CARICHI PIÙ CHe mAI… PeR UN`ALTRA sFIDA!!!
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CARICHI PIÙ CHe mAI… PeR UN`ALTRA sFIDA!!!
AFFILIATO ALLA FEDERAZIONE ITALIANA SOSTENITORI SQUADRE CALCIO SEZIONI: Bicocca - Sacro Cuore - Ospedale Maggiore - Momo - Arona - Sizzano - Cerano sabato 7 novemBRE 2015 - ANNO LI - N° 6 - OMAGGIO DEL CLUB FEDELISSIMI NOVARA CALCIO - PRESSO BAR TRE GAZZELLE Viale Roma, 16 CARICHI PIÙ CHE MAI… PER UN’ALTRA SFIDA!!! di Massimo Barbero L’immagine di Faraoni e Poli che lottano in campo fino all’ultimo secondo, vistosamente bendati per altrettante ferite rimediate, è quella più efficace per rendere l’idea di questo Novara. Baroni ha saputo plasmare una squadra da combattimento nemmeno immaginabile ad agosto quando sprazzi di qualità si alternavano a troppe pause. L’undici che giocava in punta di piedi nelle primissime settimane di campionato è diventato un collettivo organizzato e determinato, con in testa un unico obiettivo: la vittoria. Aspettavamo, con comprensibile ansia, il ciclo di ferro che ci avrebbe visto sfidare in serie Cagliari, Vicenza, Pescara e Bari. Ebbene il bottino è stato di 3 successi ed un 1-1 beffardo quantomeno per il modo in cui è maturato! Ma in serie B non ci sono partite più semplici delle altre. Non a caso abbiamo steccato quella che sembrava più abbordabile, con il Como in casa. Ed allora sotto con il Brescia, un’altra bella realtà di questo campionato… con un po’ di tossine nelle gambe, ma anche con tanto morale in più… Forza ragazzi!!! NOVARA BRESCIA 1 Da Costa Minelli 15 25 Faraoni Venuti 2 2 Troest Somma 5 35 Poli Ant. Caracciolo 3 3 Dell’Orco Coly 4 7 Casarini Martinelli 28 4 Viola Mazzitelli 8 8 Faragò Kupisz 30 19 Gonzalez Abate 7 32 Evacuo Rosso 32 11 Corazza And. Caracciolo 9 22 Tozzo Arcari 1 24 Dickmann Lancini E. 6 6 Vicari Embalo 11 18 Pesce Camilleri 14 21 Signori H’Maidat 18 10 Buzzegoli Marsura 27 28 Manconi Dall’Oglio 31 34 Rodriguez Castellini 33 16 Galabinov Geijo 19 All. Baroni All. Boscaglia INIZIO PARTITA sabato 7 novemBRE ORE 15 IL FEDELISSIMO 2 NOVEMBRE DI FUOCO PER LA IGOR VOLLEY di Attilio Mercalli Entra nel vivo la stagione del volley femminile con un mese di novembre di fuoco per la Igor Volley Novara di Luciano Pedullà. Dopo il turno di riposo imposto dal calendario e la successiva trasferta infrasettimanale di Firenze, già stasera alle 20,30 il PalaIgor ospita il primo match clou della stagione per le azzurre che ospitano l’ambiziosa Liu Jo Modena del tecnico omegnese Alessandro Beltrami, delle nazionali, Diouf e Ferretti, e delle ex (ai tempi dell’Asystel) Folie e Horvath. Match che, data l’importanza, ha catalizzato l’interesse di Raisport 1, canale 57 del digitale terrestre, che la trasmetterà in diretta, cosa che si ripeterà sabato prossimo 14 novembre, sempre alle 20,30, quando Guiggi e compagne torneranno per la seconda volta nel giro di un mese sul campo tabù di Cremona (tre sconfitte consecutive dallo scorso Aprile, due nel play off scudetto ed una, l’ultima, costata la Supercoppa ndr) per sfidare, questa volta per la 6° di andata di regular season, la Pomì Casalmaggiore, campione d’Italia. Nel mezzo, mercoledì 11, appuntamento internazionale con la seconda giornata di Champions League con ospite, sempre al PalaIgor alle 20,30, la formazione slovena del Calcit Lubiana. L’Igor, inserita nel gruppo B che comprende L’opposto Samanta Fabris con il tecnico Pedullà Direttore Responsabile MASSIMO BARBERO Collaboratori THOMAS GIANOTTI - FLAVIO BOSETTI ATTILIO MERCALLI - enea marchesini Fabio Calcaterra - Gianni Milanesi Roberto Carrara - Daniela Baggiani Francesca Riga - daniele faranna Foto gentilmente concesse da Fabio Calcaterra, Novaracalcio.com, FORZANOVARA.NET e S.A.M. Salerno Impaginazione SIMONE BELLAN Nova eventi - Novara Viale Giulio Cesare 147/N - Tel. 0321.403826 Stampa Italgrafica - Novara Via Verbano, 146 - Tel. 0321.471269 Aut. Trib. Novara N° 181 del 24/2/1967 anche il Sopot Danzica della ex MajaTokarska che si è imposta per 3 a 0 nel primo impegno proprio sul campo delle bianconere slovene, è stata battuta all’esordio lo scorso 28 ottobre per 3 a 1 a Istanbul, pur disputando almeno due set e mezzo alla pari, dal Vafibank Gunes del tecnico modenese Giovanni Guidetti che, nell’occasione, non ha potuto schierare Kim Hill, la giocatrice americana protagonista nella scorsa stagione in maglia novarese, perché infortunata. IL FEDELISSIMO 3 l’avversario di turno: il brescia Ottimo avvio di campionato per le rondinelle ripescate in estate di Thomas Gianotti Per la dodicesima giornata del girone d’andata al “Silvio Piola” arriva il Brescia di Mister Boscaglia. Le rondinelle dopo il ripescaggio estivo dalla Lega Pro hanno iniziato alla grande questo campionato, rivelandosi come l’autentica sorpresa stagionale, almeno sino ad oggi. La società fondata nel 1911 detiene il record di cinquantotto partecipazioni al campionato di serie B, delle quali ben diciotto consecutive, con tre successi. Nel palmares della società bresciana c’è un prestigioso trofeo, il torneo AngloItaliano conquistato nel 1994 superando in finale il Notts County (1-0). Il miglior piazzamento in serie A rimane il settimo posto della stagione 2000-01. Era il Brescia di Mazzone e Roberto Baggio che ottenne il pass per l’Intertoto sfiorando la qualificazione Uefa persa in finale dopo due pareggi contro il Paris Saint Germain. Da Brescia sono passati grandi calciatori. Senza scomodare il lontanissimo passato ed il già citato Baggio, basti pensare a Bordon, Beccalossi, Hubner e Pirlo per capire l’importanza ed il prestigio della piazza nel panorama calcistico italiano. Dopo la lunghissima e altalenante epoca Corioni, il Brescia riprova la scalata col il presidente Triboldi. Al suo fianco ci sono l’esperto ad Rinaldo Sagramola, già affermato dirigente in passato con Vicenza, Palermo e Sampdoria e Renzo Castagnini. Alla guida tecnica, come già detto in apertura, è stato chiamato Roberto Boscaglia che dopo un passato da discreto calciatore, ha portato in cadetteria il Trapani. Il nuovo tecnico schiera la sua squadra con un elastico 4-2-3-1. Assieme agli esperti Arcari, Budel, Andrea Caracciolo e Castellini brillano nuove stelle: Geijo, arrivato dall’Udinese, il confermato Morosini, l’ottimo di- fensore Somma prelevato dall’Empoli, l’attaccante Abate, fortemente voluto da Boscaglia che lo aveva avuto a Trapani. La maglia ufficiale del Brescia resta quella azzurra con la “V” bianca sul petto, lo stadio “Rigamonti” è stato in parte ristrutturato e la gente è sempre presente in massa. La tifoseria bresciana ha buoni rapporti con le curve di Milan, Cesena, Catanzaro, Mantova e Salernitana, mentre non corre buon sangue con quasi tutte le altre lombarde e con i “vicini” veronesi, sponda Hellas. Rivalità di lungo corso anche con Juventus, Torino, Genoa, Napoli, Fiorentina, Roma e Bologna. I lombardi stazionano in zona play off e sono in serie positiva. Sarà gara vera tra due squadre che stanno offrendo un ottimo calcio e che hanno messo in mostra giovani interessanti. IL FEDELISSIMO 4 prossimi turni 10a giornata Novara-Pescara Avellino-Ascoli Cesena-Como Crotone-Brescia Latina-Ternana Modena-Spezia Perugia-Cagliari Pro Vercelli-Bari Trapani-Vicenza Entella-Livorno Lanciano-Salernitana 1-0 3-0 3-1 1-1 1-2 1-1 0-0 0-1 1-2 0-0 2-2 11a giornata Ascoli-Pro Vercelli Bari-Novara Brescia-Latina Cesena-Lanciano Como-Modena Livorno-Trapani Pescara-Crotone Salernitana-Perugia Ternana-Avellino Spezia-Entella Cagliari-Vicenza classifica squadra 0-1 1-1 1-0 2-0 1-1 2-0 4-1 1-1 0-3 0-0 2-0 12a giornata Sabato 7 novembre ore 15 Bari-Salernitana (Ven. 20.30) Cagliari-Modena Latina-Cesena Novara-Brescia Pescara-Ternana Pro Vercelli-Livorno Trapani-Spezia Vicenza-Ascoli Entella-Como Perugia-Lanciano (Dom. 17.30) Crotone-Avellino (Lun. 20.30) 13a giornata Domenica 15 novembre ore 15 Ascoli-Perugia Avellino-Latina Brescia-Trapani Cesena-Bari (Dom. 20.30) Como-Pescara Livorno-Vicenza (Sab. 15.00) Modena-Pro Vercelli (Sab. 20.30) Salernitana-Novara Spezia-Cagliari (Dom. 12.30) Ternana-Entella Lanciano-Crotone totale casa trasferta pt g v n p f s mi v n p f s v n p f s CAGLIARI 23 11 7 2 2 22 9 -1 6 0 0 18 5 1 2 2 4 4 CESENA 23 11 7 2 2 21 9 -1 6 0 0 15 2 1 2 2 6 7 CROTONE 21 11 6 3 2 18 11 -1 4 1 0 14 3 2 2 2 4 8 LIVORNO 20 11 6 2 3 18 11 -3 4 1 1 13 4 2 1 2 5 7 BARI 19 11 5 4 2 12 13 -3 3 3 0 8 5 2 1 2 4 8 PESCARA 18 11 5 3 3 15 13 -3 4 1 0 9 3 1 2 3 6 10 BRESCIA 17 11 4 5 2 17 15 -3 3 2 0 9 5 1 3 2 8 10 17 SPEZIA 11 4 5 2 13 13 -3 2 3 0 4 2 2 2 2 9 11 16 11 5 3 3 9 8 -3 3 1 1 4 3 2 2 2 5 5 VICENZA 14 11 3 5 3 13 13 -5 0 4 1 5 7 3 1 2 8 6 AVELLINO 13 11 3 4 4 17 16 -6 2 2 1 9 7 1 2 3 8 9 LATINA 13 11 3 4 4 13 13 -6 2 1 2 6 6 1 3 2 7 7 TRAPANI 13 11 3 4 4 12 15 -7 2 2 2 9 8 1 2 2 3 7 V. ENTELLA 13 11 3 4 4 7 10 -6 3 1 1 5 4 0 3 3 2 6 PERUGIA 12 11 2 6 3 6 6 -6 1 4 0 2 0 1 2 3 4 6 MODENA 12 11 3 3 5 8 14 -8 3 1 2 5 5 0 2 3 3 9 PRO VERCELLI 11 11 3 2 6 7 12 -9 2 1 3 5 7 1 1 3 2 5 NOVARA (-2) prossimi turni serie b 2015/2016 SALERNITANA 11 11 2 5 4 12 17 -8 2 2 2 7 7 0 3 2 5 10 ASCOLI 10 11 3 1 7 10 14 -10 2 1 3 5 6 1 0 4 5 8 TERNANA 10 11 3 1 7 11 16 -10 2 1 3 8 8 1 0 4 3 8 V. LANCIANO(-1) 9 11 2 4 5 8 11 -8 2 3 0 5 2 0 1 5 3 9 COMO 7 11 1 4 6 10 20 -11 0 3 3 4 11 1 1 3 6 9 IL FEDELISSIMO 5 L’INTERVISTA A… gianluca freddi L’ex di Brescia e Novara vuole ripetersi anche con la maglia del Lecce di Francesca Riga Gianluca Freddi è un giocatore che lascia solo buoni ricordi nei posti dove è stato. Perché in campo dà tutto, in qualsiasi situazione. E la gente lo ammira proprio per questo. Dopo una stagione a Brescia ed una a Novara il difensore romano è passato al Lecce alla fine dello scorso mercato estivo. Ciao Gianluca, sabato si affronteranno Novara e Brescia, le ultime due squadre in cui hai militato. Che cosa ti è rimasto di queste esperienze? “In entrambe le piazze ho vissuto anni molto belli. A Novara ho conosciuto tanti grandi giocatori che ancora oggi sono sulla cresta dell’onda. Mi sentivo a casa, in un ambiente che mi faceva stare bene, sentire tranquillo e mi dava carica e serenità. Eravamo una squadra che non mollava mai. Anche a Brescia, abbiamo fatto un buon campionato; pure lì ho lasciato molti amici. Le reputo entrambe pagine significative nella mia avventura calcistica”. Nel settembre 2013, avevi giocato quella sfida caratterizzata dai gol di Caracciolo e Gonzalez, due tuoi ex compagni che dovrebbero essere in campo anche stavolta. Attaccanti così sono un problema anche in allenamento? “Certo, sono due elementi dotati di esperienza e qualità determinanti. L’Airone è un mio grande amico. A Brescia eravamo sempre assieme. Abbina una buona tecnica ad una bella struttura fisica. Anche Gonzalez è un giocatore importante. Ed a Novara sta facendo ancora la differenza grazie alle sue potenzialità e alle moltissime energie”. Il Brescia ha cambiato tantissimo rispetto a due stagioni fa. Con tanti giovani ha avuto una partenza lanciata. Come vedi la squadra di Boscaglia? “Ha una rosa di buon livello che potrebbe anche lottare per tornare in serie A. Oltre ai ragazzi ha scelto elementi di esperienza nei ruoli chiave. Ed un allenatore che sa toccare evidentemente le corde giuste. In un campionato tanto livellato sono le piccole cose che fanno la differenza”. Ora che giochi a Lecce in una grande squadra che vuole vincere il campionato, come il Novara l’anno passato, ce lo puoi dire: davvero il girone C è più difficile degli altri? “Senza dubbio è il più equilibrato. Anche i numeri lo confermano. Oltre alle grandi storiche che devono puntare a vincere, per ovvie ragioni, ci sono le “sorprese” o “squadre rivela- zione” che stanno infiammando la lotta. Proprio per questo il girone C si conferma, quantomeno, il più imprevedibile. In Lega Pro, più che altrove, può uscire sempre fuori l’irrazionalità del calcio. Sarà una sfida aperta e dobbiamo essere pronti a tutto perché il Lecce punta ovviamente al salto di categoria”. Per finire un saluto ai tifosi novaresi che ti avrebbero voluto confermato in rosa anche per questa stagione “Li ringrazierò sempre per quello che ci hanno dato. Novara l’ho nel cuore e i tifosi mi hanno accompagnato in una grandissima avventura. Mi fa piacere sapere che mi avrebbero voluto ancora in azzurro. Chissà, magari un giorno ci ritroveremo…”. IL FEDELISSIMO 6 IL PROTAGONISTA: paolo faragò Il centrocampista cresciuto nel vivaio ha siglato a Bari il suo primo gol stagionale di Flavio Bosetti è alla sua quarta stagione in prima squadra, di un finora breve ma intenso percorso sportivo che lui stesso giudica “per certi versi inaspettato”. Paolo Pancrazio Faragò è il classico novarese (a Catanzaro ci è solo nato nel 1993) con la maglia azzurra cucita addosso. La conferma è presto scritta: trafila lineare completa nel settore giovanile fino alla Primavera ed esordio in prima squadra in Serie B nella stagione 2012-2013 (allenatori Tesser eppoi Gattuso ed Aglietti) chiusa con 2 gol all’attivo in 16 partite disputate. L’anno seguente diventa pedina pressoché insostituibile (35 presenze) grazie ad una buonissima continuità di prestazioni che non evitano però al Novara di ricadere nel baratro della Lega Pro dopo lo spareggio play out perso col Varese. Paolino fa parte della rosa anche del campionato scorso che, sotto la guida di Domenico Toscano, coglie la promozione che vale l’immediato ritorno in cadetteria con tanto di fregio della Supercoppa di Lega Pro. Per lui anche le gioie, non certo di secondo piano, di tante convocazioni nelle nazionali giovanili di categoria (la prima nell’Italia B 2012-2013) concluse al momento, in attesa delle successive che gli auguriamo, con la vittoria delle Universiadi lo scorso luglio in Corea. Davvero niente male: “Finora – attacca l’interessato - sono stati quattro anni in prima squadra che, per un verso o nell’altro, sono stati indimenticabili. Dall’esordio in serie B al gol segnato al Sassuolo, sul fil di lana di una partita importantissima e che reputo uno di quelli da cerchiare in rosso tra i ricordi più belli, alla sfortunata ferita di una retrocessione in Lega Pro subito ‘guarita’ dalla bella riscossa dell’anno scorso”. Con l’aggravante di un fardello, in un film purtroppo spesse volte già visto pur se non sempre condivisibile, del classico ‘profeta in patria’ che deve sempre dimostrare più di altri di meritare la maglia che indossa: “Vestire la maglia della tua città implica anche questo. Per me, comunque, le critiche non sono mai state un problema. Se giuste sono uno stimolo a far meglio. Servono come una marcia in più. Le esperienze, positive e negative che siano, aiutano a crescere. Basta essere a posto con se stessi, certi di aver dato sempre e comunque il massimo e non abbattersi mai, perché la partita successiva offre di sicuro nuove chance e prospettive. Di solito non mi faccio condizionare, penso al campo e alla squadra. è quanto basta per superare anche certi momenti di crisi che, chi più chi meno, ogni team si trova ad affrontare nell’arco dell’intero campionato”. Questo appena iniziato, con tanto di fascia di capitano già indossata in qualche occasione, possiamo definirlo quello ‘X’ per il tuo definitivo salto di qualità? “Sicuramente è l’augurio che faccio a me stesso e alla squadra. Siamo un ottimo gruppo, con tanta qualità e giocatori importanti che valgono anche più della categoria. Siamo partiti un po’ in sordina, non tanto per le prestazioni quanto per i risultati che hanno stentato ad arrivare. Se riavvolgo il nastro di queste prime giornate mi viene solo tanta rabbia a ripensare al match i prossimi impegni del novara 13A giornata – Domenica 15 novembre ore 15.00 SALERNITANA-NOVARA 14A giornata – Sabato 21 novembre ore 15.00 Novara-SPEZia 15A giornata – Sabato 28 novembre ore 15.00 LIVORNO-NOVARA 16A giornata – Sabato 5 dicembre ore 15.00 Novara-LANCIANO perso in casa contro il Como. In quella partita, che credo sia stata l’unica, abbiamo davvero toppato, non ci sono scusanti. Adesso però penso proprio abbiamo trovato le giuste sintonie tra i reparti. Il campionato è ancora lungo ma la nostra volontà di far bene era già ben presente fin dal primo giorno del ritiro estivo”. Le ricette del calcio, in un’Italia pallonara dove tutti sono allenatori, sono le più varie e disparate. Qual è la tua? “Io sono per un calcio fatto di sacrificio, corsa e impegno. In ogni gara questi sono ingredienti che non devono mai mancare. Serve cattiveria agonistica, voglia di lottare e il raziocinio giusto per saper portare gli episodi che contano dalla tua parte. Certo non è sempre facile perché trovi spesso e volentieri un avversario che la pensa esattamente come te. L’ago della bilancia pesa sempre dalla parte di chi ci crede sempre, fino alla fine”. A che tipo di campionato stiamo assistendo e come, nei tuoi pronostici, potrà finire? “è il solito torneo di serie B. Sarà combattuto fino all’ultimo minuto. Niente è scontato, inutile sbilanciarsi adesso. Se devo dire qualche nome metto in prima fila Cagliari e Cesena, squadre davvero importanti e ben strutturate. Poi, come sempre, ci saranno anche le sorprese. L’anno scorso non sono mancate, non mancheranno nemmeno quest’anno”. Nella vita di Paolo Faragò non c’è solo il calcio. Sempre in pole position nelle tante iniziative sociali volute dalla società, c’è modo e tempo (quel poco che rimane) da dedicare agli hobby e ancora alla scuola. “Mi sono diplomato allo Scientifico. Adesso affronto gli studi alla facoltà di Economia Aziendale che frequento in città. Sono al terzo anno, non è semplice ma spero di portarla a termine. Per il resto, dopo la partita, trascorro la giornata libera come altri ragazzi della mia età. Sto con gli amici, seguo a distanza l’Inter che è la mia squadra del cuore e quando posso cerco di ritagliarmi del tempo utile per andare a pescare al mare”. Un giocatore simbolo al quale ti ispiri? “Zanetti, Cambiasso, Stankovic, grandi calciatori e grandi uomini dentro e fuori dal campo”. Il tuo sogno nel cassetto? “Dico una cosa forse scontata: nel calcio poter un giorno calcare i campi della serie A. è veramente il top per qualsiasi calciatore, lo sarebbe anche per me. Poi mantenere sempre presenti gli affetti famigliari. Questo non è affatto scontato. Ma servono, e tanto, sentirli vicini. Aiutano a rendere al meglio anche all’interno di un campo da calcio”. IL FEDELISSIMO 7 AMARCORD: 11 aprile 1948 Una doppietta di Mainardi ci spiana la strada verso la serie A Il Novara-Brescia più importante di sempre si è giocato nella primavera del 1948. In palio c’era la serie A. Lo stadio di Via Alcarotti era stracolmo come non mai con delle tribunette aggiuntive realizzate per l’occasione. Le cifre dell’epoca parlano di 14 mila spettatori per 6 milioni di incasso. “Stampa Sera” aveva come inviato il noto Luigi Cavallero che morirà un anno più tardi a Superga assieme al “Grande Torino”. Così aveva descritto questo confronto diretto: “Ha vinto il Novara in una strana partita che ha avuto tutte le reti segnate da difensori, ed ha vinto regolarmente. Novara-Brescia è stata, sotto molti aspetti, una gara dello stesso tenore di tante altre di Serie A. Le due squadre hanno più anziani che giovani nelle proprie file e questi anziani son giuocatori che hanno una lunga esperienza in campo nazionale e qualcuno anche in campo internazionale. Non vi ricordiamo Piola, per carità!, ma Alberico e Galimberti, Bussi e Castelli, Perazzolo e Cadario, Mariani, Messora, Romano, Albini, De Filippis, tutti uomini noti, alcuni già al tramonto e alcuni ancora in forze. Con tali giuocatori in campo s’aveva una garanzia di giuoco superiore a quello che solitamente offrono le squadre di seconda categoria”. Ed ecco il racconto della rete decisiva, a 9 minuti dal termine: “Bloccato Piola... Tutto gli andò bene, infatti, sino al 36° minuto in cui all’attacco rispuntò Mainardi in funzione di «cannoniere». Secondo tiro imparabile, rete decisiva. Il Brescia ebbe un accenno di reazione, ma non spinse a fondo, convinto di non farcela più”. Dall’archivio di Gianfranco Capra l’ingresso in campo delle squadre Novara-Brescia 2-1 NOVARA: Russova, Bussi, Galimberti, Mainardi, Castelli, Falzotti, Pombia, Alberico, Piola, Carasso, Foglio. Brescia: Romano, Messora, Mariani, Perazzolo, Albini, Cadario, Usberti, De Filippis, Paolini, Bulgarelli, Rosso. Marcatori: 26’ e 81’ Mainardi, 40’ Messora. Arbitro: Poggipollini di Ferrara. IL FEDELISSIMO 8 DAL DIARIO DI GIANNI Una Pasqua di “passione” vissuta in quel di Salerno di Gianni Milanesi Oggi vi racconto la storia di una trasferta a Salerno. Era il 26 marzo (domenica di Pasqua) 1967 ed eravamo in serie B. Il “Club Fedelissimi” aveva due anni di vita e ci apprestavamo ad organizzare un altro volo in aereo. In 54 risposero all’invito. Ci ritrovammo il sabato pomeriggio per la partenza in bus per Genova dove all’aeroporto ci attendeva un volo charter privato Avitavia Erald (con motore Roll Roys!). Per molti di noi si trattava del “battesimo dell’aria”. Erano da poco passate le 17 e decollammo alla volta di Napoli. Arrivammo nella città partenopea verso le ore 19.00. Sbarco, attesa bagagli e via con bus privato verso il magnifico hotel Ambassador (30 piani) dove avevamo prenotato. Dopo l’assegnazione delle camere, l’appuntamento era alle 20.30 per la cena all’ultimo piano - tutto di vetro - con magnifica vista sulla città. Purtroppo qualcuno si accorse che non aveva più la sua valigia. Il bagaglio mancante era quello dei coniugi Marisa e Gaudenzio Fitto. Mi attivai immediatamente, cercando di rintracciare l’autista del bus che ci aveva accompagnato in albergo, ma allora non c’erano i cellulari. Quindi presi un mezzo in sosta davanti all’hotel e mi feci riportare all’aeroporto dove ritrovai il nostro autista: il bagaglio dei Fitto (che poi mi ringraziarono a lungo) era già ripartito verso l’Hotel. Rientrato, chiamai uno dei 4 ascensori per andare a cenare. Salii sul primo che giunse per ripartire ancor prima che io avessi avuto il tempo di premere il piano che mi interessava! Pochi se- condi e si aprirono le porte. Scesi e mi ritrovai su un piano (non so quale fosse) completamente al buio e silenzioso, ma l’ascensore ripartì immediatamente senza di me! Ne chiamai un altro e mi ritrovai di nuovo nella hall. Con noncuranza, abbozzai all’addetta alla reception: “Tutto OK?” e ripresi un altro ascensore in salita. Prima di scendere cercai di capire dove fossi arrivato, ma le porte si chiusero nuovamente e mi ritrovai di nuovo a piano terra. Insomma erano oltre le 21 e non ero ancora arrivato al trentesimo piano per cenare! Giunsi a destinazione solo quando tutti ormai avevano già terminato! Per la serata si decise di prenotare tre carrozze coi cavalli per fare un giro notturno della città. La mattina seguente, dopo cola- Qui la comitiva si sciolse per l’impossibilità di trovare un locale idoneo per il pranzo del gruppo ed ognuno si organizzò liberamente. Io ed alcuni altri tifosi riuscimmo verso le 14 a trovare una latteria che ci preparò un’insalata di pomodori che consumammo velocemente. Via quindi verso il vicino stadio gremito per l’inizio della partita. Mentre prendevamo posto sull’ultima fila della tribuna scoperta, salutammo Lena, Mascheroni, Bramati, Milanesi ed altri che stavano entrando in campo. Qualcuno dei tifosi locali ci sputò addosso. Le uniche figure femminili sugli spalti erano le nostre 4 tifose azzurre! Ad ogni intervento arbitrale i locali contestavano vistosamente con lancio in campo di una scarpa (una sola!) e una di queste finì Minzoni. Era un gran bel daffare salire-scendere dalla tribuna per andare a telefonare. Al 70’ venne annullato un goal ai granata per fuori gioco; proteste, insulti a non finire ed altro grande lancio di scarpe in campo. Per la cronaca la gara finì 0-0. Allo scadere del tempo regolamentare i raccattapalle raccolsero tutte le scarpe lanciate in campo e le deposero in bella ed ordinata vista, sotto la rete di protezione affinché ogni spettatore potesse riprendersi la propria. All’uscita fummo condotti in una piazzetta tipo quella “delle Erbe” di Novara con i tifosi salernitani inferociti che ci insultavano e minacciavano da tutte le viuzze laterali. Eravamo intrappolati e il nostro bus non era lì. Ma c’era quello del No- I biglietti d’ingresso utilizzati dai coniugi Fitto per entrare allo stadio di Salerno zione, alle 9.00 un lussuoso bus nuovo ci attendeva per portarci a vedere il Vesuvio e gli scavi di Pompei. Poi via veloci per Amalfi, Sorrento, Maiori e Minori ad ammirare posti splendidi. Alle 12 circa, mentre ci dirigevamo verso Salerno, potemmo assistere alla prima Messa trasmessa in TV da Paolo VI con la presentazione dell’enciclica “Populorum progressio”. All’arrivo a Salerno, diffondemmo per la città le note dell’inno “VA NOVARA VA” con un altoparlante in mano e il braccio fuori dai finestrini. sul collo del colonnello Monetti che era l’accompagnatore della squadra novarese. A quell’epoca non c’erano ancora le radiocronache e nemmeno Radio Azzurra, così ad ogni trasferta mi ero preso l’impegno di chiamare da una cabina o un apparecchio a gettoni, a orari prestabiliti (metà 1° e 2° tempo, nell’intervallo e a fine gara) i signori Rossi che allora gestivano il “Bar Benevolo” per informarli dell’andamento della gara ed eventualmente esporre la bandiera azzurra (solo in caso di risultati positivi) dal balcone del palazzo di largo Don vara Calcio!!! Fu Udovicich che allora ci fece salire tre alla volta, assistiti dalla Polizia. Poi, via veloci verso Napoli con il nostro mezzo per prendere l’aereo per Genova. Un volo da incubo: il maltempo ci accompagnò per tutto il tempo con continui sobbalzi e vuoti d’aria. Da Genova tornammo a Novara con bus privato e verso le 22.00 eravamo tutti a casa. Emozioni a non finire, rimaste nella mente di coloro che le hanno vissute con me, 47 anni fa… Appuntamento alla prossima! IL FEDELISSIMO 9 UN ALTRO CAMPIONATO AVVINCENTE Le grandi favorite della scorsa estate non stanno deludendo le attese di Roberto Carrara Dopo undici giornate di campionato, il torneo di serie B sta pian piano delineando quelli che sono i valori reali. Alla vigilia le favorite per il salto di categoria erano le stesse formazioni che stanno ora emergendo prepotentemente. Il Cagliari, seppur per ora in trasferta non stia marciando con lo stesso ruolino che dimostra di avere tra le mura amiche, si sta dimostrando comunque squadra arcigna, solida e con elementi di indubbio valore. I sardi restano la compagine più accreditata alla vittoria finale. In quel di Novara, dopo aver disputato una gara al “piccolo trotto”, sono usci- ti meritatamente sconfitti grazie ad una “perla” di Pablo Gonzalez. Altra compagine ben attrezzata e che sta uscendo alla distanza è il Cesena. Appena alla spalle c’è il Bari di mister Nicola che peraltro contro gli azzurri di Baroni è riuscito a raddrizzare la partita solo grazie ad un’altra clamorosa autorete dello sfortunato terzino novarese Faraoni. Compagine rivelazione, sino ad ora, è senza dubbio il Crotone dell’emergente mister Juric. L’ex tecnico del Mantova ha saputo plasmare una squadra compatta e tutta grinta (anche se all’inizio del campionato col Novara, in casa, riuscì a portare in porto l’intera posta solo negli ultimissimi minuti, ribaltando una gara che gli azzurri avrebbero meritato di vincere). Vi è poi il Pescara che abbiamo affrontato nel recupero. Si tratta di un’altra rosa costruita per puntare, col confermato mister Oddo, al vertice della classifica. In particolare l’attacco è tra i più propositivi tra tutte le formazioni di questo sempre più avvincente torneo cadetto. Gli azzurri sono attesi ora ad una grande prova col Brescia (altra realtà interessante quella allenata da mister Boscaglia). Dopo aver sprecato alcune favorevoli occasioni nelle prime di campionato (gare perse malamente negli ultimissimi minuti, dopo aver avuto notevoli occasioni per chiudere più volte i conti...) i nostri hanno disputato poi, anche alla luce del cambio di modulo di gioco, un filotto di prestazioni positive. Per il resto stanno emergendo squadre attrezzate per disputare un campionato di vertice come lo Spezia ed il Livorno. Per contro sembra in fase calante il Latina (che ha esonerato Iuliano) ed anche la Salernitana non sta per ora rispettando i pronostici della vigilia. L’obiettivo in casa azzurra è invece quello di disputare un campionato il più possibile tranquillo, raggiungendo la salvezza con un buon anticipo. L’organico messo a disposizione di mister Baroni è senz’alto attrezzato per raggiungere questo traguardo. Ora sotto col Brescia, dunque, per racimolare altri punti in classifica... dunque altro fieno in cascina! FORZA FRANCO! Il “Club Fedelissimi”, a nome di tutti i tifosi del Novara, è vicino all’amico Franco Carrera, uno dei protagonisti della promozione del 1970, che ha subito una delicata operazione chirurgica. Forza, Capitano, siamo tutti con te! IL FEDELISSIMO 10 CONOSCIAMOLI MEGLIO: mattia cavanA Il gigante buono della Primavera azzurra gioca in porta dall’età di cinque anni di Daniele Faranna In questo numero vi parleremo di Mattia Cavana, l’estremo difensore della formazione Primavera del Novara Calcio che nelle ultime settimane è stato aggregato alla Prima squadra: un “gigante buono”, classe 1997, proveniente dal settore giovanile del Milan. Portiere per vocazione, dall’età di cinque anni e da quelle partitelle disputate nel giardino di casa con gli amici “sono nato e cresciuto a Milano e fin da piccolo ho fatto il portiere. I miei amici mi mettevano tra i pali perché ero il più alto di tutti e con me era facile vincere. Questo mi ha permesso di innamorarmi di questo ruolo e di iniziare a muovere i primi passi in società dilettantistiche della zona come ad esempio il Bruzzano e la Lombardina. Durante le elementari sono approdato alla Pro Sesto e dopo un anno e mezzo sono stato scelto dal Milan. In rossonero ho svolto tutta la trafila delle giovanili, dagli Esordienti alla Primavera passando per i Giovanissimi, Allievi e campionato Berretti. In estate sono approdato a titolo definitivo al Novara, una scelta fortemente voluta dal sottoscritto. Sono felicissimo di essere in azzurro”. Un ruolo difficile e allo stesso tempo affascinante, di grande responsabilità: “diventare un buon portiere non è facile. È un ruolo particolare, sempre sotto i riflettori e gli errori commessi vengono evidenziati di più perché portano a subire dei gol. L’estremo difensore ha una visione di gioco diversa dai compagni, più dinamica. Non è facile giocare in questo ruolo e credo che si debbano avere delle qualità particolari nel proprio Dna. La paura di farsi male, di sbagliare non deve mai esistere. Bisogna rimanere concentrati giorno per giorno, sia in allenamento che in partita”. Un giovane che cerca d’imparare dai suoi idoli: “Sono tanti i portieri buoni dai quali cerco di carpire segreti e qualità. Nel campionato italiano di serie A quello che reputo più completo è Handanovic. Il mio giocatore ideale però è un mix tra le qualità tecniche di Neuer e il carattere di Kahn”. Una crescita graduale che l’ha portato da qualche settimana ad allenarsi con i compagni della prima squadra agli ordini di mister Cataldi: “allenarsi con i più grandi è motivo d’orgoglio perché mi permetIL PUNTO SUI CAMPIONATI di Fabio Calcaterra PRIMAVERA Finalmente è giunta la prima vittoria stagionale per gli uomini di Gattuso. I tre punti sono arrivati nella partita più sentita, il derby casalingo contro la Pro Vercelli. Da segnalare la presenza di Beye in difesa, non convocato in prima squadra. Nel primo tempo è il Novara a fare la partita e al 15’ trova il gol grazie a Sanà con un bolide da posizione decentrata. Gli azzurrini continuano a fare il proprio gioco anche dopo il gol e poco prima della chiusura del primo tempo trovano il raddoppio con Lattarulo. Nella ripresa, invece, sono gli ospiti a cercare di fare la partita visto anche il doppio svantaggio. Accorciano subito le distanze al 2’ con De Mitri e prendono coraggio. Al 25’ l’arbitro assegna un rigore per i Mattia Cavana premiato al Torneo di Asti come miglior portiere te di crescere ulteriormente. Il Novara ha la fortuna di avere tre ottimi estremi difensori in rosa. Da Costa è un elemento completo, carismatico, di carattere, bravo tra i pali e con i piedi. Andrea Tozzo è un ottimo professionista, un ragazzo molto forte e determinato. Pacini ha doti importanti ed è bianchi, ma Frattini, respinge il penalty calciato da Foglia. Prima del triplice fischio, è ancora Frattini a salvare il risultato con una super parata. Finisce 2 a 1 il derby, gli azzurrini salgono a quota 6 punti, mentre la Pro Vercelli rimane ferma a 2. Nel prossimo turno il Novara ospiterà il Torino. ALLIEVI NAZIONALI Vittoria in goleada per i ragazzi di mister Terni: 7 a 1 sul campo del Trapani. Marcatori azzurri: Campus, Harka, Ieriti (doppietta), Menga, Stoppa e Penna. ALLIEVI LEGA PRO Sconfitta per 2-0 sul campo della Sampdoria per i ragazzi di mister Fusaro. GIOVANISSIMI NAZIONALI Bel pari esterno per gli azzurrini di Mister Amato: 0-0 a Bogliasco contro la Sampdoria. sicuramente un portiere di prospettiva”. Una vita divisa tra famiglia, sport e scuola: “vivendo a Milano faccio spesso il pendolare. In Lombardia frequento il quarto anno di Ragioneria e ho gli amici. La mia vita è semplice e senza troppi grilli per la testa, divisa tra lo studio, gli affetti famigliari e lo sport. Credo siano questi gli anni nei quali bisogna sacrificarsi per ottenere in futuro risultati importanti”. Come ogni giovane calciatore anche Mattia ha dei sogni nel cassetto: “come tutti spero di diventare un calciatore professionista, un buon portiere e di togliermi tante soddisfazioni. Certo, essendo di Milano e milanista da sempre, il mio sogno è di tornare al Milan. L’esempio di Donnarumma è importante per noi; se uno ha le qualità e lavora sodo può arrivare ovunque. Io resto con i piedi per terra e cerco di non bruciare le tappe. Mi auguro di poter dare il mio contributo alla causa azzurra, prima in Primavera eppoi in prima squadra. È una realtà bella quella azzurra e sono contento di poterla vivere”. IL FEDELISSIMO 11 QUESTA PAZZA SERIE B… Il dubbio amletico di Provedel ed i rigori in serie per il Brescia di Enea Marchesini Non tocca a me! Ivan Provedel è il portiere del Modena che sabato a Como l’ha combinata davvero grossa, anzi enorme. Una papera così grande che assomiglia quasi ad un’oca oppure ad un canotto, sempre qualcosa di giallo che galleggia. Insomma al minuto 81 della gara con i lariani sotto di un gol arriva, fuori area, un pallone spiovente a Simone Ganz (non Maurizio) che in corsa è già tanto che riesce a toccarlo in qualche modo verso la porta. E Provedel che fa? Un pallone morbido morbido che quasi si ferma da solo: lo prende, sì lo prende e invece no, non lo prende. Anzi non lo tocca neanche! Motivo? Sta tutto nell’infanzia del numero uno friulano, infatti il Provedel fino a 15 anni giocava attaccante. Quindi piedi buoni avranno pensato a Modena e l’ex portiere Massimo Taibi, ds dei gialloblù, lo ha strappato questa estate al Perugia. Ma rimane un dubbio, e le mani? Un altro dubbio che rimane, ancora più grosso, è: un gollonzo così il Novara lo segnerà mai? A pensar male si fa peccato… Brescia è una città stupenda, con un centro storico ricco di bellezze architettoniche, musei di livello internazionale, monumenti patrimonio UNESCO ed è famosa per la prima Associazione Industriali fondata in Italia e per la produzione di rigori, ben sei finora in questo campionato. Dimenticavamo, tra l’altro, la grande importanza storica del capoluogo Lombardo per le Dieci Giornate di Brescia durante l’occupazione degli austriaci, da cui l’appellativo la Leonessa d’Italia. In quello storico caso le giornate era dieci, nel nostro, molto più prosaico, le giornate sono undici. Sei rigori ricevuti in undici giornate sono un bel bottino. Di questi cinque realizzati e uno no, quindi cinque gol belli freschi e senza troppa fatica. Insomma un gol messo dentro dagli undici metri ogni due gare, decisamente aiuta. La leonessa d’Italia sui rigori fa la voce grossa. E a Novara? Di rigori zero. Zero diviso per undici giornate fa sempre zero. Anche i ricchi piangono… Da quando è tornato in serie B nel 2012 e, ancora prima, dal 2008 quando era stato fatto rinascere dalle ceneri dal magnate della logistica petrolifera Gabriele Volpi quanti gio- catori avrà comprato lo Spezia? Ma soprattutto quanti euro avrà speso, o per meglio dire, investito? A spanne veramente tanti. Probabilmente le “aquile” vogliono diventare la dimostrazione vivente che nel calcio non serve spendere molto per ottenere grossi risultati. Anche quest’anno partenza in quarta e a poco a poco il rallentamento della corsa, ultimo risultato non esaltante lo zero a zero interno nella gara, derby è un po’ forte, con la Virtus Entella. Tanto rumore per nulla? Forse è solo una questione di sfortuna, soprattutto quando l’ex centravanti del Cagliari Nenè spara di pochissimo a lato o Iacobucci si supera su Martic e sull’ex Napoli Calaiò (a proposito di euro spesi). Dopo tre pareggi consecutivi adesso i punti sono 17, ben sei dal duo di testa: è già finita la benzina? 12 IL FEDELISSIMO UN RECUPERO DAVVERO… FELICE!!! Un gran bel Novara si è imposto (1-0) nel recupero di martedì sera con il Pescara. Ha deciso un gol di testa di Felice Evacuo che al 12’ della ripresa ha raccolto un cross di Viola dalla sinistra. Contro un avversario reduce dal poker di reti rifilato all’ex capolista Crotone gli azzurri hanno esibito, ancora una volta, coralità, organizzazione e determinazione. Sono partiti forte, togliendo il respiro agli ospiti e sfiorando il vantaggio con un altro colpo di testa di Faragò su sponda di Troest. Nel finale di tempo il solito Da Costa ha neutralizzato una pericolosa conclusione a girare di Memushaj. Ad inizio ripresa i nostri hanno saputo imprimere alla gara l’accelerazione decisiva. Dapprima Faragò ed Evacuo non sono riusciti a sfruttare una efficace sgroppata di Faraoni dalla sinistra. Poi è arrivato il gol partita, subito dopo l’ingresso in campo di Forte che aveva dato un’impronta ancora più offensiva alla formazione di Oddo. Gli abruzzesi hanno inserito anche Sansovini e Mitrita nel tentativo di raddrizzare il match, ma Da Costa è stato impegnato solo da un gran sinistro dell’ex Crescenzi da fuori. In contropiede il Novara ha sfiorato il raddoppio con Viola e Gonzalez prima di correre un lungo brivido, nell’ultimo secondo di recupero, per un colpo di testa di Zuparic terminato di poco a lato. Anche lo sportivissimo Oddo però alla fine ha riconosciuto i meriti azzurri! tesseratevi al “Club Fedelissimi”! È scattata la campagna tesseramenti al “Club Fedelissimi Novara Calcio” per la stagione 2015-16 al costo di 15 euro. Soci vecchi e nuovi potranno scegliere uno dei cappellini (azzurro o blu) riprodotti nella foto. Le adesioni si raccolgono presso “Acconciature Uomo” di Corso 23 marzo 201/a, “Il Gelatiere” di Viale Roma 30/c o l’Edicola della Bicocca in Piazzale della Chiesa.
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