N° 5 febbraio 2011 - Liceo Classico Zucchi
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N° 5 febbraio 2011 - Liceo Classico Zucchi
Il Bartolomeo Il giornale degli Zucchini Direttrice dixit: GOSSIP POLITICO A d inizio anno scolastico mi ero posta come tabù l’argomento politico, per innumerevoli motivi: perché non scrivo nella rubrica politica, perché non ritengo di avere conoscenze abbastanza approfondite per potermi esprimere per iscritto, ma soprattutto perchè se poi mi incavolo perdo l’uso della grammatica e della sintassi. Ma, nonostante questo mio voto di autocensura, dopo l’ultimo biennio fumante del Premier, mi è diventato davvero insopportabile trattenere la mia acidità: ho dunque deciso di sfogarla e di parlar, se non del re e delle sue rubyconde damigelle, almeno di quei gentili signori e nobili donzelle, che dopo esser stati a lungo decantati da notiziari e testate giornalistiche, si sono ritirati nell’oscurit{. Ho deciso di parlare, se non di politica, di gossip politico: che poi, alla fine, non è proprio quello che la politica è diventata? tutto ciò, e per dimostrare che la sua è una bellezza naturale, ha posato nuda su Novella 2000. Siliconata o meno, a Noemi la dea bendata non ha sorriso: dopo qualche breve lavoretto come ospite a pagamento nelle discoteche lombarde, e attività artistiche purtroppo dimenticabili, ha deciso che lo showbiz è un ambiente che non fa per lei; alla fine è una ragazza semplice. Ora conduce una vita ordinaria: è iscritta a Psicologia (non si sa in quale università) e frequenta un bravo seppur più anziano ragazzo, Antonio Zequila. Beh, lo sapevamo che Noemi da sempre ha un debole per gli uomini che le ricordano il suo Papi. Donna Veronica «A Veronica rimane l'Umbria, il Regno delle Due Sicilie e un terzo continente a scelta. Inoltre a lei va la custodia del trofeo della Mitropa Cup, dei Telegatti e dell'opera omnia di Apicella. Sandro Bondi verrà affidato a Madamigella Letizia Veronica con la possibilità di visita da parte « Non l’ho mai conosciuta. Non paragonate- di Silvio ogni due weekend...» (Fiorello). mi a lei. È il mio opposto: io sono una brava ragazza italiana; vivo a casa e stu- La sorte di Donna Veronica è, per molti adio.» (Noemi su Ruby) spetti, avvolta nel mistero. Dopo la presentazione dell’istanza di divorzio aveva richiesto La fanciulla ha passato un anno molto impe- un assegno di mantenimento da 3,5 mil. al gnativo: dopo aver affrontato e passato un mese, troppo per il Cavaliere, che aveva profaticoso esame di maturità, si è poi dedicata posto invece 300 mila e l’usufrutto di villa a lanciare la sua carriera nel mondo dello Belvedere. Ma Donna Veronica non ci è staspettacolo. Intervistata da Repubblica nel ta: ha dunque lasciato il suo castello per 2010, ha affermato di aver seguito corsi di trasferirsi proprio qui, nella nostra modestisdizione e canto, ma di essere comunque sima citt{, in una depandance dell’Hotel de interessata a “diversificare”. Un esempio del la Ville, sola e sconsolata nella rusticità delle suo multitasking? Un profumo, di sua crea- sue 5 camere di lusso, suite e junior suite, zione, dal nome “Noemi L.”: al tempo bagni in marmo, sauna,e sala gym, E ancora dell’intervista l’uscita del prodotto sembrava combatte per avere quello che le spetta, e imminente. Ma nella fatica non ha trascura- che i suoi legali definiscono come “atto doto sé stessa: secondo quanto ha dichiarato il vuto”: ha ribadito infatti le richieste avanzate chirurgo O.V. la ragazza, per il suo 19esimo, nella prima udienza. Ma perché Silvio non si sarebbe regalata ritocchini per la modica vuole accontentarla? Il suo amore è valso cifra di 17mila euro: la giovine ha smentito solo 300 mila euro? È un uomo di così poco cuore? Assolutamente no. Intervistata nel lontano 2009 da Libero, Santa Chè, la pia confidente del Cavaliere, aveva già affermato che era stata Veronica ad aver spezzato il cuore d’oro del Premier, e aver richiesto il divorzio per poi gettarsi nelle braccia di A.O., 47 anni, capo del servizio di sicurezza a Villa Macherio. Che la Santissima abbia visto troppe repliche di The Bodyguard? Le Dauphin Renzò «C'è l'Inno di Mameli? Non lo so, vediamo se c'è, non so bene le parole però vediamo cosa si può fare». (Renzo sull’Inno Nazionale) Gli ultimi anni sono stati turbolenti ma emozionanti per il Trota, che nonostante le aspre critiche, risale il fiume del successo alla velocità di un Marlin Blu. Così velocemente che solamente un anno dopo aver terminato i brillanti studi scientifici viene eletto consigliere regionale della Lombardia, il più giovane mai esistito. In risposta alle polemiche riguardo allo stipendio di 10mila euro mensili, egli assicura che in parte verrà versato alla Lega, come fanno suo padre e tutti i deputati del partito (e poi, scusate, saranno anche meritati! Non è mica da tutti essere bocciati tre volte alla maturità!) Ma in amore non va tutto bene: e per dimenticare che anche Balotelli fa la corte alla sua Lucia, E.C., (la quale ha affermato che “Renzo è più intelligente, Mario più bello”) si butta a capofitto nel lavoro, promulgando due proposte di legge sensazionali: prevedono l’obbligo di esporre il crocifisso in ogni ufficio regionale e lo stanziamento di fondi per finanziare progetti di educazione alla legalità. Insomma, Renzo ha dimostrato di essere tosto: che forse si riferisse a lui il padre quando affermava di avercelo duro? Clara Del Genio IVA BARTOLOMEO / POLITICA COLAZIONE ALLO ZUCCHI da qualche tempo che i miei pochi lettori avranno notato la mia tendenza più a proporre riflessioni e argomenti poco inerenti con l’attualit{ che le solite bagatelle politiche, essendo io ormai già stanco, alla mia tenera età, di tutti questi finti perbenismi, ipocrisie e idiozie che caratterizzano sia la destra che la sinistra italiana. Tuttavia ultimamente la situazione dell’Egitto mi ha davvero sconcertato, e dunque vorrei poter solo per poche righe tornare ai miei antichi fasti, se così li si può chiamare, e spendere qualche parole su tale situazione. Ho appreso prima dalla televisioni e poi dai giornali delle terribili condizioni in cui ormai è ridotta a vivere la popolazione di Alessandria e soprattutto del Cairo, in un regime che definire di guerra mi sembra superfluo, e al quale tutti noi stiamo passivamente assistendo seduti sui nostri divani, magari anche commiserando quei poveri egiziani costretti al regime di Mubarak da molti (troppi) anni. Non siamo ciechi però. La cosa che più mi ha sconvolto e che non trovo proprio tollerabile è l’assalto da parte di non pochi sbandati, stupidi ignoranti che non posso definire per non scadere nel volgare, del Museo di arte Egizia del Cairo e la sua relativa distruzione con piccole bombe a mano, nonché, ovviamente, con le proprie stesse mani. Che cosa hanno dimostrato con tali gesti? Di non essere nemmeno in grado di considerare a dovere il proprio patrimonio storico letterario? Come posso dunque io, che dall’esterno vedo senza contatti diretti queste immagini, considerare fondata la rivolta di una popolazione che manifesta solo distruggendo e creando terrore laddove non ce n’è minimamente bisogno? È infatti ben risaputo e noto che la distruzione di antichi reperti del XII secolo a. C. aiuta ad ottenere un nuovo governo durante le rivolte cittadine. Ma sorvolando su tale questione che forsi alcuni considerano, perché così ho sentito, davvero poco rilevante, passerei ora ad elencare tutto ciò che conseguirebbe la caduta di Mubarak. Attualmente l’Egitto di pari con l’Arabia sono di fatto gli unici alleati di Gerusalemme, che come è ormai noto sta da anni tentando di sviluppare tecnologie belliche oserei dire leggermente pericolose per tutto il mondo. Nell’ipotesi della destituzione di Mubarak, una delle possibilità, invero una delle più probabili (anche se non l’unica certo) è la presa di potere da parte di qualche gruppo fondamentalista islamico, dal quale probabilmente gli Israeliani si sentiranno fortemente minacciati e contro il quale tenteranno di reagire. Tutto ciò ovviamente fra il plauso di Paesi quali l’Iran, la Siria e il Libano, con conseguente, e questo lo dicono gli economisti, crescita sconsiderata del prezzo del petrolio a causa della chiusura del canale di Suez e dell’isolamento che ne deriverebbe di Gerusalemme stessa e Ryad. Io francamente credo che Mubarak non sia esattamente ciò che si potrebbe definire come il perfetto modello del presidente, incorrotto, onesto fin all’osso e amichevolmente disponibile nei confronti del popolo, tuttavia considero anche il tenore di vita certamente più alto dell’Egitto, e anche questo è un dato di fatto, di quasi tutti gli altri paesi Africani, e mi chiedo se sia corretto destituire un governo di tal stampo a favore di un futuro di incertezza. Non credo d’altro canto che un popolo che mai ha sperimentato una piena democrazia sia in grado di sostenere un passaggio così diretto e repentino ad un sistema che si vorrebbe del tutto liberale. Credo al contrario che ci sia molto di più il rischio, come dicevo, della presa di potere di gruppi islamici non proprio amichevoli e liberali, soprattutto con noi Occidente, e questo ce l’hanno ampiamente dimostrato nazioni come il Libano e l’Iran non moltissimi anni addietro. Forse sarebbe necessario un aiuto esterno, l’aiuto di qualche nazione europea o dell’America, che però in Egitto non interviene, chissà come mai. In conclusione, pertanto, non saprei che altro dire se non perlomeno invitare la popolazione egiziana a riflettere meglio prima di compiere azioni e gesti che potrebbero ritorcerglisi contro, e che potrebbero rivelarsi dannose oltremodo. Consideratemi infatti un vecchio idealista, ma francamente credo che la violenza non possa risolvere nessun problema, la storia ce l’ha dimostrato e continua tuttora a dimostrarcelo, e l’Egitto attualmente mi sembra sempre più vicino ad un vortice destinato a travolgerlo. Marco Colombo VG n* VI 2010/2011 2 BARTOLOMEO / POLITICA BASTAVA SOLO UN PO’ DI ZUCCHERO… olti concittadini, appartenenti alle classi sociali più disparate, hanno creduto di uscire dal continuo leitmotiv della politica italiana, la quale dovrebbe essere un’effigie di un pluralismo efficace e di buoni propositi finalizzati al bene collettivo. L’aborrimento della giustizia e della buona condotta sono i concetti vigenti e continuamente appoggiati che imperano, scempiando, la nostra Repubblica; non più né il lavoro né la sovranità popolare. Il pervertimento di questo sistema permette di imbrattare pagine e pagine di quotidiani di ogni fazione, di riempire studi -“pollai” televisivi, di dare lavoro a segretari e sottosegretari qualunquisti, sguinzagliati per vendere frottole aberranti e di aumentare la massa di ignoti che furoreggia per i lauti, sporchi introiti. M Il vero problema incombente è la totale assenza di una nuova borghesia illuminata portatrice di ideali veramente liberali e capaci di azzerare l’attuale baraonda; renderci, insomma, un paese compreso economicamente ed esecutivamente nell’ambito europeo, capace di affermarsi internazionalmente attraverso le proprie eccellenze, di cui pullula, sfornate di continuo. Questa classe promotrice è attualmente sommessa e spesse volte inciucciata in intricate vicende losche, sostenute da quel modello di collusione che vige incontrastato. Coloro che provano a bypassare questo vuoto, addossandosi l’onere del loro futuro sono, appunto, gli studenti e gli operai di questo paese; tra queste due realtà sociali fondanti della nazione, la futura classe dirigente-professionista e quella lavoratrice, esiste un filo conduttore che, miseramente, appartiene ad entrambe. Così come c’è qualcuno, la FIAT, che minaccia la delocalizzazione in svariate ubicazioni mondiali, così ogni anno ci sono orde di giovani con preparazioni e titoli di studio brillanti che abbandonano sdegnati il nostro paese. Se ne vanno perché dall’Italia non ricevono nessuna speranza, nessuna prospettiva di un futuro lavorativo roseo, tranne lavoro precario e alcuna forma di reddito e welfare. Si è coniato un nuovo termine troppo generico e superficiale: “bamboccioni”. Termine che si riferisce a una nuova generazione priva di risorse e alternative. I partiti parlano tra di loro; molti pensano che in questo momento l’Italia abbia la peggior classe dirigente dalla fondazione del nostro benamato paese unito: ipotesi valorizzata dai continui, vuoti dialoghi propagandati come istituzionali. Un calderone pieno di quisquiglie che- questo è ovviamente il fine- impediscono la comprensione dei temi trattati e un eventuale giudizio su di essi. Si urla, si sbraita e l’obbiettivo è la prevaricazione: gente che mostra il dito medio e abbandona le tribune televisive, gente che predica da pietosi videomessaggi e poi se la fa con la “gnocca”, gente che esordisce con “saluto compagni” e poi passeggia per Saint Moritz con sciarpa in ca- Per sopperire alle dilaganti lacune si sono chemir. dettati nuovi modelli di concorrenza, cioè la manovra di affermazione all’interno del mercato, dove vince il più forte. La FIAT I partiti sono appieno distanti dalle istanze concorre al ribasso tentando di investire in sociali, dalle piazze degli studenti finalmen- paesi in via di sviluppo per avvertire lauti ed te schifati e da quelle degli operai. Non inte- immediati proventi. Ipotesi strampalata e ressa il tema delle primarie o della corrente balzana proprio perché se si compete al di questo o quest’altro, desta attenzione ribasso, ci si imbatte indubbiamente ad una istaurare un dialogo vero, rivolto a gran concorrenza con potenze come Cina e Indovoce, capace di promuovere e sponsorizzare nesia, avversarie consolidate da anni nei alternative concrete e tangibili. Si dibatte commerci internazionali quindi invalicabili soltanto su scandali sessuali o sulle case di baluardi di prosperità elitaria e manodopera qualcuno; temi questi affrontati con tale affamata. Modelli, quest’ultimi, basati esasperazione che mutano la loro natura di sull’arretratezza sia politica che sociale, documenti informativi, per abbracciare sostenenti il lecito congelamento dei diritti quella del gossip. La maggioranza infierisce dell’uomo e la tutela dell’ambiente. su questi avvenimenti per crearne elucubra- Bisogna competere al rialzo, quindi con zioni sconsolanti e per favorire gli ascolti di modelli proponenti prototipi industriali e media asettici e apologeti di delinquenti. sociali avveniristici; sfruttare le ottime menti italiane (statisticamente le più propositive a livello internazionale) e non svendere all’estero il nostro sapere. Questo non si può effettuare con percentuali di disoccupazione che ammontano 28,5%, quindi una diaspora collettiva. Che competizione è quella di produrre automobili sempre più inquinanti, convertendo catene di montaggio dedicate alla realizzazione di utilitarie, in ostentati poli “americaneggianti” per la fabbricazione di catorci a trazione integrale destinati ad un pubblico cittadino? Che competizione è quella di sopprimere la ricerca, indispensabile al sorpasso di tecnologie obsolete, e di tagliare gli incentivi per coloro che di alternative concretizzabili ne hanno tante? Tutti sono in grado di perseverare questi modelli ormai desueti e spacciare questi come avanzati. Il problema è come consentire ad un cittadino di muoversi liberamente attraverso i vari agglomerati in maniera sostenibile e pulita; se si investisse su questi banali orizzonti, per ora ancora solo congetturati e considerati vane utopie, senza ricorrere a vergognosi blocchi del traffico cittadino, iniqui e superficiali rimedi rivolti all’inutilit{ e destabilizzazione. Ora però basta con tutte queste recriminazioni, galoppiamo sul nostro destriero dorato chiamato “ottimismo” e accogliamo con fermezza tutta quella fitta schiera di stimoli positivi dettati da Lui, sì proprio da Lui, quello alto un metro e mezzo che salutando i suoi proseliti rievoca, con il gesto della mano destra, il noto saluto del suo idolo, quello del Ventennio, sì proprio Lui; un po’ di sane serate “distensive” a suon di infermiere-nudiste e di minorenni sedicenti e tutto va giù. A pensare che un tempo bastava solo un po’ di zucchero… Andrea Merola IID n* VI 2010/2011 3 BARTOLOMEO / ATTUALITÀ Bon Voyage VOULEZ-VOUS PARIS? envenuti a Parigi, la città più romantica del mondo, dove gli innamorati si baciano con passione per strada. Quale meta più adatta in vista di San Valentino? Parigi, capitale vanitosa, è sempre all’ultimo grido. Metropoli proiettata verso il futuro, conserva tuttavia la propria tradi- B zione. Palazzi del XVII secolo si mescolano a edifici moderni, oggetti di creazione visionaria. Un esempio è la piramide di vetro all’interno del Louvre, che ospita ogni anno sette milioni di visitatori. La capitale è divisa in arrondissement, quartieri accoglienti, ognuno con la propria caratteristica. Il primo è un quartiere di lusso, vicino ai monumenti classici ed ai magnifici giardini Tuileries. Si passa dalle strade strette e affollate che portano a Centre Pompidou, alla boutique di Louis Vuitton sugli Champs Elysèes, all’undicesimo quartiere dove convivono artisti e famiglie da ogni parte del mondo. Oppure Pigalle, il quartiere a luci rosse che ospita il Moulin Rouge,l eggendario locale che da spettacolo di danza e cabaret. Per i più romantici è consigliata una passeggiata lungo il Senna o un picnic sulle panchine dei giardini della Tour Eiffel: brie, baguette e vino rosso. Una città che regala le occasioni per rilassarsi tra una lettura di un journal e un pessimo caffè sorseggiato insieme a croissant caldi. Tra un impegno e l’altro,si trova il tempo per andare al cinema, a un concerto, alle gallerie d’arte.. c’è un enorme interesse per la cultura. Rue et Boule- vard sono un continuo succedersi di bistrot, mercati di fioro fromagerie, librerie e botique che fanno pacchetti tres chic. Il cafè de Flore è uno dei più rinomati della città: sembra la nuova corte del Re Sole, tutti parlano di tutti. Colori e profumi che si mescolano. Gente comune, donne eleganti, designer, intellettuali, uomini d’affari. Sul ponte Alexander si fanno largo violinisti e studenti appena usciti da scuola, un uomo in abito di cashmire fuma una sigaretta. Tutto sembra d’oro. La vist{ più bella è però donata dalla punta più alta della citt{: l’Ile de la Citè, un angolo di paradiso spesso dimenticato nel silenzio da dove si può ammirare tutto quanto. Questa è Parigi, merci. “Mi sono innamorato subito di questa citt{. E’ stato un colpo di fulmine,ricordo che abitavo nel 4° arrondissement e mi sembrava un sogno.Forse era primavera o autunno,non ne sono certo,ma la classica mezza stagione quando la mattina esci di casa e senti l’aria pungente C’è una magia unica,introvabile altrove. L’avverti quandocammini nei vicoli e nelle strade della capitale,lungo i boulevard. Sarà un caso che ai francesi piacciano tanto i fumetti e il mistero? Curioso,hanno un lato infantile più sviluppato di noi italiani,amano lasciarsi raccontare delle favole, avvolgere dalle storie.” Carlotta De Luca IVB n* VI 2010/2011 4 BARTOLOMEO / RIFLESSIONIZUCCHINE IL CANTO DELLE SIRENE Mia: Non odi tutto questo? Vincent: Odio cosa? Mia: I silenzi che mettono a disagio… Perché sentiamo la necessità di chiacchierare di puttanate per sentirci più a nostro agio? Vincent: Non lo so… È un'ottima domanda. Mia: È solo allora che sai di aver trovato qualcuno davvero speciale... quando puoi chiudere quella cazzo di bocca per un momento e condividere il silenzio in santa pace. (Pulp Fiction) reud l’avrebbe definita “coazione a ripetere”. Quando qualcosa nel mondo ci affascina, rimaniamo immobili e indifesi, aspettando che la Bellezza tiranneggi esplodendo dentro di noi. Ma noi non siamo questo. O almeno, non dovremmo esserlo. In fondo non siamo poi tanto diversi da qualunque altra bestia esistente su questo pianeta, e come tali dovremmo accettare e difendere il fatto che viviamo, che qualche ordine segreto ci rimbomba prepotentemente nella testa e ci spinge all’auto-conservazione. Dovremmo stornare ogni minaccia, costringere nei recessi più tetri del subconscio il desiderio di disgregarci nei piaceri, come le perle di un filo spezzato. Dovremmo odiare la molteplicità di ciò che ci fa stare bene, e amare l’unit{ di ciò che ci garantisce la quiete. Forse è questa la caratteristica che ci rende diversi dagli altri animali, cioè il forte senso del dovere. L’abbiamo appreso e posto a nostro baluardo, abbiamo imparato ad aver paura dell’incostanza, della meraviglia, della fede. Il nostro subconscio è un ricettacolo di parole inconsistenti, di rituali senza liturgia. Si diverte a tormentarci con consigli schizofrenici e a sovrapporsi alle frequenze della coscienza, mentre noi, pubblico clandestino di quella voce oscura, ci trasformia- mo a malincuore in orrende chimere. Evitiamo chi ci attrae, scegliamo di fare un bel regalo al posto del regalo giusto, parliamo di tutto perché vorremmo solo stare zitti. Di tutto questo gode il consigliere malvagio dentro di noi, e considera la ricerca della quiete il proprio tragico ed ironico trionfo, consapevole di quanto la quiete sia più fragile dei piaceri stessi. A chi è dato accorgersene, la lotta per la sopravvivenza non sembra più così terrificante. Le minacce alla nostra unità appaiono in tutta la dolcezza delle perle sparse sul pavimento. Chissà che cosa avrebbe udito Ulisse, se avesse ascoltato il canto delle sirene. Eva Casini IVB A REGOLA D’ARTE ’ difficile essere di buon umore quando piove da una settimana. Esci di casa la mattina, il freddo e l’umidit{ si insinuano sotto i tuoi vestiti, fin nello stomaco, rincorrendosi, giocherellando diabolici. Le scarpe ( se All Star a maggior ragione) si impregnano d’acqua, costringendoti a un tragitto infernale verso scuola. E’ difficile essere allegri quando intorno a noi non c’è nulla che ci dia diletto, ma solo un fastidio e una complicazione dietro l’altra. Come sarebbe molto più meraviglioso tutto, se alzandoci e camminando per le strade vedessimo i prati in fiore e i pastorelli canterini dell’Aminta di Tasso e delle Bucoliche. Non saremmo magari sollevati dai nostri oneri scolastici, ma come parrebbero più leggeri! Quello di cui abbiamo bisogno è semplicemente di un po’ di Bello allo stato puro. Bello non è per forza sublime: il Grand Canyon è bello, certo, ma nella sua grandiosa perfezione non ha niente di meno, ad esempio di un semplice giardino ben curato. Qualche tempo fa, durante una gita a Firenze mi è capitato di fare una riflessione interessante, assieme ad un’amica. Consideravamo che l’arte è piacevole da guardare non solo se si ha una guida turistica sotto mano che illumini ogni dettaglio storico di un’opera. L’arte è un arricchimento dell’animo di per sé, e può adempire a questa funzione anche tramite il semplice gusto di guardare, bearsi dei particolari nascosti, come quando si assapora un cibo senza conoscere gli ingredienti. Il Bello è il gusto del ben fatto, esattamente come una torta cucinata a regola d’arte. Per questo non è necessario che sia qualcosa di grandioso: anzi, deve essere semplice, conciso. Un bel libro o un bel racconto sono generalmente apprezzati di più se sono brevi e raffinati ( Catullo docet!) che se pesanti, contorti e pedanti. Il Bello è misura, e dovrebbe sempre tendere a un equilibrio tra gusto estetico e profondità di significato. Non deve mai essere artificioso o affettato ( e qui ci insegna Castiglione con il suo Cortegiano) né tantomeno oscuro o pretenzioso di chissà quali interpretazioni. No, una cosa bella è anche molto immediata, molto comunicativa e accessibile a tutti, indipendentemente dall’istruzione o dalla finezza intellettuale. Per questo, una tirata d’orecchi ad alcuni artisti contemporanei che si gloriano del fatto che le loro composizioni possano essere apprezzate solo da critici esperti. Per l’arte e per la bellezza vale la stessa affermazione che Einstein fece riguardo alle scienze: “ Potrai dire di conoscere qualcosa solo quando saprai spiegarla a tua nonna.”. Un’opera artistica, pittorica o letteraria, dovrebbe essere considerata bella solo se capace di comunicare qualcosa, qualsiasi cosa, anche una banale emozione momentanea, anche al più ignorante degli uomini sulla Terra. E infine, il Bello dovrebbe essere considerato come uno dei fattori che compongono la felicità umana, proprio in virtù di questa sua semplicità e immediatezza. Dovremmo cercare, senza remore, senza sensi di colpa e con un po’ più di libert{, una traccia del Bello e del Ben Fatto nelle cose di tutti i giorni. Anche nella pioggia che ci entra nelle scarpe? Sì. Anche in qualcosa che all’apparenza è scabroso? Sì, ogni cosa ha il suo punto di armonia, la sua misura perfetta. Se è bello è giusto, è buono, insomma kalos kai agathos, s’ei piace, ei lice. Irene Doda IVD n* VI 2010/2011 5 BARTOLOMEO / RIFLESSIONIZUCCHINE DUBITO? NO, SCIVOLO. ubito quindi sono. Tu che pensi a me come ad un giocattolo con cui ricrearsi le sere tediose. Voi che pensate a me come ad uno strumento del vostro potere inesistente. Tu che mi presenti come un bimbo farebbe orgogliosamente con il suo nuovo cucciolo. Voi che non vi rendete conto di quanta fatica occorra per apparire perfetti. Tu che pensi che io creda di essere perfetta. Voi che mi annoverate tra gli orgogli di un paradiso illogico e perverso. Tu che non consideri mai, neppure per un momento, che possa avere anche io dei sentimenti. Voi che confondete la sicurezza con la serenità. Tu che pensi solo a come era, e mai a come sarebbe stato. Voi che dipingete d'oro il ferro. Tu che ti volti, mi guardi e te ne vai in silenzio. Voi che mi stringete la mano beffardamente. Tu che mi stringi in un abbraccio veridicamente falso. Voi che mi illudete che un futuro esista davvero. D Tu che mi cercavi sempre, e ora non mi pensi mai davvero. Voi che mi chiedete sempre troppo. Tu che mi chiedevi ciò che sapevi non avrei saputo darti. Voi che mi muovete e schierate, pedina stanca ed arrugginita, all'interno della vostra inutile ed insensata guerra. Tu che eri riuscito a farmi sfiorare la musica. Voi che mi avete mostrato che la musica esisteva. Tu che, probabilmente per l'ultima volta, hai indossato il tuo casco e sei sfrecciato via, sicuro della tua armatura immaginaria. Io che so di essere ambiziosa, ma non ho mai creduto di essere perfetta. Io che non vorrei partecipare alla guerra, ma in fondo ne faccio parte. Io che penso ancora che tornerai. Io che sento terribilmente la tua mancanza. Io che in fondo non sono mai scesa dal palcoscenico, ma ora sento il bisogno di ritirarmi momentaneamente dietro le quinte. Dubito? No, scivolo. In fondo… "C'erano solo quattro farfalle, un po' più dure a morire". Io che continuo inesorabilmente a credere in te, a credere in voi. Io che infilo la mia maschera sorridente e colorata tutte le mattine. Io che mi rifiuto di sfiorare il pensiero che non ci sia altro da nessuna parte. Io che davanti all'idea dell'amore divento piccola ed indifesa. Io che cerco di scambiare un'infatuazione con l'amore. Io che mi ricordo ancora di te. Io che mi fido ancora di voi. C. BUY BOTH, AND FEEL DECEIVED iventare preda di un morboso narcisismo: si rivela un’arma a doppio taglio, che corrode l’anima ma, contemporaneamente, vi insinua necessità di sentimenti, quando si provano soltanto sensazioni, che formano solo uno strato superficiale di parvenza di vita, prossimo a sfuggire. Prendere decisioni irrevocabili, cercare insidie anche in ciò che può sembrare perfetto non solo all’apparenza, e insieme sapere che va tutto bene, non c’è problema. Perdere fiducia, adattandosi ad uno stile di vita completamente innovativo e differente. Diventare complici, o esserlo già, prendere parte a congiure e complotti. Rischiare, considerare le conseguenze, ponderare ed essere calcolatore. Aspirare a qualcosa di più e non accontentarsi di nulla di meno. Fare similitudini con vite e modi di spendere il tempo altrui. Essere l’antieroe in un altro paese, in un'altra città: cambiare abitudini, ma non troppo. Diventare un’altra persona, è sbagliato? D Dire di qualcosa che è giusto, è la cosa più terribile che si possa fare. Quello che hai detto è giusto, non c’è niente di peggio. Avere i calli sulle dita, averne abbastanza: ho sentito dire che la cupidigia è obsoleta. Avere delle necessità e avere magliette senza maniche. Avere delle forbici rosa dalla terza elementare e poi perderle, è orrendo. Vedere una moquette sporca, è bruttissim o . Innegabile felicità: spesso. Non riuscire a nasconderla, perché? Rifiutare il dispiacere, sì. Bamblinare vuol dire fare niente tutto il giorno. “I lost myself on a cool damp night I gave myself in that misty light I was hypnotized by a strange delight under a lilac tree. I made wine from the lilac tree put my heart in its recipe, it makes me Sprecare occasioni per niente, col senno di s e e what i want to see poi può rivelarsi non così stupido. Pensare and be what i want to be.” di sapere, pensare che gli altri sappiano: realizzare che non è vero niente. Noleggia- Jeff Buckley – Lilac Wine re film divertenti, fare bei sogni e poi perMiriam Taieb IIC derli subito, peggio se piove. Quando piove le cose si perdono sempre, ancora di più se cerchi di conservarle. Dire penso a qualcos’altro, che poi mi torna in mente: o non ti torna in mente, o di dimentichi che dovevi pensare ad altro. Il senso è qualcosa di soggettivo, di obliquo. Sentire qualcuno che non sa pronunciare la parola garage. n* VI 2010/2011 6 BARTOLOMEO / RIFLESSIONIZUCCHINE 21 DICEMBRE 2012 u questo fatidico giorno sono stati girati molti film che mostrano la “fine del mondo” attraverso catastrofici avvenimenti. Il motivo di tanto accanimento è che gli antichi Maya tenevano un calendario secondo il quale il Sistema Solare è destinato a subire in futuro un particolare allineamento con il centro della Via Lattea, che proietterà un pianeta fuori dalla sua orbita fino ad urtare contro la Terra, con esiti disastrosi. Tuttavia, nulla di questa previsione è vera e neanche verosimile, ma molte persone ci credono. L’ultima volta che il mondo rischiò di “finire” fu il primo gennaio 2000: prendendo in prestito uno dei tanti versetti di Nostradamus, Charles Berlitz predisse una catastrofe nel suo libro Doomsday 1999, pubblicato nel 1981. Egli annunciava che il 1999 avrebbe portato allagamenti e carestie, inquinamento e uno spostamento dei poli magnetici terrestri. Mise in evidenza anche l’ allineamento planetario del 5 maggio 2000, dicendo che questo avrebbe provocato intensi brillamenti solari e terremoti violenti. Quando il primo gennaio arrivò e non portò nulla di peggiore del passaggio della data, la “fine del mondo", fu appunto spostata al 5 maggio, ma non accadde nulla, anche perché di allineamenti planetari ce ne sono tanti e nessuno ha mai causato sconvolgimenti sulla Terra. Nel corso della storia, i propagandisti della fine del mondo hanno sbagliato innumerevoli volte le loro previsioni. Tuttavia, c’è chi sostiene che per il 2012, andrà diversamente. Ma cosa dice esattamente il calendario Maya? In esso, non c’è la fine di un millennio, ma solamente la fine del baktun 13 (un baktun valeva 144mila giorni, poco più di 394 anni). I tempi dei Maya erano contati da una data accreditata alla creazione del mondo, che gli studiosi fanno risalire all’11 agosto 3114 a.C.. Il calendario Maya accumula intervalli come multipli di 20. Un intervallo di 7200 giorni era chiamato katun. Occorrono 20 katun per fare un baktun (144mila giorni). Infine, occorrono 20 baktun per fare un pictun (2.880.000 giorni). Nel 1975, Frank Waters, nel suo libro Mexico mistique identificò l’intervallo baktun 13 come il “Grande ciclo dei Maya”, e fece corrispondere cinque di tali cicli con cinque ere, ciascu- S na delle quali terminava con la distruzione e rinascita del mondo. Non esiste nessuna tradizione originale Maya che riporti qualcosa del genere. Nel libro The Invisible Lanscape: Mind, Hallucinogens, and the I Ching, i fratelli McKenna, dicono che il 21 dicembre 2012 il Sole si troverà nella costellazione del Sagittario a circa solo 3° dal centro galattico e arriverà anche ad eclissarlo. In realtà, questo evento non si verificherà mai, tuttavia, i McKenna parlano del 2012 come un momento di “potenziale opportunità di trasformazione”. Nel 1987, nel libro The Mayan Factor: Path Beyond Technology, Josè Arguelles collegò il periodo baktun 13 con un impalpabile “flusso” proveniente dal centro della nostra galassia, la Via Lattea, il quale opererebbe come un “invisibile filo galattico della vita” che unisce la gente, il pianeta e il Sole al centro della galassia. Né la tradizione Maya né le attuali conoscenze astronomiche avallano l’ esistenza di un tale flusso. Ricordo inoltre che i Maya non avevano la concezione di cosa fosse una galassia. Nel 1995, John Major Jenkins, nel libro Maya Cosmogenesis 2012 dice che il punto del solstizio invernale e il centro dell’ equatore galattico si allineeranno esattamente il 21 dicembre 2012, giorno in cui vi saranno “una tremenda trasformazione e un’ opportunità di crescita spirituale, una transizione da un’ era del mondo ad un’ altra”. Però l’ astronomia non può relegare un tale “allineamento galattico” ad un anno, figuriamoci ad un unico giorno. Jankins ha riconosciuto che il Sole incrocia il centro della Via Lattea in un periodo compreso tra il 1980 e il 2016. Altrove ha espanso questo periodo ad un’ intervallo di novecento anni, eppure ha stabilito l’ allineamento il 21 dicembre 2012. I veri astronomi affermano che non c’è coincidenza tra la fine del baktun 13 e l’ allineamento galattico. Inoltre, non è certo che i Maya abbiano indicato la fine dei tempi per il 21 dicembre 2012, anzi, in alcuni calendari di “lungo conteggio”, i Maya riferiscono date di molti altri baktun dopo il tredicesimo, includendo persino un pictun e oltre (si parla di più di 10mila anni dopo il 2012). Alcuni sostengono che la causa della devastazione sarà un allineamento planetario. Peccato, però, che i pianeti non saranno per niente allineati nel 2012. C’è chi mette in relazione l’ ipoteti- co allineamento a previsioni astrologiche su infondate affermazioni circa un’ inversione del campo magnetico terrestre e tempeste solari senza precedenti. Alcuni sono riusciti a creare un fantasma, il pianeta segreto Nibiru, che colpirà la Terra proprio come una palla da bowling fa con i birilli. Per chiarezza, Nibiru non esiste. Tuttavia, c’è chi sostiene che Nibiru può già essere visto in pieno giorno dall’ emisfero australe (ma dove?) e che diventerà visibile anche dall’ emisfero boreale dal mese di maggio 2012, ma che si renderà osservabile solo a coloro che lo stanno attendendo (così è più chiaro). Altri ancora affermano che il Sole sta precipitando verso il centro della Via Lattea, trascinando con sé la Terra, causando il variare dell’ inclinazione dell’ asse di rotazione della Terra. La maggioranza delle affermazioni sul 2012 si basa su illusioni, follie pseudoscientifiche, ignoranza in astronomia e su un livello di paranoia degno della “Night of the Living Dead” (“La notte dei morti viventi”). Tutto sommato, i Maya erano più saggi di molti di noi. Giuseppe Corcella IVC Per maggiori informazioni, indirizzo gli interessati al libro di Watler Ferreri, La verità sul 2012 (Palermo, La Zisa Editore, 2010) € 8,90 Fonti: Nuovo Orione n. 211 – Il grande terrore per il dicembre del 2012, di E.C.Krupp n* VI 2010/2011 7 BARTOLOMEO / RIFLESSIONIZUCCHINE ALLA REDAZIONE eggendo lo scorso numero del giornalino scolastico abbiamo trovato nelle prime pagine l’articolo di Andrea Merola sulla polemica circa la situazione dell’attuale capo del governo. Premettendo che non siamo fan di Berlusconi, siamo rimasti abbastanza basiti dal contenuto. Il giornale scolastico dovrebbe informare costruttivamente i lettori con i proprio articoli, ma quello “Alla faccia della democrazia” è disinformazione vera e propria. Non abbiamo trovato in esso una sola citazione riguardante una prova o un capo d’accusa materiale contro Berlusconi. O meglio, altro non è stato fatto che abbellire le frasi con parole ed espressioni d’effetto, ripetendo lo stesso concetto in mille modi diversi. Stando a quanto dice nei primi due paragrafi, potrebbe essersi fatto insegnare il “trucco” da Berlusconi in persona. Abbiamo letto parole come “malgoverno”, senza però trovare affiancato un esempio di buon governo; abbiamo letto descrizioni L DEL BARTOLOMEO del premier come di un “Tirannello”, del suo governo come di una “democrazia dispotica”. Ma per favore, se volete parlare di despoti e tirannelli, guardate la situazione dell’ Egitto, non certo dell’Italia. Per quanto riguarda l’informazione, bisogna innanzitutto chiarire cosa ci si aspetti. È risaputo infatti che le notizie viaggino in base a ciò che la gente vuole sentirsi dire, che non sempre corrisponde a ciò su cui seriamente si dovrebbe porre attenzione. A nostro parere è molto più importante che si parli della situazione italiana, dei problemi, delle possibili soluzioni, insomma di politica. Sembra invece che interessino molto di più le faccende private dei politici, in primis di Berlusconi, al punto di arrivare a sottoporre ai voti perfino il caso Ruby. Tutto ciò non tanto per una questione di moralismo, ma come ultima arma rimasta. In ogni caso non si può certo parlare di “slogan volti a sponsorizzare uno psicona- no” (visto che a quanto pare altezza è sinonimo di capacità). Da questo articolo abbiamo recepito un unico messaggio, cioè l’odio verso Berlusconi. Se si vuole criticare il governo con un articolo, perlomeno prima ci si documenti, invece che sparare inutili e diffamatorie sentenze, soprattutto se arrivano da un ragazzino di quindici anni che Dio solo sa se di politica ci capisce qualcosa o parla con la bocca dei suoi genitori. Forse, invece che criticare chi è al governo, bisognerebbe criticare chi fa parte della cosiddetta “opposizione”: politici che, senza avere una propria organizzazione, hanno il coraggio di criticare vanamente il lavoro dei propri avversari. Fabio Bordina, Giulia Giaume, Camilla Pozzoli IV C UN MESSAGGIO DAI LUOGHI DEL POTERE nche se con un ritardo che cominciava a farsi riprovevole, siamo pronti a presentarvi il secondo dei periodici resoconti del nostro operato come vostri Rappresentanti! In questi due mesi si sono svolti due Consigli di Istituto, in un clima di collaborazione decisamente costruttivo. I risultati già conseguiti sono due: 1) Dal prossimo anno, ogni studente sarà dotato di una propria tessera per le fotocopie, che sarà compresa nella tassa di iscrizione. Niente più procedure contorte ed eterne vi provocheranno un esaurimento nervoso già dai primi giorni di scuola…e se in ottica collettiva vorrete aggiungere alla vostra altre tessere di classe, potrete tranquillamente sbolognare al vostro rappresentante di classe il compito epico di procurarvele. 2) E’ stato approvato il Progetto Tutor, e sono già state raccolte le disponibilità di “tutoraggio” da parte degli studenti del A triennio. Stiamo organizzando, con l’aiuto della professoressa Magni, uno spazio sul sito del nostro liceo che consentirà agli studenti del biennio di visualizzare l’elenco dei tutor disponibili per ogni materia e di scegliere il proprio. Una circolare vi informerà quando i lavori saranno conclusi e il progetto sarà ufficialmente attivato. Ci stiamo poi occupando di altre questioni ancora in sospeso: è stata mandata al Collegio Docenti,con il supporto (informale) dei Rappresentanti dei Genitori, una mozione perché sia reintrodotto il Consiglio di Classe di febbraio, fondamentale per discutere tempestivamente eventuali problemi prima di maggio, quando cioè l’anno è finito e i problemi più che risolversi vengono fisicamente meno con il venire meno del periodo scolastico (questa modalità di affrontare questioni non ci sembrava un gran che) è stato proposto per l’anno prossimo un corso di autodifesa contro le aggressioni di tipo sessuale riservato alle ragazze, di cui avremo probabilmente un assaggio nel corso della didattica alternativa; finalmente il vostro ragazzo non avrà più scuse per evitare che voi ve ne andiate in giro per i fatti vostri senza di lui! Vi ricordiamo che accogliamo con la massima disponibilità qualunque domanda, richiesta,proposta, critica, attacco fisico e/ o insulto volti a migliorare la nostra azione! I Rappresentanti degli Studenti Federica Cavaletti 5D Yuri Galbiati 5F Anna Marroncini 4F Lucrezia Rovati 4C n* VI 2010/2011 8 BARTOLOMEO / PIANETAZ QUIZ!..quanto ne sapete? 1) CHI ERA BARTOLOMEO ZUCCHI? a) Un patriota bolognese del Risorgimento b) Uno storico monzese vissuto tra il Cinquecento e il Seicento c) Un papa che ha frequentato il seminario a Monza 5) ACHILLE RATTI ERA … a) Il primo preside dello Zucchi dopo le guerre mondiali b) Un allievo illustre (fu papa) del seminario che poi è diventato Liceo classico B. Zucchi c) Un professore di latino, da poco andato 2) L’EDIFICIO DELLA NOSTRA SCUOLA, in pensione PRIMA DI ESSERE UN VERO E PROPRIO LICEO CLASSICO, ERA: 6) COSA SI INTENDE, ALLO ZUCCHI, a) Un museo PER PICCIONAIA? b) Un monastero di francescani a) Un luogo in cui ci sono i piccioni c) Un seminario arcivescovile b) L’ultimo piano della scuola c) Il loggiato 3) ROSA ROSAE ROSAE … a) Rosam 7) QUALE DI QUESTI PROFESSORI b) Viola NON HA FREQUENTATO LO ZUCCHI? c) Rosabus a) Gentilini b) Fabozzi 4) SULLA UPSILON A INIZIO DI PARO- c) Amodeo LA … a) Va sempre lo spirito aspro 8) QUALE DI QUESTI ATTREZZI MANb) Va sempre l’accento circonflesso CA IN PALESTRA? c) Ci mettiamo un ghirigoro per simpatia a) Guantone da baseball b) Volano c) Mazza da cricket 9) QUANTE COLONNE CI SONO A SCUOLA? (considerando il loggiato che si affaccia sul cortile e il porticato del piano terra) a) 77 b) 16 c) 53 10) A CHE SPECIE APPARTENGONO I QUATTRO ALBERI PIU’ GRANDI DEL CORTILE? a) Ci sono tre Picea Abies (abeti rossi) e una Magnolia b) Ci sono quattro Pini neri c) Ci sono tre Cedrus Libani (cedri del Libano) e una Magnolia Le soluzioni sono: 1 b; 2 c; 3 a; 4 a; 5 b; 6 b; 7 b; 8 c; 9 a; 10 c. Allora? Come ve la siete cavata? Irene Pronestì 4D n* VI 2010/2011 9 BARTOLOMEO / CUCINA & MODA Dulcis In Fundo A TAVOLA IN EGITTO Avete mai parlato con qualcuno che abbia appena finito di mangiare cipolle??? Certo non sarà stato molto piacevole, quindi sarebbe stato meglio per voi tenervi alla larga da un antico egiziano, sicuramente goloso di questo cibo!!! In questo numero vi parleremo delle usanze culinarie di un’altra popolazione antica: quella egizia. Sapevate ad esempio che consideravano afrodisiaca la lattuga?? Se vi piacciono i panini di Mc Donald’s in cui questo ingrediente non può mai mancare, sappiate che state mangiando un cibo sacro all’itifallico dio di Copto, gradito anche a Seth, dio famoso per la sua aggressività sessuale. Chi di voi crede fermamente nella linea deve sapere che allora l’equilibrio dietetico era integrato con bevande come la birra, apprezzata dai vivi e sorprendentemente anche dai morti, questi furboni..!! Veniva preparata con la fermentazione di farina d’orzo impastata, imperfettamente cotta, fermentata con malto, acqua e datteri e poi filtrata. Passando invece a qualcosa di più appetitoso vogliamo segnalare a chi si sente un buon massaio, o più probabilmente massaia, una documentazione delle varie tecniche pasticcere: i dolci, diversi per forma e per farine, erano uniti a miele, uva secca, datte- ri e carrube, cotti nel forno in stampi speciali, anche a forma di pupazzi e bambole per i bambini. Già immaginiamo come si star{ esaltando il bambino che è in voi… Per quel che riguarda le sale dei ricevimenti, i commensali sedevano su stuoie o bassi sedili oppure direttamente sul pavimento (come i cinesi, che già allora era possibile trovare ovunque con una macchina fotografica attaccata al collo) a piccoli gruppi. I banchetti mondani erano veri e propri festini caratterizzati da intemperanza nel bere e nel mangiare: finchè ce n’è viva il re (in questo caso il faraone!). Il tutto era rallegrato da danze eccitanti accompagnate da vivaci orchestre. (Ogni riferimento a cose o persone è puramente casuale…) Gli antichi egizi avevano un grande rispetto per i defunti: importanti scoperte archeologiche hanno rivelato che i morti infatti venivano seppelliti insieme a cibi e stoviglie. A Saqqara, nella tomba di un’anonima signora vissuta circa 5 mila anni fa, sono stati scoperti piatti di terracotta, alabastro e diorite, sui quali erano posti, ancora ben conservati, pappa d’orzo, una quaglia, rognoni, pesce, costate di manzo, pani triangolari di grano, focaccine rotonde dolci, fichi, bacche, uva, formaggio, vino e birra. Il tutto per stare leggeri!! Noi ad esempio ci accon- tenteremmo di una fornitura a vita, anzi in questo caso a morte, di cioccolato! Che dire di più: godetevi anche voi una bella merenda in giardino sotto l’ombra di un sicomoro!!! Anna Mottadelli e Federica Viaretti VG n* VI 2010/2011 10 BARTOLOMEO / CUCINA & MODA Pretty Woman ALEXANDER MCQUEEN: IL PERFETTO INCONTRO TRA MODA E ARTE Una armadillo di fianco a un “normale” tacco 12 liamo di sculture degne di un museo di arte Il Metropolitan Museum of Art di New contemporanea. York ha deciso di Nel 2009 ideò le “ armadillo “, modello inrendergli confondibile di scarpe che passerà alla stoomaggio ria. L’originale design della scarpa, interaorganizmente in pitone, ricorda la forma zando una dell’armadillo, da ciò il nome, e il tacco mostra dal titolo Savage Beauty che ripervertiginoso supera i 30 centimetri: insomcorre la sua vita artistica. Il curatore ma, una vera arma ai piedi. Nel 2009 le dell’esposizione Andrew Bolton ha affermaarmadillo sono state protagoniste di una to : "McQueen è stata una della voci più vicenda di cui avrete sentito sicuramente provocatorie della moda negli ultimi trent' parlare dai notiziari : tre famosissime moanni , le sue sfilate trapassano l'arte e la delle si rifiutarono di indossarle in occasiomoda.” E noi non possiamo che dargli ne delle sfilate primavera-estate perchè ragione. pericolose per la loro stabilità. E come dare loro torto? In effetti cadere da un’altezza PS La mostra si svolgerà dal 4 maggio al 31 del genere avrebbe significato compromet- luglio 2011 e sarà avviata presso l'Istituto tere la loro carriera, oltre che la loro salute. Costume Benefit Gala il 2 maggio. Se qualChi invece ha detto sì alle armadillo è stata cuna di voi dovesse capitare a New York in la regina del pop Lady Gaga che ha accolto quei giorni… ! 11 febbraio 2010 : il grande stilista Alexander McQueen viene trovato morto nel suo appartamento londinese a soli 40 anni. Secondo le notizie più attendibili riportate dai tabloid inglesi il designer si sarebbe suicidato a una settimana dalla morte della madre Joyce per una profonda depressione, già presente dalla precedente morte di Isabelle Blow, colei che aveva scoperto il suo grande talento e lo aveva lanciato nel moncon entusiasmo la proposta di McQueen, do della moda. indossandole immediatamente nel video In questo numero, a un anno dal suo addio, della hit Bad Romance. vogliamo celebrare l’inimitabile estro di Le sue non erano semplici sfilate, ma veri e questo artista, definito “l’hooligan” della propri spettacoli. Basti pensare alla presenmoda. Un grande provocatore tanto da tazione della collezione primavera/estate portare sulle passerelle Aimee Mullins, ’99 in cui “ portò in scena” una modella modella amputata delle gambe che a granvestita di un abito bianco con ampia gonna di passi sfilò su protasi in legno. Uno stile a ruota , un “ carillon vivente”, e due dissacrante il suo, talvolta dark e gotico, robot che muovendosi a tempo di musica sempre eccentrico e stupefacente: abiti spruzzavano vernice gialla e nera sul vestitagliati alla perfezione dalle linee decise, to. Un’idea geniale: la creazione istantadisseminati di teschi e rosari. Il suo genio è nea dell’opera d’arte. incappato in forme fin troppo severe, par- Rouge n* VI 2010/2011 11 BARTOLOMEO / MUSICA & CINEMA Le Locandine IL TRUFFACUORI strada dell'amore... Alex è un trentenne affascinante ma non troppo e con una magica faccia tosta, svolge un lavoro abbastanza insolito: la sua missione è quella di ridare il sorriso alle donne in difficoltà sentimentale, lui è un truffacuori fatto apposta per rovinare coppi su segnalazione di amici o parenti, ma senza essere un gigolò. Le conquista romanticamente solo per poche ore, fino a quando si convincono di valere qualcosa, lasciando le loro relazioni. Con lui collaborano la sorella e il cognato, coppia affiatata ma a dir poco bizzarra Il destino però riserva sempre tante sorprese e anche per Alex le sorprese non macheranno. Da cinico conquistatore si troverà ad essere il conquistato, in una girandola di equivoci, balli, bugie, fughe in auto, in una lunga corsa verso la Commento Un film divertente, coinvolgente e con molti colpi di scena. Da molti è stata ritenuta una commedia brillante, ricca di comicità e una trama assai strana. FEBBRE DA FIENO Commento Camilla si innamora di Matteo la prima volta che lo vede: ciò che si suol dire “amore a prima vista”. Matteo, però, pensa ancora a Giovanna, l'ex fidanzata che un anno prima lo aveva lasciato per una donna. I due lavorano in un negozio di modernariato e abiti vintage, il Twinkled, luogo dove gli articoli e le persone hanno “una seconda occasione”. Marco infatti è rivolto sempre verso il passato non riuscendo così a comprendere a fondo il suo presente, fino a quando capirà che se gli oggetti si possono trasformare e diventare “altro”, anche gli esseri umani, hanno questa occasione. Il film è semplice, da una trama pittosto esile, ma non per questo spiacevole. Sono presenti scene comiche senza una minima traccia di volgarità: quasi un miracolo! I personaggi della storia sono alle prese con un quotidianità interessante e complessa, dove basta un nulla per portare la felicit{ in un’altra direzione. E’ uno di quei film salvatori delle giornate più cupe; insomma, se avete voglia di passare un po’ di tempo con gli amici a mangiare cibo malsano, questo è il film che fa per voi! FEMMINE CONTRO MASCHI Consigliato: Si Rispetto a maschi contro femmine, questo film ha avuto più successo, con nuovi personaggi come ad esempio Luciana Letizzetto e Ficarra e Picone. In modo comico il film femmine contro maschi è riuscito a interpretare al megli i difetti, i vizi delle donne e degli Commento: Film ironico e divertente, in alcu- uomini. ni punti un po' monotono. Le numerose storie si uniscono alla perfezione e raffigurano un'incredibile verità: noi donne siamo “abbastanza” complicate, ma come dimostra Nancy Brilli anche gli uomini sono complicati: "Io gli uomini non li capirò mai..." e, giustamente, Bisio risponde: "Non c'è niente da capire, è questo il trucco!". Tre storie, intrecciate costantemente. I temi fondamentali riguardano i difetti delle donne e la perenne ricerca dell'uomo ideale ricercano l'uomo ideale. Consigliato: Ni n*VI 2010/2011 12 BARTOLOMEO / MUSICA & CINEMA Il passato che non passa, il futuro che non futa LSD , ACIDI E PISTOLE CHE CORRONO Monza, Febbraio 1971 Ascoltare The Man Who Sold The World è come avere conitnui ritorni d'acido , vedere per un momento solamente il tavolo sciogliersi, la strada deformarsi per poi tornare in sé; All the Madmen sembra un trip in un'inquietante paesaggio dominato da ombre, dove la pazzia e il manicomio del fratellastro, gli esclusi, clown tristi passeggiano e si chiedono chi gli abbia rubato il mondo. Bowie si distacca dai figli di Elvis e anche da quelli dei fiori per affrontare dei temi che con i piedi nudi e l'amore libero c'entrano ben poco, talmente poco che si dice che in america l'lp uscito a novembre faccia polvere sugli scaffali. Bowie non risparmia niente a nessuno, nemmeno a se stesso: si lascia andare , ci confessa le sue ossessioni, le sue paure, la sua stranezza e la sua alienazione soffocati Ma questa notte scivolerò di nuovo fuori Perché non mi hanno tolto il fucile Perché io incoraggio l' oblio E colpirò un po' di civili. Li freddo, li uccido Gli faccio il culo, spacco loro la testa Li farò a fette finché non sanguineranno Ma ora mi ha preso il blues del fucile che corre. Da segnalare è il fatto che per questo lp Bowie abbia collaborato con una band , che impronta l'album a un suono nuovo, piacevole, classificabile come Blues psichedelico. Non me la sento né sarebbe giusto consigliare una o più tracce in particolare, dal momento che l'album è un'unica corrente che si ingrossa sempre più per poi sfociare che arriva addirittura ad uno scandaloso in The Supermen, quasi un gospel disperarovesciamento dei valori in Running Gun to, il racconto di un passato dimenticato di Blues: Sembra che i pacifisti abbiano fermato cieli rossi e occhi tristi. la guerra Lasciando i generali schiacciati e “Febbraio: il mese in cui non succede bio di sound tradisce la loro revisionata Non succederà niente di che questo mese, niente […]” (da “Il Primo Semestre” dei Uochi Toki) Monza, Febbraio 2011 Non succederà niente qua, ma oltreoceano è già uscito il terzo album dei Young Galaxy, “Shapeshifting”. Il gruppo della coppia-fulcro Ramsay/ McCandless abbandona le inconfondibili chitarre per un più prepotente sintetizzatore (causa influenza svedese) : questo cam- dimensione dream, per una più completa integrazione elettronica e pop. Tracce consigliate “Blow Minded”, “We Have Nothing” e la caraibica “Cover Your Tracks”. Esce questo mese anche “Smart Flesh” disco che sancisce artisticamente The Low Anthem e il loro indie folk, con un canzone come “Ghost Woman Blues” che meglio non potrebbe confermarli. San Valentino troverà conforto nell’uscita del nuovo e attesissimo album dei Mogwai, “Hardcore Will Never Die, But You Will”. Non essendoci molto da dire su quest’album, vista l’autorit{ di questi anti-Sir scozzesi, c’è spazio a un rimprovero verso chi (un “chi” per niente generico) rimpiange ancora i tempi del “Young Team”, il vangelo del post-rock: i tempi cambiano, le tracce s’accorciano, ma la buona musica resta (è abbastanza?). D’ascoltare “White Noise” “Rano Pano” e la finale “You’re Lionel Richie”. Il fotografo Antony Crook ha curato la copertina dell’album e un videoclip assolutamente grandioso per “How to be a Werewolf”, il mio pezzo preferito di questo nuovo lavoro. tuttavia questi 28 giorni non sprechiamoli lamentandoci del poco tempo a disposizione. Non abbassare le tue aspettative; alza il volume. “[…] Io tiro dritto, penso e continuo a passeggiare al freddo…” Martina Fumagalli e Yuri Galbiati VF n*VI 2010/2011 13 BARTOLOMEO / MUSICA & CINEMA GOD SAVE (THE) QUEEN assetti, armadi e scatole sono spesso dei veri e propri “reliquiari musicali”: tra i libri o tra i vestiti, o semplicemente dimenticati su uno scaffale troviamo vecchi vinili impolverati, le audiocassette di quando eravamo bambini e i CD, comprati sempre più raramente con l’avvento degli i-pod. Nella nostalgia dei vecchio tempi ho riaperto quei cassetti colmi di CD: da Baglioni a De André, con tracce di musica classica, Beatles e Police, Queen …. C chitarra di Brian May. Sono tre minuti di energia, voglia di vivere e di spaccare il mondo, nell’ascoltarla non si riesce a stare fermi, a non cantare, prende quel desiderio irrefrenabile di correre e di saltare, finchè di nuovo la batteria smette di farsi sentire e la voce di Freddy si allontana nella traccia successiva dell’album Jazz. Si prosegue con Fat Bottomed Girls, canzone dai contenuti più che espliciti che offenderebbero qualunque femminista convinta, tuttavia anche I Queen: chi non li conosce? Chi non ha mai cantato We are the champions o tenuto il ritmo di We will rock you? Nonostante Freddy Mercury sia morto ormai da vent’anni, la sua voce ancora fa da sottofondo a film, pubblicit{, musical … e accompagna tifosi esultanti in momenti di vittoria: quasi inconsapevolmente la loro musica è nella mente di ognuno. Tuttavia alcune delle canzoni più belle sono spesso poco conosciute, me ne rendo conto volando con lo stereo al massimo tra le canzoni dei Queen come in una “caccia al tesoro”. Don’t stop me now è in puro stile Queen: un inizio con sola voce e pianoforte, a cui si aggiungono sicuri i cori e la batteria, con la Mika ha ammesso di avere un debole per le ragazze “grosse”. Tuttavia il ritmo così deciso del brano non può che coinvolgere e il contenuto del testo risulta di secondaria importanza. Nell’album A night at the Opera, accanto alla pomposità della celebre Bohemian Rhapsody, c’è una brevissima Seaside Rendez-vous, canzone scritta da Mercury, che trasporta per un attimo nella Francia della belle-epoque in un clima di serenità in cui domina un amore spensierato e la determinazione di un pretendente a conquistare un’avvenente giovane. Si vola nell’ultimo album della band, Innuendo, pubblicato nel 1991 qualche mese prima della morte di Freddy. L’album è un capolavoro: da una commuovente These are the days of our lives al rock di Headlong la voce del leader regala straordinarie performance, dando l’ennesima prova del suo talento. Si conclude con The show must go on: è considerata il “testamento musicale” del cantante, forse per il tono grandioso e al tempo stesso struggente, in realtà è stata scritta da Brian May, che ricorda “I said, 'Fred, I don't know if this is going to be possible to sing, and he went, 'I'll fucking do it, darling' and went n*VI 2010/2011 14 BARTOLOMEO / MUSICA & CINEMA OASIS. li Oasis si formano nel 1991 a Manchester; band attiva fino all’agosto 2009, nacque dalla passione per la musica dei due fratelli Gallagher, Liam (voce) e Noel (paroliere, vocalist e chitarrista). Gli Oasis sono stati uno dei gruppi con la maggiore influenza nella societ{ britannica degli anni ‘90. La loro musica ha saputo dare la vera definizione del genere britpop, mentre i loro frequenti litigi e il loro comportamento sfacciato e ambizioso attiravano non solo l’attenzione dei giovani, ma anche quella dei media. La formazione originaria era composta da: Liam Gallagher, Paul Arthurs (chitarra), Paul McGugain (basso) e Tony McCarrol (batteria). In seguito si aggiunse Noel Gallagher, che definì il nome con cui oggi vengono ricordati. I due fratelli furono gli unici membri stabili della band. Il gruppo conobbe la fama già con il primo album “Definitely Maybe” (1994). Arrivato Alan White per sostituire il precedente batterista, gli Oasis pubblicarono i loro seguenti dischi, tra i quali “(What’s The Story) Morning Glory?” che arrivò perfino a 20 milioni di copie vendute. Da quel momento si scatenò una vera e propria Oasis-mania. In seguito due membri storici, Arthurs e McGugain vennero sostituiti da Colin “Gem” Archer e da Andy Bell. Gli anni seguenti furono segnati da continui successi e da una popolarità che tutti gli altri gruppi invidiavano loro. Intorno al 2005, White venne sostituito da Zac Starkey con il quale gli Oasis pubblicarono: “Don’t Believe The Truth”. Starkey abbandonò a sua volta la band e al suo posto arrivò Chris Sharrock, con il quale annunciarono l’uscita di “Dig Out Your Soul”. All’apogeo della loro carriera musicale, gli Oasis vennero soprannominati “i Beatles del Duemila.” A sancire la fine definitiva della band, dopo ben 11 album, fu Noel, annunciando a tre date dalla conclusione del tour 2009: “Gli Oasis sono finiti”. Queste voci vennero confermate da Liam nell’ottobre seguente. Il 25 maggio 2010 un comunicato ufficiale pubblicato sul sito degli Oasis annunciava la nascita di una nuova band composta dai precedenti membri, ovviamente escluso il vocalist, chiamata “Beady Eye”, mettendo fine, definitivamente, agli Oasis. Concludo con due c i t a z i o n i : “Per il 1995 volevo tutto. E l'ho quasi ottenuto. “ (Liam Gallagher) “I ragazzi sono stufi di sentirsi dire che il mondo fa schifo. La musica dovrebbe essere solo spettacolo, la musica ti fa sognare, noi diamo alla gente un po' di ossigeno; i nostri sono sogni e nelle nostre canzoni si sta bene.” (Noel Gallagher ) Canzoni consigliate: “Wonderwall”, “Stop Crying Your Heart Out”. Beatrice Bosco IF DISTURBED – COME IL METAL PUO’ RINASCERE ari lettori del Bartolomeo oggi vi parlo di una band particolare: i “Disturbed”. Nati nel 1996 si chiamavano Brawl, che fu cambiato in “Disturbed”dopo l’entrata di David Draiman . La giustificazione per quel nome strambo,era perché si sentivano al di fuori della massa e volevano uscire dai limiti. Nel 2000 la band debuttò con “The Sickness” che arrivò ventinovesimo nella Billboard 200 (classifica dei duecento album più venduti negli U.S.A.)e fu venduto in oltre 4 milioni di copie. Per questo successo entrarono nel tour di Marylin Manson. Il 17 settembre del 2002 uscì “Believe” e si aggiudicò il primo posto sempre nella Billboard 200. Nell’album inserirono “Forsaken”, un duetto con i Korn e parteciparono alla tournee “Music As a Weapon”. Il 20 settembre 2005 dallo studio della band uscì “Ten Thousand Fists”, secondo album consecutivo ad essere primo nella Billboard 200. Dopo di che entrarono nell’Ozzfest C 2006 insieme a Ozzy Osbourne e i Sistem Of A Down. Nel 2008 il disco “Indestructible” fu pubblicato e anch’esso arriva primo nella billboard 200 ,così come l’album seguente “Asylum” (2010). Facendo i conti sono quattro album in prima posizione. Chiamatemi opportunista,ma approfitto della scalata nella Billboard dei Disturbed,per far notare a coloro che pensano che il metal non sia più ascoltato ,quanto si sbaglino. Come avrete capito, io sono un metallaro convinto, a differenza della maggior parte dei miei coetanei che ascoltano Musica Pop (Lady Gaga and Co). Negli ultimi anni il Metal era caduto in disuso e messo da parte a causa del declino delle band che hanno sfondato negli anni 80-90. Ma come dimostrano i Disturbed, c’è ancora qualcuno che li ascolta. E non sono gli unici: Gli Skillet (gruppo alternative metal) arrivano secondi con l’album “Awake” nella Billboard, a pari posto con Lady Gaga, mentre al terzo posto fanno a capolino i Three Days Grace. Nel 2010 la tanto decantata Lady Gaga arriva quinta, mentre i Disturbed sono primi. Sarà un caso? Il metal costituisce un pilastro del mercato discografico, in continua crescita ed evoluzione. Tornando in argomento, i Disturbed cantano tematiche come la droga ,le ingiustizie sociali e problemi familiari. Molti li classificano come nu metal o alternative metal, ma la loro intenzione più verosimilmente è quella di rispettare uno stile più sobrio, proprio del metal come ci è stato fatto conoscere alle sue origini. Voto: 9 Romualdo Grieco, IB n*VI 2010/2011 15 BARTOLOMEO / SPORT BAR SPORT DRAMMA KUBICA…SALVO PER MIRACOLO re 9.34, Rally-Ronda di Andora, S a v o n a . È da poco cominciato il primo turno di gara che vede in pista il noto pilota di formula 1, sotto contratto con la Lotus Renault, Robert kubica, la sua Skoda percorre a circa 120 km orari il tratto rettilineo del circuito sfiorando muretti, ulivi e chiesette di campagna, passano pochi secondi e la sorte fornisce per colazione un piatto molto indigesto al povero pilota polacco. Il retro treno sbanda leggermente ma sfiora in maniera decisiva la parte alta di un muretto che delimita le coltivazioni sulla destra dell'auto, la carambola è imprevedibile e tragicamente inevitabile quasi fosse tutto già scritto da copione e messo in atto da una mano o, per pensarla in maniera stoica, da una mens superiore che esegue semplicemente gli ordini impartiti dal destino; il posteriore dopo il tocco scivola all'esterno più del previsto costringendo kubica ad una rapida sterzata che porta la skoda a sbattere sul lato opposto della carreggiata e a schiantarsi contro la punta del guardrail, posto a proteggere la parte successiva della pista dalla scarpata laterale, il quale si infila dal cofano della auto per trapassare tutto l'abitacolo e fuoriuscirne dal retro scaraventando il portellone posteriore a centinaia di metri. La dinamica è spaventosa, la barriera di ferro colpisce in pieno il braccio e la gamba destra del pilota lesionando anche un polmone, il copilota al contrario esce indenne dal clamoroso schianto e accorre subito a bloccare i piloti successivi e le persone a bordo pista per i primissimi soccorsi in attesa dell'ambulanza, ma la lo scenario è da ferito di guerra: fratture multiple e scomposte alla gamba, spalla e gomito disintegrati, mano quasi completamente spappolata, numerose emorragie, totale stato di incoscienza, insomma il povero Robert è di nuovo più di la che di qua. Già, di nuovo, perché kubica se l'era già vista molto brutta in almeno un altro paio di occasioni, famosissima quella da cui dichiarò in prima persona di essere uscito vivo solo per mano di Papa wojtyla, suo connazionale, quando nel gran premio di Montreal in Canada nel 2007 perse il controllo della BMW schiantandosi a 320 km orari contro un muretto che lo scaraventò con una serie indefinita di capovolte 200 O metri più avanti, di quella macchina rimase solo il corpo centrale in carbonio tutto il resto si staccò violentemente disintegrandosi senza colpire per puro caso niente e nessuno. Forse più curioso per il suo retroscena ma certamente non meno grave fu l'altro grave incidente che lo coinvolse quasi 8 anni fa in Polonia e in cui subì un bruttissimo infortunio al braccio destro che anche in quel caso fu a rischio amputazione; dopo che venne trasportato d'urgenza in ospedale nessun medico si prese la responsabilità di operarlo per salvare l'arto in condizioni orribili e il povero Robert fu praticamente rapito e portato via di nascosto dal suo staff per consentirgli la fondamentale operazione proprio in Italia. La storia di kubica dunque resta sicuramente una delle più costellate di incidenti e infortuni gravi ma nel mezzo di questa selva piena di eventi sfortunati ha sempre trovato la forza di uscirne con la sua Beatrice, la fede, e soprattutto si è rivelato costantemente una macchina da guerra, insensibile a qualsiasi dramma sofferto sulla propria pelle, pronto come un soldato membro degli arditi, a tornare con tutta la sua passione a guidare qualsiasi cosa raggiunga velocità consistenti. Già, i piloti come lui hanno un rapporto tutto particolare con il pericolo, gli infortuni, la morte; ognuno ha i propri rituali, le proprie contromisure da adottare per esorcizzare tutto ciò che la richiami o che abbia a che fare con lei, famosa a coloro che frequentano il circus forse un po’ meno a noi che lo viviamo da spettatori è la loro totale e costante ricerca di sfuggirvi a tutti i costi come se fosse una delle peggiori maledizioni il provare a prenderci confidenza se cosi si può dire; qualche anno fa scoppiò una mezza bagarre quando prima di un gran premio gli organizzatori approvarono un minuto di silenzio in memoria delle vittime su strada, tutti i piloti o quasi di fatto si opposero fortemente a questa decisione proprio perché restii anche solo a ricordarne l’esistenza. Tornando a Robert avrete certamente intuito di come la sua vita sia rimasta tale per pochi centimetri, giusto quelli che hanno separato il guard-rail dal suo torace e forse sarà plausibile pensare che la sorte restituisca tutto quello che to- glie e viceversa ma non raccontatelo a questa gente perché vi risponderanno semplicemente che da lassù qualcuno ci vede molto lontano, consapevoli di come, ogni qual volta si siedano in una monoposto, siano nelle sue mani. Federico Sala VG n* VI 2010/2011 16 BARTOLOMEO / SPORT PADDOCK ZUCCHI LA FORTUNA É CIECA (MA LA SFIGA CI VEDE BENISSIMO) uello di Febbraio doveva essere un mese tranquillo. Storicamente, dopo le presentazioni di Gennaio, questo è periodo di test, in pratica l'equivalente motoristico delle amichevoli estive di calcio. Ed in effetti i risultati dei test contano più o meno come queste partite, ovvero meno di zero, anzi, a volte danno pure indicazioni sbagliate sui veri valori che mostreranno in pista i piloti e le macchine. Ed è stato anche abbastanza tranquillo questo Febbraio. Ma solo fino a Domenica 6 Q In Liguria quel giorno si corre, vicino ad Andora (Sv), il “Rally delle Ronde”. Al via c'è anche, a bordo di una Skoda Fabia, Robert Kubica, la stella polacca della F1 reduce dai test conclusisi solo qualche giorno prima a Valencia dove aveva fatto segnare il miglior tempo con la sua Lotus. Robert, uno a cui i rally piacciono quasi più della Formula1, non avrebbe dovuto prendere parte a questa gara, ma alla fine si era presentato al via dopo che il team gli aveva impedito di partecipare al ben più prestigioso Rally di Montecarlo. Il percorso ligure è molto difficile e la visibilità non certo ottimale, unita all'asfalto viscido, non aiuta nessuno, men che meno un pilota relativamente poco esperto come il polacco. Da alcune telecamere che riprendevano la gara da dentro gli abitacoli delle vetture si possono infatti sentire piloti con più rally alle spalle messi in difficoltà e fare commenti come “Si scivola un sacco!” o simili. Al quarto kilometro, dopo una curva abbastanza veloce, Kubica scivola su una lastra di ghiaccio, perdendo il controllo della vettura e finendo contro un guard-rail. Il problema è che la Skoda finisce frontalmente contro la parte iniziale della barriera metallica, che trapassa tutta l'auto dopo aver sfondato il parabrezza dalla parte del pilota. Robert sviene subito, e grazie ai soccorsi immediati, viene trasportato d'urgenza al vicino ospedale di Pietra Ligure, dove subisce un'operazione chirurgica lunga ben sette ore. Nel frattempo si rincorrono le voci più disparate: c'è chi dice che gli verrà amputato un arto, chi che rischia addirittura la vita. Alla fine il referto medico parler{ di “sub-amputazione dell'avam- braccio destro, doppia frattura di radio ed ulna, complessa frattura di gomito e spalla, fratture pluriframmentate di tibia e perone e distacco da taglio del tendine rotuleo”. In parole povere gli si è quasi staccata una mano e si è semi-distrutto un braccio ed una gamba. Immediata la reazione di tutto il circus della F1 che tempesta di telefonate e messaggi l'agente del pilota, che lo aveva accompagnato all'evento.C'è anche ci accorre velocemente a Pietra Ligure, come Fernando Alonso, grande amico del polacco, che arriva già nella serata di Domenica, seguito il giorno successivo dal suo ex manager Flavio Briatore, dal team manager della Lotus Eric Boullier e dal compagno di squadra Vitaly Petrov. Oggi, solo due giorni dopo il terribile incidente, Kubica, pur essendo ancora sotto sedativi, si è ripreso quasi totalmente ed inizia già a fare piccoli movimenti con la mano ricostruitagli durante la lunga operazione di Domenica. Ma dovrà tornare presto sotto i ferri perchè tutte le altre fratture non gli sono ancora state ricomposte. Starà in ospedale ancora per un mesetto circa, dopodichè potrà uscire, ma per poter riprendere totalmente la funzionalità della mano avrà bisogno di almeno un anno di riabilitazione. Quindi stagione finita prima ancora di iniziarla e ci si rivede nel 2012, se tutto va bene. Kubica non è però nuovo a incidenti di questo tipo. Nel 2005 infatti un incidente d'auto in Polonia, in cui tra l'altro si procurò le fratture alla gamba ed al braccio riaperte dal recente schianto, lo costrinse a saltare le prime gare del campionato europeo di Formula 3, in cui avrebbe dovuto debuttare di lì a poco. Ma nelle poche gare disputate riuscì comunque a farsi notare dai vertici della BMW che lo presero la stagione seguente per fare il terzo pilota nel neonato team tedesco di F1. Dopo il licenziamento di Villeneuve arrivò per Robert il debutto, solo un anno dopo l'incidente che gli aveva rovinato la stagione 2005. Ma nel 2007 arriva l'evento forse più terribile, fino all'altro ieri, della sua carriera. Durante il Gp del Canada, infatti, il polacco tocca leggermente la Toyota di Jarno Trulli perdendo il controllo della sua macchina e schiantandosi a circa 300 km/h contro un muretto di cemento armato. La vettura vi rimbalza letteralmente contro e attraversa la pista cappottandosi per poi finire la sua corsa contro le barriere dall'altro lato della pista. Kubica, solo grazie agli elevatissimi standard di sicurezza raggiunti oggi dalle F1, se la cava con un leggero trauma cranico ed una distorsione ad una caviglia. Tre settimane dopo sarà di nuovo sulla griglia di partenza di un Gp, dopo aver saltato una sola corsa (in cui verrà sostituito, tra l'altro, da un certo Sebastian Vettel). Come l'incidente del 2005 si era concluso con il debutto nel circus l'anno seguente, così ad un anno esatto di distanza anche questa vicenda ebbe il suo lieto fine quando Robert centrò la sua prima (e finora unica) vittoria in F1, con la stessa macchina e sulla stessa pista del terribile episodio dell'anno precedente. Sperando prima che la legge del contrappasso gli regali un 2012 stupendo (magari con la conquista di quel titolo mondiale che tanto meriterebbe), non ci resta che aspettare il 13 Marzo, giorno della gara di apertura della stagione in Bahrain, per vedere se la Lotus di quest'anno ed il pilota che lo sostituirà (si parla tra gli altri del nostro Tonio Liuzzi) riusciranno a raggiungere quei traguardi che il polacco avrebbe voluto raggiungere e che probabilmente avrebbe raggiunto, se solo la sfiga, a differenza della fortuna, non ci vedesse benissimo. Alessandro Mantovani IVD n* VI 2010/2011 17 BARTOLOMEO / GIOCHI & OROSCOPO Lo Zucchi sotto le stelle ARIETE rassegnatevi al fatto che non tutti la pensano come BILANCIA sarete un po’ confusi e sgomenti di fronte a quello che vi accadrà, ma del resto le cose stavano già cambiando da tempo, e voi lo sapevate. C’è nell’aria un grande rinnovamento, pensate positivo! voi e non sono tenuti a condividere ogni cosa che dite! Datevi una calmata e tutto si risolverà per il meglio (anche in amore). TORO il mese trascorrerà all’insegna dell’equilibrio. Avrete una marcia in più rispetto agli altri perché saprete cogliere gli stimoli e le possibilità che vi si presentano (e perché no, anche qualche ragazzo…). SCORPIONE GEMELLI . tutti i pianeti sono in linea a vostro favore, ora tocca a voi darvi da fare per realizzare i vostri sogni! Grazie alla vostra capacità di sdrammatizzare, non avrete problemi ad affrontare le fatiche di questo mese! CANCRO sebbene non si possa dire che questo mese farete scintille e fuochi d’artificio, si presenteranno alcune occasioni che vi faranno tornare l’entusiasmo e la voglia di fare. Cercate però di essere meno scontrosi con gli altri! SAGITTARIO non fatevi troppe domande come al solito, ma godete di ogni più piccola opportunità che si farà avanti. Sarete pronti ad affrontare situazioni per voi nuove, la grinta non vi mancherà! Abbiate fiducia siete stanchi, è vero, ma questa non può essere la scusa per rimanere sempre zitti. La parola d’ordine è: comunicare! Se esporrete i vostri dubbi a un amico fidato, le cose potrebbero sembrare meno impossibili. CAPRICORNO LEONE il vostro entusiasmo contagerà chiunque si metta in relazione con voi! Siete energici e determinati a realizzare i vostri progetti, non sarà facile mettervi i bastoni tra le ruote. ACQUARIO siete davvero così presi dalla scuola da non avere neanche due minuti per chi amate? Benché la situazione non sia semplicissima, non lasciatevi prendere dal panico e riorganizzate con calma le idee. :non abbiate timore a buttarvi in situazioni nuove! Le stelle sono con voi, se i mesi scorsi avete avuto difficoltà, questo mese siete molto più sicuri e disponibili verso gli altri. Sarete leggeri e pronti a tutto. .VERGINE questo mese sarete generalmente sereni. Con il partner avrete qualche alto e basso, ma se chiarirete immediatamente la questione, il vostro amato tornerà ad adorarvi! Non fatevi crucciare dalle solite inezie PESCI :non sempre lasciarvi prendere dalle emozioni vi aiuta a sciogliere i nodi dei problemi. Datevi da fare e non appena arriveranno i primi risultati, non vi fermerà più nessuno! Immagini a cura di Elisa Piazza VG n* VI 2010/2011 18 BARTOLOMEO / GIOCHI & OROSCOPO Angolus Otiosus In un palazzo di 12 piani,ogni piano ha il nome di un mese dell'anno, come si chiama l'ascensore? E' leggero come una piuma ,eppure nessun uomo, per quanto robusto, può trattenerlo per più di 5 minuti. Cos’è ? Ha sei facce ma non indossa maschere, ha ventuno occhi ma non può vedere. Cos'è? Spingendo il bottone; il fiato; il dado. n* VI 2010/2011 19 Quorinfranti "NO al sequestro immotivato dei pasticcini in IVB" “Per Manzato: THE GAME Per Zuccolotto: Un saluto INFINITO – Dio” “Oh Busetto, Busettino, penso a te già dal mattino. Se alle otto non sei arrivato Mi preoccupo che tu sia malato. Infine giungi ogni mattina a scuola, ti vedo, ed ecco nasce in me l’aurora. All’intervallo ti spio dietro ad una colonna E prego di diventare la tua donna. All’intervallo alle macchinette, spero sempre che tu mi offra due barrette. Per farmi notare metto un cappello giallino, ma tu non mi vedi, pensi solo al tuo motorino. E quando all’una finalmente ci Sali, mi pari un angelo con le sue ali. Così io torno a casa sconsolata, pensando solo alla tua maglia sudata che per me non ha un cattivo odore, ci passerei abbracciata ore ed ore. Di notte sogno le tue ciocche bionde, e immagino di baciarti tra le onde del mare verde come i tuoi occhi, aspettando che tu a me ti inginocchi. Ah, giusto non ci siamo presentate Siamo le tue compagne innamorate. Ora hai la tanto agognata dichiarazione Miriam Taieb: Sei un carlino! By Montiscemo Per Anna Mottadelli: Bella la cerniera...ma i BOTTONI ti donano un sacco di più!” 20 Quorinfranti “Visi e Dige all'intervallo trovatevi un posto diverso dalla 5G o corridoi annessi dove prolificare Per Gloria Chioccini: Conosco un cocomero tondo tondo che voleva essere il più bello del mondo e per poter tutti quanti superare un bel dì si mise a volare! FLAPS-FLAPS! Si mise a volare!” Chiara Farchioni (e il gruppo di teatro): Tanti baci da Praga. Con "affetto", il Prosciutto.” Primini che saltate la fila alla macchinetta: VERGOGNA! ABBIATE PIù RISPETTO PER I VOSTRI MAGGIORI! 21 BARTOLOMEO / REDAZIONE Hanno partecipato a questo nume- Romualdo Grieco IB Irene Pronestì IVD ro: Direttore Clara Del Genio IVA Vicedirettore Marco Colombo VG Impaginazione e Grafica Elena Mantovani IIIC Caporedattori Benedetta Ratti VG Federico Sala VG Matteo Monti IVB Giuseppe Corcella IVC Beatrice Bosco IF Rouge Irene Doda IVD Anna Mottadelli VG Federica Viaretti VG Martina Fumagalli VF Yuri Galbiati VF Elisa Tonussi IIID Carlotta De Luca IVB Clara Del Genio IVA Benedetta Miceli IB Chiara Biglieri IB Lucrezia Stoppato IB Marco Colombo VG Miriam Taieb IIC Eva Casini IVB Andrea Merola IID Federico Sala VG Alessandro Mantovani IVD Eleonora Bertanza VG C. Fabio Bordina, Giulia Giaume, Camilla Pozzoli IVC Ringraziamo inoltre tutti coloro che hanno collaborato all’uscita del Bartolomeo (collaboratori,insegnanti ed operatori scolastici). Ricordiamo che chiunque può partecipare alla redazione del Bartolomeo inviando un suo articolo all’indirizzo mail [email protected]; CHI DESIDERA INVIARE UN MESSAGGIO ALLA RUBRICA QUORINFRANTI PUO’ FARLO INVIANDO UNA MAIL ALLO STESSO INDIRIZZO I numeri del Bartolomeo sono disponibili anche on line sul sito www.liceozucchi.it. La scadenza per il prossimo numero è il 9 marzo n* VI 2010/2011 22