Metalli pesanti - Dipartimento di Farmacia
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Metalli pesanti - Dipartimento di Farmacia
Metalli pesanti Elementi presenti nella crosta terrestre in tracce (<0,1%) hanno una densità superiore ai 5,0 g/cm3; si comportano in genere come cationi; presentano una bassa solubilità dei loro idrati; hanno una spiccata attitudine a formare complessi; hanno una grande affinità per i solfuri, nei quali tendono a concentrarsi hanno diversi stati di ossidazione a seconda delle condizioni di pH. Cu, Fe, Mn, Ni, Zn, Se, Cr, Co sono elementi essenziali Metalli pesante e ambiente Ciclo geologico in blu e biologico in nero Fonti naturali metalli pesanti Le sorgenti d’inquinamento da metalli pesanti possono essere: - l’erosione naturale; - gli impianti di combustione; - l’estrazione mineraria. Concentrazione massime ammesse per i metalli nelle acque naturali raccomandata dall'EPA (agenzia per la protezione ambientale) Metal Chemical Symbol Mercurio Hg 0,1 Piombo Pb 5 Cadmio Cd 10 Selenio Se 10 Tallio Tl 13 Nickel Ni 13.04 Argento Ag 50 Manganese Mn 50 Cromo Cr 50 Ferro Fe 300 Bario Ba 1000 mg m-3 Fonti antropogeniche Impianti elettrici (Hg, As, Tl) Autoveicoli (Cd) Motori diesel (Ni) Industrie metallurgiche/fonderie (Pb, As, Cu, Al, Co, Zn, Fe) Agricoltura (Cu, As, Al, Zn,…) Sistemi smaltimento rifiuti/inceneritori (Hg, Cd, Pb, As,…) Vernici (Pb, Hg, Cd) Insetticidi/rodenticidi/fungicidi (MeHg, As, Cd, Tl) Utensili da cucina (Al, Cu) Prodotti di protezione del legno (As, Cu) Disinfettanti (Cu, Hg, Ag) Vaccini (Hg, Al) Materiale odontoiatrico (Hg, Au, Ag, Ni) Presenza nell’ambiente Tossicità dei metalli pesanti Contribuisce all’attività tossica la forte affinità dei cationi metallici per lo zolfo: I gruppi sulfidrilici (-SH) si legano facilmente ai cationi dei metalli pesanti o alle molecole che li contengono; questi gruppi sono normalmente presenti negli enzimi che controllano la velocità delle reazioni metaboliche nel corpo umano. Il complesso metallo-zolfo che ne risulta interessa tutto l’enzima che non può funzionare normalmente causando, così, un danno per la salute dell’uomo. Tossicità dei metalli pesanti Neurotossicità (Hg, Pb, As, Al) Nefrotossicità (Cd, Pb, Hg) Cardiotossicità (Hg, Cd, Pb) Tossicità ematica (Pb) Tossicità gastrointestinale (Pb, Cd, Hg,…) Disfunzioni immunitarie (soppressione, aumento) Osteomalacia (Cd) Ipersensibilità/Allergie Manifestazioni tossiche Neurologica: – Atassia – Parestesia – Paralisi – Tremori – Stato stuporoso Gastrointestinale – Nausea – Vomito – Diarrea – Dolore addominale – Anoressia Renale – Oliguria – Uremia – Necrosi tubulare Ematica – Emolisi – Anemia aplastica – Reazioni immunologiche Rischio esposizione Pazienti a rischio – Anziani – Giovani Più elevato assorbimento GI Rapida crescita cellulare Forme chimiche – Elementare – Sali inorganici – Composti organici Meccanismo tossicità Analogia tra la reazione del metallo con la sostanza chimica inorganica H2S e quella con le unità sulfidriliche degli enzimi. Sono pericolosi nella loro forma cationica e quando sono legati a brevi catene di atomi di carbonio. M2+ + H-S-H MS + 2H+ R-S-H + M2+ + H-S-R R-S-M-S-R + 2H+ Perossidazione lipidica Inibizione enzimi antiossidanti (SOD) Deplezione glutatione Alterazione metabolismo proteico Blocco enzimi Trattamento Aumentare l’escrezione del metallo – Interrompere il legame degli ioni metallici – Favorire l’escrezione dei prodotti legati nelle urine e nelle feci Nel caso di avvelenamento acuto da metalli pesanti si può pensare di somministrare un composto che lega il metallo in modo più forte di quanto non faccia l’enzima, successivamente la combinazione metallo-composto verrebbe eliminata dall’organismo. Trattamento Agenti chelanti – Dimercaprolo (BAL), Succimer – Calcio EDTA – Penicillamina – Acido 2,3 dimercaptosuccinico – Deferoxamina Chelating Agent Route** Drug Arsenic Lead Mercury (inorganic)* i.m. Dimercaptol Injection B.P. BAL in Oil Arsenic Lead Mercury p.o. Chemet Dimercaptopropanesulfonate (DMPS) Arsenic p.o. i.m. Bulk form (for compounding by pharmacists) D-pencillamine Arsenic Mercury Lead p.o. Metalcaptase Pencillamine Cuprimine Depen Ethylenediamintetra- acetic acid (EDTA) (Edetate disodium) Lead IV Chealamide Versenate Dimercaprol (BAL) Dimercaptosiccinic acid (DMSA, Succimer) Toxin *Not methylmercury poisoning. **Under supervision of a physician: i.m., intramuscular; p.o., peroral or by mouth; IV, intravenous. Source: Data from Beers et al. 1999; Micromedex 1999; Roberts 1999; Wentz 2000; Anon. 2001; Ferner 2001; Marcus 2001; USNML/NIH Drug Information 2001a; 2001b; 2001c; 2001d. Dimercaprolo BAL • (BAL = British Anti-Lewisite) Metalli: Arsenico Mercurio Piombo Cromo Nickel Dosaggio: 2,5 mg/kg IM ogni 4 ore per 2 giorni, seguito da 2,5 mg/kg IM per 15 - 10 giorni Lewisite EDTA Calcio EDTA Metalli: Piombo Cadmio Dosaggio: 50 mg/kg/giorno in 6 dosi per 5 giorni Deferoxamina Deferoxamina o Desferossamina Trattamento del sovraccarico marziale alla dose: 15 mg/kg/ora (dose massima 80mg/kg al giorno) PENICILLAMINA Penicillamina Metalli: Rame Mercurio Ferro Zinco Piombo Oro Dosaggio: 250 mg 4 volte al giorno per 1 – 2 mesi Hg CINABRO O SOLFURO DI MERCURIO (HgS): minerale Mercurio elementare Termometri, batterie, vernici, amalgama dentale, produzione di luci al neon, carta, filtri per condizionatori, interruttori Mercurio inorganico Sali mercurici (cloruro di mercurio o sublimato corrosivo = HgCl2) Disinfettanti Sali mercurosi (cloruro mercuroso o calomelano = Hg2Cl2) Diuretici e lassativi MERCURIO gruppo valenza numero atomico peso atomico gravità specifica punto di fusione punto di ebollizione IIB 1,2 80 200,59 13,534 a 25°C - 38,87°C 356,72°C MERCURIO Isotopi naturali 202Hg 200Hg 199Hg 201Hg 198Hg 204Hg 196Hg 29,80% 23,13% 16,84% 13,22% 10,02% 6,85% 0,146% MERCURIO FONTI DI INQUINAMENTO estrazione mineraria distillazione dai minerali fabbricazione cappelli feltro (storica) fabbricazione apparecchi, colori, fulminato estrazione Au e Ag dalle amalgame impianti cloro-soda doratura a fuoco argentatura specchi amalgame dentarie rilievo di impronte digitali Deposizione Hg Disastri avvelenamenti Place Year Cases Minamata 1953-60 1000 Nigata 1964-65 646 Guatemala 1963-65 45 Ghana 1967 144 Pakistan 1969 100 Iraq 1956 100 Iraq 1960 1,002 Iraq 1971 40,000 On-going 2001 ??? Intossicazioni collettive Sali di alchilmercurio sono stati utilizzali largamente come fungicidi: semi cereali trattati con alchilmercurio per l’agricoltura consumati per alimentazione animale o panificati Giappone e Svezia per elevato consumo di pesce USA avvelenati per consumo di carne di maiale Baia di minamata fino agli anni ‘70 scarichi industriali metilmercurio nella catena alimentare Iraq, Pakistan, Ghana e Guatemala panificazione cereali MERCURIO FONTI DI INQUINAMENTO Estrazione mineraria: rischio basso poiché il Hg non si trova allo stato libero, ma sotto forma di solfuro mescolato a terra umida. Non si sviluppano polveri e l’evaporazione è minima Rischio in caso di incendio MERCURIO FONTI DI INQUINAMENTO Distillazione da minerali: rischio elevato: l’elevata temperatura scompone il minerale in zolfo (eliminato come anidride solforosa) e Hg che viene condensato e nuovamente distillato per eliminare le impurità MERCURIO FONTI DI INQUINAMENTO Fabbricazione cappelli feltro (storica): Secretaggio: veniva usata una soluzione di nitrato di Hg in acido nitrico. Oggi viene usato perossido di sodio e acqua ossigenata. Il secretaggio agglutina il pelo creando legami S-S tra i gruppi -SH della cisteina, aminoacido fondamentale della cheratina del pelo. (Alice nel paese delle meraviglie il cappellaio matto) Rischio moderato MERCURIO FONTI DI INQUINAMENTO Impianti cloro-soda: industria chimica per la produzione del Cl e del Na ove viene utilizzato come catodo. Rischio moderato MERCURIO Esiste sotto 3 forme: orale elementare (metallico) inorganico organico metallico inorganico organico ASSORBIMENTO respiratorio 0,01% tutte le forme 7% 61-81% 90-95% Hg elementare assorbito entra rapidamente nel SNC prima di essere ossidato dalle catalasi eritrocitarie MERCURIO Inorganico: 50% legato ai gruppi -SH proteine plasmatiche (albumina) 50% legato ai gruppi -SH dell’emoglobina Organico: 10% legato ai gruppi -SH proteine plasmatiche (albumina) 90% legato ai gruppi -SH dell’emoglobina Distribuzione disomogenea massima concentrazione nei reni>fegato>milza>SNC Emivita circa 60 giorni Escrezione fecale per Hg organico renale (filtrazione glomerulare e tubulare) per gli ioni MERCURIO ESCREZIONE Con le urine e con le feci. Il 90% del mercurio organico è escreto con le feci MERCURIO TOSSICITA’ Metilmercurio Meccanismi di neurotossicità: interagisce col DNA e l’RNA e si lega ai gruppi -SH con modifiche nella struttura del DNA e nella sintesi dell’RNA SATURNISMO MERCURIO TOSSICITA’ vapori di mercurio: acuta: bronchite corrosiva e polmonite interstiziale cronica: sindrome ASTENICO-VEGETATIVA (micromercurialismo) Hg e ambiente Assorbimento Hg Vapori del Hg molto tossici MERCURIO TOSSICITA’ SINDROME ASTENICO-VEGETATIVA tremore ingrossamento della tiroide aumentato incorporamento tiroideo dello iodio polso labile tachicardia dermografismo (iperreattività meccanica della cute per vasodilatazione e vasocostrizione ) gengivite alterazioni ematologiche idrargiruria (Hg nelle urine) MERCURIO TOSSICITA’ SINDROME ASTENICO-VEGETATIVA Con l’incremento dell’esposizione compaiono: tremori intenzionali (spasmi) perdita della memoria Eretismo (L'eretismo mercuriale è un sintomo della sindrome da inalazione di mercurio, caratterizzata da eccessiva timidezza e fobia sociale. depressione grave allucinazioni e delirio scialorrea e gengiviti MERCURIO TOSSICITA’ SINDROME ASTENICO-VEGETATIVA La triade fondamentale è costituita comunque da: eccitabilità ingravescente tremori gengivite Meccanismo tossicità Legame a gruppi sulfidrilici enzimi cheratina Interferenza canali ionici rilascio neurotrasmettitori Alterazioni microtubuli MERCURIO TOSSICITA’ Cloruro mercurico (HgCl2) Antisettico Suicidi (30-50 mg/Kg dose letale acuta: ulcere corrosive, necrosi del tratto gastro-enterico, necrosi tubulare acuta (pars recta) cronica: glomerulonefrite da Ac anti MB seguita da precipitazione di immunocomplessi. MERCURIO TOSSICITA’ Cloruro mercuroso (Hg2Cl2) Acrodinia (malattia rosa) eritema delle estremità, del torace e del viso, accompagnato da fotofobia, diaforesi, anoressia, tachicardia e stipsi o diarrea MERCURIO TOSSICITA’ Metilmercurio Effetti neurotossici (il cervello è l’organo critico) con necrosi dei neuroni cerebrali e cerebellari atrofia cerebrale regioni del cervello risultano più sensibili di altre agli effetti tossici del metilmercurio, e precisamente la corteccia cerebrale area visiva MERCURIO TOSSICITA’ Metilmercurio segni clinici: parestesie (perdita del senso del tatto e formicolii) atassia neurastenia perdita della vista e dell’udito spasticità e tremori coma e morte MERCURIO TOSSICITA’ Metilmercurio EFFETTO CRITICO: adulti: parestesia esposizione prenatale: ritardo psicomotorio (asintomatica la madre) Esposizione a mercurio Metil-mercurio Frequenza dei sintomi di avvelenamento da metilmercurio in relazione alla concentrazione ematica di mercurio Rischio MONKEY - 25 µg/kg - LOAEL RAT - 10 µg/kg - LOAEL 2.5 µg/kg 0.25 µg/kg - Human 0.025 µg/kg - Sensitive populations - NOAEL (animals) 10-20 ppm hair - LOAEL 40-80 ppb blood - LOAEL 0.645 µg/kg Limiti consentiti US EPA – 0.1 ug/kg-day US FDA – 1 ppm (mg/kg) in tuna Trattamento intossicazione Entro 15 minuti: - emetici - lavanda gastrica Agenti chelanti: - resine tioliche - cisteina - dimercaprolo - penicillamina Trattamento intossicazione schema BAL fiale da 0,1g in 2 mL per 10 giorni a dosi decrescenti 1° giorno 5 mg/Kg i.m. 2°-10° 2,5 mg/Kg i.m. ogni 12 ore Terapia orale: acido dimercaptosuccinico (DMSA) 10 mg/Kg 3 al dì per 5 giorni 10 mg/Kg 2 al dì per 14 giorni Dialisi: no a causa dell’elevato legame con le proteine si solo con funzionalità compromessa MERCURIO TLVs (mg/mc) TLV-TWA TLV-STEL ACGIH IARC R elementare alchili arili 0,025 0,01 0,1 A4 0,03 3 2b MERCURIO MONITORAGGIO BIOLOGICO Indicatori di dose: BEI Hg inorganico totale nelle urine (preturno) Hg inorganico totale nel sangue (fine turno fine settimana) 35 µg/g creatinina 15 µg/L Indicatori di effetto: Indicatori di effetto renale (proteinuria a basso P.M., enzimuria) PIOMBO Metallo di colore bluette, grigio-verde gruppo IVA valenza 2, 4 numero atomico 82 peso atomico 207,2 gravità specifica 11,34 a 20-24°C punto di fusione 327°C punto di ebollizione 1740°C Minerale più importante: PbS (galena) cerussite (PbCO3), anglesite (PbSO4), e crocoite (PbCrO4) Fra i metalli pesanti è il più abbondante (13 ppm) Nella crosta è al 36° posto PIOMBO Isotopi naturali 204Pb 1,4% 206Pb 25,2% 207Pb 21,7% 208Pb 51,7% non ha origine radioattiva prodotti finali delle serie radioattive naturali PIOMBO FONTI DI INQUINAMENTO PROFESSIONALE FONTI DI INQUINAMENTO EXTRA PROFESSIONALE estrazione dai minerali separazione galvanica accumulatori materie plastiche saldatura stampa ceramica vernici picacismo pallini da caccia; proiettili conservazione alimenti/bevande ceramiche manufatti con saldature al piombo sigarette (insetticidi a base di piombo) Piombo Esposizione Aria Fonderie, raffinerie, impianti elettrici Autoveicoli (carburante con piombo) Acqua Dall’aria o dal suolo Pallini da caccia Alimenti Fonte principale per l’uomo Ceramiche smaltate, vernici, alimenti contaminati Prodotti omeopatici Pigmenti Carbonato basico di piombo (biacca) 2PbCO3.Pb(OH)2 300 °C Ossido di piombo PbO (massicot) giallo intenso 400 °C Litargirio PbO+ Pb3O4, di colore giallo-arancio 480°C Ossido di piombo misto (minio) rosso Pb3O4 (2PbO.PbO2) PbO2 Marrone PbS nero Antimoniato di piombo giallo Napoli Pb3(SbO4)2 Stannato di piombo giallo di stagno Pb2SnO4 Piombo Piombo nei terreni Incenerimento dei rifiuti Vernici a base di piombo Miniere, fonderie Autoveicoli Fissato a materiale organico nel terreno e trattenuto per anni Distribuzione Piombo Metallo tossico ubiquitario Vernici, tubature, lattine, benzina Assunzione giornaliera: 500 20 g/die Assorbimento gastrointestinale (Maggiore nei giovani 40% vs. 10%) Aumentato in carenza di calcio, ferro Assorbimento polmonare Particelle < 5 micron, Pb organico Distribuzione multicompartimentale 99% legato a emoglobina Rene, fegato, cervello (SLA): emivita 1-2 mesi Ossa (95%): emivita 20-30 anni Escrezione urinaria CHILDREN Blood Lead (ug Pb/dl) 150 ADULTS Death 100 Encephalopathy Nephropathy Frank Anemia Encephalopathy Frank Anemia Decreased Longevity Colic 50 Hemoglobin Synthesis 40 Peripheral Neuropathies Infertility (MEN) Nephropathy Vitamin D Metabolism 30 Systolic Blood Pressure (MEN) Hearing Acuity Nerve Conduction Velocity 20 Hemoglobin Synthesis Erythrocyte Protoporphyrin Vitamin D Metabolism(?) DEVELOPMENTAL TOXICITY IQ HEARING GROWTH Erythrocyte Protoporphyrin (Women) 10 Hypertension (?) Transplacental Transfer - Low birth weight - Miscarriages, Stillbirth - Premature birth Intossicazione da Pb inorganico Acuta Cronica inalazione fumi, ingestione vernici parestesie, coliche, anemia emolitica, insufficienza renale, morte diagnosi Rx addominale: opacità coliche, neuropatia motoria, encefalopatia (irritabilità, depressione, convulsioni, ritardo psichico nel bambino), anemia, nefropatia diagnosi piombo ematico fluorescenza ossea Rx bande dense metafisi Intossicazione da Pb organico Piombo tetraetile o tetrametile antidetonante nella benzina altamente volatile e liposolubile assorbimento cutaneo e polmonare metabolizzazione epatica piombo trialchile e piombo inorganico Neurotossicità Irritabilità, convulsioni Concentrazioni plasmatiche normali Meccanismo di tossicità Tossicità del Pb (Pb2+ reagisce con i gruppi –SH) deriva dalla inibizione della sintesi dell’eme (gruppo prostetico contenente Fe, componente essenziale di emoglobina, mioglobina e citocromi) eme sintetasi, d-ALAD (d-amminolevulinico deidrasi), ferrochelatasi, d-ALAS (d-amminolevulinico sintasi), uroporfirinogeno decarbossilasi e coproporfirinogeno ossidasi. L’interferenza riguarda anche la ferrochelatasi, la proteina preposta alla incorporazione del Fe(II) alla protoporfirina IX Intossicazione da PIOMBO (Saturnismo) Saturnismo dal nome del metallo dato dagli alchimisti L’avvelenamento risulta in genere da esposizione cronica La via inalatoria è la più efficiente Una volta assorbito si deposita nelle ossa, reni e denti Emivita: 20-30 anni nel tessuto osseo 7 anni nel tessuto renale 1-2 mesi nel sangue Effetti tossici Inibizione enzimi sulfidrilici Interferenza con ferro, calcio, zinco e rame Alterazioni membrane e recettori: Pb potente neurotossico attraversa come PbOH+ dopaminergico colinergico glutammatergico deficit intellettivo, neuropatia periferica encefalopatia, coma nefropatia, ipertensione arteriosa tossicità riproduttiva EFFETTI SUL SNC La sindrome centrale è denominata encefalopatia saturnina: grave rara più comune nei bambini Sintomi precoci: movimenti impacciati, vertigini, atassia, cadute, cefalea, insonnia, irrequietezza e irritabilità Sintomi tardivi: eccitazione e confusione; seguono delirio convulsioni tonico-cloniche ripetute o letargia e coma comune è il vomito e disturbi visivi La craniotomia non apporta alcun beneficio Si possono verificare meningite proliferativa, edema intenso. emorragie puntiformi, gliosi e necrosi focale. Negli adulti il danno da piombo si manifesta soprattutto con neuropatia periferica, che si ritiene dovuta a un processo di demielinizzazione delle fibre nervose. La mortalità, in pazienti che sviluppano la sindrome cerebrale, è di circa il 25%. EFFETTI NEUROMUSCOLARI La sindrome neuromuscolare, o paralisi saturnina, rara, è una manifestazione di avvelenamento subacuto avanzato. Assai prima della paralisi vera e propria si manifestano debolezza muscolare e astenia, che possono in taluni casi essere i soli sintomi. I gruppi muscolari coinvolti sono: estensori dell’avambraccio, del polso e delle dita e muscolatura estrinseca dell’occhio La paralisi dei muscoli estensori del carpo e del tarso: caduta del polso Sono state descritte alterazioni degenerative nei motoneuroni e nei loro assoni. EFFETTI GASTROINTESTINALI Il piombo agisce sui muscoli lisci dell’intestino (interferenza Ca) stipsi precoce adulti anoressia e stipsi successivamente spasmo intestinale, o colica saturnina, con forti dolori attacchi parossistici: la muscolatura addominale diventa rigida, e risulta dolente specie nella regione periombelicale. Nel caso in cui la colica non sia grave, l’allontanamento del soggetto dalla fonte d’esposizione può essere sufficiente alla regressione dei sintomi. Per alleviare il dolore si raccomanda la somministrazione endovenosa di gluconato di calcio, che solitamente risulta più efficace della morfina. EFFETTI RENALI Disturbo reversibile a livello dei tubuli renali (di solito evidente nei bambini dopo esposizione acuta al piombo) Nefropatia interstiziale irreversibile (osservata più comunemente nelle esposizioni industriali a lungo termine). Clinicamente, si rileva una sindrome tipo Fanconi accompagnata da proteinuria, ematuria e cilindruria, iperuricemia e gotta. Istologicamente, la nefropatia da piombo è caratterizzata da tipiche inclusioni nucleari, costituite da complessi piombo-proteina; tali formazioni compaiono precocemente e si dissolvono dopo terapia con agenti chelanti. La loro presenza è stata osservata nei sedimenti urinari di lavoratori esposti al piombo in insediamenti industriali. Effetti ematologici Alterazioni membrane eritrociti Emolisi (segno tardivo) Anemia Inibizione sintesi eme ↑ protoporfirina eritrocitaria Zn-protoporfirina ↑ d-ALA urinario ↑ Fe sierico Porfirie Biosintesi dell’eme Ala-sintasi Ala-deidrasi Ferrochelatasi mitocondrio ALA deidrasi: ottamero ogni subunità lega 8 ioni Zn, 4 dei quali sono essenziali per l’attività; quando Pb si lega al posto dello Zn si ha inibizione enzimatica I conseguenti alti livelli di ALA nel sangue sono responsabili anche dei disordini neurologici provocati dal Pb. ALA ha struttura simile a GABA (gaminobutirrico) ALA deidrasi citoplasma Bande dense metafisi Indicatori di esposizione Piombo ematico (PbE) Piombo urinario (PbU) Piombo nei capelli Piombo urinario dopo trattamento con chelanti (EDTA) Indicatori di azione tossica ZPP e FEP nel sangue intero Porfobilinogeno, d-ALA e coproporfirina III nelle urine d-ALA – deidratasi eritocitario Trattamento Intossicazione da piombo inorganico anticonvulsivanti, mannitolo, cortisonici (edema cerebrale) Chelanti EDTA, dimercaprolo, succimer, penicillamina trattamento prolungato effetto rebound alla sospensione Intossicazione da piombo organico chelanti, solo se elevati livelli ematici Con EDTA forma complesso ottaedrico [Pb(EDTA)]2- ARSENICO gruppo valenza numero atomico peso atomico gravità specifica punto di fusione punto di ebollizione Isotopi naturali 75As VA 3,5 33 74,9 5,727 a 25°C 814°C 613°C 100% Arsenico Presente in natura (erosione, vulcani) Derivato da industrie fonderie (recuperato come prodotto secondario dalla fusione di rame, piombo, zinco) vetro, elettronica (Arsenuro di gallio) Farmaci, pesticidi, erbicidi Alimenti Acqua (USA, Argentina, Cile e Taiwan) Veleno intenzionale ARSENICO FONTI DI INQUINAMENTO OCCUPAZIONALE: Industria siderurgica Industria del vetro Industria ceramica Preparazione di farmaci Pigmenti FONTI DI INQUINAMENTO EXTRAPROFESSIONALE Frutti di mare che contengono arsenobetaina (non tossica) Aria urbana (tracce) Acqua (tracce) Alimenti Fumo di sigaretta ARSENICO Assorbimento per via inalatoria e gastro-enterica Accumulo a livello della cute, degli annessi, polmoni, fegato, rene e muscoli. Si lega ai gruppi -SH delle proteine. As3+ può essere ossidato a As5+, ma anche metilato ad acido monometilarsonico (MMA) e dimetilarsonico (DMA) ossidando Glutatione As5+ può essere ridotto La principale via di escrezione è quella renale Eliminazione con il sudore (medico legale) Metabolismo As ARSENICO Per esposizioni a basse dosi di As inorganico, nelle urine è misurabile nelle seguenti percentuali: 20% come As tal quale 20% come MMA 60% come DMA normale Urine µg/L 5-50 Sangue µg/L 1-4 Capelli µg/L <1 esposizione >100 50 Arseniato (pentavalente) e arsenito (trivalente) Disaccoppia la fosforilazione ossidativa mitocondriale (pentavalenti) Diminuita produzione di ATP Aumentata produzione di H2O2 Compete con il fosfato organico Arsenicali Trivalenti Principale forma tossica Si lega ai gruppi sulfidrilici Inibizione enzimatica (Piruvato deidrogenasi) ARSENICO TOSSICITA’ Tra 70-180 mg di As inorganico sono fatali acuta: nei casi di suicidio e omicidio con sintomi a carico dell’apparato gastro-enterico, cardiaco e vascolare. Provoca la morte in 30-60 minuti cronica: fenomeni di affaticamento, problemi gastro-enterici, melanodermia, ipercheratosi, epatomegalia (cirrosi), neoplasie polmonari, epatiche e cutanee Legame a gruppi sulfidrilici cheratina (capelli e unghie per anni) Tossicità dell’arsenico Acuta Gastrointestinale Diarrea ematica e vomito Danno alle membrane mucose Sistema nervoso Periferico (neuropatia sensoriale e motoria) Perdita della sensibilità Centrale Edema cerebrale Cardiovascolare Aritmie cardiache, vasodilatazione, ipotensione, shock, edema polmonare permeabilità capillare (usato erroneamente come tonico) Tossicità dell’arsenico Cronica Sistema nervoso Neuropatia periferica Debolezza muscolare SCN Lesioni cerebrali Necrosi emorragica Fegato necrosi Ittero, cirrosi Tossicità dell’arsenico Acuta Rene Danno glomerulare, necrosi tubulare Fegato Ittero Gas arsina Agente emolitico (legame emoglobina) Cronica Cute Ipercheratosi Sangue Anemia e leucopenia Cancerogenesi Carcinoma intraepidermico Carcinoma delle cellule basali superficiali Intossicazione acuta da arsina Prodotto nella raffinazione di metalli non ferrosi (As + H2) Emolisi Astenia, cefalea, ittero, emoglobinuria Insufficienza renale acuta Dolore addominale, ematuria Diagnosi Raramente elevati livelli urinari di arsenico Terapia Trasfusioni, emodialisi Inefficaci chelanti TRATTAMENTO DELL’AVVELENAMENTO DA ARSENICO Dopo esposizione acuta all’arsenico: stabilizzare le funzioni vitali prevenire l’ulteriore assorbimento controllo volume intravascolare La terapia con agenti chelanti: succimer (acido 2,3-dimercaptosuccinico) dimercaprolo fino a remissione dei sintomi addominali carbone attivo successivamente penicillamina 4 giorni per CADMIO Isotopi naturali: 106Cd gruppo IIB 108Cd valenza 2 110Cd numero atomico 48 111Cd peso atomico 112,41 112Cd gravità specifica 8,65 a 25°C 113Cd punto di fusione 320,9°C 114Cd punto di ebollizione 767°C 116Cd 1,22% 0,88% 12,39% 12,75% 24,07% 12,26% 28,86% 7,58% CADMIO FONTI DI INQUINAMENTO: Metallurgia Accumulatori Ni-Cd Saldo-brasatura Galvanica Industria orafa Vetrerie Vernici Aria (inceneritori) Alimenti raffinati (cereali crostacei) Fumo sigaretta 2 µg Assunzione giornaliera circa 40 µg Presente in tracce si comporta come Zn Blocco dei gruppi sulfidrilici di enzimi conseguente blocco della sintesi dell’eme e dei processi di respirazione cellulare Inibizione enzimatica Fosfatasi alcalina, ATPasi della miosina Enzimi del CP450 Inibizione della sintesi proteica Assorbimento Cd Gastrointestinale Ingestione di sali di cadmio Scarso (5-8%) Aumentato da una dieta povera di calcio e ferro Respiratorio Respiratorio Inalazione di polveri e fumi Maggiore (15-30%) Trasportato nel sangue legato alle albumine Si lega anche ai globuli rossi Distribuzione Tropismo per il fegato Induce la sintesi di metallotioneina (difesa) Complesso Cd-MT accumulato nel fegato OPPURE Cd-MT distribuito al rene accumulandosi nei lisosomi Escrezione limitata Fecale T1/2 = 10-30 anni Tossicità Cd Tossicità acuta Alte dosi (DL50 Ratto 80-100 mg/Kg) Orale Nausea, vomito, diarrea Inalazione Polmonite Può progredire a edema polmonare Tossicità Cd Tossicità cronica Alopecia Polmonare Enfisema Fibrosi polmonare cancro Nefrotossicità Danno del tubulo prossimale Proteinuria Glicosuria Amminoaciduria Grave anemia per caduta dell’emoglobina Ipertensione Necrosi testicolare cancro, prostatiti cancro polmoni, prostata, rene, stomaco Lesioni ossee con decalcificazione per alterazione [Ca++] aumento escrezione Cadmio-metallotioneina Tossicità renale CADMIO MONITORAGGIO BIOLOGICO Dose letale per l’uomo 350 3500 mg/kg Elevata tossicità renale con comparsa di proteinuria a dosi di 200 mg/kg Cadmio urine (µg/L) Cadmio sangue (µg/L) non critico Cadmio urine (µg/g creatinina) non critico 2-4 0,4-1 5,0 Funzionalità renale proteinuria a basso P.M. (ß2MG beta microglobulina urinaria, lisozima, RBP retinal bindig protein) enzimi tubulari (orletto): NGT n acetil beta glucosaminidasi, ACE Trattamento Lavanda gastrica Carbone attivato EDTA Dimercaprolo che aumenta l’eliminazione del Cd, ma nel rene si dissocia e lo rende libero di provocare danni renali Terapia chelante combinata a glutatione Ca e Vit. D per la osteomalacia CROMO gruppo VIB valenza 2,3,6 numero atomico 24 peso atomico 52,0 gravità specifica 7,14 a 25°C punto di fusione 1900°C punto di ebollizione 2642°C Metallo essenziale al metabolismo del glucosio e delle proteine Isotopi naturali 50Cr 52Cr 53Cr 54Cr 4,35% 83,79% 9,50% 2,36% CROMO TLVs (mg/mc) TLV-TWA metallico e III solubile VI insolubile VI 0,5 0,05 0,01 CROMO FONTI DI INQUINAMENTO: Industria galvanica (VI) effetti genotossici Concia della pelle (III) dermatiti Saldatura Acciai inossidabili (in lega con ferro) Pigmenti e vernici, coloranti tessili (mordenti) Alimenti (pesci e molluschi) Inceneritori CROMO CROMO Attraversa la barriera ematoencefalica Provoca disturbi del metabolismo dei glucidi e lipidi L’ingestione di 1-5 g di cromati comporta turbe gastro intestinali, emorragie, convulsioni Il cromo (soprattutto esavalente) è un agente cancerogeno delle vie respiratorie Limite tollerato acqua potabile 50 µg/L CROMO MONITORAGGIO BIOLOGICO Totale 7 µg/Kg Valore di riferimento <10 µg/L Cromo sangue 20-30 µg/L Il rame nell’ambiente Noto ed usato da 10.000 anni Nell’ambiente: H2O mare 0,15 g/L H2O dolce 1-20 g/L Sedimenti 2-740 g/g (secco) Atmosfera 5-20 ng/m3 Suolo 50 g/g (secco) Alimenti 1 g/g Essenziale per tutti gli organismi viventi Estremamente tossico se le concentrazioni superano la soglia di tossicità Minerale più importante è la calcopirite (CuFeS2); insieme a Ag e Au, è un metallo da conio Il rame nel corpo umano Dato che l’uomo non necessita del Cu per il trasporto di O2, la quantità di questo elemento è piccola (110 mg in un adulto di 70 kg) distribuita fra le ossa (46 mg), nei muscoli (26 mg), nel fegato (10 mg), sangue (6 mg), reni ( 3 mg) e cuore (1,5 mg). Si ingerisce attraverso la dieta ed è assorbito (ca 2 mg/giorno) attraverso lo stomaco e l’intestino tenue. Il trasporto verso il sangue è incognito: arrivato al sangue si lega principalmente alla proteina del plasma ceruloplasmina e una piccola parte all’albumina e agli aa Una deficienza di Cu provoca anemia mentre la incapacità di eliminarlo determina un suo accumulo, responsabile della malattia di Wilson (degenerazione epatolenticolare) L’Alzheimer è connesso con la biochimica del rame Anche alcuni tipi di sclerosi laterale amiotrofica sono correlati alla biochimica del rame Il rame metallico ha proprietà antibatteriche (nella antica Persia, per legge, l’acqua potabile doveva essere contenuta in contenitori di rame!) Dieta Assorbimento intestinale Trasporto Omeostasi Distribuzione Escrezione Metabolismo del rame 1-1,2 mg/d con la dieta 10 mg/d soglia di tossicità Assorbito a livello intestinale (35-60%), trasporto al fegato legato ad albumina serica, il resto eliminato con feci e urine. Nel corpo 50-120 mg: 40% muscoli, 15% fegato, 10% sangue (80-120 g/100mL plasma), 10% cervello, poi cuore, reni Indicatori di stato: [Cu] plasma 100 g/100mL, [Cu] eritrociti 1g/ml, [Cu] capelli 10-20 g/g, [Cp] plasma 0,2-0,4 mg/ml La doppia vita del rame Essenziale: Il rame è coenzima di alcuni importanti enzimi: citocromo-c ossidasi, SOD, lisilossidasi, dopamina-b-idrossilasi; amina ossidasi, e E’ inoltre legato a metallotioneina, prione, precursore del b-amiloide Tossico + Cu2+ Cu+ + Stress Stress ossidativo ossidativo Malattie di Wilson e Menkes quando non funzionano le ATP-asi Wilson: la forma mutante di ATP7B (espressa soprattutto nel fegato) impedisce l’ingresso del Cu nel Golgi e la successiva eliminazione: il Cu si accumula nel fegato Menkes: la forma mutante di ATP7A (espressa in tutti i tessuti tranne il fegato) provoca bassi livelli di Cu in molti organi, come il cervello Wilson’s disease Wilson’s disease Forme chimiche del ferro Redox attivo Trasporto (transferrina), deposito (ferritine) Funzionale Fe/S clusters (es. aconitase) Eme (es. hemoglobin) Siti binucleari (es. Ribonucleotide reductase) Siti mononucleari (es. prostaglandin synthase) Principali funzioni biologiche del Ferro Fe è il metallo di transizione più abbondante negli esseri umani (da 4,2 a 6,1 g in un adulto). Proteina Funzione e (eme); ne (non eme) Mioglobina Immagazzinamento di O2 (e) Emoglobina Trasporto di O2 (e) Transferrina Trasporto di Fe (ne) Ferritina Immagazzinamento di Fe (ne) Citocromo c Trasporto di elettroni (e) Citocromo ossidasi Trasformazione O2 H2O (e) Citocromo P450 Attivazione e incorporazione di ossigeno (e) Proteine Fe-S Trasporto di elettroni (ne) Ribonucleotide riduttasi Trasformazione RNA DNA (ne) Catalasi Metabolismo di H2O2 (e) Perossidasi Metabolismo di H2O2 (e) Biochimica in cui è coinvolto il ferro Respirazione (Trasposto O2 e catena respiratoria) Sintesi del DNA (Ribonucleotide riduttasi) Proliferazione cellulare (cyclin dependent kinases) Risposta all’ipossia (HIF) Infiammazione (ciclo ossigenasi, Adenilato ciclasi) Sintesi di ormoni(Triptofano ossigenasi) Sintesi NO (NO sintasi) Attività anti-ossidante (Catalasi, SOD, perossidasi) Tossicità del Ferro Reazione di Fenton Fe(II) + H2O2 Fe(III) + OH- + °OH (Reactive Oxygen Species) ROS + Fe (Cu) OH° Per ridurre la produzione di OH° occorre Controllare la produzione di ROS Controllare la disponibilità di Fe (Cu) Le Ferritine Sono le principali proteine di deposito del ferro, e legano circa il 20% del ferro corporeo Sono strettamente regolate dal ferro Sono composte da 24 subunità di due tipi: la subunità H che ha attività ferrossidasica, e la subunità L che assiste l’attività di incorporazione del ferro. Ferro Metallo essenziale 1-2 mg/die Emoglobina, mioglobina citocromi Trasporto plasmatico transferrina Depositi Fegato, macrofagi Ferritina Andrews N. N Engl J Med 1999;341:1986-1995 Assorbimento ferro Enterociti Carrier Fe2+ • DMT1 – Ferroportina Carrier eme • HCP1 – Bcrp – FLVCR carenza ferro eccesso ferro Andrews N. N Engl J Med 2005;353:2508-2509 Controllo livelli di ferro Epcidina Prodotta da epatociti • Produzione aumentata da aumento ferro Inibisce ferroportina • Enterociti • Macrofagi • Epatociti Fleming R and Bacon B. N Engl J Med 2005;352:1741-1744 Controllo livelli di ferro Epcidina (ormone regolatore del Fe) Prodotta da epatociti Produzione aumentata da aumento ferro Inibisce ferroportina Enterociti Macrofagi Epatociti Ruolo Epcidina Regolazione sistemica del ferro Un eccesso di ferro è dannoso, particolarmente per i parenchimi Carenza di ferro causa anemia Non solo il carico totale di ferro deve essere regolato, ma anche la sua compartimentalizzazione L’emocromatosi ereditaria Comune. Aumentato assorbimento del ferro i cui effetti si manifestano tardivamente (dopo 30 – 40 aa) Determina accumulo di ferro nei parenchimi (Fegato, cuore, pancreas,..) e danno tissutale Se non curato porta a cirrosi epatica con forte rischio di tumore epatico, diabete, artropatie. Sintomi aspecifici e diagnosi non facile Cura: salassi Emocromatosi giovanile Rara. Si manifesta precocemente (<30). Più severa, con coinvolgimento cardiaco Terapia: salassi Emocromatosi ereditaria Associata all’HLA, quindi sul cromosoma 6 Disordine autosomico recessivo Il disordine genetico più diffuso nel Nord Europa (1 su 200-500) Diagnosi: saturazione della transferrina (>45%) e biopsia epatica (Fe in epatociti) Gene dell’Emocromatosi ereditaria Identificato nel 1996 (Feder et al). Denominato HFE. Codifica per una proteina di membrana di 348 aa analoga a MHC classe I Porta una mutazione Cys282Tyr nella maggior parte dei pazienti Esiste un’altra mutazione His63Asp Permette di fare una diagnosi genetica Proteina HFE Emocromatosi A novel MHC class I-like gene is mutated in patients with hereditary haemochromatosis. Feder JN et al. Nat Genet. 1996 Aug;13(4):399-408. Biopsia epatica Hepatic stellate cell activation in genetic haemochromatosis. Lobular distribution, effect of increasing hepatic iron and response to phlebotomy. Ramm GA et al. J Hepatol. 1997 Mar;26(3):584-92. Prevalenza di mutazioni di HFE: gradiente Nord-Sud Ferroportina evidenziata attraverso immunoistochimica Mutazione hemojuvelin (HJV) A e C duodeno prossimale normale B e D Patologico Hjv–/– E epatociti normali F Epatociti patologici G milza normale H milza patologica Anemia sideropenica Sideremia, ferritina, saturazione transferrina protoporfirina eritrocitaria Anemia microcitica Terapia orale Solfato ferroso 200 mg/die Terapia e.v. Ferro destrano, ferro sodio gluconato Solo se inefficace os • Anafilassi • Reazioni anafilattoidi Sovraccarico di ferro 2-10 g dose letale (bambini) Trasfusioni, supplementi dietetici, utensili accumulo ferritina • emosiderina perossidazione lipidica Dolori addominali, gastrite erosiva, danno epatico, acidosi, shock Terapia lavanda gastrica deferoxamina Tossicità del ferro Azione tossica diretta sulle mucose con erosione e perforazione e successiva perdita di liquidi. Dopo assorbimento presenta tossicità da disfunsione cellullare con acidosi lattica e necrosi (meccanismo non completamente noto: sistemi redox?) Sovraccarico Marziale: emocromatosi ereditaria (0.4% gene HFE) aumentato introito (Bantù) siderosi trsfusionale (anemie) dialisi Sovraccarico Marziale TALASSEMIE (ANEMIA MEDITERRANEA) Difetti genetici della sintesi di una o più catene globiniche, più frequentemente normali Inadeguata produzione di emoglobina Anemia ipocromica-microcitica Non bilanciato accumulo di catene globiniche Esaltata eritropoiesi inefficace ed emolisi DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA DELLE TALASSEMIE EMOGLOBINA NELL’ADULTO NORMALE EMOGLOBINA (%) COMPOSIZIONE HbA (96-97) 22 HbA2 (2-3) 2d2 HbF (0-1) 2g2 PATOGENESI DELL’ANEMIA NEL MORBO DI COOLEY Anemia grave per ridotta o assente sintesi delle catene globiniche e quindi di HbA Presenza di HbF iperbilirubinemia indiretta >8 mg/100mL Le catene in eccesso precipitano nei precursori eritroidi causando eritroblastolisi endomidollare e ridotta sopravvivenza degli eritrociti circolanti Clinica da anemia: alterazioni scheletriche patologia trasfusionale sovraccarico infezioni (virus, epatite…) STATI CLINICO-EMATOLOGICI DELLA TALASSEMIA 1. PORTATORE “ASINTOMATICO” TALASSEMIA MINOR (frequente in Italia) TALASSEMIA MINIMA MICROCITEMIA 2. TALASSEMIA INTERMEDIA 3. TALASSEMIA MAIOR (MORBO DI COOLEY) Rilievo, in genere entro i primi sei mesi di vita, di grave anemia con: Pallore-colorito itterico Splenomegalia: per iperplasia della polpa rossa secondaria all’esaltata eritrocateresi Epatomegalia: per persistenza post fetale di mielopoiesi extramidollare e per alterazioni del circolo epato-splenico Insufficienza cardiaca Deformità articolari e prematura fusione delle epifisi Ritardato sviluppo somatico e sessuale CLINICA DEL MORBO DI COOLEY Epato-splenomegalia ingravescenti CLINICA DEL MORBO DI COOLEY Deformazioni faciali, facies simil-asiatica CLINICA DEL MORBO DI COOLEY Ritardato sviluppo somatico-sessuale in ragazza di 17 anni CLINICA DEL MORBO DI COOLEY Rarefazione delle corticali ossee, cranio a spazzola, CLINICA DEL MORBO DI COOLEY Severa osteoporosi CLINICA DEL MORBO DI COOLEY Difettiva chiusura delle epifisi delle mani e delle teste omerali Idrope fetale Accumulo eccessivo di liquido nel corpo fetale: tessuti cavità sierose Proteine totali < 3 gr/l e per concentrazioni di albumina < 2 gr/l L'aumentato calibro biometrico della vena ombelicale è considerato segno precoce di idrope come la differenza di più del 20% tra feti Dovuta alla presenza di anticorpi circolanti materni contro antigeni eritrocitari fetali (immune) con isoimmunizzazione mortalità < 10% Alfa-talassemia e deficit di G6PDH altre non immuni Idrope fetale (omozigosi 0) alfa-talassemia, incompatibilità di fattore Rh madre Rh-negativa TERAPIA DEL MORBO DI COOLEY Terapia trasfusionale (target: Hb > 10.5-11 g/dL) Terapia chelante del ferro: desferrioxamina e chelante orale Splenectomia Trapianto di cellule staminali emopoietiche allogeniche Attività normale Accrescimento normale Riduzione iperplasia midollare prevenzione delle alterazioni scheletriche Riduzione dell’ipervolemia minor sovraccarico cardiaco Riduzione della splenomegalia e del conseguente ipersplenismo Trattamento intossicazione Fe Avvelenamento acuto 30’ vomito 6-12 ore crampi addominali, diarrea, perdita di fluidi, melena, letargia, leucocitosi, iperglicemia e febbre Possibile morte per shock e insufficienza renale epatica Intossicazioni croniche Emotrasfusi Dializzati induzione di vomito lavanda gastrica irrigazione gastroenterica trattamento dello shock correzione della acidosi metabolica 10-15 mg/Kg/h e controllare le urine color rosa Dialisi per aumentare la rimozione del complesso 100 mg di deferoxamina chelano 8.5 mg di ferro ferrico da ferritina, emosiderina << transferrina Reazioni allergiche da metalli
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Tossicologia dei metalli pesanti
• Assorbimento polmonare
• Distribuzione multicompartimentale
– 99% legato a emoglobina
– Rene, fegato, cervello: emivita 1-2 mesi
– Ossa (95%): emivita 20-30 anni