Il grande sogno di Adriano «Guarire con le staminali
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Il grande sogno di Adriano «Guarire con le staminali
Busto Arsizio e Gallarate 29 LA PROVINCIA DI VARESE MARTEDÌ 30 SETTEMBRE 2014 debito dei Sinti? Il grande sogno di Adriano «Il Lo pagheremo noi» «Guarire con le staminali» Scoppia la polemica Quattro anni, colpito alla nascita da paralisi cerebrale infantile Papà Franco: «La ricerca quando è seria può cambiare le cose» SIMONA CARNAGHI «Non sappiamo quanto Adriano sarebbe potuto migliorare spontaneamente e quanto invece i miglioramenti siano dovuti al trattamento con le cellule staminali. Non sappiamo perché, in questi ultimi dodici mesi, ci sia stato un miglioramento così rapido, possiamo solo constatarlo. Per noi non è la storia di una speranza, ma di una possibilità: la speranza è quella che i vari trials attivi nel mondo, per questa ed altre patologie, possano portare risultati positivi e siano di stimolo per altre sperimentazioni in Europa e in Italia». Collettività coinvolta Genitori coraggio Il sorriso del piccolo Adriano, 4 anni; dalle cellule staminali una speranza di guarigione in terapia intensiva per 51 giorni (cinque giorni dopo la nascita era stato operato per emorragia cerebrale). Iniziano gli esami, le valutazioni. «Inizia un percorso simile a quello di tante altre famiglie», spiega Franco. La terapia incomincia subito con il percorso classico: fisioterapia, idrochinesiterapia e psicomotricità. I genitori non riescono ad accettare un ruolo passivo nella vicenda. A gennaio 2012 chiedono dunque se il sangue cordonale del fratello di Adriano, che i genitori aveva fatto conservare alla Swiss Stem Cell Bank (Sscb), banca svizzera per la conservazione delle cellule staminali con sede a Lugano, potesse essere utile. Da quel momento è la dottoressa Veronica Albertini, direttore scientifico di Sscb a seguire passo dopo passo la coppia. Mense scolastiche e “menu dei poveri” La giunta ci ripensa cambio di gestione durante le vacanze di Natale. E nel capitolato, ha garantito l’esponente dell’esecutivo di centrosinistra, «sarà eliminato il doppio menù». Mentre il capogruppo di Sel Alessio Mazza criticava Lega Nord e Forza Italia per non aver partecipato alla seduta di ieri, l’unica forza di minoranza presente ha chiesto alla giunta di attendere prima di pubblicare il nuovo bando. «Apriamo un dibattito con le forze politiche interessate e i genitori per venire incontro a chi è in difficoltà», il suggerimento arrivato da Donato Lozito (Nuovo Centrodestra). Richiesta accolta anche da alcuni pezzi della maggioranza. Giovanna Quadrelli (Città è vita) ha sottoscritto la richiesta di Ncd.Il fatto, ha risposto l’assessore, è che la volontà è quella di affidare il servizio a partire dal gennaio 2015. E per questo il bando dovrà essere emesso all’inizio del mese di ottobre. Una scelta legata anche a questioni tecniche: «l’attuale gestore utilizza anche attrezzature di sua proprietà», ha spiegato Nicosia. In altre parole, si tratta di usare le vacanze di Natale per dare il tempo di attrezzare le cucine. 1 R. Sap. Gallarate Mense scolastiche con il menù anti-crisi, la giunta ha ritirato il bando. Maggioranza e opposizione chiedono di discutere una nuova formula per le famiglie in difficoltà prima della nuova gara. Ma l’esecutivo tira dritto. Ieri pomeriggio l’assessore alla partita Sebastiano Nicosia ha comunicato alla commissione Pubblica istruzione la decisione dell’esecutivo di centrosinistra di ritirare il bando. Una scelta arrivata dopo le polemiche legate alla formula pensata per venire incontro alle famiglie indifficoltàeconomica.Ovveroun menù completo per chi può permetterselo, uno con solo il primo piatto oppure due panini per chi non ce la fa. Annullato sull’onda delle proteste delle opposizioni, Debito dei sinti gallaratesi, le Acli stanno con i nomadi. Ma i 25mila euro che devono al comune? Ciascun lavoratore gallaratese «contribuirebbe per 1 euro in totale». E sul web monta la protesta. Con una nota, l’associazione cattolica replica alla Lega Nord, che ha accusato i nomadi di «vivere sulle spalle dei gallaratesi». Una realtà, quella del campo di via Lazzaretto, che gli aclisti conoscono bene. Visto che un gruppo di volontari si reca a Cedrate per aiutare i ragazzi a «fare qualche compito. Anche di matematica». Gallarate Adriano oggi ha 4 anni. Vive a Gallarate con i genitori Franco e Sabrina Miglierina, e il fratellino maggiore. Adriano è stato colpito da paralisi cerebrale infantile (Pci). Oggi raccontiamo la sua storia perché domani si celebra la giornata mondiale della Pci. Lui, con un’altra bimba di 8 anni, è stato inserito nel trial clinico coordinato dalla dottoressa Consuelo Mancias-Guerra all’ospedale universitario di Monterrey, in Messico. Per loro nuove speranze arrivano dalle cellule staminali: i due bambini stanno rispondendo bene alle cure. «La nostra esperienza inizia tre anni fa, con la nascita del nostro secondo figlio: Adriano – spiega Franco Miglierina - Dopo un cesareo d’urgenza il bambino viene portato in terapia intensiva e successivamente viene effettuata la diagnosi di paralisi cerebrale infantile causata da infezione da cito-megalovirus, probabilmente contratto nelle ultime settimane di gravidanza». Adriano rimane Gallarate Sebastiano Nicosia sul vecchio bando pende anche un ricorso al Tar presentato da Gemeaz, la società che attualmente gestisce il servizio. Cancellato il capitolato, l’iniziativa giudiziaria però non si ferma. Il comune potrebbe essere infatti condannato a pagare le spese legali. Eilnuovobando?Saràriproposto nei primi giorni del mese di ottobre, in modo da consentire il Viaggio della speranza I genitori di Adriano non si arrendono: «Capiamo che le cellule staminali aprono altre strade e possibilità, ci rendiamo conto che il sistema sanitario nazionale non approva nessuno di questi trattamenti tanto meno li può rimborsare», racconta Franco. Le migliori strutture sono in Usa e Messico. Ed è ancora Albertini a trovare il contattato con l’ospedale universitario di Monterey. I genitori di Adriano affrontano parecchie difficoltà: volare per 15 ore con il loro bimbo, trovare alloggio e affidarsi a un’equipe medica sconosciuta. Ci riescono. E arrivano i risultati: «Dalla nascita Adriano presenta paralisi della parte destra, mentre oggi l’arto destro viene usato. L’ipertono ai quattro arti è diminuito - dice il padre - Il cono visivo nell’occhio destro è praticamente scomparso, ora Adriano gira la testa a destra. Tra il sesto e il settimo mese erano comparse contrazioni mio cloniche : oggi sono completamente sparite ed abbiamo notato che sono cessate circa un mese dopo il primo trattamento con cellule staminali. Adriano non doveva camminare, oggi lo fa con il deambulatore e ci sono molte possibilità che ci riesca autonomamente» Questa è scienza. E Adriano dimostra come la ricerca con staminali possa cambiare lo stato delle cose. 1 Carlo Naggi, presidente Acli Uno spunto per «fare due conticini, proprio come li faremmo con dei cittadini, però, sembra essere i bambini del campo». Ipotizzan- tutt’altro che positiva. Almeno a do che i gallaratesi che lavorano giudicare dai commenti ricevuti siano 25mila, ovvero la metà della dal presidente aclista Carlo Nagpopolazione residente, la divisio- gi che ha pubblicato su Facebook ne è presto fatta. la presa di posizione dell’associaIl debito di 25mila euro, legato zione cattolica. a bollette dell’acqua il cui ammontare viene anticipato dal comune Rete bollente ad Amsc, costerebbe «1 euro in «Se permettete», il commento di totale» per «ciascuna persona at- un utente del social network, «io tiva». In altre parole, se ogni lavo- i miei soldi preferisco darli a chi ratore gallaratese vervoglio io, non a chi va in sasse un euro, le bolletgiro con i macchinote sarebbero pagate. «Ogni ni». C’è chi difende i Una consideraziosinti, ricordando i prene che toglie «fonda- contribuente giudizi che li accompamento a chi asserisce potrebbe gnano. Come appunto che queste famiglie vidi girare con aucontribuire quello vono alle spalle dei galto di grossa cilindrata. con 1 euro Ma il tono dei comlaratesi». Piuttosto, si chiedono le Acli, in generale, è a testa» menti, «quanto si è risparnegativo. «Ho letto tre miato in questi anni volte il post e mi arrabsull’accessibilità e la sicurezza del bio sempre di più», ribatte un’alcampo? E sugli interventi di con- tra gallaratese, «basta con questo trasto all’abbandono scolastico?». buonismo per persone che non Piuttosto, «quanto costa alla hanno intenzione di integrarsi». collettività un sistema politico lo- Ancora, «mi spiace per i bambini cale che si pone come prioritari che non ne hanno colpa, ma dare questi problemi di bilancio di pic- la mia solidarietà a certa gente colo cabotaggio?». Per questo l’as- anche no». I cittadini dei Due Galsociazione cattolica chiede ai gal- li, insomma, non sembrano dilaratesi «se sono disposti ad inve- sposti a farsi carico del debito dei stire qualche cosa di più» di sinti. Ma dovranno farlo, almeno 25mila euro per garantire un fu- finché il comune non riuscirà a turo ai bambini sinti. La risposta recuperare i soldi dovuti. 1 R.Sap. Dove finisce la tassa di soggiorno «A Somma per potare le piante» Somma Lombardo “Il gettito è destinato a finanziare interventi in materia di turismo, manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali e dei relativi servizi pubblici locali”. «A questo dovrebbe servire la tassa di soggiorno istituita anche nel Comune di Somma Lombardo», commenta Jimmy Pasin, capogruppo del Partito Democratico. «Ma la nostra Amministrazione ha una visione un po’ più ampia. Infatti, questa sera (ieri, ndr), in Consiglio Comunale, verrà portato un argomento all’ordine del giorno che prevede l’utilizzo di parte degli incassi di quella tassa, circa 52mila euro, per coprire i costi di abbattimento e potatura delle piante del nostro vial del Moro». La sistemazione di viale XXV Aprile viene, dunque, coperta con le entrate della tassa di soggiorno Jimmy Pasin, capogruppo Pd (0,25 centesimi a stella) che gli albergatori sommesi versano nelle casse comunali ogni tre mesi. Entro fine anno, il Comune stima un incasso di circa 150mila euro per un’entrata di fatto superiore al previsto, stando a quanto comunicato in Commissione. Ma Pasin ironizza: «Anche le buche nelle strade, da chiudere, diventeranno interventi di abbellimento della città? E’ stato trovato il modo per finanziare parte dei lavori pubblici?» E ancora:«Potrei capire il progetto di risistemazione del vial del Moro, non l’abbattimento e la potatura degli alberi che è un intervento di sicurezza ed emergenza». La considerazione è una sola: «È un peccato», dice Pasin. «Il Comune ha chiesto agli albergatori di pagare la tassa di soggiorno con l’impegno, come prevede la norma, di produrre miglioramenti turistico ricettivi e invece non lo farà». Dalle strutture ricettive, Livio Brambilla, titolare del Crowne Plaza reagisce: «Sarebbe stato doveroso un incontro con Federalberghi per decidere insieme come migliorare l’aspetto della città così da accogliere meglio i turisti che arrivano nei nostri alberghi. Nulla di fatto». E ancora: «Piuttosto si inventino qualcosa per farci un po’ di pubblicità». 1 A.Ped.
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