Infertility in the stallion - Proceedings of SIVE - Pisa, 2005
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Infertility in the stallion - Proceedings of SIVE - Pisa, 2005
Published in IVIS with the permission of SIVE 1) Relazioni 24-01-2005 12:18 Pagina 17 Published in IVIS with the permission of SIVE Close window to return to IVIS Infertilità nello stallone Infertility in the stallion Barry A. Ball DVM, PhD, Davis, California, USA Esiste una varietà di fattori in grado di portare alla degenerazione testicolare; tuttavia, nella maggior parte dei casi l’eziologia di questa condizione resta indeterminata. La degenerazione testicolare correlata all’età viene descritta in molte specie di mammiferi, compreso l’uomo. La funzione delle gonadi nello stallone dipende dall’esistenza di un normale asse ipotalamoipofisi-testicoli, con un controllo endocrino accuratamente modulato ed una regolazione locale delle funzioni cellulari da parte di fattori autocrini e paracrini all’interno dei testicoli. Sino a non molto tempo fa, in medicina veterinaria l’uso dei test endocrini negli stalloni è stato limitato, fatta eccezione per la diagnosi dei casi di sospetto criptorchidismo nei cavalli maschi. La mancanza di saggi standardizzati ampiamente utilizzabili per la ricerca delle gonadotropine equine ha ostacolato l’impiego diagnostico di queste metodiche negli stalloni ipofertili. Le concentrazioni endocrine riscontrate nei soggetti esaminati devono essere interpretate alla luce dell’età dell’animale e della stagione dell’anno, due variabili capaci di esercitare effetti significativi sulle concentrazioni plasmatiche di LH e testosterone. Poiché la secrezione delle gonadotropine nello stallone ha un andamento pulsante, i campioni prelevati nell’arco di un ciclo di tre giorni possono essere più rappresentativi di un singolo campione. Come nell’uomo, anche nello stallone la degenerazione testicolare è frequentemente associata ad elevate concentrazioni di FHS, mentre l’LH può essere elevato (nel 50% circa degli stalloni con oligospermia) ed i livelli basali di testosterone spesso appaiono normali. Le elevate concentrazioni di gonadotropina osservate in questi stalloni sono spesso associate ad un calo della concentrazione di estrogeni, presumibilmente dovuto ad una riduzione della produzione A variety of factors may lead to testicular degeneration; however, in most cases the etiology remains undetermined. Age related testicular degeneration is described in many mammalian species, including humans. Testicular function in the stallion depends upon a normal hypothalamic-pituitary-testis axis with a carefully regulated endocrine control as well as local regulation of cell function by autocrine and paracrine factors within the testis. Until recently, endocrine testing in stallions has been limited in veterinary practice other than for diagnosis of suspected cryptorchidism in stallions. The lack of widely available standardized assays for equine gonadotropins has hindered their diagnostic use in subfertile stallions. Endocrine concentrations in stallions must be interpreted in terms of the stallion’s age and the season of the year because both of these variables have significant effects on LH and testosterone concentrations in plasma. Because secretion of the gondotropins in the stallion is pulsatile, samples taken over the course of three days may be more representative than a single sample. As in man, testicular degeneration in the stallion is frequently associated with elevated FSH concentrations while LH may be elevated (in about 50% of oliogospermic stallions) and basal testosterone often appears normal. The elevated gonadotropin concentrations observed in these stallions is often associated with a decreased estrogen concentration, presumably due to reduced production by the testis. Decreases in concentrations of inhibin have been noted in stallions early in the course of testicular degeneration, prior to detectable changes in steroid hormones. Mea- Proceedings of the Annual Meeting of the Italian Association of Equine Veterinarians, Pisa, Italy 2005 1) Relazioni 24-01-2005 12:18 Pagina 18 Published in IVIS with the permission of SIVE da parte dei testicoli. Diminuzioni delle concentrazioni di inibina sono state notate in stalloni che si trovavano nelle fasi iniziali del decorso della degenerazione testicolare, prima della comparsa di modificazioni rilevabili degli ormoni steroidei. La misurazione dei livelli basali sierici di estrogeni, inibina ed FSH sembra più utile per prevedere le variazioni delle fertilità, mentre i mutamenti dei livelli basali di LH e di testosterone tendono a verificarsi più tardivamente durante il decorso della condizione. La misurazione di questi ormoni va effettuata quotidianamente per tre giorni, prelevando campioni sempre allo stesso momento della giornata (le 9 del mattino) per ridurre al minimo gli effetti delle variazioni diurne sui risultati. Per valutare ulteriormente le modificazioni dell’asse ipotalamo-ipofisi-testicolo è stato suggerito il ricorso a test di provocazione. Sia gli stalloni fertili che quelli ipofertili sembrano in grado di rispondere alla stimolazione con GnRH con un aumento dei livelli di LH ed FSH, il che implica che l’ipofisi in molti di questi stalloni è in grado di rilasciare gonadotropine in risposta al GnRH. Per differenziare ulteriormente le alterazioni dell’ipofisi da quelle dei testicoli negli stalloni è stato suggerito l’impiego di un test basato su un singolo impulso di GnRH. Secondo questo protocollo, si somministra una singola dose di GnRH (25 µg IV) alle 9 del mattino, prelevando poi dei campioni di sangue a distanza di -30, 0, 30, 60 e 120 minuti. Su queste matrici si effettua la determinazione dei livelli di testosterone ed LH. Le risposte anormali sono caratterizzate dalla mancata comparsa di un incremento dei livelli di LH e testosterone dopo la somministrazione di GnRH. Come parametri minimi per la valutazione del test di risposta, è stato suggerito di utilizzare un incremento del 50% rispetto al valore basale dopo 30 minuti dalla somministrazione di GnRH per l’LH ed un incremento del 100% rispetto al valore basale per il testosterone. GnRH: La terapia endocrina degli stalloni ipofertili è stata oggetto di notevoli attenzioni nell’arco degli anni, sulla base della premessa che questi stalloni ipofertili possono rispondere in modo positivo all’aumentata produzione di testosterone stimolata da GnRH esogeno o hCG. La disponibilità dei protocolli di trattamento prolungati basati sull’impiego di pompe Close window to return to IVIS surement of basal serum concentrations of estrogen, inhibin and FSH appear most useful in predicting changes in fertility whereas changes in basal LH and testosterone tend to occur late during the course of the condition. Measurement of these hormones should be conducted daily for three days with samples taken at a consistent time in the day (9:00 am) to minimize the effects of diurnal variation on the results. Response testing has been advocated to further evaluate changes in the hypothalamic-pituitary-testis axis. Both fertile and subfertile stallions appear able to respond to GnRH stimulation with an elevation in LH and FSH, which implies that the pituitary in many of these stallions is capable of releasing gonadotropins in response to GnRH. A single GnRH pulse test has been advocated to further differentiate pituitary vs. testis changes in the stallion. In this protocol, a single dose of GnRH (25 µg; IV) is administered at 9:00 am with blood samples taken at -30, 0, 30, 60, and 120 minutes. Samples as assayed for both testosterone and LH. Abnormal responses are characterized by failure to elicit an increase in both LH and testosterone after GnRH administration. A 50% increase over baseline at 30 minutes post-GnRH for LH and a 100% increase over baseline in testosterone have been suggested as minimal parameters for assessing the response test. GnRH: Endocrine therapy in subfertile stallions has received considerable attention over the years based on the premise that these subfertile stallions might respond positively to increased production of testosterone stimulated by exogenous GnRH or hCG. The availability of sustained treatment protocols using osmotic or pulsatile pumps for GnRH administration has been used in a number of studies in an attempt to improve seminal parameters of stallions with presumed testicular degeneration. Studies on the use of GnRH therapy in subfertile stallions to date have not demonstrated improved seminal parameters in spite of a number of anecdotal reports of success with different preparation of GnRH in stallions. Proceedings of the Annual Meeting of the Italian Association of Equine Veterinarians, Pisa, Italy 2005 1) Relazioni 24-01-2005 12:18 Pagina 19 Published in IVIS with the permission of SIVE osmotiche o pulsanti per la somministrazione del GnRH è stata utilizzata in numerosi studi, nel tentativo di migliorare i parametri seminali di stalloni con presunta degenerazione testicolare. Sino ad oggi, gli studi sull’impiego della terapia con GnRH negli stalloni ipofertili non hanno dimostrato un miglioramento dei parametri seminali, a dispetto di numerose segnalazioni aneddotiche di successi ottenuti con differenti preparazioni di GnRH negli stalloni. Ormone della crescita: L’ormone della crescita (GH) svolge un ruolo importante nella regolazione della funzione riproduttiva del maschio e nello sviluppo ed è stato considerato un potenziale bersaglio terapeutico in andrologia clinica. Il GH possiede molteplici tessuti bersaglio e molte delle sue azioni sembrano essere mediate da fattori di crescita, in particolare il fattore di crescita insulinosimile-I (IGF-I). Sia le cellule del Sertoli che quelle di Leydig esprimono dei recettori per il GH, nonché per l’IGF-I; inoltre, il GH e l’IGF-I possono anche influire direttamente sullo sperma. Il trattamento degli stalloni con un analogo della somatostatina ha determinato una riduzione dei parametri di motilità degli spermatozoi senza variazione del loro numero o alterazione delle concentrazioni di GH circolante. La motilità degli spermatozoi ed i tassi stagionali di gravidanza negli stalloni che nel plasma seminale presentavano basse concentrazioni di IGF-I erano minori di quelli riscontrati in animali analoghi, ma con elevate concentrazioni di questo fattore di crescita. Forse, la prova più convincente di un potenziale ruolo terapeutico di GH/IGF-I nella fertilità maschile deriva da uno studio condotto nei tori in cui la somministrazione di GH bovino ricombinante (rBGH) ha determinato un aumento della motilità dopo scongelamento ed un miglioramento della fertilità in confronto ai tori di controllo. Negli ultimi anni, sono state pubblicate segnalazioni aneddotiche di successi della terapia con GH in stalloni ipofertili. Al momento attuale, mancano dettagli relativi alla presentazione clinica, al protocollo di trattamento ed ai risultati ottenuti, per cui è difficile determinare i possibili benefici terapeutici della somministrazione di GH. Sulla base della letteratura disponibile, sembra che questo ormone sia più utile nei maschi con bassi parametri di motilità degli spermatozoi. Close window to return to IVIS Growth hormone: Growth hormone (GH) plays an important role in the regulation of male reproductive function and development and has been considered a potential therapeutic target in clinical andrology. GH has multiple target tissues and much of the action of GH appears to be mediated via growth factors, particularly insulin-like growth factor-I (IGF-I). Both Sertoli and Leydig cells express receptors for GH as well as IGF-I, and GH and IGF-I may also affect sperm directly. Treatment of stallions with a somatostatin analog resulted in a decrease in sperm motility parameters without changes in sperm numbers or alteration in circulating GH concentrations. Stallions with low IGF-I concentrations in seminal plasma had lower sperm motility and lower seasonal pregnancy rates compared to stallions with high IGF-I concentrations in seminal plasma. Perhaps the most convincing evidence for a potential therapeutic role of GH / IGF-I in male fertility comes from a study in bulls in which administration of recombinant bovine GH. In this study, administration of rBGH resulted in increased post-thaw motility and improved fertility compared to control bulls. Over the past several years, there are anecdotal reports of successful therapy of subfertile stallions with GH. At present, details of clinical presentation, treatment regimen and outcome measures are lacking so that it is difficult to determine the possible therapeutic benefits of GH therapy. Based upon available literature, it appears that GH would be most useful in males with low sperm motility parameters. Indirizzo per la corrispondenza Address for correspondence: Barry A. Ball D.V.M., Ph.D., Diplomate, American College of Theriogenologists Hughes Professor of Equine Reproduction School of Veterinary Medicine University of California, Davis Davis, CA 95616 USA E-mail: [email protected] _________________________________________________________________________________ Società Italiana Veterinari per Equini - SIVE - 11°Congresso Nazionale Multisala, Pisa 2005 This manuscript is reproduced website with the of permission of SIVE www.sive.it Proceedings of the Annual Meeting in ofthe theIVIS Italian Association Equine Veterinarians, Pisa, Italy 2005
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