N° 5 febbraio 2011 - Liceo Classico Zucchi

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N° 5 febbraio 2011 - Liceo Classico Zucchi
Il Bartolomeo
Il giornale degli Zucchini
Direttrice dixit:
GOSSIP POLITICO
A
d inizio anno scolastico mi ero
posta come tabù l’argomento
politico, per innumerevoli motivi: perché non scrivo nella rubrica politica, perché non ritengo di avere conoscenze abbastanza approfondite per potermi esprimere per iscritto, ma soprattutto
perchè se poi mi incavolo perdo l’uso della
grammatica e della sintassi. Ma, nonostante
questo mio voto di autocensura, dopo
l’ultimo biennio fumante del Premier, mi è
diventato davvero insopportabile trattenere
la mia acidità: ho dunque deciso di sfogarla e
di parlar, se non del re e delle sue rubyconde
damigelle, almeno di quei gentili signori e
nobili donzelle, che dopo esser stati a lungo
decantati da notiziari e testate giornalistiche, si sono ritirati nell’oscurit{. Ho deciso
di parlare, se non di politica, di gossip politico: che poi, alla fine, non è proprio quello
che la politica è diventata?
tutto ciò, e per dimostrare che la sua è una
bellezza naturale, ha posato nuda su Novella
2000. Siliconata o meno, a Noemi la dea
bendata non ha sorriso: dopo qualche breve
lavoretto come ospite a pagamento nelle
discoteche lombarde, e attività artistiche
purtroppo dimenticabili, ha deciso che lo
showbiz è un ambiente che non fa per lei;
alla fine è una ragazza semplice. Ora conduce una vita ordinaria: è iscritta a Psicologia
(non si sa in quale università) e frequenta un
bravo seppur più anziano ragazzo, Antonio
Zequila. Beh, lo sapevamo che Noemi da
sempre ha un debole per gli uomini che le
ricordano il suo Papi.
Donna Veronica
«A Veronica rimane l'Umbria, il Regno delle
Due Sicilie e un terzo continente a scelta.
Inoltre a lei va la custodia del trofeo della
Mitropa Cup, dei Telegatti e dell'opera omnia
di Apicella. Sandro Bondi verrà affidato a
Madamigella Letizia
Veronica con la possibilità di visita da parte
« Non l’ho mai conosciuta. Non paragonate- di Silvio ogni due weekend...» (Fiorello).
mi a lei. È il mio opposto: io sono una brava
ragazza italiana; vivo a casa e stu- La sorte di Donna Veronica è, per molti adio.» (Noemi su Ruby)
spetti, avvolta nel mistero. Dopo la presentazione dell’istanza di divorzio aveva richiesto
La fanciulla ha passato un anno molto impe- un assegno di mantenimento da 3,5 mil. al
gnativo: dopo aver affrontato e passato un mese, troppo per il Cavaliere, che aveva profaticoso esame di maturità, si è poi dedicata posto invece 300 mila e l’usufrutto di villa
a lanciare la sua carriera nel mondo dello Belvedere. Ma Donna Veronica non ci è staspettacolo. Intervistata da Repubblica nel ta: ha dunque lasciato il suo castello per
2010, ha affermato di aver seguito corsi di trasferirsi proprio qui, nella nostra modestisdizione e canto, ma di essere comunque sima citt{, in una depandance dell’Hotel de
interessata a “diversificare”. Un esempio del la Ville, sola e sconsolata nella rusticità delle
suo multitasking? Un profumo, di sua crea- sue 5 camere di lusso, suite e junior suite,
zione, dal nome “Noemi L.”: al tempo bagni in marmo, sauna,e sala gym, E ancora
dell’intervista l’uscita del prodotto sembrava combatte per avere quello che le spetta, e
imminente. Ma nella fatica non ha trascura- che i suoi legali definiscono come “atto doto sé stessa: secondo quanto ha dichiarato il vuto”: ha ribadito infatti le richieste avanzate
chirurgo O.V. la ragazza, per il suo 19esimo, nella prima udienza. Ma perché Silvio non
si sarebbe regalata ritocchini per la modica vuole accontentarla? Il suo amore è valso
cifra di 17mila euro: la giovine ha smentito solo 300 mila euro? È un uomo di così poco
cuore? Assolutamente no. Intervistata nel
lontano 2009 da Libero, Santa Chè, la pia
confidente del Cavaliere, aveva già affermato
che era stata Veronica ad aver spezzato il
cuore d’oro del Premier, e aver richiesto il
divorzio per poi gettarsi nelle braccia di
A.O., 47 anni, capo del servizio di sicurezza a
Villa Macherio. Che la Santissima abbia visto
troppe repliche di The Bodyguard?
Le Dauphin Renzò
«C'è l'Inno di Mameli? Non lo so, vediamo se
c'è, non so bene le parole però vediamo cosa si
può fare». (Renzo sull’Inno Nazionale)
Gli ultimi anni sono stati turbolenti ma emozionanti per il Trota, che nonostante le aspre
critiche, risale il fiume del successo alla velocità di un Marlin Blu. Così velocemente che
solamente un anno dopo aver terminato i
brillanti studi scientifici viene eletto consigliere regionale della Lombardia, il più giovane mai esistito. In risposta alle polemiche
riguardo allo stipendio di 10mila euro mensili, egli assicura che in parte verrà versato alla
Lega, come fanno suo padre e tutti i deputati
del partito (e poi, scusate, saranno anche
meritati! Non è mica da tutti essere bocciati
tre volte alla maturità!) Ma in amore non va
tutto bene: e per dimenticare che anche Balotelli fa la corte alla sua Lucia, E.C., (la quale ha affermato che “Renzo è più intelligente,
Mario più bello”) si butta a capofitto nel
lavoro, promulgando due proposte di legge
sensazionali: prevedono l’obbligo di esporre
il crocifisso in ogni ufficio regionale e lo
stanziamento di fondi per finanziare progetti
di educazione alla legalità. Insomma, Renzo
ha dimostrato di essere tosto: che forse si
riferisse a lui il padre quando affermava di
avercelo duro?
Clara Del Genio IVA
BARTOLOMEO
/ POLITICA
COLAZIONE ALLO ZUCCHI
da qualche tempo che i miei pochi lettori avranno notato la mia
tendenza più a proporre riflessioni e argomenti poco inerenti con
l’attualit{ che le solite bagatelle politiche,
essendo io ormai già stanco, alla mia tenera età, di tutti questi finti perbenismi, ipocrisie e idiozie che caratterizzano sia la
destra che la sinistra italiana. Tuttavia ultimamente la situazione dell’Egitto mi ha
davvero sconcertato, e dunque vorrei poter
solo per poche righe tornare ai miei antichi
fasti, se così li si può chiamare, e spendere
qualche parole su tale situazione. Ho appreso prima dalla televisioni e poi dai giornali delle terribili condizioni in cui ormai è
ridotta a vivere la popolazione di Alessandria e soprattutto del Cairo, in un regime
che definire di guerra mi sembra superfluo,
e al quale tutti noi stiamo passivamente
assistendo seduti sui nostri divani, magari
anche commiserando quei poveri egiziani
costretti al regime di Mubarak da molti
(troppi) anni. Non siamo ciechi però. La
cosa che più mi ha sconvolto e che non
trovo proprio tollerabile è l’assalto da parte
di non pochi sbandati, stupidi ignoranti
che non posso definire per non scadere nel
volgare, del Museo di arte Egizia del Cairo
e la sua relativa distruzione con piccole
bombe a mano, nonché, ovviamente, con le
proprie stesse mani. Che cosa hanno dimostrato con tali gesti? Di non essere nemmeno in grado di considerare a dovere il proprio patrimonio storico letterario? Come
posso dunque io, che dall’esterno vedo
senza contatti diretti queste immagini,
considerare fondata la rivolta di una popolazione che manifesta solo distruggendo e
creando terrore laddove non ce n’è minimamente bisogno? È infatti ben risaputo e
noto che la distruzione di antichi reperti
del XII secolo a. C. aiuta ad ottenere un
nuovo governo durante le rivolte cittadine.
Ma sorvolando su tale questione che forsi
alcuni considerano, perché così ho sentito,
davvero poco rilevante, passerei ora ad
elencare tutto ciò che conseguirebbe la
caduta di Mubarak. Attualmente l’Egitto di
pari con l’Arabia sono di fatto gli unici
alleati di Gerusalemme, che come è ormai
noto sta da anni tentando di sviluppare
tecnologie belliche oserei dire leggermente
pericolose per tutto il mondo. Nell’ipotesi
della destituzione di Mubarak, una delle
possibilità, invero una delle più probabili
(anche se non l’unica certo) è la presa di
potere da parte di qualche gruppo fondamentalista islamico, dal quale probabilmente gli Israeliani si sentiranno fortemente minacciati e contro il quale tenteranno
di reagire. Tutto ciò ovviamente fra il plauso di Paesi quali l’Iran, la Siria e il Libano,
con conseguente, e questo lo dicono gli
economisti, crescita sconsiderata del prezzo del petrolio a causa della chiusura del
canale di Suez e dell’isolamento che ne
deriverebbe di Gerusalemme stessa e Ryad.
Io francamente credo che Mubarak non sia
esattamente ciò che si potrebbe definire
come il perfetto modello del presidente,
incorrotto, onesto fin all’osso e amichevolmente disponibile nei confronti del popolo,
tuttavia considero anche il tenore di vita
certamente più alto dell’Egitto, e anche
questo è un dato di fatto, di quasi tutti gli
altri paesi Africani, e mi chiedo se sia corretto destituire un governo di tal stampo a
favore di un futuro di incertezza. Non credo d’altro canto che un popolo che mai ha
sperimentato una piena democrazia sia in
grado di sostenere un passaggio così diretto e repentino ad un sistema che si vorrebbe del tutto liberale. Credo al contrario che
ci sia molto di più il rischio, come dicevo,
della presa di potere di gruppi islamici non
proprio amichevoli e liberali, soprattutto
con noi Occidente, e questo ce l’hanno
ampiamente dimostrato nazioni come il
Libano e l’Iran non moltissimi anni addietro. Forse sarebbe necessario un aiuto esterno, l’aiuto di qualche nazione europea
o dell’America, che però in Egitto non interviene, chissà come mai. In conclusione,
pertanto, non saprei che altro dire se non
perlomeno invitare la popolazione egiziana
a riflettere meglio prima di compiere azioni e gesti che potrebbero ritorcerglisi contro, e che potrebbero rivelarsi dannose
oltremodo. Consideratemi infatti un vecchio idealista, ma francamente credo che la
violenza non possa risolvere nessun problema, la storia ce l’ha dimostrato e continua tuttora a dimostrarcelo, e l’Egitto attualmente mi sembra sempre più vicino ad
un vortice destinato a travolgerlo.
Marco Colombo VG
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BARTOLOMEO
/ POLITICA
BASTAVA SOLO UN PO’ DI ZUCCHERO…
olti concittadini, appartenenti alle
classi sociali più disparate, hanno
creduto di uscire dal continuo
leitmotiv della politica italiana, la
quale dovrebbe essere un’effigie di un pluralismo efficace e di buoni propositi finalizzati
al bene collettivo. L’aborrimento della giustizia e della buona condotta sono i concetti
vigenti e continuamente appoggiati che
imperano, scempiando, la nostra Repubblica; non più né il lavoro né la sovranità popolare. Il pervertimento di questo sistema
permette di imbrattare pagine e pagine di
quotidiani di ogni fazione, di riempire studi
-“pollai” televisivi, di dare lavoro a segretari
e sottosegretari qualunquisti, sguinzagliati
per vendere frottole aberranti e di aumentare la massa di ignoti che furoreggia per i
lauti, sporchi introiti.
M
Il vero problema incombente è la totale
assenza di una nuova borghesia illuminata
portatrice di ideali veramente liberali e capaci di azzerare l’attuale baraonda; renderci,
insomma, un paese compreso economicamente ed esecutivamente nell’ambito europeo, capace di affermarsi internazionalmente attraverso le proprie eccellenze, di cui
pullula, sfornate di continuo. Questa classe
promotrice è attualmente sommessa e spesse volte inciucciata in intricate vicende losche, sostenute da quel modello di collusione che vige incontrastato.
Coloro che provano a bypassare questo vuoto, addossandosi l’onere del loro futuro
sono, appunto, gli studenti e gli operai di
questo paese; tra queste due realtà sociali
fondanti della nazione, la futura classe dirigente-professionista e quella lavoratrice,
esiste un filo conduttore che, miseramente,
appartiene ad entrambe. Così come c’è
qualcuno, la FIAT, che minaccia la delocalizzazione in svariate ubicazioni mondiali,
così ogni anno ci sono orde di giovani con
preparazioni e titoli di studio brillanti che
abbandonano sdegnati il nostro paese. Se ne
vanno perché dall’Italia non ricevono nessuna speranza, nessuna prospettiva di un futuro lavorativo roseo, tranne lavoro precario e
alcuna forma di reddito e welfare. Si è coniato un nuovo termine troppo generico e
superficiale: “bamboccioni”. Termine che si
riferisce a una nuova generazione priva di
risorse e alternative.
I partiti parlano tra di loro; molti pensano
che in questo momento l’Italia abbia la peggior classe dirigente dalla fondazione del
nostro benamato paese unito: ipotesi valorizzata dai continui, vuoti dialoghi propagandati come istituzionali. Un calderone
pieno di quisquiglie che- questo è ovviamente il fine- impediscono la comprensione
dei temi trattati e un eventuale giudizio su
di essi. Si urla, si sbraita e l’obbiettivo è la
prevaricazione: gente che mostra il dito
medio e abbandona le tribune televisive,
gente che predica da pietosi videomessaggi
e poi se la fa con la “gnocca”, gente che esordisce con “saluto compagni” e poi passeggia per Saint Moritz con sciarpa in ca- Per sopperire alle dilaganti lacune si sono
chemir.
dettati nuovi modelli di concorrenza, cioè la
manovra di affermazione all’interno del
mercato, dove vince il più forte. La FIAT
I partiti sono appieno distanti dalle istanze concorre al ribasso tentando di investire in
sociali, dalle piazze degli studenti finalmen- paesi in via di sviluppo per avvertire lauti ed
te schifati e da quelle degli operai. Non inte- immediati proventi. Ipotesi strampalata e
ressa il tema delle primarie o della corrente balzana proprio perché se si compete al
di questo o quest’altro, desta attenzione ribasso, ci si imbatte indubbiamente ad una
istaurare un dialogo vero, rivolto a gran concorrenza con potenze come Cina e Indovoce, capace di promuovere e sponsorizzare nesia, avversarie consolidate da anni nei
alternative concrete e tangibili. Si dibatte commerci internazionali quindi invalicabili
soltanto su scandali sessuali o sulle case di baluardi di prosperità elitaria e manodopera
qualcuno; temi questi affrontati con tale affamata. Modelli, quest’ultimi, basati
esasperazione che mutano la loro natura di sull’arretratezza sia politica che sociale,
documenti informativi, per abbracciare sostenenti il lecito congelamento dei diritti
quella del gossip. La maggioranza infierisce dell’uomo e la tutela dell’ambiente.
su questi avvenimenti per crearne elucubra- Bisogna competere al rialzo, quindi con
zioni sconsolanti e per favorire gli ascolti di modelli proponenti prototipi industriali e
media asettici e apologeti di delinquenti.
sociali avveniristici; sfruttare le ottime menti italiane (statisticamente le più propositive
a livello internazionale) e non svendere
all’estero il nostro sapere. Questo non si
può effettuare con percentuali di disoccupazione che ammontano 28,5%, quindi una
diaspora collettiva.
Che competizione è quella di produrre automobili sempre più inquinanti, convertendo catene di montaggio dedicate alla realizzazione di utilitarie, in ostentati poli
“americaneggianti” per la fabbricazione di
catorci a trazione integrale destinati ad un
pubblico cittadino? Che competizione è
quella di sopprimere la ricerca, indispensabile al sorpasso di tecnologie obsolete, e di
tagliare gli incentivi per coloro che di alternative concretizzabili ne hanno tante? Tutti
sono in grado di perseverare questi modelli
ormai desueti e spacciare questi come avanzati. Il problema è come consentire ad un
cittadino di muoversi liberamente attraverso i vari agglomerati in maniera sostenibile
e pulita; se si investisse su questi banali
orizzonti, per ora ancora solo congetturati e
considerati vane utopie, senza ricorrere a
vergognosi blocchi del traffico cittadino,
iniqui e superficiali rimedi rivolti
all’inutilit{ e destabilizzazione.
Ora però basta con tutte queste recriminazioni, galoppiamo sul nostro destriero dorato chiamato “ottimismo” e accogliamo con
fermezza tutta quella fitta schiera di stimoli
positivi dettati da Lui, sì proprio da Lui,
quello alto un metro e mezzo che salutando
i suoi proseliti rievoca, con il gesto della
mano destra, il noto saluto del suo idolo,
quello del Ventennio, sì proprio Lui; un po’
di sane serate “distensive” a suon di infermiere-nudiste e di minorenni sedicenti e
tutto va giù. A pensare che un tempo bastava solo un po’ di zucchero…
Andrea Merola IID
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BARTOLOMEO
/ ATTUALITÀ
Bon Voyage
VOULEZ-VOUS PARIS?
envenuti a Parigi, la città più romantica del mondo, dove gli innamorati si baciano con passione
per strada. Quale meta più adatta
in
vista
di
San
Valentino?
Parigi, capitale vanitosa, è sempre
all’ultimo grido. Metropoli proiettata verso
il futuro, conserva tuttavia la propria tradi-
B
zione. Palazzi del XVII secolo si mescolano
a edifici moderni, oggetti di creazione
visionaria. Un esempio è la piramide di
vetro all’interno del Louvre, che ospita
ogni anno sette milioni di visitatori. La
capitale è divisa in arrondissement, quartieri accoglienti, ognuno con la propria
caratteristica. Il primo è un quartiere di
lusso, vicino ai monumenti classici ed ai
magnifici giardini Tuileries. Si passa dalle
strade strette e affollate che portano a Centre Pompidou, alla boutique di Louis Vuitton
sugli Champs Elysèes,
all’undicesimo quartiere
dove convivono artisti e
famiglie da ogni parte
del mondo. Oppure
Pigalle, il quartiere a
luci rosse che ospita il
Moulin Rouge,l eggendario locale che da spettacolo di danza e
cabaret. Per i più romantici è consigliata
una passeggiata lungo il
Senna o un picnic sulle
panchine dei giardini
della Tour Eiffel: brie,
baguette e vino rosso.
Una città che regala le
occasioni per rilassarsi
tra una lettura di un
journal e un pessimo
caffè sorseggiato insieme a croissant caldi. Tra
un impegno e l’altro,si
trova il tempo per andare al cinema, a un
concerto, alle gallerie d’arte.. c’è un enorme interesse per la cultura. Rue et Boule-
vard sono un continuo succedersi di
bistrot, mercati di fioro fromagerie, librerie
e botique che fanno pacchetti tres chic. Il
cafè de Flore è uno dei più rinomati della
città: sembra la nuova corte del Re Sole,
tutti parlano di tutti. Colori e profumi che
si mescolano. Gente comune, donne eleganti, designer, intellettuali, uomini
d’affari. Sul ponte Alexander si fanno largo
violinisti e studenti appena usciti da scuola, un uomo in abito di cashmire fuma una
sigaretta. Tutto sembra d’oro. La vist{ più
bella è però donata dalla punta più alta
della citt{: l’Ile de la Citè, un angolo di
paradiso spesso dimenticato nel silenzio da
dove si può ammirare tutto quanto.
Questa è Parigi, merci.
“Mi sono innamorato subito di questa
citt{. E’ stato un colpo di fulmine,ricordo
che abitavo nel 4° arrondissement e
mi sembrava un sogno.Forse era primavera
o autunno,non ne sono certo,ma la classica
mezza stagione quando la mattina esci di
casa e senti l’aria pungente C’è una magia
unica,introvabile altrove. L’avverti quandocammini nei vicoli e nelle strade della capitale,lungo i boulevard. Sarà un caso che ai
francesi piacciano tanto i fumetti e il mistero? Curioso,hanno un lato infantile più sviluppato di noi italiani,amano lasciarsi raccontare delle favole, avvolgere dalle storie.”
Carlotta De Luca IVB
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BARTOLOMEO
/ RIFLESSIONIZUCCHINE
IL CANTO DELLE SIRENE
Mia: Non odi tutto questo?
Vincent: Odio cosa?
Mia: I silenzi che mettono a disagio… Perché
sentiamo la necessità di chiacchierare di
puttanate per sentirci più a nostro agio?
Vincent: Non lo so… È un'ottima domanda.
Mia: È solo allora che sai di aver trovato
qualcuno davvero speciale... quando puoi
chiudere quella cazzo di bocca per un momento e condividere il silenzio in santa pace.
(Pulp Fiction)
reud l’avrebbe definita “coazione a
ripetere”. Quando qualcosa nel
mondo ci affascina, rimaniamo
immobili e indifesi, aspettando che
la Bellezza tiranneggi esplodendo dentro di
noi. Ma noi non siamo questo. O almeno,
non dovremmo esserlo. In fondo non siamo
poi tanto diversi da qualunque altra bestia
esistente su questo pianeta, e come tali
dovremmo accettare e difendere il fatto che
viviamo, che qualche ordine segreto ci rimbomba prepotentemente nella testa e ci
spinge all’auto-conservazione. Dovremmo
stornare ogni minaccia, costringere nei
recessi più tetri del subconscio il desiderio
di disgregarci nei piaceri, come le perle di
un filo spezzato. Dovremmo odiare la molteplicità di ciò che ci fa stare bene, e amare
l’unit{ di ciò che ci garantisce la quiete.
Forse è questa la caratteristica che ci rende
diversi dagli altri animali, cioè il forte senso
del dovere. L’abbiamo appreso e posto a
nostro baluardo, abbiamo imparato ad aver
paura dell’incostanza, della meraviglia, della fede. Il nostro subconscio è un ricettacolo
di parole inconsistenti, di rituali senza liturgia. Si diverte a tormentarci con consigli
schizofrenici e a sovrapporsi alle frequenze
della coscienza, mentre noi, pubblico clandestino di quella voce oscura, ci trasformia-
mo a malincuore in orrende chimere. Evitiamo chi ci attrae, scegliamo di fare un bel
regalo al posto del regalo giusto, parliamo
di tutto perché vorremmo solo stare zitti.
Di tutto questo gode il consigliere malvagio
dentro di noi, e considera la ricerca della
quiete il proprio tragico ed ironico trionfo,
consapevole di quanto la quiete sia più fragile dei piaceri stessi. A chi è dato accorgersene, la lotta per la sopravvivenza non sembra più così terrificante. Le minacce alla
nostra unità appaiono in tutta la dolcezza
delle perle sparse sul pavimento.
Chissà che cosa avrebbe udito Ulisse, se
avesse ascoltato il canto delle sirene.
Eva Casini IVB
A REGOLA D’ARTE
’ difficile essere di buon umore
quando piove da una settimana.
Esci di casa la mattina, il freddo e
l’umidit{ si insinuano sotto i tuoi
vestiti, fin nello stomaco, rincorrendosi,
giocherellando diabolici. Le scarpe ( se All
Star a maggior ragione) si impregnano
d’acqua, costringendoti a un tragitto infernale verso scuola.
E’ difficile essere allegri quando intorno a
noi non c’è nulla che ci dia diletto, ma solo
un fastidio e una complicazione dietro
l’altra. Come sarebbe molto più meraviglioso tutto, se alzandoci e camminando per le
strade vedessimo i prati in fiore e i pastorelli canterini dell’Aminta di Tasso e delle
Bucoliche. Non saremmo magari sollevati
dai nostri oneri scolastici, ma come parrebbero più leggeri!
Quello di cui abbiamo bisogno è semplicemente di un po’ di Bello allo stato puro.
Bello non è per forza sublime: il Grand
Canyon è bello, certo, ma nella sua grandiosa perfezione non ha niente di meno, ad
esempio di un semplice giardino ben curato.
Qualche tempo fa, durante una gita a Firenze mi è capitato di fare una riflessione
interessante, assieme ad un’amica. Consideravamo che l’arte è piacevole da guardare non solo se si ha una guida turistica sotto mano che illumini ogni dettaglio storico
di un’opera. L’arte è un arricchimento
dell’animo di per sé, e può adempire a questa funzione anche tramite il semplice gusto di guardare, bearsi dei particolari nascosti, come quando si assapora un cibo
senza conoscere gli ingredienti.
Il Bello è il gusto del ben fatto, esattamente
come una torta cucinata a regola d’arte. Per
questo non è necessario che sia qualcosa di
grandioso: anzi, deve essere semplice, conciso.
Un bel libro o un bel racconto sono generalmente apprezzati di più se sono brevi e
raffinati ( Catullo docet!) che se pesanti,
contorti e pedanti.
Il Bello è misura, e dovrebbe sempre tendere a un equilibrio tra gusto estetico e profondità di significato. Non deve mai essere
artificioso o affettato ( e qui ci insegna Castiglione con il suo Cortegiano) né tantomeno oscuro o pretenzioso di chissà quali
interpretazioni.
No, una cosa bella è anche molto immediata, molto comunicativa e accessibile a tutti,
indipendentemente dall’istruzione o dalla
finezza intellettuale. Per questo, una tirata
d’orecchi ad alcuni artisti contemporanei
che si gloriano del fatto che le loro composizioni possano essere apprezzate solo da
critici esperti. Per l’arte e per la bellezza
vale la stessa affermazione che Einstein
fece riguardo alle scienze: “ Potrai dire di
conoscere qualcosa solo quando saprai
spiegarla a tua nonna.”. Un’opera artistica,
pittorica o letteraria, dovrebbe essere considerata bella solo se capace di comunicare
qualcosa, qualsiasi cosa, anche una banale
emozione momentanea, anche al più ignorante degli uomini sulla Terra.
E infine, il Bello dovrebbe essere considerato come uno dei fattori che compongono la
felicità umana, proprio in virtù di questa
sua semplicità e immediatezza. Dovremmo
cercare, senza remore, senza sensi di colpa
e con un po’ più di libert{, una traccia del
Bello e del Ben Fatto nelle cose di tutti i
giorni. Anche nella pioggia che ci entra
nelle scarpe? Sì. Anche in qualcosa che
all’apparenza è scabroso? Sì, ogni cosa ha il
suo punto di armonia, la sua misura perfetta. Se è bello è giusto, è buono, insomma
kalos kai agathos, s’ei piace, ei lice.
Irene Doda IVD
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BARTOLOMEO
/ RIFLESSIONIZUCCHINE
DUBITO? NO, SCIVOLO.
ubito quindi sono.
Tu che pensi a me come ad un giocattolo
con cui ricrearsi le sere tediose.
Voi che pensate a me come ad uno strumento del vostro potere inesistente.
Tu che mi presenti come un bimbo farebbe
orgogliosamente con il suo nuovo cucciolo.
Voi che non vi rendete conto di quanta
fatica occorra per apparire perfetti.
Tu che pensi che io creda di essere perfetta.
Voi che mi annoverate tra gli orgogli di un
paradiso illogico e perverso.
Tu che non consideri mai, neppure per un
momento, che possa avere anche io dei
sentimenti.
Voi che confondete la sicurezza con la serenità.
Tu che pensi solo a come era, e mai a come
sarebbe stato.
Voi che dipingete d'oro il ferro.
Tu che ti volti, mi guardi e te ne vai in silenzio.
Voi che mi stringete la mano beffardamente.
Tu che mi stringi in un abbraccio veridicamente falso.
Voi che mi illudete che un futuro esista
davvero.
D
Tu che mi cercavi sempre, e ora non mi
pensi mai davvero.
Voi che mi chiedete sempre troppo.
Tu che mi chiedevi ciò che sapevi non avrei
saputo darti.
Voi che mi muovete e schierate, pedina
stanca ed arrugginita, all'interno della vostra inutile ed insensata guerra.
Tu che eri riuscito a farmi sfiorare la musica.
Voi che mi avete mostrato che la musica
esisteva.
Tu che, probabilmente per l'ultima volta,
hai indossato il tuo casco e sei sfrecciato
via, sicuro della tua armatura immaginaria.
Io che so di essere ambiziosa, ma non ho
mai creduto di essere perfetta.
Io che non vorrei partecipare alla guerra,
ma in fondo ne faccio parte.
Io che penso ancora che tornerai.
Io che sento terribilmente la tua mancanza.
Io che in fondo non sono mai scesa dal
palcoscenico, ma ora sento il bisogno di
ritirarmi momentaneamente dietro le quinte.
Dubito?
No, scivolo.
In fondo…
"C'erano solo quattro farfalle, un po' più
dure a morire".
Io che continuo inesorabilmente a credere
in te, a credere in voi.
Io che infilo la mia maschera sorridente e
colorata tutte le mattine.
Io che mi rifiuto di sfiorare il pensiero che
non ci sia altro da nessuna parte.
Io che davanti all'idea dell'amore divento
piccola ed indifesa.
Io che cerco di scambiare un'infatuazione
con l'amore.
Io che mi ricordo ancora di te.
Io che mi fido ancora di voi.
C.
BUY BOTH, AND FEEL DECEIVED
iventare preda di un morboso
narcisismo: si rivela un’arma a
doppio taglio, che corrode l’anima
ma, contemporaneamente, vi
insinua necessità di sentimenti, quando si
provano soltanto sensazioni, che formano
solo uno strato superficiale di parvenza di
vita, prossimo a sfuggire. Prendere decisioni irrevocabili, cercare insidie anche in ciò
che può sembrare perfetto non solo
all’apparenza, e insieme sapere che va tutto
bene, non c’è problema. Perdere fiducia,
adattandosi ad uno stile di vita completamente innovativo e differente. Diventare
complici, o esserlo già, prendere parte a
congiure e complotti. Rischiare, considerare le conseguenze, ponderare ed essere
calcolatore. Aspirare a qualcosa di più e
non accontentarsi di nulla di meno. Fare
similitudini con vite e modi di spendere il
tempo altrui.
Essere l’antieroe in un altro paese, in un'altra città: cambiare abitudini, ma non troppo. Diventare un’altra persona, è sbagliato?
D
Dire di qualcosa che è giusto, è la cosa più
terribile che si possa fare. Quello che hai
detto è giusto, non c’è niente di peggio.
Avere i calli sulle dita, averne abbastanza:
ho sentito dire che la cupidigia è obsoleta.
Avere delle necessità e avere magliette senza maniche. Avere delle forbici rosa dalla
terza elementare e poi perderle, è orrendo.
Vedere una moquette sporca, è bruttissim
o
.
Innegabile felicità: spesso. Non riuscire a
nasconderla, perché? Rifiutare il dispiacere,
sì. Bamblinare vuol dire fare niente tutto il
giorno.
“I lost myself on a cool damp night
I gave myself in that misty light
I was hypnotized by a strange delight
under a lilac tree. I made wine from the lilac
tree put my heart in its recipe, it makes me
Sprecare occasioni per niente, col senno di s e e
what
i
want
to
see
poi può rivelarsi non così stupido. Pensare and be what i want to be.”
di sapere, pensare che gli altri sappiano:
realizzare che non è vero niente. Noleggia- Jeff Buckley – Lilac Wine
re film divertenti, fare bei sogni e poi perMiriam Taieb IIC
derli subito, peggio se piove. Quando piove
le cose si perdono sempre, ancora di più se
cerchi di conservarle. Dire penso a
qualcos’altro, che poi mi torna in mente: o
non ti torna in mente, o di dimentichi che
dovevi pensare ad altro. Il senso è qualcosa
di soggettivo, di obliquo. Sentire qualcuno
che non sa pronunciare la parola garage.
n* VI 2010/2011
6
BARTOLOMEO
/ RIFLESSIONIZUCCHINE
21 DICEMBRE 2012
u questo fatidico giorno sono stati
girati molti film che mostrano la
“fine del mondo” attraverso catastrofici avvenimenti. Il motivo di
tanto accanimento è che gli antichi Maya
tenevano un calendario secondo il quale il
Sistema Solare è destinato a subire in futuro un particolare allineamento con il centro
della Via Lattea, che proietterà un pianeta
fuori dalla sua orbita fino ad urtare contro
la Terra, con esiti disastrosi. Tuttavia, nulla
di questa previsione è vera e neanche verosimile, ma molte persone ci credono.
L’ultima volta che il mondo rischiò di “finire”
fu il primo gennaio 2000: prendendo in prestito uno dei tanti versetti di Nostradamus, Charles Berlitz predisse una catastrofe nel suo libro
Doomsday 1999, pubblicato nel 1981. Egli
annunciava che il 1999 avrebbe portato allagamenti e carestie, inquinamento e uno spostamento dei poli magnetici terrestri. Mise in
evidenza anche l’ allineamento planetario del 5
maggio 2000, dicendo che questo avrebbe
provocato intensi brillamenti solari e terremoti
violenti. Quando il primo gennaio arrivò e non
portò nulla di peggiore del passaggio della
data, la “fine del mondo", fu appunto spostata
al 5 maggio, ma non accadde nulla, anche
perché di allineamenti planetari ce ne sono
tanti e nessuno ha mai causato sconvolgimenti
sulla Terra. Nel corso della storia, i propagandisti della fine del mondo hanno sbagliato
innumerevoli volte le loro previsioni. Tuttavia,
c’è chi sostiene che per il 2012, andrà diversamente. Ma cosa dice esattamente il calendario
Maya? In esso, non c’è la fine di un millennio,
ma solamente la fine del baktun 13 (un baktun
valeva 144mila giorni, poco più di 394 anni). I
tempi dei Maya erano contati da una data accreditata alla creazione del mondo, che gli
studiosi fanno risalire all’11 agosto 3114 a.C..
Il calendario Maya accumula intervalli come
multipli di 20. Un intervallo di 7200 giorni era
chiamato katun. Occorrono 20 katun per fare
un baktun (144mila giorni). Infine, occorrono
20 baktun per fare un pictun (2.880.000 giorni).
Nel 1975, Frank Waters, nel suo libro Mexico
mistique identificò l’intervallo baktun 13 come
il “Grande ciclo dei Maya”, e fece corrispondere cinque di tali cicli con cinque ere, ciascu-
S
na delle quali terminava con la distruzione e
rinascita del mondo. Non esiste nessuna tradizione originale Maya che riporti qualcosa del
genere. Nel libro The Invisible Lanscape:
Mind, Hallucinogens, and the I Ching, i fratelli
McKenna, dicono che il 21 dicembre 2012 il
Sole si troverà nella costellazione del Sagittario a circa solo 3° dal centro galattico e arriverà anche ad eclissarlo. In realtà, questo evento
non si verificherà mai, tuttavia, i McKenna
parlano del 2012 come un momento di
“potenziale opportunità di trasformazione”.
Nel 1987, nel libro The Mayan Factor: Path
Beyond Technology, Josè Arguelles collegò il
periodo baktun 13 con un impalpabile “flusso”
proveniente dal centro della nostra galassia, la
Via Lattea, il quale opererebbe come un
“invisibile filo galattico della vita” che unisce
la gente, il pianeta e il Sole al centro della
galassia. Né la tradizione Maya né le attuali
conoscenze astronomiche avallano l’ esistenza
di un tale flusso. Ricordo inoltre che i Maya
non avevano la concezione di cosa fosse una
galassia. Nel 1995, John Major Jenkins, nel
libro Maya Cosmogenesis 2012 dice che il
punto del solstizio invernale e il centro dell’
equatore galattico si allineeranno esattamente
il 21 dicembre 2012, giorno in cui vi saranno
“una tremenda trasformazione e un’ opportunità di crescita spirituale, una transizione da un’
era del mondo ad un’ altra”. Però l’ astronomia
non può relegare un tale “allineamento galattico” ad un anno, figuriamoci ad un unico giorno. Jankins ha riconosciuto che il Sole incrocia
il centro della Via Lattea in un periodo compreso tra il 1980 e il 2016. Altrove ha espanso
questo periodo ad un’ intervallo di novecento
anni, eppure ha stabilito l’ allineamento il 21
dicembre 2012. I veri astronomi affermano che
non c’è coincidenza tra la fine del baktun 13 e
l’ allineamento galattico. Inoltre, non è certo
che i Maya abbiano indicato la fine dei tempi
per il 21 dicembre 2012, anzi, in alcuni calendari di “lungo conteggio”, i Maya riferiscono
date di molti altri baktun dopo il tredicesimo,
includendo persino un pictun e oltre (si parla
di più di 10mila anni dopo il 2012). Alcuni
sostengono che la causa della devastazione
sarà un allineamento planetario. Peccato, però,
che i pianeti non saranno per niente allineati
nel 2012. C’è chi mette in relazione l’ ipoteti-
co allineamento a previsioni astrologiche su
infondate affermazioni circa un’ inversione del
campo magnetico terrestre e tempeste solari
senza precedenti. Alcuni sono riusciti a creare
un fantasma, il pianeta segreto Nibiru, che
colpirà la Terra proprio come una palla da
bowling fa con i birilli. Per chiarezza, Nibiru
non esiste. Tuttavia, c’è chi sostiene che Nibiru può già essere visto in pieno giorno dall’
emisfero australe (ma dove?) e che diventerà
visibile anche dall’ emisfero boreale dal mese
di maggio 2012, ma che si renderà osservabile
solo a coloro che lo stanno attendendo (così è
più chiaro). Altri ancora affermano che il Sole
sta precipitando verso il centro della Via Lattea, trascinando con sé la Terra, causando il
variare dell’ inclinazione dell’ asse di rotazione della Terra.
La maggioranza delle affermazioni sul 2012 si
basa su illusioni, follie pseudoscientifiche,
ignoranza in astronomia e su un livello di paranoia degno della “Night of the Living Dead” (“La notte dei morti viventi”). Tutto sommato, i Maya erano più saggi di molti di noi.
Giuseppe Corcella IVC
Per maggiori informazioni, indirizzo gli
interessati al libro di Watler Ferreri, La verità sul 2012 (Palermo, La Zisa Editore, 2010)
€ 8,90
Fonti:
Nuovo Orione n. 211 – Il grande terrore per il
dicembre del 2012, di E.C.Krupp
n* VI 2010/2011
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BARTOLOMEO
/ RIFLESSIONIZUCCHINE
ALLA REDAZIONE
eggendo lo scorso numero del
giornalino scolastico abbiamo
trovato nelle prime pagine
l’articolo di Andrea Merola sulla
polemica circa la situazione dell’attuale
capo del governo. Premettendo che non
siamo fan di Berlusconi, siamo rimasti
abbastanza basiti dal contenuto.
Il giornale scolastico dovrebbe informare
costruttivamente i lettori con i proprio
articoli, ma quello “Alla faccia della democrazia” è disinformazione vera e propria.
Non abbiamo trovato in esso una sola citazione riguardante una prova o un capo
d’accusa materiale contro Berlusconi. O
meglio, altro non è stato fatto che abbellire
le frasi con parole ed espressioni d’effetto,
ripetendo lo stesso concetto in mille modi
diversi. Stando a quanto dice nei primi due
paragrafi, potrebbe essersi fatto insegnare il
“trucco” da Berlusconi in persona.
Abbiamo letto parole come “malgoverno”,
senza però trovare affiancato un esempio
di buon governo; abbiamo letto descrizioni
L
DEL
BARTOLOMEO
del premier come di un “Tirannello”, del
suo governo come di una “democrazia
dispotica”.
Ma per favore, se volete parlare di despoti e
tirannelli, guardate la situazione dell’ Egitto, non certo dell’Italia.
Per quanto riguarda l’informazione, bisogna innanzitutto chiarire cosa ci si aspetti.
È risaputo infatti che le notizie viaggino in
base a ciò che la gente vuole sentirsi dire,
che non sempre corrisponde a ciò su cui
seriamente si dovrebbe porre attenzione.
A nostro parere è molto più importante che
si parli della situazione italiana, dei problemi, delle possibili soluzioni, insomma di
politica. Sembra invece che interessino
molto di più le faccende private dei politici,
in primis di Berlusconi, al punto di arrivare
a sottoporre ai voti perfino il caso Ruby.
Tutto ciò non tanto per una questione di
moralismo, ma come ultima arma rimasta.
In ogni caso non si può certo parlare di
“slogan volti a sponsorizzare uno psicona-
no” (visto che a quanto pare altezza è sinonimo di capacità).
Da questo articolo abbiamo recepito un
unico messaggio, cioè l’odio verso Berlusconi.
Se si vuole criticare il governo con un articolo, perlomeno prima ci si documenti,
invece che sparare inutili e diffamatorie
sentenze, soprattutto se arrivano da un
ragazzino di quindici anni che Dio solo sa
se di politica ci capisce qualcosa o parla con
la bocca dei suoi genitori. Forse, invece che
criticare chi è al governo, bisognerebbe
criticare chi fa parte della cosiddetta
“opposizione”: politici che, senza avere una
propria organizzazione, hanno il coraggio
di criticare vanamente il lavoro dei propri
avversari.
Fabio Bordina, Giulia Giaume,
Camilla Pozzoli IV C
UN MESSAGGIO DAI LUOGHI DEL POTERE
nche se con un ritardo che cominciava a farsi riprovevole,
siamo pronti a presentarvi il
secondo dei periodici resoconti
del nostro operato come vostri Rappresentanti!
In questi due mesi si sono svolti due Consigli di Istituto, in un clima di collaborazione decisamente costruttivo.
I risultati già conseguiti sono due:
1) Dal prossimo anno, ogni studente sarà
dotato di una propria tessera per le fotocopie, che sarà compresa nella tassa di
iscrizione. Niente più procedure contorte
ed eterne vi provocheranno un esaurimento nervoso già dai primi giorni di
scuola…e se in ottica collettiva vorrete
aggiungere alla vostra altre tessere di classe, potrete tranquillamente sbolognare al
vostro rappresentante di classe il compito
epico di procurarvele.
2) E’ stato approvato il Progetto Tutor, e
sono già state raccolte le disponibilità di
“tutoraggio” da parte degli studenti del
A
triennio. Stiamo organizzando, con l’aiuto
della professoressa Magni, uno spazio sul
sito del nostro liceo che consentirà agli
studenti del biennio di visualizzare
l’elenco dei tutor disponibili per ogni materia e di scegliere il proprio. Una circolare vi informerà quando i lavori saranno
conclusi e il progetto sarà ufficialmente
attivato.
Ci stiamo poi occupando di altre questioni ancora in sospeso:
è stata mandata al Collegio Docenti,con il
supporto (informale) dei Rappresentanti
dei Genitori, una mozione perché sia
reintrodotto il Consiglio
di Classe di
febbraio, fondamentale per discutere
tempestivamente eventuali problemi
prima di maggio, quando cioè l’anno è
finito e i problemi più che risolversi vengono fisicamente meno con il venire meno del periodo scolastico (questa modalità di affrontare questioni non ci sembrava un gran che)
è stato proposto per l’anno prossimo un
corso di autodifesa contro le aggressioni
di tipo sessuale riservato alle ragazze, di
cui avremo probabilmente un assaggio
nel corso della didattica alternativa; finalmente il vostro ragazzo non avrà più scuse per evitare che voi ve ne andiate in
giro per i fatti vostri senza di lui!
Vi ricordiamo che accogliamo con la massima disponibilità qualunque domanda,
richiesta,proposta, critica, attacco fisico e/
o insulto volti a migliorare la nostra azione!
I Rappresentanti degli Studenti
Federica Cavaletti 5D
Yuri Galbiati 5F
Anna Marroncini 4F
Lucrezia Rovati 4C
n* VI 2010/2011
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BARTOLOMEO
/ PIANETAZ
QUIZ!..quanto ne sapete?
1) CHI ERA BARTOLOMEO ZUCCHI?
a) Un patriota bolognese del Risorgimento
b) Uno storico monzese vissuto tra il Cinquecento e il Seicento
c) Un papa che ha frequentato il seminario
a Monza
5) ACHILLE RATTI ERA …
a) Il primo preside dello Zucchi dopo le
guerre mondiali
b) Un allievo illustre (fu papa) del seminario che poi è diventato Liceo classico B.
Zucchi
c) Un professore di latino, da poco andato
2) L’EDIFICIO DELLA NOSTRA SCUOLA, in pensione
PRIMA DI ESSERE UN VERO E PROPRIO LICEO CLASSICO, ERA:
6) COSA SI INTENDE, ALLO ZUCCHI,
a) Un museo
PER PICCIONAIA?
b) Un monastero di francescani
a) Un luogo in cui ci sono i piccioni
c) Un seminario arcivescovile
b) L’ultimo piano della scuola
c) Il loggiato
3) ROSA ROSAE ROSAE …
a) Rosam
7) QUALE DI QUESTI PROFESSORI
b) Viola
NON HA FREQUENTATO LO ZUCCHI?
c) Rosabus
a) Gentilini
b) Fabozzi
4) SULLA UPSILON A INIZIO DI PARO- c) Amodeo
LA …
a) Va sempre lo spirito aspro
8) QUALE DI QUESTI ATTREZZI MANb) Va sempre l’accento circonflesso
CA IN PALESTRA?
c) Ci mettiamo un ghirigoro per simpatia
a) Guantone da baseball
b) Volano
c) Mazza da cricket
9) QUANTE COLONNE CI SONO A
SCUOLA? (considerando il loggiato che si
affaccia sul cortile e il porticato del piano
terra)
a) 77
b) 16
c) 53
10) A CHE SPECIE APPARTENGONO I
QUATTRO ALBERI PIU’ GRANDI DEL
CORTILE?
a) Ci sono tre Picea Abies (abeti rossi) e
una Magnolia
b) Ci sono quattro Pini neri
c) Ci sono tre Cedrus Libani (cedri del Libano) e una Magnolia
Le soluzioni sono: 1 b; 2 c; 3 a; 4 a; 5 b; 6 b;
7 b; 8 c; 9 a; 10 c.
Allora? Come ve la siete cavata?
Irene Pronestì 4D
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BARTOLOMEO
/ CUCINA & MODA
Dulcis In Fundo
A TAVOLA IN EGITTO
Avete mai parlato con qualcuno che abbia
appena finito di mangiare cipolle??? Certo
non sarà stato molto piacevole, quindi sarebbe stato meglio per voi tenervi alla larga
da un antico egiziano, sicuramente goloso
di questo cibo!!!
In questo numero vi parleremo delle usanze
culinarie di un’altra popolazione antica:
quella egizia. Sapevate ad esempio che consideravano afrodisiaca la lattuga?? Se vi
piacciono i panini di Mc Donald’s in cui
questo ingrediente non può mai mancare,
sappiate che state mangiando un cibo sacro
all’itifallico dio di Copto, gradito anche a
Seth, dio famoso per la sua aggressività
sessuale. Chi di voi crede fermamente nella
linea deve sapere che allora l’equilibrio dietetico era integrato con bevande come la
birra, apprezzata dai vivi e sorprendentemente anche dai morti, questi furboni..!!
Veniva preparata con la fermentazione di
farina d’orzo impastata, imperfettamente
cotta, fermentata con malto, acqua e datteri
e poi filtrata.
Passando invece a qualcosa di più appetitoso vogliamo segnalare a chi si sente un
buon massaio, o più probabilmente massaia, una documentazione delle varie tecniche
pasticcere: i dolci, diversi per forma e per
farine, erano uniti a miele, uva secca, datte-
ri e carrube, cotti nel forno in stampi speciali, anche a forma di pupazzi e bambole
per i bambini. Già immaginiamo come si
star{ esaltando il bambino che è in voi…
Per quel che riguarda le sale dei ricevimenti, i commensali sedevano su stuoie o bassi
sedili oppure direttamente sul pavimento
(come i cinesi, che già allora era possibile
trovare ovunque con una macchina fotografica attaccata al collo) a piccoli gruppi.
I banchetti mondani erano veri e propri
festini caratterizzati da intemperanza nel
bere e nel mangiare: finchè ce n’è viva il re
(in questo caso il faraone!). Il tutto era rallegrato da danze eccitanti accompagnate da
vivaci orchestre. (Ogni riferimento a cose o
persone è puramente casuale…)
Gli antichi egizi avevano un grande rispetto
per i defunti: importanti scoperte archeologiche hanno rivelato che i morti infatti venivano seppelliti insieme a cibi e stoviglie.
A Saqqara, nella tomba di un’anonima signora vissuta circa 5 mila anni fa, sono stati
scoperti piatti di terracotta, alabastro e diorite, sui quali erano posti, ancora ben conservati, pappa d’orzo, una quaglia, rognoni,
pesce, costate di manzo, pani triangolari di
grano, focaccine rotonde dolci, fichi, bacche, uva, formaggio, vino e birra. Il tutto
per stare leggeri!! Noi ad esempio ci accon-
tenteremmo di una fornitura a vita, anzi in
questo caso a morte, di cioccolato!
Che dire di più: godetevi anche voi una
bella merenda in giardino sotto l’ombra di
un sicomoro!!!
Anna Mottadelli e Federica Viaretti VG
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BARTOLOMEO
/ CUCINA & MODA
Pretty Woman
ALEXANDER MCQUEEN: IL PERFETTO INCONTRO TRA MODA
E ARTE
Una armadillo di fianco a un “normale” tacco 12
liamo di sculture degne di un museo di arte Il Metropolitan Museum of Art di New
contemporanea.
York
ha
deciso
di
Nel 2009 ideò le “ armadillo “, modello inrendergli
confondibile di scarpe che passerà alla stoomaggio
ria. L’originale design della scarpa, interaorganizmente in pitone, ricorda la forma
zando una
dell’armadillo, da ciò il nome, e il tacco
mostra dal titolo Savage Beauty che ripervertiginoso supera i 30 centimetri: insomcorre la sua vita artistica. Il curatore
ma, una vera arma ai piedi. Nel 2009 le
dell’esposizione Andrew Bolton ha affermaarmadillo sono state protagoniste di una
to : "McQueen è stata una della voci più
vicenda di cui avrete sentito sicuramente
provocatorie della moda negli ultimi trent'
parlare dai notiziari : tre famosissime moanni , le sue sfilate trapassano l'arte e la
delle si rifiutarono di indossarle in occasiomoda.” E noi non possiamo che dargli
ne delle sfilate primavera-estate perchè
ragione.
pericolose per la loro stabilità. E come dare
loro torto? In effetti cadere da un’altezza PS La mostra si svolgerà dal 4 maggio al 31
del genere avrebbe significato compromet- luglio 2011 e sarà avviata presso l'Istituto
tere la loro carriera, oltre che la loro salute. Costume Benefit Gala il 2 maggio. Se qualChi invece ha detto sì alle armadillo è stata cuna di voi dovesse capitare a New York in
la regina del pop Lady Gaga che ha accolto quei giorni… !
11 febbraio 2010 : il grande stilista Alexander McQueen viene trovato morto nel suo
appartamento londinese a soli 40 anni.
Secondo le notizie più attendibili riportate
dai tabloid inglesi il designer si sarebbe
suicidato a una settimana dalla morte della
madre Joyce per una profonda depressione,
già presente dalla precedente morte di Isabelle Blow, colei che aveva scoperto il suo
grande talento e lo aveva lanciato nel moncon entusiasmo la proposta di McQueen,
do della moda.
indossandole immediatamente nel video
In questo numero, a un anno dal suo addio, della hit Bad Romance.
vogliamo celebrare l’inimitabile estro di
Le sue non erano semplici sfilate, ma veri e
questo artista, definito “l’hooligan” della
propri spettacoli. Basti pensare alla presenmoda. Un grande provocatore tanto da
tazione della collezione primavera/estate
portare sulle passerelle Aimee Mullins,
’99 in cui “ portò in scena” una modella
modella amputata delle gambe che a granvestita di un abito bianco con ampia gonna
di passi sfilò su protasi in legno. Uno stile
a ruota , un
“ carillon vivente”, e due
dissacrante il suo, talvolta dark e gotico,
robot che muovendosi a tempo di musica
sempre eccentrico e stupefacente: abiti
spruzzavano vernice gialla e nera sul vestitagliati alla perfezione dalle linee decise,
to. Un’idea geniale: la creazione istantadisseminati di teschi e rosari. Il suo genio è
nea
dell’opera
d’arte.
incappato in forme fin troppo severe, par-
Rouge
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BARTOLOMEO
/ MUSICA & CINEMA
Le Locandine
IL TRUFFACUORI
strada dell'amore...
Alex è un trentenne affascinante ma non troppo
e con una magica faccia tosta, svolge un lavoro
abbastanza insolito: la sua missione è quella di
ridare il sorriso alle donne in difficoltà sentimentale, lui è un truffacuori fatto apposta per
rovinare coppi su segnalazione di amici o parenti, ma senza essere un gigolò. Le conquista romanticamente solo per poche ore, fino a quando
si convincono di valere qualcosa, lasciando le
loro relazioni. Con lui collaborano la sorella e il
cognato, coppia affiatata ma a dir poco bizzarra
Il destino però riserva sempre tante sorprese e
anche per Alex le sorprese non macheranno. Da
cinico conquistatore si troverà ad essere il conquistato, in una girandola di equivoci, balli, bugie, fughe in auto, in una lunga corsa verso la
Commento
Un film divertente, coinvolgente e con molti
colpi di scena. Da molti è stata ritenuta una
commedia brillante, ricca di comicità e una trama assai strana.
FEBBRE DA FIENO
Commento
Camilla si innamora di Matteo la prima volta che
lo vede: ciò che si suol dire “amore a prima vista”.
Matteo, però, pensa ancora a Giovanna, l'ex fidanzata che un anno prima lo aveva lasciato per una
donna.
I due lavorano in un negozio di modernariato e
abiti vintage, il Twinkled, luogo dove gli articoli e
le persone hanno “una seconda occasione”. Marco
infatti è rivolto sempre verso il passato non riuscendo così a comprendere a fondo il suo presente, fino a quando capirà che se gli oggetti si possono trasformare e diventare “altro”, anche gli
esseri umani, hanno questa occasione.
Il film è semplice, da una trama pittosto esile, ma
non per questo spiacevole. Sono presenti scene
comiche senza una minima traccia di volgarità:
quasi un miracolo!
I personaggi della storia sono alle prese con un
quotidianità interessante e complessa, dove basta
un nulla per portare la felicit{ in un’altra direzione.
E’ uno di quei film salvatori delle giornate più
cupe; insomma, se avete voglia di passare un po’
di tempo con gli amici a mangiare cibo malsano,
questo è il film che fa per voi!
FEMMINE CONTRO MASCHI
Consigliato: Si
Rispetto a maschi contro femmine, questo
film ha avuto più successo, con nuovi personaggi come ad esempio Luciana Letizzetto e
Ficarra e Picone. In modo comico il film femmine contro maschi è riuscito a interpretare
al megli i difetti, i vizi delle donne e degli
Commento: Film ironico e divertente, in alcu- uomini.
ni punti un po' monotono. Le numerose storie
si uniscono alla perfezione e raffigurano
un'incredibile verità: noi donne siamo
“abbastanza” complicate, ma come dimostra
Nancy Brilli anche gli uomini sono complicati:
"Io gli uomini non li capirò mai..." e, giustamente, Bisio risponde: "Non c'è niente da
capire, è questo il trucco!".
Tre storie, intrecciate costantemente. I temi
fondamentali riguardano i difetti delle donne
e la perenne ricerca dell'uomo ideale ricercano l'uomo ideale.
Consigliato: Ni
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BARTOLOMEO
/ MUSICA & CINEMA
Il passato che non passa, il futuro che non futa
LSD , ACIDI E PISTOLE CHE CORRONO
Monza, Febbraio 1971
Ascoltare The Man Who Sold The World è
come avere conitnui ritorni d'acido , vedere
per un momento solamente il tavolo sciogliersi, la strada deformarsi per poi tornare
in sé; All the Madmen sembra un trip in
un'inquietante paesaggio dominato da ombre, dove la pazzia e il manicomio del fratellastro, gli esclusi, clown tristi passeggiano e
si chiedono chi gli abbia rubato il mondo.
Bowie si distacca dai figli di Elvis e anche da
quelli dei fiori per affrontare dei temi che
con i piedi nudi e l'amore libero c'entrano
ben poco, talmente poco che si dice che in
america l'lp uscito a novembre faccia polvere sugli scaffali. Bowie non risparmia niente
a nessuno, nemmeno a se stesso: si lascia
andare , ci confessa le sue ossessioni, le sue
paure, la sua stranezza e la sua alienazione soffocati Ma questa notte scivolerò di nuovo
fuori Perché non mi hanno tolto il fucile Perché io incoraggio l' oblio E colpirò un po' di
civili. Li freddo, li uccido Gli faccio il culo,
spacco loro la testa Li farò a fette finché non
sanguineranno Ma ora mi ha preso il blues
del fucile che corre.
Da segnalare è il fatto che per questo lp
Bowie abbia collaborato con una band , che
impronta l'album a un suono nuovo, piacevole, classificabile come Blues psichedelico.
Non me la sento né sarebbe giusto consigliare una o più tracce in particolare, dal
momento che l'album è un'unica corrente
che si ingrossa sempre più per poi sfociare
che arriva addirittura ad uno scandaloso in The Supermen, quasi un gospel disperarovesciamento dei valori in Running Gun to, il racconto di un passato dimenticato di
Blues: Sembra che i pacifisti abbiano fermato cieli rossi e occhi tristi.
la guerra Lasciando i generali schiacciati e
“Febbraio: il mese in cui non succede bio di sound tradisce la loro revisionata Non succederà niente di che questo mese,
niente […]”
(da “Il Primo Semestre” dei Uochi Toki)
Monza, Febbraio 2011
Non succederà niente qua, ma oltreoceano
è già uscito il terzo album dei Young Galaxy, “Shapeshifting”.
Il gruppo della coppia-fulcro Ramsay/
McCandless abbandona le inconfondibili
chitarre per un più prepotente sintetizzatore (causa influenza svedese) : questo cam-
dimensione dream, per una più completa
integrazione elettronica e pop. Tracce consigliate “Blow Minded”, “We Have Nothing” e
la caraibica “Cover Your Tracks”.
Esce questo mese anche “Smart
Flesh” disco che sancisce artisticamente The Low Anthem e il loro
indie folk, con un canzone come
“Ghost Woman Blues” che meglio non
potrebbe confermarli.
San Valentino troverà conforto
nell’uscita del nuovo e attesissimo
album dei Mogwai, “Hardcore Will
Never Die, But You Will”. Non essendoci molto da dire su quest’album,
vista l’autorit{ di questi anti-Sir scozzesi, c’è spazio a un rimprovero verso
chi (un “chi” per niente generico) rimpiange ancora i tempi del “Young
Team”, il vangelo del post-rock: i tempi cambiano, le tracce s’accorciano,
ma la buona musica resta (è abbastanza?). D’ascoltare “White Noise” “Rano
Pano” e la finale “You’re Lionel Richie”.
Il fotografo Antony Crook ha curato la copertina dell’album e un videoclip assolutamente grandioso per “How to be a Werewolf”, il mio pezzo preferito di questo nuovo lavoro.
tuttavia questi 28 giorni non sprechiamoli
lamentandoci del poco tempo a disposizione. Non abbassare le tue aspettative; alza il
volume.
“[…] Io tiro dritto, penso e continuo a passeggiare al freddo…”
Martina Fumagalli e Yuri Galbiati VF
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BARTOLOMEO
/ MUSICA & CINEMA
GOD SAVE (THE) QUEEN
assetti, armadi e scatole sono spesso dei
veri e propri “reliquiari musicali”: tra i libri
o tra i vestiti, o semplicemente dimenticati
su uno scaffale troviamo vecchi vinili impolverati, le audiocassette di quando eravamo bambini e i CD, comprati sempre più
raramente con l’avvento degli i-pod. Nella
nostalgia dei vecchio tempi ho riaperto
quei cassetti colmi di CD: da Baglioni a De
André, con tracce di musica classica, Beatles e Police, Queen ….
C
chitarra di Brian May. Sono tre minuti di
energia, voglia di vivere e di spaccare il
mondo, nell’ascoltarla non si riesce a stare
fermi, a non cantare, prende quel desiderio
irrefrenabile di correre e di saltare, finchè
di nuovo la batteria smette di farsi sentire e
la voce di Freddy si allontana nella traccia
successiva dell’album Jazz. Si prosegue con
Fat Bottomed Girls, canzone dai contenuti
più che espliciti che offenderebbero qualunque femminista convinta, tuttavia anche
I Queen: chi non li conosce? Chi
non ha mai cantato We are the
champions o tenuto il ritmo di
We will rock you? Nonostante
Freddy Mercury sia morto ormai
da vent’anni, la sua voce ancora
fa da sottofondo a film, pubblicit{, musical … e accompagna
tifosi esultanti in momenti di
vittoria: quasi inconsapevolmente la loro musica è nella mente
di ognuno. Tuttavia alcune delle
canzoni più belle sono spesso
poco conosciute, me ne rendo
conto volando con lo stereo al
massimo tra le canzoni dei Queen come in una “caccia al tesoro”.
Don’t stop me now è in puro stile
Queen: un inizio con sola voce e
pianoforte, a cui si aggiungono
sicuri i cori e la batteria, con la
Mika ha ammesso di avere un debole per le
ragazze “grosse”. Tuttavia il ritmo così deciso del brano non può che coinvolgere e il
contenuto del testo risulta di secondaria
importanza. Nell’album A night at the Opera, accanto alla pomposità della celebre
Bohemian Rhapsody, c’è una brevissima
Seaside Rendez-vous, canzone scritta da
Mercury, che trasporta per un attimo nella
Francia della belle-epoque in un clima di
serenità in cui domina un amore spensierato e la determinazione di un
pretendente
a
conquistare
un’avvenente giovane. Si vola
nell’ultimo album della band,
Innuendo, pubblicato nel 1991
qualche mese prima della morte
di Freddy. L’album è un capolavoro: da una commuovente These are the days of our lives al
rock di Headlong la voce del
leader regala straordinarie performance, dando l’ennesima
prova del suo talento. Si conclude con The show must go on:
è considerata il “testamento
musicale” del cantante, forse per
il tono grandioso e al tempo
stesso struggente, in realtà è
stata scritta da Brian May, che
ricorda “I said, 'Fred, I don't
know if this is going to be possible to sing, and he went, 'I'll
fucking do it, darling' and went
n*VI 2010/2011
14
BARTOLOMEO
/ MUSICA & CINEMA
OASIS.
li Oasis si formano nel 1991 a
Manchester;
band attiva fino
all’agosto 2009, nacque dalla passione per la musica dei due fratelli
Gallagher, Liam (voce) e Noel (paroliere,
vocalist e chitarrista). Gli Oasis sono stati
uno dei gruppi con la maggiore influenza
nella societ{ britannica degli anni ‘90. La
loro musica ha saputo dare la vera definizione del genere britpop, mentre i loro
frequenti litigi e il loro comportamento
sfacciato e ambizioso attiravano non solo
l’attenzione dei giovani, ma anche quella
dei media. La formazione originaria era
composta da: Liam Gallagher, Paul Arthurs
(chitarra), Paul McGugain (basso) e Tony
McCarrol (batteria). In seguito si aggiunse
Noel Gallagher, che definì il nome con cui
oggi vengono ricordati. I due fratelli furono
gli unici membri stabili della band. Il gruppo conobbe la fama già con il primo album
“Definitely Maybe” (1994). Arrivato Alan
White per sostituire il precedente batterista, gli Oasis pubblicarono i loro seguenti
dischi, tra i quali “(What’s The Story) Morning Glory?” che arrivò perfino a 20 milioni
di copie vendute. Da quel momento si scatenò una vera e propria Oasis-mania. In
seguito due membri storici, Arthurs e
McGugain vennero sostituiti da Colin
“Gem” Archer e da Andy Bell. Gli anni seguenti furono segnati da continui successi
e da una popolarità che tutti gli altri gruppi
invidiavano loro. Intorno al 2005, White
venne sostituito da Zac Starkey con il quale
gli Oasis pubblicarono: “Don’t Believe The
Truth”. Starkey abbandonò a sua volta la
band e al suo posto arrivò Chris Sharrock,
con il quale annunciarono l’uscita di “Dig
Out Your Soul”. All’apogeo della loro carriera musicale, gli Oasis vennero soprannominati “i Beatles del Duemila.” A sancire la
fine definitiva della band, dopo ben 11 album, fu Noel, annunciando a tre date dalla
conclusione del tour 2009: “Gli Oasis sono
finiti”. Queste voci vennero confermate da
Liam nell’ottobre seguente. Il 25 maggio
2010 un comunicato ufficiale pubblicato sul
sito degli Oasis annunciava la nascita di
una nuova band composta dai precedenti
membri, ovviamente escluso il vocalist,
chiamata “Beady Eye”, mettendo fine, definitivamente, agli Oasis. Concludo con due
c
i
t
a
z
i
o
n
i
:
“Per il 1995 volevo tutto. E l'ho quasi
ottenuto. “ (Liam Gallagher)
“I ragazzi sono stufi di sentirsi dire
che il mondo fa schifo. La musica dovrebbe
essere solo spettacolo, la musica ti fa sognare, noi diamo alla gente un po' di ossigeno; i
nostri sono sogni e nelle nostre canzoni si
sta
bene.”
(Noel
Gallagher
)
Canzoni consigliate: “Wonderwall”, “Stop
Crying
Your
Heart
Out”.
Beatrice Bosco IF
DISTURBED – COME IL METAL PUO’ RINASCERE
ari lettori del Bartolomeo oggi vi
parlo di una band particolare: i
“Disturbed”. Nati nel 1996 si chiamavano Brawl, che fu cambiato in
“Disturbed”dopo l’entrata di David Draiman . La giustificazione per quel nome
strambo,era perché si sentivano al di fuori
della massa e volevano uscire dai limiti. Nel
2000 la band debuttò con “The Sickness”
che arrivò ventinovesimo nella Billboard
200 (classifica dei duecento album più venduti negli U.S.A.)e fu venduto in oltre 4
milioni di copie. Per questo successo entrarono nel tour di Marylin Manson. Il 17 settembre del 2002 uscì “Believe” e si aggiudicò
il primo posto sempre nella Billboard 200.
Nell’album inserirono “Forsaken”, un duetto
con i Korn e parteciparono alla tournee
“Music As a Weapon”.
Il 20 settembre 2005 dallo studio della band
uscì “Ten Thousand Fists”, secondo album
consecutivo ad essere primo nella Billboard
200. Dopo di che entrarono nell’Ozzfest
C
2006 insieme a Ozzy Osbourne e i Sistem
Of A Down. Nel 2008 il disco
“Indestructible” fu pubblicato e anch’esso
arriva primo nella billboard 200 ,così come
l’album seguente “Asylum” (2010). Facendo i
conti sono quattro album in prima posizione. Chiamatemi opportunista,ma approfitto
della scalata nella Billboard dei Disturbed,per far notare a coloro che pensano che
il metal non sia più ascoltato ,quanto si
sbaglino. Come avrete capito, io sono un
metallaro convinto, a differenza della maggior parte dei miei coetanei che ascoltano
Musica Pop (Lady Gaga and Co).
Negli ultimi anni il Metal era caduto in disuso e messo da parte a causa del declino
delle band che hanno sfondato negli anni
80-90. Ma come dimostrano i Disturbed, c’è
ancora qualcuno che li ascolta. E non sono
gli unici: Gli Skillet (gruppo alternative metal) arrivano secondi con l’album “Awake”
nella Billboard, a pari posto con Lady Gaga,
mentre al terzo posto fanno a capolino i
Three Days Grace. Nel 2010 la tanto decantata Lady Gaga arriva quinta, mentre i Disturbed sono primi. Sarà un caso? Il metal
costituisce un pilastro del mercato discografico, in continua crescita ed evoluzione.
Tornando in argomento, i Disturbed cantano tematiche come la droga ,le ingiustizie
sociali e problemi familiari. Molti li classificano come nu metal o alternative metal, ma
la loro intenzione più verosimilmente è
quella di rispettare uno stile più sobrio,
proprio del metal come ci è stato fatto conoscere
alle
sue
origini.
Voto: 9
Romualdo Grieco, IB
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BARTOLOMEO
/ SPORT
BAR SPORT
DRAMMA KUBICA…SALVO PER MIRACOLO
re 9.34, Rally-Ronda di Andora,
S
a
v
o
n
a
.
È da poco cominciato il primo
turno di gara che vede in pista il
noto pilota di formula 1, sotto contratto con
la Lotus Renault, Robert kubica, la sua Skoda percorre a circa 120 km orari il tratto
rettilineo del circuito sfiorando muretti,
ulivi e chiesette di campagna, passano pochi
secondi e la sorte fornisce per colazione un
piatto molto indigesto al povero pilota polacco. Il retro treno sbanda leggermente ma
sfiora in maniera decisiva la parte alta di un
muretto che delimita le coltivazioni sulla destra dell'auto, la carambola è imprevedibile e tragicamente inevitabile quasi fosse
tutto già scritto da copione e messo in atto
da una mano o, per pensarla in maniera
stoica, da una mens superiore che esegue
semplicemente gli ordini impartiti dal destino; il posteriore dopo il tocco scivola all'esterno più del previsto costringendo kubica
ad una rapida sterzata che porta la skoda a
sbattere sul lato opposto della carreggiata e
a schiantarsi contro la punta del guardrail,
posto a proteggere la parte successiva della
pista dalla scarpata laterale, il quale si infila
dal cofano della auto per trapassare tutto
l'abitacolo e fuoriuscirne dal retro scaraventando il portellone posteriore a centinaia di
metri. La dinamica è spaventosa, la barriera
di ferro colpisce in pieno il braccio e la gamba destra del pilota lesionando anche un
polmone, il copilota al contrario esce indenne dal clamoroso schianto e accorre subito a
bloccare i piloti successivi e le persone a
bordo pista per i primissimi soccorsi in attesa dell'ambulanza, ma la lo scenario è da
ferito di guerra: fratture multiple e scomposte alla gamba, spalla e gomito disintegrati,
mano quasi completamente spappolata,
numerose emorragie, totale stato di incoscienza, insomma il povero Robert è di nuovo più di la che di qua.
Già, di nuovo, perché kubica se l'era già
vista molto brutta in almeno un altro paio
di occasioni, famosissima quella da cui dichiarò in prima persona di essere uscito
vivo solo per mano di Papa wojtyla, suo
connazionale, quando nel gran premio di
Montreal in Canada nel 2007 perse il controllo della BMW schiantandosi a 320 km
orari contro un muretto che lo scaraventò
con una serie indefinita di capovolte 200
O
metri più avanti, di quella macchina rimase
solo il corpo centrale in carbonio tutto il
resto si staccò violentemente disintegrandosi senza colpire per puro caso
niente e nessuno. Forse più
curioso per il suo retroscena ma certamente non meno
grave fu l'altro grave incidente
che lo coinvolse quasi 8 anni fa
in Polonia e in cui subì un
bruttissimo infortunio al braccio destro che anche in quel
caso fu a rischio amputazione;
dopo che venne trasportato
d'urgenza in ospedale nessun
medico si prese la responsabilità di operarlo per salvare l'arto
in condizioni orribili e il povero Robert fu praticamente rapito e portato via di nascosto dal
suo staff per consentirgli la
fondamentale operazione proprio in Italia.
La storia di kubica dunque resta sicuramente una delle più costellate di incidenti e
infortuni gravi ma nel mezzo di questa selva
piena di eventi sfortunati ha sempre trovato
la forza di uscirne con la sua Beatrice, la
fede, e soprattutto si è rivelato costantemente una macchina da guerra, insensibile
a qualsiasi dramma sofferto sulla propria
pelle, pronto come un soldato membro degli arditi, a tornare con tutta la sua passione
a guidare qualsiasi cosa raggiunga velocità
consistenti. Già, i piloti come lui hanno un
rapporto tutto particolare con il pericolo, gli
infortuni, la morte; ognuno ha i propri rituali, le proprie contromisure da adottare
per esorcizzare tutto ciò che la richiami o
che abbia a che fare con lei, famosa a coloro
che frequentano il circus forse un po’ meno
a noi che lo viviamo da spettatori è la loro
totale e costante ricerca di sfuggirvi a tutti i
costi come se fosse una delle peggiori maledizioni il provare a prenderci confidenza se
cosi si può dire; qualche anno fa scoppiò
una mezza bagarre quando prima di un
gran premio gli organizzatori approvarono
un minuto di silenzio in memoria delle vittime su strada, tutti i piloti o quasi di fatto
si opposero fortemente a questa decisione
proprio perché restii anche solo a ricordarne l’esistenza. Tornando a Robert avrete
certamente intuito di come la sua vita sia
rimasta tale per pochi centimetri, giusto
quelli che hanno separato il guard-rail dal
suo torace e forse sarà plausibile pensare
che la sorte restituisca tutto quello che to-
glie e viceversa ma non raccontatelo a questa gente perché vi risponderanno semplicemente che da lassù qualcuno ci vede molto
lontano, consapevoli di come, ogni qual
volta si siedano in una monoposto, siano
nelle sue mani.
Federico Sala VG
n* VI 2010/2011
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BARTOLOMEO
/ SPORT
PADDOCK ZUCCHI
LA FORTUNA É CIECA (MA LA SFIGA CI VEDE BENISSIMO)
uello di Febbraio doveva essere un
mese tranquillo. Storicamente,
dopo le presentazioni di Gennaio,
questo è periodo di test, in pratica
l'equivalente motoristico delle amichevoli
estive di calcio. Ed in effetti i risultati dei
test contano più o meno come queste partite, ovvero meno di zero, anzi, a volte danno pure indicazioni sbagliate sui veri valori
che mostreranno in pista i piloti e le macchine. Ed è stato anche abbastanza tranquillo questo Febbraio.
Ma solo fino a Domenica 6
Q
In Liguria quel giorno si corre, vicino ad
Andora (Sv), il “Rally delle Ronde”. Al via
c'è anche, a bordo di una Skoda Fabia, Robert Kubica, la stella polacca della F1 reduce dai test conclusisi solo qualche giorno
prima a Valencia dove aveva fatto segnare
il miglior tempo con la sua Lotus. Robert,
uno a cui i rally piacciono quasi più della
Formula1, non avrebbe dovuto prendere
parte a questa gara, ma alla fine si era presentato al via dopo che il team gli aveva
impedito di partecipare al ben più prestigioso Rally di Montecarlo. Il percorso ligure è molto difficile e la visibilità non certo
ottimale, unita all'asfalto viscido, non aiuta
nessuno, men che meno un pilota relativamente poco esperto come il polacco. Da
alcune telecamere che riprendevano la gara
da dentro gli abitacoli delle vetture si possono infatti sentire piloti con più rally alle
spalle messi in difficoltà e fare commenti
come “Si scivola un sacco!” o simili. Al
quarto kilometro, dopo una curva abbastanza veloce, Kubica scivola su una lastra
di ghiaccio, perdendo il controllo della
vettura e finendo contro un guard-rail. Il
problema è che la Skoda finisce frontalmente contro la parte iniziale della barriera
metallica, che trapassa tutta l'auto dopo
aver sfondato il parabrezza dalla parte del
pilota. Robert sviene subito, e grazie ai
soccorsi immediati, viene trasportato d'urgenza al vicino ospedale di Pietra Ligure,
dove subisce un'operazione chirurgica lunga ben sette ore. Nel frattempo si rincorrono le voci più disparate: c'è chi dice che gli
verrà amputato un arto, chi che rischia
addirittura la vita. Alla fine il referto medico parler{ di “sub-amputazione dell'avam-
braccio destro, doppia frattura di radio ed
ulna, complessa frattura di gomito e spalla,
fratture pluriframmentate di tibia e perone
e distacco da taglio del tendine rotuleo”. In
parole povere gli si è quasi staccata una
mano e si è semi-distrutto un braccio ed
una gamba. Immediata la reazione di tutto
il circus della F1 che tempesta di telefonate
e messaggi l'agente del pilota, che lo aveva
accompagnato all'evento.C'è anche ci accorre velocemente a Pietra Ligure, come
Fernando Alonso, grande amico del polacco, che arriva già nella serata di Domenica,
seguito il giorno successivo dal suo ex
manager Flavio Briatore, dal team manager
della Lotus Eric Boullier e dal compagno di
squadra Vitaly Petrov. Oggi, solo due giorni
dopo il terribile incidente, Kubica, pur essendo ancora sotto sedativi, si è ripreso
quasi totalmente ed inizia già a fare piccoli
movimenti con la mano ricostruitagli durante la lunga operazione di Domenica. Ma
dovrà tornare presto sotto i ferri perchè
tutte le altre fratture non gli sono ancora
state ricomposte. Starà in ospedale ancora
per un mesetto circa, dopodichè potrà uscire, ma per poter riprendere totalmente la
funzionalità della mano avrà bisogno di
almeno un anno di riabilitazione. Quindi
stagione finita prima ancora di iniziarla e ci
si rivede nel 2012, se tutto va bene.
Kubica non è però nuovo a incidenti di
questo tipo. Nel 2005 infatti un incidente
d'auto in Polonia, in cui tra l'altro si procurò le fratture alla gamba ed al braccio riaperte dal recente schianto, lo costrinse a
saltare le prime gare del campionato europeo di Formula 3, in cui avrebbe dovuto
debuttare di lì a poco. Ma nelle poche gare
disputate riuscì comunque a farsi notare
dai vertici della BMW che lo presero la
stagione seguente per fare il terzo pilota
nel neonato team tedesco di F1. Dopo il
licenziamento di Villeneuve arrivò per Robert il debutto, solo un anno dopo l'incidente che gli aveva rovinato la stagione
2005. Ma nel 2007 arriva l'evento forse più
terribile, fino all'altro ieri, della sua carriera. Durante il Gp del Canada, infatti, il polacco tocca leggermente la Toyota di Jarno
Trulli perdendo il controllo della sua macchina e schiantandosi a circa 300 km/h
contro un muretto di cemento armato. La
vettura vi rimbalza letteralmente contro e
attraversa la pista cappottandosi per poi
finire la sua corsa contro le barriere dall'altro lato della pista. Kubica, solo grazie agli
elevatissimi standard di sicurezza raggiunti
oggi dalle F1, se la cava con un leggero trauma cranico ed una distorsione ad una caviglia. Tre settimane dopo sarà di nuovo sulla
griglia di partenza di un Gp, dopo aver
saltato una sola corsa (in cui verrà sostituito, tra l'altro, da un certo Sebastian Vettel).
Come l'incidente del 2005 si era concluso
con il debutto nel circus l'anno seguente,
così ad un anno esatto di distanza anche
questa vicenda ebbe il suo lieto fine quando Robert centrò la sua prima (e finora
unica) vittoria in F1, con la stessa macchina
e sulla stessa pista del terribile episodio
dell'anno precedente.
Sperando prima che la legge del contrappasso gli regali un 2012 stupendo (magari
con la conquista di quel titolo mondiale
che tanto meriterebbe), non ci resta che
aspettare il 13 Marzo, giorno della gara di
apertura della stagione in Bahrain, per vedere se la Lotus di quest'anno ed il pilota
che lo sostituirà (si parla tra gli altri del
nostro Tonio Liuzzi) riusciranno a raggiungere quei traguardi che il polacco avrebbe
voluto raggiungere e che probabilmente
avrebbe raggiunto, se solo la sfiga, a differenza della fortuna, non ci vedesse benissimo.
Alessandro Mantovani IVD
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BARTOLOMEO
/ GIOCHI & OROSCOPO
Lo Zucchi sotto le stelle
ARIETE rassegnatevi al fatto che non tutti la pensano come
BILANCIA sarete un po’ confusi e sgomenti di fronte a
quello che vi accadrà, ma del resto le cose stavano già
cambiando da tempo, e voi lo sapevate. C’è nell’aria un grande rinnovamento, pensate positivo!
voi e non sono tenuti a condividere ogni cosa
che dite! Datevi una calmata e tutto si risolverà per il meglio (anche in amore).
TORO
il mese trascorrerà all’insegna dell’equilibrio. Avrete
una marcia in più rispetto agli altri perché saprete cogliere gli
stimoli e le possibilità che vi si presentano (e
perché no, anche qualche ragazzo…).
SCORPIONE
GEMELLI
.
tutti i pianeti sono in linea a vostro favore, ora tocca a voi
darvi da fare per realizzare i vostri sogni!
Grazie alla vostra capacità di sdrammatizzare, non avrete problemi ad affrontare le
fatiche di questo mese!
CANCRO
sebbene non si possa dire che questo mese
farete scintille e fuochi d’artificio, si presenteranno alcune occasioni che vi faranno tornare
l’entusiasmo e la voglia di fare. Cercate però
di essere meno scontrosi con gli altri!
SAGITTARIO
non fatevi troppe domande come al solito, ma godete di ogni
più piccola opportunità che si farà avanti.
Sarete pronti ad affrontare situazioni per
voi nuove, la grinta non vi mancherà! Abbiate fiducia
siete stanchi, è vero, ma questa non può essere la
scusa per rimanere sempre zitti. La
parola d’ordine è: comunicare! Se esporrete i vostri dubbi a un amico fidato, le cose potrebbero sembrare meno impossibili.
CAPRICORNO
LEONE il vostro entusiasmo contagerà chiunque si metta in relazione con voi! Siete energici e
determinati a realizzare i vostri progetti,
non sarà facile mettervi i bastoni tra le
ruote.
ACQUARIO
siete davvero così presi dalla scuola da non avere neanche due
minuti per chi amate? Benché la situazione
non sia semplicissima, non lasciatevi prendere dal panico e riorganizzate con calma le
idee.
:non abbiate timore a buttarvi in situazioni nuove! Le stelle sono
con voi, se i mesi scorsi avete avuto difficoltà,
questo mese siete molto più sicuri e disponibili verso gli altri. Sarete leggeri e pronti a tutto.
.VERGINE
questo mese sarete generalmente sereni. Con il partner
avrete qualche alto e basso, ma se chiarirete immediatamente la questione, il
vostro amato tornerà ad adorarvi! Non
fatevi crucciare dalle solite inezie
PESCI
:non sempre lasciarvi prendere dalle emozioni vi aiuta a sciogliere i nodi dei problemi. Datevi da fare e non
appena arriveranno i primi risultati, non vi fermerà più nessuno!
Immagini a cura di Elisa Piazza VG
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BARTOLOMEO
/ GIOCHI & OROSCOPO
Angolus Otiosus
In un palazzo di 12 piani,ogni
piano ha il nome di un mese
dell'anno, come si chiama l'ascensore?
E' leggero come una piuma ,eppure nessun uomo,
per quanto robusto, può
trattenerlo per più di 5 minuti. Cos’è ?
Ha sei facce ma non indossa maschere, ha ventuno occhi ma non può
vedere. Cos'è?
Spingendo il bottone; il fiato; il dado.
n* VI 2010/2011
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Quorinfranti
"NO al sequestro
immotivato dei
pasticcini in IVB"
“Per Manzato: THE GAME
Per Zuccolotto: Un
saluto INFINITO – Dio”
“Oh Busetto, Busettino,
penso a te già dal mattino.
Se alle otto non sei arrivato
Mi preoccupo che tu sia malato.
Infine giungi ogni mattina a scuola,
ti vedo, ed ecco nasce in me l’aurora.
All’intervallo ti spio dietro ad una colonna
E prego di diventare la tua donna.
All’intervallo alle macchinette,
spero sempre che tu mi offra due barrette.
Per farmi notare metto un cappello giallino,
ma tu non mi vedi, pensi solo al tuo motorino.
E quando all’una finalmente ci Sali,
mi pari un angelo con le sue ali.
Così io torno a casa sconsolata,
pensando solo alla tua maglia sudata
che per me non ha un cattivo odore,
ci passerei abbracciata ore ed ore.
Di notte sogno le tue ciocche bionde,
e immagino di baciarti tra le onde
del mare verde come i tuoi occhi,
aspettando che tu a me ti inginocchi.
Ah, giusto non ci siamo presentate
Siamo le tue compagne innamorate.
Ora hai la tanto agognata dichiarazione
Miriam Taieb: Sei un
carlino! By Montiscemo
Per Anna Mottadelli: Bella la
cerniera...ma i BOTTONI ti donano un sacco di più!”
20
Quorinfranti
“Visi e Dige all'intervallo trovatevi un posto diverso dalla 5G o
corridoi annessi dove prolificare
Per Gloria Chioccini: Conosco
un cocomero tondo tondo
che voleva essere il più bello
del mondo e per poter tutti
quanti superare un bel dì si
mise a volare! FLAPS-FLAPS!
Si mise a volare!”
Chiara Farchioni (e il gruppo di teatro): Tanti baci da
Praga. Con "affetto", il
Prosciutto.”
Primini che saltate la fila alla
macchinetta: VERGOGNA!
ABBIATE PIù RISPETTO PER I
VOSTRI MAGGIORI!
21
BARTOLOMEO
/ REDAZIONE
Hanno partecipato a questo nume- Romualdo Grieco IB
Irene Pronestì IVD
ro:
Direttore
Clara Del Genio IVA
Vicedirettore
Marco Colombo VG
Impaginazione e Grafica
Elena Mantovani IIIC
Caporedattori
Benedetta Ratti VG Federico Sala VG
Matteo Monti IVB
Giuseppe Corcella IVC
Beatrice Bosco IF
Rouge
Irene Doda IVD
Anna Mottadelli VG
Federica Viaretti VG
Martina Fumagalli VF
Yuri Galbiati VF
Elisa Tonussi IIID
Carlotta De Luca IVB
Clara Del Genio IVA
Benedetta Miceli IB
Chiara Biglieri IB
Lucrezia Stoppato IB
Marco Colombo VG
Miriam Taieb IIC
Eva Casini IVB
Andrea Merola IID
Federico Sala VG
Alessandro Mantovani IVD
Eleonora Bertanza VG
C.
Fabio Bordina, Giulia Giaume, Camilla Pozzoli IVC
Ringraziamo inoltre tutti coloro che hanno collaborato all’uscita del Bartolomeo (collaboratori,insegnanti ed operatori scolastici).
Ricordiamo che chiunque può partecipare alla redazione del Bartolomeo
inviando un suo articolo all’indirizzo mail [email protected];
CHI DESIDERA INVIARE UN MESSAGGIO ALLA RUBRICA QUORINFRANTI PUO’ FARLO
INVIANDO UNA MAIL ALLO STESSO INDIRIZZO
I numeri del Bartolomeo sono disponibili anche on line sul sito www.liceozucchi.it.
La scadenza per il prossimo numero è il 9 marzo
n* VI 2010/2011
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