4 febbraio 2007
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4 febbraio 2007
Mantice SETT I M A N A LE D E LL A PA R RO C CH I A SANT’AMBROGIO il A NNO X I I I - N . 5 4 febbraio 2007 V DOMENICA «PER ANNUM» Oggi : Vendita primule per il MPV Amare e desiderare la Vita Dal messaggio dei vescovi per la 29a Giornata per la Vita A mare la vita, desiderarla, rispettarla in ogni sua espressione, custodirla, glorificarla. Questo il succo del Messaggio del Consiglio Episcopale permanente della CEI per la 29ma Giornata per la vita che si svolge il 4 febbraio. In tempo di feroci polemiche su eutanasia, su pena di morte, su aborto, la Congregazione dei Vescovi ribadisce il suo diniego a qualsiasi ingerenza umana nel dono della vita fatto da Dio al frutto della sua creazione. “Amare e desiderare la vita” è il titolo del documento che inizia così: “Non si può non amare la vita: è il primo e il più prezioso bene per ogni essere umano”. L’avventura della vita non é però soltanto sequela di gioie, ma quotidiano confronto con difficoltà e sofferenza e se a volte ci si abbandona con fiducia all’esistere, “altre volte la fatica, la malattia, la solitudine ce la fanno sentire come un peso”. L’errore dell’essere umano è usare lo stesso metro per giudicare la qualità del suo esistere ma essa, insiste la CEI, “è sempre un bene prezioso per se stessi e per gli altri e in quanto tale è un bene non disponibile”. La vita va difesa comunque, non si può cadere nel “diabolico inganno” di poterne disporre fino a legittimarne l’interruzione con l’eutanasia. “Né accanirsi con terapie ingiustificate e sproporzionate” “L’amore vero per la vita… è incompatibile con l’idea del possesso indiscriminato che induce a pensare che tutto sia “mio”; “mio” nel senso della proprietà assoluta, dell’arbitrio, della manipolazione”. L’essere umano, insomma, deve utilizzare il suo strumento più potente, la fede, perché la vita “porta l’impronta di Dio ed è destinata all’eternità” e quindi va amata con coraggio. “Nessuna vita umana, fosse anche alla sua prima scintilla, può essere ritenuta di minor valore o disponibile per la ricerca scientifica”. Salvaguardare la vita significa anche rispettare la famiglia, combattere lo sfruttamento degli immigranti che bussano alle nostre porte, strappare i giovani “all’ebbrezza di giochi mortali, come le droghe o le corse del sabato sera”. 2 RIFLESSIONI Parola di Fausta Ongaro: le cause più profonde della denatalità non sono di ordine economico-sociale quanto psicologico-culturale. L a demografa Fausta Ongaro, dell’Università di Padova, ha pubblicato uno studio sociologico - intitolato Le scelte riproduttive tra costi, valori, opportunità (Franco Angeli editore, Milano 2006, pp. 160) - nel quale esamina l’atteggiamento verso la natalità tenuto da alcune migliaia di giovani coppie italiane istruite, benestanti e “benpensanti”. Ponendosi il problema di quali siano le cause più profonde della crescente denatalità, questo studio dimostra che esse sono di ordine non tanto economico-sociale quanto psicologico-culturale. Esse sono riconducibili al fatto che il cittadino medio-alto è ormai impregnato di una cultura, e inserito in una società, che lo imprigionano in una prospettiva individualistica e libertaria, spingendolo a vivere per il proprio vantaggio e piacere immediato. Pertanto questo cittadino rifiuta ogni forma d’impegno, di lotta e di sacrificio; in particolare rifiuta il legame coniugale stabile, la rinuncia in favore del prossimo, la progettazione dell’avvenire, la lotta nel successo. Il figlio viene quindi considerato come un fattore di limitazione, di stress e di schiavitù, da evitare o da liberarsene al più presto. Come hanno affermato alcune donne intervistate, «quando si ha un figlio, non si è più la persona più importante, non si vive più per sé stessi». Secondo la Ongaro, le donne in età fertile si dividono in due categorie. La prima è quella delle donne che hanno escluso per principio la prospettiva di procreare. La seconda è quella delle donne che vorrebbero farlo, ma rimangono incerte per motivi psicologici, sociali o economici, rinviando continuamente la decisione, come se fossero eternamente fertili; quando finalmente si decidono, è ormai troppo tardi, poiché sono diventate sterili. Perché non facciamo più figli? per progredire verso il meglio. Questa mentalità porta ad avere preconcetti, paure e perfino avversioni riguardo la prospettiva stessa di generare figli. Mettere al mondo un bambino diventa solo una delle tante scelte possibili, da soppesare col bilancino valutandone il rapporto tra impegno e risultato, tra costi e benefici, come si fa per l’acquisto di un’auto o di un mobile o di una casa. Il figlio è ritenuto un bene di consumo di lusso che, al massimo, viene programmato solo dopo essersi “sistemati” ed aver ottenuto altri beni di consumo ritenuti più importanti ed urgenti o meno impegnativi e costosi. Chiaramente, questa mentalità favorisce o la rinuncia ad avere figli, o il generarli solo in tarda età; in entrambi i casi ciò diminuisce notevolmente la natalità e impedisce il ricambio generazionale. La denatalità viene gravemente danneggiata anche dalla mentalità femminista, che vede la donna come imitatrice e rivale dell’uomo nel lavoro, nel potere e Un’altra causa della denatalità è la progressiva precarizzazione dei rapporti di coppia, che stanno passando dal matrimonio indissolubile a quello dissolubile alla convivenza stabile a quella instabile. «Il costo dei figli - afferma la Ongaro - è ancor più pronunciato per l’aumento della instabilità matrimoniale, che significa un aumento del rischio per le donne sposate di doversi mantenere da sole». Le convivenze, poi, di per sé ostacolano la natalità; esse difatti sono vissute dagli interessati come periodo di prova, durante il quale generare un figlio diventerebbe controproducente in quanto li costringerebbe a regolarizzare e stabilizzare un legame che hanno voluto in partenza come irregolare e instabile. La conclusione dello studio è che, per rimediare alla crisi demografica, la società deve favorire la maternità e la famiglia tanto quanto finora l’ha penalizzata: a livello non solo economico e lavorativo, ma anche culturale, morale e psicologico. 3 io a r b b fe 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 4 Calendario mensile XV Giornata mondiale del Malato. PELLEGRINAGGIO a Lourdes. VI T.O. (C) B.V. di Lourdes ore 20.30. S. Rosario a Mad. in Campagna Domenica Lunedì PELLEGRINAGGIO parrocchiale a Lourdes. Martedì PELLEGRINAGGIO parrocchiale a Lourdes. S. Eulalia S. Benigno Mercoledì Ss. Cirillo e Metodio 20.30: Rosario Gr. Padre Pio e Duc in Altum. 21.00: Commissione famiglia a Castelletto. Giovedì S. Giorgia Venerdì B. Giuseppe Allamano Sabato 9.15: Consenso Saporiti - Cantisani Ss. 7 Fondatori 10.00: Consenso Fassi - Gallazzi Servi di Maria Domenica Oratori regolari. VII T.O. (C) Lunedì S. Turibio de Mongrovejo 21.00: Catechesi Giovani e Adulti S. Eleuterio CHE COS’È L’OPUS DEI. Prof. Aldo Capucci. 21.00. S. Rosario a Mad. in C. Martedì Mercoledì S. Pier Damiani Giovedì 15.00: Adorazione per le vocazioni 20.30: S. Messa Gruppo Padre Pio Venerdì 20.30: S. Messa per i defunti del mese Sabato 14.00: Sfilata di Carnevale orgamizzata dall’Amministrazione Comunale. Cattedra di S. Pietro S. Policarpo S. Sergio di Cesarea DELLE SACRE CENERI Domenica IMPOSIZIONE Inizio dell’itinerario catecumenale. I di Quaresima 15.30: Battesimo Cosentino Matilde Ore 17.00: Vespri con Esposizione 26 27 28 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 o marz Lunedì S. Nestore Martedì 21.00: Catechesi per giovani e adulti. Coniugi Pugni, TESTIMONIANZA DI VITA FAMILIARE. S. Macario Mercoledì S. Romano Giovedì S. Albino 20.30: S. Rosario Gr. Padre Pio e MPV. Venerdì MAGRO OBBLIGATORIO E DIGIUNO S. Ponzio 8.30: Via Crucis - 16.45: Via Crucis ragazzi/e 21.00: Via Crucis per giovani e adulti Sabato 9.30: Consenso Amenta - Brazzelli Consenso Vendola - Binetti 10.00: S. Cunegonda 18.45: giovani e adolescenti in OF: Domenica II di Quaresima Oratori regolari. 17.00: Vespri con Esposizione. Lunedì S. Vittorino Martedì S. Coletta Mercoledì 21.00: Catechesi per giovani e adulti. “Difesa e promozione della famiglia nell’italia di oggi”. Avv. Jennifer Bassoricci, Dott. Marco Invernizzi S. Giuliano Giovedì S. Cataldo 21.00: Fidanzati a Castelletto. 15.00: Adunanza T.O.F. e A.C. 20.30: S. Rosario Gr. Padre Pio. MAGRO OBBLIGATORIO 8.30: Via Crucis - 16.45: Via Crucis ragazzi/e S. Domenico 21.00: Via Crucis per giovani e adulti Savio Venerdì Sabato S. Simplicio 21.00: Teatro decanale in OF. VISITA PASTORALE DEL DECANO. 10.00: S. Messa con il decano. InIII di Quaresima contro con CPP e CAE. Oratori regolari. 17.00: Vespri con Esposizione. Domenica IN CORSIVO ROSSO; APPUNTAMENTI DIOCESANI O DECANALI. IN NERO: APPUNTAMENTI PARROCCHIALI. Ermanno lo Storpio e l’invenzione della Salve Regina L a provvidenza ha fatto quasi tutto lei e ci ha portato ad un giovane monaco disabile dell’XI secolo! Pochi forse, tra i milioni che ripetono la Salve Regina, si domandano chi sia l’autore, se mai ci fu, di quella commossa invocazione, e dove per la prima volta sia stata pronunziata, e quando. Come spesso accade per le preghiere più popolari, ripetute da secoli nella liturgia di ogni giorno, non le consideriamo più invenzione e composizione di un uomo. Ci sembrano anonime, e non perché impersonali, ma proprio perché appartenenti a tutti, e ad ogni tempo. Invece, la Salve Regina (e anche l’Alma redemptoris mater) è, diciamo così, una preghiera firmata. Ha un autore, un luogo di origine e una data di nascita. Seppur approssimativa. Ermanno, il nostro monaco, era uno dei quindici figli del conte di Altshausen in Svevia (Germania) che “in un mondo pagano egli sarebbe stato, senza esitazione di sorta, lasciato morire all’atto stesso della nascita. I pagani d’oggi, ...dichiareranno che non avrebbe mai dovuto nascere; se poi diventano ancor più razionali, affermeranno che un simile aborto avrebbe dovuto essere eliminato senza In occasione della Giornata per la Vita abbiamo pensato ad un articolo un po’ speciale, che potesse prendere, come suol dirsi, due piccioni con una fava! Raccontare la storia dell’autore della Salve Regina e, nello stesso tempo, trasmettere qualcosa a proposito del valore della vita umana. dolore. E lo ripeterebbero con calore ancora maggiore quando aggiungerò che i competenti di novecento anni fa lo dichiararono anche deficiente... Che cosa fecero quei poveretti dei genitori ancor sommersi in quelle che abbiamo la faccia tosta di chiamare le ‘tenebre del medioevo’? Lo mandarono in un monastero e pregarono per lui.”. Ascoltiamo, dunque, la bella ed edificante storia di Ermanno lo storpio, “l’infimo dei poveretti di Cristo”... come egli amava definirsi! Scorrendo un calendario in tedesco, mi imbatto, il 24 di settembre, in Hermann der Lahme, Ermanno lo storpio, che non penso molti conoscano e che ci insegna come il dolore non sia necessariamente infelicità. Vediamo perché... “I l 18 luglio dell’anno 1013 Eltrude, sposa di Goffredo, conte di Altshausen in Svevia, diede alla luce un figlio maschio. Gli sposi appartenevano entrambi a nobilissime famiglie e nomi di gentiluomini, di crociati e di alti prelati si ripetono continuamente nei loro alberi genealogici. Eppure di nessuno di costoro si è serbata du5 revole memoria, salvo che del piccolo essere che venne al mondo orribilmente deforme. Fu soprannominato ‘il Rattrappito’, tanto era storto e contratto: non poteva star ritto, tanto meno camminare; stentava perfino a star seduto nella sedia che era stata fatta appositamente per lui; le sue dita stesse erano troppo deboli e rattratte per scrivere; le labbra e il palato erano deformati al punto che le sue parole uscivano stentate e difficili ad intendersi.” “Che cosa fecero quei poveretti ancor sommersi in quelle che abbiamo la fa ccia tosta di chiamare le ‘tenebre del medioevo’? Lo mandarono in un monastero e pregarono per lui.” La salvezza C onsiderata con occhi superficiali, questa decisione sembrerebbe assurda, ma vediamo come prosegue la storia. Dobbiamo intanto tener presente che “erano stati i monasteri a raccogliere e a sviluppare tutto quanto era stato possibile dell’antica cultura. In Germania la cultura del passato veniva non soltanto dal sud latino, ma anche dall’Inghilterra e, certamente dall’Irlanda. Inoltre essa era largamente diffusa tra il popolo. (...) C’erano traduzioni in tedesco dei vangeli, nelle chiese si predicava in tedesco e si può dire che tutti i grandi nomi delle letterature latina e greca giungevano, attraverso il pulpito, all’orecchio di tutti. Le fonti erano sempre (occorre dirlo?) i monasteri, - quali San Gallo, Fulda, Reichenau, che raccoglievano grandi biblioteche, nonché le scuole che seguivano l’imperatore. (...) Fu in uno di tali monasteri che venne mandato il mostriciattolo deficiente.” “Reichenau sorgeva in una deliziosa isoletta nel lago di Costanza, dove il Reno corre impetuoso verso le sue cateratte. Il monastero era stato fondato prima di Carlo Magno - esisteva cioè da più di duecento anni. Sulla strada maestra, sulla riva di fronte, transitavano continuamente viaggiatori italiani, greci, irlandesi e islandesi. Le sue mura ospitavano dotti famosi e una scuola di pittura. (...) Qui il ragazzo crebbe. Qui il ragazzo che poteva a mala pena biascicare poche parole con la sua lingua inceppata, trovò, chissà in virtù di quale psicoterapia religiosa, che la sua mente si apriva. Neppure per un solo istante, durante tutta la 6 sua vita, egli può essersi sentito ‘comodo’ o, per lo meno, liberato da ogni dolore: quali sono tuttavia gli aggettivi che vediamo affollarsi intorno a lui nelle pagine degli antichi croni sti? Li traduco dalla biografia in latino: piacevole, amichevole, conversevole; sempre ridente; tollerante; gaio; sforzandosi in ogni occasione - ah, ecco una parola di difficile traduzione - di essere galantuomo con tutti, mi pare che sarebbe il nostro modo di esprimerci, oggi. Con il risultato che tutti gli volevano bene. Gli studi nel monastero: scienze... E frattanto quel coraggioso giovinetto - che, ricordate non era mai comodo, né seduto su una sedia, né sdraiato su un letto - imparò la matematica, il greco, il latino, l’arabo, l’astronomia e la musica. Scrisse un intero trattato sugli astrolabi (...) e nella prefazione scrisse: ‘Ermanno, l’infimo dei poveretti di Cristo e dei filosofi dilettanti, il seguace più lento di un ciuco, anzi, di una lumaca (...) è stato indotto dalle preghiere di molti amici (già, tutti gli volevano bene!) a scrivere questo trattato scientifico’. Aveva sempre cercato di risparmiarsi lo sforzo, con ogni sorta di pretesto, ma, in realtà, soltanto a causa della sua ‘massiccia pigrizia’; tuttavia finalmente poteva offrire, all’amico al quale il libro è dedicato, la teoria della cosa, e aggiungeva che, se l’amico l’avesse gradito, avrebbe cercato, in seguito di svilupparlo su linee pratiche e più particolareggiate. E, lo credereste, con quelle sue dita tutte rattrappite, l’indomabile giovane riuscì a fare astrolabi, e orologi e strumenti musicali. Mai vinto, mai ozioso! ...musica ... I n quanto alla musica magari i nostri coristi d’oggi leggessero le sue parole! - egli afferma che un buon musico dovrebbe essere capace di comporre un motivo passabile, o almeno di giudicarlo, e poi di cantarlo. In generale i cantori, egli dice, si curano del terzo punto soltanto, e non pensano mai. Essi cantano, o, per meglio dire, si sgolano, senza rendersi conto che nessuno può cantar bene se la sua mente non è in armonia con la sua voce. Per tali cantanti da strapazzo una voce forte è tutto ciò che conta. Il che è peggio di ciò che fanno i ciuchi i quali, dopotutto, fanno assai più rumore, ma non alterano mai un raglio con un muggito. Nessuno tollera, egli dice, gli errori di grammatica; tuttavia le regole della grammatica sono artificiali mentre ‘la musica sgorga diritta dalla natura’ e in essa non soltanto gli uomini non correggono gli errori che commettono, ma giungono fino al punto di sostenerli... Come si vede, l’allegro piccolo storpio sapeva, all’occorrenza, usare un linguaggio assai caustico! È peraltro quasi certo che egli fu il compositore dello stupendo inno Salve Regina (con quella sua caratteristica melodia in canto fermo che ancor oggi si canta in tutte le chiese cattoliche del mondo), dell’Alma Redemptoris e di alcuni altri. ... storia. M a oltre a questo, Ermanno, dotato di un cervello straordinariamente attivo e vigoroso, e che era a conoscenza di tutte le tradizioni delle più importanti famiglie del suo tempo ed aveva accesso a molti libri antichi che noi non conosciamo a causa delle distruzioni che in anni successivi dispersero e rovinarono le biblioteche degli antichi monasteri, scrisse un Chronicon di storia del mondo, dalla nascita di Cristo al tempo suo. Si sa che l’opera si meritò le lodi dei competenti del tempo, che la giudicarono straordinariamente accurata, fondata naturalmente sulle tradizioni, ma tuttavia obiettiva e originale. Eccovi dunque il monacello storpio, chiuso nella sua cella, ma desto, vivo, con gli occhi spalancati a seguire la scena del mondo esterno eppure non mai cinico, non mai crudele (è così frequente il caso che la sofferenza generi crudeltà) e capace di tracciare un quadro completo delle correnti della vita in Europa.” Ci avviamo verso la conclusione di questa sorprendente storia, che racchiude in sé il contrasto tra la concretezza e la sofferenza da una parte e la bellezza e l’apertura verso l’infinito dall’altra: una vita reale. Venne il momento di morire L ascio al suo amico e biografo Bertoldo di parlarci di questo. ‘Quando alfine l’amorevole benignità del Signore si degnò di liberare la sua santa anima dalla tediosa prigione del mondo, egli fu assalito dalla pleurite e trascorse quasi dieci giorni in continue e forti tribolazioni. Alfine un giorno, nelle prime ore del mattino, subito dopo la santa Messa, io, che egli considerava il suo più intimo amico, mi recai da lui e gli chiesi se si sentisse un poco meglio’. Riferisce poi il cronista che il paziente gli disse che la notte precedente gli era parso di essere intento a rileggere quel famoso Hortensius di Cicerone con le molte sagge osservazioni sul bene e sul male, e gli erano ripassate per la mente tutte le cose che egli stesso aveva avuto in animo di scrivere su quello stesso argomento. ‘E sotto la forte ispirazione di quella lettura, tutto il mondo presen7 te e tutto ciò che ad esso appartiene - questa stessa vita mortale era divenuta meschina e tediosa e, d’altra parte, “il mondo futuro, che non avrà termine, e quella vita eterna, sono divenuti indicibilmente desiderabili e cari, così che io considero tutte queste cose passeggere non più dell’impalpabile calugine del cardo. Sono stanco di vivere”. All’udire queste parole di Ermanno, Bertoldo non seppe più trattenersi e, dice ‘ruppi in grida scomposte e pianti! Ma Ermanno dopo un poco tutto indignato mi rimproverò, tremando un poco per l’ira e guardandomi di sottecchi con aria di meraviglia: “Amico del mio cuore, diss’egli, non piangere, non piangere per me!” Dopo di che chiese a Bertoldo di prendere le tavolette per scrivere onde annotare alcune ultime cose. “E, aggiunse il morente, ricordando ogni giorno che anche tu dovrai morire preparati con ogni energia per intraprendere lo stesso viaggio, poiché, in un giorno e in un’ora che tu noi sai, verrai con me - con me, il tuo caro, caro amico.” E furono queste le sue ultime parole. Ermanno morì, circondato dagli amici, dopo aver ricevuto il corpo e il sangue di Cristo nella santa comunione, il 24 settembre del 1054 e fu seppellito - oscuro monacello ch’egli era stato - ‘in mezzo a grandi lamenti’ nei suoi possedimenti di Altshausen ai quali aveva rinunciato da così lungo tempo.” E Martindale (lo storico che nel 1950 tradusse il manoscritto) così conclude: “La prima volta che mi venne tra le mani questa sua Vita in un veccchio testo latino tutto accartocciato, nella biblioteca di Oxford, fu, per me, come se una ventata di aria purissima fosse penetrata a disperdere l’atmosfera stagnante della stanza (...). Poiché la Vita, come la scrisse Bertoldo, è così piena di vita pulsante, Ermanno ne esce veramente vivo! Non perché sapesse scrivere sulla teoria della musica e della matematica, né perché seppe compilare minuziose cronache storiche e leggere tante lingue diverse, ma per il suo coraggio, la bellezza dell’anima sua, la sua serenità nel dolore, la sua prontezza a scherzare e a fare a botta e risposta, la dolcezza dei suoi modi che lo resero ‘amato da tutti’. (...) Senza dubbio allevare bene il corpo è cosa importante, tuttavia subordinata; l’educar bene la mente è la cosa principale - e questa educazione, credetemi, deve essere fondata su due elementi essenziali: l’amore e la religione - e le due cose sono strettamente unite. In questo povero, contorto ometto del medioevo, brilla il trionfo della fede che ispirò l’amore e dell’amore che fu leale alla fede professata. Ermanno ci dà la prova che il dolore non significa infelicità, né il piacere la felicità”. 8 AFFA R I E CO NO M I C I INFORMAZIONI PER D’AMICO LUCIA E GARRASI GIOVANNI DA MARIA E FIGLI MODUGNO: € 60. La S. Messa di suffragio sarà celebrata venerdì 23/2 alle ore 20.30. PER MAININI GIUSEPPE DAI COSCRITTI DELLA CLASSE 1922: € 65. La S. Messa di suffragio sarà celebrata il 26 febbairo alle 8.30. IN ONORE DELLA MADONNA IN CAMPAGNA, PER GRAZIA RICEVUTA: € 50 in collaborazione con la CICLI PINARELLO offreoccasione un’occasione unica unica ti offre tiun la possibilità di provare una delle la possibilità di provare collezione una delle2007 PINARELLO prestigiose biciclette prestigiose biciclette PARIS CARBON in collaborazione con la CICLI PINARELLO PINARELLO collezione 2007 ti offre un’occasione unica la possibilità di provare una delle prestigiose biciclette PINARELLO collezione 2007 PARIS CARBON IL MOVIMENTO PER LA VITA Si occupa di diffondere la cultura della vita e di organizzare incontri formativi per ragazzi, giovani e adulti. Ogni primo giovedì del mese recita il S. Rosario per la difesa della vita assieme al gruppo di preghiera di Padre Pio, in chiesa parrocchiale. Chi volesse aderire può contattare le volontarie al termine. Ognuno di noi è chiamato nella quotidianità a promuovere il rispetto della vita in ogni sua fase, contrastandone gli attacchi e le minacce. 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Don Crescio è stato inviato diocesano a Medjugorie e responsabile della Caritas diocesana durante la guerra. di Mauro Zara, via San Rocco, 37 20020 Vanzaghello - MI . tel. 0331 659704 di Mauro Zara Via San Rocco, 37 - 20020 - Vanzaghello - MI - tel. 0331 659.704 in collaborazione con la CICLI PINARELLO ti offre un’occasione unica la possibilità di provare una delle NUMERI TELEFONICI PINARELLO collezione 2007 Don Armando prestigiose biciclette (presso Oratorio maschile) 0331. 658393 PARIS CARBON Cellulare don Armando (solo per emergenze) 338. 7272108 E-mail don Armando [email protected] E-mail sala stampa [email protected] Don Ambrogio Giussani (presso casa parrocchiale) 0331. 658048 Centro parrocchiale Mons. Giani (Segreteria parrocchiale, Cuore Amico) 0331. 659961 F3:13 F4:13 Comunità Suore S. Giovanna Antida 0331. 659825 Scuola materna parrocchiale 0331. 658477 PINARELLO il nostro punto vendita potrai avere ulteriori Pompe Presso Funebri (Gambaro) 0331. 880154 informazioni riguardanti l’evento Decanato www.decanatodicastano.it Potraidi inoltreCastano prenotare la bici della tua misura Il test driver si terrà nei giorni sabato 10 e domenica 11 febbraio 9 5 S E T T I M A N A LITURGICA LUNEDÌ S. Agata martire Memoria (rosso) 6 M ARTEDÌ S. Paolo Miki e Compagni Memoria (rosso) 7 MERCOLEDÌ Ss. Perpetua e Felicita Memoria (rosso) Ss. Confessioni Mezz’ora prima delle Messe. Ss. Confessioni Mezz’ora prima delle Messe. Ss. Confessioni Mezz’ora prima delle Messe. Letture Gn 1,1-19; Sal 103: “Gioisce il Signore per tutte le sue creature”. Mc 6,53-56 Letture Gn 1,20-2,4; Sal 8: “Come sono grandi le tue opere, Signore”. Mc 7,1-13 Letture Gn 2,4-9.15-17; Sal 103: “Benedetto il Signore che dona la vita”. Mc 7,14-23 SS. Messe 8.30 Fam. Puricelli e Giani 18.30 Girola Stefania, Rosa Caterina SS. Messe 8.30 Fam. Torretta, Magnaghi e Jole 18.30 Bonalanza Maria, Mainini Giovanna SS. Messe 8.30 Silvio e Genoveffa Marcante 18.30 Antonio e Antonietta Scrosati 8 15.00: Adunanza T.O.F. e A.C. GIOVED S. Girolamo Emiliani Memoria (bianco) 9 VENERDÌ S. Giuseppina Bakhita Mem. fac. (bianco) 10 SABATO S. Scolastica vergine Memoria (bianco) Ss. Confessioni Mezz’ora prima delle Messe. Ss. Confessioni Mezz’ora prima delle Messe. Ss. Confessioni dalle 16.00 alle 18.00. Letture Gn 2,18-25; Sal 127: “Tu benedici l’uomo, Signore, e gli doni pienezza di vita”. Mc 7,24-30 Letture Gn 3,1-8; Sal 31: “Donaci, Signore, la gioia del perdono”. Mc 7,31-37 Letture Gn 3,9-24; Sal 89: “Volgiti a noi, Signore: in te speriamo”. Mc 8,1-10 SS. Messe 8.30 Alberta e Cesare Xompero 18.30 Gorla Stefano e fam. Gorla Giovanni 20.30 S. Rosario Gr. Padre Pio SS. Messe 8.30 Merlo Paolo e Gabelli Antonia 18.30 Zara Angelo e Torretta Erminia SS. Messe 8.30 Ernestina e Espedito 18.30 Zocchi Mario, Francesca e Augusto, Franchin Mario, Borotto Simone e Gastone Tempo «per annum» - Festivo: anno C - Feriale: anno I - Liturgia delle ore: 1a settimana 10 11 IL GIORNO DEL SIGNORE B.V. Maria di Lourdes. XV Giornata mondiale del malato. PILLOLE DI VANGELO Le Beatitudini L DOMENICA VI «per annum» (verde) Letture (C) Ger 17,5-8; Sal 1: “Beato chi pone la speranza nel Signore”. 1Cor 15,12.16-20; Lc 6,17.20-26 SS. Messe 18.00 Suor Maria Luisa, Suor Teresa e Suor Serena, Montani Mario e Branca “Beati voi quando gli uomini vi Anna, Suor Anna Angelina Brusatori odieranno e vi metteranno al bando 10.00 Pro populo e v’insulteranno e respingeranno il 18.00 Coniugi Pascarelli e Ada vostro nome come scellerato, 20.30 S. Rosario a Madonna a causa del Figlio dell’uomo”. in Campagna Intenzione di preghiera suggerita dal Papa per tutto il mese di febbraio: Perché la lotta contro le malattie e le grandi epidemie nel Terzo Mondo trovi nello spirito di solidarietà una sempre più generosa collaborazione da parte dei governi di tutte le Nazioni. e Beatitudini esprimono il capovolgimento radicale dei valori che l’eventoGesù ha realizzato. Sono il «segno» dell’evento. Chi dice di sì all’evento-Gesù prova la gioia di sentirsi amato da Dio e inserito nella storia della salvezza partecipando alla sorte dei profeti e di Gesù. I quattro «guai» presentano la sorte opposta di chi dice di no, di chi non crede al Vangelo e perciò non si inserisce nella storia salvifica. Le beatitudini non sono separabili dalla persona che le ha pronunciate. Gesù è l’uomo delle beatitudini. Solo perché lui è risorto, è vero che sono beati i poveri e la nostra fede non è vana. I N I Z IATIVE COMUNE di VANZAGHELLO in collaborazione con CENTRO SOCIALE ANZIANI DI VANZAGHELLO 12 febbraio 2007 alle ore 21 presso la sala consigliare di Piazza Pertini Il Dott. MARCO LOCATI presenterà i risultati degli esami eseguiti agli anziani del nostro Comune nell’ambito della “Campagna di prevenzione dell’ictus carotideo”. La Dott ssa MARIA TERESA LAVAZZA parlerà sul tema: “Alimentazione e prevenzione del rischio cardiovascolare” L A SE T T I M A N A D E G LI O R ATORI DI S. LUIGI E S. AGNESE FIACCOLA VOTIVA 2007 Santuario di La Verna Anche quest’anno, la Fiaccola Votiva coinvolgerà tutti i gruppi della parrocchia. Tra gli altri il Gruppo Mamme, il Gruppo di S. Padre Pio e il gruppo ciclisti. SABATO 28 aprile In mattinata partenza dall’oratorio maschile per Il santuario di La Verna (Arezzo). All’arrivo, visita del Santuario e inizio del programma spirituale previsto. Cena e pernottamento presso il santuario. DOMENICA 29 aprile Partenza della fiaccola. In serata arrivo presso Hotel Casa S. Giuseppe di S. Marino. Probabile incontro con Mons. Luigi Negri, vescovo di Montefeltro - S. Marino. LUNEDÌ 30 aprile Al santuario della Bozzola (PV), incontro con i gruppi parrocchiali che arriveranno da Vanzaghello. S. Messa. Pranzo. Nel primo pomeriggio la fiaccola riparte portata dal gruppo mamme e dai giovani. ISCRIZIONI In settimana potrete trovare in oratorio maschile il modulo di iscrizione da compilare e riconsegnare in oratorio entro il 28 febbraio oppure al raggiungimento dei 70 partecipanti. La quota di partecipazione, di Euro 120,00 circa, che dovrà essere versata nella serata di presentazione. OGGI 4/ 4/2 2 Oratori regolari. Giovani e adolescenti abato 10 febbario continuerà il “cammino mariano” iniziate a gennaio. Ci troveremo alle 17.45 in O.F. Chi desidera fermarsi per la cena è pregato di dare il proprio nome a Mariangela (340.9135274) o Silvia (347.4884464) entro giovedì 8 febbairo. Grazie! Classifica OM Castori 95 Classifica OF Castori 65 Grifoni 95 Centauri 65 Fauni Fauni 84 Centauri 84 64 Grifoni 63
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