avere una delega a condurre del proprietario con firma autenticata presso un notaio. Principali festività 1 gennaio capodanno 7 gennaio natale ortodosso pasqua 1 maggio festa del lavoro 13 luglio festa nazionale Principali indirizzi utili Gli indirizzi ed i numeri di telefono riportati in questa sezione sono tratti da fonti ufficiali italiane e/o da fonti ufficiali del Paese. E’ tuttavia possibile un certo margine di non corrispondenza dovuto al lento aggiornamento delle fonti da parte delle diverse istituzioni ed al frequente variare delle numerazioni telefoniche nei paesi di riferimento. AMBASCIATA DELLA REPUBBLICA DI MONTENEGRO IN ITALIA Amb. Darko Uskokovic Via Antonio Gramsci, 9,00197 Roma Tel. +39 06 45471660 Fax. +39 06 45443800 e-mail: [email protected] Consolato Generale Bari Tatjana Budisavljevic-Pavlovic, Charge d'Affaires a.i. Phone +39080 / 521-63-27, 521-63-57; Telex: 810-095; Fax: 522-00-07 E-mail: [email protected] Consolato Generale Milano Ivana Pejovic, Consul General Phone +3902 / 481-20-19, 481-24-90, 481-72-47; Telex: 353-676; Fax: 4801-04-26 E-mail: [email protected] Consolato Generale Trieste Vladimir Nikolic, Consul General Phone +39040 / 410-125, 410-126; Telex: +39040 / 460-067; Fax: +39040 / 421-697 E-mail: [email protected] Ufficio commerciale: Mission of Montenegro in Italy Contact: Mr. Ljubisa Perovic Telephone: +39 06 853 54 994 Fax: +39 06 854 14 12 Address: Viale Rossini 26 00198 Roma E-mail: [email protected] Ambasciata d'Italia in Podgorica Ulica Dzordza Vasingtona, 83 - 81000 Podgorica Centralino 00381 81 234 661 / 00381 81 234 662; fax 00381 81 234 663 Cellulare di emergenza 00381 69 331707 Indirizzo e-mail: segreteria.podgorica@esteri Istituto Nazionale per il Commercio Estero - I.C.E Podgorica Tel.(00381) 81 248991 Fax.(00381) 81 248991 E-mail: [email protected] http://www.ice.it/estero2/montenegro/ Ministeri Governo della Repubblica di Montenegro Primo ministro Tel: 081/242-530 E-mail: [email protected] Fax: 081/242-329 http://www.vlada.cg.yu/eng/ Ministero dell'economia Kralia Milana 16 - 11000 Belgrado Tel. 381 081/481-121; 081/234-156 Mail: [email protected] fax: 081/234-131 http://www.minekon.vlada.cg.yu/ Ministero degli Affari Esteri Stanka Dragojeviæa 2, Podgorica, Montenegro Milan ROÆEN, Minister Tel: + 381 81 246 357; + 381 81 201 530 E-mail: [email protected]; Fax +381 81 224 670 http://www.mip.vlada.cg.yu/ Ministro del lavoro e del welfare http://www.minrada.vlada.cg.yu/ Radojica Popoviæ Secretary of the Ministry of Labor and Social Phone: 081 234 252 E-mail: Fax: 081 482 443 Camere di Commercio locali Camera di Commercio del Montenegro http://www.pkcg.org/set.php Email: [email protected] Address: Novaka Miloševa 29 - II PODGORICA, Montenegro Vladimir Vukmiroviæ, Chairmen Tel:+381 81 230-545 Organismi Internazionali Delegazione dell’Unione Europea in Serbia e Montenegro Aleksandar Djordjevic, Press and Information Officer KRUNSKA 7311 000 Belgrade Serbia Telephone: +381 11 30 83 200; Fax: +381 11 30 83 201; E-mail : [email protected] World Bank Vesna Kostic 1 202 473 9277 Email: [email protected] Miriam Van Dyck 1-202-458-2931 E- mail: [email protected] Missione permanente della Repubblica di Montenegro presso l’UE H.E. Slavica MILAÈIÆ, Ambassador Mr Nebojsa CAGOROVIC, Deputy Chief of Mission, Minister Counsellor Rue Marie Therese 34 1210 Bruxelles Tel: (00 32 2) 223 55 61 Fax (00 32 2) 223 60 28 e-mail : [email protected] Euro Info Centre indirizzo: Bulevar Revolucije 2. 81000 Podgorica Tel: +381 (0) 81 406 301 Fax: +381 (0) 81 406 323 [email protected] http://www.euroinfo.cg.yu/?akcija=news&jezik=it Istituti e Enti Montenegrin Investment Promotion Agency (MIPA) Jovana Tomasevica 2(new building beside Government building)81000 Podgorica Tel/fax (+381 81) 203 141, 203 140, 202 910 e-mail: [email protected] http://www.mipa.cg.yu/index.php Argyll Investment Services Limited 11 Westerbrook Centre PO Box 354 - Guernsey Channel Islands GY1 3XF Tel: +44 1481 201123; Fax: +44 1481 201124 Principali Istituti Bancari locali BANCA CENTRALE DEL MONTENEGRO Bulevar Svetog Petra Cetinjskog 7,Podgorica Tel: Switchboard: +381 81 403 191 Fax: +381 81 664 140 Telex: 61 136 E-mail:[email protected], sito: http://www.cb-mn.org/indexE.htm Atlas Montbanka Stanka Dragojeviæa 4, 81000 Podgorica tel; +381 81 407 200Fax: +381 81 665 451 e-mail:[email protected] http://www.atlasmontbanka.cg.yu/eng/index.php Opportunity bank Main office Address : Marka Miljanova 4681000 PODGORICA tel: +381 81 625 615 www.opportunitybank.cg.yu/ Montenegrin Commercial Bank International Department Tel: +381 81 404360 Fax: +381 81 404266 E-mail: [email protected] sito web:www.ckb.cg.yu PODGORIÈKA BANKA Joint Stock Company Phone: +381 (0)81 224 555Fax: +381 (0)81 405 100E-mail: [email protected] http://www.pgbanka.com/english/index.htm NLB Montenegrobanka Indirizzo: Bulevar Stanka Dragojeviæa br. 46. Tel: + 381 81 402-000, 402--001 fax. + 381 81 402-212 e-mail [email protected] http://www.montenegrobanka.com/ Ekos Banka Podgorica Indirizzo: Slobode 20/1 Tel: +381 81 244-352 244-435 Mail: [email protected] http://www.ekosbank.co.yu/ Altri Siti di interesse turistico: http://www.visit-montenegro.cg.yu/english/default.htm http://www.montenegro.com/ ALITALIA Terazje, 43 11000 Belgrado Tel: (+381 11) 3245000 / 3245344 / 3247443 - Fax: (+381 11) 3235267 Stampa pagina disclaimer
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