Di Nicolò Debenedictis Nicolò Debenedictis Via G. Pascoli, 11

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Di Nicolò Debenedictis Nicolò Debenedictis Via G. Pascoli, 11
ICARO
Di
Nicolò Debenedictis
Nicolò Debenedictis
Via G. Pascoli, 11 - Voghera (PV)- Italia
0039 3382807388
Email nick83libero.it
FADE IN:
PRIMA PARTE - DOMENICA
EST. HANFORD CALIFORNIA - DOMENICA - GIORNO
Insegna bianca posta sull’imboccatura del viale alberato reca
scritto: HANFORD CALIFORNIA, Benvenuti.
In sovraimpressione: HANFORD, DOMENICA.
VOICE
Hanford non è esattamente ben
disposta nei confronti dei
visitatori ecco perchè l’ultima
parola dell’insegna è scritta in
minuscolo.
La VETTURA bianca contrassegnata da strisce blu percorre le
strade delle zone residenziali girando tra le VILLETTE con i
GIARDINI ben tenuti.
VOICE (CONTINUA)
Quella domenica, a Hanford, furono
in parecchi a notare
quell’inconsueta attività dei
poliziotti locali. Così doveva
essere. Faceva parte del piano.
EST. VILLA BOONMAN
PETER Boonman, vestito con un paio di vecchi pantaloncini, la
camicia del giorno prima e con un paio di scarpe da tennis
gialle senza calze, riordina il GARAGE.
Sua moglie MARY entra in garage dalla porta della lavanderia
e indica il TAGLIAERBA. I figli, Carol e John sono in
giardino.
MARY (INQUADRANDO PETER)
Devi liberarti di questo
tagliaerba. E’ pieno di ruggine.
PETER nota il gesto.
PETER
Potrei montarlo su un piedistallo
di ferro battuto e venderlo a
qualche museo come ricordo di
un’epoca passata.
Mary sorride.
2.
MARY
Semmai ricordo del periodo
giardiniere.
Peter scoppia a ridere insieme alla moglie.
PETER
La porterò fuori domani che è
giorno di raccolta.
MARY si AVVICINA al tagliaerba.
MARY
Lascia stare. La porto io.
Mary prende il tagliaerba e inizia a spingerla verso
l’uscita.
MARY (CONTINUA)
Non mi fido di te. Cambieresti idea
a metà strada.
Appena MARY supera il gradino del garage si stacca la ruota
destra del tagliaerba. Entrambi scoppiano a RIDERE.
PETER
Visto! L’accordo con il museo è
affare fatto. Se ne innamoreranno a
prima vista.
MARY alza gli occhi verso il cielo ridendo.
EST. STRADA - ANGEL ROAD
Sulla via, a una decina di metri dal giardino dove c’è Mary
passa la pattuglia della polizia.
EST. VILLA BOONMAN
Mary osserva l’autopattuglia.
MARY
La Gestapo è all’opera.
Peter raccoglie la ruota del tagliaerba e la getta nel
cestino.
PETER (MENTRE BUTTA LA RUOTA)
Cosa?
3.
MARY
Oggi è già la seconda o terza volta
che passano di qua.
Peter lancia un’occhiata alla vettura. L’agente SHELDON, al
volante, gliela ricambia senza accennare a un gesto di saluto
nonostante si conoscano bene.
Peter si gira verso la moglie.
PETER
Forse il cane ha abbaiato troppo
ieri notte.
Mary posa il tagliaerba che cade dal lato senza ruota.
MARY
La baby sitter non mi ha detto
niente.
PETER
Probabilmente non la paghiamo
troppo. 5 dollari possono mettere a
tacere chiunque.
Mary posa lo SGUARDO sul tagliaerba.
MARY
Così, senza ruota, è diventato un
lavoro da uomini. Vado a
controllare cosa stanno facendo i
bambini.
Peter trascina il tagliaerba verso il marciapiede e nota uno
strano BAGLIORE a circa 50 metri di distanza da lui. La
luminosità è causata dal sole che si riflette sulla macchina
della polizia parcheggiata al lato della strada e
parzialmente coperta dagli alberi del viale.
I due agenti girati sui sedili hanno la faccia rivolta al
lunotto e guardano Peter, che rimane immobile per qualche
istante e poi si avvia verso di loro.
I due agenti si voltano immediatamente, poi Sheldon AVVIA il
motore e si allontanano.
EST. STRADA - BROMPTON STREET
La macchina sfreccia verso Brompton Street, dove rallenta e
procede a passo d’uomo.
4.
INT. VILLA GRIFFIN
Ben Griffin è seduto nel soggiorno sul divano di pelle
marrone e guarda la partita dei METS in TV. Le tende delle
finestre rivolte verso la strada sono accostate per fare
entrare la luce del sole.
All’improvviso Ben si alza e si dirige verso la finestra e
vede la pattuglia che procede a passo d’uomo.
BEN (GRIDANDO)
Ehi Sophia! Vieni un attimo qua!
Sophia Griffin arriva lentamente dopo aver sceso il gradino
che porta verso il soggiorno.
SOPHIA
Cosa c’è? Non dirmi che mi hai
chiamato perche hanno segnato i
tuoi come cavolo si chiamano Jets,
Mets!
Ben si gira e guarda la moglie con aria interrogativa.
BEN
Ieri sera, mentre Peter e Mary
erano qui...io e lui...mhhh, non è
che abbiamo fatto troppo chiasso?
Sophia sorride e si volta verso il marito.
SOPHIA
Avete alzato un po’ il gomito, ma
nulla di eccezionale. Perchè?
BEN
Nulla, volevo sapere se avevamo
combinato qualcosa di strano.
Sophia si siede su una sedia del soggiorno e Ben le si
avvicina appoggiandosi al tavolo.
SOPHIA
Certo che no. Tu sei un avvocato e
Peter è un giornalista e quindi
siete dei modelli di comportamento!
Perche me lo chiedi?
BEN
E’ la quinta volta che quella
maledetta pattuglia passa qui
davanti.
5.
SOPHIA (ESCLAMANDO)
Credo che tu abbia ragione. Hai
detto che è stata una settimana
tremenda. Pensi che quello
spregevole individuo stia cercando
di...
Ben posa l’indice sulla bocca della moglie zittendola.
BEN
Oh Dio no! Ti ho gia detto di non
pensarci, quello è solo un pazzo
che ha preso il caso in modo troppo
personale.
SOPHIA
Ma sei stato tu ha dirmi che ti ha
minacciato. Ti ha detto che ha
delle conoscenze...
Ben gira la testa verso la finestra per vedere verso la
strada.
BEN
Non trovi che tutti abbiamo delle
conoscenze? E poi comunque se ne
sono sono andati...forse non è
niente. Brutti stronzi!
Probabilmente stanno cercando di
meritarsi l’aumento di stipendio
per ottobre.
SOPHIA
Secondo me stai ancora smaltendo i
postumi della sbronza di ieri. Ecco
perchè sei cosi di cattivo umore.
Sophia fissa il marito che continua a guardare verso la
finestra.
SOPHIA (CONTINUANDO)
La cameriera vuole il mercoledì
libero. Andiamo a cena fuori?
BEN
Certo.
Sophia si alza dalla sedia e si avvia verso il retro della
casa uscendo dal soggiorno. Poi si gira verso Ben. Anche lui
la osserva incrociando il suo sguardo. Benchè c’è il
condizionatore acceso e la temperatura è ideale la fronte di
Ben è madida di sudore.
6.
EST. AUTOPATTUGLIA - STATALE 7
La Statale 7 è l’arteria principale che congiunge Hanford a
Los Angeles, distante circa 150km.
La pattuglia viaggia sulla statale 7 e giunta all’uscita 10A
si ferma. L’agente seduto a destra di Sheldon PRENDE un
BINOCOLO dal portaoggetti e comincia a scrutare le macchine
che uscivano dalla statale.
Dopo qualche istante l’agente col binocolo batte sul braccio
di Sheldon che si volta a guardare dal finestrino e chiede il
binocolo al compagno e se lo porta davanti agli occhi per
osservare l’auto idicatagli.
SHELDON
Confermato.
Sheldon mette in moto e si dirige verso l’uscita della
statale. Appena l’auto rientra nella corsia Sheldon solleva
la radio-trasmittente e la porta vicino alla bocca.
SHELDON
Qui auto 2. Siamo sulla statale 7
diretti a sud. Stiamo seguendo una
Chevrolet marrone, targata New
York, con a bordo due bianchi e un
mulatto.
RADIOTRASMITTENTE (VOCE DISTURBATA)
Auto due, ricevuto. Buttateli fuori
strada.
SHELDON
E’ quello che faremo. Sarà un gioco
da ragazzi. Chiudo.
L’autopattuglia svolta a sinistra e, prendendo velocità, si
avvia giu per la discesa che porta all’uscita della statale.
Arrivati sulla strada, Sheldon spinge sull’acceleratore a
tavoletta e la macchina recupera velocemente velocita
mordendo l’asfalto. In poco tempo la pattuglia raggiunge i
130 chilometri orari.
L’auto imbocca una curva larga, rallenta e si ferma accanto a
una cabina di plastica e alluminio da cui il sole estivo si
riflette creando accecanti bagliori.
EST. STRADA - CABINA TELEFONICA
Il compagno di Sheldon apre la portiera destra e scende
dall’automobile.
7.
WINFREY
Hai 20 cents?
SHELDON
Oh Cristo, Winfrey!
Sheldon scoppia a ridere.
SHELDON (CONTINUANDO)
Sono 10 anni che fai questo lavoro
e ancora non hai imparato a
portarti dietro qualche spicciolo
per chiamare?
Sheldon si porta la mano nella tasca dei pantaloni e porge
qualche moneta a Winfrey.
SHELDON (CONTINUANDO)
To’, prendi. Ricorda che me li devi
con gli interessi.
Winfrey prende le monete di Sheldon.
SHELDON (CONTINUANDO)
Se ti trovassi nei pasticci senza
monete che faresti? Fermeresti
qualche passante per strada?
WINFREY
Chissà...chi puo dirlo.
INT. CABINA TELEFONICA
Winfrey si dirige verso la cabina, spinge la porta luccicante
che si apre facendo un cigolio e compone un numero.
Winfrey a causa del calore punta un piede
socchiusa la porta.
per tenere
EST. STRADA CABINA TELEFONICA
Sheldon abbassa il finestrino della portiera destra.
SHELDON (GRIDANDO VERSO WINFREY)
Vado a fare manovra.
L’agente Winfrey da dentro la cabina accena di aver compreso
a Sheldon.
Sheldon accende la macchina e fa inversione portandosi sulla
corsia opposta.
8.
INT. CABINA TELEFONICA
WINFREY (CON IL TELEFONO ALL’ORECCHIO)
...Mhh si, centralino?! Devo
telefonare nel New Jersey. Addebiti
al destinatario. Il numero è:
quattro, zero, sette, sette, zero.
All’apparecchio il signor Winfrey.
CAVO TELEFONICO
SOTTERRANEO CHE
PERCORRE UN
TRAGITTO E
PROVOCA DIVERSI
CONTATTI FINCHE
ARRIVA AD UNA
CENTRALIN
TELEFONICA SUL
MURO DI UN
PALAZZO.
EST.
PALAZZO
Si vede un palazzo di cemento grigio all’interno di un
recinto chiuso da una rete metallica alta una trentina di
metri.
Il palazzo fa parte di un complesso di edifici tutti simili e
intorno al recinto si estende un bosco.
In sovraimpressione: Complesso CIA - Virginia.
TRANSIZIONE
SCENA DAL
PALAZZO VERSO UN
UFFICIO PASSANDO
PER LA FINESTRA.
INT. UFFICIO CIA
Glove è seduti dietro la scrivania del suo ufficio e fuma
nervosamente la sua sigaretta. Il telefono squilla e il
registratore ad esso collegato inizia a registrare. Glove
alza il ricevitore.
GLOVE
Pronto, parla Glove...mhh...si la
accetto. Salve
9.
WINFREY
Winfrey a rapporto. Confermo la
presenza di tutti i sospetti. I
Martino sono appena arrivati
dall’aereoporto.
Glove solleva il gomito e posa la mano sulla testa stempiata.
GLOVE
Si lo sapevamo già.
WINFREY
Eh allora perche ci avete spedito
fin qui? Siete in vena di scherzi?
Ed è pure Domenica!
Glove alza le spalle.
GLOVE
E’ un giorno come un altro.
Il nastro continua a registrare la conversazione.
GLOVE (CONTINUA)
Se ho ben capito, tutti e tre i
sospettati sono presenti. E’
esatto?
WINFREY
Esatto. Boonman, Griffin e Martino.
Tutti gia controllati e i primi due
sono gia stati messi in allarme.
GLOVE
Nient’altro?...A proposito come sta
tua moglie?
WINFREY
No niente da aggiungere. Comunque
mia moglie è quella di sempre, ora
ha adocchiato una villetta e la
vuole. Beato Sheldon che è scapolo.
GLOVE
Comunque sia, non credo tu possa
permettertela.
WINFREY
E’ cio che le ho detto. Lei mi ha
consigliato di cambiare lavoro!
Glove a sentire la battuta si alza dalla sedia irritato ma
lascia subito perdere.
10.
GLOVE
Pare che gli altri paghino di meno.
Comunque tienimi informato e vai a
guadagnarti la paga. Ci sentiamo.
EST. STRADA CASA MARTINO
Victor Martino è alla GUIDA della sua Cadillac Seville e
PARCHEGGIA davanti ai gradini di marmo che conducono
attraverso il sentiero ciottolato all’imponente porta di
quercia.
SPEGNE il motore, si STIRA con i gomiti puntati verso l’alto.
Poi SOSPIRA e sveglia i 2 figli, di 11 e 8 anni, che dormono
sul divano posteriore. L’altra sua figlia invece sta leggendo
un giornale a fumetti.
Sua moglie Betty è seduta accanto a lui, si volta a guardare
la casa.
BETTY
E’ proprio bello tornare qui e
cambiare aria.
Victor scoppia a ridere e appoggia la mano robusta sulla
gamba della moglie.
VICTOR
Sei proprio innamorata di questo
posto.
Betti sorride al sentire il tipico accento italiano di Victor
dire quelle parole.
BETTY
Certo.
VICTOR
Il problema è che lo ripeti tutte
le volte che torniamo da un viaggio
e sempre con le stesse parole!
BETTY
Si sta bene a casa.
Victor apre la porta, toglie le chiavi dal cruscotto e scende
dalla macchina. Poi apre la portiera del lato sinistro.
VICTOR
Ehi, principessa...da’ una
scrollata ai tuoi fratelli.
11.
Victor gira il capo verso la moglie che scende dall’auto.
VICTOR
Dov’è Claire?
BETTY
Credo che torni mercoledi. Ricorda
che siamo in anticipo di 3 giorni e
le avevo detto che era libera fino
al nostro ritorno.
Victor accenna un sorriso.
VICTOR (SOTTOVOCE TRA SE E SE)
Oddio, Betty che cucina!
BETTY
Amore, andiamo a mangiare fuori
almeno per oggi?
VICTOR
Certamente, ci vuole tempo per
scongelare la roba.
Betty Martino si avvia per il vialetto che conduce alla porta
di legno e apre la borsetta frugando per trovare le chiavi di
casa.
I tre figli si avviano correndo verso la porta di casa.
Victor va sotto il portico e si mette a guardare il prato ben
tenuto e da un’occhiata al salice che si trova nel bel mezzo
del giardino poi vede l’autopattuglia della polizia passare
accanto alla sua macchina.
VICTOR
Ehi, voi! Fermatevi!
I due poliziotti si guardano negli occhi nervosamente e
Sheldon sta per schiacciare l’acceleratore quando Victor gli
corre incontro.
VICTOR
Ehi!
L’auto si ferma e Winfrey abbassa il finestrino.
WINFREY
Si, signor Martino?
VICTOR
Qualche guaio in zona agente?
12.
WINFREY
No, signor Martino. Siamo in
periodo di vacanze e stiamo
controllando se i residenti sono
tornati. Ora vi spunteremo dalla
nostra lista.
Victor scruta i poliziotti con attenzioni con aria
sospettosa.
VICTOR
Ve lo guadagnate lo stipendio!
WINFREY
Facciamo del nostro meglio!
VICTOR
Non ne dubito.
WINFREY
Buongiorno signore, noi torniamo
alla ronda.
Winfrey alza il finestrino e Sheldon alla guida alza la mano
destra in segno di saluto e lentamente riavvia la macchina.
Victor segue i poliziotti con gli occhi.
INT. STUDIO CASA BOONMAN
Peter è seduto davanti alla sua scrivania di legno massiccio
nel suo studio. Una stanza rivestita di noce dove si trovano
3 televisori e Peter guarda contemporaneamente tre servizi
diversi.
Peter guarda il primo televisore dove un giornalista
intervista un uomo del Dipartimento di Stato. Il lento
parlare del giornalista lascia trasparire una crescente
ostilità verso il sottosegretario.
PETER
Che imbarazzo!
Peter abbassa il volume del primo televisore e alza quello
del secondo.
Con voce nasale un giornalista descrive la composizione di
una commissione di esperti che avrebbero interrogato il
rappresentate del Botswana alle Nazioni Unite.
13.
Il diplomatico del Botswana ha l’aria di un condannato al
braccio della morte.
Senza neanche guardare il terzo telvisore Peter li spegne,
guarda l’orologio da parete che segna le cinque e si affaccia
alla finestra. Vede i figli seduti insieme alla moglie in
giardino a bordo della piscina.
Peter si avvia verso la porta dello studio ed entra in
soggiorno. Attraversa la vetrata che va in giardino e vede i
figli e la moglie Mary che si tuffano in rapida successione
dal piccolo trampolino.
Peter vede fugacemente la pattuglia della polizia che passa
davanti a casa sua.
INT. SOGGIORNO CASA GRIFFIN
Ben Griffin seduto sul divano spegne il televisore dove è
appena finita la partita dei Mets.
Ben si alza e va in giardino.
EST. GIARDINO CASA GRIFFIN
Ben vede sua moglie Sophia e sua figlia Jennifer, tredicenne,
tagliare le rose da un cespuglio. Il giardino immenso è
tenuto con estrema cura, con fiori dappertutto.
BEN (GRIDANDO VERSO SOPHIA)
Ehi aspettate! Vi do una mano.
Ben si avvia verso le donne. Sophia sorride.
SOPHIA
Vedo che ti senti meglio.
La figlia Jennifer alza la mano mostrando al padre un mazzo
di rose gialle e rosse.
JENNIFER
Guarda papà! Non sono belle?
BEN
Ma certo tesoro, sono splendide.
SOPHIA
Non te l’ho detto, Ben? Anouk e
Nick arriveranno per passare con
noi il weekend.
14.
BEN
Mi ha avvertito Peter...Una visita
dei Teeuwe. Bisogna che mi prepari
per bene.
Ben scoppia a ridere subito seguito dalla moglie.
SOPHIA (RIDENDO)
Hai iniziato ad allenarti ieri sera
con Peter vedo!
Ben scrolla le spalle.
BEN
Be...è l’allenamento prima della
grande partita.
Ben, Sophia e Jenny si avviano verso la vetrata che conduce
al soggiorno. Sophia prende sotto braccio Ben e la figlia li
precede correndo.
Squilla il telefono.
JENNIFER (GRIDANDO)
Vado io!
Sophia scuote la testa fingendosi esasperata. Ben alza le
spalle.
SOPHIA
Naturalmente, tanto non è mai per
noi!
BEN
Finirete per mandarmi in rovina.
Sophia da un pizzico scherzoso sul braccio del marito.
SOPHIA
Sarebbe ora che le comprassi un
cellulare.
JENNIFER (GRIDANDO DAL SOGGIORNO)
Mamma è per te! La signora Martino.
INT. SOGGIORNO CASA GRIFFIN
Jenny porge il ricevitore alla mamma che lo prende.
JENNIFER
Mamma per favore cerca di essere
breve, deve chiamarmi Keith.
15.
Sophia sorride maliziosamente e scambia un’occhiata complice
ocn la figlia.
SOPHIA
Keith non fuggirà via senza
avvertirti!
JENNIFER
Oh, Mamma.
Ben guarda le sue due donne divertito.
FLASHBACK
Ben ha un flashback della pattuglia passata precedentemente.
INT. CASA MARTINO
Victor si avvia verso la piccola palestra costruita a lato
della casa. Victor si chiude alle spalle la pesante porta
imbottita della sua palestra, apre la finestrella con la
manovella. Si sveste. Indossa la tuta con le sue iniziali VM
ricamate affianco al taschino del pantalone.
Inizia a fare gli esercizi con i pesi. Scoppia in una risata
fragorosa.
EST. LOS ANGELES
In sovraimpressione: 400 km a sud di HANFORD.
VOICE
Tutti i giorno alle 10.30 Il ritmo
della vita cambia a Los Angeles.
Prima di quell’ora tutto si svolge
in modo graduale. Dopo, invece, con
un continuo crescendo ha luogo
un’accelerazione costante. Gli
uomini dotati di potere e richezza,
e devoti ad entrambi, si dedicano a
espandere la loro ricchezza. Questo
avviene quotidianamente tranne la
domenica pomeriggio. Il settimo
giorno si riposò. Non tutti però.
EST. GIARDINO CASA SLOAT
Intorno al tavolo di legno sono seduti Alex Sloat, aiutante
del presidente degli USA e Mike Barton, vice direttore della
CIA. Stanno guardando alla TV lo stesso programma che stava
vedendo Peter. L’intervista al sottosegretario di Stato.
16.
SLOAT
Domani quella del governo useranno
la provvista di carta igenica per
un mese.
BARTON
Ben gli sta. Vorrei sapere chi ha
avuto il coraggio di scegliere
Potter per questa trasmissione.
Oltre ad essere un’idiota non fa
nulla per nasconderlo. Stupido ed
evasivo. E’ Peter Boonman il
responsabile del programma vero?
SLOAT
Eh si.
BARTON
E’ furbo quel tipo. Sarà meglio
assicurarsi che sia dalla nostra
parte.
Sloat guarda Barton.
SLOAT
Tremont ci ha dato tutte le
garanzie. Poi anche tu hai visto il
suo dossier, vero?
BARTON
Si già. Probabilmente Tremont ha
ragione.
SLOAT
Difficile che sbagli.
Sul tavolo di legno, davanti ad Alex Sloat ci sono due
telefoni. Uno nero con una spina che si inserisce in una
presa esterna e l’altro rosso con un cavo del medesimo colore
che va verso l’interno della casa.
Da quest’ultimo si sente un ronzio e s’illumina un led posto
sul ricevitore.
Sloat solleva il ricevitore e risponde.
SLOAT
Si...certo, Glove. Perfetto. Chiama
Tremont sulla rossa e digli di
venire. Hanno confermato i Teeuwe.
Stiamo procedendo a meraviglia.
17.
EST. GIARDINO CASA TEEUWE
Nick Teeuwe è SEDUTO su una sedia di metallo. ESTRAE un
foglio da un mucchietto di pagine già scritte, si alza. Si
avvia verso la moglie Anouk che sta allungata sulla sdraio in
topless e le porge i fogli gialli. Nick è in boxer. Fiorati.
NICK
Ehi, una donna nuda non è molto
attraente in pieno sole!
ANOUK
Ah Ah, credi di essere bello tu?
Da’ qua.
Anouk da un’occhiata a un foglio.
ANOUK
E’ finito?
Nick annuisce con la testa.
NICK
Tra quanto torneranno i ragazzi?
ANOUK
Telefoneranno prima di tornare a
casa. Ho raccomandato a Giulia di
ricordarsene.
NICK
Perfetto, non vorrei che Claudia,
così piccola, rimanga traumatizzata
alla vista di una donna nuda!
Nick sorride e si tuffa in piscina, fa una vasca e poi sale
dalla scaletta di acciaio e si dirige verso la moglie.
NICK
Allora come ti pare?
ANOUK
Non male, però potresti avere
un’problema.
Nick tirò in su le sopracciglie.
NICK
E quale?
Nick si avvicina al tavolo poco distante e usa l’asciugamano
con la bandiera dell’america per asciugarsi.
18.
ANOUK
Mi sembra che tu stia procedendo
troppo in fretta. Hai scoperto
subito le tue carte.
Nick sorride e mentre sta per rispondere alla moglie viene
interrotto.
ANOUK
Sta buono e lasciami finire di
leggere. Può darsi che le cose si
sistemino.
Nick si siede su una sedia del giardino mentre Anouk riprende
a leggere i fogli.
ANOUK
Nick?
NICK
Si?
Anouk si avvolge l’asciugamano intorno alla testa e spinge in
avanti i braccioli della sdraio in modo da avanzarne lo
schienale.
ANOUK
E’ bello amore ma non credo che lo
accetteranno.
NICK
Che vadano a farsi fottere!
Nick alza la mano destra e manda scherzosamente a quel paese
la moglie.
ANOUK
Siamo pagati trentamila dollari per
un’ora abbondante di sceneggiatura!
Non per un esorcismo di un paio
d’ore che si conclude con
un’impresa di pompe funebri.
Anouk sorride.
NICK
Non è un’impresa di pompe funebri.
E’ una storia triste basata sulla
realtà, basta fare un salto in
qualche favelas per accorgersene!
19.
ANOUK
Io rimango della mia idea, ti
chiederanno di rifarne delle parti.
Nick alza le spalle e si gratta i capelli.
NICK
E io allora rifiuterò!
ANOUK
E loro non ti pagheranno e se ti
andrà bene ti daranno la metà.
NICK
Stronzi!
Nick si alza dalla sedia e si avvia verso la moglie.
NICK (CONTINUANDO)
Tutte chiacchiere! E’ il momento di
ridare importanza ai contenuti! Di
dare una morale!
ANOUK
Lo sai benissimo che loro guardano
solo ai soldi. Una recensione
entusiastica di qualche giornale
non serve a vendere una sciarpa in
Texas.
NICK
E allora si fottano.
Anouk guarda negli occhi il marito.
ANOUK
Dai rilassati, fatti una nuotata in
piscina cosi non ci pensi più.
NICK
D’accordo sistemalo tu.
Anouk prende la matita e il blocco per gli appunti dal
tavolino accanto alla sdraio.
Nick si avvicina al bordo della piscina e guarda il sole
riflesso sull’acqua.
NICK
Credi che Boonman ci starebbe?
Pensi che debba parlargli?
Anouk depone la matita e alza gli occhi verso Nick.
20.
ANOUK
Non lo so. Peter è diverso da noi.
NICK
Anche da Victor e Betty? Da Ben e
Sophia? Non è così diverso?!
ANOUK
Io non scorderei che è pur sempre
un’giornalista. E’ un uomo con la
spina dorsale. Non cercherei di
piegargliela.
Nick si gira verso la moglie.
NICK
Lui la pensa come noi. Come Ben e
Victor.
ANOUK
Forse è il mio famoso intuito
femminile ma ti chiedo di andarci
piano. Non giocare col fuoco.
La moglie PRENDE la matita e comincia a SCRIVERE.
Nick si TUFFA in piscina e nuota verso la parte opposta.
INT. CASA SLOAT
Sloat percorre lo stretto corridoio della propria casa e apre
la porta sulla destra. Raymond Tremont, nella stanza, lo
accoglie con un sorriso e gli stringe la mano.
TREMONT
Buon pomeriggio, signor Sloat. Non
so se si ricorda di me, sono molto
onorato...
SLOAT
Certo che mi ricordo di lei. Si
accomodi, prego.
Tremont si guarda intorno e sofferma il suo sguardo sui
quadri appesi alle pareti.
TREMONT
Molto belli.
Sloat sorride contento.
21.
SLOAT
Lei è un esperto sig. Tremont?
TREMONT
Oh no. Sono un appassionato. Mia
moglie era pittrice e trascorrevano
giornate intere nei musei.
SLOAT
Capisco. Da questa parte, prego.
C’è anche Barton fuori, stavamo
guardando il programma di Boonman
in TV.
I due uomini si avviano verso la veranda. Barton e nel
giardino, si alza dalla sedia e si avvia verso la veranda
seguendo il sentiero lastricato di pietra e mattoni.
BARTON
Salve Ray. Le cose stanno iniziando
a muoversi.
TREMONT
Pare di si anche se per i miei
gusti procede tutto molto
lentamente.
SLOAT
Per quelli di tutti a quanto mi
risulta.
Sloat si sta per avviare verso l’interno della casa.
SLOAT (CONTINUANDO)
Bevete qualcosa?
TREMONT
No, grazie. Se non le spiace
preferirei entrare direttamente nel
vivo della questione.
Sloat fa marcia indietro e i tre uomini si siedono attorno al
tavolo di ceramica..
SLOAT
Allora...cominciamo dal punto in
cui ci troviamo ora...Quali sono i
piani immediati?
Tremont guarda Sloat sorpreso.
TREMONT
Credevo l’avessero già informato!
22.
SLOAT
Ho letto i piani ma preferisco
sapere tutto dal diretto
responsabile.
TREMONT
Bene, signore. La fase uno è stata
portata a termine. Gli Boonman, i
Martino e i Griffin sono tutti a
Hanford. Nel villaggio ci sono
dodici agenti, che terranno le tre
famiglie sotto sorveglianza...Anche
I telefoni sono controllati. I
Teeuwe arriveranno all’aereoporto
di Los Angeles venerdi e ci sarà un
taxi pronto a portarli direttamente
a destinazione. Il taxi verrà
seguito, naturalmente...
Barton interrompe la discussione alzando ironicamente la
mano.
BARTON
Sempre che si comportino secondo
gli schemi consueti.
SLOAT
Per il momento non ha nessun
sospetto, vero?
TREMONT
Nessuno...tranne la pattuglia, che
torneremo a usare se ci mette i
bastoni tra le ruote.
Barton si appoggia al tavolo con il palmo della mano del
braccio destro appoggiata alla guancia.
BARTON
Come pensa che la prenderà?
TREMONT
Penso che resterà folgorato!
SLOAT
Può rifiutarsi di collaborare.
TREMONT
E’ improbabile. Se non commettono
errori, non gli resterà altra
scelta.
Sloat guarda Tremont con sicurezza.
23.
SLOAT
Lei non aspetta altro che un
nonstro successo, vero? Si impegna
molto.
Tremont ricambia lo sguardo di Sloat.
TREMONT
Ho le mie ragioni.
Tremont assume un viso nervoso e allo stesso tempo deciso.
TREMONT (CONTINUANDO)
Hanno ucciso mia moglie. Era in
Italia a Roma e stava cercando di
rintracciarmi. Lo sapeva?
SLOAT
Ho letto il rapporto. Mi dispiace
veramente.
TREMONT
Non voglio la sua comprensione.
Quegli ordini provenivano da Mosca.
Sono loro che voglio. E’ Icaro che
voglio.
SECONDA PARTE - DA LUNEDI A GIOVEDI
INT. EDIFICIO SEDE TELEVISIVA - LUNEDI
In sovraimpressione: Lunedi - Ore 10.00
Peter Boonman esce dall’ascensore e si avvia lungo il
corridoio ricoperto di spessa moquette ed entra in una porta
vetrata. All’interno c’è la sua segretaria Lauren che posa
una videocassetta sulla scrivania.
INT. UFFICIO DI BOONMAN
LAUREN
Bella trasmissione!
PETER
Già. Una bomba. Mi sa che non ci
inviteranno più alla Casa Bianca.
Ha chiamato qualcuno?
24.
LAUREN
Si...be...ha chiamato mezza città
per farle i complimenti. Poi hanno
chiamato due volte dal Centro
Federale per le Comunicazioni. Un
certo Tremont.
PETER
Chi?
LAUREN
Raymond Tremont.
PETER
Non lo conosco, è un nome nuovo. Il
nostro contatto li è sempre stato
Hugh.
LAUREN.
Eh già, ci ho fatto caso anche io.
Deve essere qualcosa di urgente.
Peter sorride.
PETER
Staranno cercando di arrestarci.
LAUREN
Ne dubito, faranno passare qualche
giorno in modo da non dare troppo
nell’occhio!
La segretaria ricambia il sorriso di Peter.
PETER
Va bene dai, è meglio che me lo
richiami.
Peter attraversa la stanza, si siede alla scrivania e si
mette a leggere i messaggi. Sorride.
Il telefono interno suona.
LAUREN
Il sig. Tremont sulla uno.
PETER
Ti ringrazio.
Peter preme il bottone con stampato il numero uno, si accende
il led corrispondente sulla tastiera e porta il ricevitore
all’orecchio.
25.
PETER
Signor Tremont? Salve, sono appena
tornato.
CAMBI DI SCENA TRA L’UFFICO DI BOONMAN E QUELLO DI TREMONT.
Tremont risponde con voce gentile ed educata.
TREMONT
Scusi, ma spetta a me scusarmi. Lei
ha sicuramente altri impegni.
PETER
Mi dica tutto...
TREMONT
E’ un semplice problema di
ordinaria amministrazione, anche se
urgente. I documenti che ci ha
consegnato il mese scorso, riguardo
i servizi giornalistici della
Pearson, sono incompleti.
PETER
Cosa? Cosa manca?
TREMONT
Per incominciare due sue firme. E
poi le pagine con lo schema delle
trasmissioni di interesse pubblico
per un periodo di 5 mesi a
cominciare da febbraio.
Peter dimostra di ricordare e muove la testa in avanti e
indietro.
PETER
Se va a controllare, vedrà che è
stato Hugh a ommettere le pagine a
cui si riferisce.
Tremont rimane per poco in silenzio. Poi riprende a parlare
con una voce meno gentile di prima.
TREMONT
Con tutto il rispetto per Hugh, non
ha l’autorità per prendere una
decisione simile. Poi sono certo
che lei ha tutti i dati che ci
servono!
26.
PETER
In effetti si...le manderò una
raccomandata con i documenti da lei
richiesti.
TREMONT
Mi dispiace ma non basta, deve
venire qua oggi pomeriggio. Non
abbiamo tempo da perdere.
Peter si alza dalla sedia arrabbiato.
PETER
Aspetti un attimo, non avrebbe
dovuto avvertirmi prima? Ho anche i
miei impegni!
TREMONT
Mi spiace ma sono ordini di
superiori. Io eseguo soltanto. Sono
due mesi che la Pearson
Communication opera in violazione
delle leggi federali sulla
comunicazione. E’ intollerabile.
Siete nell’illegalità. Bisogna che
tutto venga chiarito oggi.
PETER
Va bene. Ma la avverto, se si
tratta di un’azione di disturbo
porterò con me i legali della
società per avere la tutela
necessaria.
TREMONT
Non mi piacciono le sue
insinuazioni e non so nemmeno di
cosa stia parlando.
PETER
Io sono convinto del contrario. Mi
riferisco al programma di ieri con
l’intervista a Potter.
Tremont scoppia a ridere.
TREMONT
Ah, ne ho sentito parlare ma penso
che possa stare tranquillo. Ho
cercato di mettermi in contatto con
lei venerdì scorso, per ben due
volte.
27.
PETER
Davvero?
TREMONT
Si.
PETER
Mi scusi un attimo.
Peter preme il pulsante per mettere in attesa la telefonata e
subito dopo si rivolge alla segretaria.
PETER
Lauren...Venerdì mi ha cercato un
certo Tremont?
C’è un
breve silenzio, Lauren sfoglia l’agenda.
LAUREN
Può darsi. Ci sono state due
chiamate da Washington, avevano
detto che avrebbero richiamato
lunedì. Non hanno lasciato nessun
nominativo.
PETER
Ok, grazie.
Peter preme il bottone per riprendere la comunicazione.
PETER
Eccomi, ha chiamato da Washington
e non ha lasciato neanche il
nominativo?
TREMONT
Era venerdì ed ero di fretta mi
spiace. Avrebbe preferito sapere
che si trattava di una faccenda
urgente senza avere la possibilità
di contattarmi?
PETER
D’accordo, va bene. E’ sicuro che
non basti spedirglielo?
TREMONT
Mi spiace, signor Boonman, ma ho
delle istruzioni precise. Come è
tempestivo lei nel fare certi
servizi anche noi siamo obbligati a
verificare la possibile illegalità
della sua stazione televisiva.
28.
Peter sorride. Sospira.
PETER
Prendo l’aereo delle dodici e sarà
da voi per le due e mezza. Dove la
trovo?
TREMONT
Sarò da Hugh. Avrò con me la
pratica.
PETER
Bene, ci vediamo fra poco.
TREMONT
Arrivederci.
Peter appoggia il ricevitore e compone il numero di casa.
MARY
Ciao, c’è qualcosa che non va?
PETER
Eh già, devo fare un salto a
Washington nel pomeriggio.
MARY
Qualche problema?
PETER
No, è una faccenda stupida ma
Ho letto l’articolo sul Times e
parlano trionfalmente del tuo
servizio.
Peter sorride.
PETER
Me lo farò scrivere
sull’accappatoio. Boonman il
Trionfatore.
Mary risponde con voce sommessa.
MARY
Vorrei che fosse così. Ci vediamo
stasera pugile.
PETER
Ciao. Ti Amo.
Peter si siede sulla sedia e compone il numero di un interno
dell’edificio.
29.
PETER
Henry, ho fretta. Mi parte l’aereo.
Mi serve una veloce informazione.
C’è qualche grana col Centro
federale? Hugh mi ha detto che quei
dati potevamo tenerli in sospeso
ancora un po’...Certo, aspetto.
Peter si mette a giocherellare con il filo del telefono
aspettando la risposta di Henry.
PETER
Si, sono qui..Le pagine degli
schemi... La firma in
calce...Capito. Va bene, grazie.
INT. CENTRO FEDERALE DI STATO
Peter spinge la porta della sala d’attesa dell’ufficio di
Hugh. E’ vuoto. Niente carte, penne e giornali. La poca luce
proviene dalla porta socchiusa dell’ufficio di Hugh. L’unico
rumore è quello del ronzio del condizionatore.
Ad un tratto un’ombra si avvicina alla soglia della porta.
CARTER
Buon giorno.
PETER
Il signor Tremont?
CARTER
Prego, si accomodi. Il signor
Tremont è dentro che l’aspetta.
Carter esce dalla porta. Peter entra nell’uffico e Tremont
chiude la porta a chiave.
TREMONT
E’ meglio evitare ogni
interruzione.
Peter si stupisce.
PETER
Perchè?
Tremont si guarda attorno.
TREMONT
Già, già. Capisco cosa vuol dire.
Ha ragione. Venga, si accomodi.
30.
INT. UFFICIO CENTRO FEDERALE DI HUGH
Tremont precede Peter. Le veneziane delle due finestre
dell’ufficio sono abbassate. La scrivania è spoglia a
eccezione del portacenere e di un piccolo registratore
collegato a due interruttori, uno sulla sedia di Hugh e
l’altro sulla sedie dell’”ospite”.
PETER
Cos’è quello? Un registratore?
TREMONT
Si. Si sieda, prego.
Peter rimane in piedi con la rabbia sul volto.
PETER
No, non intendo sedermi. Questa
storia non mi piace. I suoi metodi
sono oscuri, o al contrario troppo
chiari. Se vuole registrare ciò che
dico, deve anche sapere che non
glielo permetterò senza un legale
della mia società.
Tremont rimane in piedi dietro la scrivania.
TREMONT
Questa faccenda non riguarda il
Centro federale. Quando le
spiegherò i miei...metodi, sono
sicuro che rimarrà.
PETER
E’ meglio che sia convincente,
perchè sto per andarmene. Sono
stato convocato dal Centro federale
per le comunicazioni per consegnare
il programma delle trasmissioni
future e per firmare due fotocopie
che il suo ufficio ha ommesso di
inviarci. Hugh non c’è. Mi ritrovo
in un ufficio che non sembra più
utilizzato...Le auguro di darmi una
spiegazione soddisfacente
altrimenti le scatenerò contro
l’ufficio legale e potrà dire addio
alla sua carriera.
TREMONT
Mi spiace ma non è facile neanche
per me.
31.
PETER
Non mi interessa!
TREMONT
Hugh è in vacanza. Abbiamo
utilizzato il suo nome perchè lei
ha sempre trattato con lui.
PETER
Quindi mi ha mentito
intenzionalmente?
TREMONT
Si.
Tremont infila la mano nel taschino della giacca e ne estrae
un tesserino che pone a Peter sopra la scrivania.
Peter lo prende in mano e lo legge.
PETER
Raymond Tremont...CIA....Cos’è
Questa faccenda? Perche mi ha fatto
venire?
Peter ridà il tesserino a Tremont.
TREMONT
Comincerò a mostrarle come funziona
il registratore. Ci sono due
interruttori. Uno per me e l’altro
per lei. Ad ogni domanda che non
gradisce può tranquillamente
premere il tasto e bloccare la
registrazione...e viceversa potrò
fare anche io.
Tremont preme il suo interruttore. Il registratore parte. Poi
si alza e preme il l’interruttore si Peter. Il registratore
si ferma.
TREMONT
Visto? Semplice, no? Ho fatto
centinaia di interviste come
questa. Non c’è nulla di
preoccuparsi.
PETER
Sembra un interrogatorio di
un’istruttoria. Se vuole riuscire a
intimidirmi si sbaglia di grosso.
32.
TREMONT
Il nostro scopo è quello di
giungere a una sua identificazione
completa...Quanto al resto, ha
ragione. Poi se volevamo intimidire
qualcuno non avremmo sicuramente
preso di mira il capo del settore
giornalistico di una rete
televisiva.
Peter guarda l’uomo della CIA che è seduto composto dietro la
scrivania.
PETER
Che cosa intende per
identificazione completa? Sa
benissimo chi sono.
TREMONT
Lo scopo è quello di darle un’idea
dell’ampiezza delle informazioni
che sono autorizzato a fornirle. Lo
sa che durante la seconda Guerra
Mondiale Hitler fu sostituito in
molti discorsi pubblici da un suo
sosia? Nessuno se ne accorse.
Tremont prende una cartelletta, la apre e poi preme
l’interruttore. Il registratore si avvia.
TREMONT
Il suo nome è Peter Boonman?
Peter sorride.
PETER
Si, certo.
TREMONT
Lei risiede attualmente al 12 di
Branson Drive, Hanford, California?
PETER
Esatto.
TREMONT
E’ nato il 13 Novembre 1958 a
Orlando, Florida, da Mike e Anna
Boonman? Suo padre è americano e
sua madre è originaria dell’Italia,
Lazio.
33.
PETER
Si. Tutto giusto. Mia madre era di
Roma.
TREMONT
E’ sposato con Mary Granth?
PETER
Si.
TREMONT
Subito dopo il matrimonio si è
trasferito ad Hanford?
PETER
Mi sono prima laureato in
giornalismo e poi ci siamo
traferiti per lavoro a Hanford.
TREMONT
Dal matrimonio sono nati due figli?
Peter preme l’interruttore e interrompe la registrazione.
PETER
Mi sembra che sia arrivato il
momento di andarmene.
TREMONT
Si rilassi, signo Boonman. Stiamo
solo cercando di identificarla.
Nessuno vuole che i peccati dei
genitori siano riversati sui figli.
Le basta rispondere con un si o un
no.
Tremont preme l’interruttore. Peter vede le due bobine
ripartire.
PETER
Comunque si, ho due figli.
TREMONT
Ha lavorato per 3 anni e mezzo per
il Los Angeles Times ed è stato
candidato al Pulitzer?
PETER
Si, in qualità di cronista.
Riguardo al Pulitzer non l’ho
ottenuto.
34.
TREMONT
Lavora alla Pearson Communication
da circa 9 anni come Direttore dei
servizi giornalistici.
PETER
Si.
Tremont preme l’interruttore e le bobine si fermano.
TREMONT
Non è stato così tremendo vero?
PETER
Vuol dire che ha finito?
Tremont sorride.
TREMONT
No, non del tutto. Ho solo
terminato la parte relativa ai suoi
dati personali. Lei è promosso.
Peter assume un’espressione sarcastica.
PETER
Fa piacere.
Tremont riaccende il registratore.
TREMONT
Peter, devo informarla che
l’argomento del nostro colloquio
con lei rientra nella categoria
delle informazioni segrete della
massima importanza. Affermo che
questa conversazione non avrà
effetti negativi nè su di lei e nè
sulla sua famiglia. Chi viola e
rende note queste informazioni
segrete sarà perseguitato in base
alla leggere sulla sicurezza
nazionale, articolo diciotto,
paragrafo sette-nove-tre...Tutto
chiaro finora?
PETER
Si...se volessi andarmene?
35.
TREMONT
Affronteremo tre fasi, al termine
delle prima due potrà ritirarsi ma
se deciderà di continuare anche
alla terza fase non potrà più farlo
perchè le verranno fatti dei nomi e
quindi ci sarà il vincolo della
segretezza. Chiaro?
Peter si agita sulla sedia e lancia un’occhiata alle bobine
che giravano. Poi alza lo sguardo su Tremont.
PETER
Si, però non sono affatto
d’accordo. Mi ha raggirato
ponendomi di fronte a delle
situazioni di grosso rischio.
TREMONT
Non le ho chiesto se è d’accordo,
ma solo se è chiaro ciò che le ho
detto.
PETER
Voglio aggiungere che, se si tratta
di una minaccia, può anche andare
all’inferno.
TREMONT
Mi sono limitato a porle delle
condizioni. Le sembra una minaccia,
questa? E’ quello che succede tutti
i giorni quando si stipula un
contratto. Le sembra assurdo?
PETER
Lei ha detto registrando che questa
registrazione non avrà effetti
sulla mia famiglia...o su di me?
TREMONT
Si, certo. E’ tutto registrato.
PETER
Cominci pure.
Tremont si alza e si dirige verso la finestra.
TREMONT
A proposito, può anche muoversi. Ci
sono dei microfoni nel soffitto,
ovviamente miniaturizzati.
36.
PETER
Preferisco stare seduto.
TREMONT
Come vuole. Qualche anno fa ci
arrivarono notizie da Mosca
riguardo ad un’operazione che se
fosse stata portata a termine
avrebbe avuto ripercussioni
sull’intera economia americana.
Cercammo di approfondire la vicenda
ma i Russi difesero il segreto piò
di quanto avessero fatto a riguardo
dei programmi spaziali durante la
Guerra Fredda. Tutto questo fino a
quando un disertore russo ci diede
i primi dati concreti. Ci informò
di una cellula chiamata col nome di
Icaro. La funzione di Icaro è
antica quanto lo spionaggio stesso
e può essere estremamente
pericolosa. Icaro è un grande libro
nero.
Peter è sconcertato.
PETER
Cosa?
TREMONT
Un libro nero, centinaia di nomi
segnati dalla peste del ricatto.
Queste persone segnate occupano
posizioni di rilievo in un gran
numero di società importantissime
per l’economia. Basterebbe che
cinquanta di loro si accordassero
tra loro per creare il caos
economico.
PETER
Si, ma a che scopo?
TREMONT
Gliel’ho già detto. Il ricatto. Si
tratta di persone vulnerabili e
sfruttabili per i loro scheletri
negli armadi. Sesso, corruzione,
evasione fiscale...Uomini e donne
che vedrebbero distrutta la loro
vita.
37.
PETER
Abbastanza pessimistico,
soprattutto per quanto riguarda il
caos economico.
TREMONT
Dice? Una nostra ricerca ha
rivelato che il trenta per cento
del potere finanziario all’intero
di ogni società è stato ottenuto
mediantge l’illecito. Il TRENTA PER
CENTO!
Peter è incredulo.
PETER
E’ impossibile, un’informazione del
genere dovrebbe essere di dominio
pubblico.
Tremont parla con sicurezza e tranquillità.
TREMONT
Assolutamente no. Sarebbe un
massacro.
Tremont si alza e preme l’interruttore spegnendo il
registratore.
TREMONT
Prendiamo lei per esempio. Se un
articolo del genere riguardante lei
uscisse sul giornale locale di
Hanford quanto pensa di poter
rimanere nella comunità?
Peter si alza dalla sedia e si piazza di fronte a Tremont.
PETER
Questa è una porcheria!
TREMONT
Questo è Icaro, signor Boonman.
Comuqnue siamo arrivati alla fine
della prima fase.
PETER
E cioè?
Tremont si siede, estrae il pacchetto di sigarette dalla
giacca e ne accende una.
38.
TREMONT
Icaro ha una scadenza precisa. Una
data oltre la quale avrà luogo il
caos.
PETER
Capisco.
TREMONT
Siamo stati informati che i
sovietici hanno fissato una data
finale per la fase conclusiva per
l’operazione. Centinaia di pezzo
grosso del mondo commerciale
americano verranno contattati e
minacciati di essere rovinati se
non obbediranno agli ordini. Il
risultato?
Peter interrompe Tremont.
PETER
Una crisi finanziaria?
TREMONT
Già, il disastro economico. E con
questo si conclude la prima fase.
Peter si alza dalla sedia.
PETER
Posso decidere di andarmene vero?
TREMONT
Esatto.
PETER
Lei è straordinario. Il
registratore è in funzione. Vada
avanti.
Peter si siede.
TREMONT
Bene. Fase due. Abbiamo capito che
Icaro è composto dalle stesse
persone contro cui agiva. Una delle
basi di Icaro si trova nei pressi
di Hanford.
PETER
Ecco perchè mi avete contattato.
39.
TREMONT
Procediamo con ordine. Abbiamo
dislocato degli agenti in queste
basi e abbiamo controllato migliaia
di persone. La filigrana delle
carte, l’analisi dei granelli di
polvere, impronte, abbiamo
controllato migliaia di oggetti.
PETER
Credo che sarebbe meglio se
arrivasse al punto.
TREMONT
Spetta a lei deciderlo. La fase due
è gia finita.
Peter rimane in silenzio e Tremont spegne il registratore.
TREMONT
Lei è in grado di darci un aiuto
incalcolabile, il suo intervento
può essere fondamentale. I moderati
di Russia e USA stanno già
collaborando per porre fine a
questa nefandezza.
PETER
La pregherei di spiegarsi meglio.
TREMONT
Solo i fanatici appoggiano questo
tipo di iniziative. Sono pericolose
per entrambi i paesi. All’interno
dei governi la lotta al potere è
già iniziata e uno dei nostri
sistemi per vincerla è quella di
portare allo scoperto Icaro.
PETER
E io cosa posso fare? Rambo?
Tremont sorride e spegne la sigaretta nel posacenere di
cristallo.
TREMONT
Lei conosce Icaro. Signor Boonman,
lei lo conosce molto bene.
Peter trattiene il respiro. La vena sul collo mostra
chiaramente che il suo cuore sta pulsando velocemente. E’
rosso in volto.
40.
PETER
Mi sembra un’affermazione
incredibile.
TREMONT
Se fossi nei suoi panni penserei lo
stesso. Eppure è la verità.
Peter si alza e preme le mani sulla sua fronte.
PETER
E se avesse torto? E se si
sbagliasse?
TREMONT
No, impossibile. Lei è in una
posizione molto particolare.
Peter si avvicina alla finestra e sta per tirare su la
veneziana quando Tremont lo ferma.
TREMONT
Non la tocchi! La lasci giù.
Tremont balza dalla sedia e prende con la mano il polso di
Peter. Si fissano negli occhi.
PETER
E io dovrei uscirmene di qui e
continuare la mia vita come se
nulla fosse successo? Rischio di
essere fatto fuori?!
TREMONT
Cerchi di non drammatizzare. Si
tratta di una semplice precauzione.
Peter torna davanti alla sua sedia ma non si siede.
PETER
Continui, rimango qui.
TREMONT
Devo chiedere di firmare questa
dichiarazione.
Tremont estrae un foglio dal cassetto della scrivania e lo
pone di fronte a Peter.
41.
TREMONT
E’ un sunto sulla legge sulla
sicurezza nazionale e sulle pene
previste. Si riferisce a Icaro e
alla registrazione.
Peter prende la penna dal suo taschino e firma il foglio.
TREMONT
Iniziamo. Ora dovrò farle qualche
domanda e desidero sapere se
conosce delle determinate persone.
PETER
Il registratore? Non lo accende?
Tremont scrolla la testa accennando il no.
TREMONT
Questa conversazione non sarà
registrata. E’ estremamente
confidenziale.
PETER
Niente prove.
TREMONT
Lei conosce Ben Griffin e sua
moglie?
PETER
Si.
Peter è stupefatto.
TREMONT
Nick Teeuwe e sua Anouk?
PETER
Si.
TREMONT
Victor Martino e sua moglie?
PETER
Si anche loro.
TREMONT
Devo informarla che queste tre
coppie sono tutte implicate
seriamente nell’operazione Icaro.
Peter sbatte il pugno destro sulla scrivania.
42.
PETER
Lei è pazzo! Non sa quello che
dice!
TREMONT
Non è così. Icaro è formato da
coppie, fanatici devoti alla
politica d’espansionismo sovietica.
Queste coppie saranno
profumatamente pagate per i loro
servizi. E’ a prova di ciò i
Griffin, i Martino e i Teeuwe
possiedono dei conti cifrati in una
banca Svizzera di cui i depositi
eccedono a dismisura le loro
entrate dichiarate.
PETER
Vuole scherzare?
TREMONT
E’ nostra opinione che lui venga
usato come copertura. Lei è
un’giornalista fidato, è la persona
ideale. Naturlamente è anche
possibile che qualcuno di loro non
costituisca altro che un paravento,
esattamente come lei. Ma ci sembra
comunque poco probabile.
Peter assume un atteggiamento impassibile.
PETER
E perche ha escluso proprio me?
TREMONT
Abbiamo setacciato la sua vita da
quando è nato. Se ci sbagliassimo
sul suo conto...be...potremmo Anche
cambiare mestiere.
PETER
E io cosa dovrei fare?
TREMONT
Da quello che sappiamo i Teeuwe
passerano da lei il fine settimana.
Vero?
PETER
ERA vero!
43.
TREMONT
No, la prego. Non modifichi nulla.
Tutto deve restare come se nulla
fosse successo.
PETER
E’ impossibile.
TREMONT
Con la sua collaborazione possiamo
catturare Icaro nel fine settimana.
In caso contrario sarà impossibile
evitare la catastrofe.
PETER
Avete un piano allora, qual’è?
TREMONT
Mancano ancora cinque giorni. In
questo spazio di tempo le coppie
riceveranno telefonate di disturbo,
telegrammi dalla Svizzera e saranno
avvicinati da estranei. Il
messaggio che trasmetteremo sarà
che Peter Boonman non è la persona
che loro credono. Così compieranno
sicurament edie passi falsi.
PETER
E trasformando me e la mia famiglia
in bersagli. Ci uccideranno.
TREMONT
Questa è l’unica cosa impossibile.
PETER
Perchè?
TREMONT
Se i suoi amici non hanno niente a
che fare con Icaro allora il
massimo che faranno sarà chiamare
la polizia, altrimenti si
limiteranno a comunicare a Mosca
l’accaduto. E’ tra di loro che
vanno cercato i traditori e
uccidere una persona come lei
metterebbe a rischio i loro piani.
PETER
Queste sono solo parole.
44.
TREMONT
Lo scopo è quello di mettere gli
uni contro gli altri,per poi
passare all’azione quando sono più
vulnerabili.
PETER
Non mi basta
TREMONT
C’è dell’altro. Voi sarete
sorvegliati da due agenti venti
quattro ore su venti quattro. Gli
agenti non saranno mai più distanti
di cinquanta metri da voi.
PETER
Impossibile. Verrebbero subito
scoperti!
TREMONT
Impossibile. I nostri agenti sono
membri attivi della vostra
comunità!
Peter emette un riso sarcastico
PETER
Sono incastrato vero?
Tremont guarda Peter negli occhi.
TREMONT
Non sono che sei giorni. Sei giorni
in tutta la sua vita.
INT.
CAMERA DA LETTO CASA TEEUWE - MARTEDI
In sovraimpressione: Martedì - 02.45
Il cordless blu squilla almeno cinque volte. Anouk apre gli
occhi ancora addormentata e da scuote dolcemente Nick che è
nel letto al suo fianco.
ANOUK
Caro. Nicky. Nick! Il telefono.
NICK
Cosa c’è?
45.
Nick apre gli occhi senza capire, stordito. Poi sente il
telefono, allunga la mano furgando sul suo comodino e
risponde al telefono.
NICK (CONTINUANDO)
Si?...Sono io Nick Teeuwe...Si
accetto.
Nick copre il microfono del telefono con la mano e si gira
verso la moglie.
NICK
Amore che ore sono?
Anouk da un’occhiata all’orologio posto sul suo comodino.
ANOUK
Quasi le tre! Ma chi è il pazzo che
telefona a quest’ora.
NICK
Deve essere qualcuno dall’Australia
o dal Giappone!
Anouk sorride. Nick toglie la mano dal microfono.
NICK
Si, signorina, sono io Nick Teeuwe.
Si? Chi parla? Pronto?...Cosa?...Ma
chi è?...Non capisco. Si sente
male. Pronto!...Pronto! Aspetti!
Cazzo!
Nick mette il cordless sul comodino infuriato.
ANOUK
Ma chi era? Perche gridavi? Chi
era?
NICK
Non lo so. Un matto. Sbuffava come
un toro! Ha detto che dobbiamo
guardarci dall’Allegro!
ANOUK
Cosa cavolo significa? L’Allegro?
NICK
Non lo so. Non faceva che
ripeterlo.
Entrambi erano seduti sul letto. Anouk guardava Nick. Nick
guardava il buio di fronte a se.
46.
ANOUK
Ma non ha senso. Da dove
chiamavano? Australia?
NICK
No. Veniva da Roma...Italia!
ANOUK
Italia? Ma non conosciamo nessuno
la!
Nick si alza di scatto dal letto.
NICK
Ma certo! Roma. L’Allegro! La mamma
di Peter se non sbaglio era di
Roma. E Boonman significa uomo
allegro! Ma certo è Peter!
ANOUK
Peter?...Perchè dovremmo
riguardarci da lui! E’ poi perchè
dircelo in questo modo!
Anouk ha una voce pacata mentre Nick è nervoso.
Nick afferra il telefono.
NICK
E’ meglio che telefoni a Peter
immediatamente!
Anouk afferra il polso del marito.
ANOUK
Ma sei impazzito?
Nick si abbandona all’indietro sul letto.
INT. CASA MARTINO
Vincent si alza dal letto. Da un’occhiata all’orologio e sono
le sei e quaranta. La moglie dorme ancora nel letto gemello.
Si alza, indossa le pantofole e si avvia nella sua palestra.
Inizia a fare qualche pedalata sulla cyclette quando suona il
campanello. Vincent da un’occhiata all’orologio. Sono le
sette.
Scende dalla cyclette e si avvia lentamente verso la parete
della stanza e prende il citofono.
47.
VICTOR
Si? Chi è?^
RAGAZZO
Un telegramma, signor Martino.
VICTOR
Arrivo subito.
Si avvia verso la porta d’ingresso e davanti a lui c’è un
ragazzo vestito di giallo con un cappello blu che masticava
un chewing-gum.
VICTOR
E’ un po’ presto non le pare?
RAGAZZO
Ho avuto istruzioni di
consegnarlielo subito, ho fatto più
di venti chilometri per
portarglielo. Noi lavoriamo
ventiquattro ore su ventiquattro.
Victor strappa la busta dalle mani del ragazzo.
VICTOR
Aspetti un attimo.
Victor è eccitato. Si avvia però lentamente verso il
soggiorno, fruga nella borsa della moglie affianco al
pianoforte e prende due biglietti da un dollaro. Poi torna
all’ingresso e li da in mano al ragazzo.
VICTOR
Tenga. Mi spiace che sia dovuto
venire fin qui a quest’ora.
Victor entra in casa, chiude la porta a chiave e straccia la
busta ansioso di vedere chi lo cerca. La busta viene dalla
Svizzera da un certo Giuliani.
VICTOR (SUSSURRANDO)
Guardati dall’uomo allegro che
viene dall’Italia. Attento al fine
settimana.
Victor rimane pensieroso qualche attimo poi tutto ad un
tratto si irrigidisce.
VICTOR (ESCLAMA)
Merda! Peter!
48.
INT. CASA GRIFFIN
Sophia si alza dal letto e nota l’assenza del marito.
Preoccupata si alza dal letto, indossa la vestaglia e le
pantofole e va in cucina. Li trova il marito, Ben, seduto al
tavolo con in una mano una sigaretta e nell’altra un foglio.
INT. CUCINA CASA GRIFFIN
SOPHIA
Cosa stai facendo?
BEN
Leqqi qui.
SOPHIA
Cos’è?
Sophia prende il foglio dalla mano di Ben e lo guarda.
SOPHIA (A BASSA VOCE)
Faccia attenzione al giornalista.
Non è quello che sembra. Ne parli
con gli ospiti.
Firmato Giuliani.
Sophia mette il foglio sul tavolo e guarda il marito.
SOPHIA
Che roba è? Quando l’hai ricevuto?
BEN
Ho sentito die rumori fuori dalla
finestra abbastanza forti da
svegliaemi. Poi ho sentito il rombo
di un auto che partiva via. Poi
sono sceso e ho trovato sullo
zerbino questo foglio.
SOPHIA
Ma cosa significa? Chi è Fisher?
BEN
I codici. La base del sistema
legale...
Ben si porta una mano sulla fronte mentre con l’altra ruotava
la sigaretta lungo il bordo di un portacenere.
49.
BEN
Boonman ha in mente qualcosa è
l’autore del biglietto è impaurito.
E poi vuole terrorizzare anche me.
SOPHIA
Perchè?
BEN
Non lo so. Forse vuole minacciarmi
per non farsi aiutare. Anzi
minaccia tutti!
SOPHIA
I Teeuwe.
BEN
Esatto, si servono di Zurigo come
strumento di pressione!
Sophia si siede accanto al marito.
SOPHIA
Merda! Qualcuno l’ha scoperto!
BEN
Sembrerebbe di si. Ma non penso che
Nick abbia spifferato tutto. Almeno
che non abbia voluto
rovinarsi...No...non è stato lui.
SOPHIA
E chi allora?
BEN
L’autore di questa roba
probabilmente mi conosce bene.
Magari ho lavorato per lui oppure
addirittura ho la sua pratica
ancora sulla scrivania. Forse
Boonman vuole sollevare un
polverone.
SOPHIA
Sei nei guai?
BEN
Non proprio. Mi chiedo di fermarlo
altrimenti minacciano di rovinarmi.
50.
SOPHIA
Sei il migliore avvocato che ci sia
in circolazione. Tutti gli
industriali ti conoscono!
BEN
Vorrei che fosse così.
SOPHIA
E’ la verità.
Ben si alza e si affaccia alla finestra vedendo il prato da
qualche migliaio di dollari.
BEN
Non è buffo? Probabilmente sono il
migliore all’interno di un’sistema
che disprezzo...un’sistema che
Boonman potrebbe tranquillamente
distruggere in uno dei suoi
programmi. Se sapesse come
funziona.
EST. STUDI DI PRODUZIONE
In sovraimpressione: Ore 9.43
Nick cammina nel viale degli studi dirigendosi verso la sua
macchina. Sta tornando a casa. Mentre sta per entrare si
accorge che nella macchina è seduto uomo con una divisa da
autista. L’uomo fa cenno a Nick di sedersi dietro.
AUTISTA
Il signor Teeuwe?
NICK
E lei chi è? Cosa ci fa nella
mia...
L’uomo interrompe Nick.
AUTISTA
Ho un messaggio per lei.
NICK
Non mi interessa! Voglio sapere
cosa ci fa nella mia auto!
AUTISTA
Stia attento al suo amico Peter
Boonman!
(MORE)
51.
AUTISTA(cont'd)
Anche agli altri, non sappiamo fino
a che punto sono coinvolti Non si
lasci sfuggire una parola.
NICK
Di cosa diavolo sta parlando?
L’uomo stringe le spalle.
AUTISTA
Dovevo solo consegnarle il
messaggio....e ora vuole che la
porti a casa?
NICK
Certo che no! Non la conosco
nemmeno! Non riesco a capire...
L’uomo apre la portiera.
AUTISTA
Come preferisce, volevo solo essere
cortese.
Poi l’uomo si mette il berretto e si allontana a piedi lungo
il viale. Nick rimane da solo, immobile, nel sedile
posteriore.
INT. UFFICIO DI VICTOR MARTINO
In sovraimpressione: Ore 10.00
Victor è seduto alla scrivania, prende il telefono e preme il
pulsante per parlare con la segretaria.
VICTOR
E’ tutta qui la posta arrivata
mentre ero via? Nessuno ha lasciato
altri messaggi?
SEGRETARIA
No. Ho comunicato a tutti che
sarebbe entro fine settimana.
VICTOR
Ok, grazie. Continui così.
Victor riappende il ricevitore e apre un casseto della
scrivania e estrae uno schedario con scritto <<Clienti del
Mediterraneo>>. Si mette a scorrere tutti le schede. Il
telefono prese a squillare. Sa che è la moglie perchè quel
numero non lo sa nessuno.
52.
VICTOR
Si, cara?
Silenzio
VICTOR
Tesoro? Ho un mucchio di cose da
fare, ci sei?
Betty non risponde. Victor viene preso dalla paura.
VICTOR
Betty avanti rispondimi!
Finalmente si sente una voce, lenta e profonda.
VICTOR
Peter Boonman è stato a Washington,
ieri. Il signor Giuliani è molto
preoccupato. Forse i suoi amici
l’hanno tradita. Hanno contattato
Boonman.
Victor sente il rumore tipico della telefonata interrotta.
Victor inizia ad imprecare.
VICTOR
Cristo! Merda! Merda di Teeuwe!
Traditori! Ma perchè!
Victor cerca di calmarsi ma si accorge di aver spezzato una
matita.
VICTOR
Cosa faccio ora! Solo Griffin è
pulito!
EST. VENTURA BOULEVARD
Ben Griffin è appena uscito dal palazzo dove si trova il suo
uffico. Un taxi si ferma proprio davanti a lui proprio mentre
sta attraversando bloccandogli il passaggio.
L’autista abbassa il finestrino e mette la testa fuori.
TASSISTA
Senta, lei è Griffin?
BEN
Io? Si...certo
53.
TASSISTA
Devo riferirle un messaggio.
BEN
A me? In mezzo alla strada?
TASSISTA
Non ho molto tempo, il semaforo fra
poco diverrà verde. Deve camminare
fino alla prossima traversa, poi
giri a sinistra e vada avanti
finchè un certo signor Giuliani si
metterà in contatto con lei.
Ben afferra per il colletto il tassista.
BEN
Chi è stato a dirle questo?
TASSISTA
E che ne so...mi hanno pagato, non
faccio molte domande. Era un
signore con un giacca grigia e...
Il semaforo diventa verde e dietro le macchine iniziano a
suonare il clacson il tassista inizia a chiudere il
finestrino. Ben gli da 10 dollari.
BEN
Cose la ha detto, la prego!
TASSISTA
Non posso dirle altro...devo
andare...e grazie.
Il tassista prende i 10 dollari e parte via.
Ben è nel bel mezzo di un attacco di panico. Retrocede sul
marciapiede e va sotto il tendone di un negozio. Scruta gli
uomini che passano.
BEN
Merda! Hanno tutti la giacca
grigia!
Ben inizia a camminare, intorno a lui gente che cammina
frettolosamente, molti col cellulare in mano a parlare, un
mendicante che chiede l’elemosina, arriva alla traversa
indicata al tassista e gira a sinistra. Ben si ferma e guarda
indietro se qualcuno lo sta seguendo. Niente. Un uomo con una
giacca bianca, occhiali e con una valigetta lo ferma. Ben ha
un sussulto, si spaventa. Indietreggia.
54.
GIULIANI
Il signor...Griffin?
BEN
Si, sono io.
GIULIANI
Mi spiace di averla fatta venire
fin qua, dovevamo essere sicuri che
fosse da solo.
L’uomo ha un accento particolare, parla da persona colta.
BEN
E con chi avrei dovuto essere!
GIULIANI
Un uomo nei guai cerca spesso
compagnia.
BEN
E in che razza di guai sarei io?
GIULIANI
Ha ricevuto il mio biglietto
credo...be niente di diverso da ciò
che le ho scritto. E’ solo una
precauzione che gli uomini d’affari
devono prendere. Stia attento ai
suoi amici di Newyorkesi.
BEN
I Teeuwe?
GIULIANI
Si.
BEN
Sono solo amici, non ho rapporti di
lavoro con loro. Poi lei chi è?
Suppongo che questo non sia il suo
nome.
L’uomo che si fa chiamare Giuliani appoggia la mano alla
maniglia di una BMW parcheggiata.
BEN
Aspetti, chi è lei?
GIULIANI
Gliel’ho detto, mi chiami pure
Giuliani.
55.
BEN
A cosa sta mirando?
GIULIANI
Abbiamo il sospetto che lei sia in
combutta con il suo amico Boonman.
Non abbiamo nessun interesse a
rendere pubblica la sua
partecipazione agli interessi dei
Teeuwe.
BEN
Lei è pazzo! Un folle! Di cosa
dovrei collaborare con Boonman?!
Ben è irritato, scuro in volto. Giuliani si toglie gli
occhiali mostrano i suoi occhi color ghiaccio a Ben.
GIULIANI
Se è vero...non avrà nulla da
temere. Si comporti come se niente
fosse. E non alzi troppo il gomito.
BEN
E’ ridicolo.
GIULIANI
Se c’è un cervello nella sua testa,
non dirà una parola ai Teeuwe, se
loro lavorano con Boonman lo
scoprirà. Non perda il controllo
signor Griffin. Avrà nostre
notizie.
Giuliani apre la porta, e parte via con il BMW guidato
dall’autista.
INT. CASA BOONMAN
Il telefono inizia a squillare. Boonman va a rispondere al
telefono e intanto vede passare la pattuglia della polizia.
Questo lo rende sereno.
PETER
Si, pronto?
TREMONT
Salve, parla Tremont
PETER
Avete scoperto qualcosa? Si sono
già rivolti alla polizia?
56.
TREMONT
No. Se dovesse accadere
l’avvertiremmo subito. Comunque
l’abbiamo chiamata per dirle che ha
commesso una grossa sciocchezza.
PETER
A cosa si riferisce?
TREMONT
Al fatto che non è andato in
ufficio stamattina! Non è stato
molto prudente! Non deve modificare
le sua abitudini!
PETER
Mi sta chiedendo troppo!
TREMONT
E’ in gioco la sua incolumità! Suo
figlio non è andato alla lezione di
calcio. Sua moglie si è fatta
portare a casa la spesa!
PETER
Devo proteggere la mia famiglia!
TREMONT
Cosi la sta solo mettendo in
pericolo, ci pensiamo noi a
proteggerla.
Peter prende una sigaretta, l’accende e se la porta alla
bocca.
PETER
E’ auspicabile...
TREMONT
Non deve preoccuparsi di niente.
Lei stamattina è uscito in giardino
due volte. Alle nove e venti e alle
nove e cinquantadue. Come vede ci
occupiamo anche di lei.
PETER
D’accordo mi ha convinto. Ma io
sono uscito tre volte non due.
Tremont scoppia a ridere. Peter lo segue subito dopo.
57.
TREMONT
E’ inesatto ciò che ha detto. Lei
la terza volta si è fermato sulla
veranda! Si sente più sicuro ora?
Peter tira un sospiro di sollievo.
PETER
Sarei un gran bugiardo se le
dicessi di no. Lei è un fenomeno,
domani tornerò in ufficio.
TREMONT
Quando questa storia sarà finita
vorrei che ci incontrassimo a cena
con le rispettive mogli.
Simpatizzeranno. A lei un un
whiskey e a sua moglie una vodka
con della soda.
Peter sorride.
PETER
Speriamo non si metta a descrivere
anche la nostra vita sessuale
TREMONT
Aspetti, mi lasci controllare...
Tremont ride.
PETER
Vada al diavolo! Grazie Tremont.
TREMONT
Salve mi stia bene.
Peter riaggancia il ricevitore. Schiaccia la sigaretta nel
posacenere.
INT. STAZIONE
Martino è in macchina e si dirige verso la campagna. Appena
fuori dal paese si infila in una viuzza fiancheggiati dai
campi. Una Cadillac color avorio lo sorpassa sulla sinistra
ad alta velocità. Raggiunge una curva, sta per girare verso
destra ma la Cadillac di prima glielo impedisce.
Victor Martino accelera e va dritto, procede per qualche
centinaio di metri, fa inversione a U.
58.
Dalla Cadillac scende un uomo, alto e robusto. Vestito da
autista.
Victor è costretto a fermarsi. Abbassa il finestrino.
L’autista fa cenno con la mano di fermarsi, con il palmo
rivolto verso Victor.
VICTOR
Ha problemi con la macchina?
AUTISTA
Lei è il signor Martino?
VICTOR
Cosa vuole, perchè mi ha fermato?
Come fa a sapere il mio nome? Cosa
vuole da me!?
AUTISTA
Ho ricevuto istruzioni di portarle
un messaggio.
VICTOR
Che messaggio? E di chi?
Victor deglutisce e si muove sul sedile. Si allarga il nodo
della cravatta.
AUTISTA
Il signor Ashton. Mi ha detto di
non fidarsi di Griffin. E’
compromesso.
Victor fissa l’uomo negli occhi privi di espressione
dell’autista.
AUTISTA
Il signor Ashton le chiede di
scoprire fino a che punto Griffin
ha spifferato con Boonman. Deve
agire con prudenza. Lo stesso deve
fare con i newyorkesi!
L’autista si sposta lasciando libero il passaggio alla
macchina di Victor. Si porta due dita alla visiera del
berretto.
VICTOR
Aspetti un attimo! Aspetti!
59.
AUTISTA
Mi dispiace signore devo andare.
Non ho altro da dirle.
VICTOR
Bastardo!
La Cadillac accelera a tutta velocità e prosegue nella
direzione opposta della macchina di Victor.
Victor parte lasciando dietro di se la Cadillac e inizia a
parlare disperatamente con il suo classico accento italiano.
VICTOR
Oh, Gesù! Signore! Dio, Madonna!
Lava le mie mani con il suo sangue!
Il sangue dell’agnello! Gesù!
Perdona i miei peccati!...Signore
Onnipotente! Cosa ho fatto?!
La macchina sfila via all’orizzonte.
EST. HOEN PARK
Ben Griffin è seduto su una panchina del parco verde. Intorno
a lui passano bambini, donne con i propri bambini nei
passeggini, uomini che fanno jogging col cane.
Ben fissa la gente passare con aria nervosa quando si
avvicina un uomo che stava facendo jogging con una tuta blu a
righe bianche. E’ un viso noto a Ben.
BEN
Mark...Mark Gerard! Sei tu vero?
MARK
Si...è tu sei Ben! Stavo correndo è
ti ho visto. Ero sicuro che fossi
tu.
BEN
Saranno passati almeno vent’anni!
Stai bene, hai un bell’aspetto.
MARK
Be, mi tengo in forma. Vedo che tu
hai rinunciato.
Mark si siede accanto a Ben.
60.
BEN
Strano, proprio strano! Vent’anni
che non ci si vede e ora, proprio
ora c’incontriamo mentre fai
jogging!
MARK
Eh gia...ma avevi l’aria
proccupata...C’è qualcosa che non
va?
Ben parla con la voce impastata, sembra ubriaco.
BEN
Be...sarà l’emozione...poi devo
fare una telefonata urgente.
MARK
Vuoi telefonare a Martino?
BEN
Cosa?
MARK
Hai intenzione di telefonare a
Martino?
BEN
Ma...chi ti ha detto...Chi diavolo
sei!?
Ben si porta la mano alla testa, sta male.
MARK
Sono un amico di Giuliani. Non
chiamare Martino. In nessuna
circostanza. Sarebbe come firmare
la tua condanna a morte.
Ben sussurra con la voce tremolante.
BEN
E’ incomprensibile! Chi è Giuliani?
MARK
Mettila in questi termini. E’
probabile che si siano coalizzati
per isolarti. Stà calma e cerca di
scoprire qualcosa...ci terremo in
contatto. Stai tranquillo.
Mark si alza, tira fuori dal marsupio una banconota. Cento
dollari. La pone a Ben.
61.
MARK
Prendilo. Questo è il tuo silenzio.
INT. STANZA D’ALBERGO
Tremont entra nella stanza dell’albergo. Due uomini chini su
un tavolo esaminano una serie di carte e mappe. Uno è Barton
e l’altro si chiama Carter. Tremont si toglie la giacca a
vento e gli occhiali da sole e li appoggia sulla mensola
all’entrata.
BARTON
Tutto bene?
TREMONT
Alla perfezione, se Griffin non si
sbronza e combina qualche casino.
Sul comodino squilla un cellulare. Barton si alza e risponde.
BARTON
Parla Barton...Ah! Ora
controlliamo. Non preoccupatevi.
D’accordo. A più tardi.
Barton poggia il cellulare.
TREMONT
Cosa c’è?
Tremont si arrotola le maniche della camicia a righe azzurre.
BARTON
L’ufficio di Los Angeles, hanno
perso di vista Nick Teeuwe per
venti minuti dopo che ha lasciato
gli studi. Ora temono che si sia
messo in contatto con Martino o
Griffin.
TREMONT
Impossibile. Martino era in
macchina e Griffin era al parco. Li
avremmo intercettati entrambi se
fosse successo.
BARTON
Si, lo so. Comunque era pericoloso.
Carter scoppia in una risata mentre solleva un foglio di
carta carbone.
62.
Il cellulare squilla di nuovo. Barton risponde.
BARTON
...capisco...aspetta un attimo.
Barton sposta il cellulare dall’orecchio e parla con Tremont.
BARTON
Il nostro autista ha avuto uno
scontro con Martino
TREMONT
Oh cazzo! Niente di grave?
BARTON
Si, si, Martino quando ha visto la
stazza dell’autista è rimasto fermo
in macchina.
TREMONT
Digli di tornare a Washington e di
abbandonare l’auto.
Barton riferisce le parole al cellulare e poi chiude la
conversazione. Tremont si avvicina alla finestra e guarda
fuori.
TREMONT
La rete è tesa. Sono tutti in stato
d’allarme. Non sanno più cosa
pensare e hanno paura. Ora lasciamo
un giorno di tregua. Lasciamoli
soli...Icaro non avrà altra scelta
che fare la prima mossa.
INT. UFFICIO DI PETER BOONMAN - MERCOLEDI
In sovraimpressione: MERCOLEDI - Ore 12.30
Peter è seduto alla scrivana. Si alza e chiude la porta del
suo ufficio. Si riavvicina alla scrivania e chiama a casa la
moglie.
Non risponde nessuno. Il telefona squilla ma all’altro capo
non c’è nessuna risposta. Mette giù il telefono. Spegne il
televisore acceso sullo scaffale in fondo al muro e poi
ritorna al telefono e ricompone il numero di casa.
Nessuna risposta. Chiama al club.
63.
PETER
Salve, sono Boonman, mia moglie
Mary è li?.....No? Può controllare
in piscina?...si attendo.
Peter attende al telefono. Si mangia le labbra.
PETER
...ok...La ringrazio comunque.
Peter si siede e compone un altro numero.
PETER
Ciao sono Peter, è li Mary?...No?
Ah ok...
Peter mette giù il telefono e riprova a chiamare a casa.
Nessuna risposta nuovamente.
Peter estrae dal taschino il numero di Tremont e lo compone.
PETER
Sono Peter, Tremont...
BARTON
Qui Barton...con chi parlo.
PETER
Sono Peter Boonman. Ho bisogno di
rintracciare Raymond Tremont.
BARTON
Oh, salve signo Boonman. Il signor
Tremont non c’è. Vuol dire a me?
PETER
Lavora con Tremont lei?
BARTON
Si.
PETER
Non riesco a mettermi in contatto
con mia moglie ma non risponde. Ho
provato dappertutto.
Peter è ansioso.
BARTON
Forse è uscita un attimo. Non si
preoccupi. E’ sotto sorveglianza.
64.
PETER
Ne è sicuro? Può controllare per
favore?
BARTON
Ok. Chiamo i miei uomini e la
richiamo subito. Stia tranquillo.
Peter riappende il telefono. Gira intorno alla scrivania.
Accende il televisore. Fa zappig tra i canali. Si sofferma su
un incidente in macchina. Scuote la testa e rispegne il
televisore.
Da quando ha riattaccato sono passati almeno 5 minuti.
Si avvicina al telefono e ricompone il numero di Tremont. E’
occupato. Riattacca. Peter tira fuori l’ultima sigaretta del
pacchetto e l’accende.
Riprende il telefono e ricompone con lentezza e attenzione il
numero di Tremont.
PETER
Barton....Sono Boonman. Aveva detto
che mi avrebbe richiamato subito!
BARTON
C’è qualche difficoltà. Non
riusciamo a metterci in contatto
con i nostri uomini. La richiamo
appena so qualcosa.
PETER
Questa storia non mi piace! Avete
dodici agenti in giro per Hanford!
Cosa succede?
Il telefono è muto, Barton ha riattaccato.
Peter sbatte il telefono sul ricevitore. Si avvia verso la
porta dell’ufficio.
PETER
Lauren, è successo un contrattempo.
Se chiama un certo Tremont o Barton
di che sono tornato a casa.
EST. STRADA.
Insegna bianca posta sull’imboccatura del viale alberato reca
scritto: HANFORD CALIFORNIA, Benvenuti.
Peter è su un taxi.
65.
TASSISTA
Dove ci fermiamo, capo?
PETER
Vada sempre dritto.
Il taxi imbocca Angel Road. Peter guarda l’orologio. Sono
l’una e quindici.
PETER
La casa a sinistra. Si fermi qui.
TASSISTA
Bella casa capo. Complimenti
davvero.
Il taxi rallenta e si sposta verso il marciapiede.
PETER
Si sbrighi!
Il taxi accosta, lascia i soldi all’autista e senza neanche
prendere il resto apre la portiera e corre in garage.
L’auto della moglie non c’è. Sente unodore lieve e nauseante.
PETER
Mary! Mary!...Carol!...
Il cane di Peter, un meticcio a chiazze bianche e nere,
legato fuori dal garage inizia a svegliarsi. Abbaia.
Corre in piscina. In acqua non c’è niente. Entra in casa
dalla porta principale. Non è chiusa a chiave.
PETER
Mary! Carol! John!
Silenzio. L’unico rumore è quello del cane. Si avvia verso la
camera da letto. Sente il rumore della radio. Ma in camera
non c’è nessuno. Sul comodino c’è un foglio.
PETER (A BASSA VOCE)
Sua moglie e i suoi figli sono
andati a fare una gita imprevista.
Li troverà alla vecchia segheria.
Peter è in preda al panico. Si precipita fuori dalla camera
da letto. Corre in garage e sale in macchina. Avvia il motore
e parte.
66.
EST. SEGHERIA
La segheria è immersa nel bosco ed è collegata da una
stradina di ghiaia. Peter procede in macchina ad alta
velocità girando la testa a destra e a sinistra per
intravedere la propria famiglia. La strada si addentra tra
gli alberi in un susseguirsi di curve, a tratti immersa nel
buio e a tratti illuminata dai raggi del sole che filtrano
tra le fronde degli alberi.
Improvvisamente gli si staglia davanti la vecchia costruzione
della segheria. Vede la macchina della moglie. Petere le si
accosta e frena di colpo sollevando un gran polverone.
Balza fuori dall’auto e corre verso l’altra macchina.
Davanti al sedile anteriore sdraiata c’è sua moglie, sembra
senza vita. Sul sedile posteriore ci sono Carol e John con la
testa appoggiata alla portiera.
Dagli occhi di Peter s’intravedono le prime lacrime.
Spalanca la portiera destra e si avvicina alla moglie.
Afferra la testa della moglie e la solleva.
PETER
Mary! Mary!...Ti Prego rispondi.
Mary apre lentamente gli occhi e sbatte le palpebre. Fatica a
riprendere conoscenza. Muove le braccia. Mary strilla
istericamente.
MARY
Dove...dove sono....i bambini!
L’urlo di Mary contribuisce a far svegliare i bambini. Anche
loro sono vivi. Mary si trascina fuori dall’auto e crolla al
suolo.
Carol inizia a piangere.
MARY
Cos’è successo? Cos’è successo?
Peter si avvicina alla moglie e le tira il capo su.
PETER
Non parlare, pensa solo a respirare
profondamente. Prendo i bambini
aspetta qui, siediti.
67.
Peter si avvicina alla porta posterioe sinistra, la apre e
tira fuori i bambini.
PETER
Carol...John state bene? Dai
John...esci vai vicino alla mamma.
Peter lascia uscire John e prende Carol in braccio. Carol
smette di piangere.
PETER
Stai calma Carol, è passato tutto.
Ti senti bene tu John?
JOHN
Si papà...Wao! Dove siamo finiti?
PETER
Non preoccupatevi. State tutti
bene.
Peter mette Carol nella sua macchina. Si avvicina al
cruscotto della familiare della moglie e vede che non ci sono
le chiavi. Guarda sotto il sedile, sui tappetini. Nel divano
posteriore.
Intanto la moglie e John si avviano verso la macchina di
Peter.
Peter si accorge che le chiavi sono avvolte in un pezzo di
carta bianca e trattenute da un elastico. Il pacchetto è
nella tasca del sedile posteriore. Peter lo prende e apre la
carta. Non c’è scritto nulla. Accartoccia il foglio e lo
mette nella tasca.
Peter sale in macchina e accende il motore.
MARY
Perchè è successo Peter? Cosa mi
stai nascondendo!
Il rombo di un motore gli permette di non rispondere. Un auto
della polizia giunge verso di loro a tutta velocità e si
ferma a una decinda di metri da loro.
Sheldon e Winfrey scendono dalla macchina. Sheldon ha la
pistola in mano. Winfrey corre incontrò a Peter che è sceso
dalla macchina.
WINFREY
Tutto bene?...Abbiamo trovato il
biglietto in camera da letto...
68.
Sheldon lo interrompe.
SHELDON
Gran parte della refurtiva è stata
ritrovata.
PETER
Che cosa?...quale refurtiva?
WINFREY
Un televisore, il portatile, dei
gioielli e altre cose.
Mary esce dalla macchina con in braccio Carol
MARY
Ma di cosa state parlando?
WINFREY
Siete stati derubati. Lei e i
bambini siete stati asfissiati con
del gas in garage. Sono dei
professionisti.
Peter si avvicina a Winfrey.
PETER (A BASSA VOCE)
Lei è un bugiardo! Non c’è nulla di
vero in questa storia...
Sheldon interrompe Peter.
SHELDON
La prego. La cosa più importante
sono sua moglie e i figli ora.
Intanto Winfrey si è avvicinato alla macchina e urla.
WINFREY
Questo bambino deve essere portato
in ospedale!
Mary si precipita subito verso l’auto sempre tenendo in
braccio Carol.
MARY
Oh mio Dio!
SHELDON
Lasci che li accompagni Winfrey.
69.
PETER
Come faccio a fidarmi di lei! Mi ha
mentito. In casa mia non mancava
niente!
SHELDON
Non c’è tempo per le spiegazioni.
Winfrey accompagnerà sua moglie e i
suoi figli in ospedale.
PETER
No! Verranno con me!
Sheldon alza la pistola verso Peter senza farsi vedere da
Mary.
SHELDON
Non si muova.
PETER
La ucciderò!
SHELDON
E chi la proteggerà poi?...sia
ragionevole, poi c’è Tremont che
vuol vederla.
INT. UFFICIO TREMONT
Tremont cammina avanti e indietro con le mani in tasca. Peter
è seduto su una sedia.
TREMONT
Mi spiace. Sono incredibilmente
imbarazzato. Le assicuro che non
capirà più.
PETER
E’ questa è la protezione che ci
avevate promesso?
Tremont si porta la mano sulla testa.
TREMONT
Un errore su un orario di
sorveglianza. La colpa è solo mia.
PETER
E’ intollerabile! Lei ha messo a
repentaglio la vita della mia
famiglia!
70.
TREMONT
Le giuro che non si ripeterà più.
Poi, ciò che è accaduto oggi,
dimostra che Icaro non uccide. La
sua strategia è il terrore.
PETER
Davvero? E’ come faccio a crederci!
Finora i metodi CIA si sono
rivelati un disastro.
TREMONT
Cosa intende dire? Non faccia
pazzie. Almeno per la sua famiglia.
PETER
Ho intenzione di partire.
TREMONT
Per dove?
PETER
Non lo so...questo è da vedere.
TREMONT
E pensa che Icaro la lascerà andare
indistrubato?
PETER
Perchè no? Non ho niente a che fare
con voi!
TREMONT
Così toglieranno di mezzo lei e la
sua famiglia....tutti morti.
Peter punta l’indice contro Tremont.
PETER
Non si azzardi a minacciarmi.
Renderò pubblica questa storia!
Tutte le reti televisive lo
trasmetteranno! L’america deve
sapere!
Tremont scuote la testa.
TREMONT
Per l’amore di Dio!...Questa è una
lezione per me. Vogliono che lasci
perdere, lei non c’entra nulla.
(MORE)
71.
TREMONT(cont'd)
Hanno già ucciso mio moglie a
Parigi...sa perché?...perchè era
sposata con me...Non faccia il
saccente...Noi sappiamo cosa fare
lei no!
PETER
Sa benissimo di non potermi
costringere.
TREMONT
E invece sì...ritirerò tutti gli
agenti a Hanford. Rimarrà da
solo...e non credo che potrà
cavarsela da solo in una situazione
del genere!
PETER
Voglio portare via la mia
famiglia...
Tremont interrompe Peter.
TREMONT
Non dica sciocchezze! Icaro ha
approfittato di un semplice errore,
questo significa che la controllano
con gli occhi ben aperti. Quante
probabilità ritiene di avere? Noi
non faremo altri errori.
PETER
Non scherza vero?
TREMONT
Lei lo farebbe...se sì trovasse in
un campo minato?
PETER
Certo...capisco.
Squilla il telefono e Tremont solleva il ricevitore. Peter
prende una sigaretta dalla scrivania di Tremont, l’accende e
se la porta alla bocca.
Tremont mette giù il telefono e si gira verso Peter.
TREMONT
...allora, i suoi familiari sono
tornati a casa. Stanno tutti bene.
I nostri agenti stanno rilevando se
per caso i ladri hanno lasciato
delle prove.
(MORE)
72.
TREMONT(cont'd)
A sua moglie è stato detto che è
stato trattenuto al commissariato
per stendere il verbale.
PETER
Capisco.
TREMONT
Vuole che la faccia riaccompagnare
a casa?
PETER
No...non è il caso. Tanto so già
che sarò seguito.
TREMONT
Perfetto. Comunque il termine più
adatto è protetto...protetto non
seguito.
INT. PUB
Peter entra nel Golf Country Pub. E’ il pub più in di Harford
e si vede. La clientela è tutta vestita in pantaloni di
cotone o lino e con camicie. Alcuni clienti sono in polo.
Rigorosamente monocolore.
Peter si avvicina al telefono.
PETER
Sophia, sono Peter. Vorrei parlare
con Ben. Puoi passarmelo?
SOPHIA
Peter BOONMAN?
PETER
Si sono io, c’è Ben?
SOPHIA
...no...certo. E’ in ufficio. Cosa
c’è?
PETER
Niente di importante.
SOPHIA
Vuoi lasciare detto a me?
Peter è impacciato. Sophia non è da meno.
73.
PETER
No, ho solo bisogno di un piccolo
consiglio legale. Lo cercherò in
uffico. Grazie comunque.
Peter chiama l’ufficio di Ben.
PETER
Salve...c’è Ben?...a ok, può darmi
il numero di dove si trova ora? Ok,
non importa. Salve.
Peter riappende il telefono e compone un altro numero.
PETER
...ciao bellissima...ci sono mamma
e papà?...ah ok..no non è
necessario. Ciao.
Peter compone il numero del centralino.
PETER
Salve. Vorrei il numero di Nick
Teeuwe, New York...si, è
l’unico...no niente addebito pago
io le do il numero della
carta...0345678943442...si grazie.
Peter batte l’indice e il medio ticchettando sul ricevitore
del telefono.
PETER
Casa Teeuwe? C’è il signor Teeuwe.
DONNA
No, è assente. Può dirmi chi parla,
per favore?
PETER
E’ neanche la signora?
DONNA
No, tornerannola settimana
prossima...mi può dire chi parla pe
favore?
PETER
Sono Martino. V I N C E N T,
Vincent M A R T I N O.
DONNA
Martino.
74.
PETER
Esatto. Mi sa dire quando sono
partiti?
DONNA
Ieri sera, hanno preso il volo per
Los Angeles.
PETER
La ringrazio salve.
Peter riaggancia il ricevitore e sussurra tra sè e sè,
PETER
Sono tutti qua! Icaro!
INT. CASA BOONMAN
In sovraimpressione: GIOVEDI - Ore 07.45
Peter è nel letto insieme alla moglie. Lei dorme
profondamente. Lui si alza, indossa le pantofole, rimbocca le
coperte a Mary ed esce dalla camera da letto. Scende le scale
e va in cucina. Si siede e si mette a fumare una sigaretta.
Bussano alla finestra. E’ Sheldon.
Peter si alza e apre la finestra.
SHELDON
Buon giorno.
PETER
Salve, ha passato tutta la notte in
bianco?
Sheldon guarda l’orologio.
SHELDON
E’ il mio lavoro. Stavo per
lasciarle un biglietto, mi ha detto
Tremont di dirle che oggi verranno
dei nostri operai per installare
dei microfoni miniaturizzati. A sua
moglie dica che sono venuti a
riparare la Tv danneggiata dai
ladri e l’antenna.
PETER
Mia mogli se ne accorgerà! Non sta
in piedi come scusa!
75.
SHELDON
Si fidi. Non ci resta che un
giorno, al massimo due. Finiranno
per crollare, ce ne basta solo uno
che tradisce ed è finita.
PETER
E basta un candelotto di dinamite
per farci saltare tutti per aria!
SHELDON
Non ci sarà nulla del genre. Ci
terremo in contatto, mi sono
dilungato troppo. Salve.
PETER
Non mi lascia alternativa. Ci
vediamo.
Peter chiude la finestra e vede la schiena di Sheldon
allontanarsi.
INT. CASA BOONMAN - CAMERA DA LETTO.
Mary si sveglia. Dal piano di sotto provengono le voci dei
due figli che litigano e del marito. Poi Mary sente delle
altre voci, non le riconosce. Si sta per alzare dal letto
quando entra dalla porta Peter.
Peter chiude la porta e bacia la moglie sulla fronte.
PETER
Buon giorno amore.
MARY
Chi c’è giù?
PETER
Gli operai, sono venuti a riparare
la TV e ricollegare gli apparecchi
staccati dai ladri.
MARY
Ciò significa che devo alzarmi.
Peter sorride ma comunque il suo viso è teso.
PETER
Già, devi starmi attaccata! Non
vorrai mica rimanere sola con due
simpatici giovanotti in giro per
casa!
76.
Mary sorride e si alza ed esce dalla camera.
Suona il telefono.
Peter prende il telefono e compone il numero di Tremont.
PETER
Tremont?
TREMONT
Ah è lei...senta non ho tempo di
stare a parlare con lei ogni ora.
Tremont è irritato.
PETER
Ho bisogno di sapere. Loro verranno
domani e voglio delle spiegazioni.
Che reazioni hanno avuto?
Tremont assume una voce ormai rassegnata.
TREMONT
Allora...Griffin è rimasto in un
hotel a Los Angeles. Mentre era
all’hotel ha incontrato un tizio,
ci risulta che sia un operatore
finanziario svizzero. Mentre i
Martino questa mattina si sono
recati a Santa Barbara e si sono
incontrati con un pezzo grosso
della mafia. I Teeuwe invece hanno
ricevuto la visita di una coppia di
amici, i Bakersfield che guardacado
figurano nel libro nero dei
sovversivi.
Tremont fa silenzio e aspetta la risposta di Peter.
PETER
Ed è sicuro che non si sono
incontrati tra loro? Che non
abbiano avuto il tempo per
pianificare qualcosa?
TREMONT
Impossibile. I telefoni sono
sorvegliati e poi non si sono
incontrati neanche di persona. Come
le ho già detto cercheremo di
impedire ogni contatto.
77.
PETER
Sembrerebbe che non ci sia alcun
rapporto tra di loro.
TREMONT
Esatto. E’ la stessa conclusiona a
cui siamo arrivati noi.
PETER
Ma non è quello che vi aspettavate.
L’intera organizzazione sarà in preallarme e loro invece non si sono
lasciati prendere dal panico.
TREMONT
Le assicuro che ognuno di loro è in
preda al terrore. Le nostre
previsioni sono esatte...cerchi di
comportarsi in modo naturale...si
renderà conto che riuscirà ad agire
su due livelli. Anche se reciterà
loro saranno troppo occupati a
spiarsi tra di loro per
accorgersene. Sia spontaneo.
PETER
E lei pensa che mi crederanno?
TREMONT
Non hanno altra scelta. Lei fungerà
da catalizzatore. Da lei dipende il
risultato finale.
PETER
D’accordo li accoglierò come
fratelli e sorelle.
TREMONT
Bravo. Se riesce nel pomeriggio
teleofni a tutti e tre confermando
l’appuntamento del fine settimana.
E si ricordi, noi saremo i suoi
angeli.
PETER
Mi fido di voi.
TREMONT
Si fidi, se qualcuno ha un
temperino in tasc noi lo
scopriremmo.
(MORE)
78.
TREMONT(cont'd)
Se invece avesse una pistola lei
sarà fuori di casa in meno di 30
secondi.
Tremont chiude la conversazione. La stessa cosa fa Peter.
EST. CASA BOONMAN - POMERIGGIO INOLTRATO
In sovraimpressione: IL FINE SETTIMANA
Un taxi si ferma davanti a casa Boonman. Il cane di Peter,
uno smilzo meticcio, si mette a correre lungo il vialo
abbaiando. Carol arriva di corsa verso il prato.
La portiera del taxi si apre e scendono i Teeuwe con le
braccia piene di pacchi regalo. Il tassista, invece, tira
fuori dal baule una valigia.
Peter dall’intreno della casa rimane seduto a fissare gli
ospiti.
Nick indossa una giacca di alta sartoria e un paio di
pantaloni azzurri, mentre Anouk porta un abito nero e bianco
trattenuta in vita da una cintura di pelle. La gonna le
arriva sopra le ginocchia e il basco che ha in testa le
lascia scendere i capelli biondi lungo un lato. E’ molto
bella.
Mentre Peter guarda Carol che corre ad abbracciare Anouk
Teeuwe.
MARY
Peter! Cosa fai li seduto! Mi è
sembrato di sentir abbaiare il
cane. Nick e Anouk sono arrivati.
Dai alzati.
Mary esce dalla cucina e accoglie gli ospiti.
MARY
Oh scusa...volevo che fosse Carol a
darvi il benvenuto.
Mary poi si rivolge al cane.
MARY
Va fuori bello, fuori.
Peter si avvicina alla porta di ingresso, si inumidisce le
labbra e si passa la mano sulla fronte, poi apre la porta ed
esce anche lui ad accogliere i Teeuwe.
79.
PETER (RIDENDO)
Benvenuti signori Dickinson!
ANOUK
Peter!
PETER
Ciao cara!
Tutti sorridono con la bocca, ma gli occhi esprimono ben
altre sensazioni. Peter si lascia abbracciare da Anouk e
ricambia il gesto.
PETER
Dammi qua la valigia Nick, è piena
non vorrai farti venire un’ernia
alla tua età!
NICK
Ma se ho solo quarant’anni! Poi è
piena di asciugamani rubati
all’hotel!
Peter scoppia a ridere. Prende la valigia e fa strada verso
la casa.
INT. SOGGIORNO CASA BOONMAN
Sono tutti seduti sui divani. Il telefono squilla. Tutti
sobbalzano ad esclusione di Mary.
PETER
Saranno gli studi! Scusatemi.
Peter si alza e va a rispondere.
PETER
Pronto? Pronto chi è?
Peter è ansioso.
VICTOR
Ciao Peter, scusa mi è caduto il
telefono...
PETER
Non ho sentito alcun rumore.
VICTOR
Tutto merito della moquette, l’ho
pagata un occhio della testa!
80.
PETER
E dove? In casa hai il parquet! Che
ti prende?
VICTOR
No nulla, oggi in città faceva un
caldo infernale e il mercato sta
andando a rotoli.
PETER
Così va meglio. Questo è il Victor
Martino che conosco.
VICTOR
Eh già...ci siete già tutti?
PETER
No, solo Anouk e Nick.
VICTOR
Be, volevo solo informarti che
avrei tardato. Facci una docci
veloce e veniamo da te.
PETER
A presto.
Peter riaggancia il telefono, poi torna in soggiorno e si
siede.
ANOUK
Caro! Mary ci ha appena raccontato
tutto! Che cosa orribile, ti sei
spaventato?
NICK
Ha detto Mary che secondo la
polizia è stata una rapina, è
raccapricciante.
PETER
Anche secondo il Los Angeles Times.
Presumo sia la versione ufficiale.
Nick controbatte in tono deciso.
NICK
Non ho visto niente sul giornale.
PETER
C’erano solo poche righe nelle
ultime pagine.
(MORE)
81.
PETER(cont'd)
Ne parleranno più diffusamente sul
giornale locale la settimana
prossima.
ANOUK
Io comunque non mi accontenterei di
una spiegazione del genere. E’
stata troppo strana per essere una
semplice rapina.
Nick guarda Anouk.
MARY
Quello che non capisco è perchè non
ci hanno lasciato nel garage.
Nessuno risponde.
NICK
Cosa ha detto la polizia?
PETER
Dicono che il gas non era molto
potente e non volevano correre il
rischio di essere visti. Molto
professionali.
MARY
Se di professionalità si può
parlare...
Anouk accenna un sorriso a Mary.
ANOUK
Angosciante...i bambini come
l’hanno presa?
MARY
John è un eroe locale ormai e Carol
non ha ancora capito cos’è
successo.
NICK
A proposito, dov’è John? Spero che
sia ancora un fanatico di macchine
telecomandate. Ne ho portata una di
quelle a scoppio!
MARY
Ne sarà entusiasto, è giù in
cantina credo...
Peter interrompe bruscamente la moglie e attira su di se
l’attenzione die presenti.
82.
PETER
No, è in piscina.
Un rumore proviene dal giardino. E’ una macchina che che si
ferma. Mary si avvicina alla finestra.
MARY
Sono Ben e Sophia. E poi John NON
E’ in piscina.
John è appena entrato in soggiorno. Alla vista dei Teeuwe gli
occhi del ragazzo si illuminano.
JOHN
Zio, Zia!
John si butta tra le braccia di Anouk e poi si volta verso
Nick al quale strinse la mano impacciatamente.
NICK
Ti abbiamo portato un regalino,
speriamo che ti piaccia.
Nick consegna il regalo che aveva al suo fianco sul divano a
John.
JOHN
Grazie tanto Zii!
John prende il regalo ed esce dalla stanza.
Sophia Griffin entra. Fredda e sensuale. Indossa una camicia
a strisce multicolori e una gonna di maglia molto aderente.
SOPHIA
Peter, ho detto a Ben che mercoledì
l’hai chiamato. Mi dispiace ma era
d una riunione, è tornato a casa
anche in ritardo!...oh...Anouk,
Nick ben tornati!
Sophia bacia sulla guancia Peter e si avvia verso i Teeuwe.
Subito dopo entra Ben.
BEN
Ehi Peter! Mi dispiace non averti
potuto ritelefonare, ero occupato.
Mi ha detto che avevi bisogno di un
consiglio legale.
PETER
Non hai saputo niente allora?
83.
BEN
Di cosa?
Ben è stupito.
PETER
Be, mercoledì siamo stati derubati,
rapiti e drogati!
BEN
Vuoi scherzare?
PETER
No, lunedì penso avremo il giornale
locale dedicato a noi!
Nick si alza dal divano e si avvicina ai due.
NICK
Beati loro. Tu come stai Ben?
Ben e Nick si stringono la mano.
Peter si avvicina all’armadietto degli alcolici e prepara i
drink. Mentre versava lo scotch si gira verso la finestra e
fissa il vuoto per un attimo. Dalle spalle arriva Ben
BEN
Ehi Peter, te lo giuro. Non sapevo
nulla!
PETER
Ormai è finita ecco il tuo drink.
Peter porge il bicchiere a Ben che lo porta immediatamente
alle labbra.
BEN
Ora che hai intenzione di
fare?...come mai ti sei rivolto a
me?
Peter rimane imbarazzato dalla domanda.
PETER
Non...mi è piaciuto il modo in cui
la polizia si è occupata della
faccenda.
BEN
Ti riferisi a Johnson?
84.
PETER
No, non ho parlato con il capitano
Johonson, ho rilasciato una
dichiarazione a Sheldon e a
Winfrey.
BEN
E dove diavolo era il vecchio
piedipiatti?
PETER
Non lo so. So solo che sono
arrivati Sheldon e Winfrey.
BEN
Che cosa avevi in mente?
PETER
Non lo so Ben! Mi sono fatto
prendere dal panico e quando si ha
paura la prima cosa che si fa è
chiamare l’avvocato!
BEN
Io no. Mi metto a bere.
Ben fissa negli occhi Peter e poi battè velocemente le
palpebre.
Peter si stringe le spalle.
PETER
Dai ne parliamo più tardi andiamo
dagli altri ora.
Mentre Peter e Ben tornano dagli altri si sente suonare il
clacson dal giardino. Sono arrivati i Martino. Mary si
affaccia alla finestra.
MARY
Ciao Victor, Betty, entrate pure.
Betty e Victor entrano. Quest’ultimo ha probabilmente già
bevuto qualche goccio prima di venire.
VICTOR
Nick, Anouk! Benvenuti nel cuore
dell’elite di Hanford!
I Teeuwe e i Martino si abbracciano.
85.
ANOUK
Betty, sei deliziosa....e tu,
Victor, mi sai dire come fa un uomo
ad avere un’aria così sana?
Dovresti insegnare il tuo segreto
anche a Nick...
Victor mette il bracico attorno al collo di Nick e protesta.
VICTOR
Non permetterti di parlare male di
lui!
NICK
Bravo, Victor, difendimi!
Anouk si avvicina a Betty e le chiede notizie dei bambini.
Mary entra in soggiorno con un vassoio di antipasti.
MARY
E’ tutto pronto. Possiamo andare a
tavola quando vogliamo.
INT. SALA DA PRANZO
La cena è composta da bocconcini di tacchino con riso e
spezie orientali accompagnato da una dozzina di contorni. E’
accolto in modo trionfale dagli ospiti. Le donne fanno le
solite domande di rito a Mary, i bambini, la scuola, la casa.
Mentre gli uomini si lanciano nelle inevitabili discussioni
sul campionato di baseball, inframezzate dalle divertenti
quanto incredibili avvenimenti di Nick nel mondo televisivo.
Mentre le donne sparecchiano gli uomini sono seduti a parlare
tra loro.
GRIFFIN
Peter, allora cosa è successo in
realtà? Avanti, sii sincero almeno
con noi. La storia del furto non mi
convince.
PETER
Per quale ragione?
BEN
E’ assurda dai!
86.
VICTOR
Nessuno usa il gas in un caso del
genere. Semmai una botta in testa o
un bavaglio, ma non il gas.
PETER
Non so che dirti anche se
personalmente preferisco dei
professionisti che ricorrano al gas
piuttosto che a una botta in testa.
Nick guarda verso la cucina, sorride a Betty e parla
sottovoce a Peter.
NICK
Peter, senti, stai lavorando a un
caso che può crearti problemi?
PETER
Non sarebbe una novità per me.
NICK
Alludo a quella faccenda dell’altro
giorno. Dell’intervista a Potter.
PETER
Non, che io sappia...dici che quel
che è successo è collegato al mio
lavoro?
BEN
Non ci avevi ancora pensato?
PETER
Diavolo, no! E’ il mio lavoro! Tu
Ben ti preoccupi per caso se hai
tra le mani un caso poco pulito?
BEN
Be...a volte si.
Victor si alza e si siede sul divano.
VICTOR
Peter, ho letto cosa hanno scritto
i giornali sul tuo show...Potter ha
amici molto influenti.
PETER
Ma è pazzesco.
87.
VICTOR
Fidati, lo conosco. E’ un uomo
vendicativo.
NICK
Ma non un pazzo...non credo che
abbia a che fare con questa
faccenda.
Peter si accende una sigaretta e guarda gli altri
pensosamente.
PETER
Mi sembra che stiate cercando il
pelo nell’uovo. Perchè non dovrebbe
trattarsi di una semplice rapina?!
VICTOR
Per il semplice fatto che come
rapina è molto insolita.
Ben si alza e si avvia anche lui verso il divano e scruta
Victor.
BEN
Davvero?...E tu come lo sai? Sei un
esperto di rapine?
VICTOR
Non più di te, avvocato.
INT. CUCINA - SERA INOLTRATA
Mary è appena entrata in cucina. I bambini sono a dormire e
gli altri ospiti sono tutti in soggiorno a parlare.
Apre il rubinetto e si bagna la faccia con dell’acqua fredda.
In quel momento entra Victor Martino in cucina.
VICTOR
Il padrone mi ha detto che se
voglio bere qualcosa devo servirmi
da solo! Non dirmi dove sono i
liquori che lo so bene.
MARY
Serviti pure, Victor. Hai bisogno
di nient’altro?
88.
VICTOR
No. Vedo qui dell’ottimo
Baylies...ma ehi...cosa succede?
Hai pianto?
MARY
Che idea! Mi sono solo lavata la
faccia con dell’acqua fredda. Forse
ho bevuto un po’ troppo.
VICTOR
Ma hai le guance bagnate.
MARY
Be..si, di solito l’acqua fa questo
effetto!
Victor prende la bottiglia di Baylies e poi si avvicina a
Mary.
MARY
Di un po, siete nei guai per
caso?...La rapina di mercoledì...è
una faccenda strana. Ma se si
trattasse di qualcos’altro me lo
direste vero? Non ci sono avvoltoi
di mezzo?
MARY
Avvoltoi?
VICTOR
Ho dei clienti alla Pearson
Communication. Possiedo anche
qualche azione. E’ una società che
conosco...Tu e Peter ve la cavate
bene ma settantamila dollari non
sono poi molti tolte le tasse.
Mary trattiene il respiro e poi parla.
MARY
Peter guadagna bene!
VICTOR
Questo è relativo. A mio parere
Peter è in una posizione di stallo,
non può arrivare più in alto di
così e non vuole perdere il suo
piccolo regno per cercare qualcosa
di meglio...sono un vostro amico.
Sincero e pulito. Se aveste bisogno
di qualcosa chiamami. D’accordo?
89.
MARY
Sono commossa Victor. Veramente. Ma
non credo che sia necessario.
VICTOR
Glielo dirai?
MARY
Diglielo tu. Io e Peter abbiamo
fatto un patto, quello di non
parlare più del suo stipendio. Io
la penso come te.
VICTOR
Il che significa che avete
problemi.
MARY
Non sei onesto. Quelli che tu
giudichi problemi potrebbero non
esserlo affatto per noi.
VICTOR
Spero tu abbia ragione. Poi dopo
parlerò con lui.
Victor apre la credenza e prende un bicchiere. Versa il
liquore e va in soggiorno. Mary rimane li impassibile.
INT. SOGGIORNO CASA GRIFIFN
Griffin è in piedi davanti al camino spento e cammina avanti
e indietro visibilmente adirato.
BEN
Nessuno a mai incaricato voi
giornalisti di erigervi a guardiani
della giustizia! Non ne posso più
di essere perseguitato dal vostro
atteggiamento.
PETER
Non pretendiamo certo di essere
infallibili.
BEN
Quando un’informazione può
pregiudicare una causa non spetta a
voi renderla pubblica. Dovete
aspettare il verdetto come tutti.
90.
PETER
E’ impossibile e lo sai anche tu.
Ben rimane un attimo in silenzio e poi fa un sorrisetto.
BEN
Purtroppo...non c’è altra
soluzione.
PETER
Sei proprio sicuro di volerne una?
BEN
Naturalmente.
PETER
E perchè? Per te è una soluzione
vantaggiosa. Se vinci tanto meglio.
Se perdi invece puoi sempre dire
che la Corte è stata influenzata
dalla stampa e quindi ricorrere in
appello.
Nick è seduto sul bracciolo del divano con il braccio destro
sul fianco della moglie Anouk e con un bicchiere vuoto nella
mano sinistra.
NICK
Non capita spesso di vincere in
appello, e lo sai.
BEN
E molto spesso sono solo soldi
buttati al vento...molti soldi.
Interviene Victor che fissa Peter.
VICTOR
E allora obbligate la stampa a
tenere la bocca chiusa finchè tutto
non si risolve. E’ semplice!
ANOUK
Non è semplice. Chi
arrivato il momento
zitta la stampa? E’
vuole dire Ben. Non
ben definite.
decide quando è
di far star
questo che
ci sono regole
SOPHIA
A rischio di offendere mio
marito...
91.
Sophia scoppia a ridere.
SOPHIA (CONTINUANDO)
...penso che un pubblico informato
si altrettanto importante quanto
una giuria onesta....sono d’accordo
con Peter.
BEN
Come al solito è sempre questione
di opinioni.
BETTY
Ognuno ha la sua verità.
BEN
Quale verità?...Immaginiamo
un’ipotetica situazione in cui
siamo coinvolti io e Peter. Ho
lavorato sei mesi per perfezionare
una fusione complicata. Fondendo
assieme un certo numero di società
sarà possibile salvare migliaia di
posti di lavoro e ridare vita ad
aziende altrimenti destinate al
fallimento. Adesso supponiamo che
si facciano avanti delle persone
che sarebbero danneggiate dalla
fusione e che chiedono l’intervento
della magistratura. Tu Peter,
ricevi la notizia e dedici un
minuto, solo un minuto della tua
trasmissione. Questo minuto è visto
da mezza America. Il caso influenza
indirettamente i tribunali anche se
si dice che questi sono immuni.
Pensate a solo un minuto. Un minuto
contro sei mesi di lavoro.
PETER
E credi che lo permetteremmo?
BEN
Siete affamati di notizie. E’
strano che tun non capisca.
Sophia si alza.
SOPHIA
Il nostro Peter non si
comporterebbe mai così
caro...potrei avere un’altra tazza
di caffè?
92.
Mary si alza dal divano.
MARY
Vado a prendertela subito.
Peter ferma la moglie.
PETER
Lascia, vado io.
Peter prende il bicchiere di Victor e va in cucina.
INT. CUCINA
Peter versa del gin nel bicchiere di Victor. Da dietro arriva
Sophia.
SOPHIA
Peter?
PETER
Si?
SOPHIA
E’ una bella nottata, perchè non
proponi di fare una nuotata?
PETER
Certo. Ottiam idea. Fammi prima
portare il bicchiere a Victor che
poi vado a pulire il filtro.
Peter va in soggiorno.
INT. SOGGIORNO
Peter torna in soggiorno. Da il bicchiere a Victor. Betty è
alzata vicino al camino accanto a Ben Griffin. Mary e vicino
al giradischi con Nick e sta sceglieno insieme all’amico un
disco. Victor trangugia il gin velocemente.
PETER
Ragazzi, io e Sophia andiamo a
pulire il filtro. Facciamo una
nuotata. Siete d’accordo? I costumi
sono in garage, c’è ne anche uno
fiorato per Nick.
Nick si gira e sorride. Tutti scoppiano a ridere. Ridono
nervosamente.
93.
EST. GIARDINO - PISCINA
Peter esce dalla casa e si avvia verso il bordo della piscina
dov’è situato il filtro.
PETER
Sophia?
SOPHIA
Sono qui accanto alle rose, si è
rotto un sostegno e non riesco a
rimetterlo!
PETER
Arrivo subito.
Peter si gira e si avvicina a Sophia. Sophia gli indica il
legnetto.
SOPHIA
Qui.
Peter s’inginocchia e vede il legnetto.
PETER
E’ spezzato. Non è caduto. Saranno
stati i bambini.
Peter prende il legnetto e lo poggia per terra.
PETER (CONTINUANDO)
Lo sistemerò domani.
Peter si alza. Sophia gli si avvicina e appoggia la mano sul
braccio di Peter. Nel punto in cui sono dall’interno della
casa sono assolutamente invisibili .
SOPHIA
Sono stata io a romperlo. Volevo
parlarti. Da sola.
Sophia si slaccia i primi bottoni della camicetta rivelando
l’attaccatura dei suoi seni.
PETER
Di cosa vuoi parlare?
SOPHIA
Di Ben...Voglio scusarmi per
prima...è nervoso. Persino
maleducato.
94.
PETER
Non mi ero accorto che fosse
nervoso.
SOPHIA
Non dire bugie. Ti ho osservato
bene.
PETER
Ti sbagli...su occupiamoci della
piscina.
Sophia scoppia in una risata sommessa.
SOPHIA
Ehi! Quanta fretta! Ti faccio
paura?
Peter osserva il viso di Sophia, i suoi occhi e le sue labbra
carnose.
PETER
Siamo molto convinti di conoscere i
nostri amici. A volte mi chiedo se
sia vero.
SOPHIA
Sono molto attratta da
te...fisicamente, intendo. Non
preoccuparti, non farei mai del
male a Mary. L’attrazione fisica
non sempre comporta un
impegno...vero?
PETER
Ognuno ha le sue fantasie.
SOPHIA
Ti stai tirando indietro.
PETER
E’ naturale. Sono un essere umano e
non posso prevedere le mie
reazioni.
SOPHIA
Anche io sono un essere umano.
Posso darti un bacio? Credo di
meritarmelo.
Sophia mette le braccia intorno al collo di Peter e preme la
sua bocca contro quella di Peter schiudendo le labbra.
95.
PETER
E’ una promessa vero?
SOPHIA
Ti prego. Devo saperlo.
Peter prende per le spalle Sophia e la scosta. Vede che sta
piangendo.
SOPHIA
Chi è Giuliani?
PETER
Non conosco nessun Giuliani!
Sophia si avvicina all’orecchio di Peter e sussurra.
SOPHIA
Ti prego non fare così. Per l’amor
di Dio...di a Giuliani di
smetterla!
PETER
E’ Ben che ti ha mandato?
SOPHIA
No...mi ucciderebbe se lo sapesse.
PETER
Fammi capire...mi stai offrendo...
Sophia lo interrompe.
SOPHIA
Tutto quello che vuoi, basta che
lasci in pace Ben. E’ un
brav’uomo...Non fargli del
male...Di a Giuliani di smetterla.
PETER
Devi amarlo molto.
SOPHIA
Più di me stessa.
Sophia si stacca da Peter e corre via in garage.
Peter si china sul bordo della piscina e tira fuori il
termometro. Improvvisamente si avvicina a lui Anouk Teeuwe.
E’ in piedi sul prato. Peter viene colto di sorpresa.
PETER
Ehi! Mi hai spaventato!
96.
ANOUK
Credevo che Sophia fosse qui ad
aiutarti.
PETER
Si è rovesciata la polvere del
filtro sulla
gonna...guarda...l’acqua forse è
troppo calda per Victor.
Anouk guarda il termometro.
ANOUK
Gia...sempre che riesca a parlare.
Peter si mette a ridere.
PETER
Non è un bevitore.
ANOUK
Be si sta impegnando per
diventarlo.
Anouk affera per una spalla Peter.
ANOUK
Sei soddisfatto?
PETER
Di cosa diavolo stai parlando?
ANOUK
Lo sai bene. Non è esattamente una
festa riuscita. E’ come se non ci
fossimo mai visti, sembriamo dei
perfetti sconosciuti.
PETER
Io non c’entro nulla...è una
faccenda che riguarda voi.
ANOUK
Perchè? Cosa sta succedendo
Peter...Santo cielo dimmelo.
PETER
Dimmelo tu!
ANOUK
Ce l’hai con lui? Stai cercando
d’incastrarlo?
97.
PETER
Ti sbagli! Io non ce l’ho con
nessuno!
ANOUK
Dammi ascolto, Peter! Nick darebbe
la sua vita per te! Lo sai
benissimo.
Anouk si gira e si allontana dirigendosi verso l’entrata di
casa. Compare Ben sulla soglia di casa.
DISSOLVENZA
INT. GIARDINO - PISCINA
Le quattro coppie sono sedute attorno alla piscina. Come
sottofondo ci sono canzoni jazz. Le donne sono vicine, Mary è
inginocchiata sull’erba e parlano di bambini e anche di
economia e politica.,
Nick è appena uscito dalla piscina mentre Peter si è alzato
dalla sedia. A un certo punto Victor alza la voce seguendo la
musica di sottofondo.
BETTY
Sei ubriaco! Marito mio, stà
attento.
NICK
Lascialo stare Betty oggi avrà
avuto una giornata pesante a Los
Angeles!
Nick afferra per la gamba Victor.
BEN
Già, non si respirava tesoro.
Ben e Nick si scambiano un’occhiata. Poi Ben si alza.
BEN
Volete da bere qualcosa voi?
Victor fa cenno di si con la testa. Nick si tuffa in piscina.
PETER
Vado a prenderti qualcosa.
BEN
Eh no!...tu resti qui a badare al
nostro campione.
(MORE)
98.
BEN(cont'd)
Vado io che tanto devo telefonare a
mia figlia per controllare se è a
casa. Sono già le due!
ANOUK
Sei un padre tremendo!
BEN
Già! Voglio evitare di diventare
nonno anzitempo!
Ben attraversa il prato e si dirige verso la porta della
cucina.
Victor cammina ai bordi della piscina e Nick da dentro
l’acqua lo avverte.
NICK
Stai attento terzino!
Victor alza la mano indicando Nick.
VICTOR
Ero un dannato mediano. Ne ho dato
di filo da torcere al tuo Yale!
NICK
Certo...peccato che mi hanno detto
che hanno trovato il trucco per
renderti innocuo. Bastava chiamarti
mozzarella e perdevi le staffe.
VICTOR
Molto divertente! Gli ho massacrati
quegli americani di merda!
NICK
Eh gia. Infatti parlano tutti bene
di te!
VICTOR
Anche io parlo bene di loro...E
anche di Voi! Nick...Ben...Peter.
Ben giunge dalla cucina e da il bicchiere pieno a Victor.
Peter salta giù dal trampolino.
PETER
Ehi, Victor...
BETTY
Su, Victor, rimettiti a
sedere...finirai per cadere!
99.
VICTOR
GIULIANI!
Victor improvvisamente grida.
VICTOR
GIULIANI!!!
BEN
Cosa significa?
VICTOR
Dimmelo tu!
Il silenzio cala sulla piscina.
ANOUK
Sei impazzito?
SOPHIA
Senza offesa per nessuno, ma è solo
ubriaco!
Nick con voce calma prende la parola.
NICK
Visto che nessuno di noi, che io
sappia, sa cosa sia Giuliani, forse
faresti meglio a spiegarcelo.
Victor apre e chiude il pugno con rabbia.
VICTOR
Piantala! Piantala, ti dico!
Nick esce dall’acqua e si avvicina a Victor.
NICK
Calmati Victor, ti prego, calmati!
VICTOR
Svizzera! Zurigo!
BEN
Cosa vuoi dire Victor?
Ben fa un passo verso Victor.
VICTOR
Svizzera! Ecco cosa voglio dire!
Nick si piazza davanti a Victor deciso a non dargli tregua.
100.
NICK
Adesso devi darci una spiegazione.
Ben prende per la spalla Nick.
BEN
No!
VICTOR
Non usare quel tono con me...sei tu
quello che...
Betty interrompe il marito.
BETTY
Basta! Smettetela! Tutti!
Betty si porta sul bordo della piscina. Mary rimane immobile
sulla sedia. Sophia e Ben si avvicinano a Betty.
BETTY
Vi state comportando da bambini.
Penso che per Victor sia arrivato
il momento di tornare a casa.
PETER
Beviamo un ultimo bicchiere...cosa
ne pensi Betty?
Betty risponde sorridendo,
BEN
Quello di Victor allungalo con
l’acqua della piscina!
NICK
Sarà meglio.
Peter si avvia verso la cucina.
VICTOR
Ehi...aspettami Peter! Voglio darti
una mano per farmi perdonare, poi
devo andare anche in bagno.
Victor sorride a Peter. Peter si avvia davanti a Victor
quando all’improvviso sente un tonfo.
Peter si gira e vede Victor per terra.
NICK
Perfetto. Una montagna di muscoli è
appena svenuta.
(MORE)
101.
NICK(cont'd)
Aiutatemi a sederlo. Betty stasera
faccio io l’autista.
INT. CUCINA
Mary sta riempiendo la lavastoviglie.
BEN
Mary?
MARY
Oh, Nick...Come sta Victor?
BEN
Bene...e Peter?
MARY
Non è fuori con voi?
BEN
Io sono qui.
MARY
E’ tardi e sono stanca, non ho
nessuna voglia di scherzare!
BEN
Non sto giocando...siamo sempre
stati buoni amici, Mary. Tu e Peter
siete molto importanti.
MARY
E’ reciproco, lo sai. Però non
riesco a seguirti.
BEN
Senti...quello di trarre
conclusioni precipitose è un errore
che non faccio mai in tribunale.
MARY
Perchè non ti rivolgi direttamente
a lui?
BEN
L’ho fatto ma non vuole
rispondermi....ecco perchè sono
venuto da te. Nessuno di noi è
totalmente quello che sembra.
Ben si gira ed esce e si accorge che Anouk è dietro l’entrata
della cucina, stava ascoltando.. Anouk sorride ed entra con
lo strofinaccio in cucina.
102.
INT. CASA BOONMAN - CAMERA DA LETTO
Peter e Mary sono a letto. Mary è supina mentre Peter è sul
fianco. Nell’altra stanza ci sono i Teeuwe.
MARY
C’è qualcosa che non va fra te, Ben
e Victor, vero?
Peter si gira e si mette a quardare il soffitto.
PETER
Non ti sfugge proprio niente.
MARY
Allora?
PETER
E’ una cosa spiacevole, ma
passerà...Ben e Victor stanno
facendo una speculazione in borsa
non troppo chiara. Un’operazione
arbitraria.
MARY
E’ illegale?
PETER
Forse lo sarà la settimana
prossima.
MARY
Ecco perchè sono così nervosi,
pensano che vuoi distruggerli!
PETER
Domani li rassicurerò. Tu stai
tranquilla...ora dormi che sei
stanca.
MARY
Buona notte amore.
PETER
Anche a te.
INT. CASA BOONMAN - CAMERA DEGLI OSPITI
Nick è affacciato alla finestra. Sta vedendo il prato e il
bosco. Non c’è la luna in cielo. A un tratto vede il bagliore
della cenere di una sigaretta.
103.
Nick si porta i pugni agli occhi e se li strofina. Indossa
l’accappatoio ed esce dalla casa.
Nick trova Peter che passeggia avanti e indietro fumando una
sigaretta.
NICK
La serata è stata un disastro.
PETER
Ma no, non ne sarei così sicuro.
NICK
Ti assicuro che non poteva andare
peggio. Se avessimo avuti i
coltelli, l’acqua della piscina
sarebbe rossa di sangue.
PETER
Ehi! La tua mentalità hollywoodiana
sta facendo gli straordinari!
NICK
Sono uno scrittore. Il mio lavoro è
osservare e interpretare.
PETER
Mhhh...penso che tu abbia torto.
Erano tutti molto stanchi.
NICK
Basta con gli scherzi. E’ ora di
mettere le carte in tavola.
PETER
Di che parli?
NICK
Qual’è la cosa che desideri
maggiormente per la tua famiglia?
PETER
Serenità, sicurezza economica, cibo
e una casa.
NICK
Tutte cose che hai già!
PETER
E allora che risposta ti aspettavi.
104.
NICK
Non ti è mai sorto un dubbio in
mente. Se tutto fosse
prestabilito...programmato.
PETER
Sarebbe così per tutti, è inutile
pensarci.
NICK
Certo. Volevo solo dire che siamo
controllati da forze che ci hanno
preso la mano. Viviamo e operiamo
in circoli chiusi. Impariamo un
mestiere e quello rimane, non
possiamo varcare i confini.
PETER
A me va bene così, non mi lamento.
Nick allarga il braccio racchiudendo sotto un cerchio
immaginario la casa di Peter.
NICK
Guarda...non hai niente dietro le
spalle, niente! Non puoi
permetterti di alzarti in piedi e
dire che sei stufo! Non puoi fare a
meno dei soldi con lo standard di
vita che hai!
PETER
Forse è vero.
Nick si mangia le parole e parla molto lentamente come se non
sapesse cosa dire.
NICK
Peter...devo avere certe garanzie.
E’ molto importante.
Peter alza lo sguardo verso una finestra. Si è accesa una
luce.
NICK
Che succede?
PETER
Niente. Quella è la stanza di
Carol. Le abbiamo insegnato ad
andare in bagno da sola di notte e
ad accendere la luce.
(MORE)
105.
PETER(cont'd)
Sennò non avremmo passato una notte
tranquilla.
Un grido trafigge l’aria. Un urlo di un bambino.
Peter corre a più non posso intorno alla piscina e si dirige
verso la casa. Le luci si accendono da tutta la casa e le
urla si propagano. Nick corre subito dietro Peter.
Peter si catapulta contro la porta della camera della figlia.
Carol è ferma nel mezzo della stanza accanto al corpo del
meticcio e continua ad urlare.
Il cane giace in una pozza di sangue, con la testa staccata
dal corpo.
Peter prende la figlia in braccio e torna di corsa nel
corridoio.
Nick si avvicina al figlio di Peter, John, che è nel bel
mezzo del corridoio che piange per consolarlo.
Peter passa la bambina alla moglie e balza verso Anouk.
PETER
Provati a toccarlo e ti ammazzo! Mi
hai sentito? Ti ammazzo!
Mary grida contro il marito.
MARY
Peter! Che cosa stai dicendo!
PETER
Lei era nella stanza di fronte!
Nick si avvicina a Peter, lo sbatte contro il muro e lo
schiaffeggia.
NICK
Piantala! Quel cane è morto da ore!
Nick prende la testa di Peter e l’appoggia sulla propria
spalla.
NICK
Ho dovuto colpirti, avevi perso il
controllo...su, calmati ora.
PETER
Siamo solo noi?
MARY
E chi dovrebbe esserci?
106.
NICK
Fra un po ci sarà anche la polizia.
Vado giù a chiamarla senza
aspettare due secondi in più!
INT. SOGGIORNO
Peter si morde le labbra. Nick e Peter arrivano in soggiorno.
Suona il campanello. Peter scatta ad aprire la porta.
SHELDON
Abbiamo udito delle urlae abbiamo
visto accendersi le luci. Cosa
succede?
Sheldon è ansioso. Peter risponde pacatamente.
PETER
Siete in ritardo. Icaro è già stato
qui.
SHELDON
Stia calmo.
Alle spalle di Sheldon comprare Winfrey. Dal soggiorno arriva
Nick.
NICK
Avete fatto in fretta! Caspita!
SHELDON
Eravamo di pattuglia signore.
Abbiamo visto le luci accendersi e
le grida. E’ una cosa insolita per
ora.
WINFREY
Vuol dirmi cosa è successo signor
Peter? Preferisce parlarmi in
privato?
NICK
Non c’è niente di privato in questa
faccenda agente! Di sopra nella
prima camera a destra c’è un cane
morto.
SHELDON
Oh!
Sheldon si volta verso Peter.
107.
PETER
Ha la testa mozzata.
WINFREY
Adesso provvediamo noi. Dateci un
lenzulo.
SHELDON
Posso usare il telefono? Devo
chiamare il capitano Johnson.
PETER
Certamente.
Peter guarda Sheldon perplesso.
INT. SOGGIORNO
Il capitano Johnson entra in casa con autorità e impartisce a
voce bassa gli ordini a Sheldon e Winfrey. Johnson è un uomo
alto e obeso con corporatura massiccia. Nelle grosse mani
teneva un taccuino e una penna.
JOHNSON
Mi spiace, signor Boonman, ma deve
rilasciarmi una dichiarazione,
Cos’è successo?
PETER
Avevamo avuto degli amici in casa.
JOHNSON
Quanti?
PETER
Tre coppie.
JOHNSON
Nessun aiuto domestico?
PETER
No...nessuno.
JOHNSON
Oggi nessuno è venuto a casa della
signora?
PETER
No
108.
JOHN
Potrebbe essere importante. Ne è
sicuro?
PETER
Si, lo può chiedere direttamente
lei.
a
Nick cammina avanti e indietro nervosamente.
NICK
Capitano...qualcuno è entrato qui
di nascosto e ha sgozzato il cane.
Non potrebbe essere un ladro? Forse
bisognerebbe controllare...
Il capitanto Johnson lancia un’occhiata di disprezzo a Nick.
JOHNSON
Senta, signor...
Johnson legge il taccuino.
JOHNSON
...signor Teeuwe. Le sarei grato se
evitasse di intervenire. Dopo verrà
anche il suo turno.
Sheldon, senza farsi scorgere dagli altri, fanno segno con la
mano a Peter di non preoccuparsi.
Winfrey chiama dal piano di sopra il capitano.
WINFREY
Capitano! Può salire un attimo?
Sono nella stanza degli ospiti.
Johnson e Nick si avviano fuori dalla stanza e salgono le
scale. Sheldon si avvicina a Peter.
SHELDON
Mi stia bene ad ascoltare, perchè
non avrò più occasione di
ripeterglielo. Eviti di parlare di
Icaro!
PETER
Ma perchè Dio Santo! Questa
faccenda è opera di Icaro!
SHELDON
Johnson non è uno dei nostri. Non
possiamo contare su di lui...
109.
PETER
Come, non sa nulla?
SHELDON
Già. E’ un buon poliziotto, ma ha
il complesso di Napoleone. Non
possiamo servirci di lui almeno
apertamente.
PETER
E gli uomini nel bosco?
SHELDON
Non dipendono da lui...non ne
parli. Io altrimenti negherò e lei
sembrerà uno psicopatico.
PETER
E cosa dovrei fare?
SHELDON
Noi faremo il nostro. Cerchi di
scoprire se i Griffin e i Martino
sono andati direttamente a casa.
PETER
Come faccio? Erano anche ubriachi!
Voglio parlare con Tremont.
SHELDON
Bene allora telefoni e faccia finta
di essere preoccupato! Tremont p
nel motel di Hanford, è meglio non
chiamarlo per ora.
Johnson entra nella stanza.
JOHNSON
Bene, signor Boonman. Devo chiedere
il telefono per chiamare i Griffin
e i Martino.
Peter mostra il telefono a Johnson. Johnson alza il
ricevitore e Peter compone il numero.
Al telefono non risponde nessuno.
JOHNSON
I Griffin non sono in casa.
PETER
Le compongo il numero dei Martino?
110.
Johnson accena un si con la testa e Peter compone il numero.
Al telefono non risponde nessuno.
JOHNSON
Stessa storia. Non sono in casa.
PETER
Sarà meglio controllare in qualche
pub, in qualche locale in
perfieria. Magari sono andati a
concludere la serata...in segheria.
JOHNSON
Ora vedremo. Andiamo. Salve.
INT. CAMERA DA LETTO - TARDA MATTINATA
Peter e Mary sono sdraiati a letto.
MARY
Secondo me è stato Ben.
PETER
Perchè proprio lui?
MARY
Perchè mi ha minacciata...ha detto
che molte persone sono diverse da
quello che sembrano...e di non
trarre conclusioni affrettate.
PETER
Chissà cosa intendeva.
MARY
Devono esserci in ballo un mucchio
di soldi.
PETER
Già...
Il suono del campanello interrompe la conversazione tra Peter
e Mary. Peter si alza, apre la porta e scende.
INT. SOGGIORNO
Peter apre la porta. É’ Johnson.
111.
JOHNSON
I Martino e i Griffin sono stati
messi fuori combattimento da una
massiccia dose di etere.
PETER
Dove?
JOHNSON
Alla segheria. Come faceva a
saperlo.
Peter rimane fermo a fissare Johnson.
JOHNSON
Sto aspettando una risposta.
PETER
Era una semplice
supposizione...dopo quello che è
successo mercoledì mi è venuto
spontaneo.
JOHNSON
Una strana coincidenza, le pare?
PETER
Mi creda. Non so nulla. Dove sono,
sono svegli?
JOHNSON
Ben ha detto che ha dato un
passaggio ad un uomo fermo con la
macchina in panne in mezzo alla
strada. Gli altri hanno le idee
confuse.
PETER
Sono stati derubati anche loro?
JOHNSON
No, avevano ancora tutto. Orologi,
gioielli, denaro...a e poi Ben
continuava a farfugliare Zurigo.
Peter fa un passo indietro. L’iniziale calma si tramuta in
nervosismo.
JOHNSON
Le dice qualcosa?
112.
PETER
No...bisogna tenere presente che
lavora in uno studio
internazionale.
JOHNSON
Non so cosa stia succedendo ma le
dico che io sono venuti qui, ad
Hanford, per tenere la città
pulita. E io parlo sul serio. Ora
vado. Rimanga raggiungibile
Peter apre la porta. Johnson esce. Peter chiude senza
salutare il capitano. Lascia allontanare il capitano e poi
esce. Peter va in giardino.
EST. GIARDINO
Peter cammina nervosamente intorno alla piscina. Si avvicina
verso il bosco, accende una sigaretta e controlla le finestre
di casa. Intorno il silenzio.
PETER
Vorrei parlare con Tremont.
Peter parla sommessamente.
PETER
Rispondete per favore, si tratta di
un’emergenza.
Peter attende due secondi.
PETER
Ripeto! Ho bisogno urgente di
parlare con Tremont!
Nessuna risposta.
Con un gesto improvviso Peter entra nel bosco e si fa spazio
tra i cespugli con i gomiti e le braccia. Peter fruga nel
sottobosco per vedere se ci sono segni di persone. Arriva
alla strada.
PETER (URLANDO)
Merda!
Peter corre indietro verso casa. Entra in casa.
113.
INT. CUCINA CASA
Peter apre leggermente il rubinetto del lavandino. L’acqua
scende facendo un lieve rumore. Va in soggiorno.
INT. SOGGIORNO
Peter si avvicina al telefono e solleva il ricevitore. Non
compone nessun numero.
PETER
Se mi state ascoltando dite a
Tremont che ho bisogno urgente di
parlare con lui.
L’apparecchio continua a dare il segnale di libero.
Peter forma il numero del motel.
PETER
Salve, vorrei parlare con Raymond
Tremont.
VOCE
Mi spiace signore...non c’è nessun
nostro cliente che risponde a quel
nome.
PETER
Guardi che si sbaglia! E’
impossibile.
VOCE
Mi spiace sono partiti.
Peter riaggancia il ricevitore.
PETER
Si...New York. Devo chiamarlo.
Peter prende il numero di Tremont dal taschino del pigiama a
righe e lo compone.
VOCE
Il numero chiamato è inesistente.
Si prega di verificare di aver
digit...
Peter mette giù il telefono. E’ visibilmente preoccupato.
Rialza il ricevitore e compone un numero.
114.
PETER
Mark, pronto?...scusa se ti
disturbo a casa a quest’ora.
Mark risponde con la voce visibilmente assonnata.
MARK
...si...dimmi...
PETER
Ho bisogno di un favore...Mi hanno
riferito di una storia successa a
Tokyo, mi serve per un
servizio...mi serve il numero della
CIA.
Peter prende la matita accanto al telefono e segna il numero
sulla rubrica mentre Mark glielo detta.
PETER
Grazie Mark. Ci vediamo lunedì.
MARK
Ciao.
Peter riattacca e compone il numero.
VOCE
Qui la CIA. L’ufficio del signor
Glove.
PETER
Mi chiamo Boonman. Peter Boonman.
Sono il direttore dei servizi
giornalistici della Pearson
Communication.
VOCE
Desidera parlare con il signor
Glove?
PETER
No, mi spiace. Sto cercando Raymond
Tremont.
VOCE
Tremont...lavora in questo
dipartimento?
PETER
Non lo so...so solo che lavora per
la CIA. E’ urgente per favore.
115.
Peter è madido di sudore.
VOCE
Un attimo...
La segretaria sfoglia l’agenda.
VOCE
Mi dispiace...non c’è nessun
Tremont...ne qui in Virginia e ne
negli altri dipartimenti.
PETER
Senta ci sto lavorando assieme. Mi
passi un superiore.
VOCE
Senta...lei sta parlando con uno
degli uffici principali
dell’agenzia. Il signor Glove è un
mio subordinato. Mi chiamo Tennent.
PETER
Non m’interessa chi è lei! E’
un’emergenza. Mi sembra di essere
stato chiaro. Controlli! Aspetto in
linea!
TENNENT
Ok...aspetti un attimo.
PETER
Attendo.
Tennent controlla sul computer e digita qualche parola con la
tastiera.
TENNENT
Senta signor...Boonman. Qui non c’è
nessun Tremont e non c’è mai stato!
Peter va a dormire.
INT. GIARDINO CASA BOONMAN - MATTINO
Peter attraverso la finestra scorge Nick e Anouk con le
valigie in mano e corre fuori in giardino.
PETER
Nick!
116.
NICK
Stiamo partendo...stiamo aspettando
il taxi.
PETER
Perchè?
ANOUK
C’è qualcosa che non funziona. Ma
non sono affari nostri.
PETER
E’ proprio di questo che voglio
parlarvi.
NICK
Ti ascolto.
PETER
Non qui.
Peter fa cenno a Nick e Anouk di seguirli, sono sul
marciapiede di fronte a casa sua.
PETER
Non è necessario che continuiate a
fingere. Voglio anche io la mia
parte. Il resto non m’interessa.
Peter fa una breve pausa.
PETER
...so tutto di Icaro!
ANOUK
Di cosa?
PETER
Di Icaro! Icaro!
Peter ormai parla sussurrando.
NICK
Di cosa stai parlando? Spiegati.
PETER
Per l’amor di Dio non fare così.
NICK
Cosi com’è?
117.
PETER
Te l’ho detto. Lasciate stare
almeno la mia famiglia...Non
tormentateli più...per quanto mi
riguarda di me potete fare ciò che
volete.
Anouk appoggia la mano sulla spalla di Peter.
ANOUK
Peter, sei fuori di te.
Peter piange e guarda la faccia di Anouk e Nick.
PETER
Vi prego smettetela. Non riesco a
sopportarlo!
NICK
Di che stai parlando?!
PETER
Zurigo! Banche svizzere!
Nick e Anouk rimangono paralizzati. Anouk toglie la mano
dalla spalla di Peter.
PETER
Cosa c’entrate voi con la
svizzera?!
NICK
Nulla! Abbiamo qualche conto li.
Come il cinquanta per cento delle
persone che conosco!
PETER
E i soldi? Dove gli avete presi?
NICK
Ma che domande fai Peter! Gli
abbiamo guadagnati! Facciamo un
mucchio di soldi con il nostro
lavoro!
PETER
Di un pò. Anche i Martino e i
Griffin hanno dei conti in
Svizzera?
NICK
Perchè non lo chiedi a loro?
118.
PETER
Puoi dirmelo anche tu!
ANOUK
Peter, ti stai comportando come uno
sciocco.
NICK
Ben e Victor sono uomini di
successo...probabilmente guadagnano
più di noi.
PETER
Ma perchè Zurigo!
NICK
Maggiore libertà?
PETER
Ecco perchè ieri mi hai detto “Cosa
desideri più al mondo”! Ecco...!
NICK
Si possono fare un sacco di soldi a
Zurigo. Inutile negarlo. Li vivono
grazie ai nostri peccati.
PETER
Grazie a Icaro! Icaro!
ANOUK
Non riesco a capirti.
PETER
Anche Ben e Victor ci sono dentro.
Fino al collo! Come te!
Anouk prende per la mano Nick.
ANOUK
Nick, quelle telefonate! E i
messaggi che ti hanno lasciato.
NICK
Lascia perdere Anouk...senti Peter,
io non ne so nulla. Ieri volevo
solo aiutari, sul serio. Tutto qui.
PETER
Vuol dire che non parlavi di Icaro?
Anouk si gira e guarda preoccupata Nick negli occhi. Nick
ricambia lo sguardo.
119.
NICK
Non ne so nulla. Non so cosa sia
questo Icaro.
PETER
Victor e Ben lo sanno. Ci hanno
minacciato.
NICK
Se è così io non c’entro niente.
Neanche Anouk.
ANOUK
Oh Dio Nick! E’ successo
qualcosa...
NICK
Ma non riguarda noi...Peter devi
dirci tutto.
Peter inizia a raccontare tutto ai Teeuwe.
EST. PISCINA
I Teeuwe e Peter sono seduti sulle sedie intorno alla
piscina. Inizia a piovigginare ma nessuno ci fa caso.
NICK
E tu hai pensato che quello che
dicevo...che noi due fossimo
implicati in una faccenda del
genere?
Nick stringe gli occhi incredulo.
ANOUK
Mio Dio! E’ pazzesco. Mary ne sa
qualcosa?
PETER
Mi hanno ordinato di non dirglielo.
Hanno insistito.
NICK
E chi? Qualcuno che non riesci
nemmeno a raggiungere per telefono?
Un uomo che per la CIA non esiste?
PETER
La mia famiglia sarebbe potuta
morire mercoledì.
(MORE)
120.
PETER(cont'd)
Ieri hanno ucciso il cane. I
Griffin e i Martino sono stati
storditi con dell’etere.
Nick guarda la moglie e poi riporta lo sguardo su Peter e
parla a bassa voce.
NICK
Se ciò che ci dici è vero devi
parlarne con Mary.
PETER
Lo so. Le dirò tutto.
NICK
E poi dobbiamo andarcene da qui.
PETER
E dove?
NICK
Washington. Conosco qualche
senatore e altre persone influenti
li che ci possono aiutare.
ANOUK
Nick ha ragione. Li ti aiuteranno.
La pioggerella si trasforma in un acquazzone.
ANOUK
Dai andiamo dentro.
PETER
Non possiamo parlare dentro. E’
pieno di microfoni.
NICK
Sei sicuro?
PETER
Non lo so...non so più niente!
NICK
Bene allora ci limiteremo a
sussurrare e accenderemo la radio.
Peter guarda i suoi amici confortato.
INT. SOGGIORNO CASA BOONMAN
Peter è seduto sul divano. Anouk aiuta Mary a preparare le
valigie in soggiorno. Nick torna dalla cucina con dei panini.
121.
Squilla il telefono. Peter si alza e risponde.
PETER
Pronto?
BEN
Ciao Peter...stasera io e Sophia
non riusciamo a venire. Siamo
sconvolti. Mi dispiace.
PETER
Non importa. Ciao
Mary si avvicina a Peter.
MARY
Peter, devi dirmi cosa sta
succedendo. Perchè devo stare
zitta.
Peter mette la mano davanti alla bocca della moglie per
impedirle di continuare a parlare.
PETER
Per favore amore, ne parliamo in
macchina.
MARY
Oh Dio mio!
PETER
Fidati di me.
ANOUK
Ehi! Guarda li, gli ombrelloni
stanno per volare via.
Anouk indica con la mano gli ombrelloni attraverso la
finestra. Peter segue il suo indice con lo sguardo.
PETER
Vado a chiuderli. Due minuti e
torno.
ANOUK
Hai bisogno di aiuto?
PETER
E’ inutile bagnarci in due.
Peter esce di casa. Il vento soffia con violenza. La pioggia
scroscia incessantemente.
122.
Peter mette le mano davanti al viso per proteggersi e corre
verso gli ombrelloni. Inizia a premere in giù un ombrellone
per chiuderlo.
Un secco suono proviene dal tavolo in ferro battuto. Un
ventaglio di schegge schizza verso l’alto ferendogli il
braccio.
Vicino al piede si stacca un pezzo di terra.
Un terzo colpo gli passa sulla destra.
Peter si tuffa sotto il tavolino di ferro acquattandosi per
evitare i proiettili che erano indirizzati a lui.
Peter inizia a strisciare sul prato verso casa. Intorno a lui
la terra salta in aria. Come delle piccole eruzioni. Peter
prende con la mano una gamba di una sedia.
Peter si immobilizza, terrorizzato e rassegnato.
NICK
Mollala! Dannazione! Lasciala
andare.
Nick tira disperatamente Peter. Si mettono a correre piegati
verso la casa inseguiti dai proiettili.
NICK
Stai lontana!
Anouk apre la porta d’entrata e Peter e Nick si gettano
dentro e quest’ultimo sbatte la porta per chiuderla.
INT. CUCINA
Mary si precipita verso Peter, lo gira sulla schiena tenendo
il capo tra le mani. Le braccia di Peter sono insanguinate.
NICK
Sei ferito?
PETER
No...no sto bene.
MARY
Non è vero! Dio mio, guardati le
braccia!
Mary cerca di togliere il sangue con la manica della sua
maglia.
123.
ANOUK
Anouk, in bagno c’è del
disinfettante portamelo.
Nick si avvicina a Peter e controlla le braccia.
NICK
Non credo sia niente di grave, sono
solo graffi e qualche scheggia.
Peter alza gli occhi verso Nick.
PETER
Mi hai salvato la vita...non so
come ringraziarti.
NICK
Fammi un bel regalo al mio
compleanno....grazie Anouk, passami
quella roba.
Nick prende la bomboletta del disinfettante e lo spruzza sul
braccio di Peter.
NICK
Mary, telefona in fretta alla
polizia! Cammina accucciata, non
farti vedere dalle finestre.
Mary si avvicina a carponi al telefono e solleva il
ricevitore, compone il numero...
MARY
No...no! Non c’è la linea.
Peter si gira piano a pancia in giù e appoggia i gomiti al
pavimento e parla piano.
PETER
Vediamo a che punto siamo.
NICK
Che intenzione hai?
PETER
Sdraiatevi a terra Anouk,
Mary....Nick, accendi la luce,
l’interruttore e vicino a te...al
telefono...lasciami contare fino a
tre.
124.
Peter si avvia a carponi verso la porta della cucina e appena
è sicuro di non essere visto da fuori si alza. Da fuori si
sente solo il rumore della pioggia e del vento.
PETER
Pronto? Inizio a contare.
NICK
Cos’hai intenzione di fare?
PETER
Dovresti saperlo...c’è scritto nel
manuale militare alla voce,
pattugliamento notturno. Le
probabilità sono a mio favore.
NICK
Non dice così!
PETER
Taci!...Uno...due...tre!
Nick preme l’interruttore e la luce della cucina si accende.
Peter balza verso la dispensa.
Si sente uno sparo. Un proiettile rompe la finestra e si
conficca nel muro. Cade dell’intonaco.
PETER
Bene, adesso sappiamo qual’è la
situazione...i microfoni erano una
menzogna...tutto era una menzogna.
ANOUK
No! Non entrate! Tornate indietro!
I figli dei Boonman stavano arrivando a passi lenti. Le due
donne si buttano su di loro per proteggerlo.
PETER
Mary, portali in sala da pranzo! E
non alzatevi da terra!...Nick hai
una pistola?
NICK
Mi spiace...mai avuta una.
PETER
Perfetto...nemmeno io. La consideo
un segno di inciviltà.
125.
NICK
Cosa facciamo ora?
PETER
Dobbiamo andarcene...gli spari
provengono dal bosco....loro non
sanno che non siamo armati...non
credo si mettano a sparare verso la
strada, questa è una via abbastanza
trafficata.
NICK
Io apro la porta.
PETER
No...per oggi hai già fatt troppo
l’eroe....se calcoliamo bene i
tempi non ci saranno troppi
problemi. La porta sale in fretta.
NICK
Andiamo via in macchina?
PETER
Si...Mary! Anouk! Andate in garage,
strisciate.
INT. GARAGE
I bambini salgono sulla parte posteriore tra le valigie.
Anouk e Mary subito affianco ai bambini e Nick al posto di
guida. Peter è accanto alla porta del garage pronto a
sollevarla.
PETER
Coraggio, Nick metti in moto.
Peter attende qualche secondo. Si sente solo il rumore del
motorino d’avviamento.
PETER
Avanti Nick! Metti in moto!
Nick apre la portiera e scende.
NICK
Niente, non parte.
Peter e Nick si guardano negli occhi.
126.
Peter si avvicina alla macchina e prova a mettere in moto. Il
motore non da segno di vita e allora Peter schiaccia il tasto
per aprire il cofano.
Nick apre il cofano. Tutti i fili sono stati tagliati.
NICK
Quella porta si apre anche da
fuori?
Nick guarda prima Peter e poi la porta del garage.
PETER
Si, a meno che non sia chiusa a
chiave.
NICK
E non lo era vero?
PETER
Già.
NICK
E il tempo ha completato il
lavoro...non abbiamo sentito nulla.
Qualcuno potrebbe essere entrato!
Peter e Nick fissano la porta del bagno chiusa.
Peter e Nick sussurrano.
PETER
Quello è l’unico posto dove si è
potuto nascondere.
NICK
Presto! Mandiamo via quel brutto
bastardo.
Mary, Anouk e i bambini salgono in casa.
Peter prende un’ascia dal tavolo da lavoro. Nick prende un
forcone da giardiniere. Si avvicinano entrambi alla porta
chiusa.
Peter fa cenno a Nick di aprire, poi si lancia dentro con
l’ascia davanti a se.
Il piccolo locale è vuoto, ma sul muro è tracciato con della
vernice una scritta.
ICARO.
127.
Peter sale con Nick in casa.
INT. CUCINA
PETER
Presto, scendete in cantina.
Anouk e Mary accompagnano sempre a carponi i bambini giù
dalle scale.
Peter e Nick sono dietro alle donne quando Nick interrompe
l’amico.
NICK
Barrichiamo le porte.
PETER
Pensi sarà necessario?
NICK
Non corriamo rischi!
Strisciano sotto il davanzale della finestra e spingono due
poltrone contro la porta d’ingresso sovrapponendole.
Poi si avvicinano alle finestre controllando che siano chiuse
e Peter prende da un cassetto della cucina una torcia e la
infila in tasca.
Poi spingono il tavolino di legno e il divano alla porta del
soggiorno che porta sul retro della casa. Dove c’è la
piscina.
NICK
Non mi sembra una buona idea.
PETER
Perchè?
NICK
Ci stiamo intrappolando! Dovremmo
invece trovare una via d’uscita.
PETER
Già però sarebbe meglio non
trascurare nessuna precauzione.
NICK
Sbrighiamoci allora.
I due uomini attraversano il soggiorno e la cucina e si
dirigono in garage.
128.
Chiudono la porta del garage a chiave e legano una corda alla
maniglia della porta e all’altro capo il paraurti della
macchina.
Riprendono l’ascia e la forca e scendono in cantina.
INT. CANTINA
E’ buio e solo il bagliore dei lampi illumina la stanza.
PETER
Almeno noi siamo
all’asciutto...chiunque sarà la
fuori sarà bagnato e non resisterà
tutto il giorno.
NICK
Già si prenderanno un bel
raffreddore....speriamo Che Johnson
venga a fare un salto qui.
MARY
Perchè dovrebbe?
PETER
Be...dopo quello che è successo
ieri notte è probabile che
intensificherà la sorveglianza.
Peter prende la moglie per il gomito e la tira verso la
finestra che si apre appena sopra il livello del suolo. I
rivoli di pioggia infastidiscono la visuale. Il lampione sul
marciapiede ogni tanto viene coperto dalle gocce che cadono
sul vetro.
PETER
Quando vedremo passare qualcuno
illumineremo la strada con la
torcia...ci metteremo di guardia
alla finestra. Appena vedremo
qualcuno faremo dei segnali con la
torcia. Ci vedranno e si
fermeranno.
NICK
Buona idea...perchè diavolo non me
l’hai detta prima?
PETER
Non riuscivo a ricordare se da
questa finestra si vedeva la
strada.
129.
Peter sorride a Nick.
ANOUK
Mi sento meglio.
PETER
Mary, fai tu il primo turno di un
quarto d’ora. Io e Nick
controlliamo la porta e l’altra
finestra....tu Anouk stai insieme a
Carol.
JOHN
E io cosa faccio papà?
Peter si gira verso il figlio con sicurezza.
PETER
Tu mettiti accanto alla mamma e non
muoverti di lì! Tieni gli occhi ben
aperti!
Peter e Nick iniziano a camminare avanti e indietro tra la
porta e la finestra. Sono senza scarpe per non fare rumore.
Nessuno parla. La pioggia è incessante.
Tocca a Peter prendere il posto di Mary, mentre prende la
torcia dalla mano della moglie l’abbraccia.
Il tempo passa. I turni scorrono. Ma dalla finestra non
vedono nessuno.
JOHN
Ecco papà!...E’ arrivata! Non vedi
la luce?
Peter, Nick e Mary si avvicinano in fretta alla finestra.
PETER
Dammi la torcia!
Peter tiene ferma la torcia sulla vettura bianca. Poi la
muove descrivendo dei piccoli cerchi. Il raggio della luce
colpisce i finestrini della macchina.
La pattuglia della polizia non si ferma.
NICK
Non mi va questa storia.
MARY
Deve averla notata! Ne sono sicura.
130.
Mary mette il braccio attorno al collo del figlio che sbirica
fuori dalla finestra.
PETER
Non necessariamente. C’è l’inferno
la fuori...tornerà E la prossima
volta uscirò.
NICK
E come? Non ne avrai tempo dopo
tutti i mobili che abbiamo messo
davanti alle porte.
PETER
Uscirò di qui.
Peter indica la finestrina della cantina. E’ decisamente
troppo piccola per Peter.
JOHN
Io ci passo papà!
PETER
Torniamo ai nostri posti. Anouk
mettiti tu qua.
Si sente uno schianto seguito dal bagliore di un lampo.
NICK
Peter!
Peter corre vicino a Nick che ha la faccia schiacciata verso
la finestra.
NICK
Guarda!
Attraverso il vetro Peter vede un fascio di luce levarsi dal
terreno. Proviene dal fondo del prato, vicino al bosco. Il
raggio ondeggia a scatti. Qualcuno viene verso la casa.
MARY
Cosa c’è?
PETER
C’è qualcuno la fuori...viene verso
casa....potrebbe essere...la
polizia.
NICK
... O quello che ha sparato! Dio
mio!
131.
PETER
Silenzio...zitti! Nick togli la
faccia dal vetro!
Peter e Nick si scostano dal vetro e appoggiano la schiena al
muro.
L’uomo passa davanti alla finestra e spegne la torcia.
Gli abitanti sentono un rumore provenire da sopra, qualcuno
sta cercando di entrare. Poco dopo i rumori cessano e la
figura fuori in impermeabile si avvia verso il garage.
MARY
Nick!
Mary balza in avanti!
MARY
Guarda la!
La luce di una torcia è indirizzata verso la cantina. L’uomo
con la torcia si avvicina correndo. Improvvisamente la luce
sparisce.
Nessun rumore. Solo la pioggia.
Dall’alto si sente un gran fracasso e poi il rumore di un
legno che picchiava contro la porta.
Silenzio.
Mary urla.
MARY
Ahhh!
Una mano batte contro la finestra. Il fascio della torcia
buca l’oscurità. Il volto dell’uomo è nascosto da un
cappuccio.
Peter si avvicina a Mary e prende in braccio la figlia.
PETER
Indietro! Tutti contro il muro!
Il vetro si frantuma all’impatto con il calcio di un fucile.
I calci dell’uomo tolgono tutte le schegge. La pioggia entra
attraverso l’apertura. I prigionieri sono tutti contro il
muro.
132.
La canna di un fucile appare sul bordo dell’intelaiatura
della finestra. Un proiettile colpisce il pavimento e un
altro il muro.
Silenzio.
Si solleva della polvere dal pavimento.
La sparatoia ricomincia. Nel fucile viene inserito un altro
caricatore.
Il calcio di un altro fucile rompe l’altro vetro. Un fascio
di luce illumina i prigionieri schiacciati contro la parete.
Mary stringe a se la figlia proteggendone il corpicino.
Peter colto dalla rabbia si precipita con l’ascia verso la
finestra. L’uomo col fucile balza all’indietro e lascia
partire una raffica di colpi che finiscono sopra la testa di
Peter scheggiando il muro.
L’altro fucile prende la mira su Peter. Nick riesce a deviare
i colpi con il forcone. Peter si trascina a carponi verso la
moglie.
PETER
Qui!
Spinge Mary e i bambini verso la parete laterale alle
finestre. Nick afferra il braccio della moglie e la spinge
verso l’angolo.
Altri spari. Polvere. I colpi sono incessanti, un altro
fucile si aggiunge alla finestra laterale che da sulla
strada.
Peter corre brandendo l’ascia verso la finestra laterale e
sferra un colpo. Si sente un URLO di dolore. Del sangue
schizza sulla maglia di Peter.
L’uomo all’altra finestra cerca di mirare verso Peter ma i
colpi non vanno a segno.
Nick si precipita verso la canna del fucile con il forcone e
lo scaglia via. Si sente un altro URLO di dolore e gli spari
cessano.
Tutti sono incolumi. Carol in braccio alla mamma grida. John
piange.
NICK
Anouk! Anouk! Dove sei?
133.
Anouk risponde in tono calmo.
ANOUK
Sono qui....sto bene, caro.
Anouk è appoggiata alla parte anteriore della parete, non si
è spostata con gli altri.
Peter fissa lo sguardo su Anouk. Guarda una grossa spilla
d’orata che prima non aveva notato. La spilla è irridescente
al buio.
Il muro dove si trova Anouk è intatto. Non è stato colpito da
nessun proiettile.
Peter abbraccia la moglie e i figli mentre Nick si avvicina
alla moglie.
Le raffiche di vento passano da una finestra all’altra. Entra
qualche foglia e la pioggia.
Sentono delle voci e un battere di colpi verso la porta della
cantina.
VOCI
Boonman! Boonman! Avanti apra!
PETER
Siamo qui, maledetti idioti.
Peter apre la porta e scaraventa uno dei due uomini contro la
parete. L’altro si lancia contro Peter. Sono due agenti della
polizia.
PETER
Sporco bastardo! Dannato
criminiale. Potevano farci fuori
tutti! Tutti, capito? Mia moglie, i
miei figli! Perchè l’hai fatto?
AGENTE
Mi lasci andare! Cosa ho fatto e
cosa dovrei dirle?
Peter tiene l’agente per il colletto della camicia blu.
PETER
Siete passati mezz’ora fa. Avete
visto la luce ma ve ne siete
andati!
134.
AGENTE
Lei è pazzo! Io è Micheal eravamo
di pattuglia in un’altra zona. Dei
vicini ci hanno avvertito dicendo
che hanno sentito degli spari.
PETER
Chi erano i due che giravano da
queste parti allora?
AGENTE
Se mi lascia vado a
controllare...non mi ricordo più
chi c’era di turno, sono dovuti
andare in Carlson Street. C’è stato
un furto.
Peter lascia l’agente.
PETER
Ci abitano i Martino li!
AGENTE
No, non si tratta di loro.
Mary sbuca dalle spalle tenendo Carol in braccio che piange a
singhiozzo. Nick sorregge Anouk per la vita.
L’agente Michael separa Nick dall’agente Vincent.
MICHAEL
Santo Dio! Non capisco come
facciate ad essere ancora vivi!
VINCENT
Telefona a Johnson, digli di
correre qua.
PETER
Il telefono non funziona.
Intanto si avviano tutti verso il soggiorno.
MICHAEL
Lo avvertirò con la radio.
L’agente Michael si avvia verso l’uscita.
INT. SOGGIORNO CASA BOONMAN - SERA
Peter e Johnson sono da soli in cantina.
135.
JOHNSON
Ho disposto una dozzina di uomini
nel terreno circostante alla casa.
Due rimarrano in casa con voi. Uno
qua in basso e l’altro si piazzerà
in corridoio. Di più non posso
fare.
PETER
Mi stia a sentire. Uno dei suoi
uomini è passato davanti a questa
casa e non si è fermato! So
benissimo che ha visto la torcia.
L’ha vista e se ne è andato!
JOHNSON
Non ci credo! Ho controllato.
Nessuno di quelli in pattuglia
stasera ha notato qualcosa di
strano.
PETER
Ma ho cisto anche quell’auto che se
ne andava...dove sono Sheldon e
Winfrey?
JOHNSON
E’ il loro giorno libero. Ora però
dovrò richiamarli in servizio.
PETER
Non è strano che siano di riposo il
fine settimana?
JOHNSON
Esistono dei turni. Il sabato e la
domenica, comunque, la sorveglianza
è continua.
Johnson ispeziona le pareti della cantina. Poi si piega e
raccoglie i bossoli dei proiettili dal pavimento.
PETER
Ora deve fare una cosa. E’ urgente.
Io, lei e nessun altro.
JOHNSON
Di cosa si tratta?
PETER
Andremo a cercare un telefono da
cui lei farà due telefonate.
136.
JOHNSON
A chi?
Peter s’incammina verso le scale.
PETER
Ai Griffin e ai Martino. Voglio
sapere dove sono e dov’erano poco
fa.
JOHNSON
Cosa diavolo...
PETER
Per favore, faccia come le dico.
JOHNSON
Crede che...
PETER
...non credo niente. Voglio solo
informarmi.
Johnson rimane fermo in cantina.
JOHNSON
Aspetti un attimo. Io farò ciò che
dice ma lei mi deve delle
spiegazioni. Questa storia è troppo
ambigua per i miei gusti. Lei sta
peggiorando la mia ulcera...Non
voglio trovarmi tra i piedi un
massacro, quindi se c’è qualcosa
che mi nasconde la tiri fuori.
Peter si gira verso Johnson
PETER
D’accordo....ha sentito parlare di
Icaro?
JOHNSON
Di cosa diavolo sta parlando?
PETER
Già...lei non sai niente. Chieda a
Sheldon, glielo dirà. Forza,
andiamo.
137.
INT. AUTOPATTUGLIA DI JOHNSON
JOHNSON
Contento?...I Martino sono a
Riverside da amici mentre i Griffin
sono a Los Angeles.
PETER
Si...naturalmente.
JOHNSON
Li interrogheremo appena tornano.
La loro versione verrà verificata
punto per punto.
INT. SOGGIORNO CASA BOONMAN
Suona il campanello.
AGENTE
Signor Boonman, c’è l’operaio della
compagnia dei telefoni!
Peter si avvia verso l’entrata. Il poliziotto torna a
sorvegliare la casa dal corridoio.
PETER
Brutto figlio di puttana...
Davanti a Peter, vestito da operaio della compagnia
telefonica c’è l’agente Carter che parla in fretta.
CARTER
Non alzi la voce. La prego mi
ascolti è basta! Icaro è crollato!
Sul serio signor Boonman.
BOONMAN
Ne ho abbastanza delle vostre
palle! Bastardi! Porci! Non esiste
nessun Tremont. E’ tutto un
invenzione!
CARTER
Siamo stati costretti a scappare.
PETER
Può dirmi ciò che vuole. Non le
credo.
138.
CARTER
Mi creda. Tremont è fuori città e
sta finendo di risolvere il puzzle
Icaro. Domattina tutto sarà finito.
PETER
Di quale Icaro sta parlando? E di
quale Tremont? Ho telefonato
addirittura alla CIA!
CARTER
Lo sappiamo. Chi le ha risposto si
chiama Tennent. Noi possiamo solo
negare. Non possiamo
comprometterci.
PETER
E le guardie? I microfoni! Dovevate
proteggerci!
CARTER
Le spiegheremo tutto...punto per
punto. Ora l’essenziale è che
abbiamo messo le mani su Icaro.
PETER
Sono solo un mucchio di
sciocchezze. L’E S S E N Z I A L E
è che mia moglie e i miei figli
siano vivi.
CARTER
Guardi qui.
Carter estrae dalla tuta blu da operaio un dischetto
metallico.
CARTER
Avanti lo prenda. Lo guardi da
vicino.
Peter vede che l’oggetto è corroso. Mangiato.
PETER
E allora?
CARTER
Be...è il microfono miniaturizzato.
E’ stato corroso dall’acido. Tutti
sono ridotti in questo stato.
PETER
Come gli hanno scovati?
139.
CARTER
E’ facile con gli strumenti adatti.
E’ opera di Icaro.
PETER
E chi è Icaro?
CARTER
Spiegheremo tutto dopo.
PETER
E cosa mi resta da fare?
CARTER
Niente. Gli spari sono finiti.
PETER
Quando dite così la tempesta
inizia.
CARTER
Capisco. E’ tutto finito.
Peter si gira e si avvia verso il soggiorno mentre gli operai
si avvicinano al telefono per ripararlo.
INT. SOGGIORNO
Nel soggiorno ci sono solo Mary e Peter, seduti sul divano
uno accanto all’altro.
Peter raccontando a Mary tutto ciò che gli è successo in
questi giorni, da Tremont a Icaro.
MARY
Che brutta situazione.
PETER
Sporca più che altro...devo dire
grazie ad Anouk e a Nick che mi
hanno ascoltato...poi Nick mi ha
salvato la vita...
MARY
...no aspetta un attimo. Quando sei
uscito a chiudere gli
ombrelloni...abbiamo udito gli
spari e siamo stati presi dal
panico....Ho fatto per venire fuori
da te, ma Nick e Anouk mi hanno
fermata.
(MORE)
140.
MARY(cont'd)
Cercavo di liberarmi ma Anouk mi ha
immobilizzato contro la parete e
poi ha detto a Nick di andare, di
non preoccuparsi...
PETER
Di solito una moglie non manda suo
marito davanti ad un plotone di
esecuzione.
MARY
Già...questo mi ha stupito. Io non
l’avrei fatto. Non ne avrei avuto
il coraggio.
PETER
E’ stata strana anche quando
eravamo in cantina. Aveva una
spilla che prima non aveva e
intorno a lei il muro era intatto.
Sembrava non avesse paura.
MARY
Tuttavia non sono stati loro a
spararci e ti hanno salvato anche
la vita.
PETER
Ne sto passando così tante che non
mi fido più di nessuno.
Il vetro della finestra in soggiorno va in mille pezzi. Il
sangue inizia ad inzuppare la camicia di Peter. Mary urla
sorreggendo il marito che si affloscia al suolo.
Si sentono altri spari ma i colpi rimangono all’esterno.
Il poliziotto che è in corridoio si precipita in soggiorno e
corre verso Peter. Subito dopo arriva anche l’altro agente,
che era in cantina, con la pistola nella mano destra.
All’esterno si sentono grida e richiami. Anouk entra in
soggiorno, si ferma e poi corre verso Mary.
ANOUK
Nick! Nick!
Nick non compare.
AGENTE MICHAEL
Dobbiamo metterlo su un letto. La
prego signora lo lasci stare
dobbiamo metterlo sul letto.
Si sente la voce di Nick che scende giù dalle scale correndo.
141.
NICK
Cosa succede? Diavolo! No Peter!
INT. CAMERA DA LETTO - POCO DOPO
Peter riprende conoscenza. Johnson e il dottore sono vicini a
Peter mentre Nick e Anouk sono in piedi e sorridono.
DOTTORE
Si rimetterà presto. Non si
preoccupi. E’ una ferita
superficiale. Le farà solo male.
PETER
Mi hanno sparato?
JOHNSON
Si.
PETER
Chi è stato?
JOHNSON
Non lo sappiamo.
Johnson è nero dalla rabbia.
JOHNSON
Lasci che glielo dica: se è
necessario rimarrò tutta la notte
qua per interrogarvi. Voglio sapere
cosa sta succedendo, vi state
comportando come degli idioti.
DOTTORE
Ho finito....può alzari appena se
la sente ma non faccia sforzi con
la spalla.
Il dottore si veste ed esce rapidamente.
JOHNSON
Per favore, scendete tutti al piano
di sotto. Voglio restare solo con
il signor Boonman.
NICK
E’ appena stato ferito. Non è in
condizione per subire un
interrogatorio!
142.
JOHNSON
Sono un ufficiale di polizia e non
ho bisogno del suo permesso. Il
dottore ha detto che non è grave.
MARY
Non le sembra che ne stia passando
fin troppe?
JOHNSON
Mi spiace signora Boonman ma è
necessario. E adesso, se volete
accomodarvi...
NICK
...assolutamente no! Non è Peter
che dovrebbe essere interrogato ma
tutta la sua squadra! Perchè la sua
pattuglia non si è fermata? Come
hanno fatto a far sparare a Peter!
JOHNSON
Senta...se non la smette sarò
costretto a chiamare un agente e
farla sbattere fuori.
NICK
Non ci proverei se fossi in lei.
JOHNSON
Non mi tenti. Sa quante persone ho
visto come lei? Prima lavoravo a
Los Angeles.
Nick è immobile come una statua.
NICK
Che cosa ha detto?
JOHNSON
La smetta di provocarmi
PETER
Lasciate perdere, non
importa...davvero...andate giù.
Tutti escono dalla stanza escluso il capitano della polizia e
Peter. Peter si siede appoggiandosi alla testata del letto.
Johnson è seduto su una sedia ai piedi del letto e si
appoggia con le mani al materasso.
143.
JOHNSON
Ora parli! Mi dica quello che sa o
l’accuserò di reticenza in un caso
di mancato omicidio.
PETER
Ma era con me che ce l’avevano!
JOHNSON
Resta pur sempre un tentato
omicidio. Non fa nessuna
differenza.
PETER
Perchè è così nervoso? Lei dovrebbe
essere ai miei piedi! Grazie a me e
ai contribuenti lei lavora! E mi
sembra che non si sia meritato il
lavoro fino ad ora.
Johnson riesce a trattenere la rabbia. Si passa una mano
sulla fronte.
JOHNSON
D’accordo, molti mi criticano per i
miei metodi. Voi bastardi volete
sbattermi fuori e mettere al mio
posto qualche figlio di papà! Ma
non ci riuscirete, il mio
curriculum è pulito. E adesso mi
dica cosa sta succedendo.
PETER
Ha ragione, a molti di noi non
piace. Meglio non
approfondire...comunque non ho
intenzione di rispondere. Le darò
un ordine, invece. Faccia
sorvegliare questa casa giorno e
notte finchè non sarò io a dire
basta! Capito?
JOHNSON
Io non prendo ordini da lei.
PETER
Eccome se lo farà. Altrimenti la
sua faccia la vedranno almeno 50
milioni di spettatori sugli schermi
televisivi. Lei è un oggetto
d’antiquariato. Prenda la sua
pensione e se ne vada.
144.
JOHNSON
Non può fare una cosa simile.
PETER
Non posso? Chieda un po’ in giro.
JOHNSON
Odio i bastardi come lei. Odio la
vostra faccia tosta.
PETER
E’ un odio ricambiato.
Johnson si alza dalla sedia, esce sbattendo la porta e va
via.
INT. SOGGIORNO CASA
Anouk, Nick e Mary sono seduti sui divani mentre i figli sono
sdraiati per terra a vedere un cartone in TV.
Entra Peter.
PETER
Mary, devo uscire.
MARY
Ma come?
PETER
Prima mi sono dato un appuntamento
combinato con Johnson, devo ucire.
ANOUK
Ma non sei in condizione, vuoi che
Nick ti accompagni?
PETER
No mi dispiace. Scusatemi tutti.
Peter si avvia verso l’uscita, passa prima dalla cucina e
prende una pistola. E’ sopra la dispensa.
EST. STRADA - SERA
Peter si ferma accanto a una cabina telefonica in centro.
Entra e compone un numero.
PETER
Sono Boonman, Griffin. Ascolta e
sta calmmo. Icaro è finito.
(MORE)
145.
PETER(cont'd)
E’ stato sciolto. Ho ricevuto
l’incarico da Zurigo di far
sospendere le operazioni. Avete
tutti fallito, siete degli idioti.
Devo consegnarvi gli ordini
conclusivi questa notte. Trovatevi
alle due alla segheria. Non
chiamatemi, la mia casa è
sorvegliata per colpa vostra!...non
mancare. A più tardi.
Peter aggancia il ricevitore e poi lo rialza componendo un
altro numero.
PETER
Betty! Sono Boonman. Ascoltami
bene. Rintraccia Victor e digli che
Icaro è finito, fallito. E’ un
ordine. Avete fallito, siete stati
degli stupidi idioti! Digli di
venire alle due alla segheria fuori
città, devo dargli gli ordini
conclusivi. Fate in modo di
esserci, l’ordine è di Zurigo.
Ancora una volta riaggancia e ritelefona.
PETER
Mary...Ciao va tutto bene. Per
favore passami Nick...non ora per
favore, passamelo. Nick...Nick sono
Peter. Ora so chi è Icaro, ma ho
bisogno di un aiuto. Trovati alla
segheria alle due. E’ fuori città.
Io verrò in taxi. Fidati di me. Non
mancare.
Peter riaggancia e mentre sta uscendo vede la sua macchina. A
bordo c’è Anouk. Accosta vicino all’entrata del pub, scende,
sveglia il tassista che dorme appoggiato al finestrino della
macchina e gli dice qualcosa. Poi Anouk entra nel pub e dopo
qualche secondo esce, entra in macchina e va via.
Peter è rimasto appoggiato alla cabina per non farsi vedere,
apre la porta ed esce.
Una macchina a fari spenti viene da sud a tutta velocità,
Peter si butta a terra e la macchina lo sfiora.
Il tassista ha visto la scena ed esce dalla macchina
avvicinandosi a Peter.
TASSISTA
Santo cielo, cos’è successo?
146.
PETER
Niente, mi aiuti a rialzarmi per
favore.
TASSISTA
Certo! Certo...avrebbe potuto
ammazzarla, il sabato girano sempre
certi ubriachi in giro! Vuole un
dottore? La polizia?
PETER
No stia tranquillo, grazie.
TASSISTA
Ho il telefono in macchina, sicuro?
PETER
Si si grazie comunque.
Suona la radio in macchina dal tassista. E’ una chiamata. Il
tassista corre verso la macchine e Peter gli si avvicina
lentamente. Legge sul taccuino e ascolta.
TASSISTA
Griffin. Carrington tredici. Sarò
li tra cinque minuti signora.
Il tassista si gira verso Peter.
TASSISTA
Che gente. Vuole farsi portare al
motel dell’aereoporto...Ci sarà il
suo amante ad aspettarla!
Peter risponde con un sorriso e lentamente torna verso
l’inizio della strada. Il tassista parte. Peter guarda
l’orologio, sono le dodici e quarantacinque.
Entra in un vicolo e si accende una sigaretta, poi riprende
il cammino. Il paese è deserto. All’estremità occidentale
vede una macchina che procede lentamente. Sulla macchina c’è
Victor. Una seconda auto proviene dalla direzione opposta. E’
Ben!
Le due macchine si fermano una accanto all’altra. I due
occupanti si dicono qualcosa, Ben inverte la marcia e
entrambe le macchine si avviano verso la stessa direzione.
Peter inizia a camminare verso la segheria, il più
rapidamente possibile anche se zoppica. Continua a fare zig
zag da un lato all’altro della strada. Si gira indietro per
controllare se qualcuno lo segue. Attraversa un boschetto e
svolta a sinistra e cammina sulla terra battuta.
147.
Peter si gira e nota due punti luminosi dietro di lui. Si
getta a terra e si sdraia. Passa la macchina che poco fa
aveva tentato di investirlo. Non riesce a vedere l’autista.
L’auto lo supera lentamente. Poi riprende a camminare
barcollando tra gli alberi. Dopo qualche minuto le luci
ricompaiono davanti a lui, si nasconde dietro ad un tronco.
La macchina lo supera e Peter inizia nuovamente a camminare.
Segue la curva verso destra e torna sulla strada.
Arriva alla segheria. Peter controlla l’orologio. Sono le due
meno dieci. Si nasconde dietro ad un albero attorno al
parcheggio del fabbricato abbandonato.
Un potente riflettore si accende mirando verso di lui. Peter
d’istinto si getta per terra rotolandosi. I proiettili
impattano sul terreno.
Peter tira fuori la pistola e la orienta verso il riflettore
e spara alcuni colpi in direzione dell’avversario. Il
riflettore esplode e si sente un grido. Poi si accuccia e
aspetta.
Nessun rumore. Peter si alza lentamente con il braccio
immobilizzato e protende la pistola davanti a se. Peter
s’incammina verso la porta girando attorno al parcheggio tra
gli alberi.
Peter raggiunge la porta, prova a spingerla e la porta
lentamente cede aprendosi. I cardini sono incrostati di
ruggine e la porta si apre di solo qualche centimetro. Peter
tira un calcio alla porta che si apre completamente. Peter
rimane fermo qualche secondo e poi entra.
Improvvisamente Peter ascolta un crepitio dietro di se. Un
rumore di passi. Cerca di voltarsi. Ma qualcosa lo colpisce
alla nuca e Peter sviene e mentre cade riesce a vedere un
piede bendato.
E’ Raymond Tremont.
INT. SEGHERIA
Peter prima di aprire gli occhi ha un flashback, si ricorda
le parole di Tremont:
...vorrei che ci incontrassimo...con le rispettive mogli...
...mia moglie è stata uccisa in Europa...
Peter muove la testa stordito e vede Tremont davanti a lui.
148.
TREMONT
C’è un’infinità di cose di cui
dobbiamo ringraziarla. Se davvero
lei è un ottimo tiratore la fuori
ha appena creato il martire
perfetto, ha ucciso l’altra parte
di Icaro. Un eroe morto, o anche se
fosse ferito, tra poco morirebbe
comunque...vede, non le ho mentito.
Siamo dei fanatici. Dobbiamo
esserlo.
PETER
Cosa succede ora?
TREMONT
Aspettiamo gli altri. Qualcuno
dovrà venire per forza, poi tutto
sarà finito. Poi Washington avrà il
suo Icaro. Se non stanno attenti,
un giorno arriveranno a nominarmi
direttore della CIA!
PETER
Lei è un traditore.
Peter lancia un’occhiata alla sua sinistra. C’è un’asse di
legno di circa 40 centimetri.
TREMONT
Vede, dal mio punto di vista siete
voi i traditori. Io forse sono un
disertore ma non un traditore.
Siete tutti voi i traditori. Si
guardi attorno...
Peter con uno scatto colpisce con l’asse il piede di Tremont.
Il sangue sgorga rapidamente impregnando la garza. Peter si
alza e colpisce Tremont ai genitali. Tremont urla.
Peter sbatte Tremont contro il muro e calpesta il piede
bendato. Poi gli gira il polso finchè la pistola che Tremont
ha in mano cade.
Le urla di Tremont echeggiano nel locale vuoto poi Tremont
cade per terra contorcendosi.
Peter si tuffa verso la pistola, la raccoglia e la punta
verso Tremont che è in stato d’incoscenza dal dolore. Peter
guarda l’orologio e vede che sono le due e dieci.
Anche Peter cade per terra, ha la spalla che sanguina
vistosamente.
149.
Da fuori si sente il rumore di una sirena. Altre sirene.
Rumore di motori.
Un uomo parla dal megafono dell’auto.
AGENTE
Polizia. Con noi ci sono le
autorità federali! Buttate fuori le
armi e uscite con le mani alzate.
Siete circondati. Non avete via di
scampo.
Peter si trascina strisciando per terra verso la porta.
AGENTE
Ripetiamo! Buttate le armi a terra
e uscite a mani alzate.
Dalla porta entra un agente, è Sheldon.
SHELDON
Peter Boonman! Ecco! Guardate com’è
ridotto!
Sheldon prende Peter in braccio e lo porta fuori facendolo
sedere alla pattuglia. Altri due agenti prendo il corpo di
Tremont portandolo fuori e coprendolo con un lenzuolo.
PETER
E’ lui...Icaro.
SHELDON
Lo sappiamo. Lei è straordinario.
Ha fatto il lavoro che noi non
riuscivamo a fare da anni! Ha
catturato Icaro per noi.
PETER
C’è qualcun’altro laggiù...Tremont
ha detto che era l’altra parte di
Icaro.
SHELDON
Lo sappiamo. E’ morto. Forse vorrà
sapere di chi si tratta...Un giorno
potrà raccontarlo ai suoi nipotini.
Peter sorride, si alza e si avvia verso l’altro morto.
Peter s’immobilizza.
E’ Johnson.
150.
Dietro a Peter avanzano tre corpi, tre uomini.
Nick Teeuwe, Ben Griffin e Vincent Martino.
INT. SOGGIORNO CASA BOONMAN - POMERIGGIOO.
PETER
Lei è Barton, vero?
BARTON
Esatto, lavoro alla CIA, come
Sheldon. E’ stato assegnato qui un
anno e mezzo fa.
MARY
E’ stato un bravo poliziotto.
SHELDON
Non è stato difficile. E’ un bel
posto qua.
BARTON
Tornando a Icaro...tutto si può
riassumere in “separa e
uccidi”...Questo era il motto di
Tremont. Questa era la premessa di
Icaro.
PETER
Allora esisteva veramente un
Raymond Tremont.
BARTON
Certo. Per dieci anni è stato uno
dei nostri migliori agenti. Fece
una carriera folgorante. Tutto
lavoro.
SHELDON
Poi si vendette al nemico.
PETER
E voi lo sapevate?
BARTON
Certo. Tremont manovrava ma era a
sua volta manovrato. Era stato
ingaggiato da Icaro perchè era in
una posizione di garanzia ed era
molto intelligente ed abile. Lui
era la difesa e l’attacco. Comincia
a capire ora?
151.
PETER
Si.
BARTON
Separa e uccidi. I controlli
operati sui conti segreti dei
Griffin, dei Martino e dei Teeuwe
si scoprì che avevano un conto a
Zurigo. Tremont aveva scoperto che
erano implicati in un’operazione
non molto legale.
PETER
Ecco perchè la parola Zurigo li
rendeva tutti nervosi.
BARTON
Avevano tutti il motivo di esserlo.
Se si fosse sparsa la voce
sarebbero stati rovinati. Tremont
era riuscito a metter eil seme
della discordia tra le coppie,
mancava solo la violenza. Il vero
Icaro avrebbe ucciso almeno due
coppie per poi renderle colpevoli.
Era un piano brillante.
PETER
Ma avete messo in pericolo ma mia
vita, quella di mia moglie e dei
miei bambini!
SHELDON
E’ stata colpa mia. Sabato
pomeriggio Winfrey my riferì che
Carter aveva delle informazioni
straordinarie. Mi attirò in
trappola, io andai a Los Angeles e
Carter mi disse che non mi aveva
mandato nessun messaggio. Tremont
aveva il tempo necessario per
agire.
MARY
Fu quello l’errore?
SHELDON
Si. Concesse a Tremont il tempo per
agire. E tutto per colpa mia.
152.
PETER
Questo non spiega la scomparsa
degli agenti intorno alla casa...i
microfoni!
SHELDON
Tremont ritirò tutti gli agenti
sostenendo che Icaro era lei
stesso...era stato lei a
disattivare i microfoni, era
l’unico che sapeva la loro
posizione.
PETER
E di Johnson lo sapevate?
SHELDON
No, era impossibile. Aveva una
copertura perfetta. Un normale
piedipiatti di un paesino, un
veterano della polizia di Los
Angeles, ottuso e reazionario. Il
primo sospetto è sorto quando ha
detto che l’auto della polizia non
si era fermata. Il suo scopo era
quello di indurvi ad uscire per poi
uccidervi. Il secondo era che si
teneva la mano sullo stomaco.
Diceva che aveva l’ulcera ma nella
sua scheda non risulta che avesse
mai sofferto di ulcera. Era lo
squarcio provocatogli dal signor
Teeuwe.
PETER
E il nostro cane?
BARTON
Opera di Tremont. Quando voi
eravate in piscina si è intrufolato
in casa. Ricordate che era
un’professionista. E’ stato anche
lui riguardo al rapimento della sua
famiglia e dei Martino e dei
Griffin.
PETER
Un’ultima cosa...chi vi ha
chiamato?
153.
SHELDON
Sono state le sue coppie di amici.
Si sono incontrati e sono venuti
alla stazione di polizia.
PETER
Tutto qui?
SHELDON
Già...è proprio questa l’ironia
della situazione. Se avessero fatto
prima quello che dovevano, non
sarebbe accaduto niente. Ma è stato
solo ieri sera che si sono
incontrati, decidendo di smetterla
con i sotterfugi.
MARY
Separa e uccidi.
FADE OUT.