Tutti pazzi per l`Asprinio di Aversa Vino bianco dal profumo di limone
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Tutti pazzi per l`Asprinio di Aversa Vino bianco dal profumo di limone
01/01/2011 14.02.00 Tutti pazzi per l'Asprinio di Aversa Vino bianco dal profumo di limone di Piera Genta Vino bianco, secco e dal profumo di limone, prodotto nell’Agro Aversano. La storia racconta che in epoca normanna il cantiniere di corte di Roberto d'Angiò aveva individuato nella zona di Aversa il suolo adatto per impiantare le viti di Asprinio da utilizzare nella produzione di spumante Da Alessandro Dumas a Gadda, Veronelli, Soldati e anche George Clooney, tutti pazzi per quel vino bianco, secco, dal leggero profumo di limone, prodotto nell’Agro Aversano da tempo immemorabile. La storia racconta che in epoca normanna il cantiniere di corte di Roberto d'Angiò aveva individuato nella zona di Aversa il suolo adatto per impiantare le viti da utilizzare nella produzione di spumante. Secondo alcuni studiosi, confermati anche da recenti studi del professor Attilio Scienza, l’Asprinio è il Greco di Tufo con lo stesso dna e deriva dalla domesticazione delle viti selvatiche nell'enclave etrusca, altre scuole di pensiero lo legano al Pinot importato durante la dominazione francese. Di certo l’Asprinio per molti anni è stato coltivato con il sistema di allevamento molto particolare, l’alberata aversana o vite maritata, per soddisfare il fabbisogno familiare. Le viti, franche di piede cioè senza portainnesto come prima della filossera, si appoggiano al pioppio raggiungendo i 15/20 metri di altezza. Oggi questa forma di coltura, considerata bene ambientale e culturale del territorio, viene sostituita con impianti a controspalliera non superiore a 2 metri, meno costosi e più facili da gestire soprattutto nelle operazioni di vendemmia, quando occorrono scale molto lunghe e doti da equilibrista. Viene ancora conservato nelle tipiche grotte di tufo profonde oltre 15 metri dove la temperatura rimane costante, estate ed inverno. Vino di Napoli per eccellenza, buono per pizza e spaghetti - come affermava Alessadro Dumas; il suo recente successo è datato 1983 quando fu presentato al 15° Sivel, Salone internazionale dei vini e liquori di Napoli che da anni non esiste più, sostituito da Vitigno Italia. Ottenuta la doc nel 1993, l’Asprinio si presenta con due tipologie fermo, ideale con frutti di mare specie se crudi, e con la mozzarella di bufala campana dop e spumante metodo Charmat e metodo classico per menu raffinati. Quando le uve provengono da vigneti allevati ad alberata, in etichetta viene indicata la forma di allevamento. La rinascita del vitigno lo si deve soprattutto all’azienda Grotta del sole, nata negli anni Novanta proprio per avviare il recupero di alcune aree vitivinicole di grande qualità che erano state dimenticate
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