Tiberio Murgia
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Tiberio Murgia
Ris...VOLTI del Cinema Italiano Fabio Rossi TIBERIO MURGIA Nasce ad Oristano il 5 febbraio 1929 da una famiglia umile e povera. Il suo primo lavoro è quello di manovale. A vent’anni, si improvvisa venditore ambulante de “L’Unità” organo ufficiale di stampa del Partito Comunista Italiano. I dirigenti di partito trovano in lui notevoli doti politiche e lo invitano quindi a Frattocchie in provincia di Roma, dove ha sede la famosa scuola per i quadri direttivi di partito. Diverrà in seguito segretario di una sezione del PCI. Si sposa, ma intreccia parallelamente una relazione sentimentale con una giovane compagna di partito destando scandalo. In seguito a tale episodio viene espulso dal partito stesso. In cerca di nuova occupazione lavorativa emigra in Belgio, a Marcinelle, dove vengono impegnati migliaia di lavoratori italiani. A Marcinelle intreccia una relazione amorosa con la moglie di un compagno , quando una notte, fingendosi malato e disertando il lavoro per trascorrere del tempo con l’amante, sfugge all’esplosione dovuta ad una fuga di gas dove perdono la vita tutti i suoi compagni di turno, compreso il marito della sua compagna: è il famoso disastro di Marcinelle dell’8 Agosto 1956. Ritorna quindi nella sua città natale in Sardegna, ma dopo poco tempo è costretto ad emigrare a Roma per sfuggire alle grinfie dei familiari di una donna già sposata che lui corteggia. Lavorerà qui come lavapiatti presso una trattoria del centro, sino a quando verrà notato in modo del tutto casuale da un assistente di Mario Monicelli che è alla ricerca di un “siciliano verace” da inserire nel cast di un nuovo film in produzione. E’ l’inizio di una grande carriera d’attore con un esordio segnato da uno dei film italiani più belli in assoluto: “ I SOLITI IGNOTI “. Dallo stesso film : “...femmina piccante pigghiala per amante, femmina cuciniera pigghiala pe’ mugliera” è questa una delle frasi celebri pronunciate da Ferribotte (Tiberio Murgia) per definire la donna secondo l’uso e il costume siciliano. Siamo nel 1958, il personaggio rappresentato da Murgia nel capolavoro di Mario Monicelli è quello di Ferribotte, da FerryBoat ovvero il traghetto che unisce la Sicilia al vicino continente. Nel 1960 il fortunato film avrà un sequel “AUDACE COLPO DEI SOLITI IGNOTI” nel quale Tiberio Murgia avrà modo di rirappresentare lo stesso personaggio, questa volta sotto la regia di Nanni Loy. La trilogia si chiude nel 1987 con “I SOLITI IGNOTI VENT’ANNI DOPO”. Una delle particolarità recitative di Tiberio Murgia è quella di rappresentare lo stereotipo del siciliano: occhi leggermente socchiusi e capo tenuto vistosamente verso l’alto quasi in segno di una ostentata superiorità maschile, atteggiamento in forte contraddizione con la sua statura “fisica” relativamente bassa. Essendo egli di origini sarde, verrà costantemente doppiato da attori come Renato Cominetti, Michele Gammino e Ignazio Balamo. La sua stazza artistica si conferma negli anni a seguire, affiancandosi ad attori del calibro di Alberto Sordi nel film “COSTA AZZURRA” del 1959, sempre nello stesso anno recita con Vittorio Gassman ed ancora Alberto Sordi ne “La Grande Guerra” per la regia di Mario Monicelli. Anche in questo film il Maestro Mario Monicelli mette in contrasto, per così dire, i vari personaggi identificativi di una sorta di regionalismo campanilistico, come già si è verificato ne “I SOLTI IGNOTI” dove Murgia rappresenta un siciliano, Gassman un romano, per non dimenticare un fantastico Carlo Pisacane con accento forzatamente romagnolo. In seguito recitò con altri attori di grande popolarità come Totò, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, Monica Vitti ecc. Anche Vittorio de Sica lo diresse nel film “Caccia alla Volpe” nel 1966, dove interpreta il ruolo di un detective. Nella sua lunga carriera artistica Tiberio Murgia ha interpretato più di 100 film, 104 per l’esattezza, contribuendo ampiamente alla diffusione della famosa “Commedia all’Italiana”. Per quale motivo la critica italiana mette in risalto sempre e solamente il nome dei “mostri sacri”? “..., i personaggi, anche i minori, hanno sempre facce verosimili e autentiche e la comicità che ad ogni istante rivelano non si costruisce mai su mezzucci facili e vieti. Da Il Tempo, 3 Ottobre 1958 (Gian Luigi Rondi) Tiberio Murgia si spegne a Tolfa il 20 Agosto 2010
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