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la festa dell’arno
San Rossore, 28 settembre 2003
Il manifesto per l’Arno
Documento aperto al contributo
della società toscana
- promuovere progetti per il
recupero e la salvaguardia del
fiume, con l’obiettivo primario
di renderlo accessibile alla
fruizione delle popolazioni
rivierasche;
- coordinare tutti i progetti di
parchi o di aree attrezzate e i
parchi già realizzati, lungo il
corso del fiume, per dar vita ad
una carta dei parchi che
divenga, di fatto, il grande
parco dell’Arno.
- attivare ulteriori possibilità di
traghettamento e navigabilità
del fiume - con la costruzione di
accessi e approdi
- garantire vie di accesso per la
Protezione Civile e per la
manutenzione e la pulizia delle
sponde;
- mettere a disposizione di
viaggiatori opportune aree per
la sosta dotate di servizi, al fine
di dar vita a itinerari escursionistici del fiume (in mountain
bike, a cavallo, a piedi o in
canoa, etc.);
- attivare politiche per la promozione di percorsi culturali,
didattici, turistici, sportivi e
gastronomici lungo il fiume;
- promuovere iniziative educative, estese a tutte le scuole,
sul tema del fiume e della
risorsa idrica;
- inserire nei Piani Strutturali il
recupero o l’eventuale delocalizzazione o riconversione dei
manufatti che oggi sono nelle
aree di pertinenza del fiume,
insieme al vincolo assoluto di
ogni nuova edificazione;
- inserire forme specifiche di
governo e pianificazione integrata dei sistemi fluviali (ad
“Ridare il fiume ai nostri figli”
L’associazione per l’Arno promuove la mobilitazione degli attori sociali, culturali, economici, istituzionali e delle popolazioni rivierasche per restituire il fiume alle sue genti presenti e future, recuperando il
suo ruolo storico di generatore
di identità, fruizione, qualità
paesistica, ricchezza. L’associazione intende sollecitare coalizioni, alleanze fra istituzioni
locali, promuovere forme democratiche e partecipate di governo del sistema fluviale per
indirizzare gli interventi istituzionali e sociali a questo fine
anche ricercando esperienze comuni con le comunità di altri
bacini fluviali, nazionali e non.
Recuperare il patrimonio
storico del fiume
L’Arno rappresenta la “spina
dorsale del territorio toscano” e
contribuisce a determinarne l’identità di lunga durata.
E’, con il suo ricco sistema di
canali, porti, cantieri navali,
mulini, pescaie, un’idrovia che
costituisce da secoli la più
grande via di comunicazione
degli scambi produttivi e commerciali dalle foreste Casentinesi a Pisa; è produttore di
complessi ambienti insediativi,
e della fruizione di paesaggi
urbani e rurali (trame agrarie
irrigue,
approvvigionamento
idropotabile, spazi pubblici
urbani, parchi, ville, feste,
spettacoli, celebrazioni, balneazione..); è produttore di saperi
ambientali e produttivi (navicellai, bardotti, legnaioli, navalestri, califati, vetturali, renaioli..), di culture urbane e rurali
legate alla vita del fiume.
Recuperare in forme nuove la
complessità del patrimonio ambientale, territoriale, culturale
del fiume è la precondizione del
fiume della vita quotidiana; un
fiume invisibile se non quando
esonda, caratterizzato dall’inaccessibilità delle sponde, dall’abbandono, da cementificazioni dell’alveo e urbanizzazioni,
da insediamenti industriali e
non in aree di pertinenza fluviale. Una grande opera di bonifica e riqualificazione si rende
necessaria per restituire il fiume
alle sue genti.
Promuovere la rinascita del
fiume come produttore di
benessere e ricchezza
Il fiume deve nuovamente essere trattato come risorsa complessa, a partire dal recupero e
dalla riqualificazione del patrimonio storico, per produrre
nuove funzioni, benessere e
nuova ricchezza.
riduzione del rischio idraulico
e inquinologico con le politiche
per la riqualificazione
ambientale e territoriale del
sistema rivierasco
Le politiche di settore debbono
cooperare agli obiettivi della
fruizione e non sottrarre ulteriore territorio. E’ necessario attivare un insieme integrato di
interventi che abbiano come
orizzonte la restituzione del fiume al territorio come risorsa:
questa è l’unica strategia in grado di risolvere in modo durevole
anche i problemi alluvionali e di
inquinamento con politiche che
superino il carattere di emergenza degli interventi.
L’attivazione di questo orizzonte richiede di integrare fra
loro e rendere sinergici diversi
obiettivi strategici:
La mitigazione del
rischio idraulico
Individuazione
di
misure, strutturali e
non, organizzate a
sistema sull’intero
bacino, integrando
opere impiantistiche
con interventi ambientali, urbanistici,
agroforestali, garantendo le portate di
minime per la qualità ecologica e per
la fruizione,
in
particolare
la
navigazione (azioni
per la rinaturazione
dell’alveo, la ridefinizione delle sezioPaola Turci e Claudio Martini attraversano l’Arno tra Limite e Tinaia
(Foto Sestini) ni, piccoli invasi
multifunzionali,
Occorre restituire al fiume, in
casse di espansione a valenza
progetto.
forme nuove, il suo ruolo di:
Superare la visione del fiume
ambientale e paesistica, ecc).
come rischio
- fonte di vita, di benessere, di
ricchezza, di sicurezza
La riduzione
Il rispetto del territorio del
dell’inquinamento
- fonte idrica, energetica, e
fiume e delle sue funzioni stoproduttiva in agricoltura e nelle Integrazione delle misure imriche è spesso mancato anche
piantistiche con interventi sulla
nel passato. Pensiamo, ad esem- altre attività produttive
pio, alle edificazioni che ne - generatore di spazi pubblici, di riduzione delle emissioni, sui sistemi di collettamento, con
hanno stravolto alcune perti- paesaggi urbani, rurali e naturalistici di alta qualità
tecniche naturalistiche di affinenze, agli argini che in alcuni
namento
della depurazione (zogeneratore
di
culture,
di
stili
punti lo hanno costretto in un
di vita e di qualità abitativa delne umide, ecosistemi filtro),
canale stretto, rettilineo e
con il recupero industriale e
triste, alla realizzazione di au- la riviera e del suo territorio
tostrade e ferrovie che hanno - luogo di fruizione turistica, agricolo delle acque reflue.
prima sottratto la ghiaia dal suo culturale, gastronomica, educaLa riqualificazione della rete
letto e poi sancito la sepa- tiva, ricreativa e sportiva.
ecologica e dei sistemi
I segni della rinascita del fiume
razione dai suoi abitanti.
ambientali
sono già visibili nei progetti
Ma è soprattutto nella fase di
locali di recupero fruitivo delle Ricostruzione della continuità
recente industrializzazione delecologica
della fascia fluviale
la sua valle che l’Arno ha ridotto riviere, nei parchi e aree procome corridoio che integra fundrasticamente i suoi ruoli storici tette, nei tratti resi navigabili,
divenendo sempre più inquinato nelle piste ciclabili… il futuro è zioni di riqualificazione ambientale con funzioni di ridue portatore di alluvioni: un ri- cominciato.
zione del rischio idraulico e
schio idraulico e inquinologico
inquinologico e con funzioni
Integrare le politiche di
che ha prodotto una fuga dal
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fruitive e paesistiche.
La riqualificazione del sistema
insediativo rivierasco
E’ necessario garantire interventi urbanistici finalizzati a
rendere fruibile con continuità
una ampia fascia fluviale di alta
qualità ambientale e paesistica
e a riqualificare il paesaggio
urbano e degli spazi aperti
rivieraschi. La prospettiva è
quella di connettere a sistema i
parchi esistenti in un progetto di
parco fluviale unitario che
realizzi:
- la valorizzazione delle sponde
fluviali e dei terreni contermini,
assunti come spazi da tutelare
con particolare attenzione e non
più aree marginali o di confine:
un territorio che ha peculiarità
ambientali e paesistiche proprie, del quale caratterizzare e
valorizzare l’unicità e la irriproducibilità;
- la salvaguardia della fascia
fluviale, che deve essere vissuta
e trattata come area di graduale
transizione tra la campagna (o
centro abitato) e le acque, e
non più come barriera insormontabile che sancisce la separatezza fisica tra la terraferma sfruttata e un fiume
pericoloso ed insalubre;
- la fruizione di questi spazi da
parte dei cittadini, quale condizione essenziale per la rivitalizzazione delle sponde, e
come presidio per il mantenimento ed il controllo delle
condizioni di naturalità delle
stesse;
- la riqualificazione dell’agricoltura rivierasca con obiettivi
multifunzionali: l’acqua del fiume Arno ha determinato la nascita e sostiene tuttora lo sviluppo della cultura agricola e
alimentare delle comunità che
abitano le sue rive. A difesa di
tale identità sociale e culturale
vanno promosse e rivitalizzate
le produzioni tradizionali che
concorrono a riprodurre tale
identità, nel rispetto di un
equilibrato e sostenibile utilizzo
delle risorse idriche e ambientali da risanare.
Sviluppare la partecipazione e
promuovere nuovi istituti di
decisione
La riqualificazione del fiume
non è solo problema tecnico.
Richiede un grande progetto di
cooperazione sociale delle comunità rivierasche. La mobilitazione e la partecipazione degli
attori pubblici e privati e della
popolazione che vive sul territorio del fiume è fondamentale
per indirizzare e realizzare i
progetti. Occorre attivare un
processo di doppia natura:
-culturale: che coinvolga tutti
gli attori (istituzioni locali, associazioni economiche, ambientali, culturali, sportive, cittadini, scuole) nella costruzione
di un orizzonte di futuro in cui la
qualità dell’ambiente di vita in
rapporto al fiume sia considerata
una
fonte
primaria di benessere;
-politico: che attivi
nuove
forme
di
governance e nuovi
istituti
di
pianificazione
(ad
esempio i Contratti di
Fiume)
che
consentano una vasta
partecipazione locale
alle decisioni, con il
concorso di molte
energie
alla L’Arno a Bibbiena
realizzazione
dell’obiettivo.
esempio nel PRS e nel PIT);
- attuare la disciplina dei limiti
La Festa dell’Arno come avvio
qualitativi degli scarichi nel
del processo partecipativo
Per la prima volta istituzioni fiume;
locali, associazioni, popolazioni - garantire la realizzazione
rivierasche si sono incontrate integrata di progetti per la
come abitanti di un unico si- mitigazione del rischio idraulico
e dell’inquinamento e la
stema territoriale, la valle delrealizzazione dei progetti di
l’Arno dalle sorgenti al mare. In
questa direzione la festa del- riqualificazione ambientale e
territoriale del sistema fluviale
l’Arno, con la discesa dei cavalieri, dei canoisti, dei ciclisti, attraverso gli impegni finanziari
occorrenti principalmente dallo
degli animatori dei giochi per i
bambini, con le sue manife- Stato.
stazioni pubbliche, è stato l’avI rappresentati delle Istituzioni
vio di un metodo di pianificazione che affida alla presa di che aderiscono all’Associazione
per l’Arno si impegnano per
coscienza e all’esperienza
primi a favorire il realizzarsi di
concreta
delle
comunità
rivierasche la individuazione dei questi obiettivi.
problemi
e
la
proposizione
degli
obiettivi
strategici:
questo metodo allude a
un percorso partecipato
per la costruzione di
uno scenario di futuro
del fiume socialmente
condiviso rispetto a cui
indirizzare
politiche
istituzionali,
Piani,
opere di settore, PRG,
ecc.
Un patto con le
Istituzioni
Ai rappresentanti delle
Istituzioni
locali,
regionali e nazionali
chiediamo di:
La visita al depuratore di San Colombano