Reperti ecografici, TC e RM in un caso di linfangiomatosi
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Reperti ecografici, TC e RM in un caso di linfangiomatosi
Reperti ecografici, TC e RM in un caso di linfangiomatosi diffusa e igroma cistico US, CT and MRI findings in a case of diffuse lymphangiomatosis and cystic hygroma A. Ozel a,* E. Uysal a, A.I. Dokucu b, S.M. Erturk a, M,. Basak a, V. Cantisani c a Sisli Etfal Research and Training Hospital, Clinic of Radiology, Istanbul, Turkey Sisli Etfal Research and Training Hospital, Clinic of Pediatric Surgery, Istanbul, Turkey c Dipartimento di Radiologia, Università La Sapienza, Policlinico Umberto I, Roma, Italia b * Autore per la corrispondenza: Sisli Etfal Research and Education Hospital, Clinic of Radiology. Tel.: +90 532 4311834 Fax: +90 212 3112358 E-mail: [email protected] Sommario La linfangiomatosi è una rara malattia caratterizzata dalla proliferazione multifocale del sistema linfatico che tipicamente colpisce i soggetti giovani e può interessare molti organi parenchimali tra cui il polmone, il fegato, la milza, le ossa e la pelle. La linfangiomatosi può presentarsi simultaneamente o successivamente all’igroma cistico del collo. Riportiamo qui di seguito i reperti ecografici, TC e di RM di una bimba di 2 anni con igroma cistico del collo associato con linfangiomatosi generalizzata delle ossa e della milza. Parole chiave: Linfangiomatosi; Igroma cistico; Linfangiomatosi: ecografia, TC, RM Abstract Lymphangiomatosis is a rare disease with multifocal lymphatic proliferation that typically occurs during childhood and involves multiple parenchymal organs including the lung, liver, spleen, bone, and skin. Lymphangiomatosis may occur synchronously or metachronously with cystic hygroma of the neck. We present US, CT, and MRI findings of cystic hygroma of the neck associated with generalized lymphangiomatosis affecting bones and spleen in a 2-yearold girl. Key words: Lymphangiomatosis; Cystic hygroma; Lymphangiomatosis; US findings; CT findings; MRI findings Introduzione Il linfoma cistico generalizzato è una sindrome nella quale sono coinvolti molti organi. Si tratta di una rara malformazione congenita dei dotti linfatici. Si pensa che questa patologia prenda origine dalla persistenza di linfatici dilatati durante il periodo che va dalla 14° alla 20° settimana di sviluppo fetale intrauterino. I pazienti affetti da questa malattia sono in maggior parte neonati e bambini potendo questi rappresentare fino al 65% dei casi [1]. L’igroma cistico è una delle cause più comuni della presenza di una tumefazione del collo nei neonati e nei bambini. Secondo alcuni autori, l’igroma cistico, il linfangioma e il linfangioma cavernoso sono tutte varianti di una stessa patologia dello sviluppo dei linfatici [2]. La linfangiomatosi si può presentare contemporaneamente o successivamente all’igroma cistico del collo come viene descritto in rari casi clinici [3-5]. In questo caso clinico descriviamo tramite l’ecografia, la TC e la RM i reperti dell’igroma cistico del collo di una bambina di 2 anni associati ad una linfangiomatosi generalizzata che colpisce le ossa e la milza. Caso clinico Una bambina di 2 anni con una diagnosi prenatale di massa cistica del collo è stata studiata con Imaging non invasivo. L’esame ecografico della massa, dopo la nascita, rivelava una struttura cistica multiloculata compatibile con l’igroma cistico. I risultati delle analisi di laboratorio non erano significativi. Dal momento che l’esame obiettivo evidenziava un’epatosplenomegalia la paziente veniva sottoposta ad ecografia addominale che mostrava un lieve ingrandimento del fegato e una più marcata splenomegalia che si estendeva fino alla pelvi ed era caratterizzata dalla presenza di cisti multiple anecogene (Fig. 1). Veniva pertanto presa in considerazione una linfangiomatosi splenica. La paziente veniva successivamente sottoposta a TC che confermava l’ingrandimento della milza che risultava inoltre caratterizzata dalla presenza di lesioni multiple ipodense ben definite. Inoltre si evidenziavano lesioni multiple litiche ipodense e ben definite localizzate nel corpo delle ultime vertebre toraciche e di quelle lombari, nelle coste, bilateralmente nelle ali iliache e nel tetto dell’acetabolo, nel sacro e nell’osso pubico ed ischiatico destro (Fig. 2). Veniva dunque eseguito un esame di RM per una migliore caratterizzazione delle lesioni ossee, che mostrava l’interessamento di entrambi gli omeri, dei corpi delle vertebre toraciche e lombari, delle coste, di entrambe le ossa iliache e pubiche e di ambedue i femori. Le lesioni delle ossa si mostravano ipointense nelle sequenze di immagini T1-pesate e iperintense nelle sequenze T2-pesate. Queste lesioni non mostravano un aumento di intensità dopo la somministrazione del mezzo di contrasto (Fig. 3). Inoltre veniva osservata nella regione cervicale posteriore del collo una lesione multiloculata, del diametro di 7 x 3,5 cm, compatibile con igroma cistico ipointensa in T1 ed iperintensa in T2. La massa mostrava un minimo aumento di intensità periferico nelle sequenze T1 dopo somministrazione di gadolinio. In accordo con i reperti radiologici il caso clinico veniva classificato come linfangiomatosi diffusa associata ad igroma cistico. Veniva eseguita l’escissione completa dell’igroma cistico e una splenectomia totale per evitare un aumentato rischio di complicanze nella linfangiomatosi splenica (sanguinamento, rottura, coagulopatia da consumo, ipersplenismo). L’analisi istopatologica confermava l’igroma cistico nella massa del collo e la diffusa linfangiomatosi nel campione splenico (Fig. 4). Fig. 1. Reperto ecografico di cisti multiple anecogene all’interno del parenchima splenico. Fig. 2. TC con mezzo di contrasto in cui si apprezzano lesioni ipodense multiple con parete ben definita ed assenza di potenziamento densitometrico. Inoltre si evidenziano alcune piccole lesioni rotondeggianti ed ipodense, all’interno dei corpi vertebrali. Fig. 3. Sequenze coronali T2-pesate mostrano un ingrandimento della milza con cisti multiple iperintense. Sul versante sinistro del collo si evidenzia una lesione multiloculata iperintensa con la presenza, al suo interno, di multipli setti ipointensi. Si può inoltre notare la presenza di alcune piccole aree cistiche nella regione toraco-lombare della colonna vertebrale e nelle coste dell’emitorace sinistro. Fig. 4. Nella sezione di taglio parallela all’asse lungo della milza che misura 12x7x5 cm, possono essere apprezzate numerose formazioni cistiche di grandezza variabile ripiene di materiale gelatinoso. Discussione La linfangiomatosi cistica generalizzata è stata descritta per la prima volta da Rodenberger nel 1828. Questo termine è usato per un coinvolgimento diffuso dei tessuti molli, dei visceri (specialmente polmoni e milza) o delle ossa da parte della proliferazione linfangiomatosa. Istologicamente la linfongiomatosi cistica generalizzata è una malformazione benigna dei vasi linfatici caratterizzata da spazi cistici rivestiti da endotelio contenenti materiale omogeneo eosinofilo o chilo. Sulla base dell’analisi istologica si distinguono tre tipi di linfangioma: il linfangioma semplice, il linfangioma cavernoso e l’igroma cistico. La classificazione istologica può essere difficile per la notevole variabilità morfologica delle potenziali lesioni. La linfangiomatosi splenica è una malattia rara e pochi sono i casi riportati in letteratura. Infatti sono disponibili solo un esiguo numero di casi clinici, prevalentemente rappresentati da adulti con linfangiomatosi splenica isolata caratterizzata da dolore nel quadrante superiore sinistro e da splenomegalia. La linfangiomatosi diffusa con il coinvolgimento splenico è stata descritta meno frequentemente rispetto alla forma localizzata, ed è stata descritta più frequentemente nei bambini [6]. La linfangiomatosi splenica tende a presentarsi in sede sottocapsulare riflettendo la distribuzione anatomica dei linfatici splenici. Sono state inoltre descritte cisti con parete sottile sottocapsulari o parenchimali così come un diffuso ingrandimento della milza dovuto a lesioni diffusamente infiltranti. Possono essere presenti calcificazioni intramurali o settali [7]. Le vere cisti spleniche, gli ascessi piogenici, le cisti parassitiche, l’infarto, le peliosi, l’emangioma, il linfoma e le cisti metastatiche dovrebbero essere tenute in considerazione per la diagnosi differenziali con il linfangioma splenico. Nella linfangiomatosi le ossa sono la sede più comunemente colpita. Questa malattia infatti fu originariamente descritta come una malattia che colpiva prevalentemente un singolo osso o più ossa contigue senza interessamento viscerale [8]. Comunque, si è successivamente riscontrato che tale patologia può interessare indipendentemente sia il sistema scheletrico che i visceri in maniera non sequenziale [9]. La diagnosi della linfangiomatosi dovrebbe essere formulata sulla base di reperti sia clinici, sia radiologici che istopatologici [10]. La sovrapposizione tra la linfangiomatosi localizzata alle ossa e la linfangiomatosi generalizzata può essere valutata sulla base della casistica presentata. Istologicamente entrambe le patologie sono caratterizzate da una porzione variabile di linfangiomatosi e proliferazione linfangiomatosa. Questo reperto suggerisce inoltre che vi è uno spettro di malattie con un interessamento primario dei tessuti molli/viscerali e un altro con un interessamento primario del tessuto osseo [11]. L’interessamento osseo consiste nel ritrovamento di lesioni litiche multiple più frequentemente nel cranio, nelle coste, nella pelvi, nel femore, nell’omero e nelle vertebre, ma praticamente ogni osso può essere interessato. Al contrario delle lesioni viscerali, le lesioni ossee tendono a rimanere stabili non mostrando segni di progressione, sebbene talvolta possano regredire [12]. L’igroma cistico si presenta come una massa soffice, pastosa e comprimibile, situata, nella maggior parte dei casi, nella regione triangolare posteriore del collo. Viene generalmente considerato come un amartoma del sistema linfatico e non come una neoplasia. L’igroma cistico, il linfangioma cistico e il linfangioma capillare sono malformazioni congenite dei linfatici. Queste malformazioni possono manifestarsi qualora una porzione del sistema linfatico non sia in grado di ristabilire una comunicazione con il sistema venoso venendo isolata molto precocemente durante l’embriogenesi. Si pensa che le malformazioni precoci che interessano le primitive sacche giugulari, sottoclaveare ed ascellare siano la causa della formazione degli igromi cistici più grandi. Gli igromi cistici possono manifestarsi in areole di tessuto soffice con piani a larga fascia, Il trattamento degli igromi cistici consiste nell’asportazione chirurgica. Le lesioni che si estendono su più aree anatomiche sono difficili da asportare e si mostrano recidivanti. Tali pazienti hanno bisogno di un follow up ravvicinato e possono essere sottoposti a interventi chirurgici multipli. La scleroterapia percutanea è la soluzione più largamente utilizzata nelle lesioni più avanzate che infiltrano i piani fasciali profondi. I reperti ecografici e TC della linfangiomatosi splenica consistono in cisti multiple di varia grandezza, con un diametro che varia da pochi millimetri a molti centimetri. All’ecografia queste lesioni cistiche sono rappresentate da masse ipoecogene con una parete ben definita e con la presenza occasionale di setti interni e di “debris” ecogenici intranodulari. Alla TC il linfangioma si manifesta come una massa singola o multipla a bassa densità con una parete sottile e margini ben definiti; solitamente presentano una distribuzione tipicamente sottocapsulare. Queste masse non mostrano un significativo potenziamento densitometrico dopo somministrazione di mezzo di contrasto [13]. Nelle immagini RM T1-pesate, le lesioni cistiche appaiono ipointense se confrontate con i visceri circostanti. Comunque, un’alta intensità del segnale T1 può essere dovuta a un sanguinamento interno o alla presenza di una notevole quantità di contenuto proteinaceo all’interno della cisti. Le sequenze di immagini T2-pesate mostrano aree iperintense multiloculate che corrispondono ai linfatici dilatati. I setti che si trovano al loro interno appaiono come bande ipodense, che corrispondono alla presenza di tessuto connettivo fibroso. La risonanza magnetica, per la sua alta risoluzione di contrasto, può essere utile nell’individuare elementi solidi all’interno del lume cistico nei rarissimi casi nei quali può essere presente una degenerazione maligna [13]. Nella linfangiomatosi cistica, la risonanza magnetica caratterizza le lesioni come cisti rivestite da endotelio in virtù dell’elevato segnale sulle sequenze di immagini T2-pesate ed in assenza di aumento di segnale in sede centrale. La malattia più frequentemente scambiata per la linfangiomatosi cistica è l’istiocitosi a cellule di Langerhans. Sebbene i reperti radiografici possano essere molto simili, quelli della TC e della RM sono completamente differenti. Infatti a differenza della linfangiomatosi cistica, le lesioni istiocitiche possono manifestare frequentemente un contorno più irregolare con qualche evidenza di lesione ossea; si possono anche osservare reazione periostale e lesioni al tessuto molle. Gli igromi cistici si presentano come masse anecogene che possono occasionalmente contenere al loro interno setti o “debris”. La rappresentazione classica alla TC è una massa a bassa densità, ben definita, con una parete impercettibile. Le cisti grandi possono essere multilobate e possono disporsi in maniera contigua. Alla risonanza l’igroma cistico presenta un basso segnale nelle sequenze T1-pesate e un alto segnale nelle sequenze T2-pesate. Inoltre, non è possibile visualizzare né una parete né un aumento di intensità dopo la somministrazione del mezzo di contrasto [14]. In conclusione, abbiamo descritto i reperti all’Imaging in un raro caso di linfangiomatosi cistica generalizzata con coinvolgimento sia delle ossa che della milza, associata a igroma cistico del collo. Nella patogenesi della linfangiomatosi e dell’igroma cistico vi è una sottostante deficienza dello sviluppo del sistema linfatico. L’estensione di tale processo può essere varia e pertanto spiegare la coesistenza dell’igroma cistico con la linfangiomatosi diffusa. Non bisognerebbe infine dimenticare che, pur se evento raro, si dovrebbe ricercare la linfangiomatosi diffusa nei visceri e nelle ossa dei pazienti con igroma cistico. Bibliografia [1] Enzinger FM. Tumors of lymphatic vessels. In: Enzinger FM, Weiss SW, eds. Soft tissue tumors , 3rd ed. St. Louis: Mosby, 1994. [2] Seashore JH, Gardiner LJ, Ariyan S. Management of giant cystic hygromas in infants. Am J Surg 1985;149(4):459-65. [3] Asch MJ, Cohen AH, Moore TC. Hepatic and splenic lymphangiomatosis with skeletal involvement: report of a case and review of the literature. Surgery 1974;76(2):334-9. [4] Avigad S, Jaffe R, Frand M, Izhak Y, Rotem Y. Lymphangiomatosis with splenic involvement. JAMA 1976;236:2315-7. [5] Morgenstern L, Bello JM, Fisher BL, Verham RP. The clinical spectrum of lymphangiomas and lymphangiomatosis of the spleen. 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