01 lugano cattedrale facciata intro
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01 lugano cattedrale facciata intro
Arte sacra in Ticino Schede di approfondimento Chiesa Cattedrale di S. Lorenzo – Lugano La facciata: profilo architettonico e ornamentale di mons. Franco Poretti La facciata è il biglietto da visita di un edificio, per questo ha sempre ricevuto più cura e attenzione delle altre parti della costruzione. Basti pensare a certe stupende facciate di cattedrali europee (S. Pietro, Notre Dame di Parigi, il Duomo di Milano). Così è pure la facciata del nostro san Lorenzo, che i critici collocano nel rinascimento lombardo. Non è un pezzo "unico", perché la ritroviamo in forma analoga in Umbria, nella Cattedrale di Todi, e perfino a L'Aquila, negli Abruzzi, nella chiesa di S. Bernardino del 1527. La prima domanda che si fa è questa: "quando fu costruita?". Sulla porta centrale è incisa in caratteri romani la data 1517, che per una strana coincidenza corrisponde all'inizio della Riforma protestante da parte del monaco Martin Lutero. Ma questa data è riferita ai tre portali con la loro fiorita ornamentazione oppure a tutta la facciata? Nascono dei dubbi. Consultando un fascicolo composto dall'archivista canonico Don Giuseppe Gallizia, ho trovato diverse notizie concernenti la facciata. Così nel 1578 (61 anni dopo il 1517) il Visitatore apostolico Francesco Bonomi venuto a Lugano in nome del Vescovo di Como diede questo ordine: "La facciata si dipinga di rosso con sopra la porta l'immagine del Santo (Lorenzo) a cui è dedicata la Chiesa". In un documento del 1591 per la Visita pastorale del Vescovo Feliciano Ninguarda si legge: "La facciata della Chiesa è di marmo con statue di marmo di Carrara; le porte sono intagliate, belle; di sopra la porta maggiore vi è un occhio (rosone) grande, bello con vitriata pinta con i misteri di Santo Lorenzo". La vetrata purtroppo è scomparsa e sostituita con l'attuale del 1910. Nella visita pastorale del Vescovo Filippo Archinti del 1597 si legge in latino qui tradotto: "La facciata è di marmo con molte figure marmoree. In essa ci sono tre porte di marmo elaborate con arte squisita". Ma, con sorpresa, 109 anni dal 1517 il Vescovo di Como Lazzaro Carafino nota che il "frontispicium nondum absolutum" cioè la parte superiore della facciata non è ancora terminata. Intendeva forse dire che l'ornamento attorno al rosone non era ancora finito? Comunque gli anni passano ed anche i bei monumenti assorbono le tracce inesorabili del tempo. E così nel 1890 il Can. Airoldi rispondendo al questionario per la visita pastorale del Vescovo Vincenzo Molo nota: "La facciata della cattedrale è assai guasta e richiederebbe delle riparazioni". Saranno fatte parzialmente nei restauri del 1905/10. Una seconda domanda, risolta diversamente, è la seguente: "Chi è l'autore della facciata o almeno della sua ornamentazione?". Gli studiosi d'arte non ci danno una risposta certa per mancanza di documenti. Cosi J.R. Rahn nel volume "I monumenti artistici del Medio Evo nel Cantone Ticino" fa qualche nome ed esclude Tomaso Rodari, appoggiato invece da J. Burckhardt. Mons. I. Marcionetti, che nel suo libro su "La chiesa di San Lorenzo in Lugano" dedica ben dodici preziose pagine alla facciata, non fa accenno ad un possibile autore. Don A. Robertini nell'opuscolo "La Cattedrale di Lugano" afferma "non si conosce il nome dell'architetto, né il nome degli scultori"; passa poi ad elencare alcuni artisti. Io sono incline a ritenere che lo scultore o addirittura gli scultori della ornamentazione siano i fratelli Tomaso e Bernardino Rodari da Maroggia e questo in base a un documento trovato nella raccolta di Orazioni sacre e dissertazioni del Can. G.B. Torricelli. Nel V volume della serie si legge questo fatto. Parlando della facciata definita "capolavoro ammirabile per la finezza del gusto dell'architettura e dei bassorilievi che servono di modello alle illustri accademie", passa lui pure a citare possibili autori per poi dare la preferenza a Tomaso Rodari, che lavorava con gran maestria e isquisitezza verso il 1490, 1510 e 1520 ed a Bernardino Rodari "anch'esso celebre scultore". E dimostra questa sua www.diocesilugano.ch Arte sacra in Ticino Schede di approfondimento opinione dicendo: "Che il lavoro della facciata di S. Lorenzo sia opera dei Rodari è pure opinione del sig. Cavaliere Giocondo Albertolli luganese, professore emerito di disegno per l'ornamento nell'Accademia di belle arti di Milano. L'inclito cavaliere andava provando a me stesso la sua opinione in proposito nel 15 giugno 1836, allorché mi godeva l'animo di conferire in Milano con lui su questo soggetto. Egli mi aggiunse altresì che da circa due anni aveva scritto una lettera su tal punto ad un professore del regno Lombardo-Veneto; eccone il tenore: "Inclino piuttosto a credere quella facciata (di S. Lorenzo) opera dei Rodari, vedendovi più uniformità di stile cogli ornamenti del duomo di Como. Vedendo i pilastri delle cantorie del duomo di Como così conformi nel gusto e nel maneggio del marmo agli ornamenti della facciata di Lugano non posso distaccare dalla mente questa opinione. Grande stima ho concepito dei Rodari fino dalla mia gioventù nel vedere e rivedere le loro opere in codesto duomo di Como". Guardiamola per cercare di capire e di ascoltare i significati ed i messaggi che contiene e che ci vuol comunicare. Fu dapprima osservata e brevemente descritta dai Vescovi di Como, che erano pure Vescovi di Lugano. Il cronista delle loro visite pastorali notava con cura le impressioni ed i giudizi dei Vescovi visitatori. Vorrei aiutare il lettore a guardare, quando sarà riportata al suo primitivo splendore, la facciata da due posizioni: da lontano e da vicino, ossia dal punto di vista architettonico e da quello ornamentale. Architettonico. La facciata di San Lorenzo vien classificata di stile rinascimentolombardo. La parola "rinascimento" sta a significare un periodo dell'arte (1400-1500) nel quale l'attenzione, l'ammirazione e poi l'ispirazione degli artisti si volsero al mondo classico antico, Grecia e Roma. L'aggettivo "lombardo" significa che i modelli dell'arte classica furono rivisitati e poi realizzati da artisti viventi o originari da quell'ampia terra al Sud delle Alpi, nota, dalla popolazione longobarda, col nome di Lombardia alla quale appartenevano anche le Terre che col 1803 diventarono il Canton Ticino e "artisti ticinesi" furono chiamati quelli di questo nostro incantevole angolo di terra. Tracce dell'antica arte di Roma le troviamo nella struttura generale della facciata: un grande rettangolo attraversato da un cornicione e alleggerito da un rosone nella parte superiore e da tre porte nella parte inferiore. La struttura generale ricorda modelli dell'antica Roma come l'arco trionfale di Settimio ed in maniera impressionante quello di Costantino (315 d.C.), dove appaiono in basso tre porte con la centrale più sviluppata attraverso la quale i vincitori di battaglie "imperatores" passavano gloriosi ed acclamati coi loro trofei di vittoria. La Chiesa, fin dall'inizio, ha saputo, con intelligenza, scoprire relazioni tra il profano ed il sacro e così, osservando la facciata nella sua divisione verticale tripartita, credette di scoprire un simbolo di Dio Trinità. Nel portale centrale o del trionfo solenne vide il simbolo di Cristo che di sé disse: "Io sono la porta delle pecore" (Gv 10, 8). Simbolo questo che abbiamo potuto comprendere molto bene nel Giubileo del 2000 per il flusso di numerosi pellegrini attraverso la "porta santa" della basilica romana di San Pietro. Reminescenze ed imitazioni dell'arte greco-romana si trovano nei molti tondi o medaglioni. I busti, il panneggio dei vestiti, braccia curate dal profilo anatomico, barbe fluenti e capigliatura abbondante, sguardi alquanto tesi richiamano opere di artisti greci e romani. Ornamentale. Con questa parola intendo le decorazioni che i vari artisti e artigiani, sotto la guida di un capo, applicarono alla facciata. L’ornamentazione, che è assai sviluppata nei tre portali, comprende anche i vari tondi ed i ritratti dei quattro evangelisti, del re Davide e del figlio Salomone e la sequenza di quattro animali che furono letti differentemente dai critici. www.diocesilugano.ch Arte sacra in Ticino Schede di approfondimento Queste decorazioni che senso hanno? Quali messaggi nascondono, ma che intendono rivelare? Dopo aver riflettuto molto e letto diversi libri di artisti che si espressero anche nel settore religioso, sono del parere che bisogna vedere accanto agli artisti la presenza di un ecclesiastico e, come fu per Michelangelo e nel 19.mo secolo per il pittore tedesco Caspar Friedrich, la lettura della Bibbia, fonte energica di ispirazione. Bisogna perciò ritenere che un ecclesiastico e da noi il Canonico teologo, d’accordo con l’artista capo, abbia preparato un programma. Ora mi sembra che il messaggio fondamentale che esce dall’ornamentazione della facciata sia questo: “Cristo è il centro della salvezza”, ossia tutto converge verso di Lui; tutto si spiega con Lui. www.diocesilugano.ch