22°Giornata Bologna-Roma - Comune di San Giorgio di Piano
Transcript
22°Giornata Bologna-Roma - Comune di San Giorgio di Piano
BOLOGNA-ROMA 3-3 PALI E DISPARI Se qualche spettatore o tifoso o amante del calcio o fuggiasco dalla moglie qualsiasi cercava emozioni forti allo stadio, beh possiamo dirlo forte, alla fine, senza faticare più di tanto, le ha trovate. Un Bologna-Roma davvero frizzante, a tratti più spettacolare di una parata delle Frecce tricolori e dal risultato sempre in bilico fino all’ultimo secondo. Una pioggia di gol come solo le squadre di Zeman sanno regalare. Fatti o subiti in fondo sono la stessa cosa. O forse no. Rossoblu definitivamente orfani di capitan Portanova ceduto, suo danaroso malgrado o meno, al Genoa di Preziosi, negli ultimi tempi partner ufficiale di importanti scambi, presentano l’ormai consueto modulo 4-2-3-1, Motta-Antonsson-Sorensen-Morleo dietro, Taider e Perez in mediana, Kone-Alino (ora detentore ufficiale della fascia al braccio) e Gabbiadini a supporto del Violino. Il tecnico boemo dalle brave rughe risponde con il consueto 4-3-3, il suo marchio di fabbrica tattico che non conosce segni dell’incedere del tempo. Il Bologna parte forte, secondo le direttive di Pioli. Attacchiamo la Roma, aveva ordinato ai suoi già nell’ultima conferenza stampa. Da un marchiano errore di impostazione di Sorensen nasce il vantaggio capitolino. E’ il nono minuto quando il biondino danese regala sui piedi di Florenzi la sfera, rapido scambio con il Pupone e il giovane virgulto romanista non esita un secondo a bucare Agliardi. Ah ma se c’era Portanova mica prendevamo un gol così. La reazione felsinea non si fa attendere e da un lungo lancio di Sorensen Gabbiadini si libera e spara a rete, respinge Goicoechea e Gila torna ad essere il cobra dell’area di rigore come ai vecchi tempi. 1-1 e palla al centro. A dir la verità non c’è nemmeno il tempo. Siamo ancora nella fase abbracci post-gol e fumogeni quando la formazione giallorossa si riporta in vantaggio. Cross di Pjanic dalla destra e l’ex Barba o Capelli Osvaldo tutto solo in area insacca di testa. Anche stavolta Sorensen ha grosse responsabilità in merito. Ah ma se c’era Portanova quella palla la prendeva lui.. I rossoblu non si scompongono. Sanno che contro le squadre di Zeman tutto può succedere. E succede che Gabbiadini si inventa di suo pugno (o meglio di suo piede, il sinistro) la rete del pari. In grande ascesa questo ragazzo, quando in campo c’è lui è più facile far gol, statistiche alla mano. Peccato sia qui solo di passaggio. Si va al riposo sul 2-2. La gara è ancora lunga. Dopo pochi minuti dall’inizio della ripresa il buon Gabbia si deve arrendere per un problema muscolare. Entra Pasquato, il bello di notte rossoblu. Il Piccolo Boniek padovano non delude la scelta di Pioli siglando il gol del vantaggio qualche attimo dopo il suo ingresso. Stavolta è lui il più rapace nell’area giallorossa. Giusta la sua gioia per la sua prima realizzazione in campionato, messa a segno da un talento non ancora sbocciato del tutto ma autore quest’anno di reti pesanti in Coppa. Il Bologna cerca di gestire bene il vantaggio con l’ingresso di Khrin ma ad un tratto da una punizione assegnata forse un po’ troppo generosamente a Totti arriva il pari. E’ la testa di Tachsidis che emerge nella mischia a metà ripresa. Si scuote la rete sotto la San Luca e ancora una volta, l’ennesima quest’anno, Agliardi esce a vuoto. Certo Kone e Sorensen dormono un po’ troppo e non si fanno trovare pronti ma di certo il portiere non conferisce una gran sicurezza al reparto. Portanova sì che ne elargiva a piene mani. Rocambolesco 3-3. La Roma si scuote all’improvviso. Si susseguono attacchi veementi, i rossoblu per oltre dieci minuti sono alle corde, non riescono a ripartire con lucidità e autorevolezza. Anzi sembrano sul punto di crollare da un momento all’altro, come un castello di carte. Con le unghie e con i denti in qualche modo si resiste e quando Diamanti nelle battute finali coglie due legni consecutivi, oltre che imprecare alla sfiga, mi viene quasi da ridere. Lajos Detari contro l’Admira aveva fatto di meglio. Quattro pali per lui nella gelida una serata di Vienna. Dai Alino, la prossima volta andrà meglio. Speriamo o son dolori. La gara finisce così, un pareggio a suon di reti che a dir la verità non accontenta nessuna delle due squadre. Ma almeno gli spettatori se ne vanno a casa o a fare la fila all’Ikea ben più sereni. Di sicuro non lo è Pioli visto la titubanza societaria nel reperire rinforzi. Serve come il pane un portiere… non ci vuole tanto a capirlo… Secondo me certe uscite maldestre, di quelle che alla lunga costano punti e posizioni in classifica, non le farebbe nemmeno Zinetti adesso. ALMANACCO
Documenti analoghi
Parma-Bologna-Genoa - Comune di San Giorgio di Piano
L’ultima giornata di campionato giunge serena, a sentenze già emanate. Salutano infatti la
massima serie Pescara, Siena e con grande sorpresa il Palermo dello stronca-allenatori
Zamparini. Mancano ...