RELAzIONE D`ESERCIZIO 2013
Transcript
RELAzIONE D`ESERCIZIO 2013
RELAzIONE D‘ESERCIZIO 2013 Sommario Editoriale Michael Schweiger, presidente . . .............................. 3 Carità cristiana vissuta in Terra Santa Felix Gmür, Vescovo di Basilea .............................. 19 Relazioni 2013 Garante della continuità Klaus Röllin, giornalista .. ...................................... 21 Capacità di entusiasmare Anna Beck, direttrice amministrativa ..................... 4 Un regalo per Betlemme Hiyam Marzouqa, primario dell‘ospedale ................ 7 Buona medicina significa medicina sicura Issa Bandak, CEO del Caritas Baby Hospital ........... 10 Facciamo incontrare tante persone Suor Erika Nobs, responsabile dei Servizi infermieristici ... 13 Strade vecchie e nuove in Palestina Michael Schweiger, presidente . . .............................. 15 Mai soli nel bisogno Vreni Schmed, amministrazione Progetti . . ............... 17 La migliore offerta pediatrica Prof. dott. Gregor Schubiger, consulente medico . . ... 23 STATISTICHE 2013 Indici di bilancio Caritas Baby Hospital ............................................ 26 Entrate/Uscite .. .................................................... 28 Conto economico ................................................. 30 Bilancio .............................................................. 32 Conto dei flussi di cassa .. ...................................... 34 Variazioni di capitale dell’organizzazione .. ................. 36 Rapporto dell’organo di controllo .. ........................... 37 Colophon ............................................................ 37 Soci e Direttivo .................................................... 38 Indirizzi .. ............................................................. 38 relazione D‘ESERCIzIO Don Michael Schweiger, presidente Care amiche e cari amici di Aiuto Bambini Betlemme Mai come nel 2013 abbiamo curato così tanti bambini. E mai prima d’ora il sostegno finanziario è stato così importante. Questo è il sorprendente messaggio che apre questa Relazione. E‘ quindi con spirito di grande riconoscenza che introduco la Relazione d’esercizio 2013. Non è un fatto scontato. Infatti, il contesto in cui si è trovata a operare l’Associazione non è migliorato né a Betlemme né in Europa. Ed è per questo che esprimo il mio caloroso ringraziamento agli amici e ai sostenitori per la fedeltà e la generosità dimostrate. Ringrazio anche il personale di Betlemme che ha reso possibile l’impossibile. Da oltre sessant’anni, in quella città della Palestina esiste qualcosa di molto speciale. I quattordici lettini che avevano dato inizio al Caritas Baby Hospital sono cresciuti numericamente e oggi vantiamo un ospedale moderno dove l’anno scorso sono stati curati oltre 36 000 piccoli pazienti. Sono molto felice che sia stata inaugurata l’unità di Terapia intensiva per bambini piccoli e piccolissimi. Per le famiglie di Betlemme, il Caritas Baby Hospital è un dono straordinario che vive grazie alle generosità di tante persone di buona volontà. 2|3 Anna Beck, direttrice amministrativa Capacità di entusiasmare Grandi risultati nelle terapie e nella raccolta fondi. Da 50 anni la nostra Associazione fa da ponte tra l’Europa e Betlemme. Tra le responsabilità della direzione vi è anche quella di mantenere stabile e flessibile questo ponte. A questo compito operativo hanno felicemente contribuito sia il personale che i molti volontari. E la ricompensa non si è fatta aspettare: il successo è stato condiviso su entrambi i lati del ponte. Un sostegno che appaga e incoraggia L’andamento delle donazioni ad Aiuto Bambini Betlemme è stato positivo. Nel 2013, considerando tutti i Paesi in cui siamo presenti, le entrate sono salite del 16 % raggiungendo quota 10,7 milioni di franchi svizzeri. Si tratta di un chiaro segnale da parte dei donatori svizzeri, italiani, germanici, austriaci e britannici che riconoscono il prezioso lavoro svolto al Caritas Baby Hospital. Negli anni passati sono nate molte realtà. Sono grata che i nostri amici e sostenitori ci accompagnino sul nostro cammino, anzi ci rafforzino nel guardare al futuro con coraggio. Fiducia e credibilità sono elementi importanti nella riuscita dell’attività. Su questo solido fondamento abbiamo mostrato a chi ci sostiene quante opere abbiamo potuto realizzare e mantenere a Betlemme. È interessante notare come le strade siano diverse: c’è la donazione costante, la vendita di oggetti, il coinvolgimento dei ragazzi delle scuole che partecipano a marce di beneficienza, ci sono donazioni fatte in particolari ricorrenze come un compleanno oppure quando muore qualcuno, per arrivare alla grande colletta natalizia organizzata dalle parrocchie svizzere. Le sedi operative dei vari Paesi si scambiano informazioni di frequente su come acquisire nuovi donatori o su come meglio curare quelli esistenti. È a loro che dobbiamo l’eccellente risultato del 2013: solo l’unione fa la forza! relazione D‘ESERCIzIO Non è un esercizio facile quello di assicurare il budget annuale per il Caritas Baby Hospital e per i vari progetti in corso d’opera. Il peso di tale compito è ripartito fra varie persone e deve essere sostenuto anno dopo anno per garantire il lavoro in Medio Oriente. A fare da garante è soprattutto l’aiuto finanziario proveniente dalla Svizzera e dalla Germania. Nel 2013 i due Paesi hanno rappresentato da soli il 90 % del totale delle entrate dell’Associazione. Per aumentare le donazioni servono sempre maggiori sforzi e serve coinvolgere maggiormente Italia, Austria e Granbretagna nelle attività di fundraising. In questi Paesi ci sono ancora molte potenzialità da sfruttare, affinché la nostra opera caritativa possa a medio termine svolgere il suo compito. All’aumento delle entrate si contrappongono maggiori uscite. Nell’anno considerato Aiuto Bambini Betlemme ha investito 9,6 milioni di franchi svizzeri per il lavoro al Caritas Baby Hospital. A sostegno dei partner di progetto sono stati approvati e sbloccati 1 milione di franchi svizzeri. Con la nuova unità di Terapia intensiva non si può pensare che i costi in ospedale calino. Per questo sulla raccolta fondi la pressione continuerà ad essere alta. Lo scorso anno Aiuto Bambini Betlemme per il lavoro al Caritas Baby Hospital ha investito 9,6 milioni di franchi svizzeri. 4|5 Crescere in molti campi Per consentire ad Aiuto Bambini Betlemme di continuare il suo lavoro in maniera efficiente, nel 2013 abbiamo fatto grossi progressi in materia di descrizione delle procedure interne. Così riusciremo a salvaguardare la qualità del nostro lavoro, sia oggi che in futuro. Tali descrizioni sono state di grande aiuto nel superare i problemi legati alle risorse umane nella sede di Lucerna e anche utili per l’internalizzazione delle mansioni legate alla Comunicazione e al Fundraising. Lo sviluppo di un sistema di controllo-qualità è un compito in itinere. I primi successi ci danno comunque ragione e siamo quindi sulla giusta strada. In questa Relazione d’esercizio troverete ancora i contributi di vari autori sui felici sviluppi al Caritas Baby Hospital e sul sostegno ai progetti. Colgo l’occasione per segnalare un evento che di solito non desta grande attenzione ma che è imprescindibile per il lavoro a Betlemme. Nel 2013 abbiamo rinnovato la Convenzione con le Suore Francescane Elisabettine di Padova. Le religiose sono al Caritas Baby Hospital dal 1975. La piccola comunità risiede all’interno dell’area dell’ospedale. Con la loro presenza tranquilla e fidata e la loro collaborazione feconda, le suore segnano profondamente l’immagine del Caritas Baby Hospital. Aiuto Bambini Betlemme fa incontrare tante persone. In Europa come in Medio Oriente. Il desiderio di impegnarsi per i bambini malati e le loro madri nella città in cui è nato Gesù entusiasma e contagia. Questo entusiasmo ci ha sostenuti nel corso dell’anno e ci ha messo le ali. A voi tutti, il mio grazie! relazione D‘ESERCIzIO Hiyam Marzouqa, primario dell‘ospedale Un regalo per Betlemme I medici alle prese con un numero crescente di bambini da curare. La funzione del Caritas Baby Hospital in passato e nel presente è quella di assicurare e migliorare di continuo l’assistenza sanitaria ai bambini della Cisgiordania. Nel 2013 i medici e il personale infermieristico hanno compiuto nuovamente passi da gigante in questo senso. In aumento le visite ambulatoriali Rispetto all’anno scorso il numero di pazienti è salito del 5%. Fino ad ora non si erano mai registrate cifre del genere: complessivamente nella nostra struttura hanno trovato aiuto e conforto 36 500 bambini con le loro madri. Seguendo un po’ la tendenza internazionale anche noi puntiamo sempre di più sui servizi ambulatoriali. Da molti anni continua a crescere il numero di pazienti e ciò è dovuto sostanzialmente all’eccellente lavoro del poliambulatorio. Negli ultimi undici anni si è passati da 16 000 a 32 000 visite. La sintonia fra le cure ambulatoriali di base e le visite specialistiche, da quelle cardiopolmonari per passare a quelle ortopediche, è oggi una delle colonne per la sanità pediatrica nella Regione. Molte malattie, che fino a pochi anni fa richiedevano un ricovero, vengono trattate oggi in ambulatorio. Ecco perché il numero delle ospedalizzazioni è andato lentamente calando. Per i lavori alla nuova unità di Terapia intensiva, siamo stati costretti a Il poliambulatorio assicura le cure pediatriche nella Regione. 6|7 chiudere temporaneamente un reparto. In totale sono stati 3 700 i casi trattati e il periodo medio di degenza è stato di 3,8 giorni. Grazie alla stretta collaborazione con i medici del poliambulatorio, i piccoli vengono oggi dimessi molto prima rispetto al passato. Apertura dell’unità di Terapia intensiva Con l’inaugurazione solenne dell’unità di Terapia intensiva per bambini piccoli e neonati, il Caritas Baby Hospital ha vissuto un momento speciale. È stata posta infatti un’altra pietra miliare per il sistema sanitario palestinese. Ne siamo compiaciuti e allo stesso tempo proviamo una profonda gratitudine. Una realizzazione che è stata possibile solo grazie agli aiuti esterni. Se la Palestina vorrà diventare un giorno un Paese indipendente e riconosciuto dalla comunità internazionale, per non restare svantaggiata avrà bisogno ancora di aiuti dall’esterno. Sappiamo che migliaia e migliaia di donatori ci manifestano la loro fiducia e il loro sostegno finanziario, dimostrando di credere che il futuro del popolo palestinese risieda in patria. La nuova unità di Terapia intensiva è un esempio luminoso di come le persone si sentano unite al Caritas Baby Hospital. Non è solo merito dei nostri sostenitori se questo progetto è diventato realtà. Esperti locali ed esteri ci hanno sostenuto nello sforzo di offrire questo servizio medico importante anche a Betlemme. Abbiamo promosso la collaborazione con due ospedali italiani dove i nostri medici e le nostre infermiere hanno potuto prepararsi per il lavoro nella nuova realtà ospedaliera. Il nostro personale ha trascorso alcuni mesi in Italia per la formazione. La collaborazione continua ad essere molto vivace e feconda. La medicina vive anche degli scambi fra le persone, una condicio sine qua non per la Terapia intensiva. Scambio transfrontaliero e nuove cooperazioni Uno scambio di conoscenze tra Israele e Palestina non esiste. Un muro separa non solo le città e i luoghi, ma anche le popolazioni. Tuttavia, se vi sono uomini e donne che perseguono gli stessi obiettivi, il muro perde la sua forza. In vista dell’apertura della nuova unità, uno dei nostri medici ha fatto pratica per un anno alla clinica israeliana Hadassah. Il sistema sanitario in Israele è fra i migliori al mondo e noi traiamo beneficio dalle conoscenze e dalle esperienze maturate sul posto dal dottor George Juha. Il nostro medico trasmette le sue conoscenze al Caritas Baby Hospital, offrendo corsi di relazione D‘ESERCIzIO aggiornamento per il personale paramedico e medico e formandolo sulle nuove tecnologie e sulle nuove metodologie di cura. Intratteniamo una collaborazione anche con l’Università di Betlemme e il Shaare Zedek Hospital di Gerusalemme. Dopo un’intensa fase preparatoria, l’anno scorso è partito un progetto di ricerca comune con l’Università di Betlemme e il Shaare Zedek Hospital. Al centro delle ricerche vi sono le malattie genetiche dei bambini nati da matrimoni fra consanguinei. Un problema riscontrabile non solo in Palestina ma anche in Israele fra gli Ebrei ortodossi. Gli accordi di cooperazione con università, istituti di ricerca o altri ospedali dimostrano la considerazione di cui gode il nostro ospedale. Qualcosa del genere lo si avverte anche per il laboratorio. Tutti i settori medici del Caritas Baby Hospital beneficiano dell’eccellente lavoro del team di laboratorio. Ora è possibile effettuare oltre un centinaio di esami che sono di supporto ai medici nello stabilire la diagnosi. La buona fama del laboratorio va ben oltre i confini di Betlemme. Soprattutto nell’individuazione di infezioni e di resistenze batteriche, la nostra istituzione è al primo posto nella Regione. Insieme ad altri ospedali e all’Università vengono avviate numerose ricerche che dovrebbero migliorare le previsioni di sviluppo di futuri decorsi infettivi. Tutto questo per dare ai bambini di Betlemme la possibilità di affrontare un’esistenza in salute. È il minimo che si possa promettere ai bambini del luogo in cui è nato Gesù. Oltre a ciò, la serietà del nostro lavoro è il regalo più grande per la Palestina è un dono che infonde speranza. Caritas Baby Hospital: medicina moderna aperta a tutti. 8|9 Issa Bandak, CEO del Caritas Baby Hospital Buona medicina significa medicina sicura Il controllo della qualità porta frutti ogni giorno. Il momento clou del 2013 è stato senza alcun dubbio l’inaugurazione, a lungo attesa, dell’unità di Terapia intensiva avvenuta l’ottobre scorso. Ora siamo in grado di offrire assistenza adeguata anche ai piccoli che versano in gravi condizioni. Insieme al costante miglioramento della qualità, ci stiamo avvicinando sempre di più al nostro obiettivo che è quello di offrire un’ assistenza sanitaria di alta qualità a tutti i bambini. Un compito che ci riempie di gioia, i cui frutti li raccogliamo ogni giorno. Il riconoscimento a livello internazionale, per esempio dall’Autorità americana per lo sviluppo internazionale (USAID) nell’agosto scorso, ci conferma che siamo sulla strada giusta. Lo scorso agosto, una sua delegazione è venuta al Caritas Baby Hospital per farsi un’idea della nostra struttura e sottoporre a un severo controllo il nostro operato. Il vicedirettore dell’organismo, Jonathan Kamin, e il console generale statunitense a Kirkuk, Jeff Zaiser, si sono intrattenuti con la direzione dell’ospedale sull’ulteriore sviluppo e sul potenziamento dei servizi medici esistenti nei prossimi anni. Sostegno internazionale e possibilità di scambi Evitare gli errori e ottimizzare i processi: questi sono i due pilastri della gestione della qualità. Impariamo anche dallo scambio che intratteniamo con istituzioni internazio- La collaborazione con USAID avrà per il momento una durata di tre anni e si propone di migliorare di continuo la qualità dei servizi per soddisfare al meglio le necessità medico-sanitarie dei bambini e dei ragazzi in Pale- nali, autorità e associazioni. Una di loro è USAID. USAID è un’autorità americana che lavora autonomamente per la cooperazione allo sviluppo e coordina le varie attività di politica estera degli USA in questo ambito. relazione D‘ESERCIzIO stina. USAID ci fornisce il suo supporto in due ambiti. Da un lato con l’installazione di un sistema elettronico di informazione sanitaria, dall’altro con il miglioramento terapeutico delle malattie polmonari. Il pacchetto USAID prevede anche la fornitura di uno spirometro, strumento per misurare i volumi polmonari. La nostra gestione della qualità si rifà alle direttive internazionali dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) per qualità ed efficienza nell’assistenza sanitaria. a chi di competenza. Il tempo è un fattore determinante soprattutto per i piccoli ricoverati in Terapia intensiva. Un ospite graditissimo e inaspettato L’anno passato, oltre al supporto nazionale e internazionale e all’apprezzamento per il nostro lavoro, ci è venuto a trovare un ospite che ha entusiasmato i bambini e Siamo anche partner ufficiali della "Patient Safety Friendly Hospital Initiative" della stessa Organizzazione. Per poter mettere in campo tali misure è stata creata la figura del manager della qualità. In futuro una nutrizionista affiancherà le madri dei piccoli pazienti nel realizzare schede di alimentazione e integrarle nel quotidiano. Al team del poliambulatorio si è aggiunta da qualche tempo una nuova fisioterapista. Le misure contenute nel nostro pacchetto sulla qualità sono chiare e variegate. Esse prevedono anche il potenziamento del sistema di informazione elettronico che consente, in tempi molto brevi, di mettere a disposizione i dati sui pazienti e sul loro quadro clinico 10|11 Il laboratorio del Caritas Baby Hospital è fra in più qualificati della Palestina. il personale. All’inizio di luglio ha fatto visita a una delle nostre pazienti il palestinese più popolare del momento, Mohammad Assaf. Il ragazzo, che viene da Gaza, si era aggiudicato a giugno l’ "Arab Idol", che corrisponde da noi al talent show. La piccola Paj, cinque anni, soffre di una malattia ematica incurabile. Dal suo lettino d’ospedale aveva seguito alla tv le esibizioni di Mohammed Assaf e tappezzato le pareti della camera con le foto del suo idolo. Il desiderio suo più grande era quello di conoscere questo giovane. Il cantante ha esaudito questo desiderio a testimonianza Una delegazione di USAID durante la visita in ospedale. del legame e dell’affetto che nutre per chi soffre nei Territori palestinesi. È venuto a cantare per Paj facendole dimenticare per un pomeriggio la grave malattia che l’ha colpita. Mohammed è passato spontaneamente anche nell’asilo dell’ospedale. La sera, a coronamento della giornata, ha tenuto un concerto gratuito a Betlemme. Il pubblico, entusiasta, lo ha seguito nel suo sogno di andare verso una nuova vita. L’occupazione, il muro, le difficoltà economiche: per un momento tutto è sembrato non esistere. La storia di Assaf, da lavapiatti a cantante di successo, è un segno di speranza per molti palestinesi. Mohammed Assaf, l' "idolo arabo", è venuto a trovare in ospedale una piccola paziente, sua fan. relazione D‘ESERCIzIO 12|13 Suor Erika Nobs, responsabile dei Servizi infermieristici Facciamo incontrare tante persone Caritas Baby Hospital: molto più di un’offerta medica. Il Caritas Baby Hospital pone al centro della sua attività i servizi medici e infermieristici. Oltre ad essi, vi sono degli ambiti di lavoro meno considerati perché ritenuti di supporto e di completamento. Uno di questi è la "Scuola per madri". Quando le mamme fanno assistenza e prestano aiuto nell’accudire i figlioletti malati in ospedale, hanno la possibilità di risiedere nei locali della "Scuola per madri" interna alla struttura. Le stanze hanno cinque letti ciascuno; le donne vi trovano un po‘ di pace, quella pace che a casa, nella vita di tutti i giorni, non hanno. Sono per lo più donne giovani; le nostre puericultrici le affiancano e le istruiscono, ascoltano le loro preoccupazioni e i loro problemi. L’anno scorso la Scuola per madri ha accolto 5 700 donne. Durante la loro permanenza al Caritas Baby Hospital hanno ricevuto una formazione su igiene, pronto soccorso, crescita, allattamento e alimentazione. Ma il piano di studi prevedeva anche tematiche quali le malattie ereditarie o l’assistenza alle donne in gravidanza. Una volta acquisite le nozioni, queste donne trasmettono alle altre gli insegnamenti che hanno ricevuto. In questo modo il nostro è un contributo importante e duraturo alla prevenzione sanitaria in tutta la Cisgiordania. Formazione per giovani Anche la nostra struttura di formazione per professioni infermieristiche persegue un obiettivo didattico. I corsi durano due anni. Le donne, e da alcuni anni anche un numero crescente di uomini, abbracciano questa professione. Al momento siamo al 33° corso. La Scuola per infermieri è un college riconosciuto dall’Autorità nazionale palestinese e si colloca spesso fra i centri di eccellenza della Palestina. La nuova unità di Terapia intensiva gioca un ruolo di primo piano al Caritas Baby Hospital. Vi si salvano vite umane che versano in condizioni gravi. Ma il nostro lavoro ci fa sperimentare anche i limiti. Che cosa è lecito fare? Quando finisce l’esistenza di una piccola creatura? Quando la vita ha ancora senso e chi deve prendere la decisione definitiva? Proprio per rispondere a queste domande si è voluto istituire la Commissione etica, un importante sostegno per tutti noi. Il nuovo organo riunisce medici, infermieri, suore, operatori socio-sanitari e puericultrici per un confronto con le famiglie, i pazienti, i rappresentanti dei cittadini e i teologi, sia cristiani che musulmani. Insieme proviamo a metterci nei panni del paziente cercando di capire quale possa essere la migliore soluzione per lui. Un processo, questo, che richiede tempo e noi abbiamo imparato a prendercelo per fare le nostre riflessioni. Il confronto tra un gran numero di persone diverse è di fondamentale importanza e richiede allo stesso tempo grande delicatezza. Il Caritas Baby Hospital di Betlemme mette in contatto un gran numero di persone e fornisce un’ottima opportunità di apprendimento comune e reciproco. Non abbiamo soluzioni preconfezionate, ma intrecciamo relazioni con altre persone. Relazioni caratterizzate da rispetto, affidabilità e carità cristiana. La Scuola per infermieri prepara alla professione e trasmette alle famiglie nozioni mediche basilari. relazione D‘ESERCIzIO 14|15 Michael Schweiger, presidente Strade vecchie e nuove in Palestina Un viaggio geografico ricco di emozioni attraverso la Cisgiordania. Nel 2013 non ci sono giunte notizie di rilievo da Israele e Palestina. Tuttavia questo non è un segnale di speranza poiché, anche se non ci sono stati nuovi contrasti, il conflitto pesa sul quotidiano delle persone. La voglia di vivere e la speranza in un futuro migliore vengono meno davanti alle prove di tutti i giorni. Da un lato gli psicologi constatano eventi traumatici e dall’altro si sentono impotenti. È successo di rado che una popolazione fosse per tanti e tanti anni costretta a vivere con una pressione tanto forte. Guardando da vicino la vita in Cisgiordania, si vede come la popolazione la affronta in vari modi. Tutti sono alla ricerca di una strategia di sopravvivenza. Betlemme, da secoli un luogo di pellegrinaggio per tutti A Betlemme quasi nessuno parla apertamente delle questioni private. La gente si ritira nella propria casa e si concentra sulla propria famiglia. Anche se in tal modo è difficile creare un certo equilibrio, verso l’esterno regna la calma, vitale per la sopravvivenza di Betlemme. Infatti alberghi, ristoranti, negozi di souvenir e attività di intaglio di legno d'ulivo dipendono dai pellegrini e dai turisti, che al minimo segno di tensione non vengono. Una situazione completamente diversa si presenta a Hebron, pochi chilometri a sud di Betlemme, che ho avuto modo di visitare nel 2013. Anche in quell’occasione ho percepito il silenzio che l’abitava, ma era un silenzio carico di tensione e di odio. Da nessuna parte in Cisgiordania, israeliani e palestinesi si affrontano in maniera così dura e diretta come nella città vecchia. In mezzo a 180 000 palestinesi vivono 600 coloni israeliani a ridosso della Tomba di Abramo, Patriarca di Israele. Poiché Abramo è considerato capostipite e primo profeta anche nel mondo islamico, la città vecchia è ripetutamente luogo di scontri. A Hebron, la separazione tra i due gruppi assicura un ordine interno, che in apparenza dà loro sostegno e un’identità. Tuttavia, quanto possano essere distruttivi gli atteggiamenti fondamentalisti, lo ha dimostrato Baruch Goldstein, il colono che 20 anni fa ha sparato e ucciso 29 musulmani in preghiera, scatenando così un'ondata di violenze in Palestina e in Israele. Una Regione piena di divisioni. I suoi abitanti cherchano modi diversi per superarle. Ramallah, capitale in piena espansione Se si vuole tracciare un quadro della società palestinese non si può assolutamente tralasciare un particolare: l'irrefrenabile gioia di vivere di cui la città di Ramallah è prototipo. I suoi abitanti sono riusciti a instaurare una situazione di normalità simile a quella delle grandi città europee. L'università, i rappresentanti dell'Autorità nazionale palestinese, gli uffici di rappresentanza esteri e gli investitori hanno tutti contribuito alla promozione di un nuovo stile di vita dinamico. Nel 2011 la crescita economica della città ha raggiunto un livello a due cifre. Joint Venture e progetti comuni con Israele, in particolare nel settore del turismo, non sono più un’illusione. Persone provenienti da tutta la Cisgiordania si trasferiscono in questa città per respirare a pieni polmoni quest'aria di novità e questa voglia di riscatto. Ramallah è in piena espansione e si sviluppa in maniera molto diversa rispetto a molte altre località della Regione, a riprova che una nuova via è possibile ed è motivo di speranza per molti. Anche questa è la Palestina. relazione D‘ESERCIzIO 16|17 Vreni Schmed, amministrazione Progetti Mai soli nel bisogno L’aiuto ai profughi siriani e alle loro famiglie caratterizza il nostro sostegno ai progetti. Aiuto Bambini Betlemme opera anche al di fuori del Caritas Baby Hospital e sostiene istituzioni di altri partner. Lo scorso anno abbiamo destinato 800 000 franchi per progetti a favore di bambini, madri e famiglie. I paesi di destinazione sono stati Israele, Palestina, Libano, Siria, Iraq e Giordania. Tra i progetti finanziati figurano, per esempio, quelli per il Bikur Cholim Hospital, progetti per istituzioni femminili, per programmi a favore di giovani, per centri di consulenza e formazione per lo sviluppo nella prima infanzia e la riabilitazione medica. Nel 2013 Aiuto Bambini Betlemme è intervenuta in soccorso dei profughi siriani con altri 270 000 franchi. Non si è concluso infatti il dramma delle famiglie che anche lo scorso anno hanno dovuto abbandonare il loro Paese. All’interno della Siria gli sfollati sono 4,2 milioni. Secondo l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) 2,3 milioni hanno già lasciato il paese. Pertanto un siriano su quattro è in fuga. Aiuto Bambini Betlemme è impegnata negli aiuti ai profughi siriani anche nel nord dell’Iraq. Il nostro partner è l’organizzazione "Programma di aiuti cristiano nord Iraq" (CAPNI – Christian Aid Program Northern Iraq), sostenuta da tanti volontari. Mediante piccoli gruppi di coordinamento nei villaggi la CAPNI provvede alla distribuzione dei viveri. In Libano, oltre alla consegna di pacchi alimentari, Beit el Nour, tradotto significa "Casa della luce", presta anche aiuto psicoterapeutico ed è attiva già da diversi anni in un sobborgo povero di Beirut, dove tante famiglie siriane hanno trovato rifugio. Beit el Nour si occupa inoltre della frequenza scolastica dei bambini profughi e della distribuzione di medicinali ai malati. Esempi di sostegno a progetti 2013 Lifegate Rehabilitation, Palestina: 100 000 CHF Finanziamento di un centro di educazione precoce per bimbi disabili a Beit Jala e di riabilitazione medica di bimbi handicappati Caritas Lebanon Migrants-Centre: 59 376 CHF Programma a sostegno di bambini palestinesi e siriani nel campo profughi Dbayeh Caritas Svizzera, Palestina: 100 000 CHF Sostegno a organizzazioni femminili Pontifical Mission for Palestine, Palestina/Israele: 80 000 CHF Programma per giovani palestinesi Caritas Iraq, Iraq: 80 000 CHF Programma per l’integrazione di persone diversamente abili Caritas Svizzera, Iraq: 80 000 CHF Protezione e sostegno a bambini siriani fuori dai campi profughi Trust of Programs for Early Childhood Family and Community Education, Palestina/Israele: 104 949 CHF Cofinanziamento di un programma a sostegno di famiglie con disagio sociale e bimbi piccoli Anche nel 2013 il sostegno ai profughi siriani è stata una delle nostre priorità. relazione D‘ESERCIzIO 18|19 Felix Gmür, Vescovo di Basilea e patrocinatore di Aiuto Bambini Betlemme Carità cristiana vissuta in Terra Santa Il Caritas Baby Hospital è una benedizione per Betlemme e per tutti noi. Il Caritas Baby Hospital riveste una notevole importanza per noi cristiani. Da un lato è la posizione simbolica di Betlemme ad attirare la nostra attenzione, dall’altro è l’idea di fondo, semplice e allo stesso affascinante, del fondatore dell’ospedale: "A nessun bambino non dovrà essere più negata l’assistenza medica". Una frase che puntualizza e ci fa capire come mai Aiuto Bambini Betlemme, con le sue radici nella Chiesa cattolica, sia conosciuta e amata ben oltre i confini ecclesiali e nazionali. Immaginare un bambino malato riporta ognuno di noi all’essenziale: non importa da dove venga e nemmeno di che religione sia. Ha bisogno del nostro aiuto per affrontare il futuro. Vicinanza concreta Le famiglie del luogo in cui è nato Gesù trovano in Aiuto Bambini Betlemme un partner su cui contare. Ogni giorno sperimentano la vicinanza di tante parrocchie che, con iniziative, preghiere e le tanto preziose collette natalizie, garantiscono che il lavoro prosegua. Avvertono la presenza e gli auguri provenienti da migliaia di donatori che sostengono con fedeltà e affetto il nostro operato. Le famiglie di Betlemme vedono che in Europa si è formata una comunità di amici e benefattori che, alla stessa stregua del Caritas Baby Hospital, non esclude nessuno, ma interpella tutti. Il Caritas Baby Hospital non è una strada a senso unico, bensì una porta spalancata sulla Lieta Novella del Natale. Esso ci apre la strada alla Terra Santa con i suoi miracoli. È un arricchimento per la nostra fede e ci ispira su come operare nel quotidiano. È nella comunione che attingiamo l‘energia necessaria per far risplendere a Betlemme una luce che continua a brillare anche nelle tenebre. Quando, in Avvento, ci prepariamo al Natale, ci mettiamo idealmente in cammino verso Betlemme. Alla messa, con la quale abbia- mo dato il via alle iniziative natalizie, erano presenti molti amici, sostenitori e benefattori di Aiuto Bambini Betlemme. Ancora una volta abbiamo realizzato che non stiamo camminando su un percorso storico, ma su un cammino di vita. Natale è molto più del ricordo della nascita di Gesù. Al Caritas Baby Hospital avverto il continuo rinnovarsi del miracolo del Natale. È Dio che si fa uomo e si offre a noi. Nell'aiuto a Betlemme, il nostro affetto e il nostro legame con la Terra Santa non fanno che crescere. Padre Ernst Schnydrig Lo ha riconosciuto nella desolazione dei campi profughi. E si è dato immediatamente da fare. Una comunità numerosa e forte porta avanti la sua eredità affinché il Caritas Baby Hospital di Betlemme rimanga per tutti un’oasi di pace e di amore. relazione D‘ESERCIzIO 20|21 Klaus Röllin, giornalista ed ex direttore amministrativo dell‘Associazione Garante della continuità Nel 2013 l’Associazione ha festeggiato il mezzo secolo. In un contesto instabile serve una struttura interna stabile: è questa considerazione che ha portato il fondatore del Caritas Baby Hospital a dare un volto in Europa alla sua creazione. Nel 1963 padre Ernst Schyndrig riusciva a convincere la Caritas Svizzera e la Deutscher Caritasverband a compiere un passo che per quei tempi era davvero audace. Insieme diedero vita all’associazione transnazionale Aiuto Bambini Betlemme. L’Associazione, di cui fanno parte ora anche tutte le Diocesi svizzere e quattro Diocesi tedesche, garantisce da 50 anni stabilità e continuità al Caritas Baby Hospital. Quello che era partito come un’iniziativa svizzera-germanica, ha contagiato con il suo entusiasmo anche associazioni, organizzazioni e tanta gente in Italia, Austria e Granbretagna. In questi Paesi ci sono ormai soci e sedi operative. Nel 2013 Aiuto Bambini Betlemme contava 27 soci collettivi e 9 soci individuali. Con la creazione di una realtà autonoma, padre Schnydrig fece in modo che l’aiuto non restasse limitato a Betlemme. Infatti, l’Associazione collabora oggi con Istituzioni di tutta la Regione mediorientale nell’ambito del sostegno a progetti e degli aiuti in caso di eventi catastrofici. Questo favorisce i contatti del Caritas Baby Hospital in quell’area. In occasione dell’assemblea generale del 2013, tenutasi a Lucerna, Aiuto Bambini Betlemme ha festeggiato il mezzo secolo con una celebrazione eucaristica solenne nella Hofkirche di quella città. È seguito un concerto di beneficienza. Insieme a Mons. Felix Gmür, vescovo di Basilea, ospiti da Betlemme e amici dall‘ Europa, si sono ripercorsi con la direzione i 50 anni di lavoro associativo improntato alla dedizione e all’ efficienza. Pietre miliari nella storia di Aiuto Bambini Betlemme 1963 | Caritas Svizzera e Deutscher Caritasverband danno vita all’Associazione 1975 | Arrivo delle Suore Francescane Elisabettine di Padova al Caritas Baby Hospital 1964 | Prima colletta natalizia delle parrocchie svizzere destinata ad Aiuto Bambini Betlemme 1978 | Inaugurazione del primo edificio sul terreno odierno 1968 | Inizio dell’attività al Caritas Baby Hospital per le suore di Menzingen 1984 | Apertura dell‘ambulatorio 1968 | Apertura della Scuola per madri 1970 | Apertura della Scuola per infermiere 1998 | Inaugurazione del reparto di Neonatologia 2008-2012 | Ristrutturazione e ampliamento dell’ospedale 2013 | Apertura dell’unità di Terapia intensiva Presidenti di Aiuto Bambini Betlemme 1963 Dr. Gustav Lisibach vicario generale della Diocesi di Basilea 1966 Dr. Georg Hüssler presidente della Deutscher Caritasverband 1988 Dr. Robert Füglister parroco a Basilea 2000 Margrit Zemp-Ineichen Lucerna 1970 Prelato Berthold Dietrich responsabile della pastorale cattolica femminile dell’Arcidiocesi di Freiburg i.Br./D 2004 Don Michael Schweiger Ufficio per la Pastorale dell’Arcidiocesi di Freiburg i.Br./D relazione D‘ESERCIzIO 22|23 Prof. dott. Gregor Schubiger, consulente medico "La migliore offerta pediatrica" I consulenti medici a sostegno di Aiuto Bambini Betlemme. Da 35 anni il prof. dott. Gregor Schubiger, di Lucerna, è consulente medico presso Aiuto Bambini Betlemme. Il medico, 68 anni, è stato per molti anni primario di Pediatria presso l’Ospedale cantonale di Lucerna e con l’esperienza maturata negli anni continua a sostenere la nostra Associazione. Anche il dott. Peter Krieg, rientrato nel 2009 dopo due anni di servizio al Caritas Baby Hospital, fa parte del team di consulenza. I consulenti medici di Aiuto Bambini Betlemme appaiono di rado in pubblico. Come giudica il suo ruolo? Aiuto Bambini Betlemme necessita di ampie e diversificate conoscenze specialistiche per gestire una struttura come il Caritas Baby Hospital. Il mio lavoro prevede due compiti: da un lato sono un referente piuttosto informale per i miei colleghi a Betlemme, sempre disponibile alle loro domande. Dall’altro, effettuo delle perizie. Sono membro della Commissione Ospedale e sottopongo al Consiglio direttivo le mie valutazioni. Discutere in loco su come migliorare o ampliare le prestazioni mediche è un compito di fondamentale importanza. Come è cambiato il ruolo della medicina all’interno del Caritas Baby Hospital? Anche se in Palestina oggi la vita continua ad essere alquanto difficile, le condizioni della popolazione sono migliorate rispetto a 30 o 40 anni fa, con ricadute positive sulla salute di tutti. I cosiddetti "megatrend" in ambito sanitario, come il passaggio da un’assistenza ospedaliera a quella ambulatoriale, hanno raggiunto anche Betlemme, anche se con un certo ritardo. Le terapie si sono rivelate più efficaci, con una conseguente riduzione dei periodi di degenza. Crede che in un prossimo futuro sarà possibile gestire il Caritas Baby Hospital senza aiuti esterni? Bisogna essere realisti. Da un punto di vista economico la Cisgiordania continuerà a dipendere ancora per anni da finanziamenti esteri. In un prossimo futuro il prodotto interno lordo palestinese non basterà per sostenere un sistema sanitario efficiente. Di conseguenza, anche l’ospedale avrà bisogno ancora per molto di aiuti finanziari esterni. Per fortuna da un punto di vista professionale la situazione è migliore. Già da tempo il personale del Caritas Baby Hospital si gestisce in modo autonomo. Oggi quasi tutti i quadri dirigenti sono locali. Sin dalla fondazione dell’ospedale il primario e attualmente il primario donna sono palestinesi. Quali sono le sfide mediche dei prossimi anni? Per prima cosa bisogna dire che l’offerta pediatrica del Caritas Baby Hospital è la migliore dell’intera regione. Aiuto Bambini Betlemme e tutti i donatori possono esserne fieri. Le malattie croniche e in parte gravi, spesso trasmesse ereditariamente e molto diffuse in quest’area, rappresentano una sfida per il futuro. L’assistenza ambulatoriale rappresenta una questione di fondamentale importanza. Poiché oggigiorno i periodi di degenza sono più brevi, c’è bisogno di un’ulteriore assistenza a domicilio oltre ai controlli ambulatoriali. Perciò non è sufficiente mostrare il nostro know-how e la nostra qualità solo all’interno del Caritas Baby Hospital, ma c’è anche bisogno di soluzioni decentralizzate. C’è qualcosa che in tutti questi anni le è stata in particolar modo a cuore? Si, il valore rappresentato dalla Scuola per infermieri. Non solo è un’importante istituzione per la formazione del personale infermieristico, ma a mio avviso fa da cassa di risonanza. Attraverso la formazione professionale trasmettiamo a molti giovani e quindi alle famiglie nuove conoscenze in materia di salute e prevenzione. Credo che sia molto importante diffondere questo sapere anche al di fuori del Caritas Baby Hospital. relazione D‘ESERCIzIO Statistiche 2013 Aiuto Bambini Betlemme in cifre 24|25 Caritas Baby Hospital Pazienti del Caritas Baby Hospital Visite ambulatoriali Ricoveri Totale ricoveri Durata degenza 2011 2012 2013 28 228 4 857 20 994 4,3 giorni 30 563 4 126 16 382 4,0 giorni 32 773 3 729 14 144 3,8 giorni Andamento complessivo delle cure Accertamenti/esami di laboratorio 40 000 35 000 36 502 30 000 25 000 20 000 15 000 10 000 5 000 198519901995200020052010 2013 Esami di laboratorio Esami radiologici Indagini agli ultrasuoni Ecocardiografie EEG Ecocardiografie fetale Screening orecchio 138 714 3 549 4 551 1 155 318 13 2 751 Visite specialistiche nel poliambulatorio Malattie polmonari Malattie neurologiche Malattie ortopediche Malattie di naso, orecchie e gola Malattie del ricambio Malattie cardiache Malattie oculari Malattie dell'apparato gastro-enterico 954 632 760 16 257 117 60 227 Social work con famiglie Diagnosi Diagnosi Infezioni gastrointestinali, diarrea con vomito Setticemia Riduzione della volemia Otiti Infezioni acute delle alte vie respiratorie Polmoniti Infezioni acute dei bronchi Infezioni acute dei bronchi da infezione delle vie respiratorie Ittero neonatale Infezioni delle vie urinarie Setticemie batteriche del neonato Infezioni gastrointestinali da rotavirus ICD-10 Code A09 A41.9 E86 H66.9 J06.9 J18.0 J21 J21.0 P59.9 N39.0 P36.0 A08.0 Casi curati 335 116 305 93 177 163 383 186 235 148 124 282 Visite a domicilio Consulenze Aiuti individuali 168 2 663 3 533 Social work con pazienti Visite a domicilio Consulenze Aiuti individuali 128 3 360 2 507 Scuola per madri Pernottamenti madri Pernottamenti Madri alla Scuola per madri 3 313 8 458 5 682 relazione D‘ESERCIzIO 26|27 Finanze 2013 (valori arrotondati) Entrate Entrate da donazioni* Entrate da rette ospedaliere Rette ospedaliere da Servizi sociali (proventi interni) Altre entrate Totale entrate CHF Euro 10 700 000 730 000 125 000 8 700 000 600 000 105 000 215 000 11 770 000 175 000 9 580 000 *Provenienza delle donazioni Svizzera Germania Italia Austria Gran Bretagna Altri Paesi / Betlemme Totale CHF Euro 5 840 000 3 825 000 800 000 160 000 22 000 53 000 10 700 000 4 750 000 3 110 000 650 000 130 000 17 000 43 000 8 700 000 Donazioni 91% Rette ospedaliere 6% Altre entrate 2% Rette ospedaliere da Servizi sociali 1% Uscite Uscite Caritas Baby Hospital (ammortamenti inclusi) Progetti e Fondo catastrofi Amministrazione Risultato finanziario (negativo) Totale uscite CHF Euro 9 615 000 7 830 000 1 035 000 1 330 000 425 000 12 405 000 840 000 1 085 000 345 000 10 100 000 Progetti e Fondo catastrofi 8% Risultato finanziario (negativo) 3% Amministrazione 11% Caritas Baby Hospital 78% relazione D‘ESERCIzIO 28|29 Conto economico 2013 CHF Anno precedente / CHF Ricavi Ricavi da raccolta fondi* Spese dirette da raccolta fondi (Fundraising) Netto offerte Quota annuale soci Rette ospedaliere, contributo consultazioni** Altri ricavi d‘esercizio Totale ricavi d’esercizio 11 736 570 -1 042 579 10 693 991 1 650 859 821 216 129 11 771 591 10 558 513 -1 349 444 9 209 069 1 700 868 892 249 916 10 329 577 Costi diretti del progetto Caritas Baby Hospital Costi del personale Variazione Accantonamenti previdenziali interni Spese viaggi Spese materiali Spese di manutenzione Ammortamento immobilizzazioni materiali Aiuti individuali/Sostegno alle madri Costi d’esercizio del Caritas Baby Hospital -4 794 350 -32 781 -26 481 -1 227 626 -605 366 -2 326 907 -602 052 -9 615 563 -4 675 128 282 533 -43 469 -1 190 827 -656 350 -1 194 368 -682 332 -8 159 941 -1 034 027 -10 649 590 -978 562 -9 138 503 -770 151 -507 096 -53 256 -1 704 -1 332 207 -651 745 -511 792 -20 840 -88 843 -1 273 220 Spese per progetti in Terra Santa Totale costi diretti dei progetti Costi amministrazione Costi del personale Spese per materiali Spese di manutenzione Altre spese Totale costi amministrazione _________________ *Ricavi lordi da donazioni: "Kinderhilfe Bethlehem im Deutschen Caritasverband e.V.": 3 242 110,57 euro. Inviati alla sede operativa di Lucerna: 2 050 000,00 euro. **Compresi i trasferimenti interni del Social Work che si accolla il pagamento di una cifra simbolica per persone bisognose. 2013 CHF Anno precedente / CHF = Risultato provvisorio -210 206 -82 146 Risultato finanziario Ricavi finanziari Oneri finanziari Risultato finanziario complessivo 347 812 -770 995 -423 183 226 622 -383 600 -156 978 0 0 0 2 038 0 2 038 -633 389 -237 086 -83 099 411 671 328 572 -255 486 33 102 -222 384 -304 817 -459 470 304 817 459 470 0 0 Entrate da organizzazioni varie Entrate da organizzazioni varie Uscite per organizzazioni varie Totale altri risultati Risultato annuale senza ris. fondo Risultato del fondo (fondi vincolati) Trasferimenti al fondo Prelievi dal fondo = Risultato annuale prima dei trasferimenti al capitale dell’Organizzazione Trasferimenti/Impieghi = Risultato annuale dopo i trasferimenti al capitale dell’Organizzazione relazione D‘ESERCIzIO 30|31 BILANCIO ATTIVITÀ Capitale circolante Liquidità Investimenti sui mercati monetari Titoli Crediti Ratei e risconti attivi Immobilizzazioni Immobilizzazioni materiali Investimenti finanziari Totale attività PASSIVITÀ Capitale terzi a breve termine Creditori Altri impegni a breve Ratei e risconti passivi Capitale terzi a lungo termine Accantonamenti Capitale del fondo Fondo con destinazione vincolata limitata 31.12.2013 CHF Anno precedente / CHF 10 788 324 4 118 607 4 432 867 2 565 740 95 503 22 001 041 12 730 513 6 158 267 1 561 454 1 697 141 118 604 22 265 979 88 001 189 464 277 465 22 278 506 474 001 200 543 674 544 22 940 523 268 540 136 274 105 954 510 768 110 764 213 984 116 648 441 396 4 499 000 4 499 000 4 597 000 4 597 000 80 000 80 000 408 572 408 572 Capitale dell’organizzazione Capitale accumulato vincolato Capitale accumulato non vincolato Totale passività 31.12.2013 CHF Anno precedente / CHF 16 100 000 1 088 738 17 188 738 22 278 506 16 500 000 993 555 17 493 555 22 940 523 relazione D‘ESERCIzIO 32|33 Conto dei flussi di cassa (Fondi: liquidità, incl. denaro vincolato) 2013 / CHF Anno precedente / CHF Flussi di cassa da attività Risultato annuale prima del risultato del fondo Ammortamento di immobili del Caritas Baby Hospital Formazione / Liquidazione di accantonamenti Utili e perdite contabili da titoli Ricavi interni da capitale vincolato -633 389 2 326 907 -98 000 181 819 0 -237 086 1 194 368 -387 000 -1 940 -95 Cash flow 1 777 337 568 247 Vendita di titoli Acquisto di titoli Variazione crediti Variazioni ratei e risconti attivi Variazioni capitale terzi a breve termine 591 785 -3 645 017 -868 599 23 101 69 372 0 -1 416 842 929 377 -9 967 -23 310 Flussi di cassa da attività -2 052 021 47 505 Investimenti Investimenti patrimoniali Concessione / Restituzione di prestiti Flusso di cassa da attività -1 940 907 11 079 -1 929 828 -1 668 368 10 832 -1 657 536 Eccedenze / Fabbisogno di capitale -3 981 849 -1 610 031 Finanziamenti Aumento / Diminuzione di impegni a lungo termine Flusso di cassa da attività di finanziamento Aumento / Diminuzione delle liquidità (Fondi: liquidità, investimenti sul mercato monetario) Liquidità (fondi) Situazione di liquidità al 1° gennaio Entrate dell’attività Entrate/Uscite da investimenti Ricavi da attività di finanziamento Situazione di liquidità al 31.12. 2013 / CHF Anno precedente / CHF 0 0 0 0 -3 981 849 -1 610 031 18 888 780 -2 052 021 -1 929 828 0 14 906 931 20 498 811 47 505 -1 657 536 0 18 888 780 relazione D‘ESERCIzIO 34|35 Variazioni del capitale dell’organizzazione Risorse iniz. /CHF Capitale dell‘organizzazione Capitale accumulato vincolato Fondo progetti Terra Santa Oscillazioni dei cambi Adeguamento valuta di riferimento CBH Fondo catastrofi Costruzione, manutenzione, rinnovo locali CBH Franchigia per danni causati dagli elementi naturali Riserva costi d’esercizio Caritas Baby Hospital 2 000 000 2 900 000 900 000 300 000 3 000 000 200 000 Capitale vincolato -100 000 271 573 -271 573 -300 000 7 200 000 16 500 000 Capitale accumulato non vincolato Capitale accumulato non vincolato (cumulato) Risultato annuale 993 555 Capitale non vincolato 993 555 17 493 555 Capitale dell’organizzazione Ricavi (in- Trasferimenti Trasferimenti Impieghi terni) /CHF (esterni) /CHF (interni) /CHF (esterni) /CHF Risorse fin. /CHF 2 000 000 2 800 000 900 000 300 000 2 700 000 200 000 7 200 000 0 0 271 573 -671 573 16 100 000 -304 817 -271 573 671 573 993 555 95 183 0 -304 817 -271 573 671 573 1 088 738 0 -304 817 0 0 17 188 738 Capitale del fondo Fondi per scopo specifico Progetto Ampliamento e Ristrutturazione del Caritas Baby Hospital Progetto condutture idriche Progetto PICU / Terapie intensive 0 50 100 -50 100 0 158 585 249 987 20 000 12 999 -98 585 -262 986 80 000 0 Fondi per scopo specifico 408 572 -411 671 80 000 0 83 099 0 _________________________________________________ Il rendiconto annuale (bilancio, conti dell‘associazione, relazione finanziaria, variazioni di capitale e appendici) per l‘esercizio conclusosi al 31 dicembre 2013 è stato controllato dall‘Ufficio dei Revisori. Il rendiconto annuale fornisce un quadro esatto della effettiva situazione patrimoniale e finanziaria in accordo con le raccomandazioni per la stesura dei bilanci Swiss GAAP FER 21 ed è in linea con la normativa svizzera e gli statuti. La relazione dettagliata del Consiglio dei Revisori con il rendiconto annuale rivisto e corretto può essere richiesta alla sede operativa. Organo di revisione: PricewaterhouseCoopers AG (PwC), CH-6005 Lucerna. Fondazione Previdenza del personale (Fondo pensioni) di Aiuto Bambini Betlemme I dipendenti del Caritas Baby Hospital sono assicurati per i rischi di vecchiaia, morte e invalidità presso la Fondazione Previdenza del personale di Aiuto Bambini Betlemme. Il finanziamento avviene tramite versamenti in ragione della metà da parte del datore di lavoro e del dipendente (Uscite 2013: CHF 85 682). Fondazione Riserve (Fondo) di Aiuto Bambini Betlemme Lo scopo del Fondo è quello di fornire ai dipendenti del Caritas Baby Hospital prestazioni specifiche integrative a quelle della previdenza ordinaria del personale (Uscite 2013: CHF 0). Colophon Aiuto Bambini Betlemme Winkelriedstrasse 36 Casella postale CH-6002 Lucerna Tel. +41 41 429 00 00 Fax +41 41 429 00 01 [email protected] Redazione: Anna Beck, Burkhard Redeski Layout: Nicole Obermann Stampa: Dinner Druck Fotografia: Titolo, pagg. 5-7, 9, 11, 20, 26, 27, 29-35, 40 Meinrad Schade / pag. 12 Bashir Qonqar / pag. 14, 16 Burkhard Redeski / pag. 18 Beatrice Winkler / pag. 25 Peter Dammann / Agentur Focus ritratti d‘autore: pagg. 7, 13 Bashir Qonqar, pagg. 3, 4, 10, 15, 17 Burkhard Redeski / pag. 19 Diocesi di Basilea / pag. 22 Aiuto Bambini Betlemme / pagg. 21, 23 privato relazione D‘ESERCIzIO 36|37 Soci di Aiuto Bambini Betlemme Indirizzi delle sedi operative Associazioni: Aiuto Bambini Betlemme Italia, Altenwerk der Erzdiözese Freiburg i.Br. e.V., Caritas Svizzera, Caritasverband für das Erzbistum Paderborn e.V., Deutscher Caritasverband e.V., Deutscher Verein vom Heiligen Lande, Istituto delle Suore Terziarie Francescane Elisabettine Padova, Katholische Frauengemeinschaft Deutschlands, Bundesverband e.V. (kfd), Katholische Frauengemeinschaft Deutschlands, Diözesanverband Freiburg (kfd), Freundeskreis Caritas Baby Hospital Katholische Kirchge- meinde Sankt Familia Kassel, Kinderhilfe Bethlehem Österreich, Kindermissionswerk "Die Sternsinger" e.V., Netzwerk Hoffnung - Bildung und Gesundheit e.V., Associazione tedesca di Terra Santa, Schwesternschaft der Krankenfürsorge des Dritten Ordens Diocesi svizzere: Diocesi di Basilea, Diocesi di Coira, Diocesi di San Gallo, Diocesi di Losanna, Ginevra e Friburgo, Diocesi di Lugano, Diocesi di Sion, Abbazia territoriale di Saint Maurice Sede operativa Svizzera Germania Austria www.kinderhilfe-bethlehem.ch www.kinderhilfe-bethlehem.de www.kinderhilfe-bethlehem.at Anna Beck, direttrice amministrativa Carmen Sibbing, responsabile ufficio Andrea Mayerhofer, delegata Aiuto Bambini Betlemme Winkelriedstrasse 36 Casella postale 6002 Lucerna Svizzera Kinderhilfe Bethlehem im Dt. Caritasverband e.V. Karlstrasse 40 79104 Freiburg i.Br. Germania Kinderhilfe Bethlehem Österreich Schedifkaplatz 3 1120 Vienna Austria Tel. +41 41 429 00 00 Fax +41 41 429 00 01 [email protected] Tel. +49 761 20 03 14 Fax +49 761 20 04 26 [email protected] Tel. +43 1 813 08 80 CP 60-20004-7 IBAN CH17 0900 0000 6002 0004 7 BIC POFICHBEXXX Conto 79 26 755 Postbank Karlsruhe BLZ 660 100 75 IBAN DE32 6601 0075 0007 9267 55 BIC PBNKDEFF Conto 50 500 Raiffeisenlandesbank NÖ-Wien, BLZ 32 000 IBAN AT393200000000050500 BIC RLNWATWW [email protected] Soci individuali: Heinrich Koller, Peter Krieg, Sandra Maissen, Toni Merten, Edwin Müller, Arnold Poll, Barbara Schmid- Federer, Gisela Sträter, Margrit Zemp Membri del Direttivo Diocesi tedesche: Diocesi di Essen, Arcidiocesi di Freiburg in Br., Diocesi di Magonza, Diocesi di Münster Emilio Benato, Eugen Bleyler, Brigitta Hagel, Marianne Hofstetter, Sandra Maissen, Oliver Müller, Paul Rutz (vicepresidente), Margarete Schrempp, Michael Schweiger (presidente), suor Maritilde Zenere Italia Gran Bretagna Betlemme www.aiuto-bambini-betlemme.it www.childrens-relief-bethlehem.org.uk www.childrens-relief-bethlehem.org Emilio Benato, referente Daniel Hurter, responsabile ufficio Issa Bandak, CEO CBH Aiuto Bambini Betlemme ONLUS Via Roma 67 37012 Bussolengo (Verona) Children’s Relief Bethlehem UK PO Box 320 UK-Penzance TR18 9BY Caritas Baby Hospital PO Box 11535 91114 Gerusalemme Italia Tel. +39 045 715 84 75 Fax +39 045 715 84 75 [email protected] C/C Postale 69795961 Credito Valtellinese IBAN IT70 I05216 59310 0000 0000 0854 Gran Bretagna Tel. +44 844 22 50 300 [email protected] Israele Tel. +970 2 275 85 00 Fax +970 2 275 85 01 [email protected] Conto 20191936 Triodos Bank IBAN GB11RBOS16003410000856 Sort-Code: 16-00-34 relazione D‘ESERCIzIO 38|39 Noi ci siamo – per i bambini e le madri di Betlemme
Documenti analoghi
prospettiva betlemme
Stahlhofen, perchè le sta così a cuore
tornare a Betlemme a cantare?
Dopo il mio primo concerto a Betlemme, sono stato
interpellato da molte persone che hanno mostrato un
notevole interesse nei mie...
RELAzIONE D`ESERCIZIO 2012 - kinderhilfe
Terapia intensiva pediatrica per salvare vite
Nuove sfide da vincere grazie al Reparto di Terapia
intensiva e Neurologia pediatrica.
Suor Erika Nobs, responsabile
del Settore infiermieristico ........