Di Nicolò Debenedictis Nicolò Debenedictis Via G. Pascoli, 11
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Di Nicolò Debenedictis Nicolò Debenedictis Via G. Pascoli, 11
ICARO Di Nicolò Debenedictis Nicolò Debenedictis Via G. Pascoli, 11 - Voghera (PV)- Italia 0039 3382807388 Email nick83libero.it FADE IN: PRIMA PARTE - DOMENICA EST. HANFORD CALIFORNIA - DOMENICA - GIORNO Insegna bianca posta sull’imboccatura del viale alberato reca scritto: HANFORD CALIFORNIA, Benvenuti. In sovraimpressione: HANFORD, DOMENICA. VOICE Hanford non è esattamente ben disposta nei confronti dei visitatori ecco perchè l’ultima parola dell’insegna è scritta in minuscolo. La VETTURA bianca contrassegnata da strisce blu percorre le strade delle zone residenziali girando tra le VILLETTE con i GIARDINI ben tenuti. VOICE (CONTINUA) Quella domenica, a Hanford, furono in parecchi a notare quell’inconsueta attività dei poliziotti locali. Così doveva essere. Faceva parte del piano. EST. VILLA BOONMAN PETER Boonman, vestito con un paio di vecchi pantaloncini, la camicia del giorno prima e con un paio di scarpe da tennis gialle senza calze, riordina il GARAGE. Sua moglie MARY entra in garage dalla porta della lavanderia e indica il TAGLIAERBA. I figli, Carol e John sono in giardino. MARY (INQUADRANDO PETER) Devi liberarti di questo tagliaerba. E’ pieno di ruggine. PETER nota il gesto. PETER Potrei montarlo su un piedistallo di ferro battuto e venderlo a qualche museo come ricordo di un’epoca passata. Mary sorride. 2. MARY Semmai ricordo del periodo giardiniere. Peter scoppia a ridere insieme alla moglie. PETER La porterò fuori domani che è giorno di raccolta. MARY si AVVICINA al tagliaerba. MARY Lascia stare. La porto io. Mary prende il tagliaerba e inizia a spingerla verso l’uscita. MARY (CONTINUA) Non mi fido di te. Cambieresti idea a metà strada. Appena MARY supera il gradino del garage si stacca la ruota destra del tagliaerba. Entrambi scoppiano a RIDERE. PETER Visto! L’accordo con il museo è affare fatto. Se ne innamoreranno a prima vista. MARY alza gli occhi verso il cielo ridendo. EST. STRADA - ANGEL ROAD Sulla via, a una decina di metri dal giardino dove c’è Mary passa la pattuglia della polizia. EST. VILLA BOONMAN Mary osserva l’autopattuglia. MARY La Gestapo è all’opera. Peter raccoglie la ruota del tagliaerba e la getta nel cestino. PETER (MENTRE BUTTA LA RUOTA) Cosa? 3. MARY Oggi è già la seconda o terza volta che passano di qua. Peter lancia un’occhiata alla vettura. L’agente SHELDON, al volante, gliela ricambia senza accennare a un gesto di saluto nonostante si conoscano bene. Peter si gira verso la moglie. PETER Forse il cane ha abbaiato troppo ieri notte. Mary posa il tagliaerba che cade dal lato senza ruota. MARY La baby sitter non mi ha detto niente. PETER Probabilmente non la paghiamo troppo. 5 dollari possono mettere a tacere chiunque. Mary posa lo SGUARDO sul tagliaerba. MARY Così, senza ruota, è diventato un lavoro da uomini. Vado a controllare cosa stanno facendo i bambini. Peter trascina il tagliaerba verso il marciapiede e nota uno strano BAGLIORE a circa 50 metri di distanza da lui. La luminosità è causata dal sole che si riflette sulla macchina della polizia parcheggiata al lato della strada e parzialmente coperta dagli alberi del viale. I due agenti girati sui sedili hanno la faccia rivolta al lunotto e guardano Peter, che rimane immobile per qualche istante e poi si avvia verso di loro. I due agenti si voltano immediatamente, poi Sheldon AVVIA il motore e si allontanano. EST. STRADA - BROMPTON STREET La macchina sfreccia verso Brompton Street, dove rallenta e procede a passo d’uomo. 4. INT. VILLA GRIFFIN Ben Griffin è seduto nel soggiorno sul divano di pelle marrone e guarda la partita dei METS in TV. Le tende delle finestre rivolte verso la strada sono accostate per fare entrare la luce del sole. All’improvviso Ben si alza e si dirige verso la finestra e vede la pattuglia che procede a passo d’uomo. BEN (GRIDANDO) Ehi Sophia! Vieni un attimo qua! Sophia Griffin arriva lentamente dopo aver sceso il gradino che porta verso il soggiorno. SOPHIA Cosa c’è? Non dirmi che mi hai chiamato perche hanno segnato i tuoi come cavolo si chiamano Jets, Mets! Ben si gira e guarda la moglie con aria interrogativa. BEN Ieri sera, mentre Peter e Mary erano qui...io e lui...mhhh, non è che abbiamo fatto troppo chiasso? Sophia sorride e si volta verso il marito. SOPHIA Avete alzato un po’ il gomito, ma nulla di eccezionale. Perchè? BEN Nulla, volevo sapere se avevamo combinato qualcosa di strano. Sophia si siede su una sedia del soggiorno e Ben le si avvicina appoggiandosi al tavolo. SOPHIA Certo che no. Tu sei un avvocato e Peter è un giornalista e quindi siete dei modelli di comportamento! Perche me lo chiedi? BEN E’ la quinta volta che quella maledetta pattuglia passa qui davanti. 5. SOPHIA (ESCLAMANDO) Credo che tu abbia ragione. Hai detto che è stata una settimana tremenda. Pensi che quello spregevole individuo stia cercando di... Ben posa l’indice sulla bocca della moglie zittendola. BEN Oh Dio no! Ti ho gia detto di non pensarci, quello è solo un pazzo che ha preso il caso in modo troppo personale. SOPHIA Ma sei stato tu ha dirmi che ti ha minacciato. Ti ha detto che ha delle conoscenze... Ben gira la testa verso la finestra per vedere verso la strada. BEN Non trovi che tutti abbiamo delle conoscenze? E poi comunque se ne sono sono andati...forse non è niente. Brutti stronzi! Probabilmente stanno cercando di meritarsi l’aumento di stipendio per ottobre. SOPHIA Secondo me stai ancora smaltendo i postumi della sbronza di ieri. Ecco perchè sei cosi di cattivo umore. Sophia fissa il marito che continua a guardare verso la finestra. SOPHIA (CONTINUANDO) La cameriera vuole il mercoledì libero. Andiamo a cena fuori? BEN Certo. Sophia si alza dalla sedia e si avvia verso il retro della casa uscendo dal soggiorno. Poi si gira verso Ben. Anche lui la osserva incrociando il suo sguardo. Benchè c’è il condizionatore acceso e la temperatura è ideale la fronte di Ben è madida di sudore. 6. EST. AUTOPATTUGLIA - STATALE 7 La Statale 7 è l’arteria principale che congiunge Hanford a Los Angeles, distante circa 150km. La pattuglia viaggia sulla statale 7 e giunta all’uscita 10A si ferma. L’agente seduto a destra di Sheldon PRENDE un BINOCOLO dal portaoggetti e comincia a scrutare le macchine che uscivano dalla statale. Dopo qualche istante l’agente col binocolo batte sul braccio di Sheldon che si volta a guardare dal finestrino e chiede il binocolo al compagno e se lo porta davanti agli occhi per osservare l’auto idicatagli. SHELDON Confermato. Sheldon mette in moto e si dirige verso l’uscita della statale. Appena l’auto rientra nella corsia Sheldon solleva la radio-trasmittente e la porta vicino alla bocca. SHELDON Qui auto 2. Siamo sulla statale 7 diretti a sud. Stiamo seguendo una Chevrolet marrone, targata New York, con a bordo due bianchi e un mulatto. RADIOTRASMITTENTE (VOCE DISTURBATA) Auto due, ricevuto. Buttateli fuori strada. SHELDON E’ quello che faremo. Sarà un gioco da ragazzi. Chiudo. L’autopattuglia svolta a sinistra e, prendendo velocità, si avvia giu per la discesa che porta all’uscita della statale. Arrivati sulla strada, Sheldon spinge sull’acceleratore a tavoletta e la macchina recupera velocemente velocita mordendo l’asfalto. In poco tempo la pattuglia raggiunge i 130 chilometri orari. L’auto imbocca una curva larga, rallenta e si ferma accanto a una cabina di plastica e alluminio da cui il sole estivo si riflette creando accecanti bagliori. EST. STRADA - CABINA TELEFONICA Il compagno di Sheldon apre la portiera destra e scende dall’automobile. 7. WINFREY Hai 20 cents? SHELDON Oh Cristo, Winfrey! Sheldon scoppia a ridere. SHELDON (CONTINUANDO) Sono 10 anni che fai questo lavoro e ancora non hai imparato a portarti dietro qualche spicciolo per chiamare? Sheldon si porta la mano nella tasca dei pantaloni e porge qualche moneta a Winfrey. SHELDON (CONTINUANDO) To’, prendi. Ricorda che me li devi con gli interessi. Winfrey prende le monete di Sheldon. SHELDON (CONTINUANDO) Se ti trovassi nei pasticci senza monete che faresti? Fermeresti qualche passante per strada? WINFREY Chissà...chi puo dirlo. INT. CABINA TELEFONICA Winfrey si dirige verso la cabina, spinge la porta luccicante che si apre facendo un cigolio e compone un numero. Winfrey a causa del calore punta un piede socchiusa la porta. per tenere EST. STRADA CABINA TELEFONICA Sheldon abbassa il finestrino della portiera destra. SHELDON (GRIDANDO VERSO WINFREY) Vado a fare manovra. L’agente Winfrey da dentro la cabina accena di aver compreso a Sheldon. Sheldon accende la macchina e fa inversione portandosi sulla corsia opposta. 8. INT. CABINA TELEFONICA WINFREY (CON IL TELEFONO ALL’ORECCHIO) ...Mhh si, centralino?! Devo telefonare nel New Jersey. Addebiti al destinatario. Il numero è: quattro, zero, sette, sette, zero. All’apparecchio il signor Winfrey. CAVO TELEFONICO SOTTERRANEO CHE PERCORRE UN TRAGITTO E PROVOCA DIVERSI CONTATTI FINCHE ARRIVA AD UNA CENTRALIN TELEFONICA SUL MURO DI UN PALAZZO. EST. PALAZZO Si vede un palazzo di cemento grigio all’interno di un recinto chiuso da una rete metallica alta una trentina di metri. Il palazzo fa parte di un complesso di edifici tutti simili e intorno al recinto si estende un bosco. In sovraimpressione: Complesso CIA - Virginia. TRANSIZIONE SCENA DAL PALAZZO VERSO UN UFFICIO PASSANDO PER LA FINESTRA. INT. UFFICIO CIA Glove è seduti dietro la scrivania del suo ufficio e fuma nervosamente la sua sigaretta. Il telefono squilla e il registratore ad esso collegato inizia a registrare. Glove alza il ricevitore. GLOVE Pronto, parla Glove...mhh...si la accetto. Salve 9. WINFREY Winfrey a rapporto. Confermo la presenza di tutti i sospetti. I Martino sono appena arrivati dall’aereoporto. Glove solleva il gomito e posa la mano sulla testa stempiata. GLOVE Si lo sapevamo già. WINFREY Eh allora perche ci avete spedito fin qui? Siete in vena di scherzi? Ed è pure Domenica! Glove alza le spalle. GLOVE E’ un giorno come un altro. Il nastro continua a registrare la conversazione. GLOVE (CONTINUA) Se ho ben capito, tutti e tre i sospettati sono presenti. E’ esatto? WINFREY Esatto. Boonman, Griffin e Martino. Tutti gia controllati e i primi due sono gia stati messi in allarme. GLOVE Nient’altro?...A proposito come sta tua moglie? WINFREY No niente da aggiungere. Comunque mia moglie è quella di sempre, ora ha adocchiato una villetta e la vuole. Beato Sheldon che è scapolo. GLOVE Comunque sia, non credo tu possa permettertela. WINFREY E’ cio che le ho detto. Lei mi ha consigliato di cambiare lavoro! Glove a sentire la battuta si alza dalla sedia irritato ma lascia subito perdere. 10. GLOVE Pare che gli altri paghino di meno. Comunque tienimi informato e vai a guadagnarti la paga. Ci sentiamo. EST. STRADA CASA MARTINO Victor Martino è alla GUIDA della sua Cadillac Seville e PARCHEGGIA davanti ai gradini di marmo che conducono attraverso il sentiero ciottolato all’imponente porta di quercia. SPEGNE il motore, si STIRA con i gomiti puntati verso l’alto. Poi SOSPIRA e sveglia i 2 figli, di 11 e 8 anni, che dormono sul divano posteriore. L’altra sua figlia invece sta leggendo un giornale a fumetti. Sua moglie Betty è seduta accanto a lui, si volta a guardare la casa. BETTY E’ proprio bello tornare qui e cambiare aria. Victor scoppia a ridere e appoggia la mano robusta sulla gamba della moglie. VICTOR Sei proprio innamorata di questo posto. Betti sorride al sentire il tipico accento italiano di Victor dire quelle parole. BETTY Certo. VICTOR Il problema è che lo ripeti tutte le volte che torniamo da un viaggio e sempre con le stesse parole! BETTY Si sta bene a casa. Victor apre la porta, toglie le chiavi dal cruscotto e scende dalla macchina. Poi apre la portiera del lato sinistro. VICTOR Ehi, principessa...da’ una scrollata ai tuoi fratelli. 11. Victor gira il capo verso la moglie che scende dall’auto. VICTOR Dov’è Claire? BETTY Credo che torni mercoledi. Ricorda che siamo in anticipo di 3 giorni e le avevo detto che era libera fino al nostro ritorno. Victor accenna un sorriso. VICTOR (SOTTOVOCE TRA SE E SE) Oddio, Betty che cucina! BETTY Amore, andiamo a mangiare fuori almeno per oggi? VICTOR Certamente, ci vuole tempo per scongelare la roba. Betty Martino si avvia per il vialetto che conduce alla porta di legno e apre la borsetta frugando per trovare le chiavi di casa. I tre figli si avviano correndo verso la porta di casa. Victor va sotto il portico e si mette a guardare il prato ben tenuto e da un’occhiata al salice che si trova nel bel mezzo del giardino poi vede l’autopattuglia della polizia passare accanto alla sua macchina. VICTOR Ehi, voi! Fermatevi! I due poliziotti si guardano negli occhi nervosamente e Sheldon sta per schiacciare l’acceleratore quando Victor gli corre incontro. VICTOR Ehi! L’auto si ferma e Winfrey abbassa il finestrino. WINFREY Si, signor Martino? VICTOR Qualche guaio in zona agente? 12. WINFREY No, signor Martino. Siamo in periodo di vacanze e stiamo controllando se i residenti sono tornati. Ora vi spunteremo dalla nostra lista. Victor scruta i poliziotti con attenzioni con aria sospettosa. VICTOR Ve lo guadagnate lo stipendio! WINFREY Facciamo del nostro meglio! VICTOR Non ne dubito. WINFREY Buongiorno signore, noi torniamo alla ronda. Winfrey alza il finestrino e Sheldon alla guida alza la mano destra in segno di saluto e lentamente riavvia la macchina. Victor segue i poliziotti con gli occhi. INT. STUDIO CASA BOONMAN Peter è seduto davanti alla sua scrivania di legno massiccio nel suo studio. Una stanza rivestita di noce dove si trovano 3 televisori e Peter guarda contemporaneamente tre servizi diversi. Peter guarda il primo televisore dove un giornalista intervista un uomo del Dipartimento di Stato. Il lento parlare del giornalista lascia trasparire una crescente ostilità verso il sottosegretario. PETER Che imbarazzo! Peter abbassa il volume del primo televisore e alza quello del secondo. Con voce nasale un giornalista descrive la composizione di una commissione di esperti che avrebbero interrogato il rappresentate del Botswana alle Nazioni Unite. 13. Il diplomatico del Botswana ha l’aria di un condannato al braccio della morte. Senza neanche guardare il terzo telvisore Peter li spegne, guarda l’orologio da parete che segna le cinque e si affaccia alla finestra. Vede i figli seduti insieme alla moglie in giardino a bordo della piscina. Peter si avvia verso la porta dello studio ed entra in soggiorno. Attraversa la vetrata che va in giardino e vede i figli e la moglie Mary che si tuffano in rapida successione dal piccolo trampolino. Peter vede fugacemente la pattuglia della polizia che passa davanti a casa sua. INT. SOGGIORNO CASA GRIFFIN Ben Griffin seduto sul divano spegne il televisore dove è appena finita la partita dei Mets. Ben si alza e va in giardino. EST. GIARDINO CASA GRIFFIN Ben vede sua moglie Sophia e sua figlia Jennifer, tredicenne, tagliare le rose da un cespuglio. Il giardino immenso è tenuto con estrema cura, con fiori dappertutto. BEN (GRIDANDO VERSO SOPHIA) Ehi aspettate! Vi do una mano. Ben si avvia verso le donne. Sophia sorride. SOPHIA Vedo che ti senti meglio. La figlia Jennifer alza la mano mostrando al padre un mazzo di rose gialle e rosse. JENNIFER Guarda papà! Non sono belle? BEN Ma certo tesoro, sono splendide. SOPHIA Non te l’ho detto, Ben? Anouk e Nick arriveranno per passare con noi il weekend. 14. BEN Mi ha avvertito Peter...Una visita dei Teeuwe. Bisogna che mi prepari per bene. Ben scoppia a ridere subito seguito dalla moglie. SOPHIA (RIDENDO) Hai iniziato ad allenarti ieri sera con Peter vedo! Ben scrolla le spalle. BEN Be...è l’allenamento prima della grande partita. Ben, Sophia e Jenny si avviano verso la vetrata che conduce al soggiorno. Sophia prende sotto braccio Ben e la figlia li precede correndo. Squilla il telefono. JENNIFER (GRIDANDO) Vado io! Sophia scuote la testa fingendosi esasperata. Ben alza le spalle. SOPHIA Naturalmente, tanto non è mai per noi! BEN Finirete per mandarmi in rovina. Sophia da un pizzico scherzoso sul braccio del marito. SOPHIA Sarebbe ora che le comprassi un cellulare. JENNIFER (GRIDANDO DAL SOGGIORNO) Mamma è per te! La signora Martino. INT. SOGGIORNO CASA GRIFFIN Jenny porge il ricevitore alla mamma che lo prende. JENNIFER Mamma per favore cerca di essere breve, deve chiamarmi Keith. 15. Sophia sorride maliziosamente e scambia un’occhiata complice ocn la figlia. SOPHIA Keith non fuggirà via senza avvertirti! JENNIFER Oh, Mamma. Ben guarda le sue due donne divertito. FLASHBACK Ben ha un flashback della pattuglia passata precedentemente. INT. CASA MARTINO Victor si avvia verso la piccola palestra costruita a lato della casa. Victor si chiude alle spalle la pesante porta imbottita della sua palestra, apre la finestrella con la manovella. Si sveste. Indossa la tuta con le sue iniziali VM ricamate affianco al taschino del pantalone. Inizia a fare gli esercizi con i pesi. Scoppia in una risata fragorosa. EST. LOS ANGELES In sovraimpressione: 400 km a sud di HANFORD. VOICE Tutti i giorno alle 10.30 Il ritmo della vita cambia a Los Angeles. Prima di quell’ora tutto si svolge in modo graduale. Dopo, invece, con un continuo crescendo ha luogo un’accelerazione costante. Gli uomini dotati di potere e richezza, e devoti ad entrambi, si dedicano a espandere la loro ricchezza. Questo avviene quotidianamente tranne la domenica pomeriggio. Il settimo giorno si riposò. Non tutti però. EST. GIARDINO CASA SLOAT Intorno al tavolo di legno sono seduti Alex Sloat, aiutante del presidente degli USA e Mike Barton, vice direttore della CIA. Stanno guardando alla TV lo stesso programma che stava vedendo Peter. L’intervista al sottosegretario di Stato. 16. SLOAT Domani quella del governo useranno la provvista di carta igenica per un mese. BARTON Ben gli sta. Vorrei sapere chi ha avuto il coraggio di scegliere Potter per questa trasmissione. Oltre ad essere un’idiota non fa nulla per nasconderlo. Stupido ed evasivo. E’ Peter Boonman il responsabile del programma vero? SLOAT Eh si. BARTON E’ furbo quel tipo. Sarà meglio assicurarsi che sia dalla nostra parte. Sloat guarda Barton. SLOAT Tremont ci ha dato tutte le garanzie. Poi anche tu hai visto il suo dossier, vero? BARTON Si già. Probabilmente Tremont ha ragione. SLOAT Difficile che sbagli. Sul tavolo di legno, davanti ad Alex Sloat ci sono due telefoni. Uno nero con una spina che si inserisce in una presa esterna e l’altro rosso con un cavo del medesimo colore che va verso l’interno della casa. Da quest’ultimo si sente un ronzio e s’illumina un led posto sul ricevitore. Sloat solleva il ricevitore e risponde. SLOAT Si...certo, Glove. Perfetto. Chiama Tremont sulla rossa e digli di venire. Hanno confermato i Teeuwe. Stiamo procedendo a meraviglia. 17. EST. GIARDINO CASA TEEUWE Nick Teeuwe è SEDUTO su una sedia di metallo. ESTRAE un foglio da un mucchietto di pagine già scritte, si alza. Si avvia verso la moglie Anouk che sta allungata sulla sdraio in topless e le porge i fogli gialli. Nick è in boxer. Fiorati. NICK Ehi, una donna nuda non è molto attraente in pieno sole! ANOUK Ah Ah, credi di essere bello tu? Da’ qua. Anouk da un’occhiata a un foglio. ANOUK E’ finito? Nick annuisce con la testa. NICK Tra quanto torneranno i ragazzi? ANOUK Telefoneranno prima di tornare a casa. Ho raccomandato a Giulia di ricordarsene. NICK Perfetto, non vorrei che Claudia, così piccola, rimanga traumatizzata alla vista di una donna nuda! Nick sorride e si tuffa in piscina, fa una vasca e poi sale dalla scaletta di acciaio e si dirige verso la moglie. NICK Allora come ti pare? ANOUK Non male, però potresti avere un’problema. Nick tirò in su le sopracciglie. NICK E quale? Nick si avvicina al tavolo poco distante e usa l’asciugamano con la bandiera dell’america per asciugarsi. 18. ANOUK Mi sembra che tu stia procedendo troppo in fretta. Hai scoperto subito le tue carte. Nick sorride e mentre sta per rispondere alla moglie viene interrotto. ANOUK Sta buono e lasciami finire di leggere. Può darsi che le cose si sistemino. Nick si siede su una sedia del giardino mentre Anouk riprende a leggere i fogli. ANOUK Nick? NICK Si? Anouk si avvolge l’asciugamano intorno alla testa e spinge in avanti i braccioli della sdraio in modo da avanzarne lo schienale. ANOUK E’ bello amore ma non credo che lo accetteranno. NICK Che vadano a farsi fottere! Nick alza la mano destra e manda scherzosamente a quel paese la moglie. ANOUK Siamo pagati trentamila dollari per un’ora abbondante di sceneggiatura! Non per un esorcismo di un paio d’ore che si conclude con un’impresa di pompe funebri. Anouk sorride. NICK Non è un’impresa di pompe funebri. E’ una storia triste basata sulla realtà, basta fare un salto in qualche favelas per accorgersene! 19. ANOUK Io rimango della mia idea, ti chiederanno di rifarne delle parti. Nick alza le spalle e si gratta i capelli. NICK E io allora rifiuterò! ANOUK E loro non ti pagheranno e se ti andrà bene ti daranno la metà. NICK Stronzi! Nick si alza dalla sedia e si avvia verso la moglie. NICK (CONTINUANDO) Tutte chiacchiere! E’ il momento di ridare importanza ai contenuti! Di dare una morale! ANOUK Lo sai benissimo che loro guardano solo ai soldi. Una recensione entusiastica di qualche giornale non serve a vendere una sciarpa in Texas. NICK E allora si fottano. Anouk guarda negli occhi il marito. ANOUK Dai rilassati, fatti una nuotata in piscina cosi non ci pensi più. NICK D’accordo sistemalo tu. Anouk prende la matita e il blocco per gli appunti dal tavolino accanto alla sdraio. Nick si avvicina al bordo della piscina e guarda il sole riflesso sull’acqua. NICK Credi che Boonman ci starebbe? Pensi che debba parlargli? Anouk depone la matita e alza gli occhi verso Nick. 20. ANOUK Non lo so. Peter è diverso da noi. NICK Anche da Victor e Betty? Da Ben e Sophia? Non è così diverso?! ANOUK Io non scorderei che è pur sempre un’giornalista. E’ un uomo con la spina dorsale. Non cercherei di piegargliela. Nick si gira verso la moglie. NICK Lui la pensa come noi. Come Ben e Victor. ANOUK Forse è il mio famoso intuito femminile ma ti chiedo di andarci piano. Non giocare col fuoco. La moglie PRENDE la matita e comincia a SCRIVERE. Nick si TUFFA in piscina e nuota verso la parte opposta. INT. CASA SLOAT Sloat percorre lo stretto corridoio della propria casa e apre la porta sulla destra. Raymond Tremont, nella stanza, lo accoglie con un sorriso e gli stringe la mano. TREMONT Buon pomeriggio, signor Sloat. Non so se si ricorda di me, sono molto onorato... SLOAT Certo che mi ricordo di lei. Si accomodi, prego. Tremont si guarda intorno e sofferma il suo sguardo sui quadri appesi alle pareti. TREMONT Molto belli. Sloat sorride contento. 21. SLOAT Lei è un esperto sig. Tremont? TREMONT Oh no. Sono un appassionato. Mia moglie era pittrice e trascorrevano giornate intere nei musei. SLOAT Capisco. Da questa parte, prego. C’è anche Barton fuori, stavamo guardando il programma di Boonman in TV. I due uomini si avviano verso la veranda. Barton e nel giardino, si alza dalla sedia e si avvia verso la veranda seguendo il sentiero lastricato di pietra e mattoni. BARTON Salve Ray. Le cose stanno iniziando a muoversi. TREMONT Pare di si anche se per i miei gusti procede tutto molto lentamente. SLOAT Per quelli di tutti a quanto mi risulta. Sloat si sta per avviare verso l’interno della casa. SLOAT (CONTINUANDO) Bevete qualcosa? TREMONT No, grazie. Se non le spiace preferirei entrare direttamente nel vivo della questione. Sloat fa marcia indietro e i tre uomini si siedono attorno al tavolo di ceramica.. SLOAT Allora...cominciamo dal punto in cui ci troviamo ora...Quali sono i piani immediati? Tremont guarda Sloat sorpreso. TREMONT Credevo l’avessero già informato! 22. SLOAT Ho letto i piani ma preferisco sapere tutto dal diretto responsabile. TREMONT Bene, signore. La fase uno è stata portata a termine. Gli Boonman, i Martino e i Griffin sono tutti a Hanford. Nel villaggio ci sono dodici agenti, che terranno le tre famiglie sotto sorveglianza...Anche I telefoni sono controllati. I Teeuwe arriveranno all’aereoporto di Los Angeles venerdi e ci sarà un taxi pronto a portarli direttamente a destinazione. Il taxi verrà seguito, naturalmente... Barton interrompe la discussione alzando ironicamente la mano. BARTON Sempre che si comportino secondo gli schemi consueti. SLOAT Per il momento non ha nessun sospetto, vero? TREMONT Nessuno...tranne la pattuglia, che torneremo a usare se ci mette i bastoni tra le ruote. Barton si appoggia al tavolo con il palmo della mano del braccio destro appoggiata alla guancia. BARTON Come pensa che la prenderà? TREMONT Penso che resterà folgorato! SLOAT Può rifiutarsi di collaborare. TREMONT E’ improbabile. Se non commettono errori, non gli resterà altra scelta. Sloat guarda Tremont con sicurezza. 23. SLOAT Lei non aspetta altro che un nonstro successo, vero? Si impegna molto. Tremont ricambia lo sguardo di Sloat. TREMONT Ho le mie ragioni. Tremont assume un viso nervoso e allo stesso tempo deciso. TREMONT (CONTINUANDO) Hanno ucciso mia moglie. Era in Italia a Roma e stava cercando di rintracciarmi. Lo sapeva? SLOAT Ho letto il rapporto. Mi dispiace veramente. TREMONT Non voglio la sua comprensione. Quegli ordini provenivano da Mosca. Sono loro che voglio. E’ Icaro che voglio. SECONDA PARTE - DA LUNEDI A GIOVEDI INT. EDIFICIO SEDE TELEVISIVA - LUNEDI In sovraimpressione: Lunedi - Ore 10.00 Peter Boonman esce dall’ascensore e si avvia lungo il corridoio ricoperto di spessa moquette ed entra in una porta vetrata. All’interno c’è la sua segretaria Lauren che posa una videocassetta sulla scrivania. INT. UFFICIO DI BOONMAN LAUREN Bella trasmissione! PETER Già. Una bomba. Mi sa che non ci inviteranno più alla Casa Bianca. Ha chiamato qualcuno? 24. LAUREN Si...be...ha chiamato mezza città per farle i complimenti. Poi hanno chiamato due volte dal Centro Federale per le Comunicazioni. Un certo Tremont. PETER Chi? LAUREN Raymond Tremont. PETER Non lo conosco, è un nome nuovo. Il nostro contatto li è sempre stato Hugh. LAUREN. Eh già, ci ho fatto caso anche io. Deve essere qualcosa di urgente. Peter sorride. PETER Staranno cercando di arrestarci. LAUREN Ne dubito, faranno passare qualche giorno in modo da non dare troppo nell’occhio! La segretaria ricambia il sorriso di Peter. PETER Va bene dai, è meglio che me lo richiami. Peter attraversa la stanza, si siede alla scrivania e si mette a leggere i messaggi. Sorride. Il telefono interno suona. LAUREN Il sig. Tremont sulla uno. PETER Ti ringrazio. Peter preme il bottone con stampato il numero uno, si accende il led corrispondente sulla tastiera e porta il ricevitore all’orecchio. 25. PETER Signor Tremont? Salve, sono appena tornato. CAMBI DI SCENA TRA L’UFFICO DI BOONMAN E QUELLO DI TREMONT. Tremont risponde con voce gentile ed educata. TREMONT Scusi, ma spetta a me scusarmi. Lei ha sicuramente altri impegni. PETER Mi dica tutto... TREMONT E’ un semplice problema di ordinaria amministrazione, anche se urgente. I documenti che ci ha consegnato il mese scorso, riguardo i servizi giornalistici della Pearson, sono incompleti. PETER Cosa? Cosa manca? TREMONT Per incominciare due sue firme. E poi le pagine con lo schema delle trasmissioni di interesse pubblico per un periodo di 5 mesi a cominciare da febbraio. Peter dimostra di ricordare e muove la testa in avanti e indietro. PETER Se va a controllare, vedrà che è stato Hugh a ommettere le pagine a cui si riferisce. Tremont rimane per poco in silenzio. Poi riprende a parlare con una voce meno gentile di prima. TREMONT Con tutto il rispetto per Hugh, non ha l’autorità per prendere una decisione simile. Poi sono certo che lei ha tutti i dati che ci servono! 26. PETER In effetti si...le manderò una raccomandata con i documenti da lei richiesti. TREMONT Mi dispiace ma non basta, deve venire qua oggi pomeriggio. Non abbiamo tempo da perdere. Peter si alza dalla sedia arrabbiato. PETER Aspetti un attimo, non avrebbe dovuto avvertirmi prima? Ho anche i miei impegni! TREMONT Mi spiace ma sono ordini di superiori. Io eseguo soltanto. Sono due mesi che la Pearson Communication opera in violazione delle leggi federali sulla comunicazione. E’ intollerabile. Siete nell’illegalità. Bisogna che tutto venga chiarito oggi. PETER Va bene. Ma la avverto, se si tratta di un’azione di disturbo porterò con me i legali della società per avere la tutela necessaria. TREMONT Non mi piacciono le sue insinuazioni e non so nemmeno di cosa stia parlando. PETER Io sono convinto del contrario. Mi riferisco al programma di ieri con l’intervista a Potter. Tremont scoppia a ridere. TREMONT Ah, ne ho sentito parlare ma penso che possa stare tranquillo. Ho cercato di mettermi in contatto con lei venerdì scorso, per ben due volte. 27. PETER Davvero? TREMONT Si. PETER Mi scusi un attimo. Peter preme il pulsante per mettere in attesa la telefonata e subito dopo si rivolge alla segretaria. PETER Lauren...Venerdì mi ha cercato un certo Tremont? C’è un breve silenzio, Lauren sfoglia l’agenda. LAUREN Può darsi. Ci sono state due chiamate da Washington, avevano detto che avrebbero richiamato lunedì. Non hanno lasciato nessun nominativo. PETER Ok, grazie. Peter preme il bottone per riprendere la comunicazione. PETER Eccomi, ha chiamato da Washington e non ha lasciato neanche il nominativo? TREMONT Era venerdì ed ero di fretta mi spiace. Avrebbe preferito sapere che si trattava di una faccenda urgente senza avere la possibilità di contattarmi? PETER D’accordo, va bene. E’ sicuro che non basti spedirglielo? TREMONT Mi spiace, signor Boonman, ma ho delle istruzioni precise. Come è tempestivo lei nel fare certi servizi anche noi siamo obbligati a verificare la possibile illegalità della sua stazione televisiva. 28. Peter sorride. Sospira. PETER Prendo l’aereo delle dodici e sarà da voi per le due e mezza. Dove la trovo? TREMONT Sarò da Hugh. Avrò con me la pratica. PETER Bene, ci vediamo fra poco. TREMONT Arrivederci. Peter appoggia il ricevitore e compone il numero di casa. MARY Ciao, c’è qualcosa che non va? PETER Eh già, devo fare un salto a Washington nel pomeriggio. MARY Qualche problema? PETER No, è una faccenda stupida ma Ho letto l’articolo sul Times e parlano trionfalmente del tuo servizio. Peter sorride. PETER Me lo farò scrivere sull’accappatoio. Boonman il Trionfatore. Mary risponde con voce sommessa. MARY Vorrei che fosse così. Ci vediamo stasera pugile. PETER Ciao. Ti Amo. Peter si siede sulla sedia e compone il numero di un interno dell’edificio. 29. PETER Henry, ho fretta. Mi parte l’aereo. Mi serve una veloce informazione. C’è qualche grana col Centro federale? Hugh mi ha detto che quei dati potevamo tenerli in sospeso ancora un po’...Certo, aspetto. Peter si mette a giocherellare con il filo del telefono aspettando la risposta di Henry. PETER Si, sono qui..Le pagine degli schemi... La firma in calce...Capito. Va bene, grazie. INT. CENTRO FEDERALE DI STATO Peter spinge la porta della sala d’attesa dell’ufficio di Hugh. E’ vuoto. Niente carte, penne e giornali. La poca luce proviene dalla porta socchiusa dell’ufficio di Hugh. L’unico rumore è quello del ronzio del condizionatore. Ad un tratto un’ombra si avvicina alla soglia della porta. CARTER Buon giorno. PETER Il signor Tremont? CARTER Prego, si accomodi. Il signor Tremont è dentro che l’aspetta. Carter esce dalla porta. Peter entra nell’uffico e Tremont chiude la porta a chiave. TREMONT E’ meglio evitare ogni interruzione. Peter si stupisce. PETER Perchè? Tremont si guarda attorno. TREMONT Già, già. Capisco cosa vuol dire. Ha ragione. Venga, si accomodi. 30. INT. UFFICIO CENTRO FEDERALE DI HUGH Tremont precede Peter. Le veneziane delle due finestre dell’ufficio sono abbassate. La scrivania è spoglia a eccezione del portacenere e di un piccolo registratore collegato a due interruttori, uno sulla sedia di Hugh e l’altro sulla sedie dell’”ospite”. PETER Cos’è quello? Un registratore? TREMONT Si. Si sieda, prego. Peter rimane in piedi con la rabbia sul volto. PETER No, non intendo sedermi. Questa storia non mi piace. I suoi metodi sono oscuri, o al contrario troppo chiari. Se vuole registrare ciò che dico, deve anche sapere che non glielo permetterò senza un legale della mia società. Tremont rimane in piedi dietro la scrivania. TREMONT Questa faccenda non riguarda il Centro federale. Quando le spiegherò i miei...metodi, sono sicuro che rimarrà. PETER E’ meglio che sia convincente, perchè sto per andarmene. Sono stato convocato dal Centro federale per le comunicazioni per consegnare il programma delle trasmissioni future e per firmare due fotocopie che il suo ufficio ha ommesso di inviarci. Hugh non c’è. Mi ritrovo in un ufficio che non sembra più utilizzato...Le auguro di darmi una spiegazione soddisfacente altrimenti le scatenerò contro l’ufficio legale e potrà dire addio alla sua carriera. TREMONT Mi spiace ma non è facile neanche per me. 31. PETER Non mi interessa! TREMONT Hugh è in vacanza. Abbiamo utilizzato il suo nome perchè lei ha sempre trattato con lui. PETER Quindi mi ha mentito intenzionalmente? TREMONT Si. Tremont infila la mano nel taschino della giacca e ne estrae un tesserino che pone a Peter sopra la scrivania. Peter lo prende in mano e lo legge. PETER Raymond Tremont...CIA....Cos’è Questa faccenda? Perche mi ha fatto venire? Peter ridà il tesserino a Tremont. TREMONT Comincerò a mostrarle come funziona il registratore. Ci sono due interruttori. Uno per me e l’altro per lei. Ad ogni domanda che non gradisce può tranquillamente premere il tasto e bloccare la registrazione...e viceversa potrò fare anche io. Tremont preme il suo interruttore. Il registratore parte. Poi si alza e preme il l’interruttore si Peter. Il registratore si ferma. TREMONT Visto? Semplice, no? Ho fatto centinaia di interviste come questa. Non c’è nulla di preoccuparsi. PETER Sembra un interrogatorio di un’istruttoria. Se vuole riuscire a intimidirmi si sbaglia di grosso. 32. TREMONT Il nostro scopo è quello di giungere a una sua identificazione completa...Quanto al resto, ha ragione. Poi se volevamo intimidire qualcuno non avremmo sicuramente preso di mira il capo del settore giornalistico di una rete televisiva. Peter guarda l’uomo della CIA che è seduto composto dietro la scrivania. PETER Che cosa intende per identificazione completa? Sa benissimo chi sono. TREMONT Lo scopo è quello di darle un’idea dell’ampiezza delle informazioni che sono autorizzato a fornirle. Lo sa che durante la seconda Guerra Mondiale Hitler fu sostituito in molti discorsi pubblici da un suo sosia? Nessuno se ne accorse. Tremont prende una cartelletta, la apre e poi preme l’interruttore. Il registratore si avvia. TREMONT Il suo nome è Peter Boonman? Peter sorride. PETER Si, certo. TREMONT Lei risiede attualmente al 12 di Branson Drive, Hanford, California? PETER Esatto. TREMONT E’ nato il 13 Novembre 1958 a Orlando, Florida, da Mike e Anna Boonman? Suo padre è americano e sua madre è originaria dell’Italia, Lazio. 33. PETER Si. Tutto giusto. Mia madre era di Roma. TREMONT E’ sposato con Mary Granth? PETER Si. TREMONT Subito dopo il matrimonio si è trasferito ad Hanford? PETER Mi sono prima laureato in giornalismo e poi ci siamo traferiti per lavoro a Hanford. TREMONT Dal matrimonio sono nati due figli? Peter preme l’interruttore e interrompe la registrazione. PETER Mi sembra che sia arrivato il momento di andarmene. TREMONT Si rilassi, signo Boonman. Stiamo solo cercando di identificarla. Nessuno vuole che i peccati dei genitori siano riversati sui figli. Le basta rispondere con un si o un no. Tremont preme l’interruttore. Peter vede le due bobine ripartire. PETER Comunque si, ho due figli. TREMONT Ha lavorato per 3 anni e mezzo per il Los Angeles Times ed è stato candidato al Pulitzer? PETER Si, in qualità di cronista. Riguardo al Pulitzer non l’ho ottenuto. 34. TREMONT Lavora alla Pearson Communication da circa 9 anni come Direttore dei servizi giornalistici. PETER Si. Tremont preme l’interruttore e le bobine si fermano. TREMONT Non è stato così tremendo vero? PETER Vuol dire che ha finito? Tremont sorride. TREMONT No, non del tutto. Ho solo terminato la parte relativa ai suoi dati personali. Lei è promosso. Peter assume un’espressione sarcastica. PETER Fa piacere. Tremont riaccende il registratore. TREMONT Peter, devo informarla che l’argomento del nostro colloquio con lei rientra nella categoria delle informazioni segrete della massima importanza. Affermo che questa conversazione non avrà effetti negativi nè su di lei e nè sulla sua famiglia. Chi viola e rende note queste informazioni segrete sarà perseguitato in base alla leggere sulla sicurezza nazionale, articolo diciotto, paragrafo sette-nove-tre...Tutto chiaro finora? PETER Si...se volessi andarmene? 35. TREMONT Affronteremo tre fasi, al termine delle prima due potrà ritirarsi ma se deciderà di continuare anche alla terza fase non potrà più farlo perchè le verranno fatti dei nomi e quindi ci sarà il vincolo della segretezza. Chiaro? Peter si agita sulla sedia e lancia un’occhiata alle bobine che giravano. Poi alza lo sguardo su Tremont. PETER Si, però non sono affatto d’accordo. Mi ha raggirato ponendomi di fronte a delle situazioni di grosso rischio. TREMONT Non le ho chiesto se è d’accordo, ma solo se è chiaro ciò che le ho detto. PETER Voglio aggiungere che, se si tratta di una minaccia, può anche andare all’inferno. TREMONT Mi sono limitato a porle delle condizioni. Le sembra una minaccia, questa? E’ quello che succede tutti i giorni quando si stipula un contratto. Le sembra assurdo? PETER Lei ha detto registrando che questa registrazione non avrà effetti sulla mia famiglia...o su di me? TREMONT Si, certo. E’ tutto registrato. PETER Cominci pure. Tremont si alza e si dirige verso la finestra. TREMONT A proposito, può anche muoversi. Ci sono dei microfoni nel soffitto, ovviamente miniaturizzati. 36. PETER Preferisco stare seduto. TREMONT Come vuole. Qualche anno fa ci arrivarono notizie da Mosca riguardo ad un’operazione che se fosse stata portata a termine avrebbe avuto ripercussioni sull’intera economia americana. Cercammo di approfondire la vicenda ma i Russi difesero il segreto piò di quanto avessero fatto a riguardo dei programmi spaziali durante la Guerra Fredda. Tutto questo fino a quando un disertore russo ci diede i primi dati concreti. Ci informò di una cellula chiamata col nome di Icaro. La funzione di Icaro è antica quanto lo spionaggio stesso e può essere estremamente pericolosa. Icaro è un grande libro nero. Peter è sconcertato. PETER Cosa? TREMONT Un libro nero, centinaia di nomi segnati dalla peste del ricatto. Queste persone segnate occupano posizioni di rilievo in un gran numero di società importantissime per l’economia. Basterebbe che cinquanta di loro si accordassero tra loro per creare il caos economico. PETER Si, ma a che scopo? TREMONT Gliel’ho già detto. Il ricatto. Si tratta di persone vulnerabili e sfruttabili per i loro scheletri negli armadi. Sesso, corruzione, evasione fiscale...Uomini e donne che vedrebbero distrutta la loro vita. 37. PETER Abbastanza pessimistico, soprattutto per quanto riguarda il caos economico. TREMONT Dice? Una nostra ricerca ha rivelato che il trenta per cento del potere finanziario all’intero di ogni società è stato ottenuto mediantge l’illecito. Il TRENTA PER CENTO! Peter è incredulo. PETER E’ impossibile, un’informazione del genere dovrebbe essere di dominio pubblico. Tremont parla con sicurezza e tranquillità. TREMONT Assolutamente no. Sarebbe un massacro. Tremont si alza e preme l’interruttore spegnendo il registratore. TREMONT Prendiamo lei per esempio. Se un articolo del genere riguardante lei uscisse sul giornale locale di Hanford quanto pensa di poter rimanere nella comunità? Peter si alza dalla sedia e si piazza di fronte a Tremont. PETER Questa è una porcheria! TREMONT Questo è Icaro, signor Boonman. Comuqnue siamo arrivati alla fine della prima fase. PETER E cioè? Tremont si siede, estrae il pacchetto di sigarette dalla giacca e ne accende una. 38. TREMONT Icaro ha una scadenza precisa. Una data oltre la quale avrà luogo il caos. PETER Capisco. TREMONT Siamo stati informati che i sovietici hanno fissato una data finale per la fase conclusiva per l’operazione. Centinaia di pezzo grosso del mondo commerciale americano verranno contattati e minacciati di essere rovinati se non obbediranno agli ordini. Il risultato? Peter interrompe Tremont. PETER Una crisi finanziaria? TREMONT Già, il disastro economico. E con questo si conclude la prima fase. Peter si alza dalla sedia. PETER Posso decidere di andarmene vero? TREMONT Esatto. PETER Lei è straordinario. Il registratore è in funzione. Vada avanti. Peter si siede. TREMONT Bene. Fase due. Abbiamo capito che Icaro è composto dalle stesse persone contro cui agiva. Una delle basi di Icaro si trova nei pressi di Hanford. PETER Ecco perchè mi avete contattato. 39. TREMONT Procediamo con ordine. Abbiamo dislocato degli agenti in queste basi e abbiamo controllato migliaia di persone. La filigrana delle carte, l’analisi dei granelli di polvere, impronte, abbiamo controllato migliaia di oggetti. PETER Credo che sarebbe meglio se arrivasse al punto. TREMONT Spetta a lei deciderlo. La fase due è gia finita. Peter rimane in silenzio e Tremont spegne il registratore. TREMONT Lei è in grado di darci un aiuto incalcolabile, il suo intervento può essere fondamentale. I moderati di Russia e USA stanno già collaborando per porre fine a questa nefandezza. PETER La pregherei di spiegarsi meglio. TREMONT Solo i fanatici appoggiano questo tipo di iniziative. Sono pericolose per entrambi i paesi. All’interno dei governi la lotta al potere è già iniziata e uno dei nostri sistemi per vincerla è quella di portare allo scoperto Icaro. PETER E io cosa posso fare? Rambo? Tremont sorride e spegne la sigaretta nel posacenere di cristallo. TREMONT Lei conosce Icaro. Signor Boonman, lei lo conosce molto bene. Peter trattiene il respiro. La vena sul collo mostra chiaramente che il suo cuore sta pulsando velocemente. E’ rosso in volto. 40. PETER Mi sembra un’affermazione incredibile. TREMONT Se fossi nei suoi panni penserei lo stesso. Eppure è la verità. Peter si alza e preme le mani sulla sua fronte. PETER E se avesse torto? E se si sbagliasse? TREMONT No, impossibile. Lei è in una posizione molto particolare. Peter si avvicina alla finestra e sta per tirare su la veneziana quando Tremont lo ferma. TREMONT Non la tocchi! La lasci giù. Tremont balza dalla sedia e prende con la mano il polso di Peter. Si fissano negli occhi. PETER E io dovrei uscirmene di qui e continuare la mia vita come se nulla fosse successo? Rischio di essere fatto fuori?! TREMONT Cerchi di non drammatizzare. Si tratta di una semplice precauzione. Peter torna davanti alla sua sedia ma non si siede. PETER Continui, rimango qui. TREMONT Devo chiedere di firmare questa dichiarazione. Tremont estrae un foglio dal cassetto della scrivania e lo pone di fronte a Peter. 41. TREMONT E’ un sunto sulla legge sulla sicurezza nazionale e sulle pene previste. Si riferisce a Icaro e alla registrazione. Peter prende la penna dal suo taschino e firma il foglio. TREMONT Iniziamo. Ora dovrò farle qualche domanda e desidero sapere se conosce delle determinate persone. PETER Il registratore? Non lo accende? Tremont scrolla la testa accennando il no. TREMONT Questa conversazione non sarà registrata. E’ estremamente confidenziale. PETER Niente prove. TREMONT Lei conosce Ben Griffin e sua moglie? PETER Si. Peter è stupefatto. TREMONT Nick Teeuwe e sua Anouk? PETER Si. TREMONT Victor Martino e sua moglie? PETER Si anche loro. TREMONT Devo informarla che queste tre coppie sono tutte implicate seriamente nell’operazione Icaro. Peter sbatte il pugno destro sulla scrivania. 42. PETER Lei è pazzo! Non sa quello che dice! TREMONT Non è così. Icaro è formato da coppie, fanatici devoti alla politica d’espansionismo sovietica. Queste coppie saranno profumatamente pagate per i loro servizi. E’ a prova di ciò i Griffin, i Martino e i Teeuwe possiedono dei conti cifrati in una banca Svizzera di cui i depositi eccedono a dismisura le loro entrate dichiarate. PETER Vuole scherzare? TREMONT E’ nostra opinione che lui venga usato come copertura. Lei è un’giornalista fidato, è la persona ideale. Naturlamente è anche possibile che qualcuno di loro non costituisca altro che un paravento, esattamente come lei. Ma ci sembra comunque poco probabile. Peter assume un atteggiamento impassibile. PETER E perche ha escluso proprio me? TREMONT Abbiamo setacciato la sua vita da quando è nato. Se ci sbagliassimo sul suo conto...be...potremmo Anche cambiare mestiere. PETER E io cosa dovrei fare? TREMONT Da quello che sappiamo i Teeuwe passerano da lei il fine settimana. Vero? PETER ERA vero! 43. TREMONT No, la prego. Non modifichi nulla. Tutto deve restare come se nulla fosse successo. PETER E’ impossibile. TREMONT Con la sua collaborazione possiamo catturare Icaro nel fine settimana. In caso contrario sarà impossibile evitare la catastrofe. PETER Avete un piano allora, qual’è? TREMONT Mancano ancora cinque giorni. In questo spazio di tempo le coppie riceveranno telefonate di disturbo, telegrammi dalla Svizzera e saranno avvicinati da estranei. Il messaggio che trasmetteremo sarà che Peter Boonman non è la persona che loro credono. Così compieranno sicurament edie passi falsi. PETER E trasformando me e la mia famiglia in bersagli. Ci uccideranno. TREMONT Questa è l’unica cosa impossibile. PETER Perchè? TREMONT Se i suoi amici non hanno niente a che fare con Icaro allora il massimo che faranno sarà chiamare la polizia, altrimenti si limiteranno a comunicare a Mosca l’accaduto. E’ tra di loro che vanno cercato i traditori e uccidere una persona come lei metterebbe a rischio i loro piani. PETER Queste sono solo parole. 44. TREMONT Lo scopo è quello di mettere gli uni contro gli altri,per poi passare all’azione quando sono più vulnerabili. PETER Non mi basta TREMONT C’è dell’altro. Voi sarete sorvegliati da due agenti venti quattro ore su venti quattro. Gli agenti non saranno mai più distanti di cinquanta metri da voi. PETER Impossibile. Verrebbero subito scoperti! TREMONT Impossibile. I nostri agenti sono membri attivi della vostra comunità! Peter emette un riso sarcastico PETER Sono incastrato vero? Tremont guarda Peter negli occhi. TREMONT Non sono che sei giorni. Sei giorni in tutta la sua vita. INT. CAMERA DA LETTO CASA TEEUWE - MARTEDI In sovraimpressione: Martedì - 02.45 Il cordless blu squilla almeno cinque volte. Anouk apre gli occhi ancora addormentata e da scuote dolcemente Nick che è nel letto al suo fianco. ANOUK Caro. Nicky. Nick! Il telefono. NICK Cosa c’è? 45. Nick apre gli occhi senza capire, stordito. Poi sente il telefono, allunga la mano furgando sul suo comodino e risponde al telefono. NICK (CONTINUANDO) Si?...Sono io Nick Teeuwe...Si accetto. Nick copre il microfono del telefono con la mano e si gira verso la moglie. NICK Amore che ore sono? Anouk da un’occhiata all’orologio posto sul suo comodino. ANOUK Quasi le tre! Ma chi è il pazzo che telefona a quest’ora. NICK Deve essere qualcuno dall’Australia o dal Giappone! Anouk sorride. Nick toglie la mano dal microfono. NICK Si, signorina, sono io Nick Teeuwe. Si? Chi parla? Pronto?...Cosa?...Ma chi è?...Non capisco. Si sente male. Pronto!...Pronto! Aspetti! Cazzo! Nick mette il cordless sul comodino infuriato. ANOUK Ma chi era? Perche gridavi? Chi era? NICK Non lo so. Un matto. Sbuffava come un toro! Ha detto che dobbiamo guardarci dall’Allegro! ANOUK Cosa cavolo significa? L’Allegro? NICK Non lo so. Non faceva che ripeterlo. Entrambi erano seduti sul letto. Anouk guardava Nick. Nick guardava il buio di fronte a se. 46. ANOUK Ma non ha senso. Da dove chiamavano? Australia? NICK No. Veniva da Roma...Italia! ANOUK Italia? Ma non conosciamo nessuno la! Nick si alza di scatto dal letto. NICK Ma certo! Roma. L’Allegro! La mamma di Peter se non sbaglio era di Roma. E Boonman significa uomo allegro! Ma certo è Peter! ANOUK Peter?...Perchè dovremmo riguardarci da lui! E’ poi perchè dircelo in questo modo! Anouk ha una voce pacata mentre Nick è nervoso. Nick afferra il telefono. NICK E’ meglio che telefoni a Peter immediatamente! Anouk afferra il polso del marito. ANOUK Ma sei impazzito? Nick si abbandona all’indietro sul letto. INT. CASA MARTINO Vincent si alza dal letto. Da un’occhiata all’orologio e sono le sei e quaranta. La moglie dorme ancora nel letto gemello. Si alza, indossa le pantofole e si avvia nella sua palestra. Inizia a fare qualche pedalata sulla cyclette quando suona il campanello. Vincent da un’occhiata all’orologio. Sono le sette. Scende dalla cyclette e si avvia lentamente verso la parete della stanza e prende il citofono. 47. VICTOR Si? Chi è?^ RAGAZZO Un telegramma, signor Martino. VICTOR Arrivo subito. Si avvia verso la porta d’ingresso e davanti a lui c’è un ragazzo vestito di giallo con un cappello blu che masticava un chewing-gum. VICTOR E’ un po’ presto non le pare? RAGAZZO Ho avuto istruzioni di consegnarlielo subito, ho fatto più di venti chilometri per portarglielo. Noi lavoriamo ventiquattro ore su ventiquattro. Victor strappa la busta dalle mani del ragazzo. VICTOR Aspetti un attimo. Victor è eccitato. Si avvia però lentamente verso il soggiorno, fruga nella borsa della moglie affianco al pianoforte e prende due biglietti da un dollaro. Poi torna all’ingresso e li da in mano al ragazzo. VICTOR Tenga. Mi spiace che sia dovuto venire fin qui a quest’ora. Victor entra in casa, chiude la porta a chiave e straccia la busta ansioso di vedere chi lo cerca. La busta viene dalla Svizzera da un certo Giuliani. VICTOR (SUSSURRANDO) Guardati dall’uomo allegro che viene dall’Italia. Attento al fine settimana. Victor rimane pensieroso qualche attimo poi tutto ad un tratto si irrigidisce. VICTOR (ESCLAMA) Merda! Peter! 48. INT. CASA GRIFFIN Sophia si alza dal letto e nota l’assenza del marito. Preoccupata si alza dal letto, indossa la vestaglia e le pantofole e va in cucina. Li trova il marito, Ben, seduto al tavolo con in una mano una sigaretta e nell’altra un foglio. INT. CUCINA CASA GRIFFIN SOPHIA Cosa stai facendo? BEN Leqqi qui. SOPHIA Cos’è? Sophia prende il foglio dalla mano di Ben e lo guarda. SOPHIA (A BASSA VOCE) Faccia attenzione al giornalista. Non è quello che sembra. Ne parli con gli ospiti. Firmato Giuliani. Sophia mette il foglio sul tavolo e guarda il marito. SOPHIA Che roba è? Quando l’hai ricevuto? BEN Ho sentito die rumori fuori dalla finestra abbastanza forti da svegliaemi. Poi ho sentito il rombo di un auto che partiva via. Poi sono sceso e ho trovato sullo zerbino questo foglio. SOPHIA Ma cosa significa? Chi è Fisher? BEN I codici. La base del sistema legale... Ben si porta una mano sulla fronte mentre con l’altra ruotava la sigaretta lungo il bordo di un portacenere. 49. BEN Boonman ha in mente qualcosa è l’autore del biglietto è impaurito. E poi vuole terrorizzare anche me. SOPHIA Perchè? BEN Non lo so. Forse vuole minacciarmi per non farsi aiutare. Anzi minaccia tutti! SOPHIA I Teeuwe. BEN Esatto, si servono di Zurigo come strumento di pressione! Sophia si siede accanto al marito. SOPHIA Merda! Qualcuno l’ha scoperto! BEN Sembrerebbe di si. Ma non penso che Nick abbia spifferato tutto. Almeno che non abbia voluto rovinarsi...No...non è stato lui. SOPHIA E chi allora? BEN L’autore di questa roba probabilmente mi conosce bene. Magari ho lavorato per lui oppure addirittura ho la sua pratica ancora sulla scrivania. Forse Boonman vuole sollevare un polverone. SOPHIA Sei nei guai? BEN Non proprio. Mi chiedo di fermarlo altrimenti minacciano di rovinarmi. 50. SOPHIA Sei il migliore avvocato che ci sia in circolazione. Tutti gli industriali ti conoscono! BEN Vorrei che fosse così. SOPHIA E’ la verità. Ben si alza e si affaccia alla finestra vedendo il prato da qualche migliaio di dollari. BEN Non è buffo? Probabilmente sono il migliore all’interno di un’sistema che disprezzo...un’sistema che Boonman potrebbe tranquillamente distruggere in uno dei suoi programmi. Se sapesse come funziona. EST. STUDI DI PRODUZIONE In sovraimpressione: Ore 9.43 Nick cammina nel viale degli studi dirigendosi verso la sua macchina. Sta tornando a casa. Mentre sta per entrare si accorge che nella macchina è seduto uomo con una divisa da autista. L’uomo fa cenno a Nick di sedersi dietro. AUTISTA Il signor Teeuwe? NICK E lei chi è? Cosa ci fa nella mia... L’uomo interrompe Nick. AUTISTA Ho un messaggio per lei. NICK Non mi interessa! Voglio sapere cosa ci fa nella mia auto! AUTISTA Stia attento al suo amico Peter Boonman! (MORE) 51. AUTISTA(cont'd) Anche agli altri, non sappiamo fino a che punto sono coinvolti Non si lasci sfuggire una parola. NICK Di cosa diavolo sta parlando? L’uomo stringe le spalle. AUTISTA Dovevo solo consegnarle il messaggio....e ora vuole che la porti a casa? NICK Certo che no! Non la conosco nemmeno! Non riesco a capire... L’uomo apre la portiera. AUTISTA Come preferisce, volevo solo essere cortese. Poi l’uomo si mette il berretto e si allontana a piedi lungo il viale. Nick rimane da solo, immobile, nel sedile posteriore. INT. UFFICIO DI VICTOR MARTINO In sovraimpressione: Ore 10.00 Victor è seduto alla scrivania, prende il telefono e preme il pulsante per parlare con la segretaria. VICTOR E’ tutta qui la posta arrivata mentre ero via? Nessuno ha lasciato altri messaggi? SEGRETARIA No. Ho comunicato a tutti che sarebbe entro fine settimana. VICTOR Ok, grazie. Continui così. Victor riappende il ricevitore e apre un casseto della scrivania e estrae uno schedario con scritto <<Clienti del Mediterraneo>>. Si mette a scorrere tutti le schede. Il telefono prese a squillare. Sa che è la moglie perchè quel numero non lo sa nessuno. 52. VICTOR Si, cara? Silenzio VICTOR Tesoro? Ho un mucchio di cose da fare, ci sei? Betty non risponde. Victor viene preso dalla paura. VICTOR Betty avanti rispondimi! Finalmente si sente una voce, lenta e profonda. VICTOR Peter Boonman è stato a Washington, ieri. Il signor Giuliani è molto preoccupato. Forse i suoi amici l’hanno tradita. Hanno contattato Boonman. Victor sente il rumore tipico della telefonata interrotta. Victor inizia ad imprecare. VICTOR Cristo! Merda! Merda di Teeuwe! Traditori! Ma perchè! Victor cerca di calmarsi ma si accorge di aver spezzato una matita. VICTOR Cosa faccio ora! Solo Griffin è pulito! EST. VENTURA BOULEVARD Ben Griffin è appena uscito dal palazzo dove si trova il suo uffico. Un taxi si ferma proprio davanti a lui proprio mentre sta attraversando bloccandogli il passaggio. L’autista abbassa il finestrino e mette la testa fuori. TASSISTA Senta, lei è Griffin? BEN Io? Si...certo 53. TASSISTA Devo riferirle un messaggio. BEN A me? In mezzo alla strada? TASSISTA Non ho molto tempo, il semaforo fra poco diverrà verde. Deve camminare fino alla prossima traversa, poi giri a sinistra e vada avanti finchè un certo signor Giuliani si metterà in contatto con lei. Ben afferra per il colletto il tassista. BEN Chi è stato a dirle questo? TASSISTA E che ne so...mi hanno pagato, non faccio molte domande. Era un signore con un giacca grigia e... Il semaforo diventa verde e dietro le macchine iniziano a suonare il clacson il tassista inizia a chiudere il finestrino. Ben gli da 10 dollari. BEN Cose la ha detto, la prego! TASSISTA Non posso dirle altro...devo andare...e grazie. Il tassista prende i 10 dollari e parte via. Ben è nel bel mezzo di un attacco di panico. Retrocede sul marciapiede e va sotto il tendone di un negozio. Scruta gli uomini che passano. BEN Merda! Hanno tutti la giacca grigia! Ben inizia a camminare, intorno a lui gente che cammina frettolosamente, molti col cellulare in mano a parlare, un mendicante che chiede l’elemosina, arriva alla traversa indicata al tassista e gira a sinistra. Ben si ferma e guarda indietro se qualcuno lo sta seguendo. Niente. Un uomo con una giacca bianca, occhiali e con una valigetta lo ferma. Ben ha un sussulto, si spaventa. Indietreggia. 54. GIULIANI Il signor...Griffin? BEN Si, sono io. GIULIANI Mi spiace di averla fatta venire fin qua, dovevamo essere sicuri che fosse da solo. L’uomo ha un accento particolare, parla da persona colta. BEN E con chi avrei dovuto essere! GIULIANI Un uomo nei guai cerca spesso compagnia. BEN E in che razza di guai sarei io? GIULIANI Ha ricevuto il mio biglietto credo...be niente di diverso da ciò che le ho scritto. E’ solo una precauzione che gli uomini d’affari devono prendere. Stia attento ai suoi amici di Newyorkesi. BEN I Teeuwe? GIULIANI Si. BEN Sono solo amici, non ho rapporti di lavoro con loro. Poi lei chi è? Suppongo che questo non sia il suo nome. L’uomo che si fa chiamare Giuliani appoggia la mano alla maniglia di una BMW parcheggiata. BEN Aspetti, chi è lei? GIULIANI Gliel’ho detto, mi chiami pure Giuliani. 55. BEN A cosa sta mirando? GIULIANI Abbiamo il sospetto che lei sia in combutta con il suo amico Boonman. Non abbiamo nessun interesse a rendere pubblica la sua partecipazione agli interessi dei Teeuwe. BEN Lei è pazzo! Un folle! Di cosa dovrei collaborare con Boonman?! Ben è irritato, scuro in volto. Giuliani si toglie gli occhiali mostrano i suoi occhi color ghiaccio a Ben. GIULIANI Se è vero...non avrà nulla da temere. Si comporti come se niente fosse. E non alzi troppo il gomito. BEN E’ ridicolo. GIULIANI Se c’è un cervello nella sua testa, non dirà una parola ai Teeuwe, se loro lavorano con Boonman lo scoprirà. Non perda il controllo signor Griffin. Avrà nostre notizie. Giuliani apre la porta, e parte via con il BMW guidato dall’autista. INT. CASA BOONMAN Il telefono inizia a squillare. Boonman va a rispondere al telefono e intanto vede passare la pattuglia della polizia. Questo lo rende sereno. PETER Si, pronto? TREMONT Salve, parla Tremont PETER Avete scoperto qualcosa? Si sono già rivolti alla polizia? 56. TREMONT No. Se dovesse accadere l’avvertiremmo subito. Comunque l’abbiamo chiamata per dirle che ha commesso una grossa sciocchezza. PETER A cosa si riferisce? TREMONT Al fatto che non è andato in ufficio stamattina! Non è stato molto prudente! Non deve modificare le sua abitudini! PETER Mi sta chiedendo troppo! TREMONT E’ in gioco la sua incolumità! Suo figlio non è andato alla lezione di calcio. Sua moglie si è fatta portare a casa la spesa! PETER Devo proteggere la mia famiglia! TREMONT Cosi la sta solo mettendo in pericolo, ci pensiamo noi a proteggerla. Peter prende una sigaretta, l’accende e se la porta alla bocca. PETER E’ auspicabile... TREMONT Non deve preoccuparsi di niente. Lei stamattina è uscito in giardino due volte. Alle nove e venti e alle nove e cinquantadue. Come vede ci occupiamo anche di lei. PETER D’accordo mi ha convinto. Ma io sono uscito tre volte non due. Tremont scoppia a ridere. Peter lo segue subito dopo. 57. TREMONT E’ inesatto ciò che ha detto. Lei la terza volta si è fermato sulla veranda! Si sente più sicuro ora? Peter tira un sospiro di sollievo. PETER Sarei un gran bugiardo se le dicessi di no. Lei è un fenomeno, domani tornerò in ufficio. TREMONT Quando questa storia sarà finita vorrei che ci incontrassimo a cena con le rispettive mogli. Simpatizzeranno. A lei un un whiskey e a sua moglie una vodka con della soda. Peter sorride. PETER Speriamo non si metta a descrivere anche la nostra vita sessuale TREMONT Aspetti, mi lasci controllare... Tremont ride. PETER Vada al diavolo! Grazie Tremont. TREMONT Salve mi stia bene. Peter riaggancia il ricevitore. Schiaccia la sigaretta nel posacenere. INT. STAZIONE Martino è in macchina e si dirige verso la campagna. Appena fuori dal paese si infila in una viuzza fiancheggiati dai campi. Una Cadillac color avorio lo sorpassa sulla sinistra ad alta velocità. Raggiunge una curva, sta per girare verso destra ma la Cadillac di prima glielo impedisce. Victor Martino accelera e va dritto, procede per qualche centinaio di metri, fa inversione a U. 58. Dalla Cadillac scende un uomo, alto e robusto. Vestito da autista. Victor è costretto a fermarsi. Abbassa il finestrino. L’autista fa cenno con la mano di fermarsi, con il palmo rivolto verso Victor. VICTOR Ha problemi con la macchina? AUTISTA Lei è il signor Martino? VICTOR Cosa vuole, perchè mi ha fermato? Come fa a sapere il mio nome? Cosa vuole da me!? AUTISTA Ho ricevuto istruzioni di portarle un messaggio. VICTOR Che messaggio? E di chi? Victor deglutisce e si muove sul sedile. Si allarga il nodo della cravatta. AUTISTA Il signor Ashton. Mi ha detto di non fidarsi di Griffin. E’ compromesso. Victor fissa l’uomo negli occhi privi di espressione dell’autista. AUTISTA Il signor Ashton le chiede di scoprire fino a che punto Griffin ha spifferato con Boonman. Deve agire con prudenza. Lo stesso deve fare con i newyorkesi! L’autista si sposta lasciando libero il passaggio alla macchina di Victor. Si porta due dita alla visiera del berretto. VICTOR Aspetti un attimo! Aspetti! 59. AUTISTA Mi dispiace signore devo andare. Non ho altro da dirle. VICTOR Bastardo! La Cadillac accelera a tutta velocità e prosegue nella direzione opposta della macchina di Victor. Victor parte lasciando dietro di se la Cadillac e inizia a parlare disperatamente con il suo classico accento italiano. VICTOR Oh, Gesù! Signore! Dio, Madonna! Lava le mie mani con il suo sangue! Il sangue dell’agnello! Gesù! Perdona i miei peccati!...Signore Onnipotente! Cosa ho fatto?! La macchina sfila via all’orizzonte. EST. HOEN PARK Ben Griffin è seduto su una panchina del parco verde. Intorno a lui passano bambini, donne con i propri bambini nei passeggini, uomini che fanno jogging col cane. Ben fissa la gente passare con aria nervosa quando si avvicina un uomo che stava facendo jogging con una tuta blu a righe bianche. E’ un viso noto a Ben. BEN Mark...Mark Gerard! Sei tu vero? MARK Si...è tu sei Ben! Stavo correndo è ti ho visto. Ero sicuro che fossi tu. BEN Saranno passati almeno vent’anni! Stai bene, hai un bell’aspetto. MARK Be, mi tengo in forma. Vedo che tu hai rinunciato. Mark si siede accanto a Ben. 60. BEN Strano, proprio strano! Vent’anni che non ci si vede e ora, proprio ora c’incontriamo mentre fai jogging! MARK Eh gia...ma avevi l’aria proccupata...C’è qualcosa che non va? Ben parla con la voce impastata, sembra ubriaco. BEN Be...sarà l’emozione...poi devo fare una telefonata urgente. MARK Vuoi telefonare a Martino? BEN Cosa? MARK Hai intenzione di telefonare a Martino? BEN Ma...chi ti ha detto...Chi diavolo sei!? Ben si porta la mano alla testa, sta male. MARK Sono un amico di Giuliani. Non chiamare Martino. In nessuna circostanza. Sarebbe come firmare la tua condanna a morte. Ben sussurra con la voce tremolante. BEN E’ incomprensibile! Chi è Giuliani? MARK Mettila in questi termini. E’ probabile che si siano coalizzati per isolarti. Stà calma e cerca di scoprire qualcosa...ci terremo in contatto. Stai tranquillo. Mark si alza, tira fuori dal marsupio una banconota. Cento dollari. La pone a Ben. 61. MARK Prendilo. Questo è il tuo silenzio. INT. STANZA D’ALBERGO Tremont entra nella stanza dell’albergo. Due uomini chini su un tavolo esaminano una serie di carte e mappe. Uno è Barton e l’altro si chiama Carter. Tremont si toglie la giacca a vento e gli occhiali da sole e li appoggia sulla mensola all’entrata. BARTON Tutto bene? TREMONT Alla perfezione, se Griffin non si sbronza e combina qualche casino. Sul comodino squilla un cellulare. Barton si alza e risponde. BARTON Parla Barton...Ah! Ora controlliamo. Non preoccupatevi. D’accordo. A più tardi. Barton poggia il cellulare. TREMONT Cosa c’è? Tremont si arrotola le maniche della camicia a righe azzurre. BARTON L’ufficio di Los Angeles, hanno perso di vista Nick Teeuwe per venti minuti dopo che ha lasciato gli studi. Ora temono che si sia messo in contatto con Martino o Griffin. TREMONT Impossibile. Martino era in macchina e Griffin era al parco. Li avremmo intercettati entrambi se fosse successo. BARTON Si, lo so. Comunque era pericoloso. Carter scoppia in una risata mentre solleva un foglio di carta carbone. 62. Il cellulare squilla di nuovo. Barton risponde. BARTON ...capisco...aspetta un attimo. Barton sposta il cellulare dall’orecchio e parla con Tremont. BARTON Il nostro autista ha avuto uno scontro con Martino TREMONT Oh cazzo! Niente di grave? BARTON Si, si, Martino quando ha visto la stazza dell’autista è rimasto fermo in macchina. TREMONT Digli di tornare a Washington e di abbandonare l’auto. Barton riferisce le parole al cellulare e poi chiude la conversazione. Tremont si avvicina alla finestra e guarda fuori. TREMONT La rete è tesa. Sono tutti in stato d’allarme. Non sanno più cosa pensare e hanno paura. Ora lasciamo un giorno di tregua. Lasciamoli soli...Icaro non avrà altra scelta che fare la prima mossa. INT. UFFICIO DI PETER BOONMAN - MERCOLEDI In sovraimpressione: MERCOLEDI - Ore 12.30 Peter è seduto alla scrivana. Si alza e chiude la porta del suo ufficio. Si riavvicina alla scrivania e chiama a casa la moglie. Non risponde nessuno. Il telefona squilla ma all’altro capo non c’è nessuna risposta. Mette giù il telefono. Spegne il televisore acceso sullo scaffale in fondo al muro e poi ritorna al telefono e ricompone il numero di casa. Nessuna risposta. Chiama al club. 63. PETER Salve, sono Boonman, mia moglie Mary è li?.....No? Può controllare in piscina?...si attendo. Peter attende al telefono. Si mangia le labbra. PETER ...ok...La ringrazio comunque. Peter si siede e compone un altro numero. PETER Ciao sono Peter, è li Mary?...No? Ah ok... Peter mette giù il telefono e riprova a chiamare a casa. Nessuna risposta nuovamente. Peter estrae dal taschino il numero di Tremont e lo compone. PETER Sono Peter, Tremont... BARTON Qui Barton...con chi parlo. PETER Sono Peter Boonman. Ho bisogno di rintracciare Raymond Tremont. BARTON Oh, salve signo Boonman. Il signor Tremont non c’è. Vuol dire a me? PETER Lavora con Tremont lei? BARTON Si. PETER Non riesco a mettermi in contatto con mia moglie ma non risponde. Ho provato dappertutto. Peter è ansioso. BARTON Forse è uscita un attimo. Non si preoccupi. E’ sotto sorveglianza. 64. PETER Ne è sicuro? Può controllare per favore? BARTON Ok. Chiamo i miei uomini e la richiamo subito. Stia tranquillo. Peter riappende il telefono. Gira intorno alla scrivania. Accende il televisore. Fa zappig tra i canali. Si sofferma su un incidente in macchina. Scuote la testa e rispegne il televisore. Da quando ha riattaccato sono passati almeno 5 minuti. Si avvicina al telefono e ricompone il numero di Tremont. E’ occupato. Riattacca. Peter tira fuori l’ultima sigaretta del pacchetto e l’accende. Riprende il telefono e ricompone con lentezza e attenzione il numero di Tremont. PETER Barton....Sono Boonman. Aveva detto che mi avrebbe richiamato subito! BARTON C’è qualche difficoltà. Non riusciamo a metterci in contatto con i nostri uomini. La richiamo appena so qualcosa. PETER Questa storia non mi piace! Avete dodici agenti in giro per Hanford! Cosa succede? Il telefono è muto, Barton ha riattaccato. Peter sbatte il telefono sul ricevitore. Si avvia verso la porta dell’ufficio. PETER Lauren, è successo un contrattempo. Se chiama un certo Tremont o Barton di che sono tornato a casa. EST. STRADA. Insegna bianca posta sull’imboccatura del viale alberato reca scritto: HANFORD CALIFORNIA, Benvenuti. Peter è su un taxi. 65. TASSISTA Dove ci fermiamo, capo? PETER Vada sempre dritto. Il taxi imbocca Angel Road. Peter guarda l’orologio. Sono l’una e quindici. PETER La casa a sinistra. Si fermi qui. TASSISTA Bella casa capo. Complimenti davvero. Il taxi rallenta e si sposta verso il marciapiede. PETER Si sbrighi! Il taxi accosta, lascia i soldi all’autista e senza neanche prendere il resto apre la portiera e corre in garage. L’auto della moglie non c’è. Sente unodore lieve e nauseante. PETER Mary! Mary!...Carol!... Il cane di Peter, un meticcio a chiazze bianche e nere, legato fuori dal garage inizia a svegliarsi. Abbaia. Corre in piscina. In acqua non c’è niente. Entra in casa dalla porta principale. Non è chiusa a chiave. PETER Mary! Carol! John! Silenzio. L’unico rumore è quello del cane. Si avvia verso la camera da letto. Sente il rumore della radio. Ma in camera non c’è nessuno. Sul comodino c’è un foglio. PETER (A BASSA VOCE) Sua moglie e i suoi figli sono andati a fare una gita imprevista. Li troverà alla vecchia segheria. Peter è in preda al panico. Si precipita fuori dalla camera da letto. Corre in garage e sale in macchina. Avvia il motore e parte. 66. EST. SEGHERIA La segheria è immersa nel bosco ed è collegata da una stradina di ghiaia. Peter procede in macchina ad alta velocità girando la testa a destra e a sinistra per intravedere la propria famiglia. La strada si addentra tra gli alberi in un susseguirsi di curve, a tratti immersa nel buio e a tratti illuminata dai raggi del sole che filtrano tra le fronde degli alberi. Improvvisamente gli si staglia davanti la vecchia costruzione della segheria. Vede la macchina della moglie. Petere le si accosta e frena di colpo sollevando un gran polverone. Balza fuori dall’auto e corre verso l’altra macchina. Davanti al sedile anteriore sdraiata c’è sua moglie, sembra senza vita. Sul sedile posteriore ci sono Carol e John con la testa appoggiata alla portiera. Dagli occhi di Peter s’intravedono le prime lacrime. Spalanca la portiera destra e si avvicina alla moglie. Afferra la testa della moglie e la solleva. PETER Mary! Mary!...Ti Prego rispondi. Mary apre lentamente gli occhi e sbatte le palpebre. Fatica a riprendere conoscenza. Muove le braccia. Mary strilla istericamente. MARY Dove...dove sono....i bambini! L’urlo di Mary contribuisce a far svegliare i bambini. Anche loro sono vivi. Mary si trascina fuori dall’auto e crolla al suolo. Carol inizia a piangere. MARY Cos’è successo? Cos’è successo? Peter si avvicina alla moglie e le tira il capo su. PETER Non parlare, pensa solo a respirare profondamente. Prendo i bambini aspetta qui, siediti. 67. Peter si avvicina alla porta posterioe sinistra, la apre e tira fuori i bambini. PETER Carol...John state bene? Dai John...esci vai vicino alla mamma. Peter lascia uscire John e prende Carol in braccio. Carol smette di piangere. PETER Stai calma Carol, è passato tutto. Ti senti bene tu John? JOHN Si papà...Wao! Dove siamo finiti? PETER Non preoccupatevi. State tutti bene. Peter mette Carol nella sua macchina. Si avvicina al cruscotto della familiare della moglie e vede che non ci sono le chiavi. Guarda sotto il sedile, sui tappetini. Nel divano posteriore. Intanto la moglie e John si avviano verso la macchina di Peter. Peter si accorge che le chiavi sono avvolte in un pezzo di carta bianca e trattenute da un elastico. Il pacchetto è nella tasca del sedile posteriore. Peter lo prende e apre la carta. Non c’è scritto nulla. Accartoccia il foglio e lo mette nella tasca. Peter sale in macchina e accende il motore. MARY Perchè è successo Peter? Cosa mi stai nascondendo! Il rombo di un motore gli permette di non rispondere. Un auto della polizia giunge verso di loro a tutta velocità e si ferma a una decinda di metri da loro. Sheldon e Winfrey scendono dalla macchina. Sheldon ha la pistola in mano. Winfrey corre incontrò a Peter che è sceso dalla macchina. WINFREY Tutto bene?...Abbiamo trovato il biglietto in camera da letto... 68. Sheldon lo interrompe. SHELDON Gran parte della refurtiva è stata ritrovata. PETER Che cosa?...quale refurtiva? WINFREY Un televisore, il portatile, dei gioielli e altre cose. Mary esce dalla macchina con in braccio Carol MARY Ma di cosa state parlando? WINFREY Siete stati derubati. Lei e i bambini siete stati asfissiati con del gas in garage. Sono dei professionisti. Peter si avvicina a Winfrey. PETER (A BASSA VOCE) Lei è un bugiardo! Non c’è nulla di vero in questa storia... Sheldon interrompe Peter. SHELDON La prego. La cosa più importante sono sua moglie e i figli ora. Intanto Winfrey si è avvicinato alla macchina e urla. WINFREY Questo bambino deve essere portato in ospedale! Mary si precipita subito verso l’auto sempre tenendo in braccio Carol. MARY Oh mio Dio! SHELDON Lasci che li accompagni Winfrey. 69. PETER Come faccio a fidarmi di lei! Mi ha mentito. In casa mia non mancava niente! SHELDON Non c’è tempo per le spiegazioni. Winfrey accompagnerà sua moglie e i suoi figli in ospedale. PETER No! Verranno con me! Sheldon alza la pistola verso Peter senza farsi vedere da Mary. SHELDON Non si muova. PETER La ucciderò! SHELDON E chi la proteggerà poi?...sia ragionevole, poi c’è Tremont che vuol vederla. INT. UFFICIO TREMONT Tremont cammina avanti e indietro con le mani in tasca. Peter è seduto su una sedia. TREMONT Mi spiace. Sono incredibilmente imbarazzato. Le assicuro che non capirà più. PETER E’ questa è la protezione che ci avevate promesso? Tremont si porta la mano sulla testa. TREMONT Un errore su un orario di sorveglianza. La colpa è solo mia. PETER E’ intollerabile! Lei ha messo a repentaglio la vita della mia famiglia! 70. TREMONT Le giuro che non si ripeterà più. Poi, ciò che è accaduto oggi, dimostra che Icaro non uccide. La sua strategia è il terrore. PETER Davvero? E’ come faccio a crederci! Finora i metodi CIA si sono rivelati un disastro. TREMONT Cosa intende dire? Non faccia pazzie. Almeno per la sua famiglia. PETER Ho intenzione di partire. TREMONT Per dove? PETER Non lo so...questo è da vedere. TREMONT E pensa che Icaro la lascerà andare indistrubato? PETER Perchè no? Non ho niente a che fare con voi! TREMONT Così toglieranno di mezzo lei e la sua famiglia....tutti morti. Peter punta l’indice contro Tremont. PETER Non si azzardi a minacciarmi. Renderò pubblica questa storia! Tutte le reti televisive lo trasmetteranno! L’america deve sapere! Tremont scuote la testa. TREMONT Per l’amore di Dio!...Questa è una lezione per me. Vogliono che lasci perdere, lei non c’entra nulla. (MORE) 71. TREMONT(cont'd) Hanno già ucciso mio moglie a Parigi...sa perché?...perchè era sposata con me...Non faccia il saccente...Noi sappiamo cosa fare lei no! PETER Sa benissimo di non potermi costringere. TREMONT E invece sì...ritirerò tutti gli agenti a Hanford. Rimarrà da solo...e non credo che potrà cavarsela da solo in una situazione del genere! PETER Voglio portare via la mia famiglia... Tremont interrompe Peter. TREMONT Non dica sciocchezze! Icaro ha approfittato di un semplice errore, questo significa che la controllano con gli occhi ben aperti. Quante probabilità ritiene di avere? Noi non faremo altri errori. PETER Non scherza vero? TREMONT Lei lo farebbe...se sì trovasse in un campo minato? PETER Certo...capisco. Squilla il telefono e Tremont solleva il ricevitore. Peter prende una sigaretta dalla scrivania di Tremont, l’accende e se la porta alla bocca. Tremont mette giù il telefono e si gira verso Peter. TREMONT ...allora, i suoi familiari sono tornati a casa. Stanno tutti bene. I nostri agenti stanno rilevando se per caso i ladri hanno lasciato delle prove. (MORE) 72. TREMONT(cont'd) A sua moglie è stato detto che è stato trattenuto al commissariato per stendere il verbale. PETER Capisco. TREMONT Vuole che la faccia riaccompagnare a casa? PETER No...non è il caso. Tanto so già che sarò seguito. TREMONT Perfetto. Comunque il termine più adatto è protetto...protetto non seguito. INT. PUB Peter entra nel Golf Country Pub. E’ il pub più in di Harford e si vede. La clientela è tutta vestita in pantaloni di cotone o lino e con camicie. Alcuni clienti sono in polo. Rigorosamente monocolore. Peter si avvicina al telefono. PETER Sophia, sono Peter. Vorrei parlare con Ben. Puoi passarmelo? SOPHIA Peter BOONMAN? PETER Si sono io, c’è Ben? SOPHIA ...no...certo. E’ in ufficio. Cosa c’è? PETER Niente di importante. SOPHIA Vuoi lasciare detto a me? Peter è impacciato. Sophia non è da meno. 73. PETER No, ho solo bisogno di un piccolo consiglio legale. Lo cercherò in uffico. Grazie comunque. Peter chiama l’ufficio di Ben. PETER Salve...c’è Ben?...a ok, può darmi il numero di dove si trova ora? Ok, non importa. Salve. Peter riappende il telefono e compone un altro numero. PETER ...ciao bellissima...ci sono mamma e papà?...ah ok..no non è necessario. Ciao. Peter compone il numero del centralino. PETER Salve. Vorrei il numero di Nick Teeuwe, New York...si, è l’unico...no niente addebito pago io le do il numero della carta...0345678943442...si grazie. Peter batte l’indice e il medio ticchettando sul ricevitore del telefono. PETER Casa Teeuwe? C’è il signor Teeuwe. DONNA No, è assente. Può dirmi chi parla, per favore? PETER E’ neanche la signora? DONNA No, tornerannola settimana prossima...mi può dire chi parla pe favore? PETER Sono Martino. V I N C E N T, Vincent M A R T I N O. DONNA Martino. 74. PETER Esatto. Mi sa dire quando sono partiti? DONNA Ieri sera, hanno preso il volo per Los Angeles. PETER La ringrazio salve. Peter riaggancia il ricevitore e sussurra tra sè e sè, PETER Sono tutti qua! Icaro! INT. CASA BOONMAN In sovraimpressione: GIOVEDI - Ore 07.45 Peter è nel letto insieme alla moglie. Lei dorme profondamente. Lui si alza, indossa le pantofole, rimbocca le coperte a Mary ed esce dalla camera da letto. Scende le scale e va in cucina. Si siede e si mette a fumare una sigaretta. Bussano alla finestra. E’ Sheldon. Peter si alza e apre la finestra. SHELDON Buon giorno. PETER Salve, ha passato tutta la notte in bianco? Sheldon guarda l’orologio. SHELDON E’ il mio lavoro. Stavo per lasciarle un biglietto, mi ha detto Tremont di dirle che oggi verranno dei nostri operai per installare dei microfoni miniaturizzati. A sua moglie dica che sono venuti a riparare la Tv danneggiata dai ladri e l’antenna. PETER Mia mogli se ne accorgerà! Non sta in piedi come scusa! 75. SHELDON Si fidi. Non ci resta che un giorno, al massimo due. Finiranno per crollare, ce ne basta solo uno che tradisce ed è finita. PETER E basta un candelotto di dinamite per farci saltare tutti per aria! SHELDON Non ci sarà nulla del genre. Ci terremo in contatto, mi sono dilungato troppo. Salve. PETER Non mi lascia alternativa. Ci vediamo. Peter chiude la finestra e vede la schiena di Sheldon allontanarsi. INT. CASA BOONMAN - CAMERA DA LETTO. Mary si sveglia. Dal piano di sotto provengono le voci dei due figli che litigano e del marito. Poi Mary sente delle altre voci, non le riconosce. Si sta per alzare dal letto quando entra dalla porta Peter. Peter chiude la porta e bacia la moglie sulla fronte. PETER Buon giorno amore. MARY Chi c’è giù? PETER Gli operai, sono venuti a riparare la TV e ricollegare gli apparecchi staccati dai ladri. MARY Ciò significa che devo alzarmi. Peter sorride ma comunque il suo viso è teso. PETER Già, devi starmi attaccata! Non vorrai mica rimanere sola con due simpatici giovanotti in giro per casa! 76. Mary sorride e si alza ed esce dalla camera. Suona il telefono. Peter prende il telefono e compone il numero di Tremont. PETER Tremont? TREMONT Ah è lei...senta non ho tempo di stare a parlare con lei ogni ora. Tremont è irritato. PETER Ho bisogno di sapere. Loro verranno domani e voglio delle spiegazioni. Che reazioni hanno avuto? Tremont assume una voce ormai rassegnata. TREMONT Allora...Griffin è rimasto in un hotel a Los Angeles. Mentre era all’hotel ha incontrato un tizio, ci risulta che sia un operatore finanziario svizzero. Mentre i Martino questa mattina si sono recati a Santa Barbara e si sono incontrati con un pezzo grosso della mafia. I Teeuwe invece hanno ricevuto la visita di una coppia di amici, i Bakersfield che guardacado figurano nel libro nero dei sovversivi. Tremont fa silenzio e aspetta la risposta di Peter. PETER Ed è sicuro che non si sono incontrati tra loro? Che non abbiano avuto il tempo per pianificare qualcosa? TREMONT Impossibile. I telefoni sono sorvegliati e poi non si sono incontrati neanche di persona. Come le ho già detto cercheremo di impedire ogni contatto. 77. PETER Sembrerebbe che non ci sia alcun rapporto tra di loro. TREMONT Esatto. E’ la stessa conclusiona a cui siamo arrivati noi. PETER Ma non è quello che vi aspettavate. L’intera organizzazione sarà in preallarme e loro invece non si sono lasciati prendere dal panico. TREMONT Le assicuro che ognuno di loro è in preda al terrore. Le nostre previsioni sono esatte...cerchi di comportarsi in modo naturale...si renderà conto che riuscirà ad agire su due livelli. Anche se reciterà loro saranno troppo occupati a spiarsi tra di loro per accorgersene. Sia spontaneo. PETER E lei pensa che mi crederanno? TREMONT Non hanno altra scelta. Lei fungerà da catalizzatore. Da lei dipende il risultato finale. PETER D’accordo li accoglierò come fratelli e sorelle. TREMONT Bravo. Se riesce nel pomeriggio teleofni a tutti e tre confermando l’appuntamento del fine settimana. E si ricordi, noi saremo i suoi angeli. PETER Mi fido di voi. TREMONT Si fidi, se qualcuno ha un temperino in tasc noi lo scopriremmo. (MORE) 78. TREMONT(cont'd) Se invece avesse una pistola lei sarà fuori di casa in meno di 30 secondi. Tremont chiude la conversazione. La stessa cosa fa Peter. EST. CASA BOONMAN - POMERIGGIO INOLTRATO In sovraimpressione: IL FINE SETTIMANA Un taxi si ferma davanti a casa Boonman. Il cane di Peter, uno smilzo meticcio, si mette a correre lungo il vialo abbaiando. Carol arriva di corsa verso il prato. La portiera del taxi si apre e scendono i Teeuwe con le braccia piene di pacchi regalo. Il tassista, invece, tira fuori dal baule una valigia. Peter dall’intreno della casa rimane seduto a fissare gli ospiti. Nick indossa una giacca di alta sartoria e un paio di pantaloni azzurri, mentre Anouk porta un abito nero e bianco trattenuta in vita da una cintura di pelle. La gonna le arriva sopra le ginocchia e il basco che ha in testa le lascia scendere i capelli biondi lungo un lato. E’ molto bella. Mentre Peter guarda Carol che corre ad abbracciare Anouk Teeuwe. MARY Peter! Cosa fai li seduto! Mi è sembrato di sentir abbaiare il cane. Nick e Anouk sono arrivati. Dai alzati. Mary esce dalla cucina e accoglie gli ospiti. MARY Oh scusa...volevo che fosse Carol a darvi il benvenuto. Mary poi si rivolge al cane. MARY Va fuori bello, fuori. Peter si avvicina alla porta di ingresso, si inumidisce le labbra e si passa la mano sulla fronte, poi apre la porta ed esce anche lui ad accogliere i Teeuwe. 79. PETER (RIDENDO) Benvenuti signori Dickinson! ANOUK Peter! PETER Ciao cara! Tutti sorridono con la bocca, ma gli occhi esprimono ben altre sensazioni. Peter si lascia abbracciare da Anouk e ricambia il gesto. PETER Dammi qua la valigia Nick, è piena non vorrai farti venire un’ernia alla tua età! NICK Ma se ho solo quarant’anni! Poi è piena di asciugamani rubati all’hotel! Peter scoppia a ridere. Prende la valigia e fa strada verso la casa. INT. SOGGIORNO CASA BOONMAN Sono tutti seduti sui divani. Il telefono squilla. Tutti sobbalzano ad esclusione di Mary. PETER Saranno gli studi! Scusatemi. Peter si alza e va a rispondere. PETER Pronto? Pronto chi è? Peter è ansioso. VICTOR Ciao Peter, scusa mi è caduto il telefono... PETER Non ho sentito alcun rumore. VICTOR Tutto merito della moquette, l’ho pagata un occhio della testa! 80. PETER E dove? In casa hai il parquet! Che ti prende? VICTOR No nulla, oggi in città faceva un caldo infernale e il mercato sta andando a rotoli. PETER Così va meglio. Questo è il Victor Martino che conosco. VICTOR Eh già...ci siete già tutti? PETER No, solo Anouk e Nick. VICTOR Be, volevo solo informarti che avrei tardato. Facci una docci veloce e veniamo da te. PETER A presto. Peter riaggancia il telefono, poi torna in soggiorno e si siede. ANOUK Caro! Mary ci ha appena raccontato tutto! Che cosa orribile, ti sei spaventato? NICK Ha detto Mary che secondo la polizia è stata una rapina, è raccapricciante. PETER Anche secondo il Los Angeles Times. Presumo sia la versione ufficiale. Nick controbatte in tono deciso. NICK Non ho visto niente sul giornale. PETER C’erano solo poche righe nelle ultime pagine. (MORE) 81. PETER(cont'd) Ne parleranno più diffusamente sul giornale locale la settimana prossima. ANOUK Io comunque non mi accontenterei di una spiegazione del genere. E’ stata troppo strana per essere una semplice rapina. Nick guarda Anouk. MARY Quello che non capisco è perchè non ci hanno lasciato nel garage. Nessuno risponde. NICK Cosa ha detto la polizia? PETER Dicono che il gas non era molto potente e non volevano correre il rischio di essere visti. Molto professionali. MARY Se di professionalità si può parlare... Anouk accenna un sorriso a Mary. ANOUK Angosciante...i bambini come l’hanno presa? MARY John è un eroe locale ormai e Carol non ha ancora capito cos’è successo. NICK A proposito, dov’è John? Spero che sia ancora un fanatico di macchine telecomandate. Ne ho portata una di quelle a scoppio! MARY Ne sarà entusiasto, è giù in cantina credo... Peter interrompe bruscamente la moglie e attira su di se l’attenzione die presenti. 82. PETER No, è in piscina. Un rumore proviene dal giardino. E’ una macchina che che si ferma. Mary si avvicina alla finestra. MARY Sono Ben e Sophia. E poi John NON E’ in piscina. John è appena entrato in soggiorno. Alla vista dei Teeuwe gli occhi del ragazzo si illuminano. JOHN Zio, Zia! John si butta tra le braccia di Anouk e poi si volta verso Nick al quale strinse la mano impacciatamente. NICK Ti abbiamo portato un regalino, speriamo che ti piaccia. Nick consegna il regalo che aveva al suo fianco sul divano a John. JOHN Grazie tanto Zii! John prende il regalo ed esce dalla stanza. Sophia Griffin entra. Fredda e sensuale. Indossa una camicia a strisce multicolori e una gonna di maglia molto aderente. SOPHIA Peter, ho detto a Ben che mercoledì l’hai chiamato. Mi dispiace ma era d una riunione, è tornato a casa anche in ritardo!...oh...Anouk, Nick ben tornati! Sophia bacia sulla guancia Peter e si avvia verso i Teeuwe. Subito dopo entra Ben. BEN Ehi Peter! Mi dispiace non averti potuto ritelefonare, ero occupato. Mi ha detto che avevi bisogno di un consiglio legale. PETER Non hai saputo niente allora? 83. BEN Di cosa? Ben è stupito. PETER Be, mercoledì siamo stati derubati, rapiti e drogati! BEN Vuoi scherzare? PETER No, lunedì penso avremo il giornale locale dedicato a noi! Nick si alza dal divano e si avvicina ai due. NICK Beati loro. Tu come stai Ben? Ben e Nick si stringono la mano. Peter si avvicina all’armadietto degli alcolici e prepara i drink. Mentre versava lo scotch si gira verso la finestra e fissa il vuoto per un attimo. Dalle spalle arriva Ben BEN Ehi Peter, te lo giuro. Non sapevo nulla! PETER Ormai è finita ecco il tuo drink. Peter porge il bicchiere a Ben che lo porta immediatamente alle labbra. BEN Ora che hai intenzione di fare?...come mai ti sei rivolto a me? Peter rimane imbarazzato dalla domanda. PETER Non...mi è piaciuto il modo in cui la polizia si è occupata della faccenda. BEN Ti riferisi a Johnson? 84. PETER No, non ho parlato con il capitano Johonson, ho rilasciato una dichiarazione a Sheldon e a Winfrey. BEN E dove diavolo era il vecchio piedipiatti? PETER Non lo so. So solo che sono arrivati Sheldon e Winfrey. BEN Che cosa avevi in mente? PETER Non lo so Ben! Mi sono fatto prendere dal panico e quando si ha paura la prima cosa che si fa è chiamare l’avvocato! BEN Io no. Mi metto a bere. Ben fissa negli occhi Peter e poi battè velocemente le palpebre. Peter si stringe le spalle. PETER Dai ne parliamo più tardi andiamo dagli altri ora. Mentre Peter e Ben tornano dagli altri si sente suonare il clacson dal giardino. Sono arrivati i Martino. Mary si affaccia alla finestra. MARY Ciao Victor, Betty, entrate pure. Betty e Victor entrano. Quest’ultimo ha probabilmente già bevuto qualche goccio prima di venire. VICTOR Nick, Anouk! Benvenuti nel cuore dell’elite di Hanford! I Teeuwe e i Martino si abbracciano. 85. ANOUK Betty, sei deliziosa....e tu, Victor, mi sai dire come fa un uomo ad avere un’aria così sana? Dovresti insegnare il tuo segreto anche a Nick... Victor mette il bracico attorno al collo di Nick e protesta. VICTOR Non permetterti di parlare male di lui! NICK Bravo, Victor, difendimi! Anouk si avvicina a Betty e le chiede notizie dei bambini. Mary entra in soggiorno con un vassoio di antipasti. MARY E’ tutto pronto. Possiamo andare a tavola quando vogliamo. INT. SALA DA PRANZO La cena è composta da bocconcini di tacchino con riso e spezie orientali accompagnato da una dozzina di contorni. E’ accolto in modo trionfale dagli ospiti. Le donne fanno le solite domande di rito a Mary, i bambini, la scuola, la casa. Mentre gli uomini si lanciano nelle inevitabili discussioni sul campionato di baseball, inframezzate dalle divertenti quanto incredibili avvenimenti di Nick nel mondo televisivo. Mentre le donne sparecchiano gli uomini sono seduti a parlare tra loro. GRIFFIN Peter, allora cosa è successo in realtà? Avanti, sii sincero almeno con noi. La storia del furto non mi convince. PETER Per quale ragione? BEN E’ assurda dai! 86. VICTOR Nessuno usa il gas in un caso del genere. Semmai una botta in testa o un bavaglio, ma non il gas. PETER Non so che dirti anche se personalmente preferisco dei professionisti che ricorrano al gas piuttosto che a una botta in testa. Nick guarda verso la cucina, sorride a Betty e parla sottovoce a Peter. NICK Peter, senti, stai lavorando a un caso che può crearti problemi? PETER Non sarebbe una novità per me. NICK Alludo a quella faccenda dell’altro giorno. Dell’intervista a Potter. PETER Non, che io sappia...dici che quel che è successo è collegato al mio lavoro? BEN Non ci avevi ancora pensato? PETER Diavolo, no! E’ il mio lavoro! Tu Ben ti preoccupi per caso se hai tra le mani un caso poco pulito? BEN Be...a volte si. Victor si alza e si siede sul divano. VICTOR Peter, ho letto cosa hanno scritto i giornali sul tuo show...Potter ha amici molto influenti. PETER Ma è pazzesco. 87. VICTOR Fidati, lo conosco. E’ un uomo vendicativo. NICK Ma non un pazzo...non credo che abbia a che fare con questa faccenda. Peter si accende una sigaretta e guarda gli altri pensosamente. PETER Mi sembra che stiate cercando il pelo nell’uovo. Perchè non dovrebbe trattarsi di una semplice rapina?! VICTOR Per il semplice fatto che come rapina è molto insolita. Ben si alza e si avvia anche lui verso il divano e scruta Victor. BEN Davvero?...E tu come lo sai? Sei un esperto di rapine? VICTOR Non più di te, avvocato. INT. CUCINA - SERA INOLTRATA Mary è appena entrata in cucina. I bambini sono a dormire e gli altri ospiti sono tutti in soggiorno a parlare. Apre il rubinetto e si bagna la faccia con dell’acqua fredda. In quel momento entra Victor Martino in cucina. VICTOR Il padrone mi ha detto che se voglio bere qualcosa devo servirmi da solo! Non dirmi dove sono i liquori che lo so bene. MARY Serviti pure, Victor. Hai bisogno di nient’altro? 88. VICTOR No. Vedo qui dell’ottimo Baylies...ma ehi...cosa succede? Hai pianto? MARY Che idea! Mi sono solo lavata la faccia con dell’acqua fredda. Forse ho bevuto un po’ troppo. VICTOR Ma hai le guance bagnate. MARY Be..si, di solito l’acqua fa questo effetto! Victor prende la bottiglia di Baylies e poi si avvicina a Mary. MARY Di un po, siete nei guai per caso?...La rapina di mercoledì...è una faccenda strana. Ma se si trattasse di qualcos’altro me lo direste vero? Non ci sono avvoltoi di mezzo? MARY Avvoltoi? VICTOR Ho dei clienti alla Pearson Communication. Possiedo anche qualche azione. E’ una società che conosco...Tu e Peter ve la cavate bene ma settantamila dollari non sono poi molti tolte le tasse. Mary trattiene il respiro e poi parla. MARY Peter guadagna bene! VICTOR Questo è relativo. A mio parere Peter è in una posizione di stallo, non può arrivare più in alto di così e non vuole perdere il suo piccolo regno per cercare qualcosa di meglio...sono un vostro amico. Sincero e pulito. Se aveste bisogno di qualcosa chiamami. D’accordo? 89. MARY Sono commossa Victor. Veramente. Ma non credo che sia necessario. VICTOR Glielo dirai? MARY Diglielo tu. Io e Peter abbiamo fatto un patto, quello di non parlare più del suo stipendio. Io la penso come te. VICTOR Il che significa che avete problemi. MARY Non sei onesto. Quelli che tu giudichi problemi potrebbero non esserlo affatto per noi. VICTOR Spero tu abbia ragione. Poi dopo parlerò con lui. Victor apre la credenza e prende un bicchiere. Versa il liquore e va in soggiorno. Mary rimane li impassibile. INT. SOGGIORNO CASA GRIFIFN Griffin è in piedi davanti al camino spento e cammina avanti e indietro visibilmente adirato. BEN Nessuno a mai incaricato voi giornalisti di erigervi a guardiani della giustizia! Non ne posso più di essere perseguitato dal vostro atteggiamento. PETER Non pretendiamo certo di essere infallibili. BEN Quando un’informazione può pregiudicare una causa non spetta a voi renderla pubblica. Dovete aspettare il verdetto come tutti. 90. PETER E’ impossibile e lo sai anche tu. Ben rimane un attimo in silenzio e poi fa un sorrisetto. BEN Purtroppo...non c’è altra soluzione. PETER Sei proprio sicuro di volerne una? BEN Naturalmente. PETER E perchè? Per te è una soluzione vantaggiosa. Se vinci tanto meglio. Se perdi invece puoi sempre dire che la Corte è stata influenzata dalla stampa e quindi ricorrere in appello. Nick è seduto sul bracciolo del divano con il braccio destro sul fianco della moglie Anouk e con un bicchiere vuoto nella mano sinistra. NICK Non capita spesso di vincere in appello, e lo sai. BEN E molto spesso sono solo soldi buttati al vento...molti soldi. Interviene Victor che fissa Peter. VICTOR E allora obbligate la stampa a tenere la bocca chiusa finchè tutto non si risolve. E’ semplice! ANOUK Non è semplice. Chi arrivato il momento zitta la stampa? E’ vuole dire Ben. Non ben definite. decide quando è di far star questo che ci sono regole SOPHIA A rischio di offendere mio marito... 91. Sophia scoppia a ridere. SOPHIA (CONTINUANDO) ...penso che un pubblico informato si altrettanto importante quanto una giuria onesta....sono d’accordo con Peter. BEN Come al solito è sempre questione di opinioni. BETTY Ognuno ha la sua verità. BEN Quale verità?...Immaginiamo un’ipotetica situazione in cui siamo coinvolti io e Peter. Ho lavorato sei mesi per perfezionare una fusione complicata. Fondendo assieme un certo numero di società sarà possibile salvare migliaia di posti di lavoro e ridare vita ad aziende altrimenti destinate al fallimento. Adesso supponiamo che si facciano avanti delle persone che sarebbero danneggiate dalla fusione e che chiedono l’intervento della magistratura. Tu Peter, ricevi la notizia e dedici un minuto, solo un minuto della tua trasmissione. Questo minuto è visto da mezza America. Il caso influenza indirettamente i tribunali anche se si dice che questi sono immuni. Pensate a solo un minuto. Un minuto contro sei mesi di lavoro. PETER E credi che lo permetteremmo? BEN Siete affamati di notizie. E’ strano che tun non capisca. Sophia si alza. SOPHIA Il nostro Peter non si comporterebbe mai così caro...potrei avere un’altra tazza di caffè? 92. Mary si alza dal divano. MARY Vado a prendertela subito. Peter ferma la moglie. PETER Lascia, vado io. Peter prende il bicchiere di Victor e va in cucina. INT. CUCINA Peter versa del gin nel bicchiere di Victor. Da dietro arriva Sophia. SOPHIA Peter? PETER Si? SOPHIA E’ una bella nottata, perchè non proponi di fare una nuotata? PETER Certo. Ottiam idea. Fammi prima portare il bicchiere a Victor che poi vado a pulire il filtro. Peter va in soggiorno. INT. SOGGIORNO Peter torna in soggiorno. Da il bicchiere a Victor. Betty è alzata vicino al camino accanto a Ben Griffin. Mary e vicino al giradischi con Nick e sta sceglieno insieme all’amico un disco. Victor trangugia il gin velocemente. PETER Ragazzi, io e Sophia andiamo a pulire il filtro. Facciamo una nuotata. Siete d’accordo? I costumi sono in garage, c’è ne anche uno fiorato per Nick. Nick si gira e sorride. Tutti scoppiano a ridere. Ridono nervosamente. 93. EST. GIARDINO - PISCINA Peter esce dalla casa e si avvia verso il bordo della piscina dov’è situato il filtro. PETER Sophia? SOPHIA Sono qui accanto alle rose, si è rotto un sostegno e non riesco a rimetterlo! PETER Arrivo subito. Peter si gira e si avvicina a Sophia. Sophia gli indica il legnetto. SOPHIA Qui. Peter s’inginocchia e vede il legnetto. PETER E’ spezzato. Non è caduto. Saranno stati i bambini. Peter prende il legnetto e lo poggia per terra. PETER (CONTINUANDO) Lo sistemerò domani. Peter si alza. Sophia gli si avvicina e appoggia la mano sul braccio di Peter. Nel punto in cui sono dall’interno della casa sono assolutamente invisibili . SOPHIA Sono stata io a romperlo. Volevo parlarti. Da sola. Sophia si slaccia i primi bottoni della camicetta rivelando l’attaccatura dei suoi seni. PETER Di cosa vuoi parlare? SOPHIA Di Ben...Voglio scusarmi per prima...è nervoso. Persino maleducato. 94. PETER Non mi ero accorto che fosse nervoso. SOPHIA Non dire bugie. Ti ho osservato bene. PETER Ti sbagli...su occupiamoci della piscina. Sophia scoppia in una risata sommessa. SOPHIA Ehi! Quanta fretta! Ti faccio paura? Peter osserva il viso di Sophia, i suoi occhi e le sue labbra carnose. PETER Siamo molto convinti di conoscere i nostri amici. A volte mi chiedo se sia vero. SOPHIA Sono molto attratta da te...fisicamente, intendo. Non preoccuparti, non farei mai del male a Mary. L’attrazione fisica non sempre comporta un impegno...vero? PETER Ognuno ha le sue fantasie. SOPHIA Ti stai tirando indietro. PETER E’ naturale. Sono un essere umano e non posso prevedere le mie reazioni. SOPHIA Anche io sono un essere umano. Posso darti un bacio? Credo di meritarmelo. Sophia mette le braccia intorno al collo di Peter e preme la sua bocca contro quella di Peter schiudendo le labbra. 95. PETER E’ una promessa vero? SOPHIA Ti prego. Devo saperlo. Peter prende per le spalle Sophia e la scosta. Vede che sta piangendo. SOPHIA Chi è Giuliani? PETER Non conosco nessun Giuliani! Sophia si avvicina all’orecchio di Peter e sussurra. SOPHIA Ti prego non fare così. Per l’amor di Dio...di a Giuliani di smetterla! PETER E’ Ben che ti ha mandato? SOPHIA No...mi ucciderebbe se lo sapesse. PETER Fammi capire...mi stai offrendo... Sophia lo interrompe. SOPHIA Tutto quello che vuoi, basta che lasci in pace Ben. E’ un brav’uomo...Non fargli del male...Di a Giuliani di smetterla. PETER Devi amarlo molto. SOPHIA Più di me stessa. Sophia si stacca da Peter e corre via in garage. Peter si china sul bordo della piscina e tira fuori il termometro. Improvvisamente si avvicina a lui Anouk Teeuwe. E’ in piedi sul prato. Peter viene colto di sorpresa. PETER Ehi! Mi hai spaventato! 96. ANOUK Credevo che Sophia fosse qui ad aiutarti. PETER Si è rovesciata la polvere del filtro sulla gonna...guarda...l’acqua forse è troppo calda per Victor. Anouk guarda il termometro. ANOUK Gia...sempre che riesca a parlare. Peter si mette a ridere. PETER Non è un bevitore. ANOUK Be si sta impegnando per diventarlo. Anouk affera per una spalla Peter. ANOUK Sei soddisfatto? PETER Di cosa diavolo stai parlando? ANOUK Lo sai bene. Non è esattamente una festa riuscita. E’ come se non ci fossimo mai visti, sembriamo dei perfetti sconosciuti. PETER Io non c’entro nulla...è una faccenda che riguarda voi. ANOUK Perchè? Cosa sta succedendo Peter...Santo cielo dimmelo. PETER Dimmelo tu! ANOUK Ce l’hai con lui? Stai cercando d’incastrarlo? 97. PETER Ti sbagli! Io non ce l’ho con nessuno! ANOUK Dammi ascolto, Peter! Nick darebbe la sua vita per te! Lo sai benissimo. Anouk si gira e si allontana dirigendosi verso l’entrata di casa. Compare Ben sulla soglia di casa. DISSOLVENZA INT. GIARDINO - PISCINA Le quattro coppie sono sedute attorno alla piscina. Come sottofondo ci sono canzoni jazz. Le donne sono vicine, Mary è inginocchiata sull’erba e parlano di bambini e anche di economia e politica., Nick è appena uscito dalla piscina mentre Peter si è alzato dalla sedia. A un certo punto Victor alza la voce seguendo la musica di sottofondo. BETTY Sei ubriaco! Marito mio, stà attento. NICK Lascialo stare Betty oggi avrà avuto una giornata pesante a Los Angeles! Nick afferra per la gamba Victor. BEN Già, non si respirava tesoro. Ben e Nick si scambiano un’occhiata. Poi Ben si alza. BEN Volete da bere qualcosa voi? Victor fa cenno di si con la testa. Nick si tuffa in piscina. PETER Vado a prenderti qualcosa. BEN Eh no!...tu resti qui a badare al nostro campione. (MORE) 98. BEN(cont'd) Vado io che tanto devo telefonare a mia figlia per controllare se è a casa. Sono già le due! ANOUK Sei un padre tremendo! BEN Già! Voglio evitare di diventare nonno anzitempo! Ben attraversa il prato e si dirige verso la porta della cucina. Victor cammina ai bordi della piscina e Nick da dentro l’acqua lo avverte. NICK Stai attento terzino! Victor alza la mano indicando Nick. VICTOR Ero un dannato mediano. Ne ho dato di filo da torcere al tuo Yale! NICK Certo...peccato che mi hanno detto che hanno trovato il trucco per renderti innocuo. Bastava chiamarti mozzarella e perdevi le staffe. VICTOR Molto divertente! Gli ho massacrati quegli americani di merda! NICK Eh gia. Infatti parlano tutti bene di te! VICTOR Anche io parlo bene di loro...E anche di Voi! Nick...Ben...Peter. Ben giunge dalla cucina e da il bicchiere pieno a Victor. Peter salta giù dal trampolino. PETER Ehi, Victor... BETTY Su, Victor, rimettiti a sedere...finirai per cadere! 99. VICTOR GIULIANI! Victor improvvisamente grida. VICTOR GIULIANI!!! BEN Cosa significa? VICTOR Dimmelo tu! Il silenzio cala sulla piscina. ANOUK Sei impazzito? SOPHIA Senza offesa per nessuno, ma è solo ubriaco! Nick con voce calma prende la parola. NICK Visto che nessuno di noi, che io sappia, sa cosa sia Giuliani, forse faresti meglio a spiegarcelo. Victor apre e chiude il pugno con rabbia. VICTOR Piantala! Piantala, ti dico! Nick esce dall’acqua e si avvicina a Victor. NICK Calmati Victor, ti prego, calmati! VICTOR Svizzera! Zurigo! BEN Cosa vuoi dire Victor? Ben fa un passo verso Victor. VICTOR Svizzera! Ecco cosa voglio dire! Nick si piazza davanti a Victor deciso a non dargli tregua. 100. NICK Adesso devi darci una spiegazione. Ben prende per la spalla Nick. BEN No! VICTOR Non usare quel tono con me...sei tu quello che... Betty interrompe il marito. BETTY Basta! Smettetela! Tutti! Betty si porta sul bordo della piscina. Mary rimane immobile sulla sedia. Sophia e Ben si avvicinano a Betty. BETTY Vi state comportando da bambini. Penso che per Victor sia arrivato il momento di tornare a casa. PETER Beviamo un ultimo bicchiere...cosa ne pensi Betty? Betty risponde sorridendo, BEN Quello di Victor allungalo con l’acqua della piscina! NICK Sarà meglio. Peter si avvia verso la cucina. VICTOR Ehi...aspettami Peter! Voglio darti una mano per farmi perdonare, poi devo andare anche in bagno. Victor sorride a Peter. Peter si avvia davanti a Victor quando all’improvviso sente un tonfo. Peter si gira e vede Victor per terra. NICK Perfetto. Una montagna di muscoli è appena svenuta. (MORE) 101. NICK(cont'd) Aiutatemi a sederlo. Betty stasera faccio io l’autista. INT. CUCINA Mary sta riempiendo la lavastoviglie. BEN Mary? MARY Oh, Nick...Come sta Victor? BEN Bene...e Peter? MARY Non è fuori con voi? BEN Io sono qui. MARY E’ tardi e sono stanca, non ho nessuna voglia di scherzare! BEN Non sto giocando...siamo sempre stati buoni amici, Mary. Tu e Peter siete molto importanti. MARY E’ reciproco, lo sai. Però non riesco a seguirti. BEN Senti...quello di trarre conclusioni precipitose è un errore che non faccio mai in tribunale. MARY Perchè non ti rivolgi direttamente a lui? BEN L’ho fatto ma non vuole rispondermi....ecco perchè sono venuto da te. Nessuno di noi è totalmente quello che sembra. Ben si gira ed esce e si accorge che Anouk è dietro l’entrata della cucina, stava ascoltando.. Anouk sorride ed entra con lo strofinaccio in cucina. 102. INT. CASA BOONMAN - CAMERA DA LETTO Peter e Mary sono a letto. Mary è supina mentre Peter è sul fianco. Nell’altra stanza ci sono i Teeuwe. MARY C’è qualcosa che non va fra te, Ben e Victor, vero? Peter si gira e si mette a quardare il soffitto. PETER Non ti sfugge proprio niente. MARY Allora? PETER E’ una cosa spiacevole, ma passerà...Ben e Victor stanno facendo una speculazione in borsa non troppo chiara. Un’operazione arbitraria. MARY E’ illegale? PETER Forse lo sarà la settimana prossima. MARY Ecco perchè sono così nervosi, pensano che vuoi distruggerli! PETER Domani li rassicurerò. Tu stai tranquilla...ora dormi che sei stanca. MARY Buona notte amore. PETER Anche a te. INT. CASA BOONMAN - CAMERA DEGLI OSPITI Nick è affacciato alla finestra. Sta vedendo il prato e il bosco. Non c’è la luna in cielo. A un tratto vede il bagliore della cenere di una sigaretta. 103. Nick si porta i pugni agli occhi e se li strofina. Indossa l’accappatoio ed esce dalla casa. Nick trova Peter che passeggia avanti e indietro fumando una sigaretta. NICK La serata è stata un disastro. PETER Ma no, non ne sarei così sicuro. NICK Ti assicuro che non poteva andare peggio. Se avessimo avuti i coltelli, l’acqua della piscina sarebbe rossa di sangue. PETER Ehi! La tua mentalità hollywoodiana sta facendo gli straordinari! NICK Sono uno scrittore. Il mio lavoro è osservare e interpretare. PETER Mhhh...penso che tu abbia torto. Erano tutti molto stanchi. NICK Basta con gli scherzi. E’ ora di mettere le carte in tavola. PETER Di che parli? NICK Qual’è la cosa che desideri maggiormente per la tua famiglia? PETER Serenità, sicurezza economica, cibo e una casa. NICK Tutte cose che hai già! PETER E allora che risposta ti aspettavi. 104. NICK Non ti è mai sorto un dubbio in mente. Se tutto fosse prestabilito...programmato. PETER Sarebbe così per tutti, è inutile pensarci. NICK Certo. Volevo solo dire che siamo controllati da forze che ci hanno preso la mano. Viviamo e operiamo in circoli chiusi. Impariamo un mestiere e quello rimane, non possiamo varcare i confini. PETER A me va bene così, non mi lamento. Nick allarga il braccio racchiudendo sotto un cerchio immaginario la casa di Peter. NICK Guarda...non hai niente dietro le spalle, niente! Non puoi permetterti di alzarti in piedi e dire che sei stufo! Non puoi fare a meno dei soldi con lo standard di vita che hai! PETER Forse è vero. Nick si mangia le parole e parla molto lentamente come se non sapesse cosa dire. NICK Peter...devo avere certe garanzie. E’ molto importante. Peter alza lo sguardo verso una finestra. Si è accesa una luce. NICK Che succede? PETER Niente. Quella è la stanza di Carol. Le abbiamo insegnato ad andare in bagno da sola di notte e ad accendere la luce. (MORE) 105. PETER(cont'd) Sennò non avremmo passato una notte tranquilla. Un grido trafigge l’aria. Un urlo di un bambino. Peter corre a più non posso intorno alla piscina e si dirige verso la casa. Le luci si accendono da tutta la casa e le urla si propagano. Nick corre subito dietro Peter. Peter si catapulta contro la porta della camera della figlia. Carol è ferma nel mezzo della stanza accanto al corpo del meticcio e continua ad urlare. Il cane giace in una pozza di sangue, con la testa staccata dal corpo. Peter prende la figlia in braccio e torna di corsa nel corridoio. Nick si avvicina al figlio di Peter, John, che è nel bel mezzo del corridoio che piange per consolarlo. Peter passa la bambina alla moglie e balza verso Anouk. PETER Provati a toccarlo e ti ammazzo! Mi hai sentito? Ti ammazzo! Mary grida contro il marito. MARY Peter! Che cosa stai dicendo! PETER Lei era nella stanza di fronte! Nick si avvicina a Peter, lo sbatte contro il muro e lo schiaffeggia. NICK Piantala! Quel cane è morto da ore! Nick prende la testa di Peter e l’appoggia sulla propria spalla. NICK Ho dovuto colpirti, avevi perso il controllo...su, calmati ora. PETER Siamo solo noi? MARY E chi dovrebbe esserci? 106. NICK Fra un po ci sarà anche la polizia. Vado giù a chiamarla senza aspettare due secondi in più! INT. SOGGIORNO Peter si morde le labbra. Nick e Peter arrivano in soggiorno. Suona il campanello. Peter scatta ad aprire la porta. SHELDON Abbiamo udito delle urlae abbiamo visto accendersi le luci. Cosa succede? Sheldon è ansioso. Peter risponde pacatamente. PETER Siete in ritardo. Icaro è già stato qui. SHELDON Stia calmo. Alle spalle di Sheldon comprare Winfrey. Dal soggiorno arriva Nick. NICK Avete fatto in fretta! Caspita! SHELDON Eravamo di pattuglia signore. Abbiamo visto le luci accendersi e le grida. E’ una cosa insolita per ora. WINFREY Vuol dirmi cosa è successo signor Peter? Preferisce parlarmi in privato? NICK Non c’è niente di privato in questa faccenda agente! Di sopra nella prima camera a destra c’è un cane morto. SHELDON Oh! Sheldon si volta verso Peter. 107. PETER Ha la testa mozzata. WINFREY Adesso provvediamo noi. Dateci un lenzulo. SHELDON Posso usare il telefono? Devo chiamare il capitano Johnson. PETER Certamente. Peter guarda Sheldon perplesso. INT. SOGGIORNO Il capitano Johnson entra in casa con autorità e impartisce a voce bassa gli ordini a Sheldon e Winfrey. Johnson è un uomo alto e obeso con corporatura massiccia. Nelle grosse mani teneva un taccuino e una penna. JOHNSON Mi spiace, signor Boonman, ma deve rilasciarmi una dichiarazione, Cos’è successo? PETER Avevamo avuto degli amici in casa. JOHNSON Quanti? PETER Tre coppie. JOHNSON Nessun aiuto domestico? PETER No...nessuno. JOHNSON Oggi nessuno è venuto a casa della signora? PETER No 108. JOHN Potrebbe essere importante. Ne è sicuro? PETER Si, lo può chiedere direttamente lei. a Nick cammina avanti e indietro nervosamente. NICK Capitano...qualcuno è entrato qui di nascosto e ha sgozzato il cane. Non potrebbe essere un ladro? Forse bisognerebbe controllare... Il capitanto Johnson lancia un’occhiata di disprezzo a Nick. JOHNSON Senta, signor... Johnson legge il taccuino. JOHNSON ...signor Teeuwe. Le sarei grato se evitasse di intervenire. Dopo verrà anche il suo turno. Sheldon, senza farsi scorgere dagli altri, fanno segno con la mano a Peter di non preoccuparsi. Winfrey chiama dal piano di sopra il capitano. WINFREY Capitano! Può salire un attimo? Sono nella stanza degli ospiti. Johnson e Nick si avviano fuori dalla stanza e salgono le scale. Sheldon si avvicina a Peter. SHELDON Mi stia bene ad ascoltare, perchè non avrò più occasione di ripeterglielo. Eviti di parlare di Icaro! PETER Ma perchè Dio Santo! Questa faccenda è opera di Icaro! SHELDON Johnson non è uno dei nostri. Non possiamo contare su di lui... 109. PETER Come, non sa nulla? SHELDON Già. E’ un buon poliziotto, ma ha il complesso di Napoleone. Non possiamo servirci di lui almeno apertamente. PETER E gli uomini nel bosco? SHELDON Non dipendono da lui...non ne parli. Io altrimenti negherò e lei sembrerà uno psicopatico. PETER E cosa dovrei fare? SHELDON Noi faremo il nostro. Cerchi di scoprire se i Griffin e i Martino sono andati direttamente a casa. PETER Come faccio? Erano anche ubriachi! Voglio parlare con Tremont. SHELDON Bene allora telefoni e faccia finta di essere preoccupato! Tremont p nel motel di Hanford, è meglio non chiamarlo per ora. Johnson entra nella stanza. JOHNSON Bene, signor Boonman. Devo chiedere il telefono per chiamare i Griffin e i Martino. Peter mostra il telefono a Johnson. Johnson alza il ricevitore e Peter compone il numero. Al telefono non risponde nessuno. JOHNSON I Griffin non sono in casa. PETER Le compongo il numero dei Martino? 110. Johnson accena un si con la testa e Peter compone il numero. Al telefono non risponde nessuno. JOHNSON Stessa storia. Non sono in casa. PETER Sarà meglio controllare in qualche pub, in qualche locale in perfieria. Magari sono andati a concludere la serata...in segheria. JOHNSON Ora vedremo. Andiamo. Salve. INT. CAMERA DA LETTO - TARDA MATTINATA Peter e Mary sono sdraiati a letto. MARY Secondo me è stato Ben. PETER Perchè proprio lui? MARY Perchè mi ha minacciata...ha detto che molte persone sono diverse da quello che sembrano...e di non trarre conclusioni affrettate. PETER Chissà cosa intendeva. MARY Devono esserci in ballo un mucchio di soldi. PETER Già... Il suono del campanello interrompe la conversazione tra Peter e Mary. Peter si alza, apre la porta e scende. INT. SOGGIORNO Peter apre la porta. É’ Johnson. 111. JOHNSON I Martino e i Griffin sono stati messi fuori combattimento da una massiccia dose di etere. PETER Dove? JOHNSON Alla segheria. Come faceva a saperlo. Peter rimane fermo a fissare Johnson. JOHNSON Sto aspettando una risposta. PETER Era una semplice supposizione...dopo quello che è successo mercoledì mi è venuto spontaneo. JOHNSON Una strana coincidenza, le pare? PETER Mi creda. Non so nulla. Dove sono, sono svegli? JOHNSON Ben ha detto che ha dato un passaggio ad un uomo fermo con la macchina in panne in mezzo alla strada. Gli altri hanno le idee confuse. PETER Sono stati derubati anche loro? JOHNSON No, avevano ancora tutto. Orologi, gioielli, denaro...a e poi Ben continuava a farfugliare Zurigo. Peter fa un passo indietro. L’iniziale calma si tramuta in nervosismo. JOHNSON Le dice qualcosa? 112. PETER No...bisogna tenere presente che lavora in uno studio internazionale. JOHNSON Non so cosa stia succedendo ma le dico che io sono venuti qui, ad Hanford, per tenere la città pulita. E io parlo sul serio. Ora vado. Rimanga raggiungibile Peter apre la porta. Johnson esce. Peter chiude senza salutare il capitano. Lascia allontanare il capitano e poi esce. Peter va in giardino. EST. GIARDINO Peter cammina nervosamente intorno alla piscina. Si avvicina verso il bosco, accende una sigaretta e controlla le finestre di casa. Intorno il silenzio. PETER Vorrei parlare con Tremont. Peter parla sommessamente. PETER Rispondete per favore, si tratta di un’emergenza. Peter attende due secondi. PETER Ripeto! Ho bisogno urgente di parlare con Tremont! Nessuna risposta. Con un gesto improvviso Peter entra nel bosco e si fa spazio tra i cespugli con i gomiti e le braccia. Peter fruga nel sottobosco per vedere se ci sono segni di persone. Arriva alla strada. PETER (URLANDO) Merda! Peter corre indietro verso casa. Entra in casa. 113. INT. CUCINA CASA Peter apre leggermente il rubinetto del lavandino. L’acqua scende facendo un lieve rumore. Va in soggiorno. INT. SOGGIORNO Peter si avvicina al telefono e solleva il ricevitore. Non compone nessun numero. PETER Se mi state ascoltando dite a Tremont che ho bisogno urgente di parlare con lui. L’apparecchio continua a dare il segnale di libero. Peter forma il numero del motel. PETER Salve, vorrei parlare con Raymond Tremont. VOCE Mi spiace signore...non c’è nessun nostro cliente che risponde a quel nome. PETER Guardi che si sbaglia! E’ impossibile. VOCE Mi spiace sono partiti. Peter riaggancia il ricevitore. PETER Si...New York. Devo chiamarlo. Peter prende il numero di Tremont dal taschino del pigiama a righe e lo compone. VOCE Il numero chiamato è inesistente. Si prega di verificare di aver digit... Peter mette giù il telefono. E’ visibilmente preoccupato. Rialza il ricevitore e compone un numero. 114. PETER Mark, pronto?...scusa se ti disturbo a casa a quest’ora. Mark risponde con la voce visibilmente assonnata. MARK ...si...dimmi... PETER Ho bisogno di un favore...Mi hanno riferito di una storia successa a Tokyo, mi serve per un servizio...mi serve il numero della CIA. Peter prende la matita accanto al telefono e segna il numero sulla rubrica mentre Mark glielo detta. PETER Grazie Mark. Ci vediamo lunedì. MARK Ciao. Peter riattacca e compone il numero. VOCE Qui la CIA. L’ufficio del signor Glove. PETER Mi chiamo Boonman. Peter Boonman. Sono il direttore dei servizi giornalistici della Pearson Communication. VOCE Desidera parlare con il signor Glove? PETER No, mi spiace. Sto cercando Raymond Tremont. VOCE Tremont...lavora in questo dipartimento? PETER Non lo so...so solo che lavora per la CIA. E’ urgente per favore. 115. Peter è madido di sudore. VOCE Un attimo... La segretaria sfoglia l’agenda. VOCE Mi dispiace...non c’è nessun Tremont...ne qui in Virginia e ne negli altri dipartimenti. PETER Senta ci sto lavorando assieme. Mi passi un superiore. VOCE Senta...lei sta parlando con uno degli uffici principali dell’agenzia. Il signor Glove è un mio subordinato. Mi chiamo Tennent. PETER Non m’interessa chi è lei! E’ un’emergenza. Mi sembra di essere stato chiaro. Controlli! Aspetto in linea! TENNENT Ok...aspetti un attimo. PETER Attendo. Tennent controlla sul computer e digita qualche parola con la tastiera. TENNENT Senta signor...Boonman. Qui non c’è nessun Tremont e non c’è mai stato! Peter va a dormire. INT. GIARDINO CASA BOONMAN - MATTINO Peter attraverso la finestra scorge Nick e Anouk con le valigie in mano e corre fuori in giardino. PETER Nick! 116. NICK Stiamo partendo...stiamo aspettando il taxi. PETER Perchè? ANOUK C’è qualcosa che non funziona. Ma non sono affari nostri. PETER E’ proprio di questo che voglio parlarvi. NICK Ti ascolto. PETER Non qui. Peter fa cenno a Nick e Anouk di seguirli, sono sul marciapiede di fronte a casa sua. PETER Non è necessario che continuiate a fingere. Voglio anche io la mia parte. Il resto non m’interessa. Peter fa una breve pausa. PETER ...so tutto di Icaro! ANOUK Di cosa? PETER Di Icaro! Icaro! Peter ormai parla sussurrando. NICK Di cosa stai parlando? Spiegati. PETER Per l’amor di Dio non fare così. NICK Cosi com’è? 117. PETER Te l’ho detto. Lasciate stare almeno la mia famiglia...Non tormentateli più...per quanto mi riguarda di me potete fare ciò che volete. Anouk appoggia la mano sulla spalla di Peter. ANOUK Peter, sei fuori di te. Peter piange e guarda la faccia di Anouk e Nick. PETER Vi prego smettetela. Non riesco a sopportarlo! NICK Di che stai parlando?! PETER Zurigo! Banche svizzere! Nick e Anouk rimangono paralizzati. Anouk toglie la mano dalla spalla di Peter. PETER Cosa c’entrate voi con la svizzera?! NICK Nulla! Abbiamo qualche conto li. Come il cinquanta per cento delle persone che conosco! PETER E i soldi? Dove gli avete presi? NICK Ma che domande fai Peter! Gli abbiamo guadagnati! Facciamo un mucchio di soldi con il nostro lavoro! PETER Di un pò. Anche i Martino e i Griffin hanno dei conti in Svizzera? NICK Perchè non lo chiedi a loro? 118. PETER Puoi dirmelo anche tu! ANOUK Peter, ti stai comportando come uno sciocco. NICK Ben e Victor sono uomini di successo...probabilmente guadagnano più di noi. PETER Ma perchè Zurigo! NICK Maggiore libertà? PETER Ecco perchè ieri mi hai detto “Cosa desideri più al mondo”! Ecco...! NICK Si possono fare un sacco di soldi a Zurigo. Inutile negarlo. Li vivono grazie ai nostri peccati. PETER Grazie a Icaro! Icaro! ANOUK Non riesco a capirti. PETER Anche Ben e Victor ci sono dentro. Fino al collo! Come te! Anouk prende per la mano Nick. ANOUK Nick, quelle telefonate! E i messaggi che ti hanno lasciato. NICK Lascia perdere Anouk...senti Peter, io non ne so nulla. Ieri volevo solo aiutari, sul serio. Tutto qui. PETER Vuol dire che non parlavi di Icaro? Anouk si gira e guarda preoccupata Nick negli occhi. Nick ricambia lo sguardo. 119. NICK Non ne so nulla. Non so cosa sia questo Icaro. PETER Victor e Ben lo sanno. Ci hanno minacciato. NICK Se è così io non c’entro niente. Neanche Anouk. ANOUK Oh Dio Nick! E’ successo qualcosa... NICK Ma non riguarda noi...Peter devi dirci tutto. Peter inizia a raccontare tutto ai Teeuwe. EST. PISCINA I Teeuwe e Peter sono seduti sulle sedie intorno alla piscina. Inizia a piovigginare ma nessuno ci fa caso. NICK E tu hai pensato che quello che dicevo...che noi due fossimo implicati in una faccenda del genere? Nick stringe gli occhi incredulo. ANOUK Mio Dio! E’ pazzesco. Mary ne sa qualcosa? PETER Mi hanno ordinato di non dirglielo. Hanno insistito. NICK E chi? Qualcuno che non riesci nemmeno a raggiungere per telefono? Un uomo che per la CIA non esiste? PETER La mia famiglia sarebbe potuta morire mercoledì. (MORE) 120. PETER(cont'd) Ieri hanno ucciso il cane. I Griffin e i Martino sono stati storditi con dell’etere. Nick guarda la moglie e poi riporta lo sguardo su Peter e parla a bassa voce. NICK Se ciò che ci dici è vero devi parlarne con Mary. PETER Lo so. Le dirò tutto. NICK E poi dobbiamo andarcene da qui. PETER E dove? NICK Washington. Conosco qualche senatore e altre persone influenti li che ci possono aiutare. ANOUK Nick ha ragione. Li ti aiuteranno. La pioggerella si trasforma in un acquazzone. ANOUK Dai andiamo dentro. PETER Non possiamo parlare dentro. E’ pieno di microfoni. NICK Sei sicuro? PETER Non lo so...non so più niente! NICK Bene allora ci limiteremo a sussurrare e accenderemo la radio. Peter guarda i suoi amici confortato. INT. SOGGIORNO CASA BOONMAN Peter è seduto sul divano. Anouk aiuta Mary a preparare le valigie in soggiorno. Nick torna dalla cucina con dei panini. 121. Squilla il telefono. Peter si alza e risponde. PETER Pronto? BEN Ciao Peter...stasera io e Sophia non riusciamo a venire. Siamo sconvolti. Mi dispiace. PETER Non importa. Ciao Mary si avvicina a Peter. MARY Peter, devi dirmi cosa sta succedendo. Perchè devo stare zitta. Peter mette la mano davanti alla bocca della moglie per impedirle di continuare a parlare. PETER Per favore amore, ne parliamo in macchina. MARY Oh Dio mio! PETER Fidati di me. ANOUK Ehi! Guarda li, gli ombrelloni stanno per volare via. Anouk indica con la mano gli ombrelloni attraverso la finestra. Peter segue il suo indice con lo sguardo. PETER Vado a chiuderli. Due minuti e torno. ANOUK Hai bisogno di aiuto? PETER E’ inutile bagnarci in due. Peter esce di casa. Il vento soffia con violenza. La pioggia scroscia incessantemente. 122. Peter mette le mano davanti al viso per proteggersi e corre verso gli ombrelloni. Inizia a premere in giù un ombrellone per chiuderlo. Un secco suono proviene dal tavolo in ferro battuto. Un ventaglio di schegge schizza verso l’alto ferendogli il braccio. Vicino al piede si stacca un pezzo di terra. Un terzo colpo gli passa sulla destra. Peter si tuffa sotto il tavolino di ferro acquattandosi per evitare i proiettili che erano indirizzati a lui. Peter inizia a strisciare sul prato verso casa. Intorno a lui la terra salta in aria. Come delle piccole eruzioni. Peter prende con la mano una gamba di una sedia. Peter si immobilizza, terrorizzato e rassegnato. NICK Mollala! Dannazione! Lasciala andare. Nick tira disperatamente Peter. Si mettono a correre piegati verso la casa inseguiti dai proiettili. NICK Stai lontana! Anouk apre la porta d’entrata e Peter e Nick si gettano dentro e quest’ultimo sbatte la porta per chiuderla. INT. CUCINA Mary si precipita verso Peter, lo gira sulla schiena tenendo il capo tra le mani. Le braccia di Peter sono insanguinate. NICK Sei ferito? PETER No...no sto bene. MARY Non è vero! Dio mio, guardati le braccia! Mary cerca di togliere il sangue con la manica della sua maglia. 123. ANOUK Anouk, in bagno c’è del disinfettante portamelo. Nick si avvicina a Peter e controlla le braccia. NICK Non credo sia niente di grave, sono solo graffi e qualche scheggia. Peter alza gli occhi verso Nick. PETER Mi hai salvato la vita...non so come ringraziarti. NICK Fammi un bel regalo al mio compleanno....grazie Anouk, passami quella roba. Nick prende la bomboletta del disinfettante e lo spruzza sul braccio di Peter. NICK Mary, telefona in fretta alla polizia! Cammina accucciata, non farti vedere dalle finestre. Mary si avvicina a carponi al telefono e solleva il ricevitore, compone il numero... MARY No...no! Non c’è la linea. Peter si gira piano a pancia in giù e appoggia i gomiti al pavimento e parla piano. PETER Vediamo a che punto siamo. NICK Che intenzione hai? PETER Sdraiatevi a terra Anouk, Mary....Nick, accendi la luce, l’interruttore e vicino a te...al telefono...lasciami contare fino a tre. 124. Peter si avvia a carponi verso la porta della cucina e appena è sicuro di non essere visto da fuori si alza. Da fuori si sente solo il rumore della pioggia e del vento. PETER Pronto? Inizio a contare. NICK Cos’hai intenzione di fare? PETER Dovresti saperlo...c’è scritto nel manuale militare alla voce, pattugliamento notturno. Le probabilità sono a mio favore. NICK Non dice così! PETER Taci!...Uno...due...tre! Nick preme l’interruttore e la luce della cucina si accende. Peter balza verso la dispensa. Si sente uno sparo. Un proiettile rompe la finestra e si conficca nel muro. Cade dell’intonaco. PETER Bene, adesso sappiamo qual’è la situazione...i microfoni erano una menzogna...tutto era una menzogna. ANOUK No! Non entrate! Tornate indietro! I figli dei Boonman stavano arrivando a passi lenti. Le due donne si buttano su di loro per proteggerlo. PETER Mary, portali in sala da pranzo! E non alzatevi da terra!...Nick hai una pistola? NICK Mi spiace...mai avuta una. PETER Perfetto...nemmeno io. La consideo un segno di inciviltà. 125. NICK Cosa facciamo ora? PETER Dobbiamo andarcene...gli spari provengono dal bosco....loro non sanno che non siamo armati...non credo si mettano a sparare verso la strada, questa è una via abbastanza trafficata. NICK Io apro la porta. PETER No...per oggi hai già fatt troppo l’eroe....se calcoliamo bene i tempi non ci saranno troppi problemi. La porta sale in fretta. NICK Andiamo via in macchina? PETER Si...Mary! Anouk! Andate in garage, strisciate. INT. GARAGE I bambini salgono sulla parte posteriore tra le valigie. Anouk e Mary subito affianco ai bambini e Nick al posto di guida. Peter è accanto alla porta del garage pronto a sollevarla. PETER Coraggio, Nick metti in moto. Peter attende qualche secondo. Si sente solo il rumore del motorino d’avviamento. PETER Avanti Nick! Metti in moto! Nick apre la portiera e scende. NICK Niente, non parte. Peter e Nick si guardano negli occhi. 126. Peter si avvicina alla macchina e prova a mettere in moto. Il motore non da segno di vita e allora Peter schiaccia il tasto per aprire il cofano. Nick apre il cofano. Tutti i fili sono stati tagliati. NICK Quella porta si apre anche da fuori? Nick guarda prima Peter e poi la porta del garage. PETER Si, a meno che non sia chiusa a chiave. NICK E non lo era vero? PETER Già. NICK E il tempo ha completato il lavoro...non abbiamo sentito nulla. Qualcuno potrebbe essere entrato! Peter e Nick fissano la porta del bagno chiusa. Peter e Nick sussurrano. PETER Quello è l’unico posto dove si è potuto nascondere. NICK Presto! Mandiamo via quel brutto bastardo. Mary, Anouk e i bambini salgono in casa. Peter prende un’ascia dal tavolo da lavoro. Nick prende un forcone da giardiniere. Si avvicinano entrambi alla porta chiusa. Peter fa cenno a Nick di aprire, poi si lancia dentro con l’ascia davanti a se. Il piccolo locale è vuoto, ma sul muro è tracciato con della vernice una scritta. ICARO. 127. Peter sale con Nick in casa. INT. CUCINA PETER Presto, scendete in cantina. Anouk e Mary accompagnano sempre a carponi i bambini giù dalle scale. Peter e Nick sono dietro alle donne quando Nick interrompe l’amico. NICK Barrichiamo le porte. PETER Pensi sarà necessario? NICK Non corriamo rischi! Strisciano sotto il davanzale della finestra e spingono due poltrone contro la porta d’ingresso sovrapponendole. Poi si avvicinano alle finestre controllando che siano chiuse e Peter prende da un cassetto della cucina una torcia e la infila in tasca. Poi spingono il tavolino di legno e il divano alla porta del soggiorno che porta sul retro della casa. Dove c’è la piscina. NICK Non mi sembra una buona idea. PETER Perchè? NICK Ci stiamo intrappolando! Dovremmo invece trovare una via d’uscita. PETER Già però sarebbe meglio non trascurare nessuna precauzione. NICK Sbrighiamoci allora. I due uomini attraversano il soggiorno e la cucina e si dirigono in garage. 128. Chiudono la porta del garage a chiave e legano una corda alla maniglia della porta e all’altro capo il paraurti della macchina. Riprendono l’ascia e la forca e scendono in cantina. INT. CANTINA E’ buio e solo il bagliore dei lampi illumina la stanza. PETER Almeno noi siamo all’asciutto...chiunque sarà la fuori sarà bagnato e non resisterà tutto il giorno. NICK Già si prenderanno un bel raffreddore....speriamo Che Johnson venga a fare un salto qui. MARY Perchè dovrebbe? PETER Be...dopo quello che è successo ieri notte è probabile che intensificherà la sorveglianza. Peter prende la moglie per il gomito e la tira verso la finestra che si apre appena sopra il livello del suolo. I rivoli di pioggia infastidiscono la visuale. Il lampione sul marciapiede ogni tanto viene coperto dalle gocce che cadono sul vetro. PETER Quando vedremo passare qualcuno illumineremo la strada con la torcia...ci metteremo di guardia alla finestra. Appena vedremo qualcuno faremo dei segnali con la torcia. Ci vedranno e si fermeranno. NICK Buona idea...perchè diavolo non me l’hai detta prima? PETER Non riuscivo a ricordare se da questa finestra si vedeva la strada. 129. Peter sorride a Nick. ANOUK Mi sento meglio. PETER Mary, fai tu il primo turno di un quarto d’ora. Io e Nick controlliamo la porta e l’altra finestra....tu Anouk stai insieme a Carol. JOHN E io cosa faccio papà? Peter si gira verso il figlio con sicurezza. PETER Tu mettiti accanto alla mamma e non muoverti di lì! Tieni gli occhi ben aperti! Peter e Nick iniziano a camminare avanti e indietro tra la porta e la finestra. Sono senza scarpe per non fare rumore. Nessuno parla. La pioggia è incessante. Tocca a Peter prendere il posto di Mary, mentre prende la torcia dalla mano della moglie l’abbraccia. Il tempo passa. I turni scorrono. Ma dalla finestra non vedono nessuno. JOHN Ecco papà!...E’ arrivata! Non vedi la luce? Peter, Nick e Mary si avvicinano in fretta alla finestra. PETER Dammi la torcia! Peter tiene ferma la torcia sulla vettura bianca. Poi la muove descrivendo dei piccoli cerchi. Il raggio della luce colpisce i finestrini della macchina. La pattuglia della polizia non si ferma. NICK Non mi va questa storia. MARY Deve averla notata! Ne sono sicura. 130. Mary mette il braccio attorno al collo del figlio che sbirica fuori dalla finestra. PETER Non necessariamente. C’è l’inferno la fuori...tornerà E la prossima volta uscirò. NICK E come? Non ne avrai tempo dopo tutti i mobili che abbiamo messo davanti alle porte. PETER Uscirò di qui. Peter indica la finestrina della cantina. E’ decisamente troppo piccola per Peter. JOHN Io ci passo papà! PETER Torniamo ai nostri posti. Anouk mettiti tu qua. Si sente uno schianto seguito dal bagliore di un lampo. NICK Peter! Peter corre vicino a Nick che ha la faccia schiacciata verso la finestra. NICK Guarda! Attraverso il vetro Peter vede un fascio di luce levarsi dal terreno. Proviene dal fondo del prato, vicino al bosco. Il raggio ondeggia a scatti. Qualcuno viene verso la casa. MARY Cosa c’è? PETER C’è qualcuno la fuori...viene verso casa....potrebbe essere...la polizia. NICK ... O quello che ha sparato! Dio mio! 131. PETER Silenzio...zitti! Nick togli la faccia dal vetro! Peter e Nick si scostano dal vetro e appoggiano la schiena al muro. L’uomo passa davanti alla finestra e spegne la torcia. Gli abitanti sentono un rumore provenire da sopra, qualcuno sta cercando di entrare. Poco dopo i rumori cessano e la figura fuori in impermeabile si avvia verso il garage. MARY Nick! Mary balza in avanti! MARY Guarda la! La luce di una torcia è indirizzata verso la cantina. L’uomo con la torcia si avvicina correndo. Improvvisamente la luce sparisce. Nessun rumore. Solo la pioggia. Dall’alto si sente un gran fracasso e poi il rumore di un legno che picchiava contro la porta. Silenzio. Mary urla. MARY Ahhh! Una mano batte contro la finestra. Il fascio della torcia buca l’oscurità. Il volto dell’uomo è nascosto da un cappuccio. Peter si avvicina a Mary e prende in braccio la figlia. PETER Indietro! Tutti contro il muro! Il vetro si frantuma all’impatto con il calcio di un fucile. I calci dell’uomo tolgono tutte le schegge. La pioggia entra attraverso l’apertura. I prigionieri sono tutti contro il muro. 132. La canna di un fucile appare sul bordo dell’intelaiatura della finestra. Un proiettile colpisce il pavimento e un altro il muro. Silenzio. Si solleva della polvere dal pavimento. La sparatoia ricomincia. Nel fucile viene inserito un altro caricatore. Il calcio di un altro fucile rompe l’altro vetro. Un fascio di luce illumina i prigionieri schiacciati contro la parete. Mary stringe a se la figlia proteggendone il corpicino. Peter colto dalla rabbia si precipita con l’ascia verso la finestra. L’uomo col fucile balza all’indietro e lascia partire una raffica di colpi che finiscono sopra la testa di Peter scheggiando il muro. L’altro fucile prende la mira su Peter. Nick riesce a deviare i colpi con il forcone. Peter si trascina a carponi verso la moglie. PETER Qui! Spinge Mary e i bambini verso la parete laterale alle finestre. Nick afferra il braccio della moglie e la spinge verso l’angolo. Altri spari. Polvere. I colpi sono incessanti, un altro fucile si aggiunge alla finestra laterale che da sulla strada. Peter corre brandendo l’ascia verso la finestra laterale e sferra un colpo. Si sente un URLO di dolore. Del sangue schizza sulla maglia di Peter. L’uomo all’altra finestra cerca di mirare verso Peter ma i colpi non vanno a segno. Nick si precipita verso la canna del fucile con il forcone e lo scaglia via. Si sente un altro URLO di dolore e gli spari cessano. Tutti sono incolumi. Carol in braccio alla mamma grida. John piange. NICK Anouk! Anouk! Dove sei? 133. Anouk risponde in tono calmo. ANOUK Sono qui....sto bene, caro. Anouk è appoggiata alla parte anteriore della parete, non si è spostata con gli altri. Peter fissa lo sguardo su Anouk. Guarda una grossa spilla d’orata che prima non aveva notato. La spilla è irridescente al buio. Il muro dove si trova Anouk è intatto. Non è stato colpito da nessun proiettile. Peter abbraccia la moglie e i figli mentre Nick si avvicina alla moglie. Le raffiche di vento passano da una finestra all’altra. Entra qualche foglia e la pioggia. Sentono delle voci e un battere di colpi verso la porta della cantina. VOCI Boonman! Boonman! Avanti apra! PETER Siamo qui, maledetti idioti. Peter apre la porta e scaraventa uno dei due uomini contro la parete. L’altro si lancia contro Peter. Sono due agenti della polizia. PETER Sporco bastardo! Dannato criminiale. Potevano farci fuori tutti! Tutti, capito? Mia moglie, i miei figli! Perchè l’hai fatto? AGENTE Mi lasci andare! Cosa ho fatto e cosa dovrei dirle? Peter tiene l’agente per il colletto della camicia blu. PETER Siete passati mezz’ora fa. Avete visto la luce ma ve ne siete andati! 134. AGENTE Lei è pazzo! Io è Micheal eravamo di pattuglia in un’altra zona. Dei vicini ci hanno avvertito dicendo che hanno sentito degli spari. PETER Chi erano i due che giravano da queste parti allora? AGENTE Se mi lascia vado a controllare...non mi ricordo più chi c’era di turno, sono dovuti andare in Carlson Street. C’è stato un furto. Peter lascia l’agente. PETER Ci abitano i Martino li! AGENTE No, non si tratta di loro. Mary sbuca dalle spalle tenendo Carol in braccio che piange a singhiozzo. Nick sorregge Anouk per la vita. L’agente Michael separa Nick dall’agente Vincent. MICHAEL Santo Dio! Non capisco come facciate ad essere ancora vivi! VINCENT Telefona a Johnson, digli di correre qua. PETER Il telefono non funziona. Intanto si avviano tutti verso il soggiorno. MICHAEL Lo avvertirò con la radio. L’agente Michael si avvia verso l’uscita. INT. SOGGIORNO CASA BOONMAN - SERA Peter e Johnson sono da soli in cantina. 135. JOHNSON Ho disposto una dozzina di uomini nel terreno circostante alla casa. Due rimarrano in casa con voi. Uno qua in basso e l’altro si piazzerà in corridoio. Di più non posso fare. PETER Mi stia a sentire. Uno dei suoi uomini è passato davanti a questa casa e non si è fermato! So benissimo che ha visto la torcia. L’ha vista e se ne è andato! JOHNSON Non ci credo! Ho controllato. Nessuno di quelli in pattuglia stasera ha notato qualcosa di strano. PETER Ma ho cisto anche quell’auto che se ne andava...dove sono Sheldon e Winfrey? JOHNSON E’ il loro giorno libero. Ora però dovrò richiamarli in servizio. PETER Non è strano che siano di riposo il fine settimana? JOHNSON Esistono dei turni. Il sabato e la domenica, comunque, la sorveglianza è continua. Johnson ispeziona le pareti della cantina. Poi si piega e raccoglie i bossoli dei proiettili dal pavimento. PETER Ora deve fare una cosa. E’ urgente. Io, lei e nessun altro. JOHNSON Di cosa si tratta? PETER Andremo a cercare un telefono da cui lei farà due telefonate. 136. JOHNSON A chi? Peter s’incammina verso le scale. PETER Ai Griffin e ai Martino. Voglio sapere dove sono e dov’erano poco fa. JOHNSON Cosa diavolo... PETER Per favore, faccia come le dico. JOHNSON Crede che... PETER ...non credo niente. Voglio solo informarmi. Johnson rimane fermo in cantina. JOHNSON Aspetti un attimo. Io farò ciò che dice ma lei mi deve delle spiegazioni. Questa storia è troppo ambigua per i miei gusti. Lei sta peggiorando la mia ulcera...Non voglio trovarmi tra i piedi un massacro, quindi se c’è qualcosa che mi nasconde la tiri fuori. Peter si gira verso Johnson PETER D’accordo....ha sentito parlare di Icaro? JOHNSON Di cosa diavolo sta parlando? PETER Già...lei non sai niente. Chieda a Sheldon, glielo dirà. Forza, andiamo. 137. INT. AUTOPATTUGLIA DI JOHNSON JOHNSON Contento?...I Martino sono a Riverside da amici mentre i Griffin sono a Los Angeles. PETER Si...naturalmente. JOHNSON Li interrogheremo appena tornano. La loro versione verrà verificata punto per punto. INT. SOGGIORNO CASA BOONMAN Suona il campanello. AGENTE Signor Boonman, c’è l’operaio della compagnia dei telefoni! Peter si avvia verso l’entrata. Il poliziotto torna a sorvegliare la casa dal corridoio. PETER Brutto figlio di puttana... Davanti a Peter, vestito da operaio della compagnia telefonica c’è l’agente Carter che parla in fretta. CARTER Non alzi la voce. La prego mi ascolti è basta! Icaro è crollato! Sul serio signor Boonman. BOONMAN Ne ho abbastanza delle vostre palle! Bastardi! Porci! Non esiste nessun Tremont. E’ tutto un invenzione! CARTER Siamo stati costretti a scappare. PETER Può dirmi ciò che vuole. Non le credo. 138. CARTER Mi creda. Tremont è fuori città e sta finendo di risolvere il puzzle Icaro. Domattina tutto sarà finito. PETER Di quale Icaro sta parlando? E di quale Tremont? Ho telefonato addirittura alla CIA! CARTER Lo sappiamo. Chi le ha risposto si chiama Tennent. Noi possiamo solo negare. Non possiamo comprometterci. PETER E le guardie? I microfoni! Dovevate proteggerci! CARTER Le spiegheremo tutto...punto per punto. Ora l’essenziale è che abbiamo messo le mani su Icaro. PETER Sono solo un mucchio di sciocchezze. L’E S S E N Z I A L E è che mia moglie e i miei figli siano vivi. CARTER Guardi qui. Carter estrae dalla tuta blu da operaio un dischetto metallico. CARTER Avanti lo prenda. Lo guardi da vicino. Peter vede che l’oggetto è corroso. Mangiato. PETER E allora? CARTER Be...è il microfono miniaturizzato. E’ stato corroso dall’acido. Tutti sono ridotti in questo stato. PETER Come gli hanno scovati? 139. CARTER E’ facile con gli strumenti adatti. E’ opera di Icaro. PETER E chi è Icaro? CARTER Spiegheremo tutto dopo. PETER E cosa mi resta da fare? CARTER Niente. Gli spari sono finiti. PETER Quando dite così la tempesta inizia. CARTER Capisco. E’ tutto finito. Peter si gira e si avvia verso il soggiorno mentre gli operai si avvicinano al telefono per ripararlo. INT. SOGGIORNO Nel soggiorno ci sono solo Mary e Peter, seduti sul divano uno accanto all’altro. Peter raccontando a Mary tutto ciò che gli è successo in questi giorni, da Tremont a Icaro. MARY Che brutta situazione. PETER Sporca più che altro...devo dire grazie ad Anouk e a Nick che mi hanno ascoltato...poi Nick mi ha salvato la vita... MARY ...no aspetta un attimo. Quando sei uscito a chiudere gli ombrelloni...abbiamo udito gli spari e siamo stati presi dal panico....Ho fatto per venire fuori da te, ma Nick e Anouk mi hanno fermata. (MORE) 140. MARY(cont'd) Cercavo di liberarmi ma Anouk mi ha immobilizzato contro la parete e poi ha detto a Nick di andare, di non preoccuparsi... PETER Di solito una moglie non manda suo marito davanti ad un plotone di esecuzione. MARY Già...questo mi ha stupito. Io non l’avrei fatto. Non ne avrei avuto il coraggio. PETER E’ stata strana anche quando eravamo in cantina. Aveva una spilla che prima non aveva e intorno a lei il muro era intatto. Sembrava non avesse paura. MARY Tuttavia non sono stati loro a spararci e ti hanno salvato anche la vita. PETER Ne sto passando così tante che non mi fido più di nessuno. Il vetro della finestra in soggiorno va in mille pezzi. Il sangue inizia ad inzuppare la camicia di Peter. Mary urla sorreggendo il marito che si affloscia al suolo. Si sentono altri spari ma i colpi rimangono all’esterno. Il poliziotto che è in corridoio si precipita in soggiorno e corre verso Peter. Subito dopo arriva anche l’altro agente, che era in cantina, con la pistola nella mano destra. All’esterno si sentono grida e richiami. Anouk entra in soggiorno, si ferma e poi corre verso Mary. ANOUK Nick! Nick! Nick non compare. AGENTE MICHAEL Dobbiamo metterlo su un letto. La prego signora lo lasci stare dobbiamo metterlo sul letto. Si sente la voce di Nick che scende giù dalle scale correndo. 141. NICK Cosa succede? Diavolo! No Peter! INT. CAMERA DA LETTO - POCO DOPO Peter riprende conoscenza. Johnson e il dottore sono vicini a Peter mentre Nick e Anouk sono in piedi e sorridono. DOTTORE Si rimetterà presto. Non si preoccupi. E’ una ferita superficiale. Le farà solo male. PETER Mi hanno sparato? JOHNSON Si. PETER Chi è stato? JOHNSON Non lo sappiamo. Johnson è nero dalla rabbia. JOHNSON Lasci che glielo dica: se è necessario rimarrò tutta la notte qua per interrogarvi. Voglio sapere cosa sta succedendo, vi state comportando come degli idioti. DOTTORE Ho finito....può alzari appena se la sente ma non faccia sforzi con la spalla. Il dottore si veste ed esce rapidamente. JOHNSON Per favore, scendete tutti al piano di sotto. Voglio restare solo con il signor Boonman. NICK E’ appena stato ferito. Non è in condizione per subire un interrogatorio! 142. JOHNSON Sono un ufficiale di polizia e non ho bisogno del suo permesso. Il dottore ha detto che non è grave. MARY Non le sembra che ne stia passando fin troppe? JOHNSON Mi spiace signora Boonman ma è necessario. E adesso, se volete accomodarvi... NICK ...assolutamente no! Non è Peter che dovrebbe essere interrogato ma tutta la sua squadra! Perchè la sua pattuglia non si è fermata? Come hanno fatto a far sparare a Peter! JOHNSON Senta...se non la smette sarò costretto a chiamare un agente e farla sbattere fuori. NICK Non ci proverei se fossi in lei. JOHNSON Non mi tenti. Sa quante persone ho visto come lei? Prima lavoravo a Los Angeles. Nick è immobile come una statua. NICK Che cosa ha detto? JOHNSON La smetta di provocarmi PETER Lasciate perdere, non importa...davvero...andate giù. Tutti escono dalla stanza escluso il capitano della polizia e Peter. Peter si siede appoggiandosi alla testata del letto. Johnson è seduto su una sedia ai piedi del letto e si appoggia con le mani al materasso. 143. JOHNSON Ora parli! Mi dica quello che sa o l’accuserò di reticenza in un caso di mancato omicidio. PETER Ma era con me che ce l’avevano! JOHNSON Resta pur sempre un tentato omicidio. Non fa nessuna differenza. PETER Perchè è così nervoso? Lei dovrebbe essere ai miei piedi! Grazie a me e ai contribuenti lei lavora! E mi sembra che non si sia meritato il lavoro fino ad ora. Johnson riesce a trattenere la rabbia. Si passa una mano sulla fronte. JOHNSON D’accordo, molti mi criticano per i miei metodi. Voi bastardi volete sbattermi fuori e mettere al mio posto qualche figlio di papà! Ma non ci riuscirete, il mio curriculum è pulito. E adesso mi dica cosa sta succedendo. PETER Ha ragione, a molti di noi non piace. Meglio non approfondire...comunque non ho intenzione di rispondere. Le darò un ordine, invece. Faccia sorvegliare questa casa giorno e notte finchè non sarò io a dire basta! Capito? JOHNSON Io non prendo ordini da lei. PETER Eccome se lo farà. Altrimenti la sua faccia la vedranno almeno 50 milioni di spettatori sugli schermi televisivi. Lei è un oggetto d’antiquariato. Prenda la sua pensione e se ne vada. 144. JOHNSON Non può fare una cosa simile. PETER Non posso? Chieda un po’ in giro. JOHNSON Odio i bastardi come lei. Odio la vostra faccia tosta. PETER E’ un odio ricambiato. Johnson si alza dalla sedia, esce sbattendo la porta e va via. INT. SOGGIORNO CASA Anouk, Nick e Mary sono seduti sui divani mentre i figli sono sdraiati per terra a vedere un cartone in TV. Entra Peter. PETER Mary, devo uscire. MARY Ma come? PETER Prima mi sono dato un appuntamento combinato con Johnson, devo ucire. ANOUK Ma non sei in condizione, vuoi che Nick ti accompagni? PETER No mi dispiace. Scusatemi tutti. Peter si avvia verso l’uscita, passa prima dalla cucina e prende una pistola. E’ sopra la dispensa. EST. STRADA - SERA Peter si ferma accanto a una cabina telefonica in centro. Entra e compone un numero. PETER Sono Boonman, Griffin. Ascolta e sta calmmo. Icaro è finito. (MORE) 145. PETER(cont'd) E’ stato sciolto. Ho ricevuto l’incarico da Zurigo di far sospendere le operazioni. Avete tutti fallito, siete degli idioti. Devo consegnarvi gli ordini conclusivi questa notte. Trovatevi alle due alla segheria. Non chiamatemi, la mia casa è sorvegliata per colpa vostra!...non mancare. A più tardi. Peter aggancia il ricevitore e poi lo rialza componendo un altro numero. PETER Betty! Sono Boonman. Ascoltami bene. Rintraccia Victor e digli che Icaro è finito, fallito. E’ un ordine. Avete fallito, siete stati degli stupidi idioti! Digli di venire alle due alla segheria fuori città, devo dargli gli ordini conclusivi. Fate in modo di esserci, l’ordine è di Zurigo. Ancora una volta riaggancia e ritelefona. PETER Mary...Ciao va tutto bene. Per favore passami Nick...non ora per favore, passamelo. Nick...Nick sono Peter. Ora so chi è Icaro, ma ho bisogno di un aiuto. Trovati alla segheria alle due. E’ fuori città. Io verrò in taxi. Fidati di me. Non mancare. Peter riaggancia e mentre sta uscendo vede la sua macchina. A bordo c’è Anouk. Accosta vicino all’entrata del pub, scende, sveglia il tassista che dorme appoggiato al finestrino della macchina e gli dice qualcosa. Poi Anouk entra nel pub e dopo qualche secondo esce, entra in macchina e va via. Peter è rimasto appoggiato alla cabina per non farsi vedere, apre la porta ed esce. Una macchina a fari spenti viene da sud a tutta velocità, Peter si butta a terra e la macchina lo sfiora. Il tassista ha visto la scena ed esce dalla macchina avvicinandosi a Peter. TASSISTA Santo cielo, cos’è successo? 146. PETER Niente, mi aiuti a rialzarmi per favore. TASSISTA Certo! Certo...avrebbe potuto ammazzarla, il sabato girano sempre certi ubriachi in giro! Vuole un dottore? La polizia? PETER No stia tranquillo, grazie. TASSISTA Ho il telefono in macchina, sicuro? PETER Si si grazie comunque. Suona la radio in macchina dal tassista. E’ una chiamata. Il tassista corre verso la macchine e Peter gli si avvicina lentamente. Legge sul taccuino e ascolta. TASSISTA Griffin. Carrington tredici. Sarò li tra cinque minuti signora. Il tassista si gira verso Peter. TASSISTA Che gente. Vuole farsi portare al motel dell’aereoporto...Ci sarà il suo amante ad aspettarla! Peter risponde con un sorriso e lentamente torna verso l’inizio della strada. Il tassista parte. Peter guarda l’orologio, sono le dodici e quarantacinque. Entra in un vicolo e si accende una sigaretta, poi riprende il cammino. Il paese è deserto. All’estremità occidentale vede una macchina che procede lentamente. Sulla macchina c’è Victor. Una seconda auto proviene dalla direzione opposta. E’ Ben! Le due macchine si fermano una accanto all’altra. I due occupanti si dicono qualcosa, Ben inverte la marcia e entrambe le macchine si avviano verso la stessa direzione. Peter inizia a camminare verso la segheria, il più rapidamente possibile anche se zoppica. Continua a fare zig zag da un lato all’altro della strada. Si gira indietro per controllare se qualcuno lo segue. Attraversa un boschetto e svolta a sinistra e cammina sulla terra battuta. 147. Peter si gira e nota due punti luminosi dietro di lui. Si getta a terra e si sdraia. Passa la macchina che poco fa aveva tentato di investirlo. Non riesce a vedere l’autista. L’auto lo supera lentamente. Poi riprende a camminare barcollando tra gli alberi. Dopo qualche minuto le luci ricompaiono davanti a lui, si nasconde dietro ad un tronco. La macchina lo supera e Peter inizia nuovamente a camminare. Segue la curva verso destra e torna sulla strada. Arriva alla segheria. Peter controlla l’orologio. Sono le due meno dieci. Si nasconde dietro ad un albero attorno al parcheggio del fabbricato abbandonato. Un potente riflettore si accende mirando verso di lui. Peter d’istinto si getta per terra rotolandosi. I proiettili impattano sul terreno. Peter tira fuori la pistola e la orienta verso il riflettore e spara alcuni colpi in direzione dell’avversario. Il riflettore esplode e si sente un grido. Poi si accuccia e aspetta. Nessun rumore. Peter si alza lentamente con il braccio immobilizzato e protende la pistola davanti a se. Peter s’incammina verso la porta girando attorno al parcheggio tra gli alberi. Peter raggiunge la porta, prova a spingerla e la porta lentamente cede aprendosi. I cardini sono incrostati di ruggine e la porta si apre di solo qualche centimetro. Peter tira un calcio alla porta che si apre completamente. Peter rimane fermo qualche secondo e poi entra. Improvvisamente Peter ascolta un crepitio dietro di se. Un rumore di passi. Cerca di voltarsi. Ma qualcosa lo colpisce alla nuca e Peter sviene e mentre cade riesce a vedere un piede bendato. E’ Raymond Tremont. INT. SEGHERIA Peter prima di aprire gli occhi ha un flashback, si ricorda le parole di Tremont: ...vorrei che ci incontrassimo...con le rispettive mogli... ...mia moglie è stata uccisa in Europa... Peter muove la testa stordito e vede Tremont davanti a lui. 148. TREMONT C’è un’infinità di cose di cui dobbiamo ringraziarla. Se davvero lei è un ottimo tiratore la fuori ha appena creato il martire perfetto, ha ucciso l’altra parte di Icaro. Un eroe morto, o anche se fosse ferito, tra poco morirebbe comunque...vede, non le ho mentito. Siamo dei fanatici. Dobbiamo esserlo. PETER Cosa succede ora? TREMONT Aspettiamo gli altri. Qualcuno dovrà venire per forza, poi tutto sarà finito. Poi Washington avrà il suo Icaro. Se non stanno attenti, un giorno arriveranno a nominarmi direttore della CIA! PETER Lei è un traditore. Peter lancia un’occhiata alla sua sinistra. C’è un’asse di legno di circa 40 centimetri. TREMONT Vede, dal mio punto di vista siete voi i traditori. Io forse sono un disertore ma non un traditore. Siete tutti voi i traditori. Si guardi attorno... Peter con uno scatto colpisce con l’asse il piede di Tremont. Il sangue sgorga rapidamente impregnando la garza. Peter si alza e colpisce Tremont ai genitali. Tremont urla. Peter sbatte Tremont contro il muro e calpesta il piede bendato. Poi gli gira il polso finchè la pistola che Tremont ha in mano cade. Le urla di Tremont echeggiano nel locale vuoto poi Tremont cade per terra contorcendosi. Peter si tuffa verso la pistola, la raccoglia e la punta verso Tremont che è in stato d’incoscenza dal dolore. Peter guarda l’orologio e vede che sono le due e dieci. Anche Peter cade per terra, ha la spalla che sanguina vistosamente. 149. Da fuori si sente il rumore di una sirena. Altre sirene. Rumore di motori. Un uomo parla dal megafono dell’auto. AGENTE Polizia. Con noi ci sono le autorità federali! Buttate fuori le armi e uscite con le mani alzate. Siete circondati. Non avete via di scampo. Peter si trascina strisciando per terra verso la porta. AGENTE Ripetiamo! Buttate le armi a terra e uscite a mani alzate. Dalla porta entra un agente, è Sheldon. SHELDON Peter Boonman! Ecco! Guardate com’è ridotto! Sheldon prende Peter in braccio e lo porta fuori facendolo sedere alla pattuglia. Altri due agenti prendo il corpo di Tremont portandolo fuori e coprendolo con un lenzuolo. PETER E’ lui...Icaro. SHELDON Lo sappiamo. Lei è straordinario. Ha fatto il lavoro che noi non riuscivamo a fare da anni! Ha catturato Icaro per noi. PETER C’è qualcun’altro laggiù...Tremont ha detto che era l’altra parte di Icaro. SHELDON Lo sappiamo. E’ morto. Forse vorrà sapere di chi si tratta...Un giorno potrà raccontarlo ai suoi nipotini. Peter sorride, si alza e si avvia verso l’altro morto. Peter s’immobilizza. E’ Johnson. 150. Dietro a Peter avanzano tre corpi, tre uomini. Nick Teeuwe, Ben Griffin e Vincent Martino. INT. SOGGIORNO CASA BOONMAN - POMERIGGIOO. PETER Lei è Barton, vero? BARTON Esatto, lavoro alla CIA, come Sheldon. E’ stato assegnato qui un anno e mezzo fa. MARY E’ stato un bravo poliziotto. SHELDON Non è stato difficile. E’ un bel posto qua. BARTON Tornando a Icaro...tutto si può riassumere in “separa e uccidi”...Questo era il motto di Tremont. Questa era la premessa di Icaro. PETER Allora esisteva veramente un Raymond Tremont. BARTON Certo. Per dieci anni è stato uno dei nostri migliori agenti. Fece una carriera folgorante. Tutto lavoro. SHELDON Poi si vendette al nemico. PETER E voi lo sapevate? BARTON Certo. Tremont manovrava ma era a sua volta manovrato. Era stato ingaggiato da Icaro perchè era in una posizione di garanzia ed era molto intelligente ed abile. Lui era la difesa e l’attacco. Comincia a capire ora? 151. PETER Si. BARTON Separa e uccidi. I controlli operati sui conti segreti dei Griffin, dei Martino e dei Teeuwe si scoprì che avevano un conto a Zurigo. Tremont aveva scoperto che erano implicati in un’operazione non molto legale. PETER Ecco perchè la parola Zurigo li rendeva tutti nervosi. BARTON Avevano tutti il motivo di esserlo. Se si fosse sparsa la voce sarebbero stati rovinati. Tremont era riuscito a metter eil seme della discordia tra le coppie, mancava solo la violenza. Il vero Icaro avrebbe ucciso almeno due coppie per poi renderle colpevoli. Era un piano brillante. PETER Ma avete messo in pericolo ma mia vita, quella di mia moglie e dei miei bambini! SHELDON E’ stata colpa mia. Sabato pomeriggio Winfrey my riferì che Carter aveva delle informazioni straordinarie. Mi attirò in trappola, io andai a Los Angeles e Carter mi disse che non mi aveva mandato nessun messaggio. Tremont aveva il tempo necessario per agire. MARY Fu quello l’errore? SHELDON Si. Concesse a Tremont il tempo per agire. E tutto per colpa mia. 152. PETER Questo non spiega la scomparsa degli agenti intorno alla casa...i microfoni! SHELDON Tremont ritirò tutti gli agenti sostenendo che Icaro era lei stesso...era stato lei a disattivare i microfoni, era l’unico che sapeva la loro posizione. PETER E di Johnson lo sapevate? SHELDON No, era impossibile. Aveva una copertura perfetta. Un normale piedipiatti di un paesino, un veterano della polizia di Los Angeles, ottuso e reazionario. Il primo sospetto è sorto quando ha detto che l’auto della polizia non si era fermata. Il suo scopo era quello di indurvi ad uscire per poi uccidervi. Il secondo era che si teneva la mano sullo stomaco. Diceva che aveva l’ulcera ma nella sua scheda non risulta che avesse mai sofferto di ulcera. Era lo squarcio provocatogli dal signor Teeuwe. PETER E il nostro cane? BARTON Opera di Tremont. Quando voi eravate in piscina si è intrufolato in casa. Ricordate che era un’professionista. E’ stato anche lui riguardo al rapimento della sua famiglia e dei Martino e dei Griffin. PETER Un’ultima cosa...chi vi ha chiamato? 153. SHELDON Sono state le sue coppie di amici. Si sono incontrati e sono venuti alla stazione di polizia. PETER Tutto qui? SHELDON Già...è proprio questa l’ironia della situazione. Se avessero fatto prima quello che dovevano, non sarebbe accaduto niente. Ma è stato solo ieri sera che si sono incontrati, decidendo di smetterla con i sotterfugi. MARY Separa e uccidi. FADE OUT.