n° 02 - 2013 - PNEI, l`ALOPECIA FEMMINILE
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n° 02 - 2013 - PNEI, l`ALOPECIA FEMMINILE
LA MEDICINA BIOLOGICA RUBRICA A CURA DELLA PROF.SSA MARIA CORGNA APRILE - GIUGNO 2013 P.N.E.I. WORLD Cari amici, dedico questo numero di P.N.E.I. ad una tematica di freWORLD quente riscontro, l’alopecia femminile. – L’argomento è molto attuale... e non solo dal punto di vista estetico. Nella pratica clinica, uno dei più comuni disagi delle pazienti è l’eccessiva caduta dei capelli. Nella maggior parte dei casi non si tratta di alopecia grave … piuttosto della percezione che la perdita dei capelli si verifichi in maniera progressiva. Spesso questi disagi vengono sottovalutati, in quanto una lieve perdita di capelli è difficile da quantificare. Tuttavia, la paziente desidera una risposta sul perché tutto ciò accada e – soprattutto – la soluzione al problema. FISIOLOGIA DI BASE DEL CICLO DEL CAPELLO La zona dello scalpo umano è occupata da una quantità variabile tra i 100.000 ed i 350.000 follicoli piliferi, ma non tutti seguono ciclicamente le fasi di crescita e di riposo. Durante la fase di crescita (anagen) vi è un’espressione genetica attiva della sintesi proteica. Successivamente alla maturazione, il capello entra in fase di quiescenza. Infine, il bulbo pilifero migra all’esterno; durante la fase di migrazione si appronta lo scenario affinché il nuovo capello riempia la papilla residua dopo la perdita del pelo originale. Età, patologie intercorrenti e molti fattori ormonali e nutrizionali influenzano la durata del ciclo del capello. – Generalmente, la perdita dei capelli fa parte dell’invecchiamento; già intorno ai 40 anni la crescita dei capelli rallenta ed i nuovi capelli rimpiazzano più lentamente i vecchi. Sia gli uomini sia le donne presentano una perdita di capelli correlata all’età, ma il problema è più evidente negli uomini per gli effetti degli androgeni. – Le cause più comuni all’origine dell’alopecia sono 6: 1) profilo androgenetico 2) farmaci 3) deficit nutrizionali 4) ipotiroidismo 5) presenza di anticorpi antigliadina-antitransglutaminasi 6) acidità della matrice connettivale. 57 LA MEDICINA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2013 l’ovaio policistico ed un basso livello di antiossidanti sono associati alla perdita dei capelli nella donna. Fig. 1 Tra le prime raccomandazioni finalizzate al rallentamento della perdita dei capelli, indichiamo: – miglioramento della regolazione glicemica attraverso l’alimentazione, lo stile di vita e gli integratori – aumento dell’apporto di antiossidanti – la possibilità di assumere estratti di Serenoa repens – una terapia biologica a sfondo ormonale. Fig. 2 OH H H H O TESTOSTERONE OH 5-α reduttasi H H O H H Elevati livelli di radicali liberi dannosi sono presenti nel follicoli piliferi di uomini con alopecia a profilo maschile. Questo sembrerebbe essere legato ai bassi livelli di glutatione le cui scorte possono essere aumentate grazie alla somministrazione di Vitamina C ed E. L’estratto di Serenoa repens (Fig. 1) è una ben nota terapia per l’ipertrofia prostatica benigna. La sua efficacia è il risultato di svariati meccanismi di azione, inclusa la capacità di inibire la formazione ed il trasporto del diidrotestosterone (DHT). DIIDROTESTOSTERONE PERDITA DEI CAPELLI NELLA DONNA SECONDO IL PROFILO ANDROGENICO Le donne possono soffrire di perdita di capelli androgeno-dipendente esattamente come gli uomini. Rispetto all’uomo, tuttavia, la perdita dei capelli è più diffusa e generalizzata al punto da essere definita “alopecia diffusa androgeno-dipendente” o perdita di capelli secondo un profilo femminile. – È una condizione relativamente comune. Gli studi riportano che il disturbo riguarda circa il 30% delle donne di età inferiore ai 50 anni. Sebbene si possa ipotizzare una componente genetica, l’eccesso di androgeni, l’insulinoresistenza, la sindrome delFig. 3 Le specie reattive dell’ossigeno, insieme al testosterone, giocano un ruolo fondamentale nell’alopecia a profilo maschile. – Questo potente androgeno viene sintetizzato a partire dal testosterone grazie all’enzima 5-α reduttasi (Fig. 2). L’attività di questo enzima è aumentata nell’ipertrofia prostatica benigna, così come nella calvizie maschile o femminile. Alcuni estratti di Serenoa repens possono risultare utili nell’alopecia androgeno-correlata in quanto riducono la formazione di DHT. Tale meccanismo somiglia al meccanismo d’azione della finasteride, spesso utilizzata nell’alopecia androgenetica femminile. L’estratto di Serenoa repens inibisce il trasporto del DHT ai recettori nucleari, e può – quindi – dimostrarsi molto utile. – Il dosaggio dell’estratto standardizzato all’85%-95%, acidi grassi e steroli è di circa 300 mg/die. Tra le terapie più indicate a sfondo ormonale segnalo Symbiofem® plus bustine, un innovativo integratore alimentare a base di isoflavoni di soia, calcio, estratto di the verde e Lattobacilli. La genisteina e la daidzeina, i due fitoestrogeni di Symbiofem® plus, vengono resi attivi e biodisponibili grazie all’azione dei Lattobacilli e svolgono la loro azione similestrogenica su svariati organi e tessuti; il the verde ha azione antiossidante e antitumorale. – Symbiofem® plus, oltre a compensare i lievi deficit di estrogeni, riduce anche i livelli plasmatici della 5-α reduttasi (enzima che – come già detto – converte il testosterone in diidrotestosterone, frazione attiva coinvolta nell’alopecia androgenetica). ALOPECIA IATROGENA Molteplici farmaci possono provocare perdita di capelli, sebbene nessuno possa essere ritenuto da solo causa di alopecia (tranne per alcuni 58 LA MEDICINA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2013 chemioterapici come il fluoruracile, potente inibitore della crescita del capello). – Tra le classi di farmaci che più frequentemente possono provocare perdita di capelli, ricordiamo antibiotici, antiaggreganti, antidepressivi, antiepilettici, farmaci cardiovascolari, chemioterapici, farmaci endocrini (bromocriptina, clomid), farmaci anti iperuricemici, FANS e farmaci antiulcera (Fig. 3). DEFICIT NUTRIZIONALI La mancanza di svariati nutrienti può produrre significativa perdita di capelli: Zinco, vitamina A, acidi grassi essenziali e Ferro in primis. Fig. 4 – È utile esaminare le unghie della paziente alla ricerca delle classiche striature bianche, che indicano lenta guarigione delle ferite del letto ungueale, anche per traumi minori (Fig. 4). Queste ultime possono essere un segno di carenza di Zinco. Utile anche la ricerca di ipercheratosi cutanee, segno di deficit di vitamina A (Fig. 5). Una valutazione dello stato di salute generale della pelle, soprattutto dei gomiti, consentirà di identificare zone di secchezza cutanea associate a deficit di acidi grassi essenziali. ca effetti collaterali a livello gastrointestinale, a differenza di altri integratori a base di Ferro. Per la valutazione del Ferro, si raccomanda di eseguire il dosaggio della ferritina serica. Nell’esaminare i livelli di ferritina, si ricorda che molti laboratori considerano i bassi livelli di ferritina (ad esempio, tra 10 e 30 μg/lt) come normali. – Se la ferritina serica è inferiore a 30 μg/lt, è indicata una terapia. Quando i livelli di ferritina serica sono bassi, la crescita e la rigenerazione dei capelli viene rallentata. È superfluo ricordare che in questi casi va ricercata la presenza di patologie infettive. Ricordiamo, a tale proposito, l’utilità di Ferroguna, una formulazione orosolubile a base di Ferro, vitamina C, Rame e polpa del frutto del Baobab (Adansonia digitata), altamente bio-disponibile e privo di effetti collaterali. – Una bustina contiene mediamente 14 mg di Ferro fumarato allo stato ionico ferroso con una bio-disponibilità del 30-35%, la più alta rispetto ad altre fonti, sia alimentari che farmacologiche (bio-disponibilità del 5-20%). L’alta biodisponibilità del Ferro è assicurata dalla particolare formulazione di Ferroguna: infatti l’azione sinergica della vitamina C e del Rame funziona da booster per l’assorbimento ed il metabolismo del Ferro. Grazie all’elevata bio-disponibilità che consente bassi dosaggi, Ferroguna non provo- Tipicamente, le donne che lamentano una perdita di capelli generalizzata, mostrano un deficit apparente di alcuni nutrienti. Il trattamento della caduta di capelli secondaria a deficit nutrizionali è palese: aumentarne l’apporto e scegliere gli integratori appropriati (vedi sopra). Una raccomandazione generale, quindi, nella perdita di capelli legata allo stato nutrizionale, è quella di assumere un multivitaminico (Vit Formula™) e, nel caso i livelli di ferritina siano inferiori a 30 μg/lt, del Ferro fumarato addizionato con vitamina C (Ferroguna). La posologia può variare da 1 a 3 bustine/die; dopo 2 mesi è necessario procedere alla valutazione della ferritina serica. L’aumento dei livelli di ferritina serica si associa al miglioramento dello stato di salute dei capelli ed al rallentamento della loro caduta. Fig. 5 IPOTIROIDISMO È noto che la perdita di capelli sia uno dei segni cardinali di ipotiroidismo. Dall’1 al 4% della popolazione adulta presenta grave ipotiroidismo; un altro 10-12% presenta una forma lieve di ipotiroidismo le cui cause possono esser varie (es. stress, autoimmunità). In questi casi, sarà opportuno valutare la terapia più appropriata eventualmente considerando l’organoterapico Glandula thyreoidea suis-Injeel® e la Triiodotironina D6 (GUNA-T3 gocce). 59 LA MEDICINA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2013 ANTICORPI ANTIGLIADINA/ANTITRANSGLUTAMINASI Il glutine ed il suo derivato polipeptidico gliadina, si trovano principalmente nel grano, nell’orzo e nella segale. Gli anticorpi antigliadina, possono cross-reagire con i follicoli del capello, provocando alopecia areata, patologia autoimmune caratterizzata da zone di alopecia pressoché totale. giornata e di seguire una dieta alcalina/antiossidante, può esser utile il ricorso ad un integratore come Guna-Basic. Guna-Basic garantisce il riequilibrio del pH della matrice extracellulare e favorisce il riequilibrio minerale grazie alla miscela di estratti minerali e vegetali. Possiede un’azione antidegenerativa ed antiinfiammatoria particolarmente utile nelle pazienti affette da alopecia. CONCLUSIONI La patologia celiaca, nota anche come “sprue non tropicale” o “sprue celiaca” o “enteropatia da ipersensibilità al glutine”, è caratterizzata da malassorbimento e da un’anomala struttura dell’intestino tenue che si regolarizza dopo la rimozione del glutine dalla dieta. Molte persone con intolleranza al glutine non presentano una sintomatologia gastrointestinale conclamata ma possono mostrare un’insidiosa perdita di capelli. Più della ricerca degli anticorpi antigliadina, è indicata la determinazione degli anticorpi antitransglutaminasi (IgAnti-tTG) in pazienti con caduta dei capelli o alopecia areata. Quest’ultimo test, infatti, ha una maggiore sensibilità rispetto agli anticorpi antigliadina. Il test per la ricerca degli anticorpi antitransglutaminasi (IgAnti.tTG), viene sempre più frequentemente utilizzato in quanto costa meno rispetto al test degli anticorpi antiendomisio (IgAEMA) ed ha maggiore sensibilità rispetto agli anticorpi antigliadina (AGAs). – Questa raccomandazione ha particolare importanza in presenza di sintomi gastrointestinali che facciano sospettare la patologia celiaca. SINDROME MUS (MEDICAL UNEXPLAINED SYMPTOMS) ... OVVERO SINTOMI VAGHI E ASPECIFICI Nella nostra esperienza clinica, l’alopecia femminile può essere anche imputabile ad una acidosi della matrice connettivale con aumento dello stress ossidativo e dell’infiammazione che ne conseguono. L’acidosi della matrice connettivale può essere precipitata dall’apporto di cibi acidificanti (carboidrati, latticini, proteine, alcool, caffè e stimolanti in genere) e da scarsa introduzione di alimenti alcalinizzanti come frutta e verdura. In condizioni di acidosi sistemica il paziente può presentare, oltre a fenomeni di progressiva caduta dei capelli, una sensazione di stanchezza generale, difficoltà di concentrazione, sonnolenza persistente durante la giornata, insonnia o risvegli notturni, disturbi funzionali gastrointestinali, cefalee o ipercheratosi cutanea. Questi sintomi vengono peggiorati dallo scarso apporto di acqua. In questi casi, oltre a suggerire di bere almeno 2 lt di acqua nel corso della 60 La caduta dei capelli nelle donne è un fenomeno in costante crescita che causa grandi apprensioni e disagi. Sebbene la perdita di capelli sia connaturata ai processi di invecchiamento, una caduta eccessiva o accelerata richiede sempre un pronto ed efficace intervento medico. – Gli studi clinici che hanno preso in esame l’impatto psicologico della progressiva caduta di capelli nelle donne hanno evidenziato che quest’ultima rappresenta una fonte significativa di ansia, paura e depressione. Parallelamente, il miglioramento dello stato di salute dei capelli migliora il tono generale ed il benessere psicologico di queste pazienti. Sono allo studio interessanti integratori (speriamo siano disponibili a breve) formulati in modo da garantire un’azione sul microcircolo, antiandrogenica, antiossidante, antimicrobica, unitamente ad idonea supplementazione di minerali ed aminoacidi. Vi saluto e vi do appuntamento al prossimo numero di Pnei World che sarà dedicato ad una tematica di grande attualità che abbiamo visto essere anche associata all’alopecia, l’ipersensibiltà al glutine/malattia celiaca. – La Redazione ringrazia gli editor dei siti web da cui sono tratte tutte le immagini di: Fig. pag. 57: http://www.hair-solved.com/assets/images/models/helen2.jpg Fig. 1: http://www.biopharmtech.com/apps/photos/photo?photoid=125477979 Fig. 2: http://www.my-personaltrainer.it/sport/diidrotestosterone.gif Fig. 3: http://www.adnexa.it/img/malattie_capelli/alopecia_areata/grandi/alopecia_areata1.jpg Fig. 4: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/9/90/Muehrcke’s _lines.JPG/220px-Muehrcke’s_lines.JPG Fig. 5: http://faoj.files.wordpress.com/2008/12/hkfig3a.jpg Per consultazione di P.N.E.I. , visitare il sito: www.medibio.it WORLD → La Medicina Biologica
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